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00 otgno del nmndo vegetale

Il sostegno del mondo segetale 101


La fine dell’avventura toscana coincise con una netta separazione dei nostri
singoli destini i quali ci condussero lungo strade apparentemente molto diver era tanto perché dovevo scegliere delle essenze diverse di caso in caso, cosa
che talvolta poteva anche capitare. ma soprattutto per non massificare, per
se, ma profondamente simili, sempre alla ricerca di pure sorgenti che potes
non appiattire un evento che risultava essere foriero di numerose riflessioni,
sero placare l’insaziabile sete di conoscenza che entrambi avevamo.
E fu così che negli anni successivi entrai in contatto con le essenze del dot e, soprattutto, per non annullare quei passaggi interiori che la persona avreb
be potuto fare.
tor Bach.
I fiori di Bach, si certo, servivano a dare maggiore fluidità all’evento, ma
«Ambulatorio...». quello che serviva di più era parlare e ascoltare la persona e soprattutto far si
«Ah, buongiorno dottore, mi chiamo Sonia; la mia amica, quella dell’erbori che si rendesse conto di cosa stava facendo e, ancora di più, aprirle gli occhi
steria l’Erba voglio, mi ha dato il suo recapito telefonico». su chi aveva davanti a sé.
Non volevo che le persone usassero le essenze floreali come un qualcosa che
«Mi dica» le risposi prontamente controllando con la coda dell’occhio
che fosse in grado di dare la morte ad un animale. Come se gli stessero sommi
quel gattino, al quale avevo appena pennesso di esplorare la stanza, non stes
nistrando un veleno.
se combinando qualche guaio.
«La mia amica mi ha detto che lei ha dato al suo gatto qualcosa per A costo di perdere il cliente, non ritenevo giusto creare queste pericolose
farlo associazioni di idee.
morire: potrebbe consigliare anche a me lo stesso farmaco?».
«Come scusi?». Solo a chi mi chiamava da fuori città, a quelle persone che avevano letto
«Sì, quel rimedio che aiuta l’animale a morire!». qualche mio scritto, o qualche articolo, a quelle persone consigliavo di chia
marmi più tardi, fuori dall’orario di ambulatorio, per poter chiacchierare con
«Oh, mamma mia, cosa si racconta!» pensai «che le essenze floreali del dot
tor Bach vengono utilizzate al posto della “puntura”! E così che si tenta di calma e per cercare di “sentire” l’animale a distanza.
appiattire l’immensa opportunità offerta da queste essenze?». I fiori non dovevano essere considerati semplicemente un rinforzo alla pro
pria volontà di far morire l’animale: «Se non muore da solo, vediamo se con
Qualche volta, in passato, cedendo alle richieste telefoniche dell’interlocuto
re che aspettava trepidante una qualche forma di sostegno, avevo detto: “Ha i fiori di Bach si velocizza la faccenda».
Dietro la cornetta del telefono, dall’altro capo del filo, non percepivo quasi
carta e penna?” e giù a snocciolare due, tre, quattro rimedi che sapevo per
mai un imbarazzo di tipo economico, perché altrimenti, prima o poi, arriva
esperienza avrebbero svolto benissimo il compito che l’Universo gli aveva
assegnato. va la fatidica domanda. «Scusi, quanto prende per la visita?» oppure «Fa
anche visite a domicilio?».,
Ma ben presto capii che non era questo il modo giusto per avvicinarsi
al in quella richiesta di aiuto a distanza, era celata la paura del confronto e la
mistero della morte del proprio animale, né tantomeno al mistero delle essen
difficoltà a fare delle scelte che influenzassero o cambiassero i propri piani
ie floreali.
giornalieri.
Anche se sapevo che attraverso quei consigli telefonici l’animale sarebb
e
stato sicuramente aiutato a percorrere quell’ultimo tratto di strada più serena
mente, tuttavia, riflettendoci un po’ sopra, mi era parso chiaro che anche que «Sì lo so, sono piuttosto esigente, ma è lei che ha chiesto cosa ne pensavo, e
io mi sono sentito di dirglielo francamente». Il signore dalla folta barba mi
sto modo di chiedere aiuto non era altro che una delle numerose modalità
guardò perpiesso. Non si aspettava di entrare in crisi per un gatto, perché era
messe in scena dall’umano, per evitare il confronto diretto con l’event
o. abituato a seguire fedelmente quello che aveva programmato. Quel fine set
Con l’esperienza avevo capito che non bastava semplicemente decidere di
timana aveva deciso di andare a trovare dei suoi amici che non vedeva da
voler far morire il proprio animale secondo natura, o di essere contrari all’eu
tanto tempo, e la storia del gatto gli avrebbe scombussolato tutti i piani.
tanasia, perché più di qualche volta, la stanchezza o la speranza che tutto
«Veramente non so cosa dirle» aggiunsi, vedendo l’uomo visibilmente scos
finisse presto, erano proprio i motivi principali di quelle chiamate.
«No, mi scusi, veramente, non mi sento di darle qualcosa per telefono» inco so «all’animale non rimane tanto da vivere; secondo me non arriva a lunedì,
minciai a rispondere. ma non posso dirle cosa fare. So solo che lui morirà una volta sola, mentre i
«Ho bisogno di sentire l’animale, di vederlo, di capire la situazione». E non suoi amici, molto probabilmente saranno ancora là il prossimo fine settima
na. Di questo sono sicuro».
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Il signore dalla folta barba non sembrò per nulla rassicurato da quella frase. dico e soprattutto ho capito che anche il silenzio può essere considerato un
ulteriore strumento terapeutico.
La più grande difficoltà che ho dovuto affrontare parlando della morte dell’a Poche parole dette con uno scopo preciso funzionano meglio di lunghi
nimale è stata quella di trovare un equilibrio tra quello che posso dire e quel discorsi che toccano più punti.
lo che invece non posso assolutamente condividere, perché un giorno mi L’esperienza mi ha portato a comprendere che nella relazione con l’umano,
sono accorto che quello che riferisco può essere drammaticamente interpre da uomo a uomo intendo, cioè tra me e la persona che mi porta in ambulato
tato; o, peggio ancora, può far nascere nella persona che ascolta le mie rifles rio l’animale, esiste una grande potenzialità, e cioè quella di poter manifesta
sioni, dei sentimenti che nulla hanno a che fare con il percorso che sto cer re un sacco di complicazioni.
cando di compiere insieme a lei. Io dico una cosa e la persona ne capisce un’altra.
Il senso di colpa, per fare un esempio, è una di quelle dinamiche emozionali Cerco di far nascere in lei un sentimento, e prima di arrivare a quello stato
che più frequentemente nascono nell’interiorità umana nel momento in cui la
d’animo scattano migliaia di difese.
persona incomincia a riflettere sulla sua relazione con il proprio animale. Nella relazione con l’animale, questo non può accadere.
Loro sono diretti, o è così o è colà.
«Vado o rimango, e se vado e magari muore, mi sentirò in colpa per il resto Parlare con gli animali è decisamente più facile.
della mia vita, ma se rimango e non muore, mi sono perso un bel week-end Lo sanno tutti.
con gli amici che era da tanto che lo aspettavo».
Oppure: «Ma allora se il mio gatto soffre vuoi dire che è colpa mia?». I fiori di Bach non sono nient’altro che una forma di linguaggio.
La parte più difficile per me è stabilire esattamente chi ho di fronte e cioè se Sono le parole di quelle frasi che non riusciremmo a comunicare in altro
quello che dico va a risuonare, all’interno del complesso mondo emozionale modo all’animale.
della persona, con una parte del suo vissuto e in che modo innesca delle rea Secondo me fanno parte integrante del modo di comunicare con il regno ani
zioni emozionali automatiche. male. Dal momento in cui scegliamo di accompagnare il nostro animale a
«Ecco lo sapevo» mi disse un giorno una signora di mezz’età «adesso anche morire, primo passo fermo e deciso verso un nuovo tipo di autosperimenta
il gatto sta male per colpa mia!». zione, fino a che l’animale si è definitivamente spento, il tragitto può presen
In quel momento mi fu chiaro che queli”anche”, detto così, tra una parola e tarsi lungo e tortuoso.
l’altra, era la porta di ingresso di un mondo fatto di una serie infinita di sensi Così può capitare che nel percorrere questo sentiero, la comunicazione possa
di colpa, chissà, forse verso i figli o verso il marito o nei confronti dei propri essere, a periodi, interrotta; il dialogo tra me e l’animale, tra il mio dentro e
genitori, e che le mie buone e sane intenzioni di aiutare, l’animale, non solo il mio fuori, tra quello che sta accadendo a me e quello che sta accadendo a
non avevano ottenuto il risultato sperato, ma, al contrario, corrispondevano lui.
esattamente alla chiave che apriva tutte quelle porte sigillate, una dopo l’al Non sempre questo tipo di comunicazione si svolge in maniera fluida.
tra, con tanta pazienza. Indecisioni, titubanze, dubbi, speranze, incostanza, stanchezza, paura,
Che ne sapevo io della persona che era seduta di fronte a me? Cosa sapevo depressioni, tristezza: un turbinio di emozioni che ruotano intorno a noi in
della sua vita emozionale, dei suoi lutti, delle sue ferite e dei suoi sensi di tutto il periodo nel quale abbiamo deciso di stare a fianco al nostro compa
colpa? Quale poteva essere, a questo punto, il senso di quello che stavo gno “peloso”.
facendo? Il punto di percezione di noi stessi attraversa molte zone del nostro essere
«Zitto, zitto... Stefano.., devi stare più zitto, ma soprattutto più attento a emozionale, e si sofferma un po’ qua e un po’ là.
quello che dici». Le parole possono ferire più delle pietre, soprattutto se di Come abbiamo detto nei capitoli precedenti, non è questo movimento interio
fronte a me è seduta una persona che di pietre, in vita sua, ne ha già ricevute re che disturba l’animale, non è nello sperimentare nuove e diverse percezio
parecchie. ni interiori che si origina il dolore animale, perché nella fluidità e nella mol
teplicità dell’esperienza interiore umana, l’animale è abituato a vivere.
Dopo quell’episodio ho incominciato ad essere molto più attento a quello che Ben vengano allora i dubbi e i confronti, la stanchezza, la depressione e la
i 04 S((’<tno <1<’l n nudo egeo e
li sostegno del mondo vegetale 105
rnas ‘it i, il pianto e la commozione.
Di tutto questo l’animale non né può risentire. Anzi. 11 più delle volte sono persone “normali”, persone cioè che poco prima ave
Di questo divenire interiore, l’animale è in ascolto, perché in vano visto alla televisione qualcuno che diceva che l’omeopatia era da prerì
esso il sentire è dere in considerazione solamente per il suo “effetto placebo” o peggio anco
massimamente sviluppato e dunque non potrà far altro che gioire
di questi ra, che l’omeopatia era pericolosa perché usava piante velenose.
mutamenti.
Persone che non avevano scelto di fare un percorso “alternativo” per sé e per
Ma allora a questo punto una domanda sorge spontanea: a cosa i propri animali.
servono le Persone che non credevano a questa o quella dottrina. Persone normali,
essenze floreali del dottor Bach? Cosa ho bisogno di comunicare
al mio ani appunto; nella norma.
male dal momento che già nel cercare di mutare interiormente
la posizione E sovente capita dunque che queste persone, avvicinandosi piano piano a noi
della percezione di me stesso, lo aiuto a non sentire il mio dolore
e quindi a (con noi intendo i veterinari che come me fanno un ampio uso di metodiche
rar sì che l’evento avvenga senza strappi? Cosa significa afferm
are che le alternative), e quasi vergognandosi, ci chiedano il nostro aiuto.
essenze floreali sono un tipo di linguaggio?
La prima volta che mi capitò, fui imbarazzato.
Le essenze floreali entrano in questo processo come catalizzatori. La seconda lusingato
Dalla terza in poi incominciai a preoccuparmi.
Non sono e non saranno mai i protagonisti dell’evento, perché
non si può «Ma è possibile che le persone siano costrette a cercare la risoluzione dei loro
cl iedere a queste essenze null’altro che un sostegno nel cammino
che si fa a problemi di salute da un veterinario’?» chiesi a Marco, collega e amico, in una
fianco del proprio animale.
I fiori di Bach assomigliano piuttosto alla figura del veterinario delle nostre lunghe telefonate disperatamente intese ad annullare le centinaia
o di quella di chilometri che separavano la nostre due città.
persona che, avendo fatto determinate esperienze, è in grado di
sostenere e «E l’ascolto che fa la differenza» mi rispondeva lui «è il fatto che noi sappia
accompagnare la persona nel vivere il più pienamente possibile
quello che gli mo ascoltare; che noi dobbiamo saper ascoltare, altrimenti come riusciamo a
viene richiesto di sperimentare.
tirare fuori dal nostro cilindro magico il rimedio giusto per guarire l’anima
Le essenze sono dei bastoni che l’Universo ci offre per aiutarci e
sostenerci le?».
mentre, insieme al nostro amico, saliamo su quella scala che lo porta
in cielo. È l’ascolto che fa la differenza... ecco cos’è l’esperienza più pregnante dei
U sostegno per noi e per quella parte di noi, il nostro animal
e, che ci sta fiori di Bach: l’ascolto.
lasciando per sempre.
Non devo capire come funziona una detenninata essenza floreale.
«Senta dottore, le devo chiedere un grande favore». Sì, certo se ho voglia e se sono sufficientemente curioso posso anche com
prarmi un libro sui fiori di Bach, e anzi questa è una lettura che consiglio alla
«Mi dica» risposi alla signora che si stava avvicinando a me
con un fare a maggior parte della persone che mi portano l’animale in terapia, ma non è
metà strada tra l’imbarazzo e il complotto.
esattamente questo che viene richiesto nel momento dell’ accompagnamento.
«Senta, visto che lei ha curato così bene il mio cagnolino, non
è che curereb Se ho già capito, in linea generale, che un altro tipo di esperienza è possibi
be anche me? Sa, fino adesso non ho mai trovato dei medici con i quali
andar le, devo solo mettermi in ascolto di me stesso e del mio animale.
d’accordo».
«Ma scherza? Vuole che venga radiato dall’albo? No, no, non Devo sentire la soglia del suo dolore, sentire di cosa ha bisogno e quali sono
se ne parla nep le mie necessità.
pure» mi affrettai a declinare quell’insolita richiesta d’aiuto.
Ascoltarmi interiormente e dolcemente, aiutami con le essenze floreali a
superare il mio disagio.
Penso che sia una cosa abbastanza comune quello che accade
ad una perso Le essenze floreali servono a questo: ad uscire da una posizione mentale o
na che si avvicina per la prima volta all’omeopatia con il suo
animale, affet emozionale nella quale ci siamo per troppo tempo immedesiffiati.
to di solito da problemi che la medicina ufficiale ha già bollato
come incura Servono a dare fluidità al processo affinché l’autosperimentazi01e di noi
bili. e cioè di rimanere favorevolmente impressionata da una reale
guarigio stessi non tocchi punte troppo estreme.
ne che avviene sotto i propri occhi.
Se è vero che per l’animale la morte è un fatto naturale e dunque, la maggior
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parte delle volte, completamente esente da dolore; se è vero che quello che Quello che ti ho raccontato è quello che avviene ed ho sperimentato dentro di
percepiamo come suo dolore, in realtà non è altro che la proiezione del nostro me ogni volta che ho deciso di accompagnare un animale a morire il più sere
malessere; se è vero che lui non è nient’altro che una parte di noi, una fetta namente possibile. Non pretendo assolutamente che tu debba vivere tutto
della nostra vita, allora capiremo che il fulcro dell’esperienza della morte del quello che vivo io, come non pretendo che tu utilizzi i fiori di Bach come li
nostro animale non è lui, ma siamo noi. conosco io. Quello che ti ho raccontato e quello che ti propongo non SOflO
Di conseguenza, è più importante assumere noi le essenze. altro che delle riflessioni in merito alla morte dell’animale e all’uso delle
Quando capii questo, l’unica possibilità che avevo di interagire concretamen essenze floreali. Ognuno fa quello che può e che è in grado di fare. Questo è
te in questo percorso era quello di spiegare alle persone i fiori di Bach. il lato piacevole dell’autosperimentazione, perché quello che farai sarà sicu
E soprattutto di farle sperimentare ramente il tuo meglio. A quante morti ho dovuto assistere impotente prima di
E così incorninciai ad organizzare dei laboratori interattivi. poter capire che esisteva qualcosa di diverso da quello che mi avevano inse
gnato! Quanti errori ho dovuto commettere prima di capire quello che per me
compren
«Non mi sento di prescriverti dei fiori» dissi schiettamente al ragazzo che poteva avere un senso! Quanti animali si sono sacrificati per farmi
piangeva davanti a me. «Sì, lo so che sarebbe facile, e soprattutto utile per te dere questo! E solo che tu adesso la vivi diversamente, perché sai che il tuo
e per lui, che ti scrivessi una ricetta con delle essenze floreali, ma devi cerca animale sente e questo ti responsabilizza un po’ di più; ma in realtà non è
re di capirmi... non sono un medico». cambiato niente rispetto a prima; o meglio ora hai la certezza che esiste qua!
«Sì, ma io so di persone che vanno in farmacia a chiedere i fiori e lì glieli
• cosa che ti può sostenere nel percorso che hai deciso di intraprendere. Prima,
danno senza problemi». con l’eutanasia intendo, eri lasciata da sola con il tuo dolore, nella speranza
«Lo so, lo so, non è questo il punto... è che la gente, la società, o meglio la che il tempo desse sollievo all’inevitabile ferita che il distacco aveva provo
sanità, non è ancora pronta a considerare la vita come una serie di eventi che cato. Ora invece non sei più sola, perché con te ci sono le essenze floreali del
sono collegati tra loro secondo un sottile filo logico. Non possono capire che dottor Bach».
l’uomo, nel suo divenire interiore sviluppa un fortissimo legame con l’anima
le e che curare il primo significa guarire il secondo. Figurati se siamo pronti «Star of Bethlehem: per coloro che si trovano in uno stato di grande
ad accettare l’idea che un veterinario interagisca in maniera terapeutica con angoscia a causa di situazioni che, in un dato periodo, hanno pivvocato
l’umano!». tanta infelicità: lo shock di una cattiva notizia, la perdita di una persona
«Ma se io non lo dico a nessuno?». cara, lo spavento per un incidente e altri eventi simili».
«Ma no, non è. questo.., è che credo che il non darti un ricetta con delle Chiusi il libro del dottor Bach e guardai la signora che era seduta di fronte a
essenze floreali faccia parte del gioco; come dire, se pensi che veramente ha me.
senso quello che ti ho spiegato fin qui, allora non ti sarà difficile andare da Stava piangendo a dirotto.
qualcuno che ti possa consigliare le essenze giuste. Il movimento interiore «Sì, questo potrebbe fare al caso mio» mi disse tra un singulto e l’altro. «E
che dentro dite sta nascendo in questo momento, può essere la molla che ti, davvero insopportabile il dolore che provo».
può spingere a cercare qualcosa che ti possa aiutare a vivere meglio proprio «Sì, questo potrebbe essere un buon rimedio» pensai.
la situazione che ti viene richiesta di sperimentare. 11 movimento interno e Durante le lunghe autosperimentazioni delle essenze floreali che avevo fatto
quello esterno sono la stessa cosa. La ricerca è interna ed esterna. Di più non a partire dal 1993, avevo sviluppato un modo tutto mio di percepire i fiori.
ti posso aiutare». Benché per lungo tempo avessi privilegiato lo studio e l’approfondimento
intellettuale di quelle materie che mi avevano sempre appassionato, il contat
«Ma se tutto questo non riesco a farlo?» mi chiese Uil p0’ smarrita la signora to con le essenze floreali mi fece chiaramente capire che l’esperienza prati
Maria dopo che con lei avevo analizzato la possibilità di sperimentare un ca, attraverso l’autosperimentazione, risultava essere l’unica possibilità che
nuovo percorso. l’uomo aveva per entrare in contatto con il mondo spirituale.
«Qual è il problema? lo ti ho spiegato tutto quello che ho capito riguardo a Percepivo l’essenza della Stella di Betlemme come un rimedio in grado di
me stesso nel momento in cui mi confronto con la morte di un animale. sanare la ferita emozionale che si creava nel momento in cui l’animale usci-
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va dallo spazio emozionale umano. Consigli utili, pratici ed efficaci che hanno lo scopo di migliorare l’esperien
Quella lacerazione, avvertita da qualche parte, a volte anche fisicamente,
che za che l’umano fa al fianco del proprio animale e viceversa.
si creava in quello che percepivo essere il limite tra noi e gli altri.
Quando l’animale usciva dalla nostra vita e scompariva dalla nostra esperien Ma oltre che a prenderle per sé, le essenze floreali, si possono anche sommi
za ernozionale quotidiana, doveva necessariamente attraversare quella soglia; nistrare al proprio animale.
quando pensavo al momento in cui lo faceva, per non farvi più ritorno, sen «Cosa posso dirle.., non so neanch’io da dove cominciare» mi disse la ragaz
tivo dentro di me un dolore fortissimo. za cercando di trovare fra i ricordi di quell’esperienza vissuta a fianco del
La Stella di Betlemme riusciva a cicatrizzare tale lacerazione. proprio animale qualcosa che potesse rendermi partecipe di quel frammento
della sua vita.
«Gorse: per i casi di grande disperazione: queste persone hanno rinunc
iato Con gli occhi, cercava intorno a sé l’immagine dalla quale cominciare, come
all ‘idea che si possa fare qualcosa per loro». se nello spazio che circondava la sua testa ci fosse, da qualche parte. il ricor
«Sì, si anche questo» mi fermò la signora «sento di aver bisogno anche
di do visivo di quell’esperienza.
questo!». «Ecco... sì... la cosa che più mi ha colpito è stato il momento in cui le som
Richiusi di nuovo il libro. ministravo le essenze floreali».
Compresi che conoscere le proprietà e l’impiego dei fiori di Bach poteva «Cioè...?» le chiesi profondamente interessato di sentire qualcun’altrO che
essere d’aiuto a coloro che si trovavano a misurarsi con la morte del proprio potesse comunicarmi le sue esperienze con i fiori di Bach.
animale. Non davo mai consigli su quali essenze la persona avrebbe potuto «Sì, quando le somministravo i fiori..., la miscela che mi ha dato... non era
assumere, perché avevo intuito che questo tipo di sostegno non sarebbe
stato tanto l’effetto che essa aveva su di lei, perché comunque era tranquilla sfini
compreso dalla classe medica nella sua interezza, preferivo appoggiarmi
a ta com’era dalla lunga malattia, ma piuttosto su di me; quello mi colpì parti
medici, farmacisti, erboristi o altre figure che operavano nel mondo
delle colarmente! Il fatto che dopo ogni somministrazione mi sentivo.., come...
terapie naturali. più ‘eggera. Non so, è un p0’ difficile da spiegare... sì più leggera... il cuore
La cosa più bella che poteva capitare era che la persona imparasse a conosc
e era più leggero; dopo ogni somministrazione il peso che avevo nel vederla
re ed usare i fiori; che una tale esperienza la conducesse ad aprire la propria morire, e il dolore che provavo si ammorbidivaflo. Più leggera, sì, se doves
vita verso nuovi modi di curare se stesso e gli altri. si definire in una parola quello che ho provato direi: semplicemente più leg
Questa ulteriore scelta, da parte della persona che trascorreva la sua
vita gera; mi sentivo più leggera».
insieme ad un animale, secondo me avrebbe potuto dare un senso molto
più «Dopo ogni somministrazione?» domandai piacevolmente stupito di senti
compiuto e profondo all’esperienza che stavano vivendo insieme: sperim
en re quelle parole che erano la testimonianza di un’esperienza pienamente
tare su se stessi qualcosa di importante come le essenze floreali, sentire il
loro vissuta.
effetto e imparare ad arnarle, significava imparare ad amare se stessi.
Ed «Sì, si... proprio così... era come se le essenze floreali agissero più su di me
imparare ad amare se stessi era il primo passo per poter amare gli altri. che su di lei».
Nè più nè meno di come era successo a me.
Per quanto riguardava l’interazione con la parte umana, fuicrò indiscu
sso Raccolsi questa testimonianza più di quattro anni fa, in un momento della mia
della mia esperienza lavorativa quotidiana, avevo pensato che tale recipro
co vita in cui pensavo di dover cambiare mestiere.
scambio poteva essere facilmente inserito in quei semplici e sani consigli che Non che non mi piacesse fare il veterinario, anzi, più “entravo” nel mondo
ogni giorno do a quelle persone che mi portano, per fare un esempio, il loro animale e più scoprivo che tale esplorazione mi regalava delle esperienze
cagnolino eternamente in sovrappeso: «Lo porti fuori un po’ più spesso
! Gli incredibilmente belle e profonde. Ma nella mia quotidianità lavorativa vive
fàccia fare più movimento e vedrà che anche lei ne trarrà beneficio». vo costantemente la frustrazione di non trovare alcun referente umano in
Oppure: «non gli dia da mangiare cibi pesanti; elimini i fritti e i dolci, vedrà grado di sperimentare quello che percepivo.
che non si gratterà più tanto. Guardi che questi alimenti non fanno nemme
no Ma quel giorno, quella ragazza mi tolse ogni dubbio.
a noì troppo bene, se li mangiamo spesso!». «Allora non sono pazzo» pensai «esiste qualcun altro in grado di sperimen
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Il sostegno del mondo vegetale
tare autonomamente la mia stessa realtà! Qualcuno capace di
“sentire” il
ruolo che le essenze floreali hanno nella vita di ognuno».
Quella testimonianza rimise insieme i pezzi della crisi che
stavo attraversan
do, e da quel momento in poi, anche se molto lentamente,
trovai sempre più
persone interessate a questo nuovo modo di interpretare la
propria esistenza,
e, soprattutto, disposte a vivere la morte del proprio
animale con amore e
creatività.

Il sostegno umano

«Trovare confòrto alla nostra sojfrrenza personale offrendo aiuto e


consolazione ai nostri siin ih nel momento della loro tribolazione».
Edward Bach

11 senso di questo libro è quello di offrire una maggior autonomia a coloro che
stanno percorrendo un tratto della loro strada a fianco di un animale.
Autonomia nel pensare, autonomia nel sentire e soprattutto autonomia nel
fare, perché ora, dopo la lettura di Amici fino in fondo, si è liberi di scegliere
il percorso più consono ad ognuno di noi.
Contemporaneamente però, può accadere che il lettore, la persona che deve
decidere della sorte del proprio compagno di viaggio, sia ancora più in con
flitto sulla scelta da compiere, perché privo di un qualunque punto di riferi
mento.
Come dire: «Sì, ho capito che si fa così e così, ma come faccio ad essere sicu
ro che il mio animale non soffra veramente? E la prima volta che mi capita
di vivere un’esperienza di questo tipo! Non ho altri parametri di riferimento.
E se poi accade che realmente ha delle crisi di dolore? Chi mi indica il limi
te tra l’accanimento terapeutico e l’accompagnamento cosciente? E se non
vuoi mangiare devo insistere? E se poi non ce la faccio a continuare questo
percorso?».
E infine, domanda tra le più classiche che mi sono sentito rivolgere da quan
do ho incominciato a sensibilizzare le persone su questo argomento:
«Conosce qualcuno nella mia zona che è in grado di seguirmi?».
Dopo la pubblicazione di una serie di miei articoli sulla morte e sulla speri-
112 so’ocnno um no

mentazione cosciente, molte persone si misero in contatto con me


per espri
mermi il loro disappunto nel sentirsi abbandonati di fronte ad un
evento trop
po grande per loro. Molti si lamentavano perfino della difficoltà
di reperire
alcune essenze floreali. Da qui l’idea di creare un sito Internet
per facilitare
il confronto tra le persone che condividono questo percorso,
dove dare testi
monianza dell’esperienza fatta in modo di essere d’aiuto anche
agli altri. Il
sito, leggi e permessi permettendo, dovrebbe proprio favorire
tali incontri:
\VWXv.stefanocattinelliit
Oviamente questo libro non è rivolto solo a chi condivide la propria vita con
un animale, ma anche a coloro che hanno deciso di fare
della loro relazione
con il regno animale, veterinari e non, un impegno di vita. E tra
questi, sono
sicuro, perché già ne conosco alcuni, ci sarà sicuramente
qualcuno in grado
di sostenere la scala che porta in cielo.

Meditazione

«È importante nella meditazione, sia che si inediti su un testo sia che


si mediti sii un ‘immagine, la forza dei sentimenti: è importante che
l ‘attività del pensare venga sempre accompagnat a dal sentimento.
Sempre».
Pietro Archiati

La meditazione che vi propongo non è nulla di complicato; può essere consi


derata semplicemente un momento di raccoglimento, un atto di partecipazio
ne all’evento, un po’ più profondo del semplice atto di presenza a fianco del
nostro animale.
Non occorre aver fatto anni e anni di pratica in questa direzione per poter pra
ticare questo tipo di meditazione, basta solo un po’ di buona volontà.
Lo scopo è quello di comunicare in maniera più profonda con il nostro ani
male, comunicargli che sappiamo cosa gli sta accadendo e quindi dimostrare
di essere pronti ad accettare lo svolgersi degli eventi.
Questa meditazione si fa con gli occhi chiusi, cercando di mantenere l’atten
zione e la concentrazione sui vari passaggi descritti. Essa è la rappresentazio
ne interiore degli argomenti trattati fino ad ora; né più nè meno.
Ha lo scopo di far risuonare nell’interiorità umana i passaggi fatti fino a que
sto momento, e cioè, per prima cosa, quello di aver scelto un percorso “alter
nativo” alla solita eutanasia, e quindi il passaggio inerente alla volontà di
agire in questa direzione, nonostante tutte le resistenze che abbiamo dovuto
affrontare dentro e fuori di noi; poi quello di aver scelto la pazienza, assecon
dando l’evoluzione fisiologica dell ‘affievolirsi dell’energia vitale; poi anco
114 Meditazione
Meditazione 115
ra quello di guardare dentro di sé quello che sta accadendo in questo
momen La volontà: mantenendo sempre gli occhi
to. senza spostare il pensiero verso idee che ci allontanerebbero
dall’espe chiusi. ripercorriarno mentalmente il nostro
rienza presente; ed infine quello di aver accolto dentro di noi, per
un certo vissuto di questo ultimQ periodo che ci ha con
periodo della nostra vita, una scintilla del regno animale.
dotto fino a qui.
Quel “click”, quel passaggio dal fuori al dentro, dal giardino alla casa,
non Per prima cosa cerchiamo di vedere le diffi
deve rimanere semplicemente un concetto intellettuale; dobbia
mo darci la coltà che abbiamo dovuto superare per fare
possibilità di sentire questo passaggio, questo percorso fatto dall’an
imale questa scelta.
all’interno del nostro sentire.
Possiamo immaginare che una forza, un impul
Tutto questo si può fare concedendosi un po’ di tranquillità e di raccog
limen so ci salga lungo la colonna vertebrale e che
to, per provare a sentire come tutto questo piccolo grande percor
so risuoni tale forza sprigioni la sua potenza al centro del
dentro di noi.
nostro petto (vedi figura 2).
Ovviamente, quelle persone già avvezze nella sperimentazione di
una tale Per chi avesse difficoltà nel comprendere que
pratica, troveranno questa meditazione molto semplice e forse qualcu
no avrà sta forza, potrebbe essere utile rileggere il
già avuto modo di sperimentarla.
Per coloro i quali, invece, si trovano per la prima volta a vivere capitolo “La scelta”.
questa nuova
dimensione potrà risultare un po’ più difficile mantenere l’atten
zione lungo
tutti i passaggi ditale esercizio; ma, ripeto, questa parte finale del libro
rap Figura 2
presenta semplicemente il riassunto di quello che è stato enunciato nelle
pagi
ne precedenti.
Per tutti quelli che trovassero difficoltà a seguire questa prima medita
zione,
ho pensato di proporne di seguito, una molto più facile.
Le resistenze: interiormente questa forza, complessa e multiforme, la possia
I concetti, le idee e l’elaborazione dei vari passaggi vengono sperim
entati mo immaginare come qualcosa che da dietro ci impedisce di vivere t’espe
cercando di comunicarli all’animale che stiamo accompagnando, affinch
é rienza che abbiamo deciso di sperimentare. Possiamo sentirla come qualcosa
insieme si sperimenti questa piccola parte del nostro percorso
di vita, in che ci trattiene, che ci lega, per esempio a situazioni passate o alla paura di
maniera più cosciente.
Dopo la teoria, per quello che è possibile fare attraverso un libro, non farcela. -

la pratica. Quando saremo in grado di perce


pirla, sentiremo come questa forza
sprigiofla tutta la sua potenza,
anch’ essa neI cuore (vedi figura 3).
Le fasi della meditazione
contribuendo ad aumentare la per
cezione che noi abbiamo del nostro
Rilassamento: trovarsi una posizione comoda, possibilmente seduti,
con la centro.
schiena diritta e fare qualche respiro profondo mantenendo gli occhi
chiusi. Questa forza è stata analizzata nel
L’obiettivo di questa preparazione è quella di ottenere un certo grado
di rilas capitolo “Le resistenze esterne ed
samento, in modo da rilasciare tutte quelle tensioni accumulate durant
e la interne”.
giornata.

Figura 3
116 MEdtaZionc Meditazione 117

L’impazienza: esiste dentro di noi


L’ultima forza che prendiamo in considera
come abbiamo già visto, una dimen
zione è quella che ci impedisce di vivere il o
sone del pensiero che ci spinge a
momento attuale, e specificatamente riguar
considerare il tempo che stiamo
da i sentimenti che proviamo nei confronti
vivendo in questo momento come
del nostro animale.
qualcosa sul quale dover intervenire.
E una forza che tende ad idealizzate la realtà,
Il momento nel quale l’animale deci
e che ci impedisce di essere realmente pre
derà di morire può dipendere da noi
senti alla situazione stessa.
solo se da noi scaturisce un’accetta
In questo preciso momento, lo scopo della
zione dell’evento come crescita per
meditazione, non è quello di pensare cosa
sonale e in tal senso lo scorrere del
succederà all’animale una volta che non ci
tempo. non è minimamente suscetti
sarà più; ai dubbi che ci attanagliano riguar
bile di un intervento umano diretto.
do un paradiso dei gatti o dei cani o se il
Non siamo noi a decidere quando è il
nostro animale ritornerà su questa terra sotto
momento giusto per l’animale di
forma di un altro animale o di uomo.
lasciarci ma è il tempo che subisce
l’influenza del nostro lavoro interio
In questo preciso momento la cosa che risul
re.
ta prioritaria è sviluppare dei sentimenti in
Questa forza, quella che proietta i Figura 4 grado di aiutare l’animale a compiere serena
nostri pensieri verso un tempo futuro,
mente questo passaggio naturale, e dunque, Figura 5
la possiamo percepire come qualcosa
come le altre forze, anche questa avrà il suo
che. davanti a noi, ci strattona in culmine all’interno del cuore, all’inter
avanti. no di quell’organo in grado di speri
Nel momento in cui diventiamo consapevoli ditale forza
e la controlliamo, mentare il sentimento più importante e
concedendoci la possibilità di vivere il momento attuale
senza pensare a quel fondamentale per aiutare il nostro
lo che dovrà o no accadere, percepiamo che tale forza sprig
iona la sua poten amico: l’amore (vedi figura 5).
za, anch’essa all’interno del nostro cuore (vedi figur
a 4).
A questo punto siamo coscienti di que
ste quattro forze che insieme conduco
no la nostra consapevolezza all’interno
del nostro cuore.
Mantenendo sempre gli occhi chiusi
sentiamo ora che dentro di noi, all’inter
no di quel punto.che è l’unione di que
ste quattro forze, nasce un immenso
sentimento di amore nei confronti del
nostro animale.
Prendiamoci tutto il tempo necessario
a sperimentare questi passaggi (vedi
Figura 6 fig. 6).
118 Medtzjofl(’
Meditazione 119
Immaginiamo ora di essere all’interno
di una grande bolla di sapone. Senza fretta, dal nostro cuore, immaginiamo che il nostro animale ritorni nel
Un leggero film di sapone ci separa ora posto in cui si trova adesso e ringraziamolo per tutto l’amore che è stato in
dal mondo esterno. grado di donarci nella sua vita.
Davantj, dietro, sopra e sotto di noi
percepiamo, a poca distanza dal nostro
corpo, una leggerissjma bolla di sapo
ne.
Cerchiamo di rimanere un po’ concen
trati su questa sensazione (vedi fig. 7). A questo punto lasciamolo
andare, e immaginiamo che
esca dalla nostra bolla di
sapone.
Figura 7 Con amore, lasciamolo anda
re (vedi fig. 10)

Ora espandiamo questa bolla e ingio


bianio il nostro animale. Figura 10
L’animale è ora dentro di noi.
Questo è il “click” che ho fatto incon
sapevo Irnente nel momento in cui
abbiamo deciso di vivere una parte
della nostra vita con lui (vedi fig. 8).
Rimaniamo per un p0’ di tempo su
questa posizione.

Figura 8
La figura 11 è riassuntiva
Ora cerchiamo di immaginare che il del nostro percorso interiore.
nostro animale, dal posto in cui è, vici
no a noi, si muova dolcemente e piano
piano per raggiungere il centro della
nostra percezione interiore.
L’animale nel centro delle quattro
forze.
Teniamolo a lungo in questo luogo, per Figura 11
coccolarlo e per dargli tutto l’affetto di
cui siamo capaci (vedi fig. 9).

Figura 9

i
120 \ieciitazione

Meditazione breve

I Trovate una posizione cornoda e rilassante per alcuni minuti.

Portate l’attenzione al centro del petto.


immaginate di avere un cuore grande, molto grande.
Sentite che questo cuore diventa morbido e soffice.
Prendetevi il tempo necessario.

3. Immaginate che l’animale si avvicini a questo grande cuore.


Portate idealmente dentro questo grande e morbido cuore il vostro animale.
Mantenete questa posizione interiore per alcuni minuti.

4, Visualizzate l’animale che sta lasciando ora questo spazio sacro e si dis Brevi consigli pratici
solve nel grande mistero della morte.
Lasciatelo andare. Se volete essere autonomi o non trovate alcun referente in zona che possa
seguirvi, fatevi consegnare dal vostro veterinario alcune siringhe con degli
Non esiste una regola sulla frequenza di queste meditazioni dipende da ognu antidolorifici o degli anestetici.
no, dalla sua necessità di sperimentare nuove posizioni interiori e dalla con Al bisogno fatevi anche insegnare a fare delle punture.
fidenza che ciascuno ha con questa pratica.
Nella mia esperienza l’atto di meditare aiuta l’animale ad alleggerirsi dalla Se avete uno o più animali che vivono con voi non dimenticate di sommini
proiezione di quelle emozioni così intense che il percorso del distacco, neces strargli i fiori di Bach dopo la morte del suo compagno, in modo da evitare
sariamente, comporta. ripercussioni, anche fisiche, nel breve-medio periodo.
E come se gli comunicassirno: «non ti preoccupare; quello che sta accaden La miscela può essere confezionata in una boccetta da 30 ml con le seguenti
do riguarda principalmente me, perché tra i due, sono io quello che è meno essenze:
in contatto col grande mistero della morte; sto cercando in tutti i modi di Star ofBethlehem
capire quello che sta succedendo dentro di me mentre insieme a te sto percor Walnut
rendo questa nuova strada. Sto cercando di vedere quello che nasce nella mia Willow
interiorità e sto cercando, con gli strumenti che ho, di elaborare le emozioni Gorse.
che in questo momento ci legano». Per i gatti non fate aggiungere alla preparazione alcol. Nella loro ciotola del
E un farsi carico del proprio fardello emozionale. l’acqua miscelate 4 gocce di fiori di Bach.
E un assumersi la responsabilità delle proprie emozioni, e soprattutto della Ogni giorno cambiate l’acqua e tutti i giorni per almeno un mese versate le
gestione di questo complesso mondo, dando all’animale la possibilità di gocce.
lasciarsi andare senza legami che Io possano trattenere. Tenete in frigo la boccetta e controllate che sia sempre limpida, perché l’al
col che abbiamo evitato serve a conservare meglio la miscela.
Lasciate che gli altri animali della casa si muovano liberamente nello spazio
che circonda l’animale morente, in modo che abbiano la possibilità di sce
gliere cosa fare.
122 [3rei cOnsgH pratici Brevi consigli pratici 123
Ci potranno essere degli avvicinameiìti o degli allontanamenti
Miinu/us: nelle situazioni in cui gli addossiamo troppo le nostre paure.
L’interpretazjo di questi movimenti fa parte
dell’esperienza che state
vivendo.
Se è in grado, fate scegliere all’animale morente il Clematis: nei periodi in cui lo sottoponiamo alla nostra non accettazione della
posto dove stare, altrimen realtà.
ti scegliete per lui un luogo che ritenete accogliente
purché:
- sia tranquillo e lontano da rumori;
lrnpatiens: quando tutto accade troppo velocemente.
- possibilmente al caldo;
- fuori da una zona di passaggio;
Angel trumpet: se avvertiamo la morte dell’animale come una prova neces
- in vicinanza del posto dove era solito trascorrere la
sue giornate; sariamente dolorosa.
- lì dove sentite cile l’animale vuole morire.
Se è ancora in grado di muoversi evitate i posti alti,
come divani o poltrone, Sagebmsh: quando riteniamo che l’animale non sia ancora pronto a lasciarci.
Perché, qualora sentisse la necessità di fare i suoi bisogni, lo
mettereste in dif
fìcoltà.
Walnut: aiuta l’animale a compiere il passaggio al di fuori del nostro spazio
Tenetelo pulito e asciutto (i pannolonj per le persone
anziane possono, in que emozionale in maniera fluida.
sto caso, essere molto utili).
L’importanza di tale metodica risulta fondamentale per
evitare, durante i Leggendo un qualunque libro sui fiori di Bach noterete che le stesse essenze
periodi più lunghi, la macerazione della pelle.
floreali possono essere utili anche per la persona che ha deciso di compiere
Se l’animale presenta delle ulcere in bocca
(abitualmente presenti nei casi di tale cammino a fianco del suo animale.
insufficienza renale dei gatti) non somministrate i fiori per via
orale perché Come vedete la descrizione dei fiori è molto breve, se non addirittura scarna,
anche la minima percentuale di alcol può dare fastidio. In
qieste circostanze perché questo libro non vuole essere specificatamente un manuale sui fiori di
potete strofinare alcune gocce del rimedio sulla testa e
all’altezza del cuore. Bach, ma piuttosto un percorso all’interno del mondo animale da compiere
Giratelo spesso, mantenendo come punto di contatto con la
terra la colonna con il sostegno delle essenze floreali.
vertebrale.
Come ho già accennato nei capitoli precedenti, il lettore potrà ampliare le
Non tenetelo all’aperto, soprattutto d’estate, a meno che
non sia lui a sceglie proprie conoscenze sui rimedi floreali con altri testi utili all’approfondimen
re un posto speciale.
In questo caso copritelo con un leggero lenzuolo per to della filosofia di Bach e anche dei metodi di preparazione ed uso delle
proteggerlo dagli insetti. essenze.
Controilatelo molto spesso e fate molta attenzione alle mosche.

Elenco dei fiori di Bach e dei fiori californiani utili per


l’animale:
Sta, of Bethlehe,n: per lo shock causato dall’uscita
dalla nostra sfera emo
zionale.

Oak: per l’animale cile non si lascia andare.

E/in: quando avvertiamo che l’animale sente troppo


intensamente il nostro
carico emozjonale
124 Bograìa del Vautore

Stefano Cattinelli
Indice

La mia vita è intessuta da due fili che, nel tempo, ho cercato di fare coinci
dere: la ricerca spirituale verso la quale fin da piccolo ho provato una forte Premessa
attrazione, e l’amore verso la natura. introduzione pag. 5
Il prinlo filo mi ha portato a seguire dei seminari di guarigione con vari gua
ritori, sciamani ed “artisti” e a partecipare a lezioni di percorsi terapeutici
attraverso le fiabe, il Reiki, lo yoga e le acque di luce. Parte prima
Il secondo filo, collegato alla laurea in medicina veterinaria, mi ha spinto ad La scelta pag. 13
interessarmi di omeopatia, fiori di Bach, omotossicologia, kinesiologia appli-
Le resistenze esterne ed interne pag. 24
cata e spagiria.
Il giusto tempo pag. 38
Negli ultimi anni mi sono dedicato all’approfondimento dell’antroposofia di
Steiner da autodidatta e seguendo alcuni liberi pensatori. Il qui e ora pag. 48
L’inione di questi due fili si è verificata alcuni anni fa quando ho capito e
Archetipo circolare ed esperienza aniiiiale pag. 54
sperimentato che gli animali che vivono con l’uomo (cani, gatti e cavalli)
svolgono un ruolo specifico all’interno del percorso spirituale umano.
Da allora i miei sforzi sono stati indirizzati a comunicare alle persone, attra- Parte seconda
verso articoli, conferenze e seminari, questo nuovo modo di percepire l’ani- Il dolore emozionale pag. 69
male con il quale si condivide un tratto del proprio cammino evolutivo.
Il dolore fisico pag. 78
A giugno del 2004 è uscito per i tipi di Macro Edizioni il libro, Fiori di Bach.
Guarire con / ‘anima delle piante, del quale sono uno degli autori. Verso una meta comune pag. 83
Dal 2001 svolgo seminari che, ripercorrendo i passaggi interiori fatti da Il regalo più bello pag. 90
Edward Bach per cogliere l’essenza spirituale delle piante, aiutano la perso
na che condivide la sua vita con un animale a integrare la componente divi-
na del regno animale. Collaboro con Umberto Zizzola, guaritore spirituale, Parte terza
nel percorso di guarigione dei “nostri pazienti comuni”. il sostegno del mondo vegetale pag. 99
Da quattro anni conduco un gruppo di persone che fanno parte
il sostegno umano pag. 111
dell’Università della Terza Età di Trieste alla conoscenza dei fiori di Bach,
Meditazione pag. 113
con un percorso sperimentale di riscoperta della flora autoctona come stru-
mento di guarigione spirituale del luogo e della gente che ci abita. Brevi consigli pratici pag. 121
Vivo e lavoro a Trieste. Biografia dell’autore pag. 124
Sono nato il l maggio 1964.
11 mio sito internet è: www.stefanocattinelli.it.

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