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Nella nostra prima analisi dei mercati finanziari - nel capitolo 4 - abbiamo
assunto che ci fossero soltanto due attività, la moneta e un solo tipo di titoli. Lo
scopo era di concentrarci sulla scelta tra la moneta e tutte le altre attività finan-
ziarie. Ora è tempo di abbandonare questa ipotesi e di studiare la scelta tra le di-
verse attività non monetarie - fra titoli a breve e a lungo termine, fra titoli e azio-
ni, e così via.
L'obiettivo di questo capitolo è di analizzare queste scelte e di trame le con-
seguenze per il comportamento dei prezzi dei titoli e delle azioni. Questi prezzi
hanno un ruolo centrale nell'interazione tra mercati dei beni e mercati fInanziari.
Ad esempio, le variazioni dei prezzi delle azioni da un lato riflettono l'andamento
dell'attività economica, dall'altro lo influenzano. Questa interazione, insieme al
ruolo delle aspettative, è il tema principale di questo e del prossimo capitolo.
Iniziamo il capitolo guardando alla determinazione dei prezzi dei titoli e alla
curva dei rendimenti. Analizzeremo poi la determinazione del prezzo delle azioni
e l'interpretazione delle fluttuazioni del mercato azionario.
FIG.8.1.~
rendim,'mi m,.1i :iIIlli
Unill ncl nnnna,o
...2i- od diccmbre
11l.
Fan, «Tho WaII ~o
Street Joumal., l. E
~ennaio 1993 o lO di. E
cerob", 1995. "3
~
Money and Investing dd «Wall Street Journal»; per trovare invece qudla italiana,
leggete «Il Sole-24 Ore» nelle prime palline di «Mercati e Finanza» a cui potete
accedere anche dal sito di questo libro), La scelta di gennaio 1993 non è casuale
e il motivo risulterà chiaro nd seguito del capitolo.
Notiamo quanto fosse ripida la curva dei rendimenti nel gennaio 1993. Il tas.
so a tre mesi (il tasso di interesse su un titolo del Tesoro a tre mesi) era solo del
3%, mentre il tasso trentennale (il tasso di interesse su un titolo a trent'anni) era
dd 7,4%. Notiamo anche quanto fosse più piatta la curva dei rendimenti nel di-
cembre 1995. Il tasso a tre mesi era di circa il 3% superiore rispetto a quello dd
gennaio 1993 e il tasso trentennale era diminuito, riducendo notevolmente la dif.
ferenza fra il tasso a breve e il tasso a lungo termine.
Perché la curva dei rendimenti era così ripida nel 1993 e così piatta nel
1995? Cosa ci dice una curva dei rendimenti ripida circa le aspettative dei merca-
ti fmanziari? Per rispondere a queste domande, dobbiamo procedere in due fasi
successive. In primo luogo, consideriamo la relazione tra i prezzi di titoli con ma.
turità diverse. In secondo luogo, mostriamo la relazione tra i rendimenti di titoli
con maturità diverse, ed esaminiamo le determinanti della forma della curva dei
rendimenti. Una breve introduzione ai termini usati nel mercato dei titoli è con.
tenuta nel quadro Il VOC4bolario del merCAtodei titoli.
FOCUS
debba pagare un maggior tasso di interesse. più precisamente nel seguito del capitOlo).
La differenza fra il tasso di interesse pagatO . TItoli a breve, medio e lungo termine
da un titOlo e il tasso di interesse pagato dal sono, rispettivamente, titoli con una maturità
titolo con il rating più elevatO è chiamata pre- non superiore a un anno, compresa tra uno e
mio al rischio. dieci anni, superiore a dieci anni.
I titoli ad alto rischio sono chiamati titoli . I titoli di StatO statunitensi hanno sca-
«spazzatura». Poiché promettono un tasso di denze che vanno da pochi giorni a 30 anni. I
interesse molto elevatO, essi sono diventati titoli con maturità non superiore a un anno
molto popolari tra gli investitori fmanziari ne- sono chiamati Treasury bills o T-bills. Si trat-
gli anni Ottanta. Dopo alcuni fallimenti cla- ta di titoli di puro sconto, che promettono
morosi, oggi sono meno comuni. un unico pagamentO alla scadenza. I titoli
. I titoli che promettono un unico paga- con maturità compresa tra uno e dieci anni
mento alla scadenza sono chiamati titoli di prendono il nome di Treasury notes. I titoli
puro sconto. Il pagamento alla scadenza è con maturità superiore a dieci anni sono in-
chiamato valore facciale del titolo. vece chiamati Treasury bando. I Treasury no-
. I titoli che promettono pagamenti mul- tes e i Treasury bonds sono titoli con cedole.
tipli prima della scadenza e un rimborso alla . Negli Stati Uniti, quasi tutti i titoli sono
scadenza sono chiamati titoli con cedole. I pa. nominali: essi promettono una serie di paga-
gamenti prima della maturità prendono il -
menti nominali cioè in termini di dollari -
nome di cedole. Il rimborso fmale è sempre fissi. Esistono però altri tipi di titoli, tra i quali
chiamato valore facciale del titolo. TI rapporto anche i titoli indicizzati, che promettono paga-
tra l'importo delle cedole e il valore facciale si menti corretti per l'inflazione. Ad esempio, in-
chiama semplicemente tasso della cedola. vece di promettere 100 dollari in un anno, un
Il rendimento corrente è il rapporto tra titolo annuale indicizzato promette di pagare
l'importo delle cedole e il prezzo del titolo. 100(1 + 1T)$,dove 1Tè il tasso di inflazione che
Un titOlo con cedole di 5 dollari, un valore prevarrà nel corso dell'anno. Poiché i titoli in-
facciale di 100 dollari e un prezzo di 80 dol- dicizzati proteggono i risparmiatori dal rischio
lari ha un tasso della cedola del 5% e un ren- di inflazione, sono diffusi in molti paesi. Essi
dimento corrente del 6,25%. Dal punto di vi- hanno un ruolo particolarmente importante
sta economico, né il tasso della cedola né il nel Regno UnitO dove le persone, investendo
rendimento corrente sono misure interessanti. in titoli indicizzati a lungo termine, possono
La misura corretta del tasso di interesse di un assicurarsi che i pagamenti che riceveranno
titolo è il rendimento alla scadenza,o semplice- quando saranno in pensione saranno protetti
mente rendimento; potete pensare che sia una dall'inflazione. Sorprendentemente, nonostan-
sorta di tasso di interesse medio pagato dal te la loro convenienza, i titoli indicizzati non
titolo nel corso della sua vita (lo definiremo sono molto diffusi negli Stati Uniti.
I
c 1.1. Prezzo dei titoli come valore attuale
11
Consideriamo due titoli. TIprimo è un titolo annuale che promette un paga-
'I mento di 100 dollari dopo un anno. TIsecondo è un titolo biennale che promette
te un pagamento di 100 dollari dopo due anni'. Indichiamo i loro prezzi oggi con
r-
$P" e $Pz" rispettivamente. Come vengono determinati questi prezzi?
Consideriamo prima il titolo annuale. Sia i" il tasso di interesse nominale a
.. un anno (misurato nell'anno corrente). Si noti che indichiamo il tasso di interesse
a.
~-
. 1 Si noti che consideriamo entrambi i titoli come titoli di puro sconlo (si veda il quadro
lo precedente).
200 CAPITOLO 8
a un anno neU'anno t con ilt invece che semplicemente con i" come nei capitoli
precedenti. Questo ci ricorda che si tratla di un tasso di interesse a un anno.
I! prezzo dd titolo annuale oggi è il valore atluale di 100 doUari l'anno pros.
simo. Quindi:
$100
[8.1] $~I =
1+111
$100
[8.2] $P21 =
(!+ilt)(l+ift+l)
[8.3] . $Pr,+1
1 + l'1 = $P21
li lato sinistro dell'equazione [8.3] dà il rendimento per dollaro che si ottiene in-
vestendo in un titolo annuale per un anno. li lato destro dà il rendimento atteso
per dollaro che si ottiene investendo in un titolo biennale per un anno. Chiame-
-
remo le equazioni come la [8.3] cioè equazioni che affennano che i rendimenti
attesi di due attività devono essere uguali - condizioni di arbitraggio'.
Riscriviamo l'equazione [8.3] come:
[8.4] $Pr,+,
$P21 -- .
1+/"
L'arbitraggio compotta quindi che il prezzo oggi di un titolo biennale sia pari al
valore attuale dd prezzo atteso dd titolo l'anno prossimo. Ci rimane un solo pro-
blema da risolvere: da cosa dipende il prezzo atteso per l'anno prossimo di un ti-
tolo annuale ($Pr/+I)?
La risposta è immediata. Così come il prezzo oggi di un titolo annuale dipen-
de dal tasso di interesse corrente a un anno, il prezzo di un titolo annuale l'anno
prossimo dipenderà dal tasso di interesse a un anno l'anno prossimo. Scrivendo
202 CAPITOLO 8
l'equazione [8.1] per l'anno t + l e indicando le aspettative nel soliro modo, otte-
niamo:
$100
$P'".,--
l +/".,
"
Ci aspettiamo che il prezzo del titolo l'anno prossimo sia uguale al pagamento fi-
nale, 100 doUari, scontato per il tasso annuale atteso per queU'anno.
Sostituendo neU'equazione [8.4], abbiamo:
$100
[8.5] $P =
" (l + ilt)(l + if,.,)
Prima abbiamo derivato il prezzo dei titoli. Dobbiamo ora passare dal prezzo
al rendimento.
Diamo innanzitutto una defmizione precisa di rendimento aUa scadenza. Il
rendimento aUa scadenza di un titolo a n anni o, equivalentemente, il tasso di in-
teresse a n anni, è definito come il tasso di interesse costante che uguaglia il
prezzo del titolo oggi al valore attuale dei pagamenti futuri.
Questa defmizione è più semplice di quanto non sembri. Ad esempio, consi-
deriamo il titolo biennale che abbiamo introdotto prima. Indichiamo il suo rendi-
mento con i", dove il pedi~ 2 ci ricorda che si tratta del rendimento aUa scaden-
za di un titolo biennale o, equivalentemente, del tasso di interesse a due anni.
Questo rendimento è quindi definito come il tasso di interesse che, se mantenuto
costante nel biennio considerato, eguaglierebbe il valore attuale di 100 doUari tra
due anni al prezzo del titolo oggi:
[8.6] $P-~
,,- (l + i,,)2
Supponiamo che il titolo oggi sia in vendita per 90 doUari. AUora il tasso a due
anni è dato da v'100M ,l, o 5,4%. In altre parole, tenere un titolo biennale
- fino aUa scadenza - rende un tasso annuale del 5,4%.
Qual è la relazione fra tasso di interesse a due anni, tasso di interesse corren-
te a un anno e tasso di interesse atteso a un anno? Tutto ciò che dobbiamo fare
per rispondere a questa domanda è confrontare l'equazione [8.6] con la [8.5].
Eliminando $P" in entrambe, otteniamo:
'If
MERCATI FINANZIARI E ASPETTATIVE 203
$100
~-
(!+i,y - (I + i,l)(! + if'+I)
o, riordinando i termini:
. 1( ., )
[8.7] '
," = ''I +1"+1
'2
Queste relazioni ci danno la chiave necessaria per interpretare la curva dei rendi-
menti. Una curva dei rendimenti positivamente inclinata ci dice che i mercati fio
nanziari si aspettano che i tassi di interesse a hreve termine aumentino in futuro
Una curva neQativamente inclinata ci dice che i mercati finanziari si asDettanD
che i tassi di interesse a breve diminuiscano
Un esempio chiarirà questo punto. Consideriamo di nuovo la curva dei rendi-
menti a gennaio 1993 riportata nella figura 8.1. Da essa possiamo derivare quale
era il tasso di interesse a un anno atteso per l'anno successivo. A questo scopo,
moltiplichiamo entrambi i lati dell'equazione [8.7] per due, e riordiniamo i termi-
ni per ottenere:
[8.8] i(,+1=2i,,-i'l
Nel gennaio 1993, i" (il tasso a un anno per il 1993) era del 3,5%. Il tasso a due anni
era del 4,4%. Il tasso a un anno atteso per il gennaio 1994 era quindi uguale a
(2 X 4,4%) - 3,5% = 5,3% 1'1',8% in più del tasso a un anno nel gennaio 1993'.
,
Abbiamo visto un'approssimazione simile analizzando la relazione fra tasso d'interesse no-
minale e reale nel capitolo 6. l:approssimazione è derivata nella Proposizione 3 dell'appendice 3.
,
Approfondimento. Qui un avvertimento è d'obbligo. Ricordiamo che, derivando la con-
dizione d'arbitraggio, abbiamo ignoratO considerazioni in meritO al rischio. In effetti. i titOli
con maturità più elevate sono più rischiosi, perché. se venduti prima della scadenza, le varia.
zioni del loro prezzo di solito comportano guadagni o perdite di capitale. In pratica. il mercatO
dei titoli richiede un premio al rischio per i titoli con maturità più elevate. Quindi, una curva
dei rendimenti leggermente inclinata verso l'alto - come quella registrata nel dicembre 1995 -
non rifletre aspettative di tassi a breve termine elevati. ma riflette un premio al rischio che cre-
sce all'aumentare della maturità del titolo. Questo premio al rischio non è incluso nei calcoli
presentati nel testo.
204 CAPITOW 8
FIG.8.3. ~
ne st...on;..'n,,' del
1990.91 e l. rlmcs.
\ '
~ \~
Gli effetti della reccs.
s;one del 1990-91 e ( \-\
gI; sforzi della Fed c
--
\
-~ -
, - ---
per aiutare la ripresa " "'~
Y' Y" Y
Produzione, Y
, Nd capitolo 9 estenderemo il modello /S-LM per tenere conto degli effetti delle aspetta.
tive sulle decisioni degli agenti economici. Per il momento, possiamo utilizzare ancora il mo-
dello base.
MERCATI FINANZIARI E ASPETTATIVE 205
FIG. 8.4. lI.=ii=
atteso della ripresa al.
6
= l'inizio del 1993
[;I
.=
=
~.5
Nell'aprile del 1993, i
mercati finanziari si
aspettavano che una
ripresa della domanda
~ j'"
e una politica mone.
=
u taria più restrittiva
avrehbero aumentato
g
i tassi di interesse a
.5 breve (in futuro).
'6
~
~
15
Produzione, Y
FIG.8.s.~ 2,0
me",i!i dei tassi <liin
""'=
statunitensi a
Il"< m.'S, e a IO anni
~ 1,:5
u
.~
,~
L< variazioni del tasso
di in" a b""",
.
:: l,O
~ ,:5,:5
iS
Fonte: Boatd of
~
Governon. E ,O,O
§
.~ ,:5,:5 o
'c r,
~
.2.2 ,6,6 0,0 1,6 3.2
Variazioni mensili del tasso di int<tCSSC a tI"< mesi (%)
!1iL = 0,37!1is
dove iL (L per long) indica il tasso a dieci anni, is (5 per short) indica il tasso a
tre mesi, e Il indica la variazione mensile dei tassi Questa equazione ci dice che
un aumento dell'l% dd tasso di interesse a breve è tipicamente associato a un
aumento dello 0,37% dd tasso di interesse a lungo termine.
In questo paragrafo abbiamo imparato molte cose. Riassumiamo brevemente i
punti principali.
. L'arbitraggio tra titoli con maturità diverse compona che il prezzo di un
titolo sia pari al valore attuale dei pagamenti garantiti dal titolo, scontati usando i
tassi di interesse a breve corrente e attesi. Perciò, tassi a breve più devati riduco-
no il prezzo dei titoli.
. Il rendimento alla scadenza di un titolo con una maturità di n anni (o,
equivalentemente, il tasso a n anni) è approssimativamente uguale alla media dei
tassi a un anno corrente e attesi per il futuro.
. L'inclinazione della curva dei rendimenti ci dice quali sono le aspettative
dei mercati fmanziari circa il tasso di interesse a breve. Una curva negativamente
inclinata significa che i mercati si aspettano una riduzione futura dei tassi a bre-
ve. Una curva positivamente inclinata significa invece che i mercati si aspettano
un incremento futuro dei tassi a breve.
MERCATI FINANZIARI E ASPEITATIVE 207
UN PASSO [N PiÙ
Il)
Il,1
10,9
10,7
'Il.
lO) ;.,
i"
10.1
9,9
9,7
9)
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 21m 2006
Anno
- Tossid'inlcnoss< '"'"ossi...,.'"
FIG. 2. Srnnr..,. . rennine iralion. nnnnaio 1996
MERCATI FINANZIARI E ASPETIATIVE 209
12,0
/,,+,
/,,+, /"+6 /"+8
10,0 /"+2 /"+4 /"+7
/" /"+1
8,0
/,,+,
/"+6 /"+7 /"+8
6,0
4,0
/"
2,0
0,0
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2oo} 2004 200' 2006
Anno
assass/o""arditaliani - Tassi/o"""rd tedeschi
FIG, 3, Tassi (o"""d italiani e tedeschi il l' nnnnaio 1996
4J
3,0
2J
1J
l,O
OJ
0,16
0,0
gennaio '% gennaio '97 gennaio '98 maggio '98 gennaio '99
scoJ indicava quindi che il mercato non cre- ni e tedeschi a un anno il l' gennaio 1996, La
deva nella panecipazione di qud paese al- linea tratteggiata rappresenta il differenziale
l'UEM. fra il tasso a termine italiano e tedesco. li l'
La figura 3 confronta i tassi /orward italia- gennaio 1999 questo differenziale era signifi-
J Questo è vero se ipotizziamo che non fosse pensabile un'Unione monetaria senza la Gennania,
210 CAPITOLO 8
cativo, circa 4 punti percentuali, segno che il partecipazione aII'UEM, prevista per il primo
mercato non credeva ad una partecipazione fine settimana di maggio.
italiana nell'UEM. Sabato 2 maggio 1998 i capi di stato e di
Un anno più tardi lo stesso differenziale governo dei membri dell'Unione Europea si
era diminuito di circa 2,6 punti percentuali, sono riuniti a Bruxelles per decidere ufficial-
segno che il processo di convergenza dava i mente chi avrebbe fatto parte dei paesi fon-
suoi frutti e il mercato cominciava a credere datori dell'UEM. La loro decisione è nota:
in una possibile partecipazione dell'Italia. l'Unione monetaria è partita con I1 paesi tra
nl. gennaio 1998, ad un anno esatto dal- cui l'Italia. Lunedì 4 maggio il differenziale
l'awio dell'UEM, il differenziale a un anno era del tasso /orward' si è praticamente! azzera-
prossimo allo zero, circa 0,2 punti percentua- to, a conferma dell'aspettativa del mercato
li. n mercato si era quindi persuaso della pre- che nel gennaio dd 1999 i tassi a un anno
senza dell'Italia nd gruppo di partenza, anti- tedesco e italiano sarebbero stati praticamen-
cipando l'esito della riunione decisiva per la te uguali.
,
Se utilizziamo lassi forward a un anno, calcolare il differenziale di questo tasso il 4 maggio 1998 dà
l'aspettativa del lasso a un anno per il 4 maggio 1999 e non per il l° ~ennaio 1999. È quindi più interessante
calcolare in maggio il differenziale alleso per il l° ~ennaio 1999. Seguendo la stessa metodologia esposta per il
tasso forward a un anno, siamo in grado di calcolare un tasso forward con una maturità di 0110 mesi, ossia il
lempo che separa maggio '98 da gennaio '99. L'ullimo differenziale della figura 4 è quindi calcolato per tassi
forward con una maturità di 0110mesi.
! Empiricamente il differenziale non è nullo perché rimane il rischio di insolvenza: i litoli emessi dallo sta-
IO italiano e dallo stato tedesco non sono pertelli sostituIi, anche se entrambi denominati in euro.
1.200 FIG.8.6. ~
dard & Poor's in ter.
mini nominali e reali
~
1.000 Mentre i prezzi nomi.
nali delle azioni dal
1960 al 1998 sono au.
mentati di quasi 19
800
volte, i prezzi reali nel
1998 non erano molIo
o superiori a quelli regi-
J3 600 strati alla metà degli
..s anni 5eJtama,
Fonte: Us Depanment
400 of Labor, Bureau
of Labor Statistics,
Standard & Poor's
Corporation,
Indice reale
1960 1964 1%8 1972 1976 1980 1984 1988 1992 1994 1996 1998
Anno
paesi esistono indici simili: l'indice Nikkei misura le variazioni del prezzo delle
azioni a Tokyo, gli indici FT, CACe MIB30 misurano le stesse variazioni, rispetti-
vamente a Londra, a Parigi e a Milano.
La figura 8.6 riporta due linee. La linea nera mostra l'andamento dell'indice
S&P sulla base di quanto pubblicato sui giornali e annunciato nei telegiornali.
I:indice è pressoché costante fmo al 1980 e poi aumenta rapidamente. I:indice,
pari a 120 nel 1980, nel dicembre 1994 era oltre 470. Nel dicembre 1998,l'indice
era a 1190 (il valore riportato nella figura 8.6 per il 1998 è la media annua, che è
inferiore al valore registrato in dicembre).
Questo indice, tuttavia, mostra l'andamento dei prezzi delle azioni in termini
di dollari. Per noi è più interessante l'andamento dei prezzi in termini reali (cioè
corretti per l'inflazione). Questo corrisponde alla linea blu nella figura 8.6, che
mostra l'indice nominale diviso per l'indice dei prezzi al consumo, il çpI. Que-
st'ultimo è posto uguale a I nel gennaio 1980, per cui in quel mese l'indice reale
e l'indice nominale sono uguali.
La linea blu suggerisce uno scenario completamente diverso. Essa mostra
quanto insoddisfacente sia stata la performance del mercato azionario alla fme
degli anni Sessanta e negli anni Settanta: prezzi nominali delle azioni pressoché
costanti e un livello generale dei prezzi in continua ascesa hanno provocato una
riduzione dei prezzi reali delle azioni. Nonostante i prezzi reali siano poi aumen-
'tati sin dal 1980, essi hanno raggiunto il livello della metà degli anni Sessanta sol-
tanto nel 1992. Nel dicembre 1998, l'indice reale era a 597, a fronte di un valore
di 240 registrato nel dicembre 1992 (il valore riportato nella figura 8.6 per il
1998 è la media annua, che è inferiore al valore registrato in dicembre).
Perché mai il mercato azionario è andato male per tanto tempo, e perché ha
mostrato una ripresa a partire dal 1980? Più in generale, come rispondono i
prezzi delle azioni a cambiamenti delle condizioni economiche e della politica
macroeconomica? Di questo ci occuperemo nel resto del paragrafo.
212 CAPITOLO 8
[8.10] Q, = D~+l +
D~+2
(l +,.,/)(1 + r(,+,)
+...
l+r"
Q, e Dn ora indicati senza il simbolo del dollaro, sono il prezzo reale e i dividen-
di reali al tempo t. Il prezzo reale di un'azione è il valore attuale dei dividendi
reali futuri attesi scontati usando tassi di interesse reali attesi a un anno
Questa relazione ha due conseguenze importanti. Maggiori dividendi attesi
fanno aumentare il prezzo dell'azione. Maggiori tassi di interesse reali a un anno
- correnti e attesi - riducono il prezzo dell'azione. Vediamo ora come questa re-
lazione possa aiutarci a capire il funzionamento del mercato azionario.
FIG. 8.7. ~
LM n"aria esoansiva e
mercaro azionario
Un'espansione mone.
~ taria riduce il tasso di
c LM' interesse e aumenta 'a
=
produzione. Quello
i.~ che accade al mercato
monario dipende dal
fatto che il mercato
~ azionario anticipi
g "espansione moneta.
.5 ria oppure no.
'6
~
,:i IS
Produzione. Y
214 CAPITOLO 8
FI~8.8.~
-~
--~ ri<>.
Un aumenln della
spesa per consumi fa !
c,
LAr
LM
aumentare ilrasso di
interesse e il livello di
produzione. Quello ~"
che accade al mercato .~
azionano dipende
dalI'inclinazione della "
curva L\f e dalla con.
dona della Fed.
I
"3
.B
YA
Produzione, Y
FOCUS
. Luglio 1993. Come le cattive notizie corsa all'acquisto di titoli... La corsa è a""","
sull'economia fanno aumentare i prezzi delle nonostante una serie rIi sviluppi piuttosto uc.
azioni. denti resi noti ieri mattina. 11 Deparrmm'
Commerce ha infatti stimato, per il secondo ..
L'inrlice Dow Jones è salito a livdli record mestre, una crescita dd PIL dell'I,6%, un
in quanto gli investitori, sorvolando sulle cattive nettamente inferiore al 2,2% previsto dalla """
m....
notizie economiche, si sono impegnati in una gior pane degli analisti finanziari.
15.000
10.000
'.000
1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994
Anno
MERCATI FINANZIARI E ASPETTATIVE 217
positiva per avere l'azione. Infani, potreste aspenarvi che i! prezzo a cui potrete
vendere l'azione tra un anno sia superiore al prezzo anuale. E lo stesso vale per
l'acquirente del prossimo anno: potrebbe essere disposto a pagare un prezzo alto
se si aspettasse di rivendere l'azione l'anno successivo a un prezzo ancor più alto.
Questo processo suggerisce che i! prezzo delle azioni potrebbe aumentare sempli-
cemente perché gli investitori se lo aspenano. Queste flunuazioni del prezzo del-
le azioni sono chiamate bolle speculative razionali. L'aggenivo «razionali» enfa-
tizza i! fallo che gli investitori finanziari continuano a comportarsi in modo razio-
nale, anche in presenza di una bolla speculativa. Anche gli investitori che tengo-
no l'azione in presenza di un tracollo fmanziario, sopportando una grande perdi-
ta, potrebbero agire in modo razionale. Infatti, potrebbero essersi accorti che c'è
una probabilità di crollo finanziario, ma anche una probabilità che la bolla conti-
nui a far lievitare i prezzi, consentendo loro un guadagno ancora maggiore in
caso di vendita dell'azione.
Per semplicità, il nostro esempio assumeva che l'azione non avesse alcun va-
lore fondamentale. Ma questo fenomeno è di portata generale e si applica anche
alle azioni con un valore fondamentale positivo. Le persone potrebbero essere di-
sposte a pagare più del valore fondamentale, se si aspettano che in futuro i! prez-
zo aumenterà ulteriormente. La stessa argomentazione si applica alle altre attività
finanziarie, come l'oro e i quadri. Due bolle di questo genere, l'una nell'Olanda
del diciassettesimo secolo, l'altra nella Russia degli anni Novanta, sono descritte
nel prossimo quadro.
Probabilmente non tutte le deviazioni di un'attività fmanziaria dal suo valore
fondamentale sono causate da bolle speculative. Può darsi che molti investitori fi-
nanziari non si comportino in modo perfettamente razionale. Un aumento del
prezzo delle azioni, dovuto ad esempio a una serie di buone notizie sul futuro,
potrebbe generare un eccesso di onimismo. Se gli investitori formano le loro
aspenative dei rendimenti futuri semplicemente sulla base dei rendimenti passati,
i! prezzo di un'azione può aumentare semplicemente perché in passato i! suo
prezzo è aumentato. Queste deviazioni del prezzo delle azioni dal loro valore
fondamentale sono chiamate fads (mode passeggere). Tuni noi siamo coscienti
dell'esistenza di tendenze negli altri mercati; qui abbiamo visto che ci sono ragio-
ni valide per pensare che esistano anche nel mercato azionario.
In che misura le flunuazioni del prezzo delle azioni siano dovute alle varia-
zioni del loro valore fondamentale, e in che misura siano causate da bolle e ten-
denze transitorie è un difficile tema di ricerca che è tunora ben lontano dall'esse-
re esaurito. Si trana di un tema molto importante, non soltanto per la fmanza,
ma per l'intera macroeconomia. Infatti, l'evoluzione del mercato azionario non è
un aspeno di ri!evanza marginale. li prezzo delle azioni influenza le decisioni del-
le imprese, in quanto indica i! prezzo a cui possono vendere i loro titoli azionari
e quindi l'ammontare dei fondi disponibili per gli investimenti. li prezzo delle
azioni influenza anche le decisioni dei consumatori, in quanto determina i! valore
della loro ricchezza finanziaria. I crolli del mercato finanziario possono avere un
impano enorme sull'anività economica; molti credono che i! crollo del 1929 sia
stato una delle cause della Grande depressione'. li brusco e prolungato declino
dell'indice Nikkei, dopo l'ascesa iniziale dovuta probabilmente a una bolla specu-
lativa, è una delle cause della recessione giapponese dei primi anni Novanta.
Queste osservazioni ci introducono ai temi tranati nel prossimo capitolo: le inte-
razioni tra mercati dei beni e mercati fmanziari e i! ruolo delle aspettative.
FOCUS
HIEI'ILOGO
~ L'arbitraggio tra titoli con maturità di- titolo, scontati usando il tasso di interesse cor-
verse comporta che il prezzo di un titolo è rente e i tassi di interesse attesi a breve termi-
pari al valore attuale dei pagamenti futuri del ne. Maggiori tassi di interesse a breve termi-
MERCATI FINANZIARI E ASPETTATIVE 219
ne, correnti o attesi, componano quindi mi- ~ Un aumento dei dividendi attesi fa au-
nori prezzi dei titoli. mentare il valore fondamentale delle azioni;
~ Il rendimento alla scadenza di un tito- un aumento del tasso di interesse corrente a
lo con maturità di n anni (o, equivalentemen- un anno o dei tassi di interesse attesi a un
te, il tasso a n anni) è approssimativamente anno ne riduce il valore fondamentale.
uguale alla media fra il tasso di interesse cor- ~ Variazioni della produzione possono
rente a un anno e i tassi di interesse a un essere o non essere associate a variazioni di
anno attesi nei prossimi n-I anni. ugual segno del prezzo delle azioni. La dire-
~ L'inclinazione della curva dei rendi- zione del cambiamento dipende 1) da quanto
menti (equivalentemente, la struttura a termi- il mercato si aspetta, 2) dalla fonte dello
ne dei tassi di interesse) ci dice quali siano le shock e 3) dalla reazione attesa della banca
aspettative dei mercati finanziari sui tassi di centrale a una variazione della produzione.
interesse a breve termine che prevarranno in ~ I prezzi delle azioni possono essere
futuro. Una curva dei rendimenti decrescente soggetti a bolle speculative o a mode passeg-
significa che il mercato si aspetta una riduzio- gere che causano una discrepanza tra il valore
ne dei tassi di interesse a breve; una curva fondamentale del titolo e il suo prezzo effetti-
crescente significa invece che il mercato si vo. Le bolle sono episodi in cui gli investitori
aspetta un aumento dei tassi a breve. finanziari acquistano un'azione a un prezzo
~ Il valore fondamentale di un'azione è il più alto del suo valore fondamentale, antici-
valore attuale dei dividendi reali attesi, scon- pando di rivendere la stessa per un valore an-
tati usando il tasso di interesse reale corrente cora più elevato in futuro. Una moda passeg-
a un anno e i tassi di interesse reale attesi a gera è un periodo in cui, per un eccesso di
un anno. In assenza di bolle speculative o di ottimismo, gli investitori finanziari sono di-
tendenze passeggere, il prezzo di un'azione è sposti a pagare più del valore fondamentale
uguale al suo valore fondamentale- dell'azione.
Termini chiave
rischio di insolvenza Treasury bills
maturità Treasury notes
rendimento Treasury bonds
curva dei rendimenti, o struttura a termine titOli indicizzati
dei tassi di interesse arbitraggio
titoli di Stato rendimento alla scadenza, o tasso di interesse
obbligazioni a n anni
roling dei titoli finanziamento con debito
premio al rischio prestito azionario
titoli «spazzatura» azioni
titoli di puro sconto dividendi
valore facciale politica monetaria accomodante (della banca
titoli con cedole centrale)
cedole valore fondamentale
tasso della cedola bolle speculative razionali
rendimento corrente lods (mode passeggere)
titoli a breve, medio e lungo termine
$Q , --
$D;., $D;.o In questo caso, la condizione di arbitrag-
+...+ + gio tra azioni e titoli diventa:
l+i" (1 + i,,)... (1 +i1,..-,)
, Approfondim...to. Quando i prezzi sono soggeni a baDe speculative come discusso nd paragtafo 3 di que-
sto capitolo, la condizione che a p= attesodcU'azioncnon esplodanon è soddisfatta.Per questomotivo,in
presenza di baDe,a prezzo dcUeazioni non è necessariamenteuguale al valore attuale dei divid...di attesi.