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Castells: I social network aiutano la democrazia
dei Tea Party è un movimento popolare, in effetti semifascista e populista, e anche per la sua
diffusione e influenza Internet si è rivelata cruciale, perché Obama ha perso la battaglia per
conquistare le menti della gente e la sinistra è completamente smobilitata, malgrado la battaglia
del Wisconsin (un esempio di caro vecchio movimento di lavoratori) appaia oggi come un
segnale di contrattacco. Non possiamo cedere al determinismo tecnologico. Internet garantisce
la libera comunicazione, ma i contenuti di tale libertà dipendono dagli attori sociali». Qual è la
sua reazione di fronte a cambiamenti così forti nella nostra area? «Penso che l´Europa stia
attraversando una profonda crisi politica. Le istituzioni, i partiti, i leader, sono intrappolati nella
propria storia, nei propri interessi personali, e in alcuni casi nella propria corruzione. Sono
completamente tagliati fuori dalla società, e in particolare dalla società futura, vale a dire dalle
generazioni più giovani, e dalle donne. L´Italia è paradigmatica in questo senso. Il fatto che un
personaggio corrotto e sgradevole come Berlusconi possa venire eletto più volte è legato allo
sconforto che ormai gli italiani nutrono nei confronti dell´intera classe politica. A questo punto, è
essenziale la ricostituzione dell´autonomia politica a livello della base popolare, e questo
dipende complessivamente dall´instaurarsi di comunicazioni orizzontali tra gli individui, che
"bypassino" la presa dei media tradizionali. In questo senso il mondo arabo, nella sua forma
laica e democratica, può indicare la strada all´Europa, secoli dopo che la cultura araba ha già
illuminato le fino ad allora barbare società cristiane».
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