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Il destino

1 Epica pag.133 es.13

La morte di Patroclo, una morte che i greci considerarono parte del destino, un
evento da cui non potevano scappare o modificare. Ma in realtà che cos'è il destino?
Il destino non è altro che una parola che raggruppa eventi su cui l'essere umano
non ha influenza, un irresistibile potere o agente che determina il futuro, una
parola che risale all’ etimologia greca. Non tutti credono in esso, alcuni ritengono
che sia solo un mezzo per giustificare un evento, o per sentirsi al sicuro, e non
colpevolizzarsi sugli eventi accaduti ed usare il destino come scusa per non essere
responsabili di ciò che accade. Coloro che non credono è destino invece sono per la
maggior parte persone che credono di avere il controllo su tutto, a volte anche su
cose in cui l'essere umano non ha mai avuto modo di avere controllo, sono persone
decise e determinate, per lo più persone non religiose, o in alcuni casi persone
positiviste, cioè persone che credono solo in ciò che la scienza ha confermato con
una base di fonti, persone che non credono nel soprannaturale o come in questo
caso non credo nel destino. Sono il tipo di persone che dopo un evento che sia
positivo, o negativo si prendono totalmente tutta la responsabilità ed il merito
dell’accaduto, persone sicure di se stessi e che non si fanno influenzare da aspetti
simili. Non credere in esso secondo me è un pregio, il fatto che queste persone
siano consapevoli che ciò che è accaduto non dipendeva da qualcos’altro in questo
caso dal desino, mi dà una sensazione come di essere coerenti della realtà e dei
fatti, un pregio che solo pochi possiedono perché al mondo sono tante le persone
che credono nel destino.
E invece le persone che credono nel destino? Persone che hanno speranza, persone
che dopo un evento che sia positivo o negativo, grazie alla loro fiducia nel destino
vanno sempre avanti e continuano nella loro strada, persone che usano il destino
come scusa per togliersi il peso della responsabilità delle proprie azioni e sentirsi
meglio nel sapere che ciò che accade non dipende da loro, è come una liberazione
da tutte le responsabilità e magari quale senso di colpa, sono sempre coloro che
togliendosi questo “peso” vanno avanti con il loro percorso, non ci pensano più a
cosa è successo(un evento che ritengano tratto da destino), grazie a questa loro
ancora proseguono la loro vita, sono sempre quelle che non si demoralizzano tanto
se succede qualcosa di brutto, perché sanno che non avrebbero potuta evitarla
quindi si sentono rassicurati, tranquille, sono persone in questo caso per lo più
religiose, che credono in qualcuno o qualcosa che ha il controllo in esso (destino) e
che utilizzano il destino come un evento per rassegnarsi alla realtà e su cosa ci
succede ogni giorno, che sia positivo o negativo, il destino essendo un insieme di
eventi che riguardano la vita per lo più umana, può essere intrapreso come un
argomento in entrambi contesti. Ma infine cosa ne penso io? Io sono dell’idea che il
mondo, con la sua natura crei una specie di equilibrio in tutto ciò che fa, ogni
azione ha una reazione da cui non si può scappare, ogni cosa, il destino possiamo
inserirlo nella reazione delle cose che facciamo per esempio, la conseguenza delle
nostre azioni, non sempre dipende da noi, certo se sono consapevole di ciò che
faccio e di ciò che comporta sarò consapevole anche di quali conseguenze mi
aspettano, ma se invece faccio una cosa senza saperne le conseguenze? in quel
caso la reazione che corrisponde la intraprenderemo come un evento tratto dal
destino e dall’insieme delle scelte precedentemente fatte, di cui magari ci siamo
pure dimenticati. Dunque io credo nel destino e di come la natura crei l’equilibrio,
che poi gli umani cercano in tutti modi di distruggere, sia volontariamente sia
involontariamente, ma questo è un altro argomento. Secondo me il destino si basa
su questo, sulla natura e sul suo equilibrio e sulle nostre azioni, anche se a parer
mio il destino è un argomento abbastanza complesso da spiegare e da argomentare
soprattutto essendo un argomento abbastanza discusso ed essendo una domanda,
un quesito, un dubbio che l’umano si pone fin dall'inizio della sua esistenza.
Quindi si, credo nel destino, ma credo anche che ognuno sia l’artefice del proprio.

01\04\2021
Tiba Maftoul 1DCMB
Per la professoressa Anna Galifi

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