Corso di Linux
prova articolo
Linux: installiamolo!
Linux: facciamolo funzionare
Linux: colleghiamolo in rete
Linux: sfruttiamo le risorse di rete
Linux: utilizziamo la posta.
Leggiamo le news
Fatti l'alias e il dominio virtuale
Chi cerca trova... con i permessi giusti
Anche tu della tribù Apache
Proteggi Forte Apache
Glossario Linux - Seconda Parte
Nessuno mi capisce
GLOSSARIO LINUX
Ogni pacchetto al suo posto
Bash, scripting e le espressioni regolari
E ora l'interfaccia grafica
Pronti a prendere il largo
Spostiamoci tra le directory
Tuffiamoci nel sistema
Un pinguino vestito da postino
Bash, ultima frontiera
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/Corsi/Linux/index.html03/04/2006 1.20.13
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Linux: installiamolo!
Una premessa
Linux da solo sarebbe un sistema operativo
assolutamente inutilizzabile, esso infatti si
preoccupa unicamente di fornire un'interfaccia di
dialogo tra le varie parti che compongono un pc.
Al sistema operativo, infatti, si appoggiano più
moduli atti a svolgere le più disparate funzioni: vi è
un modulo per la visualizzazione delle
informazioni sotto forma grafica, una gui (Graphic
User Interface) insomma, uno per la gestione della
scheda audio, un altro per la gestione dei dischi,
un altro ancora per la connettività in rete locale o
remota, insomma vi è un modulo per ogni
esigenza. Se il sistema operativo è uno, la
combinazione di differenti moduli e pacchetti
applicativi è molteplice ed è quella che origina le
diverse distribuzioni. Generalizzando, il sistema
operativo nudo e crudo viene indicato con il
termine di kernel (traducibile in italiano con
nocciolo), mentre le distribuzioni hanno i nomi più
disparati: RedHat, Slackware, S.u.s.e, Debian e
TurboLinux. Tra le varie distribuzioni abbiamo
scelto una tra le più semplici da installare e
configurare, approfittando, inoltre, del recente
rilascio della versione aggiornata: la RedHat. Sul
Cd allegato alla rivista dello scorso mese
troverete, all'interno della directory RedHat, la
release completa della versione 5.1 della per
macchine Intel i386, contentente quanto vi serve
per iniziare ad esplorare Linux. Nei numeri
successivi, di volta in volta che introdurremo nuovi
argomenti, metteremo a disposizione su cd rom i
programmi di cui avremo discusso.
Per iniziare
La prima cosa da fare è quella di preparare il disco
fisso all'installazione del sistema operativo,
riservandogli dello spazio sul disco rigido.
Sebbene Linux possa essere installato
direttamente all'interno di una partizione Ms-Dos
(purché non Fat-32), ciò è sconsigliabile dato un
file system non nativo pregiudica gravemente del
sistema operativo. Pertanto è necessario creare
almeno due nuove partizioni che verranno
formattate da Linux secondo i propri standard. Nel
caso abbiate a disposizione i più dischi, ed alcuni
di questi abbiano dello spazio libero, non
formattato, il processo di partizionamento risulterà
semplice ed intuitivo, e tutte le operazioni
verranno svolte direttamente dall'interno del
Si comincia
Tornati all'ambiente Windows utilizzate il
programma Rawrite.exe per creare un disco di
boot da utilizzare per dare inizio all'installazione.
Lanciato Rawrite vi verrà chiesto il percorso
dell'immagine da installare: esso sarà d:\RedHat
\i386\Images\B+
oot.img, dove d è la lettera che contraddistingue la
vostra unità cd rom. Specificato il percorso dovrete
indicare la lettera di identificazione dell'unità
floppy, generalmente a:, e quindi inserire un
dischetto vuoto nel lettore. Riavviate quindi la
macchina, con inserito il dischetto appena creato
ed il cd rom allegato alla rivista; al termine del
caricamento del sistema operativo, comparirà la
scritta boot: premete Enter (per spostarvi
all'interno delle finestre del programma di
installazione utilizzate il tabulatore, il tasto posto a
sinistra della lettera Q e le frecce cursore). A
questo punto vi verrà chiesto il linguaggio di
installazione; non essendo presente l'italiano nella
versione da noi utilizzata, abbiamo scelto l'inglese.
Fatto questo, la finestra successiva riguarda la
scelta della tastiera: scorrete i differenti tipi di
tastiera fino a trovare It e selezionatela.
Se state installando Linux su di un portatile, verrà
a questo punto diagnosticata la presenza di un
lettore di schede pcmcia e vi verrà chiesto se
vorrete il supporto per tale lettore: scegliete Si solo
se utilizzate un lettore cd rom collegato a una
scheda pcmcia o se intendete avvalervi di schede
pcmcia in futuro. Il passo successivo richiede di
specificare da quale supporto va installato il
sistema operativo: scegliete cd rom e procedete
indicando che state effettuando una installazione
ex-novo e non un upgrade. Se disponete di un
adattatore scsi rispondete di si e seguite le
procedure di identificazione del controller,
altrimenti passate alla fase successiva.
Pacchetti e conclusione
Ora non rimane che selezionare i pacchetti da
installare, ossia scegliere quali funzionalità
implementare sulla vostra macchina. Se non avete
almeno 650 Mb a disposizione evitate i vari server
(news, http, ftp, gopher, etc), gli strumenti di
sviluppo, TeX, i giochi e i pacchetti di networked
workstation e limitatevi all'essenziale. Fatte le
vostre scelte, premete Ok per iniziare la fase di
installazione dei pacchetti, al termine della quale il
sistema operativo diagnosticherà la presenza ed il
tipo di mouse collegato al vostro computer; se non
verrà diagnosticato il mouse corretto potrete
sempre effettuare manualmente la configurazione
in un secondo momento. Fatto questo è il
momento di configurare il server X che gestisce
l'interfaccia grafica, operazione che viene eseguita
automaticamente da Linux. Selezionate quindi il
vostro fuso orario (Europe-Rome o Gmt+1) e
procedete. Ignorate sia la schermata relativa ai
servizi (services) da abilitare all'avvio del pc che
quella relativa alla stampante (che analizzeremo
nella prossima puntata). Vi verrà quindi chiesta
una password di root, ovvero di accesso
incondizionato al sistema: utilizzate una
combinazione a voi nota di numeri e lettere e
segnatevela su un foglio.
Per ultimo vi verrà chiesto di creare un dischetto di
boot: inserite un floppy vuoto nel lettore e
procedete. Ignorate (Skip), la richesta di
installazione di Lilo (Linux Loader), e avrete
portato a termine l'installazione. Riavviate con il
dischetto, digitate root come user e
successivamente la password e sarete pronti ad
utilizzare Linux. Per passare all'ambiente grafico
digitate startx e ricordate che siete collegati come
utente con privilegi illimitati, quindi attenti a quello
che fate. Per uscire dal sistema NON spegnete il
Pc, ma digitate halt e quindi aspettate la scritta
System Halted prima di spegnere o riavviare.
Per ora siamo arrivati al termine. Fate un po' di
esperienza con il nuovo sistema operativo che
avete appena installato e il prossimo mese
impareremo qualche trucco per configurare al
meglio Linux.
Se volete ulteriori informazioni potete inviare una
mail all'indirizzo di posta elettronica
linux@systems.it, oppure consultate libri quali
Torna indietro
Messa a punto
Una volta comparso il desktop premete il tasto
destro del mouse così da far comparire il menu
Start o agite sulla barra degli strumenti posta
orizzontalmente alla base dello schermo e
selezionate la voce Program-Administration-Cont+
rol Panel: comparirà una finestra con i principali
tool di configurazione del sistema.
Per prima cosa cambiamo le impostazioni relative
alla lingua in modo da avere quanti più messaggi
visualizzati in lingua italiana: cliccate sull'etichetta
"Control" e quindi sulla voce "Features". Alla voce
"Language" selezionate "Italian", premete "Accept"
ed uscite da X utilizzando il comando Exit Fvwm
Utenti e Gruppi
Osservate la lista degli utenti già abilitati
all'accesso al vostro sistema, quindi premete il
pulsante "Aggiungi". Riempite i primi campi
inserendo il nome di accesso dell'utente (login) e il
suo nome completo, quindi, se volete,
assegnategli un gruppo di appartenenza. Per ora
non ci soffermeremo su cosa sono i gruppi,
argomento che affronteremo in seguito. Per ora
basti sapere che più utenti possono essere
aggregati in gruppi che possiedono privilegi
particolari; ad esempio, posso decidere che
cinque o sei utenti facciano parte del gruppo ftp e
in questo caso solo loro possono accedere al
sistema utilizzando il protocollo ftp. Detto questo,
passate alla finestra "Privilegi". In "Controllo
generale del sistema" abilitate la voce "Può
spegnere" mentre in "User account management"
attivate invece "gestore accessi PPP", così da
Nella rete
Ora apprestiamoci ad andare in rete. Per abilitare
il supporto internet non vi sono molte operazioni e
X facilita le cose. Da "Control Panel" selezionate
l'icona raffigurante un telefono e indicate al
sistema a quale porta seriale avete collegato il
modem. Tornate quindi a "System Configurator" e
scegliete "Rete". In "Basic host configuration"
impostate il nome che volete venga assegnato alla
vostra macchina; questo potrà essere il suo ip, un
nome di fantasia, qualsiasi cosa vogliate, vi serve
solo per rendere identificabile il vostro computer.
Ricordatevi solo di non utilizzare un nome che
possa aiutare a scoprire la password assegnata
ad un degli utenti abilitati all'accesso al sistema.
Nella schermata successiva, "Adaptor 1",
configurate la vostra scheda di rete inserendo,
nell'ordine, il nome del dominio in cui vi trovate,
l'indirizzo ip (se disponete di un ip fisso), la
Netmask, l'indirizzo della scheda di rete
(solitamente eth0) ed il tipo di scheda di rete.
Passate ora a "Name Server
Specifications" (DNS) ed inserite il nome del
dominio cui appartiene il name server ed il suo,
suoi, indirizzi numerici. Se il vostro computer
dipende da un gateway per l'accesso in rete, e a
internet, inserite il suo indirizzo ip in "Routing and
Gateways". Passate ora a "PPP/SLIP/PLIP",
scegliete la voce "Aggiungi" e quindi "PPP";
premete "Accetta". Impostate numero di telefono,
comprensivo di prefisso, selezionate l'opzione
"Autentificazione PAP", supportata dai maggiori
provider, e quindi impostate identificativo di
accesso e password, facendo attenzione al fatto
che la password risulterà perfettamente visibile a
chi vi starà alle spalle. Passate ora alla voce
"Customize". Nella finestra "Hardware" abilitate
l'opzione "Allow any user (de)activate the
interface", così da consentire anche a chi non è
Super User di attivare e disattivare la connessione
ppp. Nella finestra successiva, Communication,
inserite la stringa X3 tra AT e DT nel campo
Ora, si stampi
Passiamo alla configurazione della stampante,
accessibile attraverso l'icona rappresentante una
stampante laser. Dopo aver cliccato su "Add",
selezionate "Local Printer" e quindi due volte "Ok".
Lasciate tutto invariato e selezionate "Filter",
quindi specificate i parametri relativi alla vostra
stampante. Dalla finestra "RHS Linux Print System
Manager", all'interno del menu "Tests", potete
lanciare una pagina di prova per verificare la
corretta configurazione.
Se l'ora e la data assegnate al sistema non sono
corrette, potete sempre cambiarle agendo
attraverso l'icona raffigurante un orologio posto
davanti ad una agenda, "Time and Date". Un'unica
precauzione, attenti a non avere processi
particolari attivi al momento del cambio dell'ora o
della data, altrimenti potrebbero fare brutti scherzi.
A questo punto la configurazione del sistema può
dirsi pressoché completa.
...e poi ?
Nella prossimo numero vi spiegheremo come
attivare la connessione a internet, vi illustreremo
quali siti visitare, come scaricare ed installare i
differenti programmi di posta, navigazione, lettura
news e chat. Inoltre inizieremo a considerare più
attentamente il fattore sicurezza e cercheremo di
rendere pressoché impossibile l'accesso al nostro
sistema. Per evitare attacchi dall'esterno, infine,
proveremo anche a configurare un piccolo firewall
che blocchi i pacchetti indesiderati.
Riferimenti e links:
● Linux: facciamolo funzionare (Articolo)
● I Comandi Linux (parte prima) (listato)
Torna indietro
Un editor: Vi
vi nome_file
Colleghiamoci al provider!
/etc/resolv.conf
search dominio.isp
nameserver ip dns1
nameserver ip dns2
nameserver ip dns3
hardware
defaultroute #per aggiungere una route alla tavola
di routing del sistema
asyncmap 0 #specifica che caratteri di controllo
non devono essere ricevuti sulla linea del modem
remotename name.it #configura il nome del
sistema remoto ai fini dell'autenticazione
mtu 552 #imposta la dimensione dei pacchetti in
trasmissione
mru 552 #imposta la dimensione dei pacchetti in
ricezione
/etc/ppp/pap-secrets
username * password
pippo * pluto
vi /usr/local/bin/+
nome_file_script
#!/bin/bash
/usr/sbin/pppd connect '/usr/sbin/chat -v ""
ATDTnumero_telefono CONNECT ""' user
username -d -detach &
ifconfig ppp0
tail -f /var/log/messages
Fvwm1
Popup "Shells"
Title "Shells"
Exec "Xterm (7x14 font)" exec /usr/bin/X11/xterm -
sb -sl 500 -j -ls -fn &
Exec "Color Rxvt (VT100 emulator)" exec /usr/bin/
X11/rxvt -fn 7x14 -ls &
Exec "Color Xterm (7x14 font)" exec nxterm -sb -sl
500 -j -ls -fn 7x14 &
EndPopup
Window Maker
"Applicazioni" MENU
"Xterm" EXEC xterm
"Netscape" EXEC netscape
"GIMP" EXEC gimp
"Applicazioni" END
"Applications" MENU
"Graphics" MENU
"Gimp" EXEC gimp >/dev/null
"XV" EXEC xv
"XPaint" EXEC xpaint
"XFig" EXEC xfig
"Graphics" END
"LyX" EXEC lyx
"Netscape" EXEC netscape
"Ghostview" EXEC ghostview %a(Enter file to
view)
"TkDesk" EXEC tkdesk
"Applications" END
Riferimenti e links:
● Linux: colleghiamolo in rete (Articolo)
● Internet Ready to go! (riquadro)
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FTP
Il protocollo ftp permette di "uploadare" ed
"downloadare" (caricare e scaricare) file da una
macchina remota alla vostra e viceversa. Ovvero
vi permette di prendere file presenti su di una
macchina collegata in rete e anche, se ne avete i
permessi, di depositare vostri file su quella
macchina.
Esistono diversi client ftp disponibili per Linux, sia
in formato RedHat (estensione rpm) che in
formato Debian (estensione deb), nonché in
formato sorgente pronti per essere compilati e resi
così eseguibili.
Solitamente, l'installazione base di Linux prevede
un semplice client testuale eseguibile da console o
xterm; il suo utilizzo è abbastanza semplice: basta
digitare ftp seguito dall'indirizzo da raggiungere,
oppure potete scrivere solo ftp e dopo dare il
comando open nome_server (ad esempio, ftp ftp.
tecnogi.com oppure solo ftp ed al prompt "open ftp.
tecnogi.com").
Subito un consiglio: se ci sono delle macchine a
cui accedete spesso, può essere comodo inserire
un alias nel file /etc/hosts, in modo da poterle
raggiungere più facilmente. Ad esempio, per
raggiungere il sito ftp.tecnogi.com non server
scrivere "ftp ftp.tecnogi.com" ma si può ovviare
utilizzando un alias "tecnogi". Aggiungendo nel
file /etc/hosts questa riga:
195.22.104.11 ftp.tecnogi.+
com tecnogi
ftp>
ftp ftp.tecnogi.com
[login:] anonimous
[password:] pippo@pluto.it
cd /pub/linux/WindowMaker
get test.tar.gz
IRC ed EPIC
Di gran lunga i più usati, anche se testuali, IrcII ed
Epic sono semplici client che svolgono
degnamente il loro dovere nonostante abbiano
un'interfaccia molto carente. Entrambi sono, per
fortuna, abbastanza semplici da configurare: tutto
quello che c'è da cambiare va scritto il un file
.ircrc
/usr/lib/irc/ircII.server +
collegarsi
IRCPATH - Specifica una lista di directory in cui
ricercare eventuali script
IRCRC - specifica un alternativa al file di
configurazione $HOME/.ircrc.
Export variabile=valore
.tkirc
Set preferred_nicknames {
"oesse" "defrag" "gigi_sull" "F-U-R-Y" "new_nick"
}
Set preferred_servers {
{"irc.fun.uni.net" 6667} {"irc.tin.it" 6667}
{"new.irc.server" porta}
}
Set preferred_signoffmessages {
"messaggio" "messaggio2"
}
Set preferred_partmessages {
"ciao" "a dopo" "saluti"
}
Set preferred_awayreasons {
"sono away" "non ci sono"
}
Set preferred_kickreasons {
"gioca altrove" "non riprovarci" "stattene fuori"
}
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Fetchmail e Popclient
Quando ricevete la posta al vostro indirizzo presso
il provider avete comunque la necessità di
trasferirla in locale, sulla vostra macchina, per
poterla leggere, e per rispondere. Con Netscape le
cose diventano abbastanza semplice: le due
azioni di prelievo e di visualizzazione della posta
sono raggruppate in un unica operazione e la
[apollo ~] # fetchmail
Pine e Mutt
Ora che abbiamo le email in locale è il caso di
leggerle ed eventualmente rispondere. Per questo
genere di operazioni esistono parecchi client, sia
grafici che testuali e la scelta su quale usare non
deve ricadere sull'utilizzo dell'interfaccia X, quanto
piuttosto sulla semplicità di utilizzo: individuate
quello che più vi aggrada ed usate sempre quello,
in modo da carpirne i segreti e trovarvi comodi.
base.
Una volta finito di impostare tutte le opzioni che vi
interessano, uscite dal menu di configurazione
premendo E, confermando con il tasto y. Per
essere sicuri che le modifiche apportate siano lette
dal client, uscite (con q) e rilanciate pine. A questo
punto siete pronti per poter scrivere la vostra
prima mail o leggere quelle già prelevate.
Utilizzate C (compose) per attivare la parte di
editor che permette l'intestazione e la scrittura di
una mail e vi troverete di fronte ad una schermata
di questo tipo:
To :
Cc :
Attchmnt :
Subject :
-----------Message Text -------
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Leggiamo le news
news.retina.ar
alt.os.linux: 1-8238
comp.os.linux.help: 1-1909
comp.os.linux.misc: 1-140434
comp.os.linux.networking: 1-58974
comp.os.linux.questions: 1-913
comp.os.linux.setup: 1-83388
it.comp.linux: 1-17713
it.comp.linux.pluto: 1-3187
it.comp.linux.setup: 1-2504
server = server_name
expire = numero dei giorni dopo cui i threads (filoni
di discorso) devono essere cancellati (se non letti)
maxfetch = massimo numero di news da prelevare
per ogni gruppo
/etc/leafnode.conf
/var/spool/news
/var/spool/news/it/comp/+
linux/pluto
e date il comando
seguito da
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/etc/virtusertable
info@dom1.com pippo@dom1.com
info@dom2.com pluto@dom2.com
mario marbor@dominio.it
/etc/mail/access
divert(0)dnl
VERSIONID(`@(#)linux.mc 8.9.3')
OSTYPE(linux)dnl
DOMAIN(generic)dnl
define(`LOCAL_MAILER_PATH'+
, `/usr/bin/procmail')dnl
MAILER(local)dnl
MAILER(`procmail', `/usr/bin/procmail')dnl
MAILER(smtp)dnl
MASQUERADE_AS(provider.+
com)dnl
FEATURE(`masquerade_envelop+
è)dnl
FEATURE(allmasquerade)dnl +
FEATURE(`masquerade_entire_+
domain')dnl
Gli alias
Come forse già sapete, Sendmail gestisce un file
/etc/aliases
user1: user2
user: user
user: /file
user: |programma
user: :include: list
e che
/home/pippo/lista
pluto
mimmo@dom2.com
andrea@dom3.com
buzzz@dom4.com
mario
#commento
veronica
owner-owner: pippo
.forward
/user, user@dominio.com
/etc/sendmail.cw
Sicurezza
Sendmail è sicuramente il mailer più utilizzato nel
mondo Unix, ed è anche il più esposto agli
attacchi che sfruttino i bug del software per entrare
nel sistema attraverso la porta smtp (25). A parte
gli exploit che cercano generalmente di garantire
un accesso alla shell di root, vi è un pericolo meno
grave a livello locale, ma più diffuso e, per certi
versi, fastidioso, ovvero il fenomeno del
"volantinaggio" , che consiste nel mandare veri e
propri volantini a migliaia di utenti senza che
questi li abbiano richiesti. Questo fenomeno
denominato spamming è possibile nel caso in cui
mailer non venga configurato correttamente,
consentendo ad altri host al di fuori della rete
locale di utilizzarlo come "relay", ovvero come
postino per smistare i volantini. Le ultime versioni
di
Sendmail hanno una perfetta gestione dello
spamming e consentono, per fortuna, di negare
l'accesso al vostro server di posta elettronica agli
host non autorizzato. In effetti, il mailer può essere
anche configurato per usare come relay una
macchina diversa dalla vostra; infatti, provate a
dare un'occhiata al file sendmail.cf e cercate la
seguente riga:
DS
DSpippo.pluto.com
/etc/mail/relay-domains
123.34.56.*
244.193.212.18
tail -f /var/log/maillog
KAA32266: from=<kc@versiontracker.com>,
size=23509, class=0, pri=53509, nrcpts=1,
msgid=<199902070915.+
EAA06070@versiontracker.+
com>, proto=ESMTP, relay=versiontracker.com
[209.68.63.234]
Feb 7 10:16:13 tecnogi sendmail[32267]:
KAA32266: to=oesse@tecnogi.com,
delay=00:00:18, xdelay=00:00:00, mailer=local,
stat=Sent
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/
|---home
|---archivio
|---invio
|---prelievo
|---nascosta
/
|---invio
|---prelievo
|---nascosta
cd \
/
|---home
|---archivio
vista come
I preliminari
Per prima cosa bisogna procurarsi l'archivio
contenente i file necessari per compilare il server.
Recatevi quindi al seguente indirizzo
ftp.ProFTPD.org
e scaricate il file
/distrib/ProFTPD-1.2.0pre.+
tar.gz (questa è la versione disponibile al momento
della scrittura di questo articolo)
ProFTPD-1.2.0pre3
./configure
make
make install
per installarli.
/usr/local/sbin/ProFTPD
/usr/local/etc/ProFTPD.+
conf
sample-configurations
adduser archivio
Spostiamoci in
/home/archivio
ServerType inetd
/etc/inetd.conf
TimeoutLogin 120
TimeoutIdle 300
TimeoutNoTransfer 120
TimeoutStalled 240
Port 21
Umask 022
MaxInstances 30
User nobody
Group nogroup
022
rwx rx rx
u(ser) g(roup) o(thers)
<Directory /*>
AllowOverwrite on
</Directory>
<Anonymous ~archivio>
AllowRetrieveRestart on
AllowStoreRestart off
DisplayFirstChdir .primo_cambio
DisplayLogin .benvenuto
AnonRequirePassword yes
RequireValidShell yes
archivio:x:1002:1002:Accoun+
t di Prova ftp,,,:/home/archivio:/+
bin/true
/etc/passwd
<Directory *>
<Limit WRITE>
DenyAll
</Limit>
<Limit READ>
DenyAll
</Limit>
<Limit DIRS>
AllowAll
</Limit>
</Directory>
<Directory /home/archivio/nascosta>
HideUser root
HideNoAccess
<Limit READ>
IgnoreHidden on
</Limit>
<Limit CWD>
DenyAll
</Limit>
</Directory>
<Directory /home/archivio/prelievo>
<Limit STOR>
DenyAll
Allow 192.168.1.2
</Limit>
</Directory>
<Directory /home/archivio/invio>
Umask 222
<Limit STOR>
AllowAll
</Limit>
<Limit READ>
DenyAll
Allow 192.168.1.2
</Limit>
</Directory>
</Anonymous>
/etc/init.d
#|/bin/bash
/usr/local/sbin/ProFTPD
ln -s /etc/init.d/ftpd /etc/rc2.d/S20ftpd
Riferimenti e links:
● Chi cerca trova... con i permessi giusti (Articolo)
● Tabella operazioni (riquadro)
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rpm –i versione_apache.rpm
/etc/httpd/conf
Qui il server tiene tutti i suoi file di configurazione.
/etc/rc.d
La struttura ad albero contenuta in questa directory
contiene gli script di avvio del sistema; qui trovate
lo script per avviare e attestare Apache.
/home/httpd
Questo è il posto giusto per aggiungere icone e per
trovare i cgi installati dal pacchetto.
/usr/doc e /usr/man
Manuali in linea e documentazione.
/usr/bin
In questa directory si trovano gli eseguibili.
./configure –prefix=PERCORSO
make
make install
./configure –help
# For SunOS 4
#AUX_CFLAGS= -DSUNOS4
# For Linux -m486 ONLY IF YOU HAVE 486
BINARY SUPPORT
AUX_CFLAGS= -DLINUX
MODULI
I moduli sono dei programmi che estendono le
funzionalità di Apache. Si ricordi che di default i
moduli base vengono compilati come parte
integrante dell'eseguibile del server e come tali
contribuiscono a renderlo più grande e “pesante” in
termini di risorse occupate.
Esiste comunque la possibilità di compilare i moduli
come dso (dynamic shared objects), ovvero come
vere e proprie librerie da caricare solo nel momento
in cui ne vengono richiesti i servizi. Se volete
avvalervi dei dso basta lanciare configure con la
seguente sintassi:
installare:
CONFIGURAZIONE
Sia che abbiate compilato i sorgenti o che abbiate
eseguito un'installazione manuale o abbiate usato
un rpm, è arrivato il momento di configurare il
server. L'ordine con cui i file di configurazione
vengono processati da Apache è il seguente:
httpd.conf
srm.conf
access.conf
HTTPD.CONF
All'interno di questo file troviamo le direttive
generali che influenzano il comportamento del
server. Qui possiamo decidere dove tenere i file di
log, sotto quale utente lanciare l'eseguibile httpd, la
porta sul quale farlo funzionare e altro ancora. Noi
ci limiteremo a prendere in considerazione le
direttive principali, che ci consentiranno di avere un
server funzionante in breve tempo.
ServerType standalone
Port 80
Listen 8080
HostnameLookups off
ServerAdmin smox@prova.com
ServerName www.prova.com
User nobody
Group nobody
ServerRoot /etc/httpd
ResourceConfig conf/srm.conf
AccessConfig conf/access.conf
<VirtualHost numero_ip>
ServerAdmin email
DocumentRoot /nome_sito
Servername www.prova.com
</VirtualHost>
ErrorLog /var/log/httpd/error_log
TransferLog /var/log/httpd/access_log +
ScoreBoardFile /var/run/apache_status
SRM.CONF
Questo file viene letto solo se menzionato nella
direttiva ResourceConfig specificata in httpd.conf.
Qui vanno indicate alcune specifiche della
configurazione che per qualche motivo
l'amministratore di sistema vuole tenere separate,
ed infatti vi troviamo la gestione delle risorse che
riguardano il sito web, le impostazioni correlate alla
posizione dei documenti html e alle directory dei
programmi cgi.
Anche in questo caso, esaminiamo le opzioni più
interessanti:
DocumentRoot /home/httpd/html
UserDir www
UserDir DISABLED
FancyIndexing on
AccessFileName .htaccess
ACCESS.CONF
Questo file permette di controllare l'accesso a quali
file e directory si può accedere via web e chi ha
diritto di farlo. La configurazione di default fornisce
accesso senza restrizioni ai documenti in
DocumentRoot.
<Directory /home/httpd/html>
Options Indexes FollowSymLinks
</Directory>
/usr/sbin/httpd
-d serverroot
Specifica la "ServerRoot" directory, nel caso in cui
essa non sia stata indicata nel file di
configurazione.
-X
Serve per lanciare solo il processo padre httpd. Si
usa solitamente in fase di prova del server.
-v
-h
Visualizza le direttive supportate da httpd.
-l
Visualizza la lista dei moduli compilati.
-?
Visualizza la lista delle opzioni ed esce.
localhost
SICUREZZA
Permettere a tutti i navigatori di accedere ai
documenti presenti sul vostro server, pone una
serie di importanti problemi in merito ai problemi di
sicurezza.
Quando si concede agli utenti di un sistema la
possibilità di mettere in linea le proprie pagine html,
occorre tenere presente che questo fatto può dar
luogo a dei potenziali “buchi” nella sicurezza del
sistema: un utente, ad esempio, potrebbe creare un
semplice link simbolico verso un file o una directory
che pur risultando leggibile a tutti gli utenti, non era
intesa come accessibile al mondo intero, e quindi
concedere a chiunque la possibilità di leggere
documenti riservati o prelevare dati importanti. Per
ovviare in parte a questo problema, eccovi qualche
indicazione di massima per iniziare a “lavorare”
sulla sicurezza:
Riferimenti e links:
● Anche tu della tribù Apache (Articolo)
● Alcuni comandi con Options (riquadro)
● Bibliografia (riquadro)
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Gestione centralizzata
Se decidiamo di optare per una gestione
centralizzata del server, o meglio delle directory
nelle quali sono ospitate le pagine web, dovremo
prendere confidenza con access.conf, il file di
deputato al controllo degli accessi, che permette di
definire il tipo di accesso consentito agli utenti del
sito e i documenti a loro disposizione. Se non
avere esigenze particolari potete lasciare la
configurazione originale, che consente l'accesso a
tutti i documenti presenti nella DocumentRoot,
oppure potete aprire il file nel vostro editor e
modificarlo. Vediamo quindi di capire qual'è la
struttura del file access.conf e quali le direttive da
utilizzare per configurarlo.
Tag <Directory>
<Directory /home/httpd/html>
DIRETTIVE
</Directory>
Options
La direttiva Options consente di definire alcune
opzioni in forma di parole chiave, che trovate
descritte in tabella 1. Da notare che le opzioni
None e All non possono essere usate
contemporaneamente, in quanto sono
reciprocamente esclusive.
<Directory /home/httpd/html>
Options Indexes FollowSymLinks
</Directory>
AllowOverride
La direttiva AllowOverride consente di definire
quali opzioni possono essere prevaricate dalle
direttive particolari contenute nei file di accesso
delle singole directory (.htaccess).
<Directory /home/httpd/html>
Options Indexes FollowSymLinks
AllowOverride None
</Directory>
Autorizzazioni
Attraverso una serie di istruzioni possiamo
condizionare l'acceso a una directory tramite la
richiesta di un nominativo e una password, che
vanno specificati in un file di testo da creare
tramite l'applicazione htpasswd; unica condizione,
è necessario che i nominativi e password
contenuti non siano gli stessi che utilizzate per
accedere al sistema.
Per prima cosa, se vogliamo porre questa
limitazione, dobbiamo identificare il contesto nel
quale viene richiesta l'autorizzazione tramite la
direttiva AuthName. Ciò che specifichiamo con
questo comando apparirà come testo nella finestra
di richiesta dati che apparirà al visitatore che
tenterà di accedere all'area protetta. In pratica,
potremmo scrivere, ad esempio:
AuthType Basic
AuthUserFile </home/httpd/autorizzazioni/+
htpasswd>
<Directory /home/httpd/html/+
personale>
AllowOverride None
Options Indexes
</Directory>
<Directory /home/httpd/html/+
personale>
AllowOverride None
Options Indexes
order allow,deny
allow from all
deny from .warning.com
</Directory>
<Directory /home/httpd/html/+
personale>
AllowOverride None
Options Indexes
order deny,allow
deny from all
<Directory /home/httpd/html/+
personale>
AllowOverride None
Options Indexes
order deny,allow
deny from all
allow from .secure.com 192.168.2.
</Directory>
Tag <Limit>
<Directory /home/httpd/html/+
personale>
AllowOverride None
Options Indexes
</Directory>
Tag <Location>
<Location /status>
SetHandler server-status
order deny,allow
deny from all
allow from secure.com
</Location>
Gestione distribuita
Quando il server riceve una richiesta del
documento verifica se all'interno della directory
contenente la pagina esiste un file chiamato .
htaccess, e se lo trova esegue le direttive che vi
sono specificate; In questo caso, però, le
limitazioni non valgono per qualsiasi directory, ma
solo per quella in cui si trova il file di controllo.
Volendo, potreste configurare Apache senza mai
fare uso dei file .htaccess, ma nel caso li
utilizzaste, ricordatevi che la loro gestione deve
essere controllata attraverso la direttiva
AllowOverride nel file access.conf.
Ma come creare un file di controllo?
AuthUserFile /home/httpd/+
autorizzazioni/htpasswd
File di gruppi
Per facilitare la gestione di utenti che accedono a
directory protette, possiamo realizzare dei gruppi e
inserirli in un file chiamato .htgroup, il quale non
contiene alcuna password. La sintassi dei record
che compongono questo file è molto semplice:
nomegruppo: utente
Riferimenti e links:
● Proteggi Forte Apache (Articolo)
● Alcune opzioni della direttiva Options (listato)
● Alcune opzioni della direttiva AllowOverride
(listato)
● Alcune delle direttive utilizzabili nella sezione
Limit (listato)
● Alcune delle direttive utilizzabili nella file.
htaccess (listato)
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- = nessun attributo
l = link
d = è una directory
r = permesso di lettura
w = permesso di scrittura
x = è un file eseguibile
ls -laFR | more
rm nomefile
rm -f nomefile
rm 'nome?file'
rm -fr cartella
rm -fr /
umount /dev/hda1
oppure
umount /mnt/disk
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Nessuno mi capisce
www.cs.hut.fi
./configure
./configure --with-libwrap
make
make install
make hostinstall
/etc/sshd_config
PermitRootLogin no
IgnoreRhosts yes
RhostsAuthentication no
AllowHosts
DenyHosts
~/.ssh/known_hosts
/etc/ssh/ssh_known_hosts
ServerKeyBits 768
RSAAuthentication yes
~/..ssh/identity.pub
~/.ssh/identity
~/.ssh/authorized_keys
RhostsRSAAuthentication yes
Ssh all'opera
scp [utente@host1:]path/filesorgente
[utente@host2:]path/filedestinazione
Pop3 e ssh
.fetchmailrc
VNC e ssh
Riferimenti e links:
● Nessuno mi capisce (Articolo)
● Client per usare SSH da Windows (riquadro)
● Bibliografia AFIA (riquadro)
● LSH l'alternativa GNU a SSH (riquadro)
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GLOSSARIO LINUX
user login_utente
cmin n
Mostra i file modificati n minuti fa. N è un valore
numerico che espresso in minuti
Esempio:
Mostra tutti i file modificati/creati negli ultimi 10
minuti da parte dell'utente napo -> find / -user
napo -cmin 10
ctime n
Mostra i file modificati/creati negli ultimi n giorni
Esempio:
Trova tutti i file modificati negli ultimi 3 giorni ->
find / -ctim 3
more nomefile
piovvigginando salle
Con il comando
otterremo
2c2,3
< piovvigginando sale
---
>
> piovvigginando salle
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rpm -rebuilddb
rpm -qa
rpm -p ftp://<utente>:<password>@nomesito/
percorso/al/+
pacchetto.rpm
rpm -R ldd
rmp -f ldd
dpkg -A /var/lib/dpkg/available.
dpkg -l
/etc/apt/sources.list
Uri. E' l'url del sito nel quale si trova l'archivio dei
pacchetti debian dai quali possiamo fare
Un kernel in scatola
#!/bin/sh
make-kpkg kernel_image kernel_headers
kernel_image
kernel_headers
Torna indietro
o ancora
#!/bin/sh
if [ ! $1 ] 2>/dev/null
then
echo "Non e' stato inserito il nome del file
originale"
echo "Sintassi: decommenta <file-originale>
<nome-copia>"
exit 1
elif [ ! $2 ] 2>/dev/null
then
echo "Non e' stato inserito il nome della copia di
sicurezza"
echo "Sintassi: decommenta <file-originale>
<nome-copia>"
exit 1
fi
echo "Sto decommentando $1"
echo "Il file originale verra' stato salvato in $2"
mv $1 $2
egrep -v ^# $2 > $1
echo "File decommentato con successo!"
exit 0
Approfondendo
ap.$"\/+$
riga2
£
*
egrep '^[^23][a-z].?\$\"\\\/\+[^\%]|((^\£|2$)|^\*$)' ./
prova
^[^23][a-z].?\$\"\\\/\+[^\%]|((^\£|2$)|^\*$)
I comandi
oppure
Riferimenti e links:
● Bash, scripting e le espressioni regolari
(Articolo)
● Tabella 1 (listato)
● Tabella 2 (listato)
● Tabella 3 (listato)
● Tabella 4 (listato)
● Tabella 5 (listato)
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I menu
Il tastino con l'impronta di uno gnomo, nel
pannello in basso a sinistra, è più o meno
l'equivalente del pulsante d'avvio di Windows. Da
questo tasto si aprono tutti i menu relativi al
sistema. Come accade in Windows, le applicazioni
possono decidere - durante l'installazione - di
inserire una voce nei menu oppure no. Con buona
approssimazione, possiamo dire che quasi tutti i
programmi espressamente sviluppati per Gnome
si occupano di questa faccenda, mentre quelle per
Kde (un desktop concorrente") o più
genericamente "per X-window" (come per
esempio Star Office) lasceranno a voi l'ingrato
compito. Nel nostro caso, abbiamo due possibilità:
I pannelli
Per evitare di perdersi in mezzo a duemila menu,
Gnome ha inglobato una serie di toolbar che si
possono inserire, togliere e modificare a piacere.
Le impostazioni personalizzate vengono
memorizzate nella directory dell'utente per cui non
c'è pericolo che qualcun altro possa condividerle.
Ogni singolo tasto ha delle proprietà, che possono
essere modificate semplicemente premendo il
tasto destro del mouse e scegliendo l'apposita
opzione. Per approfondire la loro configurazione,
vi rimandiamo al box che le abbiamo dedicato,
senza dilungarci troppo in questo paragrafo.
La toolbar di Helix
Helix Gnome update è un'applicazione che ci
permette di tenere il desktop Gnome
costantemente aggiornato. Basta selezionare una
sorgente per i nuovi pacchetti (o un mirror) e cosa
scaricare, sullo stile di servizi simili offerti da altri
programmi e sistemi operativi.
Un discorso a parte, invece, lo merita la toolbar in
alto, quella che contiene i menu Programmi,
Preferiti, etc. Si tratta di un add-on espressamente
inserito da Helix, una software house che si sta
occupando, tra le altre cose, di razionalizzare la
distribuzione del desktop Gnome e rendendolo di
cosneguenza facilmente installabile, aggiornabile
e gestibile. Grazie a Helix-Gnome, è possibile
occuparsi della manutenzione del desktop con
estrema facilità: ogni tanto dovremo soltanto
lanciare l'applicazione Helix Gnome Update (Avvio
-> Programmi -> Sistema -> Helix GNOME
Update) e vedere la lista degli aggiornamenti
disponibili. Chiaramente, è necessaria una
connessione a internet per sfruttare questa
operazione. No, non verranno mandati in giro dati
personali. La toolbar di Helix, comunque, permette
di sostituire in tutto e per tutto il pannello in basso
(che occupa spazio) e persino di inglobare alcune
applet (tra cui l'orologio con agenda , il client ICQ
gnomeicu, etc.), purché le loro dimensioni lo
consenta-
no. In realtà, anche la barra di Helix altro non è
che un normale pannello di Gnome, dalle proprietà
un po' particolari e non modificabili dall'utente
Riferimenti e links:
● E ora l'interfaccia grafica (Articolo)
● Modificare i pannelli (riquadro)
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su -
nomehost:~#
con connessione
Aprite velocemente un'altra shell (sempre da root)
e provate a dare il comando tail -f /var/log/
messages: potrete tenere sott'occhio le reazioni
del sistema alla procedura di connessione, nonché
stabilire con esattezza quale sia il vostro indirizzo
ip corrente al termine di quest'ultima. Aprite pure
Mozilla e... buona navigazione a tutti! Ultima nota,
per scollegarvi da internet potete usare il comando
poff (sempre da root).
- Desktop
- Document Handlers
- Interfaccia Utente
- Multimedia
- Periferiche
- Sawfish
- Session
Configurazione di Sawfish
Per non saltare, come si suol dire, di palo in
frasca, tralasciamo per un momento tutto il resto e
passiamo direttamente al ramo window manager.
Nel nostro caso dovremo aggiustare le
impostazioni di Sawfish. Tranquilli, non dovremo
armeggiare con il suo particolare linguaggio di
scripting, ma semplicemente agire su delle
finestrelle e dei menu come abbiamo fatto fin'ora.
Grazie al cielo, non si tratta di nulla di
particolarmente complesso: anche qui avremo a
disposizione addirittura dei temi"già pronti, grazie
ai quali il nostro window manager può travestirsi e
sembrare in tutto e del tutto simile ad altri sistemi
operativi, che ci piacciono particolarmente o ai
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C:\WINDOWS>_
umount /cdrom
dd if=/dev/hdb1 of=/dev/hdd3
cd 483
adduser nomeutente
/etc/rc*.d
/etc/X11
/etc/ppp
/usr/X11R6
/usr/doc
/usr/lib
/usr/share
/usr/bin
/usr/etc
/usr/include
/usr/man
/usr/src
/usr/local
/usr/sbin
lost+found.
Conclusioni
Come vedete, Linux preferisce separare le
componenti dei programmi in directory ben precise,
in modo da mantenere quanto più ordine possibile.
E' vero, qua e là ci sono delle ridondanze, ma sono
dovute alla necessità di attenersi agli standard
POSIX e, soprattutto, per mantenere la
compatibilità con applicazioni un po' datate
vecchiotte, che magari necessitano di determinati
file in posizioni ormai desuete. E con questo è tutto,
ci rileggiamo il mese prossimo.
Riferimenti e links:
● Spostiamoci tra le directory (Articolo)
● Una storia come tante (riquadro)
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$ df
ln filevero.boh linktradizionale
ln -s filevero.boh linksimbolico
$ mv linksimbolico ../robaccia/
$ cd ../robaccia
$ ls -al linksimbolico
lrwxrwxrwx 1 paolone paolone 12 Feb 22 16:52
linksimbolico -> filevero.boh
$ less linksimbolico
linksimbolico: No such file or directory
[rc2.d]$ ls
K20rstatd K50inet K89portmap S30syslog
S80sendmail
K20rusersd K55routed K95kudzu S40crond
S85gpm
K20rwhod K60atd S10network S45pcmcia S90xfs
K35smb K75netfs S16apmd S60lpd S99linuxconf
K45named K83ypbind S20random S75keytable
S99local
07 ci laviamo
09 ci pettiniamo
ln -s /usr/local/bin/pippo /etc/rc2.d/S88pippo
/etc/init.d/pippo start
/etc/init.d/pippo stop
/etc/init.d/pippo restart
#!/bin/sh
#
# Avvia o arresta il servizio "pippo" gestito
attraverso il demone "pippo"
#
# selvaggiamente scopiazzato (ma riadattato) da
"AppuntiLinux"
# www.allnet.it
1 - leggerà /etc/inittab
2 - farà partire i servizi delle directory /etc/rcN.d
3 - eseguirà /etc/init.d/rc.local...
4 - ...che eseguirà /etc/init.d/pippo start...
5 - ...che infine lancerà il demone pippo,
dopodiché...
6 - si andrà al classico login.
Esercizio
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/var/spool/mqueue
tutta la posta in uscita
/var/spool/mail/+
nome-utente
la posta in entrata di ogni singolo utente
Configuriamo i client
Se abbiamo configurato correttamente i server
paolo@bovabyte.com
I Newsgroup
Configurare un client per le news, fortunatamente,
è molto più facile. Di solito ci si affida al
newsserver indicato dal provider o, in assenza di
esso, a server pubblici che non restringono il
servizio. L\uunica differenza rimarchevole è che al
posto di indicare un server POP3, dovremo dire al
client quale server NNTP utilizzare per scaricare i
gruppi di discussione. Tutto qui. Dei buoni client?
Sicuramente quelli integrati a Mozilla (lento, ma
affidabile) e Netscape, poi la scelta riguarda
puramente il gusto degli utenti. Per le KDE c'è l
\uottimo Knode, mentre per le Gnome esistono
Pan e altri ancora. Per una rosa completa nulla è
più propedeutico di una visitina al sito linux.tucows.
com.
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ls -al .bas*
# .bashrc
# imposta funzioni e alias specifiche per l'utente
alias ls='ls --color'
alias ll='ls -al'
alias x='exit'
alias X='startx'
alias halt='su -c "halt"'
alias mp='mpg123'
# Assimila le funzioni globali
if [ -f /etc/bashrc ]; then
. /etc/bashrc
fi
alias x='exit'
alias X='startx'
[paolone@gualtiero I.N-linux6]$ ls
evol1.jpg evol3.jpg evol5.jpg kmail2.jpg knode.jpg
posta.rtf
alias modifica='vi'
alias directory='ls'
alias sposta='mv'
alias rinomina='mv'
alias elimina-directory='rmdir'+
alias crea-directory='mkdir'
alias rimuovi='rm'
alias RIMUOVI='rm -rf'
alias spegni='halt'
Il file .bash_profile
Passiamo così a .bash_profile che, come del resto
suggerisce il nome, contiene un breve profilo di
configurazione:
# .bash_profile
# Carica alias e funzioni
if [ -f ~/.bashrc ]; then
. ~/.bashrc
fi
USERNAME=""
PATH=$PATH:/usr/local/+
pippo/bin
LD_LIBRARY_PATH=$ LD_LIBRARY_PATH:/
percorso/+
da/aggiungere
PATH=$PATH:./
Il file .bash_history
Avete presente il comando doskey, quello che sotto
Windows permette di ripetere gli ultimi comandi
impartiti da tastiera? Gli utenti di Windows ME già
ce l'hanno incorporato col prompt di comando, ma
tutti gli altri devono digitarlo per attivare questa
comodissima funzione. Beh, la bash ovviamente
l'ha di default e tutti i comandi che impartiremo da
tastiera verranno memorizzati in questa sorta di
"diario". Il bello della bash, però, è che questo
"memorandum" sopravvive anche al riavvio del
sistema, dando sempre all'utente la possibilità di
ripetere le ultime sequenze di comandi.
Per risalire è sufficiente schiacciare il tasto cursore
con la freccia in alto, mentre per scendere basta
usare il tasto sottostante, il tutto con una semplicità
a dir poco disarmante. Vogliamo modificare un
comando per adattarlo alle nostre necessità?
Basterà visualizzarlo risalendo l'history e premere i
tasti cursore a destra e a sinistra per impartire tutti i
cambiamenti del caso: la modalità d'inserimento
automatico è impostata di default, per cui non
avremo di che preoccuparci. Se, per esempio,
volessimo rinominare il file pippo.txt in poppo.txt,
ma per errore impartissimo il comando
mv pappo.txt poppo.txt
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script.tar.gz
Riferimenti e links:
● Linux: colleghiamolo in rete (Articolo)
● Internet Ready to go! (riquadro)
Torna indietro
http://www.interpuntonet.it/Inter.Net/RIVISTA/41/linux/box.html03/04/2006 11.58.53
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Tabella operazioni
TABELLA OPERAZIONI
Comandi
Classi
-READ
Concerne tutte le operazioni che coinvolgono
operazioni di lettura di file (non di directory) come
RETR, STAT, etc...
-WRITE
Raggruppa i comandi riguardanti la scrittura/
creazione/+
cancellazione di file e directory.
-DIRS
Riguarda le operazioni di visualizzazione delle
directory, come ad esempio LIST.
-ALL
Con questa classe si opera su tutti i comandi ftp
(Come se specificassimo contemporaneamente
READ WRITE DIRS)
Riferimenti e links:
● Chi cerca trova... con i permessi giusti (Articolo)
● Tabella operazioni (riquadro)
Torna indietro
Riferimenti e links:
● Anche tu della tribù Apache (Articolo)
● Alcuni comandi con Options (riquadro)
● Bibliografia (riquadro)
Torna indietro
http://www.interpuntonet.it/Inter.Net/RIVISTA/48/apache/tabella.html03/04/2006 12.08.30
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Bibliografia
BIBLIOGRAFIA
www.apache.org
modules.apache.org
perl.apache.org
www.c2net.com
RedHat linux edito da Apogeo
Riferimenti e links:
● Anche tu della tribù Apache (Articolo)
● Alcuni comandi con Options (riquadro)
● Bibliografia (riquadro)
Torna indietro
http://www.interpuntonet.it/Inter.Net/RIVISTA/48/apache/bibliografia.html03/04/2006 12.08.30
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/options.txt
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/options.txt03/04/2006 12.09.02
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/allowoverride.txt
None Impedisce che qualunque direttiva contenuta nel file access.conf venga ignorata
All Tutte le direttive possono essere ignorate
AuthConfig Consente l'uso di direttive di autorizzazione
Limit Permette l'uso di direttive di controllo sugli accessi
Indexes Consente di ottenere il listato del contenuto
FileInfo Permette l'uso di direttive di controllo del tipo di documento
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/allowoverride.txt03/04/2006 12.09.02
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/limit.txt
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/limit.txt03/04/2006 12.09.03
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/htaccess.txt
Direttiva Significato
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/49/linux/htaccess.txt03/04/2006 12.09.05
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
hp.vector.co.jp.
www.zip.com.au.
rak.isternet.sk
Riferimenti e links:
● Nessuno mi capisce (Articolo)
● Client per usare SSH da Windows (riquadro)
● Bibliografia AFIA (riquadro)
● LSH l'alternativa GNU a SSH (riquadro)
Torna indietro
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/53/Ssh/boxclientwin53.html03/04/2006 12.10.19
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Bibliografia AFIA
BIBLIOGRAFIA AFIA
Riferimenti e links:
● Nessuno mi capisce (Articolo)
● Client per usare SSH da Windows (riquadro)
● Bibliografia AFIA (riquadro)
● LSH l'alternativa GNU a SSH (riquadro)
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http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/53/Ssh/boxbibliogr53.html03/04/2006 12.10.20
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Riferimenti e links:
● Nessuno mi capisce (Articolo)
● Client per usare SSH da Windows (riquadro)
● Bibliografia AFIA (riquadro)
● LSH l'alternativa GNU a SSH (riquadro)
Torna indietro
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/53/Ssh/boxlsh53.html03/04/2006 12.10.21
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella1.gif
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella1.gif03/04/2006 12.13.15
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella2.gif
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella2.gif03/04/2006 12.13.16
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella3.gif
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella3.gif03/04/2006 12.13.17
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella4.gif
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella4.gif03/04/2006 12.13.18
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella5.gif
http://www.interpuntonet.it/RIVISTA/56/BASH/tabella5.gif03/04/2006 12.13.21
Consultazione della rivista Inter.Net sul world wide web.
Modificare i pannelli
Riferimenti e links:
● E ora l'interfaccia grafica (Articolo)
● Modificare i pannelli (riquadro)
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dd if=/dev/hda2 of=beospart.img
dd if=/dev/cdrom of=/dev/hdb3
Riferimenti e links:
● Spostiamoci tra le directory (Articolo)
● Una storia come tante (riquadro)
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