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PARCO EOLICO AD AZIONARIATO DIFFUSO

Indagine iniziale – Casi studio europei ref. progetto WELFI

Ing. Francesco Paraggio – fparaggio@gmail.com


Dott. Patrizia Mastroleo – patrizia.mastroleo@gmail.com
Ing. Francesco Paraggio
Via torre dei rai 547
84025 Eboli (SA) Italia
Cell. +39 361 4321
fparaggio@gmail.com

Indice

DANIMARCA .................................................................................................................................................................... 3
MIDDELGRUNDEN OFFSHORE WIND-FARM ........................................................................................................ 7
LYNETTEN ..................................................................................................................................................................... 11
AEROE ............................................................................................................................................................................. 18
PADERBORN .................................................................................................................................................................. 24

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DANIMARCA

Contesto energetico
Prima della crisi energetica del 1976, le energie rinnovabili (RE) contribuivano con meno
del 2% al totale dei consumi energetici e, nel 1999 si è arrivati a circa il 10%. Gli obiettivi
ufficiali riportavano il raggiungimento del 20% di energia prodotta da rinnovabili nel 2003.
• Totale dei consumi energetici nel 1999 : 843 PJ
• Totale della produzione di energia da fonti rinnovabili nel 1999 : 83 PJ
Questo trend positivo è dovuto ad una progressiva politica verso le rinnovabili durante gli
anni 80 e 90 prima grazie al partito conservatore/liberale e poi negli anni novanta al
governo social democratico. In tutto il periodo c’è stata una “maggioranza verde” in
parlamento che ha dato forma alla pianificazione ed alla legislazione necessaria.

Oggi le principali forme di energie rinnovabili utilizzate sono: rifiuti, legno, biomassa e
vento.

Contesto legale
Le leggi che maggiormente hanno aiutato lo sviluppo del mercato dell’eolico sono state
quelle denominate “feed in”. Queste leggi sono state in vigore fino al primo gennaio 2000,
esse prevedevano un prezzo di 0.08 €/kWh ed erano basate su due principi:

1) Prezzo minimo garantito per l’elettricità


2) Diritto alla connessione in rete ed obbligo di acquisto di tutta l’elettricità da fonte
rinnovabile

I progetti esistenti mantenevano queste tariffe per 12000 ore di pieno carico (circa 6 anni)
e dopo 10 anni il prezzo diventava quello del mercato elettrico più un certificato di energia
rinnovabile.

2003: Anno della liberalizzazione del mercato elettrico

Il primo gennaio 2003 è stato introdotto il libero mercato elettrico in Danimarca. Dal primo
gennaio 2000 fino a questo giorno, alcuni accordi mantennero il prezzo fisso e l’accesso
alla rete, ma dal primo gennaio 2003 queste condizioni sono cambiate per i nuovi progetti.

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Il parlamento danese ha concordato un prezzo minimo di 0.0035 €/kWh ed un prezzo


massimo di 0.0048 €/kWh per tutti i nuovi progetti.

Impatto della pianificazione


La pianificazione comunale e regionale ha giocato un importante ruolo nella promozione e
nell’assicurare spazio all’energia eolica in Danimarca. Uno dei principali punti su cui si è
concentrato il sistema pianificatorio Danese è stato controllare e concentrare le turbine sul
territorio. In generale molte municipalità preferivano parchi di turbine al posto di singole
turbine o gruppi di 2-3 turbine. Pertanto molte persone sono andate incontro alle autorità di
pianificazione centrale perché altrimenti non avrebbero potuto ottenere l’autorizzazione
per una turbina locale.

Quadro finanziario

Gli investimenti locali vengono tenuti in notevole considerazione in tutti i settori, ma


principalmente in quello dell’energia decentralizzata. “Sistemi decentralizzati” sono
considerati l’energia eolica, i “villaggi energetici”, le cooperative di alloggio, il biogas, il
riscaldamento solare, il fotovoltaico etc. Rifiuti e biomassa invece sono inceneriti in
impianti centralizzati.

L’investimento locale e cooperativo è strettamente legato al settore dell’energia eolica. Nel


2002 si è raggiunta la quota di 2465 MW: il 58% dei quali posseduto da locali,

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principalmente agricoltori con una singola turbina, il 26% da cooperative ed il restante 15%
da grandi società. L’eolico nel 2002 copriva circa il 14% dei consumi totali di energia
elettrica. Dal 1995 la maggior parte delle turbine era installata da cooperative. All’inizio
queste erano organizzate come società per azioni a responsabilità limitata. La legislazione
fiscale rese ciò difficile, pertanto molte cooperative oggi sono organizzate come
associazioni, il che significa che le turbine sono personalmente possedute da tutti gli
azionisti. Le associazioni hanno responsabilità illimitata e ciò comporta determinate
esigenze nello sviluppo di progetti. Questa condizione allontana molte persone,
spaventate dalle ripercussioni della responsabilità illimitata. Ma il rischio è minimizzato
dall’abilità di non contrarre debito, garantita dallo stesso statuto della società che inoltre
sancisce la necessità di un’adeguata assicurazione sui progetti.
Questa sicuramente è una restrizione finanziaria, ma è necessaria per assicurarsi la
fiducia dei soci e ridurre il loro rischio. L’autorità suprema dell’associazione è l’assemblea
dei soci, ciò però comporta lentezza nelle decisioni se non è tutto ben preparato. Dopo il
1995 insieme alle associazioni, anche gli agricoltori con singole turbine presero il controllo
del mercato. Avvenne per più ragioni: le grandi turbine diventavano più economiche ed era
più facile per uno sviluppatore proporre e vendere una singola turbina ad un agricoltore. Il
processo di autorizzazione era molto difficile e ciò promosse l’installazione di singole
turbine. Le statistiche sulle risorse finanziarie sono rare. La maggior parte di queste
singole turbine sembrava essere finanziata con prestiti ordinari ed alcuni progetti erano
finanziati con ipoteche. Per quanto riguarda le associazioni, la maggior parte dei soci
pagava la propria quota in contanti e circa il 10% di questi aveva contratto un debito per
poterla pagare. In Danimarca è ormai pratica usuale contrarre un tale debito.

L’attuale mercato libero dell’energia, dall’inizio del 2003 ha invece reso molto più difficile
finanziare nuovi progetti.

Contesto Sociale

In generale, la partecipazione ed il finanziamento locale per le energie rinnovabili è stato


molto incentivato e promosso dalla politica, dalla cultura e dalla storia Danese. Dal 1975,
una strategia di informazione attiva ha giocato un ruolo fondamentale nell’assicurare la
partecipazione locale. Questa strategia è stata sviluppata dalla Scuole superiori locali,
dagli uffici locali per l’Energia, dall’Organizzazione per le energie rinnovabili (OVE), dai

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Folkcenter, dall’associazione Danese per l’Energia Eolica ed è stata supportata da fondi


dell’Agenzia Danese per l’Energia.

Background Storico del movimento delle cooperative


N.F.S. Grundtvig, nato nel 1783, è il padre del movimento delle cooperative. Egli fu un
importante teologo, autore e poeta, credeva che ognuno può e deve fare cose che
corrispondono al proprio background ed alla propria storia. In accordo con il suo
insegnamento, il suo obiettivo era svegliare la coscienza individuale nazionale ed il proprio
senso di identità. Ciò guidò ed indirizzò le persone nella consapevolezza che ognuno era
capace di cambiare la propria condizione di vita. Le persone furono ispirate dalle sue
parole a costruire tante scuole superiori in tutta la nazione. Gli agricoltori ebbero una
educazione e successivamente gran parte dell’agricoltura Danese e dell’industria ad essa
connessa si organizzò in forma cooperativistica. Questo è il background storico del
moderno movimento di cooperative eoliche e del coinvolgimento di attori locali nel
business dell’eolico.

Investimento locale nell’energia eolica: L’evoluzione


Come precedentemente menzionato, il sistema del prezzo minimo garantito dell’energia fu
il principale motivo della crescita della proprietà locale di turbine eoliche e del loro locale
finanziamento.
Nella legislazione originale, il principio fondante consisteva prima nel coinvolgimento
finanziario delle persone che vivevano nei pressi delle turbine e successivamente nel
coinvolgimento di persone esterne per quote relative ai propri consumi. Ai contadini era
consentito di installare una turbina nei propri terreni. L’intenzione era di creare un
crescente coinvolgimento popolare nello sviluppo dell’energia eolica danese.
Oggi, questa prospettiva non è parte della politica danese. La riforma fiscale del 1993 ha
favorito lo sviluppo di parchi posseduti da singoli imprenditori e sfavorito quelli delle
cooperative. Inoltre ha permesso per un periodo di comprare terreni su cui era possibile
installare turbine ed aggiungerli a possedimenti di singoli imprenditori, facendo perdere ai
locali il diritto di rivendicare la partecipazione agli utili dei parchi eolici.
L’entità delle azioni passò da 9000 kWh per famiglia fino a 30000 kWh a persona
maggiorenne che viveva nella proprietà. Dal 2001 scomparvero le regole sulla proprietà e
tutti, quindi anche investitori esteri, potevano possedere parchi eolici in Danimarca in
accordo con le politiche di globalizzazione e liberalizzazione.

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MIDDELGRUNDEN OFFSHORE WIND-FARM


Il parco eolico offshore “Middelgrunden” ha una potenza di
40 MW. Il progetto consiste in 20 turbine di 2 MW ognuna,
posizionate a circa 2 km dal porto di Copenhagen in acque
poco profonde (3-5 m). Il parco eolico è posseduto per il
50% da una cooperativa e per il rimanente da un’impresa
di Copenhagen.

Indagine iniziale
La prossimità del sito alla città di Copenhagen ha fatto sì
che questo progetto rientrasse in un’indagine iniziale sul
processo pianificatore e sull’impatto ambientale e
paesaggistico già nel 1997. Per avviare questa indagine
furono stanziati 680.000 € dall’agenzia per l’Energia
Danese. L’obiettivo del finanziamento era investigare gli aspetti tecnici e ambientali
dell’eolico offshore in un sito molto vicino a Copenhagen. Inoltre il finanziamento copriva
un’analisi dell’organizzazione e degli aspetti economici della parte cooperativa del
progetto, siccome le cooperative per loro natura non posseggono mezzi economici nelle
prime fasi di pianificazione. uesto progetto ottenne le autorizzazioni alla pianificazione nel
maggio 1999, e l’approvazione politica formale dall’Agenzia per l’Energia Danese, nel
dicembre 1999. La costruzione iniziò nell’aprile 2000 e le turbine iniziarono la loro
produzione commerciale nell’aprile 2001.

Il possesso e l’organizzazione

In Danimarca (particolarmente nell’area di Copenhagen) è necessario cercare siti


alternativi per i parchi eolici in prospettiva della realizzazione di obiettivi politici concernenti
il futuro utilizzo di fonti rinnovabili.
Il coinvolgimento di cooperative su larga scala è essenziale per legittimare il processo di
pianificazione e guadagnare consenso popolare in siti così vicini alla città.

La cooperativa
Nel 1996, L’ufficio per l’Energia e l’Ambiente di Copenhagen (CEEO) prese l’iniziativa di
proporre ed organizzare il progetto. Dopo aver mappato il potenziale eolico dell’area,
venne creato un gruppo di lavoro costituito principalmente da cittadini delle zone
interessate dall’eolico. Differenti background personali e cultuali furono rappresentati con
l’idea comune che il progetto sarebbe stato un successo. Il CEEO era inizialmente parte
del gruppo di lavoro poi si occupò della consulenza della cooperativa.

Chi può comprare le quote?


All’inizio, solo persone dell’area comunale potevano comprare quote, ma nel 1999 in
Danimarca entrò in vigore una nuova legge, per cui tutti i cittadini danesi potevano
comprarle. Nell’aprile 2000, il parlamento danese cambiò la legge, rimuovendo tutte le
restrizioni sulla proprietà. Ognuno (anche non danese) poteva comprare quote sotto
determinate condizioni. Questa fu parte della riforma del sistema energetico danese.
Queste condizioni cambiarono il contesto dell’energia eolica in Danimarca. Uno dei più

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importanti cambiamenti fu il rapido passaggio dalla tariffa “feed in” alle tariffe di mercato ed
ai certificati di energia rinnovabile.

La società pubblica
Nel 1996 la società Cophenagen Energy (CE) iniziò a valutare la fattibilità di un parco
eolico offshore a Middelgrunden. Il comune di Copenhagen possedeva la Copenhagen
Energy. Dopo 2 anni di negoziazioni, superate le differenze politiche, fu sottoscritto un
contratto tra la cooperativa e la società .
Il dipartimento per l’energia eolica e la società pubblica SEAS, consulente della CE,
diressero l’organizzazione del progetto. E’ nella nostra valutazione che entrambe le parti,
CE e la cooperativa, hanno guadagnato dal contratto. CE possedeva una forte
organizzazione per quanto riguarda la tecnica, ed il lavoro degli appaltatori etc; la
cooperativa invece conosceva il settore privato ed aveva entusiasmo, la ditta appaltatrice
invece aveva migliori contatti con il settore pubblico e con la stampa. Il mandato basato sul
locale e cooperativo, insieme con la municipalità di Copenhagen hanno costituito una
significante precondizione per lo sviluppo del progetto. Questa cooperazione ha portato
credibilità di fronte ai politici ed al pubblico.

Finanza della cooperativa


La cooperativa consiste in 40500 azioni. Ogni azione rappresenta la produzione di
1000kWh/anno ed è venduta per 568€

Chi sono gli azionisti?


Hanno aderito all’iniziativa 8500 azionisti, principalmente
individui residenti nell’area. Hanno aderito però anche
società private, organizzazioni non governative ed
istituzioni. Nell’ottobre 2000 furono vendute il 100% delle
azioni. Questo progetto rappresenta il più grande parco
eolico nel modo con la doppia partecipazione. Tutte le
quote sono state pagate in anticipo a garanzia della
costituzione della cooperativa. Fu preparato anche un
prestito ad hoc per tutti gli azionisti, non senza problemi.
Questa è una normale pratica in Danimarca e finchè c’è stata la tariffa minima garantita
non ci sono stati problemi a finanziare progetti di parchi eolici.

Finanziare la fase di avviamento


Il caso di Middlegrunden è stato un caso particolare. All’inizio la cooperativa non aveva
assolutamente nessun capitale e nessuna esperienza su come finanziare la prima fase
per giunta sufficientemente onerosa. Si è iniziato a vendere prenotazioni sulle azioni per
finanziare il progetto preliminare. Lo scopo di queste prenotazioni era anche mostrare al
governo, alla città , alle differenti autorità ed all’Agenzia per l’Energia Danese che le
persone di Copenhagen sostenevano l’idea. Sotto questo aspetto l’iniziativa fu un
successo: 10000 persone parteciparono al progetto e pagarono 6.7 € per azione. La cifra
raggiunta (67000€) era però insufficiente alla fase di fattibilità e bastò solo
all’organizzazione della cooperativa. Questa richiese fondi all’Agenzia per l’Energia
Danese e dopo diversi tentativi e tante negoziazioni politiche fu finanziata per 680000 € .
La comunità europea non supportò il progetto.

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Finanziare la fase della costruzione


Alla fine della fase di fattibilità si iniziarono a vendere le azioni per finanziare la
costruzione. C’era bisogno di un’offerta finanziaria per i potenziali azionisti. Furono
contattate tutte le principali banche, gli istituti di credito, i produttori di turbine, e gli
sviluppatori di eolico. Il risultato fu negativo. Tutti le istituzioni interpellate dicevano buone
parole sul progetto ma nessuna diede una sostanziale offerta di finanziamento. La
motivazione principale data spesso dalle banche nel rifiutare l’iniziativa fu che questa non
ricadeva nell’area su cui le banche erano focalizzate. Alcune banche erano positive, ma
non avevano la capacità amministrativa per stipulare prestito per così tante persone. Gli
sviluppatori e i produttori di turbine avrebbero partecipato solo se la cooperativa avrebbe
comprato i loro prodotti. Alla fine di questo processo si arrivò a richiedere cosa potessero
offrire banche più piccole e specializzate. Poche banche infatti sono specializzate nel
finanziare azionisti.
Due banche, Ringkjobing Bank e Faelleskassen Bank offrirono prestiti per chi volesse
investire nel progetto. Non richiesero nessuna garanzia al di fuori del progetto stesso ed
un riporto nella produzione di elettricità. I prestiti furono offerti con un tasso di interesse
variabile del 7.40 – 7.45 % , una divisione in 10-15 anni ed una tassa di 40,2 € per
prestito. Approssimativamente il 5-10% dei membri ha usato l’offerta del prestito, i restanti
hanno pagato in contanti.

Le turbine
Le turbine installate a Middelgrunden sono state
le prime da 2MW in mare. Queste stabilirono una
nuova serie di standard in termini di performance
economica per la tecnologia eolica. Si sarebbero
potute scegliere turbine più grandi di 2 MW, ma
la decisione di scegliere turbine provate almeno
dei mesi limitò la scelta. Le turbine scelte dopo
l’offerta furono le Bonus Energy. I dati
caratteristici sono mostrati nella tabella 1. Per
evitare costi di manutenzione molto alti le turbine
sono state costruite in modo che la
manutenzione si possa fare senza l’utilizzo di
una gru esterna.

L’economia del progetto


Altezza navicella 64m
Diametro rotore 76m
Altezza totale 102m
Produzione stimata 89 GWh
Efficienza del parco 93%

Lo Schema delle Energie rinnovabili in Danimarca stabilisce questi prezzi per l’elettricità
ceduta alla rete:
Anno Prezzo fissato €/kWh Valore aggiunto energia rinnovabile
0-6 0.044 0.036
6-10 0.044 Da 0.013 a 0.036

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10-25 Prezzo di mercato Certificati verdi da vendere

I certificati verdi devono esser venduti sul libero mercato dove i consumatori sono obbligati
a comprare una quota ( tipicamente il 20% ) di energia da fonti rinnovabili.
L’investimento totale nel progetto è indicato nella tabelle successive.

Prezzo di produzione dell’energia 0.046€/kWh


Investimento/kW 1.14 €/kW
Produzione annua 89 000 000 kWh

Milioni di €
Turbine 26.11
Fondazioni 9.92
Connessione dal parco a terra Non incluso
Connessione alla rete offshore 4.56
Progettazione, pubblicità e pianificazione 2.15
Cooperativa 0.54

Ulteriori costi 1.61


Totale 44.89

Economia per gli azionisti


Per questo progetto, il prezzo dei certificati verdi è garantito per i primi 6 anni. Le entrate
sono esenti da tassazione fino all’acquisto di 5 azioni per persona. Se se ne posseggono
in numero superiore, allora il 40% delle entrate sarà ancora esente da tasse.

Esempio: La famiglia Jacobsen ha comprato 1 azione per 568 €


La produzione annua è di 1000 kWh per 1 azione.

Vendita dell’energia 44.24 €


Certificati verdi* 36.19 €
Entrata/anno 80.43 €
Costi di manutenzione -9.38 €
Entrata netta / anno 71.05
Rata 12,5 %
Anni di ritorno 8 anni
Vita del progetto 20 anni
5% annuo di deprezzamento 28.49 €/anno
Entrate dopo deprezzamento 42.56
Rata dopo deprezzamento 7.5 %

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LYNETTEN
1.1 Situazione geografica, origine e contesto del progetto
Situazione geografica: le turbine sono site su di un molo foraneo vicino ad un impianto di
depurazione all’estremo nord nella parte esterna del porto di Copenhagen in un’area nota
come “Lynetten”. A est e nord ci sono mare e isole basse, mentre a circa 2,5 km a ovest
c’è il centro di Copenhagen. La velocità del vento è in un range medio rispetto alle velocità
dei siti danesi. Le turbine hanno una capacità di circa 20,5%.

Contesto: molte delle turbine in Danimarca si trovano in aperta campagna o vicino a


piccoli villaggi, ma dopo la prima riuscita in aperta campagna, molte persone nelle città
volevano prendere parte allo sviluppo. A metà degli anni novanta alcune di queste
persone fondarono una cooperativa a Copenhagen, praticamente in contemporanea alla
comparsa dei movimenti contro le turbine in aperta campagna.

Origine: la cooperativa di Lynetten chiamata “Lynetten Windmølleilaug I/S” rappresenta le


persone di Copenhagen e delle vicine municipalità. Il loro piano era costruire 7 turbine su
di un molo costruito vicino al porto. Questo contesto è il così detto “technical landscape”1,
in questo caso un’area industriale. La cooperativa di Lynetten è un esempio del periodo di

1
Un technical landscape è un’area, dove si radunano molte attività industriali. Può essere vicino ad un porto, vicino ad
impianti di produzione di energia o impianti simili. L’idea di posizionare turbine in queste aree è dovuta al fatto che
l’armonia della natura originaria è già stata alterata.

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maggiore sviluppo su larga scala, in cui furono installate la maggior parte delle attuali
turbine danesi (1995 – 2001).

1.2 Quadro legale e schema d’investimenti


1.2.1 Quadro legale
Molte cooperative, inclusa Lynetten, erano formate come “Interessentskab” (I/S)
condizione che permette sgravi fiscali sugli introiti dalle azionari. La condizione per una I/S
è che gli investitori abbiano piena e congiunta responsabilità del progetto. Per ridurre il
rischio per ogni investitore, la cooperativa fa pagare l’intero importo, in modo che sia
esente da debiti dall’inizio del progetto, in modo che ogni singolo investitore può essere
considerato responsabile delle turbine. Le compagnie di assicurazione danesi stipulano
poi assicurazioni sulla produzione di elettricità, la quale riduce il rischio per gli investitori.

La cooperativa fu fondata in un incontro generale il 18 marzo 1995. In questo incontro fu


eletto un consiglio di amministrazione che si prendesse cura delle operazioni.

La cooperativa di Lynetten diventò responsabile per la costruzione di 4 delle turbine. Le


altre 3 furono costruite dalla locale società di produzione dell’energia elettrica chiamata
“Servizi per Gas ed Elettricità di Copenhagen” (Københavns Belysningsvæsen l’attuale
Copenhagen Energy).

Normalmente un progetto come questo dovrebbe essere discusso in una conferenza


pubblica, finalizzata allo sviluppo di un piano locale e di una valutazione di impatto
ambientale. Questo progetto però era in una situazione speciale, la quale è stata usata in
modo molto intelligente. Alcuni anni prima, l’impianto di depurazione dei reflui di Lynetten
necessitava di un’espansione e di un nuovo sito per lo scarico dei fanghi di depurazione.
Per questo progetto fu fatto un piano locale, il quale includeva la costruzione di un molo a
est dell’impianto di depurazione. Questo piano è stato discusso in una conferenza
pubblica quando il progetto per l’energia eolica era già partito. In questo piano locale,
l’ufficio di Copenhagen per l’Energia e l’Ambiente dichiarò in una sentenza che era
possibile costruire turbine sul molo.

L’esistenza di questo piano consentì alla cooperativa di evitare una ulteriore conferenza
pubblica. Tutte le valutazioni ambientali erano state fatte dal comune di Copenhagen e
tutte le autorizzazioni per la costruzione del molo erano già state ottenute. Ovviamente la
cooperativa aveva bisogno di una concessione edilizia separata per costruire le turbine.
Nel 1995 non esistevano leggi per la V.I.A. ma era necessario ottenere dalle autorità
l’autorizzazione per la sicurezza del progetto. Fu fatta quindi una conferenza di tutte le
autorità rilevanti (l’Agenzia per l’Energia, l’Agenzia della difesa, l’Agenzia per il Mare e la
Navigazione ecc) e organizzazioni con interessi sul problema dell’energia e sull’ambiente.
La conferenza ebbe come risultato il cambiamento del piano sulle turbine, le quali
sarebbero state avvicinate insieme in modo da non disturbare la visibilità della luce del
faro da vicino.

1.2.2 Economia

Quando le 7 turbine furono progettate e costruite, la tariffa dell’elettricità da turbine era


abbastanza favorevole. La società elettrica pagava in base alla legge 0,648 Dkk/kWh -
87cent €/kWh -, ( sono inclusi 10Dkk/kWh – 13cent€/kWh – per rimborso su tassa
produzione CO2, 0,17Dkk/kWh – 23cent€/kWh – per parziale rimborso su altre tasse di
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elettricità e circa 0,38 Dkk/kWh – 51cent€/kWh – per i costi di produzione di elettricità a


Copenhagen ) e gli introiti delle azioni erano esenti da tasse se l’annuale vendita di
elettricità fosse stata inferiore a 3000 Dkk ( 402 €) per azionista. Ogni azionista avrebbe
potuto possedere 9 azioni se i suoi consumi elettrici fossero stati pari o inferiori a 6000
kWh per anno. Se i consumi invece fossero stati superiori a 6000 kWh essi avrebbero
potuto acquistare 1,5 azioni per ogni 1000kWh di consumi.

I costruttori di turbine Bonus stimarono la produzione dell’impianto di 4.000.000 kWh per


anno e quindi ne garantirono una produzione di 3.600.000 kWh per anno. Questa
previsione della produzione fu essenziale per l’economia del progetto. Le assicurazioni
coprivano le perdite se la produzione fosse stata inferiore al 95% della produzione
garantita.

La cooperativa prospettò il seguente bilancio ai potenziali membri:

Bilancio di investimento, 4 turbine ognuna da 600 kW


Dkk €
Prezzo delle 4 turbine da 600 kW 12.200.000 1648648
Prezzo delle fondamenta 1.200.000 162162
Connessioni elettriche e trasformatori 1.250.000 168919
Consulenza 200.000 27027
Istituzione delle cooperative eoliche 200.000 27027
Assicurazione per 5 anni 500.000 67568
Monitoraggio remoto e sistemi di controllo 50.000 6757
Altre spese 150.000 20270
Totale2 15.750.000 2.128.378

L’ammontare inizialmente atteso delle azioni era di 3600 Dkk (486,5 €), ognuna
rappresentante una produzione annuale garantita di 1000 kWh di elettricità. Con un
budget di 15.750.000 Dkk (2.128.378 €), ogni azione venne a costare 4.372 Dkk (591 €).

Bilancio annuale della cooperativa dopo l’installazione ( DKK / € ) :

Introiti dalla vendita di Interessi guadagnati3 Spese


elettricità
1 azione 648 4795 16 118 64 474
9 azioni 5.832 43157 144 1066 576 4262
3600 azioni 2.332.800 17262723 57.600 426240 230.400 1704960

Gli investitori avrebbero avuto un guadagno di 600 Dkk (81 €) per ogni azione – o 5.400
Dkk (730 €) – per 9 azioni. Su di un’azione costata 4.500 Dkk il guadagno annuale
aspettato è di circa il 13,3% dell’investimento.

Il bilancio è stato fatto nel 1995, prima del maggiore cambiamento della regolazione
dell’elettricità Danese del 1998 – 99. Pertanto non fu presa in considerazione la variazione

2
In alcuni calcoli la spesa totale per la costruzione diventa 16.000.000 Dkk, nella fase finale le turbine diventarono di
700 kW ognuna, pertanto il bilancio ebbe un incremento.
3
L’interesse guadagnato sul capitale libero delle cooperative viene distribuito tra i membri

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del prezzo dell’elettricità. I prospetti sono stati fatti considerando la vita di una turbina pari
a 20 anni e le entrate costanti durante tutto il periodo di funzionameno.

1.2.3 Finanziamenti

La piccola banca di risparmio comunale “Sparekassen Fælleskassen” fece un accordo con


la cooperativa di Lynetten. Ogni investitore faceva un mutuo che rappresentava il suo
totale investimento dando un attestato di azionista come sicurezza alla banca. L’interesse
sul pagamento del debito era interamente detraibile dalle tasse.

Il rischio economico del progetto era minimo. Si prospettava che il progetto desse un buon
input economico per ogni investitore.

Come conseguenza, le azioni della “Lynetten Wind Cooperative I/S” furono popolari. Le
azioni sono state in vendita da marzo del 1995 fino all’estate del 1996. Immediatamente
nel progetto la cooperativa è cresciuta fino a diventare la più grande del mondo. Con 800
investitori non si era mai vista prima una cooperativa di energia eolica così grande. Gran
parte degli investitori aveva usufruito della possibilità di riservare azioni in anticipo. Alcuni
di questi sono usciti dal progetto e le loro azioni sono tornate un’altra volta vendibili. Dal
1995 al 1998 molti incontri sono stati organizzati dal consiglio delle cooperative a
Cupertino con l’Ufficio per l’Energia e l’Ambiente di Copenhagen. A questi incontri hanno
partecipato persone di Copenhagen e dintorni. Tutti con lo stesso interesse: costruire
turbine eoliche. Fino a Settembre del 2001 c’è stata ancora molta gente locale interessata
ad acquistare azioni dalla cooperativa Lynetten. Nel bollettino della cooperativa di tale
mese il consiglio diceva che c’erano 40 persone in lista d’attesa e fino al 2004 ci sono
state ancora persone che aspettavano per acquistare azioni. A Gennaio del 2002 la
cooperativa era costituita da 909 membri.

1.3 Processo consultivo

Utilizzando il piano esistente, le cooperative avevano pochi problemi per ottenere


concessioni. Malgrado questo, i consiglieri cercavano il dialogo con la gente del posto.
Essi erano molto attivi nello scrivere del progetto sui giornali e nel partecipare a eventi
locali per dare ulteriori informazioni. A causa di queste attività ebbero molti commenti dalle
persone locali, ma tutti positivi. I membri del consiglio non ricordano commenti negativi o
proteste contro il progetto, loro asseriscono che non ci sono state proteste perché hanno
fatto un buon lavoro di informazione e di partecipazione nel dibattito locale. In qualunque
caso, il fatto che loro hanno usato un progetto esistente che era già molto discusso ha
anche significato l’allontanamento di molte persone da questa fase.
Agli incontri pubblici, dove era presentato il progetto ai potenziali azionisti, venivano pochi
studenti, persone anziane e non addetti ai lavori. Una ricerca fatta dal RUC (Università di
Roskilde) ha concluso che i membri della cooperativa rappresentavano una grande
porzione della popolazione. Ci furono molti più addetti ai lavori, persone con più di 40 anni
e persone con una buona prospettiva economica nell’azionariato che non ai pubblici
incontri. Questi membri non hanno mai partecipato agli incontri e non hanno mai
partecipato alle discussioni.
Una questione sui membri delle cooperative eoliche è se possedere turbine rende il
proprietario “più verde” tanto da cambiare il suo comportamento nei confronti
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dell’ambiente. Alcuni si aspettano che l’impegno in un parco eolico dia una maggiore
consapevolezza sulle problematiche ambientali. In una ricerca fatta dagli studenti del RUC
sono stati intervistati alcuni membri della cooperativa. In base a queste interviste si è
arrivati alla conclusione che tali aspettative sono corrette soltanto per una determinata
parte dei membri. I membri che sono stati intervistati effettivamente avevano un’attitudine
“verde” ma non è possibile provare che questa loro attitudine sia legata alla cooperativa.
D’altra parte i membri sono stati responsabili di diffondere informazioni positive sul
progetto a cui hanno partecipato. Questo significa che più è alto il numero dei membri più
ambasciatori ha il progetto e più persone se ne interessano. Questa è una delle ragioni
per cui le turbine con un solo proprietario sono accettate con meno facilità. Alla fine
quando le turbine sono state installate la cooperativa ha ricevuto tante telefonate dalle
persone che dicevano che le turbine non funzionavano, ma ogni volta si sbagliavano, non
è mai successo che le turbine della cooperativa non siano accettate, ma restano sempre
le 3 turbine della Società del Gas e dell’Elettricità…. Questa storia è un buon esempio di
come le persone locali si siano interessate e abbiano partecipato ad un progetto comune
anche se non sono mai state personalmente coinvolte.

1.4 Difficoltà incontrate


1.4.1 Problemi Tecnici Incontrati Durante L’implementazione Del Progetto
Prima di costruire le turbine è stato costruito il molo che separa la discarica dal mare. Le
turbine furono erette sul molo. La costruzione del molo diede diversi problemi sia di
carattere tecnico, sia di carattere economico, sia di carattere organizzativo. La cooperativa
avrebbe costruito una parte del molo e la società del gas e dell’elettricità di Copenhagen
l’altra. Fu incaricata la compagnia di ingegneria “Carlbro” per la costruzione che nell’aprile
1996 avviò il lavoro delle fondamenta.
Questo lavoro interruppe il calendario del progetto perché il fondale era molto più morbido
di quanto ci si aspettasse, questo provocò alcuni giorni extra di lavoro, ritardo che avrebbe
significato diverse settimana di ritardo alla conclusione. Questo ritardo inoltre diede
problemi di tempi per il noleggio della grande gru che avrebbe eretto le turbine sul molo. In
Danimarca infatti allora erano poche le gru mobili che potevano lavorare con le taglie in
gioco.
Un altro problema durante la costruzione fu l’apertura ufficiale delle nuova parte
dell’impianto di depurazione, che richiese il rifacimento delle strade per l’impianto che era
nei pressi del sito dove la compagnia di costruzioni stava lavorando per la cooperativa. La
superficie del molo e l’area intorno all’impianto dovettero essere coperta con l’asfalto per
l’apertura. Quest’asfalto avrebbe creato problemi quando la cooperativa più tardi quando
bisognerà portare le turbine sull’area. Se la cooperativa doveva pagare per le riparazioni ai
danni all’asfalto sarebbe stato molto costoso e avrebbe danneggiato il bilancio. Ci furono
più problemi come questo che portarono ritardo al progetto e portarono più spese di quelle
prospettate. Di contro la cooperativa riuscì a completare la costruzione nei tempi previsti.

1.4.2 Problemi dovuti alla liberalizzazione


In prospettiva della liberalizzazione del mercato elettrico, il governo Danese cambiò le
regole per la produzione dell’elettricità tramite una riforma, “law of eletricity” nel 1999. In
questa riforma ci furono diversi cambiamenti e tra questi nuove regole per il pagamento
dell’elettricità prodotta da turbine eoliche. Per la cooperativa questa riforma significò che la
tariffa diventò 0,6 Dkk/kWh per le prime 12.000 ore di pieno carico (produzione elettrica =
capacità installata*12.000 ) e poi ridotta a 0,33+0,10 Dkk/kWh, per una riduzione totale del
34%. Questo significò insieme all’aumento delle spese una riduzione del 50% degli introiti
degli azionisti. Dopo, quando la liberalizzazione fu completamente implementata, i prezzi
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rimasero comunque più bassi di quanto si prospettò nel 1999. Il bilancio del progetto
partiva dal presupposto che gli azionisti avrebbero pagato il debito in 10 anni. Con le
nuove regole questo debito si prolungò per altri 3 anni. Le condizioni date dalla banca non
erano conosciute e nessuno sapeva se loro avrebbero spontaneamente esteso il periodo
di estinzione del debito.

1.5 Soluzioni identificate

1.5.1 Problemi Tecnici


per risolvere i problemi del ritardo nel calendario, fu cambiato il processo di costruzione in
modo da lasciare invariata la durata del totale. Questi cambiamenti richiesero
un’installazione più veloce di due delle turbine. Per quanto riguarda le possibili spese
supplementari dovute all’eventuale riparazione dei danni all’asfalto il progetto fu fortunato
in quanto la compagnia di costruzioni che lavorava con la cooperativa fu la stessa che
vinse la gara per asfaltare l’area. Il risultato fu che loro negoziarono col l’impianto ed
ottennero un ritardo nella finitura finale dell’asfalto in modo da evitare spese extra.

1.5.2 Problemi Dovuti Alla Liberalizzazione

Alla fine l’economia della cooperativa risultò sufficientemente forte da poter finanziare il
prestito negli anni extra ma gli azionisti ebbero un ribasso negli introiti e come risultato
finale raggiunsero il 50% delle entrate prospettate.
La cooperativa attualmente sta ricevendo il pagamento di 0,60 Dkk / kWh. Quando avrà
cumulato 12.000 ore di pieno carico inizierà a ricevere 0,43 Dkk/kWh fino al 2006
dopodichè riceverà solo 0,36 Dkk/kWh o meno a seconda del prezzo di mercato.

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AEROE
1.1 Situazione geografica, contesto e origine del progetto

Situazione geografica: Ærø è una piccola isola situata a sud di Funen, vicino al limite
ovest del Mar Baltico. Nel 1985 l’isola ospitò il più grande parco eolico del mondo costituito
da 11 turbine ognuna con una potenza di 55 kW. Nel giugno del 2001 il 12% dell’elettricità
dell’isola veniva prodotta con 22 turbine.

Contesto: nel 1997 fu fondata la cooperativa “VE-Ø Organisation Ærø” (Cooperativa


dell’isola di Aeroe per le energie rinnovabili) più tardi rinominata “VE-Organisaton Ærø”
(Cooperativa Ærø per le energie rinnovabili).

La cooperativa fu costituita in connessione con la nomina da parte del Governo Danese


delle isole per l’energia rinnovabile. Il titolo fu dato all’isola di Samsø ma la “VE-
Organisation Ærø” decise di continuare con il piano con o senza il titolo di isola per
l’energia rinnovabile. Nel progetto sostenibile di Ærø, dal 1997 si pretendeva che l’energia
utilizzata fosse al 100% prodotta da fonti rinnovabili e/o le tecnologie utilizzate favorevoli
all’ambiente. Dopo la pubblicazione del progetto, l’isola ricevette molte sovvenzioni
pubbliche perché lo portasse avanti.

Nel 1998 fu fatto un progetto per delle turbine ad Ærø. In seguito furono progettati 2 parchi
eolici di 3 turbine ognuno, per una potenza di 12MW totali. Prima che questo fosse
realizzato, ci furono una serie di altri piani e discussioni, come descritto di seguito. È
importante sapere che ci furono 2 gruppi, i quali cooperarono nel periodo tra il 1997 e il
2002. La VE-Organisation Ærø fu il gruppo iniziale. Parallelamente a questa fu fondata
una cooperativa di proprietari delle turbine esistenti: “Ærø Wind Co-operation ApS”. Il
principale programma fu quello di sostituire le 22 turbine esistenti con nuove turbine più
grandi. Il compito della cooperativa fu quello di installare le nuove turbine una volta ottenuti
i permessi e di abbattere e rimuovere le vecchie.

Origine: il gruppo iniziale (VE-Organisation Ærø) era formato dai due sindaci delle due
municipalità, gli amministratori comunali, il presidente della locale società di erogazione
della corrente elettrica, due presidenti dei due sistemi di riscaldamento, un membro della
locale unione degli agricoltori e un membro del consiglio di amministrazione del locale
ufficio per l’ambiente e l’energia ( affiliato di OVE, l’Organizzazione Danese per le energie
rinnovabili). Queste nove persone rappresentavano i distributori locali di energia, il piano
energetico e gli interessi degli agricoltori sull’isola. È stato un gruppo forte, che ha avuto
un intenso supporto dalla gente del posto.

Nel progetto per le isole sostenibili del 1997 si valutò che la potenza prodotta dal vento
potesse arrivare a 16,4 MW, nella modifica del 1998 questa potenza fu ridotta a circa 14
MW. Il consumo di elettricità sull’isola nel 1996 era di 40 milioni di kWh. Considerando il
contributo dato dal risparmio energetico, i consumi richiedevano la costruzione di 9 grandi
turbine di minimo 1,5 MW ognuna per coprire l’intera fornitura energetica 4. Il programma
4
Le turbine avrebbero prodotto tutta l’elettricità consumata sull’isola soltanto dopo l’implementazione di misure di
risparmio energetico, ma non necessariamente contemporaneamente. I cavi dal continente in qualunque caso davano il
necessario equilibrio tra energia erogata e sua domanda.

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disponeva che tutta l’energia dal primo momento fosse prodotta dal vento. In seguito la
produzione di elettricità sarebbe stata fornita da energia solare, biomasse ecc.

1.2 Quadro legale e schema di investimenti


1.2.1 Quadro legale

Formazione della cooperativa: Ærø Wind co-operation ApS


Una ApS è una società dove i membri non hanno personale responsabilità economica.
Questa società fu costituita dalla esistenti cooperative eoliche sull’isola. Il consiglio della
nuova cooperativa venne eletto dai rappresentanti delle vecchie cooperative:
Græsvænge Windpower, Højsten Windturbine, Skovby Windpower,The Trousløkke
Windmill, Ærøskøbing District Heating e Ærø Windfarm. Il compito della nuova Ærø
Windco-operation era di assicurarsi la vendita di quote di energia e di installare 3 turbine.
Grazie alla collaborazione con la Global Windpower A/S Thisted (www.gwp.dk) la
cooperativa riuscì ad avere un prezzo di 60 dkk/kWh per tutti gli azionisti2. Nello statuto
della Ærø Windpower ApS fu scritto che nel momento in cui le 3 turbine fossero installate
ed in produzione sarebbero state cedute a una nuova cooperativa: Ærø Wind I/S.

Ærø Wind I/S


Questa cooperativa fu costituita quando tutte le autorizzazioni furono ottenute. Nella
struttura I/S i membri hanno piena responsabilità (vedi il caso Lynetten). Questa struttura
legale è stata usata in molte cooperative eoliche e non ha mai creato problemi. Questa
nuova cooperativa è stata formata dagli azionisti delle nuove turbine e dal gruppo di
compagnie che si è occupato dell’operazione, della manutenzione e della vendita
dell’energia. Lo statuto della cooperativa descrive tra le altre cose che:
- Che tutti i maggiorenni con una residenza fissa possono essere partner
- Maggiorenni senza fissa residenza sull’isola possono essere partner se hanno delle
proprietà sull’isola
- Società o istituzioni con sede legale sull’isola possono essere partner
- Tutti i partner saranno iscritti in una lista con nome, indirizzo, numero di quote ecc
- L’adesione è divisa in quote ideali. Una quota equivale a 1000 kWh di produzione
annua “garantita”
- Sulla società non deve gravare nessun debito

1.2.2 Economia

La produzione del parco eolico calcolata fu di 18.863.000 kWh/anno. Per essere


assolutamente sicuri della produzione quella utilizzata nel progetto fu del 10% in meno
(cosiddetta garanzia di produzione): 16.977.000 kWh/anno. Il prezzo di ogni azione
stimato era di 401€ (2970dkk), in base al seguente budget.

Budget del progetto:


DKK €
3 turbine VESTAS V80-2MW inclusive di 35.220.000 4759459
garanzia su tutti i rischi, servizio e 5 anni di
assicurazione
Fondamenta 2.200.000 297297
Connessione telefonica 60.000 8108
Strade 600.000 81081

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Bassa tensione, connessione tra le turbine 120.000 16216


Progetto, disegno e costruzione 1.000.000 135135
Consulenze 200.000 27027
Alta tensione, connessione in rete e 900.000 121622
trasformatori
V.I.A. 295.000 39865
Dismissione impianto 850.000 114865
Rottamazione 845kW 2.384.507 322231
Costo rottamazione vecchie turbine 1555kW 2.887.500 390203
Costo rimozione di 3 turbine circa 200 kW 1.692.882 228768
ognuna
Costo dell’affitto del sito (30 anni) 1.300.000 175676
Interessi sul debito durante la costruzione, varie 200.000 27027
Investimento netto totale 49.909.889 6.744.579€

Entrate dalle 16977 azioni di 2790dkk 50.421.690 6813742


Investimento 49.909.889 6744580
Capitale iniziale disponibile per la cooperativa 511.801 69.162

Budget annuale, prime 12.000 ore di pieno 10.186.200 1.376.513€


carico
Vendita dell’elettricità 16.977.000kWh per 0,60 184.000
dkk 25
Costi amministrativi (ufficio, riunioni ecc) 225.000 30
Costi di operazione (servizi, tasse alle 9.777.200
compagnie elettriche ecc) 1321243
Entrate nette per gli investitori, anni 1-4 575 78

Tabella 1 - Economia per i differenti tipi di partner:

Azioni pagate in contanti:


Numero di Investimento Tasse Entrate in Euto
azioni (Euro)
1 anno 10 12 Totale 1-20
anni anni anni
5 0 388 177 175 4647 0
10 122 651 341 3 8444 122
0 388 177 175 4647 0
Azioni finanziate totalmente con i finanziamenti:
Numero di Investimento Tasse Entrate in euro
azioni (euro)
1-8 10 12 Totale 9-20
anni anni anni anni
1 201 0 0 177 175 2272
1 40 122 0 194 3 3503

1.2.3 Finanziamenti
Vendita di azioni di nuovi parchi eolici

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Il periodo di vendita è stato pianificato dal 7 Agosto al 13 settembre 2002. In questo


periodo le persone di Ærø avrebbero potuto prenotare un numero di azioni con il
pagamento di 30 DKK per azione.
Nella prima sottoscrizione ogni persona avrebbe potuto prenotare massimo 20 azioni. Se
una persona avesse voluto più di 20 azioni, avrebbe dovuto prenotarsi per acquistare le
azioni rimanenti una volta terminato il periodo di vendita.
Le 30 corone per azione saranno più tardi detratte dal prezzo dell’azione. I pagamenti
finali saranno fatti immediatamente dopo l’ottenimento dell’autorizzazioni a costruire le
pale. Le cooperative avevano 500 membri, tutti quanti residenti sull’isola o proprietari di
una casa estiva sull’isola.

1.3 Processo consultivo

Dialogo locale: il gruppo iniziale aveva le seguenti argomentazioni per costruire turbine sul
continente:
- Contributo all’economie locali
- Introiti dalla vendita dell’elettricità
- Acquisto dell’energia locale significa che i soli rimangano sull’isola
- Essere all’avanguardia con le energie rinnovabili aiuterà il turismo energetico a
rimanere sull’isola.

Le turbine off-shore non sono interessanti per la mancanza di guadagno locale. Le


argomentazioni e le informazioni sono state date ad incontri con la gente del posto. C’è un
alto livello di dialogo e molte discussioni tra le persone del posto e il gruppo proponente.
Nel febbraio del 99 ci fu un incontro tra le due municipalità dell’isola, l’agenzia Danese per
l’energia, l’agenzia per la Foresta e la Natura e la contea di Funen. La caratteristica
dell’incontro fu discutere i contenuti e l’approvazione del piano per le turbine sull’isola.
Si concluse che c’erano siti sull’isola per 2 parchi eolici. Ciò era basato sulla procedura sul
nuovo piano di governo (introdotta nel 1999) in cui la distanza tra i parchi eolici doveva
essere considerata per diminuire l’impatto paesaggistico. Le due aree indicate avevano
buone condizioni di vento e si trovavano a sud dell’isola dove la densità di popolazione era
bassa.
Il piano di sviluppo del gruppo proponente fu allora ridurre il più possibile, da un
fabbisogno di circa 14 MW e 9 turbine a 6 turbine in due aree. La potenza di ogni turbina si
assumeva essere 2 MW e la potenza totale 12 MW.
Ogni turbina si prevede produca 6.788.000 kWh per anno, pari al consumo di 1700 case.
Malgrado la riduzione di potenza, l’organizzazione si aspetta che la produzione dei 2
parchi copra la produzione quasi al 100% dal momento in cui siano avviati i piani di
recupero energetico.

Discussione sull’Impatto Ambientale: il gruppo proponente (VE-Organisation Ærø)


iniziò le procedure di pianificazione per il primo parco eolico con 3 turbine nel 2000.
Quando le turbine sono più alte di 80 m la procedura legale richiede che siano fatte:
- Una proposta di revisione del piano regionale (della contea)
- Un comunicato ufficiale del progetto
- Una analisi di V.I.A.
Questi documenti furono fatti dalla VE-Organisation Ærø e furono letti alle autorità ad
Ottobre del 2001. La caratteristica della V.I.A. è descrivere quali effetti e conseguenze il
progetto può avere oltre che sul piano, sulla natura e l’ambiente. Inoltre devono essere

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valutate, se ci sono, eventuali alternative al progetto, in termini di luogo, di altezza delle


turbine.

1.4 Difficoltà incontrate


Un’ovvia domanda da fare è: perché furono necessari 5 anni per realizzare il piano? Le
ragioni principali furono:
- Il movimento contro le turbine eoliche in Danimarca
- Alcune opposizioni locali contro il cambiamento da piccole (sotto 200 kW) a grandi
(2 MW) turbine che avevano un maggiore impatto sul territorio
- Alcune opposizioni politiche contro i proprietari di turbine e i loro guadagni da
questa attività ( per un periodo è stato un buon affare possedere una turbina in
Danimarca)
- Le procedure di pianificazione
- Molte variazioni sul regolamento delle tariffe per l’energia eolica. Come cambiava la
legge, così il progetto doveva modificare il suo bilancio, i suoi prospetti ecc.

1.5 Identificazione delle soluzioni

Solo nell’estate del 2002 alla cooperativa del vento Ærø, fu consentito usare la
rottamazione per ottenere tariffe di 0,60 Dkk/kWh. Il progetto è stato messo a repentaglio
più volte a causa di tutti i cambiamenti e per l’attesa cattiva economia. Il fatto che sia la
popolazione locale, sia i politici locali e sia le autorità locali volessero realmente il
progetto, ha fatto in modo che esso si realizzasse.

Nella foto alcuni dei proprietari dentro la navicella della turbina a “Open House “ –
Settembre 2003

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PADERBORN
1.1 Situazione geografica, contesto e origine del progetto

Parco Eolico di Paderborn


Modello di turbina VESTAS V-66
Potenza 1650 kW
Altezza del mozzo 76 m
Turbine installate 11
Capacità installata 18,2 MW
Commissionamento Novembre 2000
Investimenti totali 18.838.300 €
Energia prodotta in un anno 31350 MWh
Coefficiente specifico d’investimento 0,60 € /(kWha)
Numero d’investitori 91

Il parco eolico di Paderborn ha una potenza di circa 18,2 MW. Il progetto consiste di 11
turbine VESTAS V-66 ognuna con una potenza di 1,65 MW situate vicino a Paderborn
nella regione Nordreno-Westfalia. Questo parco eolico è nato dall’iniziativa locale di un
gruppo di sviluppatori ed è posseduto da 91 azionisti. La struttura e l’organizzazione della
proprietà è descritta nella sezione 4. Il commissionamento è stato dato nel novembre
2000, mentre il contesto economico del progetto è stato dato dall’attuale Atto Tedesco
sulle Fonti di Energia Rinnovabile (REL).

L’area di Paderborn è una delle più ventilate dell’entroterra in Nordreno-Westfalia. In


quest’areasi trova un’elevata concentrazione di turbine. Gli abitanti del posto sono ben
informati sull’energia eolica e l’assenso locale è alto. Molte delle turbine e dei parchi eolici
della regione di Paderborn sono stati sviluppati secondo piani di consultazione locale.
L’energia eolica è diventata un fattore economico, ed ha incrementato notevolmente
l’occupazione locale. Le autorità locali si sanno orientare nella pianificazione dell’eolico sul
territorio.

1.2 Quadro legale e schema di investimento

1.2.1 Quadro legale

Per rendere possibile un sviluppo pacifico, i proponenti del parco eolico a Paderborn
hanno per prima cosa fondato una associazione di proprietari terrieri in modo da far loro
stabilire poche regole per considerare e risolvere le questioni di tutte le persone coinvolte
nel progetto. Un importante passo nell’organizzazione è stato realizzato distribuendo

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equamente i contratti di affitto dei terreni in relazione ai metri quadrati delle proprietà. In
questo modo, ogni proprietario terriero, ha potuto partecipare alle entrate,
indipendentemente dal fatto che una turbina venga o meno eretta sul suo pezzo di terra. In
questo modo sono stati evitati conflitti di quartiere. Il processo di organizzazione dei
proprietari terrieri è stata una procedura autonoma. L’associazione locale così formata ha
sviluppato un piano d’accordo con i proponenti del progetto con una procedura svolta in
modo molto professionale. È stata fondata così una società a responsabilità limitata per
gestire il progetto ed il suo mantenimento. Questa società ha realizzato gli investimenti
raccogliendo partecipazioni di investitori privati (gruppi KG), molti dei quali sono locali. In
questo modo essi hanno avuto una ulteriore possibilità di partecipare alle entrate del parco
eolico, diventando membri di un gruppo KG oppure ereggendo una turbina a proprie spese
nell’area del progetto.

GbR Associazione
GmbH Società a responsabilità limitata

La società a responsabilità limitata è stata complementare alla struttura organizzativa, ha


supervisionato il periodo di costruzione ed organizzato le operazioni tecniche ed
amministrative del parco eolico. In totale 91 investitori privati con diverse azioni, che
hanno preso parte alle operazioni del parco eolico.

1.2.2 Economia

Tabella 2 - Spese totali d'investimento del progetto di Paderborn

Spese dell’investimento
11 Turbine VESTAS V-66 86,6% 16.310.200€
Fondamenta 3,2% 590.600€
Stazioni di trasmissione 0,3% 55.000€
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Rete di connessione, incluse stazioni di trasformazione 4,3% 815.500€


Strade 0,9% 165.000€
Supervisione alla pianificazione e alla costruzione 3% 550.000€
Fondazione della compagnia, consulenza fiscale, consulenza 1% 187.000€
legale
Costi di impatto ambientale 0,9% 165.000€
Spese totali d’investimento 100% 18.838.300€
Spesa specifica d’investimento 1.035 € / kW

La tabella mostra la distribuzione degli investimenti totali a Paderborn. Le spese fisse


come reti di connessione e strade coprono poche azioni rispetto alle turbine in progetti di
questa taglia. Le procedure di pianificazione ed lavoro amministrativo per la fondazione
delle compagnie invece è diventato più dispendioso rispetto ai progetti privati dei primi
anni 90.

1.2.3 Finanziamenti

Quando fu finanziato il parco eolico di Paderborn, le sovvenzioni dello Stato Federale non
erano più disponibili. Questo incentivo è esistito solo agli albori del mercato tedesco. La
necessaria partecipazione del 20% fu finanziata dai gruppi KG.

Tabella 3 - I finanziamenti del progetto di Paderborn

Finanziamenti
Partecipazione di investitori privati 20% 3.767.800€
Prestito ERP* 50% 9.419.150€
Prestito DTA* 30% 5.651.500€
Finanziamento totale 100% 18.838.300€
* prestiti Tedeschi a tasso agevolato

L’economia del parco eolico di Paderborn è basata sul REL, il quale è in vigore da Aprile
del 2000. Le tariffe sono regolate in due passaggi: nella prima fase dell’operazione era
garantita una tariffa elevata: 0,091€/kWh, nella seconda fase, la quale inizia dopo un certo
periodo di tempo legato alla qualità del vento nel sito, era inferiore a 0,062€/kWh. I progetti
successivi al 2002 hanno entrambe le tariffe ridotte dell’1,5% all’anno.
La ventosità di Paderborn consente una produzione di 31.350 MWh per anno. Questa
produzione energetica include tutte le perdite dovute ai dispositivi tecnici, alla rete ed
all’efficienza del parco eolico.
A queste condizioni, la tariffa più bassa entra in vigore dopo 15 anni di attività. Il prezzo
medio dell’elettricità per 20 anni di vita arriva quindi a 0,084 €/kWh. Le entrate annuali
possono essere calcolate come 2.852.850 € per i primi 15 anni.

Tabella 4 - Introiti annui del progetto di Paderborn

Energia generata in un anno 31.350 MWh


Refunding (risarcimento) 0,091 €/kWh
Introiti annui 2.852.850 €

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Ing. Francesco Paraggio
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84025 Eboli (SA) Italia
Cell. +39 361 4321
fparaggio@gmail.com

La tabella 4 offre una panoramica sulle spese annue. La maggior parte delle entrate
annue è stata usata nei primi 12 anni per estinguere il finanziamento e gli interessi. Dopo
12 anni sono esauriti i pagamenti alle banche. Nel caso del parco eolico di Paderborn gran
parte dei costi di operazione e di manutenzione sono stati messi da parte per ragioni di
sicurezza finanziaria. Da un lato la liquidità deve essere sufficiente durante gli anni con
bassa velocità del vento, a d’altro canto sono necessarie le riserve per coprire costi
maggiori per pezzi di ricambio durante il secondo decennio dell’operazione. Le riserve
sono calcolate costantemente attraverso tutta la vita dell’impianto, perciò si prevede
soltanto un incremento marginale per il secondo decennio. I costi specifici O&M possono
essere definiti costanti al livello di 0,03€/kWh e tipicamente raggiungono il doppio dei livelli
presenti in siti costieri.

Tabella 5 - Spese annuali del progetto di Paderborn

Spese annuali
Manutenzione 88.000€
Assicurazione 53.900€
Affitto delle terre 142.650€
Elettricità e telefono 15.455€
Gestione 165.000€
Riserva 330.000€
Altro 132.000€
Costi totali annuali di O&M 927.005€
Specifica costi O&M (primi 10 anni) 0,03€/kWh
Specifica costi O&M (successivi 10 anni) 0,03€/kWh

Costo capitale (media primi 12 anni) 1.534.500€


Spese totali annuali 2.461.505€

Si può stimare Il prezzo di produzione per kWh di elettricità nel seguente modo:
assumendo un periodo di vita di 20 anni, i costi di investimenti specifici arrivano a
0,03€/kWh. Si stima che I costi di O&M rimangano costanti ad un livello di 0,03€/kWh a
causa delle riserve costantemente accumulate che coprono tutti i rischi tecnici. Gli
interessi totali accumulati arrivano a 33.433.350 € per la durata dell’estinzione del debito. Il
costo di produzione dell’energia elettrica risulta di 0,065€/kWh.

Tabella 6 - Figure chiave dopo la pianificazione del progetto di Paderborn

Costi specifici di investimento per 20 anni 0,03€/kWh


Costi specifici O&M (media in 20 anni) 0,03€/kWh
Costi medi di capitale per gli interessi del prestito bancario 0,005€/kWh
Costi di produzione di elettricità 0,065€/kWh

Il risultato finanziario di ogni azionista non può essere facilmente stimato perché i benefici
dipendono da condizioni fiscali che sono legate al reddito di ogni azionista.

1.3 Processo Consultivo

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Il processo consultivo è all’incirca coinciso con la fondazione delle società di proprietari


terrieri. Poiché sono coinvolti tutti i proprietari, non c’è stata necessità di risolvere
lamentela nè sono state necessarie udienze pubbliche.

1.4 Difficoltà Incontrate

La strategia di creare la società di proprietari terrieri ha evitato rivendicazioni o discussioni


negative. Le autorità locali erano a favore della realizzazione del progetto.

1.5 Identificazione delle Soluzioni

La discussione a proposito della creazione di società di proprietari terrieri è stato un


processo che è nato autonomamente dalla base. La partecipazione di tutti i residenti
coinvolti è la soluzione che da garanzia di successo al progetto.

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