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Vaccino contro il covid

Ormai è da più di un anno che conviviamo con questo corona virus, che ha causato 2,94 milioni di morti in
tutto il mondo. Però grazie alle innovazioni scientifiche, siamo riusciti ad ottenere dei vaccini in meno un
anno e questo è stato possibile grazie alla digitalizzazione: il 9 Gennaio 2020 gli scienziati cinesi hanno
annunciato di aver individuato in SARS-COV-2, il virus responsabile della nuova epidemia.
Quindi fin da subito le case farmaceutiche hanno analizzato il virus e si sonno messi all’opera per trovare
un vaccino. Al giorno d’oggi che case farmaceutiche che sono state approvate dell’EMA (Agenzia Europea
per i medicinali), per la distribuzione del vaccino sono: AstraZeneca, Pfizer e Moderna (già preesistenti da
prima degni anni 2000).
Ma come possiamo ben vedere dai telegiornali o riviste, la somministrazione di un determinato vaccino,
non è casuale e adesso andiamo a vedere quali sono le differenze sostanziali tra queste tre case
farmaceutiche.

La casa Farmaceutica Moderna ha prodotto un vaccino la cui efficacia è circa il 90% e viene somministrato
nei pazienti a rischi di Covid-19 severa, coloro che sono affetti da malattie polmonari croniche, patologie
cardiache, obesità, diabete ed infezione da HIV. Si tratta di un vaccino a mRNA e il nostro corpo dopo aver
ricevuto una dose, incominci a produrre tale proteina, che verrà riconosciuta come “estranea” dal sistema
immunitario e questo incomincerà a produrre anticorpi, con lo scopo di neutralizzare gli invasori. Solo
quando avviene il primo contatto con l’antigene (proteina Spike) il sistema immunitario lo riconoscerà e
difenderà l’organismo.

Anche il vaccino di Pfizer-BioNTech, ha un’efficacia del 95%, è un farmaco a mRNA, allora ci verrebbe
naturale porci la domanda: qual è la differenza tra di Moderna e Pfizer? La differenza sostanziale sta nella
temperatura di conservazione: Moderna può essere conservato a temperature di +2/+8 °C, mentre Pfizer
tra i -70  10°C. Queste temperature basse servono per rallentare le reazioni chimiche interne e per
mantenere integra la sua struttura, poiché l’mRNA si degrada con grandissima facilità.

Analizziamo l’ultimo vaccino che viene utilizzato in Europa: AstraZeneca. A differenza degli altri questo è un
vaccino a vettore virale, ovvero sfrutta adenovirus attenuato, per fornire alle cellule del nostro corpo le
informazioni genetiche necessarie per produrre la proteina spike, contro la quale si innesca la risposta
immunitaria. Esso ha la stessa temperatura di conservazione della Pfizer, ovvero tra +2 e gli +8 °C.
Uno dei vaccini che ancora deve essere approvato dall’AIFA è lo Sputnik V, ed anche questo è un vaccino a
vettore virale, ma c’è una differenza: questo tipo di vaccini sono in grado di garantire una risposta
immunitaria e a lungo termine, infatti esso risulta essere monodose.
Ti lascio qui una piccola tabella riassuntiva:

Nome Che tipo Temperatura di conservazione


Moderna mRNA +2/+8 °C
Pfizer-BioNTech mRNA -70 10°C
AstraZeneca vettore virale, adenovirus +2/+8 °C
attenuato (non presente nel
nostro corpo)
Sputnik V vettore virale (adenovirus Prima formulazione: -18°C
presente nel nostro corpo) seconda: +2/+8 °C

RELAZIONE SUI VACCINI CONTRO IL COVID 19 |DI ILENIA ALFIERI


RELAZIONE SUI VACCINI CONTRO IL COVID 19 |DI ILENIA ALFIERI

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