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GESÙ

LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA


jy-I
191023
Questa pubblicazione non è in vendita. Viene
distribuita nell’ambito di un’opera mondiale
di istruzione biblica sostenuta mediante
contribuzioni volontarie.
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Sidone
Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia
sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo
delle Sacre Scritture. Damasco
Gesù: la via, la verità, la vita Sarepta

I A
M. Ermon
Jesus—The Way, the Truth, the Life
Stampa ottobre 2019
Italian ( jy-I)

I C
˘ 2017 Tiro
WATCH TOWER BIBLE AND TRACT Cesarea di Filippo
SOCIETY OF PENNSYLVANIA
Tradotto dall’inglese dalla Congregazione

N
Cristiana dei Testimoni di Geova.
Edito nel 2017.

F E
Editori:

A
Congregazione Cristiana dei Testimoni

LE
di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma
Stampato a Selters/Ts (Germania)

LI
Made in Germany Corazin

GA
Betsaida
5 Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- Capernaum
und Traktat-Gesellschaft, Selters/Ts. Rafana
Cana Magadan Mar di Gergesa
Galilea
Tiberiade Ippo Canata
Dione
Nazaret

Nain
2 Gadara
Abila

DECAPOLI
Scitopoli Betania al di là del Giordano (?)
LUOGHI (Bet-Sean)

Salim
Pella

IN CUI GESÙ SAMAR I A


Enon

VISSE Sebaste
(Samaria) Sichar
Gerasa

E INSEGNÒ M. Gherizim Pozzo di


Giacobbe
PEREA

5
Arimatea
Giordano

Efraim
Filadelfia

6
Gerico (Rabba)
Rama
Emmaus
Betfage
Gerusalemme Betania
Betlemme

1
GIUDEA

4
Deserto della Giudea

Mar
Ebron Salato
(Mar
Morto) Città della Decapoli
Strade principali

0 mi 20

0 km 20

Parte del libro 1 2 3 4 5 6


1 a.E.V. 1 E.V. 2 TEMPO A CUI SI RIFERISCE 29 30 31 32 33 E.V.
Rama
Sidone
Emmaus

6 Sarepta
Damasco

I A
Monte degli M. Ermon
Ulivi
Betfage
Gerusalemme

I C
Betania Tiro
Cesarea di Filippo

N
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3

A
0 mi 5
Betlemme

LE
0 km 5

LI
Corazin
ZONA DI

GA
Betsaida
Capernaum
GERUSALEMME Cana Mar di Gergesa
Rafana
Magadan Galilea
Tiberiade Ippo Canata
Dione
Nazaret

Nain
2 Gadara
Abila

LUOGHI Scitopoli
DECAPOLI

IN CUI GESÙ
Betania al di là del Giordano (?)
(Bet-Sean)
Pella
Salim
VISSE SAMAR I A
Enon

E INSEGNÒ Sebaste Gerasa


(Samaria) Sichar
M. Gherizim Pozzo di
Giacobbe
PEREA

5
Arimatea
Giordano

Efraim
Filadelfia

6
Gerico (Rabba)
Emmaus Rama
Betfage
Gerusalemme Betania
Betlemme

1
GIUDEA

4
Giudea

Mar
Ebron Salato
(Mar
Deserto della

Morto) Città della Decapoli


Strade principali

0 mi 20

0 km 20

Parte del libro 1 2 3 4 5 6


1 a.E.V. 1 E.V. 2 TEMPO A CUI SI RIFERISCE 29 30 31 32 33 E.V.
GESÙ
LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA

Un racconto della vita e del ministero di Gesù


che rivela la sua personalità, i suoi insegnamenti, le sue opere
e mostra cosa possiamo imparare da lui.

Questo libro appartiene a

__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
INDICE

1 FINO AL MINISTERO DI GESÙ PAGINA

1 Due messaggi da parte di Dio 10


2 Gesù viene onorato ancora prima di nascere 12
3 Nasce colui che preparerà la via 14
4 Maria: incinta ma non sposata 16
5 La nascita di Gesù. Dove? Quando? 18
6 Il bambino promesso 20
7 Astrologi fanno visita a Gesù 22
8 In fuga da un perfido re 24
9 Gesù cresce a Nazaret 26
10 Gesù e la sua famiglia vanno a Gerusalemme 28
11 Giovanni Battista prepara la via 30

2 INIZIO DEL MINISTERO DI GESÙ


12 Il battesimo di Gesù 34
13 Gesù respinge le tentazioni del Diavolo 36
14 Gesù inizia a fare discepoli 38
15 Il primo miracolo di Gesù 40
16 Gesù dimostra zelo per la vera adorazione 42
17 Insegna a Nicodemo di notte 44
18 Gesù cresce, Giovanni diminuisce 46
19 Insegna a una samaritana 48

3 GRANDE MINISTERO DI GESÙ IN GALILEA


20 Un secondo miracolo a Cana 54
21 Nella sinagoga di Nazaret 56
22 Quattro discepoli saranno pescatori di uomini 58
23 Gesù compie grandi opere a Capernaum 60
24 Espande il ministero in altre zone della Galilea 62
25 Guarisce un lebbroso mostrando compassione 64
26 “I tuoi peccati sono perdonati” 66
27 Matteo riceve un invito 68
28 Perché i discepoli di Gesù non digiunano? 70
29 Si possono compiere opere buone di Sabato? 72
PAGINA

30 Il legame che unisce Gesù a suo Padre 74


31 Raccolgono grano di Sabato 76
32 Cosa è lecito fare di Sabato? 78
33 Adempie una profezia di Isaia 80
34 Gesù sceglie i 12 apostoli 82
35 Il Discorso della Montagna 84
36 Un centurione dimostra grande fede 92
37 Gesù risuscita il figlio di una vedova 94
38 Giovanni chiede conferme a Gesù 96
39 Condanna una generazione apatica 98
40 Una lezione sul perdono 100
41 Da chi proviene il potere di fare miracoli? 102
42 Gesù rimprovera i farisei 104
43 Parabole sul Regno 106
44 Gesù placa una burrasca 112
45 Gesù ha autorità sui demòni 114
46 Guarisce una donna sofferente 116
47 Una ragazzina torna in vita! 118
48 Perfino a Nazaret si rifiutano di credere 120
49 Predica in Galilea e prepara gli apostoli 122
50 Preparàti a predicare nonostante la persecuzione 124
51 Assassinio durante una festa di compleanno 126
52 Sfamati in migliaia con pochi pani e alcuni pesci 128
53 Un governante che controlla le forze della natura 130
54 Gesù, “il pane della vita” 132
55 Molti si offendono per le parole di Gesù 134
56 Cosa contamina realmente una persona? 136
57 Gesù guarisce una bambina e un sordo 138
58 Moltiplica i pani e mette in guardia contro il lievito 140
59 “Chi è il Figlio dell’uomo?” 142
60 Una visione della gloria di Cristo 144
61 Gesù guarisce un ragazzo indemoniato 146
62 Una significativa lezione di umiltà 148
63 Gesù dà agli apostoli altri importanti consigli 150
64 La necessità di perdonare 152
65 In viaggio verso Gerusalemme 154
4 SUCCESSIVO MINISTERO DI GESÙ IN GIUDEA PAGINA

66 A Gerusalemme per la Festa dei Tabernacoli 158


67 “Nessuno ha mai parlato così” 160
68 “La luce del mondo”: il Figlio di Dio 162
69 Figli di Abraamo o figli del Diavolo? 164
70 Gesù guarisce un uomo nato cieco 166
71 I farisei interrogano l’uomo che era cieco 168
72 Gesù manda 70 discepoli a predicare 170
73 Un samaritano si comporta da vero prossimo 172
74 Lezioni sull’ospitalità e sulla preghiera 174
75 Cosa rende davvero felici? 176
76 A pranzo da un fariseo 178
77 I pericoli delle ricchezze 180
78 Economo fedele, tieniti pronto! 182
79 La distruzione è vicina. Perché? 184
80 Il Pastore eccellente e gli ovili 186
81 Gesù e il Padre sono “uno”. In che senso? 188

5 SUCCESSIVO MINISTERO DI GESÙ A EST DEL GIORDANO


82 Il ministero di Gesù in Perea 192
83 Chi sono coloro che Dio invita? 194
84 Cosa comporta essere discepoli di Gesù? 196
85 C’è gioia quando un peccatore si pente 198
86 Un figlio perduto torna a casa 200
87 L’importanza di agire con accortezza 204
88 Il ricco e Lazzaro 206
89 In viaggio dalla Perea alla Giudea 210
90 “La risurrezione e la vita” 212
91 La risurrezione di Lazzaro 214
92 Un lebbroso guarito si dimostra grato 216
93 “Il Figlio dell’uomo sarà rivelato” 218
94 Preghiera e umiltà: due necessità fondamentali 220
95 Parla del divorzio e mostra amore per i bambini 222
96 La domanda di un giovane capo ricco 224
97 La parabola degli operai nella vigna 226
98 Il desiderio di preminenza: un tema ricorrente 228
99 Gesù guarisce due ciechi e aiuta Zaccheo 230
100 La parabola delle 10 mine 232
6 MINISTERO FINALE DI GESÙ PAGINA

101 A cena a casa di Simone 236 8 e 9 NISAN


102 Il Re entra a Gerusalemme su un puledro 238 9 NISAN
103 Purifica di nuovo il tempio 240
10 NISAN
104 I giudei sentono la voce di Dio: riporranno fede? 242
105 Una lezione sulla fede 244
106 Due parabole ambientate in una vigna 246
107 Un re chiama gli invitati a una festa di nozze 248
108 Affronta magistralmente tre questioni insidiose 250
109 Condanna i suoi nemici 252
11 NISAN
110 Nel tempio per l’ultima volta 254
111 “Quale sarà il segno?” 256
112 Una lezione sull’importanza di vigilare 260
113 Una lezione sull’importanza di essere diligenti 262
114 Cristo giudicherà le pecore e i capri 264
115 L’ultima Pasqua di Gesù si avvicina 266 12 e 13 NISAN
116 Una lezione di umiltà durante l’ultima Pasqua 268
117 La Cena del Signore 270
118 Gli apostoli discutono su chi sia il più grande 272
119 Gesù: la via, la verità, la vita 274
120 “Tralci” che portano frutto e amici di Gesù 276
14 NISAN
121 “Fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo” 278
(notte)
122 La preghiera finale nella stanza al piano di sopra 280
123 Prega mentre è profondamente addolorato 282
124 Cristo viene tradito e arrestato 284
125 Prima da Anna, poi da Caiafa 286
126 Rinnegato a casa di Caiafa 288
127 Davanti al Sinedrio, poi da Pilato 290
128 Dichiarato innocente da Pilato e da Erode 292
129 “Ecco l’uomo!” 294
14 NISAN
130 Gesù viene portato via per essere messo a morte 296
(giorno)
131 Messo al palo un re innocente 298
132 “Di sicuro quest’uomo era il Figlio di Dio!” 300
133 Gesù viene sepolto 302 15 NISAN
134 La tomba è vuota: Gesù è vivo! 304
16 NISAN
135 Molti discepoli vedono Gesù risorto 306
136 Sulla riva del Mar di Galilea 308
137 In centinaia vedono Gesù prima della Pentecoste 310
138 Cristo alla destra di Dio 312
139 Ripristina il Paradiso e assolve il suo incarico 314
LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA

A tutti fa piacere ricevere una buona notizia. Sapete Avere a disposizione narrazioni indipendenti di
che ce n’è una particolarmente buona per voi e per le ciò che Gesù disse e fece presenta dei vantaggi. Per ca-
persone a cui volete bene? pire meglio il punto, immaginate che quattro persone
Questa buona notizia si trova nella Bibbia, un libro stiano in piedi vicino a un famoso maestro. L’uomo
che il Creatore dell’universo, Geova Dio, fece mettere per che gli sta di fronte gestisce un ufficio delle tasse, quel-
iscritto tantissimi anni fa. Questa pubblicazione si con- lo alla sua destra è un medico e quello alla sua sinistra
centra su quattro libri della Bibbia che contengono una è un pescatore e un suo carissimo amico. Il quarto
notizia molto buona per tutto il genere umano. Questi li- uomo, il più giovane di tutti, osserva la scena stando
bri sono conosciuti con il nome di coloro che Dio impie- alle spalle del maestro. Tutti e quattro sono persone
gò per scriverli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. oneste e ciascuno di loro si concentra su particolari di-
Questi quattro resoconti vengono spesso chiamati versi. Se ognuno scrivesse un resoconto degli insegna-
Vangeli. Tutti e quattro narrano il vangelo, o buona no- menti e delle opere del maestro, probabilmente le
tizia, intorno a Gesù. In cosa consiste questa buona quattro narrazioni conterrebbero dettagli o avveni-
notizia? Gesù è il mezzo di salvezza provveduto da Dio menti differenti. Esaminando tutti e quattro i resoconti
e, quale Re del celeste Regno di Dio, recherà benedi- e tenendo in mente i diversi punti di vista e obiettivi
zioni eterne a tutte le persone che esercitano fede in degli scrittori sarebbe possibile ottenere il quadro com-
lui (Marco 10:17, 30; 13:13). pleto di ciò che il maestro disse e fece. Da questo si
può capire quanto sia utile avere quattro narrazioni se-
PERCHÉ QUATTRO VANGELI? parate della vita del Maestro, Gesù.
Forse vi siete chiesti perché Dio ispirò la stesura di Ritornando all’esempio, l’esattore di tasse si rivolge
quattro resoconti della vita e degli insegnamenti di Gesù. a un pubblico di estrazione giudaica, quindi raggruppa
alcuni insegnamenti e avvenimenti in modo da aiutare presentata nel libro Gesù: la via, la verità, la vita è ragio-
principalmente questo tipo di lettori. Il medico si con- nevole e logica.
centra sulla guarigione dei malati e degli infermi, per-
ciò omette alcuni episodi descritti dall’esattore di tasse LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA
o li presenta in ordine diverso. L’amico si sofferma sui Mentre vi immergete nella lettura di questo libro,
sentimenti e sulle qualità del maestro. Il resoconto del-
non dimenticate il messaggio principale che desidera
l’uomo più giovane, invece, è più breve e sintetico. In
trasmettere a voi e alle persone a cui volete bene. Gesù
ogni caso, ciascuna narrazione è accurata. Questo
stesso disse all’apostolo Tommaso: “Io sono la via e la
esempio spiega bene perché avere tutti e quattro i Van-
verità e la vita. Nessuno arriva al Padre se non tramite
geli ci aiuta a comprendere meglio le opere, gli inse-
me” (Giovanni 14:6).
gnamenti e la personalità di Gesù.
Il libro Gesù: la via, la verità, la vita vi aiuterà a capire
Alcuni usano espressioni come “il Vangelo di Mat-
in che senso Gesù è senza dubbio “la via”. Solo tramite
teo” o “il Vangelo secondo Giovanni”. Queste defini-
lui è possibile avvicinarsi a Geova Dio in preghiera.
zioni non sono inesatte, in quanto ciascuno parla “del-
Gesù è anche il mezzo che Dio impiega per riconciliare
la buona notizia riguardo a Gesù Cristo” (Marco 1:1).
con sé l’umanità (Giovanni 16:23; Romani 5:8). È solo
Tuttavia, in senso più ampio, nelle quattro narrazioni
attraverso Gesù che si può ricevere l’approvazione di
c’è un unico vangelo, o buona notizia, riguardo a
Dio e stringere un legame con lui.
Gesù.
Inoltre, Gesù è “la verità”. Parlò e visse in armonia
Molti studiosi della Parola di Dio hanno confrontato
con la verità; in un certo senso fu la personificazione
e cercato di fondere in un unico racconto i fatti e gli
stessa della verità. Adempì decine di profezie, che fu-
avvenimenti descritti in Matteo, Marco, Luca e Gio-
vanni. Uno di questi fu Taziano, uno scrittore siro, che rono “‘sì’ mediante lui” (2 Corinti 1:20; Giovanni
riconobbe l’accuratezza e l’ispirazione di questi reso- 1:14). Queste profezie permettono di comprendere il
conti e, attorno al 170 E.V., scrisse il Diatessaron, una ruolo fondamentale di Gesù nell’adempimento del pro-
fusione armonica delle quattro narrazioni della vita e posito di Dio (Rivelazione 19:10).
del ministero di Gesù. Gesù Cristo è anche “la vita”. Diede il suo sangue e
Il libro Gesù: la via, la verità, la vita fa qualcosa di la sua vita perfetti come riscatto, offrendo a tutti la
simile, ma è più accurato e completo. Questo è reso possibilità di ricevere “la vera vita”, cioè “la vita eter-
possibile dal fatto che oggi comprendiamo meglio l’a- na” (1 Timoteo 6:12, 19; Efesini 1:7; 1 Giovanni 1:7).
dempimento di molte profezie e parabole di Gesù. Di E in futuro dimostrerà di essere “la vita” per i milioni
conseguenza risulta più chiaro capire ciò che disse e di morti che verranno risuscitati e avranno la prospet-
fece, come pure l’esatta successione degli avvenimenti. tiva di vivere per sempre nel Paradiso (Giovanni 5:
Inoltre, alcune scoperte archeologiche hanno fatto 28, 29).
luce su certi dettagli e sul modo di pensare degli scrit- Ogni essere umano deve comprendere l’importanza
tori. Ovviamente non è possibile essere dogmatici ri- del ruolo di Gesù nel proposito di Dio. Grazie a questo
guardo all’ordine preciso in cui si è verificato ciascun libro potrete conoscere ancora meglio Gesù, “la via e
evento. In ogni caso, la sequenza degli avvenimenti la verità e la vita”.
PA R T E

1
FINO AL
MINISTERO
DI GESÙ

“SAR À GRANDE”
(LUCA 1:32)
DUE MESSAGGI DA PARTE DI DIO
LUCA 1:5-33

L’intera Bibbia può essere considerata un mes- cui queste cose avverranno, perché non hai cre-
saggio da parte di Dio. Il nostro Padre celeste ci duto alle mie parole” (Luca 1:20).
ha fornito questo libro per nostra istruzione. Ora Nel frattempo chi sta fuori dal tempio si chie-
però concentriamoci su due messaggi particolari de come mai Zaccaria si trattenga così a lungo al-
che furono trasmessi oltre 2.000 anni fa da un l’interno. Quando finalmente esce, Zaccaria non
angelo chiamato Gabriele, il quale “sta al cospet- è in grado di parlare; può solo comunicare a ge-
to di Dio” (Luca 1:19). In quali circostanze Gabrie- sti. Tutti capiscono che nel tempio ha visto qual-
le portò quei due importanti messaggi? cosa di soprannaturale.
Quando Gabriele trasmette il suo primo mes- Terminato il servizio al tempio, Zaccaria ritorna
saggio, siamo intorno al 3 a.E.V. Sulle col- a casa. Non passa molto tempo, ed Elisabetta ri-
line della Giudea, probabilmente poco distan- mane incinta! In attesa della nascita del bambi-
te da Gerusalemme, vive Zaccaria, un sacerdote no, rimane a casa per cinque mesi, lontana da al-
di Geova. Lui e sua moglie Elisabetta sono in tre persone.
là con gli anni e non hanno figli. Zaccaria sta In seguito Gabriele appare di nuovo, questa
svolgendo il suo turno di servizio come sacerdo- volta a una giovane donna non sposata. Si chia-
te presso il tempio di Dio a Gerusalemme. Al- ma Maria e vive a Nazaret, una città situata in Ga-
l’improvviso, Gabriele gli appare vicino all’alta- lilea, una regione a nord di Gerusalemme. L’ange-
re dell’incenso. lo le dice: “Hai incontrato il favore di Dio”. E poi
Comprensibilmente Zaccaria è molto spaventa- aggiunge: “Ecco, rimarrai incinta e partorirai un
to. L’angelo però lo tranquillizza dicendogli: “Non figlio; dovrai chiamarlo Gesù”. Quindi Gabriele af-
aver timore, Zaccaria, perché la tua preghiera è ferma: “Sarà grande e sarà chiamato Figlio del-
stata udita con favore: tua moglie Elisabetta ti l’Altissimo. [...] E lui regnerà sulla casa di Gia-
darà un figlio, e tu dovrai chiamarlo Giovanni”. cobbe per sempre, e il suo Regno non avrà fine”
Gabriele spiega che Giovanni “sarà grande agli (Luca 1:30-33).
occhi di Geova” e “[preparerà] per Geova un po- Sicuramente per Gabriele fu un grande privile-
polo ben disposto” (Luca 1:13-17). gio trasmettere quei due messaggi da parte di
Zaccaria non riesce a credere a questo mes- Dio. Mentre approfondiamo la storia di Giovanni
saggio perché sia lui che Elisabetta sono ormai e di Gesù, capiremo sempre meglio perché i due
vecchi. Per questo motivo Gabriele gli dice: “Re- messaggi di cui abbiamo parlato sono così im-
sterai muto e non potrai parlare fino al giorno in portanti.

 Chi trasmette due importanti messaggi da parte di Dio?


 A chi vengono trasmessi i due messaggi?
 Perché pensate che non sia stato facile credere a quei messaggi?

10
1
˙ L’ANGELO GABRIELE PREANNUNCIA LA NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA
˙ GABRIELE ANNUNCIA A MARIA CHE NASCER À GES Ù
GES Ù VIENE ONORATO ANCORA PRIMA DI NASCERE
LUCA 1:34-56

L’angelo Gabriele ha appena detto a Maria che Le successive parole di Maria esprimono la
avrà un figlio: si chiamerà Gesù e regnerà per sua profonda gratitudine: “La mia anima glorifi-
sempre. La giovane donna ora chiede: “Com’è ca Geova, e il mio spirito non può fare a meno
possibile, dato che non ho rapporti sessuali con di esultare in Dio, mio Salvatore, perché egli ha
un uomo?” (Luca 1:34). rivolto lo sguardo all’umile condizione della sua
Gabriele risponde: “Lo spirito santo verrà su di schiava. Ecco, d’ora in poi tutte le generazioni
te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua mi dichiareranno felice, perché il Potente ha fatto
ombra. Per questa ragione colui che nascerà sarà per me grandi cose”. È interessante notare che,
chiamato santo, Figlio di Dio” (Luca 1:35). nonostante le venga mostrato grande favore, Ma-
Forse con l’intento di aiutare Maria a credere a ria dà onore a Dio dicendo: “Santo è il suo nome,
questo messaggio, Gabriele aggiunge: “Ecco, an- e di generazione in generazione la sua misericor-
che la tua parente Elisabetta ha concepito un fi- dia è su quelli che lo temono” (Luca 1:46-50).
glio, nella sua vecchiaia; lei che era chiamata ste- Ispirata a pronunciare una profezia, Maria con-
rile è al sesto mese, perché niente di ciò che Dio tinua a dare gloria a Dio con queste parole: “Egli
dice è impossibile” (Luca 1:36, 37). ha dato prova di grande potenza con il suo brac-
Con la sua reazione, Maria dimostra chiara- cio; ha disperso quelli che sono superbi nei pro-
mente di credere alle parole di Gabriele; infatti positi del loro cuore. Ha deposto dai troni i poten-
esclama: “Ecco la schiava di Geova!” Poi affer- ti e ha esaltato i modesti; ha saziato con cose
ma: “Mi accada proprio come hai detto” (Luca buone gli affamati e ha mandato via a mani vuo-
1:38). te i ricchi. È venuto in aiuto di Israele, suo servi-
Dopo che Gabriele se n’è andato, Maria si pre- tore, ricordandosi della sua misericordia nei con-
para per andare a trovare Elisabetta, che vive in- fronti di Abraamo e dei suoi discendenti in eterno,
sieme a suo marito Zaccaria sulle colline di Giuda, come disse ai nostri antenati” (Luca 1:51-55).
vicino a Gerusalemme. Partendo dalla sua casa a Maria resta con Elisabetta per circa tre mesi e
Nazaret, Maria dovrà viaggiare verso sud per tre probabilmente la aiuta durante queste ultime set-
o quattro giorni. timane di gravidanza. Queste due donne di fede,
Quando finalmente arriva a destinazione, Ma- che aspettano un figlio grazie all’aiuto di Dio,
ria entra nella casa di Zaccaria e saluta la sua pa- sono davvero contente di poter trascorrere insie-
rente Elisabetta. A questo punto Elisabetta, pie- me questo periodo della loro vita.
na di spirito santo, le dice: “Benedetta sei tu fra Come abbiamo visto, Gesù viene onorato anco-
le donne, e benedetto è il frutto del tuo grembo! ra prima di nascere: Elisabetta lo chiama “mio Si-
Come mai ho il privilegio di ricevere la visita del- gnore”; inoltre il bambino che porta in grembo
la madre del mio Signore? Ecco, non appena ho “[sobbalza] per la gioia” quando Maria entra in
udito il tuo saluto, il bambino che porto in grem- casa. In seguito, però, altri tratteranno Maria e
bo ha sobbalzato per la gioia” (Luca 1:42-44). suo figlio in modo molto diverso.

12
2
˙ MARIA VA A TROVARE ELISABETTA

 Cosa dice Gabriele per aiutare Maria a capire come rimarrà incinta?
 In che modo Gesù viene onorato ancora prima di nascere?
 Per quanto tempo Maria rimane con Elisabetta, e perché?

13
NASCE COLUI CHE PREPARER À LA VIA
LUCA 1:57-79

Elisabetta è ormai prossima a partorire. Maria è I vicini e i parenti obiettano: “Nessuno dei tuoi
stata con lei per tre mesi, ma ora è arrivato il mo- parenti si chiama così” (Luca 1:61). A gesti chie-
mento di salutarsi. Deve fare un lungo viaggio ver- dono a Zaccaria come desideri chiamare suo figlio.
so nord per tornare a casa, a Nazaret. Tra circa sei L’uomo si fa portare una tavoletta e scrive: “Il suo
mesi, anche lei avrà un figlio. nome è Giovanni” (Luca 1:63).
Poco dopo la partenza di Maria, Elisabetta par- Subito dopo Zaccaria ritorna miracolosamente
torisce. È un momento di grande gioia: non ci sono a parlare. Forse ricorderete che era diventato muto
stati problemi durante il parto, e sia la mamma quando non aveva creduto alle parole dell’ange-
che il bambino stanno bene. Quando Elisabetta lo secondo cui Elisabetta avrebbe avuto un figlio.
fa vedere il neonato a parenti e vicini, anche loro Per questo motivo i vicini si meravigliano quando
sono molto felici. sentono di nuovo la voce di Zaccaria e si chiedo-
In base alla Legge data da Dio a Israele, ogni bam- no: “Cosa diventerà mai questo bambino?” (Luca
bino doveva essere circonciso nell’ottavo giorno di 1:66). Si rendono conto che dietro la scelta di dare
vita; nella stessa occasione gli veniva dato anche il questo nome al bambino c’è l’intervento di Dio.
nome (Levitico 12:2, 3). Alcuni ritengono che il figlio Così, pieno di spirito santo, Zaccaria dichiara:
di Zaccaria dovrebbe avere lo stesso nome del pa- “Sia lodato Geova, l’Iddio d’Israele, perché ha ri-
dre. Elisabetta, però, si fa coraggio e dice: “No! Si volto la sua attenzione al suo popolo e lo ha libe-
chiamerà Giovanni” (Luca 1:60). Questo è il nome rato. E ha suscitato per noi nella casa del suo servi-
che l’angelo Gabriele aveva detto di dare al bambino. tore Davide un corno di salvezza” (Luca 1:68, 69).

14
3
˙ NASCE GIOVANNI BATTISTA E GLI VIENE DATO IL NOME

˙ ZACCARIA PREANNUNCIA IL RUOLO CHE AVR À GIOVANNI

Quando parla del “corno di salvezza”, Zaccaria fa la salvezza mediante il perdono dei peccati, grazie
riferimento a qualcuno che deve ancora nascere: il alla tenera compassione del nostro Dio. Con que-
Signore Gesù. Grazie a lui, dice Zaccaria, Dio ci sta compassione un’alba ci visiterà dall’alto per
concederà, “una volta liberati dalla mano dei ne- dare luce a quelli che giacciono nelle tenebre e nel-
mici, il privilegio di rendergli sacro servizio senza l’ombra della morte e per guidare i nostri passi
timore, con lealtà e giustizia, davanti a lui per tut- lungo la via della pace” (Luca 1:76-79). Che paro-
ti i nostri giorni” (Luca 1:74, 75). le incoraggianti!
Parlando di suo figlio, Zaccaria predice: “Quan- Nel frattempo Maria è arrivata a Nazaret. Dato
to a te, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altis- che non è ancora sposata, cosa le accadrà quan-
simo, perché andrai davanti a Geova per preparare do tutti si renderanno conto che aspetta un bam-
le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza del- bino?

 Che differenza di età c’è tra Giovanni e Gesù?


 Cosa accade nell’ottavo giorno di vita di Giovanni?
 Quale incarico riceverà Giovanni da Dio?
MARIA: INCINTA MA NON SPOSATA
MATTEO 1:18-25 LUCA 1:56

Maria è incinta di quattro mesi. Come abbiamo vi- do si ritrovano, probabilmente Maria gli raccon-
sto, ha trascorso la prima parte della gravidanza a ta cosa le è successo e fa di tutto per spiegargli
casa della sua parente Elisabetta a sud sulle colli- che la gravidanza è opera dello spirito santo di
ne della Giudea. Ora però è tornata a casa sua a Dio. Come potete immaginare, però, per Giusep-
Nazaret. Ben presto tutti si renderanno conto che pe è molto difficile comprendere ciò che Maria
aspetta un bambino: che situazione angosciante! gli sta dicendo. Non è facile credere al suo rac-
Per di più, Maria è fidanzata con Giuseppe, un conto.
falegname del posto, e sa bene ciò che prevede Giuseppe sa che Maria è una brava persona e
la Legge data da Dio a Israele: una donna fidan- che gode di un’ottima reputazione. Inoltre la ama
zata che sceglie di avere rapporti sessuali con un profondamente. Nonostante tutto, però, pensa
altro uomo deve essere lapidata (Deuteronomio che ci sia un’unica possibile spiegazione: Maria è
22:23, 24). Quindi, anche se non ha tradito Giu- incinta perché lo ha tradito. Comunque non vuo-
seppe, probabilmente Maria si chiede come farà le che venga svergognata pubblicamente o addi-
a spiegargli cosa è successo e come si evolverà rittura lapidata; quindi decide di divorziare segre-
la situazione. tamente da lei. A quel tempo, il fidanzamento era
Dato che Maria è stata fuori casa per tre mesi, messo sullo stesso piano del matrimonio e per
Giuseppe non vede l’ora di incontrarla. Quan- romperlo serviva il divorzio.

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4
˙ GIUSEPPE VIENE A SAPERE CHE MARIA È INCINTA
˙ GIUSEPPE E MARIA SI SPOSANO

Più tardi, mentre riflette ancora su quello che ria a casa con sé. Di fatto questo gesto visibile
gli è appena successo, Giuseppe va a dormire. a tutti equivale a una cerimonia nuziale e rende
L’angelo di Geova gli appare in sogno e gli dice: noto che Giuseppe e Maria sono ora marito e mo-
“Non aver paura di portare a casa con te tua mo- glie. Comunque, Giuseppe non ha rapporti ses-
glie Maria, perché ciò che è stato concepito in lei è suali con Maria mentre lei è in attesa di Gesù.
opera dello spirito santo. Lei partorirà un figlio, Passano alcuni mesi e Maria è quasi al termine
e tu lo chiamerai Gesù, perché salverà il suo po- della gravidanza. Lei e Giuseppe si devono pre-
polo dai loro peccati” (Matteo 1:20, 21). parare per un viaggio che li porterà lontano da
Al suo risveglio Giuseppe si sente sollevato casa. Dove devono andare proprio ora che Maria
perché la situazione risulta finalmente più chiara. è prossima al parto?
Segue subito le istruzioni dell’angelo e porta Ma-

 Cosa pensa probabilmente Giuseppe quando viene a sapere che Maria è incinta, e perché?
 In che senso Giuseppe può divorziare da Maria se i due non sono ancora sposati?
 Quale gesto visibile a tutti rende evidente che Giuseppe e Maria sono diventati marito e moglie?
LA NASCITA DI GES Ù. DOVE? QUANDO?
LUCA 2:1-20

L’imperatore romano Cesare Augusto ha emanato festazione della gloria di Geova, un angelo di Dio
un decreto secondo cui tutto il popolo deve esse- si rivolge ai pastori dicendo: “Non abbiate paura,
re censito. Quindi Giuseppe, insieme a Maria, deve perché, ecco, vi annuncio la buona notizia di una
tornare al suo luogo di nascita, Betlemme, una cit- grande gioia che tutto il popolo avrà. Oggi infatti
tà a sud di Gerusalemme. nella città di Davide vi è nato un salvatore, che è Cri-
A motivo di questo censimento, Betlemme è af- sto il Signore. Questo sarà il segno per voi: trovere-
follata. Giuseppe e Maria non trovano un posto in te un bambino avvolto in fasce e adagiato in una
mangiatoia”. All’improvviso appaiono molti altri an-
geli, che dicono: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e
sulla terra pace fra gli uomini che egli approva!”
(Luca 2:10-14).
Non appena gli angeli se ne vanno, i pastori si
dicono l’un l’altro: “Dobbiamo assolutamente an-
dare a Betlemme a vedere quello che è accaduto e
che Geova ci ha fatto sapere” (Luca 2:15). Partono
subito e trovano il bambino appena nato, Gesù,
cui stare, quindi sono costretti ad alloggiare in una proprio nel luogo che è stato loro indicato. Quan-
stalla, un luogo destinato a ricovero di asini e di al- do i pastori riferiscono ciò che ha detto l’angelo,
tri animali. È proprio qui che nasce Gesù. Maria lo tutti si meravigliano; e Maria custodisce queste pa-
avvolge in fasce e lo pone in una mangiatoia, dove role, traendone conclusioni nel suo cuore.
di solito si mette il foraggio per gli animali. Oggi molti credono che la nascita di Gesù sia av-
Dietro al decreto emanato da Cesare Augusto venuta il 25 dicembre. Nella zona intorno a Betlem-
c’è sicuramente l’intervento di Dio. Grazie a questo me, però, durante questo mese piove, fa freddo e
censimento, infatti, Gesù nasce a Betlemme, la cit- a volte perfino nevica. Difficilmente dei pastori e le
tà natale del re Davide, suo antenato. Le Scritture loro greggi avrebbero passato la notte all’aperto in
avevano predetto molto tempo prima che il Gover- quel periodo dell’anno. Inoltre, con tutta probabili-
nante promesso sarebbe nato proprio in quella cit- tà l’imperatore romano non avrebbe chiesto a un
tà (Michea 5:2). popolo già incline a ribellarsi di viaggiare per gior-
Questa è davvero una notte straordinaria! Un in- ni nel bel mezzo dell’inverno per farsi registrare.
tenso bagliore avvolge un gruppo di pastori che si Gesù nacque probabilmente in ottobre, quando il
trova all’aperto, nei campi. Durante questa mani- clima era più mite.

 Perché Giuseppe e Maria devono andare a Betlemme?


 Quali eventi straordinari si verificano la notte in cui nasce Gesù?
 Per quali motivi non è ragionevole concludere che Gesù sia nato il 25 dicembre?

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˙ GES Ù NASCE A BETLEMME

˙ ALCUNI PASTORI FANNO VISITA A GESÙ POCO DOPO LA SUA NASCITA


IL BAMBINO PROMESSO
LUCA 2:21-39

Giuseppe e Maria non tornano a Nazaret, ma ri- Maria ubbidisce a questo comando e presenta
mangono a Betlemme. Fanno circoncidere il loro come offerta due piccoli uccelli. Da questo pos-
bambino nel suo ottavo giorno di vita, così come siamo farci un’idea della condizione economica di
comanda la Legge che Dio ha dato a Israele (Le- Giuseppe e Maria. Secondo la Legge, la madre
vitico 12:2, 3). La tradizione vuole che in quello dovrebbe presentare un agnello e un uccellino. Se
stesso giorno ai bambini maschi sia anche dato non si può permettere un agnello, però, può offri-
il nome. Il piccolo viene chiamato Gesù, proprio re due tortore o due piccioni. Questo è proprio il
come indicato dall’angelo Gabriele. caso di Maria.
Passa poco più di un mese, e quando Gesù ha Nel tempio, un uomo anziano di nome Simeo-
40 giorni i suoi genitori lo portano al tempio di ne si avvicina a Giuseppe e a Maria. Dio gli ha ri-
Gerusalemme, che dista solo pochi chilometri dal velato che prima della sua morte vedrà il Cristo,
luogo in cui vivono ora. La Legge richiede che o Messia, che Geova ha promesso di mandare.
40 giorni dopo aver partorito un figlio maschio, Oggi è stato lo spirito santo a spingerlo a venire
ogni madre presenti un’offerta per la purificazio- al tempio. Quando trova Giuseppe, Maria e Gesù,
ne presso il tempio (Levitico 12:4-8). Simeone prende in braccio il bambino.
Con Gesù tra le braccia, Simeone ringrazia Dio
dicendo: “Ora, Sovrano Signore, tu lasci andare il
tuo schiavo in pace proprio come hai detto, per-
ché i miei occhi hanno visto lo strumento di sal-
vezza che hai preparato davanti a tutti i popoli,
luce per rimuovere il velo dagli occhi delle nazio-
ni e gloria del tuo popolo Israele” (Luca 2:29-32).
Sentendo queste parole, Giuseppe e Maria si
“IL TEMPO DELLA LORO PURIFI- meravigliano. Simeone li benedice e rivela a Ma-
CAZIONE” Dopo il parto, una don- ria che suo figlio “è stato designato per il cadere
na israelita veniva considerata ceri- e il risorgere di molti in Israele” e che lei soffri-
monialmente impura per un periodo rà come se venisse trafitta da una spada affilata
di tempo. Al termine di questo pe-
(Luca 2:34).
riodo, doveva presentare un olocau-
Ma c’è qualcun altro che si avvicina a Giusep-
sto come sacrificio di purificazione.
pe, a Maria e al loro bambino. Si tratta di Anna,
Questo ricordava a tutti che al bam-
bino erano stati trasmessi l’imperfe- una profetessa di 84 anni che non si assenta mai
zione e il peccato. Gesù, però, era dal tempio. Subito inizia a ringraziare Dio e a par-
un bambino perfetto e santo (Luca lare di Gesù a chiunque la ascolti.
1:35). Comunque, Maria e Giuseppe Giuseppe e Maria sono sicuramente felici di
portarono Gesù al tempio e vennero quanto è avvenuto nel tempio. Senza dubbio,
purificati come richiesto dalla Legge questi avvenimenti sono una conferma del fatto
(Luca 2:22). che il loro figlio è colui che Dio ha promesso.

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6
˙ GESÙ VIENE CIRCONCISO E IN SEGUITO
PORTATO AL TEMPIO

 Secondo la tradizione, quando veniva dato il nome a un bambino maschio israelita?


 Cosa doveva fare una madre 40 giorni dopo la nascita di un figlio maschio? Cosa rivela l’offerta di Maria
sulla sua condizione economica?
 Nel tempio, quali persone comprendono la vera identità di Gesù, e come lo dimostrano?

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ASTROLOGI FANNO VISITA A GES Ù
MATTEO 2:1-12

Da oriente sta arrivando un gruppo di persone: possa andare a rendergli omaggio” (Matteo 2:8).
si tratta di astrologi, uomini che grazie allo stu- In realtà, l’intento di Erode è quello di trovare il
dio della posizione delle stelle affermano di po- bambino per poi ucciderlo.
ter interpretare ciò che accade alle persone (Isaia Non appena gli astrologi partono, accade qual-
47:13). Nel loro paese d’origine hanno visto una cosa di straordinario: la “stella” che avevano visto
“stella” e l’hanno seguita per centinaia di chilo- quando erano in oriente si muove davanti a loro!
metri. Dove li sta portando? Non a Betlemme, ma Chiaramente, questa non è una normale stella,
a Gerusalemme. ma ha il preciso compito di guidarli. Gli astrolo-
Al loro arrivo, gli astrologi chiedono: “Dov’è il gi la seguono fino a quando si ferma proprio so-
re dei giudei che è nato? Abbiamo visto la sua pra la casa in cui ora vivono Giuseppe e Maria
stella quando eravamo in oriente e siamo venuti insieme al loro bambino.
a rendergli omaggio” (Matteo 2:1, 2). Quando entrano nella casa, gli astrologi trova-
Sentendo queste parole, il re Erode rimane no Maria e il piccolo Gesù. A questo punto si in-
molto turbato e decide di chiamare i capi sacer- ginocchiano di fronte a lui e gli offrono dei doni:
doti e altri capi religiosi giudei per chiedere loro oro, incenso e mirra. Poi, quando stanno per an-
dove debba nascere il Cristo. Facendo riferimen- dare da Erode, Dio li avverte tramite un sogno di
to alle Scritture, rispondono: “A Betlemme” (Mat- non farlo. Decidono quindi di tornare al loro pae-
teo 2:5; Michea 5:2). Subito dopo Erode convo- se percorrendo un’altra strada.
ca gli astrologi in segreto e dice loro: “Andate Chi sarà stato a mandare la “stella” che guidò
e cercate attentamente il bambino; quando l’a- gli astrologi? Non dimentichiamo che, invece di
vrete trovato fatemelo sapere, così che anch’io andare direttamente da Gesù a Betlemme, questi
uomini giunsero a Gerusalemme. Lì trovarono il
re Erode, che voleva uccidere Gesù. E lo avrebbe
fatto se Dio non fosse intervenuto avvertendo gli
astrologi di non dire a Erode dove viveva Gesù.
È evidente, quindi, che a mandare la “stella” fu il
nemico di Dio, Satana. Lui voleva che Gesù mo-
risse e si servì di questo mezzo per cercare di rag-
giungere il suo scopo.

 Come facciamo a sapere che la “stella” vista dagli astrologi non era una normale stella?
 Dove vive il piccolo Gesù quando gli astrologi lo trovano?
 Perché possiamo concludere che fu Satana a guidare gli astrologi?

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7
˙ ALCUNI ASTROLOGI SEGUONO UNA “STELLA”

CHE LI PORTA PRIMA A GERUSALEMME E POI DA GESÙ


IN FUGA DA UN PERFIDO RE
MATTEO 2:13-23

Giuseppe sveglia Maria riferendole un messag-


gio urgente. L’angelo di Geova gli è appena ap-
parso in sogno e gli ha detto: “Alzati, prendi il
bambino e sua madre e fuggi in Egitto; resta
là finché non ti avvertirò io, perché presto Ero-
de cercherà il bambino per ucciderlo” (Matteo
2:13).
Immediatamente, in piena notte, Giuseppe,
Maria e il loro bambino fuggono. Partono appena
in tempo. Erode infatti ha capito di essere stato
ingannato. Invece di ubbidire alla sua richiesta,
gli astrologi hanno lasciato il paese senza fargli
sapere dove si trova il bambino. Erode è infuria-
to, e non abbandona il suo proposito di mettere
a morte Gesù. Quindi dà ordine di far uccidere
tutti i bambini maschi dai due anni in giù che vi-
vono a Betlemme e dintorni. Stabilisce questa fa-
scia d’età in base a ciò che è venuto a sapere da-
gli astrologi venuti dall’oriente.
La strage di questi bambini è un crimine orren-
do. Non sappiamo quante giovani vite siano sta-
te spezzate, ma il pianto disperato e i lamenti del-
le madri in lutto adempiono una profezia biblica

pronunciata da Geremia, un profeta di Dio (Gere-


mia 31:15).
Giuseppe e la sua famiglia vivono ora in Egitto,
il paese in cui sono fuggiti. Una notte, l’angelo di
Geova appare di nuovo in sogno a Giuseppe, ri-
volgendogli queste parole: “Alzati, prendi il bam-
bino e sua madre e torna nel paese d’Israele, per-
ché quelli che cercavano di uccidere il bambino
sono morti” (Matteo 2:20). Giuseppe quindi capi-
sce che lui e la sua famiglia possono tornare a
casa. In questo modo si adempie un’altra profe-
zia biblica: il Figlio di Dio viene chiamato fuori
dall’Egitto (Osea 11:1).
A quanto pare, Giuseppe vorrebbe stabilirsi in
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˙ GES Ù E LA SUA FAMIGLIA FUGGONO IN EGITTO

˙ GIUSEPPE SI TRASFERISCE A NAZARET CON LA SUA FAMIGLIA

Giudea, forse vicino a Betlemme, dove viveva con seguono il viaggio verso nord e si stabiliscono
la famiglia prima di fuggire in Egitto. Viene a sa- nella città di Nazaret, in Galilea, lontano dal cen-
pere, però, che al posto di Erode è al potere suo tro della vita religiosa ebraica. Il fatto che Gesù
figlio, il malvagio Archelao. Attraverso un altro cresca qui adempie un’ulteriore profezia: “Sarà
sogno, inoltre, Dio stesso avverte Giuseppe del chiamato Nazareno” (Matteo 2:23).
pericolo. Quindi Giuseppe e la sua famiglia pro-

 Quando gli astrologi non tornano da lui, cosa fa Erode? In che modo il piccolo Gesù viene protetto?
 Una volta tornati dall’Egitto, perché Giuseppe e la sua famiglia non vanno di nuovo a vivere a Betlemme?
 Quali profezie bibliche si adempiono in questo periodo?

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GES Ù CRESCE A NAZARET
MATTEO 13:55, 56 MARCO 6 : 3

Gesù cresce a Nazaret, una città piuttosto picco- glio Giovanni, di cui abbiamo già parlato. In Gali-
la e poco importante. Questa città è situata a lea, invece, vivono Salome, probabilmente sorella
nord della Giudea, nella parte collinare della Ga- di Maria e di conseguenza zia di Gesù, e suo ma-
lilea, a ovest del grande lago chiamato Mar di Ga- rito Zebedeo. I loro due figli, Giacomo e Giovanni,
lilea. sarebbero quindi cugini di primo grado di Gesù.
Quando si trasferisce qui dall’Egitto insieme ai Non sappiamo se crescono insieme a Gesù, ma
suoi genitori, Gesù ha forse due anni e probabil- sappiamo che col tempo stringeranno una forte
mente è ancora figlio unico. Con il passare del amicizia con lui: diventeranno due dei suoi apo-
tempo, comunque, nascono Giacomo, Giuseppe, stoli.
Simone e Giuda, fratellastri di Gesù. Giuseppe e Giuseppe è un falegname e deve lavorare sodo
Maria hanno anche alcune figlie. Quindi, Gesù ha per provvedere a una famiglia sempre più nume-
almeno sei fratelli e sorelle minori. rosa. Cresce Gesù come se fosse suo figlio; per
Ovviamente, Gesù ha anche altri parenti. Mol- questo, Gesù viene chiamato “il figlio del falegna-
to più a sud, in Giudea, vivono Elisabetta e suo fi- me” (Matteo 13:55). Inoltre, Giuseppe insegna il

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9
˙ LA FAMIGLIA DI GIUSEPPE E MARIA SI ALLARGA
˙ GES Ù IMPARA UN MESTIERE

suo mestiere a Gesù, il quale lo impara bene. Le e quando si alzano’ (Deuteronomio 6:6-9). A Na-
persone infatti parleranno di lui come del “fale- zaret c’è una sinagoga, dove di sicuro Giusep-
gname” (Marco 6:3). pe va regolarmente insieme alla sua famiglia per
Adorare Geova è la cosa più importante per adorare Geova. In una successiva circostanza, in-
Giuseppe e la sua famiglia. Seguendo la Legge di fatti, verrà detto che Gesù entra nella sinagoga di
Dio, Giuseppe e Maria istruiscono i loro figli a li- Sabato “com’era sua abitudine” (Luca 4:16). Inol-
vello spirituale ‘quando siedono in casa, quando tre, tutta la famiglia è felice di andare regolar-
camminano per strada, quando vanno a dormire mente al tempio di Geova a Gerusalemme.

 Quanti fratelli e sorelle minori ha come minimo Gesù?


 Quale mestiere impara Gesù, e perché?
 Cosa insegna di importante Giuseppe alla sua famiglia?
GES Ù E LA SUA FAMIGLIA VANNO A GERUSALEMME
LUCA 2:40-52

È primavera e, come ogni anno, Giuseppe e la sua trovano neppure lì. Il ragazzo sembra scomparso!
famiglia, insieme a parenti e amici, si preparano A questo punto, Giuseppe e Maria decidono di
per il viaggio di circa 120 chilometri che li porte- tornare a Gerusalemme per cercarlo.
rà da Nazaret a Gerusalemme. Vi si recano per Cercano invano Gesù per un giorno intero.
celebrare la Pasqua, come richiesto dalla Legge Neppure il giorno seguente la loro ricerca ha suc-
(Deuteronomio 16:16). È un periodo intenso ed cesso. Finalmente, il terzo giorno, lo trovano in
emozionante. Gesù, che ora ha 12 anni, è partico- una delle molte sale del tempio. Vedono Gesù se-
larmente interessato a questa festa e non vede duto in mezzo ad alcuni maestri giudei mentre li
l’ora di tornare di nuovo al tempio. ascolta, pone loro delle domande e li stupisce con
Per Gesù e la sua famiglia la Pasqua non è un la sua comprensione delle cose.
evento circoscritto a un’unica giornata. Il giorno “Figlio”, gli chiede Maria, “perché ci hai tratta-
dopo, infatti, è il primo dei sette giorni della Fe- to così?” E aggiunge: “Ecco, tuo padre e io ti ab-
sta dei Pani Azzimi (Marco 14:1). Anche questa biamo cercato disperatamente!” (Luca 2:48).
festa è considerata parte del periodo pasquale. Gesù si sorprende che Giuseppe e Maria non
Il viaggio verso Gerusalemme, la permanenza in sapessero dove trovarlo. Infatti chiede loro: “Per-
città e il ritorno a casa richiedono circa due setti- ché mi cercavate? Non sapevate che devo stare
mane. Ma quest’anno il viaggio dura un po’ più nella casa del Padre mio?” (Luca 2:49).
a lungo a causa di un imprevisto che coinvolge Ora che la famiglia è finalmente riunita, Gesù
Gesù. Si tratta di un problema che si presenta du- torna a casa con Giuseppe e Maria, rimanendo
rante il viaggio di ritorno verso Nazaret. loro sottomesso. Inoltre, continua a crescere e a
Durante il tragitto verso nord, Giuseppe e Ma- progredire in sapienza. Nonostante la sua giova-
ria danno per scontato che Gesù sia con i paren- ne età, gode del favore di Dio e degli uomini. Fin
ti e gli amici che viaggiano insieme a loro. Tutta- da piccolo Gesù costituisce un eccellente esem-
via, quando si fermano per trascorrere la notte, pio non solo per il suo interesse nei confronti del-
non riescono a trovarlo. Vanno quindi in cerca di le cose spirituali, ma anche per il rispetto che mo-
Gesù tra gli altri compagni di viaggio, ma non lo stra ai genitori.

VIAGGI GIOIOSI I viaggi verso Gerusalemme per assistere alle tre feste
annuali erano momenti davvero gioiosi (Deuteronomio 16:15). Durante
il tragitto, Gesù poteva scoprire angoli diversi del paese, osservare la
conformazione del territorio e incontrare adoratori di Geova provenien-
ti da altre zone. Quei viaggi creavano sicuramente ricordi indelebili!
10
˙ A 12 ANNI GESÙ INTERROGA I MAESTRI
˙ GES Ù CHIAMA GEOVA “PADRE MIO”

 Quale viaggio compie Gesù ogni primavera con la sua famiglia, e perché?
 Quando Gesù ha 12 anni, di cosa si accorgono Giuseppe e Maria mentre rientrano da Gerusalemme,
e cosa scoprono poi?
 In che modo i ragazzi possono imitare l’eccellente esempio di Gesù?

29
GIOVANNI BATTISTA PREPARA LA VIA
MATTEO 3:1-12 MARCO 1:1-8 LUCA 3:1-18 GIOVANNI 1:6-8, 15-28

Sono trascorsi 17 anni da quando Gesù, a 12 anni, cuni sacerdoti e leviti sono stati incaricati di chie-
interrogava i maestri nel tempio. Ci troviamo ora dergli: “Chi sei?”
nella primavera del 29. Molti parlano di Giovanni, In risposta, Giovanni ammette: “Non sono io il
parente di Gesù, e dell’opera di predicazione che Cristo”.
sta compiendo nel territorio a ovest del fiume Gior- “Allora chi sei? Sei Elia?”, gli chiedono.
dano. “Non lo sono”, risponde Giovanni.
Giovanni è un uomo che non passa di certo inos- “Sei il Profeta?”, gli domandano riferendosi al
servato, sia per il suo aspetto sia per quello che pre- grande profeta predetto da Mosè (Deuteronomio
dica. Indossa un vestito di pelo di cammello e una 18:15, 18).
cintura di cuoio intorno alla vita. Mangia locuste (un “No”, replica di nuovo Giovanni.
tipo di cavalletta) e miele selvatico. Il messaggio Le richieste dei sacerdoti e dei leviti si fanno in-
che porta è: “Pentitevi, perché il Regno dei cieli si è calzanti: “Dicci chi sei, perché dobbiamo dare una
avvicinato” (Matteo 3:2). risposta a quelli che ci hanno mandato. Cosa dici di
Tutti coloro che vanno da Giovanni sono entusia- te stesso?” Giovanni quindi risponde: “Sono la voce
sti del messaggio che annuncia. Molti si rendono di qualcuno che grida nel deserto: ‘Rendete diritta
conto che hanno bisogno di pentirsi, cioè di cam- la via di Geova!’, come ha detto il profeta Isaia” (Gio-
biare il loro modo di pensare e di agire, e di riget- vanni 1:19-23).
tare il loro precedente stile di vita errato. “Gli abi- “Allora, se non sei né il Cristo, né Elia, né il Pro-
tanti di Gerusalemme, di tutta la Giudea e di tutta feta, perché battezzi?”, gli chiedono. La risposta di
la regione intorno al fiume Giordano” si recano da Giovanni rivela qualcosa di importante: “Io battez-
Giovanni (Matteo 3:5). Tra questi, molti in effetti si zo in acqua. In mezzo a voi c’è uno che non cono-
pentono e così Giovanni li battezza, immergendo- scete, colui che viene dopo di me” (Giovanni 1:25-
li nelle acque del Giordano. Perché lo fa? 27).
Giovanni battezza in simbolo, o dimostrazione, di Giovanni è consapevole del suo ruolo: sta
sincero pentimento per i peccati commessi contro preparando la via per il Messia predetto aiutando le
il patto della Legge (Atti 19:4). Comunque, non tut- persone ad avere la giusta condizione di cuore per
ti sono idonei per il battesimo. Quando alcuni fari- accettare colui che dovrà divenire Re. Parlando di
sei e sadducei vanno al Giordano, Giovanni defini- quest’ultimo, Giovanni dice: “Colui che viene dopo
sce questi capi religiosi “razza di vipere” e rivolge di me è più forte di me e io non sono degno di le-
loro queste parole: “Producete [...] frutti che dimo- vargli i sandali” (Matteo 3:11). Giovanni afferma ad-
strino pentimento. Non pensate di dire a voi stessi: dirittura: “Colui che viene dopo di me è andato da-
‘Per padre abbiamo Abraamo’, perché vi dico che vanti a me, perché esisteva prima di me” (Giovanni
Dio può suscitare figli ad Abraamo da queste pie- 1:15).
tre. La scure è già posta alla radice degli alberi. “Pentitevi, perché il Regno dei cieli si è avvicina-
Ogni albero che non dà buoni frutti sarà dunque ta- to”: il messaggio che Giovanni trasmette è più che
gliato e gettato nel fuoco” (Matteo 3:7-10). mai opportuno (Matteo 3:2). Rende noto a chiun-
Giovanni è sempre più conosciuto, trasmette un que lo ascolti che il ministero di Gesù Cristo, il Re
messaggio forte e sta battezzando molti; quindi al- promesso da Geova, sta per iniziare.
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˙ GIOVANNI PREDICA E BATTEZZA

˙ MOLTI VENGONO BATTEZZATI, MA NON TUTTI

 Che tipo di uomo è Giovanni, e che opera sta compiendo?


 Perché Giovanni battezza le persone?
 Quale messaggio trasmette Giovanni, e perché è opportuno?

31
PA R T E

2
INIZIO DEL
MINISTERO
DI GESÙ

“ECCO L’AGNELLO
DI DIO CHE TOGLIE
IL PECCATO”
(GIOVANNI 1:29)
IL BATTESIMO DI GES Ù
MATTEO 3:13-17 MARCO 1:9-11 LUCA 3:21, 22 GIOVANNI 1:32-34

Giovanni Battista sta predicando da circa sei mesi, Perché è appropriato che Gesù venga battezza-
quando Gesù, che ora ha più o meno 30 anni, si to? Gesù non viene battezzato in simbolo di pen-
reca da lui al fiume Giordano. Gesù non sta sempli- timento dei peccati. Il suo battesimo rende noto a
cemente andando a trovare Giovanni né vuole solo tutti che si sta presentando al Padre per fare la
sapere come procede la sua opera. La ragione è Sua volontà (Ebrei 10:5-7). Finora Gesù è stato un
un’altra: vuole chiedere a Giovanni di battezzarlo. falegname, ma adesso è il momento di iniziare il
Giovanni comprensibilmente replica: “Sono io ministero che il suo Padre celeste lo ha incaricato
che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vie- di compiere sulla terra. Pensate che Giovanni si
ni da me?” (Matteo 3:14). Giovanni sa che Gesù è aspetti di assistere a qualcosa di straordinario du-
il Figlio di Dio. Sua madre Elisabetta, infatti, gli rante il battesimo di Gesù?
avrà sicuramente raccontato di quando lo aveva In seguito Giovanni riferisce: “Colui che mi ha
sentito sobbalzare per la gioia nel grembo il gior- mandato a battezzare in acqua mi aveva detto:
no in cui Maria, incinta di Gesù, era andata a tro- ‘Quello su cui vedrai scendere e rimanere lo spiri-
varla. Inoltre, Giovanni avrà saputo che la nascita to è colui che battezza nello spirito santo’” (Gio-
di Gesù era stata annunciata da un angelo e che, vanni 1:33). Quindi Giovanni si aspetta che una
proprio la notte in cui Gesù era nato, molti angeli persona battezzata da lui riceva lo spirito di Dio. Di
erano apparsi a un gruppo di pastori. conseguenza, quando Gesù esce dall’acqua, Gio-
Il battesimo di Giovanni è per chi si pente dei vanni forse non si stupisce di vedere “lo spirito di
peccati. Gesù, però, è senza peccato. Nonostante Dio scendere come una colomba e venire su di lui”
l’obiezione di Giovanni, Gesù gli risponde: “Lascia (Matteo 3:16).
fare per questa volta, perché è bene che facciamo Ma quando Gesù si battezza accade qualcos’al-
in questo modo per compiere tutto ciò che è giu- tro: “i cieli si [aprono]”. In che senso? È probabile
sto” (Matteo 3:15). che in questo momento a Gesù tornino in mente

34
12
˙ GES Ù VIENE BATTEZZATO E UNTO

˙ GEOVA DICHIARA CHE GESÙ È SUO FIGLIO

tutti i ricordi della sua vita preumana in cielo. Ora


Gesù non solo ricorda la sua vita come figlio spiri-
tuale di Geova, ma anche tutte le verità che Dio gli
aveva insegnato prima di mandarlo sulla terra.
Inoltre, al momento del battesimo di Gesù una
voce dai cieli dichiara: “Questo è mio Figlio, il mio
amato Figlio, che io ho approvato” (Matteo 3:17).
Chi sta parlando? Non può essere la voce di Gesù,
perché lui è proprio lì accanto a Giovanni. Questa
è la voce di Dio. Chiaramente, quindi, Gesù non è
Dio, ma il Figlio di Dio.
È interessante notare che Gesù era un figlio
umano di Dio proprio come lo era stato Adamo,
il primo uomo. Dopo il racconto del battesimo di
Gesù, il discepolo Luca scrive: “Quando iniziò la
sua opera, Gesù aveva circa 30 anni; era figlio,
come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli, [...] fi-
glio di Davide, [...] figlio di Abraamo, [...] figlio di
Noè, [...] figlio di Adamo, figlio di Dio” (Luca 3:23-
38).
Adamo era un figlio umano di Dio, e lo stesso si
può dire di Gesù. Quando si battezza, però, Gesù
stringe un nuovo legame con Dio perché diventa
un suo figlio spirituale. Questa particolare condi-
zione gli consente di insegnare la verità appresa
da Dio e di indicare la strada che porta alla vita. Il
percorso che intraprende lo porterà alla fine a sa-
crificare la sua vita umana a beneficio di tutti gli
esseri umani peccatori.

 Perché Giovanni conosce Gesù?


 Dato che Gesù non ha commesso peccati, perché
viene battezzato da Giovanni?
 Perché Giovanni forse non si stupisce quando lo
spirito di Dio viene su Gesù?
GES Ù RESPINGE LE TENTAZIONI DEL DIAVOLO
MATTEO 4:1-11 MARCO 1:12, 13 LUCA 4:1-13

Subito dopo essere stato battezzato da Giovanni, do: “Va’ via, Satana!” (Matteo 4:8-10). Gesù resi-
Gesù viene condotto dallo spirito di Dio nel deser- ste alla tentazione di fare qualcosa di sbagliato
to della Giudea. Ci sono molte cose su cui deve ri- perché sa benissimo che l’adorazione spetta solo
flettere. Al suo battesimo, infatti, “i cieli si [sono a Geova. Gesù è determinato: desidera rimanere
aperti]” (Matteo 3:16). Dato che ora si ricorda di fedele a Dio!
quello che ha imparato e fatto quando era in cie- Cosa impariamo da queste tentazioni e dalla
lo, Gesù ha di sicuro molto su cui meditare. reazione di Gesù? Dato che sono episodi realmen-
Durante i 40 giorni e le 40 notti in cui rimane te accaduti, il Diavolo non può essere semplice-
nel deserto, Gesù non mangia nulla. Quando è or- mente una rappresentazione del male, come affer-
mai molto affamato, Satana il Diavolo gli si avvici- mano alcuni. È invece una persona reale, anche se
na per tentarlo, dicendo: “Se tu sei figlio di Dio, co- invisibile. Questo racconto ci fa anche capire che i
manda a queste pietre di diventare pani” (Matteo governi del mondo in realtà appartengono al Dia-
4:3). Gesù sa che è sbagliato usare i suoi poteri volo, ed è lui che li controlla. Diversamente, offrir-
miracolosi per soddisfare i propri desideri, e quin- li a Gesù sarebbe stata davvero una tentazione?
di respinge questa tentazione. Inoltre, il Diavolo disse che avrebbe ricompen-
Ma il Diavolo non demorde e adotta una stra- sato Gesù in cambio di un atto di adorazione dan-
tegia diversa: invita Gesù a gettarsi dal parapetto dogli addirittura tutti i regni del mondo. Il Diavo-
del tempio per farsi salvare dagli angeli. Gesù però lo potrebbe adottare una tattica simile anche con
non cede alla tentazione di compiere un’azione così noi. Potrebbe offrirci l’opportunità di diventare ric-
spettacolare. Citando le Scritture, spiega che è sba- chi o di ottenere prestigio e fama in questo mon-
gliato mettere Dio alla prova in questo modo. do. Ci dimostreremo saggi se seguiremo l’esempio
Successivamente il Diavolo tenta Gesù una ter- di Gesù e rimarremo fedeli a Dio di fronte a qual-
za volta, in questo caso facendogli vedere in qual- siasi tentazione. Non dimentichiamo però che il
che modo “tutti i regni del mondo e la loro glo- Diavolo si allontanò da Gesù “in attesa di un’altra
ria”, e gli dice: “Ti darò tutte queste cose se ti occasione propizia” (Luca 4:13). Potrebbe fare lo
inginocchi e mi fai un atto di adorazione”. Di nuo- stesso anche con noi. È quindi essenziale che non
vo Gesù rifiuta con decisione l’offerta, risponden- abbassiamo mai la guardia!

 Su cosa riflette probabilmente Gesù durante i 40 giorni trascorsi nel deserto?


 In quali modi il Diavolo tenta Gesù?
 Cosa impariamo dalle tentazioni a cui Gesù fu sottoposto e dalla sua reazione?

36
13
˙ SATANA TENTA GESÙ
GES Ù INIZIA A FARE DISCEPOLI
GIOVANNI 1:29-51

Dopo aver trascorso 40 giorni nel deserto e pri-


ma di rientrare in Galilea, Gesù torna da Giovan-
ni, colui che l’ha battezzato. Quest’ultimo, veden-
do Gesù che si avvicina, lo indica alle persone che
stanno con lui ed esclama: “Ecco l’Agnello di Dio
che toglie il peccato del mondo! È di lui che dice-
vo: ‘Dopo di me viene un uomo che è andato da-
vanti a me, perché esisteva prima di me’ ” (Gio-
vanni 1:29, 30). Giovanni è poco più grande di
Gesù. Comunque, sa che Gesù esisteva prima di
lui come persona spirituale in cielo.
Qualche settimana prima, quando Gesù era an-
dato da lui per essere battezzato, Giovanni non
sembrava sicuro di trovarsi di fronte a colui che
sarebbe diventato il Messia. Ora infatti riconosce:
“Nemmeno io lo conoscevo, ma è per questo che
sono venuto a battezzare in acqua, perché lui fos-
se fatto conoscere a Israele” (Giovanni 1:31).
Giovanni prosegue raccontando ai suoi ascol-
tatori quello che è successo quando ha battezza- Quando si volta e vede che Andrea e Giovanni
to Gesù: “Ho visto lo spirito scendere dal cielo lo stanno seguendo, Gesù chiede loro: “Cosa cer-
come una colomba e rimanere sopra di lui. Nem- cate?”
meno io lo conoscevo, ma Colui che mi ha man- “Rabbi”, replicano, “dove abiti?”
dato a battezzare in acqua mi aveva detto: ‘Quel- “Venite e vedrete”, risponde Gesù (Giovanni 1:
lo su cui vedrai scendere e rimanere lo spirito è 37-39).
colui che battezza nello spirito santo’. E io ho vi- Sono all’incirca le quattro del pomeriggio, e
sto e ho reso testimonianza che lui è il Figlio di Andrea e Giovanni trascorrono il resto della gior-
Dio” (Giovanni 1:32-34). nata con Gesù. Andrea è così entusiasta che non
Il giorno seguente, Giovanni è con due suoi appena riesce a trovare suo fratello Simone, chia-
discepoli. Quando vede di nuovo passare Gesù, mato anche Pietro, gli dice: “Abbiamo trovato
dice: “Ecco l’Agnello di Dio!” (Giovanni 1:36). Sen- il Messia” (Giovanni 1:41). Andrea accompagna
tendo queste parole, i due discepoli di Giovanni quindi Pietro da Gesù. Anche se Giovanni non
Battista iniziano a seguire Gesù. Uno si chiama lo specifica, da ciò che accade in seguito capia-
Andrea, mentre l’altro presumibilmente è colui mo che probabilmente anche lui trova suo fratel-
che ha messo per iscritto questo racconto, Gio- lo Giacomo e lo porta da Gesù.
vanni, il figlio di Zebedeo e Salome. Dato che Passa un altro giorno e Gesù trova Filippo, che
sua madre sembra essere sorella di Maria, que- è di Betsaida. Anche Andrea e Pietro provengono
sto Giovanni probabilmente è un cugino di Gesù. da questa città, che sorge nei pressi della riva set-
38
14
˙ I PRIMI DISCEPOLI DI GESÙ INIZIANO A SEGUIRLO

tentrionale del Mar di Galilea. Gesù rivolge a Fi- di queste”. Poi promette: “In verità, sì, in verità vi
lippo l’invito: “Sii mio discepolo” (Giovanni 1:43). dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio sa-
Poi Filippo trova Natanaele, chiamato anche lire e scendere dal Figlio dell’uomo” (Giovanni 1:
Bartolomeo, e gli dice: “Abbiamo trovato colui 45-51).
del quale scrissero Mosè, nella Legge, e i Profeti: Non molto tempo dopo Gesù e i suoi primi di-
Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret”. Natanae- scepoli lasciano la valle del Giordano e si dirigo-
le però è scettico, e chiede a Filippo: “Può venire no verso la Galilea.
qualcosa di buono da Nazaret?”
“Vieni e vedi”, propone Filippo. Quando vede
che Natanaele gli sta venendo incontro, Gesù
esclama: “Ecco davvero un israelita in cui non c’è
inganno!”
“Come fai a conoscermi?”, chiede Natanaele.
Gesù risponde: “Prima che Filippo ti chiamas-
se, mentre eri sotto il fico, io ti ho visto”.
 Chi sono i primi discepoli di Gesù?
Meravigliato, Natanaele afferma: “Rabbi, tu sei
 In che modo Pietro e probabilmente anche
il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”
Giacomo vengono in contatto con Gesù?
“Credi solo perché ti ho detto di averti visto sot-
 Cosa convince Natanaele del fatto che Gesù è
to il fico?”, chiede Gesù. “Vedrai cose più grandi il Figlio di Dio?
39
IL PRIMO MIRACOLO DI GES Ù
GIOVANNI 2:1-12
15
˙ LA FESTA DI NOZZE A CANA

˙ GESÙ TRASFORMA L’ACQUA IN VINO

Sono passati tre giorni da quando Natanaele è di- Il responsabile rimane colpito dalla buona quali-
ventato uno dei primi discepoli di Gesù. Almeno tà del vino, ma non sa che è frutto di un miracolo.
alcuni di questi discepoli stanno viaggiando verso Così chiama lo sposo e gli dice: “Tutti gli altri fan-
nord insieme a Gesù. Sono diretti in Galilea, la zona no servire prima il vino buono e poi, quando gli in-
da cui provengono, e più precisamente a Cana, il vitati hanno bevuto molto, quello più scadente. Tu
luogo di nascita di Natanaele. Sono stati invitati a invece hai tenuto da parte il vino buono fino ad ora”
una festa di nozze che si terrà proprio in questa cit- (Giovanni 2:10).
tà situata nelle colline a nord di Nazaret, dove è cre- Questo è il primo miracolo che Gesù compie.
sciuto Gesù. Quando i nuovi discepoli assistono a questo mira-
Anche la madre di Gesù è stata invitata a questa colo, la loro fede nei confronti di Gesù si rafforza. In
festa. Sembra che Maria, essendo amica della fami- seguito, Gesù, sua madre e i suoi fratellastri parto-
no alla volta di Capernaum, una città sulla sponda
glia degli sposi, si stia prendendo cura dei molti
nord-occidentale del Mar di Galilea.
invitati. Per questo appena si accorge che manca
qualcosa, riferisce subito a Gesù: “Non hanno vino”
(Giovanni 2:3).
Maria sta chiedendo a Gesù di trovare una solu-
zione a questo imprevisto. Con una frase idiomati-
ca che indica obiezione, Gesù le risponde: “E que-
sto come ci riguarda, donna?” (Giovanni 2:4). In
qualità di Re scelto da Dio, Gesù lascia che le sue
azioni siano guidate dal suo Padre celeste, non da
parenti o amici. Saggiamente, Maria lascia che sia
il figlio a decidere cosa fare, e si limita a dire a quel-
li che stanno servendo: “Fate tutto quello che vi
dice” (Giovanni 2:5).
Alla festa ci sono sei recipienti di pietra per l’ac-
qua, ognuno dei quali può contenere più di 40 litri.
Così Gesù dice ai servitori: “Riempite d’acqua i re-
cipienti”. E poi aggiunge: “Adesso attingetene un
po’ e portatela al responsabile del banchetto” (Gio-
vanni 2:7, 8).

 In quale periodo del suo ministero Gesù partecipa alla festa di nozze a Cana?
 Quando Maria fa notare che il vino è finito, come le risponde Gesù?
 Quale miracolo compie Gesù, e che effetto ha sugli altri?

41
GES Ù DIMOSTRA ZELO PER LA VERA ADORAZIONE
GIOVANNI 2:12-22
16
˙ GESÙ PURIFICA IL TEMPIO

Dopo aver partecipato alla festa di nozze, Gesù si (Deuteronomio 14:24-26). Di conseguenza vengo-
sposta da Cana a Capernaum. Anche sua madre no venduti animali e uccelli all’interno di un grande
e i suoi fratellastri, Giacomo, Giuseppe, Simone e cortile del tempio di Gerusalemme. Alcuni dei ven-
Giuda, viaggiano con lui. ditori si approfittano dei clienti chiedendo prezzi
Perché Gesù si reca a Capernaum? Questa cit- esorbitanti.
tà è più importante ed evidentemente anche più Gesù è indignato per quello che vede e quindi
grande di Nazaret e Cana. Inoltre, dato che molti getta a terra le monete dei cambiavalute, rovescia
dei suoi nuovi discepoli abitano a Capernaum o i loro tavoli e li manda fuori dal tempio. Poi escla-
nei dintorni, Gesù può istruirli proprio nel luogo in ma: “Portate via di qua queste cose! Smettete di
cui vivono. trasformare la casa del Padre mio in un luogo in
Durante il periodo in cui rimane qui, Gesù com- cui fare commercio!” (Giovanni 2:16).
pie anche varie opere meravigliose, e molti abitan- Vedendo la reazione di Gesù, i suoi discepoli
ti della città e delle zone circostanti ne vengono si ricordano di una profezia riguardo al Figlio di
a conoscenza. Da giudei devoti quali sono, però, Dio: “Lo zelo per la tua casa mi consumerà”. I giu-
Gesù e i suoi compagni devono lasciare la città dei invece chiedono: “Quale segno puoi farci vede-
per andare a Gerusalemme a celebrare la Pasqua re per dimostrare che hai l’autorità di fare queste
del 30. cose?” Gesù risponde: “Distruggete questo tem-
Giunti al tempio di Gerusalemme, i discepoli ri- pio, e in tre giorni lo rialzerò” (Giovanni 2:17-19;
mangono colpiti vedendo Gesù fare qualcosa di Salmo 69:9).
totalmente diverso da quello che ha fatto fino ad I giudei pensano che Gesù si stia riferendo let-
ora. teralmente al tempio di Gerusalemme e così gli
Secondo la Legge, gli israeliti devono recarsi al domandano: “Ci sono voluti 46 anni per costruire
tempio per offrire sacrifici animali. Chi non abita in questo tempio, e tu lo rialzerai in tre giorni?” (Gio-
città ha bisogno di comprare del cibo. Per questo vanni 2:20). In realtà Gesù usa il termine “tem-
la Legge concede a chi vive lontano da Gerusalem- pio” riferendosi al suo corpo. Tre anni dopo, quan-
me di portare del denaro per comprare “bovini, pe- do sarà risuscitato, queste parole torneranno alla
core, capre” e altre provviste utili per il soggiorno mente dei suoi discepoli.

 In quali luoghi si reca Gesù dopo essere stato a Cana per la festa di nozze?
 Perché Gesù è indignato per quello che vede nel tempio, e cosa fa?
 A cosa si riferisce Gesù quando parla di “questo tempio”, e qual è il significato della sua affermazione?

43
INSEGNA A NICODEMO DI NOTTE
GIOVANNI 2 :23–3:21

Mentre è a Gerusalemme per la Pasqua del 30, Figlio umano di Dio, Gesù
Gesù compie segni straordinari, o miracoli, che in- dice: “Come Mosè innalzò il
ducono molti a riporre fede in lui. Nicodemo, un fa- serpente nel deserto, così
riseo membro del Sinedrio, l’alta corte giudaica, è il Figlio dell’uomo dev’esse-
colpito da questi avvenimenti. Incuriosito, decide re innalzato, affinché chiun-
di incontrare Gesù. Va da lui quando ormai è buio, que crede in lui abbia vita
probabilmente perché teme che, se qualcuno lo eterna” (Giovanni 3:14, 15).
vedesse, la reputazione di cui gode presso gli al- Molto tempo prima, gli
tri capi giudei sarebbe compromessa. israeliti che erano stati
“Rabbi”, esordisce Nicodemo, “sappiamo che morsi da serpenti velenosi avevano dovuto guar-
sei un maestro venuto da Dio, dato che nessuno dare il serpente di rame per essere salvati (Nume-
può compiere i segni che tu compi a meno che Dio ri 21:9). Similmente, tutti gli esseri umani devono
non sia con lui”. In risposta, Gesù dice a Nicode- esercitare fede nel Figlio di Dio per essere liberati
mo che una persona non può entrare nel Regno di dal peccato e dalla morte e per ottenere la vita
Dio a meno che non “nasca di nuovo” (Giovanni 3: eterna. Mettendo in evidenza il ruolo di Geova e il
2, 3). suo amore, Gesù dice poi a Nicodemo: “Dio ha tan-
A questo punto Nicodemo chiede: “Com’è pos- to amato il mondo che ha dato il suo Figlio unige-
sibile che un uomo nasca quando è vecchio? Può nito, affinché chiunque esercita fede in lui non sia
forse entrare nel grembo di sua madre una secon- distrutto ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
da volta e poi nascere?” (Giovanni 3:4). Circa sei mesi dopo l’inizio del suo ministero, quin-
Ovviamente, non è questo che Gesù intende. In- di, Gesù spiega chiaramente di essere la via che
fatti spiega: “Nessuno può entrare nel Regno di porta alla salvezza dell’umanità.
Dio a meno che non nasca d’acqua e di spirito” Gesù prosegue: “Dio ha mandato suo Figlio nel
(Giovanni 3:5). Gesù è nato “d’acqua e di spiri- mondo non perché giudichi il mondo”. Questo si-
to” quando è stato battezzato e lo spirito santo è gnifica che Gesù non è stato mandato per emette-
sceso su di lui. Quell’evento è stato accompagna- re un giudizio avverso e condannare tutti gli esse-
to da una dichiarazione dal cielo: “Questo è mio ri umani alla distruzione. Piuttosto, per usare le
Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato” sue stesse parole, è stato mandato “perché il mon-
(Matteo 3:16, 17). Dio ha così annunciato di aver do sia salvato per mezzo suo” (Giovanni 3:17).
generato Gesù quale figlio spirituale, dandogli la Per paura, Nicodemo ha deciso di incontrare
prospettiva di entrare nel Regno celeste. Qualche Gesù con il favore delle tenebre. È quindi interes-
anno più tardi, alla Pentecoste del 33, lo spirito sante notare le parole conclusive che Gesù gli ri-
santo verrà versato anche su altri discepoli battez- volge: “Il giudizio si basa su questo: la luce [ciò che
zati; in questo modo nasceranno di nuovo come Gesù dimostra di essere con la sua vita e i suoi in-
figli di Dio generati dallo spirito (Atti 2:1-4). segnamenti] è venuta nel mondo, ma gli uomini
Nicodemo fa fatica a comprendere queste infor- hanno amato le tenebre piuttosto che la luce, per-
mazioni riguardo al Regno. Quindi, per fornirgli ul- ché le loro azioni erano malvagie. Infatti chi prati-
teriori spiegazioni sul ruolo speciale che ha quale ca cose spregevoli odia la luce e non si espone alla
44
17
˙ GES Ù PARLA CON NICODEMO

˙ COSA SIGNIFICA “NASCERE DI NUOVO”

luce, in modo che le sue azioni non siano smasche- Ora sta a Nicodemo riflettere su ciò che ha ap-
rate. Chi invece fa ciò che è vero si espone alla pena udito. Questo fariseo e maestro in Israele ha
luce, in modo che diventi chiaro che le sue azioni la possibilità di meditare sul ruolo di Gesù nel pro-
sono state compiute in armonia con la volontà di posito di Dio.
Dio” (Giovanni 3:19-21).

 Cosa spinge Nicodemo a voler incontrare Gesù, e perché va da lui di notte?


 Cosa significa “nascere di nuovo”?
 In che senso Gesù non è venuto per ‘giudicare il mondo’?

45
GES Ù CRESCE, GIOVANNI DIMINUISCE
MATTEO 4 :12 MARCO 6:17-20 LUCA 3:19, 20 GIOVANNI 3:22–4 :3

È la primavera del 30 e, dopo aver celebrato la Pa- poli qualche mese prima. Alcuni di questi hanno
squa, Gesù e i suoi discepoli partono da Geru- seguito Gesù e in futuro saranno unti con lo spi-
salemme. Non tornano direttamente a casa loro rito santo. Giovanni desidera che anche i suoi at-
in Galilea, ma si dirigono nelle campagne della tuali discepoli inizino a seguire Gesù. Il suo obiet-
Giudea, dove battezzano molte persone. Da circa tivo è quello di preparare la via per il ministero
un anno Giovanni Battista svolge un’opera simile, di Cristo. Infatti spiega: “Lui deve continuare a
probabilmente nella valle del Giordano, e alcuni crescere, mentre io devo continuare a diminuire”
suoi discepoli sono ancora con lui. (Giovanni 3:30).
Gesù non battezza le persone, ma sono i suoi In seguito un altro Giovanni, che è già diventa-
discepoli a farlo sotto la sua guida. In questo mo- to un discepolo di Gesù, descriverà l’origine e il
mento del ministero di Gesù, sia lui che Giovanni ruolo fondamentale che Gesù ha per la salvezza
stanno istruendo i giudei che si sono pentiti dei dell’umanità con le parole: “Colui che viene dal-
peccati commessi contro il patto della Legge di l’alto è al di sopra di tutti gli altri. [...] Il Padre ama
Dio (Atti 19:4). il Figlio e ha messo ogni cosa nelle sue mani. Chi
I discepoli di Giovanni, però, sono gelosi e si la- esercita fede nel Figlio ha vita eterna; chi disub-
mentano. Riferendosi a Gesù dicono: “L’uomo che bidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio
era con te [...] battezza e tutti vanno da lui” (Gio- rimane su di lui” (Giovanni 3:31, 35, 36). Questa
vanni 3:26). Giovanni però non lo considera un è davvero una verità importante che tutte le per-
suo rivale, anzi è felice dei risultati che Gesù sta sone devono conoscere!
ottenendo e vuole che anche i suoi discepoli lo Non molto tempo dopo aver spiegato che il
siano. Così ricorda loro: “Voi stessi mi siete testi- suo ruolo diventerà via via meno rilevante e che
moni che ho detto: ‘Non sono io il Cristo, ma sono la sua attività dovrà diminuire, Giovanni Battista
stato mandato davanti a lui’ ”. Poi spiega questo viene arrestato dal re Erode. Questo re ha sposa-
punto con un esempio facile da capire: “Chi ha la to la moglie del suo fratellastro Filippo, Erodiade.
sposa è lo sposo, ma l’amico dello sposo, che gli Quando Giovanni denuncia pubblicamente que-
sta vicino e lo ascolta, è molto felice di sentirne sto comportamento adultero, Erode lo fa mettere
la voce. Perciò ora la mia gioia è completa” (Gio- in prigione. Alla notizia che Giovanni è stato arre-
vanni 3:28, 29). stato, Gesù lascia la Giudea insieme ai suoi disce-
Proprio come l’amico dello sposo, Giovanni era poli e “si [ritira] in Galilea” (Matteo 4:12; Marco
stato felice di far conoscere Gesù ai suoi disce- 1:14).

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18
˙ I DISCEPOLI DI GES Ù INIZIANO A BATTEZZARE

˙ GIOVANNI BATTISTA VIENE MESSO IN PRIGIONE

 Qual è il significato del battesimo di Giovanni e di quello compiuto dai discepoli di Gesù durante
il suo ministero?
 In che modo Giovanni spiega ai suoi discepoli che non dovrebbero essere gelosi dell’opera di Gesù?
 Perché Giovanni viene messo in prigione?

47
INSEGNA A UNA SAMARITANA
GIOVANNI 4:3- 43

Durante il tragitto verso nord che li porta dalla


Giudea alla Galilea, Gesù e i suoi discepoli at-
traversano la Samaria. Stanchi dal viaggio, verso
mezzogiorno si fermano nei pressi di Sichar. De-
cidono di riposarsi vicino al pozzo che Giacobbe
aveva scavato o fatto scavare molti secoli prima.
Questo pozzo esiste ancora oggi e si trova vicino
all’odierna Nablus.
Mentre Gesù si riposa nelle vicinanze del poz-
zo, i suoi discepoli vanno in città per comprare
qualcosa da mangiare. Nel frattempo una sama-
ritana viene ad attingere acqua, e Gesù le dice:
“Dammi da bere” (Giovanni 4:7). mento. Infatti le dice: “Va’ a chiamare tuo marito
A motivo di pregiudizi fortemente radicati, giu- e torna qui”. Lei risponde: “Non ho marito”. Chis-
dei e samaritani in genere non trattano tra di loro. sà quanto rimane sbalordita sentendo le succes-
Per questo la donna è molto sorpresa e chiede: sive parole di Gesù: “Fai bene a dire di non avere
“Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a marito, perché ne hai avuti cinque, e l’uomo che
me che sono samaritana?” Gesù risponde: “Se tu hai adesso non è tuo marito” (Giovanni 4:15-18).
avessi conosciuto il gratuito dono di Dio e avessi Da questa affermazione la donna capisce chia-
saputo chi è che ti dice: ‘Dammi da bere’, glie- ramente che Gesù non è un uomo come tutti gli
ne avresti chiesto tu, e lui ti avrebbe dato acqua altri. Esprimendo tutto il suo stupore, riconosce:
viva”. “Signore”, replica la donna, “non hai nem- “Signore, vedo che sei un profeta”. Poi rivela il
meno un secchio per attingere l’acqua, e il pozzo suo interesse per le cose spirituali. In che modo?
è profondo. Dove prendi quest’acqua viva? Sei Parlando dei samaritani dice: “I nostri antenati
forse più grande del nostro antenato Giacobbe, hanno adorato su questo monte”, il vicino monte
che ci diede il pozzo e ne bevve l’acqua con i suoi Gherizim. Al contrario, riferendosi ai giudei, os-
figli e il suo bestiame?” (Giovanni 4:9-12). serva: “Voi invece dite che il luogo dove si deve
“Chi beve quest’acqua avrà di nuovo sete”, ri- adorare è a Gerusalemme” (Giovanni 4:19, 20).
sponde Gesù, e aggiunge: “Chi beve l’acqua che Gesù però le spiega che il luogo in cui si adora
io gli darò non avrà mai più sete. Anzi, l’acqua che Dio non è rilevante. Infatti replica: “Verrà il tempo
gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua zam- in cui non adorerete il Padre né su questo monte
pillante che dà vita eterna” (Giovanni 4:13, 14). né a Gerusalemme”. Poi aggiunge: “Viene il tem-
Nonostante sia stanco, Gesù è pronto a trasmet- po, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreran-
tere alla samaritana verità di vitale importanza. no il Padre con spirito e verità: il Padre infatti
La donna ora fa una richiesta a Gesù: “Signo- cerca adoratori di questo tipo” (Giovanni 4:21,
re, dammi quest’acqua, così non avrò più sete e 23, 24).
non dovrò continuare a venire qui ad attingerne”. Il Padre non considera importante il luogo in
A questo punto sembra che Gesù cambi argo- cui le persone scelgono di adorarlo ma il modo
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19
˙ IN SAMARIA GESÙ INSEGNA A UNA DONNA E AD ALTRI ABITANTI DEL POSTO
˙ L’ADORAZIONE CHE DIO APPROVA

 Perché la samaritana è sorpresa che Gesù le rivolga la parola?


 Cosa insegna Gesù alla donna riguardo all’acqua viva e al luogo in cui adorare Dio?
 In che modo Gesù rivela la propria identità alla samaritana, e cosa le dice in merito all’adorazione
che piace a Dio?

49
in cui lo adorano. La donna è colpita dalle parole
di Gesù. “So che verrà il Messia, che è chiamato
Cristo”, dice. “Quando arriverà, lui ci annuncerà
ogni cosa” (Giovanni 4:25).
È a questo punto che Gesù svela alla samarita-
na: “Sono io, quello con cui stai parlando” (Gio-
CHI ERANO I SAMARITANI? La Samaria era un vanni 4:26). Pensate: Gesù ha di fronte a sé una
territorio che confinava con la Giudea a sud e donna che è venuta ad attingere acqua a mezzo-
con la Galilea a nord. giorno, eppure le concede un privilegio meravi-
Dopo la morte del re Salomone, le dieci tribù glioso. Le rivela una verità che a quanto pare non
settentrionali di Israele, allora chiamate Samaria, ha ancora detto apertamente a nessun altro: il
si separarono da quelle di Giuda e di Beniamino.
Messia è proprio lui!
Gli abitanti delle dieci tribù iniziarono ad adorare
dei vitelli. Di conseguenza, nel 740 a.E.V., Geova MOLTI SAMARITANI CREDONO
lasciò che gli assiri distruggessero Samaria. I con-
quistatori deportarono gran parte degli abitanti e Quando ritornano da Sichar con il cibo, i disce-
fecero trasferire nel paese persone provenienti da poli trovano Gesù vicino al pozzo di Giacobbe,
altre zone dell’impero assiro, che adoravano falsi dove lo hanno lasciato; ora però sta conversando
dèi. Nel paese erano rimasti alcuni israeliti, e così con una samaritana. Al loro arrivo, la donna la-
iniziarono a formarsi famiglie miste. Col tempo scia lì la sua anfora e si dirige verso la città.
gli abitanti di questo territorio svilupparono una Giunta a Sichar, la donna riferisce alle persone
forma di adorazione che inglobava alcune cre- ciò che le ha detto Gesù. Con convinzione, rivol-
denze e pratiche stabilite dalla Legge di Dio, ge loro l’invito: “Venite a vedere! C’è un uomo
come la circoncisione. Tuttavia, la religione che che mi ha detto tutto quello che ho fatto”. Poi,
praticavano non si poteva di certo definire vera forse per destare la loro curiosità, chiede: “E se
adorazione (2 Re 17:9-33; Isaia 9:9).
fosse lui il Cristo?” (Giovanni 4:29). Questa do-
Ai giorni di Gesù, i samaritani accettavano i manda tocca un tema di vitale importanza, che
libri di Mosè; tuttavia, non si recavano al tempio
è al centro dell’attenzione di tutti fin dai giorni
di Gerusalemme per adorare Dio. Per anni aveva-
di Mosè (Deuteronomio 18:18). Perciò gli abitan-
no adorato presso un tempio costruito sul monte
ti della città decidono di andare di persona da
Gherizim, non lontano da Sichar, e continuavano
a recarsi in quel luogo anche se il tempio era sta- Gesù.
to distrutto. Durante il ministero di Gesù, tra sa- Nel frattempo i discepoli offrono a Gesù il cibo
maritani e giudei c’era molta ostilità (Giovanni che hanno portato, ma lui risponde: “Ho un
8:48). cibo da mangiare che voi non conoscete”. I disce-
poli sono perplessi e si chiedono: “Nessuno gli ha
portato da mangiare, vero?” Con gentilezza, Gesù
fornisce loro una spiegazione che risulta signifi-
cativa per tutti i suoi discepoli: “Il mio cibo è fare
la volontà di colui che mi ha mandato e portare a
termine la sua opera” (Giovanni 4:32-34).
Tra circa quattro mesi ci sarà la mietitura dei
cereali, ma non è questa l’opera a cui si riferisce
Gesù. Al contrario, parlando di una mietitura spi-
rituale, Gesù prosegue dicendo: “Alzate gli occhi lo che ci hai raccontato tu: lo abbiamo sentito
e guardate i campi: sono pronti per la mietitura. noi stessi, e sappiamo che quest’uomo è davve-
Il mietitore già riceve la paga e miete un raccolto ro il salvatore del mondo” (Giovanni 4:42). Senza
per la vita eterna, così che il seminatore e il mieti- dubbio, quello usato dalla samaritana è un otti-
tore possano gioire insieme” (Giovanni 4:35, 36). mo metodo per parlare ad altri di Cristo: suscita-
Forse Gesù immagina già l’effetto della sua re l’interesse delle persone in modo che deside-
conversazione con la samaritana. Molti abitanti di rino approfondire l’argomento.
Sichar cominciano a riporre fede in lui grazie alla Come abbiamo visto, mancano circa quattro
testimonianza della donna, che continua a dire mesi alla mietitura. A quanto pare si tratta del-
alle persone: “Mi ha detto tutto quello che ho fat- la mietitura dell’orzo, che ha luogo in primavera.
to” (Giovanni 4:39). Quindi, una volta arrivati al Probabilmente quindi ci troviamo verso novem-
pozzo, gli abitanti di Sichar chiedono a Gesù di bre o dicembre. Questo significa che dopo la Pa-
restare e spiegare loro altre cose. Gesù accetta squa del 30 Gesù e i discepoli hanno trascorso
l’invito e rimane in Samaria per due giorni. circa otto mesi in Giudea, insegnando e battez-
Mentre ascoltano le parole di Gesù, molti altri zando. Ora si dirigono a nord e tornano in Gali-
samaritani iniziano a credere in lui, e dicono alla lea. Cosa li attende nel loro paese?
donna: “Non crediamo più solo sulla base di quel-

 A quale conclusione giunge la samaritana, e cosa decide di fare?


 Dopo la Pasqua del 30, cosa hanno fatto Gesù e i discepoli?

51
PA R T E

3
GRANDE
MINISTERO DI
GESÙ IN GALILEA

“IL REGNO DEI CIELI


SI È AVVICINATO”
(MATTEO 4:17)
UN SECONDO MIRACOLO A CANA
MARCO 1:14, 15 LUCA 4:14, 15 GIOVANNI 4:43-54

Dopo aver trascorso due giorni in Samaria, Gesù te da Capernaum, la città in cui vive, per andare
si sposta verso la zona in cui è cresciuto. La cam- da lui. È distrutto dal dolore, e quando incontra
pagna di predicazione che ha svolto in Giudea è Gesù lo supplica di raggiungere suo figlio prima
stata impegnativa, ma non sta tornando in Galilea che muoia (Giovanni 4:49).
per riposarsi. Anzi, inizia un ministero ancora più La risposta di Gesù lascia sicuramente l’uomo
grande nel suo paese. Probabilmente non si aspet- senza parole: “Va’ pure: tuo figlio vive” (Giovanni
ta un’accoglienza positiva visto che, come lui stes- 4:50). Il funzionario di Erode crede alle parole di
so ha affermato, “nel proprio paese un profeta non Gesù e decide di tornare a casa. Lungo il tragitto
riceve onore” (Giovanni 4:44). Invece di accompa- trova i suoi schiavi, che gli sono corsi incontro per
gnare Gesù, i suoi discepoli ritornano a casa dalle portargli una buona notizia: suo figlio è guarito! Cer-
loro famiglie e alle loro precedenti attività. cando di ricostruire l’accaduto, l’uomo vuole sapere
Gesù inizia a predicare questo messaggio: “Il quando suo figlio ha cominciato a stare meglio.
Regno di Dio si è avvicinato. Pentitevi e abbiate “La febbre gli è passata ieri alla settima ora”, ri-
fede nella buona notizia” (Marco 1:15). Come rea- spondono gli schiavi (Giovanni 4:52).
giscono gli abitanti della Galilea? Molti in realtà È proprio il momento esatto in cui Gesù gli ha
accolgono bene Gesù, dandogli onore, e non solo detto: “Tuo figlio vive”! A seguito di questi fatti, sia
a motivo del suo messaggio. Alcuni galilei infatti il funzionario, un uomo abbastanza ricco da poter-
avevano visto i miracoli che Gesù aveva compiu- si permettere degli schiavi, sia tutta la sua casa
to mesi prima a Gerusalemme, durante la Pasqua diventano discepoli di Cristo.
(Giovanni 2:23). Quindi a Cana Gesù compie due miracoli: tra-
Sembra che il grande ministero di Gesù in Gali- sforma l’acqua in vino e successivamente guari-
lea inizi a Cana, dove una volta ha trasformato l’ac- sce una persona a oltre 25 chilometri di distan-
qua in vino a una festa di nozze. Mentre si trova di za. Ovviamente questi non sono gli unici miracoli
nuovo in questa città, Gesù viene a sapere che il di Gesù. Ma quest’ultima guarigione è importante
figlio di un funzionario governativo di Erode Anti- perché segna il suo ritorno in Galilea. Anche se è
pa, il re che in seguito farà decapitare Giovanni evidente che è un profeta approvato da Dio, fino a
Battista, è gravemente malato e sta per morire. che punto riceverà onore nel suo paese?
Questo funzionario ha sentito che Gesù ha lascia- Questa domanda troverà risposta quando Gesù
to la Giudea e che ora si trova a Cana; quindi par- tornerà a casa. Cosa lo attende a Nazaret?

 Quale messaggio inizia a predicare Gesù una volta tornato in Galilea, e come reagiscono
gli abitanti della zona?
 Quale altro miracolo compie Gesù a Cana? Che effetto ha sul funzionario e sulla sua casa?
 Perché la guarigione del figlio del funzionario è particolarmente importante?

54
20
˙ GES Ù PREDICA CHE “IL REGNO DI DIO SI È AVVICINATO”

˙ GUARISCE IL FIGLIO DI UN FUNZIONARIO A CHILOMETRI DI DISTANZA


NELLA SINAGOGA DI NAZARET
LUCA 4:16-31

A Nazaret c’è un gran fermento. Circa un anno pri- l’altro: “Ma questo non è un figlio di Giuseppe?”
ma Gesù aveva lasciato la città per essere battez- Rendendosi conto che vogliono vedere miracoli si-
zato da Giovanni. A quel tempo faceva il falegna- mili a quelli di cui hanno sentito parlare, Gesù pro-
me. Ora, invece, è noto come un uomo che compie segue dicendo: “Sicuramente applicherete a me il
opere potenti. Gli abitanti sono quindi impazienti detto: ‘Medico, cura te stesso!’, e direte: ‘Fa’ an-
di vedere Gesù compiere alcune di queste opere che qui nella tua terra le cose che, come abbiamo
proprio a Nazaret. sentito, sono state fatte a Capernaum!’” (Luca 4:
Le loro aspettative aumentano mentre vedono 22, 23). È possibile che i suoi ex concittadini si
Gesù che, come sua abitudine, va nella locale sina- aspettino di vedere Gesù compiere guarigioni pri-
goga. La funzione prevede preghiere e letture di al- ma di tutto nella sua città e per la sua gente. For-
cuni brani dei libri di Mosè, e questo avviene “ogni se credono di essere stati trascurati.
Sabato nelle sinagoghe” (Atti 15:21). Vengono an- Gesù capisce cosa stanno pensando e quindi
che letti brani tratti dai libri profetici. Quando si menziona alcuni episodi della storia di Israele. Ai
alza in piedi per leggere, Gesù probabilmente rico- giorni di Elia c’erano diverse vedove in Israele, ma
nosce molti dei presenti, dato che per anni ha fre- Gesù fa notare che Elia non venne mandato da
quentato questa sinagoga. Gli viene consegnato il nessuna di queste. Anzi, andò da una vedova stra-
rotolo del profeta Isaia e trova il passo in cui si par- niera a Sarepta, una città vicina a Sidone, e lì fece
la di colui che viene unto con lo spirito di Geova, un miracolo che salvò delle vite (1 Re 17:8-16).
parole che ora possiamo leggere in Isaia 61:1, 2. Inoltre, ai giorni di Eliseo c’erano diversi lebbrosi,
Gesù legge la profezia secondo cui questo Unto ma il profeta guarì solo Naaman, un siro (2 Re 5:
avrebbe annunciato la liberazione ai prigionieri, il 1, 8-14).
recupero della vista ai ciechi e la venuta dell’anno Come reagiscono gli abitanti di Nazaret presen-
del favore di Geova. Poi consegna il rotolo al ser- ti nella sinagoga a quelli che forse percepiscono
vitore e si siede. Tutti gli occhi dei presenti sono come paragoni storici che li mettono in cattiva luce
fissi su di lui. Gesù ricomincia a parlare, prose- e che rivelano il loro egoismo e la loro mancanza
guendo probabilmente per un po’, e a un certo di fede? Infuriati, si alzano e cacciano Gesù dalla
punto fa un’importante affermazione: “Oggi que- città. Lo portano sul ciglio del monte dove sorge
sto passo della Scrittura che avete appena ascol- Nazaret per spingerlo giù dal precipizio. Gesù però
tato si è adempiuto” (Luca 4:21). riesce a sfuggire e si mette in salvo. In seguito si
Tutti sono meravigliati “per il fascino delle paro- dirige verso Capernaum, una città sulla sponda
le che [escono] dalla sua bocca”, e si chiedono l’un nord-occidentale del Mar di Galilea.

 Perché a Nazaret, la città dove è cresciuto Gesù, c’è un gran fermento?


 Come reagiscono le persone alle parole di Gesù, ma poi cosa le fa infuriare?
 Cosa cercano di fare a Gesù gli abitanti di Nazaret?

56
21
˙ GES Ù LEGGE DAL ROTOLO DI ISAIA

˙ GLI ABITANTI DI NAZARET CERCANO DI UCCIDERE GESÙ


QUATTRO DISCEPOLI SARANNO PESCATORI DI UOMINI
MATTEO 4:13-22 MARCO 1:16-20 LUCA 5:1-11
22
˙ GESÙ INVITA ALCUNI DISCEPOLI A SEGUIRLO A TEMPO PIENO
˙ COMUNI PESCATORI DIVENTANO PESCATORI DI UOMINI

Dopo aver rischiato la vita a Nazaret, Gesù si tra- persi! Senza perdere tempo chiedono ai loro com-
sferisce a Capernaum, sulle rive del Mar di Galilea, pagni che sono su una barca vicina di venire ad
chiamato anche “lago di Gennezaret” (Luca 5:1). aiutarli. Ben presto entrambe le barche sono tal-
Questo adempie la profezia che si trova nel libro mente piene di pesci che cominciano ad affonda-
di Isaia secondo cui gli abitanti della Galilea che re. Vedendo ciò che succede, Pietro si getta ai pie-
vivono presso il mare avrebbero visto una gran di di Gesù e gli dice: “Allontanati da me, Signore,
luce (Isaia 9:1, 2). perché sono un peccatore”. Gesù però risponde:
Anche in questa parte della Galilea Gesù conti- “Smetti di aver timore. D’ora in poi prenderai uo-
nua ad annunciare che “il Regno dei cieli si è avvi- mini vivi” (Luca 5:8, 10).
cinato” (Matteo 4:17). Qui trova quattro suoi di-
scepoli che in precedenza avevano viaggiato con
lui, ma che da quando sono tornati dalla Giudea
hanno ripreso la loro attività di pescatori (Giovan-
ni 1:35-42). Ora però è arrivato il momento di se-
guire Gesù a tempo pieno: solo così potranno es-
sere formati in modo da portare avanti il ministero
quando lui non ci sarà più.
Mentre cammina lungo il mare, Gesù vede Si-
mon Pietro, suo fratello Andrea e alcuni altri pe-
scatori che sistemano le reti. Si avvicina a loro,
sale sulla barca di Pietro e gli chiede di allonta-
narsi dalla riva. Quando raggiungono una certa
distanza, Gesù si siede e comincia a insegnare ve-
rità riguardo al Regno alla folla radunata sulla riva.
Poi Gesù dice a Pietro: “Va’ dove è profondo, e
calate le reti”. Pietro risponde: “Maestro, ci siamo Gesù dice a Pietro e ad Andrea: “Seguitemi, e vi
dati da fare tutta la notte e non abbiamo preso farò pescatori di uomini” (Matteo 4:19). Poi esten-
nulla, ma al tuo comando calerò le reti” (Luca 5: de lo stesso invito ad altri due pescatori, Giacomo
4, 5). e Giovanni, i figli di Zebedeo. Tutti rispondono sen-
I pescatori seguono le istruzioni di Gesù e pren- za esitazione: lasciano la loro attività di pesca e di-
dono così tanti pesci che le reti iniziano a rom- ventano i primi discepoli a tempo pieno di Gesù.

 Chi sono coloro che Gesù invita a seguirlo a tempo pieno, e che lavoro fanno?
 Quale miracolo spaventa Pietro?
 In che genere di pesca saranno impegnati d’ora in poi questi quattro discepoli di Gesù?

59
GES Ù COMPIE GRANDI OPERE A CAPERNAUM
MATTEO 8:14-17 MARCO 1:21-34 LUCA 4:31- 41

Gesù ha invitato quattro suoi discepoli, Pietro, lo stupore dei presenti! “Che cos’è questo?”, si
Andrea, Giacomo e Giovanni, a diventare pesca- chiedono. “Dà ordini con autorità anche agli spi-
tori di uomini. Di Sabato si reca insieme a loro in riti impuri, e questi gli ubbidiscono” (Marco 1:27).
una sinagoga a Capernaum. Ancora una volta i Ovviamente la notizia di un evento tanto straor-
presenti si stupiscono del suo modo di insegna- dinario fa il giro di tutta la Galilea.
re: Gesù non parla come gli scribi, ma come uno Una volta usciti dalla sinagoga, Gesù e i suoi
che ha autorità. discepoli vanno a casa di Simone, detto anche
Oggi nella sinagoga è presente anche un inde- Pietro. Lì trovano sua suocera con la febbre alta.
moniato, che si mette a gridare: “Che cosa vuoi Dato che sta molto male, i discepoli implorano
da noi, Gesù il Nazareno? Sei venuto a distrug- Gesù di aiutarla. Quindi Gesù le si avvicina, le
gerci? So esattamente chi sei: il Santo di Dio!” prende la mano e la fa alzare. La donna guarisce
Rimproverando il demonio che si è impossessato all’istante e si mette a servire Gesù e i suoi disce-
di quest’uomo, Gesù dice: “Taci, ed esci da lui!” poli, forse preparando loro un pasto.
(Marco 1:24, 25). Il sole sta ormai tramontando, e persone pro-
Lo spirito malvagio getta l’uomo a terra, facen- venienti da tutte le zone circostanti si avvicinano
dogli venire le convulsioni, e poi grida molto for- alla casa di Pietro, portando i loro malati. In poco
te. Comunque il demonio esce dall’uomo “sen- tempo, sembra quasi che fuori della porta si sia
za fargli alcun male” (Luca 4:35). Immaginiamo radunata l’intera città! Come mai vanno lì? Spe-
rano che Gesù guarisca i loro malati. In effetti,
‘tutti quelli che hanno malati di ogni genere glie-
li portano. E lui, ponendo le mani su ciascuno di
PERSONE INDEMONIATE Quando uno o
loro, li guarisce’ (Luca 4:40). Proprio come era
più demòni si impossessavano di qualcuno
stato predetto, Gesù sana le persone, indipen-
potevano causare molte sofferenze (Mat-
teo 17:14-18). Ma una volta che lo spirito
dentemente dal tipo di malattia che hanno (Isaia
malvagio veniva espulso, la persona recu- 53:4). Libera persino quelli che sono indemoniati.
perava sia la salute fisica che quella menta- Quando vengono espulsi, gli spiriti malvagi grida-
le. Gesù dimostrò più volte di avere il po- no: “Tu sei il Figlio di Dio!” (Luca 4:41). Gesù però
tere di espellere i demòni per mezzo dello li rimprovera e non permette loro di dire nient’al-
spirito santo di Dio (Luca 8:39; 11:20). tro. Sanno che Gesù è il Cristo, e lui non vuole che
facciano credere alle persone di essere servitori
del vero Dio.

 Cosa avviene un Sabato in una sinagoga a Capernaum?


 Quando lascia la sinagoga, dove va Gesù, e cosa fa una volta arrivato?
 Dopo aver visto cosa ha fatto Gesù, come reagiscono gli abitanti della città?

60
23
˙ GES Ù ESPELLE UN DEMONIO

˙ LA SUOCERA DI PIETRO VIENE SANATA


ESPANDE IL MINISTERO IN ALTRE ZONE DELLA GALILEA
MATTEO 4:23-25 MARCO 1:35-39 LUCA 4:42, 43

La giornata che Gesù ha trascorso insieme ai suoi che in altre città, perché è per questo che sono sta-
quattro discepoli a Capernaum è stata molto im- to mandato” (Marco 1:38; Luca 4:43).
pegnativa. Verso sera gli abitanti della città hanno Quindi una delle ragioni principali per cui Gesù
portato da lui i loro malati perché li guarisse. Gesù è venuto sulla terra è quella di predicare il Regno
non ha avuto molto tempo per sé. di Dio. Questo Regno santificherà il nome di suo
La mattina del giorno dopo, quando è ancora Padre e costituirà la soluzione definitiva a tutti i
buio, Gesù si alza ed esce da solo. Trova un luo- mali dell’umanità. Proprio come le opere potenti
go solitario dove può pregare il Padre in privato. compiute da Mosè secoli prima dimostravano che
Ma questo momento dura poco. Quando si ren- era stato mandato da Dio, il fatto che Gesù compia
dono conto che Gesù non è in casa, Simone e guarigioni miracolose fornisce la prova che anche
quelli che sono con lui vanno a cercarlo. Forse è lui è stato mandato da Dio (Esodo 4:1-9, 30, 31).
proprio Simon Pietro a prendere l’iniziativa, dato A questo punto Gesù lascia Capernaum e va a
che Gesù è ospite a casa sua (Marco 1:36; Luca predicare in altre città con i suoi quattro discepo-
4:38). li, Pietro e suo fratello Andrea insieme a Giovanni
Quando lo trovano, Pietro dice a Gesù: “Tutti e a suo fratello Giacomo. La settimana prima era-
ti cercano” (Marco 1:37). Comprensibilmente, gli no stati invitati da Gesù a viaggiare con lui, diven-
abitanti di Capernaum desiderano che Gesù ri- tando così i suoi primi collaboratori.
manga. Apprezzano molto quello che ha fatto per Il giro di predicazione compiuto da Gesù in Gali-
loro e quindi ‘provano a trattenerlo perché non se lea insieme a questi discepoli ha un successo incre-
ne vada via’ (Luca 4:42). Ma Gesù è venuto sulla dibile, tanto che si parla di lui in lungo e in largo.
terra principalmente per compiere guarigioni mi- “La sua fama si [diffonde] in tutta la Siria”, attra-
racolose? Dovrebbe limitare le sue attività esclu- versa la regione delle 10 città chiamata Decapoli e
sivamente a questa città? Vediamo cosa dice lui giunge fino all’altro lato del Giordano (Matteo 4:
stesso al riguardo. 24, 25). Grandi folle provenienti da queste zone,
Gesù risponde ai suoi discepoli: “Andiamo altro- come pure dalla Giudea, seguono Gesù e i suoi di-
ve, nei villaggi vicini, così che io predichi anche là, scepoli. Molti portano i loro malati da Gesù speran-
perché è per questo che sono venuto”. E alle per- do che siano sanati. Le loro aspettative non vengo-
sone che vorrebbero trattenerlo Gesù dice: “Devo no deluse: Gesù guarisce gli ammalati ed espelle gli
annunciare la buona notizia del Regno di Dio an- spiriti malvagi dalle persone indemoniate.

 Cosa accade la mattina presto dopo l’impegnativa giornata trascorsa da Gesù a Capernaum?
 Perché Gesù è stato mandato sulla terra, e per quale motivo compie miracoli?
 Chi accompagna Gesù nel suo giro di predicazione in Galilea? Come reagiscono le persone all’opera di Gesù?

62
24
˙ GES Ù PERCORRE LA GALILEA CON QUATTRO SUOI DISCEPOLI

˙ LA SUA PREDICAZIONE E LE SUE OPERE DIVENTANO SEMPRE PI Ù CONOSCIUTE


GUARISCE UN LEBBROSO MOSTRANDO COMPASSIONE
MATTEO 8:1- 4 MARCO 1:40- 45 LUCA 5:12-16
25
˙ GESÙ SANA UN LEBBROSO

Mentre Gesù predica nelle sinagoghe di “tutta la adempirà la promessa biblica secondo cui “avrà
Galilea” insieme ai suoi quattro discepoli, le notizie pietà del misero e del povero; ai poveri salverà la
riguardanti le opere meravigliose che sta compien- vita” (Salmo 72:13). In quel tempo realizzerà il suo
do continuano a diffondersi (Marco 1:39). Si parla profondo desiderio di aiutare tutti quelli che sof-
dei suoi miracoli anche nella città in cui vive un leb- frono.
broso. Il medico Luca specifica che quest’uomo è Il ministero di Gesù stava generando parecchio
“pieno di lebbra” (Luca 5:12). Si tratta di una ma- entusiasmo tra la gente ancora prima di questa
lattia terribile: negli stadi più avanzati sfigura len- guarigione. Ora tutti verranno a sapere di quest’al-
tamente varie parti del corpo. tro miracolo. Comunque, Gesù non vuole che le
Questo lebbroso quindi soffre moltissimo ed è persone ripongano fede in lui semplicemente sul-
costretto a vivere isolato. Quando vede qualcu- la base di racconti riportati da altri. Conosce la
no nelle vicinanze, dovrebbe gridare “Impuro, im- profezia secondo cui “non [avrebbe fatto] sentire
puro!” per impedire che quella persona si avvici- la sua voce nelle strade”, cioè non avrebbe sfrut-
ni troppo e rischi il contagio (Levitico 13:45, 46). tato notizie eclatanti per farsi conoscere (Isaia 42:
Cosa fa invece quando vede Gesù? Gli si avvicina 1, 2). Per questo ordina al lebbroso che ha appe-
e si inchina, implorando: “Signore, se tu vuoi, puoi na guarito: “Bada di non dirlo a nessuno, ma va’,
purificarmi” (Matteo 8:2). mostrati al sacerdote e presenta l’offerta prescrit-
Queste parole rivelano la grande fede di que- ta da Mosè” (Matteo 8:4).
st’uomo. Ma chissà in che stato pietoso l’avrà ri- Com’è facile immaginare, però, l’uomo è così fe-
dotto la sua malattia! Qual è la reazione di Gesù? lice che non riesce a trattenersi, e inizia a rac-
Voi cos’avreste fatto? Spinto dalla compassione, contare a tutti quello che gli è appena successo.
Gesù stende la mano... e tocca il lebbroso. Poi gli Questo alimenta ulteriormente l’interesse e la cu-
dice: “Lo voglio! Sii purificato” (Matteo 8:3). Acca- riosità della gente, al punto che Gesù non può più
de quindi qualcosa che ad alcune persone sembra entrare in una città passando inosservato. Quindi
impossibile: la lebbra scompare immediatamente! per un po’ preferisce rimanere in luoghi isolati e di-
Vorreste avere un re come Gesù che dimostri sabitati. Comunque, persone provenienti da ogni
compassione e che abbia le sue stesse capacità? zona circostante continuano ad andare da lui per
Dal modo in cui trattò il lebbroso capiamo chiara- ascoltare i suoi insegnamenti e per essere guarite.
mente che, quando sarà Re su tutta la terra, Gesù

 Quali conseguenze può causare la lebbra, e cos’era tenuto a fare un lebbroso?


 Quali parole si sente rivolgere Gesù da un lebbroso, e cosa capiamo dal modo in cui reagisce?
 Dopo essere stato guarito da Gesù, come reagisce l’uomo, e quale effetto ha questo sugli altri?

65
“I TUOI PECCATI SONO PERDONATI”
MATTEO 9:1-8 MARCO 2:1-12 LUCA 5:17-26
26
˙ GESÙ PERDONA I PECCATI DI UN UOMO
PARALIZZATO E LO GUARISCE

La fama di Gesù si è ormai sparsa in lungo e in lar- ro in grado di perdonare i peccati? Gli scribi e i
go. Molte persone vengono addirittura da luoghi farisei credono di no, e dentro di loro pensano:
remoti per ascoltare i suoi insegnamenti e per ve- “Perché quest’uomo parla così? Sta bestemmian-
dere le sue opere potenti. A un certo punto, però, do. Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltan-
Gesù ritorna a Capernaum, il centro delle sue atti- to?” (Marco 2:7).
vità. In questa città situata lungo il Mar di Galilea, Gesù sa cosa stanno pensando, e così dice loro:
la notizia del suo arrivo si diffonde rapidamente. “Perché fate questi ragionamenti nel vostro cuore?
Di conseguenza, molti si recano nella casa in cui si È più facile dire al paralitico: ‘I tuoi peccati sono
trova. Tra questi ci sono farisei e maestri della Leg- perdonati’, oppure: ‘Alzati, prendi la tua barella e
ge provenienti da ogni parte della Galilea e della cammina’?” (Marco 2:8, 9). Sulla base del sacrifi-
Giudea, quindi anche da Gerusalemme. cio che offrirà, non c’è dubbio che Gesù possa per-
Si radunano così tante persone che non c’è più donare i peccati di quest’uomo!
posto, nemmeno davanti alla porta, e Gesù “[an- Poi Gesù dimostra ai presenti, inclusi quelli che
nuncia] loro la parola” (Marco 2:2). Sta per ac- lo stanno criticando, che ha l’autorità di perdona-
cadere qualcosa di veramente sorprendente. Ciò re i peccati sulla terra. Si rivolge al paralitico e gli
che avverrà può aiutarci ad apprezzare il fatto che dà questo comando: “Alzati, prendi la tua barella
Gesù ha il potere di eliminare la causa delle soffe- e va’ a casa”. Davanti ai presenti, l’uomo si alza im-
renze umane e di restituire la salute a tutti coloro mediatamente, prende la sua barella ed esce dal-
che sceglie di guarire. la casa. Tutti rimangono sbalorditi! Glorificano Dio
Mentre Gesù insegna nella stanza affollata, ar- ed esclamano: “Non abbiamo mai visto una cosa
rivano quattro uomini che portano un paralitico su del genere!” (Marco 2:11, 12).
una barella. Desiderano che Gesù guarisca il loro Le parole di Gesù indicano che c’è una relazio-
amico. Dato che ci sono così tante persone, però, ne tra i peccati e le malattie e che il perdono dei
non riescono “a farlo arrivare fino a Gesù” (Marco peccati può essere collegato alla salute fisica. La
2:4). Immaginate che delusione! Salgono quindi Bibbia insegna che il nostro primogenitore, Ada-
sul tetto a terrazza e rimuovono parte della coper- mo, peccò e trasmise a tutto il genere umano le
tura. A questo punto calano all’interno della casa conseguenze del peccato, cioè le malattie e la mor-
la barella su cui giace l’uomo paralizzato. te. Ma sotto il dominio del Regno, Gesù perdone-
Gesù non si arrabbia affatto per l’interruzione. rà i peccati di tutti coloro che amano Dio e lo ser-
Al contrario, profondamente colpito dalla fede di vono, eliminando per sempre le malattie (Romani
questi uomini, dice al paralitico: “I tuoi peccati 5:12, 18, 19).
sono perdonati” (Matteo 9:2). Ma Gesù è davve-

 Cosa spinge Gesù a guarire un paralitico a Capernaum?


 In che modo l’uomo arriva fino a Gesù?
 Cosa ci ricorda questo episodio riguardo alla relazione che c’è tra il peccato e le malattie,
e quale speranza ci dà?
67
MATTEO RICEVE UN INVITO
MATTEO 9:9-13 MARCO 2:13-17 LUCA 5:27-32

Dopo aver guarito l’uomo paralizzato, Gesù si fer- Perciò andate e imparate che cosa significa que-
ma per un breve periodo nella zona di Caper- sto: ‘Voglio misericordia, non sacrificio’. Io, infatti,
naum, presso il Mar di Galilea. Ancora una volta non sono venuto a chiamare i giusti, ma i pecca-
viene raggiunto da tantissime persone e così ini- tori” (Matteo 9:12, 13; Osea 6:6). Anche se i fari-
zia a insegnare loro. Poi allontanandosi vede Mat- sei non sono sinceri quando lo definiscono “mae-
teo seduto nell’ufficio delle tasse. A quest’uomo, stro”, Gesù può in effetti insegnare loro qualcosa
conosciuto anche come Levi, Gesù rivolge un invi- riguardo a ciò che è giusto.
to meraviglioso: “Sii mio discepolo” (Matteo 9:9). A quanto pare Matteo ha invitato esattori di tas-
Probabilmente Matteo, proprio come Pietro, An- se e peccatori a casa sua perché possano ascolta-
drea, Giacomo e Giovanni prima di lui, è già in qual- re Gesù ed essere guariti a livello spirituale; tra di
che modo a conoscenza degli insegnamenti di Gesù loro ‘sono infatti molti quelli che lo seguono’ (Mar-
e delle opere che ha compiuto nella zona. I primi co 2:15). Gesù desidera aiutare queste persone a
quattro discepoli hanno accettato prontamente l’in- stringere un forte legame con Dio. Infatti, a diffe-
vito di Gesù, e così fa anche Matteo. Infatti, nel Van- renza dei farisei che si considerano superiori, lui
gelo che porta il suo nome, parlando di sé stesso non disprezza quelli che sono spiritualmente ma-
dice che “si alzò e lo seguì” (Matteo 9:9). Perciò, lati. Gesù agisce spinto dalla compassione e dal-
Matteo abbandona il suo impiego come esattore di la misericordia, e in senso spirituale può essere
tasse e diventa un discepolo di Gesù. come un medico per loro.
In seguito, forse per dimostrare gratitudine per Il fatto che Gesù mostri misericordia a esattori
lo speciale invito di Gesù, Matteo organizza un di tasse e peccatori non significa che condoni i
grande banchetto a casa sua. Oltre a Gesù e ai loro peccati; piuttosto è una dimostrazione di sen-
suoi discepoli, sono presenti alcuni ex colleghi di sibilità, la stessa che ha nei confronti di chi è ma-
Matteo, esattori che riscuotono le tasse per conto lato fisicamente. Ad esempio, pensiamo alla com-
delle odiate autorità romane. Alcune di queste tas- passione che ha mostrato quando ha toccato il
se riguardano le navi che approdano, le carovane lebbroso e gli ha detto: “Lo voglio! Sii purificato”
che percorrono le strade principali e le merci im- (Matteo 8:3). Non dovremmo anche noi sviluppa-
portate. In linea di massima, gli esattori di tasse re la stessa sensibilità e aiutare chi è nel bisogno,
sono disprezzati dai giudei perché spesso agisco- specialmente dal punto di vista spirituale?
no in modo disonesto esigendo più del dovuto.
Al banchetto partecipano anche alcuni peccatori,
persone che sono conosciute perché non vivono in
armonia con le norme di Dio (Luca 7:37-39).
Vedendo Gesù insieme a queste persone, alcu-
ni altezzosi farisei chiedono ai discepoli: “Perché il
vostro maestro mangia con esattori di tasse e pec-  Cosa sta facendo Matteo quando Gesù lo vede?
catori?” (Matteo 9:11). Gesù sente la loro doman-
 Perché gli esattori di tasse sono disprezzati?
da e perciò risponde: “Non sono quelli che stanno
 Perché Gesù sta insieme ai peccatori?
bene ad avere bisogno del medico, ma i malati.
68
27
˙ GESÙ INVITA MATTEO, UN ESATTORE DI TASSE, A SEGUIRLO
˙ CRISTO STA INSIEME AI PECCATORI PER AIUTARLI
PERCHÉ I DISCEPOLI DI GES Ù NON DIGIUNANO?
MATTEO 9:14-17 MARCO 2:18-22 LUCA 5:33-39

Qualche tempo dopo che Gesù ha partecipato per manifestare il loro dolore in seguito all’arre-
alla Pasqua del 30, Giovanni Battista è stato mes- sto di Giovanni. Quindi si chiedono perché i disce-
so in prigione, dove si trova tuttora. Giovanni vo- poli di Gesù non stiano facendo lo stesso, magari
leva che i suoi discepoli seguissero Gesù, ma nei unendosi a loro nell’esprimere tristezza per quel-
mesi successivi al suo arresto non tutti lo hanno lo che è stato fatto a Giovanni.
fatto. Gesù risponde con un esempio: “Gli amici del-
Ora che la Pasqua del 31 si sta avvicinan- lo sposo non hanno motivo di fare lutto finché lo
do, alcuni discepoli di Giovanni vanno da Gesù e sposo è con loro, vero? Ma verranno i giorni in cui
gli chiedono: “Perché noi e i farisei osserviamo lo sposo non sarà più con loro; sarà allora che di-
il digiuno, mentre i tuoi discepoli no?” (Matteo giuneranno” (Matteo 9:15).
9:14). Per i farisei il digiuno è un rito religioso. Più Lo stesso Giovanni aveva definito Gesù “lo
avanti Gesù narrerà persino una parabola in cui sposo” (Giovanni 3:28, 29). I discepoli non digiu-
un fariseo che si considera giusto prega: “O Dio, nano mentre Gesù è con loro. Quando morirà, in-
ti ringrazio che non sono come gli altri uomini vece, faranno cordoglio e non avranno voglia di
[...]. Io digiuno due volte alla settimana” (Luca 18: mangiare. Ma come cambieranno le cose quando
11, 12). Probabilmente anche i discepoli di Gio- verrà risuscitato! Allora non avranno più motivo
vanni digiunano per abitudine. O forse digiunano di digiunare in segno di lutto.
Poi Gesù fa questi due paragoni: “Nessuno
cuce una toppa di stoffa nuova su un vestito vec-
chio, perché la stoffa nuova lacererebbe il vestito
PARAGONI SUL DIGIUNO Quando Gesù parlò e lo strappo diventerebbe peggiore. Né si mette
di cucire un tessuto, fece un paragone che molti vino nuovo in otri vecchi, altrimenti gli otri si rom-
suoi ascoltatori potevano capire facilmente. Se qual- pono e il vino esce fuori, e gli otri sono da butta-
cuno avesse cucito una toppa di stoffa nuova non re. Ma il vino nuovo si mette in otri nuovi” (Mat-
ancora ristretta su un abito vecchio e logoro, cosa teo 9:16, 17). Cosa intende dire Gesù?
sarebbe accaduto? Dopo il lavaggio la nuova toppa
Queste parole aiutano i discepoli di Giovanni
si sarebbe ristretta, tirando il tessuto vecchio e
Battista a capire qualcosa di importante: nessu-
strappandolo.
no dovrebbe aspettarsi che i discepoli di Gesù
Il secondo paragone fatto da Gesù è simile. A vol- si adeguino alle vecchie pratiche del giudaismo,
te il vino veniva conservato in recipienti ricavati dal- come i digiuni rituali. Gesù non è venuto a “rat-
la pelle di animali. Dato che col tempo la pelle si ir-
toppare” e portare avanti un tipo di adorazione
rigidiva e perdeva elasticità, mettere il vino nuovo in
vecchia e logora, ormai pronta per essere elimi-
questi recipienti era rischioso. Se il vino nuovo aves-
nata. L’adorazione che sta promuovendo non si
se continuato a fermentare, la
pressione all’interno del- conforma al giudaismo dei suoi giorni, così infar-
l’otre avrebbe potu- cito di tradizioni umane. In senso figurato, non
to rompere la pel- sta tentando di cucire una toppa di stoffa nuova
le, ormai vecchia su un vestito consumato o di mettere vino nuovo
e indurita. in vecchi otri induriti.
70
28
˙ I DISCEPOLI DI GIOVANNI FANNO A GESÙ
UNA DOMANDA SUL DIGIUNO

 Ai giorni di Gesù, chi osserva il digiuno, e perché?


 Perché i discepoli di Gesù non digiunano mentre lui è con loro, ma cosa potrebbe spingerli a digiunare
in seguito?
 Cosa intende dire Gesù quando parla della toppa di stoffa nuova e del vino nuovo?

71
SI POSSONO COMPIERE OPERE BUONE DI SABATO?
GIOVANNI 5:1-16

Gesù ha ottenuto importanti risultati durante il Gesù dice qualcosa che coglie di sorpresa l’uo-
suo grande ministero in Galilea. Comunque ave- mo e tutti quelli che lo sentono: “Alzati! Prendi
va detto: “Devo annunciare la buona notizia del la tua stuoia e cammina” (Giovanni 5:8). L’uomo
Regno di Dio anche in altre città”; con queste pa- guarisce all’istante: prende la sua stuoia e inizia
role voleva indicare che non si sarebbe fermato davvero a camminare!
solo in Galilea. Perciò, va “a predicare nelle sina- I giudei dovrebbero rallegrarsi per questo mi-
goghe della Giudea” (Luca 4:43, 44). Questo è racolo; invece quando vedono l’uomo gli dicono
proprio il momento giusto, perché è primavera e a con tono accusatorio: “È Sabato! Non ti è permes-
Gerusalemme si sta per celebrare una festa. so portare la stuoia”. Ma lui risponde: “È stato
I Vangeli contengono molte più informazioni quello che mi ha guarito a dirmi: ‘Prendi la tua
sul ministero di Gesù in Galilea che sulla sua ope- stuoia e cammina’ ” (Giovanni 5:10, 11). Questi
ra in Giudea. Anche se generalmente in questa giudei non sono d’accordo che qualcuno compia
zona viene accolto con disinteresse, Gesù conti- guarigioni di Sabato.
nua a darsi da fare nella predicazione e a compie- “Chi è l’uomo che ti ha detto di prenderla e
re opere buone ovunque si trovi. camminare?”, vogliono sapere. Fanno questa do-
Ben presto Gesù si dirige verso Gerusalemme, manda perché Gesù se n’è andato “mescolandosi
la principale città della Giudea, per la Pasqua tra la folla”, ma l’uomo non conosce il nome di chi
del 31. Nell’area affollata vicino alla Porta delle lo ha sanato (Giovanni 5:12, 13). Più tardi, però,
Pecore c’è una grande piscina circondata da por- incontra di nuovo Gesù, questa volta nel tempio,
tici chiamata Betzata. Molti malati, ciechi e zoppi e scopre chi è colui che lo ha guarito presso la pi-
vi si recano perché, secondo una comune creden- scina.
za, pensano di poter guarire entrando nella pisci- In seguito l’uomo trova i giudei che gli hanno
na quando l’acqua si agita. chiesto della sua guarigione e riferisce loro chi è
Oggi è Sabato e presso la piscina c’è un uomo stato a sanarlo. Sentendo questo, i giudei vanno
malato da 38 anni. Gesù lo vede e gli chiede: da Gesù. Comunque, non si recano da lui per sa-
“Vuoi guarire?” L’uomo risponde: “Signore, non pere come fa a compiere tali opere meraviglio-
ho nessuno che mi immerga nella piscina quando se. Piuttosto, vogliono accusarlo di aver compiuto
l’acqua si agita, e nel momento in cui mi avvicino, opere buone di Sabato. Pensate: iniziano perfino
ecco che un altro ci entra prima di me” (Giovanni a perseguitarlo!
5:6, 7).

 Perché Gesù va in Giudea, e cosa continua a fare?


 Per quale motivo molti si recano alla piscina di Betzata?
 Quale miracolo compie Gesù presso la piscina, e come reagiscono alcuni giudei?

72
29
˙ GES Ù PREDICA IN GIUDEA

˙ GUARISCE UN UOMO MALATO CHE SI TROVA PRESSO UNA PISCINA


IL LEGAME CHE UNISCE GES Ù A SUO PADRE
GIOVANNI 5:17- 47

Gesù ha appena guarito un uomo, e alcuni giudei lo Per quanto straordinario sia il suo ruolo, Gesù
stanno accusando di aver violato il Sabato. Lui però spiega chiaramente di essere sottomesso a Dio di-
risponde: “Il Padre mio ha continuato a operare fino cendo: “Io non posso fare una sola cosa di mia ini-
ad ora, e io continuo a operare” (Giovanni 5:17). ziativa. [...] Non cerco la mia volontà, ma la volontà
Quello che Gesù sta facendo non è affatto proi- di colui che mi ha mandato” (Giovanni 5:30). Co-
bito dalla legge di Dio sul Sabato. Dato che la sua munque, Gesù ha un ruolo fondamentale nel pro-
predicazione e le guarigioni che compie sono un ri- posito di Dio, e questa è la prima volta che ne parla
flesso delle buone opere di Dio, Gesù continua a così apertamente. Al riguardo, però, non c’è solo la
fare del bene tutti i giorni. La risposta che dà a co- sua testimonianza. “Voi mandaste degli uomini da
loro che lo accusano, però, li fa infuriare ancora di Giovanni [Battista]”, ricorda a chi lo sta accusando,
più, tanto che cercano di ucciderlo. Perché? “e lui rese testimonianza riguardo alla verità” (Gio-
Oltre a credere erroneamente che guarendo le vanni 5:33).
persone di Sabato Gesù stia infrangendo la Legge, Forse chi accusa Gesù sa che circa due anni pri-
i giudei trovano molto offensivo che affermi di es- ma Giovanni aveva parlato ai capi religiosi giudei
sere il Figlio di Dio. Ritengono una bestemmia il di colui che sarebbe venuto dopo di lui, definito
fatto che consideri Geova suo Padre. Pensano che da loro “il Profeta” e “il Cristo” (Giovanni 1:20-25).
con questa affermazione Gesù voglia mettersi sul- A questo punto Gesù fa tornare alla mente dei suoi
lo stesso piano di Dio. Tuttavia, Gesù non si fa inti- interlocutori la stima che nutrivano nei confronti di
morire e continua a parlare loro del legame specia- Giovanni, che ora è in prigione, dicendo: “Per un po’
le che lo unisce a Dio. “Il Padre vuole bene al Figlio”, voi avete desiderato gioire per la sua luce” (Giovan-
dice, “e gli mostra tutte le cose che lui stesso fa” ni 5:35). Ma adesso Gesù fornisce una testimonian-
(Giovanni 5:20). za ancora più grande di quella di Giovanni Battista.
Il Padre è colui che dà la vita e in passato lo ha “Queste opere che io compio”, dice Gesù riferen-
dimostrato concedendo ad alcuni uomini il pote- dosi anche alla recente guarigione dell’uomo ma-
re di compiere delle risurrezioni. Gesù aggiunge: lato, “testimoniano che il Padre mi ha mandato”.
“Come il Padre risuscita i morti e dà loro vita, così E aggiunge: “Il Padre stesso che mi ha mandato
anche il Figlio dà vita a chi vuole” (Giovanni 5:21). ha reso testimonianza in mio favore” (Giovanni 5:
Questa affermazione offre una meravigliosa spe- 36, 37). Per esempio, Dio ha reso testimonianza in
ranza per il futuro! Ma il Figlio sta già risuscitando favore di Gesù al momento del suo battesimo (Mat-
chi è morto in senso spirituale. Infatti dice: “Chi teo 3:17).
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha man- Senza dubbio, quelli che accusano Gesù non
dato ha vita eterna e non va incontro al giudizio, ma hanno alcuna scusa per rigettarlo. Le Scritture, che
è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24). loro asseriscono di studiare attentamente, depon-
In base a ciò che sappiamo, Gesù non ha ancora gono in suo favore. “Se [...] credeste a Mosè, crede-
riportato in vita nessuno in senso letterale, ma af- reste a me perché lui scrisse riguardo a me”, con-
ferma che ci saranno risurrezioni di questo tipo. In- clude Gesù. “Ma se non credete a quello che lui
fatti promette: “Verrà il tempo in cui tutti quelli che scrisse, come crederete alle mie parole?” (Giovanni
sono nelle tombe commemorative udranno la sua 5:46, 47).
voce e ne usciranno” (Giovanni 5:28, 29).
74
30
˙ GES Ù È IL FIGLIO DI DIO

˙ PROMETTE CHE CI SAR À UNA RISURREZIONE

 Perché le opere buone che Gesù compie di Sabato non sono una violazione della Legge?
 In che modo Gesù descrive il suo ruolo fondamentale nel proposito di Dio?
 Quali testimonianze dimostrano che Gesù è il Figlio di Dio?

75
RACCOLGONO GRANO DI SABATO
MATTEO 12:1-8 MARCO 2:23-28 LUCA 6:1-5

Gesù e i suoi discepoli stanno viaggiando verso nord origine doveva essere un momento gioioso e spiri-
per raggiungere la Galilea. È primavera e nei campi il tualmente edificante. Con degli esempi, Gesù con-
grano è maturo. I discepoli hanno fame, e così inizia- futa la loro idea errata dimostrando che Geova Dio
no a raccogliere alcune spighe e a mangiarne i chic- non ha mai desiderato che la legge sul Sabato ve-
chi. Ma oggi è Sabato, e i farisei li stanno osservando. nisse applicata in questo modo.
Poco tempo prima, a Gerusalemme, alcuni giudei Il primo esempio che Gesù cita è quello di Davi-
volevano uccidere Gesù sostenendo che stesse vio- de e dei suoi uomini. Quando ebbero fame, si fer-
lando il Sabato. Ora viene accusato dai farisei a mo- marono presso il tabernacolo e mangiarono i pani
tivo di quello che fanno i discepoli. “Guarda! I tuoi di presentazione. Queste pagnotte, che erano state
discepoli fanno ciò che non è lecito fare di Sabato” tolte dalla presenza di Geova e sostituite con pane
(Matteo 12:2). fresco, di norma dovevano essere mangiate dai sa-
I farisei ritengono che raccogliere le spighe di gra- cerdoti. Ma date le circostanze, Davide e i suoi uomi-
no e sgranarle con le mani per mangiarle equivalga ni non furono condannati per averle mangiate (Levi-
a mietere e trebbiare (Esodo 34:21). La loro rigi- tico 24:5-9; 1 Samuele 21:1-6).
da interpretazione di ciò che costituisce un lavoro Gesù fa un secondo esempio e dice: “Non avete
ha reso pesante osservare il Sabato, che invece in letto nella Legge che di Sabato i sacerdoti nel tem-
31
˙ I DISCEPOLI RACCOLGONO GRANO DI SABATO
˙ GES Ù È “SIGNORE DEL SABATO”

pio violano il Sabato, eppure rimangono innocenti?” “Infatti il Figlio dell’uomo è Signore del Sabato”. Con
Gesù fa riferimento al fatto che anche di Sabato i sa- queste parole Gesù si sta riferendo al suo pacifico
cerdoti scannano gli animali per sacrificarli e svol- Regno che durerà 1.000 anni (Matteo 12:7, 8; Osea
gono altri lavori presso il tempio. “Ma io vi dico”, 6:6).
prosegue Gesù, “che qui c’è qualcosa di più grande Da molto tempo gli uomini soffrono a causa del-
del tempio” (Matteo 12:5, 6; Numeri 28:9). la pesante schiavitù imposta da Satana, caratteriz-
Gesù ricorre di nuovo a un passo biblico per chia- zata da violenza e guerre sempre più diffuse. Come
rire il punto: “Se aveste capito cosa significa que- saranno diverse le cose sotto il grande dominio sab-
sto: ‘Voglio misericordia, non sacrificio’, non avre- batico di Cristo che porterà il sollievo di cui abbia-
ste condannato gli innocenti”. Poi conclude dicendo: mo bisogno e che tanto desideriamo!

 Di cosa vengono accusati i discepoli di Gesù dai farisei, e perché?


 In che modo Gesù corregge l’idea errata dei farisei?
 In che senso Gesù è “Signore del Sabato”?

77
COSA È LECITO FARE DI SABATO?
MATTEO 12:9-14 MARCO 3:1-6 LUCA 6:6-11

In un’altra occasione, sempre di Sabato, Gesù si cora! Perciò è lecito fare una cosa buona di Sa-
reca in una sinagoga, probabilmente in Galilea. bato” (Matteo 12:12). Quindi, se guarisse l’uomo
Qui trova un uomo con la mano destra paralizza- Gesù non violerebbe il Sabato. I capi religiosi, non
ta (Luca 6:6). Gli scribi e i farisei continuano a os- riuscendo a contraddire un ragionamento tanto lo-
servare attentamente Gesù. Perché? Il motivo per gico e compassionevole, possono solo rimanere in
cui lo fanno traspare dalla domanda che gli pon- silenzio.
gono: “È lecito guarire qualcuno di Sabato?” (Mat- Indignato e addolorato a causa del modo di
teo 12:10). pensare corrotto degli scribi e dei farisei, Gesù
I capi religiosi giudei pensano che guarire una si guarda intorno. Poi, rivolgendosi all’uomo, dice:
persona di Sabato sia lecito solo se sta per mori- “Stendi la mano” (Matteo 12:13). Non appena
re. In base a questa idea, quindi, non è permesso stende la mano paralizzata, l’uomo viene guarito.
sistemare una frattura o fasciare una distorsione Quanto sarà felice! Come reagisce invece chi cer-
di Sabato, dato che in queste situazioni una per- ca di cogliere in fallo Gesù?
sona non rischia la vita. Chiaramente gli scribi e I farisei non sono contenti di vedere che la mano
i farisei non fanno questa domanda perché han- dell’uomo è stata guarita. Anzi, usciti dalla si-
no davvero a cuore le sofferenze dell’uomo con la nagoga iniziano subito a fare piani contro Gesù
mano paralizzata. Cercano solo un pretesto per “per ucciderlo”, cospirando “insieme ai sostenitori
condannare Gesù. di Erode” (Marco 3:6). Di questo partito politico
Comunque Gesù conosce il loro modo di pensa- evidentemente fanno parte anche alcuni del grup-
re distorto. Sa che il loro punto di vista su cosa si- po religioso dei sadducei. Solitamente sadducei
gnifichi violare il comando di non lavorare di Sa- e farisei sono in aperto contrasto tra di loro; ma
bato è esagerato e contrario alle Scritture (Esodo questa volta, uniti dal comune intento di uccidere
20:8-10). Non è la prima volta che qualcuno criti- Gesù, trovano un perfetto accordo.
ca in modo ingiustificato le sue opere buone. Ora
però Gesù dà il via a un confronto carico di tensio-
ne dicendo all’uomo con la mano paralizzata: “Al-
zati e vieni qui al centro” (Marco 3:3).
Quindi, rivolgendosi agli scribi e ai farisei, Gesù
chiede: “Chi di voi, se ha una pecora e questa cade
in una fossa di Sabato, non l’afferra e non la tira
fuori?” (Matteo 12:11). Una pecora è un investi-
mento economico. Nessuno di loro la lascerebbe
in una fossa fino al giorno seguente, visto che nel
frattempo potrebbe morire e causare loro una per-
dita. Inoltre, le Scritture affermano: “Il giusto ha
cura dei suoi animali domestici” (Proverbi 12:10).
Gesù conclude questa calzante analogia dicen-
do: “Un uomo vale senz’altro molto più di una pe-
78
32
˙ DI SABATO GESÙ GUARISCE UN UOMO
CON UNA MANO PARALIZZATA

 In quale situazione ha luogo un confronto tra Gesù e i capi religiosi giudei?


 Quale punto di vista distorto hanno i capi religiosi giudei sul Sabato?
 In che modo Gesù confuta in maniera magistrale queste idee errate sul Sabato?

79
ADEMPIE UNA PROFEZIA DI ISAIA
MATTEO 12:15-21 MARCO 3:7-12

Quando viene a sapere che i farisei e i sostenitori


di Erode stanno progettando di ucciderlo, Gesù si
ritira presso il Mar di Galilea con i discepoli. Tan-
tissima gente accorre da varie località: dalla Gali-
lea, dalle città costiere di Tiro e Sidone, dalle zone
a est del Giordano, da Gerusalemme e, più a sud,
dall’Idumea. Gesù compie molte guarigioni e, di
conseguenza, le persone afflitte da gravi malat-
tie si accalcano intorno a lui. Impazienti di essere
guarite, non aspettano che sia Gesù a toccarle:
sono loro che stendono le mani per raggiungerlo
(Marco 3:9, 10).
La folla è così numerosa che Gesù dice ai suoi
discepoli di preparargli una piccola barca. In que-
sto modo può allontanarsi dalla riva ed evitare che
le persone premano su di lui. Inoltre, può insegna-
re loro dalla barca o spostarsi lungo la costa per
aiutare altre persone.
Il discepolo Matteo fa notare che le attività di
Gesù adempiono “ciò che era stato detto tramite il
profeta Isaia” (Matteo 12:17). Di quale profezia si
tratta?
“Ecco il mio servitore, che io ho scelto, il
mio amato, che io ho approvato! Porrò su di lui
il mio spirito ed egli farà sapere alle nazioni cos’è
la giustizia. Non discuterà, né griderà, e nessu-
no sentirà la sua voce nelle strade principali. Non spirito, Gesù invece libera le persone schiacciate
schiaccerà la canna rotta e non spegnerà il luci- dal peso di tradizioni ingiuste. È ignobile che i capi
gnolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la religiosi cerchino di ucciderlo per questo motivo!
giustizia. E nel suo nome spereranno le nazioni” Cosa significa che Gesù “non discuterà, né gri-
(Matteo 12:18-21; Isaia 42:1-4). derà, e nessuno sentirà la sua voce nelle strade
L’amato servitore che Dio approva è ovviamen- principali”? Quando guarisce i malati, Gesù non
te Gesù. È lui che dimostra chiaramente cos’è la autorizza né loro né i demòni a rivelare chi è (Mar-
vera giustizia, ormai offuscata da false tradizioni co 3:12). Non desidera che le persone lo conosca-
religiose. Travisando la Legge di Dio e applicando- no attraverso una chiassosa pubblicità per le stra-
la in modo ingiusto, di Sabato i farisei non soccor- de o per mezzo di notizie distorte diffuse tramite
rerebbero nemmeno un malato! Rendendo eviden- un frenetico passaparola.
te la giustizia di Dio e dando prova di avere il suo Inoltre Gesù porta il suo messaggio di conforto
80
33
˙ TANTISSIME PERSONE SI ACCALCANO INTORNO A GESÙ
˙ GES Ù ADEMPIE LE PAROLE DEL PROFETA ISAIA

alle persone che, in senso figurato, sono come una spegne la fiammella dello stoppino ormai fuman-
canna rotta, piegata e quasi a terra, o come un lu- te. Al contrario, riesce a sollevare i mansueti con
cignolo fumante, la cui flebile fiamma si sta per tenerezza e amore. Gesù è davvero colui nel qua-
smorzare. Gesù non schiaccia la canna rotta né le le nazioni possono sperare!

 In che modo Gesù rende chiara la giustizia di Dio senza discutere né gridare nelle strade principali?
 Chi può essere paragonato a una canna rotta e a un lucignolo fumante, e come viene trattato da Gesù?

81
GES Ù SCEGLIE I 12 APOSTOLI
MARCO 3:13-19 LUCA 6:12-16

È passato circa un anno e mezzo da quando Gio- e “figlio di Giacomo”), Simone il cananeo, Tomma-
vanni Battista ha definito Gesù l’Agnello di Dio. so, Giacomo figlio di Alfeo e Giuda Iscariota (Luca
Quando Gesù ha iniziato il suo ministero pubblico, 6:16; Matteo 10:2-4).
diversi uomini di cuore sincero sono diventati suoi Fino ad ora Gesù ha viaggiato con questi 12 uo-
discepoli. Alcuni di questi sono Andrea, Simon Pie- mini e li conosce bene. Alcuni di loro sono suoi pa-
tro, Giovanni, probabilmente Giacomo (fratello di renti. Giacomo e suo fratello Giovanni, a quanto
Giovanni), Filippo e Natanaele (detto anche Barto- pare, sono cugini di primo grado di Gesù. C’è chi
lomeo). Con il tempo molte altre persone hanno pensa che Alfeo fosse fratello di Giuseppe, il pa-
iniziato a seguire Cristo (Giovanni 1:45-47). dre adottivo di Gesù; in tal caso anche suo figlio,
Adesso Gesù è pronto per scegliere gli apostoli, l’apostolo Giacomo, sarebbe stato cugino di Gesù.
uomini che diventeranno suoi stretti collaboratori Ovviamente Gesù ricorda senza difficoltà i nomi
e riceveranno una speciale formazione. Ma prima dei suoi apostoli. Ma che dire di noi? Per memoriz-
zarli è utile ricordarsi che due si chiamano Simo-
ne, due Giacomo e due Giuda. Simone (Pietro) ha
un fratello di nome Andrea e Giacomo (figlio di Ze-
bedeo) ha un fratello di nome Giovanni. In questo
modo possiamo ricordare il nome di otto apostoli.
I restanti quattro comprendono un esattore di tas-
se (Matteo), uno che in seguito dubitò (Tommaso),
uno che era stato chiamato mentre era sotto un al-
bero (Natanaele) e infine un amico di Natanaele
(Filippo).
di decidere chi saranno, Gesù va su un monte, for- Undici apostoli sono della Galilea, la stessa zona
se vicino al Mar di Galilea, non distante da Caper- in cui è cresciuto Gesù. Natanaele è di Cana. Filip-
naum. Lì prega tutta la notte, con ogni probabilità po, Pietro e Andrea sono originari di Betsaida. Con
per chiedere la sapienza e la benedizione di Dio. Il il tempo Pietro e Andrea si sono trasferiti a Caper-
giorno seguente chiama i discepoli e ne sceglie naum, dove probabilmente vive Matteo. Anche Giaco-
12 come apostoli. mo e Giovanni abitano a Capernaum o nelle vicinanze
Gesù sceglie i sei uomini appena menzionati e e nella zona gestiscono un’attività di pesca. Sembra
anche Matteo, l’ex esattore di tasse. Gli altri cin- che l’unico apostolo proveniente dalla Giudea sia Giu-
que apostoli sono: Giuda (chiamato anche Taddeo da Iscariota, colui che in seguito tradirà Gesù.

 Quale importante scelta fa Gesù dopo aver pregato tutta la notte?


 Chi sono gli apostoli di Gesù, e come possiamo memorizzare i loro nomi?

82
34
˙ I 12 APOSTOLI
IL DISCORSO DELLA MONTAGNA
MATTEO 5 : 1–7:29 LUCA 6:17- 49
35
˙ GESÙ PRONUNCIA IL DISCORSO DELLA MONTAGNA

Gesù dev’essere stanco. Ha trascorso l’intera notte cetti che Gesù spiega. Quali insegnamenti di Gesù
a pregare e poi ha scelto 12 apostoli tra i suoi di- rendono il suo discorso così ricco di significato?
scepoli. Ormai si è fatto giorno, ma ha ancora le
energie e il desiderio di aiutare le persone. Per far- DA COSA DIPENDE LA VERA FELICITÀ?
lo si reca sulle pendici di un monte in Galilea, pro- Tutti desiderano essere felici. Consapevole di ciò,
babilmente non lontano da Capernaum, il centro Gesù inizia il suo discorso spiegando chi è vera-
delle sue attività. mente felice. Questa introduzione cattura di certo
Tantissime persone sono arrivate da lontano per l’attenzione degli ascoltatori. Sentendo alcune af-
fermazioni, però, forse qualcuno rimane perplesso.
incontrare Gesù. Alcune vengono da sud, da Geru-
Gesù dice: “Felici quelli che sono consapevoli del
salemme e da altre zone della Giudea. Altre da nord-
loro bisogno spirituale, perché a loro appartiene il
ovest, dalle città costiere di Tiro e Sidone. Queste
Regno dei cieli. Felici quelli che sono afflitti, perché
persone sono venute da Gesù “per ascoltarlo ed es-
saranno confortati. [...] Felici quelli che hanno fame
sere guarite dalle malattie”. In effetti, Gesù “[guari-
e sete di giustizia, perché saranno saziati. [...] Feli-
sce] tutti”. Immaginate: vengono guariti tutti quelli
ci quelli che vengono perseguitati a motivo della
che stanno male. Gesù viene in aiuto anche di quel-
giustizia, perché a loro appartiene il Regno dei cieli.
li che sono “tormentati da spiriti impuri”, ovvero af-
Felici voi quando vi insulteranno, vi perseguiteran-
flitti dagli angeli malvagi di Satana (Luca 6:17-19).
no e, mentendo, diranno contro di voi ogni tipo di
Gesù trova quindi un luogo pianeggiante lungo cose malvagie per causa mia. Rallegratevi ed esul-
le pendici del monte, e la folla si raduna intorno a tate” (Matteo 5:3-12).
lui. Con tutta probabilità gli uomini che gli stanno Cosa intende dire Gesù con il termine “felici”?
accanto sono i suoi discepoli, in particolar modo i Non si sta riferendo all’essere allegri o di buon
12 apostoli. I presenti non vedono l’ora di ascoltare umore, come quando si trascorrono momenti diver-
le parole di questo maestro che è in grado di com- tenti. La vera felicità implica molto di più. Significa
piere opere tanto straordinarie. Gesù pronuncia un provare vera soddisfazione, un senso di appaga-
discorso che si rivela molto utile a tutti coloro che mento e gratificazione.
lo ascoltano e da cui moltissimi altri impareranno Gesù dice che le persone veramente felici sono
importanti lezioni. Anche noi possiamo trarre bene- quelle consapevoli del loro bisogno spirituale, che
ficio dalla profondità degli argomenti spirituali trat- si rattristano per la loro condizione peccaminosa e
tati e dal modo semplice e chiaro in cui vengono che conoscono e servono Dio. Anche se vengono
esposti. Gesù fa riferimento a situazioni comuni e a odiate e perseguitate perché fanno la sua volon-
cose che i suoi ascoltatori conoscono bene. Di con- tà, queste persone sono felici perché sanno che
seguenza, chi cerca di migliorare la propria vita se- lo stanno rallegrando e che verranno ricompensate
guendo i princìpi di Dio può capire facilmente i con- con la vita eterna.

 In quale luogo Gesù pronuncia il suo discorso più famoso, e chi vi assiste?
 Cosa rende il discorso di Gesù così ricco di significato?
 Chi è veramente felice, e perché? 85
Molti invece credono che la felicità dipenda dalla tano a evitare la corruzione
ricchezza e dai piaceri. Per spiegare che le cose non a livello spirituale e mora-
stanno così, Gesù fa un contrasto che dovrebbe in- le. Il messaggio che portano
durre molti suoi ascoltatori a riflettere: “Guai a voi può davvero conservare in
che siete ricchi, perché avete già la vostra consola- vita tutti coloro che lo accet-
zione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete tano.
fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflit- Sempre riferendosi ai
ti e piangerete. Guai a voi quando tutti gli uomini suoi discepoli, Gesù aggiun-
parleranno bene di voi, perché questo è il modo in ge: “Voi siete la luce del
cui i loro antenati trattavano i falsi profeti” (Luca 6: mondo”. Una lampada non
24-26). si mette sotto un recipiente,
ma si appoggia sopra un piedistallo perché illumi-
ni la stanza. Pertanto Gesù esorta: “Risplenda la vo-
stra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vo-
stre opere eccellenti e diano gloria al Padre vostro
che è nei cieli” (Matteo 5:14-16).

NORME ELEVATE PER I SUOI DISCEPOLI


I capi religiosi giudei pensano che Gesù trasgre-
disca la Legge di Dio e hanno da poco cospirato
contro di lui per ucciderlo. Perciò Gesù dice aperta-
mente: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la

Per quale motivo essere ricchi, ridere e ricevere


lodi dovrebbe procurare guai? Perché una persona
che si concentra su queste cose potrebbe mettere
in secondo piano il servizio a Dio, perdendo così la
vera felicità. Ovviamente Gesù non sta dicendo che
essere poveri o non avere da mangiare renda feli-
ci. Comunque, spesso sono proprio le persone che
hanno poco a livello economico a rispondere favo-
revolmente agli insegnamenti di Gesù e a trovare la
vera felicità.
Pensando ai suoi discepoli, Gesù dichiara: “Voi
siete il sale della terra” (Matteo 5:13). Chiaramente
queste parole non vanno intese alla lettera. Il sale
è un conservante. Nel tempio di Dio ce n’è una gran-
de quantità vicino all’altare e viene usato per salare
le offerte. Rappresenta anche assenza di corruzio-
ne (Levitico 2:13; Ezechiele 43:23, 24). I discepoli di
Gesù sono “il sale della terra” nel senso che contri-
buiscono a preservare la vita delle persone e le aiu-
86
Legge o i Profeti. Non sono venuto ad abolire, ma re a commettere adulterio,
ad adempiere” (Matteo 5:17). qualora se ne presentasse
Gesù mostra il massimo rispetto per la Legge di l’occasione. Per evitare di
Dio e incoraggia anche altri a fare lo stesso, come arrivare a tanto, potrebbe
si comprende dalle parole: “Chiunque viola uno di essere necessario interveni-
questi minimi comandamenti e insegna agli altri a re in modo drastico. Gesù
fare altrettanto sarà considerato minimo in relazio- dice: “Se dunque il tuo oc-
ne al Regno dei cieli”. Gesù vuole dire che chi si chio destro ti porta a pecca-
comporta in questo modo non entrerà affatto nel re, cavalo e gettalo via da
Regno. “Ma chiunque li osserva e li insegna”, pro- te. [...] Se la tua mano de-
segue Gesù, “sarà considerato grande in relazione stra ti porta a peccare, ta-
al Regno dei cieli” (Matteo 5:19). gliala e gettala via da te”
Gesù condanna anche gli atteggiamenti che (Matteo 5:29, 30).
possono portare a infrangere la Legge di Dio. Per aver salva la vita, alcune persone hanno ac-
Dopo aver citato il comandamento “Non devi as- cettato di perdere un arto irrimediabilmente com-
sassinare”, aggiunge: “Chiunque continua a esse- promesso. Comprensibilmente, quindi, Gesù affer-
re adirato con il proprio fratello dovrà rendere con- ma che è meglio ‘gettare via’ qualsiasi cosa, anche
to al tribunale” (Matteo 5:21, 22). Rimanere adirati se preziosa quanto un occhio o una mano, pur di
con un’altra persona è una cosa seria, e potrebbe evitare i pensieri immorali e le azioni che ne posso-
persino spingere a commettere un omicidio. Per- no derivare. “È meglio che tu perda una parte del
ciò Gesù spiega quello che si dovrebbe essere di- tuo corpo”, spiega Gesù, “piuttosto che tutto il tuo
sposti a fare pur di ristabilire la pace: “Se quindi corpo vada a finire nella Geenna”. Questo è il luo-
porti la tua offerta all’altare e lì ricordi che tuo fra- go in cui si bruciavano i rifiuti fuori dalle mura di
tello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta Gerusalemme ed è simbolo di distruzione eterna.
lì davanti all’altare e va’ via. Prima fa’ pace con tuo Gesù dà anche consigli su cosa fare quando
fratello, poi torna e presenta la tua offerta” (Mat-
si subiscono torti e offese. Infatti dice: “Non op-
teo 5:23, 24).
ponete resistenza a chi è malvagio; anzi, a chi ti
Riferendosi al comandamento della Legge contro
l’adulterio, Gesù commenta: “Avete sentito che fu
detto: ‘Non devi commettere adulterio’. Ma io vi dico
che chiunque continua a guardare una donna in
modo da provare passione per lei ha già commes-
so adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:27, 28).
Gesù non sta parlando semplicemente di un fu-
gace pensiero immorale; piuttosto, vuole sotto-
lineare che la situazione diventa pericolosa quando
qualcuno “continua a guardare”. Spesso questo ge-
nera desideri molto forti che potrebbero spinge-

 A differenza di chi è veramente felice, chi sono quelli che si procurano guai, e perché?
 In che senso i discepoli di Gesù sono “il sale della terra” e “la luce del mondo”?
 Spiegate in che modo Gesù mostra il massimo rispetto per la Legge di Dio.
 Quali consigli dà Gesù per aiutarci a eliminare gli atteggiamenti alla base dell’omicidio e dell’adulterio? 87
PREGHIERA E FIDUCIA IN DIO
Continuando il suo discorso, Gesù rivolge ai suoi
ascoltatori l’esortazione: “Badate di non compiere
le vostre opere giuste davanti agli uomini per es-
sere notati da loro”. Poi condanna l’atteggiamento
ipocrita di chi ostenta la propria devozione: “Quan-
do dunque fai doni di misericordia, non suonare la
tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti” (Mat-
teo 6:1, 2). In altre parole, i doni di misericordia do-
vrebbero essere fatti in privato.
Gesù prosegue: “Quando pregate, non fate come
schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l’al- gli ipocriti, a cui piace pregare in piedi nelle si-
tra” (Matteo 5:39). Questo non significa che se una nagoghe e agli angoli delle strade principali
persona venisse aggredita non potrebbe difendere per farsi vedere dagli uomi-
sé stessa o la sua famiglia. Gesù menziona uno ni”. Al contrario, aggiunge:
schiaffo, un gesto che non ha lo scopo di ferire gra- “Quando preghi, entra nella
vemente o di uccidere, ma di offendere. Ciò che in- tua stanza e, chiusa la por-
tende dire, quindi, è che se qualcuno cercasse di ta, prega il Padre tuo che è
far scoppiare una lite o una discussione con uno nel segreto” (Matteo 6:5, 6).
schiaffo o un insulto non si dovrebbe reagire allo Gesù non vuole dire che sia
stesso modo. sempre sbagliato pregare in
Questo consiglio è in armonia con la legge di Dio pubblico; d’altra parte, an-
di amare il prossimo. Gesù infatti rivolge ai suoi che lui lo ha fatto. Piutto-
ascoltatori l’invito: “Continuate ad amare i vostri ne- sto sta condannando le pre-
mici e a pregare per quelli che vi perseguitano”. Poi ghiere declamate per far
spiega qual è una ragione molto importante per far- colpo su altri e ricevere lodi.
lo: “Per dimostrarvi figli del Padre vostro che è nei Ora Gesù dà un consiglio
cieli, perché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi ai presenti: “Quando pregate, non ripetete sempre
e sui buoni” (Matteo 5:44, 45). le stesse cose come fanno le persone delle nazioni”
Gesù riassume questa parte del suo discorso (Matteo 6:7). Questo non significa che non si possa
con le parole: “Voi dovete dunque essere perfet- fare più volte la stessa richiesta. Gesù vuole far ca-
ti, come è perfetto il vostro Padre celeste” (Matteo pire che non si devono ripetere in modo meccani-
5:48). Ovviamente non sta dicendo che si possa es- co sempre le stesse frasi imparate a memoria. Poi
sere perfetti in senso assoluto. Comunque, se si enuncia una preghiera modello che contiene sette ri-
imita Dio, è possibile arrivare ad amare perfino i ne- chieste. Le prime tre si concentrano sul diritto di Dio
mici. Per dirla in altri termini: “Continuate a essere di governare e sui suoi propositi: la santificazione del
misericordiosi, come il Padre vostro è misericordio- suo nome, la venuta del suo Regno e il compimento
so” (Luca 6:36). della sua volontà. Solo dopo aver pregato per que-

 Cosa intende Gesù quando dice di porgere l’altra guancia?


 In che senso possiamo essere perfetti come è perfetto Dio?
 Quali istruzioni sulla preghiera fornisce Gesù?
L’EFFICACIA DELLA RIPETIZIONE A volte Gesù ri-
peté alcuni insegnamenti fondamentali. Per esempio,
nel Discorso della Montagna insegnò ai suoi ascolta-
tori come pregare e li aiutò a sviluppare il giusto pun-
to di vista sui beni materiali (Matteo 6:9-13, 25-34).
Circa un anno e mezzo più tardi Gesù ribadì gli
stessi concetti (Luca 11:1-4; 12:22-31). Ripetere questi
insegnamenti fu utile a chi non era stato presente la
prima volta e aiutò i discepoli a imprimere
le idee principali nella loro
memoria.

ste cose si dovrebbe passare alle richieste persona-


li per il cibo quotidiano, per il perdono dei peccati,
per non essere tentati oltre ciò che si può sopporta-
re e per essere liberati dal Malvagio.
Come si dovrebbero considerare i beni materia-
li? Gesù dà ai suoi ascoltatori un saggio consiglio:
“Smettete di accumularvi tesori sulla terra, dove le
tarme e la ruggine consumano, e dove i ladri sfon-
dano e rubano”. In effetti c’è sempre la possibili-
tà, a volte molto concreta, di perdere i propri beni, il tuo corpo sarà luminoso. Se invece il tuo occhio
che per di più non fanno acquistare valore agli è invidioso, tutto il tuo corpo sarà pieno di tenebre”
occhi di Dio. Di conseguen- (Matteo 6:22, 23). Un occhio simbolico che funzio-
za Gesù dice: “Accumulate- na bene è come una lampada che illumina il cor-
vi piuttosto tesori in cielo”. po. Per svolgere questa funzione, però, deve essere
Com’è possibile farlo? Met- concentrato su una sola cosa, altrimenti potrebbe
tendo il servizio a Dio al pri- sviluppare una visione distorta della vita. Se ci si
mo posto nella propria vita. concentra sui beni materiali anziché sul servizio che
Nessuno può cancellare la buona reputazione di cui si rende a Dio, “tutto il [...] corpo sarà pieno di te-
si gode agli occhi di Dio né far perdere la ricompen- nebre”, nel senso che si potrebbe essere attratti da
sa della vita eterna. Quanto sono vere le successi- cose ambigue e oscure.
ve parole di Gesù: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà an- Gesù prosegue facendo un esempio molto effica-
che il tuo cuore”! (Matteo 6:19-21). ce: “Nessuno può essere schiavo di due padroni,
Per sottolineare il concetto, Gesù fa una metafo- perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si legherà al-
ra: “La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il l’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schia-
tuo occhio è concentrato su una cosa sola, tutto vi di Dio e della Ricchezza” (Matteo 6:24).
89
Alcuni dei presenti forse si preoccupano di capi- Questo comunque non significa che i discepo-
re come dovrebbero considerare i loro bisogni ma- li non debbano mai emettere alcun giudizio. Per
teriali. Gesù li rassicura dicendo che, se mettono il esempio, Gesù dice: “Non date ciò che è santo ai
servizio a Dio al primo posto, non hanno motivo di cani, né gettate le vostre perle ai porci” (Matteo
essere ansiosi. “Osservate attentamente gli uccelli 7:6). Le verità contenute nella Parola di Dio sono
del cielo: non seminano né mietono né raccolgono paragonate a perle preziose. Al pari degli animali,
in granai, eppure il vostro Padre celeste li nutre” alcuni potrebbero dimostrare di non apprezzarle. In
(Matteo 6:26). tal caso, i discepoli non dovrebbero concentrarsi su
E che dire dei gigli dei campi che sono lì sul mon- di loro, ma su chi è sensibile al messaggio.
te? Gesù fa notare che “nemmeno Salomone in tut-
ta la sua gloria si adornò come uno di loro”. Cosa
indica questo? Gesù spiega: “Se Dio veste così la
vegetazione dei campi, che oggi c’è e domani vie-
ne gettata nel forno, non vestirà a maggior ragione
voi?” (Matteo 6:29, 30). Gesù conclude con questa
saggia esortazione: “Non siate mai ansiosi, dicen-
do: ‘Che cosa mangeremo?’, ‘Che cosa berremo?’ o
‘Che cosa indosseremo?’ [...] Il vostro Padre celeste
sa che avete bisogno di tutte queste cose. Conti-
nuate dunque a cercare prima il Regno e la giusti-
zia di Dio, e tutte queste altre cose vi saranno date
in aggiunta” (Matteo 6:31-33).

COME OTTENERE LA VITA


Gli apostoli e altre persone di cuore sincero desi-
derano vivere come piace a Dio, ma nelle loro circo-
stanze non è facile farlo. Infatti, molti farisei sono cri-
tici e giudicano severamente gli altri. Quindi Gesù
avverte i suoi ascoltatori: “Smettete di giudicare af- Ritornando al tema della preghiera, Gesù dice:
finché non siate giudicati, perché con il giudizio con “Continuate a chiedere e vi sarà dato”. Mette così in
il quale giudicate sarete giudicati” (Matteo 7:1, 2). evidenza l’importanza di non arrendersi. Poi, per
Per far capire quanto sia pericoloso farsi guidare spiegare che Dio è pronto a rispondere alle preghie-
da questi capi religiosi ipercritici, Gesù fa un esem- re, aggiunge: “Chi di voi darebbe una pietra al figlio
pio: “Un cieco può forse guidare un altro cieco? Non che chiede del pane? [...] Se dunque voi, pur essen-
cadranno entrambi in un fosso?” Quindi, come van- do malvagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli,
no considerati gli altri? Si dovrebbe evitare il grave quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose
errore di guardarli con occhio critico. Gesù infatti buone a quelli che gliele chiedono!” (Matteo 7:7-11).
chiede: “Come puoi dire a tuo fratello: ‘Fratello, per- A questo punto Gesù enuncia quella che è diven-
mettimi di togliere la pagliuzza che è nel tuo oc- tata una famosa regola di comportamento: “Tutte
chio’, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipo- le cose che volete che gli uomini facciano a voi, an-
crita! Prima togli la trave dal tuo occhio, e poi vedrai che voi dovete farle a loro”. È importante far tesoro
chiaramente come togliere la pagliuzza che è nel- di questa valida esortazione e seguirla nei rappor-
l’occhio di tuo fratello” (Luca 6:39-42). ti con gli altri. A volte però potrebbe non essere così
90
capire se un albero è buono o no in base ai frutti
che produce. In modo analogo, i falsi profeti si pos-
sono riconoscere da ciò che insegnano e da come
si comportano. In realtà, come spiega Gesù, non è
solo ciò che qualcuno dice a renderlo un suo disce-
polo ma anche ciò che fa. Alcuni a parole afferma-
no che Gesù sia il loro Signore, ma cosa accadrà se
non fanno la volontà di Dio? Gesù risponde: “Di-
chiarerò loro: ‘Non vi ho mai conosciuto! Andateve-
ne via da me, voi che praticate l’illegalità!’” (Matteo
7:23).
In conclusione Gesù dice: “Chiunque ascolta que-
ste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un
uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia.
E cadde la pioggia, arrivarono le inondazioni, sof-
fiarono i venti e si abbatterono contro quella casa,
ma essa non cedette, perché era stata fondata sul-
facile, come risulta chiaro dalle successive istruzio- la roccia” (Matteo 7:24, 25). Perché la casa rimase
ni di Gesù: “Entrate per la porta stretta, perché lar- in piedi? Perché l’uomo “scavò e andò in profondi-
ga è la porta e spaziosa la strada che conduce alla tà e pose le fondamenta sulla roccia” (Luca 6:48).
distruzione, e sono molti quelli che vi entrano; men- Quindi non basta semplicemente ascoltare le paro-
tre stretta è la porta e angusta la strada che con- le di Gesù. È essenziale fare di tutto per ‘metterle in
duce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano” pratica’.
(Matteo 7:12-14). Che dire invece di chi “ascolta queste [...] paro-
Alcuni vorrebbero indurre le” ma “non le mette in pratica”? È “simile a un
i discepoli ad abbandonare uomo stolto che costruì la sua casa sulla sabbia”
la strada che conduce alla (Matteo 7:26). Una casa del genere crollerebbe se
vita. Gesù quindi avverte: colpita da piogge, venti e inondazioni.
“Guardatevi dai falsi profeti Le persone sono stupite del modo di insegnare
che vengono da voi in veste di Gesù. Pronuncia questo discorso come una per-
di pecore, ma dentro sono sona che ha autorità, non come i capi religiosi. Pro-
lupi famelici” (Matteo 7:15). babilmente tra i presenti molti diventano suoi di-
Poi osserva che è possibile scepoli.

 Perché le ricchezze spirituali sono le più importanti, e come possiamo ottenerle?


 Perché i discepoli di Gesù non dovrebbero essere ansiosi?
 Cosa dice Gesù sul giudicare altri? Perché comunque potrebbe essere necessario emettere qualche giudizio?
 Cos’altro dice Gesù sulla preghiera, e quale regola di comportamento enuncia?
 In che modo Gesù fa capire che non è facile seguirlo e che c’è il rischio di essere sviati?
91
UN CENTURIONE DIMOSTRA GRANDE FEDE
MATTEO 8:5-13 LUCA 7:1-10
36
˙ LO SCHIAVO DI UN UFFICIALE DELL’ESERCITO VIENE GUARITO
˙ CHI HA FEDE RICEVER À BENEDIZIONI

Dopo aver pronunciato il Discorso della Monta- una fede così grande” (Luca 7:9). Quando torna-
gna, Gesù va a Capernaum, dove viene avvicina- no a casa del centurione, i suoi amici scoprono
to da alcuni anziani dei giudei. Sono stati manda- che lo schiavo che era malato ora sta bene.
ti da un uomo di un’altra nazione: un centurione, Dopo aver guarito l’uomo, Gesù coglie l’occa-
un ufficiale dell’esercito romano. sione per spiegare che, se dimostra fede, anche
Quest’uomo ha uno schiavo a cui tiene molto chi non è giudeo riceverà benedizioni. “Molti ver-
che è gravemente malato e sta per morire. Anche ranno dall’oriente e dall’occidente”, afferma, “e si
se è un gentile, il centurione desidera che Gesù lo metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Gia-
aiuti. I giudei dicono a Gesù che il servo “è a letto in cobbe nel Regno dei cieli”. Al contrario, parlando
casa paralizzato e soffre terribilmente”, forse in pre- dei giudei senza fede, dice: “Saranno gettati fuo-
da a forti dolori (Matteo 8:6). Inoltre, gli anziani dei ri nelle tenebre. Là piangeranno e digrigneranno
giudei spiegano perché il centurione merita di esse- i denti” (Matteo 8:11, 12).
re aiutato: “Ama la nostra nazione, ed è lui che ha I giudei naturali sono i primi a ricevere l’in-
costruito la nostra sinagoga” (Luca 7:4, 5). vito a regnare insieme a Cristo. Quelli che non
Così Gesù si dirige subito con gli anziani a
casa dell’ufficiale dell’esercito. Quando sono qua-
si arrivati, il centurione gli manda incontro alcuni
amici per dirgli: “Signore, non disturbarti, perché
non merito di averti sotto il mio tetto. È per que-
sto che non mi sono considerato degno di venire
da te” (Luca 7:6, 7). Che dimostrazione di umil-
tà da parte di un uomo abituato a dare ordini!
E che differenza rispetto a quei romani che trat-
tano con durezza gli schiavi! (Matteo 8:9).
Senza dubbio il centurione sa che i giudei evita-
no la compagnia di chi non è giudeo (Atti 10:28).
Forse pensa proprio a questo quando dice ai suoi accetteranno questo privilegio saranno rigettati.
amici di riferire a Gesù: “Di’ una parola e il mio Ma la possibilità di sedersi, per così dire, alla sua
servo guarirà” (Luca 7:7). tavola “nel Regno dei cieli” sarà estesa anche ai
Gesù rimane stupito da queste parole e dichia- gentili.
ra: “Vi dico che nemmeno in Israele ho trovato

 Perché alcuni giudei supplicano Gesù di fare qualcosa per conto di un ufficiale dell’esercito romano?
 Quale potrebbe essere il motivo per cui il centurione non chiede a Gesù di entrare in casa sua?
 In base alle parole di Gesù, che speranza hanno i gentili?

93
GES Ù RISUSCITA IL FIGLIO DI UNA VEDOVA
LUCA 7:11-17

Poco dopo aver guarito lo schiavo dell’ufficiale modo dolce ma allo stesso tempo con una sicurez-
dell’esercito, Gesù si dirige a Nain, una città circa za che infonde fiducia, le dice: “Smetti di piange-
35 chilometri a sud-ovest di Capernaum. Viaggia re”. Ma fa qualcos’altro: si avvicina alla bara su cui
insieme ai suoi discepoli e a tantissime altre per- è trasportato il corpo del ragazzo e la tocca (Luca
sone. Con tutta probabilità è quasi sera quando si 7:13, 14). Il comportamento di Gesù colpisce i pre-
avvicinano alla periferia di Nain. Lì si imbattono in senti, e il corteo in lutto si ferma all’istante. Proba-
un lungo corteo funebre. Un ragazzo è morto e il bilmente molti si chiedono cosa significhino le pa-
suo corpo viene portato fuori dalla città per esse- role di Gesù e cosa stia per fare.
re sepolto. Che dire di quelli che accompagnano Gesù e che
Fra i presenti c’è una persona che è particolar- hanno assistito a diversi suoi miracoli, tra cui mol-
mente disperata: si tratta della madre del ragazzo. te guarigioni? A quanto pare non hanno mai vi-
È vedova e adesso ha perso anche il suo unico fi- sto Gesù riportare in vita qualcuno. Anche se nel
glio. Dopo la morte del marito ha potuto almeno lontano passato sono avvenute delle risurrezioni,
contare sul suo amato figlio. Chissà quanto dev’es- adesso Gesù sarà in grado di compiere un simile
sere stato stretto il legame che li univa. Dopotutto, miracolo? (1 Re 17:17-23; 2 Re 4:32-37). A questo
il suo futuro dipendeva interamente da questo ra- punto Gesù ordina: “Ragazzo, ti dico: alzati!” (Luca
gazzo. Ma ora che anche lui è morto, chi starà insie- 7:14). In risposta, il ragazzo si mette a sedere e co-
me a lei? Chi le darà il sostegno di cui ha bisogno? mincia a parlare! Gesù lo affida a sua madre, sba-
Gesù è toccato dalla profonda disperazione del- lordita ma allo stesso tempo fuori di sé dalla gioia.
la donna e dalla triste situazione in cui si trova. In Ora la donna non è più sola.
37
˙ UNA RISURREZIONE A NAIN

Quando vedono che il ragazzo è stato risuscita-


to, i presenti cominciano a lodare Geova, colui che
dà la vita, dicendo: “Un grande profeta è sorto fra
noi”. Altri, comprendendo il vero significato del mi-
racolo di Gesù, esclamano: “Dio ha rivolto la sua
attenzione al suo popolo” (Luca 7:16). La notizia
di questo straordinario avvenimento si sparge ra-
pidamente nelle zone circostanti e probabilmente
giunge fino a Nazaret, la città in cui è cresciuto
Gesù, a circa 10 chilometri di distanza. Si diffonde
anche verso sud, in Giudea.
Le opere che Gesù compie suscitano l’interes-
se di Giovanni Battista, che è ancora in prigione.
Quando i suoi discepoli gli parlano di questi mira-
coli, come reagisce?

 Cosa vede Gesù quando si avvicina a Nain?


 Quali sentimenti prova Gesù vedendo quella scena,
e cosa fa?
 Come reagiscono i presenti al miracolo di Gesù?

95
GIOVANNI CHIEDE CONFERME A GES Ù
MATTEO 11:2-15 LUCA 7:18-30

Anche se è in carcere da circa un anno, Giovanni adesso i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i
Battista è a conoscenza delle opere meraviglio- lebbrosi vengono purificati, i sordi sentono, i mor-
se che Gesù sta compiendo. Immaginate come si ti sono risuscitati e ai poveri viene annunciata la
sente quando i suoi discepoli gli raccontano che buona notizia” (Matteo 11:4, 5).
a Nain Gesù ha risuscitato il figlio di una vedova! Giovanni potrebbe aver posto quella domanda
Comunque, Giovanni vuole che sia Gesù stesso perché si aspetta che Gesù faccia più di quello
a spiegare il significato dei suoi miracoli. Quindi che ha fatto finora e che magari lo liberi dalla
chiama due suoi discepoli e li incarica di chiede- prigione. Con la sua risposta, Gesù chiarisce che
re a Gesù: “Sei tu colui che deve venire, o dobbia- non farà nient’altro oltre ai miracoli che sta com-
mo aspettare un altro?” (Luca 7:19). piendo.
Questa domanda potrebbe sembrare strana, Quando i due discepoli se ne vanno, Gesù spie-
dato che Giovanni è un uomo devoto. Quasi due ga chiaramente alla folla che Giovanni non è un
anni prima aveva visto lo spirito di Dio scendere semplice profeta. È “il messaggero” di Geova di cui
su Gesù subito dopo averlo battezzato e aveva parla la profezia di Malachia 3:1. È anche “il pro-
sentito Dio esprimere la sua approvazione. Non feta Elia” predetto in Malachia 4:5, 6. “In verità vi
c’è ragione di credere che la fede di Giovanni nel dico”, prosegue Gesù, “fra tutti coloro che siano
frattempo si sia indebolita, altrimenti Gesù non mai nati da una donna non è sorto nessuno mag-
parlerebbe così bene di lui come fa in questa oc- giore di Giovanni Battista, eppure il minore nel Re-
casione. Quindi, se non ha dubbi su Gesù, perché gno dei cieli è maggiore di lui” (Matteo 11:11).
Giovanni pone questa domanda? Dicendo che il minore nel Regno dei cieli è mag-
Forse vuole solo che Gesù gli dica direttamen- giore di Giovanni, Gesù vuol far capire che Gio-
te di essere il Messia. Viste le difficoltà che sta af- vanni non entrerà nel Regno celeste. Pur avendo
frontando in prigione, saperlo lo incoraggerebbe preparato la via per Gesù, Giovanni muore prima
molto. La sua domanda potrebbe avere anche un che Cristo apra la via che porta alla vita in cielo
altro obiettivo. In base alle profezie bibliche, Gio- (Ebrei 10:19, 20). Ad ogni modo, Giovanni è un
vanni sa che l’Unto di Dio dovrà essere un re e un profeta fedele e vivrà sulla terra quale suddito del
liberatore. Eppure, anche se sono trascorsi molti Regno di Dio.
mesi da quando ha battezzato Gesù, Giovanni è
ancora in prigione. Quindi potrebbe chiedersi se
debba venire qualcun altro, magari un successo-
re di Gesù, che adempia tutte le altre profezie re-
lative al Messia.
Gesù non risponde semplicemente ai discepo-
li di Giovanni: “Certo, sono proprio io colui che
deve venire”. Dà invece prova di avere il sostegno
di Dio guarendo molte persone affette da varie
malattie e disturbi. Poi dice ai due uomini: “Anda-
te a riferire a Giovanni quello che udite e vedete:
96
38
˙ GIOVANNI BATTISTA CHIEDE INFORMAZIONI SUL RUOLO DI GESÙ
˙ GES Ù LODA GIOVANNI

 Perché Giovanni vuole sapere se Gesù è “colui che deve venire” o se deve arrivare qualcun altro?
 In base alle parole di Gesù, quali profezie si adempiono in Giovanni Battista?
 Perché Giovanni Battista non sarà in cielo con Gesù?

97
CONDANNA UNA GENERAZIONE APATICA
MATTEO 11:16-30 LUCA 7:31-35

Gesù tiene in alta stima Giovanni Battista, ma abitanti di quelle città fenicie si sarebbero penti-
come lo considerano le persone in generale? ti. Poi si concentra su Capernaum. Anche se que-
“Questa generazione”, afferma Gesù, “assomiglia sta città è da un po’ di tempo il centro delle atti-
a bambini seduti nelle piazze che ai loro compa- vità di Gesù, la maggioranza delle persone non ha
gni di gioco gridano: ‘Abbiamo suonato il flauto accettato il suo messaggio. Per questo Gesù dice:
per voi, ma non avete ballato; abbiamo cantato “Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per
lamenti funebri, ma non vi siete battuti il petto in il paese di Sodoma che per te” (Matteo 11:24).
segno di dolore!’ ” (Matteo 11:16, 17). A questo punto Gesù loda il Padre, che nascon-
Cosa significa questo esempio? Per spiegarlo de preziose verità spirituali “ai saggi e agli in-
Gesù dice: “È venuto Giovanni, che non mangia tellettuali” ma le rivela alle persone umili, simi-
né beve, e dicono: ‘Ha un demonio’. È venuto il Fi- li a bambini (Matteo 11:25). Poi estende a queste
glio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: ‘Ecco persone un invito stupendo: “Venite da me, voi
un ghiottone e un gran bevitore di vino, amico di tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi ristore-
esattori di tasse e peccatori!’ ” (Matteo 11:18, 19). rò. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da
Giovanni, un nazireo, vive una vita semplice, aste- me, perché io sono mite e modesto di cuore, e tro-
nendosi addirittura dal vino; eppure questa ge- verete ristoro per voi stessi. Infatti il mio giogo è
nerazione afferma che è indemoniato (Numeri 6: piacevole e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28-
2, 3; Luca 1:15). Gesù invece conduce una vita 30).
normale: mangia e beve in modo moderato, ma In che modo Gesù offre ristoro? I capi religio-
viene comunque accusato di andare agli ecces- si hanno oppresso le persone rendendole schia-
si. Sembra davvero impossibile accontentare la ve delle tradizioni, ad esempio imponendo nor-
gente. me troppo rigide sul Sabato. Gesù invece offre
Gesù paragona questa generazione a bambi- ristoro insegnando la verità che proviene da Dio,
ni seduti nelle piazze che si rifiutano di ballare per nulla contaminata da quelle tradizioni. Prov-
quando gli altri bambini suonano il flauto o di ad- vede anche sollievo a chi è schiacciato dal domi-
dolorarsi quando gli altri piangono. “Comunque”, nio delle autorità politiche e a chi è abbattuto
prosegue Gesù, “a dimostrare che la sapienza sia per il peso dei propri peccati. Gesù spiega chia-
giusta sono le sue opere” (Matteo 11:16, 19). In ramente come è possibile ricevere il perdono ed
realtà, le “opere”, cioè le azioni compiute da Gio- essere in pace con Dio.
vanni e da Gesù, attestano che le accuse contro Accettare il piacevole giogo di Gesù dà la pos-
di loro sono false. sibilità di dedicare la propria vita a Dio e servir-
Dopo aver fatto capire che questa generazione lo. Non si tratta di un peso opprimente, perché
è apatica, Gesù rimprovera specificamente alcu- ciò che il nostro compassionevole e misericordio-
ne città in cui ha compiuto opere potenti: Cora- so Padre celeste richiede da noi non è mai gra-
zin, Betsaida e Capernaum. Afferma che se aves- voso (1 Giovanni 5:3).
se compiuto opere del genere a Tiro e Sidone, gli

98
39
˙ GESÙ RIMPROVERA ALCUNE CITTÀ
˙ OFFRE SOLLIEVO E RISTORO

 In che senso Gesù paragona le persone della sua generazione a bambini?


 Perché Gesù loda il suo Padre celeste?
 Da cosa si sentono oppresse molte persone, ma quale sollievo offre Gesù?

99
UNA LEZIONE SUL PERDONO
LUCA 7:36-50

A seconda di quello che hanno nel cuore, le perso- li asciuga con i suoi capelli, li bacia teneramente e li
ne reagiscono in modo diverso alle parole e alle ricopre con l’olio profumato che ha portato con sé.
azioni di Gesù. Questo è evidente da ciò che acca- Simone osserva la scena con disprezzo e pensa:
de in Galilea a casa di un fariseo di nome Simo- “Se fosse un profeta, quest’uomo saprebbe chi è la
ne. Quest’ultimo ha invitato Gesù a mangiare da donna che lo sta toccando, e che tipo di donna è,
lui, forse perché vuole conoscere meglio l’uomo che cioè una peccatrice” (Luca 7:39).
compie opere tanto meravigliose. Pensando di po- Intuendo i suoi pensieri, Gesù dice: “Simone, ho
ter sfruttare questa occasione per predicare ai pre- qualcosa da dirti”. L’uomo risponde: “Maestro, di’
senti, Gesù accetta l’invito, proprio come ha già fat- pure!” Gesù prosegue: “Due uomini avevano un de-
to altre volte mangiando con esattori di tasse e bito con un creditore: uno gli doveva 500 denari
peccatori. e l’altro 50. Dal momento che i due non avevano
Gesù, però, non viene accolto con le cortesie co- la possibilità di pagare, generosamente il creditore
munemente riservate agli ospiti. Dato che in Pale- condonò il debito a entrambi. Quindi, chi di loro lo
stina le persone indossano sandali e camminano amerà di più?” Forse con aria indifferente, Simone
lungo strade polverose, i piedi si riscaldano e si replica: “Credo che sia quello al quale condonò il
sporcano; per questo, come gesto di ospitalità, di debito più grande” (Luca 7:40-43).
solito i piedi degli ospiti vengono lavati con acqua Gesù è d’accordo. Poi, guardando la donna, dice
fresca. Ma Gesù non riceve questo trattamento e a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato in
neppure il consueto bacio di benvenuto. Un’altra casa tua, ma tu non mi hai dato acqua per i miei
abitudine è quella di versare olio sui capelli dell’o- piedi; questa donna invece mi ha bagnato i piedi
spite in segno di cortesia e ospitalità. A Gesù non con le sue lacrime e li ha asciugati con i suoi capel-
viene fatto nemmeno questo. Viene da chiedersi se li. Tu non mi hai baciato; questa donna invece, dal
sia davvero un ospite gradito. momento in cui sono entrato, non ha smesso di ba-
Gli invitati si mettono a tavola e iniziano a man- ciarmi teneramente i piedi. Tu non mi hai versato
giare. Senza farsi notare, una donna che non è sta- olio sulla testa; questa donna invece mi ha versa-
ta invitata entra nella stanza. È “conosciuta nella to olio profumato sui piedi”. Gesù comprende che
città come peccatrice” (Luca 7:37). Tutti gli esseri la donna è sinceramente pentita del suo stile di vita
umani imperfetti sono peccatori, ma sembra che immorale. Per questo motivo, conclude dicendo: “Io
questa donna conduca una vita immorale; forse è ti dico che i suoi peccati, benché siano tanti, sono
una prostituta. Potrebbe aver sentito gli insegna- perdonati, perché ha amato tanto. Ma colui al qua-
menti di Gesù, incluso l’invito rivolto a tutti quel- le è perdonato poco ama poco” (Luca 7:44-47).
li che sono oppressi ad andare da lui per trovare ri- Gesù non sta giustificando l’immoralità. Piutto-
storo (Matteo 11:28, 29). A quanto pare, le azioni e sto, si dimostra compassionevole e comprensivo
le parole di Gesù l’hanno colpita al punto che è ve- verso chi si dispiace di aver commesso peccati gra-
nuta in cerca di lui. vi e va da lui per ricevere ristoro. Che sollievo deve
Mentre Gesù è a tavola, la donna gli si avvicina provare questa donna quando Gesù le dice: “I tuoi
da dietro e si inginocchia ai suoi piedi. Inizia a pian- peccati sono perdonati. [...] La tua fede ti ha salva-
gere e a bagnare con le lacrime i piedi di Gesù. Poi to; va’ in pace” (Luca 7:48, 50).

100
40
˙ UNA PECCATRICE VERSA OLIO PROFUMATO SUI PIEDI DI GES Ù

˙ GESÙ SPIEGA COSA SIGNIFICA PERDONARE FACENDO L’ESEMPIO DI DUE DEBITORI

 Che accoglienza riceve Gesù quando è ospite di Simone?


 Perché una donna del posto va da Gesù?
 Quale esempio fa Gesù, e che lezione contiene?

101
DA CHI PROVIENE IL POTERE DI FARE MIRACOLI?
MATTEO 12:22-32 MARCO 3:19-30 LUCA 8:1-3

Poco dopo aver parlato del perdono a casa del fa- C’è così tanta gente intorno alla casa in cui si
riseo Simone, Gesù inizia un altro giro di predica- trova Gesù che lui e i suoi discepoli non riescono
zione in Galilea. È il secondo anno del suo mini- nemmeno a consumare un pasto. Non tutti, co-
stero. Gesù sta viaggiando con i 12 apostoli e munque, pensano che Gesù sia il predetto “Fi-
alcune donne che grazie a lui sono state “libera- glio di Davide”. Per esempio, alcuni scribi e fari-
te da spiriti malvagi e guarite da malattie” (Luca sei arrivati addirittura da Gerusalemme non sono
8:2). Tra queste ci sono Maria Maddalena, Susan- qui per imparare da lui né per sostenerlo. Dicono
na e Giovanna, moglie di un funzionario del re alle folle: “È posseduto da Beelzebub”, asseren-
Erode Antipa. do perciò che collabori con il “capo dei demòni”
Dato che sempre più persone sentono parlare (Marco 3:22). Quando vengono a sapere di que-
di Gesù, le discussioni in merito alla sua attività sto trambusto, i parenti di Gesù arrivano per por-
aumentano. Ne è un esempio quello che succede tarlo via. Per quale motivo?
quando un indemoniato, che è cieco e muto, vie- Gli stessi fratelli di Gesù non credono che sia il
ne portato da Gesù e viene guarito. Ora che è li- Figlio di Dio (Giovanni 7:5). L’uomo che apparen-
bero dall’influenza dei demòni, l’uomo riesce sia temente sta creando tanto subbuglio non sembra
a vedere che a parlare. Le persone rimangono lo stesso Gesù che è cresciuto insieme a loro a
sbalordite e si chiedono: “Che sia lui il Figlio di Nazaret. Pensando che abbia qualche problema
Davide?” (Matteo 12:23). mentale, dicono: “È fuori di sé” (Marco 3:21).
41
˙ INIZIA IL SECONDO GIRO DI PREDICAZIONE DI GES Ù

˙ ESPELLE DEMÒNI E METTE IN GUARDIA DAL COMMETTERE UN PECCATO IMPERDONABILE

Tuttavia, cosa dimostrano i fatti? Gesù ha ap- Chi non è con me è contro di me, e chi non rac-
pena guarito un indemoniato, che ora riesce a coglie con me disperde” (Matteo 12:29, 30). Gli
vedere e a parlare. Nessuno può negarlo. Quin- scribi e i farisei sono senza dubbio schierati con-
di, nel tentativo di denigrare Gesù, gli scribi e i tro Gesù, dando così prova di agire per conto di
farisei muovono una falsa accusa contro di lui: Satana. Cercano di allontanare le persone dal Fi-
“Quest’uomo non espelle i demòni se non per glio di Dio, che invece sta operando con il soste-
mezzo di Beelzebub, capo dei demòni” (Matteo gno di Geova.
12:24). Gesù dà a questi sostenitori di Satana un
Gesù sa a cosa stanno pensando gli scribi e i avvertimento: “Ai figli degli uomini sarà perdo-
farisei, perciò fa notare loro: “Ogni regno divi- nata ogni cosa, indipendentemente dai peccati
so al suo interno finisce in rovina, e ogni città o che avranno commesso e dalle bestemmie che
casa divisa al suo interno non resterà in piedi. avranno detto; ma chi bestemmia contro lo spi-
Allo stesso modo, se Satana espelle Satana, in rito santo non sarà mai perdonato: è colpevole di
realtà è in lotta contro sé stesso; come potrà dun- peccato eterno” (Marco 3:28, 29). Pensate a cosa
que il suo regno restare in piedi?” (Matteo 12: significa questo per chi attribuisce a Satana ope-
25, 26). re che sono evidentemente compiute dallo spiri-
Che logica schiacciante! I farisei sanno che an- to di Dio!
che alcuni giudei espellono i demòni (Atti 19:13).
Perciò Gesù chiede loro: “Se io espello i demòni
per mezzo di Beelzebub, per mezzo di chi li espel-
lono i vostri figli?” In altre parole, l’accusa fat-
ta a Gesù potrebbe riferirsi anche a loro. Quindi
Gesù amplia il ragionamento dicendo: “Ma se è
per mezzo dello spirito di Dio che io espello i de-
mòni, allora il Regno di Dio vi ha davvero raggiun-
to” (Matteo 12:27, 28).
Il fatto che Gesù espella i demòni dimostra che
ha autorità su Satana. Per spiegarlo dice: “Come
può qualcuno entrare nella casa di un uomo for-
te e impossessarsi dei suoi beni se prima non lo
lega? Solo allora gli potrà saccheggiare la casa.

 Chi accompagna Gesù durante il suo secondo giro di predicazione in Galilea?


 Perché i parenti di Gesù provano a portarlo via?
 In che modo gli scribi e i farisei tentano di denigrare Gesù, ma come vengono messi a tacere?

103
GES Ù RIMPROVERA I FARISEI
MATTEO 12:33-50 MARCO 3:31-35 LUCA 8:19-21

Gli scribi e i farisei negano che Gesù espella i de- ra va in cerca di un segno, ma non le sarà dato
mòni con il potere di Dio, rischiando così di be- nessun segno eccetto il segno del profeta Giona”
stemmiare contro lo spirito santo. Sceglieranno (Matteo 12:38, 39).
di stare dalla parte di Dio o da quella di Sata- Gesù chiarisce il punto spiegando: “Come Gio-
na? Gesù dice: “Se coltivate na rimase nel ventre del grosso pesce per tre gior-
un albero buono, i suoi frut- ni e tre notti, così il Figlio dell’uomo rimarrà nel
ti saranno buoni; se coltiva- cuore della terra per tre giorni e tre notti”. Giona
te un albero marcio, i suoi fu inghiottito da un grosso pesce, ma venne per
frutti saranno marci. Un al- così dire risuscitato quando ne uscì fuori. Gesù
bero infatti si riconosce dai predice che lui stesso morirà e il terzo giorno sarà
suoi frutti” (Matteo 12:33). riportato in vita. Eppure, quando questo si verifi-
Espellere i demòni è sen- cherà, i capi giudei rigetteranno “il segno del pro-
za dubbio un frutto buono. feta Giona”, rifiutando di pentirsi e di cambiare
Quindi è assurdo pensare (Matteo 27:63-66; 28:12-15). Al contrario, “gli uo-
che sia il risultato del fatto che Gesù agisca per mini di Ninive” si pentirono udendo il messaggio
conto di Satana. Come Gesù ha chiaramente inse- di Giona, e quindi condanneranno questa genera-
gnato nel Discorso della Montagna, se i frutti sono zione. In modo analogo Gesù dice che anche la re-
buoni è perché l’albero è buono, non marcio. Cosa gina di Saba li condannerà con il suo esempio. Lei
dimostrano i frutti dei farisei, ossia le loro accuse infatti desiderava ascoltare la sapienza di Salomo-
infondate nei confronti di Gesù? Che sono un albe-
ro marcio. Gesù dice loro: “Razza di vipere, come
potete dire cose buone se siete malvagi? Infatti
è dall’abbondanza del cuore che la bocca parla”
(Matteo 7:16, 17; 12:34).
Le parole rivelano ciò che una persona ha nel
cuore e costituiscono una base per il giudizio. Per
questo Gesù avverte: “Io vi dico che nel Giorno del
Giudizio gli uomini renderanno conto di ogni paro-
la vana che avranno detto; in base alle tue parole
infatti sarai dichiarato giusto, e in base alle tue pa-
role sarai condannato” (Matteo 12:36, 37).
Gesù sta compiendo opere potenti, ma agli scri-
bi e ai farisei questo non basta. Infatti gli chiedo-
no: “Maestro, vogliamo vedere da te un segno”.
Che abbiano visto personalmente i miracoli di
Gesù o no, le prove fornite da testimoni oculari
non mancano di certo. Dunque Gesù può dire ai
capi giudei: “Una generazione malvagia e adulte-
104
42
˙ GES Ù PARLA DEL “SEGNO DEL PROFETA GIONA”

˙ IL LEGAME CON I DISCEPOLI È PI Ù FORTE DI QUELLO CON I FAMILIARI

ne, e ne rimase meravigliata. Ora, fa notare Gesù,


“qui c’è più di Salomone” (Matteo 12:40-42).
Gesù paragona la condizione di questa genera-
zione malvagia a quella di un uomo da cui esce
uno spirito impuro (Matteo 12:45). Dato che l’uo-
mo non riempie con cose buone il vuoto che si è
creato, lo spirito malvagio torna a occuparlo, por-
tando con sé altri sette spiriti più malvagi di lui.
Similmente, in passato la nazione di Israele era
stata purificata e riformata, proprio come l’uomo
da cui è uscito lo spirito impuro. Ma nel tempo ha
rigettato i profeti di Dio, arrivando persino a op-
porsi a Gesù, colui che ha chiaramente lo spirito
santo. La condizione attuale della nazione è senza
dubbio peggiore di quella di partenza.
Mentre Gesù sta parlando, arrivano sua madre
e i suoi fratelli. Visto che rimangono ai margini del-
la folla, qualcuno seduto vicino a Gesù lo informa:
“Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e vorreb-
bero vederti”. Con la sua risposta Gesù dimostra
quanto è forte il legame che ha stretto con i suoi
discepoli: per lui sono come fratelli, sorelle e ma-
dri. Stendendo la mano verso di loro, dice: “Mia
madre e i miei fratelli sono questi che ascoltano
la parola di Dio e la mettono in pratica” (Luca 8:
20, 21). In questo modo Gesù indica che, anche se
il legame con i suoi familiari è forte, quello che si
è creato tra lui e i suoi discepoli lo è ancora di più.
Che bello godere di un’amicizia così stretta con
la nostra famiglia spirituale, specialmente quando
altri mettono in dubbio i nostri motivi o parlano
male di noi e delle opere buone che compiamo!

 Perché i farisei sono come un albero marcio?


 Cos’è “il segno del profeta Giona”, e in che modo verrà rigettato?
 In che senso la nazione di Israele del I secolo è paragonabile a un uomo da cui è uscito uno spirito impuro?
 In che modo Gesù indica quanto è forte il legame che ha stretto con i suoi discepoli?
105
PARABOLE SUL REGNO
MATTEO 13:1-53 MARCO 4:1-34 LUCA 8:4-18

Quando rimprovera i farisei, a quanto pare Gesù


si trova a Capernaum. Più tardi nello stesso gior-
no esce di casa e si reca al vicino Mar di Gali-
lea. Al suo arrivo, si radunano tantissime perso-
ne. Gesù sale su una barca, si allontana dalla riva
e inizia a parlare alla folla. Insegna verità sul Re-
gno dei cieli servendosi di varie parabole. Gesù
menziona situazioni e oggetti piuttosto familiari
a chi lo ascolta. Di conseguenza i presenti riesco-
no a comprendere più facilmente varie sfaccetta-
ture del Regno.
La prima parabola che Gesù narra è quella di
un seminatore che sta seminando. Alcuni semi
cadono lungo la strada e vengono mangiati dagli
uccelli. Altri cadono in un luogo roccioso, dove il
terreno scarseggia. Le radici non riescono a scen-
dere in profondità e i germogli vengono bruciati
dal sole. Altri semi ancora vanno a finire fra le
spine, che soffocano le pianticelle appena nate.
Infine, alcuni semi cadono sul terreno eccellente
e producono frutto, “questo 100, quello 60, l’al-
tro 30 volte tanto” (Matteo 13:8).
Poi Gesù paragona il Regno a un uomo che
sparge semi sul terreno. In questo caso i semi
germogliano sia quando l’uomo dorme sia quan-
do è sveglio, anche se lui “non sa esattamente
come” (Marco 4:27). Crescono in modo sponta-
neo e producono spighe, che l’uomo in seguito
raccoglie.
Ora Gesù narra una terza parabola che par-
la della semina. Un uomo sparge il giusto tipo
di seme ma “mentre gli uomini [dormono]”, un
nemico semina zizzania tra il grano. Quando i
suoi schiavi gli chiedono se debbano sradicare

 Quando e in quale luogo Gesù parla alla folla


usando parabole?
43
˙ GESÙ NARRA ALCUNE PARABOLE SUL REGNO

107
la zizzania, l’uomo risponde: “No, perché racco- chiedono: “Perché parli loro usando parabole?”
gliendo la zizzania potreste sradicare con essa (Matteo 13:10).
anche il grano. Lasciate che entrambi crescano Uno dei motivi è per adempiere le profezie bi-
insieme fino alla mietitura, e al tempo della mie- bliche. Il racconto di Matteo riporta: “Senza pa-
titura dirò ai mietitori: ‘Prima raccogliete la zizza- rabole non parlava loro, affinché si adempisse
nia e legatela in fasci per bruciarla, poi radunate ciò che era stato detto tramite il profeta: ‘Aprirò
il grano nel mio granaio’ ” (Matteo 13:24-30). la bocca per pronunciare parabole; proclamerò
Molti dei presenti hanno familiarità con l’a- cose nascoste sin dalla fondazione’ ” (Matteo 13:
gricoltura. Quindi Gesù menziona qualcos’altro 34, 35; Salmo 78:2).
che con tutta probabilità conoscono: il minusco- Ma questo non è l’unico motivo. Gesù usa delle
lo seme di senape. Questo seme diventa un albe- parabole per far emergere i veri sentimenti delle
ro così grande che gli uccelli trovano riparo tra i persone. Molti infatti vanno da lui semplicemen-
suoi rami. Con questo in mente, Gesù dice: “Il Re- te perché sono affascinati dalle storie che rac-
gno dei cieli è simile a un granello di senape che conta e dai miracoli che compie. Lo considerano
un uomo prese e seminò nel suo campo” (Mat- Signore solo a parole ma non sono disposti a ub-
teo 13:31). Gesù comunque non sta tenendo una bidirgli e a seguirlo senza riserve (Luca 6:46, 47).
lezione di botanica. Si serve di questo esempio Rifiutano di cambiare il loro punto di vista o il
per illustrare una crescita straordinaria, spiegan- loro comportamento. Non desiderano affatto che
do come qualcosa di estremamente piccolo può il messaggio li tocchi in modo così profondo.
diventare molto grande. Rispondendo alla domanda dei discepoli, Gesù
A questo punto Gesù fa riferimento a un proces- dice: “Per questo parlo loro usando parabole, per-
so ben noto a molti dei suoi ascoltatori. Paragona ché guardano ma non vedono e odono ma non
il Regno dei cieli “al lievito che una donna prese e ascoltano, né capiscono. E nel loro caso si adem-
impastò con tre grosse misure di farina” (Matteo pie la profezia di Isaia”. Quindi Gesù cita le paro-
13:33). Sebbene sia nascosto alla vista, il lievito le del profeta: “Il cuore di questo popolo è infat-
agisce su tutto l’impasto aumentandone il volume. ti diventato insensibile” (Matteo 13:13-15; Isaia 6:
Produce una crescita notevole e dei cambiamenti 9, 10).
che non si percepiscono immediatamente. Ovviamente queste parole non si riferiscono a
Dopo aver narrato queste parabole, Gesù con- tutti coloro che stanno ascoltando Gesù, il quale
geda la folla e torna a casa. Nel giro di poco tem- infatti spiega: “Felici i vostri occhi perché vedono
po i discepoli vanno da lui perché desiderano ri- e i vostri orecchi perché odono! In verità vi dico:
cevere spiegazioni. molti profeti e uomini giusti desiderarono vedere
le cose che voi vedete ma non le videro, e udire le
IL SIGNIFICATO DELLE PARABOLE DI GESÙ cose che voi udite ma non le udirono” (Matteo 13:
Anche se Gesù ha già insegnato utilizzando pa- 16, 17).
rabole, i discepoli non lo hanno mai sentito nar- I 12 apostoli e altri discepoli leali hanno un cuo-
rarne così tante in un’unica occasione. Perciò gli re sensibile, quindi Gesù dice loro: “A voi è con-

 Quali cinque parabole narra inizialmente Gesù?


 Perché Gesù parla usando parabole?
 In che senso i discepoli di Gesù si dimostrano diversi dalla folla in generale?
 In che modo Gesù spiega la parabola del seminatore?
cesso di capire i sacri segreti del Regno dei cieli, la prova”, magari sotto forma di opposizione da
ma a loro non è concesso” (Matteo 13:11). Veden- parte di familiari o altri, si allontanano da Dio
do il profondo desiderio dei discepoli di compren- (Matteo 13:21; Luca 8:13).
dere i suoi insegnamenti, Gesù spiega loro la pa- Gesù prosegue spiegando ai discepoli che il
rabola del seminatore. seme caduto fra le spine si riferisce alle persone
“Il seme è la parola di Dio”, rivela Gesù (Luca che ascoltano la parola di Dio ma vengono poi so-
8:11). Il terreno rappresenta il cuore di una per- praffatte dalle “preoccupazioni di questo sistema
sona. Questi elementi costituiscono la base per di cose” e dal “fascino ingannevole delle ricchez-
comprendere il significato della parabola. ze” (Matteo 13:22). La parola era nel loro cuore,
Riferendosi al seme caduto lungo la strada, ma ora è soffocata e non produce più frutto.
Gesù dice: “Viene il Diavolo e porta via la parola Per ultimo, Gesù parla del terreno eccellente.
dal loro cuore perché non credano e non siano In questo caso si riferisce alle persone che odo-
salvati” (Luca 8:12). Quando menziona il seme no la parola e la fanno scendere nel profondo
caduto in un luogo roccioso, Gesù sta parlando del cuore, comprendendone il vero significato. Di
delle persone che all’inizio accettano il messag- conseguenza “portano frutto”. Comunque a mo-
gio con gioia; il seme però non mette radici pro- tivo delle circostanze, come età che avanza o
fonde nel loro cuore. Quando “[sorge] la tribola- problemi di salute, non tutti possono impegnar-
zione o la persecuzione a motivo della parola”, si allo stesso modo; uno può produrre 100, un
queste persone vengono meno. “Al momento del- altro 60, un altro ancora 30 volte tanto. Senza

109
dubbio, servire Dio reca benedizioni a “coloro “Prestate attenzione a quello che state ascol-
che, udita la parola con cuore integro e buono, tando. Con la misura con la quale misurate sarà
la custodiscono e, perseverando, portano frutto” misurato a voi; anzi, vi sarà aggiunto dell’altro”
(Luca 8:15). (Marco 4:24). I discepoli sono concentrati su ciò
Che profondo effetto devono avere queste pa- che dice Gesù. Dato che mostrano grande inte-
role sui discepoli che sono andati da Gesù per ri- resse e attenzione, ricevono ulteriori spiegazioni.
cevere spiegazioni! Ora non hanno più solo una In risposta alla domanda sul significato della pa-
comprensione superficiale delle parabole. Gesù rabola del grano e della zizzania, Gesù spiega:
desidera che le capiscano bene in modo che pos- “Il seminatore del seme eccellente è il Figlio
sano a loro volta insegnare la verità ad altri. “Non dell’uomo; il campo è il mondo. Quanto al seme
si prende una lampada per metterla sotto un re- eccellente, questi sono i figli del Regno, mentre
cipiente o sotto il letto, vero?”, chiede Gesù. “La la zizzania sono i figli del Malvagio, e il nemico
si prende per metterla su un piedistallo, giusto?” che la seminò è il Diavolo. La mietitura è la con-
Poi dà loro questo consiglio: “Chi ha orecchi per clusione di un sistema di cose e i mietitori sono
ascoltare ascolti” (Marco 4:21-23). gli angeli” (Matteo 13:37-39).
Dopo aver identificato ciascun elemento, Gesù
RICEVONO ALTRI PREZIOSI INSEGNAMENTI descrive l’esito della parabola. Alla conclusione
Dopo aver sentito la spiegazione della parabo- del sistema di cose, i mietitori, ossia gli angeli,
la del seminatore, i discepoli desiderano saperne separeranno i finti cristiani simili a zizzania dai
veri “figli del Regno”. “I giusti” verranno radu-
nati e poi risplenderanno fulgidamente “nel Re-
gno del Padre loro”. Cosa accadrà invece ai “figli
del Malvagio”? Andranno incontro alla distruzio-
ne: ecco perché “piangeranno e digrigneranno i
denti” (Matteo 13:41-43).
A questo punto Gesù dà ai discepoli il privile-
gio di ascoltare altre tre parabole. Inizia dicendo:
“Il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in
un campo, che un uomo trovò e nascose di nuo-

di più. Così dicono a Gesù: “Spiegaci la parabola


della zizzania nel campo” (Matteo 13:36).
Questa richiesta rivela un atteggiamento mol-
to diverso da quello delle altre persone raduna-
te sulla spiaggia. Evidentemente quelle persone
hanno ascoltato, ma non avevano il desiderio di
conoscere il significato delle parabole e la loro
utilità. Si sono accontentate della semplice nar-
razione dei fatti. Facendo un contrasto tra chi lo
ha ascoltato sulla spiaggia e i discepoli venuti da
lui per ricevere chiarimenti, Gesù dice:
110
Questi esempi illustrano bene i sacrifici che una
persona compie per soddisfare il proprio bisogno
spirituale (Matteo 5:3). Alcuni dei presenti hanno
già dimostrato la loro disponibilità a fare questo
genere di sacrifici e a diventare veri discepoli di
Gesù (Matteo 4:19, 20; 19:27).
Infine Gesù paragona il Regno dei cieli a una
rete a strascico che raccoglie pesci di ogni specie
(Matteo 13:47). Quando vengono separati, i pesci
buoni vengono messi in recipienti, mentre quel-
li inadatti vengono buttati via. Gesù dice che alla
conclusione del sistema di cose accadrà lo stes-
so: gli angeli separeranno i malvagi dai giusti.
In un certo senso Gesù stesso ha compiuto una
pesca spirituale quando ha invitato i suoi primi
discepoli a diventare “pescatori di uomini” (Mar-
co 1:17). Dalle sue parole, però, è chiaro che la
vo; e, per la gioia che provava, andò e vendette parabola della rete a strascico si riferisce al futu-
tutto ciò che aveva e comprò quel campo” (Mat- ro, “alla conclusione del sistema di cose” (Matteo
teo 13:44). 13:49). Questo fa capire agli apostoli e agli altri
Poi prosegue: “Il Regno dei cieli è simile an- discepoli presenti che nel futuro ci saranno svi-
che a un mercante viaggiatore che cercava perle luppi molto interessanti.
preziose. Trovata una perla di grande valore, se Chi ha prestato attenzione alle parabole nar-
ne andò, vendette immediatamente tutte le cose rate dalla barca ha ricevuto ulteriori chiarimen-
che aveva e la comprò” (Matteo 13:45, 46). ti. Gesù infatti è stato pronto a “[spiegare] ogni
In entrambe le parabole Gesù desidera sottoli- cosa in privato” ai suoi discepoli (Marco 4:34). Si
neare la prontezza a fare sacrifici per qualcosa è dimostrato “simile a un uomo, a un padrone di
di veramente prezioso. Il mercante vende imme- casa, che tira fuori dal suo tesoro cose nuove e
diatamente “tutte le cose che [ha]” per comprare cose vecchie” (Matteo 13:52). Gesù non ha pro-
quella perla di grande valore. Di certo i discepoli nunciato queste parabole per mettere in mostra
di Gesù non fanno fatica a capire questo esem- la sua capacità di insegnare. Al contrario, lo ha
pio. E l’uomo che trova un tesoro nascosto in un fatto per trasmettere ai suoi discepoli verità che
campo vende tutto pur di entrarne in possesso. possono essere paragonate a un tesoro di inesti-
In tutti e due i casi Gesù parla di qualcosa di mol- mabile valore. Non c’è alcun dubbio: Gesù è un
to prezioso che è possibile ottenere e custodire. “insegnante” davvero eccezionale!

 Nella parabola del grano e della zizzania, chi o che cosa è rappresentato dal seminatore, dal campo,
dal seme eccellente, dalla zizzania, dal nemico, dalla mietitura e dai mietitori?
 Quali altre tre parabole narra Gesù, e quali lezioni contengono?

111
GES Ù PLACA UNA BURRASCA
MATTEO 8:18, 23-27 MARCO 4:35- 41 LUCA 8:22-25
44
˙ GESÙ CALMA UNA BURRASCA
SUL MAR DI GALILEA

La giornata di Gesù è stata lunga e impegnati- Questi marinai fanno ricorso all’esperienza ac-
va. Non appena si fa sera, dice ai suoi discepoli: quisita affrontando situazioni simili e cercano con
“Andiamo sull’altra riva”, riferendosi alla sponda di tutte le loro forze di governare la barca. Ma questa
fronte a Capernaum (Marco 4:35). volta è diverso: avendo paura di morire, i discepo-
Sulla riva orientale del Mar di Galilea si trova la li svegliano Gesù e lo implorano: “Signore, salva-
regione dei geraseni, nota anche come Decapoli. ci, stiamo per morire!” (Matteo 8:25). Temono dav-
Sebbene siano centri di cultura greca, le città del- vero di essere sul punto di affondare!
la Decapoli sono abitate anche da molti giudei. Quando si sveglia, Gesù chiede agli apostoli:
La partenza di Gesù da Capernaum non pas- “Perché avete così tanta paura, uomini di poca
sa inosservata. Infatti altre barche partono per rag- fede?” (Matteo 8:26). Subito dopo rimprovera il
giungere la sponda opposta (Marco 4:36). La tra- vento e dice al mare: “Taci! Calmati!” (Marco
versata in realtà è piuttosto breve. Il Mar di Galilea 4:39). La furia dei venti si placa e il mare si acquie-
è un grande lago d’acqua dolce, abbastanza profon- ta. (Marco e Luca raccontano questo episodio sba-
do, lungo circa 21 chilometri e largo al massimo 12. lorditivo mettendo prima in evidenza il modo mi-
Anche se è un uomo perfetto, Gesù è compren- racoloso in cui Gesù calma la burrasca e poi la
sibilmente stanco a causa della sua intensa attivi- mancanza di fede dei discepoli.)
tà di predicazione. Così, dopo la partenza, si di- Immaginate l’effetto di questa esperienza sui
stende a poppa, poggia la testa su un cuscino e si discepoli! Hanno appena visto le acque del mare
addormenta. in tempesta tornare improvvisamente tranquille.
Alcuni degli apostoli sono perfettamente in gra- Pervasi da un insolito timore, si dicono l’un l’al-
do di governare una barca; tuttavia, questa traver- tro: “Chi è veramente quest’uomo? Gli ubbidisco-
sata non sarà affatto semplice. Il Mar di Galilea è no addirittura il vento e il mare!” Dopo questo mi-
circondato da montagne, e spesso la superficie racolo raggiungono l’altra riva sani e salvi (Marco
dell’acqua è abbastanza calda. A volte, quando l’a- 4:41–5:1). Le altre barche che hanno preso il lar-
ria più fredda proveniente dalle montagne si scon- go, invece, forse sono riuscite a tornare indietro
tra con l’aria più calda sulla superficie del mare, si sulla riva occidentale.
generano tempeste improvvise e violente. Questo È veramente confortante sapere che il Figlio di
è proprio ciò che accade ora. In breve tempo gli Dio è in grado di controllare le forze della natura.
apostoli vedono le onde infrangersi con violenza Quando rivolgerà la sua completa attenzione alla
contro lo scafo e cominciano “a imbarcare acqua, terra durante il suo Regno, tutti si sentiranno al si-
tanto da essere in pericolo” (Luca 8:23). Eppure curo: non si verificheranno più calamità naturali!
Gesù continua a dormire!

 Quali caratteristiche del territorio potrebbero aver contribuito alla formazione della violenta burrasca
sul Mar di Galilea?
 Cosa fanno i discepoli in preda alla disperazione?
 Perché questo episodio può essere confortante per noi?
113
GES Ù HA AUTORITÀ SUI DEM ÒNI
MATTEO 8:28-34 MARCO 5:1-20 LUCA 8:26-39

I discepoli sono reduci da una spaventosa espe- tormenterai”. Gesù dimostra di avere autorità sui
rienza in mare. Quando giungono a riva si trova- demòni comandando: “Esci da quest’uomo, spiri-
no di fronte a una scena sconcertante: da un cimi- to impuro!” (Marco 5:7, 8).
tero lì vicino escono due indemoniati dall’aspetto In realtà l’uomo è posseduto da molti demòni.
minaccioso che corrono incontro a Gesù. L’atten- Infatti, quando Gesù chiede il suo nome la rispo-
zione si concentra in modo particolare su uno dei sta che riceve è: “Il mio nome è Legione, perché
due uomini, forse perché è più violento dell’altro siamo molti” (Marco 5:9). Una legione romana è
ed è da più tempo sotto il controllo dei demòni. composta da migliaia di soldati; da questo si ca-
Quest’uomo è in condizioni davvero pietose: pisce che i demòni che hanno assalito l’uomo e si
notte e giorno si aggira completamente nudo “fra divertono nel farlo soffrire sono tanti. A quanto
le tombe e sui monti, gridando e lacerandosi con pare, dato che implorano Gesù “di non ordinare
pietre” (Marco 5:5). È talmente violento che la loro di andarsene nell’abisso”, si rendono conto
gente ha paura di passare per quel tratto di stra- di cosa è in serbo per loro e per Satana, il loro lea-
da. Alcune persone hanno provato a legarlo, ma der (Luca 8:31).
lui è riuscito a rompere le catene e a fare a pezzi Nelle vicinanze sta pascolando un branco di
i ferri che aveva ai piedi. Nessuno è stato in gra- circa 2.000 porci, animali impuri secondo la Leg-
do di domarlo. ge e che i giudei non dovrebbero neppure avere.
Quando l’uomo si avvicina a Gesù e si getta I demòni dicono: “Mandaci nei porci: facci entra-
ai suoi piedi, i demòni che lo controllano lo fan- re dentro di loro” (Marco 5:12). Gesù acconsente
no gridare: “Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio e i demòni entrano nei porci. L’intero branco fug-
dell’Iddio Altissimo? Giurami su Dio che non mi ge, si lancia dalla scogliera e annega nel mare.
45
˙ ESPELLE MOLTI DEMÒNI E LI MANDA
IN UN BRANCO DI PORCI

ce gli risponde: “Va’ a casa dai tuoi parenti, e rac-


conta loro tutte le cose che Geova ha fatto per te e
la misericordia che ti ha mostrato” (Marco 5:19).
Gesù non vuole che la gente si faccia un’idea di
lui sulla base di notizie eclatanti ed è per questo
che generalmente raccomanda a chi è stato gua-
rito di non parlarne con nessuno. Questa volta,
invece, l’ex indemoniato è la prova vivente del po-
tere che Gesù ha e può raccontare la sua espe-
rienza a chi non avrà modo di incontrare Gesù
di persona. Inoltre, può smentire eventuali noti-
zie false sulla perdita del branco di porci. L’uomo
così va via e inizia a proclamare nella Decapo-
li quello che Gesù ha fatto per lui.

Subito i guardiani dei porci si precipitano in cit-


tà e nelle campagne a raccontare l’accaduto. Le
persone decidono di andare a vedere che cosa è
successo. Quando arrivano, si rendono conto che
l’ex indemoniato ora sta bene e si comporta in
modo normale. Chissà quanto si sorprendono di
vederlo vestito e seduto ai piedi di Gesù!
Le persone che vedono l’uomo o che hanno sen-
tito parlare di quello che è successo sono spaven-
tate perché non sanno cos’altro farà Gesù. Quindi
lo supplicano di andarsene da quella zona. Mentre
Gesù sale sulla barca, l’uomo che ha liberato dai de-
mòni lo implora di poter andare con lui. Gesù inve-

 Perché l’attenzione si concentra su uno dei due indemoniati?


 Di cosa si rendono conto i demòni in merito al loro futuro?
 Perché Gesù dice all’uomo di raccontare ad altri come è stato liberato dai demòni?

115
GUARISCE UNA DONNA SOFFERENTE
MATTEO 9:18-22 MARCO 5:21-34 LUCA 8:40- 48

La notizia che Gesù sta tornando dalla Decapoli si dizioni simili non se la sente nemmeno di parlar-
diffonde tra i giudei che vivono sulla sponda nord- ne ad altri. Per di più, secondo la Legge mosaica,
occidentale del Mar di Galilea. È possibile che mol- una donna che soffre di perdite di sangue è ceri-
ti abbiano sentito che Gesù ha calmato i venti e le monialmente impura. Chiunque venisse in contat-
acque durante la recente tempesta. Inoltre, alcuni to con lei o con i suoi vestiti macchiati di san-
potrebbero aver saputo che ha da poco guarito gue dovrebbe lavarsi e resterebbe impuro fino alla
degli indemoniati. Perciò “una gran folla” si radu- sera (Levitico 15:25-27).
na sulla riva, probabilmente nella zona di Caper- “Avendo sentito parlare di Gesù”, questa donna
naum, per accogliere Gesù (Marco 5:21). Non ap- si è messa a cercarlo. Visto che è cerimonialmen-
pena scende dalla barca, Gesù viene circondato da te impura, cerca di passare il più possibile inosser-
molte persone ansiose di vedere cosa farà. vata mentre si fa strada tra la folla, e pensa: “Se
Tra questa folla c’è anche Iairo, uno dei capi riesco anche solo a toccare le sue vesti guarirò”.
della sinagoga, forse quella che si trova a Caper- Non appena riesce a toccare la frangia del mantel-
naum. Quando vede Gesù, si getta ai suoi piedi e lo di Gesù, si rende subito conto che l’emorragia si
lo supplica più volte dicendo: “La mia bambina sta è arrestata. È finalmente “guarita da quella dolo-
morendo. Vieni, ti prego, e poni le mani su di lei, rosa malattia”! (Marco 5:27-29).
così che guarisca e continui a vivere” (Marco 5:23). Gesù si ferma e chiede: “Chi mi ha toccato?”
Iairo ha solo questa figlia di 12 anni, e la ama mol- Chissà cosa prova la donna in questo momento!
tissimo. Come reagirà Gesù alla sua accorata ri- Pietro risponde a Gesù con delle parole che suo-
chiesta d’aiuto? (Luca 8:42). nano come un velato rimprovero: “Le folle ti circon-
Gesù si incammina verso la casa di Iairo. Lun- dano e ti stanno addosso”. Quindi perché Gesù fa
go la strada si trova coinvolto in un’altra situazio- questa domanda? Lo spiega dicendo: “Qualcuno mi
ne molto toccante. Molti di coloro che lo seguo- ha toccato, perché so che della potenza è uscita da
no sono entusiasti e si chiedono se riusciranno a me” (Luca 8:45, 46). La guarigione che è appena
vedere qualche altro miracolo. Tra di loro, però, avvenuta, infatti, ha sottratto dell’energia a Gesù.
c’è una donna che sta pensando principalmente al La donna capisce di essere stata scoperta e si
suo grave problema di salute. getta ai piedi di Gesù. Spaventata e tremante, rac-
Sono 12 lunghi anni che questa donna giudea conta davanti a tutti della sua malattia e di come è
soffre di continue emorragie. Nel tempo si è rivol- stata appena guarita. Con tenerezza, Gesù la ras-
ta a moltissimi medici e ha speso tutti i suoi soldi sicura: “Figlia, la tua fede ti ha sanato. Va’ in pace,
per le cure che le hanno consigliato. Purtroppo, guarita dalla tua dolorosa malattia” (Marco 5:34).
però, non è servito a nulla. Anzi, la sua condizio- Da questo episodio risulta evidente che per go-
ne è “peggiorata” (Marco 5:26). vernare la terra Dio ha scelto una persona davve-
Possiamo forse immaginare quanto la sua ma- ro amorevole e piena di compassione: Gesù non
lattia, oltre a essere debilitante, la faccia sentire in solo si interessa degli esseri umani, ma ha anche
imbarazzo e umiliata. Di solito chi si trova in con- il potere di aiutarli!

116
46
˙ UNA DONNA VIENE GUARITA QUANDO TOCCA
LE VESTI DI GESÙ

 Quando Gesù ritorna nella zona di Capernaum, perché molte persone si radunano per accoglierlo?
 Da quale problema è afflitta una donna, e perché si mette a cercare Gesù?
 In che modo la donna viene guarita, e come la rassicura Gesù?

117
UNA RAGAZZINA TORNA IN VITA!
MATTEO 9:18, 23-26 MARCO 5:22-24, 35- 43 LUCA 8:40- 42, 49-56

Iairo ha appena assistito alla guarigione della Poi Gesù accompagna Iairo a casa. Quando ar-
donna che aveva una perdita di sangue. Non ha rivano trovano una grande confusione: c’è gente
alcun dubbio che Gesù possa aiutare sua figlia, che piange, grida e si percuote con dolore. Una
anche se teme che ormai sia morta (Matteo 9:18). volta entrato in casa, Gesù sorprende tutti di-
Gesù riuscirà a fare qualcosa per lei? cendo: “La ragazzina non è morta, ma dorme”
Mentre Gesù sta ancora parlando con la donna (Marco 5:39). Sentendolo le persone ridono di lui,
che ha guarito, alcuni uomini provenienti dalla perché sanno che la ragazzina è morta per dav-
casa di Iairo gli dicono: “Tua figlia è morta!”, e ag- vero. Tuttavia, grazie ai poteri che Dio gli ha dato,
giungono: “Perché disturbare ancora il Maestro?” Gesù dimostrerà che le persone possono tornare
(Marco 5:35). in vita, proprio come possono essere svegliate da
Che notizia sconvolgente! Quest’uomo autore- un sonno profondo.
vole e così rispettato nella comunità ora è del tut- Ora Gesù fa uscire tutti tranne Pietro, Giacomo,
to impotente di fronte alla morte della sua unica Giovanni e i genitori della ragazzina. Insieme a
figlia. Gesù comunque sente quello che gli uomi- loro va da lei e, dopo averle preso la mano, dice:
ni dicono a Iairo e, voltandosi verso di lui, gli dice “Talità cùmi ”. Tradotta, questa espressione signi-
con tono incoraggiante: “Non aver paura. Solo fica: “Bambina, ti dico: ‘Alzati!’ ” (Marco 5:41). La
esercita fede” (Marco 5:36). ragazzina si alza all’istante e inizia a cammina-
re. Immaginate la gioia incontenibile di Iairo e di
sua moglie! Dando ulteriore prova del fatto che la
bambina è davvero tornata in vita, Gesù le fa por-
tare qualcosa da mangiare.
Come ha già fatto con altre persone che ha
sanato, Gesù dice ai genitori della bambina di
non parlare ad altri del miracolo che ha compiu-
to. La notizia però si sparge “in tutta quella regio-
ne” (Matteo 9:26). D’altra parte, se vedessimo un
nostro caro tornare in vita, non ne parleremmo
anche noi con entusiasmo? Questa è la seconda
risurrezione compiuta da Gesù di cui si abbia no-
tizia.

 Quale notizia giunge a Iairo, e come lo incoraggia Gesù?


 Quando Gesù e Iairo arrivano a casa, che situazione trovano?
 Perché Gesù dice che la ragazzina non è morta ma sta solo dormendo?

118
47
˙ GESÙ RISUSCITA LA FIGLIA DI IAIRO
PERFINO A NAZARET SI RIFIUTANO DI CREDERE
MATTEO 9:27-34; 13:54-58 MARCO 6:1-6
48
˙ GES Ù GUARISCE CIECHI E MUTI

˙ GLI ABITANTI DI NAZARET SI RIFIUTANO DI CREDERE IN GESÙ

La giornata di Gesù è stata molto intensa. Al suo Poco dopo Gesù torna a Nazaret, la città in cui
ritorno dalla Decapoli ha guarito una donna con è cresciuto, questa volta accompagnato dai suoi
una perdita di sangue e ha risuscitato la figlia di discepoli. Circa un anno prima Gesù aveva inse-
Iairo. Ma la giornata non è ancora finita. Appena gnato nella locale sinagoga. Le persone inizial-
Gesù esce dalla casa di Iairo, due ciechi iniziano a mente si erano meravigliate delle sue parole ma
seguirlo e a gridare: “Abbi misericordia di noi, Fi- in seguito si erano offese per i suoi insegnamen-
glio di Davide!” (Matteo 9:27). ti e avevano cercato di ucciderlo. In questa circo-
Chiamando Gesù “Figlio di Davide”, questi uomi- stanza Gesù prova di nuovo ad aiutare i suoi ex
ni esprimono la loro convinzione che sia l’erede al concittadini.
trono di Davide e quindi il Messia. Gesù sembra non Di Sabato Gesù si reca un’altra volta nella sina-
far caso alle loro richieste, probabilmente perché goga per insegnare. Molti sono stupiti e chiedono:
vuole vedere quanto sono determinati. I due ciechi “Come fa quest’uomo ad avere una tale sapienza
non demordono e, quando Gesù entra in un’abi- e a compiere tali opere potenti?” Poi dicono: “Ma
tazione, lo seguono anche lì. Rivolgendosi a loro, non è il figlio del falegname? Sua madre non si
Gesù chiede: “Avete fede che io possa far questo?” chiama Maria, e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe,
Gli rispondono con fiducia: “Sì, Signore”. A questo Simone e Giuda? E le sue sorelle non vivono tutte
punto Gesù tocca i loro occhi e dice: “Vi avvenga qui da noi? Come fa allora a dire e a fare tutte que-
secondo la vostra fede” (Matteo 9:28, 29). ste cose?” (Matteo 13:54-56).
All’istante riescono a vedere! Come ha prece- Gli abitanti di Nazaret ritengono che Gesù sia
dentemente detto ad altri, Gesù ordina anche a semplicemente uno di loro. Infatti pensano: “Lo
loro di non riferire quello che è accaduto. La gioia abbiamo visto crescere. Com’è possibile che sia il
che provano, però, è così grande che non riesco- Messia?” Perciò, nonostante tutte le prove a loro
no a trattenersi e parlano di lui in lungo e in largo. disposizione, tra cui la grande sapienza di Gesù e
Appena i due uomini se ne vanno, viene fatto le sue opere potenti, si rifiutano di credere in lui.
entrare un muto che non riesce a parlare perché Anche i suoi familiari, che lo conoscono bene, rea-
è indemoniato. Gesù espelle il demonio, e subito giscono allo stesso modo, al punto che Gesù os-
l’uomo inizia a parlare. Pieni di meraviglia i presen- serva: “Un profeta è onorato ovunque tranne che
ti dicono: “Non si è mai visto niente del genere in nella sua terra e nella sua casa” (Matteo 13:57).
Israele!” I farisei che vedono la scena, non poten- Gesù è davvero sorpreso di vedere una tale
do negare i miracoli di Gesù, ripetono l’accusa che mancanza di fede. Quindi non compie nessun mi-
gli hanno già rivolto: “È per mezzo del capo dei de- racolo in questa città “salvo porre le mani su alcu-
mòni che espelle i demòni” (Matteo 9:33, 34). ni malati e guarirli” (Marco 6:5, 6).

 Chiamando Gesù “Figlio di Davide”, quale convinzione esprimono i due ciechi?


 Secondo i farisei, perché Gesù riesce a compiere miracoli?
 Come viene accolto Gesù a Nazaret, e perché?

121
PREDICA IN GALILEA E PREPARA GLI APOSTOLI
MATTEO 9:35–10 : 15 MARCO 6:6-11 LUCA 9:1-5

Gesù predica intensamente ormai da circa due ciò il Signore della messe di mandare operai nel-
anni. È forse arrivato il momento di rallentare e la sua messe” (Matteo 9:37, 38).
prendersela comoda? Tutt’altro! Gesù decide di Gesù sa come aiutare queste persone. Raduna
espandere la sua opera di predicazione intrapren- i 12 apostoli e li manda a due a due, formando
dendo “un giro di tutte le città e i villaggi [della Ga- così sei coppie di predicatori. Le istruzioni che ri-
lilea], insegnando nelle loro sinagoghe, predican- cevono sono chiare: “Non andate per le strade
do la buona notizia del Regno e guarendo ogni delle nazioni e non entrate in nessuna città sama-
tipo di malattia e di infermità” (Matteo 9:35). Quel- ritana, ma continuate piuttosto ad andare dalle
lo che vede lo convince del bisogno di espandere pecore smarrite della casa d’Israele. Mentre an-
l’opera di predicazione. Ma come lo farà? date, predicate dicendo: ‘Il Regno dei cieli si è av-
Percorrendo la Galilea, Gesù nota che le perso- vicinato’ ” (Matteo 10:5-7).
ne hanno bisogno dell’aiuto e del conforto che Il Regno del quale parleranno gli apostoli è lo
provengono da Dio. Sono mal ridotte e disperse stesso menzionato da Gesù nella preghiera mo-
come pecore senza pastore. Gesù prova compas- dello. L’espressione ‘il Regno si è avvicinato’ indi-
sione per loro e dice ai suoi discepoli: “La messe ca che il Re scelto da Dio, Gesù Cristo, è già pre-
è grande, ma gli operai sono pochi. Implorate per- sente. Ma qual è la prova che i suoi discepoli sono
49
˙ GESÙ COMPIE UN ALTRO GIRO DI PREDICAZIONE IN GALILEA
˙ MANDA GLI APOSTOLI A PREDICARE

davvero rappresentanti di questo Regno? Gesù


dà loro il potere di guarire i malati e addirittura di
risuscitare i morti. Comunque, dato che compio-
no questi miracoli gratuitamente, come faranno
a soddisfare le loro necessità, tra cui procurarsi il
cibo quotidiano?
Gesù consiglia ai suoi discepoli di non fare
preparativi per questo giro di predicazione. Non
devono mettere oro, argento o rame nelle loro
cinture. Non devono nemmeno prendere una bi-
saccia per il viaggio né vesti o sandali di ricam-
bio. Gesù infatti assicura loro: “L’operaio merita il
suo cibo” (Matteo 10:10). I discepoli troveranno
persone che apprezzeranno il loro messaggio e
che li aiuteranno a soddisfare i loro bisogni pri-
mari. Gesù aggiunge: “In qualunque casa entria-
te, rimanete là fino alla vostra partenza da quel
luogo” (Marco 6:10).
Gesù dà anche istruzioni su come portare
il messaggio del Regno alle persone, dicendo:
“Quando entrate nella casa, salutate quelli della
casa. Se la casa lo merita, la pace che le augura-
te venga su di essa; ma se non lo merita, la vo-
stra pace ritorni a voi. Dovunque qualcuno non vi
accolga o non ascolti le vostre parole, uscendo da
quella casa o da quella città scuotete la polvere
dai vostri piedi” (Matteo 10:12-14). persone sarebbe particolarmente avverso. Infatti
Ma cosa accadrebbe se tutti gli abitanti di una spiega: “In verità vi dico: nel Giorno del Giudizio
città o di un villaggio si rifiutassero di ascolta- sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e
re? Gesù afferma che il giudizio riservato a quelle Gomorra che per quella città” (Matteo 10:15).

 Quand’è che Gesù inizia un altro giro di predicazione in Galilea, e di cosa si rende conto?
 In che modo Gesù organizza i 12 apostoli per la predicazione, e quali istruzioni dà loro?
 In che senso ‘il Regno si è avvicinato’?

123
PREPAR ÀTI A PREDICARE NONOSTANTE LA PERSECUZIONE
MATTEO 10 : 16–11:1 MARCO 6:12, 13 LUCA 9:6

Gesù ha spiegato agli apostoli come svolgere il quest’opera liberamente. Per questo avverte i di-
ministero mentre predicano a due a due. Comun- scepoli: “Quando vi perseguiteranno in una città,
que non si limita a fornire loro eccellenti istru- fuggite in un’altra; in verità vi dico che non com-
zioni. Li mette anche premurosamente in guar- pleterete affatto il giro delle città d’Israele prima
dia contro gli oppositori dicendo: “Ecco, vi mando che arrivi il Figlio dell’uomo” (Matteo 10:23).
come pecore in mezzo ai lupi [...]. Guardatevi da- Le istruzioni, le parole incoraggianti e gli avver-
gli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e timenti che Gesù rivolge ai 12 apostoli sono dav-
vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. E per cau- vero straordinari! Gesù, però, ha in mente anche
sa mia sarete portati davanti a governatori e re” chi predicherà dopo la sua morte e la sua risurre-
(Matteo 10:16-18). zione. Infatti dice che i discepoli saranno “odia-
È evidente, quindi, che i discepoli potrebbero ti da tutti”, non soltanto dalle persone contatta-
affrontare aspra persecuzione. Ma Gesù fa loro te dagli apostoli. Inoltre non risulta che durante
questa rassicurante promessa: “Quando vi con- questa breve campagna di predicazione in Gali-
segneranno, non preoccupatevi di cosa direte o lea gli apostoli siano stati portati davanti a gover-
di come lo direte, perché ciò che dovrete dire vi natori e re o consegnati dai loro parenti perché
sarà reso noto in quel momento; infatti non sare- venissero messi a morte.
te voi a parlare, ma sarà lo spirito del Padre vo- Quando pronuncia queste parole, Gesù sta
stro a parlare mediante voi”. Poi prosegue: “Il fra- evidentemente pensando al futuro. Ad esempio,
tello consegnerà il fratello perché sia messo a quando dice che i discepoli non completeranno il
morte, e il padre il proprio figlio, e i figli si ribel- loro giro di predicazione “prima che arrivi il Figlio
leranno contro i genitori e li faranno mettere a dell’uomo”, si riferisce al fatto che non porteran-
morte. E voi sarete odiati da tutti a causa del mio no a termine l’opera di predicazione del Regno di
nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà Dio prima che il glorificato Re Gesù Cristo arrivi
salvato” (Matteo 10:19-22). quale giudice costituito da Dio.
Dato che la predicazione è della massima im- Gli apostoli non dovrebbero sorprendersi di in-
portanza, Gesù sottolinea la necessità di esse- contrare opposizione mentre svolgono il ministe-
re prudenti in modo da continuare a compiere ro. Gesù afferma: “L’allievo non è al di sopra del

124
50
˙ GESÙ PREPARA GLI APOSTOLI E LI MANDA
A PREDICARE

suo maestro, né lo schiavo al di sopra del suo


padrone”. Ciò che intende dire è chiaro: proprio
come lui viene maltrattato e perseguitato perché
predica il Regno di Dio, lo stesso accadrà ai di-
scepoli. Gesù però li esorta: “Non abbiate paura
di quelli che uccidono il corpo ma non possono
uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può
distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”
(Matteo 10:24, 28).
Gesù fornirà un ottimo esempio al riguardo. Af-
fronterà senza paura la morte pur di rimanere
leale a Geova. Solo l’Onnipotente può distrugge-
re “l’anima” di una persona, ossia le sue prospet-
tive di vita futura, o risuscitare un essere umano
dandogli la vita eterna. Questo di certo rassicura “Chi vuole più bene a suo padre o a sua madre
gli apostoli. che a me non è degno di me”, osserva Gesù, “e
Gesù fa ora un esempio per illustrare la tenera chi vuole più bene a suo figlio o a sua figlia che
cura che Dio ha per i discepoli: “Due passeri non a me non è degno di me” (Matteo 10:34, 37).
si vendono forse per una moneta di piccolo valo- Comunque alcune persone saranno felici di ac-
re? Eppure nemmeno uno di loro cadrà a terra cogliere i discepoli. Gesù infatti dice: “In verità vi
senza che il Padre vostro lo sappia. [...] Perciò dico che chiunque avrà dato da bere anche solo
non abbiate paura: voi valete più di molti passe- un bicchiere d’acqua fresca a uno di questi pic-
ri” (Matteo 10:29, 31). coli perché è un mio discepolo non perderà affat-
Il messaggio che i discepoli di Gesù predicano to la sua ricompensa” (Matteo 10:42).
dividerà le famiglie, perché alcuni lo accetteran- Grazie alle istruzioni, alle parole incoraggianti e
no mentre altri no. Gesù avverte: “Non pensate agli avvertimenti di Gesù, gli apostoli sono pron-
che io sia venuto a portare pace sulla terra”. Il sin- ti per attraversare “il territorio di villaggio in vil-
golo componente della famiglia avrà bisogno di laggio, dichiarando la buona notizia e compiendo
coraggio per schierarsi dalla parte della verità. guarigioni dappertutto” (Luca 9:6).

 Quali avvertimenti dà Gesù ai suoi discepoli?


 Quali parole di incoraggiamento e di conforto pronuncia Gesù?
 Perché le istruzioni di Gesù sono valide anche per noi?

125
ASSASSINIO DURANTE UNA FESTA DI COMPLEANNO
MATTEO 14:1-12 MARCO 6:14-29 LUCA 9:7-9

Mentre gli apostoli predicano in Galilea, Giovanni chieda, fino alla metà del mio regno”. Prima di ri-
Battista, colui che ha aperto la strada a Gesù, non spondere Salomè va da sua madre e le domanda:
gode della stessa libertà. Si trova in prigione da “Che cosa devo chiedere?” (Marco 6:22-24).
quasi due anni. Questa è proprio l’occasione che Erodiade sta-
Giovanni ha denunciato pubblicamente il com- va aspettando! Senza esitare le risponde: “La te-
portamento del re Erode Antipa che, per sposare sta di Giovanni il Battezzatore”. Immediatamente
Erodiade, la moglie del suo fratellastro Filippo, ha Salomè torna da Erode e gli fa questa richiesta:
divorziato dalla sua prima moglie. La Legge mo- “Voglio che tu mi dia subito su un piatto la testa
saica, che Erode asserisce di osservare, vieta si- di Giovanni Battista” (Marco 6:24, 25).
mili matrimoni adulterini. In risposta a questa ac- Erode è molto dispiaciuto, ma i suoi ospiti han-
cusa, e forse istigato da Erodiade, il re ha fatto no sentito ciò che ha giurato a Salomè. Per evita-
mettere Giovanni in prigione. re di fare una brutta figura non mantenendo la
Erode non sa come comportarsi con Giovanni parola data è disposto addirittura a uccidere un
perché le persone “lo [considerano] un profeta” uomo innocente. Così affida questo incarico rac-
(Matteo 14:5). Chi ha le idee molto chiare è inve- capricciante a una guardia, che poco dopo torna
ce Erodiade, che “[nutre] rancore verso di lui” dalla prigione con la testa di Giovanni su un piat-
e cerca in ogni modo di farlo mettere a morte to. Erode la consegna a Salomè, che a sua volta
(Marco 6:19). Finalmente arriva l’occasione giu- la porta alla madre.
sta. Quando vengono a sapere quello che è succes-
Manca poco alla Pasqua del 32, ed Erode orga- so, i discepoli di Giovanni rimuovono il suo corpo
nizza una grande festa per il suo compleanno. e lo seppelliscono. Poi raccontano a Gesù l’acca-
A questo evento partecipano tutti gli alti dignita- duto.
ri e i comandanti militari, nonché gli uomini più In seguito, quando scopre che Gesù ha compiu-
in vista della Galilea. Durante i festeggiamenti la to guarigioni ed espulso demòni, Erode Antipa
giovane Salomè, figlia di Erodiade e del suo pre- inizia ad avere paura. Si chiede se l’uomo che fa
cedente marito Filippo, nota anche come Salome, queste cose non sia in realtà Giovanni Battista
balla per gli ospiti. I presenti sono entusiasti del- “risuscitato dai morti” (Luca 9:7). È per questo
la sua esibizione. che Erode desidera tanto vedere Gesù. Non è af-
Erode, molto soddisfatto di Salomè, dice alla fatto interessato ai suoi insegnamenti. Vuole solo
ragazza: “Chiedimi quello che vuoi, e te lo darò”. incontrarlo per capire se le sue paure sono fon-
Le giura persino: “Ti darò qualsiasi cosa tu mi date o no.

 Perché Giovanni Battista è in prigione?


 In che modo Erodiade riesce a far mettere a morte Giovanni?
 Dopo la morte di Giovanni, perché Erode Antipa vuole vedere Gesù?

126
51
˙ ERODE FA DECAPITARE GIOVANNI BATTISTA
SFAMATI IN MIGLIAIA CON POCHI PANI E ALCUNI PESCI
MATTEO 14:13-21 MARCO 6:30- 44 LUCA 9:10-17 GIOVANNI 6:1-13

I 12 apostoli sono felici del loro giro di predi- loro molte cose” riguardo al Regno (Marco 6:34).
cazione in Galilea e riferiscono a Gesù “tutte le Inoltre guarisce “quelli che [hanno] bisogno di
cose che [hanno] fatto e insegnato”. Comprensi- cure” (Luca 9:11). Verso sera i discepoli gli dico-
bilmente sono stanchi, ma non hanno nemmeno no: “Il posto è isolato e ormai è tardi; congeda la
il tempo di mangiare qualcosa perché c’è un con- folla in modo che possa andare a comprarsi da
tinuo viavai di gente. Perciò Gesù dice: “Venite in mangiare nei villaggi” (Matteo 14:15).
disparte, in un posto isolato, e riposatevi un po’ ” Gesù risponde: “Non c’è bisogno che se ne va-
(Marco 6:30, 31). dano. Pensateci voi a dar loro qualcosa da man-
Salgono su una barca, probabilmente nei pres- giare” (Matteo 14:16). Pur avendo già deciso cosa
si di Capernaum, e si dirigono verso un luogo fare, Gesù mette alla prova Filippo chiedendogli:
isolato a est del fiume Giordano, oltre Betsaida. “Dove potremo comprare del pane per dare da
Molti però li vedono partire e altri lo vengono mangiare a questa gente?” Si rivolge proprio a lui
a sapere. Tutte queste persone corrono lungo la perché è originario della vicina Betsaida. Comun-
riva e arrivano prima che la barca attracchi. que la soluzione non è comprare del pane. Infat-
Sceso a terra, Gesù vede la folla e prova com- ti ci sono circa 5.000 uomini e, contando donne
passione per quelle persone perché sono come e bambini, i presenti potrebbero essere addirittu-
pecore senza pastore. Così comincia “a insegnare ra il doppio! Filippo risponde: “Se volessimo dare
anche solo un pezzettino di pane a ciascuno di
loro, non basterebbero 200 denari!” (Giovanni 6:
5-7).1
Forse con l’intento di dimostrare che è impos-
sibile sfamare l’intera folla, Andrea dice: “Qui c’è
un ragazzino con cinque pani d’orzo e due pescio-
lini. Ma cosa sono rispetto a tutta questa gente?”
(Giovanni 6:9).
È primavera e manca poco alla Pasqua del 32.
Tutt’intorno le colline sono ricoperte da un bel
manto verde. Gesù dice ai discepoli di far sedere
le persone sull’erba a gruppi di 50 e di 100. Pren-
de i cinque pani e i due pesci e rende grazie a Dio.
Poi spezza i pani, divide i pesci e li dà ai discepo-
li in modo che li distribuiscano ai presenti. Incre-
dibilmente tutti riescono a mangiare a sazietà!
Più tardi Gesù dice ai discepoli: “Raccogliete
gli avanzi, così che non si sprechi nulla” (Giovan-
ni 6:12). Pensate: con il cibo rimasto riempiono
addirittura 12 cesti!
1 Un denaro era lo stipendio di una giornata di lavoro.

128
52
˙ GESÙ SFAMA 5.000 UOMINI

 Perché Gesù cerca un luogo tranquillo per gli apostoli?


 Dove si dirigono Gesù e i discepoli, e cosa succede quando arrivano?
 Quale suggerimento danno i discepoli a Gesù, ma in che modo lui provvede ai bisogni della folla?

129
UN GOVERNANTE CHE CONTROLLA LE FORZE DELLA NATURA
MATTEO 14:22-36 MARCO 6:45-56 GIOVANNI 6:14-25
53
˙ LA GENTE VUOLE CHE GES Ù DIVENTI RE

˙ GESÙ CAMMINA SUL MARE E CALMA IL VENTO

La capacità di Gesù di sfamare miracolosamente spaventa e comincia ad affondare. Grida ad alta


una folla molto numerosa ha un notevole effetto voce: “Signore, salvami!” Gesù stende la mano,
sulla gente. Queste persone si rendono conto che afferra Pietro e gli chiede: “Uomo di poca fede,
“di sicuro è lui il Profeta che doveva venire nel perché hai ceduto al dubbio?” (Matteo 14:27-31).
mondo”, cioè il Messia, e che indubbiamente sa- Pietro e Gesù salgono a bordo, e il vento si
rebbe un ottimo governante (Giovanni 6:14; Deu- calma. I discepoli rimangono stupiti. Tuttavia, se
teronomio 18:18). Per questo hanno intenzione di avessero capito “il significato dei pani”, ossia del
prenderlo per farlo re. miracolo che Gesù ha compiuto da poco sfaman-
Gesù però sa cosa vogliono fare. Quindi con- do migliaia di persone, non si sarebbero meravi-
geda la folla e dice ai discepoli di risalire in barca. gliati della sua capacità di camminare sul mare e
Questi ultimi si dirigono verso Betsaida per rag- placare il vento. Adesso comunque gli rendono
giungere la loro destinazione finale, Capernaum. omaggio ed esclamano: “Tu sei veramente il Fi-
Gesù invece sale da solo su un monte per prega- glio di Dio!” (Marco 6:52; Matteo 14:33).
re durante la notte. Ben presto Gesù e gli apostoli raggiungono la
È quasi l’alba, e al chiaro di luna Gesù riesce a bella e fertile pianura di Gennezaret, a sud di Ca-
scorgere in lontananza la barca. Un forte “vento pernaum. Ormeggiano la barca e scendono a ter-
contrario” agita la superficie del mare tanto che ra. Le persone che riconoscono Gesù, insieme ad
gli apostoli “[remano] con fatica” (Marco 6:48). altre che provengono dalle zone circostanti, por-
Perciò Gesù scende dalla montagna e cammina tano da lui i loro malati. È sufficiente che questi
verso di loro sul mare in burrasca. La barca si tro- ultimi tocchino la frangia del suo mantello per es-
va ormai a “5 o 6 chilometri” di distanza (Giovan- sere completamente guariti.
ni 6:19). Gesù sembra passare oltre e, quando lo Nel frattempo quelli che hanno assistito al mi-
vedono, i discepoli gridano sconvolti: “È un’appa- racolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci
rizione!” (Marco 6:49). si accorgono che Gesù è partito. Così, all’arrivo
Gesù li rassicura: “Coraggio, sono io! Non ab- di alcune piccole barche da Tiberiade, salgono a
biate paura”. Ma Pietro dice: “Signore, se sei tu, bordo e vanno a Capernaum per cercarlo. Quan-
comandami di venire da te sulle acque”. Gesù do lo trovano gli chiedono: “Rabbi, quando sei ar-
risponde: “Vieni!” A questo punto Pietro scende rivato qui?” (Giovanni 6:25). Gesù li rimprovera e,
dalla barca e va verso Gesù camminando davvero come vedremo in seguito, ha un buon motivo per
sull’acqua. Guardando la forza del vento, però, si farlo.

 Dopo aver visto Gesù sfamare una folla numerosa, cosa intende fare la gente?
 Perché i discepoli non dovrebbero meravigliarsi della capacità di Gesù di camminare sul mare e placare il vento?
 Cosa succede quando Gesù scende a terra nei pressi di Capernaum?

131
GES Ù, “IL PANE DELLA VITA”
GIOVANNI 6:25- 48

Dall’altro lato del Mar di Galilea, sulla riva orien- ferrano il punto, lo supplicano: “Signore, dacci
tale, Gesù ha sfamato in modo miracoloso mi- sempre questo pane” (Giovanni 6:32-34). Ma di
gliaia di persone e poi se n’è andato via quando quale “pane” sta parlando Gesù?
volevano farlo re. Durante la notte ha camminato “Io sono il pane della vita”, afferma Gesù. “Chi
sul mare in burrasca e ha invitato Pietro a rag- viene da me non avrà affatto fame, e chi esercita
giungerlo; poi lo ha salvato quando la fede di Pie- fede in me non avrà mai sete. Ma, come vi ho
tro si è indebolita e quest’ultimo ha iniziato ad af- detto, voi mi avete visto eppure non credete. [...]
fondare. Gesù ha anche calmato il vento, forse Sono sceso dal cielo per fare non la mia volontà,
salvando in tal modo i discepoli dal naufragio. ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa
Adesso Gesù si trova di nuovo sulla riva oc- è la volontà di colui che mi ha mandato: che io
cidentale del mare, vicino a Capernaum. Coloro non perda nessuno di quelli che mi ha dato, ma
che sono stati miracolosamente sfamati lo tro- che li risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è
vano e gli chiedono: “Quando sei arrivato qui?” la volontà del Padre mio, che chiunque riconosce
Gesù li rimprovera dicendo che sono lì solo per- il Figlio ed esercita fede in lui abbia vita eterna”
ché sperano di ricevere altro cibo. Poi li esorta: (Giovanni 6:35-40).
“Datevi da fare non per il cibo che si deteriora, Queste parole creano molto subbuglio e i giu-
ma per il cibo che dura e porta alla vita eterna”. dei iniziano a mormorare. Come può Gesù soste-
A questo punto gli domandano: “Cosa dobbiamo nere di essere “il pane che è sceso dal cielo”?
fare per compiere le opere di Dio?” (Giovanni 6: (Giovanni 6:41). Per loro non è altro che il figlio
25-28). di una coppia di Nazaret come tante altre. Le per-
È probabile che stiano pensando alle opere ri- sone quindi dicono: “Ma questo non è Gesù, il fi-
chieste dalla Legge, invece Gesù fa riferimento glio di Giuseppe? Conosciamo suo padre e sua
all’opera più importante in assoluto: “Questa è madre” (Giovanni 6:42).
l’opera di Dio, che esercitiate fede in colui che egli “Smettete di mormorare fra voi”, interviene
ha mandato”. Nonostante tutto quello che ha fat- Gesù. “Nessuno può venire da me a meno che
to, le persone non esercitano fede in Gesù. Per non lo attiri il Padre, che mi ha mandato; e io lo
credergli vogliono vedere da lui un segno e quindi risusciterò nell’ultimo giorno. Nei Profeti è scritto:
gli chiedono: “Cosa farai?” Poi proseguono: “I no- ‘Saranno tutti istruiti da Geova’. Chiunque ascol-
stri antenati mangiarono la manna nel deserto, ta il Padre e impara da lui viene da me. Non che
come è scritto: ‘Diede loro da mangiare pane dal qualche uomo abbia visto il Padre, eccetto colui
cielo’ ” (Giovanni 6:29-31; Salmo 78:24). che proviene da Dio; egli ha visto il Padre. In veri-
In merito alla loro richiesta di un segno, Gesù tà, sì, in verità vi dico: chi crede ha vita eterna”
identifica in maniera chiara chi è colui che può (Giovanni 6:43-47; Isaia 54:13).
soddisfare miracolosamente i bisogni delle per- In precedenza Gesù aveva spiegato a Nicode-
sone spiegando: “Vi dico: Mosè non vi diede il mo la relazione che c’è tra la vita eterna e la fede
pane dal cielo. Il Padre mio vi dà il vero pane nel Figlio dell’uomo dicendo che “chiunque eser-
dal cielo. Infatti il pane di Dio è quello che scen- cita fede in lui”, ovvero nel Figlio unigenito di Dio,
de dal cielo e dà vita al mondo”. Siccome non af- ‘non sarà distrutto ma avrà vita eterna’ (Giovanni
132
54
˙ GESÙ È “IL PANE DAL CIELO”

3:15, 16). Ora però si rivolge a molte più persone ripete loro queste parole: “Io sono il pane della
e illustra anche a loro il ruolo che ha nell’aiutarle vita” (Giovanni 6:48).
a ottenere la vita eterna, cosa che né la manna né Questa discussione riguardo al pane dal cielo
il pane disponibile in Galilea possono garantire. prosegue e raggiunge il culmine mentre Gesù in-
Quindi come si può ottenere la vita eterna? Gesù segna presso una sinagoga a Capernaum.

 In base ai recenti avvenimenti, perché la richiesta di un segno fatta a Gesù è fuori luogo?
 Come reagiscono i giudei quando Gesù dice che è lui il vero “pane dal cielo”?
 Perché il pane di cui parla Gesù è più importante della manna o del pane letterale?

133
MOLTI SI OFFENDONO PER LE PAROLE DI GES Ù
GIOVANNI 6:48-71

In una sinagoga a Capernaum Gesù sta insegnan- violare la legge di Dio sul sangue (Genesi 9:4; Le-
do che lui è il vero pane dal cielo. Evidentemen- vitico 17:10, 11). Gesù però non sta parlando di
te questa spiegazione è un approfondimento di mangiare la sua carne e bere il suo sangue in sen-
quanto ha detto alle persone tornate dalla riva so letterale. Vuole far capire che tutti quelli che de-
orientale del Mar di Galilea, le stesse che hanno siderano ottenere la vita eterna devono esercitare
mangiato i pani e i pesci provveduti loro in modo fede nel sacrificio che lui compirà offrendo il suo
miracoloso. corpo umano perfetto e versando il suo sangue.
Gesù prosegue la discussione dicendo: “I vostri Comunque, perfino molti suoi discepoli non affer-
antenati nel deserto mangiarono la manna eppu- rano il punto, tanto che reagiscono dicendo: “È un
re morirono”. Per fare un contrasto Gesù spiega: discorso offensivo! Chi può stare a sentirlo?” (Gio-
“Io sono il pane vivo che è sceso dal cielo. Se uno vanni 6:60).
mangia questo pane vivrà per sempre; e in effetti Gesù si rende conto che alcuni suoi discepoli
il pane che darò è la mia carne, che offrirò per la stanno mormorando e quindi chiede: “Questo vi
vita del mondo” (Giovanni 6:48-51). turba? Allora cosa succederebbe se vedeste il Fi-
Nella primavera del 30 Gesù ha detto a Nicode- glio dell’uomo ascendere dov’era prima? [...] Le
mo che Dio ha tanto amato il mondo che ha affida- parole che vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma
to a suo Figlio il ruolo di Salvatore. Ora Gesù sot- tra voi ci sono alcuni che non credono”. In rispo-
tolinea la necessità di mangiare la sua carne nel sta, molti discepoli se ne vanno e smettono di se-
senso di esercitare fede nel sacrificio che compirà. guirlo (Giovanni 6:61-64).
Questo è l’unico modo per ricevere la vita eterna. Di conseguenza Gesù chiede ai 12 apostoli:
Tuttavia, i presenti non sono d’accordo e chie- “Non volete andarvene anche voi, vero?” Pietro ri-
dono: “Come può quest’uomo darci da mangiare sponde: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai
la sua carne?” (Giovanni 6:52). Come risulta chia- parole di vita eterna. Noi crediamo e sappiamo che
ro dalle sue successive parole, Gesù vuole aiutar- tu sei il Santo di Dio” (Giovanni 6:67-69). Conside-
li a capire che non sta parlando in senso letterale, rando che né Pietro né gli altri apostoli capiscono
ma figurato. fino in fondo ciò che Gesù intende dire, questa è
“Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo davvero una notevole dimostrazione di lealtà.
e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Benché soddisfatto della risposta di Pietro,
Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue Gesù osserva: “Sono stato io a scegliere voi 12,
ha vita eterna, [...] perché la mia carne è vero cibo non è vero? Eppure uno di voi è un calunniatore”
e il mio sangue è vera bevanda. Chi si nutre della (Giovanni 6:70). Gesù sta parlando di Giuda Isca-
mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me” riota. Forse è a questo punto che individua in lui i
(Giovanni 6:53-56). primi segnali di un comportamento sbagliato.
Immaginate la reazione dei giudei che lo ascol- Comunque Gesù è molto felice di vedere che
tano! Sentendo queste parole si offendono, for- Pietro e gli altri apostoli non vogliono smettere di
se perché pensano che Gesù stia promuovendo il seguirlo e di compiere insieme a lui un’opera che
cannibalismo o stia incoraggiando le persone a può salvare delle vite.

134
55
˙ GESÙ DICE DI MANGIARE LA SUA CARNE E BERE IL SUO SANGUE
˙ MOLTI RIMANGONO TURBATI E SMETTONO DI SEGUIRLO

 In che senso Gesù dà la sua carne, e come si può “mangiare la sua carne”?
 Perché le parole di Gesù sulla sua carne e sul suo sangue offendono molti, ma in realtà cosa significano?
 A differenza di molti che smettono di seguire Gesù, come reagisce Pietro?

135
COSA CONTAMINA REALMENTE UNA PERSONA?
MATTEO 15:1-20 MARCO 7:1-23 GIOVANNI 7:1

Mentre si avvicina la Pasqua del 32, Gesù è im- è “corbàn”, un dono dedicato a Dio o al tempio, il
pegnato a predicare in Galilea. La Legge di Dio tempio avrebbe la precedenza sui genitori anzia-
richiede che in occasione di questa festa ci si ni e in difficoltà economiche. Ad ogni modo, il fi-
rechi a Gerusalemme e quindi è probabile che glio potrebbe continuare a usufruire del dono af-
Gesù compia questo viaggio, cercando però di fermando tuttavia di non poterlo usare a favore
non farsi notare dato che i giudei vogliono ucci- dei genitori. Così si sottrarrebbe alla responsabi-
derlo (Giovanni 7:1). Dopodiché ritorna in Galilea. lità che ha nei loro confronti (Marco 7:11).
Con tutta probabilità Gesù è a Capernaum Giustamente indignato perché la Legge di Dio
quando alcuni farisei e scribi arrivano da Gerusa- viene distorta, Gesù dice: “Avete reso la parola di
lemme. Perché vanno da lui? Cercano delle prove Dio senza valore a causa della vostra tradizione.
per accusarlo di non osservare i precetti religio- Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi
si. Infatti gli chiedono: “Perché i tuoi discepoli tra- quando disse: ‘Questo popolo mi onora con le
sgrediscono la tradizione degli uomini del passa- labbra, ma il suo cuore è molto lontano da me.
to? Per esempio, non si lavano le mani prima di Continuano ad adorarmi inutilmente, perché in-
mangiare” (Matteo 15:2). Dio non ha mai detto segnano come dottrine comandi di uomini’ ”. I fa-
al suo popolo di seguire il rituale di “[lavarsi] le risei non possono che restare in silenzio davanti
mani fino al gomito” (Marco 7:3). Eppure per i fa- a questa grave accusa. “Ascoltate e capite que-
risei non farlo costituisce una grave mancanza. sto”, dice Gesù alla folla dopo averla fatta avvici-
Invece di rispondere in maniera diretta a que- nare. “Non è ciò che entra nella bocca dell’uomo
sta accusa, Gesù dimostra che sono loro a che lo contamina; è ciò che esce dalla sua bocca
infrangere deliberatamente la Legge di Dio. “Per- a contaminarlo” (Matteo 15:6-11; Isaia 29:13).
ché trasgredite il comandamento di Dio a causa Una volta entrati in una casa, i discepoli chie-
della vostra tradizione?”, chiede loro. “Per esem- dono a Gesù: “Sai che i farisei si sono scandaliz-
pio, Dio ha detto: ‘Onora tuo padre e tua madre’, zati sentendo le tue parole?” Lui risponde: “Ogni
e: ‘Chi parla in modo offensivo di suo padre o sua pianta che non è stata piantata dal mio Padre ce-
madre sia messo a morte’. Ma voi dite: ‘Chiunque leste verrà sradicata. Lasciateli stare. Sono guide
dice a suo padre o a sua madre: “Qualunque cosa cieche; e se un cieco guida un altro cieco, entram-
io abbia che potrebbe esserti di aiuto è un dono bi cadranno in una fossa” (Matteo 15:12-14).
dedicato a Dio”, quella persona non è affatto te- Quando Pietro si fa portavoce dei discepoli
nuta a onorare suo padre’ ” (Matteo 15:3-6; Eso- e chiede spiegazioni in merito a ciò che conta-
do 20:12; 21:17). mina una persona, Gesù sembra stupirsi e spie-
I farisei insegnano che qualsiasi cosa venga ga: “Non sapete che tutto quello che entra nella
dichiarata un dono dedicato a Dio, che si tratti di bocca passa per l’intestino e va a finire nella fo-
denaro, proprietà o altro, appartiene al tempio e gna? Ma tutto quello che esce dalla bocca viene
quindi non può essere usata per uno scopo diver- dal cuore, ed è questo che contamina l’uomo. Per
so. In realtà, però, una persona ne rimane anco- esempio, dal cuore vengono ragionamenti malva-
ra in possesso. Ad esempio, nel caso in cui un fi- gi, assassinii, adultèri, immoralità sessuale, furti,
glio dicesse che il suo denaro o la sua proprietà false testimonianze, bestemmie. Sono queste le
136
56
˙ GESÙ SMASCHERA LE TRADIZIONI UMANE

cose che contaminano l’uomo, ma mangiare sen- tosto sta condannando l’ipocrisia dei capi religio-
za essersi lavati le mani non contamina l’uomo” si che cercano di aggirare le giuste norme di Dio
(Matteo 15:17-20). facendo ricorso alle tradizioni umane. In realtà,
Gesù non sta dicendo di trascurare l’igiene né quindi, sono le azioni malvagie che nascono dal
sta sostenendo che non sia necessario lavarsi le cuore a contaminare realmente una persona.
mani prima di cucinare o mangiare un pasto. Piut-

 Quale accusa viene mossa da alcuni farisei e scribi?


 In che modo Gesù dimostra che i farisei infrangono deliberatamente la Legge di Dio?
 Cosa contamina realmente una persona?

137
GES Ù GUARISCE UNA BAMBINA E UN SORDO
MATTEO 15:21-31 MARCO 7:24-37

Dopo aver denunciato il modo in cui i farisei usa- “Donna, grande è la tua fede! Ti avvenga quello
no le tradizioni per fini egoistici, Gesù e i suoi di- che desideri” (Matteo 15:27, 28). E così la bambi-
scepoli si dirigono in Fenicia verso la regione di na, pur non essendo presente, viene completa-
Tiro e Sidone, molti chilometri più a nord-ovest. mente guarita! Tornata a casa, la donna trova sua
Gesù trova una casa in cui alloggiare ma non figlia sdraiata sul letto. Adesso sta bene perché
vuole che la gente sappia del suo arrivo. Tuttavia, ‘il demonio se n’è andato’ (Marco 7:30).
anche qui le persone lo riconoscono. Una donna Partendo dalla Fenicia, Gesù e i discepoli si
di origine greca, nata però nella zona, lo trova e mettono in viaggio verso il tratto settentrionale
comincia a supplicarlo: “Abbi misericordia di me, del fiume Giordano, che attraversano probabil-
Signore, Figlio di Davide! Mia figlia è indemoniata mente in qualche punto a nord del Mar di Gali-
e soffre moltissimo” (Matteo 15:22; Marco 7:26). lea. Una volta arrivati nella regione della Deca-
Dopo un po’ i discepoli dicono a Gesù: “Man- poli, salgono su un monte, ma la folla riesce a
dala via, perché continua a venirci dietro gridan- trovarli. Le persone portano da Gesù zoppi, stor-
do”. Di conseguenza Gesù spiega il motivo per cui pi, ciechi e muti, li pongono ai suoi piedi e lui li
la sta ignorando: “Io sono stato mandato soltanto sana tutti. La gente si meraviglia e glorifica il Dio
alle pecore smarrite della casa d’Israele”. Lei però di Israele.
non si dà per vinta. Si avvicina a Gesù, cade ai Gesù si concentra in special modo su un uomo
suoi piedi e lo supplica: “Signore, aiutami!” (Mat- che è sordo e ha difficoltà a parlare. Non è diffici-
teo 15:23-25). le immaginare come quest’uomo si sarà sentito
Forse per mettere alla prova la fede della don- in mezzo a tanta gente. Notando probabilmente il
na, Gesù fa riferimento all’opinione negativa dei suo disagio, Gesù lo prende in disparte e, quan-
giudei nei confronti degli stranieri, dicendo: “Non do rimangono soli, gli fa capire cosa sta per fare.
è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo ai Gli mette le dita negli orecchi e, dopo aver sputa-
cagnolini” (Matteo 15:26). Usando il diminutivo to, gli tocca la lingua. Poi alza gli occhi al cielo
“cagnolini”, o cuccioli, Gesù rivela il tenero affetto e pronuncia un’espressione semitica che significa
che prova nei confronti di chi non è giudeo. Sen- “apriti”. All’istante l’uomo inizia a sentire e a par-
za dubbio lo stesso sentimento traspare anche lare normalmente. Gesù non desidera che si spar-
dalla sua espressione facciale e dal tono compas- ga la voce riguardo all’accaduto; vuole invece che
sionevole con cui si rivolge alla donna. le persone ripongano fede in lui sulla base di ciò
Anziché offendersi, la donna si ricollega alle che loro stesse vedono e sentono (Marco 7:32-36).
parole di Gesù riguardo al pregiudizio dei giudei. La capacità di Gesù di compiere simili guari-
“È vero, Signore”, osserva con umiltà, “ma è an- gioni miracolose ha un profondo impatto sui pre-
che vero che i cagnolini mangiano le briciole che senti. Tutti sono “pieni di stupore” e dicono: “Ha
cadono dalla tavola dei loro padroni”. Gesù rico- fatto bene ogni cosa. Fa perfino sentire i sordi e
nosce la buona condizione del suo cuore e le dice: parlare i muti” (Marco 7:37).

138
57
˙ GES Ù GUARISCE LA FIGLIA DI UNA DONNA FENICIA

˙ SANA UN UOMO CHE È SORDO E HA DIFFICOLTÀ A PARLARE

 Perché Gesù non guarisce subito la figlia della donna fenicia?


 Dopo essere stati in Fenicia, dove vanno Gesù e i discepoli?
 In che modo Gesù mostra compassione quando guarisce un uomo che è sordo e ha difficoltà a parlare?

139
MOLTIPLICA I PANI E METTE IN GUARDIA CONTRO IL LIEVITO
MATTEO 15 :32–16 :12 MARCO 8:1-21

Nella regione della Decapoli, sulla riva orientale Dopo aver congedato la folla, Gesù sale su una
del Mar di Galilea, tantissime persone si sono ra- barca con i discepoli e attraversa il Mar di Galilea
dunate intorno a Gesù per ascoltarlo e per essere fino a giungere a Magadan, sulla riva occidentale.
guarite. Hanno portato con sé grandi cesti, o pa- Qui i farisei e alcuni membri della setta dei saddu-
nieri, pieni di provviste. cei cercano di metterlo alla prova chiedendogli un
Tuttavia, dopo un po’ Gesù dice ai discepoli: segno dal cielo.
“Provo compassione per la folla, perché sono già Rendendosi conto dei loro veri motivi, Gesù ri-
tre giorni che queste persone stanno con me e non sponde: “Quando si fa sera voi dite: ‘Farà bel tem-
hanno niente da mangiare. Se le rimando a casa po, perché il cielo è rosso acceso’. E al mattino
digiune, verranno meno per strada. E alcune di loro dite: ‘Oggi ci sarà un temporale, perché il cielo è
vengono da lontano”. I discepoli replicano: “In un rosso acceso, ma cupo’. Sapete interpretare l’a-
posto isolato come questo come si fa a trovare ab- spetto del cielo, ma non riuscite a interpretare i se-
bastanza pane per sfamarle?” (Marco 8:2-4). gni dei tempi” (Matteo 16:2, 3). In conclusione dice
“Quanti pani avete?”, chiede Gesù. “Sette, e ai farisei e ai sadducei che l’unica cosa che vedran-
alcuni pesciolini”, rispondono i discepoli (Matteo no sarà il segno di Giona.
15:34). Gesù fa sedere le persone per terra, pren- Poi Gesù e i discepoli salpano verso Betsaida,
de i pani e i pesci, rende grazie a Dio e poi li dà ai sulla sponda nord-orientale del mare. Lungo il tra-
discepoli in modo che li distribuiscano. Incredibil- gitto i discepoli si rendono conto di non aver por-
mente tutti riescono a mangiare a sazietà. Sono tato abbastanza pane: hanno solo una pagnotta.
stati sfamati circa 4.000 uomini, oltre a donne e Pensando alla recente conversazione con i farisei
bambini, eppure gli avanzi riempiono sette grandi e i sadducei sostenitori di Erode, Gesù avverte:
cesti da provviste! “Tenete gli occhi aperti; guardatevi dal lievito dei
farisei e dal lievito di Erode”. I discepoli frainten-
dono queste parole e pensano che si riferiscano al
pane che si sono dimenticati di portare. Gesù se
ne accorge e chiede: “Perché discutete del fatto
che non avete pane?” (Marco 8:15-17).
Da poco Gesù ha provveduto pane a migliaia
di persone, quindi i discepoli dovrebbero capire
che non si sta preoccupando per la mancanza di
cibo letterale. Infatti chiede loro: “Non ricordate
quanti cesti pieni di avanzi avete raccolto quan-
do ho spezzato i cinque pani per i 5.000 uomini?”
I discepoli rispondono: “Dodici”. Gesù prosegue:
“E quando ho spezzato i sette pani per i 4.000
uomini, quanti grandi cesti pieni di avanzi ave-
te raccolto?” Loro replicano: “Sette” (Marco 8:18-
20).
140
58
˙ GES Ù SFAMA 4.000 UOMINI

˙ METTE IN GUARDIA CONTRO IL LIEVITO DEI FARISEI

Gesù quindi chiede: “Come mai non capite che In questo caso Gesù usa il lievito come simbolo
non vi stavo parlando di pane?” Poi aggiunge: di corruzione. Mette in guardia i discepoli con-
“Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei” tro l’“insegnamento dei farisei e dei sadducei”,
(Matteo 16:11). un insegnamento dall’effetto corruttivo (Matteo
Finalmente i discepoli afferrano il punto. Il lie- 16:12).
vito serve a far fermentare e crescere l’impasto.

 Perché le persone si radunano intorno a Gesù?


 Cosa concludono erroneamente i discepoli quando Gesù parla del lievito?
 Quando fa riferimento al “lievito dei farisei e dei sadducei”, cosa intende dire Gesù?

141
“CHI È IL FIGLIO DELL’UOMO?”
MATTEO 16:13-27 MARCO 8:22-38 LUCA 9:18-26

Quando Gesù approda insieme ai suoi discepoli a Gesù dice a Pietro di rallegrarsi del fatto che Dio
Betsaida, le persone gli portano un cieco e lo sup- glielo abbia rivelato e aggiunge: “Io ti dico: tu sei
plicano di toccarlo in modo da guarirlo. Pietro, e su questa roccia edificherò la mia congre-
Gesù prende per mano l’uomo e lo porta fuori gazione, e le porte della Tomba non avranno la me-
dal villaggio. Dopo avergli messo della saliva sugli glio su di essa”. Gesù intende dire che sarà lui
occhi, gli chiede: “Vedi qualcosa?” Lui risponde: stesso a edificare una congregazione e che nem-
“Vedo delle persone, ma sembrano alberi che cam- meno la Tomba potrà tenere prigionieri i compo-
minano” (Marco 8:23, 24). Gesù pone le mani su- nenti di questa congregazione che si mantengo-
gli occhi dell’uomo, che recupera la vista. Ora l’uo- no fedeli sulla terra. Inoltre promette a Pietro: “Io
mo ci vede bene e Gesù lo manda a casa dicendogli ti darò le chiavi del Regno dei cieli” (Matteo 16:
di non passare dal villaggio. 18, 19).
Poi Gesù e i discepoli si mettono in viaggio ver- Gesù non sta dando a Pietro il primato sugli
so nord per raggiungere la zona in cui si trova Ce- apostoli, né sta affermando che sia il fondamento
sarea di Filippo. Dopo un lungo percorso in salita della congregazione. Gesù stesso è la roccia sulla
di circa 40 chilometri, che probabilmente richiede
quale verrà edificata la sua congregazione (1 Co-
almeno un paio di giorni, arrivano nella cittadina
rinti 3:11; Efesini 2:20). Comunque Pietro riceverà
situata a un’altitudine di 350 metri sul livello del
tre chiavi. Avrà il privilegio di aprire, per così dire,
mare. Da qui è possibile scorgere a nord-est la vet-
l’ingresso a varie categorie di persone dando loro
ta innevata del monte Ermon.
l’opportunità di entrare nel Regno dei cieli.
A un certo punto del viaggio, Gesù si allontana per
pregare da solo. Mancano appena 9 o 10 mesi alla
sua morte ed è preoccupato per i discepoli. Infatti,
di recente molti hanno smesso di seguirlo e altri
sembrano essere confusi o delusi. Forse si chiedono
come mai Gesù si sia sottratto al tentativo di alcuni
che volevano farlo re o perché non abbia fornito un
segno per dimostrare al di là di ogni dubbio chi è
realmente.
Quando i discepoli lo raggiungono nel luogo in
cui sta pregando, Gesù chiede loro: “Secondo la
gente chi è il Figlio dell’uomo?” In risposta affer-
mano: “Alcuni dicono Giovanni Battista, altri Elia,
altri ancora Geremia o uno dei profeti”. Le perso-
ne pensano che Gesù in realtà possa essere uno di
questi uomini destato dai morti. Adesso Gesù vuo-
le che i discepoli esternino i loro pensieri e quindi
domanda: “Secondo voi, invece, io chi sono?” Pie-
tro immediatamente risponde: “Tu sei il Cristo, il Fi-
glio dell’Iddio vivente” (Matteo 16:13-16).
142
59
˙ GES Ù GUARISCE UN CIECO

˙
PIETRO RICEVER À LE CHIAVI DEL REGNO
˙ GESÙ PREANNUNCIA LA SUA MORTE E LA SUA RISURREZIONE

Pietro userà la prima chiave alla Pentecoste


del 33, quando mostrerà a giudei e proseliti penti-
ti cosa devono fare per essere salvati. Utilizzerà la
seconda chiave a favore dei samaritani credenti,
dando loro l’opportunità di entrare nel Regno di
Dio. Successivamente, nel 36, Pietro userà la terza
chiave per estendere la stessa opportunità anche
a gentili incirconcisi, tra cui Cornelio e altri (Atti 2:
37, 38; 8:14-17; 10:44-48).
Durante la conversazione, gli apostoli rimango-
no turbati quando Gesù parla loro delle sofferenze
e della morte che ben presto affronterà a Gerusa-
lemme. Non capendo che Gesù verrà risuscitato e
ascenderà al cielo, Pietro lo prende in disparte e lo
rimprovera dicendo: “Sii buono con te stesso, Si-
gnore; questo non ti succederà mai”. Gesù però gli
volta le spalle ed esclama: “Va’ dietro a me, Sata-
na! Tu sei per me una pietra d’inciampo, perché i
tuoi pensieri non sono quelli di Dio, ma degli uomi-
ni” (Matteo 16:22, 23).
Oltre agli apostoli, Gesù ora chiama a sé anche
altri e spiega che non sarà facile essere suoi disce-
poli. “Se qualcuno vuol venire dietro a me”, afferma,
“rinneghi sé stesso, prenda il suo palo di tortura e mi
segua di continuo. Infatti chi vuole salvare la propria
vita la perderà, ma chi perde la vita per amor mio e sta generazione adultera e peccatrice, anche il Fi-
della buona notizia la salverà” (Marco 8:34, 35). glio dell’uomo si vergognerà di lui quando verrà
Per mostrarsi degni del favore di Gesù, i suoi nella gloria del Padre suo con i santi angeli” (Mar-
discepoli devono essere coraggiosi e avere spirito co 8:38). Quando verrà in questo senso, Gesù “ri-
di sacrificio. Gesù afferma: “Se infatti qualcuno si compenserà ciascuno in base alla sua condotta”
vergogna di me e delle mie parole in mezzo a que- (Matteo 16:27).

 Secondo alcune persone chi è Gesù? E secondo gli apostoli?


 Quali chiavi riceve Pietro, e come verranno usate?
 Come viene corretto Pietro, e perché?

143
UNA VISIONE DELLA GLORIA DI CRISTO
MATTEO 16 : 28–17:13 MARCO 9:1-13 LUCA 9:27-36

Mentre sta insegnando nella zona di Cesarea di Fi- viene una voce che dice: “Questo è mio Figlio, il
lippo, distante circa 25 chilometri dal monte Er- mio amato Figlio, che io ho approvato. Ascoltate-
mon, Gesù annuncia agli apostoli qualcosa di sor- lo”. Sentendo la voce di Dio, gli apostoli impauriti
prendente: “In verità vi dico che alcuni di quelli che si inginocchiano con il viso rivolto a terra, ma Gesù
si trovano qui non moriranno senza aver prima vi- li rassicura: “Alzatevi. Non abbiate paura” (Matteo
sto il Figlio dell’uomo venire nel suo Regno” (Mat- 17:5-7). Non appena si alzano, vedono solo Gesù
teo 16:28). e si accorgono che la visione è terminata. Quando
Forse i discepoli si chiedono cosa significhino si fa giorno e scendono dal monte, Gesù dà loro
queste parole. Più o meno una settimana dopo, questo comando: “Non parlate a nessuno di que-
Gesù porta con sé su un alto monte tre degli apo- sta visione finché il Figlio dell’uomo non sia stato
stoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. Probabilmente è risuscitato dai morti” (Matteo 17:9).
notte, dato che i tre uomini sono assonnati. Mentre Il fatto che durante la visione sia apparso Elia
prega, Gesù viene trasfigurato davanti a loro: il suo fa sorgere una domanda. “Perché”, chiedono gli
volto risplende come il sole e le sue vesti diventa- apostoli, “gli scribi dicono che prima deve veni-
no brillanti come la luce, di un bianco sfolgorante. re Elia?” Gesù risponde: “Elia è già venuto, ma
Poi appaiono due personaggi che rappresenta- non l’hanno riconosciuto” (Matteo 17:10-12). Si
no “Mosè ed Elia”. Cominciano a parlare con Gesù sta riferendo a Giovanni Battista, che ha svolto
della sua ‘dipartita, che si deve compiere a Geru- un compito simile a quello di Elia. Infatti, proprio
salemme’ (Luca 9:30, 31). Evidentemente si stan- come Elia ha fatto per Eliseo, Giovanni ha prepa-
no riferendo alla morte e alla successiva risur- rato la via per Cristo.
rezione di Gesù, di cui lui stesso ha parlato di Senza dubbio questa visione ha rafforzato sia
recente (Matteo 16:21). Questo dialogo fa capire Gesù che gli apostoli. Grazie a questa anticipazio-
che, a differenza di quanto detto da Pietro, la mor- ne della gloria di Cristo nel Regno, i discepoli han-
te umiliante di Gesù non è qualcosa da evitare. no visto “il Figlio dell’uomo venire nel suo Regno”,
Adesso i tre apostoli sono completamente sve- proprio come promesso da lui (Matteo 16:28). Sul
gli e assistono stupefatti alla scena. Sebbene si monte sono stati “testimoni oculari della sua ma-
tratti solo di una visione, Pietro la considera così gnificenza”. I farisei volevano vedere un segno che
reale che inizia a parteciparvi anche lui e osserva: dimostrasse l’identità di Gesù quale Re scelto da
“Rabbi, è bello che stiamo qui. Tiriamo su tre ten- Dio, ma non ne hanno ricevuto nessuno. Gli intimi
de: una per te, una per Mosè e una per Elia” (Mar- discepoli di Gesù invece hanno avuto il privilegio
co 9:5). Può essere che Pietro faccia questa pro- di assistere alla sua trasfigurazione, una conferma
posta perché desidera che la visione continui. delle profezie relative al Regno. Perciò Pietro scri-
Mentre Pietro sta ancora parlando, i presenti verà in seguito: “Per noi le parole profetiche sono
vengono coperti da una nube luminosa da cui pro- ancora più certe” (2 Pietro 1:16-19).

144
60
˙ GES Ù VIENE TRASFIGURATO

˙ GLI APOSTOLI SENTONO LA VOCE DI DIO

 In che senso alcuni vedono Gesù venire nel suo Regno prima della loro morte?
 Durante la visione, di cosa parlano Mosè ed Elia con Gesù?
 Perché la trasfigurazione rafforza i discepoli di Cristo?

145
GES Ù GUARISCE UN RAGAZZO INDEMONIATO
MATTEO 17:14-20 MARCO 9:14-29 LUCA 9:37- 43

Scesi dal monte, Gesù, Pietro, Giacomo e Giovan- zo. Anziché rispondere al padre disperato, Gesù
ni si imbattono in una folla numerosa e capisco- dice alla folla: “Generazione priva di fede e per-
no subito che c’è qualcosa che non va: i disce- versa, fino a quando devo rimanere con voi e sop-
poli sono circondati da scribi che discutono con portarvi?” Quando pronuncia queste forti parole,
loro. Le persone sono alquanto sorprese di vede- Gesù ha senz’altro in mente gli scribi che in sua
re Gesù e gli corrono incontro per salutarlo. “Di assenza hanno messo in difficoltà i discepoli. Ora
che cosa state discutendo?”, chiede Gesù (Marco si rivolge di nuovo al padre sconsolato dicendo:
9:16). “Porta qui tuo figlio” (Luca 9:41).
Un uomo esce dalla folla, si inginocchia davan- Mentre il ragazzo si avvicina a Gesù, il demo-
ti a Gesù e risponde: “Maestro, ti ho portato mio nio da cui è posseduto lo fa cadere a terra e
figlio perché ha uno spirito muto. Ogni volta che gli provoca violente convulsioni. Il ragazzo inizia
lo spirito lo attacca, lo sbatte a terra, e mio figlio a rotolarsi schiumando dalla bocca. “Da quanto
schiuma dalla bocca, digrigna i denti e perde le tempo gli succede questo?”, chiede Gesù al pa-
forze. Ho chiesto ai tuoi discepoli di espellerlo, dre. “Dall’infanzia, e più volte lo ha buttato nel
ma non ci sono riusciti” (Marco 9:17, 18). fuoco e nell’acqua per ucciderlo”, risponde l’uo-
A quanto pare gli scribi stanno criticando i di- mo, che poi implora Gesù: “Se puoi fare qualco-
scepoli, forse mettendoli addirittura in ridicolo, sa, abbi compassione di noi e aiutaci” (Marco 9:
perché non sono stati in grado di guarire il ragaz- 21, 22).
61
˙ PER GUARIRE UN RAGAZZO INDEMONIATO SERVE UNA FORTE FEDE

Il padre è affranto perché nemmeno i discepo-


li di Gesù sono riusciti ad aiutarlo. In risposta alla
disperata richiesta dell’uomo, Gesù lo rassicura e
lo incoraggia dicendo: “Quel ‘se puoi’! Ogni cosa
è possibile per chi ha fede”. Immediatamente il
padre grida: “Ho fede! Aiutami dove ho bisogno
di fede!” (Marco 9:23, 24).
Gesù vede la folla corrergli incontro e, con gli
sguardi di tutti fissi su di lui, rimprovera il demo-
nio: “Spirito muto e sordo, te lo ordino: esci da lui
e non entrare più in lui!” Mentre esce dal ragazzo,
il demonio lo fa gridare e lo scuote con molte con-
vulsioni. Il ragazzo rimane a terra immobile, tan-
to che molti dicono: “È morto!” (Marco 9:25, 26).
Ma quando Gesù gli prende la mano, il ragazzo si
alza in piedi e ‘in quel momento è guarito’ (Mat-
teo 17:18). Comprensibilmente, le persone sono
sbalordite per quello che Gesù ha appena fatto.
Quando in precedenza erano stati mandati a
predicare, i discepoli erano riusciti a espellere
demòni. Quindi, una volta entrati in una casa e pe, direte a questo monte: ‘Spostati da qui a là’,
lontani dalla folla, chiedono a Gesù: “Perché noi e il monte si sposterà, e nulla vi sarà impossibi-
non siamo riusciti a espellerlo?” Gesù spiega che le” (Matteo 17:20). La fede può essere davvero
è stato a motivo della loro poca fede dicendo: potente!
“Questa specie si può far uscire solo con la pre- Problemi e difficoltà che impediscono di pro-
ghiera” (Marco 9:28, 29). Per espellere un demo- gredire nel servizio a Geova possono sembra-
nio del genere era necessario avere forte fede e re tanto insormontabili e impossibili da spostare
pregare per ricevere il potente sostegno di Dio. quanto un monte letterale. Tuttavia, accrescere la
Gesù conclude: “In verità vi dico che, se la vo- propria fede permette di superare ostacoli gran-
stra fede sarà grande quanto un granello di sena- di come montagne.

 Quando scende dal monte, che situazione trova Gesù?


 Perché i discepoli non sono riusciti a espellere il demonio dal ragazzo?
 Quanto potente può essere la fede?

147
UNA SIGNIFICATIVA LEZIONE DI UMILTÀ
MATTEO 17:22–18 :5 MARCO 9:30-37 LUCA 9:43- 48

Dopo essere stato trasfigurato e aver guarito un to a pagare la tassa del tempio. “Ma, per non
ragazzo indemoniato nella zona di Cesarea di Fi- scandalizzarli”, prosegue Gesù, “va’ al mare,
lippo, Gesù parte per Capernaum. Non vuole che getta un amo e prendi il primo pesce che vie-
la gente lo sappia e quindi viaggia accompagna- ne su. Aprendogli la boc-
to solo dai discepoli (Marco 9:30). Lungo il tra- ca, troverai una moneta
gitto li prepara di nuovo alla sua morte e all’o- d’argento [uno statere, o
pera che svolgeranno in seguito, spiegando: “Il tetradramma]; prendila e
Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle dalla loro per me e per te”
mani degli uomini, e lo uccideranno, e il terzo (Matteo 17:27).
giorno sarà risuscitato” (Matteo 17:22, 23). Una volta riuniti, i disce-
I discepoli non dovrebbero sorprendersi. Gesù poli vorrebbero sapere da
ha già parlato del fatto che verrà ucciso, anche se Gesù chi sarà il più grande
Pietro si è rifiutato di crederci (Matteo 16:21, 22). nel Regno. Anche se poco prima avevano avuto
Inoltre tre degli apostoli hanno assistito alla tra- paura di fargli delle domande a proposito del-
sfigurazione e hanno sentito parlare della “dipar- la sua morte imminente, adesso non sono affat-
tita di Gesù” (Luca 9:31). Ora i discepoli “si [rat- to intimoriti di andare da lui per chiedergli in-
tristano] moltissimo” per queste parole, anche formazioni sul loro futuro. Gesù sa cosa stanno
se non ne comprendono il pieno significato (Mat- pensando. Infatti avevano già discusso di questo
teo 17:23). Tuttavia, hanno paura di fare a Gesù mentre lo seguivano durante il viaggio di ritorno
altre domande al riguardo. a Capernaum. Quindi Gesù chiede: “Di che cosa
Quando dopo un po’ giungono a Capernaum, discutevate per strada?” (Marco 9:33). Imbaraz-
il centro delle attività di Gesù e la città in cui vi- zati, i discepoli rimangono in silenzio dato che
vono diversi apostoli, alcuni uomini che riscuoto- stavano parlando di chi fosse il più grande tra
no la tassa del tempio si avvicinano a Pietro. For- loro. Alla fine, però, pongono a Gesù la doman-
se nel tentativo di accusare Gesù di non pagare da che è oggetto della loro discussione: “Chi è in
le tasse chiedono: “Il vostro maestro non paga le realtà il più grande nel Regno dei cieli?” (Matteo
2 dramme di tassa [del tempio]?” (Matteo 17:24). 18:1).
“Sì”, risponde Pietro. Gesù sa cosa è succes- Sembra impossibile che, dopo aver osservato
so e, una volta in casa, anziché aspettare che e ascoltato Gesù per circa tre anni, i discepoli di-
sia Pietro a sollevare la questione, gli domanda: scutano di un argomento del genere. Comunque
“Che ne pensi, Simone? Da chi i re della terra ri- sono imperfetti e sono cresciuti in un ambiente
cevono imposte o tributi? Dai loro figli o dagli religioso che dà molta importanza alla posizione
estranei?” Lui risponde: “Dagli estranei”. Gesù e al rango. Per di più, di recente Pietro si è sen-
osserva: “I figli dunque sono esenti dalle tasse” tito promettere da Gesù le “chiavi” del Regno. Po-
(Matteo 17:25, 26). trebbe per questo sentirsi superiore agli altri?
Il Padre di Gesù è il Re dell’universo nonché Forse anche Giacomo e Giovanni provano senti-
colui che viene adorato nel tempio. Di conse- menti simili, dato che hanno assistito alla trasfi-
guenza il Figlio di Dio non è legalmente tenu- gurazione di Gesù.
148
62
˙ GES Ù PREDICE DI NUOVO LA SUA MORTE

˙ PAGA UNA TASSA CON LA MONETA TROVATA NELLA BOCCA DI UN PESCE


˙ CHI SAR À IL PI Ù GRANDE NEL REGNO?

In ogni caso, Gesù corregge il loro modo di


pensare. Chiama a sé un bambino, lo fa stare in
mezzo ai discepoli e dice loro: “Se non cambia-
te e non diventate come bambini, non entrerete
affatto nel Regno dei cieli. Perciò, chi si umilia
come questo bambino è il più grande nel Regno
dei cieli, e chiunque accoglie un bambino come
questo per amor mio accoglie anche me” (Matteo
18:3-5).
Che straordinario modo di insegnare! Gesù
non si arrabbia con i discepoli né li definisce avi-
di o ambiziosi. Al contrario, impartisce loro una
lezione pratica. Prende come modello i bambi-
ni, che non occupano una posizione elevata o
preminente, per mostrare ai discepoli la necessi-
tà che hanno di sviluppare un’opinione analoga
di sé stessi. Poi conclude il ragionamento dicen-
do: “Chi si comporta fra tutti voi come il minore,
quello è grande” (Luca 9:48).

 Mentre torna a Capernaum, di cosa parla nuovamente Gesù, e come reagiscono i discepoli?
 Perché Gesù non è tenuto a pagare la tassa del tempio, ma come mai decide di pagarla lo stesso?
 Per quali motivi i discepoli danno così tanta importanza alla posizione, e come li corregge Gesù?

149
GES Ù DÀ AGLI APOSTOLI ALTRI IMPORTANTI CONSIGLI
MATTEO 18:6-20 MARCO 9:38-50 LUCA 9:49, 50

Gesù ha appena spiegato quale modo di pen- D’altra parte sarebbe grave se le parole e le
sare dovrebbero avere i suoi discepoli. Prenden- azioni degli apostoli avessero fatto sviare l’uomo.
do esempio dai bambini, dovrebbero essere umili Gesù infatti osserva: “Se qualcuno fa sviare uno di
e non dare importanza alla loro posizione. Gesù questi piccoli che hanno fede, sarebbe meglio per
ha anche detto: “Chiunque accoglie un bambino lui che gli fosse messa al collo una macina come
come questo per amor mio accoglie anche me” quella che viene fatta girare da un asino e che fos-
(Matteo 18:5). se lanciato in mare” (Marco 9:42). Gesù dice poi ai
Dato che poco prima stavano discutendo su chi discepoli che dovrebbero essere disposti a privarsi
fosse il più grande, gli apostoli forse pensano che
Gesù li stia rimproverando. Ora, però, Giovanni
menziona un altro recente avvenimento: “Abbiamo
visto un uomo che espelleva demòni usando il tuo
nome e abbiamo cercato di impedirglielo, perché
non ti segue insieme a noi” (Luca 9:49).
Giovanni pensa forse che gli apostoli siano gli
unici autorizzati a compiere guarigioni o a espel-
lere demòni? In tal caso, come mai questo giu-
deo riesce a espellere gli spiriti malvagi? A quanto
pare Giovanni crede che quest’uomo non dovreb-
be compiere opere potenti, perché non sta accom-
pagnando Gesù e gli apostoli.
Le successive parole di Gesù colgono Giovanni
di sorpresa: “Non cercate di impedirglielo, perché
non c’è nessuno che, fatta un’opera potente nel
mio nome, possa subito parlare male di me. Infat-
ti chi non è contro di noi è per noi. E in verità vi persino di qualcosa di prezioso quanto una mano,
dico che chiunque vi darà da bere un bicchiere un piede o un occhio, se questo costituisse un
d’acqua perché appartenete a Cristo non perderà ostacolo. È meglio entrare nel Regno di Dio senza
affatto la sua ricompensa” (Marco 9:39-41). qualcosa a cui si tiene molto, piuttosto che non ri-
In questo momento non è essenziale seguire nunciarvi e finire nella Geenna (o Valle di Innom).
Cristo di persona per dimostrare di essere dalla Dato che probabilmente hanno visto questa valle
sua parte. La congregazione cristiana non è anco- vicino a Gerusalemme in cui vengono bruciati i ri-
ra stata istituita, quindi il fatto che l’uomo non fiuti, gli apostoli possono capire che si tratta di un
viaggi con Gesù non significa che sia contro di lui simbolo di distruzione eterna.
o che stia promuovendo una religione falsa. Con le Inoltre Gesù avverte: “Guardatevi dal disprezzare
sue parole Gesù indica che l’uomo verrà ricom- uno di questi piccoli, perché vi dico che i loro ange-
pensato, visto che evidentemente ha fede nel suo li nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio”.
nome. Quanto sono preziosi questi “piccoli” per suo Pa-
150
63
˙ GES Ù AVVERTE DI NON FAR SVIARE ALTRI

˙ COSA FARE SE UN FRATELLO COMMETTE UN PECCATO

dre? Gesù narra di un uomo che ha 100 pecore.


Quando una si smarrisce, l’uomo lascia le 99 per
cercarla e, non appena la ritrova, è più contento per
questa che per le altre 99. Gesù aggiunge: “È desi-
derio del Padre mio che è nei cieli che non si perda
nemmeno uno di questi piccoli” (Matteo 18:10, 14).
Forse ripensando alla discussione avuta dagli
apostoli su chi fosse il più grande, Gesù li esorta:
“Abbiate sale in voi stessi e mantenete la pace gli
uni con gli altri” (Marco 9:50). Proprio come il sale
rende il cibo più gustoso, il sale simbolico rende
ciò che viene detto più facile da accettare e quin-
di, a differenza delle discussioni, aiuta a preserva-
re la pace (Colossesi 4:6).
Gesù spiega poi come affrontare i problemi seri
che a volte si presentano. “Se tuo fratello commet-
te un peccato”, dice, “va’ e metti a nudo la sua col-
pa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo
fratello”. E in caso contrario? “Prendi con te uno o
due altri”, consiglia Gesù, “così che ogni questione
sia stabilita sulla base della dichiarazione di due o
tre testimoni”. Se nemmeno così si risolve il proble- rendono conto che un peccatore è colpevole e ha
ma, si deve parlare “alla congregazione”, ovvero agli bisogno di essere disciplinato, le loro decisioni
anziani responsabili che hanno l’autorità di prende- a livello giudiziario “saranno già state legate in
re una decisione. E se il peccatore si rifiuta ancora cielo”. Se invece riscontrano che è innocente, tali
di ascoltare? Gesù dice: “Consideralo proprio come decisioni saranno state “sciolte in cielo”. Queste
un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”, istruzioni si riveleranno utili dopo l’istituzione della
persone con cui i giudei non starebbero mai in com- congregazione cristiana. Riferendosi a questi giu-
pagnia (Matteo 18:15-17). dizi Gesù dice: “Dove due o tre persone sono ra-
I sorveglianti della congregazione devono atte- dunate nel mio nome, io sono là in mezzo a loro”
nersi scrupolosamente alla Parola di Dio. Se si (Matteo 18:18-20).

 Perché non è corretto pensare che l’uomo che espelle demòni sia contro Gesù?
 Quanto è grave far sviare “uno di questi piccoli”, e in che modo Gesù spiega quanto sono preziosi?
 Quali istruzioni dà Gesù su come comportarsi se un fratello commette un peccato?

151
LA NECESSITÀ DI PERDONARE
MATTEO 18:21-35

Pietro era presente quando Gesù, spiegando come


affrontare i problemi tra fratelli, ha suggerito che
siano i diretti interessati a risolvere la questione
tra di loro. Comunque sembra che ora desideri sta-
bilire l’esatto numero di volte in cui si dovrebbe
compiere un simile sforzo.
Per questo chiede: “Signore, quante volte mio
fratello potrà peccare contro di me e io dovrò per-
donarlo? Fino a 7 volte?” Dato che alcuni esponen-
ti religiosi insegnano che si dovrebbe perdonare
fino a 3 volte, Pietro potrebbe pensare di essere
estremamente generoso offrendosi di perdonare
un fratello “fino a 7 volte” (Matteo 18:21).
Tuttavia, l’idea di tenere il conto dei torti subiti
non è in armonia con gli insegnamenti di Gesù, che
infatti corregge Pietro: “Non ti dico fino a 7 volte,
ma fino a 77 volte” (Matteo 18:22). In altre parole,
questo significa perdonare all’infinito. Pietro non
dovrebbe porre alcun limite al numero di volte in
cui concede a un fratello il suo perdono.
Per imprimere nella mente di Pietro e degli altri
presenti la necessità di perdonare, Gesù narra la
parabola di uno schiavo che non si dimostra mise-
ricordioso come il suo padrone. Un re vuole fare
i conti con i suoi schiavi. Gli viene portato uno
schiavo che gli deve un’ingente somma di denaro:
10.000 talenti, o 60.000.000 di denari. Quest’uo-
mo non ha alcuna possibilità di pagare una cifra
del genere. Perciò il re ordina che lui, la moglie e i
figli siano venduti così che il debito venga salda-
to. Immediatamente lo schiavo si inginocchia ai
piedi del suo padrone e lo implora: “Abbi pazien-
za con me e ti pagherò tutto” (Matteo 18:26).
Mosso a compassione, il re cancella misericor-
diosamente l’enorme debito. A questo punto lo
schiavo esce e trova un compagno di schiavitù che
gli deve 100 denari. Lo afferra e inizia a soffocarlo,
dicendo: “Pagami quanto mi devi!” Il debitore però
152
64
˙ BASTA PERDONARE “FINO A 7 VOLTE”?

˙ LA PARABOLA DELLO SCHIAVO SPIETATO

so modo con voi se non perdonate di cuore ciascu-


no il proprio fratello” (Matteo 18:32-35).
Che straordinaria lezione sul perdono! Dio ci ha
perdonato un debito enorme: il peccato. In con-
fronto, i torti che subiamo dai nostri fratelli sono
una piccola cosa. Inoltre, Geova non si limita a per-
donarci una volta sola; lo fa migliaia di volte. Che
dire di noi? Possiamo continuare a perdonare un
nostro fratello, anche quando abbiamo motivo di
lamentarci? Come Gesù ha insegnato nel Discorso
della Montagna, Dio “[perdonerà] i nostri debiti,
come anche noi li abbiamo perdonati ai nostri de-
bitori” (Matteo 6:12).

si inginocchia ai suoi piedi e lo supplica: “Abbi pa-


zienza con me e ti pagherò” (Matteo 18:28, 29). Co-
munque lo schiavo a cui è stato cancellato il debi-
to non agisce come il suo padrone: anche se il suo
compagno di schiavitù gli deve una piccola somma,
lo fa gettare in prigione finché non l’avrà restituita.
Gesù prosegue la narrazione dicendo che altri
schiavi, testimoni di questo comportamento spieta-
to, vanno a riferirlo al padrone. Quest’ultimo, in pre-
da all’ira, manda a chiamare lo schiavo e lo rimpro-
vera: “Schiavo malvagio, quando mi supplicasti io ti
cancellai tutto quel debito. Non avresti dovuto an-
che tu mostrare misericordia al tuo compagno di
schiavitù, come io ho mostrato misericordia a te?”
Pieno di collera, il re consegna lo schiavo spietato
ai carcerieri finché non avrà pagato quanto gli deve.
Gesù conclude: “Il mio Padre celeste agirà allo stes-

 Cosa spinge Pietro a fare una domanda sul perdono, e perché potrebbe pensare che perdonare qualcuno
7 volte sia estremamente generoso?
 Che differenza c’è tra la reazione del re e quella dello schiavo di fronte a una richiesta di misericordia?
 Cosa impariamo dalla parabola di Gesù?
153
IN VIAGGIO VERSO GERUSALEMME
MATTEO 8:19-22 LUCA 9:51-62 GIOVANNI 7:2-10

Per un po’ di tempo Gesù ha predicato principal-


mente in Galilea, dove la reazione delle persone è
stata migliore che in Giudea. Per di più, quando a
Gerusalemme ha guarito un uomo di Sabato, “i
giudei [hanno cercato] di ucciderlo con ancor più
determinazione” (Giovanni 5:18; 7:1).
È l’autunno del 32 e manca poco alla Festa dei
Tabernacoli, o delle Capanne. Questa celebrazio-
ne, che segna la fine dell’anno agricolo, dura set-
te giorni ed è seguita da un’assemblea solenne
che si tiene l’ottavo giorno. È un periodo di gran-
de gioia in cui il popolo ringrazia Dio.
I fratellastri di Gesù — Giacomo, Simone, Giu-
seppe e Giuda — gli dicono: “Parti, va’ in Giudea”.
Gerusalemme è il centro della vita religiosa della
nazione e, durante le tre feste annuali, è piena
di gente. I fratelli di Gesù spiegano: “Nessuno fa sé dei messaggeri a fare i necessari preparativi. Gli
qualcosa di nascosto quando cerca di farsi cono- abitanti di un villaggio non lo accolgono amiche-
scere pubblicamente. Se fai queste cose, mostra- volmente né gli mostrano la consueta ospitalità,
ti al mondo” (Giovanni 7:3, 4). perché sta andando a Gerusalemme per celebrare
In realtà questi quattro uomini “non [esercita- questa festa ebraica. Indignati, Giacomo e Giovan-
no] fede in lui”: non credono che Gesù sia il Mes- ni chiedono: “Signore, vuoi che invochiamo un fuo-
sia. Tuttavia, vogliono che quelli che partecipano co dal cielo che li annienti?” (Luca 9:54). Gesù li
alla festa lo vedano compiere qualche miracolo. rimprovera per aver anche solo suggerito una cosa
Consapevole del pericolo che corre, Gesù rispon- del genere. Dopodiché riprendono il viaggio.
de loro: “Il mondo non ha motivo di odiare voi, ma Durante il tragitto uno scriba dice a Gesù: “Mae-
odia me, perché io testimonio che le sue opere stro, ti seguirò ovunque tu vada”. Lui replica: “Le
sono malvagie. Salite voi alla festa; io non salgo volpi hanno tane e gli uccelli del cielo hanno nidi,
ancora a questa festa, perché il mio tempo non ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare la testa”
è ancora arrivato” (Giovanni 7:5-8). (Matteo 8:19, 20). Ciò che intende dire è che diven-
Qualche giorno dopo la partenza dei suoi fra- tando suo discepolo lo scriba affronterà situazioni
telli e della maggioranza dei viaggiatori, Gesù e i
discepoli si mettono in viaggio di nascosto, sen-
za farsi notare. Invece di percorrere l’itinerario più
frequentato in prossimità del fiume Giordano, se-
guono il percorso più diretto attraverso la Sama-
ria. Per trovare un posto dove alloggiare insieme
ai discepoli in questa zona, Gesù manda davanti a
154
65
˙ COME VIENE CONSIDERATO GES Ù DAI SUOI FRATELLI?

˙ QUANTO È IMPORTANTE IL SERVIZIO CHE RENDIAMO A DIO?

difficili. Ma sembra che quest’uomo sia troppo or- messo mano all’aratro e guardi indietro è adatto
goglioso per accettare un simile stile di vita. Ciascu- per il Regno di Dio” (Luca 9:61, 62).
no di noi quindi dovrebbe chiedersi: “Cosa sono di- Chiunque desideri essere un vero discepolo di
sposto a fare per essere un discepolo di Gesù?” Gesù deve rimanere concentrato sul servizio che
A un altro uomo Gesù rivolge l’invito: “Sii mio di- rende a Dio. Un contadino che non continua a
scepolo”. Lui ribatte: “Signore, permettimi prima guardare in avanti mentre ara il terreno rischia di
di andare a seppellire mio padre”. Conoscendo le tracciare solchi storti. Se poi poggiasse a terra l’a-
circostanze di quest’uomo, Gesù dice: “Lascia che ratro per guardare indietro, non riuscirebbe a com-
i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e pletare il lavoro. In maniera simile, chi guarda in-
annuncia in lungo e in largo il Regno di Dio” (Luca dietro verso questo vecchio sistema di cose rischia
9:59, 60). Evidentemente il padre dell’uomo non è di allontanarsi dalla strada che conduce alla vita
ancora morto, altrimenti con ogni probabilità suo eterna.
figlio non sarebbe qui a parlare con Gesù. In real-
tà quest’uomo non è pronto a mettere il Regno di
 Come viene considerato Gesù dai suoi quattro fra-
Dio al primo posto nella sua vita.
tellastri?
Lungo la strada verso Gerusalemme un altro
 Perché i samaritani non accolgono Gesù, e come
uomo ancora dice a Gesù: “Ti seguirò, Signore, reagiscono Giacomo e Giovanni?
ma prima permettimi di congedarmi da quelli del-  Quali tre conversazioni fa Gesù durante il viaggio, e
la mia casa”. Gesù risponde: “Nessuno che abbia cosa sottolinea in relazione al servizio reso a Dio?
PA R T E

4
SUCCESSIVO
MINISTERO DI
GESÙ IN GIUDEA

IMPLORATE IL SIGNORE
DELLA MESSE
DI MANDARE OPERAI
(LUCA 10:2)
A GERUSALEMME PER LA FESTA DEI TABERNACOLI
GIOVANNI 7:11-32

Durante gli anni successivi al suo battesimo Gesù dicono: “Tu hai un demonio! Chi cerca di uccider-
è diventato famoso. Migliaia di giudei sono stati ti?” (Giovanni 7:19, 20).
testimoni oculari dei suoi miracoli e i racconti in In realtà, un anno e mezzo prima, i capi giudei
merito alle sue opere si sono diffusi in tutto il pae- avevano provato a uccidere Gesù dopo che aveva
se. A Gerusalemme è ora in corso la Festa dei Ta- guarito un uomo di Sabato. Ora Gesù fa un ra-
bernacoli, o delle Capanne, e molti lo stanno cer- gionamento che li induce a pensare e smasche-
cando. ra la loro irragionevolezza. Richiama l’attenzione
Ci sono pareri molto contrastanti riguardo a sul fatto che secondo la Legge un bambino ma-
Gesù. Alcuni affermano: “È una brava persona”, schio deve essere circonciso l’ottavo giorno, anche
mentre altri obiettano: “Niente affatto, anzi, ingan- se si tratta di un Sabato. Poi domanda: “Se, per
na la gente” (Giovanni 7:12). Soprattutto nei primi non violare la Legge di Mosè, la circoncisione vie-
giorni della festa, c’è un gran bisbigliare sul suo ne praticata anche di Sabato, come potete infu-
conto. Temendo la reazione dei capi giudei, però, riarvi contro di me per il fatto che di Sabato ho
nessuno ha il coraggio di parlare apertamente di lui. ridato piena salute a un uomo? Smettete di giudi-
La festa è in parte già trascorsa quando Gesù si care in base all’apparenza; giudicate piuttosto con
reca al tempio. La sua sorprendente arte di in- giustizia” (Giovanni 7:23, 24).
segnare lascia molti dei presenti stupefatti. Dato Gli abitanti di Gerusalemme che sanno cosa
che non ha ricevuto nessuna istruzione rabbinica, hanno tentato di fare i capi giudei osservano: “Ma
i giudei si chiedono: “Come fa quest’uomo a cono- questo non è l’uomo che cercano di uccidere? Ec-
scere così bene le Scritture senza aver studiato colo invece che parla davanti a tutti e non gli dico-
nelle scuole?” (Giovanni 7:15). no nulla. Non sarà che i nostri capi si sono convin-
“Quello che insegno non è mio”, spiega Gesù, ti che è il Cristo?” Perché allora le persone non
“ma di colui che mi ha mandato. Se qualcuno de- credono che Gesù sia il Cristo? “Sappiamo di dov’è
sidera fare la Sua volontà, saprà se ciò che in- quest’uomo”, dicono, “ma quando verrà il Cristo,
segno viene da Dio o se parlo di mia iniziativa” nessuno saprà di dov’è” (Giovanni 7:25-27).
(Giovanni 7:16, 17). Gli insegnamenti di Gesù sono Mentre è ancora nel tempio, Gesù risponde: “Voi
in armonia con la Legge di Dio e questo dovreb- mi conoscete e sapete di dove sono. E io non sono
be essere sufficiente a dimostrare che lui non sta venuto di mia iniziativa, ma colui che mi ha manda-
cercando la sua gloria, ma quella del Padre. to è reale, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, per-
A questo punto Gesù dice: “Non fu Mosè a dar- ché è da lui che vengo, ed è stato lui a mandarmi”
vi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Leg- (Giovanni 7:28, 29). Sentendo questa affermazione
ge. Perché cercate di uccidermi?” Alcuni dei pre- così esplicita, i presenti cercano di prendere Gesù
senti che forse vengono da fuori città non sono a per metterlo in prigione o per ucciderlo. Ad ogni
conoscenza dei tentativi fatti per ucciderlo e riten- modo, nemmeno questo tentativo ha successo. Per
gono impossibile che qualcuno voglia mettere a Gesù non è ancora arrivato il momento di morire.
morte un maestro come lui. Quindi pensano che, Molti però ripongono fede in Gesù a motivo del-
se Gesù arriva a fare un’affermazione del genere, le sue opere straordinarie. Ha camminato sulle ac-
dev’esserci qualcosa che non va in lui. Per questo que, calmato il vento, sfamato miracolosamente
158
66
˙ GESÙ INSEGNA NEL TEMPIO

migliaia di persone con pochi pani e alcuni pesci, più segni di quanti ne ha compiuti quest’uomo,
guarito malati, fatto camminare zoppi, ridato la vi- vero?” (Giovanni 7:31).
sta a ciechi, curato lebbrosi e persino risuscitato Quando sentono la folla esprimersi in questa
morti. Hanno davvero buoni motivi per chiedere: maniera, i farisei insieme ai capi sacerdoti manda-
“Quando il Cristo verrà non è possibile che compia no alcune guardie ad arrestare Gesù.

 Cosa dicono di Gesù le persone durante la Festa dei Tabernacoli?


 Quale ragionamento fa Gesù per dimostrare che non sta violando la Legge di Dio?
 Perché molti ripongono fede in Gesù?

159
“NESSUNO HA MAI PARLATO COS Ì”
GIOVANNI 7:32-52

Gesù si trova ancora a Gerusalemme in occasio-


ne della Festa dei Tabernacoli, o delle Capanne.
È felice di vedere che ‘molti della folla ripongono
fede in lui’. I capi religiosi, invece, non ne sono af-
fatto contenti. Anzi, mandano delle guardie ad
arrestarlo (Giovanni 7:31, 32). Gesù, comunque,
non tenta di nascondersi.
Al contrario, continua a insegnare pubblica-
mente a Gerusalemme, dicendo: “Starò ancora
un po’ con voi prima di andare da colui che mi
ha mandato. Mi cercherete ma non mi troverete,
e dove sarò io non potrete venire” (Giovanni 7:
33, 34). Dato che non comprendono queste paro-
le, i giudei si dicono: “Dove ha intenzione di an-
dare quest’uomo, visto che pensa che non lo tro-
veremo? Non vorrà per caso andare dai giudei
dispersi fra i greci e insegnare ai greci? Cosa in-
tende quando dice: ‘Mi cercherete ma non mi tro-
verete, e dove sarò io non potrete venire’?” (Gio-
vanni 7:35, 36). Gesù però si riferisce a quando,
dopo la sua morte, verrà risuscitato e ascenderà
al cielo, dove i suoi nemici non potranno raggiun-
gerlo.
Come ogni mattina durante la festa, anche in
questo settimo giorno un sacerdote ha versato
acqua attinta dalla piscina di Siloam fino a far-
la scendere alla base dell’altare del tempio. For-
se questa usanza torna alla mente dei presenti
quando Gesù dice a gran voce: “Se qualcuno ha
sete, venga da me e beva. Se qualcuno ripone
fede in me, ‘torrenti d’acqua viva sgorgheranno
dal suo cuore’, come dice il passo della Scrittura”
(Giovanni 7:37, 38).
Gesù sta parlando di quello che accadrà dopo
la sua morte, quando i suoi discepoli verranno
unti con lo spirito santo e avranno la prospettiva
della vita celeste. Torrenti d’acqua che dà vita ini-
ziano a scorrere dal giorno di Pentecoste del 33,
160
67
˙ ALCUNE GUARDIE VENGONO MANDATE AD ARRESTARE GESÙ
˙ GES Ù VIENE DIFESO DA NICODEMO

quando i discepoli unti con lo spirito cominciano vedi che nessun profeta deve venire dalla Galilea”
a portare ad altri il messaggio di verità. (Giovanni 7:51, 52).
Dopo aver ascoltato gli insegnamenti di Gesù, Le Scritture non dicono esplicitamente che un
alcuni esclamano: “Lui è davvero il Profeta!” Evi- profeta sarebbe venuto dalla Galilea. Comunque
dentemente si riferiscono al profeta più gran- la Parola di Dio fa capire che il Cristo sarebbe pro-
de di Mosè che era stato predetto. Altri dicono: venuto da quella regione, profetizzando che si sa-
“È il Cristo”. Altri ancora invece contestano: “Il rebbe vista “una gran luce” nella “Galilea delle na-
Cristo non viene dalla Galilea. Il passo della Scrit- zioni” (Isaia 9:1, 2; Matteo 4:13-17). Inoltre, come
tura non dice forse che il Cristo viene dalla di- predetto, Gesù è nato a Betlemme ed è un discen-
scendenza di Davide e da Betlemme, il villaggio dente di Davide. È plausibile che i farisei siano
di Davide?” (Giovanni 7:40-42). al corrente di questi fatti, eppure probabilmente
Le opinioni della folla sono quindi contrastan- sono proprio loro a diffondere molte delle idee er-
ti. Anche se alcuni vogliono che Gesù venga arre- rate che circolano sul conto di Gesù.
stato, nessuno osa toccarlo. Quando le guardie
tornano a mani vuote, i capi sacerdoti e i farisei
chiedono: “Perché non lo avete portato qui?” Le
guardie spiegano: “Nessuno ha mai parlato così”.
Infuriati, i capi religiosi ricorrono a scherni e in-
sulti: “Non vi sarete fatti ingannare anche voi?
Nessuno dei capi o dei farisei ha riposto fede in
lui, giusto? Ma questa folla che non conosce la
Legge è gente maledetta!” (Giovanni 7:45-49).
A questo punto Nicodemo, un fariseo mem-
bro del Sinedrio, interviene con coraggio in dife-
sa di Gesù. Circa due anni e mezzo prima lo ave-
va incontrato di notte e aveva affermato di avere
fede in lui. Ora Nicodemo dice: “Secondo la no-
stra Legge non si giudica un uomo senza averlo
prima ascoltato e senza sapere cosa abbia fat-
to, vero?” Per difendersi, i capi religiosi ribatto-
no: “Non sarai anche tu della Galilea? Studia e

 Quali parole di Gesù forse ricordano ai presenti qualcosa che accade ogni mattina durante la festa?
 Perché le guardie non arrestano Gesù, e come reagiscono i capi religiosi?
 Da cosa è possibile capire che il Cristo sarebbe venuto dalla Galilea?

161
“LA LUCE DEL MONDO”: IL FIGLIO DI DIO
GIOVANNI 8:12-36

Durante il settimo e ultimo giorno della Festa dei


Tabernacoli, Gesù sta insegnando nella zona del
tempio che viene chiamata “sala del tesoro” (Gio-
vanni 8:20; Luca 21:1). A quanto pare questa sala
si trova all’interno del cortile delle donne, il luogo
in cui il popolo porta le proprie contribuzioni.
Questa zona del tempio è particolarmente illu-
minata di notte in occasione della festa. Ci sono
quattro enormi candelabri, ciascuno con quattro
grandi coppe piene d’olio. La luce che proviene da
queste lampade è così intensa che riesce a illumi-
nare l’ambiente circostante fino a una notevole di-
stanza. Forse questa immagine torna alla mente
dei presenti quando Gesù dice: “Io sono la luce del
mondo. Chi mi segue non camminerà affatto nelle
tenebre ma avrà la luce della vita” (Giovanni 8:12).
In disaccordo con Gesù, i farisei ribattono: “Tu
testimoni in tuo favore: la tua testimonianza non è
vera”. Gesù replica: “Anche se io testimonio in mio
favore, la mia testimonianza è vera, perché so da
dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sa-
pete né da dove sono venuto né dove vado”. E ag-
giunge: “Nella vostra stessa Legge è scritto: ‘La te-
stimonianza di due uomini è vera’. Io sono uno che
testimonia in mio favore, e anche il Padre che mi
ha mandato rende testimonianza in mio favore”
(Giovanni 8:13-18).
Non condividendo questo ragionamento, i fari-
sei chiedono: “Dov’è tuo padre?” Gesù risponde in
modo molto schietto: “Voi non conoscete né me né
il Padre mio. Se conosceste me, conoscereste an-
che il Padre mio” (Giovanni 8:19). Anche se i fari-
sei desiderano ancora far arrestare Gesù, nessuno
mette le mani su di lui.
A questo punto Gesù riprende un argomento di
cui ha parlato da poco: “Io me ne vado e voi mi
cercherete; tuttavia morirete nel vostro peccato.
Dove vado io, voi non potete venire”. Fraintenden-
162
68
˙ GES Ù SPIEGA CHI È IL FIGLIO

˙ IN CHE SENSO I GIUDEI SONO SCHIAVI?

do completamente le sue parole, i giudei iniziano Ci sono però alcuni giudei che ripongono fede
a dirsi: “Non vorrà uccidersi, visto che dice: ‘Dove in Gesù. È a loro che si rivolge dicendo: “Se rima-
vado io, voi non potete venire’!” Non comprendo- nete nella mia parola, siete veramente miei disce-
no ciò che intende dire perché non sanno da dove poli; conoscerete la verità, e la verità vi renderà li-
proviene. Così Gesù spiega: “Voi siete di quaggiù; beri” (Giovanni 8:31, 32).
io sono di lassù. Voi siete di questo mondo; io non Ad alcuni quest’ultima espressione sembra
sono di questo mondo” (Giovanni 8:21-23). strana, tanto che obiettano: “Noi siamo discenden-
Gesù si sta riferendo alla sua esistenza preu- ti di Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nes-
mana in cielo e alla sua identità quale promesso suno. Come fai a dire: ‘Diventerete liberi’?” I giudei
Messia, o Cristo. I capi religiosi dovrebbero esse- sanno che nel corso della storia sono stati sotto il
re in attesa della sua comparsa, invece doman- dominio di potenze straniere, ma non accettano di
dano a Gesù con disprezzo: “Chi sei?” (Giovanni essere definiti “schiavi”. A prescindere da ciò che
8:25). pensano, Gesù mette in evidenza che sono tuttora
Di fronte alla loro opposizione e al loro rifiuto di schiavi. Infatti afferma: “In verità, sì, in verità vi
riconoscerlo, Gesù risponde: “Ma perché mai par- dico: chiunque pratica il peccato è schiavo del pec-
lo con voi?” Comunque, decide di spostare l’atten- cato” (Giovanni 8:33, 34).
zione su suo Padre e spiegare perché i giudei do- I giudei che non ammettono di essere schiavi del
vrebbero ascoltare il Figlio, dicendo: “Colui che mi peccato si trovano in una posizione pericolosa. “Lo
ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui schiavo non rimane nella casa per sempre”, spie-
le dico al mondo” (Giovanni 8:25, 26). ga Gesù. “È il figlio a rimanere per sempre” (Gio-
Poi Gesù esprime la sua fiducia nel Padre, fidu- vanni 8:35). Uno schiavo non ha alcun diritto di
cia che al contrario manca a questi giudei, con le ricevere un’eredità e può essere mandato via in
parole: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uo- qualsiasi momento. Solo un figlio, nato nella fami-
mo, allora saprete che io sono quello che dico di glia o adottato che sia, rimane “per sempre”, cioè
essere e che non faccio nulla di mia iniziativa, ma per tutta la vita.
dico queste cose come me le ha insegnate il Pa- La verità riguardo al Figlio è l’unica che rende
dre. E colui che mi ha mandato è con me; non mi per sempre liberi dal peccato che porta alla mor-
ha abbandonato a me stesso, perché faccio sem- te. “Se perciò il Figlio vi renderà liberi”, conclude
pre ciò che gli è gradito” (Giovanni 8:28, 29). Gesù, “sarete davvero liberi” (Giovanni 8:36).

 Cosa si vede di notte durante la festa, e in che modo le parole di Gesù richiamano questa immagine?
 Cosa dice Gesù per spiegare da dove proviene, e cosa rivela questo sulla sua identità?
 In che senso i giudei sono schiavi, ma qual è la verità che li renderà liberi?

163
FIGLI DI ABRAAMO O FIGLI DEL DIAVOLO?
GIOVANNI 8:37-59

Gesù è ancora a Gerusalemme per la Festa dei Ta- Gesù ha tentato di spiegare a quali conseguenze
bernacoli, o delle Capanne, e continua a insegna- andranno incontro se lo rigettano. Adesso però dice
re verità fondamentali. Alcuni giudei gli hanno ap- senza mezzi termini: “Voi avete il Diavolo per pa-
pena detto: “Noi siamo discendenti di Abraamo, dre e volete fare ciò che vostro padre desidera”. Che
e non siamo mai stati schiavi”. Ora Gesù rispon- tipo di padre è il Diavolo? Gesù lo descrive in manie-
de: “Lo so che siete discendenti di Abraamo; ma ra chiara: “Lui fu omicida fin dal principio, e non si
voi cercate di uccidermi, perché la mia parola non tenne stretto alla verità”. Poi aggiunge: “Chi è da Dio
trova posto in voi. Io parlo di quello che ho visto ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascolta-
quando ero con il Padre mio, mentre voi fate quel- te, perché non siete da Dio” (Giovanni 8:44, 47).
lo che avete ascoltato da vostro padre” (Giovanni Questa accusa fa infuriare i giudei che ribatto-
8:33, 37, 38). no: “Vedi che abbiamo ragione a dire che sei un
La questione è semplice: Gesù e i giudei non samaritano e che hai un demonio?” Riferendosi
hanno lo stesso padre. Tuttavia, dato che non ca- a Gesù come a “un samaritano”, i giudei stanno
piscono quello che Gesù intende dire, i giudei ri- esprimendo tutto il disprezzo che nutrono nei suoi
badiscono: “Nostro padre è Abraamo” (Giovanni confronti. Gesù però ignora l’insulto e risponde:
8:39; Isaia 41:8). Essendo a tutti gli effetti suoi di- “Io non ho un demonio; io onoro il Padre mio, men-
scendenti, pensano di riporre fede nello stesso Dio tre voi disonorate me”. Che si tratti di una questio-
di cui Abraamo era amico. ne seria è evidente dalla sorprendente promessa
La risposta di Gesù è sconvolgente: “Se foste fi- che fa: “Se uno ubbidisce alla mia parola non ve-
gli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo”. In ef- drà mai la morte”. Gesù non sta dicendo che gli
fetti, un figlio dovrebbe seguire l’esempio del pro- apostoli e quelli che lo seguono non moriranno
prio padre. “Ma ora voi cercate di uccidere me”, mai. Piuttosto vuole dire che non subiranno mai la
prosegue Gesù, “un uomo che vi ha detto la verità distruzione eterna, cioè “la seconda morte” dalla
che ha udito da Dio. Abraamo non si comportò quale non c’è alcuna speranza di risurrezione (Gio-
così”. Poi fa un’affermazione che li lascia perples- vanni 8:48-51; Rivelazione 21:8).
si: “Voi fate le opere di vostro padre” (Giovanni 8: Prendendo alla lettera le parole di Gesù, i giudei
39-41). dicono: “Ora sì che sappiamo che hai un demonio!
I giudei non capiscono ancora a chi si stia rife- Abraamo morì, e anche i profeti, eppure tu dici che
rendo Gesù e asseriscono: “Noi non siamo figli il- se uno ubbidisce alla tua parola non sperimente-
legittimi: abbiamo un solo Padre, Dio”. Ma le cose rà mai la morte. Sei forse più grande di nostro
stanno veramente così? “Se Dio fosse vostro pa- padre Abraamo, che è morto? [...] Chi credi di es-
dre”, afferma Gesù, “mi amereste, perché da Dio sere?” (Giovanni 8:52, 53).
sono stato mandato e sono qui. Non sono venuto Gesù sta chiaramente rivelando di essere il Mes-
di mia iniziativa, ma è lui che mi ha mandato”. sia ma, anziché rispondere in modo diretto alla
A questo punto Gesù pone una domanda a cui loro domanda, prosegue: “Se io glorificassi me
lui stesso dà risposta: “Perché non capite ciò che stesso, la mia gloria sarebbe nulla. A glorificarmi
dico? La ragione è che non potete dare ascolto alla è il Padre mio, colui che voi dite essere vostro Dio.
mia parola” (Giovanni 8:41-43). E tuttavia non lo avete conosciuto, mentre io lo co-
164
69
˙ I GIUDEI SOSTENGONO CHE IL LORO PADRE È ABRAAMO
˙ GES Ù ESISTEVA ANCOR PRIMA DI ABRAAMO

nosco. E se dicessi di non conoscerlo sarei come controbattono con scetticismo i giudei. “In verità,
voi, un bugiardo” (Giovanni 8:54, 55). sì, in verità vi dico: prima che Abraamo nascesse,
Gesù ora si ricollega all’esempio di fede del io c’ero”, risponde Gesù riferendosi alla sua vita
loro antenato: “Vostro padre Abraamo gioì alla preumana in cielo come potente angelo (Giovanni
prospettiva di vedere il mio giorno, e lo vide e 8:56-58).
se ne rallegrò”. Senza dubbio Abraamo aspetta- Quest’ultima affermazione irrita i giudei al pun-
va con ansia l’arrivo del Messia promesso da Dio. to che vogliono tirargli delle pietre. Gesù però rie-
“Non hai ancora 50 anni e hai visto Abraamo?”, sce a uscire dal tempio indenne.

 Come dimostra Gesù che lui e i suoi nemici non sono figli dello stesso padre?
 Perché è fuori luogo che i giudei continuino a sostenere di essere figli di Abraamo?
 Cosa vuol dire che chi è discepolo di Gesù “non vedrà mai la morte”?

165
GES Ù GUARISCE UN UOMO NATO CIECO
GIOVANNI 9:1-18

Gesù e i discepoli sono ancora a Gerusalemme. è l’uomo che stava seduto a chiedere l’elemosi-
È Sabato e mentre camminano per le vie della cit- na?”, domandano. “È lui”, rispondono alcuni, men-
tà si imbattono in un mendicante cieco dalla na- tre altri non ci credono e sostengono: “No, gli as-
scita. I discepoli domandano a Gesù: “Rabbi, dato somiglia soltanto”. Da parte sua, l’uomo insiste:
che quest’uomo è nato cieco, chi ha peccato? Lui “Sono io” (Giovanni 9:8, 9).
o i suoi genitori?” (Giovanni 9:2). Quindi pongono al mendicante la domanda:
I discepoli non credono che l’uomo abbia pecca- “E allora come si sono aperti i tuoi occhi?” Lui ri-
to in una qualche vita precedente; forse però si chie- sponde: “L’uomo chiamato Gesù ha fatto un mi-
dono se sia possibile peccare mentre si è ancora nel scuglio, me lo ha applicato sugli occhi e mi ha det-
grembo materno. Gesù risponde: “Né quest’uomo to: ‘Va’ a Siloam e lavati’. Perciò ci sono andato, mi
né i suoi genitori hanno peccato, ma è così perché sono lavato e ho ottenuto la vista”. “E lui dov’è?”,
in lui possano manifestarsi le opere di Dio” (Giovan- proseguono i presenti. “Non lo so”, dice l’uomo
ni 9:3). La cecità di quest’uomo non è riconducibile (Giovanni 9:10-12).
a qualche errore o peccato che lui o i suoi genitori Il mendicante viene portato dai farisei. Anche loro
hanno commesso. A causa del peccato di Adamo desiderano sapere come abbia recuperato la vista,
tutti gli esseri umani sono imperfetti e soggetti a di- e perciò l’uomo racconta: “Mi ha applicato un miscu-
sabilità, come nel caso di quest’uomo. Tuttavia, la glio sugli occhi, io mi sono lavato e ora ci vedo”. Do-
sua cecità fornisce a Gesù l’opportunità di rendere vrebbe essere naturale per i farisei condividere la
manifeste le opere di Dio, proprio come ha già fat-
to altre volte guarendo i malati.
Gesù sottolinea quanto queste opere siano
urgenti. “Dobbiamo compiere le opere di colui che
mi ha mandato finché è giorno”, afferma. “Viene
la notte, durante la quale nessuno può agire. Fin-
ché sono nel mondo, io sono la luce del mondo”
(Giovanni 9:4, 5). Ben presto Gesù morirà e finirà
nel buio della tomba, da cui non sarà più in grado
di operare. Nel frattempo, però, è una fonte di luce
per il mondo.
Gesù guarirà l’uomo? Se sì, in che modo? Dopo
aver sputato per terra e aver fatto un miscuglio
con la saliva, Gesù lo applica sugli occhi del cieco
dicendogli: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloam”
(Giovanni 9:7). L’uomo ubbidisce e per la prima
volta nella sua vita inizia a vedere! Immaginate
quanto sarà stato felice.
I vicini e quelli che erano a conoscenza della sua
condizione rimangono sbalorditi. “Ma questo non
166
70
˙ VIENE GUARITO UN MENDICANTE CIECO DALLA NASCITA

gioia di quest’uomo. Invece accusano Gesù dicen- a te che ha aperto gli occhi?” Senza alcuna esita-
do: “Quell’uomo non è da Dio, perché non osserva zione lui afferma: “È un profeta” (Giovanni 9:17).
il Sabato”. Altri comunque obiettano: “Come può un I farisei si rifiutano di credere alle sue parole.
peccatore compiere segni come questi?” (Giovanni Forse sospettano che Gesù e quest’uomo si siano
9:15, 16). I loro pareri sono molto contrastanti. in qualche modo messi d’accordo allo scopo di in-
Non riuscendo a trovare un accordo, i farisei si gannare la gente. Per capire una volta per tutte se
rivolgono direttamente all’uomo che è stato guari- il mendicante era veramente cieco, decidono di in-
to e gli chiedono: “E tu cosa dici di lui, dato che è terrogare i suoi genitori.

 Qual è il motivo per cui l’uomo è cieco?


 Quando l’uomo nato cieco viene guarito, come reagiscono quelli che lo conoscono?
 Quali pareri contrastanti ci sono tra i farisei a proposito della guarigione dell’uomo?

167
I FARISEI INTERROGANO L’UOMO CHE ERA CIECO
GIOVANNI 9:19- 41

I farisei non riescono ad accettare che Gesù ab- spiegare chi viene ascoltato e approvato da Dio.
bia guarito l’uomo nato cieco e così decidono di “Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori”, dice.
convocare i genitori dell’uomo. Questi ultimi san- “Se però uno ha timore di Dio e fa la sua volontà,
no che rischiano di essere “[espulsi] dalla sina- Egli lo ascolta. Da che mondo è mondo non si è
goga” (Giovanni 9:22). Se venissero tagliati fuori mai sentito dire che qualcuno abbia aperto gli oc-
dagli altri giudei andrebbero incontro a gravi con- chi a uno nato cieco”. La conclusione a cui giunge
seguenze a livello sociale ed economico. è: “Se quest’uomo non fosse da Dio, non potreb-
I farisei fanno loro due domande: “È questo il fi- be fare proprio nulla” (Giovanni 9:30-33).
glio che, stando a quel che dite, vi è nato cieco? Non riuscendo a confutare questo ragionamen-
Come mai adesso ci vede?” I genitori rispondono: to, i farisei iniziano a insultare il mendicante dicen-
“Quello che sappiamo è che questo è nostro figlio do: “Tu sei nato completamente nel peccato e vuoi
e che è nato cieco, ma come sia possibile che ora insegnare a noi?” A questo punto lo cacciano fuo-
ci veda non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha ri (Giovanni 9:34).
aperto gli occhi”. Anche se dal racconto del figlio Gesù viene a sapere quello che è accaduto al-
sanno cosa è successo, i genitori concludono in l’ex cieco e quando lo incontra gli chiede: “Stai ri-
modo diplomatico: “Chiedetelo a lui: è adulto. Par- ponendo fede nel Figlio dell’uomo?” Lui risponde:
lerà per sé stesso” (Giovanni 9:19-21). “Dimmi chi è, signore, così che io possa riporre
I farisei decidono di chiamare l’uomo un’altra vol- fede in lui”. Gesù rivela in modo inequivocabile:
ta. Cercano di intimorirlo asserendo di avere prove “Tu l’hai visto. Anzi, è proprio quello che ti sta par-
della colpevolezza di Gesù. “Da’ gloria a Dio!”, inti- lando” (Giovanni 9:35-37).
mano. “Sappiamo che quell’uomo è un peccatore”. L’uomo esclama: “Ripongo fede in lui, Signore!”
L’ex cieco non risponde direttamente a questa ac- Poi, a dimostrazione della sua fede e del suo ri-
cusa, ma dice: “Se sia un peccatore non lo so”. Poi spetto, si inchina di fronte a Gesù, il quale pronun-
però aggiunge: “Quello che so è che prima ero cie- cia una dichiarazione piena di significato: “Sono
co, mentre ora ci vedo” (Giovanni 9:24, 25). venuto in questo mondo per un giudizio, perché
Non volendo lasciare la questione in sospeso, i quelli che non vedono vedano e quelli che vedono
farisei insistono: “Che cosa ti ha fatto? Come ti diventino ciechi” (Giovanni 9:38, 39).
ha aperto gli occhi?” La risposta dell’uomo rivela Nei paraggi ci sono alcuni farisei. Sanno di non
un certo coraggio: “Ve l’ho già detto e non ave- essere ciechi in senso letterale. Ma che dire del ruo-
te ascoltato. Perché volete sentirlo di nuovo? Non lo che dovrebbero ricoprire, quello di guide spiritua-
vorrete diventare suoi discepoli anche voi!” Infuria- li? Mettendosi sulla difensiva chiedono: “Non sia-
ti, i farisei lo accusano: “Tu sei suo discepolo! Noi mo ciechi anche noi, vero?” Gesù risponde: “Se foste
siamo discepoli di Mosè. Noi sappiamo che Dio ciechi non avreste alcun peccato. Voi però dite: ‘Noi
parlò a Mosè; quell’uomo invece non sappiamo da vediamo’. Perciò il vostro peccato rimane” (Giovan-
dove viene” (Giovanni 9:26-29). ni 9:40, 41). Se non fossero maestri in Israele, po-
Il mendicante replica sbigottito: “Strano davve- trebbero avere qualche scusante per il fatto che non
ro! Voi non sapete da dove viene, eppure ha aper- accettano il Messia. Comunque, vista la conoscenza
to i miei occhi”. Poi fa un ragionamento logico per che hanno della Legge, il loro è un grave peccato.
168
71
˙ I FARISEI INTERROGANO L’EX CIECO
˙ I CAPI RELIGIOSI SONO “CIECHI”

 Perché quando si trovano di fronte ai farisei i genitori del mendicante guarito hanno paura,
e come rispondono?
 Quale ragionamento logico fa infuriare i farisei?
 Perché i farisei non hanno scusanti per il fatto che si oppongono a Gesù?

169
GES Ù MANDA 70 DISCEPOLI A PREDICARE
LUCA 10:1-24

È quasi la fine del 32 e sono trascorsi circa tre Gesù fornisce ai 70 discepoli istruzioni simili a
anni dal battesimo di Gesù. Lui e i suoi discepo- quelle che aveva dato ai 12 apostoli circa un anno
li hanno da poco celebrato la Festa dei Taberna- prima. Li avvisa del fatto che non tutti li accoglie-
coli a Gerusalemme ed è probabile che si trovi- ranno bene. I loro sforzi, comunque, serviranno a
no ancora nelle vicinanze della città (Luca 10:38; preparare le persone ben disposte: quando di lì
Giovanni 11:1). Infatti negli ultimi sei mesi del suo a poco arriverà Gesù, molte saranno impazienti di
ministero Gesù predica principalmente in Giudea incontrare il Signore e di imparare da lui.
e in Perea, una regione dall’altra parte del fiume Dopo un po’ le 35 coppie di predicatori tornano
Giordano. Anche in queste zone le persone han- da Gesù e gli riferiscono con gioia: “Signore, an-
no bisogno di sentire il suo messaggio. che i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome”. En-
In precedenza, dopo la Pasqua del 30, Gesù tusiasta di quello che gli hanno raccontato, Gesù
aveva predicato per qualche mese in Giudea, at- dichiara: “Vedo Satana già caduto come un fulmi-
traversando la Samaria. Poi, più o meno verso la ne dal cielo. Ecco, vi ho dato l’autorità di calpe-
Pasqua del 31, i giudei avevano cercato di ucci- stare serpenti e scorpioni” (Luca 10:17-19).
derlo. Nel successivo anno e mezzo circa, Gesù ha Con queste parole Gesù garantisce ai 70 disce-
svolto la sua opera soprattutto in Galilea, più a poli che riusciranno ad avere la meglio su qual-
nord, e molti sono diventati suoi discepoli. Sem- siasi cosa possa danneggiarli, tanto che per così
pre in questa zona Gesù ha preparato gli aposto-
li per il ministero dando loro queste istruzioni:
“Predicate dicendo: ‘Il Regno dei cieli si è avvi-
cinato’ ” (Matteo 10:5-7). Ora, invece, organizza
una campagna di predicazione in Giudea.
Innanzitutto Gesù sceglie 70 discepoli, li divide
in gruppi di due, formando così 35 coppie, e li
manda a predicare il Regno in questa zona in cui
“la messe è grande, ma gli operai sono pochi”
(Luca 10:2). Il loro compito è di precedere Gesù
nei luoghi in cui lui stesso intende andare, di gua-
rire i malati e di diffondere il messaggio che an-
che Gesù sta proclamando.
Invece di insegnare nelle sinagoghe, i discepo-
li devono contattare le persone a casa loro. “In
qualunque casa entriate”, afferma Gesù, “prima
di tutto dite: ‘Questa casa abbia pace’. E se c’è
un amico della pace, la vostra pace si poserà su
di lui”. Quale sarà il loro messaggio? Gesù prose-
gue: “Dite loro: ‘Il Regno di Dio si è avvicinato a
voi’ ” (Luca 10:5-9).
170
72
˙ GESÙ SCEGLIE 70 DISCEPOLI E LI MANDA A PREDICARE

dire calpesteranno serpenti e scorpioni. Inoltre Gesù è estremamente felice e loda pubblica-
dà loro la certezza che in futuro Satana sarà scac- mente suo Padre perché impiega in modo tanto
ciato dal cielo. Gesù li aiuta anche a soffermarsi straordinario questi suoi umili servitori. Rivolgen-
su ciò che nel tempo risulterà veramente impor- dosi ai discepoli dice: “Felici gli occhi che vedono
tante, affermando: “Non rallegratevi del fatto che le cose che voi vedete! Infatti vi dico che molti
gli spiriti vi sono sottomessi, ma rallegratevi per- profeti e re desiderarono vedere le cose che voi
ché i vostri nomi sono stati scritti nei cieli” (Luca vedete ma non le videro, e udire le cose che
10:20). voi udite ma non le udirono” (Luca 10:23, 24).

 Negli ultimi sei mesi del suo ministero, dove predica Gesù, e perché concentra lì i suoi sforzi?
 Dove devono andare i 70 discepoli a contattare le persone?
 Anche se i 70 discepoli ottengono ottimi risultati, secondo Gesù cosa sarà più importante?
UN SAMARITANO SI COMPORTA DA VERO PROSSIMO
LUCA 10:25-37

Mentre Gesù si trova ancora vicino a Gerusalemme, tano altri giudei con gentilezza. Ma non si farebbe-
vari giudei vanno da lui, alcuni per ascoltare i suoi ro problemi a maltrattare chi non è giudeo, dato
insegnamenti, altri invece per metterlo alla prova. che non credono sia davvero loro prossimo.
Uno di questi ultimi, un esperto della Legge, pone Per correggere questo pensiero errato senza of-
a Gesù la domanda: “Maestro, che cosa devo fare fendere l’uomo e gli altri ascoltatori, Gesù decide di
per ereditare la vita eterna?” (Luca 10:25). narrare una parabola. “Un uomo che scendeva da
Gesù capisce che l’uomo non è semplicemen- Gerusalemme a Gerico”, racconta Gesù, “cadde vit-
te interessato alla sua risposta ma che proba- tima di briganti che lo spogliarono, lo picchiarono e
bilmente sta tentando di indurlo a dire qualcosa se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso
di offensivo per i giudei. Rendendosi conto che un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma
quest’uomo ha già un’opinione ben precisa, Gesù quando vide l’uomo passò oltre dal lato opposto.
saggiamente risponde in modo da fargli rivelare Anche un levita, quando giunse in quel punto e lo
ciò che pensa. vide, passò oltre dal lato opposto. Invece un sama-
Gesù chiede: “Che cosa c’è scritto nella Legge? ritano che viaggiava su quella strada, quando fu lì
Cosa leggi?” Dato che ha studiato la Legge di Dio, e lo vide, si impietosì” (Luca 10:30-33).
l’uomo risponde citando Deuteronomio 6:5 e Levi- Senza dubbio l’uomo a cui si rivolge Gesù sa che
tico 19:18: “‘Devi amare Geova tuo Dio con tutto il a Gerico vivono molti sacerdoti e molti dei levi-
tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua ti che li assistono. Per tornare a casa dal tempio
forza e con tutta la tua mente’ e ‘il tuo prossimo devono scendere per più di 20 chilometri percor-
come te stesso’” (Luca 10:26, 27). È la risposta rendo un tragitto potenzialmente pericoloso, dato
corretta? che potrebbero esserci briganti appostati lungo la
Gesù dice: “Hai risposto bene. Continua a far strada. Se si imbattessero in un altro giudeo in dif-
questo e avrai la vita”. La questione però non è ri- ficoltà, non dovrebbero soccorrerlo? Quelli del rac-
solta, perché l’uomo non sta cercando una sempli- conto di Gesù non lo fanno. Solo un samaritano,
ce risposta diretta alla sua domanda. Piuttosto vuo- un uomo appartenente a un popolo che i giudei di-
le “mostrarsi giusto”, ovvero avere conferma che il sprezzano, si ferma ad aiutarlo (Giovanni 8:48).
suo modo di pensare è corretto e che di conseguen- In che modo il samaritano presta soccorso al
za tratta gli altri in maniera irreprensibile. Quindi giudeo ferito? Gesù prosegue: “Andò da lui e fa-
chiede: “Chi è davvero il mio prossimo?” (Luca 10: sciò le sue ferite, versandovi sopra olio e vino. Poi
28, 29). Sembra una domanda banale, ma in real- lo mise sulla sua bestia da soma, lo portò in una
tà nasconde profonde implicazioni. Quali? locanda e si prese cura di lui. Il giorno dopo tirò
I giudei sono convinti che la parola “prossimo” fuori 2 denari, li diede al locandiere e gli disse:
si riferisca solo a chi osserva le tradizioni ebrai- ‘Abbi cura di lui; e se spenderai qualcosa in più, te
che, come sembrerebbe indicare Levitico 19:18. lo darò al mio ritorno’” (Luca 10:34, 35).
Potrebbero arrivare a dire che “non è lecito” nem- Concluso il racconto, Gesù, il Maestro, pone al-
meno stare in compagnia di chi non è giudeo (Atti l’uomo una domanda che lo induce a riflettere:
10:28). Perciò quest’uomo e forse alcuni discepo- “Chi di questi tre ti sembra che si sia comportato
li di Gesù pensano di mostrarsi giusti quando trat- da prossimo nei confronti dell’uomo che cadde vit-
172
73
˙ COSA FARE PER EREDITARE LA VITA ETERNA
˙ IL BUON SAMARITANO

tima dei briganti?” Forse l’uomo trova imbarazzan- erano suo prossimo, che reazione avrebbe ottenu-
te rispondere direttamente: “Il samaritano”. Così to? Probabilmente l’uomo e gli altri giudei presen-
dice: “Quello che agì con misericordia verso di lui”. ti non sarebbero stati d’accordo. Invece, narrando
Per chiarire in modo inequivocabile la morale della un racconto semplice e descrivendo dettagli fami-
parabola, Gesù rivolge all’uomo la seguente esor- liari ai suoi ascoltatori, Gesù rende ovvia la rispo-
tazione: “Va’, e anche tu fa’ la stessa cosa” (Luca sta alla domanda: “Chi è davvero il mio prossimo?”
10:36, 37). La persona che dimostra di comportarsi da vero
Che modo di insegnare efficace! Se Gesù si fos- prossimo è quella che tratta gli altri con amore e
se limitato a dire all’uomo che anche i non giudei gentilezza, proprio come comandano le Scritture.

 Quale potrebbe essere il motivo che spinge un uomo a fare a Gesù una domanda su come ottenere la vita eterna?
 Secondo i giudei, chi è il loro prossimo, e perché?
 In che modo Gesù chiarisce qual è il modo corretto di identificare chi è il nostro prossimo?

173
LEZIONI SULL’OSPITALITÀ E SULLA PREGHIERA
LUCA 10:38–11:13

Sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi, a cir- già dato istruzioni in merito (Matteo 6:9-13). For-
ca 3 chilometri da Gerusalemme, sorge Betania se però questo discepolo non era presente in quel-
(Giovanni 11:18). Gesù si reca in questo villaggio e l’occasione e quindi Gesù ripete alcuni punti prin-
va a trovare due sorelle, Marta e Maria. Essendo cipali. Poi fa un esempio per illustrare l’importanza
amico di queste due donne e del loro fratello Laz- di continuare a pregare.
zaro, Gesù viene accolto calorosamente in casa. “Immaginate di avere un amico e di andare da
Ospitare il Messia è un grande privilegio. Marta lui a mezzanotte per dirgli: ‘Per favore, prestami tre
è ansiosa di dargli il meglio e quindi inizia a pre- pani, perché è appena arrivato da me un amico che
parare un pasto elaborato. Mentre lei è impegnata è in viaggio e non ho nulla da offrirgli’. Ma quello da
nei preparativi, sua sorella Maria è seduta ai piedi dentro risponde: ‘Smetti di darmi fastidio. La porta
di Gesù, intenta ad ascoltarlo. Dopo un po’ Marta è già serrata e i miei bambini sono con me a letto.
dice a Gesù: “Signore, non t’importa che mia so- Non posso alzarmi e non posso darti niente’. Io vi
rella mi abbia lasciata da sola a sbrigare le faccen- dico: se non basterà la loro amicizia a farlo alzare, di
de? Dille di venire ad aiutarmi” (Luca 10:40). sicuro sarà per l’insistenza dell’amico che alla fine si
Anziché rimproverare Maria, Gesù suggerisce a alzerà per dargli ciò che gli occorre” (Luca 11:5-8).
Marta di non preoccuparsi eccessivamente delle Gesù non intende dire che Geova sia riluttante
faccende domestiche, dicendole: “Marta, Marta! Tu a rispondere alle preghiere, come nel caso dell’a-
sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose. Eppu- mico. Piuttosto vuol far capire che se un amico,
re solo poche cose sono necessarie, o una sola. pur essendo in un primo momento riluttante, alla
Dal canto suo, Maria ha scelto la parte buona, e fine risponde a delle richieste insistenti, a maggior
non le sarà tolta” (Luca 10:41, 42). Con queste pa- ragione il nostro amorevole Padre celeste esaudirà
role Gesù fa capire che non è necessario impiega- le preghiere sincere dei suoi fedeli servitori. Gesù
re molto tempo per preparare varie pietanze. Un prosegue: “Vi dico: continuate a chiedere e vi sarà
pasto semplice è più che sufficiente. dato, continuate a cercare e troverete, continuate
Le intenzioni di Marta sono buone: è suo desi- a bussare e vi sarà aperto, perché chiunque chie-
derio mostrarsi ospitale. Ma l’eccessiva ansia di de riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà
preparare da mangiare la sta privando dell’oppor- aperto” (Luca 11:9, 10).
tunità di ascoltare preziosi insegnamenti diretta- Per sottolineare ulteriormente il punto, Gesù fa
mente dal Figlio di Dio. Gesù mette in risalto che un paragone tra Dio e un padre umano, dicendo:
Maria ha fatto una scelta saggia che le permette- “Quale padre fra voi, se il figlio chiedesse un pe-
rà di ricevere benefìci nel corso del tempo e che sce, invece di un pesce gli darebbe un serpente?
insegna a tutti noi un’importante lezione. E se il figlio chiedesse un uovo, gli darebbe forse
In un’altra occasione Gesù impartisce una lezio- uno scorpione? Se dunque voi, pur essendo mal-
ne altrettanto importante su un soggetto diver- vagi, sapete dare doni buoni ai vostri figli, quanto
so. Un discepolo fa questa richiesta: “Signore, in- più il Padre che è in cielo darà spirito santo a quel-
segnaci a pregare, come ha fatto Giovanni con i li che glielo chiedono!” (Luca 11:11-13). Com’è ras-
suoi discepoli” (Luca 11:1). Circa un anno e mezzo sicurante sapere che abbiamo un Padre pronto ad
prima, nel Discorso della Montagna, Gesù aveva ascoltarci e a soddisfare i nostri bisogni!
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74
˙ GES Ù VA A TROVARE MARTA E MARIA

˙ L’IMPORTANZA DI CONTINUARE A PREGARE

 Quali differenti priorità hanno Marta e Maria, e che lezione impariamo?


 Perché Gesù ripete le sue istruzioni sulla preghiera?
 Quale esempio fa Gesù per illustrare l’importanza di continuare a pregare?

175
COSA RENDE DAVVERO FELICI?
LUCA 11:14-36

Gesù ha appena ripetuto alcune istruzioni in me- espellere i demòni, Gesù ha autorità su Satana:
rito alla preghiera, ma questo non è l’unico argo- è come quell’uomo che essendo più forte riesce
mento che tratta più volte durante il suo ministero. ad affrontare e a sconfiggerne un altro ben arma-
In Galilea era stato accusato falsamente di com- to che fa la guardia a un palazzo. Gesù poi ripe-
piere miracoli grazie al potere datogli dal capo dei te l’esempio dello spirito impuro che esce da un
demòni. Adesso anche in Giudea viene sollevata la uomo. Se quest’ultimo non riempie con cose buo-
stessa accusa nei suoi confronti. ne il vuoto che si è creato, lo spirito tornerà a occu-
La folla rimane sbalordita quando Gesù espelle parlo con altri sette spiriti, rendendo le condizioni
un demonio che impediva a un uomo di parlare. finali dell’uomo peggiori di quelle iniziali (Matteo
Ad ogni modo c’è chi lo critica e lo accusa nuova- 12:22, 25-29, 43-45). Questo è proprio ciò che sta
mente: “Espelle i demòni per mezzo di Beelzebub, accadendo alla nazione di Israele.
capo dei demòni” (Luca 11:15). Altri, invece, sono Una donna che sta ascoltando Gesù è spinta a
alla ricerca di ulteriori prove a conferma dell’iden- esclamare: “Felice il grembo che ti ha portato e il
tità di Gesù e gli chiedono un segno dal cielo. seno che ti ha allattato!” Ogni donna ebrea avrebbe
Consapevole che stanno cercando di metterlo voluto essere la madre di un profeta, e soprattutto
alla prova, Gesù risponde come aveva fatto prece- del Messia. Forse la donna pensa che Maria debba
dentemente in Galilea. Spiega che ogni regno di- essere particolarmente felice dato che è la madre di
viso al suo interno è destinato a crollare e prose- un insegnante così capace. Gesù, però, corregge il
gue il ragionamento dicendo: “Se anche Satana è suo modo di pensare e rivela da cosa dipende la vera
in lotta contro sé stesso, come potrà restare in felicità rispondendo: “No, felici piuttosto quelli che
piedi il suo regno?” Poi dichiara esplicitamente: ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!”
“Se è per mezzo del dito di Dio che io espello i de- (Luca 11:27, 28). Gesù non ha mai lasciato intende-
mòni, allora il Regno di Dio vi ha davvero raggiun- re che si sarebbe dovuto rendere a Maria un onore
to” (Luca 11:18-20). speciale. La vera felicità deriva dall’essere fedeli ser-
Questo riferimento al “dito di Dio” dovrebbe indur- vitori di Dio, e non ha nulla a che fare con legami di
re i presenti a pensare ad alcuni avvenimenti della parentela o successi personali.
storia d’Israele. Quando videro Mosè compiere un Come aveva fatto in Galilea, Gesù rimprovera le
miracolo, i componenti della corte del faraone escla- persone per aver chiesto un segno dal cielo. Dice loro
marono: “È il dito di Dio!” E fu sempre il “dito di Dio” che non ne fornirà nessuno a eccezione del “segno
a scrivere i Dieci Comandamenti su due tavole di pie- di Giona”. Giona costituì un segno sia per i tre gior-
tra (Esodo 8:19; 31:18). In maniera simile, anche ora ni trascorsi nel pesce sia per la coraggiosa predica-
è il “dito di Dio”, ovvero lo spirito santo o la sua for- zione che spinse i niniviti a pentirsi. Gesù aggiunge:
za attiva, che permette a Gesù di espellere i demòni “Eppure qui c’è più di Giona” (Luca 11:29-32). Gesù
e di guarire i malati. Senza dubbio, quindi, il Regno è maggiore anche di Salomone, la cui sapienza in-
di Dio ha raggiunto i nemici di Gesù: colui che è sta- dusse la regina di Saba ad andare a trovarlo.
to scelto come Re del Regno sta compiendo queste Gesù prosegue: “Nessuno accende una lampa-
opere proprio in mezzo a loro. da e poi la nasconde o la mette sotto un recipien-
Come risulta evidente dalla sua capacità di te, ma su un piedistallo” (Luca 11:33). Forse vuole
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75
˙ GESÙ ESPELLE I DEMÒNI GRAZIE AL “DITO DI DIO”
˙ DA COSA DIPENDE LA VERA FELICITÀ?

dire che insegnare e compiere miracoli davanti a tivare le persone a dare gloria a Dio e a raccontare
queste persone è come oscurare la luce di una ad altri quello che Geova sta facendo. Di conseguen-
lampada. Dato che i loro occhi non sono concen- za Gesù avverte chi lo critica: “Bada perciò che la
trati su una cosa sola, perdono di vista l’obiettivo luce che è in te non sia tenebre. Se dunque tutto il
delle opere di Gesù (Luca 11:34). tuo corpo è luminoso, senza nessuna parte tenebro-
Gesù ha appena espulso un demonio che aveva sa, sarà tutto luminoso come quando una lampada
reso muto un uomo. Questo miracolo dovrebbe mo- ti fa luce con il suo splendore” (Luca 11:35, 36).

 Come reagiscono alcune persone in Giudea quando Gesù guarisce un uomo?


 Cos’è il “dito di Dio”, e in che senso il Regno di Dio ha raggiunto chi sta ascoltando Gesù?
 Da cosa dipende la vera felicità?

177
A PRANZO DA UN FARISEO
LUCA 11:37-54

Mentre si trova ancora in Giudea, Gesù accetta Gesù prosegue: “Guai a voi, farisei, perché
l’invito a pranzo di un fariseo (Luca 11:37, 38). Pri- amate sedervi nei primi posti nelle sinagoghe ed
ma di sedersi a tavola, i farisei seguono la con- essere salutati nelle piazze! Guai a voi, perché
suetudine di lavarsi le mani fino al gomito. Gesù, siete come quelle tombe che non si vedono, su cui
invece, non segue un simile rituale (Matteo 15: la gente passa senza rendersene conto!” (Luca
1, 2). Questa tradizione dei farisei non viola la 11:43, 44). Chi inciampava su tombe del genere
Legge, ma si tratta comunque di qualcosa che diventava cerimonialmente impuro. Con questo
non è richiesto da Dio. esempio Gesù evidenzia che, anche se non sem-
Il fariseo si stupisce di vedere che Gesù non os- bra, in realtà i farisei sono impuri (Matteo 23:27).
serva questo rituale. Rendendosene conto, Gesù A questo punto uno degli esperti della Leg-
dice: “Ora, voi farisei pulite l’esterno del bicchie- ge replica: “Maestro, dicendo queste cose insul-
re e del piatto, ma dentro siete pieni di avidità e ti anche noi”. Tuttavia, questi uomini dovrebbero
di malvagità. Stolti! Chi ha fatto l’esterno non ha rendersi conto che non stanno facendo nulla per
forse fatto anche l’interno?” (Luca 11:39, 40). aiutare la gente. “Guai anche a voi, esperti della
Il problema non è lavarsi le mani prima di un Legge”, ribatte Gesù, “perché gravate gli uomini
pasto, ma è l’ipocrisia religiosa. I farisei e altri che di carichi difficili da portare, ma quei carichi voi
si lavano le mani come rituale non si preoccupa- non li toccate neanche con un dito! Guai a voi,
no di purificare il loro cuore dalla malvagità. Così perché costruite tombe per i profeti, quando in
Gesù dà loro questo consiglio: “Date come doni realtà furono proprio i vostri antenati a ucciderli!”
di misericordia ciò che viene da dentro, ed ecco (Luca 11:45-47).
che sarete puri in ogni cosa” (Luca 11:41). È pro- I carichi a cui Gesù fa riferimento sono le tra-
prio vero: la generosità dovrebbe scaturire da un dizioni orali e l’interpretazione che i farisei dan-
cuore pieno di amore, non dal desiderio di far col- no della Legge. Questi uomini stanno rendendo
po sugli altri con una parvenza di giustizia. più difficile la vita delle persone, pretendendo che
Pur sapendo che questi uomini offrono contri- tutti si sottomettano a quelli che sono diventati
buzioni, Gesù precisa: “Date la decima della men- pesi gravosi. I loro antenati hanno ucciso i profe-
ta, della ruta e di tutte le altre erbe, ma ignorate ti di Dio, a cominciare da Abele. Adesso loro stes-
la giustizia e l’amore di Dio! È vero che dovevate si, anche se apparentemente onorano i profeti
fare quelle cose, ma senza trascurare queste al- costruendo le loro tombe, ragionano e si compor-
tre” (Luca 11:42). La Legge di Dio richiedeva che tano in modo analogo. Stanno addirittura cercan-
si desse la decima, o il 10 per cento, del raccolto do di uccidere il principale profeta di Dio! Gesù
(Deuteronomio 14:22). Questo includeva la men- dichiara che Dio farà i conti con questa genera-
ta e la ruta, piante aromatiche usate in cucina. zione, cosa che accadrà circa 38 anni più tardi,
I farisei erano molto scrupolosi a questo riguar- nel 70.
do, ma lo erano altrettanto nei confronti degli ob- Gesù conclude: “Guai a voi, esperti della Leg-
blighi più importanti della Legge, tra cui pratica- ge, perché avete portato via la chiave della cono-
re la giustizia ed essere modesti davanti a Dio? scenza. Voi non siete entrati, e ostacolate quelli
(Michea 6:8). che cercano di entrare!” (Luca 11:52). Questi uo-
178
76
˙ GESÙ CONDANNA I FARISEI PER LA LORO IPOCRISIA

mini che dovrebbero svelare il significato della lo con molta ostilità e a subissarlo di domande.
Parola di Dio, al contrario impediscono alla gen- Non sono affatto interessati ai suoi insegnamen-
te di conoscerla e di comprenderla. ti. Cercano solo di fargli dire qualcosa che possa
Come reagiscono i farisei e gli scribi? Quan- giustificarne l’arresto.
do Gesù esce dalla casa, cominciano a trattar-

 Perché Gesù condanna i farisei e gli scribi?


 Quali carichi sono costrette a portare le persone?
 Cosa succederà a chi si oppone a Gesù e cerca di ucciderlo?

179
I PERICOLI DELLE RICCHEZZE
LUCA 12:1-34

Mentre Gesù stava pranzando a casa del fariseo, motivi di discussione (Deuteronomio 21:17). Pare
migliaia di persone si erano accalcate fuori dalla che quest’uomo, però, desideri più di quanto gli
porta ad attenderlo. In Galilea si era già trovato in spetta di diritto. Saggiamente Gesù non si lascia
situazioni simili (Marco 1:33; 2:2; 3:9). Dimostran- coinvolgere nella disputa e replica: “Uomo, chi mi
do una mentalità decisamente diversa da quella ha nominato giudice o arbitro fra voi due?” (Luca
dei farisei presenti al pranzo, molte persone qui in 12:14).
Giudea vogliono vedere Gesù e ascoltare i suoi in- Gesù dà poi a tutti i presenti un consiglio ener-
segnamenti. gico: “Tenete gli occhi aperti e guardatevi da ogni
Le parole iniziali di Gesù hanno un significato forma di avidità, perché anche quando si è nell’ab-
particolare per i suoi discepoli: “Guardatevi dal lie- bondanza, la vita non dipende dalle cose che si
vito dei farisei, che è ipocrisia”. Non è la prima vol- possiedono” (Luca 12:15). A prescindere da quan-
ta che Gesù dà questo avvertimento, e ciò che è to un uomo sia ricco, prima o poi morirà e si lasce-
appena successo durante il pranzo col fariseo ha rà tutto alle spalle. Gesù mette in risalto questo
evidenziato quanto sia urgente seguire tale consi- concetto con una parabola memorabile, che spie-
glio (Luca 12:1; Marco 8:15). I farisei possono an- ga anche quanto sia importante avere una buona
che provare a nascondere la loro malvagità dietro reputazione agli occhi di Dio.
una parvenza di devozione, ma costituiscono un “La terra di un ricco produsse bene, tanto
pericolo e devono essere smascherati. Gesù affer- che lui cominciò a pensare: ‘Cosa posso fare
ma: “Non c’è nulla di accuratamente occultato che ora che non so dove mettere i miei raccolti?’ Allo-
non sarà rivelato, e niente di segreto che non si ra disse: ‘Ecco cosa farò: demolirò i miei depositi
verrà a sapere” (Luca 12:2). e ne costruirò di più grandi, e vi ammasserò tutto
Tra la folla che lo circonda forse ci sono molti il mio grano e tutti i miei beni. Poi mi dirò: “Tu hai
giudei che non l’hanno sentito predicare in Galilea, da parte molte cose buone, e per molti anni: pren-
quindi Gesù ripete alcuni degli insegnamenti prin- ditela comoda, mangia, bevi e divertiti”’. Ma Dio
cipali di cui aveva parlato in precedenza. Esorta i gli disse: ‘Stolto, questa notte ti chiederanno la
suoi ascoltatori dicendo: “Non temete quelli che vita. E a quel punto chi si godrà le cose che hai ac-
uccidono il corpo e poi non possono fare nient’al- cumulato?’ Questo è ciò che accadrà a chi accu-
tro” (Luca 12:4). Ancora una volta mette in risal- mula tesori per sé stesso ma non è ricco agli oc-
to che i suoi discepoli devono avere fiducia nel chi di Dio” (Luca 12:16-21).
fatto che Dio si prenderà cura di loro. Hanno an- Sia i discepoli di Gesù sia coloro che lo stanno
che bisogno di riconoscere il Figlio dell’uomo e di ascoltando potrebbero finire in una trappola: cer-
comprendere che Dio può aiutarli (Matteo 10:19, care di arricchirsi o accumulare sempre più beni.
20, 26-33; 12:31, 32). Anche le preoccupazioni della vita potrebbero di-
A questo punto un uomo menziona una questio- stoglierli dal servire Geova. Per questo Gesù ripe-
ne che lo preoccupa: “Maestro, di’ a mio fratello di te il prezioso consiglio che aveva dato circa un
dividere l’eredità con me” (Luca 12:13). La Legge anno e mezzo prima nel Discorso della Montagna:
stabilisce che il primogenito riceva una parte dop- “Smettete di essere ansiosi per la vostra vita, ri-
pia dell’eredità, perciò non ci dovrebbero essere guardo a quello che mangerete, o per il vostro cor-
180
77
˙ LA PARABOLA DEL RICCO STOLTO

˙GESÙ PARLA DEI CORVI E DEI GIGLI


˙ UN “PICCOLO GREGGE” FAR À PARTE DEL REGNO

po, riguardo a quello che indosserete. [...] Prende-


te per esempio i corvi: non seminano né mietono,
non hanno granai né depositi, eppure Dio li nutre.
Voi non valete forse molto più degli uccelli? [...] Ri-
flettete su come crescono i gigli: non faticano né
filano, eppure vi dico che nemmeno Salomone in
tutta la sua gloria si adornò come uno di loro. [...]
Smettete perciò di cercare cosa mangiare e cosa
bere, e smettete di angosciarvi, perché sono le na-
zioni del mondo che vanno all’affannosa ricerca di
tutte queste cose, ma il Padre vostro sa che ne
avete bisogno. [...] Continuate a cercare il suo Re-
gno, e queste cose vi saranno date in aggiunta”
(Luca 12:22-31; Matteo 6:25-33).
Chi cercherà il Regno di Dio? Gesù rivela che a
farlo sarà un “piccolo gregge”, un numero relativa-
mente esiguo di esseri umani fedeli. In seguito ver-
rà svelato anche quanti saranno: solo 144.000.
Cosa è in serbo per loro? Gesù promette: “Il Padre
vostro ha deciso di darvi il Regno”. Queste perso-
ne non saranno impegnate ad accumulare ricchez-
ze sulla terra, che potrebbero essere rubate dai la-
dri. Piuttosto, il loro cuore le spingerà a ricercare
“un tesoro inesauribile nei cieli”, dove regneranno
insieme a Cristo (Luca 12:32-34).

 Cosa fa Gesù quando un uomo cerca di coinvolgerlo in una disputa in merito a un’eredità?
 Perché dovremmo esaminare con attenzione la parabola pronunciata da Gesù?
 Cosa rivela Gesù riguardo a coloro che faranno parte del Regno insieme a lui?

181
ECONOMO FEDELE, TIENITI PRONTO!
LUCA 12:35-59

Gesù ha spiegato che solo un “piccolo gregge” la loro porzione di cibo al tempo giusto?”, chie-
farà parte del Regno celeste (Luca 12:32). Una ri- de Gesù. “Felice quello schiavo se il suo signore,
compensa del genere non deve essere presa alla quando verrà, lo troverà a far questo! Con piena
leggera. Perciò prosegue il suo ragionamento sot- certezza vi dico: lo costituirà sopra tutti i suoi
tolineando l’importanza di avere l’atteggiamento averi” (Luca 12:41-44).
giusto in modo da entrare nel Regno. Nella prima parabola, “il signore” ovviamente è
Gesù esorta i discepoli a tenersi pronti per il Gesù, il Figlio dell’uomo. Inoltre, è logico conclu-
suo ritorno, dicendo: “Tenete le vostre vesti lega- dere che “l’economo fedele” sia formato da uomi-
te sui fianchi e le lampade accese, e siate come ni che fanno parte del “piccolo gregge” e ai quali
uomini che aspettano il loro signore di ritorno dal verrà dato il Regno (Luca 12:32). Con la seconda
matrimonio, così da aprirgli non appena arriva e parabola Gesù fa capire che alcuni componenti di
bussa. Felici quegli schiavi che il signore, quando questo gruppo provvederanno ai suoi “servitori”
viene, trova svegli!” (Luca 12:35-37). ciò di cui avranno bisogno, “la loro porzione di
I discepoli non fanno fatica a capire che tipo di cibo al tempo giusto”. Grazie a queste parabole,
atteggiamento sta descrivendo Gesù: i servito- Pietro e gli altri discepoli che vengono istruiti e ci-
ri di cui parla sono pronti, in attesa del ritorno bati spiritualmente da Gesù possono dedurre che
del loro signore. Gesù spiega: “Se [il signore] vie- il Figlio dell’uomo verrà in un periodo di tempo fu-
ne alla seconda vigilia [dalle nove di sera circa a turo. In quel periodo ci sarà un gruppo di perso-
mezzanotte], o addirittura alla terza [da mezza- ne che farà in modo che i discepoli di Gesù, i
notte alle tre del mattino circa], e li trova svegli, “servitori” del Signore, vengano nutriti in senso
felici loro!” (Luca 12:38). spirituale.
Che questo sia più di un semplice invito a es- Gesù ribadisce nuovamente perché è impor-
sere servitori o lavoratori diligenti risulta eviden- tante che i suoi discepoli stiano svegli e prestino
te dal fatto che Gesù, il Figlio dell’uomo, si in- attenzione al loro atteggiamento. Dato che cor-
clude nella narrazione. Infatti dice ai discepoli: rono il rischio di diventare negligenti e arrivare
“Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uo- addirittura a schierarsi contro i loro compagni,
mo viene in un’ora che non vi aspettate” (Luca Gesù spiega: “Ma se mai quello schiavo dicesse
12:40). In altre parole, Gesù verrà in un momento nel suo cuore: ‘Il mio signore tarda a venire’, e co-
imprecisato del futuro. Per questo desidera che i minciasse a picchiare i servi e le serve, e a man-
suoi discepoli, specialmente quelli che fanno par- giare, a bere e a ubriacarsi, il signore verrà in un
te del “piccolo gregge”, siano pronti. giorno in cui lo schiavo non l’aspetta e in un’ora
Volendo comprendere bene il significato delle che non sa, e lo punirà con la massima severità,
parole di Gesù, Pietro gli chiede: “Signore, narri riservandogli ciò che meritano gli infedeli” (Luca
questa parabola solo a noi o a tutti?” Anziché 12:45, 46).
dare una risposta diretta, Gesù si serve di una pa- Gesù aggiunge che è venuto “ad accendere un
rabola che ha attinenza con la precedente. “Chi è fuoco sulla terra”. In effetti alcuni suoi ragiona-
in realtà l’economo fedele, il saggio, che il suo si- menti suscitano accese discussioni e demolisco-
gnore costituirà sui propri servitori per dar loro no tradizioni e insegnamenti falsi. Questi dibatti-
182
78
˙ L’ECONOMO FEDELE DEVE TENERSI PRONTO
˙ GES Ù CREA DISCORDIA

ti dividono persino coloro che dovrebbero essere to che lui è il Messia. Per questo Gesù osserva:
legati da forti vincoli, mettendo “il padre contro “Quando vedete una nuvola che viene da ovest,
il figlio e il figlio contro il padre, la madre con- subito dite: ‘Sta per arrivare un temporale’, e in-
tro la figlia e la figlia contro la madre, la suoce- fatti così succede. E quando vedete che soffia
ra contro la nuora e la nuora contro la suocera” un vento da sud, dite: ‘Farà caldo’, e così acca-
(Luca 12:49, 53). de. Ipocriti, sapete valutare l’aspetto della terra
Fino a questo momento Gesù si è rivolto spe- e del cielo; come mai allora non sapete valuta-
cialmente ai suoi discepoli. Ora invece parla alla re questo particolare tempo?” (Luca 12:54-56).
folla. La maggioranza delle persone si è ostina- Queste persone dimostrano di non essere affat-
tamente rifiutata di accettare le prove del fat- to pronte!

 Chi è “il signore”, e chi è “l’economo fedele”?


 Perché i discepoli possono dedurre che in futuro ci sarà un economo fedele, e che ruolo avrà
questo economo?
 Perché il consiglio di Gesù di tenersi pronti è così importante?

183
LA DISTRUZIONE È VICINA. PERCHÉ?
LUCA 13:1-21

Gesù ha esortato in vari modi le persone a riflet- bero essere la causa anche di questa tragedia (Ec-
tere sulla reputazione che hanno davanti a Dio. clesiaste 9:11). Comunque, le persone dovrebbero
Dopo aver parlato alla folla fuori dalla casa di un imparare qualcosa da questo episodio. “Se non vi
fariseo, ora ha un’altra occasione per riprendere pentite sarete tutti distrutti, come loro”, afferma
l’argomento. Gesù (Luca 13:5). Perché ribadisce questo concet-
Alcune persone parlano di una tragedia real- to proprio adesso?
mente accaduta. Si riferiscono a “quei galilei il cui Gesù è arrivato a un punto del suo ministero
sangue [il governatore romano Ponzio] Pilato ave- che rende necessario affrontare questo argomen-
va mescolato con i loro sacrifici” (Luca 13:1). Di to. Per farlo si serve di una parabola: “Un uomo
quale avvenimento si tratta? aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cer-
Forse si stanno riferendo alle persone uccise du- carvi dei frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vi-
rante una protesta suscitata da migliaia di giu- gnaiolo: ‘Ecco, sono tre anni che vengo a cerca-
dei contro Pilato quando quest’ultimo aveva pre- re frutti su questo fico ma non ne trovo. Taglialo!
so del denaro dal tesoro del tempio per finanziare
la costruzione di un acquedotto destinato a porta-
re acqua a Gerusalemme. Probabilmente Pilato era
riuscito a ottenere i fondi necessari grazie alla colla-
borazione delle autorità del tempio. Può darsi che chi
sta raccontando l’accaduto pensi che i galilei abbia-
no subìto questa tragedia a motivo delle loro azioni
malvagie. Gesù, però, non è d’accordo.
“Pensate che quei galilei fossero peccatori peg-
giori di tutti gli altri galilei a motivo di ciò che è
successo loro?”, chiede Gesù. Lui stesso rispon- Perché deve occupare la terra inutilmente?’ Il vi-
de che non è così, ma coglie questa opportunità gnaiolo gli rispose: ‘Signore, lascialo stare un al-
per avvertire i giudei: “Se non vi pentite, anche tro anno, così che io possa zappare la terra intor-
voi sarete tutti distrutti” (Luca 13:2, 3). Poi citan- no e concimarlo. Se in futuro produrrà dei frutti,
do un’altra tragedia forse avvenuta di recente che bene; altrimenti lo taglierai’” (Luca 13:6-9).
potrebbe essere collegata alla costruzione dell’ac- Per più di tre anni Gesù ha tentato di far cresce-
quedotto, domanda: re la fede dei giudei. Tuttavia il frutto delle sue fa-
“Prendete il caso di quei 18 che sono rimasti uc- tiche è stato limitato: relativamente poche perso-
cisi nel crollo della torre di Siloam: pensate che ne hanno iniziato a seguirlo. Adesso è il quarto
avessero una colpa più grande di tutti gli altri abi- anno del suo ministero e Gesù sta intensificando
tanti di Gerusalemme?” (Luca 13:4). Forse la fol- gli sforzi. Grazie all’opera di predicazione e inse-
la pensa che quelle persone siano morte perché gnamento che sta svolgendo in Giudea e in Perea
avevano fatto qualcosa di sbagliato. Neanche in è come se stesse zappando e concimando il terre-
questo caso Gesù è d’accordo. Sa che “il tempo e no intorno a un simbolico fico, la nazione giudai-
l’avvenimento imprevisto” capitano e che potreb- ca. Purtroppo, però, solo pochi giudei reagiscono
184
79
˙ GESÙ TRAE SPUNTO DA DUE TRAGEDIE PER IMPARTIRE UNA LEZIONE
˙ DI SABATO GUARISCE UNA DONNA INFERMA

cui si deve lavorare. Venite perciò a farvi guarire in


quei giorni, e non di Sabato” (Luca 13:14). Non sta
mettendo in dubbio il potere di Gesù di compiere
guarigioni, ma sta rimproverando chi si presenta
per essere guarito di Sabato. Gesù risponde con
una logica schiacciante: “Ipocriti, non è forse vero
che tutti voi di Sabato slegate il vostro toro, o l’a-
sino, e lo portate fuori dalla stalla per abbeverar-
lo? E questa donna, che è una figlia di Abraamo e
che Satana ha tenuto legata per ben 18 anni, non
doveva essere liberata dalla sua prigionia di Saba-
to?” (Luca 13:15, 16).
Gli oppositori di Gesù si vergognano, mentre la
folla si rallegra vedendo le opere meravigliose che lui
compie. Poi Gesù narra anche qui in Giudea due pa-
rabole profetiche sul Regno che aveva pronunciato
qualche tempo prima mentre era su una barca sul
Mar di Galilea (Matteo 13:31-33; Luca 13:18-21).

positivamente. Nel complesso la nazione rifiuta di


pentirsi e per questo va incontro alla distruzione.
Un episodio che si verifica poco tempo dopo for-
nisce un’ulteriore conferma dell’insensibilità della
maggioranza dei giudei. Mentre insegna in una si-
nagoga di Sabato, Gesù vede una donna che è tutta
ricurva da 18 anni a causa di un demonio. Mostran-
do compassione, Gesù le dice: “Donna, sei liberata
dalla tua infermità” (Luca 13:12). Dopo che Gesù ha
posto le mani su di lei, la donna si raddrizza imme-
diatamente e comincia a glorificare Dio.
Quando vede questo miracolo, il capo della si-
nagoga si infuria e afferma: “Ci sono sei giorni in

 Quali due tragedie menziona Gesù? Traendo spunto da queste due tragedie, quale avvertimento dà?
 In che modo la parabola del fico improduttivo mette in evidenza la condizione della nazione giudaica?
 Cosa fa infuriare il capo della sinagoga, e in che modo Gesù smaschera la sua ipocrisia?

185
IL PASTORE ECCELLENTE E GLI OVILI
GIOVANNI 10:1-21

Mentre sta ancora predicando in Giudea, Gesù de- In precedenza Giovanni Battista, al pari del
scrive una scena familiare ai suoi ascoltatori: par- “guardiano”, aveva identificato Gesù come colui
la di pecore e di ovili. Tuttavia sta usando un lin- che le simboliche pecore, cioè le persone sotto la
guaggio figurato. I giudei probabilmente ricordano Legge, avrebbero dovuto seguire. Alcune di que-
le parole di Davide: “Geova è il mio Pastore. Non ste, sia in Galilea che qui in Giudea, hanno ri-
mi mancherà nulla. Mi fa riposare in pascoli erbo- conosciuto la voce di Gesù. Ma dove entreranno
si” (Salmo 23:1, 2). E in un altro salmo Davide ave- quando verranno ‘condotte fuori’? E che benefìci
va esortato l’intera nazione dicendo: “Inginocchia- otterranno seguendolo? Dato che ‘non compren-
moci davanti a Geova, colui che ci ha fatto. Egli è dono il senso di ciò che dice’ Gesù, alcuni dei pre-
il nostro Dio e noi siamo il popolo del suo pasco- senti potrebbero farsi domande del genere (Gio-
lo” (Salmo 95:6, 7). In effetti gli israeliti sotto la vanni 10:6).
Legge sono da tempo paragonati a un gregge di Gesù spiega: “In verità, sì, in verità vi dico: io
pecore. sono la porta delle pecore. Tutti quelli che sono ve-
Queste “pecore” si trovano in un “ovile” nel sen- nuti al posto mio sono ladri e delinquenti, ma le
so che sono nate sotto il patto della Legge mosai- pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta. Chi
ca. Proprio come un recinto, la Legge ha tenuto entra attraverso me sarà salvato, ed entrerà e usci-
separato il popolo dalle pratiche corrotte delle na- rà e troverà pascolo” (Giovanni 10:7-9).
zioni che non erano sotto lo stesso patto. Alcuni Gesù sta evidentemente introducendo un nuovo
israeliti, comunque, hanno maltrattato il gregge di concetto. Coloro che lo ascoltano sanno che lui
Dio. Perciò Gesù afferma: “In verità, sì, in verità vi non è “la porta” che conduce al patto della Legge,
dico: chi non entra nell’ovile dalla porta ma pas- dato che questo esiste ormai da secoli. Gesù quin-
sando da qualche altra parte è un ladro e un de- di intende dire che le pecore che “conduce fuori”
linquente. Chi invece entra dalla porta è il pastore dovranno entrare in un altro ovile. Che ricompen-
delle pecore” (Giovanni 10:1, 2). sa le attende?
Forse questo fa venire in mente ai presenti que- Per spiegare ulteriormente il suo ruolo, Gesù os-
gli uomini che in passato hanno asserito di essere serva: “Io sono venuto affinché abbiano la vita, e
il Messia, o Cristo. La gente non dovrebbe lasciarsi l’abbiano in abbondanza. Io sono il pastore eccel-
ingannare da questi impostori, simili a ladri e delin- lente. Il pastore eccellente cede la vita per le peco-
quenti. Piuttosto dovrebbe seguire “il pastore delle re” (Giovanni 10:10, 11). Gesù ha da poco rassi-
pecore”, a proposito del quale Gesù dice: curato i suoi discepoli con le parole: “Non aver
“È a lui che apre il guardiano, e le pecore ascol- timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha
tano la sua voce. Lui chiama le sue pecore per deciso di darvi il Regno” (Luca 12:32). I componen-
nome e le conduce fuori. Quando ha portato fuori ti del “piccolo gregge” sono coloro che Gesù gui-
tutte le sue pecore, va davanti a loro; e le peco- derà in un nuovo ovile affinché “abbiano la vita, e
re lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma l’abbiano in abbondanza”. Che privilegio apparte-
un estraneo non lo seguiranno mai, anzi fuggiran- nere a questo gregge!
no via da lui, perché non conoscono la voce degli Gesù, comunque, non ha ancora concluso il suo
estranei” (Giovanni 10:3-5). ragionamento. Infatti prosegue: “Ho altre pecore,
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80
˙ GESÙ PARLA DEL PASTORE ECCELLENTE
E DEGLI OVILI

che non sono di questo ovile; anche quelle devo il Padre mi ama, perché cedo la vita” (Giovanni
guidare, e loro ascolteranno la mia voce, e di- 10:17).
venteranno un solo gregge con un solo pastore” Molti dei presenti commentano: “Ha un demo-
(Giovanni 10:16). Il fatto che le “altre pecore” non nio ed è fuori di sé”. Altri invece lo ascoltano con
siano “di questo ovile” significa che fanno parte interesse; desiderano seguire il Pastore eccellente.
di un ovile diverso da quello del “piccolo gregge” “Queste non sono le parole di un indemoniato”, af-
che erediterà il Regno. Le pecore divise in questi fermano. Poi, riferendosi a quanto pare alla recente
due ovili, o recinti, hanno due speranze differenti. guarigione dell’uomo nato cieco, aggiungono: “Se-
Tuttavia, entrambi i gruppi trarranno beneficio dal condo voi un demonio potrebbe aprire gli occhi ai
ruolo di Gesù, che aggiunge: “Per questo motivo ciechi?” (Giovanni 10:20, 21).

 Cosa potrebbe ricordare ai giudei l’immagine delle pecore e degli ovili menzionata da Gesù?
 Chi è il Pastore eccellente, e che ricompensa attende le pecore?
 In quali due ovili verranno condotte le pecore di Gesù?

187
GES Ù E IL PADRE SONO “UNO”. IN CHE SENSO?
GIOVANNI 10:22- 42

In occasione della Festa della Dedicazione, o Ha- lo che il Padre mio mi ha dato è qualcosa di più
nukkah, Gesù si reca a Gerusalemme. Questa festa grande di tutto il resto”. Poi Gesù chiarisce quanto
commemora la ridedicazione del tempio. Infatti, ol- sia stretto il legame che lo unisce al Padre, dicen-
tre un secolo prima, il re di Siria Antioco IV Epifane do: “Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:26-30).
aveva fatto costruire un altare pagano sopra il gran- Dato che quando pronuncia queste parole Gesù si
de altare del tempio di Dio. Tempo dopo i figli di un trova sulla terra mentre suo Padre è in cielo, non è
sacerdote giudeo avevano riconquistato la città e ri- possibile che siano letteralmente la stessa persona.
dedicato il tempio a Geova. Da quel momento in poi Sono “uno” nel senso che sono uniti e collaborano
ogni anno il 25 chislev, mese che corrisponde alla per raggiungere lo stesso obiettivo.
seconda parte di novembre e alla prima di dicem- Sentendo questa affermazione, i giudei si infuria-
bre, si tiene una celebrazione a ricordo di questo no talmente tanto che raccolgono di nuovo delle
avvenimento. pietre per lapidare Gesù. Ma lui non si lascia inti-
Durante questi mesi invernali il clima è freddo. morire, e dice: “Vi ho fatto vedere molte opere ec-
Mentre Gesù sta camminando nel tempio sotto il cellenti da parte del Padre. Per quale di quelle ope-
portico di Salomone, un gruppo di giudei lo circon- re mi lapidate?” Loro rispondono: “Non ti lapidiamo
da, intimandogli: “Fino a quando ci lascerai nel- per un’opera eccellente, ma per una bestemmia,
l’incertezza? Se sei il Cristo, diccelo chiaramente” perché tu [...] fai di te stesso un dio!” (Giovanni 10:
(Giovanni 10:22-24). Gesù risponde: “Ve l’ho det- 31-33). Gesù non ha mai asserito niente del gene-
to, eppure voi non credete”. Gesù non ha dichia- re, quindi perché gli rivolgono una simile accusa?
rato apertamente a questi giudei di essere il Cristo, Dal loro punto di vista, i poteri che Gesù sostie-
come aveva fatto con la samaritana al pozzo (Gio- ne di avere appartengono solo a Dio. Per esempio,
vanni 4:25, 26). Comunque, ha rivelato la sua iden- Gesù ha detto che darà la “vita eterna” alle sue “pe-
tità con le parole: “Prima che Abraamo nascesse, io core”, cosa che nessun essere umano è in grado di
c’ero” (Giovanni 8:58). fare (Giovanni 10:28). I giudei però si stanno di-
Gesù vuole che le persone giungano da sole alla menticando del fatto che Gesù ha chiaramente am-
conclusione che lui è il Cristo confrontando le sue messo di aver ricevuto la sua autorità dal Padre.
opere con le profezie sul Messia. È per questo che Per confutare questa falsa accusa, Gesù cita Sal-
in certi casi ha chiesto ai suoi discepoli di non dire mo 82:6: “Non è scritto nella vostra Legge: ‘Ho det-
a nessuno che lui è il Cristo. Ma in risposta a que- to: “Voi siete dèi”’? Se Dio chiamò ‘dèi’ quelli con-
sti giudei che lo stanno attaccando, ora afferma tro i quali fu rivolta la sua parola [...], come mai a
esplicitamente: “Sono le opere stesse che faccio nel me, che dal Padre sono stato santificato e inviato
nome del Padre mio a testimoniare in mio favore. nel mondo, dite che bestemmio perché ho detto:
Voi però non credete” (Giovanni 10:25, 26). ‘Sono Figlio di Dio’?” (Giovanni 10:34-36).
Per quale motivo questi uomini non credono che Nelle Scritture persino alcuni giudici umani ingiu-
Gesù sia il Cristo? È lui stesso a spiegarlo: “Non cre- sti sono definiti “dèi”. Come mai allora questi uomi-
dete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ni condannano Gesù perché sostiene di essere il
ascoltano la mia voce, e io le conosco; e loro mi se- “Figlio di Dio”? Il ragionamento che fa ora Gesù do-
guono. Io do loro vita eterna, e non saranno mai di- vrebbe fugare ogni loro dubbio: “Se non faccio le
strutte; nessuno le strapperà dalla mia mano. Quel- opere del Padre mio, non credetemi. Ma se le fac-
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81
˙ “IO E IL PADRE SIAMO UNO”

˙ ACCUSANO GESÙ DI FARE DI SÉ STESSO UN DIO, MA LUI LI SMENTISCE

cio, anche se non credete a me, credete alle opere, va iniziato a battezzare. A quanto pare quest’area
in modo da imparare e continuare a credere che il non è molto distante dalla costa meridionale del
Padre è unito a me e io sono unito al Padre” (Gio- Mar di Galilea.
vanni 10:37, 38). Tantissime persone vanno da Gesù e osservano:
In risposta i giudei cercano di catturare Gesù, ma “Giovanni non compì neanche un segno [...] ma tut-
ancora una volta lui riesce a scappare. Lascia Ge- te le cose che disse di quest’uomo erano vere” (Gio-
rusalemme e va dall’altra parte del Giordano, nella vanni 10:41). Di conseguenza molti giudei ripongo-
zona dove quasi quattro anni prima Giovanni ave- no fede in Gesù.

 Perché Gesù vuole che le persone riflettano sulle sue opere?


 In che senso Gesù e suo Padre sono “uno”?
 In che modo il Salmo citato da Gesù confuta l’accusa che i giudei gli rivolgono, cioè che sta facendo
di sé stesso un dio o che si sta equiparando a Dio?
189
PA R T E

5
SUCCESSIVO
MINISTERO DI
GESÙ A EST DEL
GIORDANO

“TANTI RIPOSERO
FEDE IN LUI”
(GIOVANNI 10:42)
IL MINISTERO DI GES Ù IN PEREA
LUCA 13:22–14:6

Dopo aver trascorso un po’ di tempo a insegnare metteranno a tavola nel Regno di Dio” (Luca 13:
e a compiere guarigioni in Giudea e a Gerusalem- 28, 29).
me, Gesù attraversa il Giordano e inizia a predi- Gesù poi spiega: “Ci sono ultimi [come i giudei
care di città in città in Perea. Ben presto però oppressi o chi non è giudeo] che saranno primi,
tornerà di nuovo a Gerusalemme. e primi [come i capi religiosi che si vantano di es-
Mentre Gesù si trova in Perea, un uomo gli chie- sere discendenti di Abraamo] che saranno ultimi”
de: “Signore, sono pochi quelli che vengono sal- (Luca 13:30). Questi individui ingrati saranno “ul-
vati?” Forse sa che tra i capi religiosi ci sono ac- timi” nel senso che non entreranno affatto nel Re-
cese discussioni riguardo al numero di quelli che gno di Dio.
otterranno la salvezza. Anziché affrontare questo
argomento, Gesù sposta l’attenzione su cosa bi-
sogna fare per essere salvati. “Fate ogni sforzo
per entrare per la porta stretta”, esorta. In effetti
è necessario impegnarsi, o lottare, perché, come
aggiunge Gesù, “molti cercheranno di entrare ma
non ci riusciranno” (Luca 13:23, 24).
Per illustrare la necessità di impegnarsi a fon-
do, Gesù dice: “Quando il padrone di casa si alze-
rà e serrerà la porta, voi starete fuori e busserete.
‘Signore, aprici!’, direte. [...] Ma lui vi risponderà:
‘Non so di dove siete. Andatevene via da me, tut-
ti voi che praticate l’ingiustizia!’ ” (Luca 13:25-27).
Questo esempio descrive la triste situazione di
qualcuno che arriva tardi, a quanto pare quando
gli fa più comodo, e trova la porta chiusa a chia-
ve. Sarebbe dovuto arrivare prima, anche se far-
lo avrebbe comportato dei sacrifici. Lo stesso si
può dire di tutti coloro che avrebbero potuto trar-
re validi insegnamenti dalle parole di Gesù ma Ora alcuni farisei si avvicinano a Gesù e lo av-
non l’hanno fatto: non hanno reso la vera adora- vertono: “Parti, va’ via di qui, perché Erode [Anti-
zione il fulcro della loro vita. La maggioranza del- pa] vuole ucciderti”. Forse è stato il re Erode stes-
le persone a favore delle quali Gesù è stato man- so a far circolare tale notizia per indurre Gesù ad
dato non ha accettato ciò che Dio ha provveduto abbandonare la zona. Erode potrebbe aver paura
per la salvezza. Gesù dice che queste persone di essere coinvolto nuovamente nella morte di un
‘piangeranno e digrigneranno i denti’ quando ver- profeta, come nel caso di Giovanni Battista. Gesù
ranno gettate fuori. Al contrario, altre che ven- però risponde ai farisei: “Andate a dire a quella
gono “dall’oriente e dall’occidente, dal settentrio- volpe: ‘Ecco, scaccio demòni e compio guarigio-
ne e dal meridione”, ossia da tutte le nazioni, “si ni oggi e domani, e il terzo giorno avrò finito’ ”
192
82
˙ BISOGNA FARE OGNI SFORZO PER ENTRARE PER LA PORTA STRETTA
˙ GES Ù DOVR À MORIRE A GERUSALEMME

(Luca 13:31, 32). Definendo Erode una “volpe”,


Gesù potrebbe riferirsi alla proverbiale astuzia di
questo animale. Comunque Gesù non si farà rag-
girare o condizionare né da Erode né da nessun
altro. Porterà a termine l’incarico che il Padre gli
ha affidato rispettando il programma stabilito da
Dio, non quello stabilito da qualche uomo.
Gesù decide di proseguire il suo viaggio verso
Gerusalemme perché, come dice lui stesso, “non
può essere che un profeta venga messo a mor-
te fuori da Gerusalemme” (Luca 13:33). Perché
Gesù pronuncia queste parole se nella Bibbia non
c’è alcuna profezia che specifichi che il Messia
debba morire in questa città? Gerusalemme è la
capitale e la sede del Sinedrio, l’alta corte com-
posta da 71 membri. Se qualcuno venisse accu-
sato di essere un falso profeta, è proprio lì che Prima che Gesù arrivi a Gerusalemme, un capo
verrebbe processato. Inoltre è la città in cui ven- dei farisei lo invita a mangiare a casa sua. È Sa-
gono offerti i sacrifici animali. Perciò Gesù si ren- bato e gli invitati lo osservano attentamente per
de conto che sarebbe inconcepibile essere mes- vedere se ha intenzione di guarire uno dei presen-
so a morte in un altro luogo. ti, che soffre di idropisia (un accumulo eccessivo
“Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i di liquidi, spesso nelle gambe e nei piedi). Gesù
profeti e lapidi quelli che ti vengono mandati!”, chiede ai farisei e agli esperti della Legge: “È leci-
dice Gesù con tristezza. “Quante volte avrei volu- to guarire qualcuno di Sabato o no?” (Luca 14:3).
to radunare i tuoi figli come la chioccia raduna i Nessuno risponde. Gesù guarisce l’uomo e poi
suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. domanda: “Se vostro figlio o il vostro toro cade
Ecco, la vostra casa viene abbandonata e lascia- in un pozzo di Sabato, non lo tirate immediata-
ta nelle vostre mani” (Luca 13:34, 35). La nazio- mente fuori?” (Luca 14:5). Ancora una volta, di
ne sta rigettando il Figlio di Dio e ne deve subire fronte a un ragionamento così logico, tutti riman-
le conseguenze! gono in silenzio.

 Secondo Gesù, cosa è necessario fare per essere salvati? Perché molti rimangono chiusi fuori?
 Chi sono gli “ultimi” che diventano “primi” e i “primi” che diventano “ultimi”?
 Di cosa potrebbe aver paura il re Erode?
 Perché Gesù indica che verrà ucciso a Gerusalemme?

193
CHI SONO COLORO CHE DIO INVITA?
LUCA 14:7-24

Gesù ha appena guarito un uomo affetto da idro- vare grandi ricompense. Gesù spiega al fariseo:
pisia a casa del fariseo che lo ha invitato a man- “Sarai infatti ripagato alla risurrezione dei giusti”.
giare da lui. Notando che gli invitati vanno a oc- Sentendo queste parole, uno degli ospiti escla-
cupare i posti migliori, Gesù coglie l’occasione ma: “Felice chi banchetta nel Regno di Dio!” (Luca
per impartire una lezione sull’umiltà. 14:15). Quest’uomo si rende conto che si tratta di
“Quando qualcuno ti invita a una festa di noz- un privilegio straordinario. Comunque, non tutti
ze, non prendere il posto migliore”, dice Gesù. ne riconoscono il valore ed è per questo che Gesù
“Può darsi che sia stato invitato anche qualcuno chiarisce il punto con un esempio:
più importante di te, e chi ha invitato entrambi “Un uomo che stava organizzando una gran-
venga a dirti: ‘Cedi il tuo posto a quest’uomo’. Al- de cena invitò molta gente. [...] Mandò il suo
lora pieno di vergogna andrai a occupare l’ultimo schiavo a dire agli invitati: ‘Venite, perché è tut-
posto” (Luca 14:8, 9). to pronto’. Ma tutti quanti cominciarono ad ac-
Gesù prosegue: “Quando sei invitato, va’ a met- campare scuse. Il primo disse: ‘Ho comprato un
terti all’ultimo posto, così che quando verrà chi campo e devo andare a vederlo. Ti prego di scu-
ti ha invitato ti dica: ‘Amico, vieni più avanti’. sarmi’. Un altro gli rispose: ‘Ho comprato cinque
E questo ti recherà onore davanti a tutti gli altri paia di bovini e sto andando a esaminarli. Ti pre-
ospiti”. Comportarsi in questo modo non signi- go di scusarmi’. E un altro ancora: ‘Mi sono ap-
fica semplicemente manifestare buone maniere. pena sposato, perciò non posso venire’ ” (Luca
Gesù spiega: “Infatti chi si esalta sarà umiliato, e 14:16-20).
chi si umilia sarà esaltato” (Luca 14:10, 11). Con Tutti gli invitati accampano scuse che non reg-
queste parole sta incoraggiando chi lo ascolta a gono. I primi due non dovrebbero avere alcuna
sviluppare l’umiltà. fretta di andare a controllare il campo o il be-
A questo punto Gesù trasmette un’altra lezione stiame che hanno comprato, dato che di solito
al padrone di casa indicandogli chi deve invitare una persona fa una valutazione prima dell’acqui-
a un pasto se vuole far piacere a Dio. “Quando or- sto. Il terzo non sta facendo i preparativi del suo
ganizzi un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi matrimonio: è già sposato e questo non dovreb-
amici, i tuoi fratelli, i tuoi parenti o i tuoi vicini ric- be impedirgli di accettare un invito importante.
chi. Altrimenti anche loro potrebbero invitarti a Quando sente queste giustificazioni, il padrone si
loro volta, e in questo modo sarebbe come se ve- arrabbia e dice al suo schiavo:
nissi ripagato. Invece, quando fai un banchetto, “Va’ subito nelle strade principali e nei vico-
invita poveri, storpi, zoppi, ciechi, e allora sarai li della città, e porta qui i poveri, gli storpi, i cie-
felice, perché loro non hanno nulla per ripagarti” chi e gli zoppi”. Lo schiavo fa quanto ordinato,
(Luca 14:12-14). ma c’è ancora posto. Così il padrone gli ordina:
È del tutto normale invitare a un pasto amici, “Va’ per le strade e per i viottoli, e costringi la
parenti e vicini, e Gesù non sta dicendo che sia gente a entrare, così che la mia casa sia piena.
sbagliato farlo. Piuttosto sta sottolineando il fat- Infatti vi dico che nessuno di quegli uomini che
to che preparare un pasto per coloro che sono in erano stati invitati gusterà la mia cena” (Luca 14:
difficoltà, come poveri, storpi o ciechi, può riser- 21-24).
194
83
˙ UNA LEZIONE DI UMILTÀ

˙ INVITATI CHE ACCAMPANO SCUSE

Queste parole spiegano bene ciò che Geova che un secondo invito sarà rivolto alle persone di-
Dio ha fatto: ha dato a Gesù Cristo l’incarico di in- sprezzate appartenenti alla nazione giudaica e ai
vitare singoli individui a entrare nel Regno dei cie- proseliti. Successivamente il terzo e ultimo invito
li. I giudei, in particolar modo i capi religiosi, sono sarà rivolto a persone che i giudei considerano
stati i primi a essere invitati. Nel complesso, però, inadatte a stare di fronte a Dio (Atti 10:28-48).
hanno rigettato questo privilegio che Gesù ha of- Senza ombra di dubbio Gesù sta confermando
ferto loro durante il suo ministero. Ma non sa- quanto siano vere le parole dette da uno degli
ranno gli unici a essere invitati. Gesù fa capire ospiti: “Felice chi banchetta nel Regno di Dio!”

 In che modo Gesù impartisce una lezione sull’umiltà?


 Chi si deve invitare a un pasto se si vuole far piacere a Dio, e perché farlo renderà felici?
 Cosa vuole insegnare Gesù tramite la parabola della grande cena?

195
COSA COMPORTA ESSERE DISCEPOLI DI GES Ù?
LUCA 14:25-35

Gesù ha trasmesso importanti lezioni mentre si rà arrivare al punto di morire per mano dei suoi
trovava a casa di un capo dei farisei. Ora che pro- nemici.
segue il suo viaggio verso Gerusalemme, molti de- La folla che accompagna Gesù deve quindi va-
cidono di seguirlo. Perché lo fanno? Sono realmen- lutare con estrema attenzione cosa implica essere
te interessati a diventare suoi veri discepoli, costi discepoli di Cristo. Per ribadire il concetto Gesù fa
quel che costi? questo esempio: “Chi di voi, se vuole costruire una
Lungo il tragitto Gesù dice qualcosa che forse torre, non si mette prima a sedere e non calcola la
coglie alcuni di loro di sorpresa: “Se qualcuno vie- spesa per vedere se ha abbastanza per comple-
ne da me e non odia il padre, la madre, la moglie, tare i lavori? Altrimenti potrebbe gettare le fon-
i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, damenta e poi non essere in grado di finirla” (Luca
non può essere mio discepolo” (Luca 14:26). Cosa
intende dire?
Gesù non sta dicendo che coloro che diventano
suoi discepoli debbano odiare i propri parenti nel
vero senso della parola. Intende piuttosto dire che
devono amarli meno di quanto amano lui. Non de-
vono comportarsi come l’uomo menzionato nella
parabola della grande cena che rifiuta un impor-
tante invito perché si è sposato di recente (Luca
14:20). Le Scritture riportano il caso di Lea. Era
“odiata” dal marito, il patriarca Giacobbe, mentre
sua sorella Rachele era amata: in altre parole Gia-
cobbe amava Lea meno dell’altra moglie, Rachele
(Genesi 29:31; nota in calce).
È degno di nota che Gesù parli di odiare “perfi-
no la propria vita”. Questo vuol dire che un vero di-
scepolo deve amare Gesù più della propria vita,
essendo disposto addirittura a morire, se neces- 14:28, 29). Di conseguenza, prima di diventare di-
sario. Evidentemente diventare discepoli di Cristo scepoli coloro che viaggiano con Gesù verso Geru-
è una seria responsabilità che nessuno si deve as- salemme dovrebbero essere fermamente decisi ad
sumere con leggerezza, senza aver soppesato at- assumersi tale responsabilità fino in fondo. Gesù
tentamente ciò che comporta. sottolinea il punto con un altro esempio:
Dato che chi vuole seguirlo potrebbe andare “Qual è quel re che, se deve affrontare un altro
incontro a difficoltà e persecuzione, Gesù dice: re in guerra, non si mette prima a sedere e non si
“Chi non porta il suo palo di tortura e non mi se- consulta con altri per vedere se con 10.000 solda-
gue non può essere mio discepolo” (Luca 14:27). ti può sconfiggere quello che viene contro di lui
A imitazione di Gesù, un vero discepolo dev’esse- con 20.000? Se in effetti non può farcela, mentre
re disposto a soffrire. Per Gesù questo significhe- l’altro re è ancora lontano gli invia un corpo di am-
196
84
˙ LA RESPONSABILITÀ DI ESSERE DISCEPOLI

basciatori per chiedergli la pace”. A quale conclu-


sione giunge Gesù? “Allo stesso modo”, spiega,
“chiunque tra voi non si separi da tutti i suoi ave-
ri non può essere mio discepolo” (Luca 14:31-33).
Naturalmente le parole di Gesù non sono indiriz-
zate solo alla folla che lo sta seguendo. Tutti quel-
li che si avvicinano a Cristo devono essere pronti
a fare quello che sta dicendo, cioè sacrificare qual-
siasi cosa, da ciò che possiedono alla loro stessa
vita, pur di dimostrarsi suoi discepoli. È una que-
stione da prendere in seria considerazione e in me-
rito alla quale è necessario pregare.
Adesso Gesù riprende un argomento accennato
in precedenza nel Discorso della Montagna, quan-
do aveva detto che i suoi discepoli sono “il sale
della terra” (Matteo 5:13). Probabilmente ha para-
gonato i suoi discepoli al sale, che è un conservan-
te, per spiegare l’effetto che questi hanno sulle
persone: contribuiscono a preservarne la vita, aiu-
tandole a evitare la corruzione a livello morale e
spirituale. Ora che il suo ministero sta volgendo al
termine Gesù afferma: “Il sale, certo, è buono, ma
se perde il suo sapore con che cosa glielo si potrà sua determinazione si affievolisca, altrimenti di-
ridare?” (Luca 14:34). Coloro che lo ascoltano san- venterebbe inutile, come il sale che ha perso il suo
no bene che a volte il sale che hanno a disposi- sapore. Potrebbe subire scherni e derisioni; peg-
zione è impuro, essendo mescolato a terriccio, e gio ancora, perderebbe il favore di Dio e disonore-
quindi di scarsa utilità. rebbe perfino il Suo nome. Per mostrare quanto
In questo modo Gesù rivela che anche chi è suo sia importante non arrivare a tanto, Gesù esorta:
discepolo da tempo non deve permettere che la “Chi ha orecchi per ascoltare ascolti” (Luca 14:35).

 In che senso un discepolo deve odiare i propri parenti e perfino “la propria vita”?
 Cosa vuole insegnare Gesù con l’esempio dell’uomo che intende costruire una torre e con quello
del re al comando del suo esercito?
 Cosa vuole dire Gesù quando parla del sale?

197
C’ È GIOIA QUANDO UN PECCATORE SI PENTE
LUCA 15:1-10

Nel corso del suo ministero Gesù ha ripetuto più dare a cercare la smarrita finché non la trova? E,
volte l’importanza di essere umili (Luca 14:8-11). quando la trova, se la mette sulle spalle pieno di
Vuole davvero trovare uomini e donne che deside- gioia. Poi, arrivato a casa, chiama gli amici e i vici-
rano servire Dio con umiltà. Comunque alcuni di ni e dice loro: ‘Rallegratevi con me, perché ho ri-
loro al momento potrebbero essere ancora cono- trovato la mia pecora, quella che si era smarrita!’”
sciuti come peccatori. (Luca 15:4-6).
I farisei e gli scribi si accorgono che Gesù e Quale lezione è racchiusa in questa parabola?
i suoi insegnamenti attrag- Gesù spiega: “Vi dico che allo stesso modo ci sarà
gono persone del genere, più gioia in cielo per un peccatore pentito che per
che loro invece considerano 99 giusti che non hanno bisogno di pentirsi” (Luca
spregevoli. Perciò iniziano 15:7).
a mormorare: “Quest’uomo Sentendo queste parole, probabilmente i farisei
accoglie i peccatori e man- rimangono sconvolti perché si considerano giusti
gia con loro” (Luca 15:2). e credono di non aver alcun bisogno di pentirsi.
I farisei e gli scribi si sento- Circa due anni prima, quando alcuni di loro lo ave-
no superiori agli altri e trat- vano criticato perché mangiava con esattori di tas-
tano la gente comune come se e peccatori, Gesù aveva replicato: “Io non sono
polvere da calpestare. Pro- venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Marco
vano un disprezzo tale da 2:15-17). Gli altezzosi farisei non riescono a capi-
definire queste persone ‘am haàrets, espressione re che devono pentirsi e quindi non suscitano al-
ebraica che significa “popolo del paese [o della
terra]”.
Al contrario, Gesù rispetta la dignità degli altri
e tratta tutti con gentilezza e compassione. Per
questo molti di coloro che vengono disprezzati, in-
clusi alcuni noti peccatori, sono ansiosi di ascol-
tarlo. Ma come considera Gesù le critiche che gli
vengono mosse perché aiuta persone di questo
tipo, e come risponde?
Gesù narra una toccante parabola, simile a
quella che aveva pronunciato in precedenza a Ca-
pernaum (Matteo 18:12-14). I farisei vengono pre-
sentati come coloro che si dimostrano giusti e
risiedono al sicuro nell’ovile di Dio, mentre le per-
sone disprezzate come quelle che si sono allonta-
nate e vagano smarrite. Gesù dice:
“Quale uomo fra voi, se ha 100 pecore e ne
smarrisce una, non lascia le 99 nel deserto per an-
198
85
˙ LE PARABOLE DELLA PECORA SMARRITA E DELLA MONETA PERSA
˙ GLI ANGELI IN CIELO SI RALLEGRANO

cuna gioia in cielo. Quando un peccatore dimostra


sincero pentimento, invece, accade l’esatto con-
trario.
Per ribadire che quando un peccatore si ravve-
de e torna da Dio c’è grande gioia in cielo, Gesù
pronuncia un’altra parabola, stavolta ambientata
in un contesto domestico. “Quale donna, se ha
10 dramme e ne perde una”, dice Gesù, “non ac-
cende una lampada e spazza la casa per cercarla
attentamente finché non la trova? Quando la ritro-
va, chiama le amiche e le vicine e dice loro: ‘Ralle-
gratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che
avevo perso!’” (Luca 15:8, 9).
Anche in questo caso Gesù vuole insegnare una
lezione simile a quella contenuta nella parabola
della pecora smarrita. Infatti aggiunge: “Vi dico
che allo stesso modo c’è gioia fra gli angeli di Dio
per un peccatore che si pente” (Luca 15:10).
Sapere che gli angeli di Dio sono così coinvol-
ti quando un peccatore si pente è straordinario!
Questo acquista un significato particolare se si
pensa che coloro che si pentono e hanno la pro-
spettiva di entrare nel Regno di Dio in cielo ri-
copriranno una posizione superiore a quella degli
angeli (1 Corinti 6:2, 3). Eppure, queste creatu-
re spirituali non sono affatto gelose. Che dire di
noi? Quali sentimenti dovremmo provare quando
un peccatore dimostra completo pentimento e tor-
na da Dio?

 Perché Gesù sta in compagnia di noti peccatori?


 Che opinione hanno i farisei della gente comune, e come considerano il fatto che Gesù stia in compagnia
di tali persone?
 Quale lezione è racchiusa nelle due parabole narrate da Gesù?

199
UN FIGLIO PERDUTO TORNA A CASA
LUCA 15:11-32

Gesù, che probabilmente si trova ancora in Perea,


a est del fiume Giordano, ha da poco narrato la
parabola della pecora smarrita e quella della mo-
neta persa. Entrambe insegnano quanto sia im-
portante gioire per un peccatore che si pente e
torna da Dio. Ma i farisei e gli scribi, che continua-
no a criticare Gesù perché accoglie persone del
genere, hanno imparato qualcosa da queste due
parabole? Hanno capito quali sentimenti prova il
nostro Padre celeste nei confronti dei peccatori
che si pentono? Per ribadire questa preziosa le-
zione Gesù ora si serve di un toccante racconto:
la parabola del figlio prodigo.
Gesù parla di un padre e dei suoi due figli; il
più giovane è il protagonista della storia. I farisei
e gli scribi, come pure le altre persone che stanno
ascoltando, dovrebbero imparare qualcosa da ciò
che viene detto riguardo al figlio minore. Comun- “Un uomo aveva due figli”, esordisce Gesù. “Il
que non si dovrebbe trascurare nemmeno quello più giovane gli disse: ‘Padre, dammi la parte di
che Gesù dice del padre e del figlio maggiore: proprietà che mi spetta’. Allora il padre divise i
anche il loro atteggiamento fornisce utili spunti di suoi averi fra i due” (Luca 15:11, 12). È interessan-
riflessione. Quindi è importante concentrarsi su te notare che il figlio minore non vuole ricevere la
tutti e tre i personaggi della narrazione. sua parte di eredità perché il padre è morto. Piut-
tosto desidera ottenerla subito, anche se il padre
è ancora in vita, in modo da usarla come me-
glio crede e guadagnare la propria indipendenza.
Come decide di impiegare la sua eredità?
“Dopo qualche giorno”, spiega Gesù, “il figlio
più giovane prese le sue cose e se ne andò in un
paese lontano, dove sperperò tutto ciò che aveva
facendo una vita dissoluta” (Luca 15:13). Invece
di rimanere a casa al sicuro, protetto da un padre
che ha cura di lui e di suo fratello e provvede per
loro, il figlio si trasferisce in un altro paese. Lì ab-
bandona ogni ritegno e sperpera tutta la sua ere-
dità per appagare i propri desideri sessuali. Poi
però si ritrova in una situazione molto difficile. In-
fatti Gesù aggiunge:
200
86
˙ LA PARABOLA DEL FIGLIO PRODIGO

“Dopo che ebbe speso ogni cosa, in quel pae-


se ci fu una grave carestia e lui si ritrovò nel bi-
sogno. Arrivò perfino a mettersi alle dipendenze
di un abitante del paese, che lo mandò nei propri
campi a pascere porci. E desiderava saziarsi del-
le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno
gli dava nulla” (Luca 15:14-16).
Il giovane finisce per trovare lavoro come guar-
diano di porci, animali considerati impuri dalla
Legge di Dio. È talmente affamato da desiderare
il cibo che generalmente è riservato agli animali,
in questo caso ai porci che sta pascolando. An-
gosciato dalla sua situazione disperata, “[torna]
in sé” e pensa: “Quanti uomini al servizio di mio
padre hanno pane in abbondanza, e io muoio di
fame! Ecco cosa farò: tornerò da mio padre e gli
dirò: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di
te. Non sono più degno di essere chiamato tuo fi-
glio. Trattami come uno di quelli al tuo servizio’ ”.
A questo punto il giovane parte e torna da suo
padre (Luca 15:17-20).
Come reagirà il padre? Si arrabbierà con il fi-
glio, rimproverandolo per la decisione insensata
di andare via di casa? Si dimostrerà indifferente
e distaccato? Se fossimo stati noi al posto del pa-
dre, cosa avremmo fatto? E se si fosse trattato di
nostro figlio o nostra figlia?

 A chi narra la parabola Gesù, e perché?


 Chi può essere considerato il protagonista, e cosa
gli succede?
RITROVATO IL FIGLIO PERDUTO
Gesù descrive cosa prova il padre e cosa deci-
de di fare: “Mentre [il figlio] era ancora lontano,
il padre lo vide e provò compassione per lui, e gli
corse incontro e lo abbracciò baciandolo affet-
tuosamente” (Luca 15:20). Anche se è venuto a
sapere che il figlio ha condotto una vita dissolu-
ta, il padre lo accoglie di nuovo a casa. Che dire
dei capi giudei, che asseriscono di conoscere e
adorare Geova? Grazie a questo racconto, capi-
ranno che il nostro Padre celeste è pronto ad ac-
cogliere i peccatori che si pentono? Si renderanno
conto che Gesù sta mostrando lo stesso spirito
del Padre?
Osservando l’espressione triste e dimessa del
figlio, questo padre perspicace può facilmente
capire che è davvero pentito. Comunque, il fat-
to che prenda amorevolmente l’iniziativa di acco-
gliere il figlio rende più facile a quest’ultimo con-
fessare i suoi peccati. Gesù infatti prosegue: “E il
figlio gli disse: ‘Padre, ho peccato contro il cielo
e contro di te. Non sono più degno di essere chia-
mato tuo figlio’ ” (Luca 15:21).
Il padre ordina ai suoi schiavi: “Presto, portate
un abito, il migliore; vestitelo e mettetegli un anel-
lo al dito e sandali ai piedi. Prendete anche il vi-
tello ingrassato e scannatelo. Mangiamo e festeg-
giamo, perché questo mio figlio era morto ma è
ritornato in vita; era perduto ma è stato ritrovato”.
Poi si mettono “a far festa” (Luca 15:22-24).
Nel frattempo il figlio maggiore è nei campi.
Parlando di lui, Gesù dice: “Al suo ritorno, quan-
do fu vicino a casa, sentì musiche e danze. Allo-
ra chiamò un servitore e gli domandò cosa stesse
succedendo. Quello rispose: ‘È venuto tuo fratel-
lo, e tuo padre ha scannato il vitello ingrassato,
perché è tornato sano e salvo’. Ma lui si arrabbiò
e non voleva entrare, perciò suo padre uscì a sup-
plicarlo. In risposta lui gli disse: ‘Ecco, sono tan-
ti anni che ti faccio da schiavo e non ho mai di-
subbidito a un tuo ordine, eppure a me non hai
mai dato un capretto per festeggiare con i miei
tuo. Ma non potevamo non rallegrarci e far festa,
perché tuo fratello era morto ma è ritornato in
vita; era perduto ma è stato ritrovato” (Luca 15:
31, 32).
Come reagì il figlio maggiore? Il racconto non
lo rivela. Sappiamo però che dopo la morte e la
risurrezione di Gesù “un gran numero di sacerdo-
ti [accettò] la fede” (Atti 6:7). Forse tra questi ci
furono alcuni che avevano sentito Gesù narrare la
significativa parabola del figlio perduto. Anche
loro ebbero la possibilità di ravvedersi, pentirsi e
tornare da Dio.
Da allora in poi i discepoli di Gesù possono,
anzi dovrebbero, prestare attenzione agli inse-
gnamenti racchiusi in questa stupenda parabola.
In primo luogo tutti noi possiamo imparare quan-
to sia saggio rimanere al sicuro tra i servitori di
Dio, protetti da un Padre che ci ama e si prende
amici. Ma non appena è arrivato questo tuo figlio, cura di noi, piuttosto che vagare “in un paese lon-
che ha dilapidato i tuoi beni con le prostitute, per tano” alla ricerca dei piaceri.
lui hai scannato il vitello ingrassato!’ ” (Luca 15: In secondo luogo, capiamo che se qualcuno di
25-30). noi deviasse dalla via indicata da Dio dovrebbe
Al pari del figlio maggiore, gli scribi e i farisei tornare umilmente dal nostro Padre, in modo da
hanno disprezzato la misericordia e le attenzioni godere di nuovo del suo favore.
che Gesù ha riservato alla gente comune e ai pec- Possiamo imparare un’altra lezione dagli atteg-
catori. È proprio il loro atteggiamento critico ad giamenti contrastanti del padre e del figlio mag-
aver spinto Gesù a narrare questa parabola. Ov- giore: il primo si è dimostrato sensibile e pronto a
viamente, chiunque trovi da ridire sul fatto che perdonare, il secondo risentito e distaccato. Qua-
Dio mostri misericordia dovrebbe far tesoro del- li servitori di Dio desideriamo perdonare e riacco-
l’insegnamento contenuto in questo racconto. gliere chi si era smarrito ma poi si è pentito ed è
Gesù conclude la parabola con l’appello che il tornato alla “casa” del Padre. Dovremmo “far fe-
padre rivolge al figlio maggiore: “Figlio mio, tu sei sta” perché il nostro fratello che ‘era morto è ri-
sempre stato con me, e tutto ciò che è mio è tornato in vita, era perduto ma è stato ritrovato’.

 Quando il figlio più giovane torna a casa, come reagisce il padre?


 In che modo l’atteggiamento del padre compassionevole riflette quello di Geova e di Gesù?
 In che senso la reazione del figlio maggiore rispecchia il comportamento degli scribi e dei farisei?
 Quali lezioni ci insegna questa parabola?

203
L’IMPORTANZA DI AGIRE CON ACCORTEZZA
LUCA 16:1-13

La parabola del figlio prodigo che Gesù ha ap- Il primo risponde: “Gli devo 100 giare di olio
pena narrato dovrebbe aver fatto capire molto d’oliva”, cioè circa 2.200 litri. Forse quest’uomo
bene a esattori di tasse, scribi e farisei che Dio è è proprietario di un grande oliveto oppure è un
pronto a perdonare i peccatori pentiti (Luca 15: commerciante di olio. L’economo gli dice: “Ri-
1-7, 11). Adesso Gesù si rivolge ai suoi discepoli prendi il tuo contratto, siediti e, presto, scrivi 50”,
e racconta loro la parabola di un uomo ricco il cui vale a dire 1.100 litri (Luca 16:6).
economo, colui che amministra la casa, non ha L’economo chiede poi a un altro debitore:
agito correttamente. “E tu, quanto gli devi?” Lui risponde: “Gli devo
100 grandi sacchi di grano”, ovvero all’incirca
22.000 litri. “Riprendi il tuo contratto e scrivi
80”, dice l’economo, riducendo così il debito del
20 per cento (Luca 16:7).
L’economo sta ancora gestendo gli affari del-
l’uomo ricco, quindi in un certo senso ha ancora
l’autorità di ridurre i debiti che altre persone han-
no nei confronti del suo signore. Agendo in que-
sta maniera, si sta facendo amici coloro che po-
trebbero aiutarlo quando rimarrà senza lavoro.
A un certo punto, il signore scopre cosa è suc-
cesso. Nonostante la perdita subita, è colpito
per come si è comportato l’economo e lo loda
perché “benché ingiusto” ha “agito con accortez-
za”. Gesù commenta: “I figli di questo sistema di
cose, infatti, nei loro rapporti con quelli della pro-
pria generazione sono più accorti dei figli della
Gesù dice che l’economo viene accusato di luce” (Luca 16:8).
sperperare i beni del suo signore. Per que- Gesù non sta condonando i metodi dell’econo-
sto motivo, sa che verrà mandato via. “Che mo né incoraggiando chi lo ascolta a essere di-
farò ora”, si chiede, “visto che il mio signore sonesto negli affari. Quindi cosa vuole insegna-
mi toglierà la gestione? Non sono abbastanza re? Gesù esorta i discepoli: “Fatevi degli amici
forte per zappare, e mi vergogno di chiedere per mezzo delle ricchezze ingiuste, così che loro,
l’elemosina”. Pensando a come potrà far fron- quando queste verranno a mancare, vi accoglie-
te al futuro, trova una soluzione: “So io come ranno nelle dimore eterne” (Luca 16:9). Queste
fare perché le persone mi accolgano in casa parole sottolineano l’importanza di essere pre-
loro quando mi sarà tolta la gestione!” Imme- videnti e accorti. I servitori di Dio, i “figli della
diatamente chiama alcuni debitori e chiede a luce”, devono utilizzare le proprie risorse mate-
ognuno: “Quanto devi al mio signore?” (Luca riali in modo saggio, pensando al futuro eterno
16:3-5). che li attende.
204
87
˙ LA PARABOLA DELL’ECONOMO INGIUSTO

˙ GUADAGNARSI DEGLI AMICI PER MEZZO DELLE PROPRIE RICCHEZZE

Solo Geova Dio e suo Figlio possono invitare


qualcuno a entrare nel Regno celeste o nel Para-
diso sulla terra sotto il dominio di quel Regno.
Perciò dovremmo impegnarci a fondo per diven-
tare loro amici usando le ricchezze materiali che
abbiamo per sostenere gli interessi del Regno.
Così, anche quando oro, argento e altri beni ma-
teriali verranno a mancare o non serviranno più
a nulla, il nostro futuro eterno sarà garantito.
Gesù aggiunge che chi è fedele nel gestire le
sue ricchezze e i suoi beni materiali sarà altret-
tanto fedele quando riceverà incarichi di mag-
gior rilievo. “Perciò”, osserva Gesù, “se non siete
stati fedeli in relazione alle ricchezze ingiuste, chi
vi affiderà quelle vere?” (Luca 16:11). Queste ric-
chezze “vere” includono ad esempio gli interessi
del Regno.
Gesù sta spiegando ai suoi discepoli che sarà
richiesto molto da loro se vorranno essere accol-
ti nelle “dimore eterne”. Non è possibile essere
veri servitori di Dio e allo stesso tempo schia-
vi delle ricchezze ingiuste. Infatti Gesù termina
il suo ragionamento dicendo: “Nessun servito-
re può essere schiavo di due padroni, perché o
odierà l’uno e amerà l’altro, o si legherà all’uno e
disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di
Dio e della Ricchezza” (Luca 16:9, 13).

 Nella parabola di Gesù, in che modo l’economo si


fa amici coloro che potranno aiutarlo in seguito?
 Cosa sono le “ricchezze ingiuste”, e in che modo
un cristiano può utilizzare tali ricchezze per ‘farsi
degli amici’?
 Se siamo fedeli nel gestire le “ricchezze ingiuste”
che potremmo avere, chi ci accoglierà nelle “dimo-
re eterne”?
IL RICCO E LAZZARO
LUCA 16:14-31

Gesù ha dato ai discepoli ottimi consigli su come


usare i beni materiali. Ma le sue parole non do-
vrebbero interessare solo a loro. Anche i fari-
sei presenti dovrebbero prenderle a cuore, dato
che “[amano] il denaro”. Sentendo quello che dice
Gesù, però, questi uomini lo deridono (Luca 15:2;
16:13, 14).
Gesù comunque non si lascia intimidire e li
avverte: “Voi siete quelli che si dichiarano giusti
davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuo-
ri; infatti ciò che gli uomini considerano di gran-
de valore è spregevole agli occhi di Dio” (Luca
16:15).
Da molto tempo gli uomini considerano i fari-
sei persone “di grande valore”. Ma ora è giunto il
momento di voltare pagina. Questi farisei che oc-
cupano una posizione tanto elevata a motivo del-
le loro ricchezze materiali, del loro potere politico
e della loro influenza in campo religioso, devono ge data attraverso Mosè era quello di condurre le
essere abbassati. Al contrario, le persone comu- persone umili al Messia, cioè a Gesù. Giovanni
ni che riconoscono il loro bisogno spirituale de- Battista aveva rivelato che Gesù era l’Agnello di
vono essere innalzate. Per chiarire il fatto che è Dio (Giovanni 1:29-34). Dall’inizio del ministero
in corso un notevole cambiamento, Gesù dice: di Giovanni è stata data la possibilità a giudei
“La Legge e i Profeti sono stati fino a Giovanni. umili, per lo più appartenenti alle classi povere,
Da allora in poi viene annunciata la buona notizia di sentir parlare del “Regno di Dio”. Questa si è
del Regno di Dio, e ogni tipo di persona si sforza rivelata davvero una “buona notizia” per tutti co-
di entrarvi. In realtà, è più facile che il cielo e la loro che vogliono diventare sudditi del Regno di
terra scompaiano piuttosto che un singolo tratto Dio e ricevere le benedizioni che ne derivano.
di una lettera della Legge rimanga inadempiuto” La Legge mosaica non è rimasta inadempiuta:
(Luca 3:18; 16:16, 17). In che senso queste parole ha condotto al Messia. Inoltre, l’obbligo di conti-
indicano che sta avvenendo qualcosa di nuovo? nuare a osservarla sta per terminare. Per esem-
I capi religiosi giudei asseriscono presuntuo- pio, la Legge consente di divorziare per vari mo-
samente di seguire la Legge mosaica. Basti ri- tivi. Ora però Gesù spiega che “chiunque divorzia
cordare che quando a Gerusalemme Gesù aveva da sua moglie e ne sposa un’altra commette adul-
restituito la vista a un cieco, questi farisei altez- terio, e chiunque sposa una donna divorziata dal
zosi avevano affermato: “Noi siamo discepoli di marito commette adulterio” (Luca 16:18). Questa
Mosè. Noi sappiamo che Dio parlò a Mosè” (Gio- dichiarazione fa di sicuro infuriare i farisei, così
vanni 9:13, 28, 29). Uno degli obiettivi della Leg- attaccati alle loro regole.
206
88
˙ LA PARABOLA DEL RICCO E LAZZARO

Per sottolineare quanto il cambiamento in cor-


so sia epocale, Gesù narra la parabola di due
uomini che vedono la loro situazione subire una
svolta drastica. Mentre si legge questo racconto
è importante ricordare a chi è indirizzato. Tra co-
loro che lo ascoltano infatti ci sono alcuni farisei,
individui che amano il denaro e che sono tenuti
in alta stima dagli uomini.
Gesù inizia il racconto: “C’era un uomo ricco
che indossava vestiti di porpora e lino e che vive-
va nei piaceri e nel lusso. Ma un mendicante di
nome Lazzaro era solito stare alla sua porta. Era
pieno di piaghe e desiderava saziarsi delle cose
che cadevano dalla tavola del ricco. Addirittura, i
cani andavano a leccargli le piaghe” (Luca 16:19-
21).
Dato che i farisei amano il denaro, l’“uomo ric-
co” di cui parla Gesù rappresenta proprio loro.
A questi capi religiosi giudei piace agghindarsi
con vesti costose ed elaborate; a prescindere da
quanto siano effettivamente ricchi, sembra che
abbiano opportunità e privilegi in abbondanza.
Sono avvolti in abiti di porpora nel senso che ri-
vestono una posizione di favore e indossano abi-
ti di lino bianco in quanto ostentano una parven-
za di giustizia (Daniele 5:7).
Che opinione hanno delle persone comuni
questi capi ricchi e orgogliosi? Le disprezzano,
definendole ‘am haàrets, che significa popolo del
paese o della terra. Agli occhi dei farisei queste

 In quali opposte condizioni si trovano i capi reli-


giosi giudei e la gente comune?
 Come indica Gesù, quale cambiamento ha luogo a
partire dall’inizio del ministero di Giovanni?
 Nella parabola di Gesù, chi rappresenta l’uomo
ricco e chi rappresenta Lazzaro?
persone non sanno nulla della Legge, e non me- Cosa accadrà alla gente comune e ai capi religio-
ritano nemmeno di conoscerla (Giovanni 7:49). si che amano il denaro?
La condizione della gente comune è simile a quel- Gesù ha appena parlato di un cambiamento
la del “mendicante di nome Lazzaro”, che brama quando ha detto: “La Legge e i Profeti sono stati
addirittura le misere “cose che [cadono] dalla ta- fino a Giovanni [Battista]. Da allora in poi viene
vola del ricco”. Proprio come il mendicante coper- annunciata la buona notizia del Regno di Dio”. Per-
to di piaghe, queste persone vengono disprezza- ciò è grazie alla predicazione di Giovanni e di Gesù
te, quasi fossero ripugnanti in senso spirituale. Cristo che sia Lazzaro sia il ricco “muoiono” in re-
Questa triste situazione che vede contrapposti lazione alla loro condizione precedente, trovando-
coloro che sono simili al ricco e coloro che sono si così in una posizione nuova davanti a Dio.
simili a Lazzaro va avanti da un po’ di tempo, ma
Gesù sa che è arrivato il momento che le cose
cambino radicalmente.

LE COSE CAMBIANO
Gesù prosegue descrivendo in che modo avvie-
ne questo cambiamento. “Dopo un po’ di tempo”,
racconta, “il mendicante morì e fu portato dagli
angeli accanto ad Abraamo. Anche il ricco morì e
fu sepolto. Nella Tomba, fra i tormenti, alzò gli oc-
chi e vide da lontano Abraamo e accanto a lui
Lazzaro” (Luca 16:22, 23).
Chi sta ascoltando Gesù sa che Abraamo è
morto da molti anni e che è nella Tomba. Le Scrit-
ture insegnano senza ombra di dubbio che chi Nello specifico, per un lungo periodo le perso-
come Abraamo si trova nella Tomba, o Sceol, non ne povere e umili sono state trascurate in sen-
può né vedere né parlare (Ecclesiaste 9:5, 10). so spirituale. Ma ora stanno ricevendo aiuto e
Quindi, in che modo i capi religiosi interpretano rispondono favorevolmente al messaggio del Re-
questa parabola? Cosa potrebbe voler dire Gesù? gno predicato prima da Giovanni Battista e poi da
Gesù. In senso spirituale, in precedenza si erano
dovute accontentare di quelle poche “cose che
cadevano dalla tavola” dei capi religiosi. Adesso
invece si possono nutrire delle verità fondamen-
tali contenute nelle Scritture, gustando in parti-
colar modo le cose meravigliose che Gesù inse-
gna. È come se agli occhi di Geova Dio ora si
trovassero in una posizione di favore.
Al contrario, i ricchi e influenti capi religiosi non
accettano il messaggio del Regno proclamato in
passato da Giovanni e che Gesù continua a pro-
clamare in tutto il paese (Matteo 3:1, 2; 4:17).
Questo messaggio riguardo all’infuocato giudizio
208
di Dio ormai vicino li fa infuriare, o li tormenta bio di posizione tra gli orgogliosi capi religiosi e le
(Matteo 3:7-12). I capi religiosi amanti del denaro persone umili che accettano il giogo di Gesù, ve-
sarebbero davvero sollevati se Gesù e i suoi di- nendo finalmente ristorate e nutrite a livello spi-
scepoli smettessero di dichiarare il messaggio di rituale (Matteo 11:28-30). Questo cambiamento
Dio. Sono come il ricco della parabola, che dice: diventerà ancora più evidente nel giro di pochi
“Padre Abraamo, abbi misericordia di me, e man- mesi, quando il patto della Legge verrà sostitui-
da Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua to dal nuovo patto (Geremia 31:31-33; Colossesi
per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribil- 2:14; Ebrei 8:7-13). Alla Pentecoste del 33, quan-
mente in questo fuoco ardente” (Luca 16:24). do verrà versato lo spirito santo, sarà innegabile
Ma questo non succederà perché la maggior che ad avere il favore di Dio non sono i farisei e i
parte dei capi religiosi non farà alcun cambia- loro alleati religiosi ma i discepoli di Gesù.
mento. Questi uomini si sono rifiutati di “[ascol-
tare] Mosè e i Profeti”, i cui scritti avrebbero do-
vuto aiutarli a riconoscere Gesù quale Messia e
Re inviato da Dio (Luca 16:29, 31; Galati 3:24).
Inoltre non si dimostrano umili e non si lasciano
convincere da quei poveri che avendo accettato
Gesù godono del favore di Dio. Da parte loro, i di-
scepoli di Gesù non possono alterare o annac-
quare la verità solo per compiacere i capi religiosi
o per dar loro un po’ di sollievo. Nella parabo-
la questo concetto viene evidenziato dalle parole
che il “padre Abraamo” rivolge al ricco:
“Figlio, ricordati che durante la tua vita tu hai
avuto cose buone in abbondanza; Lazzaro invece
ha avuto i suoi mali. Ora, però, lui riceve confor-
to, mentre tu soffri. Oltre a ciò, è stata posta fra
noi e voi una grande voragine, così che quelli che
da qui vogliono venire da voi non possono, né
possono farlo quelli che da lì vogliono venire da
noi” (Luca 16:25, 26).
È davvero giusto e appropriato che abbia luo-
go un simile cambiamento. Si tratta di uno scam-

 In che modo Gesù fa capire che la situazione cambierà?


 Come viene accolto il messaggio di Giovanni e di Gesù dai capi religiosi, e come lo indica Gesù nella parabola?
 Cosa desiderano i capi religiosi, ma perché questo non succederà?
 Quando diventerà ancora più evidente la voragine che separa i capi religiosi dai discepoli di Gesù?
209
IN VIAGGIO DALLA PEREA ALLA GIUDEA
LUCA 17:1-10 GIOVANNI 11:1-16

Gesù ha trascorso un po’ di tempo “dall’altra schiavo ad arare o a pascere il gregge, quando
parte del Giordano”, in Perea (Giovanni 10:40). questo torna dai campi gli dirà forse: ‘Su, vieni
Adesso si mette in viaggio verso sud per andare qui e mettiti a tavola’? Non gli dirà piuttosto: ‘Pre-
a Gerusalemme. parami la cena, mettiti un grembiule e servimi
Gesù non è solo: viaggia insieme ai suoi disce- finché non avrò finito di mangiare e bere, e poi
poli e a “grandi folle”, tra cui ci sono esattori di potrai mangiare e bere anche tu’? Proverà forse
tasse e peccatori (Luca 14:25; 15:1). Pur disap- gratitudine per lo schiavo perché ha fatto il suo
provando le parole e le azioni di Gesù, anche i fa- dovere? Allo stesso modo, quando avete fatto il
risei e gli scribi sono tra i presenti. Dopo aver vostro dovere, dite: ‘Siamo schiavi buoni a nulla.
ascoltato le parabole della pecora smarrita, del fi- Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’ ” (Luca 17:
glio prodigo e del ricco e Lazzaro, hanno di certo 7-10).
molto su cui riflettere (Luca 15:2; 16:14). Tutti i servitori di Dio dovrebbero capire l’im-
Pensando forse alle critiche e agli scherni di cui portanza di mettere al primo posto i suoi interes-
è stato oggetto di recente, Gesù si rivolge ora si. Inoltre dovrebbero tenere a mente il privilegio
ai suoi discepoli e riprende alcuni argomenti che che hanno di adorarlo quali componenti della sua
aveva già trattato in Galilea. casa.
Per esempio dice: “È inevitabile che si presenti- Probabilmente Gesù ha da poco finito di par-
no ostacoli che portano a peccare. Tuttavia, guai lare quando arriva un messaggero mandato da
a colui mediante il quale si presentano! [...] Sta- Maria e Marta, le sorelle di Lazzaro che vivono a
te attenti a voi stessi! Se tuo fratello commette un Betania, in Giudea. L’uomo porta questa notizia:
peccato rimproveralo, e se si pente perdonalo. “Signore, ecco, il tuo caro amico è malato” (Gio-
Anche se pecca contro di te sette volte al giorno vanni 11:1-3).
e sette volte torna da te dicendo: ‘Mi pento’, devi Anche se si rende conto che il suo amico Lazza-
perdonarlo” (Luca 17:1-4). Quest’ultima dichiara- ro sta molto male, Gesù non è sopraffatto dal do-
zione potrebbe richiamare alla memoria di Pietro lore. Al contrario afferma: “Questa malattia alla
l’occasione in cui aveva chiesto a Gesù se dove- fine non sarà per la morte, ma per la gloria di Dio,
va perdonare fino a sette volte (Matteo 18:21). affinché tramite essa il Figlio di Dio sia glorifica-
I discepoli riusciranno ad agire in armonia con to”. Gesù rimane nella zona in cui si trova per al-
questo insegnamento? Quando gli chiedono di tri due giorni. Poi dice ai discepoli: “Torniamo in
dar loro più fede, Gesù li rassicura: “Se la vostra Giudea”. Ma loro obiettano: “Rabbi, da poco i giu-
fede fosse grande quanto un granello di senape, dei hanno cercato di lapidarti, e tu vuoi tornare
direste a questo gelso nero: ‘Sradicati e piantati là?” (Giovanni 11:4, 7, 8).
nel mare!’, e vi ubbidirebbe” (Luca 17:5, 6). An- Gesù risponde: “Non ci sono 12 ore di luce in
che avendo solo un briciolo di fede si possono un giorno? Se uno cammina alla luce del giorno
compiere grandi cose! non inciampa, perché vede la luce di questo mon-
Gesù prosegue soffermandosi sull’importanza do. Ma se uno cammina di notte inciampa, per-
di avere un’opinione umile ed equilibrata di sé ché la luce non è in lui” (Giovanni 11:9, 10). Pro-
stessi e dice agli apostoli: “Se uno di voi ha uno babilmente Gesù vuole dire che il tempo stabilito
210
89
˙ L’IMPORTANZA DI NON FAR SVIARE ALTRI
˙ PERDONARE E AVERE FEDE

da Dio per il suo ministero non è ancora termina- rirà”. Gesù però chiarisce come stanno le cose:
to. Fino ad allora, quindi, deve sfruttare al meglio “Lazzaro è morto [...]. Ma andiamo da lui” (Gio-
il breve periodo che gli rimane. vanni 11:11-15).
Gesù aggiunge: “Il nostro amico Lazzaro si è Consapevole del fatto che in Giudea Gesù ri-
addormentato, ma io vado a svegliarlo”. Senten- schia la vita, Tommaso desidera dimostrargli il
do queste parole i discepoli pensano che Lazzaro proprio sostegno. Per questo sprona i suoi com-
stia semplicemente riposando e che si rimetterà; pagni dicendo: “Andiamo anche noi a morire con
infatti dicono: “Signore, se sta dormendo, gua- lui!” (Giovanni 11:16).

 In che zona sta predicando Gesù?


 Quali argomenti riprende Gesù, e quale esempio fa per sottolineare l’importanza dell’umiltà?
 Quale notizia riceve Gesù, e perché Tommaso fa riferimento alla possibilità di morire con lui?

211
“LA RISURREZIONE E LA VITA”
GIOVANNI 11:17-37

Dopo aver lasciato la Perea, Gesù giunge alla peri- alleviare il suo dolore? Per ricordarle che Dio gli ha
feria di Betania, un villaggio circa 3 chilometri a est dato autorità sulla morte, Gesù le dice: “Chi eser-
di Gerusalemme. Maria e Marta stanno piangendo cita fede in me, anche se muore, tornerà a vivere;
per la recente scomparsa del loro fratello Lazzaro, e chiunque vive ed esercita fede in me non morirà
e molte persone sono venute a consolarle. mai” (Giovanni 11:25, 26).
Quando sente che Gesù sta arrivando, Marta Gesù non intende dire che i suoi attuali discepo-
gli corre incontro e gli riferisce quello che pro- li non moriranno mai. Come ha già anticipato loro,
babilmente lei e sua sorella hanno pensato ne- perfino lui stesso dovrà morire (Matteo 16:21; 17:
gli ultimi quattro giorni: “Signore, se tu fossi sta- 22, 23). Desidera invece sottolineare il fatto che
to qui mio fratello non sarebbe morto”. Questo esercitare fede in lui può portare alla vita eterna.
Per molti questo significherà essere risuscitati. Per
altri, i fedeli servitori di Dio in vita durante la con-
clusione del sistema di cose, potrà significare non
morire mai nel vero senso della parola. In entram-
bi i casi, chiunque esercita fede in lui può avere la
certezza che non subirà mai la morte eterna.
Gesù ha appena detto: “Io sono la risurrezione e
la vita”. In base a queste parole, riuscirà ad aiutare
Lazzaro, il suo amico che è morto ormai da giorni?
Gesù chiede a Marta: “Tu ci credi?” Lei risponde:
“Sì, Signore, credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio,
colui che viene nel mondo”. Marta ha fede: è convin-
ta che Gesù possa fare qualcosa già adesso. Così
corre a casa, prende in disparte sua sorella e le
dice: “Il Maestro è qui e ti manda a chiamare” (Gio-
vanni 11:25-28). A questo punto Maria esce di casa.
però non significa che abbia perso ogni speranza. Ben presto molti la seguono perché pensano che si
Infatti Marta aggiunge: “So che qualsiasi cosa tu stia recando alla tomba di Lazzaro.
chieda a Dio, Dio te la darà” (Giovanni 11:21, 22). Maria invece va da Gesù e si getta ai suoi piedi
Questa donna pensa che Gesù possa ancora fare in lacrime, esprimendo gli stessi sentimenti della
qualcosa per suo fratello. sorella: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello
Gesù le risponde: “Tuo fratello risorgerà”. Marta non sarebbe morto”. Vedendo che Maria e le per-
crede che Gesù si stia riferendo alla futura risurre- sone che le stanno intorno piangono, Gesù si com-
zione sulla terra, la speranza che Abraamo e altri muove profondamente, si turba e inizia a piange-
nutrivano. Non ha alcun dubbio in merito, tanto re anche lui. I presenti rimangono colpiti dalla sua
che afferma: “So che risorgerà nella risurrezione, reazione. Alcuni però chiedono: “Lui che ha aper-
nell’ultimo giorno” (Giovanni 11:23, 24). to gli occhi al cieco non poteva impedire che Laz-
Ma Gesù potrebbe fare qualcosa già adesso per zaro morisse?” (Giovanni 11:32, 37).
212
90
˙ GESÙ ARRIVA DOPO LA MORTE DI LAZZARO
˙ “LA RISURREZIONE E LA VITA”

 Quando arriva nei pressi di Betania, che situazione trova Gesù?


 Perché Marta è convinta che ci sarà una risurrezione?
 In che modo Gesù fa capire che può fare qualcosa per Lazzaro?

213
LA RISURREZIONE DI LAZZARO
GIOVANNI 11:38-54

Dopo aver incontrato Marta e Maria vicino a Beta- A questo punto la pietra viene tolta. Gesù volge
nia, Gesù va insieme a loro alla tomba commemora- gli occhi al cielo e inizia a pregare: “Padre, ti rin-
tiva di Lazzaro, una caverna la cui entrata è chiusa grazio di avermi ascoltato. Io sapevo già che mi
da una pietra. “Togliete la pietra”, comanda Gesù. ascolti sempre, ma ho parlato a motivo della gen-
Non capendo le sue intenzioni, Marta è preoccupa- te che sta attorno, perché possano credere che tu
ta e dice: “Signore, ormai deve puzzare: è il quarto mi hai mandato”. Gesù pronuncia questa preghie-
giorno”. Gesù replica: “Non ti ho detto che se credi ra in pubblico per far capire ai presenti che quello
vedrai la gloria di Dio?” (Giovanni 11:39, 40). che sta per fare sarà possibile solo grazie al pote-
91
˙ LAZZARO VIENE RISUSCITATO

˙ IL SINEDRIO COMPLOTTA PER UCCIDERE GESÙ

re che Dio gli ha dato. Poi grida a gran voce: “Laz- distrutta l’intera nazione” (Giovanni 11:49, 50; Atti
zaro, vieni fuori!” In risposta Lazzaro esce dalla 5:17; 23:8).
tomba, con le mani e i piedi ancora avvolti nelle Caiafa non pronuncia queste parole “di sua ini-
bende funerarie e il viso coperto da un panno. “Li- ziativa”: viene spinto da Dio a parlare in questo
beratelo e lasciatelo andare”, dice Gesù (Giovanni modo a motivo del ruolo sacro che ricopre. Ma
11:41-44). cosa intende dire? Gesù dovrebbe essere ucciso
Dopo aver visto questo miracolo, molti dei giu- perché non continui a minare l’autorità e il potere
dei che sono venuti a consolare Maria e Marta ri- dei capi religiosi giudei. Comunque, la profezia di
pongono fede in Gesù. Altri, invece, vanno a rife- Caiafa evidenzia che con la sua morte Gesù prov-
rire ai farisei ciò che è successo. I farisei e i capi vederà un riscatto non solo per i giudei ma anche
sacerdoti indicono una riunione del Sinedrio, l’al- per tutti “i figli di Dio che [sono] dispersi” (Giovan-
ta corte giudaica di cui fa parte anche il sommo ni 11:51, 52).
sacerdote Caiafa. Alcuni dei presenti esprimo- Caiafa riesce a convincere il Sinedrio a fare pia-
no il loro disappunto dicendo: “Cosa dobbiamo ni per uccidere Gesù. Tra i membri della corte c’è
fare? Quest’uomo compie molti segni. Se lo la- Nicodemo, un uomo ben disposto nei confronti di
sciamo fare, riporranno tutti fede in lui, e i roma- Gesù. Non sappiamo se decida di avvertirlo del
ni verranno e ci toglieranno sia il nostro luogo complotto. Sta di fatto che Gesù si allontana dal-
che la nostra nazione” (Giovanni 11:47, 48). Que- la zona circostante Gerusalemme, evitando così di
sti uomini hanno sentito testimoni oculari rac- essere ucciso prima del tempo stabilito da Dio.
contare dei “molti segni” compiuti da Gesù, ma
non sono affatto contenti di quello che Dio sta fa-
cendo per mezzo di lui. La loro principale preoc-
cupazione è difendere la posizione e l’autorità di
cui godono.
Il fatto che Lazzaro sia stato destato dai morti è
un duro colpo per i sadducei perché non credono
nella risurrezione. Caiafa, uno di loro, prende ora
la parola e dice: “Voi non capite niente! Non vi ren-
dete conto che per voi è più vantaggioso che un
solo uomo muoia per il popolo, piuttosto che sia

 Come reagiscono le persone che assistono alla risurrezione di Lazzaro?


 Da cosa risulta evidente la malvagità dei membri del Sinedrio?
 Nonostante le sue intenzioni, cosa profetizza Caiafa spinto da Dio?

215
UN LEBBROSO GUARITO SI DIMOSTRA GRATO
LUCA 17:11-19

Sfuggito al complotto del Sinedrio, Gesù si reca I 10 lebbrosi hanno fiducia nei poteri miracolo-
a Efraim, una città a nord-est di Gerusalemme, si di Gesù e senza aspettare di essere guariti van-
dove rimane con i suoi discepoli al sicuro dai no dai sacerdoti. Lungo il tragitto, la loro fede
nemici (Giovanni 11:54). Comunque, dato che si viene ricompensata: si accorgono di essere stati
sta avvicinando la Pasqua del 33, Gesù si mette sanati!
di nuovo in viaggio. Va verso nord e attraversa Una volta guariti, 9 ex lebbrosi vanno per la
la Samaria per raggiungere la Galilea. È l’ultima loro strada mentre uno, un samaritano, torna in-
volta che si reca in questa zona prima della sua dietro. Come mai? Quest’uomo è profondamente
morte. grato per quello che Gesù ha fatto e “[glorifica] Dio
Gesù si sposta di villaggio in villaggio e, ad alta voce” perché capisce che in realtà è stato
non molto tempo dopo la sua partenza, incon- proprio Dio a sanarlo (Luca 17:15). Quando trova
tra 10 uomini affetti da lebbra. In alcune sue Gesù, l’uomo cade ai suoi piedi e lo ringrazia.
forme questa malattia può consumare gradual- Rivolgendosi a chi gli sta intorno, Gesù doman-
mente varie parti del corpo, come le orecchie e da: “Non sono stati purificati tutti e 10? Dove
le dita delle mani e dei piedi (Numeri 12:10-12). sono dunque gli altri 9? Non è tornato indietro
La Legge di Dio impone che un lebbroso gridi nessun altro per dare gloria a Dio a parte que-
“Impuro, impuro!” e che viva isolato (Levitico 13: st’uomo di un’altra nazione?” Poi dice al samari-
45, 46). tano: “Alzati e va’! La tua fede ti ha sanato” (Luca
Per questo motivo, i 10 lebbrosi si tengono a di- 17:17-19).
stanza mentre gridano ad alta voce: “Gesù, Mae- Guarendo i 10 lebbrosi Gesù ha dimostrato di
stro, abbi misericordia di noi!” Vedendoli, lui ri- godere del sostegno di Geova Dio. Ora, grazie a
sponde: “Andate e mostratevi ai sacerdoti” (Luca questo miracolo, uno di questi uomini non solo
17:13, 14). Con queste parole Gesù mostra rispet- sta bene ma probabilmente si è incamminato sul-
to per la Legge di Dio, secondo la quale sono i sa- la via che porta alla vita. Nei nostri giorni Dio non
cerdoti ad avere il compito di dichiarare guarite impiega suo Figlio per compiere simili guarigioni.
le persone che non sono più affette da lebbra. Tuttavia, se esercitiamo fede in Gesù possiamo
Solo dopo che il sacerdote si è pronunciato pos- percorrere la via che conduce alla vita eterna. Di-
sono tornare a vivere tra le persone sane (Leviti- mostriamo anche noi la stessa gratitudine del sa-
co 13:9-17). maritano?

 Dopo essere sfuggito al complotto del Sinedrio, dove si reca Gesù?


 Come mai i 10 lebbrosi si tengono a distanza, e perché Gesù dice loro di andare dai sacerdoti?
 Cosa impariamo da quello che è successo al samaritano guarito dalla lebbra?

216
92
˙ GESÙ GUARISCE 10 LEBBROSI
“IL FIGLIO DELL’UOMO SAR À RIVELATO”
LUCA 17:20-37

Mentre Gesù si trova ancora in Samaria o in Gali- Gesù prosegue: “Vi diranno ‘eccolo là!’ o ‘ecco-
lea alcuni farisei lo interrogano su quando verrà lo qui!’ Non andate e non seguiteli, perché come
il Regno. Questi uomini immaginano che sarà un il fulmine sfolgora da una parte all’altra del cielo,
evento solenne e pomposo. Gesù però spiega: “Il così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno” (Luca
Regno di Dio non viene in un modo evidente a tut- 17:23, 24). In che modo i discepoli potranno evi-
ti, né si dirà ‘eccolo qui!’ o ‘eccolo là!’ perché, tare di seguire falsi messia? Gesù descrive la ve-
ecco, il Regno di Dio è in mezzo a voi” (Luca 17: nuta del vero Messia come un fulmine visibile in
20, 21). un’ampia area. La prova della sua presenza come
Secondo alcuni Gesù intende dire che il Regno Re al potere sarà evidente agli occhi di tutti gli os-
si trova nel cuore di chi serve Dio. Comunque, servatori attenti.
un’idea del genere non è corretta perché in que- Per indicare quale sarà l’atteggiamento delle
sto caso Gesù sta parlando a dei farisei, e il Re- persone in quel periodo futuro, Gesù fa poi un pa-
gno non è di certo nel loro cuore. È in mezzo a ragone con alcuni episodi del passato. “Come av-
loro nel senso che il Re scelto da Dio per il suo venne ai giorni di Noè, così sarà ai giorni del Fi-
Regno, Gesù, si trova proprio tra loro (Matteo glio dell’uomo”, racconta Gesù. E aggiunge: “Lo
21:5). stesso accadde ai giorni di Lot: mangiavano, be-
Probabilmente dopo che i farisei se ne sono an- vevano, compravano, vendevano, piantavano e
dati, Gesù si rivolge ai discepoli e aggiunge ulte- costruivano. Ma nel giorno in cui Lot uscì da So-
riori dettagli sulla venuta del Regno. Parlando in- doma, dal cielo piovvero fuoco e zolfo, e furono
nanzitutto della sua presenza quale Re avverte: tutti distrutti. Così sarà anche nel giorno in cui il
“Verrà il tempo in cui desidererete vedere uno Figlio dell’uomo sarà rivelato” (Luca 17:26-30).
dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedre- Gesù non sta dicendo che i contemporanei di
te” (Luca 17:22). Gesù sta dicendo che il Figlio Noè e di Lot sono stati distrutti perché erano
dell’uomo eserciterà il suo dominio quale Re del impegnati nelle normali attività della vita, come
Regno in futuro. Prima di allora alcuni discepoli mangiare, bere, comprare, vendere, piantare e
forse desidereranno ansiosamente sapere quan- costruire. Anche Noè e Lot si dedicavano ad alcu-
do questo avverrà, ma dovranno continuare ad ne di queste attività insieme alle rispettive fami-
aspettare il tempo stabilito da Dio per la venuta glie. Le altre persone, però, vivevano senza pre-
del Figlio dell’uomo. stare alcuna attenzione alla volontà di Dio, senza

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93
˙ “IL REGNO DI DIO È IN MEZZO A VOI”

˙ COSA ACCADR À QUANDO GESÙ SAR À RIVELATO?

rendersi minimamente conto del periodo in cui si


trovavano. Per questo Gesù sta esortando i disce-
poli a concentrarsi sulla volontà di Dio e a impe-
gnarsi al massimo per compierla. In questo modo
sta indicando loro come potranno avere salva la
vita quando Dio porterà la distruzione futura.
I discepoli dovranno evitare di “[tornare] indie-
tro”, ovvero di farsi distrarre dal mondo che li cir-
conda. Gesù dice: “Quel giorno chi è sulla terraz-
za non scenda in casa a prendere le sue cose, e
similmente chi è nel campo non torni indietro. Ri-
cordate la moglie di Lot” (Luca 17:31, 32). Cosa
accadde a quella donna? Diventò una colonna di
sale.
Continuando a descrivere cosa succederà
quando il Figlio dell’uomo sarà Re, Gesù aggiun-
ge: “Quella notte due persone saranno in un letto:
una sarà presa, l’altra sarà lasciata” (Luca 17:34).
Quindi alcune persone saranno salvate, mentre
altre saranno lasciate, cioè perderanno la vita.
I discepoli ora chiedono: “Dove, Signore?”
Gesù risponde: “Dov’è il corpo, là si raduneranno
anche le aquile” (Luca 17:37). Alcuni discepoli,
paragonati ad aquile dalla vista acuta, si radune-
ranno intorno al vero Cristo, il Figlio dell’uomo.
Allora Gesù renderà disponibili verità che permet-
teranno a tutti coloro che avranno fede di avere
la vita.

 Perché si può dire che il Regno è in mezzo ai fari-


sei?
 In che senso la presenza di Cristo sarà come un
fulmine?
 Perché i discepoli di Gesù dovranno stare svegli
quando verrà il Figlio dell’uomo?
PREGHIERA E UMILTÀ: DUE NECESSITÀ FONDAMENTALI
LUCA 18:1-14

Gesù ha già narrato ai discepoli una parabola tosto Gesù si sta servendo di un contrasto: se per-
sull’importanza di continuare a pregare (Luca 11: fino un giudice umano ingiusto a un certo punto
5-13). Ora si trova forse in Samaria o in Galilea e risponde alle continue richieste che gli vengono ri-
ancora una volta dà risalto alla necessità di non volte, a maggior ragione lo farà Dio, che è giu-
smettere di pregare. Per far questo si serve della sto e buono. Geova risponderà alle suppliche dei
seguente parabola: suoi servitori che non smettono di pregare. Questo
“In una città viveva un giudice che non temeva risulta evidente dalle successive parole di Gesù:
Dio e non aveva rispetto per nessuno. In quella cit- “Vi dico che [Dio] farà loro giustizia prontamente”
tà c’era anche una vedova che continuava ad anda- (Luca 18:8).
re da lui e a dirgli: ‘Fa’ che ottenga giustizia contro Spesso chi è povero e umile subisce ingiusti-
zie, mentre chi è ricco e influente gode di un trat-
tamento privilegiato. Dio però non si comporta
così. Al momento opportuno farà giustizia punen-
do i malvagi e dando la vita eterna ai suoi servi-
tori.
Chi ha una fede simile a quella della vedova?
Quante persone credono davvero che Dio “farà
loro giustizia prontamente”? Dopo aver illustrato
la necessità di continuare a pregare, Gesù si con-
centra sull’importanza di avere fede nel potere del-
la preghiera, dicendo: “Quando il Figlio dell’uomo
arriverà, troverà davvero questa fede sulla terra?”
(Luca 18:8). Con questa domanda Cristo vuol far
capire che quando tornerà saranno probabilmen-
il mio avversario in giudizio’. Per qualche tempo te pochi ad avere una fede del genere.
lui non acconsentì, ma poi disse fra sé: ‘Anche se Alcuni dei presenti sono molto sicuri della loro
non temo Dio e non ho rispetto per nessuno, dato fede. Sono convinti di essere giusti; allo stesso
che questa vedova continua a darmi fastidio farò in tempo, però, trattano gli altri con aria di superio-
modo che ottenga giustizia, così non verrà più a rità. È proprio a loro che è indirizzata quest’altra
stancarmi con le sue richieste’” (Luca 18:2-5). parabola di Gesù:
Spiegando la lezione che vuole trasmettere, “Due uomini salirono al tempio per pregare: uno
Gesù dice: “Avete sentito cosa ha detto il giudice, era un fariseo e l’altro un esattore di tasse. Il fari-
anche se ingiusto? E Dio non farà giustizia ai suoi seo, stando in piedi, pregava fra sé: ‘O Dio, ti rin-
eletti che gridano a lui giorno e notte, mentre è pa- grazio che non sono come gli altri uomini, ladri, in-
ziente con loro?” (Luca 18:6, 7). Cosa sta rivelan- giusti e adulteri, e neanche come questo esattore
do Gesù riguardo a suo Padre? di tasse. Io digiuno due volte alla settimana, e do
Di certo non intende dire che Geova Dio sia in la decima di tutto quello che guadagno’” (Luca 18:
qualche modo simile a quel giudice ingiusto. Piut- 10-12).
220
94
˙ LA PARABOLA DELLA VEDOVA INSISTENTE

˙ LA PARABOLA DEL FARISEO E DELL’ESATTORE DI TASSE

I farisei sono noti perché fanno sfoggio della neanche alzare gli occhi al cielo; anzi, battendosi
loro presunta giustizia in modo da far colpo sugli il petto, diceva: ‘O Dio, sii misericordioso con me
altri. Si sono imposti dei digiuni e li osservano ogni che sono un peccatore’”. L’esattore di tasse rico-
lunedì e ogni giovedì, i giorni in cui i grandi merca- nosce con umiltà i propri errori. Quindi Gesù con-
ti sono affollati. Di conseguenza vengono visti da clude: “Io vi dico che, quando se ne tornò a casa,
moltissima gente. Inoltre pagano scrupolosamen- quest’uomo era più giusto del fariseo, perché chi
te la decima perfino delle erbe (Luca 11:42). Alcu- si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esal-
ni mesi prima avevano manifestato tutto il loro tato” (Luca 18:13, 14).
disprezzo per la gente comune dicendo: “Questa Con questa parabola Gesù sottolinea l’impor-
folla che non conosce la Legge”, cioè non conosce tanza di essere umili. Tale prezioso consiglio vale
l’interpretazione che ne fanno i farisei, “è gente sia per i suoi discepoli, cresciuti in una società in
maledetta!” (Giovanni 7:49). cui gli altezzosi farisei danno importanza alla po-
Tornando al racconto, Gesù aggiunge: “L’esatto- sizione e alla condizione sociale, sia per tutti colo-
re di tasse, invece, se ne stava a distanza senza ro che seguiranno Gesù in futuro.

 Cosa vuole mettere in risalto Gesù con la parabola del giudice ingiusto che esaudisce le richieste della vedova?
 Che tipo di fede vorrà trovare Gesù quando arriverà?
 Quale atteggiamento comune tra i farisei devono evitare i discepoli di Gesù?

221
PARLA DEL DIVORZIO E MOSTRA AMORE PER I BAMBINI
MATTEO 19:1-15 MARCO 10:1-16 LUCA 18:15-17

Partendo dalla Galilea, Gesù e i suoi discepoli van- se non a causa di immoralità sessuale [in greco
no al di là del Giordano e viaggiano verso sud at- pornèia], e ne sposa un’altra commette adulterio”
traversando la Perea. L’ultima volta che era stato (Matteo 19:9). Di conseguenza, l’immoralità ses-
in questa zona, Gesù aveva esposto ai farisei la suale è l’unico motivo scritturale per divorziare.
norma divina sul divorzio (Luca 16:18). Con l’inten- Sentendo questa affermazione, i discepoli com-
zione di metterlo alla prova, ora sono i farisei a sol- mentano: “Se tra un uomo e sua moglie le cose
levare questo argomento. stanno così, allora non è consigliabile sposarsi”
Mosè aveva scritto che era possibile divorziare (Matteo 19:10). Chiaramente chi pensa di sposar-
da una donna se si fosse trovato in lei “qualcosa di si dovrebbe considerare il matrimonio un legame
sconveniente” (Deuteronomio 24:1). Ci sono idee permanente.
diverse su quali possano essere considerate ragio- Parlando di chi non è sposato, Gesù spiega che
ni valide per divorziare. Tra queste alcuni includo- alcuni sono nati eunuchi, perché non sono in gra-
no problemi piuttosto insignificanti. Quindi i fari- do di avere rapporti sessuali. Altri invece sono di-
sei domandano: “È lecito a un uomo divorziare da ventati eunuchi, ovvero sono stati mutilati. Altri
sua moglie per qualsiasi motivo?” (Matteo 19:3). ancora si sono resi eunuchi, nel senso che hanno
Invece di basarsi sul pensiero umano, Gesù fa ma- represso i loro desideri sessuali per concentrarsi in
gistralmente riferimento al modo in cui Dio ha con- misura maggiore sulle attività legate al Regno. Ri-
cepito il matrimonio. “Non avete letto che colui che ferendosi alla possibilità di rimanere single, Gesù
li creò in principio li fece maschio e femmina, e dis- incoraggia i suoi discepoli: “Chi vi può far posto vi
se: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e faccia posto” (Matteo 19:12).
sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno Dopo ciò alcuni iniziano a portare a Gesù i loro
una sola carne’? Così non sono più due, ma una sola bambini. I discepoli, però, rimproverano queste
carne. Perciò, quello che Dio ha unito, l’uomo non lo persone, forse perché non vogliono che Gesù ven-
separi” (Matteo 19:4-6). Quando Dio aveva istituito ga disturbato. Vedendo quello che accade, Gesù si
il matrimonio tra Adamo ed Eva, la possibilità di scio- indigna. “Lasciate che i bambini vengano da me”,
gliere questa unione non era contemplata. dice, “e non cercate di fermarli, perché il Regno di
I farisei non sono d’accordo con Gesù e replicano: Dio appartiene a quelli come loro. In verità vi dico:
“Perché allora Mosè ha ordinato di darle un certifica- chi non riceve il Regno di Dio come un bambi-
to di ripudio e di divorziare da lei?” (Matteo 19:7). no non vi entrerà affatto” (Marco 10:14, 15; Luca
Gesù risponde: “È stato per la durezza del vostro 18:15).
cuore che Mosè vi ha concesso di divorziare dalle Che ottima lezione! Chi vuole ricevere il Regno
vostre mogli, ma in principio non era così” (Matteo di Dio deve essere come un bambino: umile e di-
19:8). Con l’espressione “in principio”, Gesù non si sposto a imparare. Gesù ora mostra amore e tene-
riferisce ai giorni di Mosè, ma al momento in cui Dio rezza verso questi piccoli prendendoli fra le brac-
ha dato origine al matrimonio nell’Eden. cia e benedicendoli. Senza dubbio prova gli stessi
A questo punto Gesù spiega un’importante veri- sentimenti nei confronti di chiunque “riceve il Re-
tà: “Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, gno di Dio come un bambino” (Luca 18:17).

222
95
˙ GESÙ SPIEGA COME DIO CONSIDERA IL DIVORZIO
˙ ESSERE SINGLE È UN DONO

˙ È NECESSARIO ESSERE COME BAMBINI

 Per mettere alla prova Gesù, cosa chiedono i farisei in merito al divorzio?
 In base alle parole di Gesù, qual è la norma divina sul divorzio?
 Perché alcuni discepoli potrebbero decidere di rimanere single?
 Cosa impariamo dal modo in cui Gesù tratta i bambini?

223
LA DOMANDA DI UN GIOVANE CAPO RICCO
MATTEO 19:16-30 MARCO 10:17-31 LUCA 18:18-30

Gesù sta ancora viaggiando attraverso la Perea


in direzione di Gerusalemme quando un giovane
uomo ricco gli corre incontro e si inginocchia da-
vanti a lui. L’uomo è “un capo dei giudei”, forse un
capo di una sinagoga o un membro del Sinedrio.
“Maestro buono”, chiede a Gesù, “cosa devo fare
per ereditare la vita eterna?” (Luca 8:41; 18:18;
24:20).
“Perché mi chiami buono?”, risponde Gesù.
“Nessuno è buono tranne uno solo, Dio” (Luca
18:19). Probabilmente questo giovane uomo usa il
termine “buono” come titolo formale, seguendo
il modo di fare dei rabbini. Gesù è un buon inse-
gnante, ma vuole fargli capire che il titolo “Buono”
spetta solo a Dio.
Gesù gli consiglia: “Se però vuoi entrare nella
vita, osserva di continuo i comandamenti”. Quindi
il giovane chiede: “Quali?” Gesù cita cinque dei
Dieci Comandamenti: quelli che riguardano assas-
sinio, adulterio, furto, rendere falsa testimonianza
e onorare i genitori. Poi ne aggiunge uno ancora
più importante: “Devi amare il tuo prossimo come
te stesso” (Matteo 19:17-19).
“Questi li ho sempre osservati tutti”, replica
l’uomo. “Cos’altro mi manca?” (Matteo 19:20). For-
se pensa di dover compiere qualche altra azione
buona o un atto di eroismo per ottenere la vita
eterna. Rendendosi conto che l’uomo ha fatto que-
sta domanda spinto da motivi sinceri, Gesù “[pro-
va] amore per lui” (Marco 10:21). Ma questo gio-
vane ha un ostacolo da superare.
Dato che è legato ai suoi beni materiali Gesù
gli dice: “C’è una cosa che ti manca: va’, vendi ciò
che hai e da’ il ricavato ai poveri, e allora avrai un
tesoro in cielo; e vieni, sii mio discepolo”. Questo
giovane ricco potrebbe donare il suo denaro ai
poveri, che non possono dargli nulla in cambio, e
diventare un discepolo di Gesù. Ma le cose non
224
96
˙ UN UOMO RICCO CHIEDE COSA BISOGNA FARE PER OTTENERE LA VITA ETERNA

vanno così. Forse Gesù prova compassione per Gesù il Paradiso sulla terra. Una simile ricompen-
lui mentre lo vede alzarsi e andarsene dispiaciu- sa vale senza dubbio qualsiasi sacrificio!
to. L’attaccamento che ha per le sue ricchezze, i Comunque già da ora i discepoli possono ri-
suoi “molti beni”, non gli permette di capire qual cevere delle ricompense. Gesù afferma: “Non c’è
è il vero tesoro (Marco 10:21, 22). Quindi Gesù nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratel-
commenta: “Quanto sarà difficile per quelli che li o genitori o figli per amore del Regno di Dio e
hanno ricchezze entrare nel Regno di Dio!” (Luca che non riceva molte volte tanto in questo perio-
18:24). do di tempo, e nel sistema di cose futuro la vita
I discepoli sono stupiti da queste parole e da eterna” (Luca 18:29, 30).
quello che Gesù dice subito dopo: “Infatti è più fa- Dovunque vadano, i suoi discepoli possono dav-
cile che un cammello passi per la cruna di un ago vero trovare una famiglia di fratelli e sorelle spiri-
piuttosto che un ricco entri nel Regno di Dio”. Que- tuali più unita e più preziosa della loro stessa fa-
sto spinge i discepoli a chiedere: “Allora chi potrà miglia. A quanto pare, purtroppo, il giovane capo
mai essere salvato?” Essere salvati è una sfida ricco perderà questa ricompensa, come pure quel-
così al di fuori della portata umana? Guardando- la di vivere nel Regno dei cieli.
li negli occhi Gesù risponde: “Le cose impossibili Gesù aggiunge: “Ma molti dei primi saranno ul-
agli uomini sono possibili a Dio” (Luca 18:25-27). timi e molti degli ultimi saranno primi” (Matteo
Pietro precisa che loro hanno preso una decisio- 19:30). Cosa vuole dire?
ne differente da quella dell’uomo ricco. Infatti dice: Il giovane ricco è uno dei “primi” perché fa par-
“Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbia- te dei capi dei giudei. Dato che osserva i coman-
mo seguito; che cosa ci sarà quindi per noi?” Gesù damenti di Dio, dimostra di avere buone qualità e
menziona quale sarà il risultato finale della loro da lui ci si potrebbe aspettare molto. Invece sce-
scelta saggia: “Alla rigenerazione, quando il Figlio glie di mettere al primo posto le sue ricchezze e i
dell’uomo si siederà sul suo glorioso trono, voi che suoi beni. Al contrario, la gente comune riconosce
mi avete seguito siederete su 12 troni, giudicando che Gesù insegna la verità e il modo per ottenere
le 12 tribù d’Israele” (Matteo 19:27, 28). la vita. Proprio questi giudei che, per così dire,
Chiaramente Gesù si sta riferendo al tempo in sono “ultimi” stanno per diventare “primi”. Posso-
cui verranno rigenerate le condizioni che esisteva- no sperare di sedersi su troni in cielo insieme a
no nel giardino di Eden. Pietro e gli altri discepo- Gesù per governare la terra trasformata in un pa-
li saranno ricompensati: governeranno insieme a radiso.

 Chi corre incontro a Gesù?


 Perché Gesù non vuole essere chiamato “buono”?
 Quali ricompense promette Gesù ai suoi discepoli?
 In che senso i “primi” diventano “ultimi” e gli “ultimi” diventano “primi”?

225
LA PARABOLA DEGLI OPERAI NELLA VIGNA
MATTEO 20:1-16

Gesù ha appena detto ai suoi ascoltatori in Perea vano Dio in misura minore rispetto a loro, come
che “molti dei primi saranno ultimi e molti degli ul- operai che lavorano part time nella vigna di Dio.
timi saranno primi” (Matteo 19:30). Per ribadire Nella parabola di Gesù, queste persone sono rap-
questo concetto ora pronuncia una parabola che presentate dagli uomini che vengono assunti “ver-
parla di operai in una vigna. so la 3a ora”, le 9 del mattino, o ancora più tardi:
“Il Regno dei cieli”, inizia Gesù, “è simile a un pro- alla “6a ora”, alla “9a ora” e infine all’“11a ora”, le
prietario terriero che uscì la mattina presto per as- 5 del pomeriggio.
sumere operai per la sua vigna. Dopo essersi mes- Gli uomini e le donne che seguono Gesù sono
so d’accordo con gli operai per un denaro al giorno, considerati “gente maledetta” (Giovanni 7:49). Per
li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso la 3a ora, la maggior parte della loro vita sono stati pesca-
vide altri che se ne stavano in piazza disoccupati e tori o hanno svolto qualche altro tipo di lavoro ma-
disse loro: ‘Andate anche voi nella vigna e vi darò nuale. Nell’autunno del 29, però, “il padrone della
ciò che è giusto’. E loro ci andarono. Uscito di nuo- vigna” ha mandato Gesù a chiamare questi umi-
vo verso la 6a ora e la 9a ora, fece la stessa cosa. li giudei, che sono così diventati discepoli di Cristo
Infine, verso l’11a ora, uscì e trovò altri che se ne sta- e hanno iniziato a lavorare per Dio. Sono proprio
vano in giro, e disse loro: ‘Perché ve ne siete stati loro gli “ultimi” di cui parla Gesù, gli operai che ar-
qui tutto il giorno senza lavoro?’ Gli risposero: ‘Per- rivano alla vigna all’11a ora.
ché nessuno ci ha assunto’. Allora lui disse: ‘Anda- Concludendo la parabola, Gesù racconta cosa
te anche voi nella vigna’” (Matteo 20:1-7). avviene alla fine della giornata lavorativa: “Quan-
Sentendo parlare del “Regno dei cieli” e del do si fece sera, il padrone della vigna disse al suo
“proprietario terriero”, probabilmente i presenti incaricato: ‘Chiama gli operai e da’ loro la paga, co-
capiscono che Gesù si sta riferendo a Geova Dio. minciando dagli ultimi fino ai primi’. Arrivati gli uo-
Nelle Scritture infatti Geova viene descritto come mini dell’11a ora, ricevettero un denaro ciascuno.
il proprietario di una vigna, la quale rappresenta Perciò i primi, quando arrivarono, pensavano di ri-
la nazione di Israele (Salmo 80:8, 9; Isaia 5:3, 4). cevere di più, ma anche loro furono pagati con
Coloro che sono sotto il patto della Legge vengono un denaro ciascuno. Nel riceverlo cominciarono a
paragonati a operai nella vigna. Comunque, Gesù mormorare contro il padrone della vigna, dicendo:
non sta facendo riferimento al passato ma a una ‘Questi ultimi hanno lavorato soltanto un’ora; ep-
situazione del suo tempo. pure li hai trattati come noi, che abbiamo soppor-
I capi religiosi, come quei farisei che da poco tato il peso della giornata e il caldo torrido!’ Ma il
hanno cercato di metterlo alla prova sulla questio- padrone rispose a uno di loro: ‘Amico, non ti sto
ne del divorzio, in teoria dovrebbero essere quelli facendo nessun torto. Non ci eravamo messi d’ac-
che si impegnano di continuo nel servizio a Dio. cordo per un denaro? Prendi quello che ti spetta
Sono come operai che lavorano a tempo pieno e si e va’ via. Io voglio dare a quest’ultimo quanto a
aspettano una paga adeguata: un denaro per un te. Non ho il diritto di fare quello che voglio con
intero giorno di lavoro. ciò che mi appartiene? O il tuo occhio è invidioso
Sacerdoti e altri che appartengono a questo perché io sono buono?’ In questo modo gli ultimi
gruppo sono convinti che le persone comuni ser- saranno primi e i primi ultimi” (Matteo 20:8-16).
226
97
˙ GLI OPERAI CHE LAVORANO PER “ULTIMI” NELLA VIGNA DIVENTERANNO “PRIMI”

Forse i discepoli si chiedono cosa significhi la si stava riferendo ai componenti di questa nuova
parte finale della parabola. In che senso i capi re- nazione quando aveva parlato di un futuro battesi-
ligiosi giudei, che si credono “primi”, diventeranno mo con lo spirito santo. Coloro che fino ad ora sono
“ultimi”? E come faranno i discepoli di Gesù a di- stati considerati “ultimi” saranno i primi a ricevere
ventare “primi”? questo battesimo e a ottenere il privilegio di esse-
I discepoli di Gesù, che a detta di farisei e al- re testimoni di Gesù “fino alla più distante parte
tri sono “ultimi”, hanno la prospettiva di diventare della terra” (Atti 1:5, 8; Matteo 3:11). Anche se for-
“primi”, di ricevere l’intera paga. Dopo la morte di se non comprendono la piena portata di un tale
Gesù, la nazione letterale di Israele verrà rigettata e cambiamento, i discepoli di Gesù probabilmente ne
in seguito Dio ne sceglierà una nuova, “l’Israele di immaginano le conseguenze: dovranno affrontare
Dio” (Galati 6:16; Matteo 23:38). Giovanni Battista l’ira dei capi religiosi, che diventeranno “ultimi”.

 Perché è logico concludere che “il padrone della vigna” sia Geova? Chi sono “gli operai”?
 A quale cambiamento epocale fa riferimento Gesù in questa parabola?
 Quando diventa evidente questo cambiamento?

227
IL DESIDERIO DI PREMINENZA: UN TEMA RICORRENTE
MATTEO 20:17-28 MARCO 10:32- 45 LUCA 18:31-34

Gesù e i discepoli sono ancora in viaggio verso


sud, diretti a Gerusalemme. Attraversata la Perea,
passano dall’altro lato del fiume Giordano all’al-
tezza di Gerico. Ci sono altre persone che viaggia-
no con loro perché la Pasqua del 33 è ormai vicina.
Determinato a giungere in città in tempo per la
Pasqua, Gesù cammina davanti ai discepoli. Que-
sti ultimi però sono intimoriti. Infatti, dopo la mor-
te di Lazzaro, quando Gesù stava per lasciare la
Perea per recarsi in Giudea, Tommaso aveva det-
to agli altri: “Andiamo anche noi a morire con
lui!” (Giovanni 11:16, 47-53). Gerusalemme è quin-
di una destinazione pericolosa, e non c’è da stu-
pirsi che i discepoli abbiano paura.
Per prepararli a ciò che accadrà, Gesù prende gli
apostoli in disparte e dice loro: “Stiamo salendo a
Gerusalemme, e il Figlio dell’uomo sarà consegna-
to ai capi sacerdoti e agli scribi. Lo condanneranno
a morte e lo consegneranno a uomini delle nazio-
ni perché sia deriso, flagellato e messo al palo, e
il terzo giorno sarà risuscitato” (Matteo 20:18, 19).
È la terza volta che Gesù parla ai discepoli
della sua morte e della sua risurrezione (Matteo
16:21; 17:22, 23). Comunque in questo caso ag-
giunge che sarà messo a morte su un palo. Pur
ascoltando le sue parole, i discepoli non capisco-
no cosa significhino. Forse si aspettano che il re-
gno di Israele venga ristabilito sulla terra e deside-
rano ricevere gloria e onore insieme a Cristo in
questo governo terreno.
La madre di Giacomo e Giovanni, che a quan-
to pare è Salome, sta viaggiando insieme a loro.
Gesù ha dato a questi due apostoli un nome che
significa “figli del tuono”, senza dubbio a moti-
vo del loro temperamento impulsivo (Marco 3:17;
Luca 9:54). Da un po’ di tempo questi due uomini
hanno l’ambizione di ottenere un posto preminen-
te nel Regno di Cristo. Dato che è a conoscenza del
228
98
˙ GES Ù PREDICE DI NUOVO LA SUA MORTE

˙ DÀ CONSIGLI AGLI APOSTOLI RIGUARDO AL LORO DESIDERIO DI PREMINENZA

loro desiderio, la madre si avvicina a Gesù, si in- che i Dodici non hanno seguito il consiglio di Gesù
china e gli chiede un favore. “Che cosa vuoi?”, le di comportarsi “come il minore”. Il loro desiderio di
domanda Gesù. Lei risponde: “Di’ che questi miei preminenza è ancora molto vivo.
due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua Gesù decide di affrontare questo tema per al-
sinistra nel tuo Regno” (Matteo 20:20, 21). lentare il clima teso che si è creato. Raduna attor-
Gesù sa che in realtà la richiesta proviene da no a sé i Dodici e con amore dà loro questo consi-
Giacomo e da Giovanni. Quindi, dal momento che glio: “Voi sapete che quelli che sono considerati
ha appena menzionato il disonore e le umiliazioni governanti delle nazioni le dominano, e i loro gran-
che dovrà subire, dice loro: “Non sapete quello che di esercitano autorità su di esse. Fra voi non de-
state chiedendo. Potete bere il calice che io sto v’essere così, ma chiunque vuole diventare gran-
per bere?” I due rispondono: “Sì, possiamo berlo” de fra voi dev’essere vostro servitore, e chiunque
(Matteo 20:22). Nonostante la loro affermazione, vuole essere il primo fra voi dev’essere schiavo di
probabilmente non comprendono del tutto ciò che tutti” (Marco 10:42-44).
questo significherà per loro. Gesù mette in evidenza che l’esempio da segui-
In ogni caso Gesù spiega: “Effettivamente ber- re è proprio quello che sta lasciando lui. Infatti
rete il mio calice, ma quanto a sedere alla mia de- spiega: “Il Figlio dell’uomo è venuto non per esse-
stra e alla mia sinistra non sta a me concederlo; re servito, ma per servire e per dare la sua vita
quei posti appartengono a coloro per i quali sono come riscatto in cambio di molti” (Matteo 20:28).
stati preparati dal Padre mio” (Matteo 20:23). Per circa tre anni Gesù si è dato da fare per servi-
Gli altri 10 apostoli vengono a sapere della ri- re altri e continuerà a farlo. Arriverà al punto di
chiesta di Giacomo e Giovanni e si indignano. morire a favore del genere umano! I discepoli han-
È possibile che nella precedente discussione tra gli no bisogno di sviluppare lo stesso atteggiamento
apostoli su chi fosse il più grande questi due uo- di Cristo: devono avere il desiderio di servire gli al-
mini avessero espresso in maniera molto chiara la tri anziché di essere serviti, di comportarsi “come
loro opinione (Luca 9:46-48). A prescindere da il minore” piuttosto che inseguire posizioni di pre-
come siano andate le cose, questa richiesta rivela stigio.

 Cosa fa Gesù per preparare i discepoli a ciò che accadrà?


 Quale richiesta rivolgono Giacomo e Giovanni a Gesù, e come reagiscono gli altri apostoli?
 In che modo Gesù affronta con gli apostoli l’argomento della preminenza?

229
GES Ù GUARISCE DUE CIECHI E AIUTA ZACCHEO
MATTEO 20:29-34 MARCO 10:46-52 LUCA 18 :35–19:10

Gesù e le persone che sono in viaggio con lui ar- getta via il suo mantello, balza in piedi e va da
rivano a Gerico, che si trova a circa un giorno di Gesù.
cammino da Gerusalemme. Gerico, in un certo “Cosa volete che faccia per voi?”, chiede Gesù.
senso, è formata da due città: quella vecchia di- Entrambi lo supplicano: “Signore, fa’ che i no-
sta circa un chilometro e mezzo da quella nuova, stri occhi si aprano” (Matteo 20:32, 33). Mosso a
di epoca romana. Mentre Gesù si sposta da una di compassione, Gesù tocca i loro occhi e rivolgen-
queste città all’altra insieme alla folla, due men- dosi in modo particolare a uno dei due dice: “Va’,
dicanti ciechi si accorgono del trambusto. Uno di la tua fede ti ha sanato” (Marco 10:52). I mendi-
loro si chiama Bartimeo. canti ciechi riacquistano la vista e molto probabil-
Sentendo che Gesù sta passando, Bartimeo e mente tutti e due iniziano a glorificare Dio. A loro
l’altro mendicante iniziano a urlare: “Signore, Fi- si uniscono anche quelli che hanno assistito al
glio di Davide, abbi misericordia di noi!” (Matteo miracolo. Ora questi due uomini appena guariti
20:30). Alcune persone ordinano loro di stare zit- iniziano a seguire Gesù.
ti, ma i due gridano ancora più forte. Gesù avver- Mentre attraversa Gerico, c’è tantissima gen-
te la confusione, si ferma e chiede a quelli che te intorno a lui. Tutti vogliono vedere colui che
sono con lui di chiamare gli uomini che stanno ha guarito i ciechi. Le persone che premono su
gridando. Quando vanno dai mendicanti, dicono Gesù da ogni lato sono così tante che alcuni non
a uno di loro: “Coraggio! Alzati, ti chiama!” (Mar- riescono neppure a scorgerlo. Tra questi c’è Zac-
co 10:49). L’uomo è talmente emozionato che cheo, un capo degli esattori di tasse di Gerico
e dintorni. Dato che è basso di statura non rie-
sce a vedere cosa sta succedendo. Quindi corre
avanti lungo la strada che Gesù sta percorren-
do e, per avere una visuale migliore, si arrampi-
ca su un sicomoro. Quando è vicino, Gesù vede
Zaccheo sull’albero e gli dice: “Zaccheo, presto,
scendi, perché oggi mi fermerò a casa tua” (Luca
19:5). Subito l’uomo scende dall’albero e corre a
casa per accogliere questo ospite illustre.
Quelli che osservano la scena iniziano a bron-
tolare perché non pensano sia giusto che Gesù
vada a casa di un uomo che considerano un pec-
catore. Quando riscuote le tasse, Zaccheo estor-
ce denaro alla gente e perciò si è arricchito in ma-
niera disonesta.
Non appena Gesù entra a casa di Zaccheo, le
persone si lamentano: “Si fa ospitare a casa di un
uomo che è un peccatore”. Gesù, però, intravede
la possibilità che Zaccheo si penta, e non rimane
230
99
˙ A GERICO GESÙ SANA DUE UOMINI CIECHI
˙L’ESATTORE DI TASSE ZACCHEO SI PENTE

deluso. Infatti Zaccheo si alza in piedi e gli dice:


“Ecco, darò ai poveri la metà dei miei averi, Signo-
re, e qualunque cosa io abbia estorto a qualcuno,
gli renderò il quadruplo” (Luca 19:7, 8).
Quello che Zaccheo si propone di fare dimostra
che il suo pentimento è sincero. Consultando i
suoi registri, probabilmente può risalire a quanto
ha ricevuto da ciascun giudeo e giura di restitui-
re quattro volte tanto, addirittura più di ciò che è
richiesto dalla Legge di Dio (Esodo 22:1; Levitico
6:2-5). Zaccheo promette anche di dare la metà
dei suoi averi ai poveri.
Gesù è contento di questa dimostrazione di
pentimento da parte di Zaccheo e afferma: “Oggi
per questa casa è venuta la salvezza, perché an-
che lui è figlio di Abraamo. Il Figlio dell’uomo, in-
fatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era
perduto” (Luca 19:9, 10).
Da poco Gesù si è concentrato su chi si è smar-
rito narrando la parabola del figlio prodigo (Luca
15:11-24). Ora può portare un esempio vivente di
come una persona praticamente perduta può es-
sere ritrovata. I capi religiosi e i loro sostenitori
possono anche trovare da ridire sul comporta-
mento di Gesù e criticarlo perché si interessa di
persone come Zaccheo. Ad ogni modo, Gesù non
smette di cercare e salvare questi figli di Abraa-
mo che si sono persi.

 A quanto pare, dove incontra Gesù i due mendi-


canti ciechi, e cosa fa per loro?
 Chi è Zaccheo, e come dimostra il suo penti-
mento?
 Cosa possiamo imparare dal modo in cui Gesù
tratta Zaccheo?
LA PARABOLA DELLE 10 MINE
LUCA 19:11-28

Gesù non riprende subito il suo viaggio verso Ge- zione che i discepoli subiranno renderà evidente
rusalemme e forse si trova ancora a casa di Zac- quello che i giudei in generale pensano di Gesù:
cheo con i discepoli. Questi credono che “il Regno non lo vogliono come Re (Giovanni 19:15, 16; Atti
di Dio” verrà stabilito a breve e che Gesù ne sarà 4:13-18; 5:40).
il Re (Luca 19:11). Così come non hanno compre- Che dire dei 10 schiavi? Come usano le mine
so che Gesù dovrà morire, non hanno le idee chia- affidate loro fino a quando l’“uomo di famiglia
re nemmeno su questo argomento. Per aiutarli a nobile” non riceve il “potere regale” e non torna?
capire che il tempo in cui verrà istituito il Regno Gesù riprende il racconto e dice: “Infine, dopo
è ancora molto lontano, Gesù narra una parabola. aver ottenuto il potere regale, l’uomo tornò e
“Un uomo di famiglia nobile andò in un paese convocò gli schiavi ai quali aveva dato il denaro
lontano per ottenere il potere regale e poi tor- per vedere quanto avevano guadagnato con la
nare”, racconta Gesù (Luca 19:12). Un viaggio di loro attività. Così si fece avanti il primo e dis-
questo tipo avrebbe richiesto del tempo. È chia- se: ‘Signore, la tua mina ha fruttato 10 mine’. Lui
ro che l’“uomo di famiglia nobile” è Gesù e che il esclamò: ‘Ben fatto, schiavo buono! Siccome ti sei
“paese lontano” in cui si reca è il cielo, dove suo mostrato fedele in una cosa tanto piccola, avrai
Padre gli darà il potere regale. autorità su 10 città’. Arrivò il secondo e disse: ‘Si-
Prima di partire, l’“uomo di famiglia nobile” gnore, la tua mina ha fruttato 5 mine’. E a questo
chiama 10 schiavi, dà a ciascuno una mina d’ar- l’uomo disse: ‘Anche tu sarai a capo di 5 città’ ”
gento e dice loro: “Fatele fruttare finché non ver- (Luca 19:15-19).
rò” (Luca 19:13). Le mine d’argento hanno un Se i discepoli comprendono di essere raffigura-
grande valore: per guadagnarne una, un brac- ti da questi schiavi e usano appieno le loro risor-
ciante agricolo deve lavorare più di tre mesi. se per trovare altri discepoli, possono essere si-
I discepoli forse capiscono che i 10 schiavi della curi che Gesù sarà contento del loro impegno e li
parabola raffigurano proprio loro, perché Gesù li ricompenserà di conseguenza. È vero che non tut-
aveva già paragonati a operai che mietono (Matteo ti hanno le stesse circostanze e neppure le stes-
9:35-38). Ovviamente Gesù non ha chiesto loro di se possibilità o capacità. Ma Gesù, colui che ri-
mietere davvero del grano. Piuttosto la messe è ceverà il “potere regale”, terrà conto degli sforzi
costituita da persone che entreranno a far parte sinceri che compiono per fare discepoli e li bene-
del Regno di Dio. I discepoli usano tutte le loro ri- dirà (Matteo 28:19, 20).
sorse per radunare altri eredi del Regno. Le cose vanno molto diversamente, invece, per
Cos’altro rivela questa parabola? Gesù dice l’ultimo schiavo. Gesù conclude la parabola: “Ma
che i concittadini dell’uomo di famiglia nobile lo arrivò un altro [schiavo] e disse: ‘Signore, ecco la
“odiavano” e “mandarono dietro a lui una dele- tua mina: l’ho tenuta nascosta in un panno. Il fat-
gazione per dire: ‘Non vogliamo che quest’uomo to è che avevo paura di te, perché sei un uomo
diventi nostro re’ ” (Luca 19:14). I discepoli san- severo: tu prendi ciò che non hai depositato e rac-
no che i giudei non accettano Gesù e che alcu- cogli ciò che non hai seminato’. Il signore replicò:
ni di loro vogliono addirittura ucciderlo. Dopo la ‘Ti giudico in base alle tue stesse parole, schiavo
sua morte e il suo ritorno in cielo, la persecu- malvagio. Tu sapevi bene che sono un uomo se-
232
100
˙ GESÙ NARRA LA PARABOLA DELLE 10 MINE

vero, che prende ciò che non ha depositato e rac- aspettano con ansia il momento in cui Gesù ini-
coglie ciò che non ha seminato. Quindi, perché zierà a regnare, ma se non si mostrano diligenti
non hai messo il mio denaro in banca? Così, una non faranno parte del Regno di Dio.
volta venuto, l’avrei riscosso con gli interessi’. Al- Le parole di Gesù dovrebbero spingere i suoi
lora disse ai presenti: ‘Toglietegli la mina e date- leali discepoli a impegnarsi ancora di più. Infatti
la a quello che ne ha 10’ ” (Luca 19:20-24). Gesù dichiara: “Vi dico: a chiunque ha sarà dato
Visto che questo schiavo non si è dato da fare dell’altro, ma a chi non ha sarà tolto anche quello
per accrescere la ricchezza del regno del suo si- che ha”. Aggiunge poi che i suoi nemici, che non
gnore, gli viene tolta la mina che aveva ricevuto. lo accettano quale re, saranno eliminati. A que-
Cosa possono capire gli apostoli da ciò che dice sto punto riprende il suo viaggio verso Gerusa-
Gesù riguardo a quest’ultimo schiavo? È vero che lemme (Luca 19:26-28).

 Perché Gesù narra la parabola delle mine?


 Chi è l’“uomo di famiglia nobile”? Cosa raffigura il paese in cui si reca?
 Chi sono gli schiavi? Chi rappresentano i concittadini dell’“uomo di famiglia nobile” che lo odiano?
 Che differenza c’è tra gli schiavi che vengono ricompensati e lo schiavo a cui viene tolta la mina?

233
PA R T E

6
MINISTERO FINALE
DI GESÙ

“IL TUO RE VIENE DA TE”


(MATTEO 21:5)
A CENA A CASA DI SIMONE
MATTEO 26:6-13 MARCO 14:3-9 GIOVANNI 11:55–12 :11

Dopo essersi lasciato alle spalle Gerico, Gesù si di-


rige a Betania. Il viaggio prevede una salita di qua-
si 20 chilometri su un terreno accidentato. Gerico
infatti si trova a circa 250 metri sotto il livello del
mare, mentre Betania è situata a circa 600 metri
sopra il livello del mare. Questo piccolo villaggio,
dove vivono Lazzaro e le sue due sorelle, dista al-
l’incirca 3 chilometri da Gerusalemme e sorge sul-
le pendici orientali del Monte degli Ulivi.
In occasione della Pasqua, molti giudei sono ar-
rivati a Gerusalemme prima dell’inizio della festa.
Sono lì “per purificarsi cerimonialmente” in caso
abbiano toccato un cadavere o fatto qualcos’altro
che li abbia resi impuri (Giovanni 11:55; Numeri 9:
6-10). Alcuni di loro sono già nel tempio e comin-
ciano a fare congetture su Gesù, chiedendosi se ver-
rà o meno in città per la Pasqua (Giovanni 11:56).
Le opinioni su di lui sono molto contrastanti. Al-
cuni capi religiosi vogliono arrestarlo e metterlo a
morte. Quindi hanno ordinato a chiunque venga “il lebbroso”, forse perché in precedenza Gesù lo
a sapere che Gesù si trova nei paraggi di riferirlo aveva guarito da questa malattia. Laboriosa come
loro “in modo che [possano] prenderlo” (Giovanni sempre, Marta si occupa di servire gli ospiti. Ma-
11:57). Dopo la risurrezione di Lazzaro, questi uo- ria è particolarmente premurosa nei confronti di
mini avevano già tentato di uccidere Gesù (Gio- Gesù, ma stavolta fa qualcosa che suscita una di-
vanni 11:49-53). Di conseguenza, alcune persone scussione tra i presenti.
forse dubitano che si farà vedere in pubblico. Questa donna ha con sé una boccetta di alaba-
Gesù arriva a Betania di venerdì, “sei giorni pri- stro che contiene “una libbra di olio profumato,
ma della Pasqua” (Giovanni 12:1). Al tramonto ini- nardo puro” (Giovanni 12:3). Si tratta di un olio
zia l’8 nisan, che è un Sabato. Gesù conclude il molto prezioso che vale 300 denari, l’equivalente
viaggio da Gerico a Betania prima che cominci della paga di quasi un anno di lavoro! Maria apre
il Sabato perché la legge giudaica vieta di compie- la boccetta e versa l’olio sulla testa e sui piedi di
re simili tragitti in questo giorno, che va dal tra- Gesù; poi li asciuga con i suoi capelli. La fragran-
monto del venerdì al tramonto successivo. Come za si diffonde in tutta la casa.
ha già fatto in altre occasioni, probabilmente Gesù I discepoli sono indignati e chiedono: “Perché
va a casa di Lazzaro. questo spreco di olio profumato?” (Marco 14:4).
La sera seguente Gesù e i suoi compagni, tra i Giuda Iscariota protesta: “Perché quest’olio profu-
quali Lazzaro, vengono invitati a cena da Simone. mato non è stato venduto per 300 denari e il rica-
Anche quest’ultimo vive a Betania, ed è chiamato vato dato ai poveri?” (Giovanni 12:5). In realtà,
236
101
˙ GESÙ TORNA A BETANIA, NEI PRESSI DI GERUSALEMME
˙ MARIA VERSA OLIO PROFUMATO SU GES Ù

Giuda non è affatto preoccupato per i poveri. È da donna ha fatto sarà menzionato in memoria di lei”
un po’ di tempo che ruba dalla cassa che custodi- (Matteo 26:10-13).
sce per conto dei discepoli. Gesù si trova a Betania da più di un giorno e or-
Difendendo Maria, Gesù risponde: “Perché date mai si è venuto a sapere del suo arrivo. Molti giu-
fastidio a questa donna? Ha fatto un’opera buona dei si recano a casa di Simone per vedere sia Gesù
nei miei confronti. I poveri infatti li avete sempre che Lazzaro, che qualche tempo prima Gesù “ave-
con voi, ma non avrete sempre me. Quando que- va risuscitato dai morti” (Giovanni 12:9). Nel frat-
sta donna ha versato l’olio profumato sul mio cor- tempo i capi sacerdoti tramano di mettere a mor-
po, l’ha fatto per prepararmi alla sepoltura. In veri- te entrambi: pensano che molti ripongano fede
tà vi dico: dovunque sarà predicata questa buona in Gesù proprio perché Lazzaro è tornato in vita.
notizia, in tutto il mondo, anche ciò che questa Quanto sono malvagi questi capi religiosi!

 Di cosa parlano i giudei che sono nel tempio?


 Perché Gesù dev’essere arrivato a Betania di venerdì?
 Quale gesto di Maria suscita una discussione, e come la difende Gesù?
 Perché si può dire che i capi sacerdoti sono davvero malvagi?

237
IL RE ENTRA A GERUSALEMME SU UN PULEDRO
MATTEO 21:1-11, 14-17 MARCO 11:1-11 LUCA 19:29- 44 GIOVANNI 12:12-19

Il giorno successivo, domenica 9 nisan, Gesù e i Scorgendo Gerusalemme, Gesù inizia a piange-
discepoli lasciano Betania e si dirigono a Gerusa- re e dice: “Se tu, proprio tu, avessi compreso in
lemme. Mentre si avvicinano a Betfage, sul Mon- questo giorno le cose che hanno relazione con
te degli Ulivi, Gesù dice a due di loro: la pace! Ma ora sono state nascoste ai tuoi oc-
“Andate nel villaggio che vedete davanti a voi. chi”. Gerusalemme subirà le conseguenze della
Subito troverete un’asina legata e con questa un sua ostinata disubbidienza. Infatti Gesù predice:
puledro. Slegateli e portatemeli. Se qualcuno vi “I tuoi nemici ti costruiranno intorno una fortifi-
dice qualcosa, dovete rispondere: ‘Il Signore ne cazione di pali appuntiti, ti circonderanno e ti as-
ha bisogno’. E ve li lascerà prendere immediata- sedieranno da ogni parte. Abbatteranno te e i
mente” (Matteo 21:2, 3). tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te una
I discepoli non si rendono conto che queste pietra sopra l’altra” (Luca 19:42-44). Questa pro-
istruzioni hanno a che fare con una profezia bibli- fezia si adempirà nel 70, quando Gerusalemme
ca. In seguito, però, capiranno che si tratta dell’a- verrà distrutta.
dempimento della profezia di Zaccaria secondo Quando Gesù entra a Gerusalemme, l’intera
cui l’“umile” Re promesso da Dio sarebbe entra- città è in subbuglio. Gli abitanti chiedono: “Chi
to a Gerusalemme “[cavalcando] un asino, un pu- è quest’uomo?” La folla risponde: “Questo è il
ledro figlio di un’asina” (Zaccaria 9:9). profeta Gesù, da Nazaret di Galilea!” (Matteo 21:
I due discepoli arrivano a Betfage e prendono 10, 11). Coloro che sono stati testimoni oculari
il puledro e l’asina. Le persone che li vedono della risurrezione di Lazzaro iniziano a parlare ad
chiedono: “Perché state slegando il puledro?” altri di questo miracolo compiuto da Gesù. I fari-
(Marco 11:5). Comunque quando capiscono che sei si rendono conto che, nonostante i loro sfor-
stanno portando questi animali al Signore, li la- zi, non stanno concludendo niente. Così si dicono
sciano andare. I discepoli mettono i loro mantel- l’un l’altro: “Tutto il mondo gli è andato dietro!”
li su entrambi gli animali, ma Gesù sale sul pu- (Giovanni 12:18, 19).
ledro. Come è sua abitudine quando si trova a Geru-
Mentre Gesù si dirige verso Gerusalemme ca- salemme, Gesù va nel tempio a insegnare. Una
valcando l’asino, la folla diventa sempre più nu- volta lì, guarisce ciechi e zoppi. I capi sacerdo-
merosa. Molte persone stendono i loro mantelli ti vedono ciò che sta facendo e sentono i bam-
sulla strada, altre “dei rami frondosi” tagliati “nei bini gridare: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davi-
campi”. Tutti gridano: “Salva, preghiamo! Sia be- de!” Per questo si infuriano e chiedono a Gesù:
nedetto colui che viene nel nome di Geova! Sia “Non senti quello che stanno dicendo?” Lui ri-
benedetto il Regno che viene, del nostro padre sponde: “Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca
Davide!” (Marco 11:8-10). Sentendo la gente ac- dei bambini e dei lattanti ti sei procurato lode’?”
clamare Gesù, i farisei che sono in mezzo alla fol- (Matteo 21:15, 16).
la si infastidiscono e gli dicono: “Maestro, rimpro- Nel tempio Gesù osserva tutto ciò che gli acca-
vera i tuoi discepoli!” Gesù ribatte: “Vi dico che se de intorno. Visto che ormai è tardi, si rimette in
questi stessero zitti, griderebbero le pietre” (Luca viaggio con gli apostoli. Prima che inizi il 10 nisan
19:39, 40). torna a Betania e vi trascorre la domenica notte.
238
102
˙ GESÙ ENTRA A GERUSALEMME ACCLAMATO DALLA FOLLA
˙ PREDICE LA DISTRUZIONE DI GERUSALEMME

 Quando e in che modo Gesù entra a Gerusalemme come Re?


 Che sentimenti prova Gesù quando scorge Gerusalemme, e quale profezia pronuncia?
 Cosa succede quando Gesù va nel tempio?

239
PURIFICA DI NUOVO IL TEMPIO
MATTEO 21:12, 13, 18, 19 MARCO 11:12-18 LUCA 19:45- 48 GIOVANNI 12:20-27

Dopo aver lasciato Gerico, Gesù e i discepoli han- cora una volta il modo di farlo uccidere. Tuttavia
no trascorso tre notti a Betania. La mattina presto non sanno come riuscirci, perché intorno a Gesù si
di lunedì 10 nisan si incamminano verso Gerusa- stanno radunando tante persone che desiderano
lemme. Gesù ha fame e quando vede un albero di ascoltarlo.
fichi si avvicina per prendere dei frutti. Ne troverà? In occasione della Pasqua, a Gerusalemme sono
È marzo inoltrato, ma la stagione dei fichi non presenti non solo giudei naturali, ma anche prose-
inizia prima di giugno. Comunque, dato che le fo- liti, coloro che si sono convertiti al giudaismo. Tra
glie sono già spuntate, Gesù pensa che ci potreb- di loro ci sono alcuni greci venuti ad adorare alla
bero essere dei frutti primaticci. Invece non ne tro- festa che avvicinano Filippo, forse incoraggiati dal
va nessuno. Le foglie danno all’albero un aspetto suo nome greco, e gli chiedono di incontrare Gesù.
ingannevole e perciò Gesù dice: “Nessuno mangi Filippo probabilmente non è sicuro che questa sia
mai più frutto da te” (Marco 11:14). Immediata- una richiesta appropriata, e così si consulta con
mente l’albero inizia a seccarsi. Solo il mattino se- Andrea. Poi i due ne parlano con Gesù, che a quan-
guente si capirà il significato di questo episodio. to pare si trova ancora nel tempio.
Poco dopo Gesù insieme ai suoi discepoli arriva Dato che tra pochi giorni dovrà morire, Gesù sa
a Gerusalemme e va al tempio. Il pomeriggio pre- che questo non è il momento di appagare la curio-
cedente aveva osservato con attenzione ciò che sità delle persone o di mettersi in mostra. Quindi
accadeva al suo interno. Oggi, però, non si guar- risponde ai due apostoli con la seguente parabo-
da solo intorno: interviene come aveva fatto tre la: “È arrivato il tempo che il Figlio dell’uomo sia
anni prima, alla Pasqua del 30 (Giovanni 2:14-16). glorificato. In verità, sì, in verità vi dico: se un chic-
Questa volta scaccia ‘quelli che nel tempio vendo- co di grano non cade a terra e non muore rimane
no e comprano’ e rovescia anche “i tavoli dei cam- solo un chicco, ma se muore produce molto frutto”
biavalute e le panche dei venditori di colombe” (Giovanni 12:23, 24).
(Marco 11:15). Inoltre, non permette a chi deve tra- Un solo chicco di grano potrebbe sembrare di
sportare qualcosa da un’altra parte della città di poco valore. Tuttavia, se viene piantato nel terreno
attraversare il cortile del tempio per accorciare la e “muore” come seme, può germogliare e nel tem-
strada. po crescere fino a diventare una spiga carica di
Perché Gesù agisce in modo così deciso nei con- chicchi. Allo stesso modo, Gesù è un solo uomo
fronti dei cambiavalute e di quelli che vendono ani- perfetto. Comunque, grazie al fatto che rimarrà fe-
mali nel tempio? Lui stesso afferma: “Non è scrit- dele a Dio fino alla morte, le molte persone che di-
to: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera mostrano di avere il suo stesso spirito di sacrificio
per tutte le nazioni’? Ma voi ne avete fatto un covo potranno ricevere la vita eterna. Di conseguenza,
di ladri” (Marco 11:17). Questi uomini vengono de- Gesù dice: “Chi ama la sua vita la distrugge, ma
finiti ladri perché vendono a prezzi esorbitanti gli chi odia la sua vita in questo mondo la custodirà
animali che servono per i sacrifici. Per Gesù que- per la vita eterna” (Giovanni 12:25).
sta è una vera e propria estorsione, un furto! Le successive parole di Gesù fanno capire che
I capi sacerdoti, gli scribi e i capi del popolo ven- non si sta riferendo solo a sé stesso: “Se qualcuno
gono a sapere ciò che ha fatto Gesù e cercano an- vuole servirmi mi segua, e là dove sono io ci sarà
240
103
˙ GESÙ MALEDICE UN FICO E PURIFICA IL TEMPIO
˙ PER DARE LA VITA A MOLTI, GESÙ DEVE MORIRE

anche il mio servitore. Se qualcuno vuole servirmi, dirò? Padre, salvami da quest’ora”. Questo non
il Padre lo onorerà” (Giovanni 12:26). Che grande significa che Gesù voglia sottrarsi alla volontà
ricompensa! Quelli che vengono onorati dal Padre di Dio. Infatti prosegue dicendo: “Tuttavia è per
saranno compagni di Cristo nel Regno. questo che sono venuto, per quest’ora” (Giovan-
Consapevole delle terribili sofferenze e della ni 12:27). Gesù è d’accordo con tutto ciò che il
straziante morte che lo attendono, Gesù affer- proposito di Dio comporta, inclusa la sua morte
ma: “Ora io sono profondamente turbato, e cosa di sacrificio.

 Anche se non è ancora la stagione dei fichi, perché Gesù si aspetta di trovarne?
 Perché è giusto che Gesù definisca “ladri” quelli che vendono nel tempio?
 In che senso Gesù può essere paragonato a un chicco di grano? Come si sente Gesù pensando alle soffe-
renze e alla morte che lo attendono?

241
I GIUDEI SENTONO LA VOCE DI DIO: RIPORRANNO FEDE?
GIOVANNI 12:28-50

È lunedì 10 nisan e Gesù si trova ancora nel tem- Dato che Gesù ha detto che sarà “innalzato”, la
pio. Sta parlando della sua morte imminente ed folla risponde: “Noi abbiamo appreso dalla Leg-
è preoccupato per come questa si ripercuoterà ge che il Cristo rimane per sempre. Come mai tu
sul nome di Dio. Perciò dice: “Padre, glorifica il dici che il Figlio dell’uomo dev’essere innalzato?
tuo nome”. Dal cielo una voce poderosa rispon- Chi è questo Figlio dell’uomo?” (Giovanni 12:34).
de: “L’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo” Nonostante le prove a disposizione, tra cui l’aver
(Giovanni 12:27, 28). sentito la voce di Dio in persona, la maggioranza
I presenti sono confusi. Alcuni pensano di aver dei presenti non pensa che Gesù sia davvero il Fi-
sentito un tuono; altri invece commentano: “Gli glio dell’uomo, il promesso Messia.
ha parlato un angelo” (Giovanni 12:29). In realtà è Come aveva fatto in precedenza, Gesù si para-
stato proprio Geova a parlare! Da quando Gesù gona di nuovo alla “luce” (Giovanni 8:12; 9:5). In
è sulla terra, però, questa non è la prima volta che questa occasione avverte la folla: “La luce sarà
degli uomini sentono la voce di Dio. fra voi ancora per poco. Camminate finché ave-
Tre anni e mezzo prima, in occasione del batte- te la luce, così che il buio non vi sorprenda [...].
simo di Gesù, Giovanni Battista aveva sentito Dio Finché avete la luce, esercitate fede nella luce,
dire: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che per poter diventare figli della luce” (Giovanni 12:
io ho approvato”. In seguito, dopo la Pasqua del 35, 36). Detto ciò, Gesù va a nascondersi per-
32, Gesù è stato trasfigurato davanti a Giacomo, ché non è ancora arrivato il giorno della sua mor-
Giovanni e Pietro, che hanno sentito Dio afferma- te. Sarà “innalzato”, cioè inchiodato a un palo, il
re: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io 14 nisan, il giorno di Pasqua (Galati 3:13).
ho approvato. Ascoltatelo” (Matteo 3:17; 17:5). In Il fatto che durante tutto il ministero di Gesù i
questa terza occasione, invece, Geova fa in modo giudei non ripongano fede in lui è il chiaro adem-
che siano in molti a sentire la sua voce. pimento di una profezia. Isaia infatti aveva pre-
Gesù dichiara: “Questa voce non è venuta per detto che gli occhi delle persone sarebbero stati
me, ma per voi” (Giovanni 12:30). È la prova che accecati e il loro cuore si sarebbe indurito. Que-
Gesù è davvero il Figlio di Dio, il Messia predetto. sto avrebbe impedito loro di convertirsi e di esse-
La condotta fedele di Gesù dimostra come do- re guarite (Isaia 6:10; Giovanni 12:40). In effetti
vrebbero vivere gli esseri umani e conferma che la maggioranza dei giudei si rifiuta ostinatamen-
Satana il Diavolo, il governante del mondo, meri- te di accettare le prove che Gesù è il Liberatore
ta di essere eliminato. Infatti Gesù dice: “Ora c’è promesso, colui che condurrà molti alla vita.
il giudizio di questo mondo; ora il governante di Nicodemo, Giuseppe di Arimatea e molti altri
questo mondo sarà scacciato”. L’imminente mor- capi “[ripongono] fede” in Gesù. Ma la loro fede li
te di Gesù non sarà una sconfitta, ma una vitto- spingerà ad agire? Oppure eviteranno di esporsi,
ria. Perché? Lui stesso spiega: “Ma io, se sarò in- forse per paura di essere espulsi dalla sinagoga
nalzato da terra, attirerò a me persone di ogni o perché “[amano] la gloria degli uomini”? (Gio-
tipo” (Giovanni 12:31, 32). Morendo su un palo, vanni 12:42, 43).
Gesù attirerà a sé altre persone e aprirà la stra- Gesù spiega cosa comporta riporre fede in lui:
da che porta alla vita eterna. “Chi ripone fede in me ripone fede non solo in me,
242
104
˙ MOLTI SENTONO LA VOCE DI DIO
˙ SU COSA SI BASA IL GIUDIZIO?

ma anche in colui che mi ha mandato, e chi vede Poi conclude: “Non ho parlato di mia iniziativa,
me vede anche colui che mi ha mandato!” Le ve- ma è il Padre, che mi ha mandato, ad avermi or-
rità che sta insegnando, verità che provengono da dinato cosa devo dire e di cosa devo parlare. E io
Dio stesso, sono così importanti che Gesù affer- so che seguire il suo comando significa vita eter-
ma: “Chi respinge me e non accetta le mie paro- na” (Giovanni 12:49, 50). Gesù sa cosa sta per
le ha chi lo giudica: sarà la parola che ho detto succedere: tra breve verserà il suo sangue in sa-
a giudicarlo nell’ultimo giorno” (Giovanni 12:44, crificio a favore di coloro che esercitano fede in
45, 48). lui (Romani 5:8, 9).

 Durante il ministero di Gesù in quali tre occasioni si è sentita la voce di Dio?


 Quali capi giudei ripongono fede in Gesù, ma perché forse non lo ammettono apertamente?
 In base a cosa verranno giudicate le persone “nell’ultimo giorno”?

243
UNA LEZIONE SULLA FEDE
MATTEO 21:19-27 MARCO 11:19-33 LUCA 20:1-8

Nel pomeriggio di lunedì Gesù lascia Gerusalem- il fatto che il fico si sia seccato insegna qualco-
me e torna a Betania, sulle pendici orientali del s’altro su come dev’essere la fede.
Monte degli Ulivi. Probabilmente passa la notte a Proprio come questo albero, la nazione di
casa dei suoi amici: Lazzaro, Maria e Marta. Israele ha un aspetto ingannevole. Dato che tutti
La mattina del giorno seguente, l’11 nisan, i componenti di questa nazione sono legati a Dio
Gesù si mette di nuovo in viaggio insieme ai di- da un patto, potrebbe sembrare che stiano osser-
scepoli per tornare a Gerusalemme, dove si re- vando la Legge di Dio, ma nel complesso hanno
cherà al tempio per l’ultima volta. Questo è l’ul- dimostrato di non avere fede e di non produrre
timo giorno del suo ministero pubblico prima buoni frutti. Sono arrivati addirittura al punto di
che celebri la Pasqua, istituisca la Commemora- rigettare il Figlio di Dio! Perciò, facendo seccare il
zione della sua morte, venga processato e poi fico improduttivo, Gesù fa capire quale fine atten-
ucciso. de questa nazione che non produce frutti ed è pri-
Lungo la strada che da Betania oltrepassa il va di fede.
Monte degli Ulivi e conduce a Gerusalemme, Pie- Poco dopo Gesù e i discepoli entrano a Gerusa-
tro scorge l’albero che Gesù aveva maledetto la lemme. Come sempre Gesù va al tempio e inizia
mattina precedente ed esclama: “Rabbi, guarda! a insegnare. Forse riferendosi a come si è com-
Il fico che hai maledetto si è seccato” (Marco portato il giorno prima con i cambiavalute, i capi
11:21). sacerdoti e gli anziani del popolo cercano di met-
Perché Gesù ha fatto seccare il fico? Il motivo terlo in difficoltà chiedendogli: “Con quale auto-
risulta chiaro dalla sua risposta: “In verità vi dico: rità fai queste cose? Chi ti ha dato l’autorità di
se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò fare queste cose?” (Marco 11:28).
che io ho fatto al fico, ma se addirittura direte a Gesù replica: “Vi farò una domanda. Risponde-
questo monte: ‘Sollevati e buttati in mare’, così temi, e io vi dirò con quale autorità faccio queste
accadrà. E tutte le cose che chiederete in pre- cose. Il battesimo di Giovanni era dal cielo o da-
ghiera con fede, le riceverete” (Matteo 21:21, 22). gli uomini? Rispondetemi”. Ora sono i suoi nemi-
Con queste parole Gesù ribadisce il concetto che ci a trovarsi in difficoltà! I sacerdoti e gli anziani
grazie alla fede è possibile spostare un “monte” si consultano e dicono: “Se rispondiamo: ‘Dal cie-
(Matteo 17:20). lo’, dirà: ‘Perché, dunque, non gli avete creduto?’
Facendo seccare l’albero, Gesù dimostra in Ma come facciamo a rispondere: ‘Dagli uomini’?”
modo concreto quanto sia importante avere fede Fanno questi ragionamenti per paura della fol-
in Dio. Infatti aggiunge: “Tutte le cose che chiede- la, ‘perché tutti ritengono che Giovanni sia stato
te in preghiera, abbiate fede di averle già ricevute veramente un profeta’ (Marco 11:29-32).
e le avrete” (Marco 11:24). Questo è un insegna- I nemici di Gesù non sono in grado di rispon-
mento fondamentale per tutti i discepoli di Gesù, dergli e così replicano: “Non lo sappiamo”. Quin-
ma lo è in particolar modo per gli apostoli, visto di Gesù conclude: “Nemmeno io vi dico con qua-
che stanno per affrontare prove molto difficili. Ma le autorità faccio queste cose” (Marco 11:33).

244
105
˙ IL FICO CHE SI È SECCATO VIENE USATO PER INSEGNARE UNA LEZIONE SULLA FEDE
˙ L’AUTORITÀ DI GES Ù VIENE MESSA IN DISCUSSIONE

 Perché l’11 nisan è un giorno importante?


 Cosa insegna Gesù riferendosi al fico che ha fatto seccare?
 In che modo Gesù confonde coloro che cercano di metterlo in difficoltà?

245
DUE PARABOLE AMBIENTATE IN UNA VIGNA
MATTEO 21:28- 46 MARCO 12:1-12 LUCA 20:9-19

Nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del po- re parte del raccolto della vigna. Ma loro lo pre-
polo hanno appena chiesto a Gesù con quale au- sero, lo picchiarono e lo mandarono via a mani
torità agisce, ma la risposta che hanno ricevuto li vuote. Mandò da loro un altro schiavo, e questo
ha messi in difficoltà, al punto che non riescono lo colpirono in testa e lo umiliarono. Ne mandò un
a controbattere. Ora Gesù narra una parabola che altro ancora, e questo lo uccisero; e poi molti al-
rivela che tipo di persone sono in realtà. tri, alcuni dei quali li picchiarono e altri li uccise-
Gesù racconta: “Un uomo aveva due figli. Andò ro” (Marco 12:1-5).
dal primo e gli disse: ‘Figlio, oggi va’ a lavorare nel- Coloro che stanno ascoltando Gesù riescono a
la vigna’. Lui gli rispose: ‘No, non voglio’, ma poi comprendere ciò che intende dire? Forse questa
se ne rammaricò e ci andò. Andò dal secondo e gli parabola ricorda loro le parole di disapprovazio-
disse la stessa cosa. Questi rispose: ‘Sì, signore’, ne espresse da Isaia: “La vigna di Geova degli
ma non ci andò. Quale dei due fece la volontà del eserciti è la casa d’Israele; sono gli uomini di Giu-
padre?” (Matteo 21:28-31). Ovviamente, alla fine da la piantagione a cui teneva tanto. Egli si aspet-
è stato il primo figlio a fare la volontà del padre. tava di trovare giustizia ma, ecco, c’era solo ingiu-
Gesù spiega quindi ai suoi nemici: “In verità vi stizia” (Isaia 5:7). La parabola narrata da Gesù è
dico che gli esattori di tasse e le prostitute vi pre- piuttosto simile. Il proprietario terriero è Geova
cedono nel Regno di Dio”. In un primo momento le e la vigna rappresenta la nazione d’Israele, che la
prostitute e gli esattori di tasse che poi si sono Legge di Dio protegge come un recinto. Nel cor-
pentiti non avevano intenzione di servire Dio ma, so del tempo Geova ha inviato profeti per istrui-
proprio come il primo figlio, in seguito hanno cam- re i suoi servitori e aiutarli a produrre buoni frutti.
biato idea e adesso stanno facendo la sua volon- Tuttavia, i “coltivatori” hanno maltrattato e uc-
tà. Al contrario, i capi religiosi si comportano come ciso questi “schiavi”. Poi, riferendosi al proprieta-
il secondo figlio: affermano di servire Dio, ma in rio della vigna, Gesù aggiunge: “Gli restava anco-
realtà non lo fanno. Riferendosi a Giovanni Batti- ra una persona da mandare, il suo amato figlio.
sta, Gesù commenta: “È venuto da voi nella via del- Lo mandò da loro per ultimo, dicendo: ‘Mio figlio
la giustizia, ma non gli avete creduto. Gli esattori lo rispetteranno’. Ma quei coltivatori dissero fra
di tasse e le prostitute invece gli hanno creduto, e loro: ‘Questo è l’erede. Avanti, uccidiamolo e l’e-
voi, pur avendo visto questo, non vi siete poi ram- redità sarà nostra!’ Così lo presero, lo uccisero e
maricati al punto di credergli” (Matteo 21:31, 32). lo trascinarono fuori dalla vigna” (Marco 12:6-8).
Gesù pronuncia subito un’altra parabola, sta- A questo punto Gesù chiede: “Che cosa farà
volta per mettere in luce che l’errore dei capi dunque il proprietario della vigna?” (Marco 12:9).
religiosi va ben oltre il fatto che stanno trascu- I capi religiosi rispondono: “Visto che sono mal-
rando di servire Dio. Il problema di fondo è che vagi, li distruggerà completamente e affitterà la
sono malvagi. “Un uomo piantò una vigna”, nar- vigna ad altri coltivatori, che a tempo debito glie-
ra Gesù, “la recintò, vi scavò una vasca per pigia- ne consegneranno i frutti” (Matteo 21:41).
re l’uva e vi costruì una torretta; poi l’affittò a dei Senza rendersene conto, questi uomini si stan-
coltivatori e fece un viaggio all’estero. A tempo no condannando da soli! Infatti fanno parte dei
debito mandò dai coltivatori uno schiavo a ritira- “coltivatori” della “vigna” di Geova, la nazione d’I-
246
106
˙ LA PARABOLA DEI DUE FIGLI

˙ LA PARABOLA DEI COLTIVATORI DELLA VIGNA

sraele. Dio si aspetta giustamente che producano sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne pro-
frutto, per esempio riponendo fede in suo Figlio, duca i frutti” (Matteo 21:43).
il Messia. Guardando in faccia questi capi reli- Gli scribi e i capi sacerdoti capiscono che
giosi, Gesù domanda: “Non avete mai letto ciò Gesù ha narrato questa parabola “per loro” (Luca
che dicono le Scritture? ‘La pietra che i costrutto- 20:19). Mai come in questo momento, vorrebbe-
ri hanno scartato è diventata la testa dell’angolo. ro uccidere Gesù, il legittimo “erede”. D’altra par-
Questa viene da Geova ed è meravigliosa ai no- te, visto che molti lo considerano un profeta, que-
stri occhi’ ” (Marco 12:10, 11). Poi dichiara senza sti uomini temono la reazione della folla e per il
mezzi termini: “Perciò vi dico: il Regno di Dio vi momento rimandano i loro piani omicidi.

 Chi rappresentano i due figli della prima parabola di Gesù?


 Nella seconda parabola, chi rappresentano il “proprietario terriero”, la “vigna”, i “coltivatori”, gli “schiavi”
e l’“erede”?
 Quale futuro attende i “coltivatori”?

247
UN RE CHIAMA GLI INVITATI A UNA FESTA DI NOZZE
MATTEO 22:1-14

Mentre la fine del suo ministero si avvicina, Gesù del Regno, cioè i giudei (Matteo 10:6, 7; 15:24).
si sta servendo di varie parabole per smascherare I componenti della nazione di Israele hanno accet-
i suoi nemici. Di conseguenza gli scribi e i capi sa- tato il patto della Legge nel 1513 a.E.V., diven-
cerdoti vogliono ucciderlo (Luca 20:19). Ma Gesù tando così i primi ad avere la prospettiva di far
non ha ancora finito di accusarli e infatti raccon- parte di “un regno di sacerdoti” (Esodo 19:5-8).
ta un’altra parabola: Ma quando hanno ricevuto effettivamente l’invito
“Il Regno dei cieli può essere paragonato a un alla “festa di nozze”? È logico concludere che sia
re che preparò una festa di nozze per suo figlio. stato nel 29, quando Gesù ha cominciato a predi-
E mandò i suoi schiavi a chiamare gli invitati alla care il Regno dei cieli.
festa di nozze, ma questi non volevano venire” Nel complesso come hanno risposto all’invito
(Matteo 22:2, 3). Dato che Gesù comincia la pa- gli israeliti? Come ha appena detto Gesù, “non vo-
rabola menzionando “il Regno dei cieli”, è chiaro levano venire”. La maggioranza dei capi religiosi
che il “re” rappresenta Geova Dio. Chi sono invece e dei giudei non ha accettato Gesù quale Messia e
il “figlio” del re e gli “invitati” alla festa di nozze? Re scelto da Dio.
Anche in questo caso non è difficile identificarli: Gesù però indica che ai giudei verrà concessa
il primo è proprio chi sta narrando la parabola, il un’altra possibilità dicendo: “[Il re] mandò di nuo-
Figlio di Geova, mentre gli invitati sono coloro che vo altri schiavi, ordinando loro: ‘Dite agli invitati:
saranno con lui nel Regno dei cieli. “Ecco, ho preparato il mio pranzo, e i miei tori e
Chi sono stati i primi a ricevere l’invito? Per ri- gli animali ingrassati sono stati scannati. È tutto
spondere basta pensare a chi sono state le prime pronto. Venite alla festa di nozze”’. Ma questi, in-
persone a cui Gesù e gli apostoli hanno parlato differenti, se ne andarono, qualcuno al suo cam-
107
˙ LA PARABOLA DELLA FESTA DI NOZZE

po, qualcuno ai suoi affari; mentre altri, presi gli troviate’. Quegli schiavi allora uscirono lungo le
schiavi, li maltrattarono e li uccisero” (Matteo 22: strade e radunarono tutti quelli che trovarono, sia
4-6). Queste parole si riferiscono a ciò che acca- malvagi che buoni; e la sala delle nozze fu piena
drà quando verrà formata la congregazione cri- di persone che banchettavano” (Matteo 22:8-10).
stiana. In quel tempo i giudei avranno ancora la Queste parole inizieranno ad adempiersi quan-
possibilità di entrare nel Regno, ma in generale do l’apostolo Pietro aiuterà a diventare cristiani i
rifiuteranno questo invito, arrivando al punto di gentili, cioè coloro che non sono giudei per na-
trattare con crudeltà gli schiavi del re (Atti 4:13- scita o che non si sono convertiti al giudaismo.
18; 7:54, 58). Nel 36 il centurione Cornelio e la sua famiglia ri-
Quali saranno le conseguenze per la nazione? ceveranno lo spirito di Dio e così avranno la pro-
Gesù spiega: “Il re si infuriò e mandò i suoi eser- spettiva di entrare nel Regno dei cieli di cui parla
citi a uccidere quegli assassini e a bruciare la loro Gesù (Atti 10:1, 34-48).
città” (Matteo 22:7). I giudei vedranno avverarsi Comunque non tutti quelli che andranno alla
queste parole nel 70, quando i romani distrugge- festa saranno alla fine approvati dal “re”. Gesù
ranno “la loro città”, Gerusalemme. spiega: “Quando entrò per osservare gli ospiti, il
Dopo il loro rifiuto, cosa farà il re? Stando al re vide un uomo che non indossava un abito da
racconto, inviterà qualcun altro. Gesù prosegue: matrimonio. E gli disse: ‘Amico, cosa ci fai qui
“Poi [il re] disse ai suoi schiavi: ‘La festa di noz- senza abito da matrimonio?’ Quello non rispose
ze è pronta, ma gli invitati non ne erano degni. nulla. Allora il re ordinò ai suoi servitori: ‘Legate-
Perciò andate lungo le strade che portano fuori gli mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre. Là
dalla città e invitate alla festa di nozze chiunque piangerà e digrignerà i denti’. Molti infatti sono
invitati, ma pochi eletti” (Matteo 22:11-14).
I capi religiosi presenti forse non capiscono il
significato o le implicazioni di tutto quello che
dice Gesù. Ad ogni modo sono arrabbiati e più
determinati che mai a eliminare colui che li sta
mettendo tanto in imbarazzo.

 Nella parabola di Gesù, chi sono “il re”, “suo fi-


glio” e coloro che sono stati invitati per primi alla
festa di nozze?
 Quando ricevono l’invito i giudei? Chi verrà invita-
to dopo di loro?
 Cosa significa che molti sono invitati, ma pochi
sono eletti?
249
AFFRONTA MAGISTRALMENTE TRE QUESTIONI INSIDIOSE
MATTEO 22:15- 40 MARCO 12:13-34 LUCA 20:20- 40

Le parabole appena narrate da Gesù hanno sma- di sedizione contro Roma. Se invece rispondesse
scherato la malvagità dei suoi nemici. Infuriati, i che è giusto pagare, le persone, insofferenti del
farisei ora cospirano per coglierlo in fallo. Tenta- dominio di Roma, potrebbero fraintendere le sue
no di fargli dire qualcosa che li autorizzi a conse- parole e rivoltarsi contro di lui. Quindi come ri-
gnarlo al governatore romano e pagano alcuni sponderà?
dei loro discepoli per metterlo in difficoltà (Luca “Perché mi mettete alla prova, ipocriti?”, chiede
6:7). Gesù. “Mostratemi la moneta del tributo”. Non ap-
“Maestro”, dicono questi ultimi, “sappiamo che pena gli viene portato un denaro, domanda: “Di chi
quello che dici e insegni è corretto e che non fai sono questa immagine e questa iscrizione?” Gli
parzialità, ma insegni la via di Dio secondo veri- uomini rispondono: “Di Cesare”. A questo punto
tà. È lecito che paghiamo il tributo a Cesare o Gesù rivolge loro questa magistrale esortazione:
no?” (Luca 20:21, 22). Gesù non si lascia ingan- “Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare, ma
nare dalle loro lusinghe perché nascondono ipo- a Dio ciò che è di Dio” (Matteo 22:18-21).
crisia e astuzia. Se rispondesse che non è giusto I suoi interlocutori rimangono meravigliati da
pagare questo tributo, potrebbe essere accusato queste parole. Dopo una simile risposta, non san-
108
˙ RENDERE A CESARE CI Ò CHE È DI CESARE
˙ CHI VERR À RISUSCITATO SI SPOSER À?

˙ I PI Ù GRANDI COMANDAMENTI

no cosa dire e se ne vanno. Ma la giornata non è Voi vi sbagliate di grosso” (Marco 12:24-27; Eso-
ancora conclusa e altri cercano di cogliere in fal- do 3:1-6). Questo ragionamento di Gesù stupisce
lo Gesù. Infatti, dopo il tentativo fallito dei farisei, la folla.
si fanno avanti alcuni capi di un’altra setta reli- Gesù ha messo a tacere sia i farisei che i sad-
giosa. ducei, ma i suoi nemici non si arrendono. Uno
Si tratta dei sadducei. Questi uomini non cre- scriba gli domanda: “Maestro, qual è il più gran-
dono nella risurrezione e coinvolgono Gesù in una de comandamento della Legge?” (Matteo 22:36).
discussione proprio in merito a questo argomen- Gesù replica: “Il primo è: ‘Ascolta, o Israele:
to e al dovere di cognato. Gli rivolgono il seguen- Geova è il nostro Dio; c’è un solo Geova. E tu
te quesito: “Maestro, Mosè disse: ‘Se un uomo devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore,
muore senza figli, suo fratello deve sposarne la con tutta la tua anima, con tutta la tua mente
moglie e dargli una discendenza’. Ora, c’erano fra e con tutta la tua forza’. Il secondo è questo: ‘Devi
noi sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì. Non amare il tuo prossimo come te stesso’. Non c’è al-
avendo discendenti, lasciò la moglie a suo fratel- tro comandamento più grande di questi” (Marco
lo. La stessa cosa accadde al secondo e al terzo, 12:29-31).
e così via fino al settimo. Per ultima morì la don- Dopo aver sentito questa risposta, lo scriba
na. Dal momento che è stata sposata con tutti e afferma: “Maestro, hai parlato bene, secondo
sette, di chi sarà dunque moglie alla risurrezio- verità: ‘Egli è uno solo, e non c’è nessun altro al-
ne?” (Matteo 22:24-28). l’infuori di lui’; amarlo con tutto il cuore, con tut-
Facendo riferimento agli scritti di Mosè, accet- to l’intelletto e con tutta la forza e amare il pros-
tati dai sadducei, Gesù risponde: “Non è forse per simo come sé stessi vale molto più di tutti gli
questo che sbagliate, perché non conoscete né le olocausti e i sacrifici”. Vedendo che lo scriba
Scritture né la potenza di Dio? Infatti, quando ri- ha risposto in modo intelligente, Gesù gli dice:
sorgono dai morti, gli uomini non si sposano né “Non sei lontano dal Regno di Dio” (Marco 12:
le donne sono date in moglie, ma sono come an- 32-34).
geli nei cieli. Ma riguardo al fatto che i morti ven- Sono ormai tre giorni, dal 9 all’11 nisan, che
gono risuscitati, non avete letto nel libro di Mosè, Gesù insegna nel tempio. Alcune persone, come
nel racconto del roveto, che Dio gli disse: ‘Io sono questo scriba, lo hanno ascoltato con piacere. Lo
l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di stesso non si può dire dei capi religiosi, che ora
Giacobbe’? Egli non è Dio dei morti, ma dei vivi. però non hanno “più il coraggio di interrogarlo”.

 Cosa chiedono i farisei per mettere in difficoltà Gesù, ma lui come risponde?
 In che modo Gesù vanifica il tentativo dei sadducei di coglierlo in fallo?
 Cosa mette in risalto Gesù quando risponde allo scriba?

251
CONDANNA I SUOI NEMICI
MATTEO 22 :41–23:24 MARCO 12:35- 40 LUCA 20:41- 47

È ancora l’11 nisan e Gesù è sempre nel tempio. no come amuleti”. Alcuni giudei portano sulla fron-
I suoi nemici non sono riusciti a metterlo in catti- te o al braccio degli astucci relativamente picco-
va luce né a coglierlo in fallo con l’obiettivo di con- li contenenti brevi stralci della Legge. I farisei però
segnarlo ai romani (Luca 20:20). A questo punto ne indossano di più grandi per far vedere agli altri
è lui a prendere in mano la situazione e a rivelare quanto sono zelanti nell’osservare la Legge. Inoltre
la sua vera identità. Perciò chiede ai suoi avversari: “allungano le frange delle loro vesti”. Tutti gli israe-
“Che ne pensate del Cristo? Di chi è figlio?” (Mat- liti devono farsi orli frangiati alle vesti, ma i farisei
teo 22:42). Dato che si tratta di un argomento ben si assicurano che le loro frange siano più lunghe
conosciuto, rispondono che il Cristo, o Messia, de- del normale (Numeri 15:38-40). Fanno tutto questo
v’essere un discendente di Davide (Matteo 9:27; “per essere visti dagli uomini” (Matteo 23:5).
12:23; Giovanni 7:42). Visto che anche i discepoli potrebbero essere in-
Gesù prosegue: “Come mai allora Davide per fluenzati da questo desiderio di preminenza, Gesù
ispirazione lo chiama ‘Signore’, dicendo: ‘Geova ha dà loro il seguente consiglio: “Non fatevi chiama-
detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra finché re ‘rabbi’, perché uno solo è il vostro Maestro, e voi
non avrò messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”’? siete tutti fratelli. Inoltre non chiamate nessuno
Se Davide quindi lo chiama ‘Signore’, come fa a es- ‘padre’ sulla terra, perché uno solo è il Padre vo-
sere suo figlio?” (Matteo 22:43-45). stro, quello che è nei cieli. E non fatevi chiamare
I farisei non sanno proprio cosa rispondere per- ‘capi’, perché uno solo è il vostro Capo, il Cristo”.
ché sono in attesa di un uomo della discendenza Poi spiega loro quale opinione dovrebbero avere di
di Davide che li liberi dal dominio romano. Tutta- sé stessi e come dovrebbero agire, dicendo: “Il più
via, citando le parole di Davide riportate in Salmo grande fra voi dev’essere vostro servitore. Chi si
110:1, 2, Gesù chiarisce che il Messia non sarà un esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”
semplice governante umano. È il Signore di Davi- (Matteo 23:8-12).
de: si siederà alla destra di Dio e in seguito inizie- A questo punto Gesù rivolge una serie di accu-
rà a regnare. Ancora una volta la risposta di Gesù se ai suoi nemici: “Guai a voi, scribi e farisei, ipo-
lascia i suoi ascoltatori senza parole. criti! Voi chiudete il Regno dei cieli davanti agli uo-
A questa discussione hanno assistito anche i di- mini; infatti non entrate voi e non lasciate entrare
scepoli e molte altre persone. Ora Gesù si rivolge a quelli che stanno per entrare” (Matteo 23:13).
loro e li mette in guardia contro gli scribi e i farisei, Gesù condanna i farisei per la loro mancanza
che “si sono seduti sul seggio di Mosè” per inse- di valori spirituali, resa evidente dalle distinzio-
gnare la Legge di Dio. Gesù esorta i suoi ascolta- ni ingiustificate che fanno. Per esempio dicono:
tori: “Fate e osservate tutte le cose che vi dicono, “Se qualcuno giura per il tempio, non conta; ma se
ma non agite come loro, perché parlano ma non qualcuno giura per l’oro del tempio, è obbligato”.
mettono in pratica quello che dicono” (Matteo 23: Ragionando in questo modo dimostrano di essere
2, 3). ciechi dal punto di vista morale: danno più impor-
Menzionando alcuni esempi che dimostrano tanza all’oro del tempio che al valore spirituale del
quanto siano ipocriti, Gesù poi dice: “Allargano gli tempio stesso, il luogo in cui adorano Geova. Ol-
astucci contenenti passi delle Scritture che porta- tre a questo “[trascurano] le cose più importanti
252
109
˙ DI CHI È FIGLIO IL CRISTO?

˙ GESÙ SMASCHERA L’IPOCRISIA DEI SUOI AVVERSARI

della Legge, cioè la giustizia, la misericordia e la tro c’è un moscerino lo tirano subito via perché
fedeltà” (Matteo 23:16, 23; Luca 11:42). questo insetto è cerimonialmente impuro. D’altra
Rivolgendosi ai farisei Gesù esclama: “Guide parte, dato che trascurano le cose più importanti
cieche, che filtrate il moscerino ma inghiottite il della Legge è come se inghiottissero un cammel-
cammello!” (Matteo 23:24). Se questi uomini stan- lo, un altro animale impuro, ma molto più grande
no bevendo del vino e si accorgono che den- di un semplice moscerino! (Levitico 11:4, 21-24).

 Quando Gesù chiede loro il significato delle parole di Davide riportate nel Salmo 110, perché i farisei non
sanno cosa rispondere?
 Perché i farisei allargano gli astucci contenenti brani della Legge e allungano le frange delle loro vesti?
 Quale consiglio dà Gesù ai suoi discepoli?
253
NEL TEMPIO PER L’ULTIMA VOLTA
MATTEO 23:25–24 :2 MARCO 12 :41–13:2 LUCA 21:1-6

Gesù si trova nel tempio per l’ultima volta, e con- reranno nel 70, quando gli eserciti romani distrug-
tinua a smascherare la falsità degli scribi e dei geranno Gerusalemme e uccideranno centinaia di
farisei, definendoli senza mezzi termini “ipocriti”. migliaia di giudei.
Usando un linguaggio figurato, dice loro: “Voi pu- Riflettere su questa terribile situazione addolora
lite l’esterno del bicchiere e del piatto, che però al- molto Gesù, che esprime la sua tristezza dicendo:
l’interno sono pieni di avidità e sfrenatezza. Fari- “Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i pro-
seo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere e del feti e lapidi quelli che ti vengono mandati! Quan-
piatto, così che anche l’esterno sia pulito” (Matteo te volte avrei voluto radunare i tuoi figli come la
23:25, 26). I farisei si concentrano molto sulla pu- chioccia raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi
rezza cerimoniale e sull’apparenza, ma trascurano non avete voluto. Ecco, la vostra casa viene abban-
la loro persona interiore e non si preoccupano di donata e lasciata nelle vostre mani” (Matteo 23:
purificare il loro cuore simbolico. 37, 38). Di sicuro i presenti si chiedono cosa inten-
L’ipocrisia dei farisei è evidente anche dal fatto da dire Gesù quando parla della loro “casa”. Si
che sono disposti a costruire e abbellire le tom- tratta forse del maestoso tempio di Gerusalemme,
be dei profeti pur essendo, come dice Gesù, “figli che sembra godere della protezione di Dio?
di quelli che assassinarono” quei servitori di Dio Gesù prosegue: “Vi dico infatti che da ora non mi
(Matteo 23:31). I loro tentativi di mettere a morte vedrete più finché non direte: ‘Sia benedetto co-
Gesù dimostrano quanto siano vere queste paro- lui che viene nel nome di Geova!’” (Matteo 23:39).
le (Giovanni 5:18; 7:1, 25). Gesù sta citando le parole profetiche riportate in
Poi Gesù spiega cosa accadrà a questi capi reli- Salmo 118:26: “Benedetto colui che viene nel nome
giosi se si rifiutano di pentirsi: “Serpenti, razza di di Geova! Dalla casa di Geova vi benediciamo”.
vipere, come sfuggirete al giudizio della Geenna?” È evidente che, dopo la distruzione del tempio let-
(Matteo 23:33). Essendo un luogo in cui vengono terale, nessuno vi si recherà più per adorare Dio.
bruciati i rifiuti, la vicina Valle di Innom costitui- Ora Gesù si sposta nella zona del tempio in cui
sce una chiara rappresentazione della distruzione si trovano le casse del tesoro. Le persone possono
eterna che subiranno gli scribi e i farisei a causa mettere il denaro nella piccola apertura superiore di
della loro malvagità. questi contenitori. Gesù vede molti giudei che fan-
I discepoli rappresenteranno Gesù in qualità di no le loro contribuzioni; in particolare nota che i ric-
“profeti, saggi e insegnanti”. Come verranno trat- chi donano molte monete. Poi vede una vedova po-
tati? Rivolgendosi ai capi religiosi Gesù afferma: vera che offre “due monetine di piccolissimo valore”
“Alcuni li ucciderete e li metterete al palo, e alcuni (Marco 12:41, 42). Senza dubbio Gesù sa che Dio
li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li persegui- apprezza moltissimo il dono di questa donna.
terete di città in città, così che ricada su di voi tut- Chiamati intorno a sé i discepoli, Gesù osserva:
to il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue “In verità vi dico che questa vedova, povera com’è,
del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria [...] che ha offerto più di tutti gli altri che hanno messo de-
voi assassinaste”. Inoltre li avverte: “In verità vi naro nelle casse del tesoro”. In che senso? “Tutti”,
dico: tutte queste cose ricadranno su questa ge- spiega Gesù, “hanno offerto attingendo da quello
nerazione” (Matteo 23:34-36). Tali parole si avve- che avevano d’avanzo, ma lei nella sua povertà ha
254
110
˙ GESÙ CONTINUA A CONDANNARE I CAPI RELIGIOSI
˙ IL TEMPIO VERR À DISTRUTTO

˙ UNA VEDOVA POVERA OFFRE DUE MONETINE

offerto tutto quello che possedeva, tutto ciò che sta di Gesù, quindi, deve sembrare alquanto stra-
aveva per vivere” (Marco 12:43, 44). Che differen- na: “Vedi questi grandi edifici? Qui non ci sarà
za tra il modo di pensare e di agire di questa don- affatto pietra che rimarrà sull’altra e che non ver-
na e quello dei capi religiosi! rà gettata giù” (Marco 13:2).
È sempre l’11 nisan e a un certo punto della gior- Al termine della conversazione, Gesù e gli apo-
nata Gesù esce dal tempio per l’ultima volta. Uno stoli attraversano la Valle del Chidron e salgono
dei suoi discepoli esclama: “Maestro, guarda che lungo le pendici del Monte degli Ulivi. Dopo un po’
pietre e che edifici!” (Marco 13:1). In effetti alcune ci sono solo quattro apostoli attorno a Gesù: Pie-
delle pietre che compongono le mura del tempio tro, Andrea, Giacomo e Giovanni. Dal luogo in cui
sono davvero enormi e conferiscono a questo edi- si trovano godono di una splendida vista del ma-
ficio un aspetto imponente e resistente. La rispo- gnifico tempio sottostante.

 Cosa fa Gesù l’ultima volta che si trova nel tempio?


 In base alla profezia di Gesù, cosa accadrà al tempio?
 Perché Gesù dice che la vedova ha contribuito più dei ricchi?

255
“QUALE SAR À IL SEGNO?”
MATTEO 24:3-51 MARCO 13:3-37 LUCA 21:7-38

256
111
˙ QUATTRO APOSTOLI CHIEDONO A GES Ù QUALE SAR À IL SEGNO

˙ PROFEZIE CHE SI ADEMPIRANNO NEL PRIMO SECOLO E NEL TEMPO DELLA FINE
˙ L’IMPORTANZA DI STARE SVEGLI

È martedì pomeriggio e l’11 nisan sta volgendo al fine si domandano cosa avverrà alla “conclusione
termine, così come gli ultimi giorni di intensa at- del sistema di cose”.
tività di Gesù sulla terra. In questo periodo, du- La risposta che ricevono è ricca di dettagli.
rante il giorno insegna nel tempio, mentre di not- Gesù fornisce un segno che permette di compren-
te dorme fuori città. Suscita grande interesse tra dere quando il sistema di cose giudaico e il tem-
la gente, al punto che “al mattino presto tutto pio saranno eliminati. Ma svela anche dell’altro.
il popolo [va] da lui nel tempio per ascoltarlo” In futuro questo segno aiuterà i cristiani a capi-
(Luca 21:37, 38). Una volta che questi giorni sono re se stanno vivendo durante la sua “presenza” e
trascorsi, Gesù si trova sul Monte degli Ulivi insie- se sono vicini alla fine dell’intero sistema di cose
me a Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni. sulla terra.
Questi quattro apostoli si sono avvicinati a Col passare degli anni gli apostoli vedranno
Gesù in privato. Sono preoccupati per il tempio, adempiersi la profezia di Gesù. In effetti, molti
dato che lui ha appena predetto che nemmeno degli avvenimenti che menziona si verificheranno
una pietra di questo edificio rimarrà in piedi. Ma mentre saranno ancora in vita. Quindi 37 anni
c’è dell’altro. Qualche tempo prima aveva rivolto dopo, nel 70, i cristiani attenti non saranno col-
loro questa esortazione: “Tenetevi pronti, perché ti alla sprovvista dall’incombente distruzione del
il Figlio dell’uomo viene in un’ora che non vi aspet- tempio e del sistema di cose giudaico. Comun-
tate” (Luca 12:40). Aveva anche parlato del “gior- que, non tutto ciò che Gesù predice accadrà ef-
no in cui il Figlio dell’uomo [sarebbe stato] rive- fettivamente nel periodo che precede il 70 e in
lato” (Luca 17:30). Queste affermazioni sono in quell’anno. Cos’altro caratterizzerà la sua presen-
qualche modo collegate a quello che Gesù ha ap- za quale Re? La risposta risulta chiara dalle paro-
pena detto riguardo al tempio? Gli apostoli non le che Gesù rivolge agli apostoli.
riescono a trattenere la loro curiosità. “Dicci”, Gesù parla “di guerre e di notizie di guerre”
domandano, “quando avverranno queste cose, e e predice che “nazione combatterà contro nazio-
quale sarà il segno della tua presenza e della con- ne e regno contro regno” (Matteo 24:6, 7). Dice
clusione del sistema di cose?” (Matteo 24:3). anche che “ci saranno grandi terremoti e, in un
Forse si stanno chiedendo quando verrà di- luogo dopo l’altro, carestie ed epidemie” (Luca
strutto il tempio che vedono proprio lì di fronte a 21:11). Poi avverte i discepoli: “Metteranno le
loro. Inoltre vogliono sapere qualcosa in merito mani su di voi e vi perseguiteranno” (Luca 21:12).
alla presenza del Figlio dell’uomo. Probabilmente Compariranno falsi profeti che svieranno mol-
ricordano la parabola dell’“uomo di famiglia no- ti. Ci sarà un aumento della malvagità e l’amore
bile” che aveva fatto un viaggio “per ottenere il della maggioranza si raffredderà. Gesù aggiunge
potere regale e poi tornare” (Luca 19:11, 12). In- che la “buona notizia del Regno sarà predicata

 Cosa spinge gli apostoli a fare una domanda a Gesù, ma a quanto pare cos’altro hanno in mente?
 Quando e in che modo inizierà ad adempiersi la profezia di Gesù?
 Quali sono alcuni avvenimenti che caratterizzeranno la presenza di Cristo?
in tutta la terra abitata, perché sia resa testimo- guardia contro “falsi Cristi e falsi profeti”, indivi-
nianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine” dui che proveranno a “ingannare, se possibile,
(Matteo 24:14). anche gli eletti” (Matteo 24:24). Ma questi elet-
La profezia che Gesù pronuncia si adempirà ti non si lasceranno sviare. I falsi Cristi possono
in parte nel periodo che precede la distruzione fare solo una comparsa visibile. La presenza di
di Gerusalemme per mano dei romani e nel cor- Gesù, al contrario, sarà invisibile.
so di quell’avvenimento. Ma è possibile che abbia Riferendosi alla tribolazione su larga scala che
un adempimento maggiore più in là nel tempo? avrà luogo alla fine del sistema di cose in cui stia-
Riusciamo a vedere le prove che questa impor- mo vivendo, Gesù dice: “Il sole sarà oscurato, la
tantissima profezia si sta avverando appieno pro- luna non splenderà più, le stelle cadranno dal cie-
prio nei nostri giorni? lo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (Mat-
Descrivendo il segno della sua presenza, Gesù teo 24:29). Che scena agghiacciante! Gli apostoli
menziona la comparsa della “cosa ripugnante che presenti non sanno esattamente cosa succederà,
causa devastazione” (Matteo 24:15). Nel 66 que- ma comprendono che si tratterà senz’altro di una
sta “cosa ripugnante” si presenterà sotto forma situazione sconvolgente.
di “eserciti accampati”: le truppe romane con i Gesù descrive poi l’effetto di questi terribili
loro vessilli, o insegne idolatriche, accerchieran- eventi sull’umanità. “La gente”, dice, “si sentirà
no Gerusalemme e scalzeranno parte delle mura mancare per il timore e per la paurosa attesa
della città (Luca 21:20). La “cosa ripugnante” si delle cose che staranno per accadere sulla ter-
troverà dove non dovrebbe essere, in quello che i ra abitata, perché le potenze dei cieli saranno
giudei considerano “un luogo santo”. scrollate” (Luca 21:26). Questo sarà senza om-
Gesù prosegue: “Ci sarà una grande tribolazio- bra di dubbio il periodo più tetro dell’intera sto-
ne, quale non c’è stata dal principio del mondo ria umana.
fino ad ora, né ci sarà mai più”. Nel 70 i romani di- È incoraggiante sapere che Gesù assicura agli
struggeranno Gerusalemme. La devastante con- apostoli che non tutti saranno addolorati quando
quista della “città santa” dei giudei con il suo tem- “vedranno il Figlio dell’uomo venire [...] con po-
pio si rivelerà un periodo di grande tribolazione tenza e grande gloria” (Matteo 24:30). Come ha
in cui migliaia e migliaia di persone perderanno già spiegato, Dio interverrà “a motivo degli elet-
la vita (Matteo 4:5; 24:21). Sarà una distruzione ti” (Matteo 24:22). Quindi come dovranno reagi-
molto più grande di qualunque altra sia mai sta- re i discepoli fedeli di fronte agli sviluppi sconcer-
ta sperimentata dalla città e dai giudei, e porrà tanti che si prospettano? “Quando queste cose
fine al sistema di cose giudaico: il tempio non cominceranno ad avvenire”, esorta Gesù, “alzate-
sarà più il centro della loro adorazione come lo è vi e sollevate la testa, perché la vostra liberazio-
stato per secoli. Di conseguenza, ogni successi- ne si avvicina” (Luca 21:28).
vo e maggiore adempimento delle parole profeti- Comunque, come faranno i discepoli che vi-
che che Gesù pronuncia sarà senza dubbio terri- vranno nel periodo predetto da Gesù a stabilire
ficante. quanto sarà vicina la fine? Gesù lo spiega pren-
dendo come esempio un fico: “Appena il suo ra-
FIDUCIA DURANTE IL TEMPO DELLA FINE moscello si fa tenero e mette le foglie, capite che
Gesù ha ancora molto da dire agli apostoli in l’estate è vicina. Allo stesso modo, quando vedre-
merito al segno della sua presenza quale Re e alla te tutte queste cose, sappiate che lui è vicino,
fine del sistema di cose. Infatti ora li mette in alle porte. In verità vi dico che questa generazio-
258
ne non passerà affatto finché tutte queste cose chi decenni e che si ripercuoteranno esclusiva-
non siano avvenute” (Matteo 24:32-34). mente sulla città di Gerusalemme e sulla nazione
Vedere adempiersi i vari avvenimenti che com- giudaica. Sta parlando di avvenimenti che coin-
pongono il segno, quindi, dovrebbe permettere ai volgeranno “tutti quelli che abitano sulla faccia
discepoli di capire che la fine è alle porte. Metten- dell’intera terra”.
do in guardia coloro che saranno in vita durante Gesù avverte i suoi discepoli che dovranno es-
quel periodo cruciale, Gesù dice: sere pronti, desti e in attesa. Per mettere in risal-
“Quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li to questo concetto, fa un altro esempio: “Sappia-
conosce, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo te questo: se il padrone di casa sapesse a che ora
il Padre. Come furono i giorni di Noè, così sarà la della notte viene il ladro, rimarrebbe sveglio e non
presenza del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei permetterebbe che la sua casa fosse scassinata.
giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, Perciò anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio
gli uomini si sposavano e le donne erano date in dell’uomo verrà in un’ora che non immaginate”
moglie, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e (Matteo 24:43, 44).
non si accorsero di nulla finché venne il diluvio Gesù fornisce poi ai discepoli alcuni motivi per
e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Fi- essere ottimisti. Assicura loro che nel periodo in
glio dell’uomo” (Matteo 24:36-39). L’evento stori- cui la sua profezia si adempirà ci sarà uno “schia-
co che Gesù usa per fare un parallelo, il diluvio vo” vigile e attivo. Prendendo spunto da una si-
dei giorni di Noè, ebbe un impatto sull’intero pia- tuazione che gli apostoli possono facilmente im-
neta. maginare, Gesù chiede: “Chi è in realtà lo schiavo
Gli apostoli che stanno ascoltando Gesù sul fedele e saggio che il suo padrone ha costituito
Monte degli Ulivi sicuramente si rendono conto di sopra i propri domestici per dar loro cibo al tem-
quanto sia importante rimanere svegli. Gesù li av- po giusto? Felice quello schiavo se il suo padro-
verte: “State attenti che il vostro cuore non sia ap- ne, quando verrà, lo troverà a far questo! In veri-
pesantito dagli eccessi nel mangiare e nel bere o tà vi dico: lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. Se
dalle preoccupazioni della vita, e quel giorno non invece questo “schiavo” sviluppasse un atteggia-
vi colga alla sprovvista come un laccio. Infatti esso mento malvagio e maltrattasse altri, il suo padro-
verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia del- ne “lo punirà con la massima severità” (Matteo
l’intera terra. State svegli, dunque, supplicando di 24:45-51; confronta Luca 12:45, 46).
continuo affinché riusciate a scampare da tutte Gesù non sta predicendo che un gruppo di suoi
queste cose che devono accadere e a stare al co- discepoli svilupperà un atteggiamento malvagio.
spetto del Figlio dell’uomo” (Luca 21:34-36). Quale lezione desidera dunque trasmettere? Vuo-
Ancora una volta, Gesù rende chiaro che ciò le che i suoi discepoli siano svegli e attivi, come ri-
che sta predicendo non avrà un adempimento li- sulta evidente dalla successiva parabola che rac-
mitato agli eventi che accadranno nel giro di po- conta.

 In che modo comparirà una “cosa ripugnante”, e cosa accadrà in seguito alla sua comparsa?
 Come reagiranno le persone quando vedranno adempiersi la profezia di Gesù?
 Quale esempio fa Gesù per aiutare i suoi discepoli a capire quanto sarà vicina la fine?
 Cosa dimostra che l’adempimento della profezia di Gesù avrà un impatto sull’intero pianeta?
 In che modo Gesù mette in guardia i discepoli in vita nel periodo che precede la fine del sistema di cose?
259
UNA LEZIONE SULL’IMPORTANZA DI VIGILARE
MATTEO 25:1-13

Gesù sta rispondendo alla domanda degli apo- sto sta evidenziando che, in relazione al Regno,
stoli in merito al segno della sua presenza e del- ciascuno dei discepoli può scegliere se vigilare o
la conclusione del sistema di cose. Ora si serve di distrarsi. Comunque, è convinto che ognuno di
un’ulteriore parabola per dar loro un saggio av- loro sarà in grado di rimanere fedele e ricevere le
vertimento. L’adempimento di queste parole sarà benedizioni da parte di suo Padre.
chiaro a coloro che vivranno durante la sua pre- Nella parabola tutte e 10 le vergini escono per
senza. accogliere lo sposo e unirsi al corteo nuziale. Al-
Gesù comincia il racconto dicendo: “Il Regno l’arrivo dello sposo le vergini accenderanno le
dei cieli potrà essere paragonato a 10 vergini che loro lampade per illuminare il percorso, mostran-
presero le loro lampade e uscirono incontro allo dogli così onore mentre conduce la sposa verso
sposo. Cinque erano stolte e cinque sagge” (Mat- la casa preparata per lei. Ma le cose andranno
teo 25:1, 2). davvero così?
Gesù non intende dire che una metà di colo- Gesù prosegue: “Le stolte avevano preso le
ro che ereditano il Regno dei cieli è composta di loro lampade ma non avevano portato con sé
persone stolte e l’altra di persone sagge; piutto- l’olio, mentre le sagge, insieme alle loro lam-
112
˙ LA PARABOLA DELLE 10 VERGINI

pade, avevano portato anche l’olio in boccet- lo sposo. Le vergini che erano pronte entrarono
te. Dato che lo sposo tardava, tutte iniziarono a con lui alla festa di nozze, e la porta fu chiusa. Più
sonnecchiare e si addormentarono” (Matteo 25: tardi arrivarono anche le altre vergini e dissero:
3-5). Lo sposo non arriva tanto presto quanto le ‘Signore, signore, aprici!’ Lui rispose: ‘Vi dico la
vergini si aspettano, anzi sembra essere in for- verità: io non vi conosco’ ” (Matteo 25:10-12). Che
te ritardo; nell’attesa tutte e 10 si addormenta- triste epilogo per non essere rimaste pronte e de-
no. Ascoltando queste parole, agli apostoli po- ste!
trebbe venire in mente quello che Gesù aveva Per gli apostoli è facile capire che, quando
detto a proposito di un uomo di famiglia nobile parla dello sposo, Gesù si sta riferendo a sé
che era andato in un paese lontano e “infine, stesso. Infatti in precedenza si era già parago-
dopo aver ottenuto il potere regale”, era torna- nato a uno sposo (Luca 5:34, 35). E chi raffigu-
to (Luca 19:11-15). rano le vergini sagge? Riferendosi al “piccolo
Nella parabola delle 10 vergini Gesù descrive gregge” a cui verrà dato il Regno, Gesù aveva
cosa accade quando lo sposo finalmente arriva: detto: “Tenete le vostre vesti legate sui fianchi e
“Nel bel mezzo della notte si sentì gridare: ‘Ecco le lampade accese” (Luca 12:32, 35). Gli apo-
lo sposo! Uscitegli incontro!’ ” (Matteo 25:6). Ma stoli quindi possono comprendere che le vergi-
che dire delle vergini? Sono pronte e deste? ni della parabola rappresentano chi come loro
Gesù spiega: “Allora tutte quelle vergini si al- fa parte del “piccolo gregge”. Quale lezione vuo-
zarono e prepararono le loro lampade. Le stolte le trasmettere Gesù?
dissero alle sagge: ‘Dateci un po’ del vostro olio, Le sue parole conclusive non lasciano alcun
perché le nostre lampade stanno per spegnersi’. dubbio: “Vigilate, dunque, perché non conoscete
Le sagge risposero: ‘Forse non ce n’è abbastanza né il giorno né l’ora” (Matteo 25:13).
per noi e per voi. Andate piuttosto da quelli che Gesù sta ribadendo la necessità che i suoi fe-
lo vendono e compratevelo’ ” (Matteo 25:7-9). deli discepoli siano desti durante la sua presen-
Le cinque vergini stolte non sono state in guar- za. Lui arriverà e loro dovranno essere pronti e
dia e non sono pronte ad accogliere lo sposo. Non attenti, come le cinque vergini sagge. In questo
hanno portato olio a sufficienza e ora hanno bi- modo non perderanno di vista la loro preziosa
sogno di trovarne dell’altro. Cosa accade a que- speranza e non si lasceranno sfuggire il premio
sto punto? “Mentre andavano a comprarlo, arrivò che li attende.

 A differenza delle cinque vergini stolte, come si dimostrano pronte e deste le cinque vergini sagge?
 Chi è rappresentato dallo sposo? E dalle vergini?
 Quale lezione vuole trasmettere Gesù con la parabola delle 10 vergini?

261
UNA LEZIONE SULL’IMPORTANZA DI ESSERE DILIGENTI
MATTEO 25:14-30

Gesù sta ancora parlando con quattro suoi apo- 5 talenti se ne andò, li usò per fare affari e
stoli sul Monte degli Ulivi. Qualche giorno prima, ne guadagnò altri 5. In modo simile, quello che ne
a Gerico, aveva narrato la parabola delle mine per aveva ricevuti 2 ne guadagnò altri 2. Quello che
far capire che il Regno verrà istituito in un futuro ne aveva ricevuto uno solo, invece, se ne andò,
molto lontano. Sempre in risposta alla domanda scavò una buca nel terreno e vi nascose il dena-
relativa alla sua presenza e alla conclusione del ro del suo padrone” (Matteo 25:16-18). Cosa ac-
sistema di cose, ora pronuncia una parabola che cadrà al ritorno del padrone?
ha diversi elementi in comune con quella delle “Dopo molto tempo”, prosegue Gesù, “il padro-
mine. Mette in evidenza il fatto che i discepoli de- ne di quegli schiavi tornò e fece i conti con loro”
vono essere diligenti nel modo in cui utilizzano (Matteo 25:19). I primi due hanno fatto tutto il
ciò che viene affidato loro. possibile “in base alle capacità di ciascuno”. En-
Gesù inizia a raccontare: “È come un uomo trambi sono stati diligenti, si sono impegnati a
che, in partenza per un viaggio all’estero, chiamò fondo e hanno fatto fruttare gli averi affidati loro.
i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi” (Matteo Quello che aveva 5 talenti li ha raddoppiati, e lo
25:14). Gli apostoli non fanno fatica a capire che stesso ha fatto quello che ne aveva 2.1 Il padro-
l’“uomo” della parabola è Gesù; infatti lui stesso ne rivolge a ciascuno di loro le stesse parole di
si è già paragonato a un uomo che è andato in lode: “Bravo, schiavo buono e fedele! Ti sei mo-
un paese lontano “per ottenere il potere regale” strato fedele in relazione a poche cose. Ti costi-
(Luca 19:12). 1 A quel tempo un operaio doveva lavorare circa 20 anni per
Prima di partire per il suo viaggio all’estero, guadagnare un talento.
l’uomo affida i propri beni ai suoi schiavi. Duran-
te i tre anni e mezzo del suo ministero, Gesù si
è concentrato sulla predicazione della buona no-
tizia del Regno di Dio e ha preparato i discepoli a
svolgere la stessa opera. Ora che sta per andar-
sene è fiducioso che saranno in grado di assol-
vere l’incarico per il quale li ha formati (Matteo
10:7; Luca 10:1, 8, 9; confronta Giovanni 4:38;
14:12).
Tornando alla parabola, in che modo l’uomo
distribuisce i propri averi ai suoi schiavi? Gesù
spiega: “A uno diede 5 talenti, a un altro 2 e a un
altro ancora uno, in base alle capacità di cia-
scuno; poi partì” (Matteo 25:15). Cosa faranno
questi schiavi con i beni affidati loro? Si dimo-
streranno diligenti, usandoli per promuovere gli
interessi del loro padrone? Gesù risponde:
“Immediatamente quello che aveva ricevuto
262
113
˙ LA PARABOLA DEI TALENTI

tuirò su molte cose. Partecipa alla gioia del tuo


padrone” (Matteo 25:21).
La situazione però è molto diversa per quanto
riguarda il terzo schiavo, che dice: “Signore, sa-
pevo che sei un uomo esigente, che mieti dove
non hai seminato e che raccogli dove non hai
sparso. Perciò ho avuto paura e sono andato a
nascondere il tuo talento sottoterra. Ecco ciò che
è tuo” (Matteo 25:24, 25). Questo schiavo non ha
fatto fruttare in nessun modo il denaro che ave-
va: non lo ha nemmeno depositato presso i ban-
chieri. Non si può di certo dire che abbia fatto gli
interessi del suo padrone!
Appropriatamente viene definito “schiavo mal-
vagio e pigro”. Il denaro che ha gli viene tolto e
viene dato a uno degli schiavi che sono pronti a
impegnarsi in modo diligente. Il padrone spiega:
“A chiunque ha sarà dato dell’altro e sarà nell’ab-
bondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quel-
lo che ha” (Matteo 25:26, 29).
I discepoli di Gesù hanno molto su cui riflette-
re, anche in relazione a questa parabola. Si ren- capacità” che ha. Tuttavia, questo non significa
dono conto che Gesù sta affidando loro qualcosa che Gesù sia soddisfatto di chi si dimostra “pigro”
di molto prezioso, il privilegio di fare discepoli, e e non si impegna a promuovere gli interessi del
si aspetta che siano diligenti nell’assolvere que- Signore.
sto incarico. D’altra parte non pretende che tutti Ad ogni modo, quanto saranno stati felici gli
partecipino nella stessa misura all’opera di pre- apostoli di sentire le rassicuranti parole di Gesù:
dicazione. Infatti, come ha detto nella parabola, “A chiunque ha sarà dato dell’altro”!
ognuno deve fare tutto il possibile “in base alle

 Nella parabola dei talenti, chi è rappresentato dal padrone? E dagli schiavi?
 Quali insegnamenti vuole trasmettere Gesù ai discepoli?

263
CRISTO GIUDICHER À LE PECORE E I CAPRI
MATTEO 25:31- 46

Gesù si trova sempre sul Monte degli Ulivi e sta


rispondendo alla domanda degli apostoli sul se-
gno della sua presenza e della conclusione del si-
stema di cose. Ha appena narrato la parabola del-
le 10 vergini e quella dei talenti; ora conclude il
ragionamento pronunciando un’ultima parabola,
che parla di pecore e capri.
Per cominciare, Gesù ne descrive l’ambienta-
zione: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua
gloria, e tutti gli angeli con lui, allora si siederà
sul suo glorioso trono” (Matteo 25:31). Dato che
più volte Gesù si è definito “il Figlio dell’uomo”, è
chiaro che il personaggio principale della parabo-
la è proprio lui (Matteo 8:20; 9:6; 20:18, 28).
A che periodo si sta riferendo? Questa para-
bola si adempirà quando Gesù “verrà nella sua
gloria” insieme agli angeli e “si siederà sul suo
glorioso trono”. Gesù ha da poco detto che tutti
“vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del
cielo con potenza e grande gloria” insieme ai suoi
angeli, indicando che questo evento si verifiche-
rà “subito dopo la tribolazione” (Matteo 24:29-31;
Marco 13:26, 27; Luca 21:27). Quindi questa pa-
rabola si adempirà al momento della venuta futu-
ra di Gesù nella sua gloria. Cosa farà allora?
“Quando il Figlio dell’uomo verrà”, dice Gesù,
“tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui,
ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pasto-
re separa le pecore dai capri. E metterà le pecore
alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra” (Mat-
teo 25:31-33).
Le pecore vengono poste in una posizione di
favore. Parlando di loro, Gesù prosegue: “Allo-
ra il Re dirà a quelli alla sua destra: ‘Venite, voi
che siete stati benedetti dal Padre mio, ereditate
il Regno preparato per voi dalla fondazione del
mondo’ ” (Matteo 25:34). Perché il Re approva le
pecore?
264
114
˙ LA PARABOLA DELLE PECORE E DEI CAPRI

È lui stesso a spiegarne il motivo: “Ho avu-


to fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto
sete e mi avete dato da bere; ero un estra-
neo e mi avete accolto in modo ospitale; ero
nudo e mi avete vestito; mi sono ammalato e
avete avuto cura di me; sono stato in prigione
e siete venuti a trovarmi”. Quando queste pe-
core, “i giusti”, chiedono in che modo abbiano
compiuto tali opere buone, il Re risponde: “Ogni
volta che l’avete fatto a uno di questi miei mi-
nimi fratelli, l’avete fatto a me” (Matteo 25:35,
36, 40, 46). Gesù non sta parlando di azioni
compiute in cielo: lì nessuno soffre a causa di
malattie o mancanza di cibo. Si tratta piuttosto
di opere buone a favore dei fratelli di Cristo sul-
la terra.
E i capri? Perché vengono messi al lato oppo-
sto delle pecore? Gesù dice: “Quindi [il Re] dirà a
quelli alla sua sinistra: ‘Via da me, voi che siete Il Re rivolge loro queste parole: “In verità vi
stati maledetti! Andate nel fuoco eterno prepa- dico: ogni volta che non l’avete fatto a uno di
rato per il Diavolo e per i suoi angeli. Perché ho questi minimi, non l’avete fatto a me”. Gli apo-
avuto fame, ma non mi avete dato da mangiare; stoli comprendono che gli effetti del giudizio fu-
ho avuto sete, ma non mi avete dato da bere; ero turo saranno eterni, dureranno per sempre. Infat-
un estraneo, ma non mi avete accolto in modo ti Gesù conclude dicendo: “Questi andranno allo
ospitale; nudo, ma non mi avete vestito; malato stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”
e in prigione, ma non avete avuto cura di me’ ” (Matteo 25:45, 46).
(Matteo 25:41-43). I capri meritano questo giu- La risposta che gli apostoli hanno ricevuto for-
dizio avverso, perché avrebbero dovuto trattare nisce molti spunti di riflessione. Dovrebbe indur-
con gentilezza i fratelli di Cristo sulla terra, ma re tutti i discepoli di Gesù a esaminare il proprio
non l’hanno fatto. modo di pensare e di agire.

 Nella parabola delle pecore e dei capri, chi è “il Re”? Quando si adempirà questa parabola?
 Perché le pecore riceveranno da Gesù un giudizio favorevole?
 Perché i capri riceveranno un giudizio avverso? Cosa accadrà in futuro alle pecore e ai capri?

265
L’ULTIMA PASQUA DI GES Ù SI AVVICINA
MATTEO 26:1-5, 14-19 MARCO 14:1, 2, 10-16 LUCA 22:1-13

Sul Monte degli Ulivi Gesù ha appena finito di ri- stoli dopo il tramonto del giorno successivo, cioè
spondere alla domanda dei quattro apostoli in me- all’inizio del 14 nisan.
rito alla sua futura presenza e alla conclusione del I capi sacerdoti e gli anziani del popolo, invece,
sistema di cose. non se ne stanno affatto tranquilli prima della Pa-
L’11 nisan è stata una giornata davvero impe- squa. Sono molto arrabbiati per essere stati sver-
gnativa. Gesù e gli apostoli ritornano a Betania gognati da Gesù; per questo motivo si riuniscono
per trascorrervi la notte ed è forse durante que- nel cortile del sommo sacerdote Caiafa e cospira-
sto tragitto che Gesù dice loro: “Voi sapete che no “per catturare Gesù con l’inganno e ucciderlo”.
fra due giorni è la Pasqua, e il Figlio dell’uomo Decidono insieme come e quando agire, e dicono:
sarà consegnato per essere messo al palo” (Mat- “Non alla festa, perché non ci sia una rivolta fra
teo 26:2). il popolo” (Matteo 26:4, 5). Questi uomini hanno
Il giorno seguente, mercoledì, Gesù probabil- paura dato che Gesù è stimato da molte persone.
mente passa la giornata in tranquillità insieme Nel frattempo i capi religiosi ricevono una visita
agli apostoli. Martedì ha rimproverato e smasche- inaspettata. Si tratta di uno degli apostoli di Gesù:
rato apertamente i capi religiosi, che per questo Giuda Iscariota. Satana ha instillato nel suo cuore il
lo vogliono uccidere. Quindi Gesù non si fa vede- pensiero di tradire il Signore. “Che cosa mi dare-
re in pubblico il 12 nisan: non desidera che nulla te perché ve lo consegni?”, chiede Giuda (Matteo
gli impedisca di celebrare la Pasqua con gli apo- 26:15). Molto soddisfatti di questa richiesta, “[pat-
115
˙GIUDA ISCARIOTA VIENE PAGATO PER TRADIRE GESÙ
˙ DUE APOSTOLI FANNO I PREPARATIVI PER LA PASQUA

tuiscono] di dargli del denaro” (Luca 22:5). Con pia-


cere concordano la cifra di 30 monete d’argento.
È interessante notare che il prezzo di uno schiavo
sia proprio “30 sicli” (Esodo 21:32). Con questo ac-
cordo i capi religiosi rivelano tutto il loro disprezzo
nei confronti di Gesù, al quale danno davvero poco
valore. Da questo momento Giuda inizia a “cercare
l’occasione buona per consegnarlo loro senza che
ci [sia] gente intorno” (Luca 22:6).
Il 13 nisan comincia al tramonto del mercoledì;
questa è la sesta e ultima notte che Gesù passa a
Betania. Il giorno seguente si devono fare gli ulti-
mi preparativi per la Pasqua. È necessario procu-
rarsi un agnello che deve essere scannato e arro-
stito intero dopo l’inizio del 14 nisan. Gesù non ha
specificato dove consumeranno la cena e chi la
preparerà. Quindi Giuda non può fornire nessuna
informazione al riguardo ai capi sacerdoti.
Forse nel primo pomeriggio di giovedì, Gesù
dice a Pietro e Giovanni che sono con lui a Beta-
nia: “Andate a prepararci la Pasqua, così che pos- Sicuramente il padrone di casa è un discepolo
siamo mangiarla”. Gli apostoli domandano: “Dove di Gesù, e forse si aspetta che gli venga chiesto di
vuoi che la prepariamo?” Gesù risponde: “Quando mettere a disposizione la sua casa per questa oc-
entrerete in città, vi verrà incontro un uomo che casione. Quando i due apostoli arrivano a Geru-
porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa in salemme, tutto si svolge come predetto da Gesù.
cui entrerà e dite al padrone di casa: ‘Il Maestro ti Così fanno in modo che per la cena della Pasqua
chiede: “Dov’è la stanza in cui posso mangiare la l’agnello sia pronto e che tutti gli altri preparativi
Pasqua con i miei discepoli?”’ Lui vi mostrerà una vengano portati a termine per le 13 persone che
grande stanza ammobiliata al piano di sopra. Lì consumeranno il pasto: Gesù e i suoi 12 apostoli.
preparate” (Luca 22:8-12).

 Cosa fa probabilmente Gesù mercoledì 12 nisan, e perché?


 Per quale motivo i capi religiosi si riuniscono, e perché Giuda va da loro?
 Chi viene incaricato da Gesù di andare a Gerusalemme giovedì 13 nisan, e con quale compito?

267
UNA LEZIONE DI UMILTÀ DURANTE L’ULTIMA PASQUA
MATTEO 26 : 20 MARCO 14 :17 LUCA 22:14-18 GIOVANNI 13:1-17

Seguendo le indicazioni di Gesù, Pietro e Gio-


vanni sono già arrivati a Gerusalemme per fare i
preparativi in vista della Pasqua. Più tardi anche
Gesù e gli altri 10 apostoli si mettono in cammi-
no. È pomeriggio e mentre scendono dal Monte
degli Ulivi il sole si sta abbassando all’orizzonte.
È l’ultima volta che Gesù può ammirare questa
veduta con la luce del giorno prima della sua ri-
surrezione.
Ben presto Gesù e quelli che sono con lui rag-
giungono la città e si dirigono verso la casa dove
consumeranno la cena pasquale. Salgono le scale
per arrivare alla grande stanza che si trova al pia-
no di sopra. Tutto è già pronto e Gesù può ce-
nare da solo con gli apostoli. Da tempo attende
questo momento; infatti dice: “Ho tanto desidera-
to mangiare con voi questa Pasqua prima di sof-
frire” (Luca 22:15).
I partecipanti alla Pasqua seguono l’usanza, in-
trodotta molti anni prima, di passarsi alcuni calici
di vino. Dopo aver preso uno di questi calici, Gesù
rende grazie a Dio e dice: “Prendetelo e fatelo pas-
sare fra voi, perché, vi dico, d’ora in poi non berrò
più il prodotto della vite finché non verrà il Regno
di Dio” (Luca 22:17, 18). Con queste parole Gesù fa
capire chiaramente che la sua morte è vicina. que sia il motivo, vedere Gesù che compie questo
A un certo punto durante la cena pasquale, ac- gesto li mette in imbarazzo.
cade qualcosa di inaspettato. Gesù si alza, si to- Quando arriva il suo turno, Pietro obietta: “Di si-
glie il manto e prende un telo. Poi mette dell’acqua curo tu non mi laverai mai i piedi!” Gesù replica:
in un catino che ha a portata di mano. Di solito è “Se non ti lavo, non condividerai nulla con me”.
responsabilità del padrone di casa incaricare qual- Pietro esclama: “Signore, allora lavami non solo i
cuno, forse un servitore, di lavare i piedi ai propri piedi, ma anche le mani e la testa!” Sicuramen-
ospiti (Luca 7:44). Ma in questa occasione non c’è te deve rimanere sorpreso dalla risposta di Gesù:
un padrone di casa, così è Gesù a compiere que- “Chi ha fatto il bagno ha bisogno di lavarsi solo i
sto gesto di ospitalità. Chiunque tra gli apostoli piedi, perché in realtà è completamente puro. E voi
avrebbe potuto prendere l’iniziativa, ma nessuno siete puri, ma non tutti” (Giovanni 13:8-10).
lo ha fatto. Si comportano in questo modo perché Gesù lava i piedi a tutti e 12 gli apostoli, inclu-
esiste ancora una certa rivalità tra di loro? Qualun- so Giuda Iscariota. Dopo aver indossato di nuovo
268
116
˙ GES Ù CELEBRA L’ULTIMA PASQUA CON GLI APOSTOLI

˙ LAVANDO I PIEDI AGLI APOSTOLI INSEGNA UN’IMPORTANTE LEZIONE

il manto ed essersi rimesso a tavola, Gesù chiede: concentrarsi sulla posizione, sentendosi superiori
“Capite quello che vi ho fatto? Voi mi chiamate agli altri e aspettandosi di essere serviti. Piuttosto
‘Maestro’ e ‘Signore’, e a ragione, perché lo sono. dovrebbero imitare l’esempio di Gesù. Questo non
Perciò, se io che sono il Signore e il Maestro vi ho significa lavare i piedi a qualcuno seguendo una
lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli sorta di rituale, ma essere disposti a servire gli al-
uni agli altri. Io infatti vi ho dato l’esempio, affin- tri con umiltà e in modo imparziale.
ché come vi ho fatto io, così facciate anche voi. In
verità, sì, in verità vi dico che uno schiavo non
 Durante la cena pasquale, con quali parole Gesù
è più grande del suo padrone, né chi è mandato è
indica che la sua morte è vicina?
più grande di colui che lo manda. Sapendo queste
 Perché è inconsueto che sia proprio Gesù a lavare
cose, siete felici se le fate” (Giovanni 13:12-17). i piedi agli apostoli?
Che splendida lezione sull’importanza di servi-  Svolgendo l’umile compito di lavare i piedi agli
re con umiltà! I discepoli di Gesù non dovrebbero apostoli, quale lezione sta impartendo Gesù?

269
LA CENA DEL SIGNORE
MATTEO 26:21-29 MARCO 14:18-25 LUCA 22:19-23 GIOVANNI 13:18-30

In precedenza durante la serata Gesù ha insegnato to di lui, ma guai a quell’uomo per mezzo del qua-
agli apostoli una lezione sull’umiltà lavando loro i le il Figlio dell’uomo viene tradito! Sarebbe stato
piedi. Ora, a quanto pare dopo la cena pasquale, meglio per quell’uomo se non fosse mai nato” (Gio-
cita una profezia di Davide: “L’uomo con cui ero in vanni 13:26; Matteo 26:24). Quindi Satana entra in
pace, di cui mi fidavo e che mangiava il mio pane, Giuda: quest’uomo che aveva già iniziato a compor-
ha alzato il calcagno contro di me”. Poi spiega: “Uno tarsi male ora si lascia impiegare dal Diavolo per
di voi mi tradirà” (Salmo 41:9; Giovanni 13:18, 21). fare la sua volontà, diventando così “il figlio della
Gli apostoli si guardano l’un l’altro e ciascuno distruzione” (Giovanni 6:64, 70; 12:4; 17:12).
chiede: “Signore, non sono io, vero?” Perfino Giuda Gesù rivolge a Giuda queste parole: “Quello che
Iscariota fa la stessa domanda. Pietro invita Gio- stai facendo, fallo più in fretta”. Dato che Giuda tie-
vanni, che è a tavola accanto a Gesù, a chiedergli ne la cassa, gli altri apostoli pensano che Gesù gli
chi sia il traditore. Per questo Giovanni si avvicina stia dicendo di comprare quello che serve per la fe-
ancora di più a Gesù e gli domanda: “Signore, chi sta o di dare qualcosa ai poveri (Giovanni 13:27-
è?” (Matteo 26:22; Giovanni 13:25). 30). Giuda invece esce per tradire Gesù.
Gesù risponde: “È quello a cui darò il pezzo di La stessa sera della cena pasquale, Gesù isti-
pane che intingo”. Dopo aver intinto un po’ di pane tuisce una nuova celebrazione, una cena comple-
in un piatto che si trova sul tavolo, Gesù lo dà a Giu- tamente diversa. Prende un pane, pronuncia una
da e dice: “Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scrit- preghiera di ringraziamento, lo spezza e lo dà agli

270
117
˙ GIUDA È COLUI CHE TRADIR À GES Ù

˙ GESÙ ISTITUISCE UNA NUOVA CELEBRAZIONE

apostoli, dicendo: “Questo rappresenta il mio corpo, Servirà a non dimenticare quello che Gesù e suo Pa-
che dev’essere dato in vostro favore. Continuate a dre hanno fatto per consentire a chiunque abbia
far questo in mio ricordo” (Luca 22:19). Il pane vie- fede di sfuggire alla condanna del peccato e della
ne fatto girare fra gli apostoli e tutti ne mangiano. morte. La Pasqua ricordava agli ebrei la loro libera-
Poi Gesù prende un calice di vino, pronuncia zione; questa nuova celebrazione è ancora più im-
un’altra preghiera di ringraziamento e lo fa passare portante perché dà risalto alla completa liberazio-
tra di loro. Ciascuno degli apostoli beve dal calice, ne che attende chi ha fede.
riguardo al quale Gesù afferma: “Questo calice rap- Gesù dice che il suo sangue “dev’essere versato
presenta il nuovo patto basato sul mio sangue, che a favore di molti per il perdono dei peccati”. Tra i
dev’essere versato in vostro favore” (Luca 22:20). molti che riceveranno tale perdono ci sono gli apo-
In questo modo Gesù istituisce una celebrazione stoli fedeli e altri discepoli come loro. Queste per-
perché venga ricordata la sua morte. Tutti i disce- sone saranno con Gesù nel Regno del Padre suo
poli la dovranno osservare ogni anno, il 14 nisan. (Matteo 26:28, 29).

 Quale profezia biblica cita Gesù, e come la spiega?


 Parlando a Giuda cosa gli dice di fare Gesù, ma come interpretano gli altri apostoli le sue parole?
 Quale nuova celebrazione istituisce Gesù, e a che scopo?
GLI APOSTOLI DISCUTONO SU CHI SIA IL PIÙ GRANDE
MATTEO 26:31-35 MARCO 14:27-31 LUCA 22:24-38 GIOVANNI 13:31-38

Gesù sta trascorrendo l’ultima sera in compagnia avvisa: “Questa notte la fede di tutti voi vacillerà a
degli apostoli. Quando ha lavato loro i piedi, ha motivo di quello che mi succederà, perché è scrit-
trasmesso una splendida lezione sull’importanza to: ‘Colpirò il pastore, e le pecore del gregge si di-
di servire con umiltà. Questo è stato decisamente sperderanno’” (Matteo 26:31; Zaccaria 13:7).
appropriato, visto che gli apostoli si sono dimo- Sentendosi sicuro di sé, Pietro esclama: “Anche
strati carenti al riguardo. Infatti, anche se fanno se la fede di tutti gli altri vacillerà a motivo di quel-
del loro meglio per servire Dio, si preoccupano an- lo che ti succederà, la mia non vacillerà mai!” (Mat-
cora di stabilire chi fra loro sia il più grande (Mar- teo 26:33). Gesù però predice che quella stessa
co 9:33, 34; 10:35-37). Questa tendenza emerge notte, prima che il gallo canti due volte, Pietro lo
anche stasera. rinnegherà. Comunque, Gesù aggiunge: “Ho sup-
Tra gli apostoli scoppia “un’accesa discussio- plicato Dio in tuo favore perché la tua fede non
ne su chi fra loro [debba] essere considerato il venga meno; e tu, quando sarai tornato, rafforza i
più grande” (Luca 22:24). Gesù dev’essere davve- tuoi fratelli” (Luca 22:32). Ma Pietro ribatte: “Non
ro triste vedendoli litigare per l’ennesima volta, ma ti rinnegherò affatto, nemmeno se dovessi morire
come affronta la situazione? con te” (Matteo 26:35). Tutti gli altri apostoli dico-
Invece di rimproverarli per il loro atteggiamento no la stessa cosa.
e per come si stanno comportando, Gesù ragiona Gesù prosegue: “Sono con voi ancora per poco.
pazientemente con gli apostoli dicendo: “I re delle Mi cercherete, ma ora dico anche a voi quello che
nazioni le dominano, e quelli che hanno autorità su ho detto ai giudei: dove vado io, voi non potete ve-
di esse vengono chiamati benefattori. Voi, però, nire”. Inoltre dice: “Vi do un nuovo comandamen-
non dovete essere così. [...] Chi è infatti più gran- to, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amato
de tra colui che sta a tavola e colui che serve?” Poi, io, amatevi gli uni gli altri anche voi. Grazie a que-
riferendosi all’esempio che ha costantemente dato sto tutti sapranno che siete miei discepoli: se avre-
loro, Gesù afferma: “Eppure io sto in mezzo a voi te amore fra voi” (Giovanni 13:33-35).
come colui che serve” (Luca 22:25-27). Sentendo che Gesù resterà con loro ancora per
Nonostante siano imperfetti, gli apostoli sono poco, Pietro domanda: “Signore, dove vai?” Gesù
rimasti al fianco di Gesù in molte situazioni diffici- risponde: “Dove vado io, non puoi seguirmi ades-
li. Quindi Gesù assicura loro: “Come il Padre mio so; mi seguirai più in là”. Confuso, Pietro replica:
ha fatto un patto con me, io faccio un patto con “Signore, perché non posso seguirti adesso? Darò
voi per un regno” (Luca 22:29). Questi uomini si la vita per te!” (Giovanni 13:36, 37).
sono dimostrati discepoli leali. Il patto che Gesù Ora Gesù ricorda agli apostoli che quando li
stringe con loro fornisce una garanzia che entre- aveva mandati a compiere il giro di predicazione in
ranno nel Regno e governeranno insieme a lui. Galilea li aveva esortati a partire senza borse per
Pur avendo una prospettiva tanto meravigliosa, il denaro né bisacce da cibo (Matteo 10:5, 9, 10).
al momento gli apostoli sono ancora esseri umani Quindi chiede: “Vi è mancato qualcosa?” Loro ri-
imperfetti. Gesù li avverte: “Satana ha chiesto di spondono: “Niente!” Ma cosa dovranno fare nel pe-
avervi per vagliarvi come il grano”. Quando viene riodo che li attende? Gesù fornisce queste istruzio-
vagliato, il grano si disperde (Luca 22:31). Poi li ni: “Chi ha una borsa per il denaro la prenda, e così
272
118
˙ GESÙ CORREGGE IL PUNTO DI VISTA DEGLI APOSTOLI SULLA PREMINENZA
˙ PREDICE CHE PIETRO LO RINNEGHER À

˙ L’AMORE CONTRADDISTINGUE I DISCEPOLI DI GES Ù

pure chi ha una bisaccia per il cibo; e chi non ha Dopo questo avvenimento i suoi discepoli subi-
una spada venda il mantello e ne compri una. Vi ranno una spietata persecuzione. Al presente,
dico infatti che in me deve adempiersi ciò che è comunque, si sentono pronti ad affrontarla. In-
scritto: ‘È stato annoverato tra i malfattori’. E in ef- fatti dicono: “Signore, ecco due spade”. Gesù re-
fetti queste parole che mi riguardano stanno per plica: “È sufficiente” (Luca 22:38). Il fatto che
adempiersi” (Luca 22:35-37). abbiano queste due spade darà a Gesù l’oppor-
Gesù si sta riferendo al momento in cui verrà tunità di insegnare un’altra preziosa lezione di lì
inchiodato a un palo accanto a dei malfattori. a poco.

 Perché gli apostoli stanno discutendo, e come affronta Gesù la situazione?


 Quale garanzia fornisce il patto che Gesù stringe con i suoi leali discepoli?
 Quando Pietro si dimostra sicuro di sé, cosa gli dice Gesù?

273
GES Ù: LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA
GIOVANNI 14:1-31

Dopo aver istituito la Commemorazione, Gesù è nella dimora celeste di suo Padre. Infatti Gesù ag-
ancora insieme agli apostoli nella stanza al piano giunge: “Nessuno arriva al Padre se non tramite
di sopra. Ora rivolge loro queste parole incorag- me” (Giovanni 14:6).
gianti: “Il vostro cuore non sia turbato. Esercitate Filippo ascolta Gesù con attenzione e gli chie-
fede in Dio, ed esercitate fede anche in me” (Gio- de: “Signore, mostraci il Padre, e questo ci basta”.
vanni 13:36; 14:1). A quanto pare Filippo desidera che Dio si manife-
Spiegando perché i suoi fedeli apostoli non do- sti loro in qualche modo, forse tramite una visione
vrebbero essere turbati per il fatto che se ne an- come quelle avute da Mosè, Elia e Isaia. Comun-
drà, Gesù dice: “Nella casa del Padre mio ci sono que, gli apostoli hanno a loro disposizione qualco-
molte dimore. [...] Quando sarò andato e vi avrò sa in più rispetto a quelle visioni. Infatti Gesù repli-
preparato un posto, verrò di nuovo e vi accoglie- ca: “Sono stato con voi così tanto tempo, e tu,
rò a casa presso di me, così che dove sono io sia- Filippo, ancora non mi conosci? Chi ha visto me ha
te anche voi”. Ad ogni modo, gli apostoli non ca- visto anche il Padre”. Gesù riflette in maniera per-
piscono che Gesù si sta riferendo al suo ritorno in fetta la personalità del Padre ed è per questo che
cielo. “Signore”, domanda Tommaso, “non sap- stare con lui e osservarlo è come vedere il Padre.
piamo dove vai. Come facciamo a conoscere la Ovviamente quest’ultimo è maggiore del Figlio e
via?” (Giovanni 14:2-5). Gesù lo fa ben capire dicendo: “Le cose che vi dico
“Io sono la via e la verità e la vita”, risponde non le dico di mia iniziativa” (Giovanni 14:8-10). Gli
Gesù. Solo chi ripone fede in lui, accetta i suoi in- apostoli si rendono conto che Gesù sta attribuen-
segnamenti e imita il suo esempio può entrare do a suo Padre tutto il merito di ciò che insegna.
119
˙ GESÙ ANDR À A PREPARARE UN POSTO PER GLI APOSTOLI
˙ PROMETTE UN SOCCORRITORE

˙ IL PADRE È PI Ù GRANDE DI GES Ù

In presenza degli apostoli, Gesù ha compiu- vuoi mostrare chiaramente a noi e non al mon-
to opere meravigliose e ha annunciato la buo- do?” Gesù replica: “Se uno mi ama ubbidirà alla
na notizia del Regno di Dio. Ora dice loro: “Chi mia parola, e il Padre mio lo amerà [...]. Chi non
esercita fede in me farà anche lui le opere che mi ama non ubbidisce alle mie parole” (Giovanni
faccio io; anzi, farà opere più grandi di queste” 14:21-24). A differenza dei suoi discepoli, il mon-
(Giovanni 14:12). Gesù non intende dire che com- do non riconosce Gesù come la via, la verità e la
piranno miracoli più grandi dei suoi. Piuttosto, vita.
svolgeranno il loro ministero per un periodo di Quando Gesù non sarà più con loro, in che
tempo molto più lungo, in un’area molto più este- modo i discepoli potranno ricordare tutti i suoi
sa e a favore di molte più persone. insegnamenti? Gesù spiega: “Sarà il soccorrito-
Anche se sta per andarsene, Gesù non ab- re, lo spirito santo che il Padre manderà nel mio
bandonerà gli apostoli. Infatti promette loro: “Se nome, a insegnarvi ogni cosa e a ricordarvi tutto
chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò”. quello che vi ho detto”. Queste parole conforta-
Poi aggiunge: “Io mi rivolgerò al Padre, il quale no gli apostoli perché hanno visto quanto è po-
vi darà un altro soccorritore che sia con voi per tente lo spirito santo. Gesù aggiunge: “Vi lascio
sempre: lo spirito della verità” (Giovanni 14:14, pace; vi do la mia pace [...]. Il vostro cuore non sia
16, 17). Con queste parole assicura loro che ri- turbato né si intimorisca” (Giovanni 14:26, 27).
ceveranno “un altro soccorritore”, cioè lo spirito I discepoli non hanno nessun motivo di sentirsi
santo. Questo accadrà il giorno di Pentecoste. turbati: avranno la guida e la protezione del Pa-
“Tra poco”, prosegue Gesù, “il mondo non mi dre di Gesù.
vedrà più, ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi A breve vedranno chiaramente la protezione di
vivrete” (Giovanni 14:19). Oltre ad apparire agli Dio. Gesù dice: “Viene il governante del mondo,
apostoli in forma corporea dopo la sua risurrezio- e lui non ha alcun potere su di me” (Giovanni
ne, Gesù in futuro li risusciterà perché vivano con 14:30). Il Diavolo è riuscito a entrare in Giuda e a
lui in cielo come creature spirituali. controllarlo. Ma Gesù non ha alcuna debolezza
Gesù adesso afferma una semplice verità: “Chi dovuta al peccato che Satana possa sfruttare per
ha i miei comandamenti e li osserva, ecco chi mi metterlo contro Dio. Il Diavolo non potrà neppure
ama. E chi mi ama sarà amato dal Padre mio, rendere permanente la morte di Gesù. Perché?
e io lo amerò e mi mostrerò chiaramente a lui”. Gesù afferma: “Faccio proprio come il Padre mi
Sentendo queste parole l’apostolo Giuda, detto ha comandato di fare”. Gesù è sicuro che suo Pa-
anche Taddeo, domanda: “Signore, come mai ti dre lo risusciterà (Giovanni 14:31).

 Dove andrà Gesù, e quale risposta riceve Tommaso quando chiede come fare a conoscere la via?
 A quanto pare, cosa desidera vedere Filippo?
 In che senso i discepoli di Gesù faranno opere più grandi delle sue?
 Perché è confortante sapere che il Padre è più grande di Gesù?

275
“TRALCI” CHE PORTANO FRUTTO E AMICI DI GES Ù
GIOVANNI 15:1-27

Gesù sta incoraggiando i suoi fedeli apostoli in mangono in voi, chiedete quello che desiderate e
modo aperto e sincero. È tardi, forse oltre la mez- vi sarà concesso” (Giovanni 15:5-7).
zanotte, quando narra una parabola con l’intento Adesso Gesù ritorna su un argomento di cui ha
di motivarli. già parlato due volte: l’importanza di osservare i
“Io sono la vera vite, e il Padre mio è l’agricolto- suoi comandamenti (Giovanni 14:15, 21). Indica un
re”, inizia Gesù (Giovanni 15:1). Questa parabola modo fondamentale in cui i discepoli possono di-
ricorda ciò che era stato detto centinaia di anni mostrare che lo stanno facendo: “Se osserverete i
prima riguardo alla nazione di Israele, definita la miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, pro-
vite di Geova (Geremia 2:21; Osea 10:1, 2). Tutta- prio come io ho osservato i comandamenti del Pa-
via Geova sta rigettando questa nazione (Matteo dre e rimango nel suo amore”. Ma non basta ama-
23:37, 38). Gesù sta quindi introducendo un con- re Geova Dio e suo Figlio, infatti Gesù aggiunge:
cetto nuovo: lui stesso è la vite che Geova sta col- “Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni
tivando da quando lo ha unto con lo spirito santo gli altri come vi ho amato io. Nessuno ha un amo-
nel 29. Ma Gesù fa capire che la vite non rappre- re più grande di chi cede la vita per i suoi amici.
senta solo lui, infatti dice: Voi siete miei amici se fate quello che vi comando”
“[Il Padre mio] toglie ogni tralcio che in me non (Giovanni 15:10-14).
porta frutto, ma tutti quelli che portano frutto li Ancora poche ore, e Gesù dimostrerà il suo
purifica, così che ne portino ancora di più. [...] Pro- amore cedendo la vita per tutti coloro che eserci-
prio come il tralcio non può portare frutto da solo, tano fede in lui. Il suo esempio dovrebbe spingere
se non resta attaccato alla vite, così nemmeno voi i discepoli a mostrare lo stesso tipo di amore al-
potete riuscirci se non rimanete uniti a me. Io sono truistico. E sarà proprio questo tipo di amore a
la vite e voi siete i tralci” (Giovanni 15:2-5). contraddistinguerli, come aveva già preannuncia-
Gesù ha promesso ai suoi fedeli discepoli che to Gesù dicendo: “Grazie a questo tutti sapranno
quando non ci sarà più manderà un soccorrito- che siete miei discepoli: se avrete amore fra voi”
re, lo spirito santo. Gli apostoli e altri riceveranno (Giovanni 13:35).
questo spirito 51 giorni dopo e diventeranno così Gli apostoli dovrebbero riflettere sul fatto che
i “tralci” della vite. Tutti loro dovranno rimanere Gesù li chiami “amici”. Come mai li considera tali?
uniti a Gesù. Con quale obiettivo? “Vi ho chiamato ‘amici’”, spiega, “perché vi ho fat-
Gesù spiega: “Chi rimane unito a me — e io uni- to conoscere tutte le cose che ho sentito dal Padre
to a lui — porta molto frutto, perché separati da mio”. Quanto è prezioso questo legame! Permette
me non potete fare nulla”. I “tralci”, ovvero i fedeli loro di essere amici intimi di Gesù e di conosce-
discepoli di Gesù, porteranno molto frutto imitan- re quello che gli ha detto il Padre. Ma per rimane-
do le sue qualità, impegnandosi a parlare ad altri re suoi amici i discepoli devono “continuare a por-
del Regno di Dio e facendo altri discepoli. Cosa ac- tare frutto”. Se lo faranno, vedranno adempiersi le
cadrà invece a chi non rimarrà unito a Gesù e non parole di Gesù: “Qualunque cosa chiediate al Padre
porterà frutto? Gesù dice: “Se qualcuno non rima- nel mio nome lui ve la [darà]” (Giovanni 15:15, 16).
ne unito a me viene buttato via”. D’altra parte as- L’amore che questi “tralci” mostreranno l’uno
sicura: “Se rimanete uniti a me e le mie parole ri- verso l’altro li aiuterà a resistere a ciò che li aspet-
276
120
˙ LA “VERA VITE” E I “TRALCI”

˙ COME RIMANERE NELL’AMORE DI GESÙ

ta. Gesù li avverte che la maggioranza delle per-


sone li odierà, ma allo stesso tempo rivolge loro
queste parole incoraggianti: “Se il mondo vi odia,
sapete che prima di odiare voi ha odiato me. Se fa-
ceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che
gli appartiene. Voi però non fate parte del mondo,
[...] ed è per questo che il mondo vi odia” (Giovan-
ni 15:18, 19).
Continuando a spiegare perché il mondo odierà
i discepoli, Gesù aggiunge: “Faranno tutte queste
cose contro di voi a causa del mio nome, perché
non conoscono colui che mi ha mandato”. Per in-
dicare che i suoi miracoli condannano coloro che
lo odiano, Gesù dice: “Se non avessi fatto fra loro
le opere che nessun altro ha fatto, non avrebbero
alcun peccato, ma ora hanno visto me e hanno
odiato sia me che il Padre mio”. In realtà, que-
sto sentimento di odio era stato profetizzato nel-
le Scritture (Giovanni 15:21, 24, 25; Salmo 35:19;
69:4).
Ancora una volta Gesù promette di mandare il
soccorritore, lo spirito santo. Questa potente for-
za sarà a disposizione di tutti i suoi discepoli e li
aiuterà a portare frutto, a “[rendere] testimonian-
za” (Giovanni 15:27).

 Nella parabola di Gesù chi rappresentano l’“agri-


coltore”, la “vite” e i “tralci”?
 Quale frutto devono produrre i “tralci”?
 In che modo i discepoli di Gesù possono essere
suoi amici, e cosa li aiuterà ad affrontare l’odio
da parte del mondo?
“FATEVI CORAGGIO! IO HO VINTO IL MONDO”
GIOVANNI 16:1-33

Gesù e gli apostoli stanno per lasciare la stanza che il mondo non esercita fede nel Figlio di Dio ri-
al piano di sopra dove hanno celebrato la Pasqua. sulterà evidente. Inoltre l’ascensione al cielo di
Gesù ha dato loro parecchi consigli, e ora aggiun- Gesù fornirà una prova convincente della sua giu-
ge: “Vi ho detto queste cose perché non perdiate stizia e dimostrerà che Satana, “il governante di
la fede”. Perché questo avvertimento è appropria- questo mondo”, merita un giudizio avverso (Gio-
to? Gesù spiega: “Vi espelleranno dalle sinago- vanni 16:11).
ghe. Anzi, verrà il tempo in cui chi vi ucciderà pen- “Ho ancora molte cose da dirvi”, aggiunge
serà di aver reso sacro servizio a Dio” (Giovanni Gesù, “ma ora non siete in grado di comprender-
16:1, 2). le”. Comunque, quando lo spirito santo verrà ver-
Questa notizia potrebbe mettere in apprensio- sato su di loro, riusciranno a comprendere “tut-
ne gli apostoli. Anche se Gesù li ha già avvertiti ta la verità” e saranno così in grado di vivere in
che il mondo li odierà, non ha mai detto aperta- armonia con quegli insegnamenti (Giovanni 16:
mente che verranno uccisi. Perché? “Queste cose 12, 13).
non ve le ho dette dall’inizio, perché ero con voi”, Gesù prosegue: “Tra poco non mi vedrete più,
dice Gesù (Giovanni 16:4). Adesso li sta prepa- e poi, dopo un po’, mi vedrete di nuovo”. Questa
rando in vista della sua partenza. Questo potrà affermazione lascia perplessi gli apostoli, che si
aiutarli a non perdere la fede in seguito. chiedono l’un l’altro cosa significhi. Capendo che
Gesù prosegue: “Vado da colui che mi ha man- vogliono saperne di più, Gesù aggiunge: “In veri-
dato; eppure nessuno di voi mi chiede: ‘Dove tà, sì, in verità vi dico: voi piangerete e farete lut-
vai?’” Poco prima gli apostoli gli avevano chiesto to, ma il mondo esulterà; sarete addolorati, ma il
dove sarebbe andato (Giovanni 13:36; 14:5; 16:5). vostro dolore si trasformerà in gioia” (Giovanni
Ma in questo momento, sconvolti da ciò che han- 16:16, 20). Quando Gesù verrà ucciso il pome-
no sentito sulla persecuzione, sono assaliti da una riggio seguente, i capi religiosi si rallegreranno,
tale tristezza che non chiedono altre spiegazioni ri- mentre i discepoli proveranno dolore; ma questo
guardo alla gloria che attende Gesù o a ciò che dolore si trasformerà in gioia quando Gesù sarà
questo significherà per i veri adoratori. Gesù os- risuscitato. Inoltre quando riceveranno lo spirito
serva: “Il vostro cuore si è riempito di tristezza per- santo di Dio i discepoli avranno un ulteriore mo-
ché vi ho detto queste cose” (Giovanni 16:6). tivo di gioia.
Poi spiega: “È un bene per voi che io me ne Paragonando la situazione degli apostoli a
vada. Infatti, se non me ne vado, il soccorritore quella di una donna che ha le doglie, Gesù dice:
non verrà da voi; se invece me ne vado, ve lo man- “Quando sta per partorire, una donna soffre mol-
derò” (Giovanni 16:7). Gesù deve morire e anda- to; ma, dopo che ha dato alla luce il bambino, la
re in cielo: solo in questo modo potrà mandare ai gioia che un essere umano è venuto al mondo
discepoli lo spirito santo, il soccorritore, in qual- le fa dimenticare la sofferenza”. Poi incoraggia
siasi parte della terra si trovino. gli apostoli con queste parole: “Anche voi adesso
Lo spirito santo “darà al mondo prove con- soffrite, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore
vincenti in merito al peccato, alla giustizia e al gioirà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia” (Gio-
giudizio” (Giovanni 16:8). Senza dubbio, il fatto vanni 16:21, 22).
278
121
˙ PRESTO GLI APOSTOLI NON VEDRANNO PI Ù GES Ù

˙ IL DOLORE DEGLI APOSTOLI SI TRASFORMER À IN GIOIA

Fino a questo momento gli apostoli non han- alla prova. Gesù descrive cosa accadrà a breve:
no mai chiesto nulla nel nome di Gesù. Ora però “Ecco, viene il tempo, anzi è già venuto, in cui sa-
lui dice: “Quel giorno chiederete al Padre nel mio rete dispersi, ognuno a casa sua, e mi lascerete
nome”. Perché? Non certo perché il Padre sia ri- solo”. Ma li rassicura dicendo: “Vi ho detto que-
luttante a rispondere alle loro preghiere. “Il Padre ste cose perché mediante me abbiate pace. Nel
stesso”, dice infatti Gesù, “vi vuole bene, perché mondo soffrirete, ma fatevi coraggio! Io ho vinto
voi avete voluto bene a me e avete creduto che il mondo” (Giovanni 16:30-33). Gesù non li lasce-
provengo da Dio” (Giovanni 16:26, 27). rà mai soli. Ha fiducia che anche loro possono vin-
Queste parole di Gesù probabilmente hanno cere il mondo come ha fatto lui. In che modo?
rafforzato gli apostoli che si sentono spinti ad af- Compiendo fedelmente la volontà di Dio nono-
fermare: “Grazie a questo crediamo che sei venu- stante i tentativi di Satana e del mondo di infran-
to da Dio”. Questa convinzione sarà presto messa gere la loro integrità.

 Quale avvertimento di Gesù preoccupa gli apostoli?


 Perché gli apostoli non fanno ulteriori domande a Gesù?
 Con quale paragone Gesù fa capire che il dolore degli apostoli si trasformerà in gioia?

279
LA PREGHIERA FINALE NELLA STANZA AL PIANO DI SOPRA
GIOVANNI 17:1-26

Spinto dal profondo amore che prova per gli apo- che ha raggiunto durante il suo ministero, infatti
stoli, Gesù li sta preparando alla sua morte immi- prosegue: “Ho fatto conoscere il tuo nome agli
nente. Adesso alza gli occhi al cielo e rivolge a uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e
suo Padre una preghiera: “Glorifica tuo figlio, af- me li hai dati, e loro hanno ubbidito alla tua pa-
finché tuo figlio glorifichi te, proprio come gli hai rola” (Giovanni 17:6). Gesù non si è limitato a pro-
dato autorità su ogni essere umano così che lui nunciare il nome di Dio, Geova. Ha anche fatto ca-
possa dare vita eterna a tutti quelli che gli hai pire agli apostoli cosa rappresenta questo nome,
dato” (Giovanni 17:1, 2). aiutandoli a conoscere le qualità di Dio e il modo
Senza dubbio Gesù riconosce che dare gloria in cui tratta gli esseri umani.
a Dio è della massima importanza. Ma menzio- Ora gli apostoli conoscono Geova, sanno qual
na anche qualcos’altro: la confortante prospetti- è il ruolo di suo Figlio e comprendono gli insegna-
va della vita eterna. Dato che ha ricevuto “auto- menti di Gesù. Continuando a rivolgersi a Dio in
rità su ogni essere umano”, Gesù è in grado di preghiera, Gesù afferma umilmente: “Io ho dato
estendere i benefìci del riscatto all’intera umani- loro le parole che tu hai dato a me, e loro le hanno
tà. Soltanto alcuni, però, ne beneficeranno dav- accettate e hanno saputo con certezza che pro-
vero. Infatti a essere benedetti saranno solo colo- vengo da te, e hanno creduto che tu mi hai man-
ro che agiscono in armonia con le seguenti parole dato” (Giovanni 17:8).
di Gesù: “Questo significa vita eterna: che cono- Poi Gesù spiega in che senso i suoi discepoli
scano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai man- sono diversi dalle persone in generale. “Non pre-
dato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). go per il mondo”, dice, “ma per quelli che mi hai
In primo luogo è fondamentale conoscere bene dato, perché sono tuoi. [...] Padre santo, custodi-
sia il Padre che il Figlio e stringere un forte lega- scili a motivo del tuo nome, che tu mi hai dato,
me con loro. Poi è necessario adottare il loro pun- affinché siano uno come noi siamo uno. [...] Li ho
to di vista sulle cose. Inoltre ci si deve impegna- protetti, e nessuno di loro è andato perduto tran-
re al massimo per imitare le loro impareggiabili ne il figlio della distruzione”, ovvero Giuda Isca-
qualità nei rapporti con gli altri. Infine è essenzia- riota, che sta mettendo in atto il suo piano di tra-
le rendersi conto che la prospettiva di ottenere la dire Gesù (Giovanni 17:9-12).
vita eterna è secondaria rispetto alla glorificazio- “Il mondo li ha odiati” dichiara Gesù, e dopo
ne di Dio. Gesù torna a parlare proprio di questo aggiunge: “Ti prego non di toglierli dal mondo,
argomento, dicendo: ma di custodirli a causa del Malvagio. Loro non
“Io ti ho glorificato sulla terra portando a ter- fanno parte del mondo, proprio come io non fac-
mine l’opera che mi hai affidato. Ora dunque, Pa- cio parte del mondo” (Giovanni 17:14-16). Anche
dre, glorificami al tuo fianco con la gloria che ave- se gli apostoli e altri discepoli di Gesù vivono nel
vo accanto a te prima che il mondo esistesse” mondo, la malvagia società umana governata da
(Giovanni 17:4, 5). Gesù sta in effetti chiedendo Satana, devono rimanerne separati. Come posso-
al Padre di risuscitarlo e restituirgli così il suo glo- no riuscirci?
rioso ruolo in cielo. Se vogliono mantenersi santi, separati per ser-
Comunque Gesù non si dimentica dei risultati vire Dio, devono seguire le verità contenute nelle
280
122
˙ COSA SI PU Ò OTTENERE CONOSCENDO DIO E SUO FIGLIO
˙ GEOVA, GES Ù E I DISCEPOLI SONO UNITI

Scritture Ebraiche e quelle che Gesù ha trasmes-


so loro. Infatti Gesù chiede in preghiera: “Santifi-
cali per mezzo della verità; la tua parola è verità”
(Giovanni 17:17). In futuro alcuni apostoli saran-
no ispirati a scrivere libri che diventeranno parte
della “verità” che può rendere santa una persona.
Col tempo anche altri accetteranno la “verità”.
Perciò Gesù prosegue: “Prego non solo per loro
[cioè per gli 11 apostoli], ma anche per quelli che
riporranno fede in me tramite la loro parola”. Poi
spiega perché prega per tutti loro: “Affinché sia-
no tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me e io
sono unito a te: anche loro siano uniti a noi” (Gio-
vanni 17:20, 21). Gesù e suo Padre non sono una
sola persona; sono uniti nel senso che sono con-
cordi in ogni cosa. Gesù sta chiedendo che i suoi
discepoli possano avere la stessa unità.
Gesù ha da poco detto a Pietro e agli altri apo-
stoli che andrà in cielo a preparare un posto per
loro (Giovanni 14:2, 3). Ora ripropone questo con-
cetto dicendo: “Padre, voglio che quelli che mi hai
dato siano con me, dove sono io, perché contem-
plino la mia gloria, che tu mi hai dato: tu infatti
mi hai amato prima della fondazione del mondo”
(Giovanni 17:24). Queste parole confermano che,
ancor prima che Adamo ed Eva avessero figli, Dio
amava già il suo unigenito Figlio, colui che in se-
guito sarebbe diventato Gesù Cristo.
Concludendo la preghiera, Gesù fa di nuovo ri-
ferimento al nome di suo Padre e all’amore che
Dio prova per gli apostoli e per tutti coloro che ac-
cetteranno la “verità”. “Io ho fatto conoscere loro
il tuo nome”, dice, “e lo farò conoscere, così che
l’amore con il quale mi hai amato sia in loro, e io  Cosa significa conoscere Dio e suo Figlio?
sia unito a loro” (Giovanni 17:26).
 In quali modi Gesù ha fatto conoscere il nome
di Dio?
 In che senso Dio, suo Figlio e tutti i veri adoratori
sono uniti?

281
PREGA MENTRE È PROFONDAMENTE ADDOLORATO
MATTEO 26:30, 36- 46 MARCO 14:26, 32- 42 LUCA 22:39- 46 GIOVANNI 18 :1

Gesù finisce di pregare con i suoi apostoli fedeli. dere in tentazione”. Gesù capisce che anche gli
Tutti insieme, “dopo aver cantato lodi, [escono] apostoli stanno attraversando un momento di for-
verso il Monte degli Ulivi” (Marco 14:26). Si di- te tensione; inoltre è tarda notte. Perciò aggiunge:
rigono verso est e giungono presso un giardino “Lo spirito è volenteroso, ma la carne è debole”
chiamato Getsemani, un posto in cui Gesù si reca (Matteo 26:40, 41).
spesso. Gesù si separa dai tre apostoli una seconda vol-
Una volta arrivato in questo incantevole luogo ta e chiede a Dio di allontanare da lui “questo
circondato da olivi, Gesù si lascia dietro otto degli calice”. Tornato da loro, vede che si sono addor-
apostoli. Forse li fa rimanere vicino all’entrata del mentati di nuovo, mentre invece avrebbero dovu-
giardino; infatti dice loro: “Sedetevi qui, mentre io to pregare per non cadere in tentazione. Quando
vado là a pregare”. Poi prende con sé gli altri tre Gesù lo fa notare loro, gli apostoli “non [sanno]
apostoli — Pietro, Giacomo e Giovanni — e si inol- che cosa rispondergli” (Marco 14:40). Poi si allon-
tra nel giardino. Cominciando a essere molto an- tana per la terza volta e si inginocchia per pregare.
gosciato, rivolge loro le parole: “Sono profonda- Gesù è molto preoccupato perché la sua morte
mente addolorato, tanto da morire. Restate qui e come criminale disonorerà il nome del Padre. Geo-
vigilate con me” (Matteo 26:36-38). va sta ascoltando le preghiere del Figlio e a un cer-
Gesù va un po’ più avanti, si inginocchia con il to punto manda un angelo a rafforzarlo. Gesù però
viso a terra e inizia a pregare. Cosa chiede a Dio non smette di supplicare suo Padre, anzi, continua
in questo momento difficile? Gesù prega: “Padre, “a pregare ancor più intensamente”. Il carico emo-
a te ogni cosa è possibile; allontana da me questo tivo che sta portando è enorme. Che responsabili-
calice. In ogni caso, non quello che voglio io, ma tà ricade sulle sue spalle! Sono in gioco la sua vita
quello che vuoi tu” (Marco 14:35, 36). Cosa inten- eterna e quella degli esseri umani che riporranno
de dire Gesù? Ha forse intenzione di sottrarsi al
suo incarico, quello di riscattare l’umanità?
Dal cielo Gesù aveva visto le atroci sofferenze SUDORE COME GOCCE DI SANGUE Il me-
inflitte dai romani ai condannati a morte. Ora che dico Luca non spiega in che senso il sudore
è sulla terra, prova gli stessi sentimenti degli altri di Gesù “divenne come gocce di sangue”
esseri umani e percepisce il dolore; per questo non (Luca 22:44). Luca potrebbe aver parlato
in senso figurato paragonando il sudore a
è di certo felice pensando a ciò che lo attende.
gocce di sangue che fuoriescono da una fe-
Gesù però è angosciato soprattutto per un altro
rita. Un’altra possibilità è stata ipotizzata
motivo: si rende conto che morire come uno spre-
dal prof. William D. Edwards, che ha scritto
gevole criminale potrebbe disonorare il nome di in merito all’ematidrosi: “Pur essendo un
suo Padre. Infatti, nel giro di poche ore verrà ap- fenomeno molto raro, la sudorazione ema-
peso a un palo con l’accusa di bestemmia. tica [...] si può verificare in caso di emozio-
Dopo aver pregato a lungo, Gesù ritorna dai tre ni estremamente forti [...]. A causa di
apostoli e li trova addormentati. Così dice a Pietro: emorragie nei dotti sudoripari, la pelle di-
“Non siete riusciti a vigilare con me nemmeno per venta fragile e sensibile” (The Journal of the
un’ora? Vigilate e pregate di continuo per non ca- American Medical Association).

282
123
˙ GES Ù NEL GIARDINO DI GETSEMANI

˙ IL SUO SUDORE DIVIENE COME GOCCE DI SANGUE

fede in lui. A motivo di tutta questa pressione, il loro: “In un momento come questo voi dormite e
suo sudore diviene “come gocce di sangue” che vi riposate?” Poi conclude: “Ecco, si è avvicinata
cadono a terra (Luca 22:44). l’ora in cui il Figlio dell’uomo sarà consegnato nel-
Quando torna dagli apostoli per la terza vol- le mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo. Il mio tra-
ta, Gesù li trova ancora addormentati e domanda ditore si è avvicinato” (Matteo 26:45, 46).

 Dopo essere uscito dalla stanza al piano di sopra, dove si reca Gesù con gli apostoli?
 Cosa fanno tre apostoli mentre Gesù prega?
 Cosa indica il fatto che il sudore di Gesù “divenne come gocce di sangue” in relazione al suo stato emotivo?

283
CRISTO VIENE TRADITO E ARRESTATO
MATTEO 26:47-56 MARCO 14:43-52 LUCA 22:47-53 GIOVANNI 18:2-12

La mezzanotte è passata da un bel po’. I sacerdo- Gesù si fa avanti, mettendosi sotto la luce delle
ti hanno pattuito di dare a Giuda 30 monete d’ar- torce e delle lampade, e domanda: “Chi cercate?”
gento in cambio del suo tradimento. Per questo La folla risponde: “Gesù il Nazareno”. Lui replica
Giuda conduce un gran numero di capi sacerdoti con coraggio: “Sono io” (Giovanni 18:4, 5). Non sa-
e farisei alla ricerca di Gesù. Insieme a loro ci sono pendo che cosa potrebbe succedere, gli uomini ca-
anche un drappello di soldati romani e un ufficia- dono a terra.
le in comando. Invece di approfittare di questo momento per di-
Evidentemente, dopo essere stato mandato via leguarsi nell’oscurità, Gesù domanda di nuovo chi
da Gesù durante la cena pasquale, Giuda è andato stanno cercando. “Gesù il Nazareno”, rispondono an-
subito dai capi sacerdoti (Giovanni 13:27). Questi cora una volta. Con calma Gesù prosegue: “Vi ho
ultimi hanno radunato le loro guardie e anche un detto che sono io. Perciò, se è me che cercate, lascia-
gruppo di soldati. Forse il primo luogo dove Giu- te andare questi uomini”. Persino in questa situa-
da li ha accompagnati è stato quello in cui Gesù e zione critica, Gesù non si dimentica di quello che
gli apostoli si erano radunati per celebrare la Pa- aveva promesso: non avrebbe perduto nessuno dei
squa. Ma adesso attraversano la Valle del Chidron suoi discepoli (Giovanni 6:39; 17:12). Si è preso cura
e si dirigono verso il giardino di Getsemani. Con dei suoi fedeli apostoli e nessuno è andato perduto
l’obiettivo di trovare Gesù, la folla porta con sé, ol- “tranne il figlio della distruzione”, Giuda (Giovanni
tre alle armi, anche lampade e torce. 18:7-9). È proprio per questo che ora chiede ai suoi
Mentre sale insieme alla folla sul Monte degli interlocutori di lasciar andare i suoi leali discepoli.
Ulivi, Giuda sa esattamente dove andare. In que- Quando vedono i soldati rialzarsi e avvicinarsi
st’ultima settimana Gesù e gli apostoli hanno viag- a Gesù, gli apostoli capiscono quello che sta per
giato avanti e indietro da Betania a Gerusalemme, succedere e chiedono: “Signore, dobbiamo colpire
e si sono fermati spesso nel giardino di Getsema- con la spada?” (Luca 22:49). Gesù non fa in tem-
ni. Ora però è notte e Gesù potrebbe trovarsi sot- po a rispondere che Pietro sfodera una delle due
to l’ombra degli olivi. Dato che i soldati potrebbero spade che gli apostoli hanno portato e colpisce
non averlo mai visto prima, come faranno a rico- Malco, uno schiavo del sommo sacerdote, staccan-
noscerlo? Per aiutarli a identificarlo, Giuda dice: dogli l’orecchio destro.
“Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e portatelo Gesù tocca l’orecchio di Malco e guarisce la
via sotto scorta” (Marco 14:44). ferita. Poi insegna un’importante lezione coman-
Dopo essere entrato nel giardino con la folla, dando a Pietro: “Rimetti la spada al suo posto, per-
Giuda vede Gesù insieme agli apostoli e va dritto ché tutti quelli che prendono la spada moriranno
verso di lui. “Salve, Rabbi!”, dice; poi gli dà un te- di spada”. Gesù non vuole sfuggire all’arresto. In-
nero bacio. “Amico, cosa sei venuto a fare?”, chie- fatti spiega: “Come si adempirebbero le Scrittu-
de Gesù (Matteo 26:49, 50). Rispondendo alla sua re, secondo le quali deve accadere così?” (Matteo
stessa domanda, prosegue: “Giuda, tradisci il Fi- 26:52, 54). E aggiunge: “Non dovrei bere il calice
glio dell’uomo con un bacio?” (Luca 22:48). Gesù che il Padre mi ha dato?” (Giovanni 18:11). Gesù è
non ha nient’altro da dire al suo traditore, quindi d’accordo con ciò che Dio ha stabilito per lui, an-
si rivolge agli altri presenti. che se questo significherà morire.
284
124
˙ GIUDA TRADISCE GES Ù NEL GETSEMANI

˙ PIETRO MOZZA UN ORECCHIO A UN UOMO


˙ GES Ù VIENE ARRESTATO

Ora chiede alla folla: “Siete venuti ad arrestarmi Vedendo quello che sta succedendo, gli apostoli
con spade e bastoni come se fossi un ladro? Ogni scappano via. Comunque “un giovane”, forse il di-
giorno ero seduto nel tempio a insegnare, eppure scepolo Marco, continua a seguire Gesù tra la fol-
non mi avete arrestato. Ma tutto questo è acca- la (Marco 14:51). Non appena lo riconoscono, le
duto perché si adempissero gli scritti dei profeti” persone tentano di afferrarlo e, per sfuggire loro,
(Matteo 26:55, 56). il giovane è costretto a lasciarsi dietro la veste di
Il drappello di soldati, l’ufficiale in comando e lino.
le guardie dei giudei prendono Gesù e lo legano.

 Perché Giuda va a cercare Gesù nel giardino di Getsemani?


 Nel tentativo di difendere Gesù, cosa fa Pietro, ma cosa gli dice Gesù?
 In che modo Gesù dà prova di essere d’accordo con ciò che Dio ha stabilito per lui?
 Quando gli apostoli abbandonano Gesù, chi rimane tra la folla e cosa gli succede?

285
PRIMA DA ANNA, POI DA CAIAFA
MATTEO 26:57-68 MARCO 14:53-65 LUCA 22:54, 63-65 GIOVANNI 18:13, 14, 19-24

Dopo essere stato legato come se fosse un cri- gnato nella sinagoga e nel tempio, dove si radunano
minale qualunque, Gesù viene portato da Anna. tutti i giudei, e non ho detto nulla in segreto. Perché
Quando da bambino Gesù aveva stupito i maestri interroghi me? Interroga quelli che hanno sentito ciò
nel tempio, quest’uomo era il sommo sacerdote che ho detto” (Giovanni 18:19-21).
(Luca 2:42, 47). Negli anni successivi questo inca- Una delle guardie presenti dà uno schiaffo a
rico è stato affidato ad alcuni figli di Anna, e ora Gesù e lo rimprovera dicendo: “È così che rispon-
è suo genero Caiafa a ricoprire tale ruolo. di al capo sacerdote?” Comunque, Gesù sa che
Mentre Gesù è a casa di Anna, Caiafa ha il tem- non ha fatto niente di male e ribatte: “Se ho detto
po di convocare il Sinedrio. Di questa corte compo- qualcosa di sbagliato, dimmi di cosa si tratta. Se
sta da 71 membri fanno parte il sommo sacerdote invece quello che ho detto è giusto, perché mi col-
e altri che in passato hanno occupato questa carica. pisci?” (Giovanni 18:22, 23). Poi Anna fa portare
Anna interroga Gesù circa “i suoi discepoli e il Gesù da suo genero Caiafa.
suo insegnamento”. Gesù si limita a rispondere: “Ho Nel frattempo tutti i membri del Sinedrio — il
parlato al mondo pubblicamente. Ho sempre inse- sommo sacerdote in carica, gli anziani del popolo
125
˙ GESÙ VIENE CONDOTTO DALL’EX SOMMO SACERDOTE ANNA
˙SUBISCE UN PROCESSO INGIUSTO DA PARTE DEL SINEDRIO

e gli scribi — si sono riuniti a casa di Caiafa. Ini- Caiafa sa che i giudei sono piuttosto suscettibi-
ziare un processo del genere la notte di Pasqua li quando sentono qualcuno affermare di essere il
è illegale, ma questo non li scoraggia affatto dal Figlio di Dio. In precedenza, quando Gesù aveva
portare avanti il loro intento malvagio. definito Dio suo Padre, i giudei avevano cercato di
Difficilmente questa corte si dimostrerà impar- ucciderlo perché a loro avviso si stava rendendo
ziale. Dopo la risurrezione di Lazzaro, il Sinedrio “uguale a Dio” (Giovanni 5:17, 18; 10:31-39). Per
aveva deciso che Gesù doveva morire (Giovanni questo motivo Caiafa ordina con astuzia: “Ti im-
11:47-53). Inoltre è trascorso solo qualche giorno pongo di dirci, giurando sull’Iddio vivente, se sei il
da quando le autorità religiose hanno cospirato Cristo, il Figlio di Dio!” (Matteo 26:63). Gesù ha già
per catturarlo e ucciderlo (Matteo 26:3, 4). In ef- detto apertamente di essere il Figlio di Dio (Gio-
fetti, Gesù è stato condannato a morte ancor pri- vanni 3:18; 5:25; 11:4). Se adesso non lo ammet-
ma di subire il processo! tesse, qualcuno potrebbe concludere che stia ne-
Oltre ad aver organizzato un incontro illegale, i gando di essere il Figlio di Dio e il Cristo. Perciò
capi sacerdoti e gli altri membri del Sinedrio cer- replica: “Lo sono; e voi vedrete il Figlio dell’uomo
cano di formulare un’accusa sulla base di false te- seduto alla destra della potenza e venire con le
stimonianze. Comunque, anche se hanno trovato nubi del cielo” (Marco 14:62).
molti uomini disposti a testimoniare il falso, le loro Sentendo queste parole, Caiafa si strappa le ve-
dichiarazioni non sono concordi. A un certo pun- sti in modo plateale ed esclama: “Ha bestemmia-
to, però, si presentano due uomini che affermano: to! Che bisogno abbiamo di altri testimoni? Ecco,
“Noi lo abbiamo sentito dire: ‘Io abbatterò questo avete appena sentito la sua bestemmia! Qual è il
tempio fatto da mani umane e in tre giorni ne co- vostro parere?” In modo del tutto arbitrario, il Si-
struirò un altro non fatto da mani umane’” (Marco nedrio emette la sentenza: “Merita di morire” (Mat-
14:58). Tuttavia, anche le loro parole rivelano alcu- teo 26:65, 66).
ne incongruenze. Detto ciò, i presenti iniziano a deridere Gesù e
Caiafa chiede a Gesù: “Non rispondi nulla? Non a picchiarlo. Alcuni lo schiaffeggiano e gli sputano
senti quello che questi uomini testimoniano con- in faccia. Gli coprono il volto e, mentre lo prendo-
tro di te?” (Marco 14:60). Gesù rimane in silenzio no a schiaffi, chiedono in tono sarcastico: “Profe-
di fronte alle accuse false e incoerenti pronuncia- tizza! Chi ti ha colpito?” (Luca 22:64). Che tratta-
te contro di lui. Quindi il sommo sacerdote Caiafa mento crudele viene riservato stanotte al Figlio di
decide di cambiare tattica. Dio durante questo processo illegale!

 Dove viene portato inizialmente Gesù, e cosa gli accade?


 In seguito dove viene condotto Gesù? In che modo Caiafa riesce a far emettere al Sinedrio la condanna
a morte di Gesù?
 Quale trattamento crudele subisce Gesù durante il processo?

287
RINNEGATO A CASA DI CAIAFA
MATTEO 26:69-75 MARCO 14:66-72 LUCA 22:54-62 GIOVANNI 18:15-18, 25-27

Quando Gesù è stato arrestato nel giardino di cui le sue affermazioni si rivelassero false (Matteo
Getsemani, gli apostoli lo hanno abbandonato e 26:74).
sono scappati in preda alla paura. Ma adesso due Nel frattempo il processo di Gesù prosegue.
di loro tornano indietro. Si tratta di Pietro e di A quanto pare si sta svolgendo in una parte della
“un altro discepolo”, che a quanto pare è Giovan- casa di Caiafa che si trova sopra il cortile. Da sot-
ni (Giovanni 18:15; 19:35; 21:24). Forse raggiun- to Pietro e gli altri possono osservare il continuo
gono Gesù mentre viene condotto a casa di Anna. viavai delle persone chiamate a testimoniare.
Quando quest’ultimo lo fa portare dal sommo sa- A causa del suo accento galileo le persone ca-
cerdote Caiafa, lo seguono a una certa distan- piscono che Pietro sta mentendo. Inoltre un paren-
za. Probabilmente sono combattuti: da una parte te di Malco, l’uomo a cui Pietro ha staccato un
hanno paura di morire, dall’altra sono preoccupa- orecchio, è tra i presenti e anche lui lo accusa di
ti per quello che accadrà al loro Signore. essere stato con Gesù, dicendo: “Non ti ho visto
Giovanni è noto al sommo sacerdote e per nel giardino con lui?” Come era stato predetto,
questo riesce a entrare nel cortile della casa di quando per la terza volta Pietro nega di conoscere
Caiafa. Pietro invece rimane fuori, all’ingresso, Gesù, un gallo canta (Giovanni 13:38; 18:26, 27).
finché Giovanni non parla con una giovane ser- Sembra che in questo momento Gesù si trovi su
va che fa da portinaia. A questo punto entra an- una loggia che dà sul cortile. Si volta e guarda Pie-
che lui. tro, il quale si sente trafitto al cuore. Sicuramente
È una notte fredda e così quelli che si trovano si ricorda di quello che Gesù ha detto solo poche
nel cortile accendono un fuoco di carboni. Pietro ore prima, quando erano nella stanza al piano di
si siede con loro per riscaldarsi mentre aspetta di sopra. Chissà cosa prova Pietro quando si rende
“vedere come [andrà] a finire” il processo (Matteo conto di quello che ha fatto! A questo punto esce
26:58). La portinaia che ha fatto entrare Pietro e piange amaramente (Luca 22:61, 62).
lo guarda meglio alla luce del fuoco e gli chiede: Come è potuto succedere? Perché Pietro, che
“Non sei anche tu un discepolo di quell’uomo?” era così sicuro di essere leale e spiritualmente for-
(Giovanni 18:17). Oltre a lei anche altri lo ricono- te, ha rinnegato il suo Signore? La verità è stata
scono e lo accusano di essere uno dei discepoli di distorta e Gesù è stato descritto come un vile cri-
Gesù (Matteo 26:69, 71-73; Marco 14:70). minale. Pietro avrebbe potuto difendere un uomo
Pietro sta cercando di passare inosservato, ma innocente, invece ha voltato le spalle a colui che
sentendo queste accuse si fa prendere dal panico. ha “parole di vita eterna” (Giovanni 6:68).
Nega di essere stato con Gesù e in un caso arri- La tragica esperienza di Pietro mostra che an-
va ad affermare: “Non lo conosco; non capisco di che una persona fedele e devota può perdere l’e-
cosa stai parlando” (Marco 14:67, 68). Comincia quilibrio se non è preparata adeguatamente per
anche a “invocare la maledizione su di sé e a giu- affrontare prove o tentazioni inaspettate. Tutti i
rare”. In altre parole giura che sta dicendo la veri- servitori di Dio dovrebbero tenere bene a mente
tà ed è pronto a subire le conseguenze nel caso in quello che accadde a Pietro.

288
126
˙ PIETRO RINNEGA GESÙ

 Come riescono Pietro e Giovanni a entrare nel cortile della casa di Caiafa?
 Mentre Pietro e Giovanni si trovano nel cortile, cosa accade nella casa?
 Cosa significa che Pietro invoca su di sé una maledizione e giura?
 Quale importante lezione possono imparare tutti i servitori di Dio da quello che accadde a Pietro?

289
DAVANTI AL SINEDRIO, POI DA PILATO
MATTEO 27:1-11 MARCO 15 : 1 LUCA 22 : 66–23 :3 GIOVANNI 18:28-35

È quasi mattina quando Pietro rinnega Gesù per di altre prove?”, domandano (Luca 22:70, 71; Mar-
la terza volta. I membri del Sinedrio hanno termi- co 14:64). Quindi legano Gesù e lo conducono dal
nato il processo farsa e sono andati via, ma al- governatore romano Ponzio Pilato.
l’alba di venerdì si riuniscono di nuovo, forse per Forse Giuda Iscariota assiste a quest’ultima
dare una parvenza di legalità al processo irrego- scena. Quando capisce che Gesù è stato condan-
lare che si è tenuto durante la notte. Così Gesù nato, prova rimorso e si dispera. Nonostante ciò,
viene riportato davanti a loro. invece di rivolgersi a Dio in segno di vero penti-
I componenti di questa corte chiedono anco- mento, restituisce le 30 monete d’argento ai capi
ra una volta: “Se sei il Cristo, diccelo”. Gesù ri- sacerdoti e confessa: “Ho peccato: ho tradito san-
sponde: “Anche se ve lo dicessi, non ci credereste gue innocente”. Ma ottiene solo una risposta lapi-
affatto. E se vi facessi domande, non risponde- daria: “Che ce ne importa? Te la vedrai tu!” (Mat-
reste”. Comunque Gesù rivela coraggiosamente teo 27:4).
di essere colui che era stato predetto in Danie- Dopo aver gettato le 30 monete d’argento nel
le 7:13. Infatti prosegue dicendo: “D’ora in poi tempio, Giuda compie un ulteriore errore: tenta il
il Figlio dell’uomo siederà alla potente destra di suicidio. Prova a impiccarsi, ma a quanto pare il
Dio” (Luca 22:67-69; Matteo 26:63). ramo a cui lega la fune si spezza. Quindi precipita
“Sei dunque il Figlio di Dio?”, insistono. “Voi stes- e si sfracella sulle rocce sottostanti (Atti 1:17, 18).
si dite che lo sono”, replica Gesù. Questa afferma- È ancora mattina presto quando Gesù viene
zione sembra sufficiente per farlo mettere a morte condotto al palazzo di Ponzio Pilato. I giudei,
con l’accusa di bestemmia. “Che bisogno abbiamo però, si rifiutano di entrare con lui. Pensano che
127
˙PROCESSATO DI MATTINA DAVANTI AL SINEDRIO
˙ GIUDA ISCARIOTA TENTA DI IMPICCARSI

˙ GESÙ VIENE CONSEGNATO A PILATO PER ESSERE CONDANNATO

avere contatti con i gentili li contaminerebbe, ren- le, vuole sapere se ha infranto la legge dell’im-
dendoli impuri per il pasto del 15 nisan, il primo pero dichiarando di essere un re in opposizione
giorno della Festa dei Pani Azzimi, considerata a Cesare. Forse per capire quanto Pilato sappia
parte del periodo pasquale. sul suo conto, Gesù risponde: “Lo chiedi perché è
Pilato esce fuori e chiede: “Di cosa accusa- questo che pensi di me, o perché te l’hanno det-
te quest’uomo?” I giudei rispondono: “Se que- to altri?” (Giovanni 18:33, 34).
st’uomo non fosse un criminale, non te lo avrem- Pilato dimostra di non conoscere i fatti intorno
mo consegnato”. Forse Pilato intuisce che stanno a Gesù, ma rivela di volerne essere messo al cor-
cercando di fargli pressioni e perciò dice: “Pren- rente dicendo: “Sono forse giudeo? La tua stessa
detelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge”. nazione e i capi sacerdoti ti hanno consegnato a
I giudei rivelano il loro intento omicida e replica- me. Cosa hai fatto?” (Giovanni 18:35).
no: “Non ci è consentito uccidere nessuno” (Gio- Gesù non vuole evitare di affrontare un argo-
vanni 18:29-31). mento fondamentale: il Regno. Senza dubbio la
In effetti, se mettessero a morte Gesù duran- sua risposta sorprende molto il governatore Pi-
te la Pasqua, i giudei rischierebbero di scatenare lato.
una rivolta tra il popolo. Invece, dal momento che
le autorità romane hanno il potere di condannare
una persona per reati politici, se i giudei riuscis-
sero a far ricadere questa accusa su Gesù non IL CAMPO DI SANGUE I capi sacerdoti non sape-
avrebbero nessuna responsabilità agli occhi del- vano come impiegare le monete d’argento che Giu-
la gente. da aveva gettato nel tempio. “Non è lecito metterle
I capi religiosi non rivelano a Pilato di aver con- nel tesoro sacro”, affermarono, “perché è denaro
dannato Gesù per bestemmia. Quindi adesso in- sporco di sangue”. Quindi utilizzarono que-
sti soldi per acquistare il campo del
ventano altre false accuse: “Abbiamo sorpreso que-
vasaio, un luogo in cui seppellire
st’uomo mentre [1] istigava la nostra nazione alla
gli stranieri. Questo campo prese
rivolta, [2] proibiva di pagare le tasse a Cesare e
il nome di “Campo di Sangue”
[3] diceva di essere Cristo, il Re” (Luca 23:2).
(Matteo 27:6-8).
In quanto rappresentante di Roma, Pilato si
preoccupa per quest’ultima accusa al punto che
rientra nel palazzo, fa chiamare Gesù e gli do-
manda: “Sei tu il re dei giudei?” In altre paro-

 Perché i membri del Sinedrio si riuniscono di nuovo di mattina?


 Come muore Giuda, e in che modo vengono impiegate le 30 monete d’argento?
 Quali accuse muovono i giudei contro Gesù per indurre Pilato a condannarlo a morte?

291
DICHIARATO INNOCENTE DA PILATO E DA ERODE
MATTEO 27:12-14, 18, 19 MARCO 15:2-5 LUCA 23:4-16 GIOVANNI 18:36-38

Gesù è davvero un re e non cerca affatto di na- re Pilato, che chiede a Gesù: “Non senti quante
sconderlo a Pilato. Comunque, il suo Regno non cose testimoniano contro di te?” (Matteo 27:13).
costituisce una minaccia per Roma. Infatti spiega: Gesù non prova nemmeno a rispondere. La sua
“Il mio Regno non fa parte di questo mondo. Se il calma di fronte a queste accuse infondate riem-
mio Regno facesse parte di questo mondo, i miei pie Pilato di stupore.
servitori avrebbero combattuto perché non fossi Il riferimento dei giudei al fatto che Gesù sia
consegnato ai giudei. Ma, di fatto, il mio Regno partito dalla Galilea fa capire a Pilato che que-
non è di qui” (Giovanni 18:36). In effetti Gesù ha st’uomo in realtà è un galileo. Di conseguenza gli
un Regno, che però non fa parte di questo mondo. viene un’idea su come potersi sottrarre alla re-
Non soddisfatto della risposta, Pilato prose- sponsabilità di giudicarlo. Erode Antipa, il figlio di
gue: “Insomma, sei re?” Gesù gli fa capire che Erode il Grande, è il governatore della Galilea e si
ha tratto la conclusione corretta replicando: “Tu trova a Gerusalemme in occasione della Pasqua.
stesso dici che io sono re. Per questo sono nato Pilato decide quindi di mandare Gesù da lui. Ero-
e per questo sono venuto nel mondo: per rende- de Antipa è colui che ha fatto decapitare Giovan-
re testimonianza riguardo alla verità. Chiunque è ni Battista e che in seguito, venuto a sapere delle
dalla parte della verità ascolta la mia voce” (Gio- opere potenti compiute da Gesù, ha avuto paura
vanni 18:37). che quest’ultimo fosse Giovanni “risuscitato dai
In precedenza Gesù aveva detto a Tommaso: morti” (Luca 9:7-9).
“Io sono la via e la verità e la vita”. Ora spiega an- Erode è felice di poter incontrare Gesù. Tutta-
che a Pilato che lo scopo per cui è stato manda- via non intende aiutarlo né desidera realmente
to sulla terra è rendere testimonianza riguardo capire se le accuse mosse contro di lui siano fon-
“alla verità”, in particolar modo la verità sul suo date. È semplicemente curioso e “[spera] di assi-
Regno. Gesù è determinato a rimanere fedele alla stere a qualche suo miracolo” (Luca 23:8). Gesù
verità anche di fronte alla morte. “Che cos’è la ve- però non soddisfa la sua curiosità, anzi, di fronte
rità?”, ribatte Pilato, senza però attendere alcu- alle sue numerose domande, non risponde nulla.
n’altra spiegazione. È convinto di aver ascoltato Dato che le loro aspettative vengono deluse, Ero-
quest’uomo abbastanza a lungo per poter emet- de e i suoi soldati iniziano a trattarlo “sprezzan-
tere la sentenza (Giovanni 14:6; 18:38). temente” (Luca 23:11). Gli mettono addosso una
Pilato esce di nuovo verso la folla che lo sta at- veste sontuosa e lo deridono. Poi Erode lo riman-
tendendo fuori del palazzo. A quanto pare Gesù da da Pilato. Prima di questo avvenimento Erode
gli è accanto quando dice ai capi sacerdoti e agli e Pilato erano nemici, ma ora diventano buoni
altri radunati con loro: “Non trovo nessuna colpa amici.
in quest’uomo”. Infuriati a causa di questa sen- Quando arriva Gesù, Pilato convoca i capi sa-
tenza insistono: “Con i suoi insegnamenti istiga il cerdoti, i giudei influenti e il popolo e dice: “L’ho
popolo in tutta la Giudea, a partire dalla Galilea esaminato davanti a voi, ma in lui non ho trovato
fino a qui” (Luca 23:4, 5). nessun fondamento per le accuse che gli muove-
I capi sacerdoti e gli anziani continuano a gri- te. E neanche Erode, visto che ce lo ha rimanda-
dare. Questo assurdo fanatismo deve sorprende- to. Ebbene, non ha fatto nulla per cui meriti la
292
128
˙ GESÙ VIENE INTERROGATO DA PILATO E DA ERODE

morte. Perciò gli infliggerò una punizione e lo ri- questo messaggio da parte della moglie: “Non
lascerò” (Luca 23:14-16). aver nulla a che fare con quell’uomo giusto, per-
Pilato è impaziente di rimettere in libertà Gesù ché a motivo suo oggi ho sofferto molto in so-
perché si rende conto che i sacerdoti lo han- gno”, un sogno evidentemente di origine divina
no consegnato per invidia. Mentre cerca di sca- (Matteo 27:19).
gionare Gesù, gli viene fornita un’ulteriore moti- Pilato sa che dovrebbe liberare quest’uomo in-
vazione per liberarlo. Seduto in tribunale, riceve nocente. Ma come?

 In che modo Gesù parla della “verità” riguardo al suo Regno?


 A quale conclusione giunge Pilato e come reagisce la folla? Cosa decide di fare Pilato?
 Perché Erode Antipa è felice di incontrare Gesù, e come si comporta con lui?
 Perché Pilato desidera liberare Gesù?

293
“ECCO L’UOMO!”
MATTEO 27:15-17, 20-30 MARCO 15:6-19 LUCA 23:18-25 GIOVANNI 18 :39–19:5

Pilato ha appena detto alla folla che cerca di far Nonostante i ripetuti tentativi di Pilato, la fol-
mettere a morte Gesù: “In lui non ho trovato nes- la inferocita grida all’unisono: “Al palo!” (Matteo
sun fondamento per le accuse che gli muovete. E 27:23). In questo delirio fomentato dai capi religio-
neanche Erode” (Luca 23:14, 15). Con l’intento di si, la gente vuole solo vedere scorrere il sangue!
proteggere Gesù, ora Pilato adotta un’altra tattica. E non si tratta del sangue di un criminale, di un as-
“Tra voi”, osserva, “c’è l’usanza che io vi liberi un sassino. È quello di un uomo innocente che, appe-
uomo durante la Pasqua. Volete perciò che liberi il na cinque giorni prima, era stato acclamato come
re dei giudei?” (Giovanni 18:39). Re a Gerusalemme. Se qualcuno dei discepoli di
Sapendo che tra i prigionieri c’è Barabba, un Gesù assiste alla scena, evidentemente rimane in
uomo conosciuto per essere un ladro, un sovver- silenzio e cerca di passare inosservato.
sivo e un assassino, Pilato chiede: “Chi volete che Pilato si rende conto che tutto ciò che sta facen-
vi liberi, Barabba o Gesù, chiamato Cristo?” Aizza- do è inutile. Dato che sta per scoppiare una rivol-
ta dai capi sacerdoti, la folla chiede che venga ri- ta, prende dell’acqua, si lava le mani davanti alla
lasciato Barabba anziché Gesù. Pilato chiede an- folla e dice: “Sono innocente del sangue di que-
cora una volta: “Quale dei due volete che vi liberi?” st’uomo. Vedetevela voi”. Nemmeno questo fa cam-
La gente risponde a gran voce: “Barabba”! (Matteo biare idea alla gente, che afferma: “Il suo sangue ri-
27:17, 21). cada su di noi e sui nostri figli!” (Matteo 27:24, 25).
Pilato replica sconcertato: “Che farò dunque di Il governatore sa cosa sarebbe giusto fare, ma
Gesù, chiamato Cristo?” La folla urla in risposta: considera più importante compiacere la gente.
“Al palo!” (Matteo 27:22). Che vergogna! La gente Quindi asseconda la richiesta della folla e libera
sta chiedendo che venga messo a morte un uomo Barabba. Poi fa spogliare Gesù e lo fa flagellare.
innocente. Pilato insiste: “Ma che ha fatto di male Dopo aver inflitto a Gesù queste atroci percos-
quest’uomo? Io non ho trovato in lui nulla per cui se, i soldati lo portano all’interno del palazzo del
meriti la morte; perciò gli infliggerò una punizione governatore. Qui si raduna l’intera truppa, che lo
e lo rilascerò” (Luca 23:22). sottopone a ulteriori maltrattamenti. I soldati in-

LA FLAGELLAZIONE Il prof. William D. Edwards descrive in cosa consisteva la


flagellazione inflitta dai romani:
“Lo strumento usato di solito era una sferza corta (flagrum o flagellum) con
varie strisce di cuoio, singole o intrecciate, di lunghezza variabile, a cui erano
legate, a intervalli, palline di ferro o frammenti acuminati di osso di pecora.
[...] Quando i soldati romani colpivano ripetutamente e con violenza il dorso
della vittima, le palline di ferro provocavano profonde contusioni, e le strisce
di cuoio e gli ossi di pecora laceravano la pelle e i tessuti sottocutanei. Poi, men-
tre la flagellazione continuava, le lacerazioni si estendevano ai muscoli schele-
trici sottostanti, riducendoli a tremanti brandelli di carne sanguinolenta” (The
Journal of the American Medical Association).

294
129
˙ PILATO TENTA DI SCAGIONARE GES Ù

˙ I GIUDEI CHIEDONO CHE VENGA RILASCIATO BARABBA


˙ GES Ù VIENE DERISO E MALTRATTATO

trecciano una corona di spine e gliela conficcano


nella testa. Poi gli mettono nella mano destra una
canna e lo vestono con un mantello color porpora,
simile a quelli indossati dai sovrani. Lo salutano
con disprezzo dicendo: “Salve, re dei giudei!” (Mat-
teo 27:28, 29). Come se non bastasse, gli sputano
addosso e lo prendono a schiaffi. Dopo aver pre-
so la robusta canna che aveva in mano, lo colpi-
scono sulla testa facendo affondare ancora di più
le spine acuminate della sua umiliante “corona”.
Pilato è così colpito dalla grande dignità e dalla
straordinaria forza con cui Gesù affronta la situa-
zione che cerca ancora di trovare il modo per esi-
mersi dalle proprie responsabilità. Per questo dice:
“Ecco, ve lo conduco fuori perché sappiate che non
trovo nessuna colpa in lui”. Forse pensa che ve-
dendo Gesù ferito e sanguinante la folla si ricrede-
rà. A questo punto, mentre Gesù sta in piedi di
fronte a questa gente spietata, Pilato proclama:
“Ecco l’uomo!” (Giovanni 19:4, 5).
Nonostante i maltrattamenti subiti e le ferite ri-
portate, Gesù mantiene una calma e una dignità
che perfino Pilato è costretto a riconoscere. Le sue
parole infatti rivelano un misto di rispetto e com-
passione.

 Nel tentativo di esimersi dalle proprie responsabi-


lità, in che modo Pilato cerca di far liberare Gesù?
 In cosa consisteva la flagellazione?
 Dopo essere stato flagellato, quali altri maltratta-
menti subisce Gesù?
GES Ù VIENE PORTATO VIA PER ESSERE MESSO A MORTE
MATTEO 27:31, 32 MARCO 15:20, 21 LUCA 23:24-31 GIOVANNI 19:6-17

Anche se vedono le sofferenze di Gesù dovute ai segnato a te è colpevole di un peccato più gran-
crudeli maltrattamenti e alle derisioni di cui è sta- de” (Giovanni 19:11). Probabilmente Gesù non si
to oggetto, i capi sacerdoti e i loro sostenitori non riferisce a un uomo in particolare. Piuttosto, vuo-
cedono ai tentativi di Pilato di farlo liberare. De- le dire che la colpa di Caiafa, dei suoi complici e
siderano solo che Gesù sia messo a morte. Infat- di Giuda Iscariota è maggiore di quella di Pilato.
ti continuano a gridare: “Al palo! Al palo!” Pilato Pilato è colpito dall’atteggiamento e dalle paro-
risponde: “Prendetelo e mettetelo voi al palo, per- le di Gesù; inoltre è sempre più preoccupato che
ché io non trovo nessuna colpa in lui” (Giovanni possa essere davvero una divinità. Così tenta an-
19:6). cora una volta di liberarlo. I giudei però fanno leva
Dato che non riescono a convincere Pilato che su un altro suo timore e lo minacciano: “Se liberi
Gesù abbia commesso un reato politico che giu- quest’uomo, non sei amico di Cesare! Chiunque si
stifichi la sua condanna a morte, i giudei ricorro- definisce re parla contro Cesare” (Giovanni 19:12).
no all’accusa di bestemmia già sollevata di fron- Il governatore conduce di nuovo fuori Gesù e,
te al Sinedrio. “Noi abbiamo una legge”, dicono, dopo essersi seduto su una tribuna, dice alla fol-
“e secondo questa legge deve morire perché si è la: “Ecco il vostro re!” I giudei non demordono e
definito figlio di Dio” (Giovanni 19:7). È la prima gridano: “Toglilo di mezzo! Toglilo di mezzo! Met-
volta che Pilato sente questa accusa. tilo al palo!” Pilato domanda: “Devo mettere a
Pilato entra di nuovo nel palazzo e cerca un morte il vostro re?” Pur essendo da tempo insof-
modo per rilasciare quest’uomo che ha affronta- ferenti del dominio romano, i capi sacerdoti affer-
to con coraggio duri maltrattamenti e in merito mano sfacciatamente: “Non abbiamo altro re che
al quale sua moglie ha avuto un sogno (Matteo Cesare” (Giovanni 19:14, 15).
27:19). Ma che dire di questa nuova accusa che i Pilato si piega miseramente alle implacabili ri-
giudei avanzano, ossia che il prigioniero si è de- chieste dei giudei e consegna loro Gesù perché
finito “figlio di Dio”? Pilato sa che Gesù proviene sia messo a morte. Dopo avergli tolto il mantello
dalla Galilea (Luca 23:5-7). Comunque gli chiede: color porpora, i soldati gli rimettono le sue vesti.
“Di dove sei?” (Giovanni 19:9). Pilato pensa forse Mentre viene condotto verso il luogo in cui verrà
che Gesù sia vissuto in precedenza e che sia una giustiziato, è obbligato a portare il suo palo di
sorta di divinità? tortura.
Gesù ha già detto a Pilato di essere un re, il cui È ormai la mattina inoltrata di venerdì 14 nisan.
Regno però non fa parte di questo mondo. Quin- Gesù è sveglio dalla prima mattina di giovedì e ha
di non ha bisogno di aggiungere altro. Sentendo- subìto una crudeltà dopo l’altra. Schiacciato dal
si ferito nell’orgoglio dal silenzio di Gesù, Pilato peso che sta portando, perde le forze. Perciò i
gli chiede stizzito: “Ti rifiuti di parlarmi? Non sai soldati costringono un passante a portare il palo
che ho l’autorità sia di rilasciarti che di metterti al posto suo. Si tratta di Simone, un uomo origi-
al palo?” (Giovanni 19:10). nario della città africana di Cirene. Molte persone
Gesù gli risponde semplicemente: “Se non ti li seguono; alcune di queste si battono il petto in
fosse stata concessa dall’alto, non avresti nessu- segno di dolore e piangono per quello che sta
na autorità su di me. Perciò l’uomo che mi ha con- succedendo.
296
130
˙ PILATO CERCA DI LIBERARE GES Ù

˙ GESÙ VIENE CONDANNATO A MORTE

Rivolgendosi alle donne addolorate, Gesù L’albero di cui parla Gesù raffigura la nazione
dice: “Figlie di Gerusalemme, smettete di pian- giudaica. Quest’albero sta morendo, ma non è del
gere per me. Piangete piuttosto per voi stesse tutto secco perché sia Gesù sia alcuni giudei che
e per i vostri figli, perché, ecco, verranno i gior- ripongono fede in lui sono ancora presenti. Tutta-
ni in cui si dirà: ‘Felici le donne sterili, i grembi via, quando Gesù morirà e i discepoli entreranno
che non hanno partorito e i seni che non hanno a far parte di una nuova nazione spirituale, la na-
allattato!’ Allora la gente comincerà a dire ai zione giudaica diventerà proprio come un albero
monti: ‘Cadeteci addosso!’, e ai colli: ‘Coprite- morto a livello spirituale. Quante lacrime verran-
ci!’ Se fanno queste cose quando l’albero è ver- no versate quando gli eserciti romani saranno im-
de, cosa succederà quando sarà secco?” (Luca piegati da Dio per eseguire il giudizio contro que-
23:28-31). sta nazione!

 Quale accusa sollevano i capi religiosi contro Gesù?


 Perché Pilato ha paura?
 In che modo i capi sacerdoti inducono Pilato a mettere a morte Gesù?
 A cosa si riferisce Gesù quando parla dell’albero “verde” che diventerà “secco”?

297
MESSO AL PALO UN RE INNOCENTE
MATTEO 27:33- 44 MARCO 15:22-32 LUCA 23:32- 43 GIOVANNI 19:17-24

Gesù viene condotto poco fuori città, dove verrà I sacerdoti sono infuriati e ripetono la falsa accu-
messo a morte insieme a due delinquenti. L’ese- sa sollevata in precedenza davanti al Sinedrio. Non
cuzione avverrà in un posto visibile anche “da lon- sorprende che i passanti scuotano la testa in segno
tano” chiamato Golgota, o Luogo del Teschio (Mar- di scherno e offendano Gesù dicendo: “Ehi! Tu che
co 15:40). abbatti il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva
Ai tre uomini vengono tolte le vesti e poi viene te stesso scendendo dal palo di tortura”. In modo
dato vino mescolato con mirra e fiele. A quanto simile, i capi sacerdoti e gli scribi si dicono l’un l’al-
pare sono state alcune donne di Gerusalemme a tro: “Che il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dal palo
preparare questa bevanda, e i romani non impedi- di tortura; così, vedendolo, crederemo!” (Marco 15:
scono che venga offerta ai condannati a morte per 29-32). Persino i delinquenti appesi ai lati di Gesù
attenuare il dolore. Dopo averla assaggiata, Gesù lo offendono, sebbene lui sia l’unico vero innocente.
si rifiuta di berla perché, mentre affronta questa
enorme prova, desidera mantenere il pieno con-
trollo delle sue facoltà. Vuole rimanere lucido e
fedele fino alla morte.
Gesù viene disteso sul palo (Marco 15:25). I sol-
dati gli conficcano dei chiodi nelle mani e nei pie-
di, trafiggendo carne e legamenti. Questo gli pro-
voca una sofferenza atroce. Mentre il palo viene
alzato in posizione verticale, il peso del corpo la-
cera le ferite e il dolore si fa ancora più lancinan-
te. Eppure, Gesù non rimprovera i soldati. Al con-
trario, dice: “Padre, perdonali, perché non sanno
quello che fanno” (Luca 23:34).
I romani hanno l’abitudine di affiggere un’iscri-
zione che indica il reato per il quale è stato condan-
nato un criminale. Nel caso di Gesù, Pilato ha fatto
apporre l’iscrizione: “Gesù il Nazareno, il re dei giu- Anche i quattro soldati romani presenti scherni-
dei”. L’ha fatta scrivere in ebraico, in latino e in gre- scono Gesù. Forse stanno bevendo del vino aspro
co, in modo che la maggioranza delle persone sia e, per prendersi gioco di lui, gliene offrono un po’,
in grado di leggerla. Questo gesto rivela il suo di- pur sapendo che ovviamente non è in grado di al-
sprezzo nei confronti dei giudei che hanno chiesto lungarsi per afferrarlo. In tono sarcastico, questi
con insistenza la morte di Gesù. Sconcertati, i capi uomini fanno riferimento all’iscrizione sopra la te-
sacerdoti protestano: “Non scrivere: ‘Il re dei giu- sta di Gesù e dicono: “Se tu sei il re dei giudei, sal-
dei’, ma che lui ha detto: ‘Io sono re dei giudei’”. Pi- va te stesso” (Luca 23:36, 37). È davvero incredibi-
lato, però, non ha alcuna intenzione di farsi mano- le che proprio colui che ha dimostrato di essere la
vrare di nuovo da loro e risponde: “Quello che ho via, la verità e la vita debba subire maltrattamenti
scritto ho scritto” (Giovanni 19:19-22). e scherni del tutto gratuiti. Comunque, Gesù sop-
298
131
˙ GES Ù VIENE INCHIODATO A UN PALO DI TORTURA

˙ VIENE DERISO A CAUSA DELL’ISCRIZIONE POSTA SOPRA LA SUA TESTA


˙ OFFRE LA SPERANZA DI VIVERE NEL PARADISO SULLA TERRA

porta con fermezza tutto ciò che gli accade. Non


rimprovera né i giudei che assistono alla scena, né
i soldati romani che lo deridono e nemmeno i due
delinquenti che stanno per morire accanto a lui.
I quattro soldati hanno preso le vesti di Gesù e le
hanno divise in quattro parti. Ora tirano a sorte per
decidere a chi spetterà ciascun pezzo di tessuto. La
tunica invece è di qualità superiore; infatti è senza
cuciture, “essendo stata tessuta da cima a fondo in
un unico pezzo”. Quindi i soldati ragionano: “Non
strappiamola, ma tiriamo a sorte per decidere a chi
andrà”. In questo modo adempiono la profezia che
dice: “Si divisero i miei abiti, e tirarono a sorte le
mie vesti” (Giovanni 19:23, 24; Salmo 22:18).
A un certo punto, uno dei criminali si rende con-
to che Gesù dev’essere davvero un re. Rivolgendo-
si all’altro delinquente, lo rimprovera con le paro-
le: “Non temi Dio per niente, ora che hai subìto la
stessa condanna? E per quanto riguarda noi è giu-
sto così, visto che riceviamo quello che meritiamo
per le nostre azioni; quest’uomo, invece, non ha
fatto nulla di male”. Poi supplica Gesù: “Ricordati
di me quando sarai entrato nel tuo Regno” (Luca
23:40-42).
Gesù risponde: “In verità ti dico oggi: tu sarai
con me”, non nel Regno, ma “nel Paradiso” (Luca
23:43). La promessa che fa a quest’uomo è diver- do giudeo, questo criminale potrebbe aver sentito
sa da quella che aveva fatto agli apostoli. A loro parlare del Paradiso terrestre che in origine Geova
infatti aveva assicurato che si sarebbero seduti aveva messo a disposizione di Adamo ed Eva e dei
su troni e sarebbero stati insieme a lui nel Regno loro discendenti. Ora può morire con questa spe-
(Matteo 19:28; Luca 22:29, 30). Comunque, essen- ranza scolpita nella mente.

 Perché Gesù si rifiuta di bere il vino che gli viene offerto?


 Quale iscrizione viene posta sopra la testa di Gesù, e come reagiscono i giudei quando la leggono?
 In che modo ciò che accade alle vesti di Gesù adempie una profezia?
 Quale speranza offre Gesù a uno dei due criminali?

299
“DI SICURO QUEST’UOMO ERA IL FIGLIO DI DIO!”
MATTEO 27:45-56 MARCO 15:33- 41 LUCA 23:44- 49 GIOVANNI 19:25-30

Dalla “sesta ora”, o mezzogiorno, “fino alla nona con un cenno del capo e dice a sua madre: “Don-
ora”, cioè fino alle tre del pomeriggio, accade qual- na, ecco tuo figlio!” Poi, riferendosi a Maria, dice a
cosa di inaspettato: calano le tenebre “su tutto Giovanni: “Ecco tua madre!” (Giovanni 19:26, 27).
il paese” (Marco 15:33). Queste tenebre misterio- Gesù sta affidando all’apostolo a cui vuole parti-
se non sono causate da un’eclissi solare. Perché? colarmente bene la responsabilità di prendersi cura
Dato che è il periodo della Pasqua, la luna è piena. di sua madre, che a quanto pare è rimasta vedova.
Le eclissi solari, invece, avvengono solo quando I suoi fratellastri, gli altri figli di Maria, non hanno
c’è la luna nuova. Inoltre durano al massimo pochi ancora riposto fede in lui. Perciò si sta assicurando
minuti, mentre queste tenebre durano molto più che sua madre riceva aiuto sia a livello fisico che
a lungo. Non c’è dubbio quindi che sia stato Dio a spirituale. Che eccellente esempio da imitare!
causarle. Quando le tenebre stanno per dissiparsi, Gesù
Chissà come si sentono in questo momento co- dice: “Ho sete”. In questo modo si adempie una
loro che stanno prendendo in giro Gesù! Mentre è profezia (Giovanni 19:28; Salmo 22:15). Gesù per-
ancora buio, quattro donne si avvicinano al palo cepisce che il Padre ha in un certo senso ritirato
di tortura. Si tratta della madre di Gesù, di Salo- la sua protezione; solo così l’integrità del Figlio
me, di Maria Maddalena e di Maria, la madre del- può essere messa alla prova fino al limite. For-
l’apostolo Giacomo il minore. se parlando nell’aramaico della Galilea, Cristo gri-
La madre di Gesù è in lacrime “vicino al palo di da a gran voce: “Elì, Elì, lamà sabactanì?” Questa
tortura”; accanto a lei c’è l’apostolo Giovanni. Ma- espressione significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi
ria osserva il figlio che ha dato alla luce e che ha hai abbandonato?” Fraintendendo le sue parole,
cresciuto con tanto amore mentre sta per morire alcuni dei presenti esclamano: “Vedi, chiama Elia”.
sul palo. Si sente come se venisse trafitta da “una Uno di loro corre a inzuppare di vino aspro una
lunga spada” (Giovanni 19:25; Luca 2:35). Gesù spugna e la offre a Gesù. Altri invece obiettano:
sta soffrendo terribilmente, eppure si preoccupa “Aspettate, vediamo se Elia viene a farlo scende-
di sua madre. A fatica, riesce a indicare Giovanni re” (Marco 15:34-36).
Gesù poi grida: “È compiuto!” (Giovanni 19:30).
In altre parole Gesù ha portato a termine l’incari-
co per cui suo Padre lo ha mandato sulla terra. In-
fine dice: “Padre, alle tue mani affido il mio spiri-
to!” (Luca 23:46). Gesù affida a Geova la sua forza
“AL PALO” I nemici di Gesù gridarono: “Met-
vitale, sicuro che gliela restituirà. La sua fiducia in
tilo al palo!” (Giovanni 19:15). Il termine gre-
co usato nei Vangeli per “palo” è stauròs.
Dio non è stata minimamente scalfita. Ora Cristo
Un’opera di consultazione afferma: “Staurós china il capo e muore.
è un palo piantato diritto (palo a punta); può A questo punto si verifica un violento terremo-
servire a molteplici usi, come erigere steccati to che fa spaccare le rocce. È talmente forte che le
[...]; può avere anche il significato speciale tombe nei pressi di Gerusalemme si aprono e i ca-
di palizzata” (Dizionario dei concetti biblici del daveri vengono sbalzati fuori. I passanti che vedo-
Nuovo Testamento, EDB). no i corpi all’esterno delle tombe entrano nella “cit-
300
132
˙ GES Ù MUORE SUL PALO

˙ SI VERIFICANO FENOMENI STRAORDINARI

tà santa” e riferiscono ciò che hanno appena visto


(Matteo 27:51-53).
Quando Gesù muore, la lunga e pesante corti-
na che separa il Santo dal Santissimo nel tempio
di Dio si squarcia in due da cima a fondo. Questo
incredibile avvenimento è una dimostrazione del-
l’ira di Dio nei confronti di chi ha ucciso suo Figlio
e indica che l’accesso al Santissimo, il cielo stes-
so, è ora possibile (Ebrei 9:2, 3; 10:19, 20).
Comprensibilmente, la gente ha molta paura. Il
centurione preposto a controllare l’esecuzione af-
ferma: “Di sicuro quest’uomo era il Figlio di Dio!”
(Marco 15:39). Forse era presente al processo te-
nuto di fronte a Pilato, quando si era discusso sul
fatto che Gesù fosse o meno il Figlio di Dio. Ades-
so non ha dubbi: Gesù è un uomo giusto ed è dav-
vero il Figlio di Dio.
Altre persone, sconvolte da questi fenomeni
straordinari, se ne tornano a casa “battendosi il
petto” in segno di profondo dolore e grande ver-
gogna (Luca 23:48). Tra coloro che osservano la
scena da lontano ci sono molte discepole che a
volte hanno viaggiato con Gesù. Anche loro sono
particolarmente toccate da questi impressionanti
avvenimenti.

 Perché le tre ore di tenebre non possono essere


dovute a un’eclissi solare?
 Quale eccellente esempio ha dato Gesù per quan-
to riguarda il prendersi cura dei genitori anziani?
 Cosa accade a seguito del terremoto, e cosa in-
dica il fatto che la cortina del tempio si squarcia
in due?
 Come reagiscono i presenti alla morte di Gesù
e ai fenomeni che la precedono e la seguono?
GES Ù VIENE SEPOLTO
MATTEO 27:57–28:2 MARCO 15:42–16 :4 LUCA 23:50–24 :3 GIOVANNI 19:31–20 : 1

Il pomeriggio di venerdì 14 nisan è ormai inoltra- san, è sempre considerato un Sabato (Levitico
to. Al tramonto inizierà il 15 nisan, un Sabato. 23:5-7). Ma quest’anno coincide con un normale
Gesù è già morto, mentre i due delinquenti che si Sabato, il settimo giorno della settimana.
trovano accanto a lui sono ancora vivi. Secondo Di conseguenza i giudei chiedono a Pilato di af-
la Legge, un cadavere “non deve restare sul palo frettare la morte di Gesù e dei due criminali fa-
per tutta la notte”; al contrario dev’essere sepolto cendo rompere loro le gambe. Questo impedirà ai
“quello stesso giorno” (Deuteronomio 21:22, 23). condannati di sollevarsi per poter respirare. I sol-
Il venerdì è chiamato “il giorno della Prepara- dati vanno e rompono le gambe ai due delinquen-
zione” dato che la gente prepara i pasti in vista ti, ma non a Gesù, perché sembra già morto. Così
del Sabato e svolge altri lavori che non possono si adempie Salmo 34:20: “Custodisce tutte le sue
essere rimandati. Oggi, al tramonto, comincerà ossa; non ne è stato rotto nemmeno uno”.
un Sabato doppio o “grande Sabato” (Giovanni Per essere sicuro che Gesù sia morto, un solda-
19:31). Viene chiamato così perché il primo dei to gli trafigge il fianco con la lancia, vicino al cuo-
sette giorni della Festa dei Pani Azzimi, il 15 ni- re, e “subito [fuoriescono] sangue e acqua” (Gio-
133
˙IL CORPO DI GESÙ VIENE RIMOSSO DAL PALO
˙ VIENE PREPARATO PER LA SEPOLTURA

˙ ALCUNE DONNE TROVANO LA TOMBA VUOTA

vanni 19:34). In questo modo si adempie un’altra viene fatto in fretta, prima che inizi il Sabato. Pro-
profezia: “Guarderanno colui che hanno trafitto” babilmente anche Maria Maddalena e Maria ma-
(Zaccaria 12:10). dre di Giacomo il minore hanno partecipato alla
All’esecuzione è presente anche Giuseppe della preparazione del corpo di Gesù per la sepoltura.
città di Arimatea, un ricco e rispettabile membro Ora tornano velocemente a casa “per preparare
del Sinedrio (Matteo 27:57). Quest’uomo “buo- aromi e unguenti” che utilizzeranno per trattare il
no e giusto” aspetta il Regno di Dio. Dato che è corpo dopo il Sabato (Luca 23:56).
“discepolo di Gesù ma in segreto per paura dei Il giorno seguente, il Sabato, i capi sacerdoti e
giudei”, non ha appoggiato la sentenza di mor- i farisei vanno da Pilato e gli dicono: “Ci siamo ri-
te emessa dalla corte (Luca 23:50; Marco 15:43; cordati che, mentre era ancora in vita, quell’impo-
Giovanni 19:38). Giuseppe si fa coraggio e chie- store aveva detto: ‘Dopo tre giorni sarò risuscita-
de a Pilato il corpo di Gesù. Dopo aver ottenuto to’. Pertanto ordina che la tomba sia sorvegliata
conferma da parte del centurione della morte di fino al terzo giorno, affinché i suoi discepoli non
Gesù, Pilato accoglie la richiesta. vengano a rubare il corpo e non dicano al popo-
Giuseppe compra un telo pulito di lino fine, to- lo: ‘È stato risuscitato dai morti!’; altrimenti que-
glie il corpo di Gesù dal palo e lo avvolge nel telo st’ultima impostura sarebbe peggiore della pri-
per prepararlo alla sepoltura. Anche Nicodemo, ma”. Pilato risponde: “Prendetevi delle guardie.
“quello che la prima volta era andato da Gesù Andate e fatela sorvegliare come meglio credete”
di notte”, partecipa alla preparazione (Giovanni (Matteo 27:63-65).
19:39). Porta una mistura pregiata di mirra e aloe Domenica mattina, quando è ancora molto pre-
del peso di circa 100 libbre romane, più di 30 chi- sto, Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e
logrammi. Il corpo di Gesù viene avvolto in ben- altre donne vanno alla tomba e portano con sé gli
de con questi aromi, secondo l’usanza funebre aromi per trattare il corpo di Gesù. “Chi ci ro-
dei giudei. tolerà via la pietra dall’ingresso della tomba?”,
Giuseppe è proprietario di una tomba nuova si chiedono l’un l’altra (Marco 16:3). Tuttavia c’è
scavata nella roccia, situata nelle vicinanze. Il cor- stato un terremoto e l’angelo di Dio ha rotolato
po di Gesù viene posto all’interno della tomba, e via la pietra. Inoltre le guardie se ne sono andate
questa viene chiusa con una grande pietra. Tutto e la tomba sembra vuota!

 Perché il venerdì è chiamato “il giorno della Preparazione”? Perché in questo caso il giorno successivo è un
“grande Sabato”?
 Che ruolo hanno Giuseppe e Nicodemo nella sepoltura di Gesù, e cosa li lega a Gesù?
 Quale richiesta fanno i sacerdoti, ma cosa succede la domenica mattina presto?

303
LA TOMBA È VUOTA: GES Ù È VIVO!
MATTEO 28:3-15 MARCO 16:5-8 LUCA 24:4-12 GIOVANNI 20:2-18

Chissà quanto rimangono sconvolte le donne quan- Intanto Maria trova Pietro e Giovanni e, tutta tra-
do arrivano alla tomba e la trovano apparentemen- felata, dice loro: “Hanno portato via il Signore dal-
te vuota! Maria Maddalena corre “da Simon Pietro e la tomba, e non sappiamo dove l’hanno messo!”
dall’altro discepolo, quello a cui Gesù voleva parti- (Giovanni 20:2). I due si mettono a correre per rag-
colarmente bene”, cioè l’apostolo Giovanni (Giovan- giungere la tomba. Giovanni è più veloce e arriva
ni 20:2). Le altre donne che rimangono presso la per primo, ma non entra. Si china solo in avanti e
tomba, invece, vedono un angelo. E quando entra- scorge per terra le bende.
no all’interno ne trovano un altro, che indossa “una Pietro invece appena arriva entra direttamente
lunga veste bianca” (Marco 16:5). nella tomba. Vede le bende di lino e il panno che era
Uno dei due angeli dice loro: “Non abbiate pau- stato usato per avvolgere la testa di Gesù. Subi-
ra, perché so che cercate Gesù, che è stato mes- to dopo entra anche Giovanni, che inizia a credere
so al palo. Non è qui, perché è stato risuscitato, alle parole di Maria. Comunque, nonostante ciò che
proprio come aveva detto. Venite, vedete il posto Gesù aveva detto in precedenza, nessuno dei due
in cui si trovava. E andate subito a dire ai suoi di- capisce che è stato risuscitato (Matteo 16:21). Per-
scepoli che è stato risuscitato dai morti, e vi sta plessi, Pietro e Giovanni si incamminano verso casa,
precedendo in Galilea” (Matteo 28:5-7). Le donne, mentre Maria, che li ha seguiti, rimane alla tomba.
“impaurite ma con grande gioia”, corrono a riferir- Nel frattempo le altre donne stanno correndo
lo ai discepoli (Matteo 28:8). dai discepoli per informarli del fatto che Gesù è
134
˙ GES Ù VIENE RISUSCITATO

˙ AVVENIMENTI PRESSO LA TOMBA DI GESÙ


˙ GES Ù APPARE AD ALCUNE DONNE

stato risuscitato. Lungo la strada incontrano pro- l’interno, vede due angeli! Sono vestiti di bianco
prio Gesù, che le saluta dicendo: “Buongiorno!” e sono seduti dove era stato deposto il corpo di
Le donne si inchinano, rendendogli omaggio. Poi Gesù, uno dalla parte della testa e l’altro dei pie-
Gesù dice loro: “Non abbiate paura! Andate, por- di. “Donna, perché piangi?”, le chiedono. Maria ri-
tate la notizia ai miei fratelli, così che vadano in sponde: “Hanno portato via il mio Signore, e non
Galilea; là mi vedranno” (Matteo 28:9, 10). so dove l’hanno messo”. La donna si volta e vede
A causa del terremoto e dell’apparizione degli un’altra persona, che le rivolge la stessa domanda
angeli, i soldati di guardia alla tomba “avevano ini- e aggiunge: “Chi cerchi?” Supponendo che si trat-
ziato a tremare per la paura ed erano diventati ti del custode del giardino, lei lo supplica: “Signo-
come morti”. Dopo essersi ripresi dallo spavento, re, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai depo-
sono tornati in città e hanno riferito “ai capi sacer- sto e andrò a prenderlo” (Giovanni 20:13-15).
doti tutte le cose che erano accadute”. Questi ul- In realtà, quest’uomo è Gesù risorto. All’inizio
timi si sono consultati con gli anziani dei giudei e Maria non lo riconosce, ma non appena lui la chia-
hanno trovato il modo di nascondere la verità. Pa- ma per nome, dal modo in cui le parla capisce che
gano i soldati perché affermino: “I suoi discepoli si tratta di Gesù. Felicissima, Maria esclama: “Rab-
sono venuti di notte e hanno rubato il corpo men- bunì!” (che significa “maestro”). Temendo che stia
tre noi dormivamo” (Matteo 28:4, 11, 13). per ascendere al cielo, lo afferra e cerca di tratte-
Un soldato romano che si addormenta mentre è nerlo. Comunque, Gesù le dice: “Smetti di stringer-
di guardia rischia di essere messo a morte. Ecco ti a me, perché non sono ancora asceso al Padre.
perché, parlando dell’eventualità che Pilato venga Va’ dai miei fratelli e di’ loro che io ascendo al Pa-
a sapere che si sono addormentati, i capi sacerdo- dre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vo-
ti assicurano: “Se questo giunge agli orecchi del stro” (Giovanni 20:16, 17).
governatore, non vi dovrete preoccupare: gli spie- Maria corre al luogo dove gli apostoli e altri di-
gheremo noi la faccenda” (Matteo 28:14). I solda- scepoli sono radunati, e annuncia: “Ho visto il Si-
ti prendono il denaro e seguono le istruzioni dei gnore!” Questi uomini hanno già sentito i raccon-
sacerdoti. La diceria secondo cui il corpo di Gesù ti delle altre donne, e ora ascoltano anche il suo
è stato trafugato si diffonde tra i giudei. (Giovanni 20:18). Eppure, ai loro orecchi le parole
Maria Maddalena è ancora in lacrime vicino alla delle donne suonano assurde (Luca 24:11).
tomba. Quando si china in avanti per guardare al-

 Dopo aver trovato la tomba apparentemente vuota, cosa fa Maria Maddalena e cosa accade alle altre donne?
 Cosa fanno Pietro e Giovanni quando vedono che la tomba è vuota?
 Chi incontrano le altre donne lungo la strada, e cosa accade a Maria Maddalena quando è di nuovo
alla tomba?
 Come reagiscono i discepoli ai racconti delle donne?
305
MOLTI DISCEPOLI VEDONO GES Ù RISORTO
LUCA 24:13- 49 GIOVANNI 20:19-29

È domenica 16 nisan e i discepoli sono molto ab- rivolgono allo sconosciuto questo invito: “Rima-
battuti perché non riescono a capire come mai la ni con noi, visto che è quasi sera e il giorno sta
tomba di Gesù sia vuota (Matteo 28:9, 10; Luca per finire”. Lui acconsente e i tre mangiano insie-
24:11). Più tardi, lo stesso giorno, Cleopa e un altro me. Quando lo sconosciuto dice una preghiera,
discepolo lasciano Gerusalemme per recarsi a Em- spezza il pane e lo passa ai due discepoli, questi
maus, un villaggio a circa 11 chilometri di distanza. lo riconoscono. Immediatamente, però, scompa-
Mentre camminano, discutono tra loro di quello re (Luca 24:29-31). Adesso sono certi che Gesù è
che è successo. A un certo punto si avvicina uno vivo!
sconosciuto che chiede: “Di cos’è che state discu- Entusiasti per l’esperienza che hanno vissuto, i
tendo lungo il cammino?” Cleopa risponde: “Sei un due discepoli commentano: “Non ardeva il nostro
forestiero che sta a Gerusalemme da solo? Non sai cuore mentre ci parlava lungo il cammino e ci spie-
cos’è successo lì in questi giorni?” Lui domanda: gava le Scritture?” (Luca 24:32). Cleopa e l’altro
“Cosa?” (Luca 24:17-19). discepolo si affrettano a tornare a Gerusalemme,
“I fatti che riguardano Gesù il Nazareno”, dico- dove trovano gli apostoli riuniti insieme ad altri.
no i due, e aggiungono: “Speravamo che quest’uo- Prima che riescano a raccontare quello che è capi-
mo fosse colui che avrebbe liberato Israele” (Luca tato loro, sentono alcuni dire: “Di certo il Signore
24:19-21). è stato risuscitato ed è apparso a Simone!” (Luca
Cleopa e l’altro discepolo iniziano a raccontare 24:34). A questo punto i due discepoli rivelano che
quello che è accaduto durante il giorno. Riferisco- Gesù è apparso anche a loro: l’hanno visto con i
no che alcune donne sono andate alla tomba dove propri occhi!
Gesù è stato sepolto e l’hanno trovata vuota. Lì Ora accade qualcosa che lascia tutti a bocca
hanno assistito a un evento soprannaturale: degli aperta: Gesù appare nella stanza! Questo sem-
angeli sono apparsi loro dicendo che Gesù è vivo. bra impossibile perché i discepoli hanno serrato le
In seguito anche altri si sono recati alla tomba e porte per timore dei giudei. Eppure Gesù si trova
“l’hanno trovata così come avevano detto le don- proprio in mezzo a loro. Con calma dice: “Abbia-
ne” (Luca 24:24). te pace!” I discepoli comunque sono terrorizzati.
I due discepoli non hanno ben chiaro il signifi- Come è già successo in un’altra occasione, “[pen-
cato di questi avvenimenti. Per correggere il loro sano] di vedere uno spirito” (Luca 24:36, 37; Mat-
modo di pensare errato che impedisce loro di cre- teo 14:25-27).
dere alla risurrezione di Gesù, lo sconosciuto ri- I discepoli hanno bisogno di capire che non
sponde in modo deciso: “Insensati e lenti a cre- stanno vedendo un’apparizione né si stanno im-
dere tutto quello che hanno detto i profeti! Non maginando questa scena. Quindi, per dimostrare
era forse necessario che il Cristo soffrisse queste che ha un corpo fisico, Gesù mostra loro le mani
cose per ricevere la sua gloria?” (Luca 24:25, 26). e i piedi e domanda: “Perché siete turbati, e per-
Poi comincia a spiegare loro alcuni passaggi delle ché nascono dubbi nel vostro cuore? Guardate le
Scritture che riguardano il Cristo. mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccate-
Alla fine i tre arrivano vicino a Emmaus. I disce- mi e guardate, perché uno spirito non ha carne e
poli vogliono continuare la conversazione, così ossa come invece vedete che ho io” (Luca 24:36-
306
135
˙ GES Ù APPARE LUNGO LA STRADA PER EMMAUS

˙ SPIEGA LE SCRITTURE AI DISCEPOLI IN PI Ù OCCASIONI


˙ TOMMASO SMETTE DI AVERE DUBBI

39). Nonostante siano molto contenti e sorpresi, i


discepoli sono ancora un po’ scettici.
Per dare un’ulteriore prova del fatto che è dav-
vero lì con loro, Gesù chiede: “Avete qui qualcosa
da mangiare?” Quando gli danno un pezzo di pe-
sce arrostito lui lo mangia. Poi ricorda loro: “È que-
sto che vi dicevo quando ero ancora con voi [pri-
ma della mia morte], cioè che tutte le cose scritte
riguardo a me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei
Salmi dovevano adempiersi” (Luca 24:41-44).
Proprio come ha fatto con Cleopa e l’altro disce-
polo, anche in questa occasione Gesù aiuta i pre-
senti a capire le Scritture, dicendo: “Questo è ciò
che è scritto: che il Cristo avrebbe sofferto e sa-
rebbe risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo
nome si sarebbe predicato il pentimento per il per-
dono dei peccati a tutte le nazioni, cominciando
da Gerusalemme. Voi sarete testimoni di queste
cose” (Luca 24:46-48).
Per qualche ragione l’apostolo Tommaso non è
presente. Nei giorni seguenti, altri discepoli gli rac- Tommaso, gli dice: “Metti il tuo dito qui e guarda
contano entusiasti: “Abbiamo visto il Signore!” Ma le mie mani, e stendi la tua mano e mettila nel mio
Tommaso replica: “Se non vedo nelle sue mani il fianco, e smetti di dubitare, ma credi”. Tommaso
segno dei chiodi e non metto il mio dito in quel se- esclama: “Mio Signore e mio Dio!” (Giovanni 20:
gno e la mia mano nel suo fianco, non ci crederò 26-28). Adesso non ha alcun dubbio che Gesù sia
mai” (Giovanni 20:25). tornato in vita quale potente essere spirituale che
Otto giorni dopo i discepoli si incontrano di nuo- serve come rappresentante di Geova Dio.
vo, ma questa volta c’è anche Tommaso. Nono- “Hai creduto perché mi hai visto?”, gli chiede
stante anche in questa occasione le porte siano Gesù. E afferma: “Felici quelli che credono senza
serrate, Gesù si materializza in mezzo a loro e li sa- aver visto!” (Giovanni 20:29).
luta dicendo: “Abbiate pace”. Rivolgendosi poi a

 Quale domanda rivolge uno sconosciuto ai due discepoli che si stanno recando a Emmaus?
 Perché il cuore dei due discepoli arde?
 Quale entusiasmante notizia viene riferita a Cleopa e all’altro discepolo al loro ritorno a Gerusalemme,
e cosa accade dopo?
 Perché alla fine Tommaso si convince che Gesù è tornato in vita?
307
SULLA RIVA DEL MAR DI GALILEA
GIOVANNI 21:1-25

Durante l’ultima sera trascorsa con gli apostoli, Gesù domanda di nuovo: “Simone, figlio di Gio-
Gesù aveva detto loro: “Dopo che sarò stato risu- vanni, mi ami?” Forse un po’ confuso, Pietro rispon-
scitato, vi precederò in Galilea” (Matteo 26:32; 28: de di tutto cuore: “Sì, Signore, lo sai che ti voglio
7, 10). Ora molti dei suoi discepoli intraprendono bene”. Gesù prosegue ribadendo il concetto che ha
questo viaggio, anche se, una volta arrivati, non appena espresso: “Prenditi cura delle mie pecorel-
sanno esattamente cosa fare. le” (Giovanni 21:16).
A un certo punto Pietro dice a sei degli apostoli: Per la terza volta Gesù ripete: “Simone, figlio di
“Vado a pescare”. Loro rispondono: “Veniamo con Giovanni, mi vuoi bene?” A questo punto forse Pie-
te” (Giovanni 21:3). Per tutta la notte non pescano tro si chiede se Gesù stia mettendo in dubbio la sua
nulla. Alle prime luci del giorno Gesù appare sulla lealtà. Così dichiara con convinzione: “Signore, tu
spiaggia, ma gli apostoli non lo riconoscono. Gesù sai ogni cosa; lo sai che ti voglio bene”. Ancora una
chiede loro ad alta voce: “Figli miei, non avete nien- volta Gesù gli spiega ciò che deve fare: “Nutri le mie
te da mangiare?” Quando gli rispondono di no, Gesù pecorelle” (Giovanni 21:17). Senza dubbio, chi gui-
dice: “Gettate la rete dal lato destro della barca e ne da le pecore che Dio attira nel suo ovile deve pren-
troverete” (Giovanni 21:5, 6). Prendono così tanti pe- dersi cura di loro.
sci che non riescono più a tirare su la rete. Ora Gesù rivela a Pietro cosa lo attende nel fu-
Giovanni dice a Pietro: “È il Signore!” (Giovanni turo. Come lui è stato legato e messo a morte per-
21:7). Immediatamente Pietro indossa la veste che ché ha compiuto l’opera che Dio gli aveva affida-
si era tolto per pescare, si tuffa e nuota per circa to, così anche Pietro dovrà affrontare una morte
90 metri fino alla spiaggia. Gli altri arrivano più len- simile. “Quando eri più giovane”, afferma Gesù, “ti
tamente perché la barca sta trascinando la rete pie- vestivi da solo e andavi dove volevi, ma quando
na di pesci. sarai vecchio stenderai le mani, e un altro ti vesti-
Quando si avvicinano a riva, vedono “un fuoco di rà e ti condurrà dove non vorrai”. Nonostante que-
carboni con sopra del pesce”. Gesù dice: “Portate sto, lo esorta: “Continua a seguirmi” (Giovanni 21:
un po’ del pesce che avete appena preso”. Pietro 18, 19).
tira a terra la rete, che contiene ben 153 grossi pe- Vedendo Giovanni, Pietro chiede: “Signore, e di
sci! Poi Gesù li invita: “Venite a fare colazione”. Nes- lui che ne sarà?” Pietro desidera sapere cosa suc-
suno ha il coraggio di chiedergli chi è perché tutti cederà all’apostolo a cui Gesù vuole particolarmen-
hanno capito che si tratta di Gesù (Giovanni 21: te bene. Gesù risponde: “Se è mia volontà che lui
9-12). Questa è la terza volta che appare ai disce- rimanga finché non verrò, a te che importa?” (Gio-
poli come gruppo. vanni 21:21-23). Pietro deve seguire Gesù senza
Gesù distribuisce a tutti del pesce e un po’ di preoccuparsi di quello che fanno gli altri. Con la sua
pane. Poi, guardando probabilmente i pesci appe- risposta, però, Gesù fa capire che Giovanni vivrà più
na catturati, chiede: “Simone, figlio di Giovanni, mi a lungo degli altri apostoli e riceverà una visione
ami più di questi?” In altre parole, Pietro tiene di più della venuta di Gesù quale Re del Regno.
alla sua attività di pesca o all’opera che Gesù gli ha Ovviamente, Gesù fece molte altre cose, così
affidato? Pietro risponde: “Sì, Signore, lo sai che ti tante che nemmeno un’infinità di rotoli basterebbe
voglio bene”. Così Gesù gli dice: “Nutri i miei agnel- per descriverle tutte.
li” (Giovanni 21:15).
308
136
˙ GES Ù APPARE PRESSO IL MAR DI GALILEA

˙ PIETRO E ALTRI DOVRANNO NUTRIRE LE PECORE DI GESÙ

 Da cosa si capisce che gli apostoli non hanno ben chiaro cosa devono fare in Galilea?
 Come fanno gli apostoli a riconoscere Gesù sulla riva del Mar di Galilea?
 In base alle parole di Gesù, cosa deve fare chi guida i servitori di Dio?
 In che modo Gesù rivela come morirà Pietro?

309
IN CENTINAIA VEDONO GES Ù PRIMA DELLA PENTECOSTE
MATTEO 28:16-20 LUCA 24:50-52 ATTI 1:1-12; 2:1- 4

Dopo la sua risurrezione, Gesù indica agli 11 apo- vi ho parlato. Giovanni, infatti, battezzò con acqua,
stoli un monte della Galilea dove desidera incon- ma fra non molti giorni voi sarete battezzati con
trarli. Oltre a loro ci sono circa 500 altri discepoli, spirito santo” (Atti 1:4, 5).
alcuni dei quali non sono del tutto sicuri che Gesù In seguito Gesù si trova di nuovo con gli apo-
sia stato risuscitato (Matteo 28:17; 1 Corinti 15:6). stoli e li conduce “fuori fino a Betania”, sulle pen-
Ma quello che accade in questa occasione aiuterà dici orientali del Monte degli Ulivi (Luca 24:50).
ognuno di loro a dissipare qualsiasi dubbio. Nonostante abbia spiegato diverse volte che se
Gesù spiega che Dio gli ha dato ogni autorità in ne andrà, gli apostoli continuano a credere che in
cielo e sulla terra. “Perciò andate e fate discepoli qualche modo il suo Regno sarà istituito sulla ter-
di persone di tutte le nazioni”, li esorta, “battez- ra (Luca 22:16, 18, 30; Giovanni 14:2, 3).
zandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Gli apostoli chiedono a Gesù: “Signore, è que-
spirito santo, insegnando loro a osservare tutte sto il tempo in cui ristabilirai il regno per Israele?”
le cose che vi ho comandato” (Matteo 28:18-20). Lui risponde semplicemente: “Non sta a voi cono-
Non solo Gesù è vivo, ma desidera ancora che la scere i tempi o i periodi che il Padre ha posto sot-
buona notizia venga predicata. to la propria autorità”. Poi, mettendo di nuovo in
Tutti i discepoli di Gesù, che siano uomini, don- risalto l’incarico che devono svolgere, aggiunge:
ne o bambini, ricevono l’incarico di fare altri di- “Riceverete potenza quando lo spirito santo sarà
scepoli. Anche se qualcuno potrebbe ostacolare la arrivato su di voi, e mi sarete testimoni a Gerusa-
loro attività di predicazione e insegnamento, Gesù lemme, in tutta la Giudea e la Samaria, e fino alla
li rassicura: “Ogni autorità mi è stata data in cielo più distante parte della terra” (Atti 1:6-8).
e sulla terra”. Per spiegare in che modo sarà d’aiu- Gli apostoli sono sul Monte degli Ulivi insieme a
to ai suoi discepoli, aggiunge: “Ecco, io sono con Gesù quando quest’ultimo inizia a salire al cielo.
voi tutti i giorni fino alla conclusione del sistema Ben presto una nube lo nasconde alla loro vista.
di cose”. Anche se non tutti quelli che predicano la Dopo la sua risurrezione, Gesù si è materializzato
buona notizia saranno in grado di compiere mira- assumendo corpi fisici. Ma in questo momento si
coli, Gesù garantisce loro che avranno il sostegno smaterializza e ascende al cielo come essere spi-
dello spirito santo. rituale (1 Corinti 15:44, 50; 1 Pietro 3:18). Mentre
Dopo la sua risurrezione, Gesù appare ai disce- gli apostoli fedeli hanno ancora lo sguardo rivolto
poli “nel corso di 40 giorni”, durante i quali si ma- verso l’alto, appaiono accanto a loro “due uomini
terializza assumendo diversi corpi. In questo pe- in vesti bianche”. Questi angeli materializzati do-
riodo dimostra loro di essere vivo “con molte prove mandano: “Uomini di Galilea, perché state a guar-
convincenti” e parla “del Regno di Dio” (Atti 1:3; dare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è
1 Corinti 15:7). stato portato in cielo, verrà nella stessa maniera in
Mentre gli apostoli sono evidentemente ancora cui l’avete visto andare in cielo” (Atti 1:10, 11).
in Galilea, Gesù indica loro di tornare a Gerusalem- Gesù lascia la terra senza suscitare clamore.
me. Quando si incontrano in città, Gesù dice: “Non Infatti solo i suoi discepoli fedeli assistono alla
vi allontanate da Gerusalemme, ma continuate ad scena. Tornerà “nella stessa maniera”, senza su-
aspettare ciò che il Padre ha promesso e di cui io scitare clamore: la sua presenza quale Re al po-
310
137
˙ GESÙ APPARE A MOLTI DISCEPOLI
˙ ASCENDE AL CIELO

˙ VERSA LO SPIRITO SANTO SU CIRCA 120 DISCEPOLI

tere sarà riconosciuta solo dai suoi discepoli fe-


deli.
Gli apostoli tornano a Gerusalemme. Nei giorni
successivi, si ritrovano con altri discepoli, tra cui
“Maria madre di Gesù” e i “fratelli di lui” (Atti 1:14).
Tutti continuano a pregare insieme. Tra le altre
cose, pregano per scegliere il discepolo che pren-
derà il posto di Giuda Iscariota in modo da ripor-
tare a 12 il numero degli apostoli (Matteo 19:28).
Vogliono qualcuno che sia stato testimone ocula-
re delle opere di Gesù e della sua risurrezione. Così
gettano le sorti. È l’ultima volta che la Bibbia men-
ziona l’utilizzo di questo metodo per comprendere
la volontà di Dio (Salmo 109:8; Proverbi 16:33). La
scelta cade su Mattia, forse uno dei 70 discepoli
che aveva ricevuto da Gesù l’incarico di predicare,
il quale viene “aggiunto al gruppo degli 11 aposto-
li” (Atti 1:26).
Dieci giorni dopo l’ascensione di Gesù al cielo,
si celebra la Pentecoste del 33. Durante questa fe-
sta ebraica, circa 120 discepoli sono riuniti a Ge-
rusalemme in una stanza al piano di sopra. Im-
provvisamente un rumore simile a quello di una
forte raffica di vento si sente in tutta la casa. In
quel momento appaiono lingue come di fuoco che
si posano su ciascuno dei presenti, i quali iniziano
a parlare lingue diverse. Proprio come Gesù aveva
promesso, lo spirito santo viene versato sui disce-
poli (Giovanni 14:26).

 Chi si incontra con Gesù su un monte della Gali-


lea, e cosa spiega Gesù?
 Dopo essere stato risuscitato, per quanti giorni
Gesù appare ai discepoli, e cosa fa?
 Vista la maniera in cui Gesù lascia la terra, come
ritornerà?
 Cosa succede alla Pentecoste del 33?
CRISTO ALLA DESTRA DI DIO
ATTI 7:56

Il giorno di Pentecoste, 10 giorni dopo la sua 7:58; 9:1). Lungo il tragitto, però, una luce sfolgorò
ascensione, Gesù versò lo spirito santo sui disce- intorno a Saulo, il quale cadde a terra.
poli, dimostrando così di essere davvero in cie- “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”, chiese
lo. Un’ulteriore prova si ebbe quando Stefano, ap- una voce dal cielo. “Chi sei, Signore?”, replicò Sau-
pena prima di essere lapidato a motivo della sua lo, che si sentì rispondere: “Sono Gesù, che tu per-
fedele testimonianza, affermò: “Ecco, vedo i cieli seguiti” (Atti 9:4, 5).
aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Gesù disse a Saulo di entrare a Damasco e at-
Dio” (Atti 7:56). tendere ulteriori istruzioni, ma l’uomo dovette es-
Una volta tornato in cielo da suo Padre, Gesù
avrebbe dovuto aspettare un preciso ordine, come
predetto nella Parola di Dio. Davide infatti era
stato ispirato a scrivere: “Geova ha dichiarato al
mio Signore [Gesù]: ‘Siedi alla mia destra finché
non avrò fatto dei tuoi nemici uno sgabello per i
tuoi piedi’”. Terminato questo periodo di attesa, a
Gesù sarebbe stato detto: “Domina in mezzo ai
tuoi nemici” (Salmo 110:1, 2). Ma cosa avrebbe fat-
to in cielo mentre aspettava il momento di interve-
nire contro i suoi nemici?
Alla Pentecoste del 33 venne all’esistenza la
congregazione cristiana, e dal cielo Gesù iniziò a
governare, o regnare, sui suoi discepoli unti con lo
spirito santo (Colossesi 1:13). Li guidò nell’opera
di predicazione e li preparò per il loro incarico fu-
turo: coloro che si sarebbero dimostrati fedeli fino
alla morte in seguito sarebbero stati risuscitati e
avrebbero governato con Gesù nel Regno.
Tra coloro che sarebbero diventati re in futuro
possiamo ricordarne uno in particolare: Saulo, me-
glio noto con il suo nome romano, Paolo. Questo giu-
deo si era da sempre dimostrato uno zelante soste-
nitore della Legge di Dio, ma era stato portato fuori
strada dai capi religiosi giudei al punto che aveva ap-
provato la lapidazione di Stefano. In seguito si era
messo in viaggio verso Damasco “con l’intenzione di
minacciare e uccidere i discepoli del Signore”. Il som-
mo sacerdote Caiafa lo aveva autorizzato ad arresta-
re e riportare a Gerusalemme i discepoli di Gesù (Atti
312
138
˙ GESÙ SEDUTO ALLA DESTRA DI DIO
˙ LA CONVERSIONE DI SAULO

˙ PERCH É ESSERE GIOIOSI

sere accompagnato in città perché era stato acce- moderna. Nel 1914 scoppiò il conflitto che in se-
cato dalla luce miracolosa. Nel frattempo, Gesù guito divenne noto come Prima guerra mondiale.
era apparso in visione anche ad Anania, un disce- Da allora in poi c’è stato un aumento di guerre,
polo che viveva a Damasco, chiedendogli di anda- epidemie, carestie e terremoti. Queste e altre pro-
re da Saulo e indicandogli dove poteva trovarlo. ve hanno reso evidente che si sta adempiendo su
Anania era piuttosto preoccupato, ma Gesù lo ras- larga scala “il segno” che Gesù aveva fornito agli
sicurò dicendo: “Quest’uomo è uno strumento che apostoli in merito alla sua “presenza” e alla “fine”
mi sono scelto per portare il mio nome alle nazio- (Matteo 24:3, 7, 8, 14). Oggi la buona notizia del
ni e anche ai re e ai figli d’Israele”. Mentre era an- Regno viene predicata non solo nelle zone che un
cora a Damasco, Saulo recuperò la vista e “iniziò tempo erano sotto il controllo dell’impero romano,
a predicare [...] che Gesù è il Figlio di Dio” (Atti 9: ma in tutta la terra.
15, 20). Il significato di questi avvenimenti risulta chia-
Gesù aiutò Paolo e altri evangelizzatori a por- ro dalle parole che Giovanni fu ispirato a scrivere:
tare avanti l’opera di predicazione che lui stesso “Ora sono giunti la salvezza, la potenza, il Regno
aveva iniziato, e Dio fece ottenere loro risultati in- del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo” (Rivela-
credibili. Circa 25 anni dopo che Gesù gli era ap- zione 12:10). Il Regno di Dio che opera dal cielo e
parso sulla strada per Damasco, Paolo scrisse che di cui Gesù parlò in moltissime occasioni è davve-
la buona notizia era stata “predicata in tutta la ro una realtà!
creazione che è sotto il cielo” (Colossesi 1:23). Questa è una meravigliosa notizia per i leali di-
Anni dopo, Gesù diede varie visioni a Giovanni, scepoli di Gesù. Tutti noi dovremmo riflettere con
l’apostolo a cui voleva particolarmente bene. Tra- attenzione sulle parole di Giovanni: “Perciò gioite,
mite tali visioni, oggi contenute nel libro biblico di cieli, e voi che vi dimorate! Ma guai a voi, terra e
Rivelazione, si può dire che Giovanni visse abba- mare, perché il Diavolo è sceso da voi pieno di rab-
stanza a lungo da vedere il ritorno di Gesù quale bia, sapendo di avere poco tempo!” (Rivelazione
Re (Giovanni 21:22). Infatti scrisse: “Mi ritrovai per 12:12).
opera dello spirito nel giorno del Signore” (Rivela- Quindi oggi Gesù non è più seduto alla destra
zione 1:10). Quando sarebbe iniziato quel giorno? di suo Padre ad aspettare. È un Re al potere e pre-
Un attento studio delle profezie bibliche rivela sto eliminerà tutti i suoi nemici (Ebrei 10:12, 13).
che il “giorno del Signore” è cominciato in epoca Quali emozionanti sviluppi ci attendono?

 Dopo essere asceso al cielo, cosa fece Gesù?


 Quando è cominciato il “giorno del Signore”, e quali avvenimenti si sono verificati da allora in poi?
 Perché abbiamo ottime ragioni per essere gioiosi?

313
RIPRISTINA IL PARADISO E ASSOLVE IL SUO INCARICO
1 CORINTI 15:24-28

Poco dopo il suo battesimo, Gesù affrontò un ne-


mico spietato che voleva sviarlo ancora prima che
iniziasse il suo ministero. Subì più volte gli attac-
chi del Diavolo. Parlando di lui Gesù in seguito
disse: “Viene il governante del mondo, e lui non
ha alcun potere su di me” (Giovanni 14:30).
L’apostolo Giovanni ebbe una visione anticipa-
ta di quello che sarebbe accaduto al “gran drago-
ne, l’antico serpente, colui che è chiamato Diavo-
lo e Satana”. Quel crudele nemico dell’umanità
sarebbe stato scacciato dal cielo: sarebbe sta-
to “pieno di rabbia, sapendo di avere poco tem-
po” (Rivelazione 12:9, 12). I cristiani hanno buone
ragioni per credere che stanno vivendo durante
questo “poco tempo” rimasto e che presto “il dra-
gone, l’antico serpente”, verrà gettato nell’abisso
e tenuto in uno stato di inattività per 1.000 anni,
durante i quali Gesù continuerà a essere Re del
Regno di Dio (Rivelazione 20:1, 2).
In quel periodo di tempo cosa accadrà sulla
terra, la nostra dimora? Da chi sarà abitata, e
come sarà la vita? Gesù stesso fornì la risposta a
queste domande. Nella parabola delle pecore e
dei capri, mise in risalto quale futuro attende le
persone giuste paragonate a pecore, cioè coloro
che sostengono i fratelli di Gesù e fanno loro del
bene. Allo stesso tempo Gesù rese chiaro cosa ne
sarà di coloro che fanno l’esatto contrario, perso-
ne paragonate a capri. Infatti disse: “Questi [i ca-
pri] andranno allo stroncamento eterno, ma i giu-
sti [le pecore] alla vita eterna” (Matteo 25:46).
Questo ci aiuta a comprendere le parole che
Gesù rivolse al criminale appeso al palo accan-
to a lui. Gesù non gli offrì la stessa ricompensa
che aveva promesso ai suoi fedeli apostoli, cioè
quella di entrare nel Regno dei cieli. Piuttosto
promise a quel peccatore pentito: “In verità ti
dico oggi: tu sarai con me nel Paradiso” (Luca
314
139
˙ IL FUTURO DELLE PECORE E DEI CAPRI

˙MOLTI VIVRANNO NEL PARADISO SULLA TERRA


˙ GESÙ DIMOSTRA DI ESSERE LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA
23:43). Quell’uomo ottenne la prospettiva di vi- sono vissuti sulla terra. Per questo motivo saran-
vere nel Paradiso, un meraviglioso parco o giar- no sicuramente dei governanti compassionevoli e
dino. In futuro, quando Gesù giudicherà gli es- comprensivi nei confronti degli esseri umani (Ri-
seri umani, in quel Paradiso entreranno anche le velazione 5:10).
persone paragonate a pecore, che riceveranno la Gesù applicherà il valore del suo sacrificio di ri-
“vita eterna”. scatto agli abitanti della terra e li libererà dai ter-
Tutto questo è in armonia con la descrizione ribili effetti del peccato ereditato. Inoltre, insieme
che fece Giovanni di come sarebbe stata la vita a coloro che regneranno con lui, eleverà l’umani-
sulla terra in quel periodo. L’apostolo scrisse: “La tà fedele alla perfezione. Così gli uomini potran-
tenda di Dio è con gli uomini; egli dimorerà con no godere della vita che Dio si era proposto per
loro ed essi saranno il suo popolo. Dio stesso loro fin da quando aveva comandato ad Adamo
sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lacrima dai ed Eva di moltiplicarsi e riempire la terra. Perfino
loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà la morte dovuta al peccato di Adamo non ci sarà
più lutto né lamento né dolore. Le cose di prima più!
sono passate” (Rivelazione 21:3, 4). A questo punto Gesù avrà portato a termi-
Per poter vivere nel Paradiso quel criminale do- ne l’incarico affidatogli da Geova. Alla fine dei
vrà prima essere risuscitato. E non sarà l’unico a 1.000 anni consegnerà il Regno a suo Padre, in-
tornare in vita! Gesù lo fece capire quando disse: sieme alla famiglia umana ormai tornata alla per-
“Verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle fezione. Riferendosi a questo straordinario gesto
tombe commemorative udranno la sua voce e ne di umiltà, l’apostolo Paolo scrisse: “Quando ogni
usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Fi-
una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno glio stesso si sottoporrà a colui che gli ha sotto-
praticato cose ignobili per una risurrezione di giu- posto ogni cosa, affinché Dio sia ogni cosa a tut-
dizio” (Giovanni 5:28, 29). ti” (1 Corinti 15:28).
Ma che dire del piccolo gruppo di persone, di È evidente che Gesù riveste un ruolo fonda-
cui fanno parte anche gli apostoli fedeli, che sarà mentale nell’adempimento dei meravigliosi pro-
in cielo con Gesù? La Bibbia spiega: “Saranno sa- positi di Dio. Mentre Dio continuerà a realizzare i
cerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui suoi propositi per tutta l’eternità, Gesù dimostre-
per i 1.000 anni” (Rivelazione 20:6). Prima di re- rà di essere davvero all’altezza delle parole: “Io
gnare insieme a Cristo, questi uomini e donne sono la via e la verità e la vita” (Giovanni 14:6).

 Quale futuro si prospetta per il grande nemico del genere umano, il Diavolo?
 Chi saranno gli abitanti del Paradiso, e come vivranno?
 Alla fine dei 1.000 anni, quali risultati avrà conseguito Gesù, e cosa farà dopo?

316
CHI DESIDERA IMITARE GESÙ
DOVREBBE ESSERE. . .

COMPASSIONEVOLE PRONTO A PERDONARE


Essendo un uomo perfetto, Gesù non era Gesù non si limitava a mettere in risalto
afflitto da tutti i problemi e le preoccupa- l’importanza di perdonare, ma dimostrava
zioni comuni agli esseri umani. Eppure i con il suo comportamento nei confronti dei
suoi sentimenti nei confronti delle persone discepoli e di altri di essere pronto a farlo.
erano molto profondi. Per aiutarle era di- Meditate sugli episodi narrati nei capito-
sposto a fare di tutto, non solo quello che li 26, 40, 64, 85, 131.
poteva sembrare necessario. La compassio-
ne lo spingeva a impegnarsi per gli altri. Ri- ZELANTE
flettete sugli esempi riportati nei capito-
li 32, 37, 57, 99. Dato che era stato predetto che la maggio-
ranza dei giudei non avrebbe accettato il
Messia e che i suoi nemici lo avrebbero uc-
AVVICINABILE ciso, Gesù avrebbe potuto limitarsi a fare il
Persone di ogni età, dai giovani agli anziani, minimo indispensabile per le persone. Inve-
si sentivano libere di avvicinare Gesù per- ce sostenne zelantemente la vera adorazio-
ché non era distaccato né assumeva un’aria ne. Il suo esempio di zelo incoraggia tutti i
di superiorità. Le persone si rendevano con- suoi discepoli che affrontano apatia o perfi-
to che Gesù si interessava davvero di loro, no opposizione. Analizzate i capitoli 16,
quindi erano a proprio agio in sua presenza. 72, 103.
Al riguardo leggete i capitoli 25, 27, 95.
UMILE
DEVOTO Gesù era superiore agli esseri umani
Gesù rivolgeva regolarmente a suo Padre sotto tutti i punti di vista; per esempio la
preghiere sentite, sia in privato sia in com- sua conoscenza e la sua sapienza erano im-
pagnia di altri veri adoratori. Pregava in pareggiabili. Inoltre, essendo perfetto, ave-
molte occasioni, non solo prima di mangia- va sicuramente capacità fisiche e mentali
re. E lo faceva per ringraziare suo Padre, maggiori rispetto a chiunque altro. Eppure
per lodarlo e per chiedere la sua guida pri- si spendeva umilmente per le persone. Tro-
ma di prendere decisioni importanti. Esami- verete alcune lezioni a questo riguardo nei
nate gli esempi che si trovano nei capito- capitoli 10, 62, 66, 94, 116.
li 24, 34, 91, 122, 123.
PAZIENTE
ALTRUISTA In alcune occasioni gli apostoli e altri non
Anche se in alcune circostanze avrebbe seguirono l’esempio di Gesù o non misero
avuto bisogno di stare tranquillo e di rilas- in pratica i suoi insegnamenti; lui però fu
sarsi, Gesù mise da parte i suoi interessi pur sempre paziente con loro. Per aiutarli ad
di aiutare altri. Non pensava solo a sé stes- avvicinarsi di più a Geova considerò più
so. Anche in questo costituisce un modello volte e con pazienza argomenti di cui ave-
da seguire attentamente. Studiate come vano bisogno. Riflettete su come Gesù mo-
questo modello è descritto nei capitoli 19, strò pazienza nelle situazioni descritte nei
41, 52. capitoli 74, 98, 118, 135.
INDICE DEI VERSETTI I numeri dopo le citazioni indicano i capitoli.

MATTEO 18:21-35 64 1:14, 15 20 13:3-37 111 7:11-17 37


1:18-25 4 19:1-15 95 1:16-20 22 14:1, 2 115 7:18-30 38
2:1-12 7 19:16-30 96 1:21-34 23 14:3-9 101 7:31-35 39
2:13-23 8 20:1-16 97 1:35-39 24 14:10-16 115 7:36-50 40
3:1-12 11 20:17-28 98 1:40-45 25 14:17 116 8:1-3 41
3:13-17 12 20:29-34 99 2:1-12 26 14:18-25 117 8:4-18 43
4:1-11 13 21:1-11 102 2:13-17 27 14:26 123 8:19-21 42
4:12 18 21:12, 13 103 2:18-22 28 14:27-31 118 8:22-25 44
4:13-22 22 21:14-17 102 2:23-28 31 14:32-42 123 8:26-39 45
4:23-25 24 21:18, 19 103 3:1-6 32 14:43-52 124 8:40-48 46
5:1–7:29 35 21:19-27 105 3:7-12 33 14:53-65 125 8:40-42 47
8:1-4 25 21:28-46 106 3:13-19 34 14:66-72 126 8:49-56 47
8:5-13 36 22:1-14 107 3:19-30 41 15:1 127 9:1-5 49
8:14-17 23 22:15-40 108 3:31-35 42 15:2-5 128 9:6 50
8:18 44 22:41–23:24 109 4:1-34 43 15:6-19 129 9:7-9 51
8:19-22 65 23:25–24:2 110 4:35-41 44 15:20, 21 130 9:10-17 52
8:23-27 44 24:3-51 111 5:1-20 45 15:22-32 131 9:18-26 59
8:28-34 45 25:1-13 112 5:21-34 46 15:33-41 132 9:27-36 60
9:1-8 26 25:14-30 113 5:22-24 47 15:42–16:4 133 9:37-43 61
9:9-13 27 25:31-46 114 5:35-43 47 16:5-8 134 9:43-48 62
9:14-17 28 26:1-5 115 6:1-6 48 9:49, 50 63
9:18-22 46 26:6-13 101 6:3 9 LUCA 9:51-62 65
9:18, 23-26 47 26:14-19 115 6:6-11 49 1:5-33 1 10:1-24 72
9:27-34 48 26:20 116 6:12, 13 50 1:34-56 2 10:25-37 73
9:35–10:15 49 26:21-29 117 6:14-29 51 1:56 4 10:38–11:13 74
10:16–11:1 50 26:30 123 6:17-20 18 1:57-79 3 11:14-36 75
11:2-15 38 26:31-35 118 6:30-44 52 2:1-20 5 11:37-54 76
11:16-30 39 26:36-46 123 6:45-56 53 2:21-39 6 12:1-34 77
12:1-8 31 26:47-56 124 7:1-23 56 2:40-52 10 12:35-59 78
12:9-14 32 26:57-68 125 7:24-37 57 3:1-18 11 13:1-21 79
12:15-21 33 26:69-75 126 8:1-21 58 3:19, 20 18 13:22–14:6 82
12:22-32 41 27:1-11 127 8:22-38 59 3:21, 22 12 14:7-24 83
12:33-50 42 27:12-14 128 9:1-13 60 4:1-13 13 14:25-35 84
13:1-53 43 27:15-17 129 9:14-29 61 4:14, 15 20 15:1-10 85
13:54-58 48 27:18, 19 128 9:30-37 62 4:16-31 21 15:11-32 86
13:55, 56 9 27:20-30 129 9:38-50 63 4:31-41 23 16:1-13 87
14:1-12 51 27:31, 32 130 10:1-16 95 4:42, 43 24 16:14-31 88
14:13-21 52 27:33-44 131 10:17-31 96 5:1-11 22 17:1-10 89
14:22-36 53 27:45-56 132 10:32-45 98 5:12-16 25 17:11-19 92
15:1-20 56 27:57–28:2 133 10:46-52 99 5:17-26 26 17:20-37 93
15:21-31 57 28:3-15 134 11:1-11 102 5:27-32 27 18:1-14 94
15:32–16:12 58 28:16-20 137 11:12-18 103 5:33-39 28 18:15-17 95
16:13-27 59 11:19-33 105 6:1-5 31 18:18-30 96
16:28–17:13 60 MARCO 12:1-12 106 6:6-11 32 18:31-34 98
17:14-20 61 1:1-8 11 12:13-34 108 6:12-16 34 18:35–19:10 99
17:22–18:5 62 1:9-11 12 12:35-40 109 6:17-49 35 19:11-28 100
18:6-20 63 1:12, 13 13 12:41–13:2 110 7:1-10 36 19:29-44 102
19:45-48 103 23:4-16 128 3:22–4:3 18 10:1-21 80 18:2-12 124
20:1-8 105 23:18-25 129 4:3-43 19 10:22-42 81 18:13, 14 125
20:9-19 106 23:24-31 130 4:43-54 20 11:1-16 89 18:15-18 126
20:20-40 108 23:32-43 131 5:1-16 29 11:17-37 90 18:19-24 125
20:41-47 109 23:44-49 132 5:17-47 30 11:38-54 91 18:25-27 126
21:1-6 110 23:50–24:3 133 6:1-13 52 11:55–12:11 101 18:28-35 127
21:7-38 111 24:4-12 134 6:14-25 53 12:12-19 102 18:36-38 128
22:1-13 115 24:13-49 135 6:25-48 54 12:20-27 103 18:39–19:5 129
22:14-18 116 24:50-52 137 6:48-71 55 12:28-50 104 19:6-17 130
22:19-23 117 7:1 56 13:1-17 116 19:17-24 131
22:24-38 118 GIOVANNI 7:2-10 65 13:18-30 117 19:25-30 132
22:39-46 123 1:6-8, 15-28 11 7:11-32 66 13:31-38 118 19:31–20:1 133
22:47-53 124 1:29-51 14 7:32-52 67 14:1-31 119 20:2-18 134
22:54 125 1:32-34 12 8:12-36 68 15:1-27 120 20:19-29 135
22:54-62 126 2:1-12 15 8:37-59 69 16:1-33 121 21:1-25 136
22:63-65 125 2:12-22 16 9:1-18 70 17:1-26 122
22:66–23:3 127 2:23–3:21 17 9:19-41 71 18:1 123

INDICE DEGLI ESEMPI E DELLE PARABOLE I numeri indicano i capitoli.

amico insistente 74 granello di senape, fede 89 schiavo che torna dai campi 89
bambini nelle piazze 39 granello di senape, Regno 43 schiavo fedele e saggio 111
buon samaritano 73 grano e zizzania 43 schiavo spietato 64
cammello passa per la cruna invito a cena rifiutato 83 semi su vari tipi di terreno 43
di un ago 96 lievito dei farisei 58 seminatore 43
casa fondata sulla roccia 35 lievito impastato con la farina 43 seminatore che dorme 43
chicco di grano muore mettere mano all’aratro 65 spirito impuro ritorna 42
e produce frutto 103 mine 100 talenti 113
chioccia raduna i pulcini 110 operai nella vigna 97 tesoro nascosto in un campo 43
coltivatori omicidi 106 padre pronto a dare 35 uccelli e gigli 35
costruire una torre 84 pagliuzza nell’occhio del fratello 35 vedova e giudice 94
cruna di un ago 96 pastore eccellente 80
vera vite 120
cucire toppa nuova pecora smarrita 63
su vestito vecchio 28 vino nuovo, otri vecchi 28
pecore e capri 114
denaro pagato agli operai 97 perla preziosa 43
dieci vergini 112 perle ai porci 35
dramma persa 85 pescatori di uomini 22 INDICE DEI RIQUADRI
due debitori 40 porta stretta 35
due figli mandati nella vigna 106 “Il tempo della loro purificazione” 6
poveri a un banchetto 83
economo fedele 78 Viaggi gioiosi 10
re cancella enorme debito 64
economo ingiusto 87 Chi erano i samaritani? 19
re valuta se scendere in battaglia 84
esattore di tasse e fariseo 94 Persone indemoniate 23
rete a strascico 43
festa di nozze 107 ricco che costruisce depositi 77 Paragoni sul digiuno 28
fico improduttivo 79 ricco e Lazzaro 88 L’efficacia della ripetizione 35
figlio prodigo 86 sale della terra 35 Sudore come gocce di sangue 123
filtrare il moscerino, scegliere il posto migliore 83 Il Campo di Sangue 127
inghiottire il cammello 109 schiavi in attesa del ritorno La flagellazione 129
fondamenta di una casa 35 del signore 78 “Al palo” 132
ALCUNE PROFEZIE RELATIVE AL MESSIA

AVVENIMENTO PROFEZIA ADEMPIMENTO CAPITOLO


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Nasce a Betlemme Michea 5:2 Luca 2:1-6 5, 7, 67


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Fuga in Egitto e successivo ritorno Osea 11:1 Matteo 2:13-15, 19, 20 8


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Madri piangono i figli morti a seguito


del tentativo di uccidere il piccolo Gesù Geremia 31:15 Matteo 2:17, 18 8
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Annuncia la liberazione ai prigionieri Isaia 61:1, 2 Luca 4:17-21 21


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Si stabilisce a Capernaum in Galilea Isaia 9:1, 2 Matteo 4:13-17 22, 67


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Guarisce molti malati Isaia 53:4 Matteo 8:16, 17 23


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Non discute nelle strade Isaia 42:1-4 Matteo 12:16-21 33


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Insegna servendosi di parabole Salmo 78:2; Isaia 6:9, 10 Matteo 13:13-15, 34, 35 43
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Entra a Gerusalemme su un puledro Zaccaria 9:9 Matteo 21:1-9 102


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Molti non gli credono Isaia 6:10; 53:1 Giovanni 12:37, 38 104
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Un compagno fidato lo tradisce Salmo 41:9 Giovanni 13:18, 21 117


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

I discepoli si disperdono e lo abbandonano Zaccaria 13:7 Matteo 26:31, 54-56 118, 124
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Viene odiato senza ragione Salmo 35:19; 69:4 Giovanni 15:24, 25 120
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Soldati si dividono le sue vesti Salmo 22:18 Giovanni 19:23, 24 131


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Mentre è sul palo ha sete Salmo 22:15 Giovanni 19:28 132


______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Viene trafitto dopo la sua morte Zaccaria 12:10 Giovanni 19:34, 37 133
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Nessun osso gli viene rotto Salmo 34:20 Giovanni 19:36 133
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Per ulteriori informazioni visitate www.jw.org o contattate i Testimoni di Geova.

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