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Avete visto gli ultimi numeri di Fukushima? Fanno paura. Non c’entrano le
considerazioni di esperti, giornalisti e blogger: sto parlando di dati ufficiali,
ufficialissimi, resi noti dall’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare.
L’equivalente nipponico del Veronesi nostrano.
Le barre di uranio all’interno dei tre reattori in fusione (uno addirittura pare
proprio che sia in meltdown) sono tuttora scoperte per poco meno di metà
della lunghezza. La pressione all’interno dei reattori in due casi è praticamente nulla, e nel terzo
altissima.
Soprattutto, la radioattività negli edifici che ospitano i reattori arriva a 40,5 Sievert/ora. Non
micro, non milli: Siviert. Un decimo di quella dose basterebbe per uccidere un uomo.
Le scritte sono piccoline, ma se cliccate sull’immagine si apre un’altra pagina con la versione
ingrandita. Sotto trovate il link al comunicato stampa tutto intero
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La prima informazione che ho evidenziato riguarda il livello dell’acqua nei reattori. Dovrebbe
coprire completamente le barre di uranio – il combustibile nucleare – che sono lunghe circa
quattro metri. Invece nei tre reattori l’acqua lascia scoperta la parte superiore delle sbarre
rispettivamente, per 1,60, per 1,50 e per 2,25 metri. Non a caso si dà praticamente per assodata
la fusione del nocciolo: ma da allora la situazione, sotto questo punto di vista, non si direbbe
migliorata.
Seconda freccia: pressione all’interno del reattore. Tanto per avere un punto di riferimento,
l’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare dice che la pressione nei reattori 5 e 6 (quelli in
“arresto freddo” e sicuri) è di 0, 009MPa g e di 0,005MPa g. Nei tre reattori in avaria le cifre sono:
0,371MPa g (urca!), -0,025MPa g (avete notato il segno “meno” che precede il numero?) e
0,029MPa g.
Le differenze sono come minimo considerevoli. Numeri come questi danno l’idea, come dire?, di
una situazione tutt’altro che stabilizzata. Ma la cosa più preoccupante, agli occhi di un profano
almeno, è la terza freccia. Indica la radioattività misurata all’interno degli edifici (macerie, ora)
che coprono i reattori.
Nei D/W, “dry well”, descrivibili come i pavimenti di cemento situati al di sotto dei reattori (su
quello del reattore 2 ora si trova con ogni probabilità almeno parte del nocciolo in meltdown) la
radioattività varia fra i 28,6 e i 40,5 Sievert/ora. L’ultimo dato si riferisce proprio al “dry well” del
reattore 2.
Non Micro, non Millisievert, dicevo. Sievert. Un Sievert corrisponde a 100 Rem. La “dose letale
50%”, ossia la quantità di radiazioni necessaria per uccidere il 50% della popolazione che vi è
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esposta, varia da 250 Rem a 450 Rem. Ossia un decimo della radioattività nell’edificio 2 – un
decimo! – basta per ammazzare.
Dall’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare (English version) i parametri relativi alla
centrale nucleare di Fukushima Daiichi rilevati il 29 marzo,i più recenti