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GEOGRAFIA DEL TURISMO E SVILUPPO LOCALE, PROF BULLADO 2019-2020

GEOGRAFIA DEL TURISMO E SVILUPPO LOCALE, PROF BULLADO 2019-2020

15. Nel Modello dei movimenti in un centro turistico elaborato da Toschi, quali sono le tipologie
di flussi (o movimenti) che si rilevano ai fini dell’analisi? p18
Toschi individua quattro tipologie di flussi (entra-uscita) di natura bidirezionale e di differente intensità:
- movimento delle persone → (turisti, lavoratori pendolari e stagionali) diretto sia verso la località
turistica sia verso l’esterno, con diversa intensità, a seconda della stagione e della destinazione
> movimenti fisici che possiamo vedere.
- movimento di merci e servizi → lo sviluppo della stazione turistica concorre ad accrescere la
domanda
di beni materiali ed immateriali > movimenti fisici che possiamo vedere.
- movimento di capitali → i pagamenti dei turisti, le sovvenzioni concesse dagli Enti pubblici, le
tasse pagate dai turisti e dagli operatori residenti, le polizze assicurative, i redditi da lavoro e da
capitale…sono impiegati per la crescita dell’attività turistica e dell’indotto > movimenti non fisici
che non possiamo vedere
- movimento di informazioni che circolano all’interno della località turistica e da/verso l’esterno
(passaparola, pubblicità, riviste specializzate, media, informazioni non legate direttamente al
turismo...)
16. Caratteristiche dei turisti psicocentrici (Plog). p23
Inibiti, privi di senso dell’avventura, prediligono luoghi vicini e familiari, amanti delle guide e dei
pacchetti turistici. Scelgono qualcosa di certo. Rimangono vicini al punto zero perché rimangono
legati alla tradizione, ritornando quasi sempre alla stessa meta.
17. Quali sono le principali fasi di vita del ciclo di vita di una località turistica? A che fenomeni
può essere collegata la loro successione? (Butler) p25
1. Scoperta → pochi visitatori si dirigono verso una località sconosciuta, mancano infrastrutture e
strutture, si va alla ricerca della tranquillità e della bellezza paesaggistica;
2. Esplorazione → aumentano i visitatori e la comunità locale (considerate le potenzialità di
sviluppo turistico) comincia ad organizzare l’offerta e nascono le prime attività (soprattutto
familiari), aumentano le occasioni di reddito e di occupazione;
3. Sviluppo o decollo → l’accresciuta notorietà del centro al livello nazionale e internazionale fa
aumentare i flussi turistici e il settore pubblico interviene incisivamente, creando le infrastrutture
atte a garantire l’accessibilità e fornendo gli approvvigionamenti idraulici ed energetici e gli altri
servizi di pubblica utilità. Poiché spesso il sistema locale non è in grado di sostenere l’aumento del
numero di visitatori, affluiscono anche capitali esterni, che rischiano, nel tempo, di spiazzare o
sostituire quelli locali. A ciò si aggiunge il pericolo di un deterioramento dei servizi e dell’ambiente
per il maggior uso delle strutture e per l’incremento dei turisti;
4. Consolidamento → la località ha raggiunto una specializzazione nel turismo, che diventa
l’attività principale, se non l’unica. La clientela continua a crescere, ma con ritmi meno sostenuti
delle fasi precedenti, al punto da rendere necessaria l’adozione di interventi per prolungare la
stagione turistica. Conseguenze: si manifestano i primi danni ambientali, che tendono ad
allontanare i segmenti più remunerativi della domanda;
5. Stagnazione → la stazione raggiunge il massimo numero di presenze. Gli impatti prodotti dal
superamento della capacità di carico (congestione, degrado ambientale) stimolano una forte
opposizione verso il turismo da parte della comunità locale. Pertanto, gli ulteriori afflussi turistici si
manifestano esclusivamente nelle aree periferiche.
- declino → avendo perso forza attrattiva. Il sistema economico entra in crisi fino all’uscita
definitiva
della stazione dal mercato turistico
- ringiovanimento → in alternativa al declino, la località può recuperare posizioni,
implementando politiche turistiche mirate a creare nuove motivazioni di viaggio e di
soggiorno e a indirizzare l’offerta verso diversi segmenti di domanda.
Esempio: Rimini è riuscita a attirare clientele diverse: giovani, famiglie e turismo
congressuale > riparte il ciclo come se fosse al punto zero.
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18. Esempio di policentrismo. p28


Come si può organizzare un
centro?
- Policentrismo intra-urbano > Integrazione e complementarietà funzionale all’interno della città e tra
questa e il suo hinterland (ring).
- Policentrismo inter-urbano > Integrazione e complementarietà funzionale tra più città,
caratterizzate da entità storiche e politiche diverse, ma geograficamente vicine (es: grazie ad
autostrade).
- Regioni Urbane Policentriche > Regione con due o più città policentriche, storicamente e
politicamente separate, prive di gerarchia interna, spazialmente vicine e funzionalmente
integrate.
19. Trasporti e reti. p29
I trasporti e le telecomunicazioni un aspetto fondamentale dell’organizzazione del territorio. Si
ragiona in termini di struttura a rete formato da segmenti che quando si inseriscono si creano i nodi.
Gli assi di trasporto più importanti vengono definiti come corridoi o direttrici di traffico.
Quello che rileva è la distanza funzionale, misurabile in termini di tempi e costi di percorrenza > le
variabili che incidono su tempi e costi di percorrenza possono essere di natura:
- Tecnica → velocità del mezzo, modernità della rete…
- Economica in senso stretto → costo del vettore, pedaggi…
- Naturale → asperità, maltempo…
- Politico/normative → dogane, limiti di velocità, vincoli alla circolazione…
20. Concetto di distanza.
Quando si parla di trasporti, non si considera la distanza fisica bensì quella la distanza funzionale
> quella distanza misurabile in termini di tempi e costi di percorrenza.
21. Concetto di scala.
? La scelta della scala è fondamentale per una buona ricerca, è un sistema di riferimento
riguardate la superficie terrestre sulle mappe.
22. Autotrasporto. p32
l mercato dell’autotrasporto è caratterizzato da:
- elevato numero di offerenti
- assenza di economie di scala
- emplicità delle tecnologie impiegate
- ridotti costi di investimento
- facilità di accesso al credito
- flessibilità operativa e di contrattazione
- capillarità > raggiunge qualsiasi punto
- rapidità
- affidabilità
- caratteristiche morfologiche dell’Italia
23. Punti di forza e svantaggi ferrovie (pro e contro).
p31, 33 Pro:
- Per il trasporto delle persone > sicurezza e comodità, elevata velocità in alcune linee
- Per le merci > portata medio-alta e costi inferiori della strada, sicurezza e minima resistenza
allo spostamento, minore inquinamento
- industria multiprodotto: produce vari treni (costi, confort…)
- economie di scala: produceva tutti i treni da
utilizzare Contro:
- deficit crescenti
- sovvenzionamenti crescenti
- inefficienza del management
- mancanza di orientamento al mercato
- costi fissi elevati (alcune linee secondarie vengono attivate anche se non sono a pieno carico)
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24. Voli low cost. Quali sono i punti di forza alla base dello sviluppo delle compagnie aeree low
cost? p35
Le tariffe aeree si sono abbassate per la deregulation e per la diffusione delle compagnie low cost che
hanno creato dei voli differenti offrendo un volo senza servici accessori quindi a prezzi contenuti.
Il fenomeno crescente delle low cost companies è collegato a:
- Eliminazione servizi a bordo
- Utilizzo di un solo tipo di aeromobile > per la costruzione e manutenzione più economico
- Solo collegamenti point-to-point
- Utilizzo di scali aeroportuali minori
- Vendita biglietti attraverso internet o call centers
- Riduzione al minimo dei tempi morti tra atterraggio e decollo > più viaggi possibili
- molto aggressive > campagne pubblicitarie, promozioni
25. Sistemi hub and spoke. p36
Un nuovo sistema che nasce quando si incentiva il trasporto aereo. È il contrario dei sistemi point-
to-point (Point-to point > da una località all’altra, senza scali (es: compagne low cost). Mentre Hub-
and-spoke (le località grandi smistano in località più piccole).
26. Spiegare l’unitizzazione dei carichi nel sistema hub and spoke.
L’unitizzazione dei carichi è un’innovazione organizzativa che raggruppa partite di merci diverse fra
loro per natura e dimensione in unità standard (container, pallets), allo scopo di sviluppare impianti
specializzati per la movimentazione o eliminare gli impianti di movimentazione e minimizzare le
rotture di carico connesse al trasbordo.
27. Caso studio di Verona. p39
City Logistic è il nuovo servizio di distribuzione delle merci per il centro urbano di Verona.
Obbiettivo dell’Amministrazione Comunale è realizzare un sistema integrato di servizi che migliori
l’accessibilità delle merci in città e di conseguenza la vivibilità, contribuendo a decongestionare il
traffico. L'ordinanza comunale permette le consegne delle merci in ZTL in determinati orari.
L’obiettivo è di:
- ridurre l’inquinamento ambientale ed acustico
- diminuire la congestione del traffico
- abbattere la percezione di “disorganizzazione” legata all’eterogeneità dei mezzi e alla sosta
irregolare di fronte ed in prossimità dei luoghi d’acquisto > avere mezzi con lo stesso marchio
danno un senso di ordine.
28. Globalizzazione. p41
- Oggi si parla di globalizzazione per indicare quella stretta rete di relazioni e di reciproche
dipendenze che unisce i paesi del mondo e si riflette (nel bene e nel male) su masse enormi di
popolazione.
Il termine globalizzazione evidenzia quel processo di aumento e di intensificazione dei rapporti di
ciascuna regione nei confronti di tutte le altre, senza per questo cadere nell’equivoco di
considerare il mondo come un unico sistema senza frontiere, e tanto meno come un mercato
unico.
La globalizzazione coinvolge alcuni paesi, quindi la parola globale non è esaustivo perché non è
vero che tutto il mondo è ugualmente connesso, non è vero che si riesce a comunicare con tutti i
paesi nello stesso modo, non è vero che economicamente tutti i paesi siano uguali. La
globalizzazione non è equamente distribuita.
Il fenomeno assume una valenza che primariamente due connotati:
- globalizzazione economica → si riferisce all’apertura dei mercati nazionali verso l’estero dando
origine ad un mercato globale che esce dai confini nazionali dei singoli Paesi e che condiziona
in maniera importante le singole economie nazionali
- globalizzazione culturale → tendenza ad uniformare in ogni parte del mondo la maniera di vivere,
almeno
fra le persone benestanti e urbanizzate.
Il processo di relazioni che si instaura ha le seguenti principali caratteristiche:
- si espandono su una scala geografica senza precedenti
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- accelerano la velocità di diffusione (mode, idee, crisi economiche circolano da una parte all’altra del
mondo)
- interconnettono luoghi in tempo reale da enormi
distanze La globalizzazione non annulla la distanza.
Si inizia a parlare di globalizzazione a partire dagli anni ’80, periodo in cui si da l’avvio ad una più
spiccata mobilità territoriale sia di tecnologie che di persone ovvero alle rivoluzione informatica >
che ha incrementato notevolmente questo fenomeno, in particolare mediante l’integrazione tra
sistemi informatici e telecomunicazioni.
Dal punto di vista economico viene in particolare progressivamente eliminato il rapporto diretto in
precedenza esistente tra produttore e consumatore, in tal modo si allarga la possibilità per le
imprese di avere sedi produttive anche in Paesi esteri pur mantenendo un controllo centrale.
In sintesi significa:
- apertura di un’economia nazionale a tutte le economie del mondo
- libera circolazione di beni, capitali, servizi e individui
- crescente concentrazione della ricchezza nelle mani di chi gestisce la rete di intermediazione
29. La globalizzazione come concetto di non luogo. p41
La globalizzazione non annulla la distanza > la distanza fisica continua a rappresentare qualcosa di
reale nella nostra quotidianità, ciò che rileva è proprio l’ampliamento, l’intensificazione e
l’accelerazione delle relazioni fra soggetti localizzati in differenti aree del pianeta.
30. Cos’è il digital divide? p42
Le forti disuguaglianze esistenti nelle possibilità di accesso alle tecnologie dell’informazione e
comunicazione (ICT) da parte di individui, famiglie e imprese situate in differenti aree geografiche
del pianeta hanno dato luogo al cosiddetto Digital divide.
31. Indotto turistico. p43
La valutazione dell’offerta complessiva deve tenere conto sia della dotazione strutturale ed
infrastrutturale presente, che permette di valutare la capacità ricettiva potenziale in senso lato, sia
della tipologia e delle caratteristiche dei servizi diretti che indiretti (privati e pubblici), che
concorrono a creare le condizioni più opportune affinché si crei un favorevole contesto di sviluppo e
promozione del turismo. Perché tutto funzioni bene, non deve esserci solo il singolo, ma servono
una serie di effetti concomitanti.
L’aspetto economico coinvolge la domanda e l’offerta, questo sistema economico esiste quando ci
sono effetti concomitanti chiamati effetti moltiplicatore.
Un fattore cruciale per la programmazione e lo sviluppo del fenomeno turistico è dato dal ruolo dei
servizi centrali e periferici sia questi pubblici o privati. Il prodotto turistico crea indubbiamente un
potenziamento delle strutture e dei servizi soprattutto nelle aree più deboli con spiccate potenzialità
turistiche.
32. Sistema mondo articolazioni. p45
- Centro → caratterizzato da paesi con un ruolo dominante e costituiscono le principali aree di
mercato e di consumo per la produzione mondiale. Qui le relazioni funzionali sono assai
intense e favoriscono la circolazione di idee, informazioni e servizi. Esempio: Europa
occidentale, Stati Uniti e Australia.
- Semiperiferia → è caratterizzata dalle aree di più recente industrializzazione o in fase di
transizione economica. Si tratta di una posizione intermedia in cui vi è dipendenza tecnologica,
finanziaria e decisionale nei confronti del Centro, in presenza di sistemi di relazione meno
complessi. Esempio: paesi che stanno vivendo un periodo di transizione come Sud America,
una parte del Centro America, Asia e Sud Africa.
- Periferia → costituita da un insieme vasto e differenziato di aree collocate in posizione
marginale e di subordinazione economica rispetto al Centro. Instabilità politica, arretratezza
tecnologica e povertà diffusa sono i tratti principali. L’obiettivo principale è sopravvivere.
33. Effetti globalizzazione. p46
- Divario crescente tra crescita dell’export e crescita della produzione, forte attenzione alla
competitività
internazionale → le produzioni non sono legate solo al territorio, ma si lavora per esportare.
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- A seconda dello stadio di sviluppo di un’economia si producono diversi effetti →


deindustrializzazione (negli USA) e la disoccupazione strutturale (in Europa), elevato
protezionismo
- Persistenza della povertà nei paesi arretrati > la globalizzazione non è la soluzione ai problemi
- Politiche di promozione delle esportazioni da parte dei paesi emergenti
- Effetti sul mercato del lavoro > creare nuovi posti di lavori differenti, per creare delle figure che
sono in grado di lavorare in questi stabilimenti sempre più tecnologici
- Effetti sugli ecosistemi
- Crescente interdipendenza dei singoli mercati e delle singole economie
- Liberalizzazione a livello internazionale del mercato dei capitali, causa di elevata instabilità
finanziaria ed economica
34. Gli effetti negativi della globalizzazione dei paesi poveri. p46
- Riduzione dell’occupazione agricola con spopolamento delle campagne e conseguente ridotta
capacità
produttiva nel primario;
- Aumento della popolazione urbana, sovraffollamento delle città, creazione di zone periferiche
disagiate (baraccopoli) > data dall’aspettativa di trovare un lavoro remunerato nei settori
produttivi non agricoli;
- Creazione di sacche di povertà sia rurali che urbane;
- Fuga di cervelli causata dalla limitata capacità di assorbimento di lavoratori specializzati da
parte del mercato locale.
35. Gli effetti negativi della globalizzazione dei paesi ricchi.
- Declino delle produzioni ad alta intensità di lavoro non qualificato
(delocalizzazione, deindustrializzazione)
- Ampliamento della forbice delle retribuzioni salariali tra lavoratori qualificati e non
- Tendenza alla riduzione degli oneri sociali gravanti sulle retribuzioni per ridurre il costo del
lavoro, che ha come effetto un ridimensionamento dello Stato sociale (pensioni, sussidi di
disoccupazione) e un aggravio delle spese preventive sostenute dai lavoratori (pensioni
integrative).
36. Indicatori dei flussi turistici.
p47 Considera:
- Arrivi → il numero di clienti (nazionali e stranieri) ospitati negli esercizi ricettivi in un periodo
considerato.
- Presenze → il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi.
- Permanenza media → il rapporto tra il numero di notti trascorse e il numero di clienti arrivati
nella
struttura ricettiva.
37. Come si calcola e cosa rileva l’indice di permanenza media?
Il rapporto tra il numero di notti trascorse e il numero di clienti arrivati nella struttura ricettiva
38. Quali sono i principali indicatori utilizzati per identificare il livello di ricettività di un’area
turistica?
- Tasso di ricettività → ci fa capire se c’è propensione o no al turismo in quel luogo. Questo
dato si
costruisce andando ad analizzare tutte le strutture ricettive presenti contando il numero di posti
letto.
- Indice di densità ricettiva → quanti sono i turisti che possono arrivare in questo luogo.
- Indice di intensità turistica → rapporto tra il numero dei posti letto e il numero degli attivi nel
turismo (ossia che lavorano nel settore turistico). Il numero di posti letto è un dato oggettivo,
mentre il numero di attivi nel turismo non è oggettivo.
- Indice di utilizzazione turistica → si valuta quanto nell’anno i posti letto sono utilizzati, questo ci
serve
per capire se la località turistica è attiva o se c’è una situazione di stagnazione o recessione.
39. Nell’ambito dell’analisi della domanda e dell’offerta turistica, vengono distinte tre principali
momenti:
indicali e commenta i legami con i flussi turistici stessi. (?) p48
- Le strutture → strutture ricettive > alberghi, campeggi, villaggi turistici, alloggi agrituristici e una
ulteriore categoria residuale denominata “altri esercizi”
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- Le infrastrutture → che sono al servizio di un bacino turistico sono legate sia all’accessibilità
(strade, autostrade, aeroporti, porti…), sia all’assistenza al turista (strutture sanitarie, di
sicurezza…).
- Le strutture di supporto → collegate alla predisposizione (agenzie di viaggio, biglietterie, …) o
alla realizzazione (sportelli di informazione turistica, Apt, …) del viaggio stesso.
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Questi fattori vanno incrociati con i flussi che su di essi insistono e che caratterizzano il circuito
domanda/offerta turistica: si tratta di movimenti di persone, di beni, di denaro, di informazioni, e
possono essere diretti o indiretti e vanno valutati sia sotto il profilo quantitativo che con riferimento
a quello qualitativo.
40. In cosa consiste il fenomeno della stagionalità, come se ne minimizzano gli effetti e come si
possono risolvere i problemi che comporta? p50
Un concetto da ricollegare strettamente all’esame di qualsivoglia tipologia turistica è quello della
forte componente stagionale connessa a cause naturali (motivazioni climatiche), istituzionali o
sociali (ferie lavorative, vacanze scolastiche, festività ricorrenti).
La presenza di numerose forme di turismo ormai in fase di maturità e la necessità di porre rimedio
alle difficoltà create dalla componente stagionale, spingono alla ricerca e allo sviluppo di quelli che
possono essere definiti come nuovi turismi.

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