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n.4 -n.

4
Anno 2015
- Anno 2015
EDIZIONE A CURA DI:
1

SFC
Associazione degli Specialisti in Finanza d’Azienda e Controllo di Gestione

Strategia
Finanza
e Controllo
P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A

Sommario Rubrica:pratica
Editoriale
di Antonio Sofia
professionale
Il Rendiconto Finanzario:
Fare impresa funzione, rappresentazione e
di Luca Escoffier analisi critica
di Giuseppe Nicosia
Intervista a Luigi Capello presso
Luiss Enlabs La natura economica e
di Elisabetta Garazzino finanziaria della fiscalita
differita iscritta in bilancio
Il Cash-Flow-At-Risk di Alessandro Tentoni
per la piccola/media impresa
di Roberto De Flumeri
Knowledge Management e
Business Process Management
come strumenti operativi
a supporto dell’Organizzazione
Aziendale e dei Sistemi
Informativi
di Matteo Zanetti
2 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

SFC Strategia Finanza e Controllo


P E R I O D I C O D I R E T T O D A A N T O N I O S O F I A

Sommario Rubrica: pratica


3 Editoriale professionale
di Antonio Sofia
25 Il Rendiconto Finanzario:
4 Fare impresa 35 funzione, rappresentazione e
analisi critica
7 di Luca Escoffier di Giuseppe Nicosia
8 Intervista a Luigi Capello presso
36 La natura economica e finanziaria
11 Luiss Enlabs 41 della fiscalita differita iscritta in
di Elisabetta Garazzino bilancio
di Alessandro Tentoni
12 Il Cash-Flow-At-Risk
17 per la piccola/media impresa
di Roberto De Flumeri

18 Knowledge Management e
22 Business Process Management
come strumenti operativi
a supporto dell’Organizzazione
Aziendale e dei Sistemi
Informativi
di Matteo Zanetti

Direzione Editoriale Autori


Prof. Antonio Sofia Dott. Roberto De Flumeri, Dott. Luca
Dott. Enzo Tucci Escoffier, Dott.ssa Elisabetta Garazzino,
Dott. Giuseppe Nicosia, Dott. Antonio
Cordinamento Redazionale Sofia, Dott. Alessandro Tentoni,
Segreteria ASFIM Dott. Matteo Zanetti.
Progetto Grafico
Dott.ssa Antonietta Trotta,
www.posizioneinversa.it N. 4 - ANNO 2015
n.4 - Anno 2015 3

É opinione diffusa che la deriva del tasso di disoccupa-


zione può essere arginata con la crescita.
Escludendo la spesa pubblica per i ben noti vincoli fi-
Editoriale
nanziari, è evidente che solo la crescita delle imprese
può lenire i traumi sociali generati dalla disoccupazione
a livelli oramai inquietanti. Alcuni provvedimenti go-
vernativi vanno nella direzione di un alleggerimento
del carico fiscale e una regolamentazione dei rapporti di
lavoro subordinato con apprezzamenti positivi delle as-
sociazioni industriali.
Sappiamo che tutto ciò non basta e che per ridurre la
disoccupazione nel nostro paese è necessario avere una
ripresa dei consumi che presuppone una ridistribuzione
del reddito. Anche questo è condivisibile ma ancora non
sufficiente a rilanciare la crescita delle imprese.
Sono dell’avviso che se da quindici anni circa non cre-
sciamo, una parte delle responsabilità è da attribuire an-
che a una classe manageriale che guarda indietro piut-
tosto che avanti
E guardare avanti fa venire le vertigini.
La rapida crescita nei mercati emergenti, l’innovazione
tecnologica, l’invecchiamento della popolazione sono
Dott. Antonio Sofia
Presidente ASFIM
solo alcuni dei fattori che modificheranno i contesti ge-
stionali negli anni a venire. Il mondo dell’ intelligenza
artificiale e delle “machine learning” hanno enormi im-
plicazioni per la maggior parte della gente, compresi i di-
rigenti che si occupano di efficacia organizzativa e digi- Piccolo è bello ma bisogna fare in fretta a crescere!
talizzazione. La capacità creativa, l’attenzione al particolare, il tocco
Coloro che si occupano della realizzazione del potenziale artigianale che hanno costituito il vantaggio competi-
umano nelle organizzazioni devono porre attenzione tivo del made in Italy duramente conquistato sarà meno
alla crescita incessante della espansione geografica delle utile di quanto non sia stato in passato, il che significa
organizzazioni globali e alla connettività che cresce in che gli imprenditori italiani devono rivedere il modo in
parallelo grazie alle nuove tecnologie. La modalità dei cui impostare la strategia, utilizzare le nuove tecnologie
processi organizzativi all’avanguardia può aiutare le informatiche, innovare i criteri di gestione delle risorse
aziende a far fronte ai cambiamenti portatori di accresci- umane, combattere l’inerzia organizzativa e abban-
mento di complessità organizzativa. Se le organizzazio- donare le tentazioni del capitalismo di relazione.
ni vogliono competere efficacemente in questo nuovo Il capitalismo ha prodotto progressi straordinari e pros-
mondo, avranno anche bisogno di un maggior numero perità, ma è anche sotto attacco dopo una crisi finanzia-
di donne di talento, che sono ancora drammaticamente ria di portata mondiale per le disuguaglianze che genera
sottorappresentate nei vertici aziendali. nella distribuzione del reddito. Squilibrio che continua
ad aumentare contribuendo in questo modo ad alimen-
Alcune riflessioni sono opportune sulla longevità azien-
tare il numero dei nuovi poveri e accentuare i conflitti
dale. Sono auspicabili aziende con longevità in un mon-
sociali. Le soluzioni possibili coinvolgono un complesso
do in cui la distruzione creativa genera straordinaria in-
gruppo di parti interessate, tra cui top management e gli
novazione? Se sì, in quali circostanze? Come possono i
investitori. Personalmente sono dell’avviso che bisogna
leader aumentare le probabilità di sopravvivenza, e quali
ampliare la missione aziendale al di là della creazione di
sono le insidie che dovrebbero evitare?
valore per gli azionisti e ridefinire il capitalismo come la
Diventa cruciale studiare la produttività del lavoro e in generazione di nuove soluzioni ai problemi umani.
particolare come i miglioramenti di produttività possono La pianificazione strategica diventa sempre più un’at-
compensare l’impatto dell’invecchiamento della popola- tività intrinsecamente complessa e gli operatori devono
zione sulle dimensioni della forza lavoro in gran parte prestare più che mai attenzione alla gestione degli im-
del mondo. La crescita demografia non è la risposta riso- patti sociali delle proprie scelte.
lutiva. Le azioni di leader aziendali, dirigenti e dipenden-
Anche se questi temi sono importanti, non è possibile
ti influenzeranno decisamente il futuro della crescita.
catturare in un editoriale tutto ciò che conta per il fu-
L’impatto di tali cambiamenti nei settori quali :trasporti,
turo delle imprese. Speriamo di trovare collaboratori che
banche, infrastrutture, assicurazioni, petrolchimico,
aiutino a rispondere alle domande sui cambiamenti in
farmaceutico sarà di notevole portata.
atto, e su quello che ci aspetta: temi vitali per una leader-
E per le nostre piccole e medie imprese? ship efficace.
4 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

FARE IMPRESA
Luca Escoffier 1

Contrariamente a quanto potrebbe pensarsi a Fare impresa facendo


prima vista, fare impresa oggi è diventato molto leva sul capitale altrui
più semplice di qualche anno fa, anzi poter
Da più di cinque anni, ormai, partendo
diventare imprenditori è diventato molto sempre dagli USA, si sono sviluppate
“democratico”. Naturalmente, se parliamo di delle opportunità on-line per poter fare
mettere su una “start-up”, allora è anche molto leva sul crowdsourcing di capitali per
cool. finanziare le proprie idee imprendito-
Semplicisticamente parlando, un’impresa ha riali. Tale tipo di operazione viene te-
bisogno di almeno due fattori fondamentali: cnicamente chiamata crowdfunding,
co-me si accennava in precedenza, ed
il capitale, sia finanziario che umano, e è a sua volta suddivisa in due sub ca-
soprattutto un’ottima idea imprenditoriale, tegorie: equity-based (in cui il “donante”
sviluppata e strutturata in un business plan. diviene di fatto un azionista dell’im-
Fino a qualche tempo fa, chi aveva un’idea presa richiedente i fondi) e reward-
imprenditoriale doveva andare presso una based (in cui il soggetto che invia de-
banca e riuscire a convincere gli addetti a naro al ri-chiedente riceverà in cambio
un rin-graziamento, un gadget o ad-
finanziare il progetto. In tempi di vacche grasse, dirittura il prototipo del prodotto che si
questo poteva essere semplice, specie per intende realizzare). La prima tipologia
attività in settori tradizionali, ma non per le di crowdfunding è più recente e molto
attività più innovative. più complessa poiché tangente la nor-
Oggi però il mondo è cambiato radicalmente. mativa bancaria, in alcuni Paesi, e
Per fortuna. quella relativa alla regolamentazione
delle partecipazioni societarie. É un
In linea di principio, infatti, può fare impresa modello che sta prendendo piede, ma
anche chi, inizialmente, ha soltanto uno dei due non con la stessa celerità che ha visto
fattori summenzionati: il capitale o il progetto decollare il modello reward-based, cui
imprenditoriale. D’altra parte, le imprese già ci dedichiamo nel presente articolo.
attive possono, e molte già lo fanno, attingere a
nuovi canali o strumenti per tenere la propria In pratica, come funzionano questi
portali? Un soggetto o team, anche
attività sempre proiettata verso l’innovazione, prima di costituire una società, realiz-
ma a costi e con tempi molto più ridotti. za una c.d. “campagna” in cui ci sono
Come? In vari paesi, e di recente anche Italia, video esplicativi del prodotto che si
hanno iniziato a proliferare concetti nuovi vuole realizzare (che può spaziare da
quali crowdsourcing, crowdfunding (che è un un film, all’elettronica di consumo), si
specie del genus crowdsourcing), co-creation, descrive il team, la timeline che scan-
disce lo sviluppo del prodotto nel caso
co-deve-lopment, open source, open innovation, e in cui si arrivi a ottenere la cifra richie-
cioè i canali o strumenti per sfruttare le risorse sta e poi si spera di essere menzio-
esterne a una determinata organizzazione. nati in qualche rivista online e offline
Ebbene tra le risorse esterne che questi canali che possa contribuire a rendere noto il
mettono a disposizione vi sono proprio il progetto e quindi catalizzare gli inve-
capitale e le idee attorno alle quali fare impresa. stimenti.
Alcuni dei progetti più famosi su ques-
ta piattaforme hanno raccolto milioni
di dollari in pochi giorni e questo ha
reso il modello disruptive rispetto alle
tradizionali forme di finanziamento.

01. CEO e Co-founder di Innoventually S.r.l.s. Il presente articolo è stato scritto assieme a Gabriele Accardo, Co-founder di Innoventually S.r.l.s.
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Invece di lavorare su un business plan nente elettronica (che di fatto sono


per mesi e poi cominciare a bussare di quelli più finanziati), devono conside-
porte di venture capitalist, è ora suffi- rarsi, come in un vero e proprio busi-
ciente avere un po’ di creatività, orga- ness plan delle spese preventive e suc-
nizzazione, e un pizzico di fortuna per cessive al potenziale successo della
raccogliere centinaia di migliaia di campagna.
euro per portare avanti la propria idea Il che vuol dire che bisogna prestare
imprenditoriale. molta attenzione quando si opta per
Uno dei progetti più di successo degli un flexible goal, che prevede la corre-
ultimi due anni ha visto protagonita sponsione degli importi versati attra-
una start-up che non aveva ancora il verso la piattaforma a prescindere
proprio prodotto sul mercato vedersi dall’ammontare raggiunto alla scaden-
acquisita per 2 miliardi di dollari da za della campagna (solitamente ca.
Facebook. Tutto questo in barba alle 60gg) e il corrispondente obbligo di
valuations e due diligences operate da- consegnare il prodotto entro un deter-
gli investitori tradizionali che probabil- minato periodo al finanziatore. A mero
mente sono caduti dalle loro sedie in titolo esemplificativo, se un soggetto o
pelle quando hanno letto la notizia sui team decidesse di accettare qualsiasi
giornali di tutto il mondo. somma per la realizzazione del prodot-
Ci sono ovviamente fattori che devono to oggetto della campagna e ci fos-
essere considerati da parte di colui sero paradossalmente solo 10 finan-
che crea una campagna al giorno ziatori che hanno versato 2.000 euro,
d’oggi perché la competizione anche il prodotto dovrebbe essere comunque
in questo campo ha reso le cose più realizzato e consegnato, esponendo
difficili con il passare del tempo. Del evidentemente i creatori del progetto a
resto, la stessa potenzialità offerta responsabilità di ogni tipo, poiché
dalla rete è al contempo anche una probabilmente la somma raccolta (in
“minaccia” per la riuscita di un proget- questo caso 2.000 euro) non sarebbe
to. Infatti, il fatto che tutto il mondo sia sufficiente per realizzare il prodotto.
in grado di finanziare questi progetti
rende, qualora il finanziamento vada in Equity-Crowdfounding
porto, una mera idea nata potenzial-
mente in un garage in una realtà che
dovrà gestire da subito spedizioni in
diversi continenti (perché i funders
possono essere residenti in qualsiasi
parte del mondo), la proprietà intellet-
tuale a livello internazionale, essere in
regola con eventuali certificazioni ove
i prodotti finanziati abbiano questo
tipo di requisiti a seconda del mercato
in cui verranno venduti, ecc.

La competizione ha inoltre richiesto la


presentazione dei progetti in maniera
sempre più professionale per poter
permettere di farsi notare fra migliaia
di progetti esistenti sulle piattaforme e
quindi anche i costi di preparazione di
questi progetti sono saliti esponenzial-
mente negli ultimi anni. Sembra es-
sere utile a questo punto enunciare
quali siano allora le attività (e quindi
probabilmente spese) che per un pro-
getto potenzialmente di successo
devono essere considerate come in-
defettibili al giorno d’oggi.
Prendendo un tipico progetto che pre-
vede la realizzazione di un prodotto
fisico che incorpora qualche compo-
6 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Quindi, se si decide di far partire una scrivano del nostro progetto e dunque, Questo vuol dire che a meno che non
campagna per un prodotto (in questo ad oggi, queste attività devono essere si posseggano tutte le risorse neces-
caso, un prodotto con componenti eseguite negli USA o, comunque, da sarie a livello interno, si devono met-
elettroniche, ad esempio), devono es- chi ha contatti con gli USA. tere a budget (per un progetto tipo
sere sicuramente messe in conto le - Spedizioni internazionali: nella categoria tecnologia/design)
seguenti attività/spese pre- e post- non possono non essere considerate delle spese, che a occhio e croce si av-
campagna (che rappresentano una le spese di spedizione nel business vicinano senza troppi problemi a 10
lista meramente esemplificativa): planning. Molte campagne di succes- mila euro al giorno d’oggi per salire
- Realizzazione video: so hanno avuto problemi con le spedi- ove siano richieste effettivamente del-
più il video è appealing, più verrà con- zioni internazionali dei prodotti perché le spese preventive (es. se si decidesse
diviso e porterà potenziali finanziatori. non avevano considerato i costi e di procedere con il deposito di una
avevano promesso spedizioni gratuite domanda di brevetto internazionale
- Check/protezione della proprietà in- prima della campagna).
tellettuale: in tutto il mondo.
potrebbe esserci il bisogno di fare con - Certificazioni: Quindi, per concludere, è vero che
trolli preventivi per assicurarsi che il alcuni prodotti potrebbero dover ri- queste piattaforme offrono potenzia-
prodotto in questione non violi diritti di spondere a determinati requisiti per lità inconcepibili sino a qualche anno
terzi o potrebbe essere utile procedere poter essere venduti in determinati fa, ma ora comportano anche molto
con eventuali depositi se le tecnolo- Paesi o addirittura ottenere certifica- più impegno per il concepimento del
gie/design che sono presentati nella zioni. É fondamentale appurare la na- business plan (che deve prevedere
campagna sono suscettibili di una tura di tali eventuali obblighi in fase di operations a livello internazionale dal
protezione attraverso titoli di proprietà business plan perché, come detto, una giorno 1) e anche un impegno finan-
industriale. volta che la campagna di successo è ziario iniziale che è necessario per far
temporalmente chiusa, sorgono delle fronte alle summenzionate attività
- Business plan:
obbligazioni in campo al soggetto che pre-campagna salvo, ovviamente, il
chi non ha mai fatto un business plan,
ha promosso la campagna, uno dei team non disponga di tutte le risorse
dovrebbe chiedere a un professionista
quali è ovviamente la consegna del per far fronte a tali impegni in maniera
di farsi dare una mano perché quello
che si fa in una campagna, come det- prodotto promesso al finanziatore. diretta.
to, è andare da 0 a 100 km/h in 3
secondi con una bicicletta. Almeno bi-
sogna avere le gomme a posto e con-
trollare siano ben fissate al telaio! Ci
sono spese imprevedibili a occhio
nudo per il non-esperto che possono
compromettere la riuscita della cam-
pagna, anche se legate a eventi posi-
tivi. Ad esempio, in passato ci sono
stati casi di progetti così tremenda-
mente di successo che le business
operations che erano state preventi-
vate sono state demolite poiché non
più in grado di sostenere la produzio-
ne che veniva richiesta post-campa-
gna con obblighi relativi all’invio di de-
cine di migliaia di prodotti e non più le
poche centinaia agognate a inizio pro-
getto. Una grana che tutti coloro che
fanno impresa vorrebbero cercare di
risolvere, ma pur sempre una grana
che è meglio evitare.
- Attività di PR:
al giorno d’oggi non esistono progetti
in grado di decollare senza avere una
buona attività di PR alle spalle. É una
azione imprescindibile alla base del
successo di ogni campagna. Bisogna
conoscere gli editor delle testate online
e offline che fungono da veicolo princi-
pale per le campagne per far si che
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Fare impresa facendo luppo di nuove idee, tecnologie, ecc. È utile osservare che, negli Stati Uniti
Fra i vari modelli attuativi di Open In- d’America, dove questi strumenti esi-
leva sulla creatività altrui novation, si trova il crowdsourcing di stono e sono utilizzati da più di dieci
Come si diceva, i canali e le risorse che idee o soluzioni innovative attraverso anni, non sono soltanto le società
fanno leva sul crowd, e cioè sulla gente, portali dedicati. start-up a farne uso, magari costruen-
vengono in soccorso di chi già ha av- In breve, le richieste di soluzioni da do proprio la start-up attorno a un’idea
viato un’attività di impresa e vuole svi- parte delle imprese vengono pubbli- presa “a prestito” da terzi, ma anche le
lupparla ulteriormente, ovvero ancora cate su dei portali a cui sono registrati grosse corporations che da tempo or-
di chi dispone delle sole risorse finan- dei “solvers”, cioè individui in grado di mai si sono accorte che le risorse in-
ziarie ma non della “materia prima”, offrire le soluzioni innovative richieste. terne non sono sempre in grado di fare
cioè di progetti imprenditoriali o idee Il portale funge quindi da database di fronte a tutte le esigenze dell’impresa
attorno alle quali costruire un’impresa challenge briefs (problemi tecnologici) stessa e che quindi ricorrere al “mer-
ex novo. per i quali le aziende sono disposte a cato” delle idee è diventato una neces-
La differenza tra chi parte da zero e chi pagare per ricevere una soluzione al sità, senza farsi troppi problemi in
un’impresa la ha già avviata è ab- problema descritto da parte di chiun- merito alla potenziale confidenzialità
bastanza ovvia, ma, dal punto di vista que sia registrato al portale, che po- che dovrebbe essere legata alla svi-
dello sfruttamento delle risorse e dei tenzialmente può essere ogni sogget- luppo di nuovi prodotti.
canali che fanno leva su risorse es- to in grado di avere accesso a un
terne, non c’è alcuna differenza. collegamento internet.
Per essere concreti, faremo riferimen- Il modello di Open Innovation qui de- Considerazioni finali
to al caso di un’impresa già attiva che scritto si interseca con il cd. crowd- Il modo di fare business, soprattutto
tuttavia non dispone di un team di ri- sourcing (utilizzo delle risorse prove- nel campo delle tecnologie innovative,
cerca e sviluppo all’interno della pro- nienti dalla gente) e raggiunge quindi il sta cambiando radicalmente e l’acces-
pria organizzazione, cioè del “motore” suo massimo potenziale. so alle risorse intellettuali (in termini di
che, tradizionalmente, sforna nuovi Ogni “sfida” innovativa può riguardare idee e skillsets) e ai capitali si sta
progetti o idee innovative che, una vol- qualunque attività (ma anche attività spostando progressivamente sugli
ta adottati, possono contribuire allo della pubblica amministrazione) e strumenti e sui canali messi a dispo-
sviluppo dell’impresa stessa. spaziare, almeno in teoria, in ogni sizione dal web, che oramai offre op-
campo del sapere. portunità considerate impensabili sino
Per quanto possa sembrare controin- a meno di dieci anni fa.
tuitivo il contrario, e cioè che tutte le Tornando al quesito iniziale, e cioè se Questo non significa che tutti possono
imprese devono avere “qualcuno” che sia possibile fare imprese con idee al- fare impresa, ma più semplicemente
si occupi di innovazione al proprio in- trui, è evidente che per riuscire ad at- che è diventato più semplice di quanto
terno per rimanere competitivi sul trare idee dall’esterno dell’impresa, lo era in passato e di quanto si possa
mercato, ebbene, la notizia è che ad ogni sfida deve prevedere un adeguato ancora pensare.
esempio in Italia, dove circa il 95% del- corrispettivo in denaro a favore del Tuttavia, come tutte le attività di
le imprese sono PMI, la stragrande solver la cui soluzione viene seleziona- rischio, quale è appunto l’attività di im-
maggioranza di esse non dispone di ta dall’impresa stessa. L’incentivo a presa, l’utilizzo di strumenti in conti-
un team che si occupa di ricerca e svi- partecipare a una sfida è quindi evi- nua evoluzione e, tuttosommato, an-
luppo. In genere, per queste imprese dente, e le challenges sono, di fatto, in cora poco conosciuti ai più richiede
l’innovazione risiede nel cd. learning by grado di attrarre migliaia di potenziali uno sforzo extra in termini organizza-
doing. Ma questo ci porterebbe a fare solvers, che si potranno cimentare nel tivi e di planning.
un altro discorso. fornire una soluzione al problema evi-
Ebbene, per le imprese che non hanno denziato dall’impresa. A differenza del mondo “analogico”, in
al proprio interno un team di ricerca e A fronte quindi di un dispendio di ener- cui entra in gioco l’alchimia dell’incon-
sviluppo, esistono strumenti e canali gie praticamente irrilevante, che con- tro personale, sul web è fondamentale
moderni che mettono a disposizione siste nel tempo necessario per creare riuscire a comunicare in termini chiari
significative risorse esterne per soddi- un challenge brief, un’impresa potreb- e immediati che quanto si propone è
sfare i propri bisogni di innovazione e be avere l’opportunità di ricevere mi- un progetto serio, con un team dedi-
la ricerca di nuove idee. gliaia di soluzioni, senza alcuna solu- cato e molto focused a raggiungere i
In gergo, per identificare questi nuovi zione di continuità geografica o di risultati prefissati.
attrezzi del mestiere si parla di Open specializzazione. Il che vuol dire, tra- In breve, sul web la credibilità è tutto.
Innovation. dotto in termini concreti, avere a dis- Altrimenti le idee o il capitale andran-
L’Open Innovation non è altro che un posizione per diversi mesi (questo il no da un’altra parte!
modello di business, per usare un con- tempo concesso solitamente ai sol-
cetto familiare al mondo degli affari, vers per cimentarsi) un R&D pool com-
che unisce idee interne ed esterne a posto da migliaia di soggetti che han-
una determinata organizzazione (nel no una visione unbiased e “fresca” del
nostro caso un’impresa) in modo da problema rispetto a quello dei compo-
far avanzare più rapidamente lo svi- nenti interni all’azienda richiedente.
8 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Intervista a Luigi
Capello presso
Luiss Enlabs
Elisabetta Garazzino

05/11/2014
É una bella giornata di sole, nonostante Ci presentiamo, Luigi si ricorda di me,
le previsioni del tempo annunciassero ci eravamo contattati via email già un
una forte pioggia, un tiepido scirocco mi po’ di tempo fa, ci accomodiamo in
accompagna all’appuntamento per la una sala riunioni e iniziamo l’intervista,
mia intervista a Luigi Capello, fondatore declino al TU le domande che mi ero
e Ceo di L-Venture Group, la prima hold- annotata sul taccuino usando il LEI.
ing italiana dedicata alla promozione
delle startup digitali ad essere quotata Prima di conoscere nel dettaglio le tue
in Borsa, e fondatore di Luiss Enlabs, la attuali attività, vorrei sapere: quali ri-
“fabbrica delle startup”, operante in tieni siano le esperienze che maggior-
joint-venture con la prestigiosa univer- mente ti hanno formato e ti hanno por-
sità internazionale. tato oggi a fare un certo tipo di lavoro?
Considero Luigi una persona eccezio- Le esperienze che mi hanno segnato
nale, da qualche anno seguo le sue ini- di più direi che sono sia l’avviamento
ziative imprenditoriali attraverso inter- di nuove imprese, che all’epoca non si
net, tramite Linkedin e Twitter. Dire che è chiamavano startup ma “nuove inizia-
solo un Imprenditore è riduttivo, dire che tive”, sia l’esperienza che ho avuto nel
è un Investitore non è completo, dire che mondo finanziario. Quindi queste due
è un Mentore per le nuove realtà del set- esperienze: imprenditoriale da una
tore Digitale non è abbastanza. Lui se- parte e finanziaria dall’altra, oggi sono
condo me è tutte e tre queste cose unite insieme, in questa attività di ven-
messe insieme, ma per spiegarvi chi è, e ture capital, perché qui dentro Luiss
cosa Luigi Capello esattamente fa, bi- Enlabs noi creiamo startup ed abbia-
sogna intervistarlo e io sto per farlo! mo poi una holding che investe in
Gli uffici della Luiss Enlabs, dove lo sto queste imprese.
per incontrare, si trovano a Roma nello
stabile della Stazione Termini, al secon- Tra le esperienze che hai maturato sei
do piano. Appena entrata un grande car- anche stato, fino al 2012/2013, docente
tello invita a comunicare dandosi del di Entrepreneurship&Venture Capital
TU, “rende le cose più facili” mi dirà poi presso la Luiss, dove conseguisti la Lau-
Luigi stringendomi la mano. Gli uffici rea in Economia e Commercio.
hanno gli altissimi soffitti di una volta, Come sono cambiati gli studenti uni-
gli spazi sono enormi, qui i digital versitari dalla tua generazione a quella
startuppers iniziano il loro percorso attuale?
d’incubazione imprenditoriale, durante Gli studenti che seguivano le mie lezio-
l’intervista Luigi definirà questo posto, a ni, io facevo un corso in inglese a stu-
ragione, “spazi magici”. Si percepisce lo denti internazionali, gente molto più
sprigionarsi di un’energia produttiva aperta rispetto a quando mi sono lau-
dentro gli spazi in cui lavorano i giovani reato io. Le materie che vengono trat-
Digital Startuppers, mi sento come se tate ora sono molto più pratiche, la
fossi entrata in un alveare dove le api mia generazione si fermava a materie
operano laboriosamente. tecniche teoriche, quando oggi si in-
segna imprenditoria, il che vuol dire ti
insegniamo le modalità per avviare
una nuova impresa. Io direi che oggi
n.4 - Anno 2015 9

sono molto diverse le persone, molto mondo è così rapido, quello che dico a all’attività, non tanto nell’attività opera-
più positivo il mondo di oggi in questo tutti i miei collaboratori ma anche a tiva, quanto in quella più strategica,
senso. me stesso è che ognuno di noi oggi ha spesso ci sono incontri settimanali o
bisogno di una continua formazione, bisettimanali.
Questo riflette proprio l’evoluzione che che non è la nostra formazione, quella
c’è stata nell’economia e nel mondo del che si aveva nell’ aula accademica, ma Quindi il Business Angel svolge per la
lavoro, una volta studiavi per andare a che possono essere anche dei corsi, startup anche un’attività di Mento-
lavorare in un’altra azienda, oggi invece dei workshop. Formazione anche non ring…
all’università trovi gli strumenti per nello specifico verticale, anche in atti- Esatto, è proprio questo, il mentoring e
aprirti un’azienda tua… vità collaterali. le risorse finanziarie. Come sappiamo
Certo, poi è anche un’approccio molto se uno ci mette le risorse finanziarie
più multi-disciplinare, gli studenti ven- Quindi allargando le proprie conoscen- proprie l’interesse, la forza d’intervento
gono da varie esperienze, da varie uni- ze e competenze… è molto maggiore rispetto a quella che
versità, io insegnavo alla Magistrale, Esattamente, magari una persona a può mettere nello svolgere una nor-
quindi proprio all’ultimo anno, era 50 anni può avere bisogno di una for- male attività verso terzi.
molto interessante perché erano tutti mazione nel mondo del Digitale, di
soggetti con esperienze molto diverse nuove Tecniche di Vendita, formazio- In Italia, rispetto agli Stati Uniti, che va-
tra loro. Prima si facevano quattro ne in senso ampio e meno in verticale, lore aggiunto può dare questa figura
anni nella stessa università e gli stu- come si faceva una volta. L’avvocato professionale e imprenditoriale, in un
denti arrivavano alla laurea molto più che si specializzava mentre oggi ma- paese in cui il contesto economico è così
amalgamati e omologati. gari potrebbe acquisire competenze profondamente diverso? In America ci
sui sistemi di sicurezza, per fare sono, la cosa più banale che mi viene in
Quali sono le qualità che un imprendi- un’esempio. mente, le banche d’affari, che qui in Ita-
tore oggi, in Italia, deve avere per lan- lia non ci sono…
ciare e mantenere nel tempo la propria Tu sei uno dei fondatori della Italian Il Business Angel penso che possa ave-
impresa sul mercato? Angels for Growth, una organizzazione re ancora di più un ruolo fondamentale
Mah, io direi che oggi bisognerebbe in- di Business Angels. Ci puoi spiegare in Italia, proprio perché qui c’è un’arre-
nanzitutto sfruttare le nuove tecnolo- cosa fa un Business Angel? tratezza imprenditoriale di conoscen-
gie che ci sono, senz’altro quelle del Allora, noi siamo nati nel 2007 in se- za su come si fa impresa, quindi que-
mondo Digitale, e per quanto riguarda guito ad alcuni viaggi fatti negli Stati sta figura che supporta la nascita di
le qualità secondo me sta diventando Uniti dall’ex-ambasciatore in Italia una nuova impresa qui è ancora più
sempre più importante la padronanza Ronald P. Spogli per andare a impara- importante. Per cui il ruolo, noi qui in-
di questi strumenti, se stiamo pensan- re cosa sono i Business Angels, che nel torno a noi abbiamo dei gruppi, il ns
do a un’azienda che possa stare sul mondo americano hanno una capa- gruppo di investitori business angel
mercato nei prossimi anni. Oggi que- cità annua d’investimento quasi pari al che intervengono nell’attività è sem-
sta trasformazione verso il digitale ci Venture Capital, nel mondo americano pre più crescente, e stanno parteci-
crea delle opportunità incredibili, ma si parla di circa 25milardi di dollari an- pando, e ce ne sono sempre di più,
come tutte le opportunità bisogna nui. I Business Angels sono delle per- gente che ha dei risparmi. Sappiamo
saperle cogliere, allora la competenza, sone, managers o ex-managers, im- che gli italiani hanno in generale degli
la padronanza di questo ci può aiutare prenditori o ex-imprenditori, gente, in ottimi risparmi, tra gli italiani che
a creare dei business, che probabil- senso lato benestante, che decide di risparmiano dobbiamo andare a pren-
mente saranno i business del futuro. destinare un 5, massimo 10% del pro- dere quelli che hanno le competenze.
Per esempio, prima si apriva tutta una prio patrimonio da investire in attività Queste sono le figure che possono
serie di “mercati fisici”, cioè il “franchi- rischiose. L’importanza del Business aiutare in modo molto importante le
sing fisico”, oggi si parla di e-commerce Angel sta nel fatto che l’avvio di startup, direi che in Italia dovremmo
per cui magari, si aprono uno o due un’impresa, in un nuovo settore richie- molto agevolare questa attività, ades-
punti vendita fisici… però poi si svilup- de delle competenze e dei soldi. so ci sono delle agevolazioni fiscali in
pa l’e-commerce per vendere in tutto il L’importanza quindi del Business Angel questo campo che aiutano moltissimo
mondo. Quindi è questa la differenza, nel mondo startup è proprio questa, è i Business Angels, c’è un credito fisca-
si passa da un mercato locale, nazio- un gancio che si chiama “smart-mo- le del 19% che credo possa molto
nale al massimo, ad un approccio glo- ney”, inteso come “denaro intelligente” “svegliare” l’esercizio di questo tipo di
bale immediatamente. per aiutare, traghettare una nuova im- attività.
presa verso il successo.
Quali sono le cose che un imprenditore La L-Venture Group è quotata presso la
oggi non deve dare per scontate per re- Più nello specifico il contributo finan- Borsa italiana, ha aumentato cospicua-
stare competitivo? ziario è inteso come compartecipazione mente e per la seconda volta a Luglio
Caspita, una bella domanda questa, e alla nuova attività? 2014 il proprio capitale tramite emis-
fa anche pensare... Io direi prima di Si tratta di un trasferimento prima di sione di azioni, il primo aumento di
tutto la formazione, proprio perché il tutto di know-how per cui si partecipa capitale importante lo fece nel 2013.
10 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Ci può spiegare quale è stata la moti- Noi innanzitutto andiamo ad investire permesso di essere qui, negli spazi
vazione che vi ha spinto ad aumentare nelle fasi iniziali, siamo “early stage”, dentro la Stazione Termini, sono spazi
in modo così importante la vostra dis- dove effettivamente le banche non ci magici, e la collaborazione tra di noi è
ponibilità finanziaria? sono. Per fortuna, però, esistono an- questa: da una parte la capacità im-
Noi vogliamo operare con aumenti di che delle eccezioni rispetto a questo prenditoriale, per cui ci siamo, come
capitale successivi e non tenere i soldi standard: una startup, oltre all’interven- dire, mente anima e corpo sul proget-
degli azionisti disponibili nel portafo- to del nostro gruppo, ha ottenuto an- to, come imprenditori mettendo anche
glio, vogliamo avere degli aumenti di che un finanziamento da Unicredit. dei soldi “nostri”, della holding quotata
capitale successivi e sequenziali, per Posso citare anche il caso del Comune (L-Venture group - ndr), e dall’altra par-
cui cosa stiamo facendo: abbiamo di Milano, che si è dichiarato disponi- te abbiamo l’Università con tutte le re-
fatto un aumento di capitale all’inizio bile ad investire ben 20 milioni in un lazioni, gli studenti, i professori, per
del 2013 di circa 5 milioni di euro in- progetto per far decollare 7 startup. creare insieme un eco-sistema, che è
teramente sottoscritto, idem questo fondamentale, significa creare tutte
secondo del 2014 sempre per circa 5 Perché le banche vogliono una storia, quelle relazioni intorno a Luiss Enlabs
milioni anch’esso interamente sotto- no? che aumentino il tasso di successo
scritto, abbiamo intenzione di farne un Esattamente, quindi noi e i business delle startup. Noi se creiamo questo
altro tra circa un anno per circa 10 mi- angels siamo gli investitori e cerchia- eco-sistema, quando la startup arriva
lioni. Come funziona qui il mestiere, mo di creare una storia positiva, un qui, non è solo la creazione di una so-
raccogliamo 5 milioni e andiamo a in- pregresso positivo della società in cietà ma la creazione di relazioni com-
vestire in startup questi soldi, per cui ci modo che, dopo due o tre anni, questo merciali.
auguriamo d’investire. sia leggibile per le banche e da loro Come dico sempre l’investitore mette i
possano essere aiutati. Diciamo che soldi una volta, mentre il cliente è rip-
Quindi le disponibilità liquide sono rac- siamo prima delle banche e non in etitivo, il cliente rende sostenibile la
colte proprio per ampliare l’offerta fi- concorrenza con esse. società mentre l’investitore ti dà i soldi,
nanziaria alle startup. ma se non esiste mercato l’investitore
Esatto. In che modo viene valutata la bontà smette e la startup chiude.
dell’investimento e la presa in carico del
La L-Venture Group svolge appunto rischio? Ci puoi spiegare cos’è un Acceleratore
l’attività di Venture Capital. Ci può Poiché noi operiamo nella fase iniziale di Startup?
spiegare in cosa consiste questa attività per noi ha poca o nessuna importanza Con l’acceleratore noi selezioniamo
e come si differenzia da quella di Busi- il Business Plan, cosa che conta molto delle startup che abbiano già un team
ness Angel? di più è l’affidabilità delle persone, il con un progetto, e l’obiettivo nostro è
Noi siamo dei co-investitori insieme ai team inteso come competenza all’in- quello di accelerarle, portarle sul mer-
business angels, mentre il business terno dell’impresa. cato nell’arco di 5 mesi. Il nostro obiet-
angel maneggia personalmente qual- tivo è che la startup entri da noi e
che decina di migliaia di euro, noi fac- Andate più sulla sostanza che sulla for- nell’arco di 5 mesi abbia delle mete in
ciamo ticket sicuramente più impor- ma… termini di fatturato e di utenti. Questo
tanti e investiamo durante il program- Perfetto andiamo sulla sostanza, e il perché? É molto semplice, perché la
ma 60mila euro, ma successivamente progetto che sia un progetto ampio, startup, uscendo dal programma di
al programma, quando arrivano i busi- scalabile, che ci sia mercato, sono ov- accelerazione dovrà fare fund raising
ness angel, investiamo fino a 200mila viamente nostri giudizi… (la raccolta dei fondi per il sostento fi-
euro; per cui è come se fosse un pic- nanziario della startup-ndr), più la start-
colo gruppo di business angel, nor- Per progetto scalabile cosa si intende? up avrà dati importanti, di successo, di
malmente il business angel investe Il progetto scalabile è un progetto che fatturato, più sarà facile trovare gli in-
circa 10-20 mila euro, che messi in non è limitato ad un piccolo territorio, vestitori.
gruppo, magari 5 o 10 business angel voglio aprire questa “cosa” per una pic-
possono investire fino a 2 o 300 mila, cola comunità, no. Vogliamo un pro- Questa attività trova campo fertile nel
per cui noi è come se fossimo un grup- getto che se funziona lo vogliamo settore Digitale. Come mai?
po di business angel, ma noi quell’im- aprire, proprio per l’opportunità che ci Oggi c’è stato un abbattimento dei co-
porto lo investiamo da soli. Si chiama dà oggi la rete, internet e tutto il mon- sti e delle barriere tale per cui avviare
Seed Capital (i primi fondi a cui un im- do digitale, a tutto il mondo. una startup, dal punto di vista del co-
prenditore attinge per avviare una nuo- sto iniziale, è davvero molto basso. Di-
va impresa - ndr), noi siamo investitori Un’altra azienda fondata da te è la En- verso è lo sviluppo, il lancio della start-
nella parte bassa del Seed Capital. labs, che nel 2012 si è evoluta in Luiss up sul mercato, perché è invece molto
Enlabs. Ci puoi parlare dell’attività che costoso. Faccio un esempio: pochi
In quali casi una Venture Capital è dis- svolge e degli scopi della collaborazione ragazzi che hanno competenze tec-
posta a finanziare un’impresa, se que- con questa prestigiosa università? niche e si mettono insieme in un team
sta non è riuscita a ottenere fiducia e li- Luiss Enlabs è nata nel 2012, operati- per sviluppare la parte tecnica, oggi
quidità dalle banche? va nel 2013, questa joint venture ci ha con poche migliaia di euro, forse solo i
n.4 - Anno 2015 11

costi dei computer, possono avere spazio e internet, quella che conta investitori, quindi abbiamo creato o
tutta la parte tecnica della startup, di secondo me molto è la parte metodo- investito in startup che oggi stanno
prodotto, diverso è il lancio sul merca- logica, di come fare una nuova impre- producendo reddito e si stanno man-
to, come sappiamo costa moltissimo sa e la parte di relazioni che riusciamo tenendo da sole.
andare su Facebook, su Google, ecc., a creare. Questo è il valore aggiunto I nostri investimenti nelle nuove im-
per avviare tutte le campagne di mar- che pensiamo di poter dare con ques- prese sono ancora in essere, non ab-
keting necessarie al lancio dell’opera- to programma rispetto ad altri nostri biamo avuto exit in quanto, essendo
tività. Per cui da una parte è molto fa- competitor. nati a fine 2010, primi investimenti nel
cile iniziare, dall’altra è abbastanza 2011, il grosso degli investimenti nel
complesso. Un’altra cosa importante Certo, poi essendo le startup tutte pre- 2012 - 2013, sappiamo che per avere
è il time-to-market, è molto semplice: senti qui diventa più facile relazionarsi un minimo... ci vogliono almeno 4
noi in 5 mesi riusciamo a prendere con loro in tempi brevi. Quindi ci pos- anni, noi lo diciamo a tutti, ma è evi-
questi ragazzi, a creare una società, e sono essere anche delle collaborazioni dente che le aziende migliori oltre ad
nell’arco di 5-6 mesi massimo la socie- tra queste startup? avere un buon gruppo imprenditoriale
tà fattura. Cosa che non è mai avve- Assolutamente si, quelle che fanno i …Il loro successo dipende anche dagli
nuta nella storia dell’impresa. foundraising più importanti, adesso ne angels che ci sono intorno.
abbiamo alcuni in chiusura molto im-
Infatti sono rimasta davvero stupita portanti, delegano l’espletamento di Ci sono delle cose che vuoi aggiungere?
nel sentire questa cosa… complimenti! alcuni servizi a quelle più junior, per cui I nostri punti di forza e che ci rendono
Come vengono individuate le aziende a quelle più junior gli creano i primi unici sono 3 elementi: noi abbiamo da
con progetti che meritano di essere aiu- mercati. una parte l’Università dall’altra l’Acce-
tati, accelerati? leratore, dall’altra il Venture Capital. Di
Due volte l’anno noi apriamo una call, Quindi le startup con maggiore senior- questo tipo di unione così forte al
adesso è aperta fino a fine novembre, ity fanno già outsourcing. mondo ne esistono pochissimi casi.
cerchiamo startup sul territorio nazio- Perfetto. Inoltre noi oggi abbiamo una società
nale, e anche internazionale, le selezio- quotata che si chiama L-Venture Group
neremo nel mese di dicembre, e sa- Ci puoi esporre un case history interes- che finanzia le startup e l’acceleratore,
ranno qui da fine Gennaio per 5 mesi. sante in cui il supporto della tua hold- direi che al momento è un’esperienza
La selezione avviene sulla base di un ing si è rivelato particolarmente “prov- estremamente positiva, abbiamo una
certo tipo di documentazione che videnziale” e l’impresa sostenuta ha continua comunicazione finanziaria,
chiediamo noi, tra cui anche un docu- brillantemente proseguito la propria questo ci obbliga e ci forza anche a co-
mento video, e poi circa 12-15 startup affermazione sul mercato? municare le nostre startup. Oggi in
verranno qui da noi per un selection Mah, direi di queste ce ne sono parec- portafoglio ne abbiamo 25, col prossi-
day, parteciperanno alla selezione an- chie ormai sul mercato che hanno mo programma di accelerazione arri-
che i nostri advisor. Con le competen- avuto successo, tra le nostre ne abbia- veremo intorno ai 30, per cui andiamo
ze nostre e dei ns advisor, cercheremo mo alcune dove i business angel, più o ad assumere un numero anche impor-
di capire il tipo di attività che le startup meno in tutte le aziende nostre entra- tante di startup. Ci auguriamo che tra
vogliono portare avanti. Alla fine met- no questo tipo di figure, tra alcune di queste poi ce ne possano essere un
tiamo insieme i business angel “di queste adesso exit non ne abbiamo buon numero con cui puoi fare poi
competenza”, non di soldi, nelle start- avute, ma abbiamo delle aziende che delle exit.
up, in modo tale che la startup durante stanno andando particolarmente be- Inoltre prima ho menzionato le “exit”,
il programma sarà seguita da circa 3 ne, che si stanno valorizzando. di cui non abbiamo parlato ancora in
advisor, che potenzialmente possono C’è per esempio Atooma che è una dettaglio. Noi siamo degli investitori
essere poi i loro investitori. startup che gestisce le connessioni di che cerchiamo poi la exit nell’arco di
vari device tra di loro, è una startup 4-5 anni, valorizziamo le startup al fine
Il sostegno economico che viene fornito tecnologica che è nata qua dentro; ci di avere poi un’uscita.
alle startup nel periodo d’incubazione sono anche nuove startup che stanno
in che tempi deve essere rimborsato? crescendo in maniera molto impor- Quindi il ciclo dell’investimento, inizia-
Non è rimborsato, nel senso che noi tante come Baasbox che produce il to col vostro contributo di capitale e
diventiamo soci, noi investiamo circa motore, il software, il back-end delle mentoring, si chiude con l’exit. I vostri
60mila euro, di cui 30mila cash e app. Ecco queste due direi che sono in investimenti hanno l’obiettivo di por-
30mila in servizi, e acquisiamo il 10% un gruppo di 7–8 startup in questo tare la startup sul mercato in 5-6 mesi,
della startup. momento che sono molto interessanti l’investimento prosegue fino a quando,
e stanno andando molto bene. nel giro di 4-5 anni, l’impresa diviene
L’aiuto fornito a queste imprese dal Inoltre tra le imprese che hanno bene- profittevole, a quel punto voi uscite da
punto di vista logistico in cosa esatta- ficiato del nostro Venture Capital, pos- quel business e venite liquidati recupe-
mente consiste? so citare Soundreef e Qurami, che con rando il valore di quanto complessiva-
Le startup vengono ospitate qui pres- il nostro aiuto stanno andando in cash mente apportato, accresciuto del plus-
so i nostri uffici per circa 5 mesi, per flow positivo, per cui abbiamo in alcuni valore che ha generato.
cui non è solo la parte logistica di casi creato, in altri di siamo stati solo
12 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Il Cash-Flow-At-
Roberto De Flumeri
Risk per la piccola/
media impresa
Il Cash Flow at Risk L’IMPORTANZA DI L’esigenza di una pianificazione finan-
ziaria nelle “turbolenze” non può ridur-
promette lo stesso GESTIRE IL RISCHIO si a una programmazione dei flussi
potenziale tra le DI LIQUIDITÀ (pianificazione operativa), ma risulta
imprese industriali per Pianificare i flussi non basta, l’assun- necessario simulare non solo gli sce-
zione di rischi è una parte essenziale nari possibili, ma anche i massimi ri-
le stesse ragioni per cui dell’attività imprenditoriale. schi assunti, valutando non solo il con-
il V-a-R è riuscito ad La crisi finanziaria, l’aumento del co- trollo dei rischi ma le strategie di
imporsi con successo sto del denaro, gli obblighi normativi e gestione del rischio e del capitale pro-
la necessità di gestire, di internaziona- prio e di terzi.
in imprese finanziarie: lizzare e centralizzare la liquidità stan- L’obiettivo fondamentale di qualsiasi
riassume esposizioni al no spingendo molte imprese a una sistema di misurazione della perfor-
rischio in un numero nuova “cultura del cash” e all’utilizzo di mance è quello di fornire una base per
nuovi parametri per misurare le perfor- il processo decisionale di gestione che
unico, che può essere mance e i rischi aziendali. La direzione produce il miglior equilibrio tra costi e
usato per guidare la finanziaria si trova a “orchestrare”, in rischi, tenuto conto degli obiettivi, la
gestione del rischio un movimento continuo il capitale cir- situazione finanziaria e altri vincoli
colante, sia nel rapporto con i fornitori, della società.
aziendale e delle che nelle condizioni di vendita per i
performance. clienti, con l’obiettivo di padroneggiare
l’uso delle linee di credito e affida- UNA BREVE
menti con la disponibilità di risorse da CRONISTORIA DEL
investire a sostegno della strategia di
business.
“CORPORATE RISK
Nel contesto di mercato attuale cresce MANAGEMENT”
il numero dei rischi esterni cui sono _ Negli anni settanta aumenta la con-
sottoposte le imprese. Si aggiungono sapevolezza del rischio di cambio
ai rischi di mercato l’esigenza interna nelle imprese multinazionali.
alle aziende di gestire simultaneamen- _ Dall’inizio degli anni ottanta, le im-
te più obiettivi strategici, una ricerca prese assumono la consapevolezza
continua di un trade-off tra efficienza e degli impatti di rischi di tasso d’inte-
qualità, snellezza dei processi e flessi- resse e di prezzo delle materie prime.
bilità.
Le imprese tendono ad assumere _ Nel corso degli anni novanta, i pro-
maggiori rischi operativi in un conte- gressi nella teoria finanziaria, le pra-
sto di mercato già rischioso. Le con- tiche manageriali e nell’innovazione fi-
dizioni di rischiosità sono legate sia al nanziaria hanno segnato un cambia-
contesto ambientale che alle scelte mento di impostazione nel Corporate
strategiche e gestionali delle imprese, Risk Management, passando da una
le quali sempre più si trovano a opera- logica di copertura a una di gestione
re in condizioni di incertezza e rischio. proattiva delle esposizioni.
Un’errata “cultura e misura del cash” _ Nel 1993 Merton and Perold pongono
può trasformare un’opportunità in un le fondamenta della teoria della ge-
vincolo se non allinea i rischi con gli stione integrata dei rischi per le im-
obiettivi aziendali. prese finanziarie, presentando una
n.4 - Anno 2015 13

teoria unificata del capitale di rischio. probabile che potrà verificarsi, con un La sua ascesa verso il successo può
certo intervallo di confidenza in un de- essere attribuita alla sua capacità di
Grazie a questa teoria, la gestione azien-
terminato orizzonte temporale, in nor- consolidare un gran numero di dati
dale dei rischi, passa da un modello di-
mali condizioni di mercato. Condizioni fornendo in un’unica sintesi l’informa-
stribuito e non coordinato in funzioni
estreme come i crash di mercato o le zione sul rischio complessivo. Questa
aziendali distinte a una gestione unifica-
crisi valutarie ed economiche non caratteristica ne facilita notevolmente
ta. Fino ad allora gli acquisti si occupa-
sono considerate, tali eventi sono esa- il monitoraggio, la comprensione e la
vano del prezzo delle materie prime, la
minati separatamente con strumenti comunicazione a vari interlocutori. Tra
produzione controllava i rischi tecnici, la
di Stress Test. le altre caratteristiche che lo rendono
finanza gestiva le valute e i tassi d’inte-
Con il V-a-R si ottiene la perdita poten- efficace è importante ricordare la ca-
resse, le risorse umane le retribuzioni e
ziale di una posizione di investimento pacità di rendere paragonabili diretta-
la responsabilità legale del personale, e
in un certo orizzonte temporale, solita- mente i diversi tipi di strumenti finan-
così via. É un passaggio radicale dove la
mente 1 giorno, con un certo livello di ziari.
gestione del rischio nelle imprese tende
confidenza, solitamente pari al 95% o
ad assumere il carattere di processo,
99%. Si tratta di rappresentare la di- A causa di un crescente interesse e
cioè di sistema di attività tra loro colle-
stribuzione delle probabilità identifi- della sua efficacia anche le imprese
gate e volte al conseguimento di un
cando i potenziali profitti e perdite non finanziarie apprezzano la metodo-
medesimo obiettivo: la protezione
(ascisse) e la frequenza delle osser- logia, utilizzando gli stessi principi in
dell’impresa da eventi avversi.
vazioni (ordinate). Ottenuta la probabi- diversi contesti.
Il Corporate Risk Management ha ab-
lità (area sotto la curva) si analizzano Se si applicano i modelli V-a-R al por-
bandonato le classiche misure derivate
gli estremi della coda sinistra per indi- tafoglio di attività e passività di socie-
dai dati di bilancio e posto maggior at-
viduare la massima perdita potenziale tà non-finanziarie si prenderà in con-
tenzione al rischio come volatilità.
nel periodo di tempo analizzato. siderazione solo una piccola parte
_ Nel 1999, seguendo il successo del Statisticamente si tratta del quantile dell’esposizione complessiva del ri-
modello di Value at Risk per la misura (corrispondente all’intervallo di con- schio, in quanto nella sua metrica
dei rischi di mercato nelle istituzioni fidenza desiderato) della distribuzione sono ignorati i rischi dei flussi di cassa
finanziarie, il Risk Metrics Group pro- prevista in un determinato orizzonte commerciali. Contrariamente alle ban-
pone il CorporateMetrics, un modello temporale. Indicando con W0 il valore che, nelle imprese non finanziarie le
per la pianificazione finanziaria a lun- iniziale dell’investimento e con W*α,t il attività operative sono il principale fat-
go termine contente le misure del valore dell’investimento nel caso della tore di rischio. Mentre nei mercati fi-
rischio per le imprese non finanziarie. perdita peggiore il V-a-R è dato dalla: nanziari la principale componente di
Negli ultimi anni alcuni eventi, come il rischio deriva dai movimenti nel valore
cambio di regolamentazione non per ul- VaR = W0 - W*α,t di mercato degli strumenti finanziari,
tima la direttiva E.M.I.R, l’innovazione nelle imprese non finanziarie l’attenzio-
degli strumenti di copertura e la “velo- Vi sono vari metodi per il calcolo del ne è concentrata sulla volatilità dei
cità” degli scambi grazie alle nuove tec- V-a-R. Una tecnica è il metodo non flussi di cassa generati da investimen-
nologie, ridefiniscono nuovamente le parametrico che permette di calcolare ti non negoziabili. Anche l’orizzonte
competenze e le richieste del Corporate un istogramma di frequenza dei rendi- temporale di analisi è molto più esteso
Risk Management, già alle prese con il menti e osservare il percentile interes- rispetto alle società finanziarie, solita-
fortissimo incremento della volatilità dei sato. Un metodo alternativo consiste mente le imprese considerano 12
fattori finanziari. nel presupporre la normalità distribu- mesi.
tiva, calcolare media e varianza dei Un modello per le imprese non finan-
rendimenti nell’intervallo di tempo ziarie, per basilare che sia, deve anche
considerato, calcolare il percentile as- prevedere la dipendenza delle variazio-
DAL “VALUE AT sociato. ni dei prezzi di mercato e dei profitti
RISK” AL “CASH
FLOW AT RISK”
La volatilità è ancora il parametro di
riferimento quale misura dell’incertez-
100%
za circa l’evoluzione delle future flut-
tuazioni dei rendimenti. L’industria fi-
95%
nanziaria, da anni ormai, usa il metodo
Frequenza

VaR
Value at Risk (il termine fu coniato ne-
gli anni ’90 dal centro di consulenza
J.P. Morgan) per misurare il rischio del-
le operazioni; gli stessi regolamenti
bancari consigliano l’uso del V-a-R per 5%
0
determinare l’importo del capitale di -100 0 + 100
sicurezza per le istituzioni finanziarie.
Il V-a-R misura la massima perdita
14 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

come impatto sulle vendite future. Ad b. Creare gli scenari


esempio una variazione dei tassi di Il Cash flow at Risk può essere ricavato
cambio potrebbe portare a una dimi- mediante diversi criteri. Il calcolo ri-
nuzione significativa devi volumi sui chiede una previsione della distribu-
mercati di esportazione. Questa carat- zione di probabilità dei futuri livelli di
teristica impone un modello che deb- flusso di cassa. La difficoltà fonda-
ba prevedere non solo flussi di cassa mentale è la creazione di tale distri-
certi e costanti ma incerti a seconda buzione essendo necessaria per una
dei cambiamenti casuali dei volumi di corretta creazione un volume elevato
vendite. di osservazioni. Per risolvere questo
dilemma le metodologia più utilizzata
Le aziende richiedono modelli di ri- è la simulazione, nelle sue due varianti
schio flessibili, comprensivi dell’attività principali costituite dal metodo storico
operativa e dove l’incertezza del futuro e da quello Monte Carlo.
cash-flow costituisce proprio fattore di La principale differenza tra il metodo
rischio. storico e quello Monte Carlo è la scelta
Il Cash flow at Risk rappresenta essen- degli scenari, con il metodo storico gli
zialmente la carenza di liquidità, asso- scenari vengono infatti semplice-
ciata con una certa probabilità, che mente mutuati dal passato, con il
una società potrebbe avere per un metodo Monte Carlo gli scenari ven-
certo periodo di tempo. I modelli di gono selezionati in modo casuale tra
Cash flow at Risk fornisco una risposta tutti i possibili scenari costruiti sulla
ai limiti del V-a-R fornendo la misura di base di volatilità e di correlazioni
rischio dei flussi di cassa, che con una storiche tra le variabili. A ogni singolo
certa probabilità associata, possono scenario corrisponde un valore del
manifestarsi in un orizzonte tempora- cash flow, le variazioni percentuali che
le. Non solo mirano a individuare la intercorrono tra il valore corrente del
volatilità dei flussi di cassa da rischi di cash flow e quello desunto in ciascuno
mercato (esposizione in valuta estera, scenario consentono di ottenere una
il rischio di tasso di interesse o com- distribuzione di probabilità delle differ-
modity) ma riescono, a seconda delle enze, da cui è possibile ricavare il Cash
informazioni disponibili, a fornire la flow at Risk.
distribuzione del cash flow aziendale
proiettato verso un futuro orizzonte c. Scegliere il modello di
temporale. distribuzione
I modelli di Cash-Flow-at-Risk sono uno L’approccio più semplice è quello di
strumento utile per aiutare il processo presumere che il flusso di cassa sia
decisionale della gestione finanziaria. distribuito normalmente, ma tale mo-
dello è attuabile solo per determinate
categorie merceologiche. Conoscen-
METODOLOGIE DI do la media e la varianza di questa dis-
CALCOLO DEL CASH tribuzione, è semplice calcolare Cash
FLOW AT RISK flow at Risk come la perdita di flusso di
cassa rispetto alla media corrispon-
a. Definire l’“holding period” dente a un certo livello di probabilità
Il Cash flow at Risk (C-f-a-R) diversa- predefinito nella coda sinistra della
mente dal V-a-R, è un valore generato distribuzione.
da flussi monetari che si manifestano
in un “holding period” esteso ed espres- Per le aziende o le categorie di aziende
so normalmente in termini di mesi e dove non è possibile prevedere una
non di giorni. Ne consegue la premes- distribuzione normale dei flussi di cas-
sa di alcune ipotesi: sa esistono vari modelli per la creazio-
• sia che i flussi il cash flow possono ne della distribuzione di probabilità dei
essere scomposti in flussi attesi certi flussi di cassa:
e programmati e flussi incerti e stimati
• sia che nell’”hoding period”, la massi- Il modello top-down prevede di rico-
ma perdita attesa in un mutamento di struire la distribuzione di probabilità
scenario, non comporti un mutamen- del cash flow partendo dai dati storici
to successivo dello scenario nel perio- relativi al cash flow di un panel di azien-
do analizzato. de comparabili (utilizzando l’auto-re-
n.4 - Anno 2015 15

gressione semplice). Il principale limi- ogni cluster di voci la generazione del- copertura è contenuta nei coefficienti
te del modello è il basarsi sulle medie la distribuzione del flusso di cassa. nel modello di esposizione.
di comparto, non fornendo quindi in- RiskMetrics utilizza come parametri Non da ultimo il Cash Flow at Risk, per-
formazioni sulle cause. volumi di produzione, ricavi e costi in seguendo l’obiettivo della riduzione
valuta locale, tassi di cambio. della variabilità totale dei suoi flussi di
L’approccio “empirico” consiste nell’in-
cassa, permette di definire la misura
dividuare un “Exposure Model” che con-
dei fondi disponibili per gli investimen-
senta di quantificare le relazioni esi-
stenti fra fattori di rischio rilevanti e COME UTILIZZARE ti e la riduzione degli oneri tributari.
cash flow aziendale, tale relazione può IL CASH FLOW AT
essere utilizzata per simulare la di- RISK
stribuzione di probabilità. Una volta Una impresa è interessata a evitare APPLICAZIONE
stimati i parametri del Exposure Model difficoltà finanziarie, carenze di liqui- SEMPLIFICATA PER
è possibile valutare l’impatto dei fatto- dità e a identificare il rischio in termini LA PICCOLA MEDIA
ri di rischio tramite una simulazione di flusso di cassa. Il Cash flow at Risk IMPRESA
Monte Carlo, così da ricostruire la dis- può essere molto utile per definire la Sicuramente molte piccole e medie
tribuzione di probabilità del cash flow struttura finanziaria dell’impresa, ef- imprese non hanno un modello di
aziendale. fettuare le scelte più corrette in tema Asset Laibility Management o soluzioni
Si tratta di un approccio che sicura- di capital budgeting, analizzare gli stru- di Risk Management finanziario dedi-
mente presenta numerosi pregi: menti di coperture o le coperture di cate, molto spesso la sinergia tra il
- consente di apprezzare l’impatto dei di- rischio da effettuare, misurare corret- controllo di gestione e la direzione fi-
versi fattori di rischio sul cash flow tamente le perfomance realizzate dalle nanziaria fornisce la valutazione ne-
aziendale; diverse divisioni del gruppo. cessaria al rischio. Questo non vuol
- consente di tenere conto di eventuali I modelli di Cash Flow at Risk possono dire che sia difficile o impossibile
dinamiche competitive all’interno del essere anche visti come sofisticate costruire un modello di Cash flow at
settore in cui opera l’azienda; estensioni dei modelli di pianificazione Risk in breve tempo o di non avere le
- considera le specificità di ogni singola finanziaria per proiettare flussi di cas- informazioni necessarie per una cor-
azienda. sa e bilanci futuri. retta valutazione.
A fronte di questi vantaggi, che rendono Le fasi principali della costituzione di
l’approccio empirico molto attraente, esi- Un’applicazione molto in uso e utile è il un modello possono essere riassunte
ste però un grande limite che spesso ne rapporto tra il Cash Flow at Risk con il in:
rende impraticabile l’impiego: non è pos- cash flow atteso e il capitale impiegato 1. Exposure mapping
sibile disporre di un numero sufficiente per generare tale cash flow, per otte- 2. Scenario generation
di osservazioni per stimare in modo at- nere i flussi di capitale a rischio neces- 3. Valutation
tendibile “l’Exposure Model”. sari nell’arco temporale in cui matura il 4. Risk computation
Per stimare i coefficienti di un modello Cash Flow at Risk. Il binomio tra la leva
come quello presentato in precedenza finanziaria e il Cash Flow at Risk è un La modalità più semplice per la picco-
sono necessarie, nella migliore delle ipo- buon misuratore non solo della capa- la media impresa può essere la crea-
tesi, almeno un centinaio di osservazio- cità di indebitamento dell’impresa ma zione di un rendiconto finanziario divi-
ni. Ciò vuol dire che, pur ammettendo di anche, in casi estremi, come criterio di dendo, dove possibile, le voci in base
disporre di dati mensili, bisognerebbe valutazione di vendita di asset strate- ai rischi associati (mercato, tassi, le-
fare riferimento a un periodo di osser- gici. In quest’ottica è necessario con- gali, operativi, credito) e definire la
vazione di almeno 10 anni. Ipotizzare siderare tra gli scenari, non solo le metodologia di creazione (storica e/o
che in un tale lasso di tempo l’azienda linee di credito e la tipologia di linee di simulata) dei possibili scenari e analiz-
oggetto di analisi sia rimasta uguale a se credito, ma rapportare il Cash Flow a zare gli impatti.
stessa e che l’esposizione ai diversi fat- Risk a un livello target stocastico che è
tori di rischio non sia mutata, come di una funzione della capacità di debito. La prima attività è la mappatura delle
fatto richiede l’approccio empirico, è Tale misurazione può essere ritenuta variabili di rischio e l’identificazione
quasi sempre irrealistico. un buon parametro di osservazione delle variabili da analizzare. La meto-
L’approccio bottom-up (metodologia nonostante i Nobel Modigliani e Miller dologia più semplice è partire dalla
utilizzata da RiskMetrics Group nel Cor- hanno sostenuto che le strategie fi- valutazione dell’esposizione delle va-
porateMetrics®) si basa sulle relazioni nanziarie, come la struttura del capi- riabili, identificando quelle con dipen-
teoriche tra fattori di rischio e voci di tale e di copertura finanziaria, non denze tra volume delle vendite e prezzi
bilancio, quindi non richiede una mole hanno alcun impatto sul valore dell’im- di mercato. Un’altra semplificazione
significativa di dati storici per essere presa. da poter apportare è considerare, in
implementato. Lo svantaggio del mo- Non da meno è il vantaggio del Cash primo step, ogni flusso come uno zero-
dello è la necessita di identificare le Flow at Risk come misuratore delle coupon in base al fattore di rischio as-
relazioni teoriche esistenti fra fattori di operazioni di copertura rischi, infatti, sociato, successivamente calcolare il
rischio e voci di bilancio. Si tratta di molte delle informazioni necessarie coefficiente di correlazione tra le varia-
utilizzare un modello definendo per per decidere l’entità della posizione di bili di rischio. Definiti i rischi esistenti o
16 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

rischi combinati è importante stabilire ali, si individuano i riflessi finanziari


se accettare il rischio, cedere il rischio delle operazioni che hanno causato le
o rifiutare il rischio. La scelta se accet- variazioni.
tare, cedere o rifiutare comporta una Una semplificazione consigliabile è
diversa politica di prezzi e delle strate- distinguere le voci in valuta interna e in
gie di vendita ad esempio: si accetta valuta originaria, ad esempio come
se la marginalità è già adeguata al sotto riportato:
rischio, si cede se è necessario ag- • Entrate di gestione caratteristica in
giungere i costi di gestione/copertura valuta interna e in valuta originale
sul prezzo, si rifiuta se le situazioni di • Uscite di gestione caratteristica in
mercato non permettono una aumen- valuta interna e in valuta originale
to del prezzo. • Entrate non caratteristiche in valuta
Definito il mapping è importante defi- interna o in valuta originale
nire il modello di rendiconto finanziario • Uscite non caratteristiche in valuta
a cui applicare i rischi associati. Per la interna o in valuta originale
sua capacità analitica, essendo anche • Entrate finanziarie in valuta interna e
nei dettami dei principi contabili inter- in valuta originale
nazionali, tra i modelli di rendiconto fi- • Uscite finanziarie in valuta interna e
nanziario il più efficace è quello sul in valuta originale
capitale circolante netto. Il rendiconto • Flussi infragruppo in valuta interna e
delle variazioni del capitale circolante in valuta originale
netto analizza i flussi di fonti e impie- • Garanzie (linee di credito/fidejussio-
ghi che movimentano i fondi elemen- ni/credito documentario ecc).
tari (cassa, banca, crediti verso clienti,
debiti verso fornitori, etc.) che costi- Per la sua creazione è necessario ave-
tuiscono il capitale circolante netto. re un budget operativo mensilizzato.
É opportuno anche valutare gli impatti
É possibile definire tre categorie di riclassificando il rendiconto finanzia-
variazioni: le variazioni dell’attivo e del rio per flussi di cassa e/o di capitale di
passivo che hanno interessato con- funzionamento a seconda degli obiet-
giuntamente il capitale circolante, tivi che si vogliono raggiungere.
quelle intervenute nelle singole voci Bisogna tener presente che la stessa
che compongono il capitale circolante metodologia non può essere applicata
e quelle dell’attivo e del passivo che a profitti e perdite (Earnings-at-Risk)
non hanno coinvolto il capitale circo- per l’applicazione dei principi contabili
lante. sulla competenza dei flussi e per le
fonti da dati.
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
6
VaR
Attivo immobilizzat o Capitale nett o 5

Utile 4

Capitale Circolante Passivo Consolidat o 3

Netto 2

1
CVaR
La costruzione del modello del rendi- 0

conto finanziario dei flussi di capitale


-30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50%

circolante netto può avvenire in due


fasi:
a) Dapprima si considera il flusso di Definito il rendiconto finanziario lo step
capitale circolante della gestione red- successivo è la creazione degli sce-
dituale, il che comporta: l’eliminazione nari (serie storiche o Monte Carlo).
dei costi e dei ricavi non monetari, Un modello deve prevedere almeno
eliminazione dei costi e dei ricavi le- 10.000 variazioni di prezzo per i pros-
gati alla gestione patrimoniale. simi 12 mesi. Creati gli scenari sarà
b) Poi si analizza la composizione del possibile definire la distribuzione della
flusso di capitale circolante della ge- probabilità ed effettuare il calcolo del
stione patrimoniale, ovvero: si analiz- Cash Flow at Risk.
zano le variazioni dei valori patrimoni-
n.4 - Anno 2015 17

Esempio scenario 1 - Cash flow forecast Essendo supposta una distribuzione normale e non con-
templando scenari di massimo default, bisogna aggiungere
al “cantiere” anche simulazioni di stress test con modelli di
40 40

30 30
estinzione anticipata o a vista dei finanziamenti.
20 20
Milioni di Euro

Milioni di Euro
10 10

0 0
CONCLUSIONI
Come tutti i modelli VaR il vantaggio che si trae dall’utilizzo
-10 -10

-20 -20
del Cash Flow at Risk non consiste tanto nella precisione
-30 -30
della misurazione del rischio, quanto piuttosto nel fornire
-40 -40
un’immediata valutazione tra la coerenza strategica e fi-
YM1 YM2 YM3 YM4 YM5 YM6 YM7 YM8 YM9 YM10 YM11 YM12
nanziaria delle decisioni di business, esprimendo una misu-
ra immediata e quantificata di esposizione al rischio.
Il Cash Flow at Risk promette lo stesso potenziale tra le im-
Effettuato il calcolo è necessario il confronto con un Cash prese industriali per le stesse ragioni per cui il V-a-R è riu-
flow Target in base agli obiettivi posti. scito a imporsi con successo in imprese finanziarie: rias-
sume esposizioni al rischio in un numero unico, che può
Cash Flow Target e Cash Flow at Risk essere usato per guidare la gestione del rischio aziendale e
CASH FLOW TARGET gestione delle performance.
CASH FLOW AT RISK
80%
Qualunque sia la scelta del modello e l’approccio utilizzato,
è importante non dimenticare mai che il buon senso degli
operatori aziendali non deve mai essere ignorato al fine di
70%

60%
non semplificare sfumature della realtà o ignorare aspetti.
50% Buon Cash flow at Risk a tutti!
40%

34.45%
30%
27,67%

20%

10%
YM1 YM2 Y M3 YM4 Y M5 Y M6 YM7 Y M8 YM9 YM10 YM11 YM12

Distribuzione Cash Flow

Impatto dei diversi rischi sul Cash Flow

50%

0%
ES O

MB O

I T
SE

IO

RT
ER ASS

CA ASS

IV

AT
AT

PA
T

ER

RO
OP
T

NT
DI
IN

CO
18 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Knowledge Management e
Business Process Management
come strumenti operativi a
supporto dell’Organizzazione
Matteo Zanetti

Aziendale e dei Sistemi


Informativi
Il continuo e frenetico sviluppo tecno- la sua gestione. Le cosiddette piatta-
logico, la crescente complessità, va- forme di Knowledge Management per-
riabilità e dinamicità dei mercati, oggi- mettono di raccogliere, gestire, archi-
giorno sempre più competitivi e selet- viare, distribuire e condividere infor-
tivi, ha guidato le organizzazioni mo- mazioni, tramite azioni di acquisizione,
dernamente strutturate a riconsiderare preparazione, trasmissione e utilizza-
il ruolo della conoscenza - o meglio, zione di dati e informazioni. Gli stru-
della gestione della conoscenza - sino menti di Mappatura dei Processi
ad elevarla a fattore strategico di suc- Aziendali di ultima generazione, molto
cesso. in voga negli ultimi anni e spesso indi-
Se in passato erano i clienti, le vendite spensabili per l’implementazione di
e il capitale al primo posto nella cate- sistemi ERP con logiche di processo,
na di creazione del valore, oggi i costi rappresentano una soluzione tecno-
legati ai patrimoni intangibili vengono logicamente avanzata per gestire la
percepiti come investimenti capaci di conoscenza.
produrre un ritorno di tipo economico. Il Case Study a seguire si propone di il-
La consapevolezza che la conoscenza lustrare quali obiettivi si possono otte-
gioca un ruolo profondamente strate- nere attraverso lo sviluppo e l’imple-
gico nei nuovi processi di business ha mentazione di un sistema di BPM
portato il proliferare di applicativi per (Business Process Management - Buisi-
ness Process Mapping - Business Pro-
cess Modeling), sia in termini di crea-
zione di conoscenza che in ottica
strettamente operativa.

Quadro generale
L’Azienda oggetto di studio è una me-
dia impresa italiana internazionalizza-
ta, con diversi plant produttivi sparsi
su tutto il territorio nazionale.
Da circa sei mesi, in ottica di espan-
sione nei mercati internazionali e di
completamento della gamma prodot-
ti, l’Azienda ha acquisito una concor-
rente estera di pari dimensioni. Il pro-
cesso di integrazione organizzativo e
industriale è ormai concluso, mentre
rimane aperto e critico dal punto di
vista informativo. La centralizzazione
di alcuni servizi, il rimescolamento
delle risorse umane piuttosto che il
governo di sistemi informativi diversi
n.4 - Anno 2015 19

richiede una solida strategia di gestio- al fine di individuare in modo chiaro e vello, dove viene rappresentato il pro-
ne del cambiamento per assicurare la univoco chi fa che cosa. cesso vero e proprio, tramite gli
regolare ed efficiente operatività che strumenti di mappatura offerti dalla
ha sempre contraddistinto le due Software di BPM suite. In questo ambiente è possibile
Organizzazioni. linkare a ogni attività un ruolo partner
La soluzione tecnologica adottata è
Qui entra in gioco la conoscenza come derivante dall’Organigramma Azienda-
ARIS di Software AG.
fattore strategico di business. Il suc- le (chi fa che cosa).
Aris Platform è un insieme di tools che
cesso dell’integrazione dipende ora L’ultimo livello, invece, è dedicato alla
permettono di gestire i processi azien-
dalla capacità di trasferire reciproca- mappatura dei flussi a livello infor-
dali in tutte le loro forme.
mente il know how presente in ciascu- matico e sfrutta principalmente le tec-
Il software memorizza le informazioni
na Azienda, attraverso l’interscambio niche di BPMN (Business Process Mo-
sotto forma di data base: ogni elemen-
di flussi informativi e di conoscenza. del and Notation).
to di processo corrisponde a un record
Entrambe le Società adottano sistemi nel DB. Questa caratteristica permette
di tipo enterprise - SAP R/3 - con flussi l’analisi dei dati in esso contenuti. Aris Obiettivi del Progetto
e processi customizzati che li rendono infatti supporta l’esecuzione di script Come accennato, il progetto è nato
profondamente diversi e problematici che interrogano il data base ed estra- con lo scopo estemporaneo di gestire
da integrare. polano informazioni. la profilazione del nuovo pool di utenti
Nell’immediato, la funzione centraliz- Il fattore determinante nella scelta di che si interfacciano col sistema R/3.
zata di ICT si trova a dover costruire Aris è la sua perfetta integrazione con Tuttavia, sfruttando appieno le poten-
una complessa struttura di sicurezze, i sistemi Sap R/3. Aris, attraverso il zialità del software di BPM, si è arrivati
su entrambi i sistemi, per evitare che i collegamento nativo al Solution Mana- a costruire una piattaforma di Know-
nuovi utenti possano a accedere a ger di Sap, permette la modellazione ledge Management che risponde a di-
dati, funzioni e informazioni a cui non bidirezionale dei processi. Contiene verse esigenze.
sono abilitati. inoltre dei connettori che dialogano
La caratteristica principale dei soft- con il sistema ERP e consentono di
ware ERP è la visione integrata per svolgere operazioni direttamente su di
processi. Ciò significa che il funziona- esso.
mento aziendale è visto come un in- Senza entrare nel dettaglio delle pos-
sieme interconnesso di attività volte a sibili tecniche di mappatura, lo stan-
raggiungere uno specifico obiettivo. dard Aris prevede una struttura a 5
Le attività sono operazioni elementari livelli. Si parte dalla Catena del Valore,
che creano valore attraverso lo sfrut- dove vengono elencati a livello macro i
tamento di risorse. Un processo è un processi strategici di business che cre-
insieme organizzato di attività orien- ano valore per l’impresa. I due sotto
tate al raggiungimento di un output livelli successivi permettono di andare
ben definito. Si passa quindi da una più nel dettaglio, scomponendo il
gestione per funzioni, dove sono dif- macro processo in più fasi, seppur ag-
fuse competenze specifiche omoge- gregate. Il cuore del DB è il quarto li-
nee, a una guidata dai processi, dove
le persone eseguono operazioni (atti-
vità) trasversali alle funzioni.
Questo quadro apparentemente teori-
co influenza in maniera determinante
l’approccio scelto per la gestione delle START
sicurezze, in termini di regole di pro-
filazione degli utenti. Non è infatti pos-
sibile, senza limitare la normale opera- DIPENDENTE
tività, gestire le sicurezze per funzione. 1
Ad esempio, può essere limitativo
abilitare l’utente ad accedere al solo
modulo delle vendite (modulo SD), in
quanto il processo completo di ge- DIPENDENTE
stione dell’ordine può arrivare a coin- Inserimento 2
Testata
volgere i materiali e il magazzino Ordine
(modulo MM). La sicurezza pertanto
deve essere impostata sul processo.

L’unico modo per gestire la complessa END


ragnatela di processi aziendali è map-
parla, tramite uno strumento di BPM,
20 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

VALUTAZIONE DEI CARICHI DI mirato, direttamente sui processi su cui la loro attività
andrà a insistere. Ed è proprio in questa situazione che Aris
LAVORO E MANSIONARI diventa una piattaforma di Knowledge Management a tutti
La nuova struttura organizzativa post-acquisizione ha vi- gli effetti.
sto molto personale diventare owner di processi gestiti in All’utente sono mostrate le attività secondo la sequenza lo-
precedenza da altri. É il caso della centralizzazione di gica con cui devono essere eseguite (processo) e i connet-
alcuni servizi, piuttosto che la sostituzione vera e propria di tori col sistema ERP permettono di fornire una formazione
personale uscente. di tipo interattivo, ad esempio attraverso l’apertura auto-
Interrogando il DB di Aris è possibile capire quali attività matica della transazione associata all’attività.
sono associate a ciascun individuo. Esiste infatti una rela- Aris Publisher, strumento web-based di condivisione per ec-
zione tra l’attività che compone il processo e l’organigramma cellenza della suite, permette inoltre di accedere alle map-
aziendale. pature in qualsiasi momento e luogo.
La mappatura di tipo gerarchico permette l’analisi roll-up, Oltre a poter rivedere quanto appreso durante la sessione
riconducendo la combinazione processo-attività-individuo di formazione, l’utente ha anche la possibilità di tenersi au-
ai livelli superiori. tonomamente aggiornato sulle eventuali modifiche di pro-
Il massimo livello di dettaglio potrebbe essere il seguente: cesso o più semplicemente sulla creazione di nuovi.

CONOSCENZA SEMPRE
DIPENDENTE 1
DISPONIBILE E CONDIVISIONE
LIVELLO 1 LIVELLO 4 Un’Azienda dinamica risponde tempestivamente ai cam-
biamenti del proprio business, modificando i processi ope-
Ciclo Attivo Inserimento ODV Gestione Inserimento
Italia Anagrafica Clienti Dati di Testata rativi e decisionali. Per fare ciò deve avere ben presente la
Inserimento ODV
Intercompany
Verifica Disponibilità
Prodotto
situazione as-is. La piattaforma di Knowledge Management
Creazione della ha al suo interno la fotografia aggiornata dei flussi e dei
processi in essere. Le visualizzazioni grafiche che alimen-
Consegna

Reporting Creazione Report Estrazione Dati BW tano il data base possono essere esportate e incorporate in
Vendite Direzionale
Creazione Report
Creazione Tabella
Pivot
presentazioni, oppure consultate direttamente durante un
Settimanale
delle Vendite Invio Dati meeting.
alla Direzione
Verifica della
Spedizione Automatica
BUSINESS PROCESS
REENGINERING (BPR)
Una delle funzioni principali dei tools di BPM è la possibilità
Data la logica “data base” sottostante, l’informazione è di fornire strumenti di analisi a supporto delle ottimizzazio-
analizzabile partendo da qualsiasi livello di mappatura. ni di processo.
L’esempio mostra su quali attività è impegnato il personale La revisione dei processi aziendali parte anzitutto
e permette all’HR di sapere in tempo reale quali mansioni dall’analisi della situazione as-is, attraverso lo studio del
sono a carico di ognuno. La piattaforma di Knowledge Ma- processo e dei relativi sotto-processi, al fine di individuare
nagement offre una situazione sempre aggiornata. A ogni le aree critiche di miglioramento.
refresh dello script, l’HR è messo in grado di valutare i cari- Il successo di qualsiasi progetto di BPR dipende dalla ca-
chi di lavoro e di poter conseguentemente agire con azioni pacità di individuare le attività prive di valore aggiunto.
di bilanciamento. In un’organizzazione in continua evoluzione, l’accavallarsi
Infine, può essere creato uno script ad hoc che estrae in di flussi e processi può portare alla creazione di attività
modo massivo il chi fa che cosa (Organisational Breakdown ridondanti che devono essere necessariamente eliminate.
Structure). La Direzione Risorse Umane ha sempre disponi- La grande mole dati da analizzare rende spesso difficile la
bile il mansionario dei propri dipendenti e può recepire in loro identificazione. L’esecuzione di script mirati sulla base
tempo reale eventuali cambiamenti di funzioni. Parimenti, il dati può estrarre le incoerenze in modo agevole e veloce.
Responsabile di Funzione ha sempre sotto controllo le at- Allo stesso modo possono essere individuate quelle atti-
tività dei propri collaboratori. vità “poco rilevanti” che meritano di essere accorpate, con
conseguente snellimento del processo.
Infine, l’analisi olistica delle dipendenze tramite script può
FORMAZIONE E portare alla luce quali attività possono essere portate avan-
AGGIORNAMENTO ti in parallelo, facendo risparmiare tempo e diminuendo i
Il personale neo-assunto, piuttosto che quello che andrà a tempi di completamento del processo.
ricoprire mansioni che non gli sono proprie, necessita di es- Nel caso in esame, i nuovi flussi intercompany delle due
sere formato. Nonostante esistano diverse metodologie Aziende non ancora integrate dal punto di vista dei sistemi
che consentono di erogare una formazione efficace, informativi vedono il proliferare di processi custom con at-
l’Azienda ha scelto di formare i propri dipendenti in modo tività ridondati e a basso valore aggiunto. Ad esempio, i
trasferimenti infragruppo necessitano l’inserimento di listi-
n.4 - Anno 2015 21

ni da entrambe le parti. Lo studio dei due processi e dei logiche produttive, gestionali e di reporting sono comple-
flussi sottostanti ha permesso lo sviluppo di una procedu- tamente diverse. Uno dei due sistemi conferirà la struttura
ra automatica di sincronizzazione tra inforecord di acquisto di base al nuovo, mentre l’altro verrà spento. L’obiettivo am-
e listino di vendita. Questo nuovo processo consente di bizioso è di portare le best practices di ciascuno in un unico
risparmiare risorse e riduce la possibilità di commettere ambiente.
errori. Solo l’analisi integrata permette di effettuare scelte consa-
pevoli.
COMPLIANCE Il merge dei sistemi necessita il supporto di consulenti tec-
nici e funzionali esterni. Al pari di una nuova implementa-
La creazione di un nuovo Gruppo Industriale, a seguito zione, dovrà essere redatto il Business Blueprint, documen-
dell’operazione di acquisizione, impone all’Azienda nuovi to di progetto che raccoglie tutte le caratteristiche - o
obblighi, tra cui la Revisione Legale dei Bilanci. meglio, tutte le scelte - che l’azienda fa su flussi, dati e pro-
Il principio di revisione ISA 401 “La revisione contabile in un cessi. Tale documento è necessariamente accompagnato
ambiente di elaborazione elettronica dei sistemi informa- dall’analisi dettagliata dei processi coinvolti.
tivi” prescrive che la Società di Revisione analizzi i flussi e Il data base di Aris contiene già tutte le informazioni utili
le procedure informatiche. L’obiettivo è certificare l’atten- per la sua redazione.
dibilità dei dati che verranno poi usati per la redazione del In area Controlling, ad esempio, si porrà il problema di sce-
Bilancio di Esercizio. “Quando il CIS (Computer Information gliere quale modalità di calcolo costi istituzionalizzare.
System) è significativo, il Revisore deve comprendere Se la scelta, dal punto di vista concettuale, dipende dal me-
l’ambiente CIS e se esso possa influenzare la valutazione ro giudizio del Controllo di Gestione, dal punto di vista in-
del rischio intrinseco e di controllo”. formatico è necessario, in sede di progetto, poter visualiz-
La piattaforma di Gestione della Conoscenza ha già al suo zare in modo chiaro le regole e i flussi che sono alla base
interno le mappe di tutti i processi e procedure necessarie del calcolo. La piattaforma di BPM, nella sua parte più spin-
a alle valutazioni del Revisore. ta di mappatura (livello 5 dello standard), contiene il work-
Lo standard di mappatura Aris, inoltre, fa sì che le informa- flow a livello informatico della situazione esistente e per-
zioni prodotte siano chiare e immediatamente fruibili an- mette di creare il desiderata da inserire nel documento di
che da parti terze, quali possono essere i Revisori Legali. analisi (Blueprint) con logica differenziale/incrementale.
Inoltre, le Linee Guida per la costruzione dei modelli di or-
ganizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs n. 231/2001,
fornite da Confindustria, richiedono all’Azienda un’inventa- MAPPATURA DEI SISTEMI IT
riazione degli ambiti aziendali di attività. “Lo svolgimento di La crescente complessità dell’infrastruttura tecnologica,
tale fase può avvenire secondo approcci diversi, tra gli altri conseguente al processo di acquisizione e all’imminente
per attività, per funzioni, per processi. Esso comporta, in fase di integrazione fa sì che si debba tenere monitorata e
particolare, il compimento di una revisione periodica esau- aggiornata l’infrastruttura IT.
stiva della realtà aziendale, con l’obiettivo di individuare le Il software di BPM, repository di conoscenza, permette la
aree che risultano interessate dalle potenziali casistiche di mappatura dell’infrastruttura IT, ne tiene monitorato il
reato”. cambiamento e costituisce la base di analisi per la sua re-
Da un punto di vista pratico, la Società che desidera limita- ingegnerizzazione.
re la propria responsabilità in caso di reato redige un do-
cumento di definizione del proprio sistema di controllo in-
terno, la cui base è costituita dalla mappa dei processi
critici e le modalità con cui l’Azienda si propone di tenerli
costantemente aggiornati e revisionati.
La piattaforma di Knowledge Management ha tutte le carat-
teristiche per predisporre un efficace sistema di controllo
interno, attraverso la mappatura e l’individuazione dei pro-
cessi critici e la costruzione di procedure di controllo. Il
caso più semplice è la gestione della contrattualistica, de-
finita a livello di processo. La procedura di gestione dei
contratti viene definita in tutte le sue fasi, individua pun-
tualmente chi fa che cosa e prevede un meccanismo di re-
visione periodica.

INTEGRAZIONE DEI SISTEMI


La naturale conclusione del processo di acquisizione vede
come punto di arrivo l’integrazione dei diversi Sistemi Infor-
mativi presenti nelle due realtà.
Un’integrazione di tal portata richiede uno sforzo in termini
di tempi, costi e risorse. Nonostante il business sia simile, le
22 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Conclusioni
Il caso di studio proposto dimostra come la gestione della go. Questo permette un notevole risparmio di costi in ter-
conoscenza sia pervasiva nelle diverse dinamiche azien- mini di attività di ricerca dell’informazione. Allo stesso
dali. Un progetto di mappatura dei processi, nato inizial- modo, la possibilità di essere tenuto costantemente ag-
mente con lo scopo di creare sicurezze a livello informati- giornato sull’evoluzione o il cambiamento dei flussi opera-
co, si è trasformato in un vero e proprio strumento di tivi consente di rispondere in maniera tempestiva ai cam-
Knowledge Management che raccoglie, organizza, distri- biamenti operativi e di business, con conseguente aumento
buisce e condivide informazioni e conoscenza. di efficienza e produttività.
I costi di implementazione, sia in termini di soluzioni soft-
ware che di ore uomo dedicate alla costruzione della base Le Aziende che desiderano intraprendere un progetto di
dati, si ripagano in diversi modi. BPM devono mettere a budget non solo il costo del soft-
I Business Blueprint sono costosissimi se redatti da società ware, spesso irrisorio se confrontato all’effort necessario
di consulenza esterne, le quali spesso non conoscono i alla costruzione e al mantenimento della piattaforma di
flussi e i processi delle realtà che andranno a mappare. Per Gestione della Conoscenza, ma anche l’istituzionalizzazione
ovviare a ciò, il personale interno all’Azienda deve suppo- di una nuova figura, il Knowledge Worker, ovvero colui che
rtare il consulente, per trasmettergli tutte le informazioni crea, distribuisce e applica la conoscenza.
utili alla sua attività di analisi.
Nell’ambito della formazione aziendale, il costo opportu-
nità per il personale che eroga formazione all’interno
dell’Azienda è molto alto, anche se non è spesso immedia-
tamente percepito. Il rischio è che il taglio sia teorico o co-
munque troppo generico, soprattutto in un’organizzazione
che lavora per processi. La piattaforma di BPM permette di
fornire formazione mirata su flussi e processi al relativo
owner e abilita lo stesso al refresh di quanto visto.
Attraverso lo strumento di distribuzione e condivisione,
l’informazione è disponibile in ogni momento e in ogni luo-

01. Bibliografia: Davenport, Thomas H. – Probst Gilbert J.B. (2002). Knowledge Management Case Book: Siemens Best Practices; ISO 9001:2000/2008; Scheer, Archi-
tecture of Integrated Information Systems (1992); ISA 401 - Auditing in a Computer Information Systems Envirorment; Confindustria, Line Guida per la costruzione
dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 231/2001 (2008); Druker, Peter F.- Management Challenges of the 21st Century (1999); Sanibaldi, A - La
gestione dei processi in azienda. Introduzione al Business Process Management (2009)
n.4 - Anno 2015 23
24 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Rubrica: pratica
professionale.
n.4 - Anno 2015 25

Il Rendiconto
Finanzario: funzione,
Giuseppe Nicosia
rappresentazione
e analisi critica
Illustrazione della INTRODUZIONE rante l’anno e il loro impiego (flussi fi-
nanziari). Lo stato patrimoniale non
metodologia di Il principio di competenza applicato al
mostra chiaramente le variazioni av-
bilancio in base al quale un costo o un
costruzione, ricavo è tale non necessariamente venute nella raccolta e nell’impiego
dei modelli di perché abbiamo pagato o incassato delle risorse finanziarie e le cause che
hanno determinato tali variazioni.
rappresentazione una determinata somma di denaro, ha
sempre creato dei problemi oltre che
e del significato una certa diffidenza ai non addetti ai I principi contabili internazionali, il cui
economico finanziario. lavori (e in alcuni casi anche agli obiettivo principale è di fornire infor-
esperti) a tal punto da, estremizzando, mazioni utili agli investitori per pren-
ritenere il dato contabile non “perfetta- dere decisioni, riconoscono tali limiti e
mente veritiero” o meglio ancora “non impongono ai redattori di bilancio la
utile”. predisposizione del rendiconto finan-
Le operazioni di gestione, come noto, ziario, ovvero di quel documento ido-
producono effetti sia economici (costi neo a rappresentare la dinamica finan-
e ricavi) sia finanziari (nascita ed ziaria di un’azienda.
estinzione di crediti e di debiti; entrate I rendiconti finanziari servono a illu-
e uscite monetarie). strare la dinamica finanziaria della
Gli effetti economici della gestione azienda evidenziando l’andamento nel
sono sintetizzati nel Conto economico tempo degli impieghi (investimenti) e
che esplicita, attraverso la differenza delle fonti utilizzate (patrimonio netto,
fra costi e ricavi da cui emerge l’utile di debiti) per la loro copertura, consen-
esercizio, l’incremento (decremento) tendo una valutazione critica della po-
che il patrimonio netto ha avuto per ef- litica finanziaria adottata.
fetto della gestione. Non è dato cono- Il prospetto fonti e impieghi è di facile
scere invece, leggendo il bilancio, le intuizione, prevedendo due parti con-
disponibilità finanziarie originatesi du- trapposte, costruite tramite il confron-
to (variazioni) delle voci relative agli
stati patrimoniale degli ultimi due anni
FIg.1
(anno appena concluso e anno prece-
dente).
In Fig.2 a pagina seguente, posizionia-
mo a sinistra le fonti di liquidità (en-
trate monetarie) e a destra gli impieghi
di liquidità (uscite monetarie). Qualsia-
si movimentazione che genera un’en-
trata di liquidità in azienda è inserita
come fonte (+); qualsiasi movimen-
tazione che genera un’uscita di liqui-
dità in azienda è inserita come impie-
go (-). Pertanto, le variazioni negative
di attività e variazioni positive delle
passività sono incluse come fonti (+),
in quanto determinano un aumento
delle risorse monetarie dell’azienda.

Rubrica: pratica professionale.


26 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

FIg.2 quide sostanzialmente per gli stessi mo-


tivi. Esse hanno bisogno di disponibilità
liquide per condurre le loro operazioni,
per onorare i loro impegni e per produrre
utili per gli investitori». Parole pesanti,
quelle dello IASB, il quale è convinto
che ogni investitore, per prendere deci-
sioni economiche razionali e conve-
nienti, deve conoscere la «capacità di
un’impresa di produrre disponibilità li-
quide o equivalenti e i tempi e il grado di
certezza della loro generazione».

A ben vedere, lo IASB altro non fa che


formalizzare in un principio contabile
quello che, da tempo, gli operatori eco-
nomici pensano e fanno. Al grido di
«cash is king», infatti, investitori istitu-
Per esempio, la vendita di un immobile risorse la cui analisi è rilevante per zionali, banche d’affari, analisti finan-
(diminuzione di attività) implica un in- l’impresa: ziari giudicano le imprese valutando
troito monetario conseguente alla sua soprattutto la loro capacità di genera-
1. Liquidità nette – [cassa + c/c attivi
dismissione; l’ottenimento di un nuovo re flussi di cassa positivi.
+ titoli a breve (BOT) – c/c passivi]
prestito (aumento di passività) com- É in questo quadro che diventa crucia-
porta allo stesso modo un introito 2. Disponibilità liquide – [cassa + c/c le mettere a punto criteri e strumenti
monetario che può essere utilizzato attivi + titoli a breve (BOT)] per una lettura «cash flow based» delle
dall’azienda per le proprie attività. 3. Capitale circolante netto – [attivo a operazioni di gestione svolte dall’im-
breve – passivo a breve] presa. In concreto, i problemi da af-
4. Posizione finanziaria netta – [-deb. frontare sono due:
LA NORMATIVA fin. + cassa + c/c attivi + titoli negozi- • definire un modello chiaro e rigoroso
abili + crediti finanziari] di rendiconto finanziario;
CONTABILE • elaborare criteri e strumenti per inter-
NAZIONALE E Tra queste trovano significativa diffu- pretare i dati che emergono dal rendi-
INTERNAZIONALE sione soprattutto la 1, 2 e la 4 per conto.
Il rendiconto finanziario trova discipli- l’importanza informativa che riveste la Di seguito si cercherà di rispondere a
na sia nell’ambito dei principi contabili risorsa in oggetto per il sistema ban- entrambi i quesiti, facendosi aiutare
internazionali (IAS 7) che in quello na- cario e, nello specifico, per la conces- anche dai principi contabili interna-
zionale (OIC 10). Quest’ultimo è stato sione di finanziamenti. zionali con particolare riferimento al
pubblicato dall’OIC in agosto 2014, in Il modello basato sui flussi del capitale modello espositivo.
sostituzione delle disposizioni conte- circolante netto, pur avendo una mi- La linea di demarcazione fra i due
nute nel OIC 12 che sono state elimi- nore diffusione, mantiene una rile- aspetti è molto labile, in quanto met-
nate, e ha introdotto alcune importanti vante importanza in quanto mette in tere a punto la struttura del modello
novità che, di fatto rendono la norma- evidenza la capacità dell’azienda nel presuppone esplicitare le finalità co-
tiva italiana molto simile a quella in- breve termine di generare liquidità o noscitive perseguite, il che, di fatto,
ternazionale. attività liquidabili e quindi comprende- comporta l’esplicazione anche delle
Occorre tuttavia ricordare che nella re le ripercussioni che gli andamenti logiche interpretative.
normativa italiana il rendiconto finan- economici della gestione hanno avuto
ziario non è al momento obbligatorio, sulla situazione finanziaria dell’azien-
mentre in quello internazionale è parte da.1
integrante del bilancio d’esercizio. Il Fra le varie risorse, tuttavia, quella che
IL MODELLO DI
nuovo OIC 10 non prevede alcun cam- appare cruciale per la solvibilità nel RIFERIMENTO DEL
biamento a tal proposito, raccoman- breve termine è sicuramente la «cas- “CASH FLOW BASED”
dando la redazione del rendiconto fi- sa». Essa, con le sue variazioni, riflette Oggetto del rendiconto in base allo
nanziario tenuto conto della sua rile- immediatamente i movimenti di mo- IAS 7 sono le disponibilità liquide e
vanza informativa. neta contante che si verificano nell’im- mezzi equivalenti, ovvero la cassa, i
presa. depositi a vista e le disponibilità liqui-
l punto di partenza per la redazione di In questo senso, si esprime anche lo de equivalenti, che coincidono con gli
tale documento è la scelta della risor- IASB. Nello IAS n.7 si afferma, infatti, investimenti finanziari a breve termine
sa finanziaria/monetaria di cui si vuole che: «Per quanto le imprese possano dif- e ad alta liquidità (solitamente con
studiare la dinamica. La prassi econo- ferire nella loro gestione caratteristica, scadenza inferiore ai 3 mesi dalla data
mico aziendale ha individuato alcune esse hanno bisogno di disponibilità li- in cui sono sorti).

01. Il nuovo OIC 10 prevede che la risorsa finanziaria presa a riferimento per la redazione del rendiconto sia
rappresentata dalle disponibilità liquide; rispetto all’attuale impostazione, è stata eliminata la risorsa finan- Rubrica: pratica professionale.
ziaria del capitale circolante netto per la redazione del rendiconto, in quanto considerata obsoleta, poco
utilizzata dalle imprese e non prevista dalla prassi contabile internazionale.
n.4 - Anno 2015 27

Gli investimenti azionari sono general- FIg.3

mente esclusi dalla definizione di cash


equivalents a meno che non si tratti di
strumenti equivalenti, di fatto, a dis-
ponibilità liquide (azioni privilegiate vi-
cino alla scadenza).
Il rendiconto finanziario deve presen-
tare i flussi di cassa classificandoli tra
attività operativa, di investimento e fi-
nanziaria (Fig.3).

Attività Operativa: rappresenta la prin-


cipale attività generatrice di ricavi
dell’impresa e le altre attività di ge-
stione che non sono di investimento o
finanziarie. L’ammontare dei flussi fi-
nanziari derivanti dall’attività operativa
è un indicatore chiave della misura in
cui l’attività dell’impresa ha generato
flussi finanziari sufficienti a rimbor- controllata estera devono essere con-
sare prestiti, a pagare i dividendi e a vertiti al cambio tra la moneta di conto
effettuare nuovi investimenti finanziari e la valuta funzionale del giorno in cui
senza ricorrere a fonti di finanziamen- avvengono i flussi finanziari.
to esterne all’impresa. - i flussi finanziari derivanti dall’incasso
e dal pagamento di interessi e dividen-
Attività di investimento: comprende di devono essere indicati distintamen-
l’acquisto e la cessione di attività im- te. Ciascuno deve essere classificato
mobilizzate e gli altri investimenti fi- in modo coerente da esercizio a eser-
nanziari non rientranti nelle disponibi- cizio facendolo rientrare - a seconda
lità liquide equivalenti. L’informazione del caso - nell’attività operativa, di in-
distinta relativa ai flussi finanziari deri- vestimento o finanziaria.
vanti dall’attività di investimento è im- - i flussi finanziari correlati alle impo-
portante perché tali flussi finanziari ste sul reddito devono essere indicati
rappresentano la misura in cui i costi distintamente e devono essere classi-
sono stati sostenuti per acquisire ri- ficati come flussi finanziari dell’attività
sorse destinate a produrre futuri operativa a meno che essi possano
proventi e flussi finanziari. essere specificatamente identificati
con l’attività finanziaria e di investi-
Attività finanziaria: rappresenta l’atti- mento.
vità che comporta la modificazione
della dimensione e della composizione
del capitale netto e dei finanziamenti
ottenuti dall’impresa. L’indicazione di-
L’ATTIVITÀ
stinta dei flussi finanziari derivanti OPERATIVA
dall’attività finanziaria è importante Da dove cominciare la ricerca degli af-
perché essa è utile nella previsione di flussi e deflussi di liquidità? La rispo-
richieste sui futuri flussi finanziari da sta è semplice. Guardando alle aree di
parte di chi fornisce i capitali all’im- gestione è di assoluta evidenza che
presa. quella operativa occupa un ruolo cen-
trale. Essa è infatti il vero e proprio
I principi internazionali inoltre richie- «motore» dell’impresa.
dono che: In particolare, l’attenzione si deve con-
- i flussi finanziari in valuta estera deri- centrare sull’ambito «corrente» della
vanti da operazioni in valuta estera gestione operativa. Qui, si raccolgono
devono essere iscritti nella moneta le quotidiane attività di acquisto dei
funzionale dell’entità, applicando fattori di consumo, di loro trasforma-
all’ammontare in valuta estera il cam- zione per l’ottenimento dei prodotti e,
bio tra la valuta funzionale e la valuta infine, di vendita dei prodotti ottenuti.
estera del giorno in cui avviene il flus- Queste attività generano costante-
so finanziario. I flussi finanziari di una mente uscite ed entrate monetarie.

Rubrica: pratica professionale.


28 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Per valutare le condizioni di equilibrio FIg.4

finanziario della gestione è indispen-


sabile misurare il flusso di cassa ope-
rativo corrente, ossia comprendere se
le attività che animano il «ciclo opera-
tivo» determinano, nel loro complesso,
un avanzo di cassa o un fabbisogno
monetario.
Infatti, come sul piano economico è
alla gestione operativa corrente che
spetta produrre reddito, così sul piano
finanziario è da questo ambito di ge-
stione che devono provenire le dispo-
nibilità di mezzi monetari da impie-
gare per far fronte ai diversi impegni
di pagamento suscitati dalle altre at-
tività della gestione aziendale, ovvero,
a titolo d’esempio, l’acquisto di nuovi
impianti, il rimborso dei debiti finanzia- Il metodo risulta poco usato come
ri, la corresponsione di dividendi. modello espositivo del bilancio, men-
L’attività operativa può essere calco- tre risulta utilizzato per le analisi in-
lato con il metodo diretto (poco usato terne per i motivi suddetti. Ovviamente
nei bilanci, molto efficace) o quello in- sarà necessario dotarsi di un sistema
diretto ( molto usato, meno efficace). di contabilità gestionale che permetta
La Fig.4, mettendo a confronto le due di “battezzare” ogni movimento di ban-
metodologie, evidenzia in modo visivo ca in base alla natura del pagamento o
le principali differenze tra di esse. dell’incasso.
Per esempio si possono assegnare dei
codici di destinazione ai movimenti
Il metodo diretto contabili che coinvolgono conti di con-
tabilità generale rilevanti per la deter-
Il metodo diretto è quello più semplice
minazione del cash flow, come indica-
da un punto di vista concettuale oltre
to nella tabella a destra.
che più efficace da un punto di vista
espositivo. I principi contabili interna-
Periodicamente sarà possibile selezio-
zionali raccomandano l’utilizzo del
nare o estrarre i movimenti contabili
metodo diretto poiché come si legge
che coinvolgono i conti rilevanti per la
nello stesso principio «fornisce in-
determinazione del cash flow.
formazioni che possono essere utili
La tabella sottostante riporta un
nella stima dei futuri flussi finanziari
esempio operativo di un azienda di
che non sono disponibili con il metodo
produzione.
indiretto».
Nel dettaglio occorre individuare le en-
trate monetarie derivanti dagli incassi
dei clienti e le uscite monetarie deri-
vanti dal pagamento dei fornitori e dei
dipendenti. Un esempio di procedi-
mento diretto è il seguente:
RICAVI MONETARI GESTIONE CORREN-
TE (A)
Incassi da clienti per vendite
Iva su vendite
Interessi bancari attivi
COSTI MONETARI GESTIONE CORRENTE
(B)
Acquisti merci e servizi
Iva su Acquisti
Spese lavoro subordinato
Oneri finanziari pagati
Imposte pagate
SALDO DI CASSA GESTIONE CORRENTE
(A-B)

Rubrica: pratica professionale.


n.4 - Anno 2015 29

I vantaggi operativi di tale modalità A questo punto, il significato finanzia- In presenza di crediti verso clienti per
sono: rio del MOL è di immediata evidenza. 300, i ricavi che si trasformano in en-
a) semplicità di ottenimento dei report In quanto differenza fra ricavi e costi di trate ammontano a 700, ossia 1000 di
b) facilità di quadratura con la conta- derivazione numeraria, esso cor- vendite meno 300 di crediti ancora da
bilità generale. risponde al saldo monetario generato esigere.
Gli svantaggi sono: dalle operazioni di “acquisto-trasforma- Per quanto riguarda le uscite, occorre
a) Richiede un sistema di contabilità zione-vendita”. Come tale, dunque, il considerare che, nel corso dell’eser-
analitica collegato a quello generale; MOL è espressione di sintesi del flus- cizio, l’impresa ha proceduto ad acqui-
b) Il funzionamento è condizionato so di cassa generato dalla gestione stare più merce di quanta ne sia stata
alla sistematicità di inserimento delle «operativa corrente». venduta. Sono, cioè, state acquistate
destinazioni; scorte per 150, le quali hanno determi-
c) Aggravio delle attività di routine in É inoltre agevole notare che al flusso nato un incremento di pari importo
fase di registrazione contabile. di cassa corrente si sarebbe potuti negli esborsi che salgono a 750. Tut-
pervenire non partendo «dall’alto» del tavia, non tutti gli acquisti sono stati
Conto Economico, cioè dai ricavi delle pagati. In presenza di debiti verso for-
Il metodo indiretto vendite, ma muovendosi «dal basso», nitori per 100, le uscite effettive si ridu-
ossia sommando il MON di 300 con gli cono, dunque, a 650. Ne risulta un
Il metodo indiretto ricava il flusso della
ammortamenti di 100. Infatti, se «MOL flusso di cassa netto pari a 50.
gestione corrente partendo dal risul-
meno ammortamenti, svalutazioni e È questo il flusso monetario «reale»
tato d’esercizio economico. Si tratta
accantonamenti» è uguale al MON, al- prodotto dalla gestione operativa cor-
quindi di una riconciliazione tra il red-
lora «MON più ammortamenti, svalu- rente.
dito economico, calcolato sulla base
tazioni e accantonamenti» è pari al Esso differisce in modo rilevante dal
del principio di competenza e il flusso
MOL. Dunque, la somma del risultato flusso «potenziale» espresso dal MOL,
di cassa monetario generato dalla ge-
operativo e dei costi non aventi diretta il quale ammonta sempre a 400.
stione corrente.
derivazione monetaria, pur non essen-
Prima di procedere alla descrizione
do reale espressione di un flusso di
della metodologia, occorre soffermar-
cassa, misura la consistenza della
si sul concetto di margine operativo
moneta generata dal continuo alter-
lordo (MOL o EBITDA in base alla ter-
narsi delle operazioni di acquisto dei
minologia internazionale). Il MOL, inte-
fattori di consumo, di trasformazione
so come risultato operativo prima de-
di tali fattori in prodotti (beni e servizi),
gli ammortamenti e accantonamenti,
di vendita dei prodotti ottenuti.
ha un significato finanziario molto im-
É questo un procedimento di calcolo
portante. Infatti, nell’ipotesi che i rica-
«indiretto» che, però, produce il mede-
vi/costi commerciali vengano liquida-
simo risultato del procedimento «di-
ti in contanti, e che non vi siano scorte
retto» basato sul confronto fra ricavi e
di magazzino, il MOL economico coin-
costi di derivazione monetaria.
cide con il flusso di cassa della gestio-
ne operativa. L’esempio seguente illu-
A ben vedere, però, il MOL esprime non Gli elementi che fanno la differenza fra
strerà meglio il suddetto concetto.
tanto il flusso monetario effettivo flusso potenziale e flusso reale sono
quanto il flusso di moneta potenziale gli investimenti in «crediti» e in «scorte
prodotto dalla gestione. Potenziale di magazzino», al netto del finanzia-
nel senso di quale sarebbe se tutte le mento indiretto accordato dai «fornito-
negoziazioni avvenissero in contanti e ri». Questi elementi configurano il Capi-
non ci fossero scorte. tale Circolante Netto Commerciale
Nella misura in cui, esistono ricavi ne- (CCNc).
goziati a credito, costi a pagamento In questo senso il CCNc, quale differ-
differito e si procede alla costituzione enza fra attività e passività legate al
di scorte le cose cambiano. ciclo operativo, non può che esprimere
Riprendiamo l’esempio visto prece- il fabbisogno finanziario netto genera-
dentemente e rimuoviamo l’ipotesi di to dallo svolgimento del processo di
scambi solo in contanti e di assenza di «acquisto-trasformazione-vendita».
scorte di magazzino. Si supponga, in- Ricorrendo a una metafora idraulica, il
Il cash flow operativo, qualora i ricavi vece, che, sempre al termine del primo MOL si segnala come il «rubinetto» dal
siano incassati immediatamente esercizio di gestione, si abbiano: quale sgorga la liquidità prodotta dal
(+1000) e sia i fornitori per l’acquisto • Crediti verso clienti pari a 300; ciclo operativo.
del materiale (-300) che i dipendenti • Rimanenze finali di merci pari a 150;
(-300) siano pagati a vista, sarà a pari Il CCNc, di contro, si configura come
• Debiti verso fornitori pari a 100.
a 400 (1000-300-300) ovvero coinci- una sorta di «spugna». Il liquido che
dente con il valore del MOL (EBITDA). esce dal rubinetto passa attraverso

Rubrica: pratica professionale.


30 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

la«spugna» del CCNc: se la spugna derato come un «costo monetario». na disponibilità della gestione.
«cresce», e quindi assorbe liquido, il Questa circostanza può non essere Pertanto, mantenere il MOL al netto
flusso monetario reale che ne residua vera ai fini della determinazione del dell’accantonamento TFR e al lordo
è ridotto rispetto a quello potenziale di flusso di cassa reale. Occorre allora degli ammortamenti consente di con-
partenza; viceversa, se la spugna «vi- introdurre un «correttivo». Il correttivo figurare il MOL come espressione di
ene strizzata», il flusso monetario consiste nell’aggiungere al MOL, inte- un vero e proprio «autofinanziamen-
reale è accresciuto grazie al recupero grato dalla variazione del CCNc, la to», ossia di risorse finanziarie prodotte
del liquido imma-gazzinato nella spug- variazione del fondo TFR intervenuta autonomamente dall’impresa e non
na nel corso di precedenti esercizi. fra l’inizio e la fine dell’esercizio. «ipotecate» da debiti verso nessuno.

Fondi, rischi e
svalutazione crediti
Ai fini di una corretta determinazione
del flusso di cassa operativo corrente,
particolare attenzione deve essere
riservata al trattamento degli accan-
tonamenti per rischi ed oneri contabi-
lizzati nel Conto Economico ed alla
collocazione dei correlati fondi.
Tali costi non monetari devono essere
Il ruolo del MOL non esce sminuito da L’effetto del TFR sul flusso di cassa
sommati al MOL al fine di calcolare il
queste precisazioni, anzi. Esso assur- operativo corrente poteva essere
valore dell’autofinanziamento delle
ge a riferimento indispensabile nella quantificato anche procedendo in
gestione corrente. Di fatto, dunque, il
analisi finanziaria della gestione. modo diverso. Si poteva, infatti, ag-
valore dell’autofinanziamento lordo
Il MOL, infatti, misura la «capacità di giungere al MOL l’intera consistenza
dal quale prendere le mosse nella se-
autofinanziamento» della gestione dell’accantonamento a TFR, conside-
quenza di calcolo non è rappresentato
operativa. La sua carenza, o peggio la rando tale accantonamento alla stre-
dal MOL ma dalla somma:
sua assenza, è inequivocabile segnale gua degli altri costi non monetari,
di gravi patologie aziendali. In questo come ad esempio l’ammortamento. Risultato operativo (MON)
senso, anche per evitare confusioni Successivamente, il valore così otte- +
terminologiche, definiremo il MOL «au- nuto poteva essere corretto con ammortamenti
tofinanziamento operativo», mentre l’ammontare dell’utilizzo del fondo, +
chiameremo «flusso di cassa operati- ammontare derivante dalla differenza svalutazioni di
vo corrente» (o «flusso corrente») tout fra accantonamento e variazione del immobilizzazioni operative
court il valore ottenuto correggendo fondo fra inizio e fine del periodo di ri-
l’autofinanziamento con l’effetto eser- ferimento dell’analisi.
citato dalla variazione del CCNc. Tuttavia, lasciare il MOL «al netto» Imposte e debiti tributari
dell’accantonamento TFR ha una pre- Il flusso di cassa operativo corrente
La combinazione «MOL-CCNc» aiuta a cisa motivazione logica. Infatti, può essere calcolato al lordo o al netto
spiegare la gran parte del flusso di l’accantonamento a TFR si configura delle imposte. La determinazione del
cassa operativo corrente. come un vero a proprio costo a es- flusso di cassa al netto delle imposte
Tuttavia, se vogliamo determinare cor- borso monetario differito, correlato a mette bene in luce quelle che sono le
rettamente il profilo monetario della una posizione debitoria dell’impresa disponibilità monetarie prodotte dal
gestione operativa corrente, occorre verso i dipendenti. Si tratta, in altre pa- ciclo operativo su cui l’impresa può
considerare con più attenzione i se- role di «soldi di altri» (i dipendenti) mo- effettivamente contare per affrontare i
guenti aspetti: mentaneamente lasciati a dispo- fabbisogni finanziari suscitati dalle
a) l’accantonamento a fondo tratta- sizione dell’impresa. altre operazioni di gestione quali: svi-
mento fine rapporto; L’accantonamento a TFR, dunque, rap- luppare le proprie immobilizzazioni
b) gli accantonamenti a fondi rischi e presenta un valore ben diverso tecniche, acquistare partecipazioni in
oneri, con specifica attenzione al Fon- dall’ammortamento al quale può prima altre imprese, pagare interessi passivi
do Svalutazione Crediti; facie essere assimilato se e in quanto e rimborsare i debiti contratti, corri-
c) l’effetto delle imposte e dei Debiti non generi esborsi monetari. spondere dividendi agli azionisti.
Tributari. L’ammortamento, infatti, non si corre- Indubbiamente, individuare le imposte
TFR. Il MOL, nei calcoli proposti, è al la ad alcuna posizione debitoria relative ai soli risultati del ciclo opera-
netto dei costi riconducibili al fattore dell’impresa; esso rappresenta risorse tivo è assai difficile. Tuttavia, poiché la
«lavoro»; quindi, è al netto anche del non «ipotecate» da futuri impegni fi- maggior parte del reddito nasce pro-
TFR, che del costo del lavoro, di fatto, nanziari nei confronti dei terzi. A fronte prio dal ciclo operativo, è plausibile at-
è parte integrante. Così facendo, di esso, quindi, si realizza un tratteni- tribuire tutte le imposte all’ambito
l’accantonamento a TFR viene consi- mento di risorse che restano nella pie- corrente della gestione operativa.

Rubrica: pratica professionale.


n.4 - Anno 2015 31

Il principio contabile internazionale at- cassa operativo si otterrà in questo Allo stesso tempo, il metodo diretto ha
testa che “Le imposte sul reddito deriva- modo: il vantaggio di fornire informazioni
no da operazioni che danno origine a MON sulle principali categorie di incassi e di
flussi finanziari classificati nell’attività + pagamento lordi che quello indiretto
operativa, di investimento o finanziaria ammortamenti e svalutazioni di non garantisce.
nel rendiconto finanziario. Mentre gli immobilizzazioni operative
oneri fiscali possono essere facilmente =
autofinanziamento lordo
identificabili con l’attività di investimento L’attività d’investimento
o finanziaria, i relativi flussi finanziari - imposte sul reddito netto
Dopo aver determinato i movimenti
sono spesso difficilmente identificabili e - risparmi di imposta per oneri finanziari monetari dovuti alla gestione operati-
possono manifestarsi in un esercizio = va corrente, si passa, cioè, a conside-
differente dai flussi finanziari dell’opera- autofinanziamento netto
rare i movimenti di moneta derivanti
zione sottostante. Per questo motivo, le - ∆ CCNc dalla gestione operativa «strutturale».
imposte corrisposte sono solitamente al netto dei fondi rischi e oneri Un macchinario operativo, un brevet-
classificate come flussi finanziari della e dei debiti tributari to, un impianto produttivo sono poste
attività operativa.” + ∆ TFR ‘operative’ ma ‘non correnti’. Esse fan-
In alternativa, qualora la componente = no parte del capitale investito netto
finanziaria sia rilevante, è possibile se- flusso di cassa della gestione operativo (C.I.N.O.) dell’azienda, ma
guire un approccio alternativo ammes- operativa corrente non del capitale circolante netto com-
so dalla dottrina vigente. Un esempio (ottica unlievered)
merciale (CCC).
aiuterà a capire il concetto. Investimenti in immobilizzazioni ma-
I vantaggi del metodo indiretto sono: teriali, immateriali e finanziarie costi-
Si supponga la seguente situazione: 1. Una volta predisposti lo Stato Patri- tuiscono un aumento di attività e quin-
• MON: 300 moniale e il Conto Economico riclas- di ‘impieghi’, per cui originano flussi di
• ammortamenti e svalutazioni: (100) sificati, il calcolo del flusso corrente è cassa in uscita.
• oneri finanziari: (50) pressoché immediato e non necessità I disinvestimenti in immobilizzazioni
• reddito netto ante-imposte: 250 di implementazioni di sistemi di conta- materiali, immateriali e finanziarie co-
• imposte (aliquota del 50%): (125) bilità analitica ad hoc. Viceversa, vo- stituiscono una diminuzione di attività
• reddito al netto delle imposte: 125 lendo seguire il procedimento diretto, i e quindi ‘fonti’, per cui determinano
Volendo ottenere il flusso di cassa passaggi da compiere sono più nu- flussi di cassa in entrata per l’azienda.
operativo corrente al netto delle im- merosi e laboriosi e richiedono la re- La somma dei flussi relativi alla
poste, occorre considerare il «rispar- dazione di un apposito foglio di lavoro (i) gestione investimenti e disinvesti-
mio fiscale» consentito dagli oneri fi- 2. Il flusso di cassa operativo ottenuto menti operativi
nanziari. Infatti, le imposte gravanti sul per via indiretta consente di apprezza- e
reddito operativo ammonterebbero, re separatamente l’influsso esercita- (ii) al flusso di cassa della gestione cor-
senza gli oneri finanziari, a 150, ossia il to sui risultati monetari dell’impresa rente precedentemente esaminato,
50% del MON. L’importo delle imposte da tre grandezze, ovvero l’autofinan- determina
da inserire nella sequenza di calcolo ziamento, le imposte, e il CCN. (iii) il flusso di cassa della gestione ope-
del flusso di cassa, pertanto, dovrà rativa (FCFO).
essere di 150, ossia 125 (le imposte In conclusione, il rendiconto del flusso Occorre precisare che ci riferiamo
dell’esercizio) più i risparmi di imposta di cassa per via indiretta realizza una sempre a flussi disinvestimenti e dis-
dovuti agli oneri finanziari pari al 50% scomposizione monetaria del ciclo investimenti “netti”, quindi il valore di
di 502. operativo che mette in risalto i «driver» flusso deve prescindere dall’eventuale
Tale metodologia segue la logica unle- del flusso di cassa, ossia le leve agen- componente di ammortamento.
vered, ovvero quelle metodologia che do sulle quali è possibile massimizza-
impiega i flussi di cassa al lordo degli re la produzione monetaria della ge- Il flusso descritto nella figura a pagina
oneri finanziari. La scelta unlevered ha stione. Si veda a proposito lo schema seguente, sintetizza quanto detto pre-
il pregio di consentire misurazioni che seguente: cedentemente.
prescindono dagli effetti esercitati sul- Il flusso di cassa della gestione opera-
la redditività dalla struttura finanziaria tiva (FCFO) rappresenta l’ammontare
dell’impresa e, quindi, dal rapporto di di risorse monetarie disponibili per il
indebitamento. L’attenzione è tutta pagamento dei creditori finanziari terzi
concentrata sui risultati operativi. Si (es. banche) e degli azionisti. È altresì
rendono così comparabili imprese con definito flusso di cassa ‘unlevered’, in
strutture finanziarie diverse o la stes- quanto non ancora ‘depurato’ dalle
sa impresa in vari momenti temporali movimentazioni di cassa afferenti alle
connotati da un differente grado di in- passività finanziarie (debiti e interes-
debitamento. si), oltre che a quelle relative al capi-
tale netto.
Alla luce di quanto detto, il flusso di

Rubrica: pratica professionale. 02. Si intende che si assume che le imposte accantonate siano pagate nell’anno. In alternativa dovrà essere
indicata la variazione dei debiti tributari al fine di riconciliare il valore esposto con l’effettivo effetto cassa.
32 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Come procedere in termini pratici? Il flusso di cassa


Dal FCFO: complessivo
- si sottraggono le diminuzioni di pas- Poiché il FCFE rappresenta il flusso re-
sività finanziarie a stato patrimoniale siduale a disposizione delle poste
(impieghi), scaturenti ad esempio dal dell’equity, è possibile a questo punto
rimborso della quota capitale di un sommare algebricamente tutte le mo-
mutuo o dalla diminuzione dell’importo vimentazioni di cassa relative alla
di scoperto di conto corrente bancario; componente ‘capitale netto’, quali au-
e si sommano gli aumenti di passività mento di capitale sociale a pagamen-
finanziarie (fonti), scaturenti ad esem- to (fonte, +), distribuzione di dividendi
pio dall’accensione di un nuovo mutuo agli azionisti (impiego, -), pervenendo
o dall’emissione di un prestito obbli- al flusso di cassa complessivo di ge-
gazionario. stione o saldo monetario di periodo.
Una precisazione è importante: se in-
vece di un’analisi a consuntivo si sta
effettuando un’analisi preventiva (per
esempio per la valutazione dei flussi di
cassa futuri di un’azienda), occorrerà
ovviamente condurre una stima della
L’attività finanziaria variazione programmata dell’indebita-
Abbiamo affermato che il FCFO rap- mento, giacché non è possibile riferirsi
presenta il flusso disponibile per il a dati certi di consuntivo, ma occorre
pagamento dei creditori finanziari terzi realizzare una programmazione
quali banche e degli azionisti. Poiché dell’andamento futuro del debiti finan-
le banche hanno priorità di rimborso ziari rispetto al capitale netto. Discor-
dei crediti rispetto agli azionisti, le ri- so similare vale ovviamente per le voci
sorse disponibili tramite il FCFO devo- che analizziamo qui di seguito per ar-
no essere in primo luogo destinate ai rivare al FCFE, in caso di valutazione
finanziatori terzi. prospettica.
Per questo motivo, sottraendo dal
- si sottraggono gli oneri finanziari a
flusso di cassa della gestione operati-
conto economico concernenti il paga- In sintesi, lo schema del rendiconto fi-
va, le voci concernenti le variazioni di
mento degli interessi passivi su mutui nanziario globale è il seguente:
passività finanziarie, oneri/proventi fi-
o sullo scoperto di conto corrente ban-
nanziari3 (ed annessi effetti fiscali) si
cario o voci simili; si sommano gli in-
ottiene il flusso di cassa disponibile a
teressi attivi di tipo finanziario di conto
disposizione dell’equity (FCFE).
economico, quali proventi, dividendi
Il flusso logico matematico da seguire
incassati.
è indicato nella figura di seguito ripor-
tata.

03. Occorre precisare che i principi contabili prevedono la possibilità che gli interessi pagati/incassati possano
essere classificati nella gestione reddituale, rendendo quindi il flusso levered. Rubrica: pratica professionale.
n.4 - Anno 2015 33

CASE STUDY Tabella 1

Esempio costruzione di un
rendiconto finanziario con il
metodo diretto e indiretto
Al fine di comprendere meglio le tecni-
che operative di costruzione di un ren-
diconto finanziario, si riporta il seguen-
te caso pratico.
I dati di Conto Economico e di Stato
Patrimoniale sono indicati nelle Tabel-
le 1 e 2 qui a lato.
Sulla base dei dati di bilancio riportati,
occorre illustrare la dinamica finanzia-
ria dell’azienda che ha assorbito cassa
per 85 ml, variazione della cassa ri-
spetto all’anno precedente, pur in pre-
senza di un utile d’esercizio pari al 12%
del fatturato.

Metodo diretto
Come detto precedentemente, il meto-
do diretto può avvalersi di una conta-
bilità analitica costruita ad hoc, oppu-
re essere ricavato dai dati contabili, Tabella 2

sulla base di alcune assunzioni o sem- mortamento. In questo caso l’assun-


plificazioni. zione è che non ci siano stati disinve-
La Tabella 3 mostra il rendiconto fi- stimenti, ovvero il risultato deve es-
nanziario calcolato con il metodo di- sere inteso come variazione netta
retto sulla base delle informazioni degli Investimenti/disinvestimenti du-
contabili deducibili dal bilancio. rante l’anno.
A fronte di un fatturato di 250 ml, i Nel dettaglio, il calcolo effettuato è
crediti sono aumentati soltanto di 150 stato il seguente:
ml, da cui è possibile dedurre un incas-
Immobilizzazioni nette iniziale: 220 ml
so di 100 ml per differenza (250-150).
Dalla nota integrativa si deduce che i + Ammortamento del periodo: (20)
costi commerciali, variabili e generali, + Investimenti/disinvestimenti: X =
pari a 90 ml, sono registrati come de- Immobilizzazioni nette iniziale: 250 ml
bito verso fornitori, la cui variazione
verso il precedente anno è pari a 10 La X in questo caso è pari a 50 ml, ov-
ml. Di conseguenza il pagamento dei vero gli investimenti pagati dalla so-
fornitori è pari a 80 ml (+90-10). cietà nel 2011, nell’ipotesi che le altre
voci di debito non si riferiscano all’area
Il cash flow corrente, pari a +20 ml è investimenti.
Tabella 3: metodo diretto
depurato dall’effetto imposte pagate Alcune aziende tracciano nel proprio
(-10 ml) totalmente imputato alla ge- sistema contabile i debiti per investi-
stione corrente per semplicità. menti, la cui variazione dovrebbe com-
Le imposte pagate sono state calco- pensare quella degli investimenti lordi
late sommando alla variazione dei al fine di ottenere l’effetto cassa netto,
debiti tributari l’accantonamento di come richiesto dai principi contabili in-
conto economico (+14 ml - 4 ml). ternazionali.
Dopo aver calcolato il flusso della ge- Nel nostro caso, qualora la voce debiti
stione operativa, pari a +10 ml, oc- vs fornitori si riferisse soltanto all’area
corre calcolare il flusso di cassa ine- investimenti, allora la variazione di 50
rente l’area investimenti e quello ml sarebbe parzialmente compensata
finanziario. dall’aumento di debito di 10 ml e quin-
Il calcolo degli investimenti può es- di con un effetto cassa netto pari a 40
sere dedotto sommando alla variazio- ml, ovvero gli investimenti effettiva-
ne nette delle Immobilizzazioni mate- mente pagati nel periodo contabile
riali e immateriali il valore dell’am- considerato.

Rubrica: pratica professionale.


34 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Infine occorre calcolare il flusso di sono assolutamente uguali sia nella


cassa inerente l’area finanziaria, ovve- esposizione che nella metodologia di
ro in questo caso: calcolo.
a) Rimborso del prestito di 40ml pari Anzitutto si parte dall’utile ante impos-
alla variazione del debito a m/l lungo te fino ad arrivare al MOL (EBITDA) al
termine verso banche (in base alle in- fine di calcolare il flusso di cassa po-
formazioni deducibili dalla nota inte- tenziale dell’azienda al lordo della va-
grativa) riazione del CCN e dell’area tributaria.
b) Il pagamento di 5 ml di interessi Il flusso di cassa ottenuto, pari a 100
passivi, in quanto a fronte di interessi ml, è parzialmente assorbito dalla va-
passivi accantonati a conto economi- riazione negativa del CCN, in quanto a
co per 25 ml, l’aumento del debito fronte di un aumento dei crediti pari a
(classificato come debito a breve) è 150 ml (+ crediti, - cassa) non vi è sta-
stato solo di 20 ml. to un pari aumento dei debiti, pari a
+10 ml, (+ debiti, + cassa) o una pari
In conclusione, a fronte di 10 ml gene- diminuzione del magazzino, pari a
rati dall’area operativa, la società ha +60 ml (- magazzino, + cassa).
assorbito cassa per 50 ml per investi- Le imposte sono state totalmente at-
menti e per 45 ml per rimborsare/ tribuite all’area operativa per sempli-
onorare prestiti bancari, chiudendo cità. In alternativa, si potrebbe calco-
con uno scoperto di 85 ml. lare l’effetto imposte inerente la parte
operativa corrente, pari a 22 ml
Metodo indiretto (70ml@31.5%=22ml) e il risparmio
Il metodo indiretto permette di calco- generato dall’area finanziaria pari a 8
lare il flusso di cassa operativo par- ml ( 25ml @ 31.5%= 8 ml). Di conse-
tendo dal risultato d’esercizio o in al- guenza, una modalità espositiva alter-
ternativa dal MON. Nel nostro esempio nativa, potrebbe attribuire un effetto
il punto di partenza è il risultato prima imposte pari a 18 ml (22 ml -4 ml =18
delle imposte al fine di seguire una ml)4 all’area operativa, parzialmente
metodologia rappresentativa suggeri- compensato da un “credito d’imposta”
ta dallo IAS 7. pari a 8 ml generato dagli oneri finan-
Il rendiconto con il metodo indiretto è ziari. Tale metodologia, pur non rap-
rappresentato di seguito in Tabella 4. presentando gli effettivi flussi di cas-
Ovviamente l’unica differenza rispetto sa, permette di evidenziare e quindi di
al metodo diretto è la modalità di cal- valutare meglio il singolo contributo
colo dell’area operativa, mentre quella delle aree alla generazione del flusso
degli investimenti e quella finanziaria di cassa totale.

A prescindere dalla metodologia utiliz-


Tabella 4
zata (diretta o indiretta), è opportuno
segnalare che i risultati delle 3 aree (op-
erativa, investimenti, finanziaria) devo-
no coincidere.

ANALISI PER INDICI


Un’adeguata strutturazione del rendi-
conto è la premessa per una sua ap-
profondita interpretazione. Già l’esame
dei «margini monetari», considerati
nelle quantità elementari che concor-
rono a determinarli (ad esempio, il
flusso di cassa corrente articolato in
autofinanziamento, variazione del cir-
colante…) e visti nella loro sequenza,
contribuisce in modo rilevante a forni-
re spunti di valutazione sulla presenza
o meno di condizioni di equilibrio fi-
nanziario della gestione.

04. Si ipotizzi che l’effetto dell’anno precedente sia attribuibile interamente all’area operativa.
Rubrica: pratica professionale.
n.4 - Anno 2015 35

Ulteriori e significativi elementi di giu- monitorare tale rapporto anche nei pe- che evidenzia, a parità di altre con-
dizio potranno, poi, essere ottenuti riodi di forte espansione o contrazione dizioni, il numero di anni necessario
costruendo con i dati del rendiconto, del fatturato al fine di verificare che tali per ripagare l’indebitamento, confer-
opportunamente integrati anche con fenomeni non alterino l’equilibrio fi- ma che, a causa di una cattiva gestio-
altre grandezze, specifici indicatori di nanziario. Infatti, a fronte di un forte ne del circolante, occorreranno 7,5
cash flow. incremento del fatturato non è detto anni per rimborsare il prestito di 150.
Gli indicatori costruiti con dati di cash che il suddetto indicatore presenti va- Infine si presenta un ultimo indicatore
flow, oltre a esprimere misure essen- lori positivi e crescenti soprattutto se finalizzato a misurare il rendimento fi-
ziali per la comprensione della dinami- l’incremento del fatturato è stato trai- nanziario.
ca finanziaria della gestione, presen- nato dall’aumento della dilazione me-
FLUSSO ORDINARIO
tano, rispetto ai tradizionali indicatori dia concessa ai clienti. In tale circo-
costruiti sulla base delle di quantità stanza, infatti, all’aumento della CAPITALE INVESTITO
economiche (risultato operativo, red- efficienza economica non si contrap- Tale indice permette di valutare il ritor-
dito netto, ecc.), un grado decisamente pone un contemporaneo aumento di no finanziario della gestione e, pertan-
maggiore di oggettività. quella finanziaria che invece tende a to, misura l’efficienza finanziaria della
E infatti gli analisti anglosassoni han- peggiorare per effetto della maggiore stessa. In altre parole, tale indicatore
no sempre mostrato più attenzione dilazione concessa ai clienti. Occorre analizza la capacità della gestione ca-
alle misure di liquidità, forti del motto pertanto valutare lo sviluppo delle ratteristica di impiegare il capitale in-
che: «gli utili sono il risultato dell’opinione aziende analizzando la dinamica del vestito in modo finanziariamente effi-
di qualcuno (colui che redige il bilancio) fatturato in modo complementare al ciente.
mentre la liquidità rimane un fatto». grado di monetizzazione dei ricavi. L’1% del caso in oggetto conferma
Significativo, in proposito, un articolo L’obiettivo deve essere quello di man- quanto detto in precedenza.
del quotidiano economico nazionale tenere un certo grado di equilibrio tra
più diffuso che titolava: «Per valutare la dinamica economica e quella finan- In conclusione, anche l’analisi sulla
un’azione occhio al cash flow». L’articolo ziaria. dinamica finanziaria assume partico-
affrontava il tema degli indicatori per lare importanza nei momenti di crisi
la valutazione dei titoli, ponendo l’ac- Nel nostro esempio, l’azienda pur economica in quanto occorre porre
cento sul diffusissimo price/earning. Di vantando una buona redditività ( ROS maggiore attenzione alla dinamica
questo indice si mettevano in luce il del 12%), evidenzia una tensione di li- della gestione aziendale. In partico-
valore segnaletico, ma anche i limiti quidità in quanto solo il 2% dei ricavi si lare, un costante monitoraggio della
informativi, sottolineando che, se il trasforma in cassa disponibile per gli dinamica finanziaria consente repen-
price ha una sua oggettività, in quanto investimenti e il rimborso dei finanzia- tini interventi finalizzati a recuperare
determinato dal mercato, l’earning ri- menti. La causa è l’eccessiva dilazione situazioni pericolose che possono
sulta soggetto alle politiche di bilancio dei giorni di incasso dei clienti (306 gg mettere in difficoltà le aziende.
orchestrate dagli amministratori. Pro- media incasso) non compensato ade- L’assenza di controlli periodici sullo
prio per superare questo limite, il con- guatamente dai giorni di pagamento stato di salute delle imprese, invece,
siglio era quello di orientarsi verso dei fornitori (circa 283 gg in media). rischia di mettere le aziende nelle con-
indicatori del tipo price/cash flow, dal In sostanza l’azienda sta finanziando i dizioni di adottare decisioni affrettate
momento che «il cash flow esprime il propri clienti con il flusso di cassa red- per recuperare situazioni di difficoltà
reale flusso di cassa che l’azienda ha sa- dituale generato nel periodo, mentre è emerse improvvisamente a causa del-
puto generare prima che politiche di bi- stata costretta a indebitarsi per finan- la mancanza di attività di controllo.
lancio possano essere intervenute per ziare i propri investimenti produttivi.
determinare l’utile netto da distribuire». Tale conclusione è supportata dall’uti-
lizzo di altri due indici:
Il primo indicatore utilizzabile misura il
grado di monetizzazione dei ricavi e INDEBITAMENTO FINANZIARIO
viene determinato dalla seguente for- MOL
mula:
Tale indice indica, a parità di condizio-
FLUSSO GESTIONE ORDINARIA ni, il numero di anni necessario per
RICAVI VENDITA ripagare l’indebitamento, prescinden-
do dalla gestione del circolante. Nel
Tale indice misura le risorse moneta-
nostro caso il prestito di 150 potrebbe
rie prodotte dalla gestione caratteris-
essere rimborsato in un anno e mezzo
tica per ogni euro di fatturato. L’impor-
(20 mesi se includiamo gli interessi),
tanza dell’indicatore è immediata in
in quanto il MOL è pari a 100.
quanto se la gestione caratteristica
Allo stesso tempo però, l’indice:
drena risorse, magari in modo cre-
scente nel tempo, l’azienda dovrà fare FLUSSO ORDINARIO
ricorso a risorse esterne per sopperire
INDEBITAMENTO FINANZIARIO
a tale assorbimento. Inoltre, occorre

Rubrica: pratica professionale. BIBLIOGRAFIA - Il flusso di cassa della gestione operativa corrente, (lezione di analisi di bilancio) , di F.
Giunta e F. Ciaponi, Università studi dell’Aquila; Il rendiconto Finanziario, a cura del professore N. Castella-
no, Università di Macerata; La dinamica finanziaria d’impresa, il rendiconto finanziario a cura di E.Teti, SDA
Bocconi Milano; L’analisi per flussi ed il rendiconto finanziario, a cura dello studio professionale Sarnelli.
36 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

La natura economica
e finanziaria della
Alessandro Tentoni 1
fiscalita differita
iscritta in bilancio
Definizione
Le poste contabili che intendono rappresentare il fenome-
no della fiscalità differita assumono contorni sfuggenti e
fisionomia economico-finanziaria, sotto certi aspetti, con-
troversa, soprattutto per quanto riguarda le voci dell’attivo.
É appena il caso di precisare che la problematica trattata
appartiene all’ambito civilistico della redazione del bilancio,
benché strettamente dipendente dalle ripercussioni della
normativa fiscale sul prelievo per imposte dirette in altri
esercizi.

Se si intende inquadrare nel modo più esaustivo possibile


la variegata casistica occorre allargare l’orizzonte a tutte
quelle situazioni nelle quali matura un risparmio o un debi-
to sul reddito d’impresa con scadenza in un periodo suc-
cessivo, seguendo i dettami del principio della competenza
economica, distinto rispetto all’onere o al credito tributario
liquidato in dichiarazione, rappresentato dalle imposte cor-
renti.
Sotto il primo profilo, relativo alle imposte anticipate o dif-
ferite attive, ci si riferisce innanzitutto alle fattispecie del
Testo Unico Imposte Sui Redditi (TUIR) che prevedono una
diminuzione futura del reddito imponibile a fronte di un au-
mento immediato, ovvero le differenze temporali tempora-
nee deducibili, ricollegabili a ricavi tassati anticipatamente
o a costi deducibili posticipatamente.
A questo proposito basti menzionare i compensi agli am-
ministratori riconosciuti fiscalmente all’atto del pagamento
ai sensi dell’articolo 95 comma 5 del TUIR, le svalutazioni
crediti eccedenti i limiti previsti dall’articolo 106 comma 1,
le imposte varie con rilevanza tributaria per cassa ex arti-
colo 99 comma 1.

Altro esempio ricorrente di fiscalità attiva è rappresentato


dalle perdite fiscali riportabili.
Nel novero in discorso vanno ricompresi altri istituti, quali
ad esempio la deduzione ACE di cui al decreto legge
n.201/11 eccedente rispetto al reddito imponibile, utilizza-
bile in successivi periodi, il plafond di ROL che può consen-
tire la deduzione futura di interessi passivi o, viceversa, gli
oneri finanziari superiori al ROL di periodo scomputabili in
altre annualità, sempre nel limite dell’ammontare assunto
dal parametro citato.
Dal lato delle passività, e quindi delle imposte differite o dif-

01. Studio Palmeri Commercialisti Associati. Articolo scritto in collaborazione con la Dott.ssa Marta Lamber-
tucci, Studio Palmeri Commercialisti Associati
Rubrica: pratica professionale.
n.4 - Anno 2015 37

ferite passive, si segnalano le ipotesi in cui disposizioni del quindi una redistribuzione del risultato dei periodi interes-
TUIR, generalmente, contemplano un aumento futuro del sati.
reddito imponibile a fronte di una diminuzione immediata, É ben vero, peraltro, che tale risvolto accomuna in pratica
attraverso le differenze temporali temporanee imponibili, tutte le valutazioni di bilancio, e che in un orizzonte di lungo
equivalenti a ricavi tassabili posticipatamente o a costi de- termine le performances economiche di un’azienda tendo-
ducibili anticipatamente. no in ogni caso a coincidere con le correlate manifestazio-
A titolo esemplificativo ci si può riferire alle plusvalenze ni finanziarie.
patrimoniali che, per beni posseduti da almeno tre anni o Posto che gran parte del fenomeno in commento nasce
da almeno uno per le società sportive professionistiche, dalla divergenza temporanea, in quanto suscettibile di ri-
risultano imponibili per quote costanti fino a un massimo versamento in periodi d’imposta successivi, tra reddito di
di cinque, ai sensi dell’articolo 86 comma 4 del TUIR. bilancio ante imposte e base imponibile su cui calcolare
Poiché analoga scelta non può essere operata in bilancio, l’onere per imposte dirette da iscrivere in conto economico,
malgrado qualche tentativo in passato prontamente san- consegue che la sua intensità dipende dai punti di conver-
zionato dalla giurisprudenza, si sdoppia la competenza genza tra la regolamentazione civilistica e quella tributaria.
contabile e fiscale. In particolare, se l’ordinamento presceglie un sistema in
cui le norme impositive dettano anche i criteri della valuta-
Per completezza espositiva si precisa che, qualora il disal- zione contabile delle poste attive e passive, e quindi del
lineamento nella competenza civilistico/fiscale consegua correlato riflesso reddituale, si assiste a un’interferenza fi-
a differenze temporali permanenti che non si riassorbono scale sul bilancio ma non allo sdoppiamento tra utile/per-
in periodi posteriori, non sussistono ragioni per rilevare at- dita al lordo delle imposte e base su cui determinare l’onere
tività o passività di questo tipo, in quanto la distorsione impositivo.
sull’entità dell’onere tributario rispetto all’ordinaria aliquota Pertanto in questa situazione, caratterizzata dal cosiddet-
impositiva è irrecuperabile. to “binario unico” civilistico e fiscale, la problematica in
Mentre le attività e passività per imposte differite sono do- esame perde rilievo.
tate di un sufficiente grado di certezza, come si chiarirà più
diffusamente in seguito, in altri casi la normativa introduce Al contrario, in caso di disinquinamento tributario dei crite-
situazioni di rischiosità o di opportunità, note come fiscali- ri di valutazione di bilancio, e quindi di “doppio binario”, si
tà latente. verifica per converso il descritto disallineamento tra le due
Trattasi sovente della divergenza tra i valori contabili e discipline e tende a sorgere, conseguentemente, l’esigenza
quelli riconosciuti fiscalmente di una posta dello stato pa- della rilevazione della fiscalità differita.
trimoniale, cui non corrispondono differenze temporali nei Quest’ultimo sembra l’attuale scenario prevalente sposato
componenti di reddito. dal nostro ordinamento, dopo fasi storiche di parziale av-
In tali fattispecie l’insorgere dell’effettivo debito o risparmio vicinamento al “binario unico”.
impositivo dipende dal realizzo dell’attività o dall’estinzione Infatti l’articolo 109 comma 4 del TUIR, dopo aver sancito
della passività/voce del patrimonio netto, eventi talvolta l’indeducibilità dei componenti negativi di reddito non im-
difficili da pronosticare, almeno nel breve periodo. putati al conto economico, introduce alle lettere a) e b)
Tipico esempio di fiscalità potenziale ricorre nel caso di ampie possibilità di deroga, sia per i costi contabilizzati in
trasferimento d’azienda in occasione di operazioni straor- precedenti periodi sia ammettendo specifiche disposizioni
dinarie diverse dalla cessione, in cui il corrispettivo rappre- indipendenti dalla previa iscrizione civilistica (si pensi, a ti-
sentato in sostanza da quote o azioni può consentire la ri- tolo di esempio, alla facoltà di deduzione frazionata per al-
valutazione o la svalutazione civilistica di attività/passività, cuni oneri pluriennali prevista dall’articolo 108 commi 1 e 2).
mentre gli importi riconosciuti ai fini tributari restano inal- Sotto il profilo più marcatamente giuridico si deve subito
terati in continuità. rilevare che le disposizioni degli articoli 2423 e seguenti del
In simili contesti sull’elemento patrimoniale aleggia un codice civile, dedicati alla redazione del bilancio d’esercizio,
rischio impositivo superiore a quello apparente, in caso di non prevedono esplicitamente l’iscrizione delle poste con-
posta dell’attivo con iscrizione contabile maggiore del va- nesse alla fiscalità differita, se non per la presenza di speci-
lore fiscale o di elemento passivo con valutazione civilisti- fiche voci dello stato patrimoniale (articolo 2424) e del
ca superiore a quella riconosciuta ai fini delle imposte di- conto economico (articolo 2425) introdotte dal decreto
rette; o, viceversa, si profila l’ipotesi di un risparmio legislativo n.6/2003.
d’imposta, nel caso di combinazione degli importi di bilan- Inoltre la stessa fonte normativa ha inserito un apposito
cio/fiscali opposta per le attività e le passività. commento al n.14) della nota integrativa, ai sensi
dell’articolo 2427 del codice civile.
Quindi la contabilizzazione delle imposte anticipate e dif-
Disciplina civilistica ferite potrebbe apparire in mano alla discrezionalità del re-
Prima di addentrarsi nel commento degli scarni aspetti dattore del bilancio, anziché rappresentare un obbligo.
normativi è opportuno precisare, onde circoscrivere l’effet- Analizzando più approfonditamente il sistema delle norme
tiva portata della problematica, che l’eventuale rilevazione vigente, tuttavia, già al vertice dei principi informatori della
della fiscalità anticipata o differita produce uno sposta- materia previsti dall’articolo 2423 comma 2 del codice ci-
mento di componenti di reddito positivi o negativi, attinenti vile sono presenti la “verità” e la “correttezza”, che inducono
al carico tributario, da un esercizio all’altro, e in definitiva a una riflessione più meditata.

Rubrica: pratica professionale.


38 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Infatti, la “verità” viene tradotta in attendibilità del bilancio, Tuttavia anche i principi contabili internazionali, fra l’altro
ovvero idoneità del documento a delineare con accettabile diffusi come riferimento principale in strati sempre più
approssimazione l’effettiva configurazione del reddito e del ampi di imprese italiane, possono trovare applicazione a
capitale di periodo, senza tralasciare quindi elementi signi- supporto della normativa di legge, secondo l’opinione pre-
ficativi. valente, in ambiti non disciplinati compiutamente dai docu-
Dal canto suo la “correttezza” richiede la considerazione menti dell’OIC.
dei principi contabili generalmente accettati per elaborare Peraltro, nel caso di specie, non si ravvisano aspetti di
un rendiconto conforme alle proprie finalità, e proprio le maggior copertura informativa da parte dei IAS/IFRS ri-
regole tecniche nazionali e internazionali prescrivono spetto agli elaborati nazionali.
all’unisono la rilevazione della fiscalità differita al ricorrere Tra i punti essenziali dei due principi contabili, nell’OIC 25 si
di determinate circostanze, come chiariremo tra breve. denota una maggiore attenzione al postulato della pruden-
Inoltre, anche sul piano gerarchicamente inferiore dei prin- za, in linea con la tradizione del nostro Paese.
cipi redazionali di cui all’articolo 2423 bis la tesi trova con- Infatti, secondo il riferimento nazionale, il credito per im-
ferma, in particolare con riguardo alla competenza eco- poste anticipate può essere iscritto in presenza di una “ra-
nomica e alla prudenza. gionevole certezza” nel recupero (la terminologia anglo-
La prima si sostanzia nella correlazione tra costi e ricavi sassone corrispondente è: It is more likely that not), che
dell’esercizio, che porta a includere nel conto economico richiede l’analisi del reddito imponibile prospettico futuro
tutti quei componenti negativi che hanno concorso, o co- dell’impresa, e quindi dei risultati economici programmati,
munque attinenti, al conseguimento dei ricavi. nonché della dinamica delle imposte differite già stanziate
in un fondo.
Dovrebbe risultare tra breve ancora più evidente che pro- Lo IAS 12, viceversa, presenta minore rigore, autorizzando
prio l’integrazione e la rettifica del costo per le imposte, ri- l’iscrizione dell’asset in parola quando si reputi anche solo
spetto a quello misurato dalla variazione finanziaria verso probabile l’assorbimento successivo.
l’erario, sono ispirate dal principio in esame, ricostruendo La diatriba sembra perdere parte del suo vigore con
l’onere tributario associabile ai fatti gestionali del periodo. l’attuale disciplina del riporto delle perdite per le società di
Dal canto suo la prudenza tende a circoscrivere l’entità capitali e gli enti commerciali, ex articolo 84 comma 1 del
delle imposte differite che superano il vaglio della compe- TUIR, che ne consente l’utilizzo senza limiti di tempo, ben-
tenza economica, in quanto induce a computare nel reddi- ché entro il limite annuo dell’80% del reddito imponibile.
to solo costi quantomeno probabili, nello specifico legati al Anche dal lato delle imposte differite il documento inter-
gioco dei riversamenti delle differenze temporanee, e ricavi nazionale favorisce un maggior automatismo, disponendo
(o più esattamente rettifiche di componenti negativi) dotati la rilevanza di tutte le differenze temporanee imponibili
di elevata probabilità di manifestazione. salvo, sostanzialmente, solo quelle derivanti dall’iscrizione
Si deve altresì ritenere che tutte le voci inserite negli sche- iniziale dell’avviamento.
mi di stato patrimoniale e di conto economico di cui agli Sotto questo profilo, viceversa, l’OIC 25 sembra richiedere
articoli 2424 e 2425 del codice civile richiedano l’obbligatoria una maggior ponderazione dell’effettivo riversamento e del
accensione, al verificarsi ovviamente dei presupposti conseguente debito fiscale, sulla falsariga delle versioni
necessari. pre e post riforma che escludono quei casi con scarse pos-
Si è già notato, al riguardo, come i suddetti prospetti novel- sibilità di manifestazione dell’obbligazione monetaria.
lati dai decreti legislativi della riforma del diritto societario Tale disamina, d’altra parte, conferma l’impostazione di
del 2003 accolgano ora le specifiche poste in parola, e in fondo più spregiudicata dei principi IAS/IFRS nel perse-
particolare: fra le attività, all’interno del gruppo C) Attivo cir- guire il rispetto della competenza economica, a fronte di
colante, nella categoria II Crediti, la voce 4 ter) “imposte una maggior influenza dell’approccio prudenziale nelle
anticipate”; fra le passività, nell’ambito dell’area B) Fondi regole domestiche, come poc’anzi segnalato.
per rischi ed oneri, la voce “per imposte, anche differite”.
La disciplina puntuale delle fattispecie in discorso è invece Tra i principali aspetti trattati, entrambi gli elaborati preve-
contenuta nel principio contabile OIC 25 intitolato “Il trat- dono la revisione in ogni esercizio delle poste accese alla
tamento contabile delle imposte sul reddito”, oggetto di fiscalità differita, per adeguare le valutazioni al nuovo
una revisione conclusa nello scorso mese di agosto. quadro informativo; inoltre viene richiesta la rilevazione
delle imposte differite attive e passive anche in presenza di
Sul piano internazionale, si deve ricordare lo IAS 12 “Im- differenza patrimoniali temporanee, che spesso si è accen-
poste sul reddito”. nato pongono invece problematiche di fiscalità latente.
Si è già precisato che, sulla base del postulato della cor- Infine, è consentita la compensazione tra il credito per im-
rettezza, i principi contabili generalmente accettati concor- poste anticipate e il debito per imposte differite, qualora gli
rono alla redazione del bilancio, in particolare svolgendo elementi reddituali fiscali sottostanti si annullino effettiva-
una funzione integrativa e interpretativa delle norme di mente, secondo le previsioni, nella stessa base imponibile.
legge.
Il requisito del generale accoglimento non può certo disco-
noscersi nei confronti di un elaborato dell’Organismo Italia-
no di Contabilità, ente preposto allo studio e aggiornamen-
to delle tecniche contabili nel settore pubblico e privato.

Rubrica: pratica professionale.


n.4 - Anno 2015 39

Trattamento contabile
Sul piano della rilevazione contabile esistono ben poche Di conseguenza, le imposte correnti accolgono quelle
incertezze, una volta che la normativa civilistica integrata complessivamente liquidate nelle dichiarazioni, compren-
dai principi contabili ha individuato le poste tipiche da im- sive della quota rateizzata sulle plusvalenze:
piegare. IMPOSTE CORRENTI a DEBITI TRIBUTARI IIDD 927,50
Preliminarmente giova ricordare che la dottrina, sulla scor-
Nel secondo periodo si manifesta una perdita fiscale di
ta della normativa di ispirazione comunitaria, propone sul
2.000, utilizzabile solo ai fini IRES.
tema due metodi: il “Metodo delle imposte liquidate” e il
A questo proposito occorre considerare che la differenza
“Metodo di contabilizzazione dell’effetto delle imposte”,
temporanea imponibile di 100 riversata ai fini IRES ha con-
con il secondo che affianca alla fiscalità corrente per gli
corso alla determinazione del reddito imponibile negativo
importi a credito o a debito del periodo l’iscrizione
di 2.000.
dell’imposizione differita attiva o passiva.
Pertanto, dopo una doverosa riflessione sulla ragionevole
Detto criterio, più ossequioso del principio della compe-
certezza del recupero, si propende per l’iscrizione della fi-
tenza economica, prevede poi due versioni: il “Metodo del
scalità anticipata di (2.000 x 27,50%) = 550, nel modo se-
debito fiscale” e il “Metodo del differimento”, con
guente:
quest’ultimo che non prescrive il controllo annuale
CREDITI PER IMPOSTE ANT. a IMPOSTE ANTICIPATE 550
dell’importo iscritto nelle voci della fiscalità ritardata.
Pertanto gli assunti illustrati nelle regole tecniche nazionali D’altra parte, la differenza temporanea imponibile IRES di
e internazionali richiamate accolgono l’impostazione del 100 da riversare nel periodo viene sterilizzata a monte dal-
“Metodo del debito fiscale”. la perdita fiscale ipotizzata e produce il parallelo decre-
Le scritture in partita doppia concernenti la casistica più mento del fondo per (100 x 27,50%) = 27,5, a motivo di un
frequente non pongono dunque particolari difficoltà, come onere fiscale che nel secondo esercizio non viene più so-
di seguito illustrato. stenuto.
Si ponga il caso di una differenza temporanea imponibile La voce del conto economico corrispondente può ritenersi
conseguente alla cessione di un macchinario dal costo la stessa 22), prevista dai principi contabili qualora il fondo
storico di 4.000, fondo ammortamento 1.500, prezzo di appostato si riveli esuberante; per cui si rileva:
vendita 3.000, posseduto da almeno tre anni, per il quale si FONDO IMPOSTE DIFFERITE a IMPOSTE ANTICIPATE 27,50
opta per la tassazione frazionata della plusvalenza da real-
izzo di ((3.000 – (4.000 – 1.500)) = 500 per il tempo mas- Nello stato patrimoniale al termine del secondo esercizio,
simo di cinque periodi d’imposta. troveranno posto al momento le seguenti poste:
L’analisi che segue considera per semplicità soltanto ATTIVO
l’IRES, in quanto unica imposta che consente la suddivi- C 4 ter) Crediti per imposte anticipate 550
sione del ricavo in oggetto nell’arco quinquennale ipotiz- PASSIVO
zato, nell’ambito del regime Irap ordinario per le società di B 2) Fondo imposte differite 55
capitali ed opzionale per imprese individuali e società di mentre nel conto economico:
persone. CONTO ECONOMICO:
Si prevede che il provento risulti assoggettato, negli eser- 22 b) Imposte anticipate - 577,50
cizi di riversamento, all’aliquota del 27,50%. Pertanto il liv-
Si noti che il fondo imposte differite di 55 riposa sulle due
ello impositivo corrente colpisce 1/5 del ricavo, mentre
ultime quote della plusvalenza da ripartire per complessivi
quello differito passivo i 4/5 (400 x 27,50% = 110).
200.
Si supponga che l’IRES corrente ammonti a 1.100.
Sulla base della attuale normativa sul riporto delle perdite
in società di capitali e enti commerciali, sopra richiamata,
Quindi nell’anno di contabilizzazione della plusvalenza pa-
si può dedurre che nei due successivi esercizi le differenze
trimoniale si rileva:
temporanee IRES menzionate verranno comunque annul-
IMPOSTE CORRENTI a DEBITI TRIBUTARI IIDD 1.100 late per l’80%, e quindi per (200 x 80%) = 160, indipendente-
IMPOSTE DIFFERITE a FONDO IMPOSTE DIFFERITE 110 mente dal segno della base imponibile, e in parallelo si può
già procedere alla compensazione tra la corrispondente
Già nel primo esercizio successivo, in presenza di una base frazione del fondo imposte differite (160 x 27,50%) = 44 e,
imponibile IRES, la scrittura da comporre è: a concorrenza, il credito per imposte anticipate.
FONDO IMPOSTE DIFFERITE a DEBITI TRIBUTARI 27,50
In contabilità si rileva:
Se le imposte correnti sono pari a 900, occorre rilevare: FONDO IMPOSTE DIFFERITE a CREDITI PER IMP. ANT. 44
IMPOSTE CORRENTI a DEBITI TRIBUTARI IIDD 900 e nello stato patrimoniale del secondo esercizio le poste
Come alternativa nelle scritture del secondo esercizio, il ri- interessate assumono la seguente fisionomia definitiva:
versamento della differenza temporanea imponibile può ATTIVO
transitare per il conto economico, secondo la nota tecnica C 4 ter) Crediti per imposte anticipate 506
dell’utilizzo dei fondi di accantonamento: PASSIVO
FONDO IMPOSTE DIFFERITE a UTILIZZO F. IMP. DIFF. B 2) Fondo imposte differite 11
27,50

Rubrica: pratica professionale.


40 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Altra questione di estremo interesse ruota intorno all’am-


missibilità del segno negativo per la voce 22) del conto
economico, in caso quindi di imposte anticipate eccedenti
rispetto alle eventuali imposte correnti e differite.
Si presenterebbe, cioè, nel rigo che accoglie l’onere per le
imposte sul reddito di competenza economica dell’esercizio
un anomalo valore di componente positivo.
La soluzione appare piuttosto dibattuta, e non sembra che
la dottrina abbia assunto un atteggiamento univoco nel di-
lemma di considerare le imposte anticipate una mera ret-
tifica di costo, e quindi limitate al livello dell’eventuale fis-
calità corrente e differita, ovvero valore autonomo capace
di ribaltare il segno algebrico della voce 22) del conto eco-
nomico.
Certo è che in alcuni bilanci si assiste alla sorprendente
trasformazione di un risultato ante imposte negativo in un
utile d’esercizio, grazie all’iscrizione della fiscalità anticipa-
ta, talvolta anche su perdite di periodi precedenti per le
quali non si erano ritenuto al momento ricorrente il requi-
sito di ragionevole certezza per la rilevazione del credito.
Si presenta, da ultimo, un caso che sopra si è catalogato
fra quelli di “fiscalità latente”.

Si supponga la seguente situazione patrimoniale per una


società che si accinge a conferire la propria azienda in una
new.co (Tabella 1 a lato).
Il valore economico viene peritato in 500.
Pertanto, a fronte di un ammontare del capitale sociale di
costituzione della società conferitaria deciso per lo stesso
importo e di valori contabili che esprimono un patrimonio
netto di 300, sorge l’esigenza di iscrivere una differenza
nell’attivo di 200.
Tale posta viene ritenuta imputabile a incremento del saldo
contabile del terreno, che si disallinea quindi tra valutazio-
Tabella 1
ne civilistica di 300 e importo riconosciuto fiscalmente
pari, in continuità, a 100.
In base a prospettive di vendita del terreno in oggetto in un
breve periodo, sul plusvalore accertato di 200 si stima una
fiscalità latente con l’aliquota complessiva del 31%, quindi
di 62, a deconto del netto patrimoniale.
Pertanto la situazione patrimoniale della società conferi-
taria al termine dell’operazione straordinaria è quella rap-
presentata in Tabella 2.

Qualora, viceversa, gli intendimenti societari non preveda-


no una cessione del terreno quantomeno entro un certo
lasso di tempo, il trattamento contabile più idoneo potreb-
Tabella 2 be avvalersi dei conti d’ordine, e in particolare del sotto-
sistema dei rischi.

Natura dei valori


É interessante, da ultimo, soffermarsi sulla sostanza eco-
nomica delle poste patrimoniali tipiche che caratterizzano
la rilevazione della fiscalità differita, anche al fine di una
corretta analisi ed interpretazione dei bilanci interessati da
tali movimentazioni.
La riflessione può prendere le mosse dal fondo imposte
differite del passivo, che presenta una natura piuttosto
definita. Trattasi, infatti, di un fondo per rischi, in quanto

Rubrica: pratica professionale.


n.4 - Anno 2015 41

esprime un debito potenziale, a volte incerto anche nella


data di insorgenza oltre che nell’importo (variabile in fun-
zione di cambi imprevedibili della normativa, entità della
base imponibile dichiarata, rivalutazioni con rilevanza fi-
scale, operazioni straordinarie con affrancamento dei plus-
valori, ecc.).
Da questo punto di vista appare, quindi, ineccepibile
l’allocazione proposta dal legislatore civilistico proprio
nell’area B) del passivo, “Fondi per rischi e oneri”.

Per quanto concerne, invece, il credito per imposte antici-


pate, occorre subito precisare che si tratta di una posta
creditoria anomala, in quanto non suscettibile di conver-
sione in moneta.
Più esattamente, sotto questo profilo, segnala una riduzio-
ne molto probabile nel debito d’imposta futuro.
Questa conclusione viene in parte contraddetta alla luce
del nuovo istituto della trasformazione in vero e proprio
credito d’imposta, prevista dall’articolo 2 commi 55-58 del
decreto legge n.225/10 e successive modificazioni.
Infatti, in presenza di alcuni requisiti previsti dalla normati-
va è consentito utilizzare l’importo delle imposte anticipate
in compensazione nel modello F24 ovvero, per l’eccedenza,
a rimborso, oltre che in cessione infragruppo.
In tali ipotesi residuali, quindi, la valenza dell’asset è perfet-
tamente creditoria.
É appena il caso di precisare che, in presenza di compen-
sazione del credito d’imposta, si verifica comunque un an-
ticipo del beneficio finanziario indotto dalla imposte diffe-
rite attive, in quanto l’utilizzo nel modello F24 a riduzione
dei debiti tributari dovrebbe indubbiamente precedere
l’inserimento delle variazioni temporanee deducibili o delle
perdite riportabili nella dichiarazione dei redditi successiva.
Quindi il credito per imposte anticipate presenta indubbia
natura finanziaria, in talune ipotesi alla stregua di qualsiasi
altra posta creditoria o, in altre più numerose, foriero di
assicurare una riduzione più o meno accelerata di un’uscita
monetaria futura.
Queste stesse considerazioni illuminano, altresì, sulla du-
rata prevedibile di realizzo.

Infine, osserviamo che il valore iscritto per differenze tem-


poranee deducibili evoca il fenomeno della sospensione di
costi d’esercizio (nel caso di specie gli oneri tributari per
imposte dirette) al fine di reinserirli in un successivo conto
economico, proprio quindi della tipologia dei costi antici-
pati, affini dei risconti attivi.
Tale impressione può tuttavia rivelarsi fuorviante in quan-
to, a differenza dei suddetti valori rettificativi normalmente
allocati nell’area D) dell’attivo dello stato patrimoniale, nel
caso del credito per imposte anticipate si assiste a una
seconda manifestazione finanziaria nell’esercizio del river-
samento della differenza temporanea nei termini sopra
precisati, oltre all’iscrizione del costo nel conto economico.

Rubrica: pratica professionale.


42 SFC STRATEGIA, FINANZA E CONTROLLO

Edizione a cura di:

P E R I O D I C
SFC
O D I R E T T O
Strategia
Finanza
e Controllo
D A A N T O N I O S O F I A

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