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DOMENICO SCARLATTI.

Principale compositore italiano per tastiera del 17esimo secolo


per quantità (555 sonate) e ricchezza inventiva. Figlio di Alessandro, Domenico fu un grande
virtuoso. Venne chiamato a Lisbona al servizio del re di Portogallo con l’incarico di maestro
di cappella e come insegnante di cembalo per i figli Antonio e Maria Barbara, la futura regina
di Spagna. Per la cattedrale di Lisbona Domenico scrisse un numero considerevole di brani
vocali sacri. Quando la principessa Maria Barbara sposò Ferdinando di Spagna, egli la seguì
a Siviglia e a Madrid, dove passò il resto della sua vita.
Tra le opere più significative figurano i trenta “Essercizi per gravicembalo”. Le sonate di
Scarlatti sono designate con la lettera K, iniziale del nome di Kirkpatrick che ne compilò la
numerazione e con la lettera L riferita all’edizione pianistica.
Lo schema di base della sonata scarlattiana in un solo tempo segue una costruzione
bipartita. Nella prima parte il discorso musicale procede dalla tonalità fondamentale a quella
di dominante o del suo relativo maggiore o minore; nella seconda parte si ritorna alla tonalità
di partenza attraverso un ampio giro di modulazioni. Raramente S. adotta una struttura
monotematica. Variabile è il trattamento del materiale tematico: i motivi si susseguono, si
incrociano, talvolta si sovrappongono fino a ridursi a due voci sole. Solo 6 sonate hanno il
sottotitolo di fuga, tra questa figura quella denominata “gatto” per la natura bizzarra e
capricciosa del tema. S. fu uno dei primi a rivalutare seriamente l’elemento popolare, infatti
non raramente vi sono ritmi serrati di danza.
STILE EMPFINDSAMER: Nelle regioni della Germania settentrionale (in particolar modo a
Berlino) a partire dal 1740, un nuovo interesse influenzò il repertorio cembalistico e che si
estese anche agli altri generi di musica strumentale (sinfonica e da camera). Si tratta di una
correte stilistica che, se da un lato coincide con lo stile galante come nel rifiuto dell’elemento
erudito, dall’altro vi sono dei caratteri più impetuosi ed espressivi. Vi è il culto degli sbalzi
d’umore per passare dal malinconico all’emozionante per esempio. Il termine empfindsamer,
infatti, indica uno stile sentimentale, sensitivo caratterizzato da:
Fantasia bizzarra e eccentrica
Indicazioni particolari del tempo (allegretto arioso e amoroso, adagio affettuoso)
Frequenti indicazioni di dinamica con rapidi passaggi dal forte al piano
Linee melodice frammentate
Accompagnamento più vivo
Improvvise modulazioni
Tendenza a evitare la regolare simmetria delle frasi melodiche,
Un esponente dell’empfindsamer stil è Carl Philipp Emanuel Bach che operò per quasi 30
anni a Berlino dove fu cembalista di corte del nuovo re di Prussia Federico II. Alle tastiere
Bach dedicò un fondamentale trattato per la realizzazione degli abbellimenti e per la
soluzione di altri problemi inerenti la prassi esecutiva strumentale. Nella prima raccolta di Sei
sonate, dette “Prussiane” in quanto la raccolta è dedicata a Federico II di Prussia, Bach
adotta lo schema in tre movimenti veloce-lento-veloce ed è interessato a mettere in rilievo la
parte espressiva rispetto a quella formale della scrittura musicale.

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