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LA CROCIFISSIONE

Giunti in un luogo detto Gòlgota, che significa ‘Luogo del Cranio’, gli diedero da bere vino misto
con fiele, ma Egli, assaggiatolo, non lo volle.
Lo inchiodarono poi alla croce e dalle ferite uscirono le prime gocce di sangue che caddero al suolo
imbevendolo.
In questo momento il Cristo si allontanò da Gesù per divenire per sempre lo Spirito della
Terra, la cui astralità divenne più risplendente.
Si spartirono le sue vesti, sorteggiando a chi toccassero.
Al di sopra del suo capo posero la motivazione della condanna:
QUESTI È GESÙ IL RE DEI GIUDEI.
Con Lui furono crocefissi pure due malfattori: uno a destra ed uno a sinistra.
I passanti bestemmiavano Gesù, scuotendo il capo e dicendo:
“Tu che distruggi il Tempio di Dio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso; se tu sei il Figlio di
Dio, scendi dalla croce!”.
Anche i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani lo deridevano e dicevano:
“Ha salvato altri, ma non può salvare se stesso; se è il Re di Israele, scenda ora dalla croce e gli
crederemo. Ha confidato in Dio; se Dio lo ama lo liberi, perché egli ha affermato: ‘Sono il Figlio
di Dio’.”
Allo stesso modo anche i ladroni crocefissi al suo fianco lo insultavano.
Gesù, rimasto solo sulla croce, fu così sottoposto ad una triplice tentazione:
ai passanti che lo bestemmiavano (ispirati da Arimane) rispose col silenzio,
altrettanto fece coi capi dei sacerdoti che lo schernivano (ispirati da Lucifero),
mentre ai malfattori (che rappresentano proprio Lucifero e Arimane) Gesù disse: “Padre, perdona
loro, poiché non sanno quel che si fanno!”.
E proprio per effetto di questa preghiera, e del perdono accordato, è mutato il comportamento e il
destino stesso di un malfattore (Lucifero) che, aiutato a prendere coscienza di se stesso, ha
cominciato a rimproverare l’altro (Arimane), che continuava a bestemmiare: “Neppure tu hai timor
di Dio, tu che subisci la stessa condanna? Per noi è giusto, perché riceviamo quel che meritiamo per
le nostre malefatte, ma Lui non ha fatto nulla di male!”.
E disse a Gesù: “Signore, ricordati di me quando arriverai nel tuo Regno”.
Gesù gli rispose: “Amen, ti dico: oggi sarai con Me nel Paradiso”.
In questo modo Gesù non solo ha superato la triplice tentazione ma ha amorevolmente aiutato
perfino i demoni, che lo vogliano, a riscattarsi.
Era quasi l’ora sesta quando il sole si oscurò e si fece tenebra su tutta la terra fino all’ora nona.
Gesù allora gridò: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai lasciato solo?”.
Con questa implorazione Gesù non intendeva che quello era il momento esatto in cui il Cristo si era
ritirato da Lui, ma che aveva dovuto sin dall’inizio della crocifissione affrontarne le prove e le
sofferenze con le sole proprie forze.
Il velo del Tempio fu poi squarciato nel mezzo.
E Gesù, a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito!”.
E con queste parole, spirò.
Alla vista di quanto era accaduto, il centurione rese gloria a Dio, dicendo:
“Veramente quest’uomo era il Giusto!”.

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