la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. — (Giovanni 1:1-3 – La Bibbia)
L’evangelo di Giovanni comincia davvero col botto! La portata
dei primi versi di questo evangelo è davvero enorme.
Infatti Giovanni non comincia il suo evangelo narrando eventi
immediatamente precedenti la nascita di Gesù, come Matteo e Luca, ma parte da molto tempo prima… Nel principio.
Giovanni ci sorprende introducendo Gesù Cristo in un modo
davvero inaspettato, attirando la nostra attenzione sul fatto che Gesù non è solo un uomo comparso sulla scena ad un certo punto della storia ma egli era “nel principio”, prima della creazione, prima che il tempo come oggi lo conosciamo cominciasse a scorrere.
È davvero un pensiero straordinario. Giovanni si riferisce a
Gesù con un titolo particolare, la Parola, traduzione dall’originale “Logos”, un concetto che, in modo diverso, era già famigliare sia ai Greci che ai Giudei. Per i Giudei poteva rievocare passi dell’antico testamento in cui la parola di Dio è personificata come strumento esecutivo della volontà di Dio (Es. Salmo 33:6, 147:) mentre per la filosofia greca () poteva evocare un principio impersonale sul quale il mondo si fonda ed è organizzato. Ma Giovanni sorprende tutti, Giudei e Greci, riferendosi al Logos come una persona, non un principio! Non è solo una personificazione della rivelazione di Dio ma è esso stesso Dio!
Infatti il Logos era nel principio, quindi si tratta di una
persona preesistente alla creazione. Il tempo imperfetto utilizzato (era) descrive un’azione continuativa nel passato rinforzando quindi l’eterna preesistenza della Parola. Ci viene detto che la Parola era in esistenza in maniera continuativa prima del “principio”. Non viene utilizzato un termine che faccia presagire che la parola cominciò ad essere in qualche momento del passato ma evidenzia il suo stato di eterna esistenza.
Inoltre, nel principio, il Logos era con Dio. L’espressione
“con Dio” fa pensare ad una comunione intima della parola con Dio, infatti la preposizione usata mette in evidenza proprio il senso di reciprocità, una mutua e reciproca relazione tra la Parola e Dio. Giovanni in qualche modo attira la nostra attenzione sul fatto che la Parola era nel principio con Dio, non ha cominciato ad essere con Dio ad un certo punto. La Parola e Dio esistono simultaneamente. Il tempo usato indica una esistenza simultanea che continua nel tempo.
Ma Giovanni non si ferma a questo! Egli completa il primo
verso con un enunciato che ci lascia davvero a bocca aperta e conferma che si sta parlando non solo di una persona ma di una persona davvero speciale: la parola era Dio.
La scelta delle parole di Giovanni nell’enunciare questa
verità è davvero molto precisa, come hanno notato molti studiosi. Infatti con questa sequenza di affermazioni Giovanni mette in evidenza che la parola è Dio, ma, allo stesso tempo, evidenzia la presenza di persone distinte. La Parola è Dio e, allo stesso tempo, è con Dio. Non viene detto che Dio era la Parola ma viene esplicitamente detto che la parola (soggetto) era Dio. La Parola era “con Dio” ci porta a distinguere la parola da Dio (distingue il Figlio dal Padre), ma allo stesso tempo la Parola “era Dio” ci fa comprendere che la Parola ha esattamente la stessa natura di Dio, appartiene, diciamo così, alla stessa “categoria”. Anche se sono sorte molte religioni, fin dai primi secoli, che non credono nella divinità di Gesù, una lettura onesta di queste parole non porta ad una conclusione diversa.
In poche parole Giovanni ci introduce alla relazione tra Padre
e Figlio che poi caratterizzerà il suo evangelo. Ci troviamo di fronte ad uno di quei versi che ci mostrano il mistero della Deità che, completandosi poi con la descrizione dell’opera dello Spirito Santo che Gesù stesso fece più avanti in questo stesso evangelo, ha portato i cristiani ad utilizzare il termine “trinità” per cercare di descrivere tre persone eppure un unico Dio, un mistero che supera l’umana comprensione.
Questi versi iniziali riportano poi la nostra mente all’inizio
della bibbia, quando in Genesi leggiamo:”Nel principio Dio creò i cieli e la terra“. Dalla Genesi sappiamo che la creazione cominciò quando Dio parlò e la luce fu (Ge 1:3). Giovanni ora attira la nostra attenzione sul fatto che il Logos, Gesù il Cristo, è colui per mezzo del quale ogni cosa è stata fatta!
La bibbia comincia mostrandoci Dio in azione e il vangelo di
Giovanni ci dice una cosa incredibile, che il suo evangelo riguarda quel medesimo Dio Creatore dei cieli e della terra che, come leggeremo nel resto di questo evangelo, in un modo straordinario, è venuto in mezzo a noi!
Gesù Cristo è vero Dio e, allo stesso tempo, come vedremo
vero uomo. Egli è Colui per mezzo del quale ogni cosa è stata fatta e, allo stesso tempo, è Colui che è venuto su questa terra come un uomo per essere il nostro Salvatore.
Gesù è l’unico per mezzo del quale possiamo essere salvati e,
in questi versi, abbiamo letto che Egli è Dio. E tu, hai già riconosciuto la sua divinità? Hai compreso l’immensa grandezza del protagonista dell’evangelo di Giovanni?
Altre risorse sul web
Il logos era un Dio? di Nicola Martella – Articolo interessante che analizza come deve essere tradotto in maniera corretta il testo di Giovanni 1:1-2 Gesù è Dio? Il dibattito su Giovanni 1:1 di Giuseppe Martelli – Anche questo articolo può essere utile per chi vuole comprendere meglio i primi versi del vangelo di Giovanni