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1. Antonio Vivaldi nacque a Venezia, nel 1678. Fu violinista e compositore.

Essendo
anche sacerdote ed avendo un particolare colore di capelli, gli fu dato il soprannome
di 'Il prete rosso'.
La composizione più celebre che ebbe composto furono i quattro concerti grossi per
violino, conosciuti come Le quattro stagioni, celebre e straordinario esempio di
musica a soggetto.
Fino al 1740 lavorò nel conservatorio della Pietà come insegnante di violino.
Nonostante la sua condizione sacerdotale, si fece accompagnare durante i suoi viaggi
dalla cantante Anna Giraud, sua musa ispiratrice.
La vita di Vivaldi, esattamente come quella di molti compositori del suo tempo, finì in
povertà.
Dopo che ebbe vissuto un episodio per cui la sua musica fu proibita a Ferrara per
immoralità si convinse a trasferirsi a Vienna, che attraversava un momento tragico
per via di una guerra.
Il compositore fu lasciato senza possibilità di guadagno. Morì a Vienna nel 1741.
2. medicina occidentale si è sensibilmente evoluta nella cura dell'influenza, soprattutto
con l'introduzione dei vaccini, che ne prevengono l'insorgenza.
Per quanto riguarda i farmaci, sono disponibili due diverse tipologie: gli antivirali e
quelli sintomatici.
I primi hanno lo scopo di attenuare il quadro clinico della malattia; nei casi di lieve
influenza è consigliabile limitarsi a una terapia sintomatica per alleviare il mal di
testa, la febbre e gli altri sintomi, che sono espressione di una risposta finalizzata
alla guarigione e, pertanto, non devono allarmare.
La temperatura corporea va controllata perché non superi valori che possono
diventare pericolosi, in particolare nei bambini piccoli, per cui può essere causa di
convulsioni, e negli anziani, a cui può causare deficit cognitivi.
La tosse va sopportata il più possibile, in quanto è finalizzata all'espulsione delle
secrezioni, e si ricorre ai farmaci anti tosse soltanto se questa compromette il sonno
e l'alimentazione, specie nei bambini piccoli.
La risoluzione spontanea dell'infezione virale avviene generalmente in cinque-sette
giorni. Se i sintomi perdurano oltre tale limite, il rischio è quello di aver contratto una
sovrapposizione batterica che richiede l'uso di antibiotici.
3. Giacomino vive con la madre in una fattoria. La povertà è di casa: possiedono
soltanto una mucca da cui ricavano il latte.
Un giorno la madre manda Giacomino a venderla e lui la cede in cambio di cinque
fagioli magici. Una volta tornato a casa, la madre lo rimprovera aspramente, getta i
fagioli dalla finestra e lo manda a letto senza cena.
Durante la notte i fagioli germogliano e l'indomani mattina Giacomino trova un albero
altissimo, che arriva fino alle nuvole. Vi si arrampica e, una volta in cima, si trova
davanti ad un castello dove abitano un gigante molto ricco e sua moglie. Giacomino
s'introduce nel castello e ruba del denaro.
Vi ritorna qualche tempo dopo e vede che il gigante possiede una gallina dalle uova
d'oro: riesce a rubare anche quella.
I guai arrivano quando Giacomino cerca di rubare al gigante un'arpa dal suono
melodioso: appena la prende in mano, questa inizia ad urlare ed il gigante rincorre
Giacomino, che scappa scendendo dall'albero dei fagioli magici. Riesce a raggiungere
la terra e riesce ad impedire al gigante di raggiungerlo tagliando l'albero magico con
un'ascia.
Con la gallina dalle uova d'oro e con l'arpa magica Giacomino e sua madre non sono
ormai più poveri.
4. L'imperatore della Cina da un po' di tempo si annoiava. Ma un giorno, per caso,
leggendo un libro, scopre che c'era qualcosa nel suo regno che non conosceva: un
usignolo dalla voce dolcissima, nascosto nel folto di un bosco non lontano dalla
reggia, il cui canto, si diceva, era la cosa più bella del mondo.
Dopo averlo fatto cercare, l'usignolo viene condotto al palazzo reale. Cantava così
bene che l'imperatore piangeva di gioia e lo voleva sempre con sé.
Un giorno l'imperatore riceve in dono un usignolo meccanico e per un po' di tempo
mette a tacere l'usignolo vero che, appena se ne presenta l'occasione, torna nel
bosco. L'imperatore continuava a rallegrarsi del suo usignolo meccanico, che non
poteva però durare a lungo.
Un giorno l'imperatore si ammala gravemente. A guarirlo, il melodioso canto
dell'usignolo vero, che l'aveva perdonato.
L'usignolo promette di andare ogni giorno a far visita all'imperatore, a condizione di
essere lasciato libero nel bosco.
5. Quale sarà il futuro dell'Italia in seguito al riscaldamento globale che sembra
inarrestabile?
Addio a Venezia ma anche a Livorno e Latina che sprofonderanno sotto il livello del
mare.
Il motivo? Lo scioglimento nel giro di un secolo di tutte le aree ghiacciate dell'Artico.
Questo almeno secondo uno studio americano che segue con preoccupazione i
rilevamenti eseguiti dai satelliti che dimostrano l'accelerazione dello scioglimento dei
ghiacciai della Groenlandia ad una velocità inaspettata, tre volte superiore a quanto
si pensava.
E così se l'ipotesi fosse giusta con il dissolversi totale dei ghiacci del Polo nord il mare
si innalzerebbe di sei metri.
E l'Italia ne farebbe le spese. Oltre 4.500 chilometri quadrati di penisola
rischierebbero di scomparire per sempre. Ovviamente l'entità del pericolo è maggiore
laddove esistono già problemi di erosione e dall'abbassamento dei suoli.
E così la sentenza per Venezia è già scritta.

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