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3/2021 Rivista Militare PERIODICO DELL’ESERCITO FONDATO NEL 1856

Periodico trimestrale 3/2021 - € 4 (in Italia) - www.esercito.difesa.it - Data prima immissione 15/09/2021

RESISTERE
RESTARE PER

IL COLONNELLO MONTEZEMOLO
3
FRANCO DI SANTO

2021

IL GENERALE CUCINO E LA
RISTRUTTURAZIONE DEL 1975-77
L’editoriale
Cari lettori,

Con questo numero di Rivista Militare mi congedo da voi poiché in procinto di cedere
la Direzione di questo prestigioso periodico e di lasciare il servizio attivo, dopo più di 38
anni di vita militare che hanno fatto di me quello che sono. Tale occasione mi permette
un’ulteriore riflessione sulla professione militare da me vissuta in questi decenni. Ogni
giorno mi sono chiesto cosa significasse essere militari, una condizione unica e atipica
nel panorama dei servitori dello Stato, e ne ho tratto una personale risposta che ho il
piacere di condividere con voi.
La condizione militare deriva da una disponibilità illimitata al servizio che è necessaria
premessa di affidabilità; origina dalla subordinazione degli interessi personali a quelli
dell’organizzazione militare per contribuire all’ottimale funzionamento di quest’ultima,
dalla lealtà all’Istituzione ed agli scopi da questa perseguiti coerentemente alla
Colonnello Costituzione e alle leggi; è concretizzata dalla coscienza di servire sempre la
Franco Di Santo comunità; è garantita dall’imparzialità dei militari che si fonda sulla loro estraneità alle
lotte politiche e sociali, fedeli solo al giuramento prestato verso lo Stato fondato sui
principi democratici, garantiti dalle libere Istituzioni previste dal nostro ordinamento
costituzionale.
La militarità è, in ultima analisi, una “Regola” spirituale, chiara e vincolante per tutti, che
deve essere intimamente accettata perché ne rappresenta l’atipicità, la peculiarità e
la distinzione. Solo la quotidiana pratica della “Regola” ci rende degni del sacrificio di
chi ci ha preceduto, del patto di fiducia instaurato con i cittadini e delle speranze che il
Paese ripone in noi.
Dirigere la Rivista Militare, ancorché per un tempo limitato che però si assomma al
precedente periodo svolto come Capo Redattore, ha significato molto per me che
della Rivista Militare sono stato giovane lettore in anni ormai lontani: anche a tale
lettura di allora faccio risalire la mia convinta e fortunata scelta della vita militare. Per
questo ho sentito forte la responsabilità ma anche profondo l’orgoglio di diventarne
Direttore, consapevole come nessun altro dell’indispensabile strumento di conoscenza
e riflessione sul mondo militare (e non solo) rappresentato dal nostro autorevole
periodico, oggi come ieri.
Concludo con un grato pensiero alle superiori autorità, ai predecessori nel prestigioso
incarico (tra loro, mi sia consentito di citare i Direttori Marco Centritto e Marco Ciampini
che mi hanno insegnato il “mestiere” e molto altro ancora) e a tutti i miei preziosi
collaboratori senza i quali nulla sarebbe stato possibile, augurando al mio successore
Col. Giuseppe Cacciaguerra, a cui sono legato da profondi sentimenti di amicizia e di
stima, ogni brillante successo professionale e piena soddisfazione personale nel solco
della migliore tradizione della Rivista Militare, invitto (e solitario) caposaldo culturale
dell’Esercito e del Paese.

Nel prossimo numero

Il Centenario del Milite Ignoto


3/2021 Rivista Militare PERIODICO DELL’ESERCITO FONDATO NEL 1856
Periodico trimestrale 3/2021 - € 4 (in Italia) - www.esercito.difesa.it - Data prima immissione 15/09/2021

RESISTERE
RESTARE PER

IL COLONNELLO MONTEZEMOLO
SOMMARIO

1 L’EDITORIALE LO SPECIALE
NOTIZIE E CURIOSITÁ 28 Le sfide del Kosovo
di Sarah Ibrahimi Zijno
4 L’uomo ha bisogno di riti Matteo Bressan
di Simone Tarantino
32 La Kosovo Security Force
7 L’abbonato record di Vincenzo Stella
di Pieluigi Bussi
8 La Scuola di Applicazione PENSIERO
28 e la rinascita di Torino
di Maria La Barbera 34 Giuseppe Cordero Lanza
di Montezemolo
12 Lorenzo Giaconia vince il di Sabrina Sgueglia della Marra
premio Montecuccoli
di Pieluigi Bussi 38 La Grande Illusione di
Norman Angell
14 26 lanci prima del di Giuseppe Cacciaguerra
successo
di Pierfrancesco Sampaolo 42 Conference of European
Armies 2021
di Bruno Pisciotta
16 Un brand in evoluzione
di Francesco Greco 45 L’arte operativa sovietica
di Carlo Conte
19 I più cliccati

48 Italiani in Africa
34 RUBRICHE di Andrea Crescenzi
50 Un polacco nella liberazione
di Sylwia Zawadzka
20 PERCHÈ SI DICE COSÌ
AZIONE
21 FOTO D’AUTORE
ADDESTRAMENTO
25 L’INTERVISTA 54 L’operatore Cyber dell’Esercito
di Luca Iuliano
88 FORTI E RESISTENTI
58 Addestrare le forze locali
45 102 RECENSIONI di Antonio Merenda
OPERAZIONI
Afghanistan
62 di Massimiliano Marchitiello

66 L’Esercito Italiano per “Irini”


di Pasquale Domenico Miccichè
UNITÀ MEZZI ARMI
EQUIPAGGIAMENTO E PROGETTI

58 68 Tecnologia e nuovi scenari


di Giovanni Lastella
Proprietario

72 VTLM 2 NEC MINISTERO


di Francesco Di Berardino DELLA DIFESA

76 Centauro II Editore
di Paolo De Benedetto Difesa Servizi S.p.A. - C.F. 11345641002

STATO MAGGIORE ESERCITO


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Promozione, Pubblicistica e Storia
DEDIZIONE Direttore responsabile
Colonnello Franco Di Santo

80 Obiettivo qualità della vita


Redattore Capo
Tenente Colonnello Pierfrancesco Sampaolo
di Antonio Garofalo
Coordinamento attività editoriali
e Redazione pubblicazioni
82 Gioco e fantasia Rossella Borino Esposito, Marcello Ciriminna,
di Stefano Fiorentino Raimondo Fierro, Andrea Maria Gradante,
Annarita Laurenzi, Maria Perillo, Igor Piani,
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84 Una Formazione Internazionale
di Elpidio Crispino 68 Segreteria e diffusione
Claudio Angelini, Sergio Di Leva, Silvio Morini,
Alessandro Serafini, Ciro Visconti

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dello Stato Maggiore dell’Esercito
96 Una disciplina da duri Via Napoli, 42 - 00187 Roma

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VALOR MILITARE
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IN COPERTINA Civile di Roma n. 944 del 7 giugno 1949
Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo
ISNN 0035-6980

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96 Edizione digitale: Marcello Ciriminna


NOTIZIE E CURIOSITÀ
In questo lungo periodo da lettore
ho riscontrato alcune trasformazioni
e la volontà di accostare le esigen-
ze del mondo militare a quello civile.
Per esempio, ritengo molto interes-
santi alcune sezioni come la rubrica
“Valor Militare” che mette in risalto le
capacità spesso nascoste dei nostri
soldati, le interviste alle alte cariche
dell’Esercito Italiano, le anticipazio-
ni e informazioni sui bilanci e spese
sostenute dalle Forze Armate. Molto
apprezzati gli articoli di geopolitica e

L’ABBONATO RECORD
tecnologia militare, dai droni ai robot,
argomenti seppur complicati per noi
anziani, ma che hanno implicazioni
di Pierluigi Bussi e risvolti di grande interesse. Inizial-
mente alcuni articoli erano particolar-
mente tecnici, se si considera la mia
Parla Giovanni Cremascoli, fedele “Ho la fortuna di pos- limitata conoscenza della materia;
in seguito la rivista si è arricchita di
abbonato di Rivista Militare dal 1953,
non ha perso un numero del perio-
sederli tutti, ordinati e contenuti che mi sembrano utili e ben
dico dell’Esercito Italiano: “Nel corso protetti come oracoli” inseriti nel nostro contesto sociale.
degli anni ci sono state importanti Nonostante le innovazioni, il periodi-
novità con rubriche interessanti, ma dell’Associazione Nazionale Artiglieri co ha comunque conservato le sue
la rivista ha comunque conservato le d’Italia di Monza e Vice Presidente tradizioni, incentrate sulla difesa dei
sue tradizioni, incentrate sulla difesa provinciale dell’ASSOARMA di Mon- valori e il senso di appartenenza nei
dei valori ed il senso di appartenenza za e della Brianza. confronti delle istituzioni”.
nei confronti delle istituzioni”.
Giovanni Cremascoli, 88 anni, è en- Lei è il più fedele abbonato di Rivi- La nostra Rivista può essere uno
trato a tutti gli effetti nel guinness dei sta Militare. Perché questa scelta? strumento utile per il “soldato del
lettori storici di Rivista Militare, ne C’è un’immagine nella sua memo- futuro”?
conserva la raccolta da ben sessan- ria che ricollega al momento in cui
totto anni. Sin dalla giovane età, ha ha deciso? “Penso proprio di sì, sempre salva-
mostrato interesse verso il mondo guardando le sue origini e la sua
militare. In particolare, ha svolto il “Fin da giovane ho sempre avuto una identità. È un periodico che ha sem-
servizio di leva, frequentando il 23° sorta di venerazione verso il mondo pre approfondito aspetti storici, evite-
corso per Allievi Ufficiali di Comple- militare. In un primo momento sono rei un salto generazionale con con-
mento a Lecce e la Scuola Allievi stato trascinato dalla curiosità, ma in tenuti di stampo giornalistico, non mi
Ufficiali e Sottufficiali di Artiglieria a seguito la passione si è arricchita e scosterei troppo dal passato, seppu-
Foligno. Fu poi assegnato al 9° rgt. c’è stata la voglia di coltivare sem- re ritengo molto avvincente la nuova
artiglieria pesante Trento, dove com- pre di più nozioni su quelli che sono veste moderna, adeguata ai nostri
pletò il servizio di prima nomina. Ma i principi che caratterizzano l’appara- tempi”.
nonostante questo forte legame con to delle Forze Armate. Agli inizi degli
il mondo militare, improntò la sua anni ’50, esistevano poche pubblica- Qual è il suo rapporto con il mon-
carriera nel mondo civile, quale diri- zioni che si occupavano di “cultura do militare?
gente, presso l’Amministrazione Co- militare”. Rivista Militare era l’unico
munale di Monza, dove ricoprì inca- periodico che potesse soddisfare le “Direi ottimo, essendo anche iscrit-
richi quale Comandante della Polizia mie esigenze, sicuramente un cana- to all’U.N.U.C.I. ho la possibilità di
Locale, Vice Segretario Generale e le molto utile per approfondire la ma- continuare a vivere seppur indiret-
poi Segretario Generale reggente. teria. Ho la fortuna di possedere tutti tamente la realtà militare. Inoltre, la
L’attività lavorativa svolta, tuttavia, i numeri, probabilmente la mia è una stessa partecipazione alla vita delle
non intaccò minimamente il suo ap- passione innata”. Associazioni d’Arma mi consente di
passionato interessamento al settore mantenere un positivo scambio di
militare, che proseguì con la naturale Ci racconti il suo rapporto con notizie ed opinioni contribuendo, in
adesione alle Associazioni d’Arma. Rivista Militare e com’è cambiato tal modo, a tenere desta e sempre
Attualmente, è iscritto all’Unione Na- nel tempo? più allargata la cosiddetta “cultura
zionale Ufficiali in Congedo d’Italia, della Difesa” anche nell’ambito della
è Presidente della locale sezione “Sicuramente un rapporto positivo. società civile”.
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NOTIZIE E CURIOSITÀ

LORENZO GIACONIA
VINCE IL PREMIO
MONTECUCCOLI
di Pierluigi Bussi

L’Allievo Istruttore si è distinto con


una tesina che analizza i linea-
menti essenziali della campagna
napoleonica del Danubio (1805), e
sviscera come la manovra militare
tattica operativa, coordinata e sin-
cronizzata con le altre, può ancora
oggi costituire fattore di successo
nelle operazioni militari terrestri.
Grande soddisfazione ma anche
un’esperienza formativa per il vin-
citore. “Approfondire l’intelligenza
tattica di Napoleone è affascinan-
te, le sue strategie di guerra pos-
sono essere ancora utilizzate in un
teatro più moderno caratterizzato
dalla tecnologia”.
Il Premio “Raimondo Montecuccoli”,
istituito nel 2016 dallo Stato Maggio-
re dell’Esercito è dedicato agli allievi
dell’Accademia Militare di Modena che
si sono distinti nel campo della Tattica
e della Dottrina Militare. Presenta ope-
re inedite di storia militare e contributi
di pensiero riferiti a temi di carattere
storico dottrinale. Il concorso lettera-
rio è un punto di partenza per i “futuri
Comandanti di uomini”, da valorizzare
già durante la frequenza degli istituti
di formazione. La Forza Armata, con
questo premio, si prefigge lo scopo di
legittimare la Dottrina come elemento
necessario nel conseguimento degli sta a Rivista Militare come ha vissuto L’Allievo ci tiene a sottolineare la gran-
obiettivi, considerando la conoscenza questa avvincente esperienza. “Sono de emozione vissuta dopo aver ricevu-
della dottrina militare un fattore essen- stato selezionato in quanto classificato to la notizia: “Una soddisfazione inde-
ziale per ogni combattente e in partico- tra i primi nella materia di Arte Militare scrivibile, soprattutto una esperienza
lare per gli Ufficiali. in Accademia, il mio compito era quello formativa”.
Ventitré anni, di Velletri, figlio d’arte, Lo- di approfondire l’analisi della manovra; Durante l’elaborazione della tesina Lo-
renzo Giaconia entra in Accademia nel inizialmente non è stato facile, in quel renzo è rimasto affascinato dalla figura
biennio 2018-19; appassionato di arti periodo ero stato qualificato come in- di Napoleone e dalla sua intelligenza
marziali, è un grande lettore di romanzi quadratore e non avevo molto tempo a tattica: “Un uomo carismatico, è impres-
di fantascienza, ama la storia ma non disposizione, ma nelle mie brevi pau- sionante come ha preparato la battaglia
si ritiene un esperto conoscitore della se mi sono dedicato costantemente di Ulm ed ha organizzato l’esercito, una
materia. Il cadetto spiega in un’intervi- alla studio della materia”. visione moderna fuori da ogni schema
in quell’epoca”. Giaconia ritiene che le
strategie messe in campo dal genio
militare francese possano essere uti-
lizzate anche oggi: “Ovviamente con le
dovute accortezze e aggiustamenti. Il
concetto di guerra si sta evolvendo ma
i principi di base, per esempio muovere
ed aggirare il nemico utilizzando l’oc-
cultamento, sono attuabili anche oggi.
Attraverso la cyberwarfare, oppure cer-
cando di disturbare gli apparati di sor-
veglianza si può ricreare quello che era
l’occultamento realizzato da Napoleone
avvalendosi del terreno. In definitiva
una trasformazione di quella manovra
però collocata in un teatro più moderno
caratterizzato dalla tecnologia”.
L’autore nel suo lavoro mette in luce
la lungimiranza di Napoleone Bona-
parte nell’attuare con maniacale rigo-
re il concetto di manovra. “L’efficacia
della manovra del Generale france-
se, non fu quella di tentare di aggira-
re il nemico bensì nella sua capacità
di muovere in maniera estremamen-
te rapida le sue truppe sfruttando Ritratto di Raimondo Montecuccoli (1609-1680).
l’occultamento del terreno collinare
che caratterizzava l’area circostante. cuccoli (1609-1680) ricorda la storica no bisognoso di necessario approfon-
Lungo il Danubio, la Grande Armata figura di uomo, soldato, letterato euro- dimento al fine di aver garantita la vit-
copriva un fronte di 200 chilometri. I peo. Principe di Montecuccoli, Conte toria. L’addestramento, l’ordinamento,
vantaggi erano triplici: 1) l’estensione dell’Impero; Luogotenente Generale le infrastrutture, la logistica sono tutti
non permetteva al nemico di sapere e Feldmaresciallo; Signore di Hohe- elementi imprescindibili per l’ottimale
da quale punto sarebbe provenuto negg, Osterburg, Gleiss e Haindorf; funzionamento dell’esercito. Monte-
l’attacco più massiccio; 2) permet- Presidente dell’Imperial Consiglio cuccoli fu anche scrittore, teorico, fi-
teva a Napoleone di intrappolare il Aulico Militare; Gran Maestro dell’Ar- losofo, poeta. Uno dei migliori autori
nemico in qualsiasi luogo egli aves- tiglieria e Fortificazioni; Governatore letterari del XVII secolo.
se deciso di concentrare le forze; 3) della Raab e Colonnello - proprietario Famosi i trattati d’arte militare, che fu-
il nemico era spinto a schierare le di un reggimento di cavalleria; Reale rono curati ed editi da Ugo Foscolo.
sue formazioni per coprire tutti i set- Consigliere Segreto; Camerlengo e Le sue doti di prosatore vigoroso e
tori dello schieramento francese dira- Cavaliere dell’Ordine del Toson d’O- conciso spiccano principalmente nei
dando di molto le sue truppe. Tutta- ro. Nato nel Castello di Montecuccoli, famosi Aforismi dell’arte bellica. Anti-
via, la dispersione iniziale lasciava il un tempo compreso nel territorio del cipò, poi, con i suoi scritti l’approfon-
posto ad una fase di concentramento Ducato di Modena, oggi appartenente dimento di tematiche oggi di grande
graduale a mano a mano che il mo- al Comune di Pavullo nel Frignano, fu attualità come la guerra psicologica,
mento dello scontro si avvicinava. In celebre condottiero, militò al servizio le operazioni speciali nonché i prin-
tal modo, Napoleone fuse marcia, dell’Impero nella Guerra dei Trent’an- cipi della lotta antiterroristica. Le sue
combattimento e inseguimento in ni e in altre campagne, fra cui quel- esperienze militari gli diedero una
un’unica azione continua. Ciò che la contro i turchi, da lui sconfitti nella visione della guerra molto più artico-
premiò questa manovra fu, di fatto, battaglia di San Gottardo nel 1664. lata e chiara rispetto ai tempi, propo-
la velocità di spostamento delle sue Montecuccoli è stato un Maestro nel nendolo per lungo tempo come un
truppe (si parla di Blitzkrieg di Napo- campo della cosiddetta «Strategia indiscusso conoscitore e innovatore
leone) e il grande numero di uomini Globale». Perfetto conoscitore delle dell’Arte militare.
da lui impiegato (concetto di massa). relazioni tra politica e guerra, compre-
Questa rapidità era resa possibile da se come questa fosse caratterizzata
tre fattori: l’autodisciplina; l’indipen- da una sostanziale irrazionalità. Ave- BIBLIOGRAFIA
denza dei Corpi d’Armata; il non aver va ben chiare le cause psicologiche,
impiegato lunghi e lenti convogli di sociali e religiose delle guerre del suo Di Santo F., Raimondo Montecuccoli:
scorte, utilizzando le risorse locali”. tempo. Aveva intuito che la guerra era Uomo, soldato, letterato europeo, Fa-
Il Premio intitolato a Raimondo Monte- un insieme variegato di fattori, ognu- scicolo Rivista Militare, Roma, 2009.
L’INTERVISTA DEL DIRETTORE

Adriana Cordero Lanza di Montezemolo

“IL SUO PIÙ GRANDE INSEGNAMENTO


È STATO L’ESEMPIO DELLA SUA VITA”

La figlia dell’eroe della Resistenza parla con noi

Adriana Cordero Lanza di Montezemolo è l’ultimogenita del Colonnello Giuseppe Montezemolo, il capo del
Fronte Militare Clandestino di Resistenza, Medaglia d’Oro al Valor Militare, eroe della Resistenza, massacrato
alle Fosse Ardeatine nel pomeriggio del 24 marzo 1944, assieme agli altri 334 prigionieri politici, ebrei, detenuti
comuni che erano stati prelevati dalla prigione nazista di via Tasso e dal carcere di Regina Coeli, a seguito
dell’attentato di Via Rasella a Roma. Nella sua abitazione romana, proprio sulla Via Ardeatina, custodisce le
memorie di suo padre con il compito di divulgarle e non farle affievolire così come, prima di lei, fece la madre
Juccia (Amalia), scomparsa nel 1983.

“Al momento dell’occupazione


dei tedeschi non ha avuto un
attimo di dubbio”

Perché suo padre intraprende la carriera militare? È Già negli anni Trenta, dopo la guerra di Spagna,
una vocazione personale o intende portare avanti la diceva che il fascismo non era più quello di prima e si
tradizione familiare? preoccupava dell’amicizia di Mussolini con Hitler perché
temeva l’intervento dell’Italia in guerra, dato che si rendeva
perfettamente conto della nostra impreparazione.
Sicuramente intraprendere la carriera militare è
stata una vocazione personale che lo ha fatto partire Quando decide di resistere ai nazifascisti?
volontario a 17 anni nella Grande Guerra, e che poi,
essendo stato congedato alla fine della guerra, lo ha
fatto partecipare e vincere un concorso per rientrare Al momento dell’occupazione dei tedeschi del
nell’Esercito in servizio permanente effettivo, pur Ministero della Guerra dove era il Comando della Città
avendo un ottimo lavoro da ingegnere. Non escludo, Aperta non ha avuto un attimo di dubbio, ha rifiutato
però, che le tradizioni militari della famiglia fossero di accompagnare il Generale Calvi in prigionia ed ha
nel suo dna. iniziato la resistenza.

Quando capisce che il fascismo è un regime Riuscì a far arrivare qualche messaggio alla famiglia
oppressivo che avrebbe portato l’Italia alla rovina? e ai suoi collaboratori durante la prigionia?
Sì. È riuscito a inviarci tre bigliettini in cui dava Il suo più grande insegnamento è stato l’esempio della
informazioni per mettere in guardia alcuni ufficiali sua vita e lo dobbiamo ricordare per la sua assoluta
attivamente ricercati dai tedeschi; dava consigli onestà nei pensieri e nelle azioni, per il suo coraggio, per
su come impostare la sua difesa in un eventuale la fedeltà al dovere e per il suo amore per la Patria che
processo, e infine per dire quanto amava la mamma e anteponeva anche a quello per la famiglia.
che rimpiangeva soltanto noi.

Qual è il suo più grande insegnamento, perché il In collaborazione con


Colonnello Montezemolo dev’essere ricordato? la dottoressa Sabrina Sgueglia della Marra

Famiglia Montezemolo a Roma nel 1941, Adriana è la più piccola, vestita di bianco al centro.

53
PENSIERO

GIUSEPPE CORDERO LANZA


DI MONTEZEMOLO
Il capo del Fronte Militare Clandestino
di Resistenza
di Sabrina Sgueglia della Marra

Il Colonnello Montezemolo a cavallo durante una parata.


Giuseppe Cordero Lanza di Monte- figli: Manfredi, Andrea, Lydia, Ysolda arruolò nel Corpo Truppe Volontarie
zemolo nacque a Roma il 26 maggio e Adriana. italiano in partenza per la Spagna
del 1901 in una famiglia di antica tra- La vocazione militare, però, non era e, divenuto capo di Stato Maggiore
dizione militare originaria di Mondovì, sopita: il 18 dicembre del 1924 fu no- della Brigata “Frecce Nere”, ottenne
in provincia di Cuneo. minato Tenente del Genio. la promozione a Tenente Colonnello
Arruolatosi volontario a soli dicias- Nel gennaio del 1928, col grado di per merito di guerra e una Croce di
sette anni e assegnato alle truppe Capitano, ottenne il comando della Guerra al Valor Militare.
mobilitate in zona di guerra del 1° 1ª Compagnia del reggimento Ferro- Alla vigilia dell’entrata in guerra del
reggimento Alpini, ricevette il battesi- vieri del Genio di Torino e cominciò a Regno d’Italia, il 4 giugno del 1940, fu
mo del fuoco il 31 agosto del 1918. Al insegnare Scienza delle Costruzioni trasferito al Comando Supremo dell’E-
termine del conflitto, promosso Sot- alla Scuola di Applicazione di Artiglie- sercito e posto a capo dell’Ufficio Ope-
totenente di complemento e asse- ria. Dal 1930, per tre anni, frequentò razioni dello scacchiere africano.
gnato al 1° reggimento Genio, il 2 no- la Scuola di Guerra ove si classificò Nel maggio 1943, ottenne la pro-
vembre del 1919 prestò giuramento primo e il 27 novembre del 1934 fu mozione a Colonnello con anzianità
di fedeltà al Re e ai suoi successori. nominato 1° Capitano al comando primo luglio 1942 e gli venne confe-
Nel gennaio successivo, si congedò del Corpo d’Armata di Torino. rita la croce di cavaliere dell’Ordine
e riprese gli studi universitari, inter- Allo scoppio della guerra d’Etiopia, Militare di Savoia. La sua presenza
rotti due anni prima, al Regio Politec- nell’ottobre del 1935, Montezemolo fu determinante nei principali vertici
nico di Torino. Conseguita la laurea venne richiamato a Roma all’Ufficio militari con le autorità tedesche: par-
in Ingegneria civile, il 29 luglio 1923, Servizi del Corpo di Stato Maggiore. tecipò anche al drammatico incontro
trovò lavoro come ingegnere proget- In seguito, ottenuto il comando di un di Feltre, il 19 luglio 1943, quando
tista e, nell’agosto successivo, sposò battaglione del 1° reggimento Genio ormai era profondamente deluso dal
Amalia Dematteis, da cui avrà cinque a Vercelli, nel settembre del 1937 si fascismo e persuaso che la sconfitta

Montezemolo secondo da sinistra, con dei colleghi.


fosse inevitabile. Ebbe infatti un ruolo
di spicco nel progetto volto a desti-
tuire Mussolini promosso dal capo
di Stato Maggiore Generale Ambro-
sio, succeduto a Cavallero. Dopo la
caduta del regime fascista, il nuovo
capo del governo, Badoglio, lo volle
accanto a sé e gli affidò la direzione
della sua segreteria particolare.
Ma a Montezemolo non poteva che
andar stretta una mansione di tipo
politico e, sollevato dall’incarico su
sua esplicita richiesta, si mise a di-
sposizione del Generale Carboni che
lo pose al comando dell’11º Rag-
gruppamento Genio motocorazzato.
L’armistizio con gli Alleati, l’8 settem-
bre 1943, lo sorprese mentre era im-
pegnato nell’allestimento dell’unità
Targa presso l’abitazione romana di Montezemolo in via Giovanni Battista Vico 31. combattente. Nelle ore immediata-
mente successive, la furia tedesca si
abbatté sulla capitale. Il Colonnello,
lasciato senza ordini superiori, par-
tecipò strenuamente alla difesa di
Roma e fece parte della delegazione
italiana che il 10 settembre raggiun-
se il comando del Maresciallo Kes-
selring per concludere la resa, otte-
nere il riconoscimento dello status di
città aperta per la capitale e stabilire i
rapporti che sarebbero intercorsi con
le autorità occupanti.
Calvi di Bergolo, comandante del-
la città aperta, lo pose a capo del-
la direzione dell’Ufficio affari civili e
quando, il 23 settembre 1943, venne
fondata la Repubblica Sociale, Mon-
tezemolo non ebbe esitazioni: rifiutò
di prestare giuramento di fedeltà al
fascismo rinato a Salò e riconobbe
nel Governo del Sud l’unico legitti-
mo. È proprio in quelle ore che in lui
prese corpo il progetto di un’orga-
nizzazione militare clandestina che
resistesse ai nazifascisti e proteg-
gesse la popolazione: il Fronte Mi-
litare Clandestino di Resistenza. In
pochi mesi, il FMCR poté contare su
un organico che raggiunse dodici-
mila patrioti operanti nelle bande in-
terne, entro le mura della capitale, e
diciassettemila effettivi nelle bande
esterne che, grazie a Montezemolo,
vennero legittimamente riconosciute
come un Reparto delle Forze Arma-
te italiane rimasto isolato in territorio
occupato, formato da combattenti
regolari in servizio militare presso le
varie zone d’operazione. L’organiz-
zazione clandestina stabilì un con- lotta aperta senza quartiere anche si presentò nei giorni successivi allo
tatto radio col Comando Supremo all’interno delle mura cittadine. Ma sbarco di Anzio, avvenuto il 22 gen-
trasferitosi a Brindisi che, tra le sue per Montezemolo le divergenze ide- naio 1944.
prime comunicazioni, designò il Co- ologiche e tattiche non avrebbero Montezemolo fu fermato il 25 gen-
lonnello suo diretto rappresentante dovuto pregiudicare l’unione di tutte naio, verosimilmente in seguito a
in Roma col compito di predisporre e le forze antifasciste. La cooperazio- delazione. Rinchiuso per cinquan-
dirigere la lotta di liberazione. Siglati ne con esse doveva essere cerca- totto giorni nella cella 1-a del car-
da una “M”, i messaggi che quotidia- ta, promossa e consolidata supe- cere di via Tasso, venne barbara-
namente il FMCR fece pervenire al rando ogni pregiudiziale politica ed mente torturato. Ma a nulla valsero
Governo del Sud e, suo tramite, agli istituzionale per dare al movimento gli estenuanti interrogatori: il Co-
Alleati, rappresentarono un’inesti- di liberazione qualche speranza di lonnello non parlò e, al contrario,
mabile fonte di informazioni strategi- successo. Grazie all’impegno del riuscì a far trapelare dalla prigionia
che che agevolarono grandemente suo capo, il FMCR fu in grado di informazioni assai utili per i suoi col-
le operazioni angloamericane. instaurare un rapporto di costante laboratori. Ogni tentativo di liberarlo
Il 10 dicembre del 1943, per defi- e proficua collaborazione coi partiti risultò vano. Non venne sottoposto
nire e precisare i compiti affidati al del Comitato di Liberazione Nazio- a processo né condannato a mor-
dispositivo militare, Montezemolo nale e fu il punto di riferimento del- te perché, evidentemente, era una
scrisse di suo pugno le “Direttive per le organizzazioni di Resistenza dei personalità troppo conosciuta e le
l’organizzazione e la condotta della Carabinieri, della Guardia di Finan- autorità tedesche paventavano una
guerriglia” e le diramò ai comandanti za, della Marina e dell’Aeronautica, sollevazione della cittadinanza. Poi,
militari regionali del FMCR. In esse che afferirono ad esso come centro il 24 marzo del 1944, Kappler ebbe
si chiariva che, per evitare rappre- di coordinamento delle azioni di sa- finalmente modo di sbarazzarsene
saglie tedesche sulla popolazione, botaggio, per il sostegno finanziario quando lo inserì personalmente nel-
la guerriglia sarebbe stata ammes- e per il rifornimento di armi e di do- le liste dei 335 Todeskandidaten, i
sa esclusivamente al di fuori del cumenti falsi. detenuti meritevoli di morte, trucidati
territorio urbano. Tale impostazione Come affermò Kappler, a Roma alle Fosse Ardeatine.
strategica era in netto contrasto con Montezemolo era il nemico numero Nel luglio del 1944, al Colonnello
quella adottata dai partiti, soprat- uno dei tedeschi e per questo mise Montezemolo è stata concessa dal
tutto dal Partito Comunista, le cui una grossa taglia sulla sua testa. Re motu proprio la Medaglia d’Oro al
avanguardie armate praticavano la L’occasione propizia per arrestarlo Valor Militare alla memoria.

Museo della Liberazione di via Tasso, cella dove


fu detenuto il Colonnello Montezemolo.
VALOR MILITARE

Caporale M.B.V.M. Massimiliano Zaniolo

Al Caporale par. Massimiliano Zaniolo, nato il 12 ottobre 1973 a Milano,


con la seguente motivazione:
«Caporale paracadutista di leva, inquadrato nel contingente italiano
inviato in Somalia nell’ambito dell’operazione umanitaria voluta dalle
Nazioni Unite, partecipava con il 183 rgt. par. ‘Nembo’ al rastrella-
mento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combat-
timenti, proditoriamente provocati dai miliziani somali, mentre a bordo
di un veicolo corazzato effettuava fuoco mirato a sostegno dell’azione
condotta dalla propria squadra, veniva inquadrato dal tiro dei cecchini
ma, imperturbabile, proseguiva nell’azione. Coinvolto nell’esplosione
di un razzo controcarri che colpiva il mezzo sul quale operava, subiva
in più parti del corpo ferite che gli procuravano anche menomazioni
permanenti. Manteneva fino al sopraggiungere dei soccorsi il proprio
posto al fianco dei commilitoni incitandoli alla lotta. Chiaro esempio
di elevatissimo senso del dovere e della disciplina, di coraggio e di
saldezza d’animo».
Mogadiscio, 2 luglio 1993

“Ho sempre desiderato essere un mi- congedarmi non potendo continuare discio per un’azione di rastrellamento,
litare, un paracadutista come mio pa- quel percorso così come lo avevo eravamo alla ricerca di armi. Mentre
dre. A diciotto anni, essendo il servizio immaginato.” Inizia così il suo raccon- raggiungevamo il centro, vedemmo
di leva obbligatorio partii per Pisa e an- to per “Rivista Militare” Massimiliano delle barricate e la presenza di donne
cora ricordo l’ansia e l’emozione quan- Zaniolo. Attualmente responsabile am- e bambini si intensificava: la situazio-
do mi comunicarono che ero entrato a ministrativo per una ditta lombarda, è ne iniziò a diventare pesante. I mili-
far parte del 183° reggimento “Nembo”. sposato ed ha due figli. ziani cominciarono a colpire i mezzi
Era il primo passo per poi continuare “Quando mi dissero che dovevo parti- ed arrivò l’ordine di tornare indietro. A
quella professione, io volevo essere re per una missione, non pensai ai ri- metà strada ci dissero che la tensione
nei Corpi Speciali. Quel basco ama- schi ma solo che si stava realizzando nei pressi del Checkpoint “Pasta” era
ranto ha un suo significato tanto che, un sogno. I primi mesi furono abba- degenerata, decidemmo di ritornare,
dopo la Battaglia del checkpoint “Pa- stanza tranquilli e quel famoso 2 luglio ci venne a prendere la Compagnia
sta” (Mogadiscio 2 luglio 1993 n.d.r.) io ero a Balad, con altri compagni ci dei Diavoli Neri, io e la mia squadra
avendo riportato varie ferite, decisi di spostammo verso il centro di Moga- entrammo nel mezzo in cui c’era Pa-

98 Rivista Militare I n. 2/2021


a cura del Ten. Col. M.O.V.M. Gianfranco Paglia

squale Baccaro (uno dei tre militari


che perse la vita n.d.r.) appostato alla
torretta. Ritornammo quindi a Moga-
discio ed è lì che lo scontro divenne
violentissimo, un razzo squarciò il
carro, fui colpito al torace, al braccio,
alla gamba e alla mano, riportai ferite
ovunque. Fino a quando non fu aper-
to il portellone eravamo tutti ammas-
sati tra pezzi di carne e continuammo,
per quel che si poteva, a dare una
mano. Non c’era tempo per pensare
e, non avendo mai perso la lucidità,
capii subito che la mia vita sarebbe
cambiata e che quella sarebbe stata
la mia ultima volta da soldato, perchè
tutte le professioni, questa in partico-
lare, vanno fatte bene ed io non ero dietro perché lo ritenevo giusto, i miei Se uno di loro o entrambi decidessero
più il ragazzo di prima. fratelli erano in difficoltà. Lo spirito di di intraprendere la carriera militare, lei
Quel giorno mi ha segnato indelebil- corpo che si crea è indescrivibile, si è cosa consiglierebbe?
mente, per anni non ho sopportato i davvero un’unica famiglia ed io sono “Sarei molto contento, ma lo sarò per
rumori anche quelli dei fuochi d’artifi- rimasto in contatto con molti di loro.” tutte le decisione che prenderanno per
cio; accettarsi a diciannove anni con Cosa ha raccontato ai suoi figli? il loro futuro. Cerco di non influenzarli
un corpo diverso non è stato semplice “Non è stato facile, sono ancora piccoli perché ogni scelta dovrà essere auto-
però, devo anche ammettere, mi ha ma non avendo due dita della mano noma per non avere rimpianti”.
dato la forza di reagire, ho studiato sinistra mi hanno chiesto cosa fosse Un’ultima domanda, lei che era di
ed ora ho un impiego completamente accaduto. In un primo tempo ho rac- leva, è favorevole al ritorno della leva
opposto, ma che svolgo con lo stes- contato di uno squalo a mare, poi ho obbligatoria?
so metodo che ho appreso durante il spiegato che non tutto il mondo è in “Non sono favorevole all’obbliga-
servizio di leva. Non sono pentito del- pace e che ci sono zone in cui i popoli torietà, ma incentiverei e formerei
le scelte fatte in quel giorno, anzi se sono in guerra, ho detto che ero milita- al meglio chi decide liberamente di
non avessi dato il mio contributo, oggi re e che ho combattuto per la pace, i entrare nelle Forze Armate eviden-
vivrei con un continuo senso di colpa. segni evidenti che porto sul mio corpo ziando che il sacrificio è la prima
Ho fatto tutto con convinzione e nes- sono la testimonianza di quel giorno. parola che dovrà entrare nel nuovo
suno mi ha obbligato, sono tornato in- Hanno capito e reagito bene.” vocabolario della propria vita.”

n. 2/2021 I Rivista Militare 99


RECENSIONI

passato… che non vuole passare. verli, chi invece si abbandona allo
E finite nel bel mezzo di conflitti in sconforto”.
terre lontane per motivi altrettanto Gli episodi sono arricchiti da det-
differenti: chi per dovere, chi per tagli che omaggiano le passioni
scelta, chi perché costretta. Tutte dell’Autore per la musica, per i
dovranno prendere delle strade viaggi, per la fotografia, per il re-
che segneranno il loro futuro e portage e per la storia militare.
quello delle persone che hanno Qui non si salva nessuno è dedi-
intorno, decisioni influenzate dalla cato (alla memoria) a Sorella Ma-
drammaticità e dall’orrore del con- ria Cristina Luinetti, Sottotenente
testo in cui sono prese. È opinione delle Infermiere volontarie caduta
dell’Autore infatti che “la guerra in Somalia nel 1993 e al Capita-
muta radicalmente la percezione no Pilota Maria Angela Valentini
Marco Petrelli (prefazione di Debora della realtà, delle priorità, nonché dell’Aeronautica Militare, caduta
Corbi), Qui non si salva nessuno. gli equilibri nei rapporti fra le per- in seguito all’incidente aereo di
Cinque storie di donne nell’infer- sone”. L’arco narrativo copre cir- Ascoli del 2014 insieme ad altre
no della guerra, Eclettica Edizioni, ca 60 anni, dalla Seconda Guerra tre colleghi.
2021, pp. 162, € 16,00. Mondiale alla Missione ISAF in
Afghanistan, omaggio di Petrelli
“Finished with my woman ‘cause alle passioni letterarie (We were
she couldn’t help me with my mind/ soldiers, la saga dei “dannati” di
People think I’m insane because I Sven Hassel, The Short-Timers,
am frowning all the time” Quell’ultimo ponte), ai suoi studi e
Vittoria adorava Paranoid, canzo- a pubblicazioni dedicate.
ne che aveva scoperto guardan- Quanto ai personaggi: “Nel 2019
do un canale online dedicato alla avevo moderato un incontro del
musica nella Guerra del Vietnam. Comune di Amelia sui vent’anni
Il ritmo travolgente dei Black Sab- della Legge 380 che permise l’in-
bath accompagnava i voli degli eli- gresso delle donne nelle FFAA
cotteri-icona del conflitto, compre- Italiane. Evento che ha accre-
so l’UH-1/ AB“205” sul quale si era sciuto la curiosità verso la realtà
formata come pilota. Trentadue femminile nel mondo militare. Un
anni, da Castel Viscardo, il Capita- rapporto, quello fra mondo delle Giovanni Iacono – Salvatore Reale:
no dell’Aviazione Esercito Vittoria donne e guerra, chiaramente ben Tre giorni vissuti da Eroi. Le voci
Greco era al suo primo turno in Af- più antico: basti pensare alla figu- dei protagonisti. Gela 10-12 luglio
ghanistan. ra di Artemisia… Il Novecento, tut- 1943, edito dagli autori, 2020, pp.
Era nata laddove un tempo sorge- tavia, ha offerto un ampio spettro 328, € 20,80.
va il più bell’aeroporto mai costru- di figure, aneddoti, esperienze, di
ito, l’Aeroporto di Orvieto - Castel spunti importanti per la stesura Fino a pochi anni fa la Campagna
Viscardo di Pierluigi Nervi, capo- delle storie. Quanto ai singoli per- di Sicilia e la battaglia di Gela
lavoro del razionalismo la cui me- sonaggi, il primo a nascere è stato erano state dimenticate dalla sto-
moria si era tramandata solo gra- il G.I. del Big Red One nel dicem- riografia ufficiale.
zie alle foto prebelliche. La storia bre 2017… su un foglio di carta. La ricerca degli autori, basata su
del Capitano Vittoria Greco (e Poi, il primo lungo lockdown ha materiale dell’Archivio dell’Uffi-
delle altre protagoniste del nuovo fornito l’occasione (e lo stimolo) cio Storico dello Stato Maggiore
libro di Marco Petrelli) prosegue per dare forma a “Qui non si sal- Esercito, nonché su testimonian-
nelle pagine di “Qui non si salva va nessuno”, primo test narrativo ze di reduci e civili del luogo in-
nessuno. Cinque storie di donne e libro decisamente anti-femmini- crociate con le ricerche sul cam-
nell’inferno della guerra”, in libre- sta. Già, perché in disaccordo con po, mira a far conoscere il ruolo
ria dal 1° febbraio con Eclettica quel femminismo urlato, piazza- avuto dai soldati italiani nella
Edizioni. iolo, affetto da misandria, ritengo battaglia.
Una spia francese nell’Italia del che l’uomo e la donna siano meno I fatti. La notte tra il 9 e 10 luglio
’44, una guerrigliera vietcong, una diversi di quanto si possa pensa- del 1943 gli Alleati misero in atto
infermiera volontaria italiana in re. Se proprio si vuole cercare un la più grande operazione anfibia
Somalia, un soldato del “Grande discrimine, infatti, questi è solo la mai tentata fino ad allora, chiu-
Uno Rosso”, un pilota dell’Aviazio- capacità di affrontare i problemi, dendo la Sicilia sud orientale in
ne Esercito: donne di età e di tra- grandi e piccoli, del quotidiano: una morsa di fuoco ed acciaio.
scorsi diversi, accomunate da un c’è chi li affronta tentando di risol- Nel settore di Gela l’urto iniziale
fu sostenuto dalle unità della XVIII Il Bollettino dell’Ufficio Storico ri- Mondiale, per giungere fino ai testi
Brigata costiera. La reazione dei prende una consolidata tradizione spagnoli sulla Civile, passando per
Comandi italiani fu immediata. dell’Ufficio Storico dello Stato Mag- il più importante studio tedesco sulla
Alle 05.00 del 10 luglio il Gruppo giore Esercito. guerra franco – prussiana.
mobile “E”, di stanza a Niscemi, Giunto al quarto volume della Nuova Chiude il volume la sezione dedica-
mosse al contrattacco riuscendo serie, riproposta nel 2017, vuole for- ta agli strumenti di ricerca, utile au-
a penetrare dentro l’abitato di nire a un pubblico di studiosi e ap- silio soprattutto per gli studiosi che
Gela, ma, dopo aver subito ingen- passionati degli elementi innovativi si recano presso l’Archivio Storico
ti perdite a causa del fuoco delle di ricerca e utili strumenti per l’ac- dello Stato Maggiore Esercito. Infat-
artiglierie navali, dovette ripiega- cesso ai fondi dell’Archivio Storico ti riporta uno schematico interventi
re sulle posizioni di partenza. La dello Stato Maggiore Esercito. sulle nuove acquisizioni di fondi utili
mattina dell’11 luglio le Divisioni Le radici storiche del Bollettino ri- ad integrare gli studi di quelli istitu-
Livorno e H. Goering mossero al salgono all’idea del Capo di Stato zionalmente conservati.
contrattacco. Alle 11.00 gli uomi- Maggiore del Regio Esercito, Alber- Il Bollettino si pone in linea con le
ni della Livorno erano alle porte to Pollio, che nel 1909 propose di finalità istituzionali di diffusione e
di Gela, ma ancora una volta l’in- raccogliere in maniera aperiodica i studio della cultura miliare e tale
tervento dell’artiglieria navale fu contributi dei militari storici in ma- scopo è suggellato dal Comitato
decisivo. I Reparti, decimati, do- niera da diffondere la cultura storica tecnico-scientifico che supervisiona
vettero ripiegare sulle posizioni dell’Esercito, ma soprattutto per aiu- ogni singolo intervento.
di partenza. In due giorni di com- tare la pianificazione dei conflitti futu-
battimento la Divisione Livorno ri. Le Memorie Storico Militari furono
aveva perso la propria capacità sospese nel 1915 per essere poi ri-
operativa lamentando la perdita, prese tra il 1926 e il 1934 come Bol-
tra morti feriti e dispersi, del 65% lettino dell’Ufficio Storico, trimestrale
degli effettivi. di informazione storica, ma anche
Dalla lettura dell’opera, che ha ri- finestra sul “mondo culturale delle
cevuto il patrocinio gratuito dello forze armate”, italiane e straniere. Fu
Stato Maggiore Esercito, emerge poi nel 1977 che venne riproposto al
la capacità degli autori di mettere pubblico di studiosi la nuova serie di
in risalto, oltre alla condotta delle Memorie Storico Militari, pubblicato
operazioni dei Reparti italiani, lo fino al 2009, a cui venne aggiunto nel
stato d’animo dei soldati italiani 2001 il Bollettino dell’Archivio dell’Uf-
che compirono numerosi atti di ficio Storico, pubblicato fino al 2012 .
eroismo, spesso sconosciuti ai Il volume 2019-2020, la cui coper-
più. Inoltre, per onorare la memo- tina è stata concessa dall’artista Michele Dell’Agli e Francesco
ria di quei soldati, spesso dimen- Ennio Naso, si compone di quattro Lamberti, Il Peacekeeping: fine
di un (falso) mito, Giuffrè Francis
ticati, gli autori hanno dedicato sezioni. La prima è frutto di ricerche Lefebvre S.p.a. 2021, pp. 350, €
ampio spazio alle numerose ini- presso l’Ufficio Storico dello Sato 36,10.
ziative locali che mirano a creare Maggiore Esercito da parte di Mi-
un vero e proprio “percorso della litari - storici e studiosi che hanno
memoria”. evidenziato aspetti interessanti su
tematiche di interesse per la Forza “Il Peacekeeping: fine di un (falso)
Armata. Tra i saggi si segnala quello mito” di Michele Dell’Agli e France-
del Colonnello Filippo Cappellano, sco Lamberti è un libro che pone
il più importante militare – storico in innumerevoli interrogativi. Cosa
circolazione, su un tema di interesse rappresentano oggi le Nazioni Uni-
corrente come l’occupazione italia- te? Svolgono ancora un ruolo deter-
na nei paesi balcanici, nel caso spe- minante nel preservare e garantire
cifico quello del Montenegro. Per la la pace? Ha ancora senso parlare
seconda sezione si segnala un in- di peacekeeping nella sua originaria
tervento, frutto di ricerca d’archivio accezione?
in loco, relativo all’atteggiamento È un’opera facilmente comprensi-
dell’Amministrazione Militare Britan- bile e ordinata, permette di avere
nica e il cimitero italiano di Cheren un quadro documentato di tutti gli
(Eritrea). Danno lustro al volume le aspetti relativi agli interventi milita-
Fabrizio Giardini, Domenico Spo- recensioni di importanti studi stori- ri e civili, statali e non statali che si
liti, Emilio Tirone, Bollettino dell’Uf- co - militari, sia italiani sia in lingua portano dietro un grande dilemma.
ficio Storico 2019-2020, Ed. Stato straniera, come ad esempio i volu- Le operazioni di peacekeeping sono
Maggiore dell’Esercito, Ufficio Sto- mi in lingua russa sulla situazione state veramente ideate per essere
rico, Roma, 2021, pp 550, € 15,00. del fronte durante la Prima Guerra operazioni di pace e di difesa dei
diritti umani? Seppur affronta tema- sa azione di Premuda di Rizzo, polate da numerose pubblicazioni,
tiche spinose, però, è un testo che è Aonzo e Gori (notte sul 10 giu- l’autore ci fa rivivere i tre durissimi
attento a non sottovalutare gli stru- gno 1918). Dardanelli! parte da giorni di combattimenti dando voce
menti per capire e cercare di trovare più lontano, dall’azione di forza- agli stessi protagonisti di una vicen-
un modello d’intervento umanitario mento dello stretto dei Dardanelli da spesso fraintesa e mal narrata.
che implichi la non belligeranza. del 18-19 luglio 1912 (nell’ambito Roma era sotto assedio e la batta-
Il libro si distingue per la trasparenza della guerra italo-turca) ad opera glia per la sua difesa, 8 - 10 settem-
degli autori nell’ammettere evidenti di una squadriglia di Torpediniere bre, vedrà schierati soldati e molti
distorsioni del diritto internazionale, al comando del Capitano di va- civili che con coraggio ne tentarono
mettendo in risalto le evidenti contrad- scello Luigi Millo, come perno da l’eroica difesa dall’assalto dei re-
dizioni circa gli scopi delle operazioni, cui prende avvio un racconto che parti tedeschi.
i costi e i profitti, le limitazioni e l’effet- vede il protagonista Carlo, orfano Difesa - o meglio mancata difesa -
tiva utilità di risorse materiali e umane di uno dei partecipanti a quell’im- di cui molto si è discusso nel corso
messe a disposizione. Michele Dell’A- presa e, volontario nella guerra di degli anni.
gli e Francesco Lamberti hanno for- Spagna, vivere intensamente la Ma cosa accadde in quei tre giorni?
nito una serie fittissima di motivi per propria epoca, porre in dubbio la Chi furono i protagonisti della vi-
togliere anche ai più disinformati ogni propria adesione al fascismo, per cenda? Cosa provarono in quei tre
dubbio non soltanto sulle operazioni, giungere ad affrontare serena- giorni interminabili?
ma sulle corrette scelte della politica mente la meritata vecchiaia. Non Come la vicenda dimostra, facen-
internazionale degli ultimi trenta anni. mancano, nel racconto, le sorpre- do parlare gli stessi protagonisti
se. Si tratta, in definitiva, di un in maniera viva ed avvincente
libro interessante e godibile che con dialoghi sia immaginari che
lascia al lettore una sensazione di reali, a mancare e a non garan-
freschezza e la consapevolezza tire una difesa furono gli apparati
di aver appreso, con leggerezza, governativi che, sottovalutando la
qualcosa di più della storia della necessità di mantenere una rap-
Marina Militare e, con questa, del- presentanza a Roma per fronteg-
la nostra Italia. giare un momento così tragico e
delicato, si concentrarono sul loro
“trasferimento” generando confu-
sione nell’emanazione di ordini.
Avvincente, emozionante e inci-
sivo nel riportare alla memoria le
vicende di quegli eroi che si im-
molarono per la libertà e la Patria,
per quei valori che si erano ormai
Giuseppe Sfacteria, Dardanel- dati per scontati; eroi che nel cor-
li!, Ed. Libertà, 2020, pp. 144, so di tre giorni di combattimenti,
€ 14,00. narrati con la puntualità della ri-
cerca storica e lo slancio emotivo
del romanzo, ci permettono di po-
Con Dardanelli! l’autore, Ufficiale ter prender parte alla vicenda, al
commissario della Marina Milita- loro fianco.
re, ci riprova, e “fa centro”, con un Pier Luigi Villari, Sotto Asse- Paura, sofferenza, coraggio e ge-
racconto, nella forma del romanzo dio, la battaglia per la difesa di sta riprendono forma tra le pagine
breve, in cui - come nel preceden- Roma 8-10 settembre 1943, Ed. e forniscono un senso più profon-
te Di mare e di guerra - l’occa- IBN, 2021, pp. 370, € 23,00. do ad una pagina di storia spesso
sione del racconto è data da un confusa, quasi - a peccato - di-
episodio della storia militare e tale menticata.
occasione è, in realtà, il pretesto Granatieri, Lancieri, Carristi, Fanti Molte sono state le pagine di po-
per raccontare la storia di perso- e Carabinieri, insieme a moltissimi lemica scritte sulla mancata difesa
naggi di pura fantasia che pure, civili, formarono le Divisioni italia- di Roma e sullo sbando dei militari
calati nel contesto Ligure, terra ne poste a difesa della capitale, dopo l’8 settembre, ma in quest’o-
d’origine dell’autore e da questi e quella che troppo spesso viene pera l’esposizione della battaglia è
efficacemente ricostruito, tanto ricordata come la mancata difesa resa viva e commovente al punto
hanno di concreto e, certamente, Roma fu un’aspra battaglia in cui da farci soffermare ulteriormente
spingono ad una riflessione. caddero 416 militari e 183 civili. At- sulle pagine, nei dialoghi e nella
In Di mare e di guerra il pretesto traverso un lungo lavoro di ricerca, gesta, per assorbirne i valori più
guerresco era offerto dalla glorio- e grazie alle testimonianze estra- profondi e poterli così tramandare.

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