Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Defra
Introduzione
Motivo incontro- ritrovamento dei tanghi importanza della memoria
Claudio
Gli Ebrei hanno sei sensi
Defra
CONSERVARE LA MEMORIA DA OGNI COSA è ILLUMINATA DI J.S.FOER
Carlo
Lei sorrideva mentre le andavo vicino e ho visto che non aveva denti.
I suoi capelli erano bianchi e la pelle aveva dei segni marroni e gli occhi azzurri, era
molto fragile e sembrava che la si potesse cancellare con una ditata.
A chi le chiedeva se avesse mai sentito parlare dello shtetl scomparso “Siete arrivati
– diceva- sono io”.
La sua casa non era uguale a nessuna casa che ho visto: due stanze. Una delle due
aveva un letto e un tavolino, un cassettone e tante cose dal pavimento al soffitto tra
cui mucchi di vestiti e centinaia di scarpe di formato e di moda differenti. Non si
poteva vedere il muro tante erano le fotografie.
C’erano molte scatole che traboccavano di cose e sui lati avevano delle scritte.
Defra
NOZZE E ALTRE FESTE, DIARI/ALBUM, ARGENTO-PROFUMO-GIRANDOLE,
OROLOGI-STATUETTE-OCCHIALI, OSCURITA’, MORTE DEL PRIMOGENITO,
“POLVERE”.
Carlo
Augustine è uscita dalla casa con una scatola che aveva scritto sopra “CASOMAI”,
in matita azzurra.
Patrizia
-Non ho capito perchè quella ragazza ha nascosto la sua fede di nozze nel barattolo
e perché ha detto “CASOMAI” CASOMAI e poi cosa? Cosa?
Silvia
Caso mai restasse uccisa?
Elisabetta
Ma l’anello deve contar qualcosa? Perché ha salvato la fede di nozze quando
pensava di restare uccisa?
Patrizia
-Perché ci fosse una prova che era esistita, una evidenza, un documento, una
testimonianza
Silvia
Ma un anello non serve a questo. Le persone possono ricordare anche senza l’anello,
e quando le persone si dimenticano oppure muoiono, nessuno allora saprà
dell’anello
Elisabetta
-Ma l’anello potrebbe essere un ricordo. Tutte le volte che lo vedi, pensi a lei!
Carlo
Ecco cos’era quel casomai. casomai qualcuno facesse una ricerca. Quella donna
nascose l’anello di modo che, chi fosse tornato, avesse qualcosa da trovare.
Defra
Ecco oggi ricordiamo le musiche che sono state ritrovate nei ghetti e nei lager e in
particolare i tanghi che anche in quell’inferno hanno continuato a vivere.
Beppe
Il tango è la voce della malinconia, del desiderio, del rimpianto di ciò che non c’è più
o non potrà forse mai essere.
È il canto dell’illusione…
Che aiuta a ricreare all’infinito l’illusione del calore, dell’amore, dell’ironia, della
passione.
È la musica che fa desiderare un abbraccio
Il tango torna sempre da dove è cominciato, le note della sua musica si avvolgono su
se stesse come il filo di un gomitolo, come si avvolge il filo dei ricordi.
Un capo sta nella nostra mano e l’altro nel passato…nel luogo dove tutti prima o poi
torniamo…
Carlo
La musica del tango è nata dalla mescolanza di mille musiche e nel tempo ha
ripercorso le strade delle sue origini.
I musicisti hanno riportato violini e fisarmoniche nell’Europa da cui erano partiti, e i
loro ritmi meticci hanno dilagato dalla Spagna all’est e uomini e donne hanno ballato
stretti l’uno all’altro senza quasi conoscersi, senza parlarsi, senza chiedersi “Da dove
vieni? o “Da chi sei nato?”
Stringendosi cullati dalla voce della bellissima Pola Negri dai grandi occhi scuri…
Quella musica dolce e piena di passione serviva allora solo per sognare fino a quando
l’inferno arrivò sulla terra.
Chi non voleva vedere lo usava come lezioso sottofondo della propria vanità
Beppe
SPIEGAZIONE DI PLEGARIA E ASCOLTO PARTE DEL BRANO
Carlo
È stato allora che il tango ha ritrovato la sua essenza. Perché il tango ègrido
dell’anima, protesta verso l’ingiustizia della vita, espressione del dolore della perdita,
dello strappo dalla casa, dalla patria, dall’amore.
In quel tempo il tango ha ritrovato la sua vera voce e alle note dei motivi più famosi
molti adattavano nuove parole.
Patrizia
ANNI DELL’INFANZIA
Silvia
LA CANZONE DEL GHETTO DI BIALYSTOK
Un lamento, un grido
Sulla strada ebraica
Stanno allestendo un ghetto
Ma non è uno scherzo
Ci mandano a lavorare
E noi tiriamo avanti nella nostra condizione
E se non vogliamo accettarla
Ci frustano con violenza.
Patrizia
DEVE ESSERE QUESTA LA STRADA?
Defra
Racconto dell’autore del tango che ha perso la moglie
Doveva essere grande il loro amore. Poi il sogno si è spezzato e lui è rimasto con il
dolore e la fatica di sopravvivere.
Solo. Nel ghetto.
PRIMAVERA
Elisabetta
Vago nel ghetto da un vicolo all’altro
Ma non riesco a trovare un rifugio.
Il mio amore non è qui, come posso sopportarlo
Oh gente, dite qualcosa!
Silvia
Il cielo blu illumina la mia casa
Ma che bene mi può fare ora
Sono come un mendicante a ogni cancello
E prego per un po’ di sole.
Patrizia
Primavera dissolvi il mio dolore
E portami indietro il mio amore, riporta il mio amore adorato da me
Primavera prendi con te il mio cuore sulle tue ali azzurre
E ridammi un po’ di gioia.
Quest’anno la primavera è arrivata presto
e il mio desiderio ardente di te è fiorito ancora una volta
Beppe
ti vedo davanti a me carica di fiori
e felice mi veni incontro
il sole illumina tutto il giardino con i suoi raggi
la terra è una esplosione di colori…
mia adorata, amore mio dove sei andata?
MUSICA FRIJLIJNG
Defra
LA FORZA DELLA MUSICA RACCONTO
Hanno fucilato la cantante Lyuba Lewicka. Ordine di Murer.
E’ morta per un kilo e mezzo di piselli che voleva introdurre nel ghetto.
Raccontano che abbia cantato anche in perigione. Nemmeno i feroci e torvi secondini
hanno potuto proibirglielo.
L’hanno trasportata con un camion scoperto. Lyuba ha cantato lungo tutta la strada.
Passando per le vie la guardia l’ha picchiata perché smettesse. Ma non c’era forza al
mondo che potesse mettere a tacere la sua voce che tutto a un tratto aveva ritrovato
vigore.
E come ha cantato! Finita un’aria ne cominciava un’altra, e così per tutta la strada.
Perfino davanti alla fossa aperta ha cantato la sua canzone preferita.
Ma non ha fatto in tempo a finirla.
Claudio
YIDISH TANGO
Cantami un tango
Che i nostri nemici vedano che ancora balliamo
Davvero un ballo di fuoco.
La musica è vita
Da ogni cosa è illuminata di J.S.Foer
Carlo
Mia nonna si alza faticosamente in piedi, si avvicina al televisore: non guarda
l’astronauta che fa il primo passo sul suolo lunare, ma fissa un puntino luminoso
sulla terra lontana.
Piange lacrime di gioia!
Defra
“Vedete, dice, quel luccichio che si riversa come miele nell’oscurità fino ai nostri
occhi è la luce prodotta dalle danze e dagli amori del nostro shtetl in un giorno di
festa, quando uomini e donne danzavano al suono della musica rovesciata per le
strade dalle bande klezmer, quando le bambine catturavano la lucciole con reti di
mussola e si dipingevano la palpebre con la materia fosforescente e tutti si davano a
un amore incontenibile.
Fu generato allora un voltaggio sufficiente a elettrificare i cieli, una luce che dopo
tutti questi anni arriva a noi ed è come la voce di quella gente che ci grida: SIAMO
QUI E SIAMO VIVI !!!
Saluti