Come possono i motori asincroni alimentare un cortocircuito? E come si calcola il loro
contributo?
Risponde admin
In effetti il cortocircuito esclude l'asincrono dall'alimentazione. Ma il campo
magnetico rotante presente non pu� scomparire all'improvviso ed il flusso tende a rimanere costante. Affinch� ci� succeda, negli avvolgimenti di rotore si sviluppa una corrente continua ed il rotore diventa come quello di una macchina sincrona. La corrente continua si smorza esponenzialmente e con essa il flusso, ma durante questa fase transitoria, sono indotte nei circuiti statorici delle correnti che sono quelle che alimentano il cortocircuito. E' sempre bene, nella considerazione fisica dei fenomeni, pensare in termini di energia, ricordando che la variazione delle energie interne di un sistema, non pu� avvenire in un tempo nullo. Quindi se il sistema fisico non riceve pi� energia dall'esterno, o conserva l'energia ricevuta se non ha perdite di alcun tipo, o la trasforma in energia termica con la costante di tempo che lo caratterizza. L'energia immagazzinata da un asincrono, oltre all'energia cinetica comprende l'energia magnetica del campo rotante, le quali costituiscono una delle sorgenti di alimentazione del cortocircuito. Nella pratica impiantistica, anche se la valutazione precisa dell'alimentazione di un cortocircuito da parte dei motori � difficoltosa, interessa l'ordine di grandezza. Generalmente si assume che il contributo di un motore alla corrente di cortocircuito sia pari a quattro volte la sua corrente nominale se in bassa tensione, di cinque volte se il motore � in media.