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ca

ETTO
PROGETTO
N O R M A I T A L I A N A C E I

bli

a
ub

lic
Progetto Data Scadenza Inchiesta
Dat
D

C. 1030 15-09-2009
1

p
Data Pubblicazione

sta

bb
2009-…
Classificazione
hie
31-35/A

pu
Titolo
nc

Costruzioni
uzioni elettriche per atmosfere esplosive per
er la pre
prese
presenza di
gas
ni

Guida
ida di applicazione della Norma CEI EN 60079-10
0079- (CEI 31-30)
3
Clas
Classificazione
las
ss
ssi dei luoghi con pericolo
colo
o d’es
d’esplosione per
oi

sta
la pr
pre ie
e infiamm
presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili: esempi
ett

di ap
applicazione
og

hie
Pr

Title

a
nc

lic
bb
ni

pu
PREMESSA

Il presente progetto riguarda modifiche ad alcune parti della Guida CEI 31-35/A.
a modifich
sta
i

In particolare le modifiche
fiche riguardano:
rigu
rig
hie
tto

Appendice
ce GE: Esempio
ice Esem GE-1 e nuovo Esempio GE-8.
Appendice
dice GF: Esempio
ndice Ese GF-2; Esempio GF-4; Esempio GF-5.
inc
ge

in

1
o
o

ett
Pr

og

CEI COMITATO ELETTROTECNICO


OTECNICO ITALIANO
OTECNIC I
Pr

AEIT FEDERAZIONE ITALIANA DI ELETTROTECNICA, ELETTRONICA,


RONICA, AUTOMAZIONE,
AUTO
AU INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
CNR CONSIGLIO NAZIONALE
ALE
AL E DELLE
DEL RICERCHE
Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb
Appendice GE
A
App

lic
Esempi di classificazione
ficazione
cazio dei luoghi con pericolo di esplosione
ne

pu
sta

bb
Esempio GE-1

Impianti di trasporto
to e distribuzione
orto di del gas naturale di rete a diverse pressioni d
di
hie
esercizio: da 15 000 kpa
kp a 2 kpa relativi (da 150 bar a 20 mbar)

pu
GE-1.4 Caratteristiche
atteristi
terist delle sorgenti di emissione (SE)
nc

Modificare quarto capoverso come segue:


are il qu
qua
ni

I tipi di disp
dispositivi di tenuta delle flange presi in considerazione
dispo one sono quelli dell’art.
d GB-3.1
dellaa Guida CEI 31-35.
oi

sta
Cancellare
Cancell
Cancellar gli alinea 1), 2) e 3).
ett

Aggiungere
Aggi
Aggiun il nuovo esempio GE-8
Esempio
Es
Esem GE-8
og

Interventi
In sulla rete di distribuzione del gas naturale
aturale bassa pressione
rale in bas
hie
Pr

GE-8.1 Generalità

Oggetto del presente esempio, è la valutazione


azione della zona
zo pericolosa prodotta dalle emissioni
di gas naturale nel corso di interventi eseguiti
eguiti sulla rete di distribuzione del gas in bassa
pressione.

ca
nc

GE-8.2 Campo di applicazione

li
La valutazione si riferisce agli interventi di manutenzione
ma
m eseguiti sulle condotte di 7 a speciee

bb
(ex DM 16/04/08 1), cioè condotte otte con pressione
pre
pr massima di esercizio (MOP) inferiore od
uguale a 0,004 MPa (0,04 ba bar). Poiché
oiché il prevalente campo di impiego di tali condotte, è la
ni

distribuzione del gas naturale


urale a livello di utenza, ci si riferirà alla pressione di esercizio
o d izio
io di
pu
0,002 MPa (0,02 bar) ± 20% 0% tiptipica della distribuzione cittadina. Gli interventi in oggetto
tipic ggetto
possono essere eseguiti uiti anche su condotte esercite normalmente a pressione superiore, periore,
erior
previo abbassamento temporaneo
temporane della pressione di rete al predetto valore. Le condo condotte
ondo e d di
sta

altra specie, oppure esercite


ercite con
co condizioni e finalità differenti, non sono oggetto
ggetto della
oi

presente appendicece e quindi


q richiedono
rich una valutazione specifica.

La presente valutazione
alutazione applica agli interventi sulla rete, eseguiti mediante
zione si ap te intercettazione
interc
hie

del flusso di gas attraverso l’introduzione manuale nella condotta, a circuito


as operata attrav
at circuit aperto, di
palloni otturatori
ratori ed in ccui il diametro del foro praticato per introdurreurre
rre il ddispositivo di
intercettazione,
one, non è superiore
zione, super
s a tre pollici (76,2 mm).
ett

nc

La zonana pericolosa ris


risultante non deve interferire con le strutture
utture adiacenti
a (edifici,
illuminazione
nazione pubblica etc.); in caso contrario, devono essere considerate
one pub c nside altre modalità
ni

esecutive.
cutive.
ve.
og

oi
ett

1 Decreto Ministeriale 16 aprile 2008 "Regola tecnica per la progettazion


ogettaz
progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e
Pr

og

sorveglianza
s
sorveg delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non
inee dir
d
superiore
supe a 0,8".

Progetto 1
Pr

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Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb
GE-8.3 Termini e definizioni

lic
Ai fini del presente esempio si applic
applican
applicano i seguenti termini e definizioni.

pu
Rete di distribuzione del gas
gas:: Sistema
S sociati
di condotte e di impianti ad esse associatiati che,
partendo dall'impianto di pr
pro duz
produzione otto (inclusi),
o dall'impianto di prelievo da metanodotto
one del gas fino agli impianti di derivazione di utenza,, questi ultimi
consente la distribuzione ultim

sta

bb
esclusi.

Condotta: Insieme e di tubi,


tubi valvole, giunti isolanti, pezzi speciali ed accessori
ori uniti tra loro
lor per
pe
hie
la distribuzione del
el gas.

ominale
minale della condotta (DN): Designazione dimensionale
Diametro nominale ale numerica comcomune a

pu
menti
enti di una stessa tubazione all'infuori di quelli designati mediante
tutti gli elementi iante il loro
lo d diametro
nc

esterno o con la l dimensione di filettatura. E' un numero arrotondato ondato


ato utilizzato
utilizza ai fini di
riferimento o e ch
che è collegato approssimativamente alle dimensioni di fabbricazione
fabbricaz
fabbricazione.
ni

sione m
Pressione massima di esercizio (MOP): Pressione massima ma a cui le condotte
cond
co possono
se e imp
essere amento.
ento.
impiegate in continuo in condizioni normali di funzionamento.
oi

sta
Pallone o azione
zione del flus
otturatore: Dispositivo utilizzato per l'intercettazione flusso del gas all'interno
della con
c
condotta.
ett

GE-
GE ti di distribuzione
GE-8.4 Descrizione schematica degli impianti distrib
distribu del gas in bassa
og

azione
ne utilizza
pressione e della tecnica di intercettazione utilizzata
hie
stituita,
tituita, solitam
La rete di distribuzione del gas naturale è costituita, solitamente, da una struttura magliata di
Pr

condotte che sono realizzate, in genere, con tre differenti mmateriali costruttivi:

x acciaio;
x polietilene;

ca
inc

x ghisa.

li
bb
I diametri nominali delle condotte te in ghisa o in acciaio vanno di norma da un minimo di 50 mm m
ad un massimo di 600 mm, mentre per quelle in polietilene il diametro esterno varia
entre pe aria
mediamente tra 50 mm e 315 mm. La tipologia di materiale costruttivo determina sia a la
tipologia di intervento manutent
manutentivo,
anuten sia il conseguente dimensionamento delle e zone
pu
pericolose. Per poter effettuare
ttuare la manutenzione
m ordinaria/straordinaria sulle reti inn bass
bassa
in

pressione sono utilizzati otturatori (vedi Figura 1), le cui caratteristiche di dettaglio
ati palloni ott de agli
agl
sono reperibili sul catalogologo del Fornitore2. Per gli interventi su tubazioni in
alogo acciaio si
n accia
sta

utilizzano palloni otturatori


ott provvisti
i pro
pr di calotta protettiva anticalore, in fibra ra di vetro
albuminizzata, che
he vengono
vengo inseriti nella tubazione, orientando il lato provvisto
to di protezione
pro
pr
verso l'estremità
à interessata
teressat dalla saldatura.
hie
tto

inc
e

in
og

o
ett

2 pallo
Il pallone o
otturatore 'aria di lattice
è costituito normalmente da una camera d'aria la naturale in un unico pezzo,
provv
provvista allone
ne è mon
di una fodera in poliestere gommato antistatico; il pallone m
montato su un tubo zincato con attacco
idoneo per il dispositivo di gonfiaggio adoperato, ed è munito nito
o di va
valvo
valvola a sfera in ottone e tappo conico
Pr

og

scorrevole
s
scorre in gomma; può essere provvisto inoltre di manometrometro per
nometro pe
p il controllo visivo della pressione di
gonfiaggio
gonfi e di altri accessori o diverse configurazioni.

Progetto 2
Pr

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bli

a
ub

lic
sta

bb
hie

pu
nc
ni

ri
Figura GE-8-1 Palloni otturatori
oi

sta
L’intervento complessivo, in condizioni normali, è suddivisibile
L’interven
L’interv sibile seguenti cinque fasi.
ibile nelle seg
ett

1) P
Preparazione dell’intervento - Esecuzione dello
Pre o scavo, predisposizione
cavo, pred
predi di un numero
adeguato di palloni otturatori (almeno uno in più rispetto al
ad a numero necessario, per
sopperire ad eventuali danni riportati durante
e l'inserimento),
l'inserimento
seriment del diametro appropriato,
og

sottoposti preventivamente a prova di gonfiaggio,


g gio, per escludere eventuali difetti di
nfiag
fabbricazione. Realizzazione di un collegamento
mentoo equipotenziale
equipo
equipote tra le parti metalliche che
hie
vengono sezionate 3.
Pr

2) Intercettazione del flusso di gas - Esecuzione


secuzione
cuzione di ddue fori, uno a monte ed uno a valle
del tratto interessato; inserzione dei dispositiv di intercettazione (precedentemente
ei dispositivi
bagnati con acqua per facilitarne l'inserimento
serimento stesso) in corrispondenza dei punti di
foratura 4.

ca
inc

3) Bonifica del tratto intercettato


ato - Elimina
Eliminazione del gas residuo presente nel tratto
intercettato mediante iniezione
one di gas inerte
ine in corrispondenza di uno dei due punti

li
intercettati.

bb
4) Esecuzione dell’intervento
en pu
5) Spurgo della tubazioneone e - Eliminazione
Elimi
Elim dell’aria infiltratasi nel tratto oggetto di intervento
tervento
rvento
in

mediante rimozione e di un punto d di intercettazione: sotto la spinta del gas iniettato at in un


uno
dei due punti di intercettazione
tercettazion l’aria viene espulsa dall’altro punto di intercettazione
tercettazione zione (che
azione ch
sta

viene lasciato “aperto”” verso l’ambiente).


l’
hie
tto

inc
e

in
og

o
ett

3 Il collega
col
collegamento deve essere comunque eseguito sulle tubazioni metalliche
metallic
Pr

4
og

I rela
In visto
relazione alla tipologia di materiale della tubazione, è previsto o l'inserimento
l'inser
l'inse di un secondo pallone otturatore
co
in corrispondenza aticati
cati nella tubazione.
di ciascuno dei fori di intercettazione praticati t

Progetto 3
Pr

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bli

ca
p ub

li
Fase Descrizione Durata emissione
one

sta

b
ssuna
na
Nessuna
P
Preparazione intervento
missione
emissione

b
hie

u
Foratura della tubazione e intercettazione
1-3 s per foro
flusso

p
n

Bonifica del tratto intercettato 10-60 s ( 5)

a
o
ett

st
Nessuna
og

Esecuzione dell’intervento
ento
emissione
e
Pr

h i
Spurgo della tubazione
azion 10-60 s ( 5 )

ca
inc

Tabella 0-1 Schema riassuntivo


untivo delle fas
fa
fasi di intervento in condizioni normali

bli
GE-8.5 Condizioni anomale di emissione
missione
L’intervento in oggetto può presentare
pre
b
re imprevisti che sono in grado di determinare aree un
pu
prolungamento dell’emissionesione durante la fase di intercettazione della tubazione (fase 2).
ne dura
durant ). Nel
in

corso dell’operazione di inserzione i palloni otturatori possono infatti riportare danni da ni che
ch
risulterebbero evidentii solo duran
durante la fase di gonfiaggio, richiedendo la rimozione
dur mozione
zion d del
sta

dispositivo di intercettazione
ione e la relativa sostituzione. In tal caso l’emissione one potrebbe
ne potr
perdurare per tempi
mpi superiori
sup a quelli di un intervento ordinario. Per simulare tale
ale evento, si è
e even
considerato un tempo
empo emissione di 10 s a piena sezione (l’intera area del foro).
po di e
em oro). Tale tempo
ro). Ta
è sufficiente per
er farr raggiungere
raggiunger
raggiun all’efflusso la condizione di regime.
hie
tto

nc
ge

ni
oi
o

ett
Pr

5
og

I caso di tratti di tubazione particolarmente estesi e di diametro


In metro
ro consi
cons
considerevole, tali valori possono aumentare
in modo
mo sensibile.

Progetto 4
Pr

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bli

a
relativ caratteristiche
GE-8.6 Sostanza infiammabile e relative

ub

lic
o riferiti 20°C
I valori riportati in tabella sono 20 e 101325 Pa

p
à di
Unità
Pos. crizione
Descrizione Simbolo Valori

sta

bb
isura
ra
misura
Gas
1 Nome o denominazione
enomina
enominaz - -
hi e
naturale
2 Formula
la o composizione
com - - -

pu
nc

3 Numero
mero
ro di identificazione
id
i CAS - 68410-63-9
9 -
4 Temperatura
mpera
mperat di infiammabilità T inf <0 °C
ni

5 Densità
Dens
Densi relativa all’aria del gas - 0,564
564 p.u.
p
Rap
Rapporto tra i calori specifici
oi

6  ,31
1,31 -

sta
((c p /c v )
ett

7 Massa molare M 17,77 kg/kmol


4,4
4,43 % vol
8 Limite inferiore di esplodibilità LEL
L
og

0,0327
0,0 kg/m 3
hie
9 Temperatura di accensione T acc 482 °C
Pr

10 Gruppo di costruzioni - IIA -


11 Classe di temperatura - T1 -

ca
GE-8.7 Sorgenti di emissione
nc

L’emissione si verifica dai fori che vengono praticati


p lungo la generatrice superiore della

li
tubazione; il diametro del foro dipende
nde dalle dimensioni
d della condotta e va da un minimo dii
un pollice (25,4 mm) ad un massimo di tr tre pollici (76,2 mm) 6. La modalità emissiva può
uòò

bb
essere duplice:
ni

pu
1. condizioni normalii
x emissionene all’atto de
della rimozione del dispositivo di foratura del ttubo
bo (la
(
fuoriuscita
ta di gas a
avviene a piena sezione per il tempo necessario ad
av inserire
d ins i
sta

nel foro
or di emissione
emission il/i dispositivi di intercettazione);
i

x missione
sione durante la fase di gonfiaggio dei dispositivi di intercettazione
emissione interce
terc
(l’emissione
missione avviene
av da una sezione ridotta sia dalla presenza a dei dispositivi
dis di
hie
tto

intercettazio
intercettazione, sia dalla presenza di elementi impiegati qualii tampon
tampone);
x emissione nell
nelle fasi di bonifica e spurgo (emissione dal foro
oro pa
par
parzializzato per
far fuoriuscir
fuoriu
fuoriuscire il gas o l’aria all’interno della condotta);
inc

x emissi
emissione ercettaz
all’atto della rimozione del dispositivo di intercettazione (emissione a
pie
piena se
sezione rimu
che dura per il tempo necessario a rimuovere totalmente i
ge

dis
disposi
dispositivi di intercettazione e a serrare il tappo previs
revi
previsto per la chiusura del
in

foro p
fo praticato lungo la tubazione)
o
o

ett
Pr

6
og

O
Ordina
Ordinariamente, i fori praticati hanno diametro di uno-due pollici,
lici, rara
ra
raramente si eseguono fori di tre o anche
quattro
quatt pollici.

Progetto 5
Pr

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sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
2. condizioni anomale

bb
ƒ emissione che avvieneavvien in corrispondenza di imprevisti che possono ssono
no

lic
uoriuscite
riuscit di gas prolungate; tale emissione si modellizza
determinare fuoriuscite dellizza

pu
ipotizzando unaa fuor
fuoriu ettazione
fuoriuscita di gas a piena sezione dal foro di intercettazione
per un tempoo sufficie
suffi
sufficiente a raggiungere la condizione di regime.

sta

bb
sioni
Delle suddette emissioni oni si considera la più gravosa, cioè quella che si verifica
rifica durante la
one
fase di intercettazione e dell
de E-8.5). Le fas
della tubazione (fase 2), in condizioni anomale (GE-8.5). fasi di
bonifica e spurgo si consi
considerano meno gravose delle emissioni che si possono sono
ono verificar
verificare nel
nella
hie
ttazione
azione della tubazione, in quanto, per la maggior parte
fase di intercettazione arte del fenomeno
fenom le
emissioni sono o già parzialmente
pa diluite dall’aria (nella fase di spurgo) o dal gas inerte
ine ((nella

pu
ica).
a).
fase di bonifica).
nc

po di zona
GE-8.8 Tipo z
ni

ndizioni
izion di esercizio normale, l’emissione di gas (emissione
In condizioni ne di grado
do primo)
pri determina la
azione d
formazione lativame
a
di una zona pericolosa (ZONA 1) di estensione relativamente mita e circoscritta
limitata
oi

a zona
alla zo a di
d intervento. Inoltre l’emissione perdura per un breve
revee periodo,
period tale da far assumere

sta
all’evento
even un carattere di transitorietà.
ett

Raramente, in occasione di guasto del dispositivo di intercettazio


Rarame
Raram intercettazione
ntercettazi oppure di errore di
attuazione della procedura di intervento, si può verificare
att
attuaz rificare una situazione di emissione
anormale (GE-8.5), durante la quale l’emissione si protrae
an
anor ae sufficientemente
suffic
sufficie a lungo da poterla
og

valutare in condizione di regime.


va
hie
In tal caso la zona prodotta (ZONA 2) ha estensione
ensione che può
pu essere valutata analiticamente
p
Pr

con le relazioni di cui alla Guida CEI 31-35.

In considerazione delle peculiarità dell’intervento


tervento che prevede
p una presenza della emissione
comunque limitata nel tempo, conviene riferirsi unico tipo di zona che, a vantaggio della
rirsi ad un u
sicurezza, verrà nel seguito definita come
ome zona 1.

ca
inc

GE-8.9 Estensione della zona pericolosa


ericolosa
olosa

li
Sulla base delle simulazioni e delle prove sperimentali effettuate sul campo, si possono o

bb
determinare le seguenti estensioni zona pericolosa, in buon accordo con i calcoli che
sioni della zo e
possono essere eseguiti con le formule
mule di cui
c alla Guida CEI 31-35. pu
in

Dimensione
ione foro Qg a c
[kg/s] [m] [m]
sta

1 pollice
ollice 50 mm 2
e=5
506 0,021 4 3
2
hie

2 pollici
ci = 202
2026 mm 0,084 6 4
tto

4560 mm 2
3 pollici = 4 0,188 7,3 5
inc
ge

o in
o

ett
Pr

og

Progetto 6
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
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a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
La zona pericolosa (vedi Figura 2)) è costitu
costi
costituita dall’inviluppo delle zone costituite da:

bb
x cono avente centro sul
ul foro d 2
di emissione, emi-angolo al vertice  di circa 20 ed

lic
altezza a;

pu
x ametro
metr p
cilindro avente diametro pari alla larghezza dello scavo (b) ed altezza a.

sta

bb
c
hi e

pu
nc
ni

a
oi

sta
D
ett
og

hie
Pr

ca
inc

li
Figura GE-8-2 Zona pericolosa
colosa originata
origina durante l'esecuzione dell'intervento
origin

bb
GE-8.10 Prescrizioni pu
Il cantiere deve essere delimitato,
delimitato
limita prima che vengano eseguite operazioni che possano ossano
ssano
determinare il rilascio dii gas, mod tale che sia compresa al suo interno la zona pericolosa;
s, in modo ricolosa;
colos
in

la delimitazione deve essere rimos rimossa, solo dopo il termine delle operazioni che possono
e po
p son
sono
determinare il rilascio di gas 7. Deve
Dev
De inoltre essere affisso, ben visibile, il cartello (vedi Figura
F
Fi
sta

) che segnala l’esistenza


siste di un area in cui può formarsi un'atmosfera esplosiva va (DLgs
siva (DL n.
81/08, art. 293, commama 3 3) 8.
hie
tto

inc
e

in
og

o
ett

7 Ovviam
Ovviamente nto anche
il vincolo sulla rimozione delle barriere deve tener conto anc degli altri aspetti di sicurezza che
non rrigua sfera
era esplos
riguardano strettamente il rischio di formazione di un’atmosfera esp
esplosiva.
Pr

8
og

D
Decret
Decreto colo 1 della
Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 "Attuazione dell’articolo dell legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia
d tutela
di tut della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro"..

Progetto 7
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb

lic
pu
sta

bb
hie
Figura GE-8-3
-3 Segnale di avvertimento per indicare le aree in cui possono
3 Segn sono formarsi
formars
form
atmosfere esplosive

pu
nc

Nelle fasi dell'intervento


del
dell che comportano la fuoriuscita di gas, s, all’interno
all’inte della zona
ni

pericolosa,
olosa, deve essere fatto divieto di fumare, dell’uso di fiamme
osa, d mm libere,
ere, tetelefoni cellulari e,
telefo
più in
n generale,
gener
gene di apparecchi non idonei ad essere impiegati in ZONA
ZON 1
oi

sta
In
n tutti i casi
c in cui si ha a che fare con tubazioni metalliche
e o che a seguito
he seg del sezionamento
possono importare nello scavo potenziali differenti e pericolosi, deve essere prevista
posson
ett

l’equipotenzializzazione dei diversi tratti.


l’equi
l’equipo

Perimetralmente allo scavo devono essere posizionati


Peri
Pe ati estintori portatili, in numero sufficiente.
stintori p
po
og

Gli utensili adoperati devono rispondere a quanto


G o indicato nella Norma UNI EN 1127-1,
anto
hie
appendice A 9.
Pr

Successivamente alle fasi lavorative che determinano


minano la fuoriuscita di gas, accertare, con
apposito strumento rilevatore, l'assenza eventuali ristagni di gas, prima di iniziali
a di eventua
lavorazioni che possano costituire fonti di ignizione.
gnizione.

ca
inc

li
bb
pu
in

sta
hie
tto

inc
ge

o in
o

ett
Pr

9
og

N
Norma e dell'esplos
UNI EN 1127-1 "Atmosfere esplosive. Prevenzione ell'esplo
dell'esplosione e protezione contro l'esplosione.
Parte 1: Concetti fondamentali e metodologia.

Progetto 8
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb
A
Ap
Appendice GF

lic
L
Luoghi particolari

pu
esempio
empio GF-2 come segue:
Modificare il titolo dell’esempio

sta

bb
Esempio GF-2
zione au
Luoghi di riparazione autoveicoli
hie
GF-2.1 Campo
mpo
po di applicazione

pu
nc

Secondo capoverso,
povers secondo alinea:
capovers
Sostituire “l’Appendice
re “l’App
l’App GF-1” con “l’Esempio GF-1”.
ni

GF-2.2
-2 2 Condizioni richieste
C
oi

sta
GF-2.2.
GF-2.2.1 Condizioni generali
Punto f) Settimo alinea:
ett

Sostituire
So
Sostit “fonti di scintille” con “sorgenti di accensione
ne (es. scintille)”.
es. scintille
og

hie
Pr

ca
inc

li
bb
pu
in

sta
hie
tto

inc
ge

o in
o

ett
Pr

og

Progetto 9
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
Esempio GF-4

bb
Laboratori chimici

lic
ome
me segue:
Riscrivere l’articolo GF-4.3 come segu
segue

pu
GF-4.3 azione
zione
Campo di applicazione
Il presente esempio si app p ca a
applica si dei rischi
ai laboratori chimici ove possono manifestarsi
i
associati alla presenza di gas infiammabili.

sta

bb
boratori
Sono compresi laboratori ratori farmaceutici, di ospedali, di ricerca e sviluppo ppo di sintesi e
lisii chim
preparazioni, analisi chimic in
chimica per controllo di processo o di produzione, analisi chimica i
hie
l
tracce, didattica a vari livelli, biologici in cui si usano prodotti chimici, ecc.,, sempre con la
presenza delle sopra citate
c sostanze.

pu
Sono compresiresii i lab
laboratori di analisi di polveri combustibili; tuttavia, i requisiti
uisiti sono qu
quelli che
nc

pplicazio
licazio
trovano applicazione ida asportazione
per le polveri, in particolare la pulizia e la rapida asportazion did polvere
mente fuoriuscita.
eventualmente fu
ni

Sono compom es inoltre i laboratori di analisi di polveri combustibili,


compresi li, per i quali
qua i requisiti
esti sono quelli che trovano generale applicazione per le polveri,
richiesti polve in particolare
partic
partico “la pulizia
a rapida
e la r pida asportazione di polvere eventualmente fuoriuscita”. a”.
oi

sta
no esclusi
Sono esc
es i laboratori dove le quantità di sostanze pericolose
icolose di pochi decimetri cubi
colose sono d
ambienti
e gli am
amb con analizzatori di processo già trattati dalla CEI 65-36 “Controllo dei
lla Norma C
ett

proce
process si”.
processi industriali – Sicurezza degli ambienti di analisi”.

GF-4.4.1
GF-4
GF Provvedimenti riferiti ai locali
og

Riscrivere gli alinea h) ed i) come segue:


Ri
R
hie
h) I sistemi di ventilazione o di climatizzazione
e non devono prevedere
p il ricircolo dell’aria e le
Pr

condotte devono essere di materiale incombustibile.


mbustibile.
bustibile.
A protezione della salute dei lavoratori atori e per la sicurezza contro le esplosioni, le
operazioni chimiche devono essere effettuate sso sotto cappa, oppure, ad esempio, nei
laboratori di analisi strumentale, predisponendo
ponendo in corrispondenza degli strumenti dai quali
edisponendo
si hanno emissioni, ad esempio i gascromatografi,
gascromatogra
scromatogr gli strumenti per cromatografia liquida

ca
ad alta pressione (HPLC), gli spettrometri,
pettrometri, ecc., dei sistemi di aspirazione localizzata (ad
metri, ec
ecc
inc

esempio, nel caso di HPLC, in n corrispondenza


corrisponden
orrisponden dei contenitori erogatori di eluenti quali il
metanolo, l’acetonitrile, ecc.), ), che sono sempre
s muniti di sfiato, e di quelli, parimenti

li
muniti di sfiato, riceventi gli scarichi. I sis
sistemi di ventilazione devono garantire, all’interno
noo

bb
del locale adibito alle analisi, almeno ci cinque ricambi dell’aria all’ora.
cin
NOTA 4 Si suggerisce di vedere
ere a
al riguardo
do il M
Manuale UNICHIM 192-3, Appendice E. pu
i) Deve essere valutata a l’opportun
l’opportunità
opport di installare un sistema di controllo di esplodibilità
odibilità
dibilità
dell’atmosfera in relazione
elazione alle caratteristiche delle sostanze presenti, v. l’Allegato
gato
ato A,
in

punto f. e di estinzione incendi.


one incend
sta

Deve inoltre essere


se valutata
utata l’opportunità
l’ di installare un sistema estinzione incendi.
ncendi.

GF-4.4.2 Provvedimenti
vvedime riferiti alle attrezzature
hie
tto

Riscrivere l’alinea
’alinea segue.
nea b) come se
b) Gli armadi
adi per deposito
madi depo di sostanze infiammabili devono essere costruiti ruiti in materiale non
ostruiti
inc

combustibile,
bustibile, ripiani atti a contenere piccoli rilasci di sostanze
tibile, con ripia ze liquide e con condotta
di aerazione
azione verso
ver ll’esterno dell’edificio che scarica l’aria lontano
ano da finestre o punti di
ge

vo dell’aria,
prelievo dell’a lontano
lo da corridoi, da aree di lavoro e da uscite
scite di ssicurezza.
Alinea
inea
a d)- ultima riga
riga, sostituire “Capitolo 4” con “articolo 4.7”.
o in
o

ett
Pr

og

Progetto 10
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
Allegato A

bb

lic
oposito
osito” e sostituire “Capitolo 4” con “articolo 4.7”.
Ultima riga, cancellare “in proposito”

pu
sta

bb
hie

pu
nc
ni
oi

sta
ett
og

hie
Pr

ca
inc

li
bb
pu
in

sta
hie
tto

inc
ge

o in
o

ett
Pr

og

Progetto 11
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
Esempio GF-5

bb
Locali o edifici pressurizzati in
n luoghi
luogh con pericolo di esplosione per la presenza dii gas,
s,

lic
vapori o nebbie infiammabilili

pu
GF-5.1 – Generalità

e ultima frase:
Aggiungere la seguente

sta

bb
e rispett
I locali o edifici, che rispet pio, sono luog
rispettano le condizioni riportate nel presente esempio, luoghi
presenta
resent
particolari che non presentano pericoli d'esplosione.
hie
GF-5.2.1 ocale
cale od
Locale o edificio
Sostituire “(v. 2.8)
.8)”” co
2.8)” con “(v. 3.16)”

pu
nc

GF-5.2.2 Ape
Apertura

re “Appendice
Sostituire Appe A” con “Allegato A”
ni

tuire GF
Sostituire GF_5.2.3 con il seguente nuovo articolo
oi

sta
GF-5.2.3
-5.2. Gas di protezione (aria di protezione)

utilizzato per mantenere in sovrapressione l’interno


Gas util
u o dell locale o per
p il suo lavaggio.
ett

Nei casi trattati dal presente esempio, tale gas è costituito


Ne stituito da
d aria priva di gas, vapori o
og

nebbie infiammabili e che verrà detta aria di protezione.


ne
neb zione.

GF-5.2.7 – Lavaggio
hie
Pr

Sostituire il primo capoverso come segue:

Passaggio all’interno del locale, di una quantità


uantità di aria
ari di protezione sufficiente ad asportare
completamente i vapori o gas esplosivi presenti
presen ti o comunque
senti com a diluirli al disotto del:

ca
Sostituire l’articolo GF-5.3 come segue:
gue:
nc

GF-5.3 Classificazione dei luoghi


oghii con pericolo
pe
peric di esplosione all’interno del locale

li
considerato

bb
Con la Norma CEI EN 60079-10 0 (CEI 31-30)
31
3 si esegue la classificazione dei luoghi con
pericolo di esplosione nell’ambiente
ambi circostante il locale.
circo
circos
ni

pu
L’interno del locale deve e essere
esser preliminarmente classificato, senza considerare are la
rare
pressurizzazione, in base
ase al tipo di zona più severa verso la quale detto locale ha almeno men
meno
un’apertura di tipo tale da non escludere
esc
es il trasferimento dell’atmosfera esplosiva esterna al
a estern
ester
sta

suo interno (v. la Norma


N CEI EN
E 60079-10, Allegato A e la Guida CEI 31-35, 5, par. 5.14).
5
oi

Questa classificazione
zione sservirà p
per la definizione dei requisiti dell’impianto di pressurizzazione,
essurizz
surizz
come indicato dii seguito.
eguito.
hie

Il locale, dopo
po il lavaggio
opo lavaggi e con la pressurizzazione in funzione, è considerato
consid “zona
artificialmente
nte non pericolosa”.
perico
pericolosa
ett

inc

GF-5.4 Requisiti
equisitii costruttivi
Requisit costr
c
GF-5.4.1
.4.1 Aperture dei locali
Ap
Sostituire
uire i primi ttre ccapoversi come segue:
stituire
in

perture (serramenti)
Le aperture (serram
(se devono essere tenute ordinariamente
e chiuse.
c iuse.
iuse
og

Esse devono avere


a
av almeno i requisiti richiesti per le aperture
ure B (v.
(v la Norma CEI EN 60079-
A).
10, Allegato A
ett
Pr

og

Progetto 12
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb
Tuttavia essi possono non essere sere
re pro
provv iano
provvisti di dispositivo di autochiusura, purché sianoo
sostati
ostati differenziali
installati dispositivi (quali pressostati d
dif ortuno
no
o finecorsa) per segnalare, con opportuno

lic
allarme, se un serramento viene ene
e lasci
lasciat aperto troppo a lungo.
lasciato

pu
GF-5.4.6 Ventilatori
6”..
Sostituire “2.8” con “3.16”.

sta

bb
GF-5.5.1 azione
ione della
Valutazione d sovrapressione minima richiesta
ostituire “di polveri” con “di atmosfere esplosive”
Primo capoverso, sostituire
hie
erso,
so, sos
Secondo capoverso, e”
sostituire “della polvere” con “di atmosfere esplosive”

GF-5.5.1.1 Valori di sovrapressione dell’aria di protezione


Valor

pu
nc

Sostituire il secon
secondo capoverso con il seguente:
cità dell
La velocità dell’aria in uscita deve essere superiore a quella delle correnti d
d’aria esterne ma
ni

eve
ve de
non deve determinare una pressione così elevata all’interno da rendere
ere dif
difficil
difficile la manovra
delle porte.
oi

sta
GF-5.5.4
-5.5. Provvedimenti da adottare nella messa in n servizio
rvizio ed iin caso di
interru
interruzi li
interruzione del sistema di pressurizzazione dei locali
ett

2) p
pre
pressurizzare il locale.

L’im
L odo da
L’immissione dell’aria deve essere effettuata in modo a favorire
favorir l’uniforme diluizione dei gas
og

o vapori eventualmente presenti,. In generale, il volume


ume di aria di protezione necessario per il
lavaggio è calcolato in almeno 5 volte il volume interno
rno del llocale
loc e dei condotti annessi.
hie
Pr

Sostituire l’articolo GF-5.6 come segue:

GF-5.6 Disposizioni finali e Verifiche

GF-5.6.1 Contrassegni

ca
nc

zato devono
Tutte le uscite del locale pressurizzato evono essere
es
e segnalate all’esterno con l’indicazione
seguente o un’altra equivalente:

li
ATTENZIONE – LOCALE PRESSURIZZATO: CHIUDERE LA PORTA
OCALE PRESS

bb
All’interno del locale, si deve
ve apporre l’indicazione della “Sovrapressione minima richiesta,
rre l’in
l’ind sta,
a, o
ni

portata dell’aria di protezione”.


one”.
pu
Un avviso deve essere installato prossimità dell’interruttore del ventilatore di pressurizzazione
nstallato in pro zz zione e
dell’interruttore generale
e del locale,
locale con
c la dicitura seguente o equivalente:
sta

“Attenzione: far funzionare


nzio ventilatore di pressurizzazione per t minuti prima di mett
il ve
ven mettere in
i

tensione l’impianto
to elettrico,
elettri
lettr per essere sicuri che l’atmosfera nel locale non sia
a pericolosa”.
pericol
perico
hie
tto

o necessario per
NOTA t è il tempo pe effettuare
effe il lavaggio secondo GF-5.2.7.

GF-5.6.2 Istruzioni
Devono essere
ere predisposte
predisp apposite Istruzioni per l’uso e la manutenzione.
ione.
e.
inc
ge

o in
o

ett
Pr

og

Progetto 13
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


Si attira l’attenzione sul fatto che il presente
esen testo non è definitivo poiché attualmente

a
sottoposto ad inchiesta pubblica e come me tale può subire modifiche, anche sostanziali

lic

a
bb
GF-5.6.3 Verifiche

lic
cale o edificio
Prima di mettere in servizio il locale e pressurizzato, occorre:

pu
x mentazion
entaz
esaminare la documentazione a;
tecnica, che deve risultare completa e chiara;
x effettuare una prova
ova d
dell sistema
s di pressurizzazione;

sta

bb
x verificare la presenza
esenza dei contrassegni di cui in GF-5.6.1;
x a presenza
verificare la presen
prese delle istruzioni di cui in GF-5.6.2;
hie
x re
effettuaree una prova
p del sistema di pressurizzazione; durante la a prova
ova deve esseessere
ato che la struttura del locale o edificio e le misure di protezione
verificato rotezione
zione siano talita da
entire
ntire ll’effettuazione del lavaggio; inoltre, deve essere
consentire sere
e verificato
verifica cche la

pu
vrapress
apress
sovrapressione minima sia mantenuta con la portata minima ma del sist sistema di
nc

ressuriz
ressurizz
pressurizzazione, con tutte le aperture chiuse in condizionii normali
rmali di funzion
fun
funzionamento.
ni
oi

sta
ett
og

hie
Pr

ca
inc

li
bb
pu
in

sta
hie
tto

inc
ge

o in
o

ett
Pr

og

Progetto 14
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009


a
lic
La presente Norma è stata
ata
ta compi
compilat
compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e
beneficia del riconoscimento
imento d cui alla legge 1° Marzo 1968, n. 186.
mento di

a
bb
Editore CEI, Comitato
ato
o Elettro
Elettrote
Elettrotecnico Italiano, Milano – Stampa in proprio
Autorizzazione
one
ne del Tribunale
Tribu
T di Milano N. 4093 del 24 Luglio 1956

lic
Responsabile: Ing. R. Bacci
R
Res

pu
Comitato Tecnico Elaboratore

sta
CT 31 – Materiali antideflagranti

bb
Altre norme di possibile interesse sull’argomento
hie

PROGETTO
pu
nc
ni
oi

sta
ett
og

hie
Pr

ca
inc

li
bb
pu
in

sta
hie
tto

nc
e

ni
og

oi
ett
Pr

og

€
Prog
Progetto Sede del
el Punto di Vendita e Consultazione
Pr

C. 1030:2009-07 – Scad. 15-09-2009 20134 Milano


Milan Via Saccardo,9
Totale Pagine 16
T Tel. 02/21006.1
2/210
2/21006.1 Fax 02/21006.222
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w ce
w.ceiw e-mail cei@ceiweb.it

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