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caPtlol0
PEN§IERO
E LINGUAGGIO:
IL DETTGATO GAMMINO
I bantbini noscono
con tLltto l'occorrenle per affrontare il mondo.
MashaU Haith
(psicologo statunitens)
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I I lD[ €HE COSA pARLERE&{IO frequentare la scuola elemenlare e sempre più sintile
I al pensiero ad.ttlto. I ii
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I o Le fasi dell'evoluzione del pensiero secondo 'li
\ I t. Pieget o Fse dell€ operazioii formali
Con le operazioni formali, il peruiero si fa astralo
I Lo sviluppo det pensiero e clel linguaggio ovviene
1
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i I attraverso pusuggi graduali fino ad aruivore a fornte esi acquisbce, così, la possibilità di occuparsi di r t'l
I complesse e nadilte". sj!!st!9y fiI
iPgteqgllg: ur
I Piaget, che ha stutliato o fontto quesri processi, ln àt
I
osservato che il pensiero si evolve in quanro ftsr. o Lo sviluppo del linguaggio l[:l
I
Come nello sviluppo del pensiero, anche in quello del
I c Fase senso-motoria linguaggio si ha una serie di passaggi: si va dal
[1
Il
I Questa fase è cosi clefinita perclÉ, pit\ che altro, lingnaggio non-verbale del neonato (in cui il pianto
I vengono impegnati e aff,.nati gli otgani di senso è giò una forma di comunicazione con la madre), ai
| (la vista, i'udito, il tatto) e le attivitd mtLscolari. balbeqii, alle printe parole (rcate dapprinn Ii
I Sono conunque presenti anche le attivitd di pensiero isolatlimente poi in conrbinazioni sentpre più ricche),
I che noi identifichianto con I'intelligenza vera at linguaggio del banlbino che entra nella scnola
. | 9 proprio: il bambino pitì piccolo, per esempio, elententale con un vocabolario e una grammotico giò Ir
' probtemi e si dà da lare per uffi c ie n te rn n t e.-e v o I ttt i.
: lq!!, ::,:,ltici
ragSutngere Ltn obrctlvo.
1
s e
più completa e ricca di applicazioni pratiche è chiedeva: «Questo Puffo vuole fare un giro at- sia un cavallo, animale a lui già noto.
quella dello psicologo svzzero Jean Piaget (1896- torno alle due case: secondo te, passeggia di più L'accomodamenlo è il processo cott ctti si
1980), che ha condotto i suoi studi all'Universita qui [indicando il perimetro della prima «casa"] modificano gli schemi preesisrenti per renderli
di Ginevra. o qui [indicando il perimetro della seconda] o [a più consoni olla realtà delle cose. II bambino
Piaget è partito da un'osservazione,ggllig1g passeggiata è uguale?». !e rigposte vqlyslg che, in un primo tempo, aveva assimilato la ze_
di di oensare che Der un adulto sono ovvi, non secondo I'età. I bambini piccoli davano I'impres- bra al cavallo comincia a notare che vi sono
1o so n o a I r réiiiiìo-i-àfi t ua à tr i ir o.-ùì e ie à fr ò 'sionè
ili r'iSpÒndere.a caso sia con le «casette» delle differenze tra i due animali. Sente quindi
à è fornito da una ricerca ilì'GriitìÒ Petter che, uguali che con quelle di altezza diversai i bam- il bisogno di un nuovo schema in cui fai rien-
recentemente, abbiamo ripetuto all'Università bini più grandi, invece, erano quasi tutti d'ac- trare la zebra e, anche con I'aiuto di quanto gli
di Bologna.Immaginiamo due «casette» forma- cordo nel riconoscere I'equivalenza dei percor- dicono i genirori, interviene con I'aòcomodà-
te da due cubi uguali e collocati ad alcuni centi- si con le (<casette» della stessa allezza.nta 17 sr.t mento (Figura 7.2). Assimilazione e accomoda_
metri di distanza tra di loro (Figura 7.1a); se 30 afferntavano che il giro attorno alla «casetta mento sono meccanismi presenti anche nell'a_
mettiamo un altro cubo sopra uno dei due, la alta" era più lungo di quello attorno alla ocaset- dulto. Vi è mai successo di incontrare una per_
«casetta» diventa piir alta ma, naturalmente, ta bassar.
.nuolva di affermare, per esempio: uMa
sona e
mantiene rqyqrjato il suo perimetro di base (Fi- Secondo Piaget, la realtà del bambino è di- guarda! E uguale allo zio Giorgio". Cjsseruan_
gura 7.1b). «Naturalmente» per noi adulti, ma veisa dalla nostra perché il suo pensiero cambia dola meglio, vi accorgete però ài alcune diffe_
non per un bambino! di continuo; uno dei motivi di ciò ò che i/ bnnr- renze («l\,t6 lo zio è più alto, e i capelli non
Abbiamo infatti «intervistato» 60 alunni di bino tenta incessantentente e attivamente di cont- sono così grigi...") e giungerete a un'accomo_
scuola materna:30 del primo anno (di eta attor- prend.ere la realtà che lo circonda e di adattorsi a -oazrone e a una nuoya conoscenza: quello non
essd. è lo zio Giorgio, ma il vicjno di casa arrivato da
poco.
Tornando al bambino, come risultato delle
€OIT II BATBIIIO ANRIVA A COTPRIIIDERE sue nuove conoscenze, egli raggiunge uno stalo
IL MONDO
à Piaget ha fatto notare che I'organizzazione de-
di equilibrio. il terzo meccanismo nìl p.ocesso
di adattamento: esso è una modificaiione det
gli «allrezzi mentali» cambia completamente, pensiero che permette la stabitità tra i propri ,h 7-.2 II bamblno.assimila un oggeflo che gli è
seppur in maniera lenta e progressiva, dalla na- schenti cognitivi e le varie esperienze vissute
al comporlamehto, ormai abituale, dell,afferrarc
scita all'età adulta. Non è un graduale «arric- nell'ambiente. Lequilibrio è uno stato tempo- e del manipolare Eù, p"ròÉ@@xtrche tale
chirsi" e «allargarsi» dovuto all'apprendimento raneo, che viene continuamente disturbato:-in_ comporlamenlo per renderlo consono a oggetti di forme
di dati sempre nuovi, ma una vera e propria fatti, le nuove osservazioni e scoperte induco- e grandezze diveme. (Foto M. pamè)
trasformazione nel modo di pensare del bambi- no il bambino a fare ancora assimilazioni e ac-
no. Gli elementi-base di questo processo sono comodamenti, che lo porteranno a un nuovo
glil5èhénù',cioè i modelli mentali usati per idi equilibrio. La condizione di squilibrio ricompa_
guarsi ol ntondo circostante. Gli sclpmi posso_: re di continuo ed è indispeniabile per lo ivi-
no essere semplici, come afferrale un giocatto-
'lo luppo intellettivo; in caso contrario,irmarrem- I. Che coso sono, in protico, gli «schemi men-
a portata di mano, o .o.npl"ss!, co@ mo sempre fermi alle nostre conoscenze di toli»?
risolvere una moltiplicazione. Quando il com- partenza.
portamento diventa piir maturo e meglio adat- -,2. Che coso sono l'ossimilozione, l'occomodo-
L'alternarsi di assimilazione, accomodamen- i/- mento e l'equilibiio?
tato al nrondo, i processi di pensiero diventano to ed equilibrio è evidente anche nell'apprendi_
meglio organizzali, tali da formare sempre nuo- per esempio, èirine ve.
TTt_o d9! Fgqqggio.
vi schemi. clremo, il bambino apprende intuitivamcnte
I bambini debbono adattarsi a un ambiente che [e palole maschili, al plurale, terminano in
i, grazie alle nuovè- e§péiìénze fatte ogni i: bimbo diventa bintbi e gioco diventa giochi.
diviene per loro sempre più ricco e Qg._ando inconrrq p.arofe ..particolari, .!li non
sso. Questo adattamento ed il conse- farà altro che a_dopeiàrè Io schema giI'noto
b svilufpo del pensieio-òo.po.tano tr. per dire uonto-uomi, radio-radi o bùe--biri\ài_
i: l'assimilazione. l'accomodamento e similazione). In seguito, ascoltando meglio e
'equilibriò- con
Figura 7.1 In (a) e in (6) i cubi rappresentano delle .l'aiuto dei genitori, si correggera, giun-
«crsett€,i i perimetri di brse delle «setle», atrche se Uassimilazione è tl processo con cui, per .gendo ai plurali uonùni_\o1tt-o e buoi (icco_.
una è più alta, sono tutti u8uali? Noi rispondiamo di sì, contprendere il mondo, si adoperono gli schenti modamenro) e, quindi,Td-ù5 stato di equili_-
$e il bsmbino è di parere diverso. preesistenilt in altre parole, si tenta di capire brio. -r
I
L-
r nilEff.§stffiffi'rl$
I 132 Capitolo 7 . Perciero e linguaggio: il delicato cammino dello sviluppo Copitolo 7 " Pensiero e linguoggio: il delicsto cantntino tlello sviluppo
133
pènsiero dipende ièà/re dal tipo di pensiero che ha visto la madre nascondére là-oalÈ sotro
| ài primi momenti della vita, in realta, si osservano ,
,- | motorie e mentali. Le fasi dello sviluooo cosni- cosa gli sfiora la guancia (Figura 7.3). Datono.
-i'. .Ue, qurLdl ;iù; i "Non possia-mo parlare ancora di comporta- -Nillla fase senso-motoria si ha anche lu co,rr- ',
|
ee-nq -djJ&-1##g!jgi-èidi parsadell'qgpl§ltAimellJ-edel/a1iso.,[zio-ne_ffi
I secondo fraget lail il
queste presentano sempre Imenò inrellisente né-mòiio cla uir'iiiieilìonè - I
I nello stesso ordine di successione in tutti i bant- 'scrive Luigia"Camaioni, déii-'iJniveisìiàTTSà- prgbleqi Dapprima it bambino pròcede
Droblemi. procede peipef i
| àrni; possiamo solo notare delle accelerazioni o pienza di Roma, e continua: - Ciò a cui assistia- fete "{jr-rgyi supponiamo chtin'giocaioio in'gìocaioÌo i
sia fosiiiiontanb dà lui, ma appogg;to sopra i
I dei ritardi nei singoli bambini dello sresso am- mo, però, non si limita alla semplìce messa in
una coperta che può essere raggiunta. prima
I biente culturale o in quelli di popolazioni piÌr o atto di comportamenti automatici; infatti, per - Provole o dormi un olko colpo simile sul ginachio, omico,
I
I meno ncche distimolazioni culturali. dei l2 mesi, il bambino renterà alcune volte di j
!funzionare in modo adeguato il riflesso ha biso- e iisle linitol
Le tasi che analizzeremo sono quatrro: prendere I'oggetto, poi lascierà perdere: più
I igno di un certo esercizio ed è suscettibiÉii un
avanti, invece, dopo alcuni insuccessi, ricorrLi5
]
I a) fase dell'intelligenza senso-motoria, {graduale adattamento dllà ieàltà-èsternà.Con Figura 7,3 I ri{lessi mppresentano il comportamento più ì
re-operatorio, rl'esercizio, semplice e notr itrtenzionale dell'uomo: un esempio hen a maniere senz'altro più avanzàie. per èr"-pio.
I b1 f.ase il riflesso non solo si riffina e si stabi-
p I
I c) fase delle operazioni concrete, Iizza, ma.viene in parte modificato e genera trolo è il Dovimenlo brusco della gamba quando il tirera a sé la copertà e,còn eisa-,il Eiòca«jÉol ,
d) fase delle operazioni formali (Tabelta 7.1). nuove coordinazioni". Per esEfriiio,illìiEiòil'
medico vi colpisce col msrtellefio solto la roaula. Verso la fine della fase iensò-motoiia il I
I I
rhinn
bambino na""^
passa i-ll-
I Generalmente, le fasi vengono indicate con tÌi;ltiiiò iuccliia' iiiàpezzol o sòlo quando gli I dalla -:-^t,.-:^-^
risoluzione dei prohlemi I|
I delle eta; queste, tuttavia, debbono venire intese viene messo in bocca, ma in seguito diventa ca- tlamite prove ed errori a tipi di risoluiione più
Alla fine della fase senso-motoria, il bambino è I
ffi
2. Pre-operatoria 2-7 anni Sviluppa gradualmente il linguaggio e la capacita volto per 15 secondi a bambini di 15 o 2Ò giàrni
di pensare in forma simbolica e, mentre i piccoli erano impegnati a su"òhia.e
Ha una logica primitiva e fa i primi giochi di fan- una tettarella, spalancava la bocca o tirava fuo-
tasia ri la lingua. Tolta in seguito la tettarella e tra-
È egocenrico: gli è quindi difficile mettersi nei
panni degli altri ) scorsi alcuni minuti, il più delle volte i piccoli
erano in grado di ripetere le boccacce che ave-
vano visto (Figura 7.4); questo significa che si,r_
-1. Delle operazioni concrete 7-11 anni Comprende le leggi della conservazione
Comprende il principio della reversibilita 1.1 llal U nto di fronte o un comportamento diliiàfu-ìnV
:-
W
'
Risolve problemi concreti in modo logico, com-
piendo manipolazioni fisiche ma anche mentali -diininziòiè..
.1. Delle operazioni formali dagli il anni in avanti Pensa e immagina cose che non ha mai visto o
L GiEAàIIIlirime sertimane di vita, il bambino
guarda con interesse le persone e le cose del
suo mondo. TUttavia, nel momento in cui queste
che non sono ancora successe
scompaiono dal.sùo cariipci visilo, égli hà unt
Risolve problem.i astratti in modo logico
Risolve problemi grazie all'uso della sperimenta- reazione di semplice è pà§iiva atresa, senza cer-
carle ; per esempio, §é là
-ffidièlàveiiì-di Figura 7,4 I neonsti sono mollo piìt «svegli» di qusnio
zione sistematica s u o-i
possiamo credere. Per esempio, giÀ a tS.20 giornì
(Adatata da R.E. Slavin e da B.l. Wadwoilh)
ocòhì, nasconde una palla fd[iòi[cuscino, eeli
rmitano Ie espressiotri del volto di un adullo.
non si mette in cerca del giocattòlo'e si ,o,rpàr- (Da Scienze l9E7).
l-34
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cnpi,oìi z "- e"^t",, ii iairi ì*,ri,, irtt" t,i,ii copi,oto t. r,^ailG*srini d,t;;*;;;;"tt;;il;-- -----Bl
"7,,e*iiir,
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I
bambini di 12-24 mesi che, dall'interno di un ha attuato direttamente Ia risposta giusta avvol- manipolando ed esaminando gli oggetti. Attor- | 1. dalla mancanza del concetto di nc6115rrunr'o-
'
box e dopo aver tentato invano di raggiungere gendo, cioè, la catenella e infilandola nella sca- no ai 18 mesi, invece, gli oggetti usati lrgl,CtqSo-. I nr,,
un siocatlolo col braccio. si imoossessano di tola. In_questa 11igven4io1q,1, ggli ha utilizzato acquistano unglps§l$hlig in a.ltri termini, daJ.J'incapacità di comprendere lo reversibilitò,
12.
u.r"t o rf
§_g-lif L$jl "@ on e e I'attività raDDresentativa.richiamando alla men- rappresentano oggetti non presenti e possono
13. dall'egocentrismo,
q I l-b_a s t vien
"on come
adoperato vero e proprio strumento. In- te aztonr e tattr assentl dal suo campo vrslvo. co§tituire la base per evocare eventi ai quali il
-A | 4. dal concentrare l'attenzione sLt un aspetto uni-
faai, tra èsso e it giocat-ioto n-on éiiite, inEiat- pàrtire dai 16-18 lresj,'compaìono tre bambino ha assistito o per rappresentare situa- | co del problema,
I
mente, nessun contatto spaziale (come invece comportamenti cfe sono stiettamente collegati zioni immaginarie. È quanto àwiene nei giochi | 5. dalJare auenzione agli stati e non alle rrasfor-
"far finta di . . . uno scatolone è I'astronave
,i' esisteva, nella prova ricordata nel paragrafo con I'attivita rappresentativa: del »: I mazioni.
precedente, tra la coperta e il giocattolo che vi 7. il linguaggio verbale, o la bancarella della fruttivendola, il bastone è
era appoggiato sopra); è il bambino ctre_ _cIgn 2. I' imitazione differita, un cavallo, il bacchettino è un sigaretta, [a sab- |
. L, -ano*, del concetto di «conservazione>,
questo contatto e utilizza I'uno per tirare a sé 3. il gioco sintbolico. bia,che scorre tra le dita è la pioggia. per
ir bambino di questo periodo è difficile ri-
I'altro. I
-':';---::. protremi.@$ff@icon
vere ri Pruurellll uJ'§-u-'l§cfvul0trc;'c0ll qUCStO
ùutvsrs
ftTi
questi comportamenti dimostrano an- o Il linguaggio verbale a-l*:-P:1"11":1:-sffig;i,i::,"-'i:
" momenro: e. -.,rr ,.DaDDo,
-.friì+rfS==AÉ|-:-..
ta maestra,'ll vrglle,.la
|I sor
I termine si intendeilìZnli2rgùlèreiie tm «oglet_
quesro
che un altro progresso; il piccolo è giò in grado Nel linguaggio verbale (al cui sviluppo sarà de- fi[iiiù'endola, superman e così via. A due anni. oiiiiffii
I io, io^erva invariuijùun,rtn
di darsi cla fare per ottenere ciò che vuole. dicato il paragrafo 3 di questo capitolo) le paro- mezzn nel
mezzo, npl enrcn
corso di .li due
àrra ore
nra egri in
o-li ^..r--;-^
partecipa, ;- l-.,--.
lzna sa caaba n sudroàaòTaiia ioldcoiiòie
le sostituiscono persone, oggetti, parti o aspetti
::.dl'f..1'l::11:11f.,:ll,_:l-ol:,"liiTl,ei- yazio. Ecco àue
della realta: quando dice <(mammar>, «bicchie- narie. Quanto piir ricche sono re sue.esperierze l1!!9 "'"-piJi ".ioii-"0#
*etriÉ"r f t""r;; ;;";i;;!;à'suo limite,
re» o ..albero,, il bambino intende quella parti- (favole raccontate o letture fattegli dagli adulti, |
I^ .
colare persona 6 quelie pàrticolàil?oìeinZE illustrazionivistesulibri egiornàlini,Ielevisio- lPrimo esen.tpio. Mostriamo a.un bambino di
l. Perché l'intelligenzo di queslo primo fose si
-
s e n z a a v e r I e d a v a i t t a gl I o cld hlll lìn gu a ggio; ne) tanto piir vari saranno iiuoli impersonati. . meno di sei.
I
anni due recipienti ug_uali e conte-
chiomq «senso-motorio»? una «duplicazione della realta" e le parole ven- Il gioco simbolico, quindi, è costituito da due nenti aranciata in uguale misura (Fìgura 7.5a-
I
2, Che soso sì intende per «permonenzo del- gono usate come sintboli. fattori: la possibilità dl sostituire la condizione I 1); mentre egli continua a osservarci, travasia-
l'oggetto»? reale con un'altra, immaginaria, e ta posìiUililS_ mo il contenuto diuno dei due recipienti in un
. I-limitazione differita |
3. Come owiene lo risoluzione dei problemi di rappresentare quest'ult'ima m;diante I'azione.- | terzo recipiente, più alto e stretto (Figura 7.5a-
nel bombino nello fose senso-molorio?
Abbiamo visto che il piccolo, a 15-20 giorni di Questi comporiamenti implicano una grdnde |
2). Eovvio che, qr.ri,l'aranciata arriva a un livel-
vita, è gia in grado di imitare le boccacce di un re òontinuerà a sviluooarsi ne-lta fase I lo piir alto, ma che la sua quantita rimane im-
'i''
adulto. Più avanti, riuscirà a ripetere i gesti di zioni concrete. È q,iii-,ai opportuno I
mutatal se però. chiediamo al bambino:
"Fai fin- i
1l f1,.., i.. ,, i\ e!\1,r rl. -rr,,,.qj un adulto che batte il cucchiaio sul tavolo o ofa che essa non venga bloccata, ma favàiita con I
ta di avere molta sete. Quale dei due bicchieri ii
ti.
.ciao» con la mano. È interessante ricordare che ognimezzo (ApplicazioneT.l). sceglieresti?» egll indica il nuovo recipiente
a ^'r'""r r'r'q l_&
' I ,ir
ril
.l bambino imita_con lo scop-o.-di i*pq{rolgq I perché ritiene che gi sia da bere di più.
W FAsI PRE.OPERATORIA
)ienamente di ciò che il modello_p.rppone; una I rilj
a (Dai 2 ai 6-7 anni).UinteLligenza senso-motoria volta giunto a eseguire bene quelle azioni, egli l Lrrnr DEL ptxrrEno xELLA FÀsE ll "1:do.",:*'!io' Mostriamo a un. bambino,
iìi
.1 I
non è adeguata per fare progetti né per ricorda- cesserà in modo spontaneo di copiare quell'a-
re e utilizzare le informazioni. Per ouesti fini. I monete distanziate in modo uguale, e doman- ilI
zione per imitare azioni più complesse
occorrono quetÈ ché Pìaget C6iàmava'operazio- !
!
Dai 18 mesi in avanti diventa
Uattivita rapPresentativa del bambino pari
va di
I diamogli in quale fila ci siano più monete: egli
,lt
!r'
I
t
evl-
ni,cioè azioni che vengono eseguite mentalmen- d,ente l' imitazione differita,.cioè
passo coi processi di pensiero impiegati nellari- | risponderà cle entrambe le file ne hanno lo
,ti
,it
I
soluzione dei problemi; in qge_s_to rallpo, rutra-
te pilttloslo che fisicamente. In questa seconda ' momerito iri cùi il"6àmbìno assiste a una | st"ìso nu*ero (Figura 7.5b-.1). In seguito. e sot-
aacgp nglgvq]i e sono èosiìtÙrti I to agli occhi del bàmbino, spostiamo Ie monete :[l,
fase dello sviluppo intellettivo, il bambino com- minata scena e quello in cui là imìta.- -Lr4-LliFill §9np
pie solo i primi passi nell'uso'dèìld ofeià7iòirilé Per esempio, una bambina di dueinni ha visto ,{i[
per questo che la fasé si chiaÉa pre-operatoria. la madre che awiava il motore dell'auto; alla ili I
C'è un fatto che indica il passaggio dall'azio- sera, nell'andare a Ietto, ripete i movimenti osser- illl,
ne pratica, tipica della fase senso-motoria, a/ vati e cerca anche di imitare con la voce il rumo. .tD ,S ,S (0 r$ ,$,S ,D rIl
pensiero. che permette di rendersi conto del
perché e del come si è ottenuto un determinato
re del motore. «L imitazione differila è resa pos-
':è
,S (S rS ,S ,9,S ,.S
sibile, a questa età, da un'iniziale capacità rap- l{if,i
risultato: questo fatto è la comparsa dell'attività presentativa - scrive Guido Petter;- il bambino I
4 tappresentativa. Il piccolo, cioè, acquisisce Ia ca- 1 .' cioè, nel momento di riprodune un comporta-
,tEr$ ,'& r$ ,'S rS .S ,D
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d"lb:!y!2 Capitolo 7 . Perciero e linguaggio: il clelicato carnnino dello svilLtppo 137
Copitolo 7 ' Pensiero e lirtgtnCgi,'it d'l:oto:'onu'"*
ì(r
diunafilatnmodocheglrspazitl.adiessedi-|Prerogativadelpensierologico.Uadultononl
del bambino
ventino piir laLghi (e r. rir" ai""""ìii"iipit' l;""'p;;il;;;;J;';;si""#enti
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biamenti | 1*
r'esi*n1391:1191g1,?i:T:::'"'il'::
I ;;;;;;i;;ta, Il:éEocèfriii§morll termine non
si- '
z - / r.i p$.
;';;;;;;,iiF* *.i::-'" I r,,{,:iÉitl1.ifd;ìUi:lr;."1.";
ghezza è compensato da un mutamento della
densita (infatti, le monete sono più spaziate) e
gura 7.7). Subito dopo, diamo al bambino delle
figurine come quelle dell'illusfiazione 7,7 ma
()*";;;;;;;;i;;i"r" det bambino. facciamo aver chiesto a un
ha riferitoìi non cambia perciò il numero. Pure in questo scompigliate*chiedendogli di ordinarle per rico-
I iachelle. Piàget
perché viene notte: caso, il decentramento sfuqge al controllo del struire Io spbstamento eseguito dalla matita:
,ir"r*.ìi".iàI...L.pi proposti per i,usrrare I bambino di cinque anni
.;ì"1
.J
) | il conceuo di conservazione (FiguLa 7.5). Dopo i "ferché è
b-uio" è stata Ia risposta
:Y't"::L' bambino,pelcUéegl!{oy1e!!9_s_!qle-gllqlrlgJ.tq egli.non.sarà in grado d-i risolvere il problema
ale I-ùngfii:zà aella fila cfre seti r"p.SrIidlt 1"_-
x#'Hl;#""il#il;;;i;d;j;;;i;si; le-u,ior", «perché è serae debbo andare a ret- proprio perché'non ha Comprèso làliaslorma-
un adurl3
--'../,i, st;;;;;;;ì;,'.gi""i" ài.r"g"
l,l:f" i:i*l:1",:i:::ì::31ì"":t"',1llt?r1"#r
3'llìiiilì3'Xi'o''tJli,- anni'l"Hai una sorer- [adti"lqu:ii;'d;1Fli:gg=g*Eg
1ra -r, ,_ .
li i',:l'i,,'iR:":L",i;Ti'i';;#;ì;' h;;;';; l-'à-ia*irJ','obiettivo EÉ-ilroraltuchg'in
il o'r";;;;;ìà'*iirr.".,,N"r;'. lnquesto.u.o'i Iu;-a'aetle piòve della Fi!'ìira 7'5' egli afferma
ilI ;::i'llilJ,i;r..i:ip.l:-"::^,tli[;=*
---':: soreita
"'-"-' Oàita
làr"ii. .1[;'ìn-r"àio loritiàrio, : -- ::'
l::il'.':X:,Xii,T:,:'::fillXJ',:;:tliì:^,fi:
I Rercne
punta tutta la sua attenz
l'gltezza detla fila e sul ntoclo in cui
gli appore la Figura 7.7 Nella fase pre-operatoria non si riesce a seguire, monretrto per momenlo, un processo di trasformaziooe.
II vetso se stessa
'=tii;t#,tl conto della reversibilita. è una liiu'azio''"' folocopiate qtreste quattro ligurinc, scompiglistele e fstele fimettere in ordine da un bambino; come se la @verà?
G
(v
138 Capitolo 7 . Perciero e linguoggio: il clelicato cammino dello svihrppo .
Capitolo 7 Pensiero e linguaggio: il delicato cammino dello sviluppo
rel
trT
il bambino durante la fase pre-operatoria non conquista dipende dal fatto che il bambino su-
riesce a ordinare in modo logico una serie di vi- pera Ie limitazioni tipiche della fase
gnette come quella della Figura 6.15c. toria; tra ora
Ill non riuscire a seguire i processi nel tempo
d*rscg i! P9!§t-ei9.-l9E!9: n btmbino- iii è t à
6f
+qpe
pre-scolare non vede il rapporto tra gli eventi, e
i suoi confronti tra eventi iniziali ed eventi fina- ma in due.
li sono perciò incompleti. Quesro è uno dei mo- Alla pari di tutti gli altri progressi, anche I'i-
tivi per cui non i problemi di con- dea di conservazione si sviluppa per gradi. Per
T
sa risolvere
servazione.
I
I
IauiE.àii5' fisica immediaia, ctre tra aarinìiagii
' . , I occhi. e hon riesce ad andare oltré o[é-sià7fiiil I.tornare indietro,scomponendo durisia classe * ol
I ra 7.8). Egii contiìua qu-incii aa avèiè-diffìcoita ltale,.ns!!s singote ctassrùnà prova, analoga a
piaget, chiarira il concJtto.
' I nel trattare temi ipotetici o iontani sià nèll6
I guelle che eseguiva
t /l A uo bambino di sei-sette anni si most rano, tut_
l-rpqe,, (terre e popoli remoti) che. nel-§gpg
' I (eventi passati e futuri); contemporaneamente,
I tuttavia, compie i passi decisivi per giungere al
te assieme, orto figurine di automobili e quatrro
/ | di aurobus, e gli si domanda: «Ci sono piir auto_
/ | moUiti
ffib
| | oera o più mezzi di rrasporro?» Egii rispon_
pensiero a du I ro. Ur-prsgo è_I4ppllggnla !9jel
' l,
ljcominciare a risolvere i problemi di conserva- I I correttamente. Questa è una conquista
eetf l,e ltesso bambino, a cinque anni, eia an-
i
liziòne, ma in questa fasé sì manr!èitan-6 p§e-le \ | cora !-o-
I capacità di
classificare gli oggetti (c.la.ssificazio- \ | te incapace.di
«turto»
ragionare conlgmpòr.-a1eà,,1en;
sul e sulla .parre, e àvìèbtie quindi
ne) e di ordinarli in serie (serlazione). \|
fl risposto:
\ "Ci sono più auromobili,.
I
I
" La comparsa del concetto di conservazione I Tale conquista p"rmJite'aì ùambino di ren_ 8#\
| I dersi conto che categorie, o c/assi, si fondono tra @
I Abbiamo visto come sia difficile, per il bambino Hffifi
I loro in modo gerarchico. La classe «automobili»
I nella fase
pre-operatoria. affrontare i problemi e.la classe «autobus» sono parte di una classe
I di conservazione; ora, invece, egli capisce che [a
quanrità dell'aranciata rimane Ia s1g!s-à anth-e
I
I
ptù vasta, quella dei ,,mezzi di trasporto». Di ffi
ì I contro, sottraendo gli «autobus» a tutti i «mezzi
b c
dopo il travaso in un recipiente diverso e che il
I I di trasporto" si ritorna alla classe «automobili».
I numero detle monete nelle due file rimané Figura 7.10 Con la seriaziong it bambino ordina gli
Figura 7,8 Nella fase delle operazioni concrele, il I Classificando gli oggett^i-che.locircondano, il il
I uguale anche dopo aver modificato una fila (si
og8etti secondo una sela menlale, snche sena arerli
pensiero del bsmbitro è ancom legsto alla reallà Esica I bambino è in grado di ordinàree.di semplifica_ l-utti davstrli sgli occhi. Qui è rappresenlaao un compito
I vetla, ancora una volta, Ia Figlrà-75). Ou-esta immediata e tangibile. I re il suo mondo.
II
di seriazione della grandezzs.
Capitolo 7 . Pensiero e lingwggio: il Capitolo 7 . Pensiero linguaggio: il delicato cammino dello svillrypo
e
t4l
si fermano alla fase delle operazioni concrete. fasi, in fin dèi conti, è come .forzato" drilu ,"- I
giungiamo Ia bottiglia c, e gli chiediamo di golarità e dalla concretezza dell'ambiente fisi_
confrontate le dimensioni delle bottiglie A e c, Per andare oltre col pensiero, specie con le nuo- I
egli sapra ancora rispondere nel modo giusto. ve esperienze scolastiche, occorre un nuovo gryalisonoinvgf pl_U j!§!as-,
"o;1"_9-Pj_I11lo-!if
Fin qui non c'è niente di strano. Se, in questa tipo di lavoro mentale: ciò awiene grazie alle caqaàilf?giÈiq;?è. Fcoìn ùoiivri^ crre spie-
nuova condizione, gli chiediamo se sia più operazioni formali: esse sono rappresentate da t[-ei-e6Gìuestoiàncaro progresso inrelletti-
qì1W}-?t!q di capggllà qo_g4i1ive che consente di vo. Piaget stesso riteneva che anche un'alta per_
grande la bottiglia a o quella. q -è._qrlpgtg g -peniàieiiaaslio's1etrichedi-i/9pri.L"-Sli@ centuale di adulti è in grado- di usare
".gli
jr_!31gla-rlspo-sla9q!h2ggxettlg_lq. lg_qpj9lL
-g1ad:
dgre Ia botyjglla \a).Tale risposta non sarebbe
,l4!.o.tp.rt-a_ ryo i9. gtr!!19. .e 4j g!S!&ar!! 1!:! -vru rvrrldu *to
3:111.-:li in pochi
ùuru rrt puuur cutpl;
clgrpiiqu_qxine-l-d3:
qg.§l1I ng,*Lq3.-
stata
luppo.
precedente dello svi- tuazioni ipotetiche. In breve, si cominciano ad
applmre1Eoperazi,oni concrete a fatti immagi-
- i !r.1 mgggro,re g§pgr.rqsz{o.iirle_r.e_§§9-
Questi dati hanno fatto concludere che I'ulti_ i
nari: ecco perché una prova per misurare I'in- ma fase dello sviluppo intellettivo sia «la ratfina_
II gioco delle torn di Hanoi, che abbiamo vi- i
teiligenza dell'adolescente consiste neI presen- tezza di una cultura avanzata piuttosto che una
sto trattando la risoluzione dei problemi (Frgu- I
tare una scatola e nel dire: «Questa scatola con- condizione necessaria per la sopravyivenza>r. j
ra 6.9), propone un compito di seriazione. La
seriazione è molto importante per cgllp-rqqùq: tiene due scatole più piccole, e ciascuna di que-
re i rapporti tra i numeri (8 è minore 9j._9, ma- ste due scatole ne contiene un'altra, ancora più
malgiore di 7) ed è quin'di ihai§pènsàb-iiè-f;A piccola. Quante scatole ci sono in tutto, com-
I'apprendimento dell'aritmeti-c-1. _ presa la scatola esterna?».
Il rage"zills è più indipendente da ciò che
o I limiti del pensiero nella fese delle operazio. percepiice al momento, è iI suo peusièiò-te-Ge
ni concrete a operaie aiéhé solo sulla base di fatti del tutto Figura 7.11 Qual è ll prlncipio per cul un pendolo
I progressi fatti Degli anni delle scuole elemen- ipptetici,'di dati possibili anche se non oscilla in modo più o meno mpido? euesto problemg
.<Egli è d:apirce iti pÉiiAere'E coirsìi può csere risolto solo dopo aver nggiunto ia frre delle
tan sono certamente enormi. Comunque, il operrzioni fom8ti. (Poto G. Kimbcl)
pensiero che si basa su operazioni concrete ipotesi che possono dimostrarsi vere o non vere,
presenta numerosi limiti in confronto a quello - scrive lo psicologo John McHunt - e di coglie-
de I periodo successivo.,jplx p3gs-lllo_Igltrg
re il senso di un ragionamento, la sua "forma",
essenzialmente ancorato alla realta emoirica. non badando al contenuto concreto: è proprio rante la fase delle operazioni concrete si proce_
baòata sull'esperienza - scriveva Piaget. - Pro- per questa caratteristica che l'ultima fase dello de in modo del tutto disordinato, per i6iEEÉ'
prio pei'Quéstò,-eiso non và òlìi?iléoncèno di sviluppo intellettivo è detta "delle operazioni er;ori; rnji^gè[_?-fAs_e- EOf_e ò-peiti6ni fàrmali si
nciò che è possibile", che è un'estensione pura formali"». Piaget descriveva ciò dicendo che «il organizz6 il lavoro in modo iisGiitiio èìt*
e semplice, e neppure tanto grande, della situa-
pensiero prende le ali>>. diando unà vaiia-òìlè-alÌa voliàlfjài esernpli,It_
zione empirica».Fiqg.agli 11-12 anni di eta, in- Questa nuova capacita è dimostrata, tra I'al- scianfdìlilaiitàf a-la-IunsEezz-adellacòrdae
fatti, è difficile occuparsi 9i111sqlggf-U_olg!,Si, tro, da due tipi di comportamento. Il primo provando con pesi diversi,
ncin'bzsàii §u datiài iàttci'lì è limiiallTtìidà- I'interesse. del [a g44o p9r Is-$S4ÈJlilfa!]E- Thtto ciò ha numerose e importanti ripercus-
'sijéI_zg,
Ie; e diiifr eii aTrlÀiìF6le nzi ale,. In o ttre;; i è dove si rappresenta una serie compleì- sioni sulla vita scolastica del pre-adolescente e
ìn grado di trattare solo due cose contempora- 1à di awenture le quali, anche se puramente dell'adolescente. Infatti, avendò h capacita di or_
neatiente; davanti a più di due, infatti, è facilti fantastiche, sono abbastanza logiche; questo il- ganizzare e rendere sempre più precise le proprie
confondersi. teresse si 4cc-oqtp$Ir? 3 ula Pjlsonalita olEe- osservazioni, egli può studiare e
Que§ìi liiniti verranno superati nella fase che iicc; di immasi;azione.Tlseòòiido
modo iicca iniÀàgiiià2ioné.TICEò-'òiido com-
co
Eqglip!_Qng-{--e.qiléllànàrura3gripE"o.pr"od"."
jnìoniin
Piaget ha etichettato delle operafioni formali. portamento, puià-ésso dòvuto- alla capacità e atrerra concetti matèinàtièi-è fisici applicabili
immaginare condizioni ipotetiche, è dato solo a condizioni teoriche, non reati-àbili con_
fatto che il raggzzg.c_ogi_4.qte q cretameDte: si pensi alla nozione matematica di
siero tipicamente «scientifico".
"in.finito" od allo «zero assoluto» della fisica. An-
Ciò è dimostraio iri ùii6-§ildio di Piaget (E- cora, nel linguaggio egli comincia a usare e a defi_
gura 7.11). lJn ragazzo ha corde di varie lun- nire correttamente termini astratti quali «bonta»,
L Perché^si porlo di «operozioni concrete»? ghezze e oggetti di peso differente che, «volonta», «invidia», «giustizia» o .rischior.
2. Quoli sono i possi decisivi nel pensiero du- alle corde, creano un pendolo. II problema
ronte quesb fose? nello scoprire il principio della fisica secondo . La mancrta conquista delle operezioni for_
3. Quoli sono i limiti del pensiero duronte que' quale è la ìunghezza della corda che fa oscillare mnli \
il pendolo in modo più o meno rapido: più -,* t* -
sto fose? La fase delle operazioni forrrlqlinon è raggiun_
corda è lunga, più le oscillazioni sono lente. Du- ta da tutti. Se, per esempio,le condizioni am-
Applico zioni
1-55
e Il gioco simbolico
Inizia.attorno ar 1g mesi, grunge ar suo massimo-sviluppo tra il terzo
e il sesto anno. e
si distingue per Ia finzione e l'impiego ai varlstribòì!È il gioco
der .f..;;;;;:;' "'""
"del fare finta di ...». Alcuni esempi: il piccoto-ài-i-g-20 riesi si Jr.* ;;;;;.i;;:
mette un dito in bocca. chiude.gti occhi e assume ia posizione a.r ,ooro
divertito. Ancora, muovendos.i sui quattro arti, finge di essere un cane Éipj-riolr""
e grida «bau,
bau, bau». Pitr.grandicello, e-gli applica I'azione simbolica a
g.11ats!39j ,fp-""Ji;;g;;i
I'orsacchiotto, il libro o la riìdgrietra debbono fàre ncòme se màngiaiiè,,'".o-à#.-n:r_
se triste»' «come §e dormisse». Ir bambino stes§o, abbiamo visto.-canrbia
,ror" a" ,"ì-
*"11o-1lo*:.nb,gl9la1$o4ai.qran{rz e organizzando azioni complesse.
Al centro dr questo generé df.,rap-presentazioni» sqn6 gli.attuiti: in fin dei
conri.
questo è il periodo in cui I'imitazioné è I'identificazion" iniliu,ìo uinnr""r*"r".ri
gttt-t p.rronalita. Ancorà, ner rappresentar" p.rron" adurte è evident"
-l1PP9 ono *o-
'APPLICMIONEl 7.2 po sosr*u.trvo e compensativo. Il bambino, piccolo, impotente
e con risorse ancora
molto limitate, si finge adurto e modifica la viia reale in flnzione
IL GIOCO NELLE VARIE IASI DELLO SVITUPPO GOONIITVO dei suoi desideri: egli
fa il babbo che guida I'auromobite, fa il guerriero .t,.
u""iA" ii a*;;,;;iià;,ìil ;f,;
guarisce i mali. Ciò fa concludere che la vita
di gioco e di fuotasiu ù'a fr." ;; ;;i;
JJ.-g:Sgq fa.v.-orisce lo,
qvilgppo l1i!_e_l.ls!tiyg Sembra addirittura che Ie difficolta di ap- psicoterapeutico: infatti' i bisogn-i.frusJrati,.!'aggiessività
jiiènaìrireiio di alcuni bambini duiàntrj scuola elementare siano in parte dovute al-
l" puur" n.r.oste del picco-
16 lp.uEsteno_-ln{.,v9lvolidi sIa.ico. N"rià'ui;r'q;;ì;il;;, " egli avra quindi
I'aver fatto. negli anni precedenti, pochi giochi e poco stimolanti. una con_
dotta più serena e adeguatÀ.
Secondo Piaget, il gioco assume forme diverse con I'eta del bambino; abbiamo, così,
il gioco rli esercizio, tipico della fase senso-motoàa,il gioco simbolico, più frequente giocattoli procurargli. Un teatrino con i burattini: costumi
.Qualì vdri o abiti disu_
nella fase pre-operatoria, il gioco di costruzione e il gioco di regole,che iniziano a com- sati: utensili domestici; giochi del «piccolo medico»,
del .piccolo botregaio»
riproduzioni di una fattoria, di una scuola, di un distributore .;;:i;i;,
palire nella fase delle operazioni concrete. Quanto ai Biocattoli da fornire,il bambino dr benzina, di una stazio-
irae il maggror beneficiò se sono adatti alla-Iàse delioiviluppo che sta attraieiilidò. ne.spaziale, fornite di pupazzetti di uomini e di animali:
una grande lavagna;p.iliil;,
«Il bambino deve fare le sue esperienze gradualmente - afferma Dino Perègò, §eEe: colori (Figura 7.18). Giocattori che permetrano at uamuino
è imposto' aiutandolo ad accresceré la sicurezza di
ài ,"olr.r.;;;;;ii;;;i
tario del Comitato Italiano per il Gioco Infantile. - Crescera tanto più forte e più se- sé: qubetti, cor,rriùri"J"'p"rrii
reno quanto meglio ha potuto approfondire le sue esperienzer. incastro,prrzzles con pezzi grandi; strumenti musicari .ò*",no xilofono ,"
pianoforte da suonare col metodo delle note colorate. i , " i"""rÀ
$ II gioco di esercizio
Proviene dal bisogno del piccolo di qgire in modo autonomo. Egli comincia a esercita-
re le sue capacita per il puro piacere della funzione fisica,del movimento fine a se stes-
so. I prinri giochi si rife.riscono,.quindi, al proplio- corp-o: via via, col !empo, sgambetta,
apre e chìude Ie mani (che osserva con grande attenzione anche per parecchi minuti),
afferra e lascia un piedino, emette dei suoni, si alza aggrappandosi alla sponda del box
per poi lasciarsi ricadere. Quasi contemporaneamente, nelle sue attivita il piccolo in-
clude vari oggetti, e al semplice piacere funzionaie aggiunge il piàcèiéièl successd
scuote un sonaglio per produrne il suono, infila e sfila ripetutamente un bastone in un
cerchio, lancia una palla, salta da un gradino, tira o spinge uno scatolone.
ln breve, nei primi due anni Ia destrezza det piccolo migliora e il gioco di esercizio
diventa sempre piir frequente e complesso: la caratteristica di questo periodo dellaìita
è I' at tiii r à p e rpe titi.
Quali giocattoli procurargli. Nei primi dieci mesi è buona regola fornire al bambi-
no g-iocattoli dotati di movimeÉo, di suoni, di colori vivaci e contrastanti, di forme
com-pìès§é tiaiii&Ia-ielqìAtiìfrffiDesi sulla culla, si muovono o suonano appena roc-
Figura 7,18 Giocare coi
cati, indicando che è stato il bambino a provocare I'effetto; quelli da succhiare o mor- colori è sempre mollo
dere. Dai dieci o undici rnesi sono consigliabili giocattoli che si possono maneggiare at- piacevole per i bambini.
tivamente. spingere o tirare, specialmente se producono rumore; quelli da percuotere, Sentendosi liberi di
da mettere in fila o in colonna, uno sull'altro; quelli da usare nella vasca da bagno, che esprimere pensieri,
aiutano a vincere la paura dell'acqua , Da un anno e nlezzo a tre, infine, sono indicati emozioni ed sperienze,
migliorano la crestlyità,
dondoli, tricicli, automobiline a pedali; giochi a incastroi grosse perle da infilare; pa-
alleggeriscono le tensioni
stelli o altri tipi di coloril blocchi di legno di varie forme e grandezze per fare costru- e si sentono più sicuri.
zronl. (Foto W. Sshawrfa)
156 Capitolo 7 . Pensiero e linguaggio: il delicato canrntino dello sviluppo
ApplicoTiont
Quali giocattolì procurargli. L'occorrente per coltivare un'arte, un hobby, una col-
lezione, oltre a giochi da costruire da soli o assieme agli amici. In questa fase sono da
considerare anche oggetti che, abitualmenle, non sono ritenuti giocattoli: macchine fo-
tografiche o microscopi poco costosi, attrezzi da lavoro (naturalmente, non elettrici).
Giochi di prestigio: che allenano la manualita, stimolano I'immaginazione e la creati-
vita, e favoriscono la socialità.
,) Il gioco di regole
lmplica il sottoporsi a una «regola» o «legge» valida per tutti, e viene eseguito sempre
piir spesso a partire dai sette od otto arìni; inoltre, esso è il trpo di gioco che si trova piir
frequentemente tra gli adulti.
Negli anni precedenti, I'egocentrismo non permette al bambino di cogliere i punti
di vista altrui e, quindi, di avere attività in comune-..Di conseguenza, fa le gare con le bi-
glie o gioca a football o a carte imitando gli aspetti esteriori del gioco, ma senza se-
guirne le regole: per esempio, tiene in mano diverse carte, le butta, le raccoglie e così
via, ma senza osservare le norme che pongono tutti in condizione di parita, né tener
conto di quanto fanno gli altrì. «Egli sostiene perfino che in una gara ognuno di loro
possa essere, ugualmente, vincitore - osservava Piaget - e vincere al gioco significa sol-
tanto divertirsi molto».
Nell'eta sgo.lastica, invece, nasce I'interesse per i giochi di societa e le loro regole. È
daìvero iòìpianddite osservare I'invei.rtiva.dài bariì5ini nèl pÌopiirè-ieEò:lfrempre
nuove e [a serieta con cui le seguono, per quanto banali possano sembrare agli occhi di
un adulto. Solo con questa serieta, infatti, essi conservano una fiducia reciproca e,
quando vincono, hanno velamente il senso di over vinto.
È un tipo di gioco, questo, fondamentale per imparare ad attenersi alle regole e a
considerare i diritti degli altri: ciò ha un evidènte valore sociale ed è pure un esercizio
per diventare dei buoni ciltodini. Il ocapo, può trasgredire le regole, specie per formu-
larne di nuove, ma gli altri devono uniformarsi alla sua volontal in caso contrario' sono
esclusi dal gtuppoì verranno riammessi solo impegnandosi a mantenere la parola