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Serie numeriche

Lorenzo Pisani
Facoltà di Scienze Mm.Ff.Nn.

A.A. 2007/08

Il problema di sommare in…niti addendi è uno dei problemi classici dell’analisi


matematica. Anzi si tratta di un problema che nell’antichità ha avuto anche
implicazioni …loso…che (paradosso di Zenone).
Da una parte dovrebbe essere intuibile che un qualsiasi numero può essere
“immaginato” come risultato di una “somma di in…niti addendi”. Ad esempio
1 1
1 = +
2 2
1 1 1
= + +
2 4 4
1 1 1 1
= + + +
2 4 8 8
1 1 1 1 1
= + + + +
2 4 8 16 16
= :::
Quindi, con un piccolo salto logico
+1
X 1
1= n
:
n=1
2

D’altra parte rimane aperto il problema di formalizzare questa situazione par-


tendo da una successione fan g generica.

1 Generalità
Assegnata fan g R, per ricorrenza si de…nisce la successione fsn g
s0 = a0
sn = sn 1 + an
denominata successione delle somme parziali di fan g.
Se vogliamo passare ad una forma esplicita abbiamo
s0 = a0
s1 = a0 + a1
s2 = a0 + a1 + a2
:::
sn = a0 + a1 + + an

1
La locuzione “serie di termine generale an ”, a cui associamo il simbolo
+1
X
an ; (1)
n=0

va intesa come abbreviazione (o sinonimo) di “successione delle somme parziali


di fan g”. Quindi tutto quello che si riferisce alla serie (1) in realtà si riferisce
alla successione fsn g.
Vediamo tutto questo nella de…nizione che segue.

De…nizione 1.1 Studiare la serie (1) vuol dire studiare la successione fsn g.
Si dice che la serie (1) converge ad S 2 R se la successione fsn g converge
ad S. In tal caso si scrive
+1
X
an = S:
n=0

Il numero S si dice anche somma della serie.


Analogamente si dice che la serie (1) diverge (posit. o negat.) se la succes-
sione fsn g diverge (posit. o negat.). In tal caso si scrive
+1
X
an = 1
n=0

In…ne si dice che la serie (1) non è regolare se tale risulta la successione
fsn g.

Come nelle somme …nite, l’indice di sommazione non è rilevante e quindi


+1
X +1
X
an = ak :
n=0 k=0

Dobbiamo mettere in evidenza una piccola di¢ coltà generata dal linguaggio
comune:

in matematica una successione è un insieme di oggetti ciascuno contrad-


distinto da un indice, una serie è la “somma” degli in…niti termini di una
preassegnata successione;
nel linguaggio comune il termine “serie” viene riferito a oggetti, o eventi,
ripetuti esattamente identici (produzione in serie), oppure ripetuti non
identici ma con certe analogie (i delitti di un serial killer), oppure diversi
ma in un qualche senso concatenati (gli episodi di una serie televisiva).

Quindi nel linguaggio comune il termine serie ha la stessa accezione di ciò


quello che in matematica chiameremmo successione.

1.1 Primi esempi: calcolo di somme


Gli esempi più semplici di serie numeriche si presentano quando è possibile dare
un’espressione analitica per la successione fsn g e quindi calcolarne il limite.
Precisiamo che si tratta di situazioni estremamente rare.

2
1.1.1 Serie geometrica
Alla progressione geometrica fq n g si associa la serie geometrica
+1
X
qn : (2)
n=0

Si dimostra (con il principio di induzione) che


8
n
X < n+1 se q = 1
k
sn = q = 1 q n+1
: se q 6= 1
k=0 1 q

Quindi risulta quanto segue:

se jqj < 1, allora la serie (2) converge e risulta


+1
X 1
q n = lim sn = ;
n=0
n 1 q

se q 1, allora la serie (2) diverge positivamente;

se q 1, allora la serie (2) non è regolare.

Osserviamo che, nel caso jqj < 1, risulta


+1
X +1
X qm
qn = qm qn = : (3)
n=m n=0
1 q

Paradosso di Zenone Il …losofo Zenone, nato ad Elea (l’attuale Velia, in


Campania) tra la …ne del VI e l’inizio del V secolo a.C., è comunemente indicato
quale inventore del ragionamento per assurdo. É ben noto che egli utilizzò un
paradosso per dimostrare che il movimento non esiste.
Il pie’veloce Achille insegue una tartaruga su una pista rettilinea. Siano x0 =
0 la posizione iniziale di Achille, x1 > x0 la posizione iniziale della tartaruga.

Achille impiega il tempo T0 per raggiungere la posizione x1 ; nel frattempo


la tartaruga ha raggiunto la posizione x2 > x1 .

Achille impiega il tempo T1 per spostarsi da x1 a x2 ma nel frattempo la


tartaruga ha raggiunto la posizione x3 > x2 .

...

Questo processo va avanti all’in…nito; dunque, per raggiungere la tartaruga,


Achille impiega il tempo
T = T0 + T1 + :::
Essendo opinione comune che una somma di in…niti tempi non possa es-
sere …nita, Zenone poteva concludere che, contrariamente alla nostra comune
percezione, Achille non raggiungerà mai la tartaruga. Ora cercheremo di tradurre

3
il problema di Achille nel linguaggio della …sica, quindi passeremo a sciogliere il
paradosso di Zenone utilizzando il concetto di serie convergente.
Sia d la distanza al tempo t = 0 tra Achille e la tartaruga. Denotiamo
con vA e vT le velocità costanti rispettivamente di Achille e della tartaruga e
ovviamente supponiamo
vA > vT :
La posizione di Achille e della tartaruga in funzione del tempo t sono date
rispettivamente da

sA (t) = vA t
sT (t) = d + vT t

Possiamo ora calcolare il tempo in cui Achille raggiunge la tartaruga, ossia


l’istante T tale che
sA (T ) = sT (T ):
Si ricava immediatamente
d
T = :
vA vT
Passiamo ora a calcolare la successione di tempi Tn prevista dal paradosso
di Zenone.
Abbiamo
x1 x0 d
T0 = = :
vA vA
Lo spazio percorso nel frattempo dalla tartaruga è dato da
d
x2 x1 = T0 vT = vT :
vA
Per percorrere questo spazio Achille impiega un tempo
x2 x1 dvT
T1 = = 2 :
vA vA

e, contemporaneamente, la tartaruga percorre lo spazio

dvT2
x3 x2 = T1 vT = 2 :
vA

Per percorrere questo spazio Achille impiega un tempo

x3 x2 dvT2
T2 = = 3 :
vA vA

E’ immediato dedurre che la formula generale per gli intervalli di tempo è


data da n
d vT
Tn =
vA vA
Dunque siamo ridotti a calcolare T come somma della serie
1
X X1 1
d X
n n
d vT vT
Tn = =
n=0
v
n=0 A
vA vA n=0 vA

4
A parte un fattore costante, si tratta di una serie geometrica con ragione
vT
q= <1
vA
Applicando la formula
1
X 1
qn =
n=0
1 q
otteniamo
d 1 d
T = vT =
vA 1 vA vA vT
in perfetto accordo con le considerazioni svolte in precedenza.

1.1.2 Serie telescopiche


Esempio 1.2 Studiamo la convergenza della serie
+1
X 1
n=2
n2 1

Osserviamo che
1 1 1 1
=
n2 1 2 n 1 n+1
e passiamo a calcolare le somme parziali. Con pochi tentativi ed un pizzico di
intuizione si riconosce che, per ogni n 4
1 1 1 1
sn = 1+ : (4)
2 2 n n+1
In realtà la dimostrazione rigorosa di (4) si avrebbe con il principio di induzione.
Passando al limite, concludiamo
+1
X 1 3
= lim sn = :
n=2
n2 1 n 4

Esempio 1.3 Studiamo la convergenza della serie


+1
X 1
log 1 +
n=1
n

Osserviamo che
1
log 1 + = log (n + 1) log n
n
da cui si deduce, per ogni n 2

sn = log(n + 1):

Pertanto, passando al limite,


+1
X 1
log 1 + = lim sn = +1:
n=1
n n

5
1.2 Teoremi sulle serie convergenti
Ove non sia possibile dare un’espressione analitica di fsn g o calcolarne il limite,
ci si accontenta di stabilire il carattere della serie (convergente, divergente, non
regolare).
A questo scopo si utilizzano vari criteri che esporremo nei prossimi para-
gra…. Per il momento possiamo enunciare alcune utili proposizioni, anzitutto
una condizione necessaria per la convergenza.
Proposizione
P+1 1.4 (condizione necessaria per la convergenza) Se la se-
rie n=0 an è convergente, allora risulta limn an = 0.
Osservazione 1.5 Non è vero il viceversa. Un controesempio è dato dalla serie
+1
X 1
log 1 + (5)
n=1
n

Infatti, anche se risulta


1
lim log 1 + = 0;
n n
abbiamo visto nell’Esempio 1.3 che la serie (5) è divergente.
Un altro classico controesempio è dato dalla serie armonica che studieremo
in seguito (Esempio 2.7).
Proposizione 1.6 Se le serie
+1
X +1
X
an ; bn ; (6)
n=0 n=0

sono convergenti, anche la serie


+1
X
(an + bn ) (7)
n=0

è convergente e risulta
+1
X +1
X +1
X
(an + bn ) = an + bn :
n=0 n=0 n=0

Se le serie (6) sono divergenti con lo stesso segno, anche la serie (7) è
divergente.
Se una delle due serie (6) è divergente e l’altra è convergente, allora la serie
(7) è divergente.
Proposizione 1.7 Sia 6= 0. Le serie
+1
X +1
X
an ; ( an )
n=0 n=0

hanno lo stesso comportamento. In particolare, se convergono, risulta anche


+1
X +1
X
( an ) = an :
n=0 n=0

6
Passiamo ora a considerare una situazione che possiamo de…nire di somma
per incastro. Accanto alla serie
+1
X
an (8)
n=0

consideriamo le serie
+1
X +1
X
a2n ; a2n+1 : (9)
n=0 n=0

Il teorema che segue è formalmente identico al teorema relativo alla serie somma.

Proposizione 1.8 Se le serie (9) sono convergenti, anche la serie (8) è con-
vergente e risulta
+1
X +1
X +1
X
an = a2n + a2n+1 :
n=0 n=0 n=0

Se le serie (9) sono divergenti con lo stesso segno, anche la serie (8) è
divergente.
Se una delle due serie (9) è divergente e l’altra è convergente, allora la serie
(8) è divergente.

Vedremo in seguito (nell’Esempio 3.2) che, se le serie (9) divergono con segno
opposto, non è escluso che (8) sia convergente.

1.3 Somme approssimate


Sia assegnata la serie
+1
X
an : (10)
n=0

Supponiamo di aver stabilito che (10) è convergente, ma di non essere in grado


di calcolarne la somma S. Poiché la successione delle somme parziali fsn g è
convergente ad S, possiamo considerare ciascuna sn come approssimazione di
S.
Tuttavia ogni approssimazione che si rispetti deve essere accompagnata da
una stima dell’errore commesso, che è dato da jS sn j. Quindi è utile stabilire
una qualche maggiorazione per jS sn j.
Per procedere può fare comodo introdurre una de…nizione.

De…nizione 1.9 Si de…nisce resto n-simo la di¤ erenza

rn = S sn (11)
+1
X
= ak :
k=n+1

Il problema di maggiorare l’errore jrn j ha una ricaduta di tipo algoritmico


come criterio di arresto nel calcolo della somma: …ssata una soglia > 0 (ad
esempio = 1=1000) si vuole determinare n 2 N tale che

jS sn j < : (12)

7
Poiché S è incognita non ha senso chiedere di risolvere (12) rispetto ad n.
Tuttavia, se si riesce a scrivere una maggiorazione

jrn j Rn ;

per ottenere la (12) sarà su¢ ciente risolvere

Rn < :

Osservazione 1.10 Attraverso diversi esempi avremo modo di vedere che, a


parità di > 0, il valore dell’indice n0 per cui risulta

jS sn0 j <

è estremamente variabile:

se tale n0 è piccolo vuol dire che l’errore diventa subito piccolo (la serie
converge velocemente);
se tale n0 è grande vuol dire che la serie converge lentamente.

A questo proposito vediamo ora un esempio che sarà utile per il seguito.

Esempio 1.11 Si consideri la serie geometrica


+1
X
qn
n=0

con jqj < 1. Per ogni n 2 N sappiamo (vedi (3)) che


+1
X q n+1
rn = qk =
1 q
k=n+1

e quindi
n+1
jqj
jrn j = :
1 q
Ovviamente in questo caso non ci interessa l’approssimazione della somma, tut-
tavia possiamo osservare diverse velocità di convergenza, al variare della base.
Ci chiediamo per quale n0 risulta

jrn0 j < 1=1000

Dunque dobbiamo risolvere


n+1
jqj 1
<
1 q 1000

se q = 1=2 dobbiamo risolvere


1 1 1
1 <
2n+1 1+ 2
1000

e si ottiene n 9;

8
se q = 3=4 dobbiamo risolvere
n+1
3 1 1
3 <
4 1 4
1000

e si ottiene n 28.

La nozione di resto si può dare per una serie generica.


P+1
De…nizione 1.12 Assegnata una serie n=0 an , per ogni n 2 N si de…nisce
(serie) resto n-simo la serie
+1
X
rn = ak :
n=k+1

Osservazione 1.13 E’ immediato veri…care che le serie resto hanno lo stesso


carattere della serie di partenza.
Se la serie è convergente abbiamo rn 2 R, inoltre da (11) si deduce

lim rn = 0:
n

2 Serie a termini positivi


P+1
De…nizione 2.1 Una serie n=0 an si dice a termini positivi se (almeno de-
…nitivamente) risulta an 0.

La proprietà principale è espressa di seguito.

Proposizione 2.2 Ogni serie a termini positivi è regolare, precisamente o con-


verge o diverge positivamente.
Se la serie converge ad S, abbiamo

sn S

e quindi i resti rn sono positivi.

Dimostrazione. ...
P+1
Corollario 2.3 Sia n=0 an una serie a termini positivi. Se la successione
fan g non converge a 0, allora la serie è divergente.

Per le serie a termini positivi si può dimostrare che vale il viceversa della
Proposizione 1.8 sulla somma per incastro.
P+1
Corollario 2.4 Sia n=0 an una serie a termini positivi. Tale serie è conver-
P+1 P+1
gente se e solo se entrambe le serie n=0 a2n , n=0 a2n+1 sono convergenti.

Osservazione 2.5 Se abbiamo una serie a termini (de…nitivamente) negativi,


in base alla Proposizione 1.7, essa avrà lo stesso comportamento della serie
opposta (a termini positivi). Dunque le proprietà riportate in questo paragrafo,
con le opportune modi…che, si riferiscono alle serie a segno (de…nitivamente)
costante.

9
Passiamo ora ad illustrare i principali criteri di convergenza

Criterio 2.6 (di confronto) Siano fan g e fbn g due successioni reali tali che
(de…nitivamente)
0 an bn :
P+1 P+1
Se la serie n=0 bn converge, allora anche la serie n=0 an converge.
P+1 P+1
Se la serie n=0 an diverge positivamente, allora anche la serie n=0 bn
diverge positivamente.
In…ne, se poniamo
+1
X +1
X
rn = ak ; Rn = bk ;
k=n+1 k=n+1

risulta (de…nitivamente)
rn Rn :

Esempio 2.7 Studiamo la serie armonica


+1
X 1
:
n=1
n

Ricordiamo che nel Capitolo sulle successioni abbiamo visto che


n
1
1+ < e:
n

Quindi, applicando i logaritmi ad ambo i membri, si deduce che

1
n log 1 + <1
n
ossia
1 1
log 1 + < :
n n
Abbiamo già visto nell’Esempio 1.3 che la serie
+1
X 1
log 1 +
n=1
n

è divergente, quindi, per il Criterio del confronto, anche la serie armonica è


divergente.

Esempio 2.8 Studiamo la convergenza della serie


+1
X arctann n
n=1
n2n

E’ abbastanza facile osservare che, per ogni n 1


arctann n n
(13)
n2n 4

10
quindi, poichè
+1
X n

n=1
4

è una serie geometrica con ragione =4 < 1, per il Criterio di confronto, si


conclude che anche la serie assegnata è convergente.
Ora passiamo a calcolare una somma approssimata, con errore inferiore a
1=1000. Da (13), si deduce
+1
X +1
X
arctank k k
rn = = Rn ;
k2k 4
k=n+1 k=n+1

quindi è su¢ ciente imporre


+1
X k 1
:
4 1000
k=n+1

In altri termini, per la (3),


1 n+1 1
1 =4 4 1000

Risolvendo questa disequazione rispetto ad n otteniamo

log 4000 log(4 )


n+1
log 4 log
cioè
33: 966 756 432 568 7 n:
In conclusione una somma approssimata, entro il margine di errore pre…ssato,
è data da s34 .

Prima di enunciare un secondo criterio riportiamo una de…nizione perfetta-


mente coerente con la teoria svolta a proposito dei limiti di funzioni.

De…nizione 2.9 Due successioni fan g e fbn g si dicono asintoticamente equiv-


alenti se risulta
an
lim = 1:
n bn

In tal caso si scrive


an = bn :

Criterio 2.10 (di confronto asintotico) Siano fan g e fbn g due successioni
(de…nitivamente)
P+1 Pstrettamente positive ed asintoticamente equivalenti. Allora le
+1
serie n=0 an e n=0 bn hanno lo stesso comportamento, ossia una converge
(risp. diverge) se e solo se l’altra converge (risp. diverge).

Esempio 2.11 Studiamo la convergenza della serie


+1 n
X 2 +3
n=1
3n 2

11
Risulta
2n 2n + 3
3n 3n 2
quindi anche se sappiamo che la serie
+1
X n
2
(14)
n=1
3

converge, il Criterio di confronto 2.6 non fornisce informazioni signi…cative.


Invece, utilizzando le consuete regole di equivalenza, si ha che

2n + 3 = 2n
3n 2 = 3n

e quindi
n
2n + 3 2
= :
3n 2 3
Dunque la serie assegnata è convergente in quanto, in base al Criterio 2.10, ha
lo stesso comportamento della serie (14).
P+1
Osservazione 2.12 Si abbia una serie a termini positivi n=0 an convergente.
P+1
Se risulta an = bn , possiamo a¤ ermare che anche la serie n=0 bn è conver-
gente, ma, in generale, è falso che le due somme coincidano. Pertanto è un
errore scrivere
+1
X +1
X
an = bn :
n=0 n=0

Osservazione 2.13 Per applicare i criteri di confronto dobbiamo stabilire a


priori che le serie in questione sono a termini positivi, o almeno a segno costante.
In realtà osserviamo che se an = bn , allora le successioni fan g e fbn g hanno
(de…nitivamente) lo stesso segno. Quindi, se stabiliamo un’equivalenza asintot-
ica e conosciamo il segno della seconda successione, non è necessario studiare
a priori il segno della successione di partenza.

Esempio 2.14 Studiamo la convergenza della serie


+1
X 1
log cos :
n=0
3n

Osserviamo subito che 1=3n ! 0, quindi applichiamo le equivalenze notevoli tra


in…nitesimi.
Ricordiamo che, per t ! 0, abbiamo

cos t 1!0

e quindi

log cos t = log(1 + cos t 1) = cos t 1


1 2
= (1 cos t) = t :
2

12
Pertanto risulta
1 1 1
log cos
n = :
3 2 9n
Dunque la serie assegnata è a termini negativi ed avrà lo stesso comportamento
della serie
+1
X 1 1
:
n=0
2 9n

Per la Proposizione 1.7 quest’ultima serie ha lo stesso comportamento della serie


+1
X 1
;
n=0
9n

la quale converge.

2.1 Criterio dell’integrale per le serie


Abbiamo osservato che tra serie e integrali impropri c’è una notevole analogia.
Ora possiamo enunciare un ulteriore criterio per la convergenza delle serie a
termini positivi.

Proposizione 2.15 Sia assegnata una serie


+1
X
an
n=1

a termini positivi. Supponiamo che esista una funzione f : [0; +1) ! R con-
tinua, decrescente e tale che f (n) = an . Allora la serie converge se e solo se
converge l’integrale
Z +1
f (x)dx:
1

Inoltre, in caso di convergenza, denotate con S ed sn rispettivamente la somma


della serie e la somma parziale n-sima, risulta
Z +1 Z +1
f (x)dx S sn f (x)dx:
n+1 n

Osservazione 2.16 Dobbiamo sottolineare che la somma S non coincide con


l’integrale. In ogni caso la disuguaglianza (...) consente di calcolare somme
approssimate, quindi questo criterio può tornare utile anche in situazioni in cui
la convergenza della serie è nota.

Esempio 2.17 Studiamo la serie


+1 2
X n
:
n=1
en

La funzione x2 =ex , associata alla successione n2 =en , è continua su R e


monotona decrescente in [2; +1). Quindi la serie assegnata è convergente. Con

13
il criterio dell’integrale, proviamo a calcolare una somma approssimata con un
errore inferiore a 1=1000. Abbiamo
Z +1
x2 (n + 1)2 + 1
S sn < dx = :
n ex en

Per risolvere
(n + 1)2 + 1 1
<
en 1000
possiamo solo procedere per tentativi. La disuguaglianza è veri…cata per n = 13.
In conclusione una somma approssimata entro il margine di errore pre…ssato è
data da s13 .
Se si rinuncia a stimare la somma approssimata e ci si accontenta di stabilire
la convergenza, questa stessa serie può essere studiata con altri criteri immediati
che enunceremo in seguito, ad esempio il Criterio del rapporto.

I Criteri ... e ... consentono di ottenere informazioni su una serie assegnata


confrontandola con un’altra di cui si conosca il carattere. In generale come serie
di confronto si considerano la serie geometrica, come negli Esempi ... ... ..., e la
cosiddetta serie armonica generalizzata
+1
X 1
: (15)
n=1
n

Proposizione 2.18 La serie (15) converge se e solo se > 1. In tal caso, con
il consueto signi…cato dei simboli, risulta anche
1
rn < 1
: (16)
( 1)n

Il caso 1 si deduce dallo studio della serie armonica e dal Criterio di


confronto. La dimostrazione della convergenza per > 1 e la stima del resto si
deducono dal Criterio dell’Integrale.

Esempio 2.19 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X 1 cos n
:
n=1
n3

E’ abbastanza facile osservare che, per ogni n 1


1 cos n 2
0 :
n3 n3
Osserviamo che, a meno del fattore 2,
+1
X 2
n 3
n=1

è una serie armonica generalizzata con esponente 3 quindi convergente; per il


Criterio di confronto, si conclude che anche la serie assegnata è convergente.

14
Nello studio della convergenza sarebbe un grave errore scrivere

1 cos n = n2 =2:

Infatti nello studio del carattere di una serie si considera n ! +1, mentre
l’equivalenza
1 cos t = t2 =2
sussiste per t ! 0.
Ora passiamo a calcolare una somma approssimata, con errore inferiore a
1=1000. Quindi, in base alla (16), per ottenere
+1
X 1 cos k 1
3
<
k 1000
k=n+1

è su¢ ciente imporre


+1
X 2 1
3
< ; (17)
n 1000
k=n+1

A sua volta per ottenere (17), in base alla (16), è su¢ ciente richiedere
1 1
<
n2 1000
Quindi risolvendo quest’ultima disequazione rispetto ad n otteniamo

1000 < n2

cioè
31: 622 776 601 683 8 < n:
In conclusione una somma approssimata, entro il margine di errore pre…ssato,
è data da s32 .

Esempio 2.20 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X p 1
n + 1 sin :
n=1
n
p p
Per n ! +1 abbiamo n + 1 = n e quindi n + 1 = n; inoltre 1=n ! 0 e
quindi
1 1
sin = :
n n
In de…nitiva
p 1 p 1 1 1
n + 1 sin = n = p = 1=2 :
n n n n
Dunque la serie assegnata ha lo stesso comportamento della serie
+1
X 1
1=2
;
n=1
n

cioè diverge.

15
2.2 Criteri immediati
Per criteri immediati intendiamo criteri, analoghi al Criterio dell’Integrale, che
non richiedano l’individuazione di una serie di confronto. Li enunciamo in
un’ordine crescente di e¢ cienza.
P+1
Criterio 2.21 (del rapporto) Sia assegnata una serie n=0 an a termini stret-
tamente positivi, cioè tale che an > 0.
Se
an+1
lim sup < 1;
n an
allora la serie è convergente.
Se
an+1
lim inf > 1;
n an
allora la serie è divergente.

Dimostrazione. La dimostrazione si basa sul confronto con la serie geometrica.

P+1
Corollario 2.22 Sia assegnata una serie n=0 an a termini strettamente pos-
itivi, cioè tale che an > 0. Esista
an+1
lim = `:
n an
Se ` < 1, allora la serie è convergente.
Se ` > 1, allora la serie è divergente.

Osservazione 2.23 Qualora il limite del rapporto sia uguale ad 1 il criterio


non fornisce informazioni. Infatti per la serie armonica generalizzata il limite
del rapporto è sempre 1, indipendentemente dal fatto che la serie converga o
diverga.

Esempio 2.24 Studiamo la convergenza della serie


+1 n=2
X n
:
n=1
2n

Si tratta di una serie a termini strettamente positivi ed applichiamo il Criterio


del rapporto
(n+1)=2
an+1 (n + 1) 2n
lim = lim =
n an n 2n+1 nn=2
s
(n+1)
1 (n + 1)
= lim =
n 2 nn
s
n
1 n+1 p
= lim n+1=
2 n n
1p
= e(+1) = +1:
2
Dunque la serie assegnata è divergente.

16
È tipico l’uso del Criterio del rapporto nelle serie che coinvolgono i fattoriali
(vedi Esempio 3.23).
P+1
Criterio 2.25 (della radice) Sia assegnata una serie n=0 an a termini pos-
itivi. Sia
p
lim sup n an = `:
n
Se ` < 1, allora la serie è convergente.
Se ` > 1, allora la serie è divergente.
Osservazione 2.26 Ovviamente, come caso particolare, possiamo considerare,
p
se esiste, il valore del limn n an e sussistono ovviamente le medesime conclu-
sioni.
Qualora il massimo limite (o il limite) sia uguale ad 1 il criterio non
pfornisce
informazioni. Infatti per la serie armonica generalizzata risulta limn n 1=n =
1, indipendentemente dal fatto che la serie converga o diverga.
Se confrontiamo i due criteri (rapporto e radice), osserviamo che per il sec-
ondo è più ampio l’ambito di applicabilità, infatti non si richiede che i termini
siano strettamente positivi. Inoltre sussiste la seguente proposizione.
Proposizione 2.27 Assegnata la successione fan g tale che an > 0, consideri-
amo
an+1
bn =
an
p
cn = n an
Risulta quanto segue
lim inf bn lim inf cn ;
n n
lim sup cn lim sup bn :
n

Da questa proposizione si deduce che il criterio della radice è strettamente


più e¢ ciente del criterio del rapporto, nel senso che
tutte le volte che il criterio del rapporto fornisce informazioni, le avrebbe
fornite anche il criterio della radice;
esistono casi in cui il criterio della radice fornisce informazioni mentre il
criterio del rapporto non le fornisce.
Possiamo veri…carlo anche attraverso alcuni esempi.
Esempio 2.28 Consideriamo la serie
+1
X 1
n+( 1)n
:
n=0
2

Risulta
an+1 1
lim inf = ;
n an 8
an+1
lim sup = 2:
n an

17
Quindi il criterio del rapporto non dà informazioni. Al contrario, poiché risulta
p 1
lim n
an = ;
n 2
possiamo concludere che la serie è convergente.
Utilizzando la somma per incastro, giungiamo alla stessa conclusione e si
ottiene anche
+1
X +1
X
1 1
n+( 1)n
= n
= 2:
n=0
2 n=0
2

Esempio 2.29 Consideriamo la serie


+1
X n
2
:
n=0
5 + ( 1)n

Risulta
an+1
lim inf = 0;
n an
an+1
lim sup = +1:
n an

Quindi il criterio del rapporto non dà informazioni. Al contrario, poiché risulta


p 1
lim inf n
an = ;
n 2
p 1
lim sup n
an = :
n 3

Al contrario, poiché risulta


1 p
lim ;n
an =
n 2
possiamo concludere che la serie è convergente.
Utilizzando la somma per incastro, giungiamo alla stessa conclusione e si
ottiene anche
+1
X n
2 9 2 43
n
= + = :
n=0
5 + ( 1) 8 3 24
P+1
Criterio 2.30 (degli in…nitesimi) Sia assegnata una serie n=0 an a termi-
ni positivi.
Se limn n an = ` > 0, allora la serie è divergente.
Se esiste p > 1 tale che limn np an = ` < +1, allora la serie è convergente.

Dimostrazione. La dimostrazione si basa sul confronto con la serie armonica


generalizzata.
Si potrebbe dimostrare che il criterio degli in…nitesimi è strettamente più
e¢ ciente del criterio della radice, nel senso che

tutte le volte che il criterio della radice fornisce informazioni, le avrebbe


fornite anche il criterio degli in…nitesimi;

18
esistono casi in cui il criterio degli in…nitesimi fornisce informazioni mentre
il criterio della radice non le fornisce.

A vantaggio del lettore enunciamo come corollario un caso particolare.


P+1
Corollario 2.31 Sia assegnata una serie n=0 an a termini positivi. Se

lim n2 an = ` < +1;


n

allora la serie è convergente.

Osservazione 2.32 Lo studio di una serie a termini positivi tramite il criterio


degli in…nitesimi si può riassumere in una sorta di diagramma di ‡usso.

1. Si calcola anzitutto
`1 = lim n an
n

Se `1 > 0 la serie diverge, se `1 = 0 si procede.

2. Si calcola
`2 = lim n2 an
n

Se `2 < +1 la serie converge, se `2 = +1 si procede.

3. Si calcola
`3 = lim n3=2 an
n

Se `3 < +1 la serie converge, se `3 = +1 si procede.

4. Si calcola
`4 = lim n5=4 an
n

Se `4 < +1 la serie converge, se `4 = +1 si procede.

5. ...

Osserviamo che dal secondo passo in poi si considerano esponenti del tipo
pk = 1 + 1=2k 2 . Dobbiamo precisare che non è a¤ atto garantito che il processo
si arresti in un numero …nito di passi.

Esempio 2.33 Studiamo la convergenza della serie


+1
X p
log( 3 n + 2)
:
n=1
n+3

Al primo passo si conclude che la serie diverge

Esempio 2.34 Studiamo la convergenza della serie


+1
X log(1 + n2 )
:
n=2
n3

Al secondo passo si conclude che la serie converge.

19
Un altro esempio di applicazione del Criterio degli in…nitesimi è riportato di
seguito.

Esempio 2.35 Studiamo la convergenza della serie


+1
X 1
p :
n=2
n3 + 3 log n

Calcoliamo anzitutto
n
lim n an = lim p =
n n n3 + 3 log n
1
= lim p = 0:
n n log n
Quindi non possiamo trarre alcuna conclusione.
Calcoliamo
n2
lim n2 an = lim p =
n n 3
n + 3 log n
p
n
= lim = +1:
n log n

Quindi non possiamo trarre ancora alcuna conclusione.


Calcoliamo allora
n3=2
lim n3=2 an = lim p =
n n n3 + 3 log n
1
= lim = 0:
n log n

Quindi si conclude che la serie assegnata converge.

Alcune serie sfuggono anche al criterio degli in…nitesimi e possono essere


studiate con il criterio dell’integrale.

Esempio 2.36 Si consideri la serie numerica


+1
X 1
:
n=2
n logp n

Il criterio degli in…nitesimi non fornisce indicazioni utili, mentre il criterio


dell’integrale ci dice che la serie converge se e solo se p > 1.

A conclusione del paragrafo riportiamo un paio di esempi riepilogativi, in cui


si mostra che la scelta di un approccio al posto di un altro può essere talvolta
solo un fatto di gusti.

Esempio 2.37 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X 1
n2 tan
n=1
5n

20
In tutti gli approcci dovremo tener presente che
1
!0
5n
e quindi
1 1
tan
n = n:
5 5
Metodo 1. Applichiamo il Corollario 2.31
1 n4
lim n2 n2 tan n
= lim n = 0
n 5 n 5

(ricordiamo che si tratta di un limite notevole). Dunque la serie converge.


Metodo 2. Applichiamo il Criterio del rapporto
2 1 2 1
(n + 1) tan 5n+1 (n + 1) 5n+1
lim 2 1 = lim 2 1 =
n n tan 5n n n 5n
2
(n + 1) 5n 1
= lim 2 n+1
= <1
n n 5 5
dunque la serie converge.
Metodo 3. Osserviamo che
1 n2
n2 tan = ;
5n 5n
quindi la serie assegnata ha lo stesso comportamento della serie
+1 2
X n
:
n=1
5n

A questa serie applichiamo il Criterio del rapporto e, come sopra, troviamo che
la serie assegnata converge.

Esempio 2.38 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X cos n + 3
n=0
n! + 3

Anzitutto osserviamo che si tratta di una serie a termini positivi: il denomina-


tore è positivo, riguardo il numeratore osserviamo che

2 cos n + 3 4: (18)

Poiché n! ! +1 abbiamo
n! + 3 = n!
e quindi
cos n + 3 cos n + 3
= :
n! + 3 n!
Pertanto, per il Criterio 2.10 la serie assegnata avrà lo stesso comportamento
della serie
+1
X cos n + 3
(19)
n=0
n!

21
Per studiare la (19) abbiamo diverse possibilità. La scelta più ovvia è quella
di utilizzare il Criterio di confronto 2.6. Infatti abbiamo
cos n + 3 4
:
n! n!
Poiché la serie
+1
X 4
n=0
n!

converge (Criterio del rapporto), si conclude che anche (19) converge.


Volendo potremmo applicare il Criterio del rapporto direttamente alla (19).
Si deve calcolare il limite di
cos(n + 1) + 3 n! 1 cos(n + 1) + 3
= :
(n + 1)! cos n + 3 n+1 cos n + 3

Dalla (18) si deduce


1 cos(n + 1) + 3
2;
2 cos n + 3
e pertanto
1 cos(n + 1) + 3
lim = 0:
n n+1 cos n + 3
Anche in questo modo si perviene alla conclusione che (19) converge.

3 Serie a segno non costante


Ora vogliamo studiare le serie a segno non (de…nitivamente) costante, partendo
da una situazione abbastanza semplice.

3.1 Serie a segno alterno


Occupiamoci di serie del tipo
+1
X
( 1)n n (20)
n=0

con n 0 (de…nitivamente), in modo che il termine generale an = ( 1)n n


risulti (de…nitivamente) a segno alterno.
Sussiste il seguente criterio di convergenza.

Criterio 3.1 (di Leibnitz) Se n 0 e inoltre

a) limn n = 0;

b) f ng è strettamente decrescente;

allora la serie (20) è convergente.


Inoltre, denotate con sn ed S rispettivamente le somme parziali e la somma
della serie, si ha
jS sn j < n+1 : (21)

22
Esempio 3.2 La serie armonica a segno alterno
+1
X n
( 1)
n=0
n+1

soddisfa le condizioni del Criterio di Leibnitz quindi è convergente.


Se vogliamo calcolare un valore approssimato della somma con errore infe-
riore a 1=1000 imponiamo
n+1 1=1000
ossia
1 1
n+2 1000
da cui ricaviamo
998 n:
Pertanto s998 rappresenta una somma approssimata entro il margine di errore
che abbiamo pre…ssato.
Utilizzando le serie di Taylor (vedi Capitolo ...), si può dimostrare che la
somma (esatta) della serie è pari a log 2.
In…ne osserviamo che
+1
X +1
X
2n 1
( 1) 2n = = +1
n=0 n=0
2n +1
+1
X +1
X
2n+1 1
( 1) 2n+1 = = 1
n=0 n=0
2 (n + 1)

Quindi una serie convergente può essere ottenuta come somma per incastro di
due serie divergenti (con segno opposto).

Esempio 3.3 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X n
( 1)n :
n=1
2n2 1

Posto
n
n = ;
2n2 1
è immediato veri…care che n 0 e che

lim n = 0:
n

Andiamo a studiare la monotonia della successione f ng applicando diretta-


mente la de…nizione
n+1 < n :

Si ottiene la disequazione
n+1 n
2 <
2 (n + 1) 1 2n2 1

23
che si riduce a
0 < 2n2 + 2n + 1
veri…cata per ogni n 2 N. Dunque la serie converge.
Se vogliamo calcolare un valore approssimato della somma con errore infe-
riore a 1=1000 imponiamo
n+1 1=1000;
ossia
n+1 1
2 ;
2 (n + 1) 1 1000
che si riduce a
0 < 2n2 996n + 999:
La soluzione è data da
496: 994 959 626 199 < n:
Pertanto s497 rappresenta una somma approssimata entro il margine di errore
che abbiamo pre…ssato.

Osservazione 3.4 Assegnata una successione n > 0, osserviamo che le con-


dizioni a) e b) sono rispettivamente equivalenti a

a1 ) limn 1= n = +1;

b1 ) f1= ng è strettamente crescente.

Esempio 3.5 Studiamo la convergenza della serie


+1
X n
( 1)
p :
n=1
n + 4 arctan2 n

Abbiamo
1
n =p
n + 4 arctan2 n
e quindi
1 p
= n + 4 arctan2 n:
n

In questo caso la condizione n > 0 è veri…cata per ogni n 1. La condizione


a1 ) è soddisfatta. In…ne dobbiamo veri…care b1 ). In base alla de…nizione deve
risultare p p
n + 4 arctan2 n < n + 1 + 4 arctan2 (n + 1) :
Anche questa condizione è soddisfatta, in quanto si ottiene sommando membro
a membro le seguenti disuguaglianze
p p
n < n + 1;
4 arctan2 n < 4 arctan2 (n + 1) :

Se vogliamo calcolare un valore approssimato della somma con errore inferiore


a 1=1000 imponiamo
n+1 1=1000

24
ossia
1
p 1=1000
n + 1 + 4 arctan2 (n + 1)
che, a sua volta, equivale a
p
1000 n + 1 + 4 arctan2 (n + 1) : (22)

Per ottenere la (??) è su¢ ciente imporre


p
1000 n+1

ossia
999999 n:
Si conclude che una somma approssimata entro il margine di errore pre…ssato è
data da s999999 . In realtà con l’ausilio di una calcolatrice, tenendo conto del sec-
ondo addendo 4 arctan2 (n + 1), possiamo stabilire che è su¢ ciente considerare
s980359 .

Ora ci occupiamo di “limare” le ipotesi contenute nel Criterio 3.1.

Osservazione 3.6 Assegnata una serie scritta nella forma 20, la condizione
a) è necessaria per la convergenza. Infatti se (20) converge, per la Proposizione
, si ha ( 1)n n ! 0. D’altra parte è evidente che ( 1)n n ! 0 se e solo se
n
n = j( 1) n j ! 0. Quindi se la condizione a) non è veri…cata, la serie (20)
non converge, dunque o diverge o è irregolare.

Osservazione 3.7 Assegnata la serie (20) con n > 0, se è veri…cata la con-


dizione a) ma non la condizione b), nulla si può dire a priori sul carattere della
serie stessa.
In alcuni casi si riesce a dire qualcosa con la Proposizione sulle somme per
incastro o con il Criterio di assoluta convergenza che esporremo nel sottopara-
grafo seguente. Ad esempio la serie
+1
X n
( 1)
n
n=0
(3 + ( 1)n )

è convergente, con somma pari a 2=5: Invece la serie


+1
X n
( 1)
n
n=0
(n + 1) (2 + ( 1)n )

diverge negativamente.

Osservazione 3.8 Per garantire la convergenza della serie le altre due ipotesi
(positività e la monotonia di f n g) sono su¢ cienti in forma de…nitiva. In tal
caso la stima dell’errore (21) vale a partire dall’indice per cui si hanno queste
due condizioni.

Se ci si accontenta di stabilire la convergenza e si rinuncia a calcolare una


somma approssimata, per veri…care le condizioni del Criterio 3.1 si può utilizzare
il seguente Lemma.

25
Lemma 3.9 Assegnata una successione positiva f n g, se risulta
n+1
lim <1 (23)
n n

allora n ! 0 e de…nitivamente si ha n+1 < n.


Pertanto la serie (20) è convergente.

Non si riesce a calcolare una somma approssimata in quanto il Lemma non


precisa da quale in poi si ha la monotonia. Vedremo nel prossimo sottopara-
grafo che, se vale (23), allora la serie (20) soddisfa la condizione di assoluta
convergenza.
Lo stesso Criterio di Leibnitz 3.1 può essere riformulato come segue.

Criterio 3.10 Sia ssegnata una serie scritta nella forma 20. Se de…nitivamente
n 6= 0 e inoltre

a1 ) limn 1= n = +1;
b2 ) 1= n de…nitivamente strettamente crescente;

allora la serie (20) è convergente.

Osservazione 3.11 Con riferimento alla situazione descritta dal Criterio prece-
dente, dobbiamo osservare che da a1 ) consegue che de…nitivamente n > 0. Se
vogliamo applicare la stima dell’errore (21), dobbiamo calcolare (o stimare) da
quale indice 0 in poi la successione f1= n g è strettamente crescente e quindi
dobbiamo determinare > 0 tale che > 0. La stima sarà valida da questo
in poi.

Esempio 3.12 Studiamo la convergenza della serie


+1
X n
( 1)
n
:
n=0
3 150n

Abbiamo
1
n = :
3n 150n
Il segno di n non è noto a priori quindi studiamo
1
= 3n 150n:
n

La condizione a1 ) è veri…cata, infatti

150n
lim (3n 150n) = lim 3n 1 = +1:
n n 3n

Riguardo b1 ), applichiamo la de…nizione ed osserviamo che

3n 150n < 3n+1 150(n + 1)

si riduce a
75 < 3n ;

26
veri…cata per ogni n log 75= log 3 = 3: 929 947 04, ossia n 4.
Ora dobbiamo inviduare un indice 4 tale che 3v 150v > 0. Con l’ausilio
di una calcolatrice, procedendo per tentativi, stabiliamo che

36 150 6 < 0
37 150 7 = 1037 > 0

Se vogliamo calcolare un valore approssimato della somma con errore infe-


riore a 1=1000 imponiamo
n+1 1=1000: (24)
con n 7. In base al ragionamento precedente, sappiamo che

8 < 7 = 1=1037

quindi concludiamo che la disuguaglianza (24) è veri…cata per n = 7. Dunque


una somma approssimata entro il margine di errore pre…ssato è data da s7 .

Osservazione 3.13 Per veri…care la condizioni di monotonia (b) o b1 )), qualo-


ra sia di¢ cile applicare la de…nizione, possiamo studiare la monotonia di una
funzione (di variabile reale)

f : [0; +1) ! R

tale che f (n) = n (risp. f (n) = 1= n ). Il passaggio alla funzione associata alla
successione ci consentirà di utilizzare alcuni teoremi del calcolo di¤ erenziale.

Esempio 3.14 consideriamo la serie


+1
X n
( 1)
p p
n=1
n 3
n

Dopo aver osservato che la serie è ben de…nita (perchè?), avremo


1 p p
3
= n n:
n

Quindi potremo calcolare


p
1 p p
3
p 3
n
lim = lim n n = lim n 1 p =
n n n n n
p
= lim n 1 p = +1
n 6
n
La studio della monotonia di 1= n è tutt’altro che scontato.
Al contrario con il calcolo di¤ erenziale sarà abbastanza semplice stabilire che
la funzione associata p p3
f (x) = x x
è strettamente crescente per x (2 =3)6 e assume valori positivi per x 6
.
Dunque potremo concludere che la serie è convergente.
Risolvendo per tentativi (abbastanza di¢ coltosi)
1
n+1 <
1000

27
ossia
1 1
p p < ;
n+1 3
n+1 1000
si conclude che una somma approssimata entro il margine di errore pre…ssato è
data da s1937000 (il lettore incuriosito potrà cercare di migliorare questa stima!).

3.2 Assoluta convergenza


Se i segni dei termini an sono disposti in modo non ordinato, il principale criterio
di convergenza è enunciato di seguito.

Criterio 3.15 Si abbia una generica serie


+1
X
an : (25)
n=0

Se la serie
+1
X
jan j (26)
n=0

è convergente, allora la serie (25) è convergente e risulta


+1
X +1
X
an jan j :
n=0 n=0

Osservazione 3.16 Non vale il viceversa, nel senso che, se converge la serie
(25), non è detto che debba convergere anche la serie (26); si consideri, ad
esempio, la cosiddetta serie armonica a segno alterno
+1
X ( 1)n
:
n=1
n
P+1
De…nizione 3.17 Una serie n=0 an si dice assolutamente convergente se è
P+1
convergente la serie n=0 jan j.

Osservazione 3.18 Alla luce di questa de…nizione il Criterio 3.15 può essere
enunciato al modo seguente: ogni serie assolutamente convergente è convergente.

Esempio 3.19 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X 1 + 2 cos n2
:
n=0
1 + 2n2

Il segno dei termini della serie non presenta alcuna regolarità, quindi studiamo
la serie con il Criterio 3.15 e con opportune maggiorazioni.
Abbiamo
1 + 2 cos n2 1 + 2 cos n2
=
1 + 2n2 1 + 2n2
1 + 2 cos n2 3
:
2n2 2n2

28
La serie
+1
X 3
n=0
2n2
è convergente, quindi per confronto la serie
+1
X 1 + 2 cos n2
n=0
1 + 2n2

è convergente. Dunque la serie assegnata è (assolutamente) convergente.

Esempio 3.20 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X 1 + 2 sin n
:
n=0
n2 123
...

Possiamo vedere il rapporto tra convergenza ed assoluta convergenza anche


da un altro punto di vista: alcune tra le serie convergenti sono anche assoluta-
mente convergenti. Ciò che rende signi…cativa la De…nizione 3.17 è che solo le
serie assolutamente convergenti godono di particolari proprietà (ad esempio la
proprietà commutativa, opportunamente formulata).

Osservazione 3.21 Ovviamente per le serie a termini positivi la nozione di


assoluta convergenza coincide con la convergenza.
Le serie (a segno non costante) convergenti ma non assolutamente conver-
genti si dicono anche semplicemente convergenti.

Vogliamo sottolineare che la serie (26) è a termini positivi quindi tutti i cri-
teri visti in precedenza, opportunamente trascritti, diventano criteri di assoluta
convergenza. Riportiamo i due criteri immediati.

Proposizione 3.22 Se la serie (25) è a termini non nulli, cioè an 6= 0, e risulta

jan+1 j
lim <1
n jan j

allora la medesima serie (25) è assolutamente convergente.

Esempio 3.23 Al variare di x 2 R consideriamo la serie


+1 n
X x
: (27)
n=0
n!

Per x 0 si tratta di una serie a termini positivi, mentre per x < 0 è a segno
alterno. Calcoliamo
jan+1 j xn+1 n!
lim = lim =
n jan j n (n + 1)! xn
jxj
= lim = 0:
n n+1

29
Dunque la serie assegnata è assolutamente convergente per ogni valore di x. Si
può dimostrare che
+1 n
X x
= ex :
n=0
n!

Per questa ragione la serie (27) prende il nome di serie esponenziale.

Proposizione 3.24 Se esiste > 1 tale che limn n jan j = ` < +1, allora la
serie (25) è assolutamente convergente.

Concludiamo con qualche osservazione sulla assoluta convergenza delle serie


di tipo
+1
X
( 1)n n con n > 0: (28)
n=0

Anzitutto osserviamo che

j( 1)n nj = n; (29)

quindi risulta segue.

Proposizione 3.25 Le seguenti proposizioni sono equivalenti:

a) la serie (28) è assolutamente convergente;


P+1
b) la serie (a termini positivi) n=0 n è convergente;
P+1 P+1
c) entrambe le serie (a termini positivi) n=0 2n e n=0 2n+1 sono conver-
genti.

Esempio 3.26 La serie


+1
X n
( 1)
n
n=0
(3 + ( 1)n )

(che non veri…ca la b) del Criterio 3.1) non solo è convergente ma è anche
assolutamente convergente.

Sussiste in…ne il seguente risultato.

Proposizione 3.27 Se risulta


n+1
lim <1 (30)
n n

allora la serie (28) è assolutamente convergente.

Dimostrazione. Ovvia

Esempio 3.28 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X n2
( 1)n
n=0
en

30
Calcoliamo
2
n+1 (n + 1) en 1
lim = lim = < 1;
n n n en+1 n2 e
Dunque, in base alla proposizione precedente, le serie assegnata è assolutamente
convergente.
Con gli strumenti del calcolo di¤ erenziale saremo in grado di stabilire che la
successione n2 =en è strettamente decrescente da = 2 in poi, quindi ha senso
la ricerca di una somma approssimata con errore inferiore a 1=1000. In base
alla stima (21) è su¢ ciente determinare n 2 N tale che
2
(n + 1) 1
< : (31)
en+1 1000
Si può solo procedere per tentativi:

102 =e10 = 4: 539 992 976 248 49 10 3

112 =e11 = 2: 020 905 795 619 72 10 3

122 =e12 = 8: 847 665 788 792 62 10 4

Osservato che la disuguaglianza (31) è veri…cata per n = 11, si conclude che


una somma approssimata entro il margine di errore pre…ssato è data da s11 .

Esempio 3.29 Vogliamo studiare la convergenza della serie


+1
X n+1
( 1)n
n=0
en n4

Osserviamo che la serie è ben de…nita in quanto, per ogni n 0

en n4 6= 0

infatti en non è intero mentre n4 è intero.


Abbiamo
1 en n4
=
n n+1
Da
1 en n4 en n4
lim = lim = lim 1 = +1
n n n n+1 n n+1 en
consegue che de…nitivamente n > 0. Ora calcoliamo

n+1 n+1 en n4 en (1 n4 =en ) 1


lim = lim 4 = lim 4 = < 1:
n n n n + 2 en+1 (n + 1) n en+1 (1 (n + 1) =en ) e

Dunque, in base alla proposizione precedente, la serie assegnata è assolutamente


convergente.
In questo caso neanche gli strumenti del calcolo di¤ erenziale ci consentono
di determinare da quale indice in poi la successione n è decrescente. Quindi
non siamo in grado di determinare una somma approssimata.

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