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Valutazione del dolore e strumenti di

rilevazione

Milano, 24 maggio 2006


A.F.D. L. Lunghi
A.F.D. T. Suardi

© IEO 2004

Il dolore è una delle esperienze umane più


più

Comuni, eppure è sempre in grado di

sorprendere e imporre un continuo sforzo

di apprendimento e di adattamento.

© IEO 2004

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Il dolore è una delle esperienze umane più
più

Comuni, eppure è sempre in grado di

sorprendere e imporre un continuo sforzo

di apprendimento e di adattamento.

Nessuno dovrebbe dirsi esperto in dolore,


perché
perché il dolore mantiene una dimensione
di novità
novità: per il modo di manifestarsi, per
le cause che lo scatenano o per le nostre
reazioni.

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Perché valutare il dolore

f Cura del paziente oncologico

f Stima della presenza di dolore nelle fasi terminali


della patologia che raggiungono il 100%

f Stima della presenza di dolore nella fasi avanzate


di malattia pari al 75%

f Non sottostimare il dolore post chirurgico

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Perché valutare il dolore
f Permettere al paziente di narrare il suo dolore
come parte della sua malattia ma anche nella sua
storia personale e le ricadute che tale sintomo ha
nel contesto sociale

f Permettere la nascita di una relazione paziente


operatore e contesto familiare

f Cercare di capire le aspettative che il paziente ha


nei nostri confronti

f Ottenere collaborazione

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Perché valutare il dolore

Personalizzare l’assistenza per


dare importanza all’individuo.

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La rilevazione

La narrazione del paziente ha

bisogno di essere

ricondotta alla concretezza.

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La rilevazione

La difficoltà dell’operatore è quella di

comprendere il linguaggio della

narrazione diversa in ogni paziente

come la storia che l’ha prodotta.

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La rilevazione

L’operatore nella relazione offre la sua


competenza al fine di arricchire la
narrazione del paziente di particolari e
dati necessari alla comprensione
dell’evento.

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La rilevazione
L’operatore nella relazione offre la sua
competenza al fine di arricchire la
narrazione del paziente di particolari e
dati necessari alla comprensione
dell’evento.
Competenza = conoscenza tecnica per rintracciare i segni
del dolore e della malattia.
= esperienza per prevedere l’evoluzione e
l’andamento/ricorrenza del sintomo.

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La rilevazione
Il percorso dell’infermiere e del malato dentro il suo
dolore, permette ad entrambi di capire il dolore e
tradurlo in problemi.

DESCRIVIBILI

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La rilevazione
Il percorso dell’infermiere e del malato dentro il suo
dolore, permette ad entrambi di capire il dolore e
tradurlo in problemi.

DESCRIVIBILI
MISURABILI

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La rilevazione
Il percorso dell’infermiere e del malato dentro il suo
dolore, permette ad entrambi di capire il dolore e
tradurlo in problemi.

DESCRIVIBILI
MISURABILI
AFFRONTABILI

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La rilevazione
Il percorso dell’infermiere e del malato dentro il suo
dolore, permette ad entrambi di capire il dolore e
tradurlo in problemi.

Ecco la nascita di scale e questionari


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Scale di valutazione

Gli strumenti di misurazione si sono basati


tradizionalmente su dati soggettivi, ponendo
l’attenzione sulla sensazione, sulla sofferenza e sul
comportamento del paziente.

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Scale di valutazione

Le scale di valutazione possono indagare:


f Sede
f Intensità
f Insorgenza
f Durata
f Concomitanza
f Sintomi associati
f Comportamenti

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Scale di valutazione

Le scale di rilevazione del dolore di natura


soggettiva possono essere:

MULTIDIMENSIONALI

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Scale di valutazione

Le scale di rilevazione del dolore di natura


soggettiva possono essere:

MULTIDIMENSIONALI

UNIDIMENSIONALI (SINGOLE)

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Scale MULTIDIMENSIONALI

DIARIO DEL DOLORE

È L’ESPOSIZIONE PERSONALE SCRITTA CON


ANNOTAZIONE DEL DOLORE IN RELAZIONE AD
ESPERIENZE E COMPORTAMENTI QUOTIDIANI.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

DIARIO DEL DOLORE


VANTAGGI :
fpossibilità di valutare quotidianamente i
mutamenti delle condizioni patologiche e la
risposta alla terapia
fPossibilità di rilevare la presenza di ansia del
paziente
fPossibilità di una registrazione più accurata
dell’assunzione dei farmaci rispetto alla
memoria

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Scale MULTIDIMENSIONALI

DIARIO DEL DOLORE


SVANTAGGI :
fperformances status non adeguato che
richiede supporto esterno
fRichiesta di continuità nella compilazione

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Scale MULTIDIMENSIONALI

MAPPA DEL DOLORE


Utilizzo di un disegno che rappresenta la figura
umana sul quale sono riportate le sedi e
l’irradiazione del dolore avvertito.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

MAPPA DEL DOLORE

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Scale MULTIDIMENSIONALI

MAPPA DEL DOLORE


VANTAGGI :
fSemplicità del metodo (anche in ambito
pediatrico al di sopra degli 8 aa)

fRegistrazione in cartella clinica

fFacile consultazione

fRipetibile nel tempo

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Scale MULTIDIMENSIONALI

MAPPA DEL DOLORE


SVANTAGGI :
fNon misura l’intensità reale del dolore (sede e
estensione)

fCorporeità del dolore e non la visione olistica


del problema

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Scale MULTIDIMENSIONALI

SCALA DELLE
ESPRESSIONI
FACCIALI DEL DOLORE
Consiste generalmente in una serie di disegni
raffiguranti diverse espressioni facciali, che
rappresentano le variazioni di gravità del
dolore.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

SCALA DELLE
ESPRESSIONI
FACCIALI DEL DOLORE
Utilizzo in pediatria

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Scale MULTIDIMENSIONALI

QUESTIONARI
Sono composti da un elenco di parole che
descrivono la dimensione:
Affettiva
Sensoriale
Cognitiva
del sintomo dolore, correlate da scale che danno
un’indicazione numerica.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

f MPQ (McGill Pain Questionnaire 1975)


f BPI (Brief Pain inventory) –versione abbreviata del
precedente

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Scale MULTIDIMENSIONALI
Riv.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

BPI

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Scale MULTIDIMENSIONALI

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Scale MULTIDIMENSIONALI

QUESTIONARI

Vantaggi ovvi e certi

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Scale MULTIDIMENSIONALI

QUESTIONARI
Svantaggi

fDifficoltà nella comprensione degli aggettivi


riportati e che spesso non fanno parte del
linguaggio comune.

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Scale MULTIDIMENSIONALI

QUESTIONARI
Svantaggi

fDifficoltà di somministrazione in pazienti con


ridotta capacità e lucidità.

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA VERBALE
VRS 1948

Le scale definiscono l’intensità del dolore come:


Dolore assente, lieve, fastidioso, penoso, orribile,
atroce.

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA VERBALE

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA VERBALE
Vantaggi

fSemplicità e agevolezza di somministrazione

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA VERBALE
Svantaggi

fNumero ristretto di termini di rappresentazione


del dolore, meno sensibile.

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA NUMERICA
NRS 1978
E’ una semplice scala che consente al paziente di
indicare un numero tra 0 e 10 per
rappresentare il livello del dolore
0 = nessun dolore
10= massimo dolore immaginabile

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA NUMERICA
NRS 1978

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA NUMERICA
Vantaggi
f non richiede una perfetta coordinazione visiva e motoria

f gradita ai pazienti con difficoltà a scrivere e a mantenere la


concentrazione

f facilmente somministrabile

f numero ristretto di termini di rappresentazione del dolore,


meno sensibile

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA NUMERICA
Svantaggi

f Numero ristretto di termini di rappresentazione del


dolore, meno sensibile.

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA ANALOGICA
VISIVA
VAS 1976

E’ la rappresentazione visiva dell’ampiezza del dolore


che un paziente dichiara di avvertire.

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA ANALOGICA
VISIVA
VAS 1976

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA ANALOGICA
VISIVA
VAS 1976
Vantaggi

f Di ampio utilizzo indipendentemente dal linguaggio


f Facile ripetibilità
f Semplicità
f Utilizzabile anche in pediatria sopra i 7 aa

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SCALE UNIDIMENSIONALI

SCALA ANALOGICA
VISIVA
VAS 1976
Svantaggi

f Tratta l’esperienza del dolore come monodimensionale

f Evidenzia l’intensità rispetto agli altri fattori

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LA RILEVAZIONE ,QUANDO?
Accettazione del paziente:
f Conoscere e stabilire un rapporto anche nel contesto
familiare
f Adeguare il linguaggio alla persona in rapporto all’età,
scolarità e problematiche fisiche
f Cercare di ottenere collaborazione
f Comprendere l’impatto del sintomo sulle attività di vita
f Stabilire una rilevazione di base della sintomatologia
dolorosa
f Cercare di capire le aspettative del paziente
f Dare importanza alla personalizzazione dell’assistenza
f Rendere consapevole dell’eventualità del dolore
f La terapia impostata (anche non tradizionale)

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LA RILEVAZIONE ,DOVE?

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LA RILEVAZIONE ,QUANDO?
Rilevazione della scala di dolore tre volte/die
f Prima rilevazione con l’esecuzione dei bilanci e la
somm. Della terapia
f Seconda rilevazione alle ore 13.00, che coincide
con il posizionamento a letto del paziente e con il
riposo post prandiale
f Terza rilevazione prima del riposo notturno
(rilevazione dell’ansia che la notte scatena

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LA RILEVAZIONE ,QUANDO?

Modificare la frequenza di rilevazione del dolore per


specifiche problematiche

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LA RILEVAZIONE E LA
REGISTRAZIONE

DOVE????

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Scheda di monitoraggio del dolore

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Scheda di monitoraggio del dolore


cronico

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Scheda di monitoraggio del dolore
cronico

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LA RILEVAZIONE

MOTIVAZIONI ALLA SCELTA

fPresenza costante nelle 24 ore


fInstaurarsi di un rapporto diretto con il
paziente che sente meno soggezione
nell’apertura e nella confidenza
fCapacità di rilevare non solo l’espressione
verbale del dolore

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LA RILEVAZIONE

MOTIVAZIONI ALLA SCELTA

fRilevare il dolore interiore


fVerificare la fiducia del paziente
fCapacità di ascolto, senza trarre soluzioni
anticipate, senza deviare la comunicazione,
preferire le domande aperte
fNon smentire la percezione del suo dolore

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LA RILEVAZIONE

Mostriamoci compatti con le


decisioni mediche

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LA RILEVAZIONE

Non sentiamoci sconfitti se:


fAbbiamo la tentazione di fuggire davanti
all’espressione del dolore
fCi sentiamo impotenti (sentiamoci partecipi)

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La presenza di una scala di


valutazione del dolore nella
documentazione clinica è
considerato un fattore
fondamentale di qualità
dell’assistenza dei malati.

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