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il grande libro dei

GATTI
MILENA BAND BRUNETTI

il gr ande libro dei

GATTI
L’autrice desidera ringraziare Francesca Balestreri. Il suo aiuto, prezioso e costante,
ha reso possibile il progetto e la stesura di questo libro.
Si ringrazia inoltre la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Feline) per l’aiuto e le informazioni fornite.

Fotografie di Bob Schwartz, Excalibur, Milano, ad eccezione delle seguenti, di © shutterstock: pp. 40, 41, 131.
Disegni di Elena Ercole

Avvertenza
Il contenuto di questo libro ha valore informativo. La scelta e la prescrizione di una terapia spettano al veterinario
curante, che solo può valutarne l’opportunità e gli eventuali rischi collaterali. I suggerimenti contenuti in questo
volume hanno carattere informativo e non terapeutico. L’Editore declina ogni responsabilità per qualsiasi uso
improprio del testo.

Foto di copertina: © Kevin Vandenberghe / Getty Images

Per informazioni e segnalazioni: info.devecchi@giunti.it

www.giunti.it

© 2019 Giunti Editore S.p.A.


Via Bolognese 165 – 50139 Firenze – Italia
Piazza Virgilio 4 – 20123 Milano – Italia

ISBN: 9788841217726

Prima edizione digitale: ottobre 2019


Sommario

Introduzione 7
Le origini e la storia 9
La morfologia 12
Il carattere e il comportamento 23
La riproduzione 25
La scelta, l’acquisto e la vita con il gatto 29
L’alimentazione 34
La salute 36

LE RAZZE
Gatti a pelo lungo 42
Gatti a pelo semilungo 48
Gatti a pelo corto 74
Siamesi e orientali 148

Glossario 158
Indice delle razze 159

Sommario
5
introduzione

d efinire il gatto è quasi impossibile:


dolcissimo con chi ama e feroce
con le sue prede; pigro e dormiglione
quasi in ogni città si tengono periodica-
mente esposizioni dedicate ai gatti; non
solo, ai gatti sempre di più sono dedicati
una cassettina per risolvere il problema
dei suoi bisogni. a ciò si aggiunga che
il gatto mangia pasti frugali, sa far com-
tanto quanto scattante e ferino; tra- libri, riviste specializzate, gadget e nin- pagnia a chi è in casa e, nello stesso
boccante d’amore e nello stesso tempo noli vari. tempo, tollera le assenze del padrone.
individualista e gelosissimo della sua un tempo surclassato dal cane come tutto questo non significa, ovviamente,
indipendenza; ma proprio questa sua animale da compagnia, il gatto sta con- che la decisione di accoglierlo in fami-
natura, misteriosa e duplice, contribu- quistando un posto sempre più impor- glia debba essere presa alla leggera, senza
isce da sempre a creare il suo fascino e tante nelle nostre case; è infatti un com- aver attentamente valutato se sapremo
la sua leggenda. Già da molto tempo i pagno ideale, è allegro, riservato, pulito, essere dei buoni padroni e se gli potremo
Paesi anglosassoni riconoscono al gatto indipendente e giocherellone. Ha poche offrire le migliori condizioni di vita.
una grande importanza; l’inghilterra fu esigenze ed è poco impegnativo: in ogni Questo libro vuole essere un aiuto per
la prima a organizzare le mostre feline, casa c’è spazio sufficiente per lui e basta chi desidera avvicinarsi ai gatti, of-
ma ormai sono anni che negli altri Pa- frendo nozioni basilari e suggerendo
esi l’interesse per i gatti è diventato tutte le indicazioni necessarie per una
sempre più forte. scelta nel mondo delle razze che, non
Come conseguenza sono sorte dimentichiamolo, è in continua e rapida
molte associazioni feline e evoluzione.

introduzione
7
8 introduzione
Le origini e la storia

i l gatto appartiene alla famiglia dei


Felidi, animali carnivori che, pur va-
riando per morfologia da specie a specie,
L’EVOLUZIONE DEI GATTI

(65 milioni di anni fa)


mantengono una forte somiglianza nella

PALEOCENE
forma del corpo. Gli antenati più remoti
MIACIDI
sono i miacidi, vissuti nel periodo del
Paleocene (circa 65 milioni di anni fa) e
dai quali si svilupparono tutti i carnivori;
i miacidi erano di dimensioni ridotte ma

(53 milioni di anni fa)


possedevano una struttura che permet-

EOCENE
teva loro di essere formidabili predatori.
i primissimi Felini (Felis) comparvero,
dopo lenti e innumerevoli passaggi, nel dinictis

Pleistocene (circa 600.000 anni fa); fu

(34 milioni di anni fa)


in quella era che si differenziarono dai

OLIGOCENE
Panthera, famiglia che comprende il le-
one, la tigre, il leopardo e il giaguaro, Il gatto, selvatico o casalingo e raffinato, porta dentro
di sé l’impronta del predatore solitario e spietato, ed è
e dagli Acynonix, che comprendono il talmente a suo agio in questo ruolo da saperlo vivere proailurus
ghepardo. da allora si diffusero in tutto anche come un gioco
il globo (eccetto l’australia, dove fu in-
(23 milioni di anni fa)
MIOCENE

trodotto dai coloni) e trovarono ovun- getti preferiti. in compenso, presso molte
acinonyx
que cibo e habitat adatto. civiltà storiche il gatto ha impersonato (ghepardo)
nell’antico continente gli antenati più una divinità, mentre in altre è stato asso-
vicini del gatto furono il Felis silvestris ciato al concetto di fertilità e di fecondità pseudaelurus

(Gatto selvatico comune), il Felis silve- oppure è diventato il simbolo, positivo o


(10 milioni di anni fa)

stris Libyca (Gatto selvatico africano) e negativo, della sensualità. Per questo, e
PLIOCENE

il Felis Margarita (Gatto delle sabbie). non solo per la sua eleganza e bellezza, FELIS panthera
non è possibile stabilire con precisione il la sua immagine è, ed è stata, uno dei
momento in cui il gatto, o almeno uno di soggetti prediletti per amuleti e gioielli.
questi felini, divenne domestico. Sicura-
mente, a causa della sua indole selvaggia
(600.000 anni fa)
PLEISTOCENE

e del suo bisogno di libertà, entrò tardi L’antiCo eGitto


GATTI
nella casa dell’uomo; infatti nei graffiti Le prime testimonianze scritte e icono- MODERNI
preistorici non lo si vede mai rappresen- grafiche sul gatto sono egiziane e risal-
tato, benché gli animali fossero tra i sog- gono all’incirca al 2130 a.C.

Le oriGini e La Storia
9
UNA LEGGENDA soprattutto gli animali dotati di aggres-
sività e di grossa mole, in quanto simboli
Una leggenda narra che Noè caricò sull’Arca un maschio e una femmina di potenza. inoltre i romani ritenevano
di ciascuna specie di animali, tra i quali c’era anche una coppia di topi. il gatto un animale troppo indipendente
Durante il Diluvio si accorse che questi si riproducevano troppo e troppo in fretta,
per occuparsene con attenzione, anche
mettendo in serio pericolo le scorte alimentari, per cui, preoccupato, si rivolse
se, in seguito alle loro conquiste, non
al Signore, che lo invitò ad accarezzare tre volte la testa del leone. Noè lo fece e
mancarono di diffonderlo in tutta l’eu-
il re della foresta starnutì: dalle sue narici nacque la prima coppia di gatti, che si
mise subito al lavoro eliminando i famelici roditori. ropa: del resto, lo sviluppo dell’agricol-
tura rendeva necessaria la presenza di
animali capaci di difendere le derrate
in origine in egitto il gatto era un ani- il gatto venne anche rappresentato in alimentari e i granai dalla minaccia dei
male selvatico che viveva ai bordi del molti e pregevoli affreschi, ma soprat- soliti roditori.
delta del nilo, cacciando uccelli, topi e tutto in splendide, “modernissime” sta-
serpenti. Ben presto gli egiziani si resero tue dalle linee essenziali e purissime.
conto che questo felino poteva diven- iL medioeVo
tare un valido alleato per la caccia e lo Con l’affermarsi del primo cristiane-
sterminio dei topi che, in concomitanza L’antiCa GreCia simo, intorno all’Viii secolo, si diffuse
allo straripamento del nilo, invadevano Quando ancora era vietata l’espor- l’uso di separare il bene dal male non
tutti gli anni i campi e i granai. Fu prin- tazione dei gatti dall’egitto, pare che solo nell’ambito etico-religioso riguar-
cipalmente per questo motivo che co- alcuni mercanti macedoni e fenici riu- dante l’uomo, ma anche nel regno ani-
minciò a essere addomesticato. in egitto scissero a contrabbandarne alcune cop- male. il gatto, insieme con altri animali
non fu solo amato per la sua utilità, ma pie e a portarle in Grecia. inizialmente (rospo, topo, serpente ecc.) fu bollato
fu anche adorato come emblema e come non vennero considerati animali utili come manifestazione del diavolo a causa
personificazione degli dei. in particolare ma solo da compagnia, perché i Greci del suo comportamento indipendente e
impersonava il dio osiride che, quando erano soliti adoperare le donnole per la lascivo (basti pensare al trambusto che
non voleva essere riconosciuto, amava caccia ai roditori; ben presto, tuttavia, i fanno i gatti in amore) e della sua abi-
trasformarsi in un gatto, e la dea Bastet, gatti le soppiantarono in questo privile- tudine di cacciare prevalentemente di
benefattrice dal corpo di donna e testa di gio della caccia domestica perché, a dif- notte. Fu così che il gatto, fino al xiv
gatta. non c’era uomo o donna che non ferenza delle donnole, non attaccavano secolo d.C., divenne uno degli animali
possedesse un amuleto della dea Bast gli animali da cortile. più chiacchierati e perseguitati.
o Bastet, protettrice della casa e della Le uniche testimonianze che abbiamo La persecuzione si estese anche a co-
fertilità, guardiana della salute e perso- del gatto in Grecia sono alcune cita- loro che per loro sfortuna avevano buon
nificazione della luce e del calore, che, zioni negli scritti di erodoto, aristofane cuore e si prendevano cura di lui. in
con tutto ciò, era ovviamente la divinità e Callimaco, la decorazione pittorica di genere erano donne, alle quali a volte
più amata dal popolo. in egitto venne un vaso e un bassorilievo della batta- veniva attribuito il ruolo di streghe
severamente proibita l’esportazione dei glia di maratona (V secolo a.C.) dove semplicemente perché possedevano
gatti, reputati esseri divini, perciò questi si vede un gatto raffigurato nell’atto di un gatto nero! Per avere conferma di
animali non potevano in alcun modo e affrontare un cane. ciò è sufficiente sfogliare le cronache
per nessun motivo lasciare il Paese; poi del tempo che raccontano dei processi:
l’avvento della dinastia dei tolomei e, le poverette, messe sotto tortura, tra
successivamente, l’abolizione dei culti L’imPero romano tante altre cose confessavano “sponta-
pagani voluta da teodosio fecero per- roma conobbe il gatto con molti anni neamente” anche di essersi congiunte
dere al gatto il ruolo “divino” e la sua di ritardo rispetto alla Grecia perché carnalmente con un grosso gatto nero,
posizione d’alto privilegio. nell’impero erano apprezzati e ammirati incarnazione di Belzebù.

10 Le oriGini e La Storia
È solo verso la fine di questo periodo inoltre monasteri e conventi ebbero che, finalmente, abbandonò gli ultimi
“oscuro” che cominciarono a compa- l’obbligo di tenerne almeno una coppia pregiudizi. del gatto furono apprezzate,
rire, anche nelle arti figurative e negli per eliminare i topi. oltre alle qualità di cacciatore, la bel-
affreschi, immagini di gatti in ambiente nell’arte venne sempre più spesso raf- lezza e l’eleganza, e lo furono così tanto
familiare. Passerà invece ancora molto figurato in quadri di soggetto familiare, da far organizzare nel 1871, al Cristal
tempo prima che i gatti vengano rap- intimo, insieme agli altri membri della Palace di Londra, la prima mostra felina.
presentati anche nei dipinti a carattere casa e con le donne. negli anni successivi le mostre si susse-
religioso. guirono in tutta europa e in america, e
nacquero le prime associazioni feline; da
daLL’iLLuminiSmo allora l’interesse verso il gatto è aumen-
iL rinaSCimento aL Giorno d’oGGi tato di giorno in giorno.
Le persecuzioni medievali resero sicura- tra la fine del xvii e l’inizio del xviii La Prima guerra mondiale causò un ar-
mente difficile la vita dei gatti, aiutando secolo il gatto la popolazione felina resto delle attività nel campo delle mo-
invece i ratti a proliferare in modo ab- crebbe in tutta europa, dove ormai era stre feline e le stesse razze riconosciute
norme, snaturando così l’equilibrio eco- accettato con simpatia e benevolenza, scomparvero quasi del tutto. dal 1920
logico e favorendo la trasmissione delle tanto che si iniziò a inserirlo nelle fa- al 1938 si ebbe una ripresa, che però
malattie all’uomo e, in particolare, le vole e nei racconti dove è descritto il venne nuovamente interrotta dalla Se-
epidemie di peste. Questi eventi disa- suo carattere furbo e indipendente, sim- conda guerra mondiale; nel dopoguerra
strosi però contribuirono a rivalutare patico e accattivante. si ricominciò a occuparsi dei nostri
i felini domestici che, se non vennero nel Settecento l’avvento dell’illumini- amici con un lungo e vasto lavoro di
considerati con la stessa benevolenza smo permise il superamento d’ogni tipo ricostruzione delle razze.
riservata agli altri animali domestici, di superstizione: fu il “secolo dei lumi”,
furono perlomeno apprezzati per la loro il trionfo della ragione. La diffusione di La storia del gatto è alquanto singolare:
abilità nella caccia. questo movimento filosofico/ideologico adorato e divinizzato dagli egizi, quasi
nel primo rinascimento il gatto venne in quasi tutti gli ambienti culturali d’eu- ignorato nell’antica Grecia e nell’im-
scarsamente raffigurato nei dipinti re- ropa permise all’uomo di liberarsi dal pero romano, bollato come animale
ligiosi perché risentiva ancora della fanatismo religioso e, di riflesso, permise maligno e perseguitato durante tutto il
pessima fama medievale che lo voleva a al gatto di riacquistare dignità e libertà. medioevo, è stato gradatamente riva-
stretto contatto con il maligno e un’arte ma il “secolo del gatto” fu l’ottocento: lutato, seguendo di pari passo la storia
essenzialmente simbolica non poteva gli scrittori romantici fecero del gatto il dell’uomo, fino a ottenere un pieno suc-
che rifuggire da tutto questo; troviamo loro emblema e divennero i suoi più ap- cesso e comunque un’ampia fama per le
allora il gatto solo marginalmente, in al- passionati estimatori, influenzando così sue doti e qualità, solo in epoca recente,
cuni dipinti in cui venne rappresentato anche i sentimenti della gente comune moderna o addirittura contemporanea.
in atteggiamenti propri della sua specie,
senza mai essere vicino o a contatto con IL GATTO E LE DONNE
l’uomo.
Verso la fine del rinascimento si assi- La donna e il gatto sono legati nella storia da un vincolo inscindibile. Nelle varie
stette a una rivalutazione generale degli epoche il gatto ha avuto nella donna la sua più preziosa alleata: lo ha difeso
animali che ne favorì lo studio “scienti- a rischio della sua stessa vita durante il Medioevo, ha condiviso con lui il focolare
di casa e lo ha accettato e amato, senza riserve, per la sua forte personalità e voglia
fico” e permise di aumentare, rispetto al
di libertà. Inoltre è sempre esistito un parallelo tra la condizione femminile e il gatto;
passato, le conoscenze circa il loro ruolo
uniti nella buona e nella cattiva sorte, gatto e donna non si sono mai separati: alla
e comportamento. il gatto entrò a far persecuzione dei gatti è corrisposta la persecuzione delle streghe, e l’ascesa
parte della vita familiare non solo come e rivalutazione del ruolo della donna ha coinciso con la rivalutazione del gatto.
animale utile ma anche da compagnia;

Le oriGini e La Storia
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La morfologia

SCHEDA INFORMATIVA
denominazione Felis domesticus peso dai 2 ai 5 kg
scientifica della specie (con punte fino ai 10 o 12 kg)
classificazione classe: Mammiferi dati fisiologici temperatura corporea: 38.5-39 °C
scientifica ordine: Carnivori battiti cardiaci: 110-140 al minuto
sottordine: Fissipedi durata della gravidanza da 55 a 69 giorni
famiglia: Felidi
durata dell’allattamento 2 mesi
genere: Felis
origini discende dai gatti africani, incrociati
maturità sessuale intorno ai 6 mesi
con altre specie selvatiche e dell’Asia
longevità 15 anni di media
dimensioni lunghezza media adulti: 50 cm più
(con punte dagli 8 ai 20 anni)
30 cm di coda
altezza media adulti: 30 cm circa

punta delle orecchie base


orecchie
dorso della coda
fronte
estremità della coda
spina dorsale

sopracciglia coda
lobo
dell’orecchio

occhi collo,
nuca, collare

stop
naso

fianco
cuscinetti dei baffi

mento
zigomi

coscia
guance
petto

scapola

ventre
cuscinetti
zampe anteriori zampe posteriori

piedi anteriori piedi posteriori


(5 dita) (4 dita)

12 La morFoLoGia
Lo SCHeLetro e i muSCoLi
Lo scheletro del gatto è composto da quasi 300 ossa. Le caratteristiche dell’apparato locomotore sono tutte orientate all’estrema
agilità, flessibilità e dinamismo. La spina dorsale è flessibile, la coda si può muo-
vere in tutte le direzioni, le scapole sono libere e le clavicole sono molto piccole.

cavità orbitale

scatola cranica
7 vertebre cervicali

7 vertebre lombari
20-24 vertebre coccigee
13 vertebre toraciche

mandibola
sacro

scapola
bacino
clavicola

femore

omero

fibula

tarso
ulna patella
radio
tibia
metatarso

costole

falangi sterno
canini premolari

nella testa si evidenziano senz’altro le forti ma-


scelle con i potentissimi muscoli e i denti molto
sviluppati, anche se il gatto non mastica e non
molari mascella
tritura il cibo ma lo inghiotte in piccoli pezzi.
i denti sono 30, suddivisi in 16 nella mascella supe-
riore e 14 in quella inferiore. Per la caccia e il com-
incisivi
battimento i più importanti sono i quattro canini,
molto aguzzi e inclinati all’interno così da rendere
impossibile la fuga alle prede una volta azzannate.
i dentini da latte spuntano a un paio di settimane
dalla nascita e sono sostituiti da quelli permanenti
verso il settimo o l’ottavo mese. mandibola premolari

La morFoLoGia
13
facciali caudali

mascellare

dorsale
deltoide trapezio
orbitale
glutei

sartorio

bicipite femorale
tricipiti

gastrocnemio

estensori digitali

pettorali
addominali
obliqui

Gli arti sono anch’essi agili e potenti; il gatto cammina appoggiando a terra i tore, è la minore presenza dei tradizionali
più potenti quelli posteriori in grado di soffici ed elastici cuscinetti, che gli con- tendini e legamenti che lo collegano allo
imprimere spinte forti e velocissime, più sentono l’andatura morbida e silenziosis- scheletro. Questi sono sostituiti da fasci
elastici quelli anteriori adatti a svolgere sima che tutti conoscono. di piccoli muscoli in grado di stirarsi e
un ruolo di timone e di ammortizza- La caratteristica principale dell’apparato allungarsi molto più
tore nelle rapide accelerazioni verso la muscolare, nell’insieme molto potente di un comune ten-
preda. Gli arti anteriori, dotati di cinque e sviluppato, cosa normale in un preda- dine.
dita di cui uno alto come uno sperone,
hanno unghie molto affilate e retrattili,
dovendo svolgere anche l’importantis-
simo compito di piombare per primi sulla
preda, bloccandola nella morsa delle un-
ghie. L’arto posteriore, fornito di quattro
dita, è anch’esso dotato di unghie for-
tissime, che però hanno soprattutto il
compito di aumentare la presa quando il
gatto si muove su terreni ripidi (il tronco
di un albero, per esempio) in salita. La
mobilità dell’arto posteriore è molto più
limitata rispetto a quella dell’arto ante-
riore, proprio perché ha un compito pre-
valentemente propulsivo. normalmente

14 La morFoLoGia
GLi oCCHi sforescenza degli occhi del gatto. L’iride
inoltre può dilatare o contrarre la pu-
il senso più importante del gatto è la vi- pilla a seconda dell’intensità della luce.
sta: i suoi occhi sono in grado di vedere a il gatto si protegge così dalla luce del
grandissima distanza, riuscendo a cogliere sole restringendo la pupilla fino a farla
movimenti anche minimi e rapidissimi. diventare una fessura verticale appena
La vista del gatto, inoltre, è perfetta di visibile.
giorno e buona di notte; le cellule iri- Gli occhi del gatto non vedono bene sol-
descenti del tessuto che riveste la parte tanto a distanza molto ravvicinata, dove
posteriore della retina, infatti, possono vengono sostituiti dalle vibrisse e dall’ol-
amplificare la scarsa luce notturna fino a fatto. Pare inoltre che non abbiano una Non esistono espressioni uguali a quelle degli occhi
del gatto. Ogni sguardo, in ogni momento, dice
40 o 50 volte. Questo tessuto, chiamato buona capacità di percepire le distanze e qualcosa di diverso e misterioso, difficile da capire
tapetum lucidum, è il responsabile della fo- la profondità del campo visivo. e da esprimere a parole

palpebra superiore
corpo ciliare

camera posteriore

buio o luce scarsa

retina

iride

cristallino

luce normale

cornea nervo ottico

retina

luce intensa palpebra inferiore camera anteriore

iL naSo primario alla caccia è visivo) sia ai fini viene stimolato quando le sostanze pre-
il naso del gatto, umido e fresco, nero o della vita sessuale. determinanti a questo senti nell’aria o nel cibo vengono rac-
rosa a seconda della pigmentazione della proposito sono i recettori diffusi sia nel colte dalla lingua e spinte verso il palato.
pelle dell’animale, è l’organo dell’olfatto. naso sia nella bocca e sulla lingua, ma È tipica l’espressione dei gatti che, con
L’odore, al pari del gusto, è determinante anche un altro piccolo organo, chiamato il labbro leggermente alzato e il naso
nell’identificazione e nell’ispezione delle “di Jacobson” o organo vomeronasale, rivolto verso l’alto, annusano l’aria, fa-
sostanze, sia ai fini dell’alimentazione costituito da una minuscola sacca col- cendola passare appunto sul palato dove
(anche se è dimostrato che lo stimolo legata al palato. L’organo di Jacobson agisce l’organo in questione.

La morFoLoGia
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i BaFFi oggetti intorno al gatto e sono in grado Le oreCCHie
di percepire persino le correnti d’aria
i baffi, o vibrisse, sono in grado di perce- provocate dallo spostamento di animali L’udito del gatto è molto sensibile e gli
pire ogni più piccolo tocco, pressione o anche molto piccoli. La perdita delle vi- permette di percepire anche gli ultra-
vibrazione: quando gli occhi non possono brisse, o una loro recisione, impedisce gli suoni, cioè le vibrazioni sonore ad alta
vedere, al buio completo o nelle esplora- agili e precisi movimenti del gatto e ne frequenza. La posizione eretta e le ampie
zioni microscopiche e molto ravvicinate, compromette la sua abituale capacità di dimensioni delle orecchie permettono al
le vibrisse funzionano come radar per passare con sicurezza attraverso ostacoli gatto di captare ogni singolo rumore an-
accertare la presenza e la natura degli molto ravvicinati o pericolosi. che se, dato il suo carattere, utilizza l’udito
a suo piacere e convenienza, orientando
naso-tartufo dove vuole la sua attenzione. in com-
canna nasale narice penso, da vecchi, i gatti di solito tendono
zona di impianto a diventare sordi, ma compensano questa
delle vibrisse baffi
deficienza usando la vista e l’olfatto. La
sordità è anche un incidente assai fre-
quente nei cuccioli, legata a eventi trau-
matici occorsi nella primissima infanzia.
a volte può essere difficile riconoscere
un gatto sordo perché, proprio grazie alla
vista, all’olfatto e all’uso delle vibrisse,
mento
riesce a comportarsi quasi come un gatto
normale. La sordità accertabile, dopo il
cuscinetti dei baffi
quinto giorno dalla nascita, è piuttosto
frequente nei gatti dal mantello bianco
e dagli occhi azzurri.

padiglione auricolare cranio

martelletto

incudine

nervo
uditivo

vestibolo

Se avvicinate una mano al muso del gatto e lo osservate attentamente, scoprirete che il gatto cercherà di toccarvi
con i suoi baffi, sporgendoli in avanti. Di profilo, infatti, appare evidente come i baffi circoscrivano una ristretta area
attorno alla sua zona più delicata, il naso. In questa zona il gatto non vede bene e si muove sempre con la massima canale
attenzione e prudenza, sfiorando tutto con le sue sensibilissime vibrisse uditivo membrana timpanica staffa coclea

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