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ALIMENTAZIONE ELETTRICA POMPE ANTINCENDIO

Ultimo aggiornamento: 15/02/2013

Scheda

Sistema di alimentazione
Le pompe antincendio sono considerate un servizio di sicurezza e, come tali, la loro
alimentazione deve giungere da una sorgente autonoma ed indipendente dall’alimentazione
ordinaria.

L’alimentazione elettrica del motore di una pompa antincendio può avvenire in tre differenti
modi:

Attraverso un collegamento alla rete pubblica di distribuzione;

Attraverso un collegamento ad una centrale di autoproduzione;

Attraverso un gruppo elettrogeno predisposto in modo che l’alimentazione


dell’impianto sia prioritaria rispetto alle altre utenze.

Norme di riferimento

Norma UNI EN 12845 “Installazioni fisse antincendio. Sistemi automatici a sprinkler.


Progettazione, installazione e manutenzione”;

Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua".

Legislazione

D.M. 22 gennaio 2008 - , n. 37 - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo


11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005,
recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all'interno degli edifici.

D.lgs 81/08 e s.m.i. “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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Direttive applicabili
Nessuna

Definizioni e interpretazioni
Pompe automatiche: Dispositivi atti a fornire portate e pressioni alle rete antincendio
prelevando acqua da un serbatoio, da vasca di accumulo o da rete idrica; sono comprese fra
queste anche le pompe di surpressione.

Pompe di surpressione: Dispositivi atti ad aumentare la pressione fornita dall’alimentazione


idrica qualora questa non sia sufficiente alle richieste.

Pompe di compensazione (o pilota): Pompa, normalmente di potenza ridotta, installata in


parallelo alla/e pompa/e di alimentazione, atta a mantenere in pressione l’impianto.

Pressostati: Dispositivi che trasformano la variazione di pressione nella rete in un consenso


all’avvio o alla fermata delle pompe.

Elettropompa: Pompa alimentata da motore elettrico.

Motopompa: Pompa alimentata da motore Diesel con avviamento automatico tramite


motore elettrico ausiliario.

Serbatoio: Contiene acqua in pressione allo scopo di ammortizzare i picchi di pressione che
si manifestano quando le pompe si avviano o si arrestano.

Gruppo di pompaggio (o gruppo pompa): Sistema per l’alimentazione idrica di reti


antincendio, costituito da:
Una o più elettropompe o motopompe di alimentazione;
Eventuale elettropompa di compensazione;
Quadro elettrico di comando e controllo;
Uno o più pressostati;
Uno o più serbatoi di acqua in pressione;
Accessori idraulici quali valvole, raccordi, collettori, etc.

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Tipologie di alimentazione idrica secondo UNI 12845


Alimentazione di tipo singolo quando il rifornimento idrico proviene da una delle seguenti
alternative:
un collegamento ad un acquedotto;
un collegamento ad un acquedotto con una o più pompe di
surpressione;
un serbatoio a pressione (soltanto nel caso di attività a basso rischio,
quali certe aree di scuole ed uffici o le prigioni, o attività a medio
rischio di gruppo 1, quali cementifici, caseifici, ospedali, alberghi,
ristoranti, centri elaborazione dati, etc.);
un serbatoio a gravità;
un serbatoio ad accumulo con una o più pompe;
una fonte inesauribile con una o più pompe.

Alimentazione superiore di tipo singolo, quando si hanno a disposizione rifornimenti idrici


che forniscono un più alto grado di affidabilità. Le possibilità sono le seguenti:
un tronco di acquedotto alimentato da entrambe le estremità, che si
attenga alle seguenti condizioni:
o ogni estremità deve essere in grado di soddisfare la pressione
e la portata richieste del sistema;
o deve essere alimentato da due o più sorgenti d'acqua;
o deve essere indipendente in qualsiasi punto su un singolo
tronco comune principale;
o se sono richieste pompe di surpressione, devono esserne
previste due o di più.

un serbatoio a gravità senza la pompa di surpressione, o un serbatoio


ad accumulo con due o più pompe, in cui il serbatoio si attiene alle
seguenti condizioni:
o il serbatoio deve essere di massima capacità;
o non ci deve essere possibilità di accesso per la luce o per corpi
estranei;
o deve essere usata l'acqua potabile;
o il serbatoio deve essere verniciato o protetto contro la
corrosione in modo da ridurre l'esigenza di svuotamento del
serbatoio per manutenzione a periodi non inferiori ai 10 anni.

una fonte inesauribile con due o più pompe.


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Alimentazione di tipo doppio, quando si hanno due alimentazioni idriche singole nelle quali
ogni alimentazione è indipendente dall'altra. Ognuna di queste alimentazioni deve essere
conforme a determinate caratteristiche di flusso e di pressione specificate all’articolo 7 della
norma UNI 12845. Può essere usata qualsiasi combinazione di alimentazioni singole
(alimentazioni idriche superiori comprese), con le seguenti limitazioni:
non deve essere usato più di un serbatoio a pressione per le attività a
rischio medio;
può essere usato un solo serbatoio del tipo a capienza ridotta.

Un’alimentazione di tipo combinato, quando è costituita da alimentazioni singole superiori


o doppie progettate per alimentare più di un sistema antincendio, come per esempio nel
caso delle installazioni combinate con un impianto a idranti e un impianto sprinkler. Le
alimentazioni combinate si devono attenere alle seguenti condizioni:
i sistemi devono essere completamente calcolati;
l’alimentazione deve essere in grado di assicurare una portata pari alla
somma delle portate massime di ogni singolo sistema, ipotizzando un
funzionamento simultaneo dei vari sistemi. La portata sarà riferita alla
pressione richiesta dal sistema più esigente;
la durata del rifornimento non deve essere inferiore a quella richiesta
per il sistema più esigente;
fra i rifornimenti idrici ed i sistemi di estinzione devono essere installati
doppi collegamenti idrici.

Installazione
L’impianto elettrico a bordo macchina di un gruppo di pompaggio antincendio è escluso
dall’ambito di applicazione del DM 37/08. La linea di alimentazione elettrica a valle del
contatore di energia sino al gruppo di pompaggio è considerata da alcuni oggetto del DM
37/08. Abbracciando detta ipotesi, occorre pertanto che sia installata da impresa abilitata alla
realizzazione degli impianti di cui all’art. 1 comma 2 del D.M. 37/08 se regolarmente iscritta
nel registro delle imprese (D.P.R. 7 dicembre 1995, n. 581 e successive modificazioni) o
nell'Albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8 agosto 1985, n. 443) e se
l'imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico da essi
preposto con atto formale, è in possesso dei requisiti professionali richiesti (articolo 4 del
D.M. 37/08).

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Necessità di progetto
In base a quanto indicato al punto “installazione”, il progetto è necessario per la linea di
alimentazione elettrica tra contatore di energia e gruppo di pompaggio antincendio.
Trattandosi di ambiente a maggior rischio in caso di incendio, il progetto deve essere redatto
da professionista iscritto ad albo.

Dichiarazione di conformità
In base a quanto indicato al punto “installazione”, sì, ai sensi del D.M. 37/08, per la linea di
alimentazione elettrica tra contatore di energia e gruppo di pompaggio antincendio.

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Norme di installazione

Protezione contro i contatti diretti

Isolamento delle parti attive;

Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici
orizzontali superiori a portata di mano il grado di protezione non deve essere inferiore
a IPXXD.

Protezione contro i contatti indiretti

L’alimentazione delle pompe antincendio è considerata normalmente un servizio di sicurezza


ed è pertanto fondamentale garantire la continuità di esercizio. Per la protezione contro i
contatti indiretti si raccomanda pertanto l’utilizzo di interruttori differenziali con Idn superiore o
uguale a 0,5 A e caratteristica del tipo insensibile ai disturbi o, meglio, con riarmo
automatico, allo scopo di evitare scatti intempestivi.

Protezione contro il sovraccarico

In conformità a quanto previsto dalla norma CEI 64-8 per i circuiti di sicurezza, la protezione
contro il sovraccarico può essere omessa. Deve invece essere garantita la protezione contro i
cortocircuiti.

Grado di protezione minimo

Idoneo all’ambiente di installazione. La vecchia norma UNI 9490, ora sostituita dalla norma
UNI 12845, richiedeva un grado di protezione IP54 per il quadro elettrico di comando e
controllo pompe.

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Tipo di posa condutture

Le condutture per l’alimentazione delle pompe antincendio, essendo servizi di sicurezza,


devono essere separate da quelle dell’alimentazione ordinaria.

L’alimentazione elettrica del gruppo di pompaggio deve essere derivata a monte


dell’interruttore generale dell’impianto elettrico.

I cavi che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) ai quadri di comando e
controllo delle pompe e ai dispositivi di segnalazione guasti devono essere protetti
meccanicamente (quindi posati entro tubi o canali protettivi) ed essere realizzati senza
giunzioni intermedie.

I cavi che vanno dalle sorgenti di energia (rete o gruppo elettrogeno) ai quadri di comando e
controllo delle pompe devono essere protetti contro il fuoco in modo che le pompe possano
continuare a funzionare anche durante un incendio. A tal fine è richiesto che la linea sia
posata all’esterno dell’edificio o, in alternativa, entro parti dell’edificio compartimentale REI
60 ed in cui il rischio di incendio sia trascurabile. La resistenza al fuoco della linea può
essere ottenuta anche mediante cavi resistenti al fuoco per costruzione (FTG10OM1 CEI 20-
45).

Sebbene non trovi ragione tecnica, secondo la norma UNI 12845 il cavo di alimentazione del
gruppo pompaggio antincendio deve essere dimensionato per una corrente pari a 1,5 volte
quella nominale del gruppo di pompaggio stesso.

Le linee che vanno dalle sorgenti di energia al quadro di comando degli altri dispositivi quali
pompa di compensazione, elementi riscaldanti, compressore, etc., se non costituiscono un
servizio di sicurezza, possono essere realizzate attraverso cavi e posa ordinari.

Esempi di cavi utilizzabili

I circuiti che alimentano impianti di estinzione incendi devono essere resistenti al fuoco.
Questo lo si può ottenere o con cavi, per loro caratteristiche resistenti al fuoco rispondenti
alla norma CEI 20-45, tipo FTG10(O)M 0,6/1 kV, oppure lo si può ottenere per caratteristiche

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di posa attraverso un cavo comune posto in cavidotto (ad esclusivo servizio dell’impianto)
con resistenza al fuoco REI 180.

Quadri elettrici

Il quadro di alimentazione del gruppo può essere del tipo ad uso domestico e similare,
rispondente alla norma CEI 23-51, se la corrente nominale Inq in entrata non è superiore ai
125 A, la tensione nominale non è superiore ai 440 V e la corrente di cortocircuito presunta
nel punto di installazione non supera i 10 kA oppure i 15kA quando il quadro è protetto
mediante dispositivo limitatore. Se le condizioni precedenti non sono verificate occorre
realizzare un quadro rispondente alla norma CEI 17-114. Oltre quanto sopra, per i quadri a
servizio degli impianti pompe antincendio è necessario osservare le prescrizioni riportate nel
seguito.

Quadro generale BT
Deve essere garantita l’alimentazione delle pompe antincendio anche quando il resto
dell’impianto è sezionato.
L’interruttore di alimentazione della pompa deve essere:

contrassegnato con un cartello riportante la dicitura “Alimentazione del motore della


pompa antincendio - non aprire in caso di incendio” scritta con lettere bianche su
sfondo rosso ed alte almeno 10 mm;

bloccato in posizione di chiuso;

ubicato in posizione protetta dall’incendio.

E’ altresì opportuno installare l’interruttore di alimentazione del gruppo di pompaggio in un


involucro a sé stante, preferibilmente all’esterno dell’attività protetta.

Quadro di comando e controllo elettropompe


I quadri di comando e controllo delle pompe sono solitamente forniti dal costruttore come
impianto a bordo macchina e devono:

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essere ubicati nello stesso locale compartimentato della pompa (ad eccezione che
per le pompe sommerse);

avviare automaticamente il motore della pompa quando ricevono il comando dai


pressostati e consentirne l’arresto solo manualmente;

consentire anche l’avviamento manuale del motore della pompa;

essere dotati di amperometro;

essere equipaggiati di contattori per il comando delle pompe in categoria AC-4


secondo norma CEI 17-50.

Inoltre devono monitorare le seguenti condizioni di funzionamento della pompa:

disponibilità alimentazione elettrica del motore su tutte le fasi;

richiesta avviamento pompa;

pompa in funzione;

mancato avviamento.

Alle condizioni sopra elencate devono corrispondere segnalazioni visive singole di colore
giallo ed una segnalazione acustica di almeno 75dB, sia nel locale pompe che in un locale
permanentemente presidiato. La segnalazione acustica deve poter essere tacitata e deve
essere previsto un dispositivo di prova per il controllo delle lampade di segnalazione.
In caso di pompe sommerse, sul quadro di controllo deve essere fissata una targhetta con le
caratteristiche della pompa.

Quadro di comando e controllo motopompe

Devono essere presenti entrambi i sistemi di avviamento, automatico e manuale e devono


essere fra loro indipendenti salvo il motore ausiliario e le batterie che possono essere
comuni ai due sistemi. Deve essere possibile avviare il motore diesel sia automaticamente,
al ricevimento di un segnale dai pressostati, che manualmente per mezzo di un pulsante di
comando sul quadro di comando della pompa. Deve essere possibile invece, interrompere il
motore diesel soltanto manualmente. I dispositivi di monitoraggio del motore non devono
causare l’arresto del motore stesso. La tensione fissata per le batterie e il motorino di
avviamento non deve essere inferiore ai 12 V.

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L’ausiliario deve essere alimentato da almeno due batterie di accumulatori indipendenti,


ognuna delle quali deve consentire, senza necessità di ricariche intermedie, 10 avviamenti
consecutivi.
Le due batterie devono essere legate da un sistema di commutazione automatica, fatto in
modo tale che ad ogni tentativo non riuscito di avvio, il motore di avviamento venga
commutato in maniera automatica sull’altra.
Ogni batteria deve essere mantenuta in carica da un caricabatterie in forma indipendente in
modo tale che la rimozione di un caricatore, consenta il funzionamento dell’altro.

Illuminazione di sicurezza

Deve essere previsto un sistema di illuminazione che garantisca almeno 50 lux, anche in
assenza di alimentazione di rete, per il tempo necessario alle verifiche sull’unità di
pompaggio in caso di incendio per almeno 15 minuti.

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Prescrizioni particolari
Alimentazione elettrica

L’alimentazione elettrica da realizzare dipende dal tipo di alimentazione idrica prevista per
l’impianto.

Alimentazione idrica di tipo singolo

L’alimentazione per le elettropompe deve avvenire tramite una o più linee ad esclusivo
servizio dell’impianto, collegate in modo che l’energia sia disponibile anche se tutti gli
interruttori della restante rete di distribuzione sono aperti. Occorre cioè derivare
l’alimentazione elettrica delle pompe antincendio a monte dell’interruttore generale
dell’impianto elettrico. Per gli impianti elettrici alimentati in media tensione, per interruttore
generale dell’impianto elettrico si intende quello in bassa tensione.

Alimentazione idrica di tipo singolo superiore, doppio o combinato

Diversamente da quanto previsto dalla vecchia norma UNI 9490 che, per alimentazione
idrica di tipo superiore, ammetteva l’uso di 2 elettropompe di cui una alimentata dalla rete e
l’altra da gruppo elettrogeno, la nuova norma UNI 12845 richiede di affiancare
all’elettropompa una motopompa. L’alimentazione dell’elettropompa deve essere effettuata
analogamente a quanto indicato per alimentazione idrica di tipo singolo, mentre la
motopompa, per il suo funzionamento, deve dipendere solo dal motore termico e dalle
relative batterie.

Comando di emergenza

Nel caso in cui l’impianto sia dotato di comando di emergenza, la sua azione non deve
interrompere l’alimentazione verso le elettropompe antincendio.

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Verifiche

Le verifiche da effettuare sulle alimentazioni elettriche delle pompe antincendio come servizi
di sicurezza, sono le stesse previste per gli impianti ordinari, non essendoci al riguardo
norme specifiche.

Le verifiche sugli impianti elettrici, in accordo alle prescrizioni della norma CEI 64-8/6,
devono essere effettuate da persone esperte e competenti in lavori di verifica. Le verifiche si
suddividono in verifiche iniziali e verifiche periodiche.

I risultati delle verifiche devono essere registrati su appositi moduli facenti parte della
documentazione necessaria per le operazioni di manutenzione.

Iniziali

Esame a vista;

Verifica della continuità dei conduttori di protezione e dei collegamenti equipotenziali


principali e supplementari;

Misura della resistenza di isolamento dell’impianto elettrico;

Verifica della protezione per separazione nel caso di circuiti SELV o PELV e nel caso
di separazione elettrica;

protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione (verifica del


funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale/ misura
dell’impedenza dell’anello di guasto nel sistema TN);

Prove di funzionamento;

Misura della resistenza dell’impianto di terra.

Periodiche

La verifica periodica dell’impianto, prevista ai sensi del D.lgs 81/08, art. 86, segue, in linea di
principio, le disposizioni date per la verifiche iniziali. La verifica deve essere effettuata allo
scopo di determinare se l’impianto o sue parti, non si sia deteriorato in modo tale da non
renderne sicuro l’uso. La periodicità delle verifiche è in funzione delle caratteristiche
dell’impianto, dal suo uso e dalle condizioni ambientali; in ogni caso, in accordo alla norma

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CEI 64-8, deve essere effettuata almeno ogni 2 anni, trattandosi di un ambiente a maggior
rischio in caso di incendio.
Inoltre, in presenza di lavoratori dipendenti o ad essi equiparati, ai sensi del D.P.R. 462 del
2001, l’impianto di terra per la protezione contro i contatti indiretti e l’eventuale impianto di
terra contro le scariche atmosferiche, devono essere sottoposti a verifica periodica ogni 2
anni, a decorrere dalla data di denuncia degli stessi ai rispettivi enti incaricati. Tale verifica
deve essere effettuata dall’ ASL/ARPA o da appositi organismi abilitati.

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