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L’INTERFACCIA UOMO-MACCHINA
SECONDO LE LEGGI
E LE NORME TECNICHE
Gianfranco Figini

Ogni macchina operatrice deve essere pilotata e controllata dall’operatore mediante di-
spositivi di comando e segnalazione che devono rispondere ad esigenze funzionali, tec-
niche e di sicurezza ed inoltre basarsi su regole generali tali da consentire l’univoca
identificazione.

GENERALITÀ tenuto di alcuni articoli, è stata poi recepita


nel sistema legislativo italiano con il D.P.R.
Ogni macchina operatrice deve essere pilota- 459 del 24.7.1996, ed è diventata così Legge
ta, in misura maggiore o minore, dall’uomo, della Repubblica Italiana.
che può comunicare con la macchina stessa In campo normativo, si occupano specificata-
mediante un complesso di dispositivi, deno- mente di questi argomenti le seguenti Norme
minati globalmente “interfaccia uomo-mac- europee, recepite in Italia come Norme CEI:
china”. ❚ EN 60447 (CEI 16-5), Interfaccia uomo-mac-
Tale interfaccia deve normalmente compren- china: principi di manovra;
dere sia i comandi e le segnalazioni relativi al ❚ EN 60073 (CEI 16-3), Codifica dei dispositi-
lavoro normale, sia segnali di avvertimento o vi indicatori e degli attuatori, con colori e
di pericolo in caso di guasto o di funzionamen- mezzi supplementari;
to anormale, cui l’operatore può rispondere, se ❚ EN 61310-1 (CEI 44-8), Sicurezza del mac-
del caso, con i comandi di emergenza. chinario: prescrizioni per segnali visivi, acu-
È evidente l’esigenza che comandi e segnala- stici e tattili.
zioni siano disposti in modo chiaro ed in po- Questi argomenti sono anche trattati, fra altri
sizioni facilmente accessibili, e tali da fare in argomenti, dalle seguenti Norme:
modo che la manovra avvenga in modo intui- ❚ CEI 64-8, Norme per impianti elettrici utiliz-
tivo e con limitata probabilità di errori. zatori;
Inoltre le regole relative a questi dispositivi ❚ EN 60204-1 (CEI 44-5), Sicurezza del mac-
devono essere il più possibile uniformi, in chinario: regole generali (ai capitoli 9 e 10);
modo che il passaggio da una macchina ❚ EN 60947-5-1 (CEI 17-45), Apparecchiature
all’altra, anche di diverso costruttore o nazio- a bassa tensione. Parte 5: Dispositivi per cir-
nalità, non comporti grosse differenze nel mo- cuiti di comando ed elementi di manovra;
do di comando. ❚ EN 60439-1 (CEI 17-13/1), Apparecchiature
Pertanto questa materia viene trattata sia in assiemate di protezione e manovra per bassa
campo legislativo sia normativo: alla Legge tensione; prescrizioni per apparecchiature di
spetta il compito di stabilire dei principi gene- serie (AS) e non di serie (ANS) (questa Norma
rali, che le Norme traducono poi in prescri- fornisce alcune prescrizioni costruttive).
zioni tecniche specifiche. Come si può rilevare, vi è una certa sovrappo-
In campo europeo, questi argomenti sono trat- sizione fra le varie Norme, che sono state
tati nel corpo della Direttiva 89/392 dedicata emanate anche da Comitati tecnici diversi; i
in linea generale alle macchine operatrici, co- contenuti delle stesse sono comunque coe-
munemente detta “Direttiva macchine”, nel renti, a parte qualche sfumatura: il presente
suo “allegato 1”, al par. 1.2. Questa Direttiva, articolo cercherà di farne una sintesi, almeno
unitamente ad altre che modificavano il con- per i punti più importanti.
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❚ progettati in modo tale che il movimento del


dispositivo sia coerente con l’azione del co-
mando;
❚ situati fuori dalle zone pericolose tranne il
caso, all’occorrenza, di taluni organi, come
un arresto di emergenza, o una console di ap-
prendimento per i robot;
c
❚ sistemati in modo che la loro manovra non
1,8 m causi rischi supplementari;
❚ progettati o protetti in modo che l’azione co-
0,6 m mandata, se comporta un rischio, non possa
a b aver luogo senza una manovra intenzionale;
❚ fabbricati in modo da resistere agli sforzi
prevedibili; particolare attenzione sarà data ai
dispositivi di arresto di emergenza che posso-
no essere soggetti a grossi sforzi.”
Caratteristiche dei dispositivi
FIGURA 1 La Norma 44-5 (art. 10.1.2) prescrive che i di-
di comando (attuatori) spositivi di comando debbano essere posti ad
Posizionamento corretto
degli attuatori: La Direttiva 89/392 indica come segue le ca- almeno 0,6 m dal piano di servizio e siano fa-
a - su armadio ratteristiche che sono richieste per i dispositi- cilmente raggiungibili dall’operatore quando
b - su pulpito vi di comando (art. 1.2.2 dell’allegato 1): si trova nella sua normale posizione di lavoro;
c - su pulsantiera pensile. “I dispositivi di comando devono essere: si può pertanto ipotizzare un’altezza massima
❚ chiaramente visibili, individuabili ed even- di 1,8 m, come indica la figura 1.
tualmente contrassegnati da una marcatura Inoltre, la Norma 44-8 (art. 4.2.2) raccoman-
adatta; da che i dispositivi di comando (detti anche
❚ disposti in modo da garantire una manovra “attuatori”) siano compresi in un determinato
sicura, univoca e rapida; campo visivo dell’operatore, come indica la
figura 2.
Gli attuatori devono esser posti in modo da
evitare manovre non desiderate a causa di ur-
Campo visivo verticale ti con persone o cose: a questo scopo i pul-
C santi sono spesso muniti di “guardia” o di
“mezza guardia”, oppure essere in esecuzio-
B 25° ne “a raso”. Questo fatto è particolarmente
0° importante quando i pulsanti sono posti su di
A un piano orizzontale, ove casualmente po-
A D trebbero essere appoggiati oggetti che potreb-
B
30° bero azionarli.
Altre volte si dà invece la preferenza alla faci-
C 25° lità di comando, ed allora si preferisce l’ese-
cuzione in rilievo. In particolare, il pulsante
di emergenza deve essere facilmente indivi-
duabile ed azionabile anche da posizioni di-
Campo visivo orizzontale verse da quella normale di lavoro; si usa allo-
ra un attuatore a fungo od un altro azionatore
C 25° idoneo.
B
Gli attuatori, oltre che a pulsante, possono es-
sere a levetta, a chiave o rotativi: vari esempi
25°
A di attuatori sono rappresentati dalla figura 3.
D
FIGURA 2 A
Zone del campo visivo: 25° Il colore dei pulsanti
A - zona preferita B Le varie Norme stabiliscono una correlazione
B - zona accettabile fra il colore dei pulsanti e la loro funzione: ta-
25°
C - zona non adatta
D - asse visivo.
C le correlazione, nella Norma 44-5, è indicata
dall’art. 10.2.1, riportato qui di seguito:
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“I colori per i pulsanti di AVVIAMENTO sono


il bianco, il grigio o il nero, con una preferen-
za per il bianco. È ammesso anche il verde. Il
rosso non può essere usato.
Il colore rosso deve essere utilizzato per i pul-
santi di arresto o di interruzione di EMER-
GENZA.
I colori per i pulsanti di ARRESTO sono il ne-
ro, il grigio o il bianco, con preferenza per il
nero. il verde non deve essere usato. È am-
messo anche il rosso, ma si raccomanda che
non venga utilizzato vicino ad un dispositivo
per operazioni di emergenza.
Il bianco, il grigio e il nero sono i colori pre-
feriti per i pulsanti che provocano alternativa-
mente l’AVVIAMENTO e l’ARRESTO. I colori
rosso, giallo o verde non devono essere usati.
Il bianco, il grigio o il nero sono i colori pre-
feriti per i pulsanti che provocano il funziona-
mento quando sono premuti e l’arresto quan-
do sono rilasciati (movimento ad impulsi o di
jogging). I colori rosso, giallo e verde non de-
vono essere usati.
I pulsanti di RIPRISTINO devono essere blu, usata, con la variante di usare il nero per la
FIGURA 3
bianchi, grigi o neri. Quando vengono utiliz- marcia (talvolta si distingue, usando il verde
zati anche come pulsanti di ARRESTO/DISIN- per la marcia normale ed il nero per la marcia Alcuni tipi di attuatori (Sie-
mens).
SERZIONE vengono usati il bianco, il grigio o a impulsi; ciò non è in contrasto con le indi-
il nero, con una netta preferenza per il nero. cazioni delle Norme, ma non è la combina-
Non deve essere utilizzato il verde.” zione preferita, che prevede invece il bianco
Le indicazioni di cui sopra sono riassunte dal- per la marcia ed il nero per l’arresto. Questa
la tabella 1, distinguendo, per le varie funzio- combinazione presenta però l’inconveniente
ni, i colori ammessi – preferiti – vietati. Il co- che il bianco, in officina, diventa presto un
lore giallo, che non è indicato per nessuna colore indefinibile, tale da distinguersi poco
delle funzioni sopra elencate, viene solita- dal nero).
mente usato per le manovre di ricezione o ta- Vi è in particolare una certa riluttanza da par-
citazione dei circuiti di allarme. te delle Norme ad accettare il colore rosso per
La Norma 16-3 ripete essenzialmente le stes- il pulsante di arresto normale, per evitare con-
se indicazioni agli articoli da 6.1.2 a 6.1.6 e fusioni con il pulsante di emergenza, che nor- TABELLA 1
nella sua tabella 2. malmente si distingue per con la diversa for- Colore dei pulsanti.
Come si può rilevare, le indicazioni date da ma dell’attuatore.
queste Norme circa il colore dei pulsanti so-
no piuttosto vaghe, e l’unico dato che affer-
mano con sicurezza è il colore rosso per il
FUNZIONE COLORE
pulsante di emergenza; questo fatto dipende
probabilmente dalla necessità di non con- ROSSO GIALLO VERDE BLU BIANCO GRIGIO NERO
trastare abitudini oramai invalse nei vari
Arresto emergenza – – – – – –
paesi.
In Italia, per esempio, fino a qualche decina Arresto normale * –
di anni fa, si usava il rosso per il pulsante di Marcia (Avviamento) –
marcia e il verde per quello di arresto: veniva *
cioè assimilato il rosso al movimento ed il Marcia a impulsi – – – *
verde alla stasi. Si è successivamente passati, Marcia/Arresto –
per uniformarsi alle usanze di altri paesi, a in-
* * *
vertire questa convenzione per assimilarla ai Ripristino – * –
significati dei semafori: verde per la marcia e Preferito Ammesso – Vietato * Non definito
rosso per l’arresto. Tale convenzione tuttora
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Inserzione Avviamento
Posizione dei comandi
o avviamento (di un’operazione)
IEC 5007 IEC 5104 Anche la posizione relativa degli attuatori sul
pannello di comando ed il loro senso di azio-
Disinserzione Arresto
namento, se si tratta di selettori o manipolato-
o arresto (di un’operazione)
IEC 5008 IEC 5110 ri a levetta, debbono essere correlati con il
senso del movimento che ne consegue, onde
Attesa Avviamento
rendere più intuitive le azioni dell’operatore.
(stand-by) rapido
IEC 5010 IEC 5177 A tale scopo la Norma 16-5, nei suoi allegati A e
B, suddivide comandi e movimenti in due grup-
Avviamento - Arresto
pi, con la convenzione che ad un comando di
arresto rapido
IEC 5010 (2 posizioni stabili) IEC 5178 un determinato gruppo deve corrispondere un
movimento o un’azione dello stesso gruppo.
Avviamento - Arresto
arresto di emergenza
Tali correlazioni sono riassunte dalla tabella
IEC 5011 (1 posizione stabile) IEC 5638 3, mentre le figure 4 e 5, riprese dalla stessa
Norma, si riferiscono ad altre condizioni di
Avanz. normale Avanz. lento
comando.
Avanz. veloce Ritorno

Arresto di emergenza
TABELLA 2 Indicazioni grafiche L’operazione di arresto di emergenza è cosi
descritta dalla “direttiva macchine” (art. 1.2.4
Segni grafici per gli attua-
Indipendentemente dal loro colore, i pulsanti dell’all. I):
tori.
o i selettori di comando (definiti genericamen- “Arresto di emergenza
te attuatori) possono venire contrassegnati Ogni macchina deve essere munita di uno o
con simboli grafici che ne indicano la funzio- più dispositivi di arresto di emergenza che
ne, utilizzando i simboli della Pubblicazione consentano di evitare situazioni di pericolo
IEC 417. I simboli di uso più comune, riporta- che rischino di prodursi imminentemente o
ti dalla Norma 44-8 al cap. 6, sono qui rias- che si stiano producendo.
sunti dalla tabella 2. Detto dispositivo deve:
Inoltre i vari comandi devono essere distinti ❚ comprendere dispositivi di comando chiara-
da targhette indicatrici, che possono essere mente individuabili, ben visibili e rapidamen-
poste nelle vicinanze del pulsante o del selet- te accessibili;
tore o incise sul corpo del pulsante stesso, se ❚ provocare l’arresto del processo pericoloso
la sua forma costruttiva lo consente. nel tempo più breve possibile, senza creare ri-
FIGURA 4 È comunque importante che le scritte siano schi supplementari.
incise e non riportate fotograficamente, per- Quando si smette di azionare il comando
Posizione relativa dei pul-
santi.
ché queste ultime possono facilmente venire dell’arresto di emergenza dopo un ordine di
attaccate da oli o dagli agenti atmosferici. arresto, detto ordine deve essere mantenuto
da un blocco del dispositivo di arresto di
emergenza, sino al suo sblocco; lo sblocco
del dispositivo deve essere possibile soltanto
Bassa velocità Arresto con un’apposita manovra e non deve riavvia-
Arresto Alta velocità Indietro Avanti re la macchina, ma soltanto autorizzarne la ri-
messa in funzione.”
La Norma CEI 44-5, ai suoi par. 9 e 10, distin-
gue fra i comandi di “arresto di emergenza” e
quelli di “interruzione di emergenza”, in
Alta velocità Avanti quanto questi ultimi provocano l’immediata
interruzione dell’alimentazione (arresto di ti-
Bassa velocità Arresto po 0), mentre i primi comandano l’arresto im-
mediato ma mantengono l’alimentazione per
Arresto Indietro
un tempo sufficiente ad assicurare la frenatura
elettrica (arresto di tipo 1).
Per l’arresto di emergenza, la Norma 44-5 in-
dica i seguenti tipi di attuatori:
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CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

NATURA DELL’ATTUATORE NATURA DELL’AZIONE SENSO DELL’AZIONE

GRUPPO 1 GRUPPO 2

Volanti, manopole, manovelle ecc. Rotazione Orario Antiorario

Moto verticale Verso l’alto Verso il basso


Leve, impugnature ecc. con
moto essenzialmente lineare
Destra-sinistra Verso destra Verso sinistra
Moto orizzontale
Si allontana dallo Si avvicina allo
Avanti-indietro
operatore (pressione)
+ operatore (trazione) •
Insieme di impugnature, Uno sopra Azione sul dispositivo Azione sul dispositivo
pulsanti, aste, cordoni di l’altro superiore inferiore
trazione ecc., con effetti Pressione, trazione ecc.
Uno di fianco Azione sul dispositivo Azione sul dispositivo
opposti all’altro di destra di sinistra

CLASSIFICAZIONE DEGLI EFFETTI

NATURA DELL’EFFETTO EFFETTO RISULTANTE

GRUPPO 1 GRUPPO 2

Modificazione di una quantità fisica (tensione, corrente, potenza Aumento Diminuzione


velocità, frequenza, intensità luminosa, temperatura ecc.
Cambio di condizione Messa in servizio Messa fuori servizio
Avviamento Arresto
Accelerazione Frenata
Chiusura di un circuito elettrico Apertura di un circuito elettrico
Accensione Spegnimento
Messa in moto del fluido Arresto del fluido
Moto dell’oggetto o del veicolo controllato in relazione Verso l’alto Verso il basso
ai suoi assi principali Verso destra Verso sinistra
Moto in relazione all’operatore Avanti (si allontana dall’operatore) Indietro (si avvicina all’operatore)

TABELLA 3
Un solo senso Doppio senso Classificazione e correla-
zione fra le azioni e loro
effetti risultanti.

Arresto Velocità Vel. max. Arresto Vel. max.


(velocità zero) massima (indietro) (vel. zero) (avanti)

Velocità Vel. max.


massima (avanti)

Arresto
(vel. zero)
FIGURA 5
Arresto Vel. max. Posizione dei comandi in
(velocità zero) (indietro) attuatori a variazione con-
tinua.
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FIGURA 6 stessi tipi di attuatori, ad eccezione di quelli


con comando a pedale. In entrambi i casi, i di-
Pulsante a fungo per arre-
sto di emergenza. spositivi devono essere con ritenuta meccani-
ca: restano cioè bloccati, una volta azionati,
fino a che si aziona nuovamente l’attuatore.
I pulsanti devono essere con attuatore a fungo
o palmare; devono essere colorati in rosso, e
se vi uno sfondo, questo deve essere giallo (fi-
gura 6).
Circa il posizionamento, sia per i pulsanti di
arresto di emergenza che per quelli di interru-
zione di emergenza, la Norma indica anzitut-
to che devono essere facilmente accessibili.
Quelli di arresto di emergenza devono essere
collocati in ogni postazione di comando
TABELLA 4 ❚ interruttore con comando a pulsante; dell’operatore; quelli di interruzione di emer-
Significato dei colori dei ❚ interruttore azionato dalla trazione di una genza sono invece solitamente distribuiti lun-
dispositivi indicatori relati- corda; go la macchina, per ragioni di sicurezza; se
vi alla sicurezza delle per- ❚ interruttore con comando a pedale senza vengono montati anche su postazioni di co-
sone, dei beni e/o del- protezione meccanica. mando, rendono non necessaria la presenza
l’ambiente.
Per l’interruttore di emergenza, sono validi gli del pulsante di arresto di emergenza.

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COLORE SIGNIFICATO SPIEGAZIONE AZIONE DA COMPIERE ESEMPI


DI APPLICAZIONE
DA PARTE DA PARTE
DELL’OPERATORE DI ALTRE PERSONE (1)

ROSSO Pericolo Situazione pericolosa o Risposta immediata Fuga o arresto Vietata l’entrata
ordine imperativo ad una situazione
pericolosa

GIALLO Attenzione - Fuori servizio Intervento per Evacuazione o accesso Accesso limitato
- Situazione di guasto prevenire una limitato
situazione pericolosa
- Rischio permanente o
temporaneo (per
esempio, accessibilità
alle parti attive o mobili)

VERDE Sicurezza - Indicazione di una Nessuna azione è Non è richiesta alcuna Percorso di fuga
situazione di sicurezza richiesta azione
- Si può procedere in
sicurezza
-Via libera

BLU Obbligatorio - Indicazione di una Aziona obbligatoria Azione obbligatoria Senso unico
necessità di una azione
obbligatoria

BIANCO Nessun significato - Informazione generale Nessuna azione è Non è richiesta alcuna Informazione sul percorso
specifico atribuito richiesta azione
GRIGIO
NERO

(1) - Persone che sono in prossimità di un impianto o di un processo, ma che non sono gli operatori.
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COLORE SIGNIFICATO SPIEGAZIONE AZIONE DELL’OPERATORE ESEMPI DI APPLICAZIONE

ROSSO Emergenza Condizioni Risposta immediata ad una situazione - Pressione/temperatura fuori


pericolose pericolosa, ad es.: dei limiti di sicurezza
- azionando il pulsante di arresto d’emergenza - Caduta di tensione
- avviando la pompa di raffreddamento - Guasto di una unità principale
- aprendo la valvola di sicurezza - Arresto di macchine indispensabili
ai sistemi ausiliari
- Temperatura di congelamento troppo alta
- Superamento della posizione di STOP
per un apparecchio di sollevamento

GIALLO Anormalità Condizioni Sorveglianza e/o intervento (per esempio, - Pressione/temperatura al di fuori
anormali per ristabilire la funzione prevista) del normale livello
Condizione critica - Scatto di un dispositivo di protezione
imminente o di una unità ausiliaria
- Trasportatore di sovraccarico
- Superamento della fine corsa di un
attuatore
- Cambio di posizione di una valvola a
nastro trasportatore
- Temperatura di congelamento troppo
bassa

VERDE Normalità Condizioni normali Azione facoltativa - Autorizzazione a procedere


- Pressione/temperatura entro i limiti
normali
- Indicazione dell’area di lavoro normale

BLU Obbligatorietà Condizione che Azione obbligatoria Istruzione all’operatore per ottenere valori
necessita pre-selezionati
di un’azione

BIANCO Nessun Ogni significato Sorveglianza Informazioni generali (per esempio,


GRIGIO significato può essere usato se conferma di un comando, indicazione
NERO specifico sussiste un dubbio di valori misurati)
attribuito per l’uso di ROSSO,
GIALLO, VERDE
e BLU

Per apparecchiature di modeste dimensioni, presenta il “feedback”, e cioè il “ritorno”, in TABELLA 5


la funzione di interruzione di emergenza può quanto permette di verificare se il comando
essere svolta dall’interruttore generale: in que- effettuato ha ottenuto l’effetto desiderato; Significato dei colori dei
dispositivi indicatori relati-
sto caso la maniglia deve essere di colore ros- inoltre le varie segnalazioni possono indicare vi alla condizione di un
so su fondo giallo. lo stato e le condizioni di funzionamento del- processo.
le varie parti dell’impianto.
Le segnalazioni sono normalmente fatte in
Segnalazioni forma visiva, con segnalatori luminosi o elet-
Se l’azionamento degli interruttori rappresen- tromeccanici o con schermi di visualizzazio-
ta l’”input” (e cioè il comando) nell’interfac- ne, talvolta con l’ausilio di segnali acustici e,
cia uomo-macchina, la segnalazione ne rap- più raramente, di segnali tattili.
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aprano un contatto o modificano una tensio-


ne, quando la grandezza esca dai limiti fissati.
Questi sensori fanno capo all’apparecchiatu-
ra, dove agiscono secondo quanto previsto
dal progetto dell’impianto stesso, avvisando il
personale con segnali ottici ed acustici o pro-
vocando l’arresto dell’impianto.
In ogni caso, anche se la condizione anomala
viene a cessare, il personale deve esserne
informato; a questo scopo, specialmente negli
impianti di maggiori dimensioni, i sensori fan-
no capo ad appositi circuiti che agiscono se-
condo cicli determinati, come, per esempio,
il seguente:
❚ al verificarsi della condizione di allarme,
viene azionato un segnale acustico (sirena) e
si accende, a luce pulsante, un segnale lumi-
noso indicativo del guasto;
Le segnalazioni luminose vengono fatte soli- ❚ l’operatore prende visione del guasto e azio-
FIGURA 7
tamente con l’accensione di lampade dietro a na un pulsante di tacitazione: cessa il segnale
Pannello operatore per ri- gemme colorate, ed anche qui vengono dati acustico, mentre il segnale luminoso passa a
lievi e segnalazioni, con particolari significati al relativo colore. luce fissa;
display e tastiera.
Tali significati sono indicati dalla Norma 16- ❚ al cessare della condizione di allarme, se
3, in maniera generale al par. 4.3, e più in det- avvenuta la tacitazione, si spegne il segnale
taglio, con riferimento in particolare alla sicu- luminoso e si ha il ripristino della condizione
rezza delle persone e allo stato del processo, normale.
nelle tabelle 4 e 5, che vengono qui riportate. In altri casi il ripristino deve essere effettuato
Le segnalazioni possono essere a luce fissa o dall’operatore dopo il cessare della condizio-
a luce intermittente; quest’ultima condizione ne anomala, in modo da essere sicuro che
indica di solito una situazione transitoria o di l’operatore abbia preso visione della natura
allarme. del guasto.
Per esempio, nel caso di un avviamento stel- Il segnale acustico, come pure i pulsanti di ta-
la-triangolo, la segnalazione può essere inter- citazione e ripristino, sono unici per tutti i
mittente durante la fase di avviamento a stella punti di allarme, mentre le segnalazioni lumi-
e passare poi a luce fissa, ad avviamento ulti- nose sono singole e portano l’indicazione del
mato, quando si passa al collegamento a punto di guasto; se effettuate con gemme co-
triangolo. Nel caso di un posizionamento, la lorate, il colore indicato è il giallo per le con-
segnalazione può essere pulsante durante il dizioni anomale, e il rosso per quelle di peri-
movimento e fissa quando la posizione finale colo imminente.
viene raggiunta. Nelle apparecchiature controllate da PC (con-
trollori programmabili vengono anche usati
appositi “pannelli operatore”, come quello
Circuiti di allarme rappresentato dalla figura 7, con uno schermo
Durante il funzionamento di un determinato che può essere programmato per l’indicazio-
impianto occorre verificare che le grandezze ne, oltre che dei punti di allarme, anche di da-
significative del corretto funzionamento ti relativi al funzionamento dell’impianto; i
dell’impianto stesso (temperature, livelli, pres- dati e le scritte possono essere in forma nu-
sioni, velocità, ecc.) restino entro determinati merica, alfanumerica o semigrafica; inoltre il
limiti; qualora ciò non fosse, deve essere data pannello può essere collegato ad una stam-
una pronta segnalazione all’operatore affin- pante per la registrazione dei dati e delle si-
ché prenda le opportune misure, oppure, nei tuazioni di allarme.
casi più gravi, può essere direttamente azio-
nato l’arresto dell’impianto.
Per raggiungere questo scopo vengono inseri-
ti sull’impianto opportuni sensori, sensibili al-
la grandezza da controllare, che chiudano o E

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