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Il Trecento:

l’Occidente entra in crisi


Vol. 1 cap. 15

Lo sviluppo si arresta
• All’inizio del 1300:
1. Il clima cambiò: gli inverni si fecero più rigidi e gli autunni più piovosi.
2. Alcuni campi vennero abbandonati perché non erano più fertili.
3. Non si fecero più bonifiche (lavori per risanare un terreno) e dissodamenti (lavorare un
terreno per seminarlo).
4. La popolazione smise di crescere perché c’erano meno prodotti alimentari (carestie). Le
carestie si ripeterono ogni 10 anni. La carestia più devastante per l’Italia fu quella del 1343.
Morirono molte persone soprattutto bambini e anziani.
5. Gli animali non avevano più cibo e morivano. Di conseguenza i contadini non avevano più
animali per lavorare i campi né i prodotti animali (carne, latte, formaggio, uova).
6. I prezzi dei beni di prima necessità (es. pane) cominciarono a crescere.
7. Ci furono epidemie di malattie mortali (vaiolo, lebbra, dissenteria, tifo).

La Peste
• Nel 1347 si diffuse la peste, una malattia
mortale.
• Questa malattia si era propagata prima in
Oriente.
o Quando i Mongoli attaccarono i Genovesi a
Caffa (sponde Mar Nero), catapultarono
nella città i cadaveri di guerrieri morti di
peste. Molti Genovesi morirono.
o La peste arrivò in Italia con i Genovesi e si
diffuse rapidamente.
• La peste veniva trasmessa dalla pulce che
viveva sui ratti neri.
• Essa colpì soprattutto le città. Molti ricchi
si salvarono rifugiandosi nelle case in
campagna.

Quali conseguenze?
• La peste portò morte, sofferenze, sfiducia in chi governava e non
riusciva debellare (sconfiggere) questa malattia mortale.
• Dal momento che le persone avevano paura di morire non aiutavano
né soccorrevano i malati. Rinunciavano pure a seppellire parenti e
amici.
• Dato che la vita era breve alcuni trasgredivano le regole. Altri
pensavano che la peste fosse una punizione divina per i peccati
commessi, quindi pregavano e facevano penitenza come i flagellanti.
Loro si facevano percuotere con il flagellum (frusta formata da strisce
di cuoio annodate e sfere di osso) fino a sanguinare.

Di chi è la colpa?

• Streghe, lebbrosi (malati di lebbra,


malattia infettiva), musulmani ed ebrei
venivano accusati di diffondere la peste.
Si diceva che gli ebrei avvelenavano
l’acqua dei pozzi con pozioni magiche.
Dalla crisi alle rivolte

• I prodotti agricoli diminuirono.


• Molti contadini furono costretti ad andare in città
per cercare lavoro, allora i grandi signori feudali si
impadronirono dei terreni dei piccoli contadini e
cominciarono a sfruttare di più quelli che erano
rimasti in campagna.
• La popolazione della campagna reagì con violente
rivolte.

Le rivolte nelle campagne


• 1323, Fiandre (Belgio).
o I proprietari di piccoli appezzamenti di terra e i piccoli contadini che avevano
preso un campo in affitto si ribellarono alle tasse.
• 1358, Francia del Nord.
o Scoppiò la rivolta delle JACQUERIE: i contadini insorsero a causa della crisi,
della fame e delle malattie; erano guidati da Jacques Bonhomme. Il re uccise
circa 20 mila persone in pochi giorni.
o La rivolta si diffuse anche in Piccardia, Normandia e Champagne (Francia). In
queste regioni i contadini furono appoggiati dai commercianti che volevano
limitare il potere dei signori feudali e della monarchia.

Altre rivolte
• 1378, Firenze.
• Scoppiò la rivolta dei Ciompi. I ciompi
lavoravano la lana. Chiedevano salari
più alti e la partecipazione al governo.
Furono fermati con la forza.
• 1381, Inghilterra.
• Contadini, lavoratori delle città e
artigiani si ribellarono ad una nuova
tassa. Erano guidati dal frate John
Ball. Vennero sterminati dal re.

I mercanti-banchieri

• Nelle città i mercanti-banchieri prestavano soldi ai


cittadini in affari e ai re.
• Ai re servivano soldi per fare le guerre e
modernizzare lo Stato, allora aumentavano le
tasse per pagare i debiti. A volte loro dichiaravano
bancarotta, cioè di non poter pagare il debito per
mancanza di soldi.

Nascono i mercanti-imprenditori
• Nel 1300 le corporazioni che controllavano la produzione degli artigiani si
indebolirono.
• Alcuni ricchi mercanti ne approfittarono e divennero imprenditori
indipendenti: avevano capitali e materie per produrre beni e affidavano la
produzione a lavoratori delle campagne e delle città.
o I lavoratori erano pagati in base alla quantità del prodotto (e non in base al tempo
impiegato) e non erano più tutelati dalle corporazioni, così in Italia, Inghilterra,
Fiandre, Francia molti lavoratori si ribellarono per le condizioni di lavoro.
• Gli imprenditori indipendenti vendevano il prodotto finito (es. tessuti) e
incassavano il guadagno.
• Con il tempo scomparvero i piccoli produttori.

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