Democrazia a rischio e il crollo della civiltà di Marco Mantovani
Nei giorni scorsi si è assistito all’ennesima mie-
losa disputa tra i ministri Orlando e Minniti sul problema dei migranti (loro lo chiamano così; noi invece lo definiamo invasione). Materia del contendere: “La vicenda profughi mette a rischio la democrazia?”. I pinocchietti sinistrorsi spesso discutono se è meglio giocare al tavolo “rosso” di poker con una doppia coppia d’assi e re (il fa- moso “Titanic” del fortunello che vinse mentre il transatlantico urtava contro l’iceberg) oppure tentare un bluff, con i soldi degli italiani, avendo in mano solo due miseri sette. A mio avviso non si tratta di una questione ine- rente alla tenuta democratica. Alle prossime ele- zioni politiche, sempre che il “presidente Napo- litano” le indìca (mi pare sia ancora lui il capo di Stato, vero?) i comunisti verranno rimandati a casa con la diabolica coda a freccia tra le gambe e si tornerà a respirare aria di libertà. Il vero tema è un altro: lo sgretolamento sociale in corso nel belpaese, messo scientemente in atto dai governanti Pd, potrà mai essere ricompattato e soprattutto adeguatamente ricostruito? Perché quella che si sta sciogliendo come neve al sole, non è tanto la democrazia, quanto la nostra ci- viltà, ovvero l'insieme degli aspetti storici, cultu- rali e religiosi della popolazione italiana. Ve- diamo di seguito alcuni drammatici esempi. Mentre taluni … (lascio i puntini di sospensione) stanno ancora invocando lo “ius soli” per acca- parrarsi voti e prebende, l’Italia si sta inabis- sando nello sfacelo. Migliaia di migranti stanno occupando, aggredendo, picchiando, devastando e violando la legge quasi indisturbati (non per mancanza del valoroso intervento delle forze dell’ordine; la colpa è solo di chi le comanda) a causa della difesa a oltranza, da parte della sini- stra, di un fasullo buonismo, di un irreale multi- culturalismo e di un’utopistica integrazione. Quattro bestie magrebine hanno stuprato in spiagga a Rimini una giovane turista polacca (devastandola per sempre in spirito e mente) massacrando di botte anche il fidanzato. Per giorni, nonostante i filmati delle telecamere, non si è potuto parlare di nordafricani, perché si ve- niva accusati di razzismo. La testimonianza della ragazza è agghiacciante: “Quando perdevo i sensi per il dolore, mi gettavano in acqua per sve- gliarmi e riprendere la violenza”. Per questo or- rore da “Arancia meccanica”, nessun corteo di protesta o gesti di solidariatà da parte delle fem- ministe “rosse”, né dalla presidenta che, incredi- bile a dirsi, si è espressa solo sui termini del di- battito e non in merito al terrificante crimine. Adesso occorre catturare queste quattro belve (anche se risulta evidente la loro rete di supporto e connivenze sul territorio) dopodichè si potrà procedere con la castrazione (chimica?), la cami- cia di forza in pelle rigorosamente di maiale e l’imbarco su un piccolo canotto, semisgonfio, posizionato a un centinaio di chilometri dalle co- ste africane. Lo definirei un ottimo dissuasivo. Sto forse esagerando? Nelle comunità islamiche osservanti la donna viene considerata come il due di coppe quando a briscola c’è bastoni, ov- vero lo stesso legno che viene poi usato dal ma- schio-signore per mettere le femmine “in riga”. E proprio di padre-padrone si può parlare nei Paesi musulmani come il Bangladesh dove vige per legge l’orrore delle spose fanciulle. Qualun- que satanico pedofilo può “comperare” una bam- bina, costringendola a un matrimonio combinato per volontà (leggesi: necessità economica) dei genitori e violentarla liberamente con la benedi- zione di Allah. A rinforzare questa tragica argo- mentazione, è arrivato persino l’orripilante inter- vento di un “mediatore culturale” islamico (che lavora per una “coop” di Bologna) il quale, par- lando dello stupro di Rimini, ha dichiarato: «Una volta che entra il pisello, poi la donna diventa calma e gode come in un normale rapporto ses- suale». Ecco, queste sono le cosiddette “risorse”, i figli dell’accoglienza indiscriminata messa in atto dai pinocchietti nel nostro Paese. I comunisti affermano che “bisogna evitare di associare im- migrazione e sicurezza”; infatti la correlazione dev’essere tra l’invasione islamica subculturale (in sociologia ci si riferisce a un gruppo di per- sone che si differenzia per stili di vita, credenze e visione del mondo) e la difesa della nostra ci- viltà e dei valori cristiani non negoziabili. A proposito di etica religiosa, cosa dire della bimba cattolica di 5 anni affidata a una famiglia musulmana di Londra? Una vera follia. Secondo l’esclusiva del “Times”, la decisione è stata presa (contro il volere della famiglia) da un “pro- gressista” dei servizi sociali. In poche settimane la piccola è rimasta traumatizzata da fatti scon- certanti. Lei stessa ha raccontato che le è stata subito tolta la collanina con il crocifisso; le hanno impedito di mangiare il suo piatto prefe- rito, gli spaghetti alla carbonara preparati dalla mamma prima che la portassero via, perché, que- sti i…slamici le hanno spiegato che «qui è vie- tata la pancetta». Le è stato imposto d’imparare l’arabo dalla madre che indossava il “niqab”, la lunga tunica nera che copre le donne dalla testa ai piedi. L’hanno immediatamente indottrinata dicendo che: «Pasqua e Natale sono feste stu- pide» e che «Le donne europee sono alcolizzate e idiote». Insomma, una barbarie. Per fortuna, dopo lo scoop giornalistico è scoppiata una fu- riosa polemica contro la decisione dei servizi so- ciali e un giudice ha ribaltato la prima sentenza. Pare che la bimba venga ora affidata ai nonni. Mi chiedo: quanti altri casi di scempio morale esistono in Europa? Dov’è una dichiarazione del Vaticano? Sono tutti impegnati sullo “ius soli”? Marco Mantovani editoriale@vocedimantova.it