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Fiat Group CAPITOLATO

Automobiles Giunti saldati ad arco elettrico e a gas 9.50170


normazione Pagina: 1 di 13
Data: 06/02/2008
CUCCO MASSIMO
MAGGI STEFANO

ENTE SUPERVISORE: E&D – Materials Engineering – Metallics

CMD
ENTE GESTORE: E&D – Materials Engineering – Metallics

Classe
FINALITÀ DEL CAPITOLATO

Prescrivere le modalità di classificazione delle saldature, le indicazioni da citare a disegno, i controlli


da effettuare, le tecniche di prova ed i limiti di accettabilità dei difetti ammessi alle saldature ad arco

A
elettrico e a gas.

Mod.
Supervisore
Gestore

6
Edizione
Il presente Capitolato è composto di n° 13 pagine e n° 1 allegato

Modifica Data Descrizione della modifica

– Mar. ‘83 Edizione 5 – Rielaborato dall’edizione precedente e modificato. (BM)

A Ott. ‘84 Soppresso scritta sperimentale. (BM)

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
C.R.F. - Group Materials Labs Metals & Anticorrosion
C.R.F. - Group Materials Labs Metals & Anticorrosion

– 12/02/07 Edizione 6 – Riveduto completamente. (LC)

A 06/02/08 Modificato § 3.1 Aspetto visivo (LC)

IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A


RISERVATO
Ente Supervisore

IN CASO DI STAMPA LA COPIA E' DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E' NECESSARIO VERIFICARE L'AGGIORNAMENTO NELL'APPOSITO SITO WEB
Ente gestore

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§ ”A”: STRUMENTAZIONE NECESSARIA PER LE PROVE

Nota: Gli strumenti indicati nel suddetto § possono essere sostituiti con altri a condizione che siano
equivalenti o migliori per caratteristiche, precisione e ripetibilità. All’attrezzatura richiamata nel
§ ‘‘A” vanno aggiunti gli eventuali strumenti di controllo prescritti sui singoli documenti
richiamati nel testo (vedere § ‘‘B”).

§ ‘‘B”: DOCUMENTI RICHIAMATI NEL TESTO

00920 Giunti saldati o brasati - Classificazione e indicazione a disegno (TFO)


50107 Prove dei materiali metallici - Prova di durezza Vickers (TMD)
50108 Prove di carattere generico - Prove di durezza Rockwell (TMD)
50160 Difetti superficiali ed interni dei prodotti metallici - Definizione e prescrizione (TMD)
50161 Prove non distruttive – Esame radiografico – Classificazione difetti – Indicazioni a
disegno – Metodologia – Apparecchiatura – Personale (TMD)
50210 Getti in acciaio - Condizioni di accettazione (TMD)
0.00024/01 Esami magnetici - Apparecchiature, prodotti, metodi e procedimento di prova (NPR)
0.00025/01 Esami con liquidi penetranti fluorescenti ed a luce naturale (Procedimento) (NPR)
0.00028 Esame mediante ultrasuoni dei particolari metallici (NPR)
3.00313 Ciclo di riparazione delle saldature (NPR)
9.01100 Condizioni generali di acquisto Fiat Auto S.p.A. (CFO)
9.01102 Qualità delle forniture Fiat Auto S.p.A. (CFO)
9.01102/01 Prescrizioni per il controllo statistico delle forniture (CFO)
9.01103 Certificato di Qualità e Conformità del Prodotto (C.Q.C.) (CFO)
ASTM E 390 Standard reference radiographs for steel fusion welds
EN 440 Materiali di apporto per saldatura. Fili elettrodi e depositi per la saldatura ad arco in gas
protettivo di acciai non legati e di acciai a grano fino. Classificazione
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§ ”C”: ELENCO ALLEGATI


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Allegato 1 Scheda Tecnica del Prodotto

GENERALITÀ

Quando è richiamata la presente norma senza ulteriori precisazioni, questa è applicata nella sua
RISERVATO

integrità per le giunzioni di materiali metallici.


Quando si desiderano prescrizioni diverse e/o aggiuntive, queste debbono essere riportate a disegno
o su apposita norma.
1.1
Terminologia dei difetti

Vedere Norma 50160.


1.2
Classificazione funzionale dei giunti saldati e indicazione a disegno

Vedere Norma 00920.

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2

TIPOLOGIA DI GIUNTI E DENOMINAZIONE AREA SALDATA

2.1
Giunti d’angolo

2.1.1
Giunto a “T”
LEGENDA:
1. Cordone di saldatura
3 1 2. Zona di fusione
3. Zona termicamente alterata

2.1.2
Giunto “di spigolo”
LEGENDA:
1. Cordone di saldatura
2 1 2. Zona di fusione
3. Zona termicamente alterata

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2.1.3
Giunto “a sovrapposizione”
LEGENDA:
3 1
1. Cordone di saldatura
2. Zona di fusione
3. Zona termicamente alterata
RISERVATO

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2.2
Giunto di testa

LEGENDA:
1
1. Cordone di saldatura
3
2. Zona di fusione
2 3. Zona termicamente alterata

2.2.1
Giunto di testa “a bordi flangiati”

1 LEGENDA:
1. Cordone di saldatura
2. Zona di fusione
2 3. Zona termicamente alterata
3

CARATTERISTICHE DEI CORDONI

3.1
Aspetto visivo

Le saldature possono essere esaminate:


• da personale qualificato in saldatura; l’esame deve essere effettuato in condizioni di illuminazione
≥ 100 lux.
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• da sistemi di controllo automatici a rilevamento laser.


Le saldature devono corrispondere per numero, posizione e lunghezza a quanto prescritto a disegno.
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Le superfici devono essere omogenee, esenti da scorie, bavature e la successione delle maglie deve
essere regolare (vedere Norma 50160).
Confrontare i risultati dei rilievi effettuati con quanto prescritto sulla Scheda Tecnica del Prodotto
(Allegato 1).
RISERVATO

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3.2
Difetti di inizio/fine saldatura

La saldatura può essere difettosa nel tratto iniziale per mancanza di fusione e nel tratto finale per
crateri; è ammessa la mancanza di fusione ad inizio saldatura purché ≤ 3 mm ed è ammesso il cratere
di fine saldatura purché ≤ 5 mm.
Tali difettosità devono essere diminuite nei cordoni di lunghezza ≤ 30 mm con appropriati sistemi di
accensione dell’arco e di riempimento cratere.
Le prescrizioni riportate nel § 3.3 sono da applicare alla lunghezza effettiva della saldatura, ovvero alla
lunghezza che si ricava sottraendo il tratto iniziale e finale alla lunghezza indicata a disegno.

Lunghezza indicata a disegno

Tratto iniziale Tratto finale

Lunghezza effettiva

3.3
Aspetto macrografico

Sezionare i provini trasversalmente al cordone in punti significativi o nelle zone indicate a


disegno.Lucidare la superficie in esame, avendo cura di asportare completamente segni di utensili e
rigature.Effettuare l’attacco della superficie con opportuno reattivo concordato con E&D – Materials
Engineering.
Effettuare l’osservazione ad ingrandimento ≥ 5 X in condizioni di illuminazione superiore ai 100 lux.
Confrontare i risultati dei rilievi effettuati con quanto prescritto sulla Scheda Tecnica del Prodotto
(Allegato 1).

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3.3.1
Limiti di accettazione

3.3.1.1
Giunti d’angolo
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RISERVATO

L’altezza del cordone (a) deve essere ≥ 60% dello spessore della lamiera più sottile.
I lati fusi del cordone (h) devono essere ≥ allo spessore della lamiera più sottile.
La profondità di fusione (p) deve essere ≥ 15% dello spessore della lamiera più sottile, misurata nel
punto a profondità maggiore.
Quando lo spessore della lamiera più sottile è ≥ 5 mm una profondità di fusione di 0,7 mm è
sufficiente.

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La fusione dovrà interessare l’intera lunghezza del lato fuso (h).
Il gioco tra le lamiere (l ) prima della saldatura deve essere ≤ 20% dello spessore della lamiera più
sottile per almeno i 2/3 della lunghezza del cordone.
È richiesta la completa penetrazione al vertice (r ≥ 10% spessore della lamiera più sottile).
3.3.1.2
Giunti di testa

I lati fusi del cordone (h) devono essere ≥ allo spessore della lamiera più sottile.
Per la profondità di fusione (p), il gioco tra le lamiere (l ) e la penetrazione al vertice (r) valgono le
prescrizioni del punto 3.3.1.1.
3.3.1.3
Forma del cordone
La forma consigliabile del cordone deve essere mediamente:
• per giunti d’angolo:

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• per giunti di testa:

per spessori ≤ 2 mm
RISERVATO

per spessori > 2 mm

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3.3.1.4
Eccesso di penetrazione
L’eccesso di penetrazione deve risultare ≤ 100% dello spessore della lamiera più sottile, salvo
diversamente indicato a disegno.

3.3.1.5
Incompleta penetrazione
L’incompleta penetrazione (i) è ammessa, e deve risultare:
≤ 10% dello spessore della lamiera più sottile e ≤ 10% della lunghezza totale del cordone per
saldature con caratteristiche Report e Critica;
≤ 20% dello spessore della lamiera più sottile e ≤ 20% della lunghezza totale del cordone per
saldature Importanti;
≤ 30% dello spessore della lamiera più sottile e ≤ 30% della lunghezza totale del cordone per
saldature con Classe di importanza Secondaria.
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3.3.1.6
Incisioni marginali
RISERVATO

Le incisioni marginali nella parte superiore ed al rovescio del cordone sono ammesse, purché lo
spessore della lamiera interessata sia ≥ 80% dello spessore iniziale.

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3.4
Esame micrografico

Il controllo è da eseguire secondo le indicazioni della Norma 50210.


Seguire le prescrizioni dei sottoparagrafi successivi.
Confrontare i risultati dei rilievi effettuati con quanto prescritto sulla Scheda Tecnica del Prodotto
(Allegato 1).
3.4.1
Struttura del materiale base nelle zone termicamente alterate dalla saldatura

3.4.1.1
Giunzioni in acciaio

3.4.1.1.1
Trattate
Conforme alle prescrizioni della Norma del materiale indicato a disegno per lo stato richiesto.
3.4.1.1.2
Non trattate o trattate prima dell’esecuzione della saldatura.
È ammessa la presenza di martensite, a condizione che la durezza non superi i limiti indicati al § 3.5,
salvo diversa indicazione a disegno.
3.4.1.2
Giunzioni in ghisa

3.4.1.2.1
Trattate
Conforme alle prescrizioni della Norma del materiale indicato a disegno per lo stato richiesto.
3.4.1.2.2
Non trattate o trattate prima dell’esecuzione della saldatura
È ammessa la presenza di cementite a condizione che sia inferiore al 5%. Ammessa la presenza di
martensite a condizione che il valore di durezza sia ≤ a quanto indicato al § 3.5

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3.5
Prova di durezza

Il campione utilizzato per l’esame macrografico/micrografico può essere utilizzato per il rilievo della
durezza.
3.5.1
Giunzioni d’acciaio
Controllo da eseguire in conformità con le Tabelle 50107 e 50108 nelle zone termicamente alterate
sezionando opportunamente il giunto.
3.5.1.1
Limiti di accettabilità

3.5.1.1.1
Giunti non trattati termicamente
I valori devono essere ≤ a quelli indicati nel diagramma seguente, salvo diversa indicazione a
disegno.
Durezze

HV
HRC 700

55 600

49 500
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40 400
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30 300

10 200
0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
RISERVATO

Carbonio equivalente % (*)

(*) La determinazione del carbonio equivalente deve essere effettuata con la seguente formula:
C + Si/11 + Mn/8 + Cu/9 + Ni/17 + Cr/5 + Mo/6 + V/3
3.5.1.1.2
Giunti trattati termicamente dopo saldatura
Salvo diversa indicazione a disegno, i valori devono essere conformi a quanto richiesto nella Norma
del materiale per lo stato richiesto.
3.5.2
Giunzioni in ghisa
Controllo da eseguire in conformità con la Norma 50107 nelle zone termicamente .

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3.5.2.1
Limiti di accettabilità

3.5.2.1.1
Giunti non trattati termicamente
I valori di durezza devono essere < 40HRC.
3.5.2.1.2
Giunti trattati termicamente dopo saldatura
Salvo diversa indicazione a disegno, i valori devono essere conformi a quanto richiesto nella Norma
del materiale per lo stato richiesto.
3.6
Controlli non distruttivi

3.6.1
Liquidi penetranti
Il controllo è da eseguire secondo la Norma 0.00025/01.
Confrontare i risultati dei rilievi effettuati con quanto prescritto sulla Scheda Tecnica del Prodotto
(Allegato 1).
3.6.2
Esame magnetico
Il controllo è da eseguire secondo la Norma 0.00024/01
3.6.3
Esame mediante ultrasuoni
Il controllo è da eseguire secondo la Norma 0.00028.
3.7
Composizione chimica del materiale d’apporto

Conforme alle prescrizioni del disegno, o in mancanza, secondo la norma EN 440, verificando che le
caratteristiche meccaniche del materiale d’apporto siano congrue con quelle del materiale base.

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TRATTAMENTI TERMICI

Il trattamento termico, quando richiesto, deve essere eseguito in conformità con le prescrizioni
riportate sulle Tabelle relative al materiale o sulle eventuali norme specifiche e deve garantire le
caratteristiche riportate sulle Tabelle stesse, per lo stato richiesto, salvo diversa prescrizione a
disegno o sulle norme specifiche.
RISERVATO

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9.50170 Modif. A

RIPARAZIONI

Le riparazioni devono essere eseguite in accordo alle prescrizioni della Norma 3.00313.
Non sono ammesse riparazioni per saldature con caratteristiche Report e Critica, salvo diversamente
indicato a disegno o su specifica norma.
Per saldature classificate Importanti e Secondarie le riparazioni mediante saldatura sono ammesse
previa asportazione meccanica del tratto difettoso.
Salvo diversa indicazione a disegno o su norma specifica, sono ammesse riparazioni di bruciature
passanti, purché la somma delle difettosità sia ≤ 20% della lunghezza del cordone e comunque
ciascun difetto non sia superiore a 10 mm.
In caso di saldature trattate termicamente, la riparazione dovrà essere effettuata prima del
trattamento; qualora la riparazione venga eseguita dopo il trattamento termico, questo dovrà essere
ripetuto.
In ogni caso le zone riparate dovranno essere conformi ai limiti prescritti nella presente norma.

PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE

(a cura delle Qualità di Stabilimento)


6.1
Il collaudo delle forniture deve essere effettuato secondo le prescrizioni riportate nel Capitolato
9.01102/01 (Distribuzione riservata).

PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE

Il Fornitore deve attenersi alle prescrizioni generali contenute nel Capitolato 9.01102 “QUALITÀ
DELLE FORNITURE”.
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7.1
Forniture per la qualificazione del prodotto
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Il Fornitore deve presentare il quantitativo di prodotto richiesto sull’ordine di acquisto allegando il


previsto Certificato di Qualità e Conformità (vedi Cap. 9.01103); saranno verificate tutte le
caratteristiche prescritte sulla “Scheda Tecnica del Prodotto” allegata, relativa al tipo specifico. Non
sono ammesse “non conformità”.

7.2
Forniture per la produzione
RISERVATO

Il prodotto fornito deve essere conforme alle prescrizioni del disegno e del presente Capitolato. Nello
stabilire il tipo di processo produttivo da adottare e la severità dei collaudi, il Fornitore deve tenere
conto delle classi di importanza che la FIAT ha attribuito a ciascuna delle caratteristiche cui si
riferiscono le prescrizioni (vedere § 9).

Nota: Sia durante la qualificazione prodotto che nel controllo delle forniture, possono essere effettuati
controlli su componente che abbia subito prove tipo non menomativo (indicate con NM al § 9);
qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non può più essere utilizzato per
altre prove o controlli, se non diversamente e di volta in volta specificato.

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PRESCRIZIONI PER IL CICLO PRODUTTIVO

Le saldatrici da impiegare, la loro regolazione, i dispositivi di fissaggio, le condizioni di saldatura, il


preriscaldo ecc., devono essere ottimali per ottenere un prodotto qualitativamente conforme alle
prescrizioni. Le superfici da saldare devono essere esenti da ossidi o da qualsiasi altro materiale
estraneo.
I parametri di saldatura e il gas di protezione devono essere conformi a quanto riportato sul ciclo di
lavorazione.
La preparazione dei lembi, la loro geometria e dimensione devono essere conformi alle prescrizioni
del disegno o del ciclo di lavorazione.
I trattamenti eseguiti per detergere le zone da saldare non devono causare attacco intercristallino,
ossidazione intercristallina o impoverimento della lega del metallo base.
In caso di saldatura manuale l’operatore deve essere opportunamente qualificato in modo da poter
eseguire correttamente la saldatura da effettuare.

PROSPETTO DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE

TIPO DI
CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE PROVA
Aspetto visivo Importante NM
Difetti di inizio/fine saldatura Importante NM
Esame macrografico Importante M
Esame micrografico Importante M

Prova di durezza Importante M


Esame con liquidi penetranti Importante NM
Esame magnetico Importante NM

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Esame mediante ultrasuoni Importante NM
Composizione chimica del materiale d’apporto Importante M

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Automobiles ALLEGATO 1
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CONDIZIONI
CARATTERISTICHE LIMITI

CMD
DI PROVA
Sono ammessi pori e soffiature affioranti secondo i
limiti indicati di seguito:

Classe
Saldature
Saldature Saldature
report o
Difetti importanti secondarie
critiche
Ogni 40 mm di lunghezza del cordone


Pori affioranti
Aspetto visivo § 3.1 Ø ≤ 0,7 mm
5 10 20

Mod.
Soffiature
affioranti 3 5 7
Ø ≤ 2 mm

6
Non sono ammesse rotture e cricche né sul materiale
base né sul materiale di apporto.

Edizione
Non sono ammesse bruciature passanti.
Difetti di inizio/fine saldatura § 3.2
Non sono ammesse cricche o bruciature né sul
cordone né nella zona influenzata dal calore.
Aspetto macrografico § 3.3 Le incisioni marginali, le dimensioni del cordone,
l’eccesso di penetrazione e l’incompleta penetrazione
devono essere conformi ai rispettivi punti del § 3.3.1
Non sono ammesse microcricche e ossidazioni al
bordo dei grani.
Esame micrografico § 3.4 La struttura del materiale base nelle zone
termicamente alterate della saldatura deve essere
conforme ai punti del § 3.4.1.
Prova di durezza § 3.5

CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DELLA FIAT GROUP AUTOMOBILES S.p.A.
§ 3.6.1
Non sono ammesse rotture, cricche, mancanze di
Esame con liquidi penetranti e Norma
fusione o difetti passanti.
0.00025/01

IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO' ESSERE RIPRODOTTO NÈ PORTATO A


Esame magnetico § 3.6.2 Secondo Norma 0.00024/01

Esame mediante ultrasuoni § 3.6.3 Secondo Norma 0.00028.

Composizione chimica del


§ 3.7
materiale d’apporto
RISERVATO

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