(ILENIA)
La 81/08 si occupa della sicurezza sul lavoro…. (vedi risposta 1)
Le figure principali coinvolte sono: il datore di lavoro, il dirigente, il sottoposto, il responsabile dei
lavoratori, i lavoratori, il responsabile servizi protezione e prevenzione (RSPP), l’assistente SPP (ASPP),
Medico competente, Addetto primo soccorso, Addetto emergenza e antiincendio.
Il datore di lavoro, che esercita le attività e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività
secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:
● all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la
sicurezza nel rispetto della normativa vigente
● ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo
● ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali
● a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori
● a fornire ai lavoratori le informazioni necessarie.
(CAM) La violazione delle norme di comportamento di cui ai precedenti articoli del presente
Codice Disciplinare è sanzionata, a giudizio del Consiglio di disciplina territoriale.
(ILENIA) Un ingegnere iscritto all’albo deve rispettare il codice deontologico emanato dall’Ordine degli
Ingegneri. Un ingegnere deve operare secondo i principi di prudenza, perizia e diligenza e può essere
sanzionato per imprudenza, imperizia e inadempienza.
Le sanzioni sono quattro: l’Avvertimento, è un avviso, quasi una tirata d’orecchie; la Censura, è un
avviso che richiede la presenza di un officiale giudiziario; la Sospensione dall’esercizio professionale; la
Radiazione.
Si può ricorrere contro qualsiasi sanzione e lo si fa rivolgendosi al Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
che è un organo superiore ai singoli ordini provinciali.
o Tipologia di verifica
o Data di esecuzione della verifica;
o Esecutore della verifica;
o Esito della verifica.
● Verifiche di Sicurezza Elettrica CEI 62-148 : prevede il controllo dei valori delle
correnti di dispersione sull'apparecchio e sulle parti applicate, oltre a verificare il
valore della resistenza del conduttore di protezione (Terra) e un controllo dei
dati di targa ed un controllo visivo e funzionale generale dell'apparecchio.
● Verifiche Funzionali: secondo quanto previsto dalla CEI 62-148, consistono nel
verificare la corretta prestazione dell'elettromedicale (Vengono spesso
erroneamente chiamate Taratura). Per esempio, in un defibrillatore vanno
controllati e misurati i valori di energia erogabili. Uno Sfigmomanometro dovrà
indicare il corretto valore di pressione, ecc. Le Verifiche Funzionali non sono
"opzionali" come qualcuno ritiene. Vanno eseguite sempre con le Verifiche
Elettriche. E' infatti inutile avere un apparecchio che supera la verifica elettrica
ma non quella funzionale.
Misure
In pratica la selettività risponde allo scopo di far sì che in un impianto che comprende
l’alimentazione di diversi utilizzatori, suddivisi in gruppi, intervenga solo l’interruttore più a
valle, in modo da togliere l’alimentazione solo alla zona interessata direttamente dal guasto.
(ILENIA)
Il sistema IT è utile nei casi in cui sia necessaria una fornitura costante di corrente come nel caso degli
ospedali. Il neutro del trasformatore è isolato da terra mentre i carichi sono connessi tra loro e a terra.
Nel caso di guasto grazie all'isolamento del trasformatore, circolerà una corrente molto bassa e non
pericolosa per cui l'interruttore non scatta e le utenze collegate alla rete continueranno ad essere
alimentate. Avvenuto il guasto è necessario isolarlo per evitare danni ad apparecchiature dello stesso
impianto che facciano scattare l'interruttore e interrompere il servizio. Per gli ospedali infatti è previsto
un sistema chiamato IT medicale in cui il sistema elettrico è alimentato da un trasformatore di
isolamento dotato di un dispositivo di controllo le cui masse e masse estranee sono collegate al nodo
equipotenziale (IT-M). Tale sistema è previsto nei locali in cui sono presenti apparecchi elettromedicali
con parti applicate al paziente. I circuiti di distribuzione sono dotati di opportuni interruttori di
protezione. Si ha un blocco di alimentazione normale che fornisce l’energia al sistema di distribuzione
costituito dai circuiti normali connessi all’utenza che non hanno necessità di alimentazione anche in
caso di blackout o disservizio della rete. Poi vi è un blocco relativo all’alimentazione privilegiata ovvero
quella di emergenza che è costituito dal gruppo elettrogeno GE e dal gruppo statico di continuità UPS
che si connettono al quadro generale tramite un opportuno interruttore. Quando si ha un blackout per
cui si ferma la distribuzione ordinaria dell’ente distributore, scatta l’interruttore (che normalmente
chiuso, si apre in emergenza) e il gruppo GE inizia a generare energia (autoproduzione) e tramite l’UPS
si vanno ad alimentare le utenze tramite i circuiti privilegiati. In emergenza l’interruttore si apre e si
garantisce l’alimentazione delle sole utenze che necessitano continuità di alimentazione. Questo blocco
è utile per la protezione da cortocircuito ma anche sovraccarichi garantendo continuità.
Questo non vuol dire che la persona non verrà attraversata da una corrente di guasto, sarà
piccola ma ci sarà sempre. E' quindi importante che al presentarsi di un guasto
l'alimentazione della corrente venga interrotta istantaneamente prima ancora che una
persona possa venire in contatto con la massa in tensione. Il compito di interrompere la
corrente è dell'interruttore differenziale. Il differenziale, o salvavita, interviene solo quando
una parte di corrente si disperde nel terreno. Se la massa metallica non è connessa al
terreno tramite il sistema disperdente non ci sarà questo flusso di corrente e il differenziale
non interverrà finchè una persona non toccherà la massa metallica. A quel punto il
differenziale interromperà la corrente salvando la persona, ma che comunque riceverà per
poche frazioni di secondo uno shock elettrico che è sempre preferibile da evitare.
l'interruttore differenziale. Perchè si chiama così? perchè , semplificando molto
l'elettrotecnica, lui calcola la corrente che in condizioni normali fluisce attraverso il nostro
impianto elettrico. Quella che entra deve anche uscire con la stessa quantità. La differenza
quindi calcolata dal Differenziale è nulla. Nel momento d'insorgenza di un guasto parte della
corrente defluisce verso terra e quindi non ritorna nel differenziale. Questo vede che la
differenza tra la corrente entrante nell'impianto e quella uscente non è più nulla e interviene
interrompendo l'energia all'impianto stesso. Il tempo di intervento dall'insorgere del guasto
è di pochi millisecondi.
Per tale motivo la legge, almeno nelle attività lavorative, oltre alla normale manutenzione,
impone una verifica supplementare per vedere se effettivamente tutti i responsabili delle
attività si occupano del perfetto funzionamento dell'impianto di terra. La verifica
dell'impianto di messa a terra è obbligatoria per tutte le attività lavorative con almeno un
lavoratore.
I sistemi di distribuzione sono stati classificati in tre diverse tipologie in base alle condizioni
di funzionamento. Nello specifico si usa una sigla in cui la prima lettera è relativa allo stato
del neutro (T=a terra, I=isolato) e la seconda lettera è relativa al collegamento delle masse
presenti con il neutro (N) o meno (T) cioè a terra.
12. DLgs 37/08 installazione e sicurezza degli impianti, come installo un impianto acustico
La 37/08 stabilisce che un impianto elettrico o elettronico può essere realizzato solo da
imprese abilitate con obbligo di rilascio, al termine dell’installazione, della specifica
Dichiarazione di Conformità. Bisogna quindi effettuare la redazione di un progetto e capire il
fine dell’installazione che può riguardare la trasformazione, l’ampiamento o anche
l’ammodernamento dell’impianto. La redazione di tale progetto è effettuata da un
responsabile tecnico che deve realizzare lo schema di impianto con annessa descrizione
funzionale considerando le planimetrie. Dovrà poi eseguire una relazione tecnica su
prevenzione e sicurezza dell’impianto. La realizzazione di questo ultimo deve seguire la
regola d’arte ovvero le norme vigenti in materia di installazione che differisco in base al tipo
di impianto e ultimata l’installazione si deve procedere a una verifica funzionale finale che
permetterà di compilare, effettuate le prove dovute, la dichiarazione di conformità. Ultimato
l’impianto si effettuerà, quindi, un collaudo al fine di verificare tutti i requisiti tecnici ed
economici e successivamente saranno eseguite opere di manutenzione. La manutenzione
può essere ordinaria effettuata da un responsabile in loco o straordinaria effettuata dalla
ditta installatrice che sarà tenuta a compilare nuovamente la dichiarazione di conformità.
Un impianto acustico deve essere scelto e progettato per svolgere al meglio il suo lavoro a
seconda della location e della locazione dello stabile seguendo i passi salienti prima citati.
Gli impianti sono realizzati “a regola d’arte” se conformi alla normativa vigente ed alle
prescrizioni di guide e norme UNI, CEI, ISO o di altri Enti di normazione
Al termine dei lavori l’impresa previa verifica, con esame a vista e prove, che l’impianto è a
regola d’arte (verifica iniziale) rilascia la dichiarazione di conformità
Sulla base della “Normativa REI” le classi di resistenza al fuoco sono: 10, 15, 20, 30, 45, 60,
90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo in minuti durante il quale la resistenza al
fuoco deve essere garantita. Ogni produttore deve rispettare una serie di obblighi per
certificare che i propri prodotti tagliafuoco siano effettivamente a norma.
Le sigle che definiscono le caratteristiche di resistenza al fuoco sono del tipo "REI 60, REI 120
ecc." ove le lettere R, E, I, hanno un preciso significato derivante dalle esigenze di difesa dal
fuoco. L’acronimo R.E.I. indica e certifica il possesso dei seguenti requisiti:
Il numero che segue l’acronimo R.E.I. indica il tempo per il quale le condizioni sopra
richiamate devono essere mantenute; quindi “REI 120” significa che le condizioni elencate
devono essere mantenute per un tempo minimo non inferiore a due ore.
● Manutenzione preventiva
● Norma UNI 10147
● Anno Pubblicazione 1993
● Definizione Breve Manutenzione eseguita ad intervalli predeterminati o in accordo a criteri
prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o la degradazione del funzionamento di una
entità
● Termine Inglese Preventive Maintenance
● Manutenzione migliorativa
● Norma UNI 10147
● Riferimento nella Norma 3.10
● Anno Pubblicazione 1993
● Definizione Breve Insieme delle azioni di miglioramento o piccola modifica che non
incrementano il valore patrimoniale dell'entità
● Termine Inglese Proactive Maintenance
● Manutenzione Autonoma
● Norma UNI 10147
● Riferimento nella Norma 3.12
● Anno Pubblicazione 1993
● Definizione Breve Manutenzione effettuata direttamente dall'utilizzatore dell'entità
● Argomento Concetti generali
● Termine Inglese Autonomous Maintenance
Una macchina capace di insufflare nei polmoni una determinata miscela di gas e successivamente
consentirne l’espirazione, con freq nota e con un appropriato regime di pressioni.
Tubi più cedevoli producono volume di compressione maggiore nel circuito e quindi una
percent minore del volume corrente raggiunge il sist resp
CLASSIFICAZIONE
Generatori di flusso;
Generatori di pressione;
In base all’applicazione
per neonati;
fisioterapia respiratoria;
In base al meccanismo impiegato per passare da fase di insufflazione alla fase senza flusso attivo
Ventilatori con ciclicità a tempo: fase inspiratoria termina dopo un certo tempo predefinito
Ventilatori con ciclicità sul volume: la fase inspi termina dopo che è stato erogato un certo V
prestabilito, senza tenere conto di press (PIP: pressione massima raggiunta a fine inspirazione).
Ventilatori con ciclicità sulla pressione: inspi arrestata quando viene raggiunta una data PIP senza
tenere conto del tempo e del volume di gas fornito
Ventilatori con ciclicità sul flusso: chiudono la fase inspi quando il flusso inspiratorio si riduce sotto a
un certo valore critico (25% del picco di flusso)
SCHEMA VENTILATORE
Due circuiti: unità pneumatica (dove circolano i gas, collegata al paziente mediante idonei condotti,
compresi trasduttori e valvole che occorrono per realizzare il flusso) unità elettronica (compie le op
di logica in base alla scelta del modello di ventilaz, misura le grandezze oggetto del modello al fine di
realizzare le condizioni impostate e fornisce allarmi)
Sistemi di alimentazione: motore elettrico che agisce su un mantice e fornisce l’ener nec per produrre
flusso di gas, oppure energia fornita dall’esterno mediante aria compressa a 3.5 bar o meno.
Funzionamento
All’inizio del ciclo resp si apre la valvola d’inspirazione e il paziente riceve il gas (aria o misc anestetica)
erogato dal mantice che si trova a una certa pressione di lavoro misurata dal manometro ML. Il
trasduttore di flusso A misura la portata del gas insufflato e il trasduttore di pressione P ne rileva il
valore. I trasd inviano un segnale a un microprocessore che li confronta con i dati impostati dal medico
sul pannello di controllo esterno.
L’aria arriva al mantice dall’impianto esterno, all’ingresso del mantice vi sono riduttore di pressione e
filtro antibatterico. All’atto dell’espirazione si chiude la valv di inspir e si apre la valvola d’espirazione.
Il trasduttore di flusso E misura la portata di gas espirati, mentre P continua a misurare la press nelle
vie aree del paz. Sulla via d’espiraz vi è una valvola di non ritorno che impedisce ai gas espirati di
essere inspirati nuovamente e una valvola di PEEP (positive end expiration pressure) che ha l’ufficio
di mantenere i polmoni in sovrappressione rispetto alla patm per evitarne il collabimento. Centralina
di comando contiene tutti gli strum di misura della portata, della pressione, gli allarmi di minimo e
massimo per pressione e per il volume/min, le manopole di comando per la scelta del periodo di
inspirazione e e quello di espirazione.
36. Differenza tra Norma e Legge: la norma è una regola o un insieme di regole riconosciute da
una cerchia sociale che disciplina un ambito particolare. Le norme non sono
necessariamente scritte, ma possono essere anche delle consuetudini: norme sociali,
norme igieniche, e così via. Si tratta, in altre parole, di una regola di condotta. La legge è
una norma o un insieme di norme, infatti più norme della stessa materia formano una
legge.
37.