Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Disturbi d’ansia
Murray B. Stein, M.D., M.P.H., F.R.C.P.C.
Jitender Sareen, M.D., F.R.C.P.C.
Gli autori ringraziano Sarah Marie Raposo e Cara Katz per l’assistenza nella preparazione del presente manoscritto.
333
(Sareen 2011). La Tabella 12.1 riassume prevalen- gle o di divorziato, modeste condizioni socioeco-
ze, età medie all’esordio e distribuzione per genere nomiche, scarsi supporti sociali e basso livello di
dei disturbi d’ansia nella popolazione generale de- istruzione si associano con maggiore frequenza
gli USA (Kessler et al. 2012). Tra i disturbi d’ansia, ai disturbi d’ansia. I bianchi hanno maggiori pro-
le fobie, e in particolare fobia specifica e disturbo babilità di soffrire di disturbi d’ansia rispetto alle
d’ansia sociale (Social Anxiety Disorder, SAD), sono minoranze etniche. Eventi stressogeni nel corso
le condizioni più comuni con prevalenze nel cor- della vita e maltrattamenti subiti durante l’infan-
so della vita superiori al 10%. Disturbo di panico, zia rappresentano, a loro volta, importanti fattori
disturbo d’ansia generalizzata (Generalized Anxiety di rischio per i disturbi d’ansia. Tra i fattori gene-
Disorder, GAD), agorafobia e disturbo d’ansia di tici e familiari, vi sono sempre maggiori evidenze
separazione (Separation Anxiety Disorder, SepAD) di familiarità per i disturbi d’ansia attraverso la
hanno ciascuno prevalenza nel corso della vita tra il trasmissione e il condizionamento genetici.
2 e il 7%. SAD e fobia specifica hanno un’età media-
na all’esordio più bassa rispetto agli altri disturbi
d’ansia. È importante sottolineare che la maggior Comorbilità
parte degli studi epidemiologici sui disturbi men-
tali è stata condotta negli Stati Uniti e che studi I disturbi d’ansia presentano un’elevata comor-
internazionali hanno evidenziato differenze nella bilità con altri disturbi mentali, disturbi della
prevalenza di questi e di altri disturbi mentali nelle personalità e malattie organiche. Più del 90% dei
diverse nazioni (Kessler e Ustün 2004). pazienti, nel corso della propria vita, va incontro
a uno o più di questi disturbi associati (El-Gaba-
lawy et al. 2013). La comorbilità dei disturbi d’an-
Fattori di rischio sia con altre patologie determina sovente esiti più
sfavorevoli e condiziona il trattamento. Più fre-
Vari studi hanno dimostrato che vi è un gran nu- quentemente la comorbilità è rappresentata dalla
mero di fattori di rischio che, perlopiù, sono co- coesistenza di un altro disturbo d’ansia. Disturbi
muni a tutti i disturbi d’ansia (Kessler et al. 2010). dell’umore e uso di sostanze (tra cui nicotina e
Genere femminile, età più giovane, stato di sin- alcol) si associano anch’essi frequentemente ai di-
Tabella 12.1 Prevalenza approssimativa nel corso della vita e a 12 mesi, rapporto tra generi
ed età mediana di esordio per i disturbi d’ansia nella popolazione generale degli Stati Uniti
Prevalenza
nel corso della vita Prevalenza Rapporto Età mediana di
Disturbo (%) a 12 mesi (%) fra generi (F:M) esordio (anni)
Disturbo di panicoa 3,8 2,4 1,8:1 23
b
Agorafobia 2,5 1,7 1,8:1 18
Disturbo d’ansia 10,7 7,4 1,4:1 15
sociale/fobia sociale
Disturbo d’ansia 4,3 2,0 1,8:1 30
generalizzata
Fobia specifica 15,6 12,1 1,5:1 15
Disturbo d’ansia 6,7 1,2 1,6:1 16
di separazione
a
Indipendentemente dalla presenza o assenza di agorafobia.
b
Indipendentemente dalla presenza o assenza di disturbo di panico.
sturbi d’ansia. Siccome i disturbi d’ansia frequen- A partire dal DSM-III (American Psychiatric Asso-
temente precedono i disturbi dell’umore e l’uso ciation 1980), il disturbo d’ansia di separazione è
di sostanze, interventi tempestivi volti a curare stato incluso tra le diagnosi della sezione “Disturbi
i disturbi d’ansia possono prevenire le suddette solitamente diagnosticati per la prima volta nell’in-
evenienze. I disturbi d’ansia si associano frequen- fanzia, nella fanciullezza o nell’adolescenza”. Nel
temente anche a disturbi della personalità, come DSM-5 (American Psychiatric Association 2013) è
disturbi di personalità borderline, antisociale ed stato deciso di spostare alcuni disturbi con esordio
evitante (El-Gabalawy et al. 2013). tipicamente in età pediatrica nelle rispettive sezioni
Anche le malattie organiche sono molto fre- dedicate agli adulti, e quindi di spostare il SepAD
quenti nei pazienti affetti da disturbi d’ansia nella sezione “Disturbi d’ansia”. È interessante no-
(Sareen et al. 2006). Tra le malattie organiche co- tare che era possibile porre la diagnosi di SepAD
esistenti, quelle a maggior prevalenza sono ma- in età adulta anche prima del DSM-5 (non vi era
lattie cardiovascolari, respiratorie (per es., asma), alcun criterio che lo impedisse), ma il suo collo-
artriti ed emicranie. L’insorgenza di una malattia camento nei “Disturbi solitamente diagnosticati
organica grave può indurre la comparsa di un per la prima volta nell’infanzia, nella fanciullezza
disturbo d’ansia o, al contrario, l’ansia e l’evita- o nell’adolescenza” può avere dato l’impressione
mento possono determinare problemi di salute che il SepAD fosse un disturbo “esclusivamente
di tipo organico. dell’infanzia”. Da alcuni autori è stato ipotizzato
che lo spostamento del SepAD nella sezione relati-
va ai “Disturbi d’ansia” del DSM-5 comporterà un
Descrizione di specifici maggior numero di diagnosi in età adulta. I nuovi
criteri diagnostici consentono in modo implicito di
disturbi d’ansia porre diagnosi di SepAD anche se l’esordio avvie-
ne in età adulta; questo è un aspetto controverso
dei criteri che richiederà ulteriori ricerche.
Disturbo d’ansia di separazione Il SepAD potrebbe essere diagnosticato quan-
do vi è evidenza dell’insorgere di ansia inappro-
Caso esemplificativo priata ed eccessiva in seguito a una separazione
(o solo in vista di essa) da figure importanti dal
Una donna single di 21 anni giunge all’os-
punto di vista affettivo (si vedano i criteri del
servazione dello psichiatra accompagnata
dalla madre. La giovane donna non ha DSM-5 per il disturbo d’ansia di separazione nel
mai avuto la patente di guida e afferma Box 12.1). Nei bambini ciò è meglio evidenziato
che la madre la porta in auto ovunque. da pianto eccessivo, capricci, sintomi organici
Si è presentata a causa di sintomi fisici e altre manifestazioni di apprensione ed evita-
ricorrenti (tra i quali dolori addominali e mento della separazione. I bambini più piccoli
cefalee) che il suo medico di base non è possono avere difficoltà a esprimere la ragione
riuscito a spiegare, per cui finora non si è del loro sconforto, mentre quelli più grandi pos-
giunti a una diagnosi. L’anamnesi eviden-
sono in genere spiegare i loro timori che qual-
zia una dipendenza dai genitori da lungo
tempo, peggiorata in seguito al decesso cosa di male possa accadere a determinate per-
del padre avvenuto molti anni prima per sone, di solito i genitori, in seguito al distacco.
un cancro. Dai ricordi d’infanzia emerge Negli adulti i timori legati alla separazione da
come aspetto saliente uno stato di appren- persone importanti dal punto di vista affettivo
sione e sconforto in seguito all’allontana- e la preoccupazione che esse possano essere
mento dai genitori. La donna da piccola esposte a qualche pericolo sono generalmente
non ha mai frequentato un campo diurno
riportate in modo molto più palese, per quanto
né ha mai dormito fuori casa e i suoi geni-
questa modalità di comportamento possa essere
tori non hanno mai compiuto viaggi senza
la figlia. Le scuole elementari sono state inveterata e connaturata protraendosi dall’in-
caratterizzate da numerose assenze per fanzia in modo che sia il paziente sia la persona
la coesistenza di disturbi organici e di un cara possono avere razionalizzato il compor-
vero e proprio rifiuto della scuola. tamento stesso. L’esordio in età adulta è una
forma di dipendenza estrema, e infatti si può confondente nella diagnosi, in quanto possono
porre correttamente una diagnosi di disturbo di coesistere SepAD e agorafobia con ansia situa-
personalità dipendente; in questi casi si posso- zionale ed evitamento imponenti, ed entrambi
no formulare entrambe le diagnosi. Il SepAD è si potrebbero associare a dipendenza eccessiva
la diagnosi appropriata in molti casi di “fobia e timore di non essere in grado di affrontare da
della scuola”; l’altra frequente interpretazione soli determinate situazioni. Ciò che dovrebbe
diagnostica è il SAD. differenziarli è il contenuto della percezione,
Il decorso del SepAD non è stato ben stu- con i pazienti affetti da SepAD in cui prevalgo-
diato, ma spesso si notano periodi di peggio- no le preoccupazioni relative alla separazione.
ramento e di remissione. L’esordio può avve- Anche il disturbo di panico può rientrare nella
nire in età prescolare e in qualunque momento diagnosi differenziale e, infatti, i pazienti con
durante l’infanzia, nonché, più raramente, du- SepAD possono avere attacchi di panico quan-
rante l’adolescenza. Si può avere il persistere do costretti a una separazione non voluta da
del disturbo in età adulta (Manicavasagar et al. una persona cara. Ciò che dovrebbe distingue-
2010), sebbene nella maggior parte dei casi il re i disturbi di panico è la natura inattesa degli
SepAD dell’infanzia si risolva prima dell’età attacchi di panico. Ci si attende che possa esse-
adulta. re significativa la sovrapposizione sintomatica
Siccome, prima del DSM-5, la diagnosi di con il GAD, in cui i pazienti hanno molteplici
SepAD non è stata presa ampiamente in consi- timori che sovente riguardano salute e benes-
derazione nella diagnosi differenziale dell’an- sere di persone care; tuttavia, nel SepAD, le
sia negli adulti, è difficile determinare quali preoccupazioni dovrebbero essere limitate alla
tipologie di dubbi diagnostici si potrebbero separazione da persone care e alle temute con-
rilevare. L’agorafobia è una probabile causa seguenze di ciò.
modo specifico che la diagnosi non va posta se piano terapeutico non va distolta l’attenzione da
l’assenza dell’espressione verbale è riconduci- disturbi potenzialmente rimediabili della comuni-
bile a scarse conoscenze o familiarità per il lin- cazione o dello sviluppo neurologico.
guaggio necessario in un determinato contesto La maggior parte dei bambini con mutismo
sociale. L’applicazione di questo criterio nella selettivo è in condizioni sociali ansiosa e, infatti,
pratica clinica può richiedere un’interpretazio- soddisfa i criteri per la diagnosi di SAD. Ciò ha
ne sfumata dei criteri stessi: rispetto agli altri indotto molti ricercatori a interpretare il muti-
immigrati della stessa cultura, l’incapacità di smo selettivo come un sottotipo grave, a esordio
parlare è chiaramente evidente? Solo se è così, precoce, del SAD (Bögels et al. 2010; Carbone et
si può porre diagnosi di mutismo selettivo. Lo al. 2010; Cohan et al. 2006) e, in effetti, a un certo
stesso approccio è applicabile al mutismo selet-
punto della redazione del DSM-5, vi è stato un
tivo nelle famiglie bilingue.
dibattito circa la classificazione del mutismo se-
I bambini affetti da mutismo selettivo posso-
lettivo in questi termini (cioè come un sottotipo
no non essere completamente muti in situazioni
di SAD). Tuttavia, alla fine si è deciso di clas-
in cui ci si attenderebbe che parlino. Talvolta, un
sificare il mutismo selettivo come un disturbo
bambino affetto da mutismo selettivo può avere
d’ansia distinto dal SAD e di attendere ulteriori
un coetaneo con cui la conversazione è accenna-
ta, sebbene in modo bisbigliato o in qualche al- ricerche prima di concludere che il mutismo se-
tra forma abbreviata di comunicazione verbale. lettivo è un sottotipo di SAD. In quest’ottica ci
Il passare note scritte (o, sempre più spesso, di si attende di potere porre diagnosi di SAD nella
testi in formato elettronico) è frequente da parte maggior parte di bambini affetti da mutismo se-
di bambini un po’ più grandi in grado di scrive- lettivo e che essi possano presentare entrambi i
re/digitare al computer. disturbi.
Un motivo di difficoltà nella diagnosi differen-
ziale riguarda il criterio in base al quale il muti- Eziologia
smo non sarebbe spiegato meglio da un disturbo
della comunicazione o dello sviluppo neurologico. Circa l’eziologia del mutismo selettivo non si sa
Mentre, ad esempio, la balbuzie evidente sarebbe molto. Come detto in precedenza, in gran parte dei
in contrasto con la diagnosi del mutismo selettivo, bambini affetti si può porre anche diagnosi di SAD,
vari studi indicano che i bambini affetti da mutismo e risulta anche che essi abbiano una storia familiare
selettivo presentano, in generale, diversi problemi di SAD (relativamente ai genitori) molto evidente
del linguaggio recettivo ed espressivo, sebbene (Chavira et al. 2007). Un unico studio, ancora da
lievi, con maggiore frequenza rispetto ai bambini confermare, ha rilevato un’associazione tra il mu-
non affetti (Cohan et al. 2008; Manassis et al. 2007; tismo selettivo e una variante genetica, CNTNAP2
McInnes et al. 2004). In questi casi si può porre la (Stein et al. 2011b); comunque, le implicazioni di
diagnosi di mutismo selettivo, ma nell’ambito del questa osservazione non sono ancora note.
A. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione,
vedere il sangue).
Note: Nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse da pianto, scoppi di collera, immobilizzazione
(freezing) o aggrappamento (clinging).
B. La situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia.
C. La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paure o ansia intense.
D. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici
e al contesto socioculturale.
E. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più.
F. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in
ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
G. Il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale, tra cui la paura, l’ansia e l’evitamento di
situazioni associate a sintomi simili al panico o ad altri sintomi invalidanti (come nell’agorafobia); oggetti o situazioni
legate a ossessioni (come nel disturbo ossessivo-compulsivo); ricordi di eventi traumatici (come nel disturbo da stress
post-traumatico); separazione da casa o dalle figure di attaccamento (come nel disturbo d’ansia da separazione); o
situazioni sociali (come nel disturbo d’ansia sociale).
Specificare se:
Codice basato sullo stimolo fobico:
300.29 (F40.218) Animale
300.29 (F40.228) Ambiente naturale
300.29 (F40.23x) Sangue-iniezioni-ferite
300.29 (F40.248) Situazionale
300.29 (F40.298) Altro
AVVISO. I criteri sopra delineati includono solo i criteri diagnostici e gli specificatori; per un elenco completo dei criteri, comprese
le descrizioni degli specificatori e le procedure di codifica e registrazione, si rimanda al DSM-5.
che questi possano fare o dire qualcosa che possa siano ampie (Craske et al. 2009), si sa poco cir-
metterli in imbarazzo, farli passare per stupidi o ca la precisa funzione di questi sistemi biologici
in qualche modo farli valutare negativamente: tut- nella fobia specifica.
ti aspetti fondamentali del SAD.
Disturbo d’ansia sociale
Eziologia
Caso esemplificativo
Alcune fobie specifiche compaiono in seguito a
eventi traumatici (per es., il morso di un cane), Un uomo di 36 anni è inviato allo psichiatra
ma la maggior parte dei pazienti con fobie spe- dal suo medico di famiglia dopo un tentati-
cifiche non ricorda alcun episodio precedente vo terapeutico inefficace per la sua depres-
sione. Il medico di famiglia lo aveva trattato
(per es., la maggior parte di coloro che hanno
con sertralina fino a 100 mg/die senza ef-
fobia per i serpenti non è stata mai morsa da un fetti sui suoi sintomi depressivi. Il paziente
serpente e la maggior parte di coloro che hanno descriveva sintomi depressivi ricorrenti sin
paura di volare non è mai stata coinvolta in un dall’adolescenza, ma non era mai stato trat-
disastro aereo). Fattori legati al temperamento, tato in precedenza. L’episodio attuale era sta-
che sono fattori di rischio per fobie specifiche, to indotto da un licenziamento dal lavoro e
dalla successiva ricerca protratta, e ancora in
come nevrosi e inibizioni comportamentali,
corso, di una nuova occupazione. Il paziente,
sono condivisi con altri disturbi d’ansia (Cras- oltre all’anamnesi positiva per una depres-
ke et al. 2009). Sebbene le conoscenze relative ai sione maggiore in atto, senza idee suicida-
circuiti cerebrali e ai geni implicati nella paura rie, riferiva pregressa dipendenza dall’alcol
e un aumento recente dell’uso di alcolici. versione DSM-5 hanno deciso di eliminare il sottoti-
Egli riferiva anche, all’anamnesi personale, po “generalizzata”, indicando, invece, l’esistenza di
di aver sempre provato disagio in pubblico, un nuovo sottotipo definito “legata solo alla perfor-
per timore di dire qualcosa di insensato o di
mance” (si vedano i criteri del DSM-5 per il disturbo
essere giudicato come uno stupido. Inoltre,
riportava di avere grandi difficoltà nel com- d’ansia sociale [fobia sociale] nel Box 12.4). L’effetto
piere telefonate nell’ambito della sua ricerca di questo cambiamento è (implicitamente se non
di lavoro e che stava evitando di accettare esplicitamente) riconoscere che molti pazienti con
colloqui di lavoro e altri appuntamenti per il SAD hanno estesi timori sociali che si manifestano
collocamento. in molte situazioni sociali, non limitate solo a quelle
in cui essi devono assicurare delle prestazioni (cioè,
Il disturbo d’ansia sociale, anche noto come fobia
in cui sarebbero stati ricompresi nel sottotipo “ge-
sociale, è caratterizzato da intenso timore per si-
neralizzata” del DSM-IV), e identificare un sottoti-
tuazioni in cui si è in pubblico e si devono forni-
po (“legata solo alla performance”) in cui i timori
re prestazioni, spesso sfocia nell’evitamento. La
sono maggiormente limitati a questa evenienza. Il
preoccupazione, in questi casi, è di poter dire o
razionale per questa variazione è stato che era diffi-
fare qualcosa che possa provocare imbarazzo o
cile stabilire, dal punto di vista psicometrico, quante
umiliazione. La paura fondamentale nel SAD è
fobie sociali era necessario che un individuo avesse
di essere valutati negativamente, cioè la convin-
o quanto estese dovessero essere le fobie sociali per
zione che in situazioni in cui si può essere valu-
considerare il sottotipo “generalizzata” (definito da
tati, non si sia all’altezza e si venga giudicati in
“la maggior parte delle situazioni”) nel DSM-IV.
modo negativo (Hofmann et al. 2009).
In parte, l’intento nel porre questa distinzione nel
L’età mediana di esordio è verso la fine della se-
DSM-5 è stato migliorare il riconoscimento dell’u-
conda decade, ma in realtà vi sono due picchi di
suale pervasività del SAD come la norma e consenti-
insorgenza: uno verso la fine della seconda decade
e l’altro in epoca molto precoce. Il SAD si osserva re l’uso del sottotipo “legata solo alla performance”
frequentemente in associazione con la depressione per evidenziare, quando necessario, una variante di
maggiore e, infatti, sembra essere un fattore di ri- solito meno grave, più limitata. Rimane da verifi-
schio pregresso per la sua insorgenza nei giovani care l’opportunità di questa modifica, cosa che sarà
adulti. Il decorso del SAD è tipicamente continuo e difficile da determinare dopo 15 anni di ricerca foca-
per tutta la vita. lizzata sulla forma “generalizzata” di SAD.
Come molti altri disturbi d’ansia, il SAD si as- Le revisioni dei criteri per la diagnosi di SAD
socia a molteplici malattie organiche (Sareen et hanno anche rivalutato la comorbilità tra SAD e
al. 2006). Questa comorbilità comporta un carico disturbo evitante di personalità, ritenuto da mol-
elevato di disabilità funzionali che comprende ri- ti ricercatori una variante grave di SAD piuttosto
dotta produttività sul posto di lavoro, maggiori che un disturbo qualitativamente distinto. Co-
costi finanziari e riduzione della qualità della vita munque, vi sono anche alcune indicazioni secon-
per quanto riguarda lo stato di salute (Sareen et do cui il disturbo evitante di personalità condivi-
al. 2006; Stein et al. 2011a). Nonostante l’entità del de collegamenti con lo spettro della schizofrenia
disagio e delle limitazioni legati alla fobia sociale, (Bögels et al. 2010). Sulla base, in parte, di que-
pochi pazienti affetti da questo disturbo richiedono sti dati, si è concluso che, sebbene vi sia un alto
un intervento terapeutico e spesso solo dopo il pro- grado di sovrapposizione tra soggetti con SAD
trarsi dei sintomi per decenni. grave e disturbo evitante di personalità, era pre-
Il DSM-5 utilizza la dizione disturbo d’ansia sociale maturo unificare questi due disturbi nel DSM-5.
come denominazione da preferire per la diagnosi Un altro importante miglioramento apporta-
(anziché fobia sociale) per sottolineare che esso, per to ai criteri diagnostici di SAD nel DSM-5 è che
la maggioranza dei pazienti, è più di una fobia li- non è più necessario che il soggetto riconosca
mitata (Bögels et al. 2010). Il DSM-IV riportava la che la propria paura sia eccessiva. Questo crite-
denominazione di fobia sociale ma sottolineava l’e- rio, apparentemente, era stato specificato nelle
sistenza di un sottogruppo significativo di pazien- versioni precedenti del DSM per distinguere le
ti con diffusi timori sociali ed evitamento, indicati paure del SAD da quelle paranoidi. Tuttavia, i
come fobia sociale “generalizzata”. Gli autori della clinici hanno evidenziato che alcuni pazienti,
Box 12.4 DSM-5: Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale) – Criteri diagnostici
300.23 (F40.10)
A. Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri.
Gli esempi comprendono interazioni sociali (per es., avere una conversazione, incontrare persone sconosciute), essere
osservati (per es., mentre si mangia o si beve) ed eseguire una prestazione di fronte ad altri (per es., fare un discorso).
Nota: Nei bambini, l’ansia deve manifestarsi in contesti in cui vi sono coetanei e non solo nell’interazione con
gli adulti.
B. L’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno
umilianti o imbarazzanti; porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri).
C. Le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia.
Nota: Nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse piangendo, con scoppi di collera, con immobilizzazione
(freezing), aggruppamento (clinging), ritiro (shrinking), oppure non riuscendo a parlare durante le interazioni sociali.
D. Le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia intense.
E. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto
socioculturale.
F. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente 6 mesi o più.
G. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in
ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
H. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco)
o a un’altra condizione medica.
I. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale, come disturbo di
panico, disturbo di dismorfismo corporeo o disturbo dello spettro dell’autismo.
J. Se è presente un’altra condizione medica (per es., malattia di Parkinson, obesità, deturpazione da ustione o ferita), la
paura, l’ansia o l’evitamento sono chiaramente non correlati oppure eccessivi.
Specificare se:
Legata solo alla performance
AVVISO. I criteri sopra delineati includono solo i criteri diagnostici e gli specificatori; per un elenco completo dei criteri, comprese
le descrizioni degli specificatori e le procedure di codifica e registrazione, si rimanda al DSM-5.
specie quelli con SAD protratta per tutta la riguarda una clausola del DSM-IV che preclude-
vita, non ritengono le loro paure eccessive ma va la diagnosi di SAD se i sintomi erano correlati
piuttosto razionali e realistiche. Ciò è sempre a una patologia organica (per es., malattia di Par-
stato ammesso nel DSM-IV relativamente ai kinson, obesità, balbuzie), che ragionevolmente
bambini (ritenuti incapaci di valutare in modo può essere motivo di timori di valutazione da
consapevole una paura come “eccessiva”), tut- parte degli altri. Molti studi successivi all’im-
tavia ora si riconosce, in modo più ampio, che plementazione del DSM-IV hanno evidenziato
molti soggetti possono non ritenere che le loro che, mentre queste patologie organiche posso-
paure inveterate e i loro convincimenti circa la no senza dubbio essere alla base di paure so-
pericolosità di alcune situazioni sociali siano ec- ciali e di evitamento che esitano in disagio e/o
cessivi. Questa nuova impostazione viene, ades- disfunzioni, ciò non avviene sempre (Stein e
so, rimessa ai clinici che fanno diagnosi, i quali Stein 2008). Così, ad esempio, alcuni soggetti
dovrebbero giudicare questo criterio sulla base con balbuzie hanno sintomi significativi da an-
della loro comprensione della natura e dell’en- sia sociale, ma molti non li presentano. Inoltre,
tità delle convinzioni del paziente in relazione porre attenzione ai sintomi da ansia sociale in
all’ansia sociale, nel contesto del loro stadio di questi pazienti e, se vi è indicazione, trattare in
sviluppo e di regole culturalmente appropriate. modo specifico il SAD, può essere di giovamen-
Un’altra variazione ai criteri per SAD nel DSM-5 to. Pertanto, si prevede che questo importante
cambiamento nel DSM-5 sia utile ai clinici per cie negli stadi prodromici), essere difficilmente
il riconoscimento del SAD nei soggetti con va- distinguibili dal SAD, ma in questo caso emer-
rie patologie organiche e faciliti l’erogazione di gono altre evidenze di sintomi psicotici. Distur-
cure adeguate se ve ne è l’indicazione. bi dell’alimentazione o il disturbo ossessivo-
compulsivo possono essere associati all’ansia di
Diagnosi e valutazione clinica valutazione sociale (per es., il soggetto è preoc-
cupato che gli altri lo osservino e lo giudichino
La diagnosi clinica di SAD non è particolarmente per l’anomalo modo di mangiare e il controllo
difficile, se il sospetto è abbastanza fondato e se si continuo del peso), ma una diagnosi di SAD an-
pongono le domande appropriate. Per un pazien- drebbe posta solo in presenza anche di sintomi
te che riferisce timori ed evitamento di situazio- indipendenti da ansia sociale.
ni sociali a causa della preoccupazione di essere Il disturbo di dismorfismo corporeo, classifi-
imbarazzato o umiliato, e che riporta disfunzioni cato nel DSM-5 nell’ambito dei disturbi ossessivi
e/o disagi notevoli come conseguenza di queste compulsivi e correlati, è interessante in quanto
paure, i criteri diagnostici sono quasi certamente implica frequentemente timori circa il modo in
soddisfatti e vi è buona probabilità che vi siano cui il soggetto può essere giudicato dagli altri.
miglioramenti in seguito alla terapia. Tuttavia, vi Tuttavia, in caso di disturbo di dismorfismo cor-
sono molte situazioni nelle quali la diagnosi diffe- poreo il timore è che gli altri possano valutare
renziale può comportare maggiori difficoltà. negativamente difetti percepiti o imperfezioni
La timidezza (cioè la ritrosia in situazioni so- dell’aspetto fisico del soggetto, mentre nel SAD il
ciali) varia da un livello normale a uno estremo timore è che gli altri possano valutare negativa-
e non è considerata, né è di per sé un indicatore mente aspetti interiori del soggetto (personalità,
di patologia psichica. Molte persone con SAD si intelligenza ecc.). Non sorprende il fatto che vi
considerano timide e molte riferiscono che i loro sia una considerevole comorbilità tra SAD e di-
sintomi provengono da una condizione di base sturbo di dismorfismo corporeo.
di timidezza sin dall’infanzia. Quando la timi- Come detto in precedenza, il disturbo evitan-
dezza determina disagio estremo o si associa a te di personalità può essere diagnosticato come
disfunzioni, è possibile che domande appropria- un disturbo associato in molti pazienti con SAD,
te consentano la diagnosi di SAD. specie quelli con diagnosi senza specificatore “le-
Come sottolineato in precedenza, in questo gata solo alla performance” (cioè diagnosi che sa-
capitolo, gli attacchi di panico non si osservano rebbero state considerate come “SAD generaliz-
solo nel disturbo di panico. Essi si possono ave- zato” nel DSM-IV). Pertanto, il disturbo evitante
re in soggetti con SAD quando questi si trovano di personalità non andrebbe preso in considera-
in situazioni in cui si sentono valutati, o anche zione come diagnosi alternativa, ma piuttosto
in previsione di situazioni del genere. Porre do- come diagnosi aggiuntiva che può rappresentare
mande dirette circa la percezione dell’esperienza un indice di maggiore gravità del SAD (Stein e
personale durante o in previsione dei propri sin- Stein 2008).
tomi legati all’ansia (per es., “A che cosa pensa
quando si sente ansioso e a disagio?”), è essen-
ziale per la diagnosi differenziale. I pazienti con
Eziologia
SAD attribuiscono i loro sintomi legati all’ansia L’eziologia del SAD non è ben conosciuta. Tut-
alla situazione che comporta possibili giudizi, tavia, stanno emergendo sempre maggiori evi-
mentre i pazienti con disturbo di panico perce- denze per un’interpretazione del disturbo come
piscono i loro sintomi da ansia come inattesi e da cause multifattoriali, una varietà di fattori di
inspiegabili. rischio biopsicosociali. Il SAD condivide con al-
Il disturbo d’ansia sociale è frequentemen- tri disturbi d’ansia i comuni fattori di rischio del
te associato alla depressione maggiore ma non maltrattamento durante l’infanzia e la familiari-
dovrebbe essere diagnosticato se l’evitamento tà. Studi condotti su bambini inibiti dal punto di
sociale è limitato agli episodi depressivi. Timo- vista del comportamento, cioè che esitano a inte-
ri e disagio in pubblico sono spesso aspetti della ragire e ad approcciarsi a estranei in vari contesti
sindrome schizofrenica e possono, a volte (spe- sperimentali ricostruiti in laboratorio, indicano
che essi sono a maggior rischio di andare in- l’insorgenza dei sintomi, prima dell’episo-
contro a SAD durante l’adolescenza (Hirshfeld- dio di due anni prima in cui si era svegliata
Becker et al. 2008). Studi osservazionali indicano con il dolore toracico si erano verificati al-
cuni eventi stressanti. Questi comprende-
che si può verificare la trasmissione da genito-
vano il decesso di un caro amico per cancro
re a figlio di timori ed evitamento sociali come
e la perdita del lavoro da parte del marito.
una conseguenza dell’educazione impartita dai Non vi era una storia precedente di proble-
genitori, sebbene siano state evidenziate anche mi emotivi. Vi era una storia pregressa di
interazioni con il temperamento naturale. Studi asma e inoltre, quando la paziente aveva 12
su gemelli, volti a confrontare il rischio di SAD, anni, il padre era deceduto per un attacco
hanno dimostrato modesta ereditarietà, e gli stu- cardiaco.
di familiari hanno indicato che la maggiore fa-
miliarità si osserva nella forma di SAD indicata Sebbene il disturbo di panico sia emerso come
come “generalizzata” nel DSM-IV (Gelernter e entità nosografica solo nel 1980 in seguito alla
Stein 2009). Gli studi genetici sono ancora agli pubblicazione del DSM-III, resoconti relativi
albori, ma hanno già evidenziato geni non ben a sindromi cliniche simili sono stati pubblica-
replicati (Gelernter e Stein 2009). ti molto prima (per es., sindrome del soldato,
Il SAD sembra comportare risposte anomale astenia neurocircolatoria) (Wheeler et al. 1950).
nel circuito dell’ansia, che comprende amigda- Insieme all’eccitazione parossistica del sistema
la e corteccia insulare, reperti, questi, condivi- nervoso autonomo e alla sensazione di cata-
si con molti altri disturbi d’ansia e da traumi strofe imminente, queste descrizioni eviden-
(Etkin e Wager 2007). Gli adulti affetti da SAD ziavano un intenso affaticamento, non incluso
presentano una varietà di problemi dell’atten- nei criteri diagnostici attuali (sebbene i pazien-
zione, interpretativi e relativi ad altri aspetti co- ti con disturbo di panico descrivano spesso un
gnitivi (Ouimet et al. 2009), le cui origini sono estremo affaticamento dopo avere avuto un at-
scarsamente note ma che, non di meno, possono tacco). L’ambito militare in cui queste sindromi
essere messi in evidenza per gli interventi tera- erano state descritte implicava un ruolo fon-
peutici, come quelli discussi in seguito in questo damentale di stress e traumi, il che suggerisce
capitolo. una possibile sovrapposizione eziologica con il
disturbo da stress post-traumatico (Post-Trau-
Disturbo di panico matic Stress Disorder, PTSD), un altro disturbo
che spesso è caratterizzato da attacchi di pani-
co. Il disturbo di panico è il disturbo d’ansia
Caso esemplificativo maggiormente studiato nelle ultime tre decadi;
Una donna americana di origini asiatiche, ha aperto la strada a una maggiore compren-
dell’età di 35 anni, viene inviata allo psi- sione della psicologia e della neurobiologia
chiatra perché ne valuti ansia ed evitamen- dell’ansia e ha consentito a medici e opinione
to. In questa occasione, la donna descrive pubblica di capire fino a che punto i disturbi
un episodio occorso due anni prima della
d’ansia possono essere un serio problema di
visita, quando si era svegliata durante la
notte con dolori toracici e aveva temuto di salute pubblica (Roy-Byrne et al. 2006).
avere un attacco cardiaco. Altri sintomi era-
no stati affanno, tachicardia, sudorazione e Diagnosi e valutazione clinica
vertigini. La sua famiglia l’aveva portata al
Pronto Soccorso dove era stata sottoposta Le descrizioni del disturbo di panico sono cam-
a controlli completi che non avevano evi- biate solo di poco tra il DSM-III e il DSM-5, con
denziato alcun problema cardiaco. Da quel gli aspetti essenziali della sindrome rimasti in-
giorno ella ha smesso di guidare, temendo variati. La diagnosi di disturbo di panico secon-
di avere di nuovo il dolore toracico. Non
do il DSM-5 (Box 12.5) richiede la presenza di
è in grado di seguire le gare sportive del
attacchi di panico ricorrenti insieme a 1) timore
figlio, di prendere l’autobus e di andare in
chiesa a causa dei suoi timori. Sebbene la della possibilità di altri attacchi o 2) comparsa
paziente non sia in grado di indicare uno di evitamento fobico, come evitare luoghi e si-
specifico evento stressogeno precedente tuazioni in cui il soggetto teme si possa scatena-
re l’attacco di panico o da cui le vie di fuga sem- specie perché sembrano avvenire all’improvvi-
brano improbabili o difficoltose (per es., guidare so e senza motivo. Essi sono così temuti che il
su di un ponte o essere seduti in un cinema af- soggetto può evitare luoghi o situazioni in cui in
follato), oppure comparsa di altri cambiamenti precedenza ha avuto un attacco (per es., centro
di abitudini per timore degli attacchi (per es., commerciale o supermercato) o dai quali la fuga
frequenti visite mediche per timore di malattie sarebbe difficoltosa (per es., guidare in autostra-
non diagnosticate). Gli attacchi di panico sono da) o complicata (per es., sedere al cinema) in
episodi di ansia grave, improvvisi, almeno oc- caso di un attacco. A volte il paziente può te-
casionalmente inaspettati (possono essere più mere che l’attacco di panico sia un attacco car-
specifici per il contesto e meno inattesi nel tem- diaco e può richiedere ripetutamente visite in
po), associati a un corteo di sintomi fisici (per Pronto Soccorso per ricevere cure mediche. Egli
es., cardiorespiratori, otoneurologici, gastroin- può anche accentrare particolarmente la propria
testinali e/o autonomici) (si veda lo specificato- attenzione sul proprio stato fisiologico, notan-
re del DSM-5 per attacco di panico nel Box 12.6). do cambiamenti nella frequenza cardiaca o re-
Questi attacchi sono estremamente spaventosi, spiratoria che ritiene, dagli attacchi precedenti,
A. Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio
intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si verificano quattro (o più) dei seguenti sintomi:
Nota: La comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso.
1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia.
2. Sudorazione.
3. Tremori fini o a grandi scosse.
4. Dispnea o sensazione di soffocamento.
5. Sensazione di asfissia.
6. Dolore o fastidio al petto.
7. Nausea o disturbi addominali.
8. Sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento.
9. Brividi o vampate di calore.
10. Parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio).
11. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi).
12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”.
13. Paura di morire.
Nota: Possono essere osservati sintomi specifici per cultura (per es., tinnito, dolore al collo, cefalea, urla o
pianto incontrollato). Tali sintomi non dovrebbero essere considerati come uno dei quattro sintomi richiesti.
B. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da un mese (o più) di uno o entrambi i seguenti sintomi:
1. Preoccupazione persistente per l’insorgere di altri attacchi o per le loro conseguenze (per es., perdere il
controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”).
2. Significativa alterazione disadattiva del comportamento correlata agli attacchi (per es., comportamenti pianificati al
fine di evitare di avere attacchi di panico, come l’evitamento dell’esercizio fisico oppure di situazioni non familiari).
C. L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco) o di un’altra
condizione medica (per es., ipertiroidismo, disturbi cardiopolmonari).
D. Gli attacchi di panico non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale (per es., gli attacchi di panico non si
verificano solo in risposta a una situazione sociale temuta, come nel disturbo d’ansia sociale; in risposta a un oggetto
o a una situazione fobica circoscritti, come nella fobia specifica; in risposta a ossessioni, come nel disturbo ossessivo-
compulsivo; in risposta al ricordo di un evento traumatico, come nel disturbo da stress post-traumatico; oppure in
risposta alla separazione dalle figure di attaccamento, come nel disturbo d’ansia di separazione).
Nota: Vengono presentati i sintomi al fine di identificare un attacco di panico; tuttavia, l’attacco di panico non è un
disturbo mentale e non può essere codificato. Gli attacchi di panico possono verificarsi nel contesto di qualsiasi
disturbo d’ansia così come all’interno di altri disturbi mentali (per es., disturbi depressivi, disturbo da stress post-
traumatico, disturbo da uso di sostanze) e nell’ambito di alcune condizioni mediche (per es., cardiache, respiratorie,
vestibolari, gastrointestinali). Quando viene identificata la presenza di un attacco di panico, esso dovrebbe essere
rilevato come uno specificatore (per es., “disturbo da stress post-traumatico con attacchi di panico”). Per quanto
riguarda il disturbo di panico, la presenza di attacchi di panico è contenuta all’interno dei criteri per il disturbo e
l’attacco di panico non viene utilizzato come specificatore.
Una comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale
si verificano quattro (o più) dei seguenti sintomi:
Nota: La comparsa improvvisa può verificarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso.
1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia.
2. Sudorazione.
3. Tremori fini o a grandi scosse.
4. Dispnea o sensazione di soffocamento.
5. Sensazione di asfissia.
6. Dolore o fastidio al petto.
7. Nausea o disturbi addominali.
8. Sensazioni di vertigine, di instabilità, di “testa leggera” o di svenimento.
9. Brividi o vampate di calore.
10. Parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio).
11. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi).
12. Paura di perdere il controllo o di “impazzire”.
13. Paura di morire.
Nota: Possono essere osservati sintomi specifici per cultura (per es., tinnito, dolore al collo, cefalea, urla o pianto
incontrollato). Tali sintomi non dovrebbero essere considerati come uno dei quattro sintomi richiesti.
evento traumatico può scatenare attacchi simili. confusione profonda durante e dopo gli attacchi
Questi possono essere particolarmente difficili da indicano la necessità di elettroencefalogramma
diagnosticare come tali, a meno che non si raccol- e/o consulenza neurologica). È importante os-
ga un’attenta anamnesi in relazione a precedenti servare che, sebbene la diagnosi di disturbo di
esperienze traumatiche. panico possa essere considerata definitiva senza
Siccome il disturbo di panico è simile a molte la necessità di escludere ogni rara possibile pa-
condizioni cliniche, i pazienti spesso accedono tologia internistica con la quale esso può essere
in modo maggiore ai presidi sanitari, quali vi- confuso o associato, è indispensabile che il me-
site mediche, procedure diagnostiche ed esami dico riveda la diagnosi differenziale se muta il
di laboratorio (Kroenke et al. 2007). Una nuova decorso della patologia, se i sintomi diventano
entità nosografica del DSM-5 è il disturbo d’ansia atipici o se, obiettivamente, il paziente non ri-
di malattia, che conserva elementi del suo prede- sponde bene ai trattamenti standard.
cessore, l’ipocondriasi del DSM-IV, e si applica a I dati di uno studio prospettico di popolazio-
soggetti preoccupati di avere o di poter contrarre ne seguito in Olanda evidenziano una forte as-
una patologia grave. Le persone con un distur- sociazione tra il disturbo di panico (e i disturbi
bo di panico hanno spesso la convinzione che i d’ansia in generale) e idee suicidarie e tentativi
loro intensi sintomi somatici siano indicativi di di suicidio, anche dopo aggiustamento in base a
una grave malattia organica (per es., cardiaca o co-presenza di disturbi dell’umore e di altri fat-
neurologica). Ciò soprattutto all’inizio della ma- tori di rischio per suicidio (Sareen et al. 2005).
lattia e nel caso non ricevano cure adeguate, ivi Sulla base di queste osservazioni, i clinici devono
comprese diagnosi giusta e informazioni corrette tenere presente la possibilità che i loro pazienti
circa la propria condizione. Tuttavia, nel disturbo con disturbo di panico siano a maggior rischio
d’ansia di malattia, vi è la convinzione della pre- di suicidio. Attualmente, gli attacchi di panico
senza di una patologia pur non accusando sintomi sono sempre più riconosciuti in contesti sanitari
somatici gravi. come i Pronto Soccorso, sì che è diventata pratica
Il disturbo di panico si associa spesso ad al- comune diagnosticarli in modo appropriato sin
da subito, fornire le opportune rassicurazioni e
tri problemi clinici (Sareen et al. 2006). Patolo-
dimettere il paziente. È indispensabile, in questo
gie come prolasso della valvola mitralica, asma,
contesto, che il medico indirizzi l’anamnesi su
malattia di Meniere, emicrania e apnea da son-
eventuale co-presenza di depressione, in genera-
no, possono accentuare i sintomi da panico, o
le, e su idee o pianificazioni suicide, in partico-
essere accentuate da questi, ma queste patolo-
lare. Il paziente “ansioso e depresso” è a rischio
gie concomitanti raramente, se non mai, vanno
molto elevato di suicidio, rispetto al paziente
considerate la “causa” degli attacchi di panico
solo malinconico con rallentamento psicomoto-
del paziente. Per contro, gli attacchi di panico (e,
rio, e il paziente con disturbo di panico non va
quando ricorrenti, il disturbo di panico), posso-
trascurato a tale proposito.
no verificarsi come conseguenza diretta di condi-
In assenza di terapia, il disturbo di panico ten-
zioni frequenti come ipertiroidismo e uso/abuso
de ad avere un andamento recidivante e remit-
di caffeina o di altri stimolanti (per es., cocaina,
tente. Solo pochi pazienti vanno in remissione
metanefrine), e, più di rado, come conseguenza
senza successive recidive nell’arco di pochi anni,
di malattie come il feocromocitoma o le crisi epi-
sebbene un numero analogo di pazienti vada in-
lettiche parziali complesse. In molti casi, come
contro a notevoli miglioramenti (benché con un
indagini iniziali per “escludere” queste condi-
decorso tra alti e bassi).
zioni, sono sufficienti anamnesi clinica completa,
esame obiettivo, elettrocardiogramma di routine,
dosaggio della tireotropina nel sangue e ricer- Eziologia
ca di droghe nelle urine e nel sangue. Tuttavia, L’eziologia del disturbo di panico non è ben co-
quando indicato dall’anamnesi, possono essere nosciuta, anche se negli ultimi decenni la ricer-
necessari altri test (per es., le extrasistoli frequen- ca ha continuato a fornire informazioni utili alla
ti indicano la necessità di monitoraggio Holter, comprensione dei fattori biologici e psicologici
ecocardiografia e/o consulenza cardiologica; che contribuiscono allo sviluppo e alla persisten-
Corteccia
cingolata Corteccia
sensitiva
Corteccia
Corteccia
prefrontale
insulare
media
Ippocampo
Corteccia
orbito-frontale
Amigdala
Sostanza grigia
periacqueduttale
Talamo
sensoriale
Ipotalamo Paralisi, comportamento
difensivo, modificazioni
del dolore
Nucleo Nucleo
paraventricolare laterale
Locus
coeruleus Nucleo parabrachiale
panico-correlati, quali disturbo di panico, fobia correlate (Paulus e Stein 2010). L’emergere di
sociale e PTSD (Etkin e Wager 2007; Fig. 12.2). questi dati lascia presagire, per i prossimi anni,
La disfunzione dell’amigdala può anche essere contatti molto più stretti tra le teorie “psicologi-
un importante fattore alla base della predispo- ca” e “biologica” del disturbo di panico.
sizione, in termini più generali, all’ansia (Stein
et al. 2007). I dati di neuroimaging funzionale Psicologia. Le teorie psicodinamiche del di-
suggeriscono che una struttura particolare del sturbo di panico, che tendono a enfatizzare
cervello, l’insula, è implicata nell’attenzione problemi sottostanti di rabbia e conflitto, con-
esagerata alle sensazioni somatiche percepite tinuano a destare un certo interesse ma, finora,
dai pazienti con disturbo di panico e patologie sono state poco studiate empiricamente (Busch
Figura 12.2. Cluster di iperattivazione o ipoattivazione significativa rilevati, rispetto a soggetti di confronto,
in pazienti con disturbo da stress post-traumatico (PTSD), disturbo d’ansia sociale e fobia specifica, e
in soggetti sani esposti a condizionamento da panico.
Si veda la stessa figura nella Tavola 6 a colori in fondo al volume.
I risultati sono mostrati per l’amigdala (A) e le cortecce insulari (B). Si noti che all’interno dell’amigdala vi
erano due cluster distinti per il PTSD, uno ventrale anteriore di iperattivazione e l’altro dorsale posteriore
di ipoattivazione. Il lato destro dell’immagine corrisponde al lato destro del cervello.
Fonte. Per gentile concessione di Etkin A, Wager TD: “Functional Neuroimaging of Anxiety: A Meta-
Analysis of Emotional Processing in PTSD, Social Anxiety Disorder, and Specific Phobia.” American Journal
of Psychiatry 164(10):1476-1488, 2007. Copyright 2007, American Psychiatric Association.
e Milrod 2009). La teoria dell’apprendimento da parte dei genitori delle reazioni di disagio alle
postula che fattori che aumentano l’attenzione sensazioni corporee. Questi fattori possono contri-
alle sensazioni corporee hanno un ruolo centra- buire all’aumento dello stato di attenzione interocet-
le nell’origine e nella persistenza del disturbo tiva (attenzione alle sensazioni interiori) che spinge
di panico. Uno di questi fattori è la sensibilità il soggetto ad avere attacchi di panico ed è ritenuta
all’ansia, il convincimento che le sensazioni le- il risultato del condizionamento interocettivo (paura
gate all’ansia siano pericolose. I soggetti con condizionata delle sensazioni interiori come la per-
punteggio elevato di sensibilità all’ansia, sono a cezione del battito cardiaco) e conseguente inter-
rischio maggiore di avere attacchi di panico e di pretazione errata di queste sensazioni come indici
sviluppare un disturbo di panico. di qualcosa di minaccioso o lesivo (per es., perdita
L’aumento della sensibilità all’ansia è probabil- del controllo; attacco cardiaco o stroke) (Bouton et
mente multifattoriale, con studi che suggeriscono al. 2001). La Figura 12.3 illustra il ciclo delle di-
che può conseguire a esperienze personali avverse storsioni cognitive e dei cambiamenti del com-
ricorrenti (per es., maltrattamenti durante l’infan- portamento nel disturbo di panico. È questo
zia, malattie organiche come l’asma), esperienze modello teorico il substrato dell’applicazione
relative ad altri (per es., malattie importanti e de- della terapia cognitivo-comportamentale (CBT)
cessi in famiglia) o rafforzamento o modulazione a questo disturbo (Meuret et al. 2012).
Sintomi scatenati da
- Stress
- Emozioni (per es., rabbia)
Percezione di un cambiamento nell’aspetto fisico
- Fluttuazioni nello stato psicologico
- Sostanze (per es., caffeina)
Timore ansioso
Ipereccitazione
Ipervigilanza
Evitamento (agorafobia)
Ricerca di rassicurazione
(per es., visite al Pronto
Soccorso)
trarsi) in queste situazioni. Le situazioni ago- vo di successiva agorafobia, è anche vero che una
rafobiche sono attivamente evitate, richiedono diagnosi acquisita di agorafobia senza attacchi di
la presenza di un compagno e sono vissute con panico può essere indice predittivo di successivo
paura e ansia notevoli. disturbo di panico (Bienvenu et al. 2006).
Come detto in precedenza a proposito del di- L’agorafobia può essere annoverata tra i disturbi
sturbo di panico, l’agorafobia è spesso una con- d’ansia più disabilitanti. Essa può variare per gra-
seguenza del disturbo di panico. Tuttavia, essa vità dall’evitamento di guidare in autostrada nelle
può presentarsi anche senza disturbo di panico, ore di punta, all’avere la necessità di un compagno
e, sebbene tale evenienza sia nota da tempo, la quando si va fuori di casa, al rimanere sempre in
decisione di stralciare l’agorafobia dal disturbo casa. Ne consegue frequentemente la dipendenza
di panico nel DSM-5 riflette, in parte, il riconosci- da altri (per es., per accompagnare i bambini, anda-
mento che questa non è un’evenienza rara (per re a fare la spesa, andare al lavoro e tornare).
es., la prevalenza a 12 mesi dell’agorafobia senza L’entità di queste limitazioni di tipo fobico
disturbo di panico nel National Comorbidity Sur- può variare nel tempo. Anche se l’esordio dell’a-
vey Replication è dello 0,8%; Kessler et al. 2012). gorafobia può avvenire a qualsiasi età, essa inizia
Inoltre, la presunta evoluzione eziologica da di- tipicamente molti anni dopo altre fobie e, diver-
sturbo di panico in agorafobia, insita nella concet- samente dalla maggior parte degli altri disturbi
tualizzazione dei due disturbi nel DSM-IV, non è d’ansia, può emergere nell’anziano. Nei casi di
stata confermata. Sebbene una diagnosi pregressa insorgenza in età adulta avanzata, l’agorafobia
di disturbo di panico sia un forte indice preditti- può spesso essere interpretata come una compli-
canza di tipo ansioso di limitazioni fisiche. Ad (che sono considerati fortemente prostranti), gene-
esempio, un soggetto che ha avuto molti episodi rano timore ed evitamento delle situazioni in cui
di vertigini può sviluppare il timore di guidare gli attacchi si sono verificati e che sono considerate
o di camminare senza assistenza anche quando potenzialmente scatenanti nuovi attacchi. Tutta-
gli attacchi finiscono. Quando il timore e l’evita- via, vi sono anche molti casi di agorafobia in cui
mento eccedono i reali pericoli cui un soggetto è non è possibile evidenziare una storia precedente
esposto svolgendo determinate attività, anche se di attacchi di panico. Sebbene alcuni di questi casi
il timore si basa (o si basava) su reali limitazioni possano trarre origine da una storia di sintomi or-
fisiche può essere posta la diagnosi di agorafobia. ganici (per es., vertigini) o altre limitazioni funzio-
nali (per es., instabilità posturale nella malattia di
Diagnosi e valutazione clinica Parkinson) che contribuiscono a rendere il paziente
timoroso e preoccupato circa la propria capacità di
La diagnosi differenziale dell’agorafobia dalla fobia essere all’altezza in determinate situazioni, una si-
specifica non è sempre agevole. Di per sé qualunque mile positività anamnestica manca in molti soggetti
situazione compresa tra quelle del gruppo dell’ago- agorafobici, specie i più giovani.
rafobia (si vedano i criteri diagnostici del DSM-5 nel
Box 12.7) potrebbe essere considerata una fobia spe- Disturbo d’ansia generalizzata
cifica, se fosse realmente specifica (cioè circoscritta
alla situazione particolare). Tuttavia, ciò che riunisce
tali situazioni nell’ambito dell’agorafobia è il fatto
Caso esemplificativo
che il soggetto avrà molte paure dovute a questo Una donna di 34 anni lavora come aiuto chef
gruppo di situazioni, associate ai timori descritti in in un ristorante. È stata inviata allo psichiatra
precedenza di essere incapace di fuggire o non in dal suo medico di famiglia per il trattamen-
grado di chiedere aiuto in caso di comparsa dei sin- to della sua depressione. In occasione della
visita, la paziente afferma di essere sempre
tomi. La cosiddetta fobia di guidare, spesso apparirà
tesa e nervosa e di agitarsi facilmente per
a un’anamnesi più dettagliata solo come una com- vari eventi stressanti nella vita di tutti i gior-
ponente di molte altre fobie legate all’uso di mezzi di ni. Teme di perdere il lavoro per l’incapacità
trasporto, il che consente la diagnosi di agorafobia. di svolgere le mansioni relative al ruolo affi-
Un’altra diagnosi differenziale difficoltosa può esse- datole dal capo (sebbene questi non le abbia
re quella con il PTSD, in cui il soggetto può temere mai detto di non essere soddisfatto del suo
molte situazioni ricomprese nell’agorafobia, tra cui lavoro), e di andare incontro a povertà e per-
dita della casa. La donna scoppia in lacrime
l’uscire di casa; tuttavia, nel PTSD, i timori e l’evi-
quando riporta questa opinione. All’appro-
tamento sono legati a ricordi di esperienze trauma-
fondimento dell’anamnesi, ammette molte
tiche specifiche, che sono tipicamente assenti nell’a- preoccupazioni a parte quelle lavorative e fi-
gorafobia. SAD e agorafobia possono associarsi nanziarie, tra cui timori per la propria salute
entrambi a paura ed evitamento dello stesso tipo di e per quella del proprio cane, nonché timori
situazioni (per es., luoghi affollati), ma la natura del- non specifici (per es., l’andamento dell’eco-
le percezioni è differente. I soggetti con fobia sociale nomia mondiale). Inoltre, riporta una lunga
affermano di evitare dette situazioni per timore di storia di difficoltà ad addormentarsi, rife-
rendo che va a letto e rimugina sugli eventi
restare in imbarazzo o essere umiliati, mentre quelli
della giornata e sugli impegni gravosi che la
con agorafobia riportano l’evitamento delle suddet- attendono il giorno dopo. Sebbene il suo sta-
te situazioni per timore di incapacità o difficoltà nel to d’animo sia peggiorato negli ultimi 3 o 4
fuggire o della possibile assenza di aiuto. mesi, nervosismo, preoccupazioni e insonnia
si protraggono “da anni”.
Eziologia Il disturbo d’ansia generalizzata è caratterizzato
L’eziologia dell’agorafobia, specie come entità di- da nervosismo, sintomi somatici da ansia e pre-
stinta dal disturbo di panico, non è ben conosciuta. occupazione. La denominazione ha generato al-
Come già detto in precedenza, molti casi di agora- cune criticità per la possibilità che venga riferita
fobia sono considerati come una complicanza del da alcuni medici come disturbo d’ansia generale,
disturbo di panico, in cui ripetuti attacchi di panico portando all’assunto che tutte le forme di ansia
rientrano nella categoria diagnostica di disturbo strointestinali) per i quali il paziente consulta il
d’ansia generalizzata (riportato in questo capito- medico di medicina generale. L’insonnia è un
lo come GAD; si vedano i criteri del DSM-5 per altro sintomo comunemente riferito nel GAD
GAD nel Box 12.8). Mentre nervosismo, sintomi per il quale i pazienti possono andare dal me-
fisici e preoccupazioni focalizzate si osservano, dico di base e rappresenta uno dei sintomi che
infatti, teoricamente in tutti i disturbi d’ansia, per primi inducono il medico a porre diagnosi
ciò che distingue il GAD è la natura diffusa e di disturbo depressivo maggiore (Major Depres-
multifocale delle preoccupazioni. I soggetti con sive Disorder, MDD). Mentre la difficoltà di ad-
GAD mostrano timori in più ambiti; questi pos- dormentamento è in qualche modo più tipica del
sono comprendere condizioni finanziarie, salute GAD e l’insonnia tardiva con risveglio precoce è
(propria e dei propri cari), sicurezza e molti altri più tipica dell’MDD, possono essere presenti en-
(Bienvenu et al. 2010). È stata presa in considera- trambe e, infatti, GAD e MDD si associano molto
frequentemente. Il GAD ha un’epoca di esordio
zione l’ipotesi di cambiare il nome di questo di-
più tardiva rispetto agli altri disturbi d’ansia ed è
sturbo nel DSM-5 in disturbo da preoccupazione
praticamente l’unico disturbo d’ansia con un’in-
generalizzata o ansia generalizzata o disturbo da
cidenza relativamente elevata in età avanzata
preoccupazione, ma alla fine è stato deciso di la-
(Porensky et al. 2009).
sciare la denominazione attuale.
Il GAD è osservato molto più spesso dai me-
dici di medicina generale che dagli psichiatri Diagnosi e valutazione clinica
(Kroenke et al. 2007). Ciò perché esordisce tipi- La diagnosi di GAD viene posta quando un pa-
camente con sintomi somatici (per es., cefalea, ziente descrive caratteristici sintomi cronici di
lombalgia e altri dolori muscolari, disturbi ga- nervosismo, somatizzazione e preoccupazioni.
A. Ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno
6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
B. L’individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.
C. L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei seguenti sintomi (con almeno alcuni sintomi presenti
per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi).
Nota: Nei bambini è richiesto solo un item.
1. Irrequietezza, o sentirsi tesi/e, “con i nervi a fior di pelle”.
2. Facile affaticamento.
3. Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria.
4. Irritabilità.
5. Tensione muscolare.
6. Alterazioni del sonno (difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente).
D. L’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
E. La condizione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco) o di un’altra
condizione medica (per es., ipertiroidismo).
F. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale (per es., l’ansia o il timore di avere attacchi di panico nel
disturbo di panico, la valutazione negativa nel disturbo d’ansia sociale [fobia sociale], la contaminazione o altre ossessioni
nel disturbo ossessivo-compulsivo, la separazione dalle figure di attaccamento nel disturbo d’ansia di separazione, i
ricordi di eventi traumatici nel disturbo da stress post-traumatico, il prendere peso nell’anoressia nervosa, le lamentele
fisiche nel disturbo da sintomi somatici, i difetti percepiti nell’aspetto fisico nel disturbo di dismorfismo corporeo, l’avere
una grave malattia nel disturbo da ansia di malattia, oppure il contenuto di convinzioni deliranti nella schizofrenia o nel
disturbo delirante).
Sebbene molti studi abbiano suggerito che la salute sono solo uno dei molti tipi di preoccu-
persistenza dei sintomi per 1-3 mesi si associa a pazioni evidenziati, va posta diagnosi di GAD.
decorso, comorbilità e disfunzioni simili a quelli Come il disturbo di panico, sintomi GAD-simili
della persistenza per 6 mesi o più (Andrews et al. possono essere determinati da alcune malattie
2010), il DSM-5 ha ritenuto indicare una durata organiche (per es., ipertiroidismo) e sostanze
minima di 6 mesi per la diagnosi. (per es., eccessivo uso di caffeina; stimolanti);
Anche se il GAD non è solo una diagno- queste evenienze vanno prese in considerazio-
si di esclusione, è importante escludere altre ne nella diagnosi differenziale.
condizioni che possono presentarsi con sinto-
mi GAD-simili. Primo fra queste l’MDD che Eziologia
spesso si associa a nervosismo, sintomi fisici
e preoccupazioni con continui ripensamenti Gli studi condotti su gemelli suggeriscono che
(sebbene le preoccupazioni tendano a essere il GAD è influenzato da fattori genetici che si
più di autoriprovazione nell’MDD). Il GAD e sovrappongono notevolmente a quelli per il
l’MDD possono coesistere, ma entrambe le dia- tratto nevrotico della personalità (Hettema et
gnosi vanno poste, in generale, solo quando vi al. 2004). È interessante notare che la comor-
è una reale chiara evidenza di evoluzione indi- bilità elevata tra MDD e GAD è ritenuta attri-
pendente dei sintomi. Ad esempio, un soggetto buibile, almeno in parte, a fattori di rischio ge-
che aveva avuto per molti anni sintomi tipici netici simili, ma a fattori di rischio ambientali
di GAD può, successivamente, andare incon- diversi. Non sono stati associati geni specifici
tro a un notevole peggioramento dell’umore, al GAD in modo attendibile, anche se sono sta-
perdita di interessi e pensieri suicidi. Questo ti identificati molti geni possibili, inclusi geni
tipo di presentazione si adatterebbe alla du- come il COMT, che si ritiene contribuisca al ri-
plice diagnosi di GAD e MDD. Per contro, la schio genetico condiviso da un’ampia gamma
comparsa di preoccupazione, nervosismo, ten- di disturbi d’ansia e fenotipi correlati, come la
denza a piangere e idee suicide in un soggetto nevrosi (Hettema et al. 2008).
in precedenza in buona salute, si adatta meglio Nel GAD sono stati eseguiti relativamente
a una diagnosi di solo MDD (ma la presenza pochi studi di imaging funzionale, tuttavia vi
di sintomi ansiosi preponderanti, che rendono è qualche evidenza di un’insufficiente attiva-
il quadro da “depressione ansiosa”, va notata zione del cingolato anteriore e della connetti-
in quanto la depressione ansiosa e l’MDD pos- vità con l’amigdala durante la regolazione im-
sono differenziarsi in modo significativo per plicita dei processi emotivi (Etkin et al. 2009).
prognosi e trattamento) (Andreescu et al. 2007; Non è chiaro se questo tipo di dati trasversali
Fava et al. 2008). Il GAD può anche essere asso- rappresenti evidenze di rischio biologico o sia
ciato a disturbi da uso di alcol o altra sostanza; correlato alla specifica psicopatologia.
quando l’insorgenza dei sintomi conseguente
all’uso di una sostanza non è chiara, talora solo Altre categorie di disturbi d’ansia
l’astinenza protratta da questa può consentire Nel DSM-5 sono elencate altre quattro catego-
di discernere il GAD dagli effetti del suo abu- rie diagnostiche di disturbo d’ansia. Il disturbo
so. Le preoccupazioni del GAD possono essere d’ansia indotto da sostanze/farmaci è caratterizzato
distinte, in genere, dai ripensamenti ossessivi dal prevalere di sintomi di panico e ansia do-
del disturbo ossessivo-compulsivo, per la mag- vuti, presumibilmente, agli effetti di una sostan-
giore ego-distonia e, a volte, per insolite pre- za (per es., una droga da abuso, un farmaco o
occupazioni osservate in quest’ultimo disordi- una tossina) (American Psychiatric Association
ne. Nel GAD, le preoccupazioni per la salute 2013; si veda il Box 12.9 per i criteri diagnostici
possono sovrapporsi completamente a quelle del DSM-5).
attribuibili al disturbo d’ansia di malattia, ma Il disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione
quest’ultimo può essere diagnosticato solo se medica è caratterizzato da ansia clinicamente si-
le preoccupazioni sono relative esclusivamente gnificativa giudicata, sulla base delle evidenze
allo stato di salute. Se le preoccupazioni per la derivanti dall’anamnesi, dall’esame obiettivo
AVVISO. I criteri sopra delineati includono solo i criteri diagnostici e gli specificatori; per un elenco completo dei criteri, comprese
le descrizioni degli specificatori e le procedure di codifica e registrazione, si rimanda al DSM-5.
Box 12.10 DSM-5: Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica – Criteri diagnostici
293.84 (F06.4)
AVVISO. I criteri sopra delineati includono solo i criteri diagnostici e gli specificatori; per un elenco completo dei criteri, comprese
le descrizioni degli specificatori e le procedure di codifica e registrazione, si rimanda al DSM-5.
Box 12.11 DSM-5: Disturbo d’ansia con altra specificazione – Criteri diagnostici
300.09 (F41.8)
Questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici di un disturbo d’ansia, che causano
disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre
aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe
diagnostica dei disturbi d’ansia. La categoria disturbo d’ansia con altra specificazione è utilizzata in situazioni in
cui il clinico sceglie di comunicare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno
specifico disturbo d’ansia. Questo viene fatto registrando “disturbo d’ansia con altra specificazione” seguito dalla
ragione specifica (per es., ansia generalizzata che non si verifica la maggior parte dei giorni).
Esempi di manifestazioni che possono essere specificate utilizzando la dicitura “con altra specificazione” comprendono
i seguenti:
1. Attacchi paucisintomatici.
2. Ansia generalizzata che non si verifica la maggior parte dei giorni.
3. Khyâl cap (attacchi di vento): Si veda “Glossario dei concetti culturali di sofferenza” nell’Appendice.
4. Ataque de nervios (attacco di nervi): Si veda “Glossario dei concetti culturali di sofferenza” nell’Appendice.
Diagnosi differenziale
Trattamento
lutazione dei sintomi ansiosi del paziente, delle ziente sia il medico a seguire il decorso e la gravità
percezioni chiave catastrofiche e delle strategie dei sintomi ansiosi ed è di indiscutibile aiuto per
di evitamento adottate dal particolare soggetto, è il trattamento.
fondamentale per una completa pianificazione te- La contemporanea presenza di altri disturbi
rapeutica. La misura dei sintomi tramite diari del mentali come disturbi dell’umore, da uso di so-
panico, diari delle preoccupazioni o l’impiego di stanze o della personalità (per es., borderline)
scale standardizzate di autoregistrazione (per es., influisce a sua volta sulla gestione dei disturbi
Overall Anxiety Severity and Interference Scale d’ansia. Se il paziente è gravemente depresso,
[OASIS]; Campbell-Sills et al. 2009) aiuta sia il pa- è importante dare la priorità al trattamento del-
che spesso comporta esercizi che ricreano i sintomi valutata in studi randomizzati controllati (RCT),
del panico (esposizione interocettiva). La tecnica può essere un’opzione terapeutica ragionevo-
più frequentemente utilizzata per ricreare questi le per pazienti con disturbo di panico (Milrod
sintomi è l’iperventilazione, in quanto questo fe- et al. 2007). Psicoterapie più moderne, come la
nomeno è frequente negli attacchi di panico. Nell’i- terapia di accettazione e indirizzo, la riduzione
perventilazione, utilizzata come tecnica terapeutica dello stress esclusivamente su base psichica e va-
di esposizione, la paziente e il terapeuta iperventi- rie terapie mirate alla regolazione emotiva, de-
lano insieme per brevi periodi con conseguente di- vono essere ulteriormente studiate ma possono
mostrazione alla paziente che i sintomi fisiologici si rappresentare valide alternative future. Gli RCT
risolvono da soli. In seguito va chiesto alla paziente preliminari indicano la possibilità di considerare
di redigere una lista in scala gerarchica delle situa- anche alcune terapie utilizzate per il trattamento
zioni che evita a causa dell’ansia. Durante la terapia di particolari deficit dell’attenzione (Hakamata
la paziente dovrebbe lentamente confrontarsi con et al. 2010) o interpretativi in pazienti con distur-
le situazioni che le provocano ansia e imparare che, bi d’ansia. Sebbene sia ancora troppo presto per
se rimane in queste situazioni abbastanza a lungo, raccomandare apertamente qualunque di queste
l’ansia si risolve. nuove terapie come trattamento di prima linea
La CBT per i disturbi d’ansia degli adulti è ef- per i disturbi d’ansia, la situazione potrebbe
ficace e generalmente bene accetta (cioè le percen- cambiare a breve. Anche se l’accettabilità e la ri-
tuali di abbandono e di effetti avversi sono basse) sposta alla CBT nei disturbi d’ansia sono elevate,
(Hofmann e Smits 2008). Essa è anche estremamen- vi è ampio spazio per nuove terapie che possono
te efficace rispetto ai costi, specie se si considera essere adatte a necessità e preferenze di pazienti
che un investimento relativamente a breve termine non rispondenti alle terapie convenzionali.
(per es., 10-20 settimane) di tempo e sforzi del pa-
zienti e del terapeuta determina, in genere, effetti Farmacoterapia
terapeutici a lungo termine (per es., mesi, anni o
La farmacoterapia rappresenta una buona op-
decenni). Per l’ansia è comunemente utilizzata an-
zione per molti pazienti con disturbi d’ansia sia
che la CBT di gruppo, in parte per risparmiare sui
in associazione con la CBT sia in monoterapia
costi ma anche per favorire l’accesso nel gruppo a
(Ravindran e Stein 2010). In quest’ultimo caso la
opportunità di esposizioni dal vivo. Vi sono alcune
farmacoterapia non andrebbe prescritta senza al-
evidenze secondo cui la CBT di gruppo in qualche
meno consigliare la lettura di materiale informa-
modo “diluisce” la propria efficacia, ma essa non di
tivo, molto del quale può essere reperito a basso
meno rimane popolare per motivi pratici. La mag-
costo o gratuitamente tramite Internet. Fonti di
gior parte dei pazienti ottiene, se non il massimo,
informazione attendibili e di qualità elevata sono
almeno qualche beneficio; in questi casi si potreb-
disponibili sui siti web, tra gli altri, dei National
be prendere in considerazione un ulteriore ciclo di
Institutes of Health (www.nih.gov), dell’Anxiety
CBT più breve e più centrato sul singolo paziente.
and Depression Association of America (www.
Vi sono anche sempre maggiori evidenze che la
adaa.org) e di UpToDate (www.uptodate.com;
CBT può essere eseguita con successo, anche con
consente accesso libero alle informazioni medi-
costi minori rispetto alla CBT di gruppo, mediante
che su argomenti redatti appositamente per gli
biblioterapia (per es., assegnando libri da leggere)
utenti). I pazienti affetti da disturbi d’ansia spes-
o tecnologie fondate su Internet o altri sistemi com-
so si sottopongono al trattamento nella convin-
puterizzati (Reger e Gahm 2009).
zione di essere lasciati soli con i propri sintomi e
le proprie sofferenze (sebbene ciò avvenga oggi
Altre forme di psicoterapia sempre più di rado con l’avvento dell’ampio
Anche se meno consolidate della CBT per i di- accesso alle informazioni tramite Internet). For-
sturbi d’ansia, vi sono molte altre forme di psi- nire ai pazienti materiale descrittivo circa i loro
coterapia che possono essere prese in considera- sintomi, discutere a un livello appropriato di ap-
zione attualmente, o lo potrebbero in futuro, se profondimento e specificità le basi teoriche del(i)
ulteriori ricerche confermassero la loro efficacia. loro disturbo(i) e iniziare a renderli consapevoli
La psicoterapia psicodinamica, anche se poco delle opzioni terapeutiche possono rappresenta-
re essi stessi interventi terapeutici importanti da Le classi di farmaci con la migliore evidenza
parte del clinico. In alcuni casi, maggiore com- scientifica di efficacia e (quando usati in modo ap-
prensione e maggiore rassicurazione scaturisco- propriato) di sicurezza di impiego per i disturbi
no da questa forma di psicoeducazione e posso- d’ansia (eccetto che per la fobia specifica, discussa
no essere sufficienti a ridurre alcuni sintomi da nella sottosezione “Benzodiazepine” di questa se-
panico (per es., gli attacchi di panico spontanei) zione), sono gli antidepressivi e gli ansiolitici ben-
e i costosi comportamenti disabilitanti (per es., zodiazepinici. Gli antidepressivi comprendono gli
frequenti accessi al Pronto Soccorso). Sebbene inibitori selettivi della ricaptazione della seroto-
tali miglioramenti in seguito alla psicoeduca- nina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione di se-
zione non rappresentino la norma e la maggior rotonina-noradrenalina (SNRI), gli antidepressivi
parte dei pazienti continui ad avere la necessità triciclici (TCA) e gli inibitori delle monoamino-os-
di interventi terapeutici specifici, la fornitura di sidasi (MAOI). Vi è anche un certo ruolo degli an-
materiali informativi assicura che i pazienti siano siolitici non benzodiazepinici (per es., buspirone
meglio informati e più motivati. e pregabalin) ed eventualmente degli antipsicotici
Un altro aspetto critico nella prescrizione della atipici (per l’ansia refrattaria). Gli agenti farmaco-
farmacoterapia ai pazienti con disturbi d’ansia, è il terapeutici sono discussi in maggiore dettaglio nel
consiglio dell’esposizione. Istruzioni per l’esposi- Capitolo 27 di questo volume, “Psicofarmacolo-
zione e la relativa messa in pratica sono un aspetto gia” di Ferrando et al., ma una visione di insieme
fondamentale della CBT ma possono essere a tut- della loro utilità è inclusa in questa sede.
ti gli effetti ricomprese nel trattamento farmaco-
logico quotidiano dei disturbi d’ansia. I pazienti SSRI e SNRI
andrebbero informati che, mentre i farmaci per
l’ansia sono volti a ridurre la loro ansia sponta- Attualmente, negli Stati Uniti sono disponibili per
nea e anticipatoria, è importante che essi inizino a l’uso clinico sei diversi SSRI: fluoxetina, sertralina,
confrontarsi con le situazioni che ne hanno deter- paroxetina (formulazioni a rilascio immediato e
minato il panico in passato per rendersi conto di controllato), fluvoxamina, citalopram ed escita-
non correre pericoli e per cominciare a convivere lopram. Sebbene i diversi SSRI abbiano differenti
in modo efficace con esse. Alcuni pazienti accet- indicazioni approvate dalla FDA per particolari di-
tano il consiglio e intraprendono il loro percorso sturbi d’ansia, i medici tendono a utilizzarli come
di esposizione, mentre altri possono beneficiare di se avessero la stessa efficacia nell’ambito dell’inte-
istruzioni e consigli più espliciti. ro gruppo, non essendovi evidenze del contrario.
Molte classi di farmaci sono indicate dalla Food Come classe, gli SSRI sono considerati farmaci di
and Drug Administration (FDA) statunitense e da prima linea per ciascuno dei disturbi d’ansia, gra-
agenzie regolatrici analoghe di altri Paesi per il zie ai loro livelli complessivi di efficacia, sicurezza
trattamento di specifici disturbi d’ansia. Sebbene d’uso e tollerabilità.
l’adesione agli usi approvati dalla FDA garantisca Attualmente, negli Stati Uniti, sono disponibi-
che è stato raggiunto un certo livello di evidenza li per l’uso clinico quattro SNRI: venlafaxina ER,
per raccomandarne l’uso, ogni medico abilitato e desvenlafaxina, duloxetina e milnacipran. Quasi
autorizzato a prescrivere farmaci può decidere di tutta la ricerca volta a valutare gli SNRI per i distur-
farlo “fuori indicazione” (“off-label”). Poiché le bi d’ansia si basa su venlafaxina ER o duloxetina,
ditte farmaceutiche decidono, in gran parte sulla ed entrambi i farmaci possono essere presi in con-
base di aspetti economici, quali farmaci sottoporre siderazione come trattamento di prima o seconda
alla necessaria (e costosa) sperimentazione clinica linea per i disturbi d’ansia, anche se alcuni esperti
per ottenere l’approvazione per una determinata li vorrebbero relegare a farmaci di seconda linea
indicazione, può accadere che alcuni farmaci ef- perché sono stati meno studiati nei disturbi d’ansia.
ficaci contro l’ansia non ottengano mai l’approva- Gli esperti, in genere, raccomandano un tenta-
zione della FDA. In questi casi, il clinico bene in- tivo iniziale con SSRI cominciando con la dose più
formato può decidere di usare qualunque farmaco bassa possibile, dal momento che i pazienti con
in commercio per il quale siano state pubblicate disturbi d’ansia, specie quelli con disturbo di pa-
e sottoposte a revisione critica solide evidenze nico che stanno attenti e temono i sintomi organi-
scientifiche di efficacia e sicurezza di impiego. ci, tendono a essere sensibili agli effetti collaterali
dei farmaci. La dose viene poi aumentata gradual- d’ansia, compresa la fobia specifica. Esse possono
mente, con incrementi settimanali o bisettimanali, essere utilizzate come farmaci di prima linea per
fino al raggiungimento delle dosi terapeutiche. Il il trattamento dell’ansia. Comunque, le benzo-
tempo necessario per la risposta è simile a quello diazepine possono anche comportare la tendenza
necessario nella depressione maggiore, con un pe- all’abuso e pertanto vanno prescritte con caute-
riodo di 4-6 settimane prima che si possa osserva- la, e forse non vanno prescritte affatto (o quanto
re una risposta clinicamente significativa (sebbene meno con grande attenzione e sotto un controllo
ciò possa avvenire prima) e di 12-16 settimane per molto attento) ai pazienti con una storia pregressa
l’ottenimento di una risposta ottimale. Vi è l’erra- di abuso di alcol o di altre sostanze.
ta convinzione che i disturbi d’ansia rispondano a Le benzodiazepine rappresentano l’approccio
dosi di antidepressivi più basse di quelle necessa- farmacoterapico più consolidato per il trattamen-
rie per il trattamento della depressione. Ciò non è to dell’ansia prevedibile e limitata a situazioni
vero. Infatti, in media le dosi necessarie nei disturbi particolari (per es., fobie specifiche come paura
d’ansia sono alte quanto quelle utilizzate per il trat- di volare; fobia sociale come parlare in pubblico
tamento della depressione, se non di più. E di certo o altre forme di ansia da prestazione), per cui pos-
vi è anche la possibilità che molti pazienti con ansia sono essere prescritte “al bisogno” (el-Guebaly
soffrano anche di depressione maggiore, richieden- et al. 2010). La prescrizione di benzodiazepine al
do l’impiego di dosi piene di antidepressivi. Ma i bisogno per l’ansia non prevedibile (per es., attac-
clinici possono impiegare una o due settimane in chi di panico) o per l’ansia cronica (per es., GAD)
più per il raggiungimento di quelle dosi nei pazien- non è indicata. A parte l’impiego al bisogno per
ti con disturbi d’ansia, associati o meno. fobie specifiche occasionalmente ricorrenti, le ben-
Non vi sono evidenze che i pazienti con di- zodiazepine andrebbero in genere prescritte per
sturbi d’ansia che non rispondono agli SSRI l’ansia con una posologia regolare, da 1 a 4 volte
possano rispondere agli SNRI. Pertanto, il passo al giorno, a seconda della farmacocinetica della
successivo è tentare con un altro SSRI o passare a particolare benzodiazepina.
un SNRI. I pazienti che rispondono parzialmente
a SSRI o SNRI possono essere presi in considera- Ansiolitici non benzodiazepinici
zione per una terapia aggiuntiva con benzodia-
zepine o un altro farmaco per l’ansia. Il buspirone è un ansiolitico non benzodiaze-
pinico con efficacia circoscritta al trattamento
del GAD. Gabapentina e pregabalin hanno evi-
TCA e MAOI denze in qualche modo limitate di efficacia nel
I TCA erano ampiamente utilizzati per il tratta- trattamento dei disturbi d’ansia, anche se talo-
mento dei disturbi d’ansia prima dell’avvento ra sono utilizzati in alternativa alle benzodia-
degli SSRI. Siccome tendono a essere meno tolle- zepine, spesso in aggiunta ad antidepressivi.
rati rispetto a SSRI e SNRI, attualmente vengono
utilizzati meno nella terapia dei disturbi d’ansia. Antipsicotici atipici
Lo stesso si può dire dei MAOI, la cui utilità è li-
mitata dall’insieme degli effetti collaterali e dalla Attualmente, vi è qualche evidenza molto limi-
necessità di specifici accorgimenti nella dieta. Al- tata che gli antipsicotici atipici (per es., quetia-
cuni esperti ritengono tuttavia che i MAOI pos- pina e risperidone) possano essere efficaci, in
sano essere efficaci nei pazienti i cui sintomi non monoterapia o in associazione agli antidepres-
rispondono ad altri trattamenti e che possano sivi, per il trattamento di disturbi d’ansia refrat-
essere particolarmente utili nel trattamento del tari (Depping et al. 2010).
disturbo d’ansia sociale.
Associazione di CBT
Benzodiazepine e farmacoterapia
Le benzodiazepine sono, tra i farmaci per l’ansia, Sebbene le evidenze siano limitate, molti studi
quelli meglio tollerati e più efficaci. Hanno un suggeriscono che l’associazione di CBT e far-
ampio spettro di efficacia nell’ambito dei disturbi macoterapia per i disturbi d’ansia sia superiore
Bögels SM, Alden L, Beidel DC, et al: Social anxiety El-Gabalawy R, Tsai J, Harpaz-Rotem I, et al: Pre-
disorder: questions and answers for the DSM-V. dominant typologies of psychopathology in the
Depress Anxiety 27:168-189, 2010 United States: a latent class analysis. J Psychiatr
Bouton ME, Mineka S, Barlow DH: A modern lear- Res 47:1649-1657, 2013
ning theory perspective on the etiology of panic Elizur Y, Perednik R: Prevalence and description of
disorder. Psychol Rev 108:4-32, 2001 selective mutism in immigrant and native fami-
Busch FN, Milrod B: Psychodynamic treatment lies: a controlled study. J Am Acad Child Ado-
of panic disorder: clinical and research asses- lesc Psychiatry 42:1451-1459, 2003
sment, in Handbook of Evidence Based Psy- Etkin A, Wager TD: Functional neuroimaging of
chodynamic Psychotherapy. Edited by Levy anxiety: a meta-analysis of emotional proces-
RA, Ablon JS. New York, Humana Press, 2009, sing in PTSD, social anxiety disorder, and speci-
pp. 29-44 fic phobia. Am J Psychiatry 164:1476-1488, 2007
Campbell-Sills L, Norman SB, Craske MG, et al: Va- Etkin A, Prater KE, Schatzberg AF, et al: Disrupted
lidation of a brief measure of anxiety-related amygdalar subregion functional connectivity
severity and impairment: the Overall Anxiety and evidence of a compensatory network in ge-
Severity and Impairment Scale (OASIS). J Affect neralized anxiety disorder. Arch Gen Psychiatry
Disord 112:92-101, 2009 66:1361-1372, 2009
Carbone D, Schmidt LA, Cunningham CC, et al: Fava M, Rush AJ, Alpert JE, et al: Difference in tre-
Behavioral and socio-emotional functioning in atment outcome in outpatients with anxious
children with selective mutism: a comparison versus nonanxious depression: a STAR*D re-
with anxious and typically developing children port. Am J Psychiatry 165:342-351, 2008
across multiple informants. J Abnorm Child Gelernter J, Stein MB: Heritability and genetics of
Psychol 38:1057-1067, 2010 anxiety disorders, in Handbook of Anxiety Di-
Chavira DA, Shipon-Blum E, Hitchcock C, et al: Se- sorders. Edited by Antony MM, Stein MB. New
lective mutism and social anxiety disorder: all York, Oxford University Press, 2009, pp. 87-96
in the family? J Am Acad Child Adolesc Psy- Hakamata Y, Lissek S, Bar-Haim Y, et al: Attention
chiatry 46:1464-1472, 2007 bias modification treatment: a meta-analysis to-
Cohan SL, Price JM, Stein MB: Suffering in silence: ward the establishment of novel treatment for
why a developmental psychopathology per- anxiety. Biol Psychiatry 68:982-990, 2010
spective on selective mutism is needed. J Dev Hettema JM, Prescott CA, Kendler KS: Genetic and
Behav Pediatr 27:341-355, 2006 environmental sources of covariation between
Cohan SL, Chavira DA, Shipon-Blum E, et al: Refi- generalized anxiety disorder and neuroticism.
ning the classification of children with selective Am J Psychiatry 161:1581-1587, 2004
mutism: a latent profile analysis. J Clin Child Hettema JM, An SS, Bukszar J, et al: Catechol-O-
Adolesc Psychol 37:770-784, 2008 methyltransferase contributes to genetic suscep-
Cosci F, Knuts IJ, Abrams K, et al: Cigarette smoking tibility shared among anxiety spectrum phenot-
and panic: a critical review of the literature. J ypes. Biol Psychiatry 64:302-310, 2008
Clin Psychiatry 71:606-615, 2010 Hirshfeld-Becker DR, Micco J, Henin A, et al: Behavio-
Craske MG, Rauch SL, Ursano R, et al: What is an ral inhibition. Depress Anxiety 25:357-367, 2008
anxiety disorder? Depress Anxiety 26:1066- Hofmann SG, Smits JA: Cognitive-behavioral the-
1085, 2009 rapy for adult anxiety disorders: a meta-analysis
Craske MG, Stein MB, Sullivan G, et al: Disorder- of randomized placebocontrolled trials. J Clin
specific impact of coordinated anxiety learning Psychiatry 69:621-632, 2008
and management treatment for anxiety di- Hofmann SG, Alpers GW, Pauli P: Phenomenology
sorders in primary care. Arch Gen Psychiatry of panic and phobic disorders, in Handbook of
68:378-388, 2011 Anxiety and Related Disorders. Edited by Anto-
Depping AM, Komossa K, Kissling W, et al: Second- ny MM, Stein MB. New York, Oxford University
generation antipsychotics for anxiety disor- Press, 2009, pp. 34-46
ders. Cochrane Database of Systematic Reviews Hohoff C, Mullings EL, Heatherley SV, et al: Ade-
12:CD008120, 2010 nosine A(2A) receptor gene: evidence for asso-
el-Guebaly N, Sareen J, Stein MB: Are there guideli- ciation of risk variants with panic disorder and
nes for the responsible prescription of benzodia- anxious personality. J Psychiatr Res 44:930-937,
zepines? Can J Psychiatry 55:709-714, 2010 2010
Kessler RC, Ustün TB: The World Mental Health chotherapy for panic disorder. Am J Psychiatry
(WMH) Survey Initiative Version of the World 164:265-272, 2007
Health Organization (WHO) Composite Interna- Ouimet AJ, Gawronski B, Dozois DJ: Cognitive vul-
tional Diagnostic Interview (CIDI). Int J Methods nerability to anxiety: a review and an integrati-
Psychiatr Res 13:93-121, 2004 ve model. Clin Psychol Rev 29:459-470, 2009
Kessler RC, Ruscio AM, Shear K, et al: Epidemiology Paulus MP, Stein MB: Interoception in anxiety and
of anxiety disorders. Curr Top Behav Neurosci depression. Brain Struct Funct 214:451-463,
2:21-35, 2010 2010
Kessler RC, Petukhova M, Sampson NA, et al: Twel- Pitts FN Jr, McClure JN Jr: Lactate metabolism in
ve-month and lifetime prevalence and lifetime anxiety neurosis. N Engl J Med 277:1329-1336,
morbid risk of anxiety and mood disorders in 1967
the United States. Int J Methods Psychiatr Res Porensky EK, Dew MA, Karp JF, et al: The burden
21:169-184, 2012 of late-life generalized anxiety disorder: effects
Kim S, Wollburg E, Roth RT: Opposing breathing on disability, health-related quality of life, and
therapies for panic disorder: a randomized con- healthcare utilization. Am J Geriatr Psychiatry
trolled trial of lowering vs. raising end-tidal 17:473-482, 2009
P(CO2). J Clin Psychiatry 73:931-939, 2012 Ravindran LN, Stein MB: The pharmacologic tre-
Kroenke K, Spitzer RL, Williams JB, et al: Anxiety atment of anxiety disorders: a review of pro-
disorders in primary care: prevalence, impai- gress. J Clin Psychiatry 71:839-854, 2010
rment, comorbidity, and detection. Ann Intern Reger MA, Gahm GA: A meta-analysis of the effects
Med 146:317-325, 2007 of internetand computer-based cognitive-be-
LeBeau RT, Glenn D, Liao B, et al: Specific phobia: havioral treatments for anxiety. J Clin Psychol
a review of DSM-IV specific phobia and preli- 65:53-75, 2009
minary recommendations for DSM-V. Depress Roberson-Nay R, Eaves LJ, Hettema JM, et al:
Anxiety 27:148-167, 2010 Childhood separation anxiety disorder and
Logue MW, Bauver SR, Knowles JA, et al: Multiva- adult onset panic attacks share a common gene-
riate analysis of anxiety disorders yields further tic diathesis. Depress Anxiety 29:320-327, 2012
evidence of linkage to chromosomes 4q21 and Roy-Byrne PP, Craske MG, Stein MB: Panic disorder.
7p in panic disorder families. Am J Med Genet B Lancet 368:1023-1032, 2006
Neuropsychiatr Genet 159B:274-280, 2012 Roy-Byrne P, Craske MG, Sullivan G, et al: Delivery
Löwe B, Spitzer RL, Williams JB, et al: Depression, of evidence-based treatment for multiple anxie-
anxiety and somatization in primary care: syn- ty disorders in primary care: a randomized con-
drome overlap and functional impairment. Gen trolled trial. JAMA 303:1921-1928, 2010
Hosp Psychiatry 30:191-199, 2008 Sareen J: Anxiety disorders and risk for suicide: why
Manassis K, Tannock R, Garland EJ, et al: The soun- such controversy? Depress Anxiety 28:941-945,
ds of silence: language, cognition, and anxiety 2011
in selective mutism. J Am Acad Child Adolesc Sareen J, Cox BJ, Afifi TO, et al: Anxiety disorders
Psychiatry 46:1187-1195, 2007 and risk for suicidal ideation and suicide at-
Manicavasagar V, Marnane C, Pini S, et al: Adult se- tempts: a population-based longitudinal study
paration anxiety disorder: a disorder comes of of adults. Arch Gen Psychiatry 62:1249-1257,
age. Curr Psychiatry Rep 12:290-297, 2010 2005
Manolio TA, Collins FS, Cox NJ, et al: Finding the Sareen J, Jacobi F, Cox BJ, et al: Disability and poor
missing heritability of complex diseases. Nature quality of life associated with comorbid anxiety
461:747-753, 2009 disorders and physical conditions. Arch Intern
McInnes A, Fung D, Manassis K, et al: Narrative skills Med 166:2109-2116, 2006 17060541
in children with selective mutism: an exploratory Schumacher J, Kristensen AS, Wendland JR, et al:
study. Am J Speech Lang Pathol 13:304-315, 2004 The genetics of panic disorder. J Med Genet
Meuret AE, Wolitzky-Taylor KB, Twohig MP, et al: 48:361-368, 2011
Coping skills and exposure therapy in panic Smoller JW, Block SR, Young MM: Genetics of anxie-
disorder and agoraphobia: latest advances and ty disorders: the complex road from DSM to
future directions. Behav Ther 43:271-284, 2012 DNA. Depress Anxiety 26:965-975, 2009
Milrod B, Leon AC, Busch F, et al: A randomized Stein MB, Stein DJ: Social anxiety disorder. Lancet
controlled clinical trial of psychoanalytic psy- 371:1115-1125, 2008
Stein MB, Walker JR, Anderson G, et al: Childho- in childhood anxiety. N Engl J Med 359:2753-
od physical and sexual abuse in patients with 2766, 2008
anxiety disorders and in a community sample. Wheeler EO, White PD, et al: Neurocirculatory as-
Am J Psychiatry 153:275-277, 1996 thenia, anxiety neurosis, effort syndrome, neu-
Stein MB, Simmons AN, Feinstein JS, et al: Increased rasthenia: a 20 year follow-up study of 173 pa-
amygdala and insula activation during emotion tients. J Am Med Assoc 142:878-889, 1950
processing in anxiety-prone subjects. Am J Psy-
chiatry 164:318-327, 2007
Stein MB, Roy-Byrne PP, Craske MG, et al: Quality
of and patient satisfaction with primary health Risorse online
care for anxiety disorders. J Clin Psychiatry
72:970-976, 2011a Anxiety and Depression Association of America
Stein MB, Yang BZ, Chavira DA, et al: A common ge- (www.adaa.org)
netic variant in the neurexin superfamily mem- National Institute of Mental Health (www.nimh.
ber CNTNAP2 is associated with increased risk gov)
for selective mutism and social anxiety-related UpToDate (www.uptodate.com; available by indivi-
traits. Biol Psychiatry 69:825-831, 2011b dual or institutional subscription to providers;
Walkup JT, Albano AM, Piacentini J, et al: Cognitive grants free access to medical information in ma-
behavioral therapy, sertraline, or a combination terials written expressly for consumers)