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CHARLES DARWIN.
Charles Darwin nacque a Shrewsbury, cittadina vicina a Birmingham, nel 1809 da una
del padre, ma non riuscì tuttavia portare a termine gli studi, e nel 1827 si trasferì a
naturalista John Stevens Henslow, i quali contribuirono a rafforzare i suoi interessi per
Il viaggio a bordo del brigantino intorno al mondo durò ben cinque anni, terminando nel
e biologica, sulle isole e sui continenti incontrati lungo il percorso. Ogni qual volta il
brigantino toccava terra infatti, il giovane Darwin ispezionava le zone più interne,
Durante il viaggio raccoglieva fossili a lui ignoti ed esemplari di qualsiasi tipo di animali
attuali (uccelli, anfibi, crostacei, insetti), riuscendo così ad indicizzare nel suo catalogo,
terminato alla fine del viaggio, ben 3.907 esemplari diversi riportati a bordo.
analogie tra alcuni fossili di specie estinte e le specie viventi appartenenti a una stessa area
geografica. Durante la sua permanenza sulle isole Galapagos, inoltre, riscontrò differenze
sulle diverse isole. Partendo da queste osservazioni, Darwin cominciò ad interrogarsi sulla
lunga più importante della mia vita, e ha determinato tutta la mia carriera.
Ho sempre pensato che è stato quel viaggio a formare e a educare la mia mente."
Darwin, Autobiografia
2 Le principali teorie.
La pubblicazione del rivoluzionario saggio darwiniano è datata al 1859, ma già prima di
quest’opera, molti erano stati gli studiosi che si erano confrontati riguardo al tema
Uno dei primi che si interrogò su queste tematiche fu sicuramente Cuvier (1769- 1832): il
l’evoluzionismo siano ad oggi scienze correlate, Cuvier fu uno tra i più accesi avversari
dell’evoluzionismo: egli riconosceva che molte delle specie viventi della Terra non
esistevano più, ed imputava questa scomparsa a numerose catastrofi naturali che si erano
succedute sulla Terra nel corso dei tempi, ed ipotizzava inoltre che le specie animali
sopravvissute avevano colmato i vuoti lasciati dalle specie estinte ed avevano ripopolato la
Terra. Questa teoria andava a presupporre dunque, che la creazione di tutte le specie
morfologia della crosta terrestre fosse cambiata di colpo a causa delle catastrofi.
venne messa in discussione in quegli stessi anni dagli enunciati presenti all’interno
Questa posizione scientifica fu fortemente influenzata dal pensiero di Hutton, che nel 1785
pubblicò il saggio Teoria della Terra. In questo saggio Hutton, oltre alle molte teorie sulla
datazione della Terra, affermò che i processi che avevano agito nel passato non differivano
né nel tipo né nell’intensità da quelli che sono attivi attualmente nel mondo. Questa teoria
fu chiamata attualismo.
Successivamente Lyell riprese queste stesse teorie, le studiò e le ampliò, affermando che i
La concezione quindi che la Terra fosse molto antica e in continuo mutamento, supportava
teoria della selezione naturale, fu quella del contemporaneo Thomas Robert Malthus
sopravvivenza della specie umana non potesse in alcun modo uguagliare il tasso di
crescita della popolazione e che quindi quest'ultima dovesse essere soggetta a limitazioni
Prendendo le mosse da queste teorie, Darwin ipotizzò che tutte le specie animali e vegetali
dovessero inevitabilmente entrare in competizione l'una con l'altra per la loro esistenza e
Dell’origine delle specie mediante selezione naturale sono quelli della selezione naturale e della
“Nell'ottobre 1838 ... lessi per diletto il libro di Malthus sulla Popolazione, e poiché, date
le mie lunghe osservazioni sulle abitudini degli animali e delle piante, mi trovavo nella
buona disposizione mentale per valutare la lotta per l'esistenza cui ogni essere è
sottoposto, fui subito colpito dall'idea che, in tali condizioni, le variazioni vantaggiose
essere la formazione di specie nuove. Avevo dunque ormai una teoria su cui lavorare.”
Darwin, Autobiografia.
il quale intendeva dimostrare che se una razza o sottospecie tende a differenziarsi nel
corso del tempo, questo accade perché occupa un ambiente relativamente nuovo, al quale
dovrà adattarsi.
Affinché la razza possa ritenersi evoluta, è necessario che subisca il meccanismo della
per assicurarsi le risorse e devono inoltre relazionarsi in modo attivo con l’ambiente nel
quale vivono.
Gli individui più idonei sono coloro che possiedono un vantaggio, pur lieve, rispetto agli
quindi anche una maggiore possibilità di riproduzione, facendo sì che possa crescere il
caratteristiche vantaggiose.
Durante il corso delle generazioni, la nuova specie, sarà composta da individui sui quali
Proprio a partire dal concetto di selezione naturale, Darwin sostenne che gli organismi
ingaggiano una metaforica lotta per l’esistenza, “per accedere alle risorse necessarie alla
sopravvivenza.”
La risonanza che l’opera di Darwin ebbe fu immensa, costituendo una vera e propria
rivoluzione nel mondo scientifico, poiché rielaborò la concezione del ruolo occupato
Secondo Darwin, la nascita dell’uomo non sarebbe avvenuta mediante l’opera creazionista
di Dio, così come enunciato nella Bibbia, ma sarebbe apparso sulla Terra obbedendo allo
stesso meccanismo di tutte le altre specie animali, cioè discendendo da specie ancestrali
di Huxley Il posto dell'uomo nella natura, del 1863. A conclusione dell’opera Huxley
asserisce che "le differenze strutturali che separano l'uomo dal gorilla e lo scimpanzé non sono così
grandi come quelle che separano il Gorilla dalle scimmie inferiori ", escludendo dunque che vi
Nel 1871 Darwin pubblica L'origine dell'uomo dove si dedica, tra le altre cose, anche al
ruolo della selezione naturale nell'evoluzione umana e del ruolo che facoltà intellettive e
prefigge l’obiettivo di rispondere a tre importanti quesiti: in primis, se l’uomo sia disceso o
meno da una forma di vita preesistente; in secundis in quale modo quest’ultimo si sia
Il primo campo di ricerca a cui Darwin si dedica è quello della comparazione delle
In primo piano è lo studio del corpo umano, delle sue caratteristiche e in principal modo
del suo rapporto con le strutture anatomiche delle altre specie animali. Darwin illustrò
come gli uomini fossero anatomicamente omologhi agli altri mammiferi dal punto di vista
Questa osservazione va ben oltre una semplice comparazione e prevede anche studi
immunologici e comportamentali.
Dagli studi compiuti Darwin osserva che la cellula uovo dell’uomo è uguale a quella
animale per dimensioni e aggiunge inoltre che, nelle fasi iniziali, un embrione umano non
organi rudimentali.
Darwin distingue quegli organi rudimentali che all’apparenza non rivestono alcun ruolo
significativo a livello funzionale, (come le mammelle nei maschi dei mammiferi), da quelli
che invece posseggono una specifica funzione, ma che rendono un così scarso servizio ai
loro possessori che tendono ad essere inutilizzati tanto da essere soppressi dai meccanismi
nella lotta per la sopravvivenza, qualsiasi variazione utile, seppur minima, contribuirà alla
lunga alla conservazione di un dato individuo e alla sopravvivenza della sua discendenza.
L'ultima parte di questa prima sezione è basata sullo studio dei muscoli, degli organi di
Per comprendere come l’uomo si sia evoluto e da quali forme di vita inferiore ciò sia
accaduto, bisognerà consultare l’opera darwiniana del 1878 La variazione degli animali e delle
A proposito di quest’ultima deduzione, Darwin postula la teoria del disuso, con la quale
afferma che nel progredire del processo evolutivo, l’uomo ha perduto delle strutture
prettamente anatomiche divenute inutili a causa delle variazioni ambientali, a cui si deve
adattare.
Partendo dagli assunti di Lamarck che intendeva spiegare come si fosse giunti alla
selezione delle giraffe a collo lungo, - evolutesi per necessità alimentare di raggiungere il
fogliame posto più in alto, essendo esaurito quello più basso - Darwin vi si oppone
Secondo Darwin tra le giraffe esistevano individui dal collo più lungo e quelli dal collo un
po’ più corto, la lunghezza maggiore del collo garantiva a questi individui un vantaggio,
avvantaggiate, e generando più progenie, nel corso delle generazioni, le giraffe a collo
lungo soppiantano definitivamente quelle a collo corto, che vanno così incontro ad
estinzione.
Dal punto di vista anatomico, i meccanismi di selezione animali erano analoghi a quelli
degli uomini. Ma un aspetto che non poteva essere tralasciato era quello delle facoltà
mentali e cognitive umane, che ancora oggi ci distinguono dagli animali. Questa
differenza, per Darwin, al di là di quanto potesse essere grande, era da individuare nel
Ciò che spinse Darwin a porre un focus sulla storia evolutiva umana furono alcune teorie
Wallace, non nega la natura animale dell’uomo, ma sostiene che l’uomo ha una sorte di
unicità rispetto agli altri animali, poiché intesse un rapporto bidirezionale con a natura:
non è solo la natura che modifica l’uomo, ma l’uomo stesso è in grado di modificarla. Per
non condivise, affermando che “un Potere che ha guidato l’attività di tali leggi (naturali) in una
Per Darwin invece, l’uomo possiede istinti comuni agli animali inferiori: la volontà di
auto-conservarsi, la pulsione sessuale, così come condivide con essi anche le principali
emozioni.
Ciò che differenzia dunque l’uomo dall’animale risiede nella facoltà dell’uomo di
compiere e tendere a determinate azioni quali il ragionamento, il senso del bene, del bello
etc...
Darwin passa in rassegna le varie facoltà intellettive umane, quali l’imitazione che riveste
sopravvivenza; la memoria, grazie alla quale l’uomo tiene conto dei suoi comportamenti
Ma la facoltà intellettiva forse più interessante è quella del linguaggio: è vero che gli
dei concetti in un linguaggio articolato che l’uomo e gli animali si differenziano in maniera
abissale.
Anche il senso del bello è per Darwin una caratteristica decisiva che differenzia gli uomini
dagli animali.
Il culmine del progresso delle facoltà immaginative umane, si raggiunge per Darwin
attraverso il senso religioso, definita come facoltà immaginativa, poiché non era possibile
Gli istinti complessi che guidano il senso morale determinano l'agire umano verso azioni
definite, producendo importanti emozioni quali l'amore e la "simpatia", che partendo dal
Darwin afferma che questo istinto, come tutti gli altri, venne acquisito per selezione
naturale, evidentemente perché utile nella lotta per l'esistenza. L'utilizzo e quindi lo
sviluppo del senso morale hanno permesso all'uomo di raggiungere sentimenti ancor più
nata dalla smentita e dal rimaneggiamento di teorie altrui, si può notare che il parere dello
studioso si è imposto come quello più autorevole: ogni punto indagato ed approfondito
dallo stesso si incentra sull’uomo in quanto essere “superiore”, la forma ultima e più
non trascura affatto la menzione delle origini e delle radici dell’essere umano, ovvero le
forme animali.
Nell’ultima parte dell’opera, Darwin si dedica all’esposizione del suo studio riguardo la
antirazziale, cioè il primo contributo chiaro che il pensiero scientifico propone contro
Queste, sostiene Darwin, sostanzialmente non esistono. Tutte le specie viventi, infatti,
per Darwin non sono delle entità statiche, ma sono in continua trasformazione, si
razze umane fossero già state create separate e fosse quindi naturale che una razza
Darwin propone come esempio del principio del concetto di razza, l'instaurazione presso i
vita e costumi diversi dalle proprie, accogliendo gli usi e i costumi della nuova tribù
Altro caposaldo darwiniano è quello della scelta sessuale e del ruolo che essa ha rivestito:
la selezione sessuale viene attivata per il possesso della femmina; questo prevede il
soccombere dell'individuo più debole, che non sarà destinato dunque a lasciare progenie.
“Nello stesso modo in cui l’uomo può migliorare la razza dei suoi galli da combattimento
scegliendo quegli individui che riescono vincitori nella tenzone, così sembra che i maschi
più forti e più vigorosi, o quelli sprovvisti delle armi minori, abbiano prevalso in natura,
tra individui dello stesso sesso, in genere maschi, per l’assoggettamento della femmina che
nel processo riveste un ruolo passivo; l'altra è intersessuale, che vede i maschi impiegati in
caratteristiche migliori.
Lo studio darwiniano vira anche su un’attenta analisi sui caratteri sessuali femminili e
maschili: per Darwin soggetti femminili e maschili hanno caratteristiche sessuali diverse
riproduttivo.
Traendo delle conclusioni si può affermare che per Darwin l’uomo è un individuo che
progenitore comune.
"La conclusione principale, cui si è pervenuti in questa opera, cioè che l’uomo è disceso da
qualche forma meno organizzata, mi dispiace pensarlo, riuscirà assai disgustosa per
molti. Ma difficilmente si può dubitare che noi siamo discesi dai barbari."