Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
de Rome
Riassunto
Negli anni Venti fu assai rilevante il ruolo svolto dall'Internazionale verde, un organismo - il cui centro di coordinamento si
trovava a Praga - che si proponeva di rappresentare un centro di collegamento fra i diversi gruppi e partiti contadini sorti in
Europa - soprattutto all'Est - negli anni precedenti, i quali, a partire dall'immediato dopoguerra, con il varo delle riforme agrarie e
dei suffragi universali, andavano acquistando crescente peso e influenza all'interno dei loro paesi e sulla scena internazionale.
Questo movimento, che sarebbe poi crollato sotto i colpi dei regimi autoritari e fascisti, e quindi dei sistemi comunisti del II
dopoguerra, si proponeva di sostenere con forza la « nuova » ideologia contadina, di rappresentarne gli specifici problemi, di
affermare le particolari esigenze delle aree arretrate e delle fasce meno evolute della società europea ; cercando, insomma, una
« terza via al progresso » - né marxista né capitalista. Queste posizioni vennero presentate anche in campo internazionale,
attraverso l'elaborazione di una propria concezione e di propri criteri di politica estera, ispirati ad una linea pacifista e tendenti a
regolare armonicamente la collaborazione all'interno della comunità internazionale e degli organismi preposti al suo sviluppo.
Valota Cavallotti Bianca. L'Internazionale verde tra pace e guerra. In: Les Internationales et le problème de la guerre au XXe
siècle. Actes du colloque de Rome (22-24 novembre 1984) Rome : École Française de Rome, 1987. pp. 285-299.
(Publications de l'École française de Rome, 95) ;
https://www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1987_act_95_1_2901
singolo stato dopo i trattati di pace; del pari, nonostante la loro vivace
vena anticapitalista e antiborghese, non condividevano, ad esempio, il
diffuso antisemitismo che aveva pervaso queste società orientali
facendosi sentire a vari livelli nell'opinione pubblica e attraverso l'attività di
varie formazione politiche locali.
Com'è noto, quest'ampia ondata verso la società di massa - che per
la maggior parte dei paesi dell'Europa del tempo era ancora una
società contadina - non costituiva un fenomeno caratteristico solamente
dalle nazioni dell'Est; esso, tuttavia, assumeva in quest'area maggiore
rilevanza, perché ci si trovava qui di fronte a paesi più arretrati e più
profondamente rurali. In ogni modo, per il movimento agrario, che stava
cercando la propria strada, e si stringava in una Internazionale anche
proprio per essere in grado di tracciarla e di percorrerla
adeguatamente, vi erano ad Ovest due punti principali di riferimento.
Il primo rivestiva una natura più «tecnica». Si trattava di paesi
come la Danimarca, di carattere e di tradizioni rurali, ma rivelatisi
capaci di avviare anche un equilibrato sviluppo industriale - basato
soprattutto sulla costituzione di una buona industria locale di
trasformazione dei prodotti agricoli -, e di dar vita ad un rapido processo di
modernizzazione fondato su un sistema di tipo cooperativo : qui, il
tentativo di realizzare una crescita graduale e bilanciata fra i due settori
agricolo e industriale aveva avuto «successo».
Il secondo aveva senza dubbio un carattere più politico. Si trattava,
naturalmente, della tradizione democratica dell'Occidente, e più in
particolare della Francia - la Francia ispiratrice della Piccola Intesa, per
una via al progresso che veniva intesa come «né comunista né
liberale». Simile riferimento, comunque, per quanto indubbiamente di
grande importanza, tanto da costituire uno degli elementi più significativi
del panorama internazionale nel periodo interbellico, aveva un
carattere più problematico, per certi versi solamente parziale. In ogni modo,
per alcuni dei paesi dell'area centro-orientale un legame con la grande
nazione latina veniva tenuto presente solo fra molti dubbi e
indirettamente, attraverso la Cecoslovacchia - a lei strettamente collegata -, che
svolse in quegli anni un ruolo di rilievo rispetto agli altri stati e
movimenti contadini.
Questo paese, in effetti, rappresentò per i partiti rurali dell'Est,
dopo il fallimento del tentativo messo in atto da Stamboliski in
Bulgaria, il principale riferimento all'interno della loro area. Praga, «capitale
del contadinismo », era la capitale di un piccolo paese, che quindi
difficilmente sarebbe stato in grado di esercitare temute egemonie sul movi-
290 BIANCA VALOTA CAVALLOTTI