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DISOSTRUZIONE VIE AREE NEL LATTANTE (0-12 MESI)

ci accorgiamo che un lattante diventa scuro in pochi istanti, non riesce a respirare bene
probabilmente perché un corpo estraneo occlude le sue vie respiratorie
iniziamo le manovre di soccorso prendendo il lattante per la mandibola, lo posizioniamo
sul ginocchio ed effettuiamo 5 pacche tra le scapole senza colpire il capo
rigiriamo il lattante e lo posizioniamo sempre sul ginocchio ed effettuiamo 5 compressioni
al centro dello sterno tra i due capezzoli
proseguiamo alternando 5 pacche a 5 compressioni fino alla fuori uscita del corpo
estraneo o fino all’arrivo dei soccorsi avanzati
se le manovre non funzionano e il lattante perde lo stato di coscienza iniziamo la
RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
posizioniamo il lattante su di un piano rigido, scopriamo il torace
effettuiamo 30 compressioni alternate a 2 ventilazioni se vi è la disponibilità di due
soccorritori il protocollo prevede 15 compressioni e 2 ventilazioni
si continuano le manovre fino alla ripresa dei segni di circolo o all’arrivo dei soccorsi
avanzati
DISOSTRUZIONE BAMBINO
i segni di ostruzione delle vie aeree nel bambino sono rappresentate dalle mani che il
bambino porta attorno al collo e dall’impossibilità di tossire
per iniziare la manovra di disostruzione bisogna posizionare il bambino sul ginocchio
afferrandolo per la mandibola ed effettueremo 5 colpi tra le scapole senza colpire il capo,
alternandoli a 5 compressioni di hemlich quindi posizioniamo il bambino in posizione eretta
e con le nostre mani a pugno posizionate sotto lo sterno effettueremo 5 compressioni e
continueremo con queste manovre fino all’espulsione del corpo estraneo
se il bambino diventa incosciente lo posizioniamo supino si di un piano rigido allertiamo i
soccorsi ed iniziamo le manovre di rianimazione cardio polmonare
scopriamo il torace del bambino, effettuiamo 30 compressioni alternate a 2 ventilazioni,
estendendo il capo per le ventilazioni
continuando fino alla ripresa dei segni di circolo o dell’arrivo dei soccorsi avanzati
nel momento in cui ho a disposizione un defibrillatore:
- accendo la macchina
-applico le piastre antero-posteriori
-inserisco il cursore imposto la modalità paziente pediatrico
-do a tutti il segnale di allontanarsi
-il defibrillatore esamina il ritmo cardiaco e al momento in cui è possibile erogare la scarica
ripeto via io via tu via tutti
-una volta erogata la scarica si continua con le manovre di rianimazione cardio polmonare
fin quando il defibrillatore non ci indicherà di fermarci per controllare il ritmo cardiaco o fin
quando non arrivano i soccorsi avanzati
BLSD ADULTO
-ci avviciniamo al soggetto che ha perso conoscenza
-valutiamo se l’ambiente è sicuro
-chiamiamo il soggetto, verifichiamo con stimoli tattili e verbali scuotendolo delicatamente
-chiediamo aiuto, allertiamo i soccorsi e cerchiamo un defibrillatore
-scopriamo il torace del pz
-iniziamo con la rianimazione con 30 compressioni e 2 ventilazioni
-appena il defibrillatore semi automatico (DAE) è disponibile lo accendiamo e seguiamo le
sue indicazioni sonore
-posizioniamo le placche come mostrato in figura, attendiamo che il dae analizzi il battito
del pz
-quando è possibile la scarica diamo il segnale: via tu, via io, via tutti e premiamo il
pulsante per permettere la scarica
-proseguiamo con 30 compressioni e 2 ventilazioni fino all’arrivo dei soccorsi o alla ripresa
dei segni di circolo
se vi è la disponibilità di 2 soccorritori, la rcp non va interrotta durante l’applicazione delle
piastre ed inoltre è importante cambiare ruolo ogni 2 minuti in quando le compressioni
sono molto faticose
RITMI DEFIBIRLLABILI
I ritmi cardiaci defibrillabili sono la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare.
La fibrillazione ventricolare (FV) è un’aritmia caratterizzata da contrazioni dei ventricoli
rapide, inefficaci e irregolari.
è considerata tra le cause principali di arresto cardiaco
La tachicardia ventricolare (TV) è un'aritmia caratterizzate da un'elevata frequenza
cardiaca (maggiore di 100 battiti al minuto).
EMERGENZE PEDIATRICHE
rientra tra le emergenze pediatriche:
-l’inalazione di corpi estranei: questa emergenza determina un grave sintomatologia,
insorgono improvvisa difficoltà respiratoria, colpi di tosse e il bambino di porta le mani alla
gola
l’insufficienza respiratoria può essere più o meno gravi in base anche alle caratteristiche
del corpo estraneo qui di la sua forma, dimensioni, e soprattutto dalla localizzazione
in caso di un’ostruzione parziale: bisogna restare calmi, invitare il bambino a tossire e
raggiungere il pronto soccorso
in caso di un’ostruzione completa: il bambino ha segni di soffocamento, non respira, la sua
voce non si sente, diventa cianotico
bisogna chiamare subito il 118 e tentare di eliminare il corpo estraneo con le dita poste ad
uncino ed aiutandosi con una fonte luminosa
MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO
BAMBINO <1 ANNO
Il soccorritore si siede e pone il bambino sulle proprie ginocchia con la faccia rivolta in
basso, mantenendogli la bocca aperta
battere tra le scapole del bambino cinque colpi secchi con il polso
girare il bambino con la faccia rivolta in alto
esercitare cinque rapide pressioni al centro del torace all’altezza dei capezzoli con indice
emedio
ricontrollare se in bocca sono presenti c.e.
ripetere tali manovre fino a che il passaggio dell’aria non risulti libero
BAMBINO >1 ANNO
se le condizioni gli permettono di stare in piedi
eseguire la manovra di Heimlich
circondarlo con le braccia, appoggiando una mano chiusa a pugno tra l’ombelico ed il
torace, passandola al di sotto delle costole, porre l’altra mano al di sopra della prima
tirare in modo energico, stringendo il torace, all’indietro e verso l’alto
ripetere la manovra più volte, senza perdere la posizione
assicurarsi che il bambino riprenda a respirare
controllare e liberare la bocca dalla eventuale presenza di materiale estraneo
se non è in condizione di restare in piedi
sdraiarlo supino sul pavimento
porsi a gambe divaricate su di lui
appoggiare le mani tra l’ombelico ed il torace al di sotto delle costole
comprimere più volte verso l’alto con un movimento secco
ripetere più volte le manovre fino a rimuovere il materiale inalato
ricontrollare e liberare la bocca
TRATTAMENTO: rimozione del corpo estraneo mediante broncoscopia
-ingestione corpi estranei: la maggior parte dei c.e. ingeriti, non viene trattata, poiché
essi vengono evacuati entro pochi giorni. Quando il transito, invece, è ostacolato dalla
forma del c.e. e rimane nell’esofago (localizzazione più frequente) o nello stomaco, oppure
è di natura lesiva, perché tossico o corrosivo, bisogna rimuoverlo tramite endoscopia
molto pericolosa è l’ingestione di pile le quali causano un danno diretto alla mucosa e
facilmente giungono allo stomaco, dopo essere state individuate mediante rx queste
vengono rimosse con particolari strumenti da prese in corso di EGDS
-ingestione di caustici: i bambini accidentalmente potrebbero bere detergenti contenenti
acidi i quali attraversando il tubo enterico causano delle lesioni necrotiche o addirittura
delle perforazioni
i sintomi saranno: odinofagia, dolore retrosternale, scialorrea, vomito spesso ematico
PRIMO SOCCORSO DA ATTUARE A CASA
chiamare il centro antiveleni fornendo indicazioni precise sul tipo di sostanza ingerita,
(nome composizione, concentrazione, eventuale diluizione, quantità);
controllare il cavo orale del bambino;
non provocare mai il vomito ( un caustico può provocare danni ancora maggiori se
ripercorre in senso inverso l’esofago
il bambino dovrà poi essere trasportato al pronto soccorso e se è possibile bisogna portare
con sé anche il contenitore con la soluzione ingerita

IL CARRELLO DELLE EMERGENZE


il carrello delle emergenze è un mezzo che permette agli operatori sanitari di disporre di
tutti gli strumenti idonei per fronteggiare istantaneamente unna situazione di criticità, tutto
il personale deve conoscere l’ubicazione del carello, come è organizzato e strutturato
è una responsabilità infermieristica il controllo periodico della funzionalità e della presenza
del materiale mediante la compilazione di una check list sulla qualle viene segnato di volta
in volta il materiale utilizzato
il carello delle emergenze pediatriche è organizzato con cassetti di colore diverso in
rapporto al peso del bambino e quindi in esso sono riposti presi della misura idonea
i presidi che non devono mancare sono:
maschera facciale
laringoscopio
cannula di majo
maschera laringea
tubo endotracheale
pinza di magill
sondini di aspirazione
accessi vascolari
sng
catetere vescicale
drenaggio toracico
l’attrezzatura è rappresentata da:
-monitor cardiaco con defibrillatore
-pompa infusionale
-pompa per l’erogazione di ossigeno con flussometro e relativa prolunga
materiale per assistenza respiratoria:
kit ossigeno terapia
pallone ambu con maschera per ambu
cannule di guedel
tubo endotracheale e mandrino per tubo endotracheale
materiale generico: guanti, cerotti, aghi, siringhe, rubinetti, lubrificante, cotone, laccio
emostatico, disinfettante, provette
farmaci primari utilizzati nella rianimazione: adenosina, adrenalina, amiodarone, atropina,
betametasone, lidocaina, lorazepam ecc
SEE AND TREAT
Il See and Treat nasce in Inghilterra come modello di risposta assistenziale alle
urgenze minori, per rispondere al sovraffollamento dei Pronto soccorso. In Italia è stato
strutturato in maniera organica dalla regione Toscana che, con una serie di atti normativi
tra cui la Delibera n.
1. dal consueto triage scaturiscono due accessi distinti, uno per i casi più gravi ed
uno per le urgenze minori, cui appartiene il “See and Treat” propriamente detto;
2. esiste un’area “See and Treat”, di solito adiacente al Pronto Soccorso, con
personale dedicato;
3. chi accede al “See and Treat” appartiene a una casistica codificata aderente a
una classificazione internazionale (ESI – Emergency Severity Index) che
stratifica i pazienti sulla base della loro gravità clinica e complessità assistenziale
(ESI livello 4 e 5).
4. gli operatori addetti al “See and Treat” sono infermieri e medici che hanno svolto
un definito percorso formativo regionale ed ottenuto la certificazione di
“Infermiere certificato in interventi di primo soccorso” (percorso formativo di 350
ore);
5. questi pazienti vengono accolti direttamente dal primo operatore disponibile,
medico o infermiere, il quale conduce autonomamente tutte le procedure
necessarie fino al loro termine.
per ciascuna problematica è definito un protocollo di trattamento che guida il personale
nella sua attività in questo particolare area di trattamento del Pronto soccorso. Sono inoltre
previsti dei criteri di esclusione che fanno sì che il paziente venga trattato nei normali flussi
di Pronto soccorso.
Contusioni minori degli arti; dolore monoarticolare acuto non
Problematiche muscolo-
traumatico; lombalgia semplice, comune, ricorrente; pronazione
scheletriche
dolorosa; torcicollo

Problematiche Contusioni minori degli arti; lussazione ricorrente della mandibola;


traumatiche trauma delle dita mano e piedi; intrappolamento nella lampo

Abrasione; avulsione superficiale punta del dito; rimozione amo da


Ferite
pesca; rimozione anello; rimozione punti di sutura; ferite

Congiuntivite; corpo estraneo congiuntivale; ecchimosi peri-orbitale


Problematiche
senza disturbi della funzione visiva; emorragia sotto-congiuntivale;
oftalmologiche
irritazione da lenti a contatto

Ciste sebacea; foruncolo; geloni; idrosadenite; infezioni ungueali;


Problematiche dermatite da contatto (eczema); orticaria; pediculosi; puntura di
dermatologiche animale marino; puntura di insetti; ritenzione di zecca; ustioni
minori; ustioni solari; verruche

Problematiche Infezioni del tratto urinario inferiore; sostituzione/rimozione catetere


urologiche vescicale

Problematiche Corpo estraneo nel naso; epistassi; otite esterna; rinite; corpo
otorinolaringoiatriche estraneo nell’orecchio esterno; tappo di cerume

Problematiche
Test gravidico di esclusione
ginecologiche

Problematiche Diarrea acuta non ematica isolata; rimozione/sostituzione sondino


gastroenterologiche naso-gastrico; singhiozzo

L’infermiere in area critica lavora


Emergenza extraospedaliera:
Infermiere del 118 ( centrale operativa)
Infermiere in automedica
Infermiere in ambulanza di soccorso
Infermiere e defibrillazione precoce (sul target)
Infermiere ed elisoccorso
Emergenza intraospedaliera:
Pronto Soccorso Area Rossa
Sala operatoria
Terapia intensiva
Terapia intensiva post operatoria

Le funzioni della centrale operativa comprendono:


1)Ricezione alle richieste di soccorso
2)Valutazione del grado di complessità dell’intervento da attivare
3)Attivazione e coordinamento dell’intervento stesso
DISPATCH al telefono
Processo che dalla chiamata porta all’invio dell’équipe più idonea
Questo meccanismo di ricezione della chiamata sulla base del dispatch permette l’invio
dei mezzi idonei e in successione in relazione alla criticità
Il sistema del dispatch: o (di invio) è un sistema elaborato negli Stati Uniti che
comprende tutte le operazioni inerenti il sistema di soccorso dal momento della richiesta
all’arrivo dei soccorritori sulla scena.
L’attività di dispatch è costituita da 4 aspetti:
1)Interrogatorio telefonico
2)Istruzioni all’utente riguardo le manovre da effettuare pre-arrivo dei mezzi
3)Scelta del medico di soccorso (con medico, con infermiere, con volontari)
4)Supporto informativo ai soccorritori
Previste domande chiave preordinate sulla base del sintomo principale riferito da chi
chiede soccorso, volte ad evidenziare i sintomi di priorità che siano indicativi o
dell’alterazione dei parametri vitali in atto o di situazioni a rischio di rapida compromissione
di parametri vitali
OBIETTIVO PRIMARIO 118 =
RIDURRE IL THERAPY FREE INTERVAL
MINIMIZZANDO IL TEMPO DI ARRIVO DEI SOCCORSI
PORTANDO SUL LUOGO DELL’EVENTO LE MIGLIORI RISORSE ASSISTENZIALI E
TERAPEUTICHE DISPONIBILI, STRATIFICATE SECONDO UN CODICE
PROGRESSIVO DI GRAVITA’
L’infermiere deve avere:
Conoscenza dei tempi e delle modalità delle diverse procedure eseguite dal personale
medico
Famigliarità con i materiali utilizzati e presenti nello zaino delle urgenze
Manovre, procedure intubazione, procedure rianimazione cardiopolmonare, per rispondere
prontamente alle richieste.
EMERGENZE INTRAOSPEDALIERE
Triage
Insieme di attività infermieristiche finalizzate:
a identificare rapidamente i pazienti in pericolo di vita
ad attribuire un codice di gravità a ciascun paziente che accede al pronto soccorso
RAPPRESENTA UN VALIDO STRUMENTO DI SELEZIONE ALLA PORTA DEL
PRONTO SOCCORSO FINALIZZATO A TUTELARE I PAZIENTI PIU’ GRAVI
RICHIEDE ADEGUATA FORMAZIONE PROFESSIONALE E CONTINUO
AGGIORNAMENTO
a)codice rosso: viene assegnato ai pazienti in pericolo imminente di vita; per questi
pazienti l’accesso al pronto soccorso è immediato e non ci sono tempi di attesa.
b)codice giallo: viene assegnato ai pazienti in potenziale pericolo di vita; l’accesso al
pronto soccorso è immediato, compatibilmente con altre emergenze in atto
c)codice verde: viene assegnato a pazienti che necessitano di una prestazione medica
che può essere differibile. L’accesso al pronto soccorso avviene dopo i codici rossi e
gialli. Il paziente viene rivalutato ogni 30-60 minuti.
d)colore bianco: viene assegnato a quei pazienti che richiedono prestazioni sanitarie
che non hanno alcuna urgenza e per i quali sono normalmente previsti percorsi alternativi
extraospedalieri

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