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Per la strada.
SIGISMONDO Lo vedi?
ERACLE A dir la verità caro mio non è che si scorga granché. È troppo buio
e i miei occhi affaticati non riescono a metter bene a fuoco.
SIGISMONDO Ma che sei cieco? Li sotto quei cartoni! Guarda bene sotto quello
con la scritta fragile che si legge appena, non noti nulla? Li sotto,
proprio li sotto, vedi! Esce una mano! Quella è una mano!
SIGISMONDO Che lo vuoi dire a me com’è fatta una mano, ne ho due io di mani!
Vedi!
SIGISMONDO Ma no che dici? Quattro metri per uno scarafaggio? Sono di più!
Saranno almeno dieci, venti o forse più. Ascolta me saranno certo
trenta metri! No aspetta, ragioniamo.
ERACLE E su questo…
ERACLE In effetti …
SIGISMONDO Che ti dicevo io che di mani ne ho due. Che ti dicevo eh? Quella è
proprio una bella mano. Guarda che dita delicate, affusolate. Ma
poi di chi sarà mai questa mano?
ERACLE E che ne so? Che ne pensi? Proviamo a tirarla fuori, per vedere che
c’è dietro?
SIGISMONDO Ma che credi ci sia dietro, secondo te?
ERACLE Non so. Per questo ti dico di tirarla fuori,così vediamo bene cosa
c’è dietro.
SIGISMONDO Non sai? Come? Ma cosa ci sta sempre dietro una mano?
ERACLE Che sciocco a non pensarci prima due mani e due braccia, due
braccia e due mani. Eh, eh, eh, eh c’hai proprio ragione. Che
sciocco che sono! (Si ferma come ad elaborare un pensiero
complesso, poi come folgorato dal fulmine della ragione). Ma allora
sarà meglio lasciar stare, lasciamo quella mano al suo braccio,
lasciamola in pace.
ERACLE Veramente a me pare proprio una mano, una mano, si. Una bella
mano! E dietro una bella mano c’è sempre un braccio come dici tu,
vuoi o non vuoi.
SIGISMONDO Ma no! Non vedi che quel cartone copre il corpo! Chissà perché,
chissà perchè quel cartone s’è messo li a coprire il braccio di quella
mano. Sarà meglio accertarsi un po’ della situazione.
SIGISMONDO Hai visto anche tu? S’è mosso! Il cartone, il braccio, la mano! Ha
parlato pure.
ERACLE L’ho visto proprio. Visto e sentito con i miei occhi e con le mie
orecchie. Quella mano e il suo braccio, lo vedo meglio adesso, si
scorge appena, ma a me sembra un gran bel braccio. Di chi sarà
mai?
SIGISMONDO Scusi?
ERACLE Senta?
SIGISMONDO Dell’acqua?
SIGISMONDO Ma lascia perdere tuo zio! Cosa vuoi che importi al signore di tuo
zio. Vediamo un po’ se il signore ha bisogno d’aiuto. A me sembra
proprio di si.
SIGISMONDO Ahi!
ERACLE Ahi!
SIGISMONDO S’è alzato!
ERACLE E si. S’è alzato me ne sono accorto. Come no. Lui s’è alzato ed io mi
son seduto. Ahi!
SIGISMONDO Beh, lei …, lei così … lei d’improvviso, beh, ecco …, s’è alzato così
d’improvviso …
Avanza lentamente verso i due fissando prima uno poi l’altro come
fosse divenuto d’un tratto inquisitore.
SIGISMONDO Ma com’è che è capitato li. Voglio dire li sotto, come s’è infilato in
quel sudiciume signore?
SIGNORE Mah! Veramente non lo rammento. Non ricordo per nulla come
mi ritrovai li sotto. In effetti voi avete proprio ragione signor mio.
Quello è un posto poco elegante, proprio sudicio. Come quei posti
in cui la gente tenta d’accalcarsi. Tutti lasciano un po’ di loro. Li
sembra esser passato un reggimento. Sporco davvero.
ERACLE Ma signore non avete risposto alla domanda. Come siete finito li
sotto?
SIGNORE Si … ecco …( Si guarda intorno, come disorientato, si gira e rigira su
se stesso, prima molto lentamente, in maniera snervante, poi
accelerando il movimento di rotazione sempre più fino a compiere
delle piroette impazzite su se stesso, vorticosamente fino a piantarsi
sulle gambe. Poi ansimando). Non so davvero cari amici come sono
finito qui. Non ho risposta per questa vostra domanda. Vi prego
non chiedetemi più com’io sia finito qui. Mi prende una sorta di
panico.
ERACLE La rivoluzione!
SIGNORE La rivoluzione?
SIGISMONDO Si la rivoluzione.
SIGNORE Quella Americana?
ERACLE Veramente …
SIGNORE Francese?
SIGISMONDO Beh …
SIGNORE Messicana?
ERACLE Domani?
SIGNORE Certo che si. Ogni rivoluzione che si rispetti ha il suo giorno
stabilito.
SIGISMONDO In effetti.
SIGISMONDO Ma proprio domani doveva arrivare? Con tutti i treni che portano
ritardo!
ERACLE Iella!
SIGNORE Eppure …
ERACLE Oggi?
SIGNORE Ma la rivoluzione!
ERACLE La rivoluzione?
SIGISMONDO Su questo hai ragione. Oggi perché caro il mio signore? Come ha
detto lei per domani il motivo c’è. La storia, il giorno stabilito,
l’appuntamento, il treno puntuale. Per domani è fatta. La
rivoluzione di domani ha una logica. Ma oggi. Oggi con quale
pretesto? E poi l’organizzazione.
ERACLE Finisce sempre che ti viene a mancare qualcosa, e sul più bello.
SIGISMONDO Hai ragione, sul più bello t’accorgi sempre che ti viene a mancare
qualcosa.
ERACLE No! Oggi questa rivoluzione non si può proprio fare. Caro signore
dobbiamo trovare un’alternativa.
SIGNORE Io la mia idea l’ho esposta carissimi e non l’avete accolta. A voi
l’alternativa.
SIGNORE Il nome?
ERACLE Il nome, il nome. Che c’è di strano? L’avrà pure un nome lei.
SIGISMONDO Ma non abbia paura, cosa teme? Vuole soltanto stringerle la mano!
ERACLE Ascolti tra gente per bene, tra signori, e lei sarà di certo un signore,
tra signori dicevo, ci si da la mano. Ci si presenta. (Trattenendo
delicatamente la mano dello sconosciuto).Ecco! Piacere io sono Eracle.
SIGNORE Anche lei ha un nome come quello di Eracle? Anche lei è Eracle?
SIGISMONDO Nooo! Eracle è Eracle, io sono Sigismondo. Si-gi-smo-n-do!
SIGISMONDO Ma non muta nulla, niente di niente. Caro il mio signore nulla
cambia. Un nome è un nome. Il mio, il suo, quello vostro. Come
glielo faccio capire. Un nome!
SIGISMONDO Tu capisci? Tu riesci a comprendere quello che questo tipo qui sta
farneticando?
SIGISMONDO Ma l’ho detto e ridetto mille volte. Com’è sordo? Sigismondo, ecco
questo è il mio nome. Per l’ultima volta.
ERACLE Aspetta!
SIGNORE Ed io?
SIGNORE Ma come posso fare? Come faccio senza un nome. Senza il mio
nome!
SIGNORE A briscola?
SIGNORE Scopetta?
SIGISMONDO Non credo, non credo si possa giocare senza avere un nome a
scopetta, non ricordo ci siano stati casi in merito.
SIGNORE Rubamazzi?
SIGISMONDO Ascolti se lei vuole giocare a carte le serve per forza un nome.
ERACLE A dire il vero anche se volesse chiamare qualcuno al telefono dal
centralino. Immagino già quando il centralinista le chiederà scusi
chi devo dire … e lei, beh veramente non so, e il tipo come non sa?,
e lei non conosco il mio nome, e l’altro ma sta scherzando? E lei
nient’affatto non potrei mai scherzare su una questione del genere,
su un nome, sul mio perfino, anche se non lo conosco. Che ridere.
Mi creda anche per parlare al telefono le necessita un nome, è
indispensabile.
SIGISMONDO D’accordissimo con Eracle, e che dire della patente, come potrà
guidare l’automobile senza avere un nome, a chi eleveranno
contravvenzioni i vigili? Che disgrazia nemmeno le multe,
nemmeno le contravvenzioni senza nome.
SIGNORE Ma non lo ricordo per nulla signori miei. Come posso fare?
SIGISMONDO E che ne posso sapere io. Se non lo conosce lei il suo nome come
posso saperlo io.
SIGISMONDO Ma questo è venuto giù dalla luna, e proprio addosso a noi doveva
cadere?
SIGNORE Prego?
SIGISMONDO Niente niente, non faccia caso alle mie parole, inizio a farneticare
anch’io.
SIGNORE Dipende.
ERACLE Sta’ tranquillo, volevo fugare nei vestiti per vedere se il signore
porta con sé qualche documento. Allora caro mio permette di
frugarle addosso?
SIGISMONDO Tutte le fortune a quelli che non meritano, e pensare che non ha
nemmeno un nome.
SIGNORE Ma potreste darmi una mano, che so ... A guardarmi in faccia che
nome mi dareste? Osservatemi bene. La faccia, le mani, il mio
vestito. Vi ricorderanno tutte queste cose un nome?
SIGISMONDO In effetti potrebbe essere un indizio. Credo che sia presto per
arrivare a conclusioni, sarebbero di certo affrettate. Cerchiamo
meglio. Forse tra le rughe potremmo trovare qualche conferma,
perch’io in realtà qualche sospetto l’avrei.
SIGISMONDO Sei proprio sicuro? Rifletti bene. Cicatrice nel ginocchio sinistro?
Perché ogni dettaglio potrebbe essere fondamentale per la nostra
ricerca. Pensaci perchè adesso che ricordo non sono così sicuro,
non mi pare proprio che sia lo stesso ginocchio. Rifletti tu che lo
conosci meglio.
ERACLE No, non può essere. Per nulla al mondo si può avere un nome che
non è proprio e Temistocle è di Temistocle.
SIGNORE Andare?
ERACLE Ma dove?
SIGNORE Si dove? Come e dove posso andare senza un nome? Non uno
qualsiasi ma il mio!
SIGISMONDO Ha visto! Per adesso non è poi così grave. Può continuare ad
andare avanti senza il suo nome. Ma non abbia paura siamo qui per
aiutarla, lo troveremo stia certo. Lo troveremo. Non mi chiamo
Sigismondo se fallirò in questa ricerca.
ERACLE Ed io Eracle!
Fine Atto I.
II Atto
In casa.
Il signore sta sdraiato sul divano con una benda sulla fronte, Eracle si
occupa del malato togliendo la benda e immergendola in una
bacinella piena d’acqua mentre Sigismondo rimane seduto nella
poltroncina di destra silenzioso a riflettere.
ERACLE Questa situazione non può andar più oltre, va a finire che questo
povero signore mi muore qui sul divano. Un morto in casa mia
non sia mai! È da quando venne a mancare la mia cara nonnina che
non muore più nessuno in casa. No! Assolutamente no!
Quest’uomo non può morire qui!
SIGISMONDO Ma che vai a dire morire, morire! Ti sembra che sia nelle
condizioni di un uomo che sta morendo? Non dir sciocchezze
piuttosto siedi anche tu, non posso vederti andar di qua e di là con
questa benda bagnata che cambi in continuazione. Dai tregua a
quel pover’uomo, così davvero l’ammazzi.
SIGISMONDO Ma va! I morti del passato vanno seppelliti nella memoria, e poi, è
capitato a tutti che in qualche battuta di caccia ci scappi il morto,
per sbaglio. Capita! Quando s’ha un arma per le mani va a finire
sempre che muore qualcuno. Per sbaglio!
ERACLE Hai proprio ragione! Cosa vado poi a pensare io. Comunque non
uccido un uomo da quell’occasione. (Si ferma di scatto, si volta
verso il signore disteso e poi con un filo di voce). Beh se si eccettua
quell’incidente del mese scorso in cui, ricordi bene anche tu, si
quell’incidente in cui per caso, malauguratamente misi sotto
quell’anziano signore, così simpatico, ma distratto, altroché.
SIGISMONDO Certo che si! Certo che era proprio distratto quel tipo, s’era preso
la briga d’attraversare la strada mentre noi si faceva quella solita
garetta notturna d’auto d’epoca. Cosa mai passerà nella testa della
gente? Attraversare la strada di notte nel bel mezzo di una
tiratissima gara d’auto d’epoca! Ricordo bene i danni alla
carrozzeria della tua splendida Giulietta. Che spreco. E tutto ciò
per semplice distrazione, distrazione!
ERACLE Al giorno d’oggi si deve proprio stare attenti, si muore per un non
nulla, per distrazione, dici proprio bene, per distrazione.
SIGISMONDO E sia non ci distraiamo proprio adesso, non vorrei che questo
pover’uomo muoia qui tra i nostri discorsi.
ERACLE E soprattutto sul mio divano, è dai tempi di nonna …, beh se non
teniamo conto della governante …
ERACLE Benissimo! Si dia il caso che in casa mia non sia mai morto
nessuno che non avesse un nome, sia pur un nomignolo. Piccolo,
piccolo. Ridicolo. Ma pur sempre un nome.
SIGISMONDO A proposito, per curiosità, dato che siamo nel discorso no, è da un
po’ che ci pensavo, da qualche settimana avrei voluto chiedertelo
ma adesso che siamo caduti nel discorso mi sembra il momento
opportuno. Ecco volevo chiederti ma accadde qui o dai Verdoni?
ERACLE Cosa?
SIGISMONDO Non ricordo bene proprio per questo ti chiedo caro mio. Accadde
qui che morì improvvisamente quel venditore ambulante di cui
nessuno conosceva il nome?
ERACLE Adesso che mi fai riflettere credo di si … Certo! Morì proprio li,
all’uscio. Suonò il campanello e la povera governante … (e si fa il
segno della croce volgendo gli occhi in alto) … la cara, povera
governante aprì la porta e chiese cosa volesse quel buffo venditore,
aveva proprio di tutto nella sua cesta, una cesta in vimini che
portava a braccio, stoffe, lenzuola, ninnoli, così che la cara
governante chiamò a gran voce la mia povera vecchia nonna… (e
rifà il segno della croce rivolgendo nuovamente lo sguardo verso l’alto)
… ma la povera nonnina non fece in tempo ad arrivare sulla porta
che il simpatico venditore morì d’infarto così, senza dir nulla, senza
nome. Si! Accadde proprio in casa nostra e non dai Verdoni, lì mi
sembra che ci fu un’altra vicenda ma adesso mi sfugge.
SIGISMONDO Dunque ricordavo bene, la mia cara memoria non mi tradisce mai,
proprio come la mia vista.
SIGISMONDO O bestemmiare.
ERACLE Sigismondo!?!
SIGNORE Grazie per la fiducia, grazie davvero, senza voi adesso sarei perduto,
o forse ancora sotto quel letame.
SIGISMONDO Signori usiamo la testa, riflettiamo sul come poter scovare il nome.
Per strada abbiamo visto come sia difficile rintracciare un nome,
vediamo di trovarlo in casa.
SIGNORE Giusto!
SIGISMONDO Qualche dettaglio, qualche spunto, una porta che ci apra la via del
tuo passato?
ERACLE Amen.
SIGISMONDO E…
ERACLE E…
SIGNORE E…
SIGNORE Alberi!
ERACLE Era per sapere. Ogni viale ha una sua forma dettata dal tipo
d’albero che lo disegna.
SIGNORE Ah si?
ERACLE L’ho letto nella rivista di botanica che m’arriva puntualmente ogni
mese per posta.
SIGISMONDO Ci risiamo!
ERACLE Un pianoforte.
SIGNORE Un che?
SIGNORE Alterati.
SIGISMONDO Pietà!
SIGISMONDO E che ne so! È una notte intera che cerchiamo il suo nome.
SIGISMONDO Beh …
ERACLE Beethoven!
SIGISMONDO Beethoven?
ERACLE E come suona, ascolta che tocco delicato. È un pianista non c’è
dubbio, un bravissimo pianista.
SIGISMONDO Beh forse siamo più vicini di quanto credessi alla soluzione. Che
nome può avere un pianista?
ERACLE Bravo?
ERACLE Ma caro mio, adesso … mi trovi, beh … non sarei poi così sicuro.
C’è stato un passaggio che non mi ha convinto, forse, forse non è
poi così certo che sia un pianista. Sai quel passaggio, impreciso,
mal calibrato, quasi fosse un …
SIGNORE Un …
SIGNORE Vorrei che voi riusciste a dirmi chi sono realmente. Dai miei gesti,
dalle mie parole, poteste trarre qualcosa.
SIGISMONDO (s’alza di scatto) Certissimo! Ogni uomo agisce e parla per ciò che
pensa.
SIGNORE Basta!
SIGNORE Aspettate!
SIGISMONDO Cosa?
ERACLE Chi?
SIGISMONDO Quando?
ERACLE Come?
SIGISMONDO Perchè?
ERACLE Hai proprio ragione. Le mie orecchie sentono già le sue viscide
parole scivolare su quella pronuncia da finto francese. (prova
goffamente ad imitare con voce nasale l’accento francese) «Signori ma
che storia è mai questa. Dove mai s’è visto che un uomo vada alla
ricerca del proprio nome. È una follia bell’è buona. O magari
qualche moderna trovata per far trascorrere il tempo, trastullandosi
con un paio d’ingenuotti come voi. Ah, ah, ah, ah.»
ERACLE Dici bene caro amico mio, dici proprio bene è ora di finirla con
queste risate. Appoggerò in pieno la tua mozione e m’impegnerò
affinché passi al consiglio. Vinceremo come accadde tempo fa
quando, mirabilmente, proponesti di accedere al circolo a volto
coperto affinché non si venisse disturbati dai volti antipatici che
non eravamo riusciti a far espellere.
ERACLE Già, già. Quelli erano altri tempi altro che questi. Non accade nulla
di nuovo.
ERACLE Sono d’accordo con te, se non fosse per quella questione da
risolvere mi getterei con anima e corpo nella rivoluzione di
domani, è per una giusta causa.
ERACLE Sempre.
SIGISMONDO Eppure appena sarà concluso quel nostro affare vorrei proporti di
organizzarla da noi una bella rivoluzione. Con tutti i santi crismi.
Metter tutto a punto preventivamente, non lasciar nulla al caso.
ERACLE Come sempre hai delle gran trovate e anche in questa nuova
avventura t’appoggerò fino in fondo amico mio.
SIGISMONDO Non saprei e poi è casa tua dovresti averne un’idea tu. Attendi
visite?
ERACLE Assolutamente!
ERACLE Come No! Carissimo il mio Asdrubale! Come mai da queste parti
e a quest’ora della notte?
ASDRUBALE Vedete cari miei non potevo mancare assolutamente. Non l’avrei
persa per niente al mondo.
Fine
[Luglio - Ottobre 2005]