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Sensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 26/09/2013 - P1 – pag.

PROBLEMA 1

Quadro dei dati


Rumore: bianco a banda larga, con limite di banda dato da un polo semplice con costante di
tempo Tn = 1000ns (cioè un polo a frequenza fh ≈ 160kHz)
SV ,u = 100nV Hz unilatera

Segnale: impulso triangolare simmetrico, larghezza alla base 2Tp , ampiezza Vp da misurare

(A) Singolo Impulso con Tp1 =25µs


Filtraggio con Gated Integrator sincronizzato sull’impulso. Funzione peso rettangolare con durata
TG1 = 2 Tp1 = 50µs e ampiezza 1/ TG1, con GI normalizzato a guadagno unitario.
In uscita da GI:
V pTp1 Vp
segnale sy = =
TG1 2

SV ,u SV ,u
rumore ny2 = = = 10µV
2TG1 4Tp1

S Vp
segnale/rumore   = Tp1
 N y SV ,u

SV ,u
Ampiezza minima V p min = 2 n y2 = = 20µV
T p1

(B) Impulsi ripetitivi con Tp1 =25µs e intervallo di ripetizione Tr1=500µs, cioè frequenza di
1
ripetizione f r1 = = 2kHz
Tr1

Filtraggio con boxcar integrator sincronizzato sugli impulsi, quindi con aperture di integrazione di
durata TG1 = 2 Tp1 = 50µs e costante di tempo RC=TF >> TG1 da scegliere.

B1) Scelta della costante di tempo RC=TF

L’ampiezza Vp degli impulsi si può considerare si mantenga costante per tempi fino a 1 secondo ma
non oltre. Dunque per tempi che precedono oltre 1s l’istante di acquisizione la funzione peso wB del
BI deve avere ampiezza trascurabile, meno di 1/100 del suo massimo. La wB scende solo durante le
aperture di durata TG1 e in 1s il numero di aperture è

1
N1 = f r1 ⋅1 = = 2000
Tr1

Durante le aperture wB scende esponenzialmente con costante di tempo TF , dunque perchè wB si


riduca di un fattore 100 ad 1s prima dell’acquisizione occorre sia N1TG1 ≥ 4,6TF e quindi scegliamo
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N1TG1
TF 1 = = 20ms
5

B2) Valutazione di S/N e ampiezza minima

L’intervallo tra due impulsi Tr1=500µs è molto maggiore del tempo di autocorrelazione del rumore
Tn = 1µs quindi il rumore è incorrelato tra le varie acquisizioni.

Il S/N ottenuto con il BI si può calcolare in modo abbastanza semplice come effetto combinato di
due filtraggi in cascata:

1) acquisizione mediante GI con integrazione sull’intervallo TG1

2) media esponenziale delle acquisizioni con rumore incorrelato tra le acquisizioni.

Indichiamo con r l’attenuazione del peso tra una acquisizione e la successiva

 T  T
r1 = exp  − G1  ≈ 1 − G1 = 1 − 2,5 ⋅10−3
 TF 1  TF 1

effettuando la media esponenziale di segnale e rumore si calcola facilmente che lo S/N migliora di
un fattore

1 1 1 + r1 2 T
FA1 = = ≈ ≈ 2 F 1 ≈ 28,3
1 − r1 1 − r12
1 − r1 1 − r1 TG1

Quindi all’uscita del BI il S/N risulta dato dal prodotto del S/N ottenuto dal GI integrando
sull’intervallo TG1 (vedere in A) per il fattore dato dalla media esponenziale

S S S 2TF 1 Vp 2TF 1 Vp


  =   ⋅ FA1 ≈   = T p1 ⋅ = TF 1
 N z  N  y  N y TG1 SV ,u TG1 SV ,u

L’ampiezza minima misurabile risulta ora

SV ,u
V p min = = 0, 7 µV
TF 1

(C) Impulsi ripetitivi con durata più breve e frequenza di ripetizione più elevata:
1
Tp2 =250ns e intervallo di ripetizione Tr2=50µs, cioè frequenza di ripetizione f r 2 = = 20kHz
Tr 2

Filtraggio con boxcar integrator sincronizzato sugli impulsi, quindi con integrazione di durata
TG2 = 2 Tp2 = 500ns e costante di tempo RC=TF2 >> TG2 da scegliere tenendo conto dei
cambiamenti.

C1) Scelta della costante di tempo RC=TF

Le aperture ora hanno durata TG2 = 500ns e in 1s se ne verificano


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1
N 2 = f r 2 ⋅1 = = 20000
Tr 2

quindi ragionando come in B scegliamo

N 2TG 2
TF 2 = = 2ms
5

Pertanto la media esponenziale delle acquisizioni si effettua ora con attenuazione r2

 T  T
r2 = exp  − G 2  ≈ 1 − G 2 = 1 − 2,5 ⋅10−4
 TF 2  TF 2

C2) Valutazione di S/N

Anche in questo caso è possibile e conveniente valutare il S/N dato dal BI come prodotto dei due
filtraggi in cascata: il filtraggio GI di integrazione su TG2 e il filtraggio di media esponenziale con
attenuazione r2 che migliora S/N di un fattore FA2

S S
  =   ⋅ FA 2
 N z  N  y

L’approccio risulta ancora conveniente in questo caso perchè il fattore dato dalla media
esponenziale può essere ancora calcolato in modo semplice come visto in B, cioè considerando i
campioni di rumore incorrelati. Infatti l’intervallo minimo tra campioni Tr2=50µs rimane molto
maggiore del tempo di autocorrelazione del rumore (Tn = 1000ns). Il fattore di miglioramento
portato dalla media esponenziale dunque risulta ora

1 1 1 + r2 2 T
FA2 = = ≈ ≈ 2 F 2 ≈ 89, 4
1 − r2 1 − r22
1 − r2 1 − r2 TG 2

L’effetto del GI sul rumore invece non può più essere calcolato come visto in A, cioè considerando
il rumore bianco, ovvero considerando l’autocorrelazione una δ rispetto alla funzione peso del GI.
Infatti il tempo di autocorrelazione del rumore (Tn = 1000ns) è maggiore della larghezza della
funzione peso del GI (TG2 =500ns), perciò il rumore non si può considerare bianco e ci si aspetta un
effetto modesto del GI sul rumore . Il rumore in uscita da GI si può calcolare utilizzando la vera
autocorrelazione Rnn del rumore e la autocorrelazione kwwG della funzione peso del filtro GI

L’autocorrelazione del rumore è esponenziale bilatera

 τ  S  τ 
Rnn (τ ) = nx2 exp  −  = V ,u exp  − 
 Tn  4Tn  Tn 

La autocorrelazione della funzione peso del filtraggio GI è triangolare

1  τ 
k wwG (τ ) = 1 −  per τ < TG e k ww (τ ) = 0 per τ > TG
TG  TG 
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Il rumore all’uscita del GI si ottiene calcolando l’integrale

∞ TG  τ  1  τ  SV ,u 1 TG  τ   τ 
n y2 = ∫ Rnn (τ ) ⋅ kwwG (τ ) dτ = 2 ⋅ ∫ nx2 exp  −  ⋅ 1 −  dτ = 2 ⋅ ⋅ ∫ exp  −  ⋅ 1 −  dτ
−∞
 Tn  TG  TG  4Tn TG  Tn   TG 
0 0

Lo svolgimento di questo integrale non è difficile, ma comporta calcoli abbastanza laboriosi che
richiedono un certo tempo: pertanto si richiede di impostare l’integrale come sopra indicato, ma non
è richiesto di risolverlo. Il risultato è

 Tn Tn − Tn  SV ,u  Tn   
TG T
T − G
n = 2n n
2 2
1 − + e  = 1 − 1 − e Tn 
y
TG
x
 TG TG  2TG TG  
   

e si verifica che con i valori Tn=1000ns e TG2=500ns l’effetto del filtraggio GI sul rumore è molto
debole

n y2 = nx2 ⋅ 0,852 ovvero ny2 = 0,92 ⋅ nx2

L’espressione sopra riportata è congruente con il risultato noto per il caso di rumore bianco

SV ,u
n 2y =
2TG

infatti si ritrova questo risultato aumentando la durata di integrazione TG fino a TG >> Tn .

(D) Impulsi ripetitivi con durata breve e frequenza di ripetizione ancora più elevata:
1
Tp2 =250ns e intervallo di ripetizione Tr3=2,3µs, cioè frequenza di ripetizione f r 3 = ≈ 430kHz .
Tr 3

In questo caso si ha una correlazione significativa tra i campioni di rumore, dato che l’intervallo tra
campioni Tr3=2,3µs ora è paragonabile al tempo di autocorrelzione del rumore Tn =1µs. Il calcolo
dell’effetto della media esponenziale sul rumore risulta notevolmente meno semplice in quanto deve
tener conto anche di termini di rumore correlato. In questo caso adottare lo schema di analisi del
filtraggio come cascata dei due filtraggi è ancora possibile, ma non è conveniente.
La valutazione esatta del rumore all’uscita del BI può essere impostata utilizzando la funzione di
autocorrelazione kwwB del peso del filtraggio BI e l’autocorrelazione del rumore Rnn . La kwwB agisce
sul rumore di ingresso e tiene conto sia del filtraggio di integrazione nelle aperture di gate sia della
media esponenziale delle acquisizioni

nz2 = ∫ Rnn (τ ) ⋅ kwwB (τ ) dτ
−∞

L’autocorrelazione del rumore Rnn è esponenziale bilatera come già visto in C.


La autocorrelazione kwwB del BI ha forma triangolare come la autocorrelazione kwwG del GI vista in
C, ma oltre al triangolo principale centrato su τ=0 presenta anche una serie di altri triangoli spaziati
di Tr3 , cioè centrati su τ = ±Tr3 , τ = ±2Tr3 τ = ±3Tr3 ecc. Poichè il tempo di autocorrelazione del
rumore Tn è paragonabile alla spaziatura Tr3 , nel calcolo dell’integrale sopra indicato si trovano
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oltre al contributo principale dato dal triangolo centrale (il calcolo è simile a quello discusso in C)
anche contributi significativi dovuti ai triangoli primi vicini (che centrati a τ = ±Tr3 fronteggiano
una ampiezza di kwwB circa 1/10 di quella massima) e in misura minore dovuti ai triangoli secondi
vicini, (che centrati a τ = ±2Tr3 fronteggiano una ampiezza di kwwB circa 1/100 di quella massima).
Rispetto al caso in cui l’intervallo di ripetizione sia abbastanza lungo da evitare correlazione tra le
acquisizioni (come nel caso visto in B) la situazione è peggiore: i termini aggiuntivi sono positivi e
aumentano il rumore in uscita e diminuiscono il S/N ottenuto (infatti sia l’autocorrelazione del
rumore Rnn che quella della funzione peso kwwB qui sono sempre positive). In conclusione, non è
conveniente aumentare la frequenza di ripetizione oltre al limite in cui si inizia ad avere
correlazione significativa tra le acquisizioni.

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