Sei sulla pagina 1di 15

APPROFONDIMENTI SULLE NUOVE LINEE

GUIDA OFFERTE DAL SISTEMA SSN,


CONFRONTANDOLE CON L’OFFERTA DI
ALTRI SERVIZI SANITARI DELL’UNIONE
EUROPEA
Di Maria Cristina Palumbo

Matricola 1012101882
Indice:

 Introduzione

 Capitolo 1:
Linee Guida del Sistema Sanitario Nazionale

- 1.1 Linee Guida Migranti

- 1.2 Linee Guida UE

 Capitolo 2:
Nuove frontiere di assistenza

- 2.1 L’infermiere e il Telenursing

- 2.2 Esempi di Telenursing

 Conclusioni
INTRODUZIONE

Il Servizio Sanitario Nazionale italiano si suddivide su tre livelli:


 Nazionale
 Regionale
 Locale

A livello nazionale, lo Stato centrale ha l’obbligo di garantire a


tutti i cittadini il Diritto alla salute, come recita l’Art. 32 della
Carta Costituzionale Italiana:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure
gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento
sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in
nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona
umana.”
Il Ministero della salute veste un ruolo di garante per l’equità, la
qualità e l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale, così come
sancito dalla Legge n° 833 del 1978, ed inoltre promuove azioni di
miglioramento, innovazione e cambiamento.
Il governo centrale ha il compito di garantire i Livelli Essenziali di
Assistenza Sanitaria (LEA).
Il canale comunicativo che lega il governo centrale alle regioni è
la conferenza Stato-Regioni dove, ogni due anni, si sviluppano e si
programmano risorse economiche, progetti assistenziali per
garantire il Diritto alla Salute. In questo incontro, lo Stato centrale
e i Presidenti di Regione attuano i tre punti essenziali dell’Articolo
32 della Costituzione, inoltre, bisogna tener presente che,
malgrado il territorio italiano non sia estremamente esteso (come
Germania, Francia, Spagna), le esigenze sanitarie sono
notevolmente diverse fra regione e regione, tra nord e sud.
Questo fa sì che le risorse economiche e le esigenze sanitarie,
siano svariate.
La conferenza Stato-Regione discute i metodi, la quota pro capite,
la qualità erogata di ogni regione.
CAPITOLO 1

LE LINEE GUIDA DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Le Linee Guida del Sistema Sanitario Nazionale sono


raccomandazioni che indicano il giusto comportamento che il
professionista della salute deve seguire. Inoltre esse offrono un
aiuto nel processo decisionale.
Le Linee Guida rendono evidente il dovere del sanitario nel
motivare le scelte di cura ed assistenza. La Giurisprudenza
riconosce al professionista sanitario uno spazio dove poter agire
in piena autonomia, purché ogni sua scelta sia basata su dati
oggettivi e riscontrati.
Le Linee Guida del SSN non si possono considerare “statiche” ma
si adeguano ai progressivi cambiamenti della società, divenendo
così dinamiche.

1.1 Linee Guida Migranti


Nell’anno 2017, con il progressivo ingresso di migranti,
provenienti dal medio oriente africano e dalla parte orientale
dell’Europa, si è registrata l’esigenza di regolamentare, dal punto
di vista sanitario, l’entrata di popolazioni extracomunitarie,
effettuando una profilassi sanitaria, con percorsi sanitari in centri
di accoglienza, mediante l’applicazione di linee guida volte a
regolamentare:
 Visite mediche;
 Vaccinazioni;
 Controlli sanitari di donne gravide, con adeguata assistenza
al parto;
 Monitoraggio di malattie infettive (tubercolosi);

1.2 Linea Guida UE


Durante la pandemia da Covid Sars-19, l’Unione Europea ed i suoi
Stati membri hanno adottato una linea comune per rafforzare i
sistemi sanitari nazionali, ricorrendo a misure socio-economico-
sanitarie. Quindi, l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno
sviluppato un approccio comune per garantire:
 Diffusione di vaccini sicuri contro il COVID-19 (La
Commissione europea si è assicurata inizialmente fino a 4,4
miliardi di dosi di vaccini);
 Coordinamento delle strategie di test diagnostici (test
antigenici rapidi);
 Assistenza di squadre mediche/infermieristiche nelle zone
più colpite (intesa come una protezione civile sanitaria);
 Bonus sanificazione e Dispositivi di Protezione Individuale,
che prevede uno sgravo fiscale sul credito d’imposta. La
conferma definitiva arriva con il provvedimento numero
381183 del 17 dicembre 2020 pubblicato dall’Agenzia delle
Entrate. Il documento mette in chiaro le novità che derivano
dalla conversione del Decreto Agosto, approvata il 12
ottobre 2020 in via definitiva, agevolando così
l’adeguamento e l’acquisto di DPI.

L’Unione Europea ha inoltre programmato per il periodo


2021/2027 il progetto EU4HEALTH (Unione Europea per la Salute)
con l’intento di migliorare la salute pubblica, investendo 5,3
miliardi di Euro da destinare ai Paesi membri per rafforzare i
Sistemi Sanitari e l’efficienza delle risorse.
CAPITOLO 2

NUOVE FRONTIERE DI ASSISTENZA

Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo di nuove


tecnologie. Il numero di persone che usano dispositivi tecnologici
è aumentato. Nella pratica clinica nasce una nuova frontiera di
assistenza, la “e-Health”. Con questo termine si fa riferimento
all’uso di mezzi tecnologici per fornire informazioni, risorse e
servizi che riguardano la salute, per migliorare l’assistenza al
paziente. L’uso di mezzi tecnologici negli studi medici ha portato
alla nascita della TELEMEDICINA. Il termine è stato introdotto
negli anni ‘70 dallo statunitense Thomas Bird per indicare “la
pratica della medicina senza l’usuale confronto fisico tra medico e
paziente, utilizzando un sistema di comunicazione interattivo
multimediale”. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
adotta nel 1997 la seguente definizione: “la telemedicina è
l’erogazione di servizi sanitari, quando la distanza è un fattore
critico, per cui è necessario usare, da parte degli operatori, le
tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni al fine di
scambiare informazioni utili alla diagnosi, al trattamento ed alla
prevenzione delle malattie e per garantire un’informazione
continua agli erogatori di prestazioni sanitarie e supportare la
ricerca e la valutazione della cura”.
In questo “nuovo” modo di fare medicina, in cui l’informazione da
trasmettere può essere voce, immagine, numero, dato scritto,
strumento mosso a distanza, il tutto è applicabile
trasversalmente ai più disparati settori della medicina; un
cambiamento del modo in cui siamo abituati a considerare la
sanità, che nasce fondamentalmente da un’esigenza evolutiva sia
della stessa che del paziente e che garantisce a quest’ultimo
maggiore velocità, ma non per questo minore qualità, nella
risposta assistenziale. Le nuove tecnologie permettono
di abbattere tempi e distanze e la sanità può trarne enorme
vantaggio; tuttavia è cosa nota che un cambiamento, per essere
digerito e accettato, impieghi molto tempo per essere assorbito a
normalità, specie se va a modificare un apparato ampiamente
consolidato quale quello in questione. Mantenere un buono stato
di salute e saperlo fare essendo dei partner attivi del processo è
sicuramente importante e la sanità sta spostando sempre più il
proprio baricentro dall’ospedale all’ambiente di vita del paziente.
Quale modo migliore, dunque, se non sfruttando questa
dilagante interconnessione tra pazienti, famiglie e professionisti
della salute, favorita proprio dalla tecnologia? Cosa può esserci di
meglio che garantire un’assistenza globalizzata, raggiungendo
anche quelle persone che altrimenti non avrebbero la possibilità
di riceverla?
Bisogna però tenere ben presente che la telemedicina implica
sempre e comunque l’erogazione di una prestazione sanitaria, la
quale seppur fornita tramite modalità innovative, resta sempre
un atto medico/infermieristico e come tale deve essere
considerato dal punto di vista professionale, etico e legale. Con
l’aiuto di un cellulare, di un PC o di un tablet le persone, senza
spostarsi da casa, possono tenere sotto controllo i propri
parametri vitali, ricevere notifiche su esami svolti o da svolgere,
su terapie da eseguire, partecipare a gruppi di supporto online e,
in caso di necessità, stabilire una comunicazione con il proprio
medico o il proprio infermiere di riferimento.
Aspetti questi fondamentali per la definitiva introduzione nella
quotidiana pratica assistenziale di servizi erogati tramite
la telemedicina, servizi che vanno dalla prevenzione alla
diagnosi e alla riabilitazione, abbracciando dunque l’intero
percorso assistenziale. Malgrado ciò, la Telemedicina stenta
ancora a decollare nel nostro Paese. Vi è una forte diffidenza da
parte di quel mondo medico che teme di perdere così l’autorità
del proprio ruolo.
Chiaramente un percorso quale quello della Telemedicina
necessita di una definizione chiara delle responsabilità
professionali di tutti gli attori che in essa operano, così come dei
rapporti tra gli stessi e tra i medesimi e gli utenti.
Valgono regole generali ma al contempo, essendo l’attuazione dei
servizi delegata a Regioni e realtà locali, manca una cabina
centrale di coordinamento. Diverso è il caso di altri Paesi europei
come Francia e Germania che hanno compiuto passi rilevanti
nella regolamentazione della telemedicina, probabilmente
superando l’Italia. Francia e Germania hanno adottato numerose
normative a livello nazionale, con l’intento di assicurare
uniformità in diversi aspetti quali, ad esempio tipologie di servizi,
strumenti utilizzabili e rimborsabilità.
L’associazione immediata quando si parla di tale argomento è
quella con il medico, non sapendo che la telemedicina non è
soltanto atto medico e di conseguenza i medici non ne sono attori
unici; al contrario, sempre maggiore importanza sta assumendo
la parte infermieristica e con essa i suoi professionisti. Infatti, se
fino ad ora si è parlato di Telemedicina nel senso più ampio del
termine, non bisogna dimenticare né sottovalutare quanto
diventi uno strumento di fondamentale importanza e di quanti
vantaggi possa comportare se inserito in ambito infermieristico.
In un simile panorama, gli infermieri, come e più di altri
professionisti, sono chiamati ad abbracciare quest’ottica di
cambiamento, passando da un modello di assistenza tradizionale
ad uno più avanzato, che vada di pari passo con l’evoluzione dei
tempi.
2.1 L’infermiere e il Telenursing
Parallelamente alle attività di telemedicina, negli ultimi anni, si è
sviluppato anche il Telenursing, definito come l’uso della
telemedicina per fornire assistenza infermieristica e condurre
pratiche infermieristiche. Il termine è l’unione di due parole:
“tele”, ossia collegamento elettronico da una postazione remota
e “nursing”, assistenza propria infermieristica. Con questa forma
di assistenza sono usate le tecnologie della telecomunicazione al
fine di migliorare la cura dei pazienti trasmettendo dati vocali e
visivi.  L’assetto demografico che si sposta sempre più verso la
terza età, la carenza di personale infermieristico, l’aumento di
patologie croniche e degenerative e la continua evoluzione
dell’assetto sanitario, sono tutti aspetti che hanno portato ad un
incremento esponenziale del telenursing. Molteplici, infatti, sono
le possibilità che offre: un monitoraggio continuo del paziente, la
possibilità di implementare il Teletriage e l’opportunità di
consultazione ed educazione al paziente a distanza. Spesso
succede che nella fase di dimissione, infatti, il paziente, insieme ai
propri famigliari, si trovi impreparato a gestire la nuova
condizione clinica a domicilio. Attraverso il telenursing si può
riempire quel gap assistenziale, evitando cosi, un nuovo ricovero
ospedaliero. Il telenursing può essere applicato in diversi ambiti:
l’istruzione e la ricerca, cardiologia, salute mentale, terapia
intensiva, cure palliative, diabete e ictus.
L’Infermiere di telemedicina sembra essere un “alieno” che
lavora in zone di frontiera, in un paese futuribile, in una
dimensione non attuale. In realtà non è così e il tele nursing è
una realtà consolidata in molti ambiti sanitari, solo che in pochi
sanno effettivamente di cosa si tratti. L’Infermiere di telemedicina
è il legante tra vecchia e nuova concezione dell’assistenza.
Basti immaginare di avere un infermiere sempre a disposizione,
come averlo in casa, pronto a rispondere con la sua competenza
e professionalità ad una qualsiasi necessità, anche minima, anche
se la stessa non giustifica un eventuale “viaggio in ospedale”,
fungendo così da intermediario tra pazienti, medici e altri
operatori, tra un’assistenza fornita anche a distanza e a casa del
paziente e un’assistenza che vede ancora l’ospedale come punto
focale di cura.
All’infermiere che se ne occupa, la Telemedicina offre anche
notevoli opportunità di leadership, garantendo la possibilità di
elaborare, supervisionare e condurre programmi di cura,
supervisionare altri infermieri e fungere da punto di raccordo tra i
diversi professionisti del settore sanitario.
Si tratta oggi di muovere le prestazioni, anziché muovere i
pazienti e in Italia ci stiamo muovendo ancora lentamente, ma
inesorabilmente verso questa direzione che promette di rendere
gli infermieri sempre più presenti sulla scena, ampliando il loro
coinvolgimento nel processo assistenziale, all’interno del quale
svolgono indubbiamente un ruolo di rilievo.
Gli infermieri sono tra i professionisti dell’ambito sanitario ad
essere forse tra i più favorevoli al cambiamento, all’innovazione e
al mettersi in gioco, probabilmente per l’essenza stessa che
caratterizza la propria natura professionale, in continua
evoluzione dalla nascita.
Non sempre però l’importanza che il binomio infermieri-nuove
tecnologie svolge nella cura al paziente è di immediata
comprensione in un panorama dove ciò costituisce una novità
assoluta, quasi come se provenisse da un’altra galassia.
Dal contesto ospedaliero, dove possono monitorare le condizioni
cliniche dei pazienti in tempo reale, al momento della dimissione,
in cui i pazienti si trovano letteralmente bombardati da una
quantità di informazioni che molte volte non sono pronti a
gestire, gli infermieri, avvalendosi del tele-nursing, garantiscono il
raggiungimento degli outcome di salute e prevengono
riammissioni improprie in ospedale.
2.2 Esempi di Telenursing
Qui in seguito alcuni esempi di telenursing:
 Domande sui test di laboratorio;
 Informazioni su malattie specifiche;
 Formazione e/o consigli (per esempio servizi di linea aperta,
servizi per le neo mamme, centri antiveleno o linee
telefoniche per gli adolescenti o in caso di salute mentale);
 Facilitare le consultazioni audio e/o video fra i professionisti
della sanità e i pazienti o tra gli stessi professionisti;
 Aiutare i viaggiatori ad ottenere assistenza nei luoghi
durante i loro spostamenti;
 Fornire informazioni sulla salute e/o rispondere a domande
del paziente per promuovere l’autocura;
 Per mezzo di vide, computer o altre apparecchiature
tecnologiche, si può controllare lo stato di salute del
paziente nella propria abitazione ( es. monitoraggio
pressione venosa e polso);
 Valido aiuto alla chirurgia per un paziente che risiede in un
luogo distante;
 Trasmettere immagini riguardo lesioni cutanee;
 Usare la videoconferenza fornendo sessioni di educazione e
aggiornamento continuo;
 Creare siti web fornendo informazioni in tempo reale e
servizio di counselling (es. come smettere di fumare o come
usare kit glucometro).
CONCLUSIONI
In breve, gli infermieri fanno a distanza quel che hanno sempre
fatto in presenza, ossia assistenza; concetto fondamentale del
paradigma del nursing, ha sempre avuto il suo perno
nella relazione con il paziente, che al contrario di quanto si
potrebbe essere portati a credere, non viene certo meno con la
tele-assistenza; semplicemente si reinventa e si configura come
una comunicazione continua in quello che è ormai un rapporto
uomo-macchina, ma che permette all’assistito di rimanere nel
suo ambiente di vita.
Infermiere e paziente, quando instaurano un rapporto, si
incontrano in uno spazio pieno di valenze simboliche, ma non è
assolutamente necessario un rapporto “face to face” affinché la
relazione abbia non solo luogo, ma si svolga nel modo corretto e
sia effettivamente terapeutica.
Il paziente è comunque collocato in una posizione privilegiata, al
centro di quel rapporto che deve sempre basarsi sulla fiducia
reciproca; l’infermiere, ottemperando al patto infermiere-
cittadino e ai principi del Codice Deontologico, da parte sua
assicura competenza, garantisce confidenzialità delle
informazioni e agisce sempre e comunque nell’interesse del
paziente.
Dalla riuscita di questa collaborazione, dal raggiungimento degli
outcome, si avrà anche una misura di quanto l’infermiere sia
stato abile nell’instaurare una relazione, anche a distanza e di
quanto il paziente sia soddisfatto e ne abbia quindi seguito le
indicazioni.
Il tele nursing appare oggi come una sorta di zona di frontiera
dell’Infermieristica, una zona ancora poco esplorata e con un
potenziale ancora tutto da scoprire, così come è tutto da scoprire
il ruolo di coloro che insieme e per il paziente sono i protagonisti
di questo processo, gli infermieri.

Potrebbero piacerti anche