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Social network

La vita reale non sono i Social. Sai perché non sei come le persone sui social? Perché le cose che vediamo
sono tutte finte...

Instagram è una vetrina in cui mettere delle foto, permette di seguire la storia di una persona di un luogo.
Instagram è il regno dei finti fotografi cit.

Problemi che generano i social media

I ragazzi vivono in stato di comparazione h24 siamo sempre in competizione con gli altri paragoniamo la
nostra vita a quella degli altri. Vedo un ragazzo più in forma di me e dico figa lui però ha un fisico migliore
del mio. La nostra identità sociale passa dal cellulare quindi è come se fossimo legati ad essi.

Tutto quello che passa sui social non è la realtà è tutta finzione è un enorme montatura. Un luogo in cui le
persone mettono in ordine le vite, sui social siamo tutti sempre in vacanza, al ristorante e dei fenomeni a
fare tutto... Instagram premia il virale non premia la quotidianità, viene sbeffeggiata, ma la vita è
quotidianità.

Tolgono il modo di crescere, sui social ci sono riscontri immediati, abbiamo giudizi che non hanno arte né
parte che ci impattano

Viviamo una vita sempre registrata, come faccio ad esprimermi e a migliorare. Si tirano su esibizionisti o
gente che si reprime per paure di fare cazzate.

I social creano dei danni a livello mentale usciamo di meno, scopiamo di meno, i ragazzi hanno più
propensione alla chirurgia. Abbiamo un’immagine alterata h24 del mondo

Cosa vuol dire "vero" su instagram?

L’adolescenza è il momento in cui vuoi farti accettare dagli altri, vuoi piacere alle altre persone. Essere
percepiti come felici aumenta la nostra invidiabilità sociale, ciò sfama il nostro bisogno di accettazione.

I Social ci pongono una realtà “del cosa sarei potuto essere se avessi fatto altre scelte, se solo non fossi ciò
che sono”

"Viste da lontano le esistenze sembrano possedere una coerenza e un'unità che nella realtà non possono
avere, ma che allo spettatore appare evidente. Si tratta di un’illusione ottica... "

Quando guardiamo la nostra esistenza la vediamo incompleta, frammentata ma quando guardiamo quella
delle altre persone la vediamo unita, coerente, ma questa è un’illusione data dalla distanza che ci separa da
queste persone. Distanza intesa come inadeguatezza della conoscenza, ci offusca i dettagli della realtà delle
altre persone... Noi le percepiamo come delle opere d'arte e cerchiamo di copiarle affinché gli altri
percepiscano la nostra vita come un'opera d'arte. Questa cosa è sempre esistita e sempre ci sarà non è
colpa dei social, ma essi la amplificano a dismisura...

Nell'antichità è sempre stata raccontato il ruolo pubblico dei più grandi uomini e non quello privata. Poi
nell'andar del tempo c'è stata una sovrapposizione fra ruolo pubblico e privato, a questo punto il mondo
diventa una messa in segna. Conosciamo la realtà attraverso la finzione e in forma di finzione, siamo gli
autori della nostra auto-fiction. Se quella che mostriamo sui social è la nostra rappresentazione della realtà
possiamo credere che questa coincida con la realtà reale?
La risposta è una via di mezzo, un po' è vero e un po' è finto e forse non è la domanda giusta da porsi in
luogo che sbattendo le palpebre fa uscire polvere di stelle o che mi fa diventare la voce di paperino... Ma
questi contenuti esistono a prescindere da loro valore, l'importante è sfruttarli per creare un confronto e
un dialogo positivo con la Community.

Virtuale e reale con i Social hanno iniziato a convergere nessuno fa account fake (tranne per stalkerare) su
Instagram ci presentiamo tutti con la nostra persona. E questa convergenza è stata alimentata dal nostro
bisogno di comunicare con gli altri. Spesso al nostro bisogno di comunicazione sui social riceviamo un sacco
di commenti e molti negativi, cyberbullismo.

I ragazzi hanno un bisogno spasmodica di creare contenuti che piacciano questo crea ansia perché le nostre
vite devono sembrare perfette quando in realtà non lo so. I Social hanno creato aspettative enormi per
quanto riguarda il corpo siamo in costante contatto con corpi perfetti e, non solo, siamo sempre in costante
competizione e sotto valutazione

Noi scegliamo quanta e quale realtà condividere.

La nostra comunicazione deve essere reale, pubblicare sia le cose belle che quelle brutte, non siamo
perfetti nessuno lo è. Dobbiamo essere trasparenti.

Che linguaggio utilizzare per comunicare tutto ciò?

"esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza
anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pensate e opaca"

Questo è il vero che dobbiamo cercare su Instagram, un nuovo linguaggio che sia in grado di rappresentarci
con clemenza, che sia in grado di coinvolgere le nostre debolezze e mostrare i nostri difetti.

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