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Esempio di prova parziale

10 maggio 2018

1 Domanda 1
Vero o falso? Motivate - brevemente ma accuratamente - la vostra risposta, facendo riferi-
mento alla teoria rilevante. Risposte non adeguatamente argomentate o prive di riferimento
all’intuizione economica riceveranno un punteggio nullo.

(a) Se il disavanzo primario è positivo, cossichè la spesa pubblica è più elevata dalle tasse,
e il tasso di crescita dall’economia è minore del tasso di interesse, allora la dinamica
del rapporto debito/ Pil si evolve lungo un sentiero insostenibile e, quindi, non esiste
un livello stazionario di b̄ minore di +∞.
Il livello stazionario del rapporto debito/ Pil, bt = Bt /Yt , è un valore che rimane
costante nel tempo, cossichè bt = b̄ ∀t. Sostituendo bt−1 = bt = b̄ nell’equazione della
dinamica del rapporto debito/Pil, bt = (1 + r − g)bt−1 + d, otteniamo:

d
b̄ = .
g−r

Se d > 0 e g < r, allora b̄ < 0 e, quindi, il livello stazionario del rapporto debito/ Pil
esiste ed è minore di +∞. Ad esempio, se d = 5%, g = 0.01 e r = 0.03, il livello
stazionario del rapporto debito/ Pil è:

0.05
b̄ = = −2.5.
0.01 − 0.03

Sotto questi valori dei parametri d, g e r, è il rapporto debito/ Pil - bt - quello che tende
a +∞ (non il livello stazionario) per qualunque valore iniziale b0 > b̄. L’affermazione
è, quindi, falsa.

1
(b) Partendo da una situazione di equilibrio con pareggio di bilancio commerciale, un incre-
mento della spesa pubblica fa aumentare meno il reddito di equilibrio in una economia
aperta rispetto una economia chiusa e genera sicuramente un disavanzo commerciale.
Se, nella situazione di partenza, il bilancio commerciale è uguale a 0, allora ci troviamo
al punto ‘0’ della figura 1, dove la retta DD blu si incrocia con la retta ZZ blu e
con la linea di 450 (retta della produzione). Un incremento della spesa pubblica G
fa aumentare la domanda interna e sposta verso l’alto sia DD che ZZ dello stesso
ammontare. Siccome DD ha più pendenza che ZZ, il moltiplicatore è più alto e l’effetto
sulla produzione è maggiore in economia chiusa che in economia aperta (il motivo è
che in economia aperta parte dell’incremento della domanda aggregata va all’acquisto
di beni prodotti all’estero e non fa aumentare la produzione nazionale). Nel panello
inferiore, la retta NX non si sposta. In corrispondenza col nuovo livello di reddito di
equilibrio Y 0 > YT B , N X < 0 e, quindi, c’è un disavanzo commerciale. L’affermazione
è, quindi, vera.

2 Domanda 2
Considerate che nel mondo ci siano solo due paesi - l’economia domestica (paese D) e l’estero
(paese F) - che operano in un regime di economia aperta con tassi di cambio flessibili.
Entrambe economie sono descritte dalle seguenti equazioni:

C = c0 + c1 Y d
Y d = Y − T̄
I = d1 Y − d2 i
N X = Y ∗ − qY − λE
G = Ḡ.

dove c0 , c1 , d1 , d2 , q, λ > 0 e 1 − c1 − d1 + q < 1. Utilizzando la coppia di grafici ‘IS-LM di


economia aperta - parità dei tassi di interesse’, rappresentate l’equilibrio iniziale indicandolo
con il numero ‘0’. In questo equilibrio, i partecipanti ai mercati finanziari si attendono
inizialmente che il cambio verrà mantenuto al livello E e = Ē.

(a) Qual’è l’effetto di una riduzione del tasso di interesse nel paese F pari a ∆i∗ = −1% sul
reddito di equilibrio domestico? Spiegate come cambia la composizione della domanda
nazionale e l’effetto sui prezzi delle azioni domestiche.
Risposta: Una riduzione del tasso di interesse ∆i∗ = −1% sposta la retta LM del

2
Figure 1: Equilibrio nel mercato dei beni (panello sopra) ed esportazioni nette (panello sotto) in seguito a
un incremento della spesa pubblica in un modello IS-LM di economia aperta.

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Figure 2: In seguito ad una riduzione del tasso di interesse nel paese F, la domanda interna di F e la sua
produzione incrementa e il tasso di cambio (dal punto di vista estero) diminuisce.

paese F verso il basso. Il nuovo equilibrio nel paese F corrisponde con il punto ‘1’ della
figura 2: il reddito è maggiore (panello di sinistra) e, in corrispondenza col tasso di
interesse minore, il tasso di cambio di equilibrio è anch’esso minore1 (panello di destra).
Se ci sono solo due economie nel mondo, dal punto di vista dell’economia domestica,
il tasso di interesse estero è più basso e il reddito estero più alto. Nel paese D, un i∗
minore sposta la retta della parità dei tassi di interesse domestica a destra e, a parità
del tasso di interesse domestico, il tasso di cambio si apprezza (E aumenta nel panello
di destra della figura 3).
Ci sono due forze opposte che hanno un impatto sulla curva IS nel mercato dei beni
domestico: da una parte, l’incremento del reddito in F porta a un incremento delle
esportazioni nette in D, dall’altra parte, un apprezzamento della valuta nazionale E
riduce il saldo delle esportazione nette (per la condizione di Marshall-Lerner). L’effetto
totale si può calcolare analiticamente.
In generale, l’espressione del reddito di equilibrio in queste economie è:

λĒ e e

Equilibrio
c0 − c1 T̄ + Ḡ + Y ∗ − 1+i∗
λĒ
d2 + 1+i ∗
Y = − i.
1 − c1 − d 1 + q 1 − c1 − d 1 + q

Possiamo quindi valutare l’effetto di una variazione del tasso i sulla produzione di
equilibrio:
λĒ e
δY Equilibrio d2 + 1+i ∗
=−
δi 1 − c1 − d 1 + q
1
Si fa qui riferimento al tasso di cambio visto dal punto di vista estero, E ∗ .

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Figure 3: Nell’economia domestica, un incremento del tasso di interesse all’estero sposta la retta della parità
dei tassi a destra (panello di destra) e la curva IS a destra (panello di sinistra) sempre che 1 − c1 − d1 + q < 1.

e l’effetto di una variazione di i sul tasso di cambio:

δE Ē e
= .
δi 1 + i∗

Nel nostro caso, a seguito di una variazione del tasso di interesse estero uguale a
∆i∗ = −1, il reddito nel paese F cambierà di:
e


d2 + λ1+i

∆Y = − (−1) (2.1)
1 − c1 − d 1 + q

e il tasso di cambio dal punto di vista del paese F varierà di:

Ē e
∆E ∗ = (−1).
1+i

Data quest’ultima espressione possiamo ricavare la variazione del tasso di cambio dal
punto di vista del paese D, come ∆E = −∆E ∗ :2

Ē e
∆E = . (2.2)
1+i
2
Se E = e$ e E ∗ = e$ , una variazione di E positiva (negativa) equivale a una variazione di E ∗ negativa
(positiva) dello stesso ammontare e viceversa. Imaginiamo che E = 0.5 (quindi, servono 0.5 dollari per
comprare 1 euro). Allora, il tasso di cambio estero sarà E ∗ = 1/E = 1/0.5 = 2 (servono 2 euro per comprare
1 dollaro). Se E si deprezza, ad esempio E 0 = 0.2, automaticamente E ∗ si apprezza: E 0∗ = 1/0.2 = 5. Le
0 0∗ ∗
variazioni dei tassi di cambio domestico ed estero sono: ∆E = E E−E = 0.2−0.5
0.5 = −0.6 e ∆E ∗ = E E−E ∗ =
5−2 ∗
2 = 0.6, quindi, ∆E = −∆E .

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L’effetto totale sulle esportazioni nette (N X = Y ∗ − qY − λE) nel paese D può essere
calcolato considerando le espressioni (2.1) e (2.2), cossichè:
e


d2 + λ1+i

Ē e
∆N X = ∆Y − λ∆E = −λ
1 − c1 − d 1 + q 1+i
λĒ e λĒ e
d2 1+i
= + − 1+i .
1 − c1 − d 1 + q 1 − c1 − d 1 + q 1

Siccome, per ipotesi, 1 − c1 − d1 + q < 1, la somma dei due ultimi termini è positiva e,
quindi, ∆N X > 0.
In conclusione, a seguito di ∆i∗ = −1, gli effetti nell’economia D sono: la curva IS si
sposta a destra, come nel pannello di sinistra della figura 3, e la produzione di equilibrio
aumenta. Il tasso di interesse nel paese D rimane invariato e il tasso di cambio E è
maggiore.
Riguardo alla composizione della domanda: il consumo aumenta perchè il reddito
aumenta e, per lo stesso motivo, aumenta anche l’investimento.
Siccome Y aumenta, i dividendi delle azioni tenderanno ad aumentare e, dall’espressione
del prezzo delle azioni,

eDt+1
e
eDt+2 e
eDt+n e
eQt = + + ... + .
1 + i1,t (1 + i1,t )(1 + ie1,t+1 ) (1 + i1,t )(1 + ie1,t+1 )...(1 + ie1,t+n−1 )

si capisce che il prezzo delle azioni nel paese D aumenterà.

(b) Come cambierebbe la risposta al punto precedente se regime di cambio tra i due paese
fosse un regime di cambi fissi.
Risposta: In un regime di cambi fissi, lo spostamento della retta della parità dei
tassi del panello di destra della figura 4 non può fare variare il tasso di cambio. Per
mantenere il tasso di cambio al livello E0 , la curva LM deve spostarsi in basso fino a i1 .
La curva IS si sposta verso destra (vedete il panello di sinistra della figura 4) perchè
l’aumento di Y ∗ fa aumentare le esportazioni nette e, quindi, anche la produzione.
Il nuovo equilibrio del mercato dei beni si trova nel incrocio tra le curve IS’ e LM’
(punto ‘1’). In equilibrio, il reddito è aumentato, il tasso di interesse diminuito e il
tasso di cambio è rimasto fisso. Y1 aumenta di più che nel regime di cambio flessibile
perchè la riduzione del tasso di interesse fa aumentare di più la domanda. Il consumo
e l’investimento aumentano anche di più. L’effetto sulle esportazioni nette è ambiguo.
Siccome Y aumenta e i diminuisce, il prezzo delle azioni aumenterà.

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Figure 4: Nell’economia domestica, un incremento del tasso di interesse all’estero sposta la retta della
parità dei tassi a destra (panello di destra); in un regime di tassi di cambio fissi, la curva LM deve spostarsi
in basso per evitare un cambiamento del tasso di cambio e la curva IS si muove a destra (panello di destra).

3 Domanda 3
Supponiamo una economia con due periodi, il presente (t) e il futuro (t+1 ). Nell’ultimo
periodo l’economia è descritta da un modello IS-LM standard mentre che nel periodo corrente
e e
la domanda di consumi dipende da Ct = C(Yt − T̄t , Yt+1 − T̄t+1 ), la domanda di investimenti
e e
è data da It = I(Yt , Yt+1 , rt , rt+1 ) e G e T sono esogene. L’inflazione corrente e quella futura
attesa sono pari a zero, cosicchè tassi di interesse nominali e reale coincidono. Descrivete
graficamente la situazione di equilibrio iniziale in due grafici separati, uno per ogni periodo
e indicate questo equilibrio iniziale con il numero ‘1’.

(a) In questa economia, il governo vuole ridurre il disavanzo pubblico incrementando le


tasse nel futuro (∆Tt+1 > 0), cosa che è pienamente anticipata per gli individui. Con-
temporaneamente, la banca centrale annuncia che varierà il tasso di policy della misura
richiesta per mantenere costante il reddito di equilibrio in t+1. Quale sono le con-
seguenze per la produzione nel presente e nel futuro nel caso in cui l’annuncio dalla
banca centrale non sia creduto dagli individui? Spiegate e rappresentate graficamente
indicando il nuovo equilibrio con il numero ‘2’. [Nota: nel rispondere alla domanda
assumete che le aspettative relative al reddito futuro non siano affatto influenzate dalle
politiche economiche.]
Risposta: Iniziamo l’analisi partendo dall’ultimo periodo, ovvero un modello IS-LM
standard come rappresentato a destra nella figura 5. In t+1 si producono due interventi:
1. un incremento delle tasse e 2. la banca centrale (BC) fa un intervento mirato a
lasciare il reddito invariato. Un incremento contemporaneo delle tasse (∆Tt+1 > 0)

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Figure 5: Effetto di un incremento di Tt+1 (anticipato e creduto dagli individui) e un intervento della BC
mirato a lasciare il reddito invariato (non creduto dagli individui) in un modello IS-LM aumentato con le
aspettative in t (panello sinistra) e standard in t + 1 (panello destra).

fa diminuire la domanda e sposta la curva IS verso sinistra. L’equilibrio dopo questo


intervento isolato sarebbe nel punto 1’ e il nuovo reddito di equilibrio aumenterebbe
0
fino Yt+1 . Ma la BC interviene per lasciare il reddito invariato e, quindi, diminuisce il
tasso di interesse nel futuro fino i0t+1 e l’equilibrio si sposta al punto 2.
Nel periodo t ci dobbiamo chiedere qual’è l’informazione che le persone hanno. Solo il
primo evento è creduto dagli individui (incremento delle tasse ∆Tt+1 > 0) e, quindi, ha
e
un effetto sulle aspettative. Allora, in t, ∆Tt+1 mentre iet+1 rimane invariato (e, anche
e
rt+1 rimane invariato). Di conseguenza, la curva IS aumentata per le aspettative si
sposta a sinistra come rappresentato a sinistra nella figura 5. L’equilibrio si trova nel
punto 2, dove il reddito è diminuito.

(b) Supponete che in questo paese esistano titoli con scadenza a un anno e a due anni.
Supponete, inoltre, che la curva dei rendimenti nell’equilibrio ‘1’ è una retta orizzon-
tale. Com’è modificata la curva dei rendimenti nell’equilibrio 2 descritto al punto
precedente? E se, invece, l’annuncio dalla banca centrale fosse creduto dagli individui?
Risposta: La curva dei rendimenti nell’equilibrio 2 è la stessa retta orizzontale dell’equilibrio
1 (linea blu della figura 6). i1,t non è variato e nemmeno ie1,t+1 perchè in t le aspettative
sul tasso di interesse futuro non cambiano visto che l’annuncio della BC non è stato
creduto. Di conseguenza, neanche i2,t = 21 (i1,t + ie1,t+1 ) varierà.
Se gli individui avessero creduto alla BC, allora si sarebbero aspettati un tasso di
interesse futuro ie1,t+1 più basso (come, effettivamente, sarà). Quindi, anche i2,t si

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ridurrà, come rappresentato nell figura 6 (linea rossa).

Figure 6: Curva dei rendimenti.

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