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Sulla capacità di ripartizione dei solai tradizionali prima e dopo gli interventi

Conference Paper · January 2004

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Antonio Borri Marco Corradi


Università degli Studi di Perugia Northumbria University
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XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004

Sulla capacità di ripartizione dei solai tradizionali prima e dopo


gli interventi

A. Borri, M. Corradi ed E. Speranzini


Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università degli Studi di Perugia, Italia
A. Vignoli
Dipartimento di Ingegneria Civile, Università degli Studi di Firenze, Italia

SOMMARIO: Nell’ambito del rinforzo dei solai tradizionali nei confronti di sollecitazioni di
taglio, vengono riportati in questa nota i primi risultati di una indagine sperimentale riguardante
l’applicazione di tecniche innovative e tradizionali nel rinforzo di solai lignei. I solai lignei sono
stati rinforzati adottando varie tecniche d’intervento: con materiali compositi a base di fibre
unidirezionali di vetro (GFRP), con la realizzazione di soletta in calcestruzzo armato e con
l’applicazione di un tavolato ligneo ortogonale a quello esistente. I risultati sperimentali finora
ottenuti mostrano un significativo incremento del carico massimo e della rigidezza a taglio dei
solai rinforzati rispetto a quelli non rinforzati. Inoltre il confronto tra risultati numerici e
sperimentali per la determinazione della rigidezza a taglio ha fornito utili informazioni per le
applicazioni pratiche delle diverse tecniche sottoposte a prova.

ABSTRACT: In this paper the shear behaviour of existing wooden floors strengthened with
different materials and techniques has been studied. The wooden floors were strengthened using
composite materials (GFRP), reinforced concrete flat plate, wood tables. The experimental
results show a significant increase in shear strength and stiffness of strengthened floors
compared to un-strengthened ones. The comparison between the experimentally and
theoretically determined shear stiffness also provided useful information for practical
applications. The results of the experimental and numerical investigation will first be given in
order to explain the reasons for the design choice.

1 INTRODUZIONE
Negli interventi di consolidamento e di miglioramento sismico degli edifici storici, è spesso ne-
cessario intervenire sui solai tradizionali sia per incrementare la loro capacità portante nei con-
fronti delle sollecitazioni indotte dai carichi verticali (ortogonali al piano) sia per ottenere un lo-
ro irrigidimento nei confronti delle sollecitazioni nel piano indotte dalle azioni di tipo sismico.
La recente normativa sismica n.105 dell’8 Maggio 2003 ha inoltre correttamente sottolineato
l’importanza della capacità di ripartizione dei solai indicando tra i dati necessari
all’identificazione del livello di conoscenza delle strutture esistenti in muratura proprio la verifi-
ca sperimentale della rigidezza dei solai.
Tra le tecniche di recupero proposte in letteratura sono interessanti quelle introdotte da Piazza
e Turrini (1983), Ronca et al. (1991), Giuriani et al. (1993), Gelfi et al. (2001). L’applicazione
di una sottile lastra in calcestruzzo è una tecnica efficace nel caso di solai a geometria variabile
considerando la facilità di applicazione del calcestruzzo e l’adattabilità alle esigenze del cantie-
re. Tuttavia l’efficacia di questa tecnica di intervento, introdotta in Italia a partire dal primo do-
poguerra, è legata all’effettiva possibilità di rendere la soletta in calcestruzzo solidale alla strut-
tura lignea. Nel caso in cui questa condizione non venga raggiunta l’intervento può risultare
inefficace e determinare solo un incremento dei carichi permanenti agenti. Inoltre
l’irrigidimento del solaio rinforzato con soletta in calcestruzzo può determinare un incremento
della vulnerabilità sismica dell’edificio soprattutto se il solaio agisce su murature storiche di
pietrame caratterizzate da bassi moduli di elasticità (Tampone 2002).
Particolare attenzione deve tuttavia essere rivolta alla protezione dei solai in fase di getto del
calcestruzzo; è particolarmente importante evitare di incrementare eccessivamente il peso agente
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sia in considerazione del comportamento sismico della struttura, sia per contenere le sollecita-
zioni sulle murature esterne dei solai.
Il rinforzo di solai con lastre in acciaio è applicabile quasi esclusivamente nel caso di geome-
trie semplici; inoltre le problematiche correlate all’incremento di peso ed all’aspetto economico
sono particolarmente limitative per la realizzazione di tale intervento.
Altre tecniche di rinforzo attraverso l’applicazione di pannelli lignei multistrato per usi strut-
turali collegati tramite distanziatori a solai lignei esistenti sono state di recente proposte (Tam-
pone 2002). Questa tecnica di intervento presenta elevate caratteristiche di reversibilità, limitato
apporto di peso e non comporta danneggiamenti significativi alla struttura lignea esistente per
l’applicazione del rinforzo.

Tabella 1: Descrizione dei solai e degli interventi di rinforzo.


Solaio Indice Tipo solaio Tipo rinforzo
01-T2-OR Tavolato (2 chiodi per ta- -
1 vola), interasse travetti 600
mm
02-T6-OR Tavolato (6 chiodi per ta- -
2 vola: 3 per ogni estremità)
interasse travetti 600 mm
03-T4-T6 Tavolato (4 chiodi per ta- Tavolato (6 chiodi per tavola: 2 per ogni estre-
3 vola: 2 per ogni estremità) mità, 2 al centro)
interasse travetti 600 mm
04-PI-CL Soletta cls con rete elettrosaldata maglia
4 Pianellato interasse travetti 250x250 mm, diametro 6 mm, collegata
300 mm all’orditura secondaria con connettori metallici.
05-T4-FV Tavolato (4 chiodi per ta- Maglia quadrata in fibre unidirezionali di vetro
5 vola) interasse travetti 600 di lato 600 mm, larghezza 100 mm con sovra-
mm stante tavolato (6 chiodi per tavola)
06-T4-FV Tavolato (4 chiodi per ta- Maglia quadrata in fibre unidirezionali di vetro
6 vola) interasse travetti di lato 2120 mm, larghezza 100 mm con sovra-
600 mm stante tavolato (6 chiodi per tavola)
07-PI-OR Pianellato interasse travetti -
7 300 mm

08-PI-FV Maglia quadrata in fibre unidirezionali di vetro


8 Pianellato interasse travetti di lato 600 mm, larghezza 100 mm, sovrastante
300 mm strato di malta idraulica di spessore 15 mm

In un’ulteriore indagine sperimentale (Giuriani et al. 2001) è stato studiato il comportamento


di un solaio rinforzato con una lamiera metallica, sottoposto a sollecitazioni di taglio che simu-
lano quelle sismiche, utilizzando un banco opportunamente progettato e realizzato per questo
studio. La tecnica di consolidamento proposta si è rivelata efficace ottenendo risultati differen-
ziati sulla base del passo delle viti di contenimento che collegano la lamiera all’assito sottostan-
te per evitare l’instabilità della lamiera stessa. La sottile lamiera in acciaio (con spessore di 2
mm) ha conferito al solaio in legno una considerevole rigidezza nel piano.
A differenza dei casi precedenti, l’applicazione di materiali compositi quali gli FRP (acroni-
mo di Fiber Reinforced Polymers) come rinforzo di strutture in legno è una tecnica ancora poco
diffusa ed in fase di sperimentazione. I primi interventi con questi materiali innovativi applicati
a strutture in legno, hanno riguardato l’incremento della rigidezza e della resistenza di travi ed
elementi inflessi (Plevris et al. 1992, Borri et al. 2001).
In questa nota vengono riportati i risultati di alcune sperimentazioni realizzate su alcuni cam-
pioni di solai lignei al fine di incrementare attraverso tecniche già oggi diffusamente applicate
ed altre innovative, la rigidezza a taglio (nel piano) di alcune tipologie tradizionali di solai stori-
ci. La sperimentazione, realizzata presso il laboratorio RITAM di Terni, è ancora in fase di
completamento ed in questa nota vengono sinteticamente descritti i risultati finora acquisiti.
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2 TIPI DI SOLAI
In Tabella 1 sono riportati i tipi di solai provati, le cui caratteristiche sono descritte nel seguito.

2.1 Tavolato singolo


Nell’edilizia storica è frequente riscontrare solai costituiti da una orditura principale in legno,
un’orditura secondaria costituita da travetti lignei al di sopra della quale viene disposto un tavo-
lato in legno inchiodato ai travetti stessi. Tale tipologia di solaio, realizzata principalmente co-
me test di riferimento per valutare la resistenza a taglio dei solai tradizionali prima del rinforzo,
è stata sottoposta a prova secondo due configurazioni (Fig. 1):
1. il tavolato è stato collegato ai travetti lignei attraverso l’applicazione ad ogni estremo
delle tavole di un chiodo della lunghezza di 50 mm.
2. il tavolato è stato collegato ai travetti lignei attraverso l’applicazione ad ogni estremo
delle tavole di tre chiodi delle stesse dimensioni di quelli utilizzati in precedenza.
La configurazione n.1 è labile in quanto si realizza un sistema costituito da maglie chiuse co-
stituite ciascuna da due tavole e due travetti unite attraverso quattro cerniere costituite dai chio-
di. La resistenza nei confronti di una sollecitazione di taglio agente nel piano del solaio è, in
questo caso, determinata esclusivamente dall’attrito tra tavole adiacenti e tra tavole e travetti e,
una volta esauriti i cinematismi correlati ai giochi di montaggio, dalla necessità di mantenere la
congruenza senza lacerazioni o compenetrazioni del legno. Al contrario la configurazione n.2
costituisce un sistema iperstatico in cui lo scorrimento angolare è impedito dalla presenza dei tre
chiodi disposti ad ogni lato di ciascuna tavola.
Le tavolette lignee sono caratterizzate da una dimensione longitudinale di 600 mm e sono co-
stituite da legno di castagno. La sezione trasversale è riportata in Figura 2, dove è anche possibi-
le osservare l’indentatura laterale delle tavolette e lo spessore pari a 28 mm.

chiodo

14
28

14
125
132

Figura 1: Il solaio con tavolato singolo. Figura 2: Sezione trasversale della tavola in legno
collegata ai travetti con 1 chiodo per lato (dimen-
sioni in mm).

2.2 Pianellato
E’ questa una tipologia di solaio ligneo molto diffusa nell’edilizia storica. Al di sopra di una
orditura principale costituita da travi lignee e di una secondaria di travetti, è stato disposto uno
strato di pianelle di laterizio sabbiate delle dimensioni di 140x280x30 mm.
Le pianelle sono semplicemente appoggiate sopra i travetti lignei di castagno che sono inchioda-
ti alle travi principali in legno di castagno. I travetti sono stati disposti ad un interasse di 300
mm in modo da realizzare un’intercapedine tra le pianelle che è stata riempita con malta di calce
aerea. Anche i giunti lungo il lato più lungo di ogni pianella sono stati riempiti con malta di cal-
ce aerea dello spessore di 2-4 mm. Infine sopra le pianelle è stato disposto uno strato di sabbia
per uno spessore di circa 10 mm in modo di simulare la presenza di un massetto di calce simile a
quelli dell’edilizia storica e ostacolare, in questo modo, l’instabilizzazione fuori dal piano delle
pianelle stesse.
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3 TIPI DI RINFORZI APPLICATI


3.1 Tavolato doppio
Questa tecnica di rinforzo, utilizzata nel caso di solaio con tavolato singolo, prevede la posa in
opera di un secondo tavolato in legno disposto a 90° rispetto alla direzione assiale del tavolato
esistente. A tale scopo è stato utilizzato un tavolato delle stesse dimensioni e caratteristiche di
quello utilizzato per la realizzazione dei solai con tavolato singolo (Fig. 3) utilizzando in questo
caso quattro chiodi (due per estremo) per il collegamento del primo tavolato con i travetti
dell’orditura secondaria del solaio. Il collegamento tra i due strati di tavolato è stato realizzato
attraverso l’applicazione di sei chiodi di cui due disposti ad un estremo, due centralmente e due
all’altro estremo di ogni tavola.

3.2 Soletta in calcestruzzo armato


Un solaio ligneo con sovrastante pianellato è stato rinforzato attraverso la realizzazione di una
soletta in calcestruzzo armato alleggerito dello spessore di 40 mm. I travetti lignei, di sezione
trasversale di 80x80 mm, sono stati posti ad un interasse di 300 mm. Al di sopra di questi sono
state disposte le pianelle di laterizio delle dimensioni di 300x150x30 mm. L’armatura metallica
della soletta è stata realizzata attraverso una rete elettrosaldata del diametro di 6 mm posta su
una maglia quadrata di lato 100 mm (Fig. 4). L’alleggerimento del calcestruzzo è stato ottenuto
con l’utilizzo di argilla espansa che ha determinato un peso specifico del conglomerato di 16.0
kN/m3. La connessione tra i travetti lignei dell’orditura secondaria e la soletta in calcestruzzo è
stata realizzata attraverso spezzoni di barre d’armatura in acciaio del tipo Fe B 44 k del diametro
di 8 mm piegati ad L delle dimensioni di 120 mm (lato lungo) e 30 mm (lato corto) ed inseriti
nella soletta e nei travetti lignei per una profondità di circa 50 mm.

Figura 3: Il solaio con doppio tavolato in fase di Figura 4: Il solaio con soletta in c.a. in fase di rea-
realizzazione. lizzazione.

3.3 Nastri in materiale composito (GFRP)


Questo tipo di rinforzo è stato utilizzato nel caso di solai lignei con sovrastante tavolato e con
sovrastante pianellato. Nel primo caso un sistema di fibre unidirezionali di vetro è stato applica-
to al di sopra del tavolato di due solai secondo gli schemi riportati nelle figure 5 e 6.
L’incollaggio delle fibre, le cui caratteristiche meccaniche, così come riportate nella scheda tec-
nica dal produttore, sono mostrate in tabella 2, è stato realizzato utilizzando resine epossidiche
bicomponenti. I due schemi prevedono la realizzazione di maglie quadrate con nastri in compo-
sito della larghezza di 100 mm che nel caso del solaio n. 5 hanno un lato di 600 mm, mentre nel
caso del solaio n. 6 hanno un lato di circa 2120 mm. In entrambi i casi al di sopra dei nastri in
composito non ancora induriti è stato applicato un secondo strato di tavolato ligneo a formare un
angolo di 90° con quello sottostante. Il tavolato ha le stesse caratteristiche di quello utilizzato
per i rinforzi descritti nella sezione 3.1.
I nastri in composito, della larghezza di 100 mm per entrambi i solai, sono stati quindi inseriti
tra i due tavolati applicando il secondo strato di tavole con il composito ancora non indurito in
modo che potesse incollarsi anche allo strato superiore di tavole. Il collegamento tra i due strati
di tavole è stato inoltre garantito attraverso l’applicazione di 6 chiodi (2 per lato e 2 al centro di
ogni tavola).
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Tabella 2: Caratteristiche meccaniche delle fibre di vetro utilizzate.


Tipo di fibra: Vetro, unidirezionale, VR300 GFRP
Modulo elastico (N/mm2) 71000
Densità superficiale (kg/m2) 0.32 ± 0.01
Resistenza a trazione (N/mm2) 2900
Spessore equivalente di tessuto secco (mm) 0.114
Allungamento a rottura (%) 4.5 ± 0.5

Un’ulteriore prova è stata realizzata su di un solaio ligneo con sovrastante pianellato (dimen-
sioni delle pianelle 280x140x30 mm) rinforzato con fibre di vetro delle stesse caratteristiche
meccaniche di quelle utilizzate in precedenza. La prova è stata realizzata in un primo momento
sul solaio non rinforzato (vedasi descrizione nella sezione 2.2) e successivamente il solaio è sta-
to riparato con GFRP secondo lo schema riportato in Figura 5. Inoltre al fine di proteggere le fi-
bre di vetro e ostacolarne fenomeni di instabilizzazione, uno strato di circa 10-15 mm di malta
di calce idraulica, caratterizzata da una resistenza a compressione di 2.4 N/mm2, è stato applica-
to sulla superficie del solaio ligneo.

3000
3000

GFRP

GFRP

45°
3075

3075
in
te
ra
s
60 se
0 fib
re
45°

trave lignea trave lignea


18x18 18x18

Figura 5: Disposizione del rinforzo in GFRP per il Figura 6: Disposizione del rinforzo in GFRP per il
solaio n.5 (dimensioni in mm). solaio n.6 (dimensioni in mm).

4 PROCEDURE SPERIMENTALI
Al fine di determinare le caratteristiche di resistenza, rigidezza a taglio e duttilità di alcuni tipo-
logie di solai tradizionali sono stati sottoposti a prove sette campioni di solai delle dimensioni di
3000x3075 mm realizzando diversi tipi di rinforzo come riportato in Tabella 1. Al momento
della stesura della presente nota la sperimentazione è ancora in corso di realizzazione e vengono
quindi riportati i soli risultati acquisiti finora.
L’apparato di prova è costituito da una serie di elementi metallici che formano un telaio quasi
quadrato delle dimensioni esterne di 3000x3075 mm realizzato con acciaio di qualità Fe 430 e
profili ad L 120x120x10 mm (Fig. 7). I quattro angolari che costituiscono il telaio sono stati col-
legati tra loro attraverso quattro cerniere cilindriche realizzate con perni in acciaio del diametro
di 30 mm e della lunghezza di 70 mm saldati ad un angolare ed inseriti in fori praticati su appo-
site piastre saldate agli estremi dell’altro angolare da collegare. Il telaio è stato appoggiato su
quattro ruote in modo da diminuire al massimo i fenomeni di attrito e consentire la misurazione
dell’effettiva resistenza a taglio del solaio.
All’interno dell’area delimitata dal telaio metallico è stato realizzato il solaio. L’orditura prin-
cipale è costituita da tre travi in legno di castagno di sezione trasversale delle dimensioni di
180x180 mm poste ad un interasse di 1100 mm. Le tre travi in legno sono state appoggiate al
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pavimento del laboratorio su elementi che permettono loro di muoversi senza attivare valori si-
gnificativi della forza di attrito. L’orditura secondaria è stata realizzata con travetti in legno di
castagno di sezione trasversale di dimensioni 80x80 mm.

angolare 120x120x10 travetto castagno


80x80

85 85
angolare 50x50x5 angolare 50x50x5

300

Figura 7: Il telaio di prova per i solai li- Figura 8: Particolare dell’ancoraggio dei travetti lignei al
gnei. telaio (dimensioni in mm).

Il telaio metallico è stato collegato al solaio ligneo attraverso i travetti dell’orditura seconda-
ria che sono stati inseriti in sedi realizzate con angolari metallici del tipo 50x50x5 mm (Figg. 8 e
9).
Il prototipo è stato strumentato con tre trasduttori induttivi di cui due disposti lungo le diago-
nali tesa e compressa ed il terzo in direzione dell’azione tagliante impressa (F, di Fig. 10). In
totale sono state acquisite cinque grandezze: gli spostamenti dei tre trasduttori induttivi, la
pressione del martinetto ed il tempo.
travicelli in legno di castagno
80x80
trave principale assito in legno di castagno
180x180
290

3075

3200

trave principale assito in legno di castagno


travicelli 80x80
180x180

180 180
3000

Figura 9: Sezione trasversale del solaio con tavolato ligneo (dimensioni in mm).

Il telaio è stato vincolato nel piano orizzontale secondo lo schema riportato in Figura 10. I
vincoli sono stati realizzati con tirafondi disposti sulle pareti e sul pavimento del laboratorio.
Ogni solaio è stato sollecitato mediante l’applicazione di forza orizzontale realizzata con un
martinetto tipo Enerpac RR3014.
Nel corso di ogni prova sono state acquisite cinque grandezze: le variazioni di lunghezza del-
le due diagonali tesa e compressa, lo spostamento nella direzione dell’applicazione del carico, la
pressione del martinetto che impartisce il carico ed infine il tempo.
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Come parametro di riferimento per la valutazione della resistenza a taglio dei solai provati è
stata assunta la forza di taglio applicata. L’equazione di legame tra spostamento e forza di taglio
applicata è data dalla:
F = kx ≅ k (γd ) (1)
dove k è la rigidezza a taglio del solaio, γ è la dilatazione angolare o scorrimento e d è la lun-
ghezza del lato del solaio ortogonale alla direzione della forza tagliante. Poiché per tutte le pro-
ve il carico è stato applicato ciclicamente è stata possibile la valutazione della rigidezza a taglio
k per i diversi cicli di carico realizzati. Riferendosi anche alla curva inviluppo dei cicli si sono
ricavati k1/3 (valore secante del modulo elastico tangenziale ad 1/3 del carico massimo), ku (a
collasso) e, riferendosi agli n cicli, kn secanti nell’origine.
3000
Am

At Ac

3080
dt 0
21

20 dc
00
0

reazioni ai vincoli F
carico applicato dal martinetto

Figura 10: Schema di prova sui solai con posizione dell’orditura prncipale (dimensioni in mm).

Fu − Fi
ku = (2)
γ ud

F1 / 3 − Fi
k1 / 3 = (3)
γ 1/ 3 d

Fn − Fi
kn = (4)
γ nd
Se indichiamo con dc la lunghezza iniziale della base di misura del trasduttore induttivo Ac di
una diagonale e con ∆dc la variazione di lunghezza tra le basi di misura lungo la diagonale (as-
sunta positive in caso di accorciamento), la dilatazione lineare misurata dal trasduttore Ac è data
da εc= ∆dc/dc e così per le dilatazioni degli altri trasduttori. Le dilatazioni diagonali medie a
compressione ed a trazione e la dilatazione di taglio γ sono quindi così definite:
∆d c
εc = (5)
dc

∆d t
εt = (6)
dt
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γ = εc + εt (7)
avendo indicato con Ac e At i traduttori induttivi posti sulle diagonali compressa e tesa.

5 RISULTATI SPERIMENTALI
Per potere illustrare in modo chiaro i risultati, ogni prova è contraddistinta da una sigla compo-
sta di tre indici di cui il primo identifica il numero di prova, il secondo il tipo di solaio (T2= ta-
volato inchiodato ai travetti con 2 chiodi per tavola; T4= tavolato inchiodato ai travetti con 4
chiodi per tavola; T6= tavolato inchiodato con 6 chiodi per tavola (3 per estremo); PI= pianella-
to) ed il terzo il tipo di rinforzo (OR=solaio non rinforzato; T6= tavolato inchiodato ortogonal-
mente a quello sottostante con 6 chiodi per tavola; CL=soletta in calcestruzzo armato; FV=nastri
in GFRP e sovrastante tavolato ligneo).

Tabella 3: Risultati delle prove di taglio sui solai.


Indice Forza di taglio k1/3 γ1/3
massima (N) (kN mm-1) x10-3
01-T2-OR 4940 0.47 0.46
02-T6-OR 12380 0.28 4.87
03-T4-T6 19310 1.71 1.01
04-PI-CL 42370 169.13 0.02
05-T4-FV 65630 11.16 0.56
06-T4-FV 57840 5.04 1.28
07-PI-OR 5010 0.28 0.50
08-PI-FV 59754 99.25 0.04

Per prima è stata eseguita la prova sul solaio ligneo con sovrastante tavolato inchiodato ai tra-
vetti lignei attraverso due chiodi per tavola (uno per ogni estremo di ogni singola tavola). I
travetti in legno sono posti ad un interasse di 600 mm pari alla lunghezza delle tavole. I risultati
di questa prova sono stati utilizzati per essere confrontati con quelli ottenuti dagli altri modelli
di solai lignei. Da questa prova, sono stati ottenuti valori della rigidezza a taglio e della resisten-
za rispettivamente pari a 0.47 kN mm-1 e 4940 N (Fig. 11). L’aumento del grado di vincolo tra
travetti e sovrastante tavolato ligneo attraverso la disposizione di sei chiodi (tre per lato) per o-
gni tavola non è comunque in grado di determinare un adeguato incremento della rigidezza a ta-
glio rendendo l’intervento sostanzialmente inefficace (Tab. 3). Inoltre il danneggiamento verifi-
catosi nel corso dalla prova precedente con 2 chiodi sul medesimo solaio, ha determinato nella
prova 02-T6-OR una diminuzione della rigidezza a taglio (k1/3 = 0.28 kN mm-1).

Figura 11: Particolare dello scorrimento delle tavole nella prova 1-T2-OR.

Analogamente la prova realizzata sul solaio n.7 (7-PI-OR) costituito da una orditura principa-
le e secondaria di legno con sovrastante pianellato di laterizio, ha fornito risultati che sono stati
utilizzati per il confrontato con quelli ottenuti su solai, dello stesso tipo, rinforzati ed ha consen-
tito una buona valutazione dell’efficacia delle tipologie di rinforzo messo in atto. Per questa
prova è stata ottenuta una resistenza ed una rigidezza a taglio molto basse (F = 5010 N, k1/3 =
0.28 kN mm-1.
La successiva prova è stata eseguita su un nuovo solaio realizzato con tavolato ligneo inchio-
dato ai travetti mediante 4 chiodi per tavola (2 per ogni estremo) e rinforzato mediante un ana-
logo tavolato sovrapposto a quello precedente con un angolo di 90° rispetto alla direzione assia-
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le delle tavole ed inchiodato a quest’ultimo mediante 6 chiodi. Questo tipo di rinforzo se da un


lato non comporta un incremento dei carichi permanenti agenti, dall’altro lato ha determinato un
aumento non significativo di rigidezza e resistenza che hanno raggiunto rispettivamente i valori
di 1.71 kN mm-1 e 19310 N.
Al contrario il solaio rinforzato con una soletta in calcestruzzo alleggerito armato dello spes-
sore di 4 cm è risultato estremamente rigido (k1/3 = 169.13 kN mm-1).

Figura 12: Diagramma forza applicata-dilatazione angolare.

Figura 13: Particolare del grafico carico-dilatazione angolare per l’analisi delle rigidezze.

Il problema del limitato incremento di rigidezza a taglio misurato nel caso del doppio tavolato
(prova 03-T4-T6) può essere in parte risolto prevedendo l’inserimento tra i due tavolati lignei di
un sistema di fibre in materiale composito. La prova realizzata sul solaio n.5 (05-T4-FV) secon-
do il primo schema di rinforzo con GFRP ha fornito un valore per la rigidezza a taglio di 11.16
kNmm-1. Il rinforzo con nastri unidirezionali di vetro, inserito tra i due strati di tavolato ligneo,
è in grado di incrementare significativamente la resistenza dei solai raggiungendo valori supe-
riori a quelli ottenuti nel caso del rinforzo con soletta in calcestruzzo armato alleggerito; tuttavia
al fine di ottenere un incremento interessante della rigidezza a taglio, le prove sperimentali han-
no evidenziato che è necessario realizzare maglie con i nastri in GFRP disposti ad interasse con-
tenuti (600 mm).
Particolarmente significativo è risultato il dato sperimentale ottenuto dalla prova sul solaio
n.8 rinforzato con GFRP e uno strato di malta idraulica applicata su di un solaio ligneo con so-
vrastante pianellato. Per questa prova (08-PI-FV) è stata ottenuta un’elevata rigidezza a taglio
XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004

pari a 99.25 kNmm-1 ed una resistenza di 59754 N. La presenza delle fibre e di un sottile strato
di malta idraulica e l’incollaggio delle fibre stesse sul pianellato che è così “chiamato in causa”
nel meccanismo resistente del solaio, determinano un elevato incremento della rigidezza a taglio
simile a quello ottenuto per il solaio rinforzato con soletta in c. a..
Nella Figura 12 è possibile osservare i risultati delle prove per gli 8 solai lignei sottoposti a
prova. Nella successiva Figura 13 è stato riportato un ingrandimento della prima fase di carico
della prova su ogni solaio in modo da evidenziare la notevole differenziazione in termini di rigi-
dezza a taglio ottenuta e quindi di capacità di ripartizione delle forze di taglio.

6 ANALISI NUMERICA
Lo schema di prova, descritto nel paragrafo precedente, è stato modellato agli elementi finiti uti-
lizzando il codice di calcolo Sap 2000 ver 7.4.2. Per le travi lignee, i travetti lignei, le fibre del
materiale composito ed il telaio in acciaio, sono stati utilizzati elementi trave (tipo beam) a 2
nodi, mentre per il pianellato, il tavolato (24 x 10 elementi) e la soletta in calcestruzzo armato
(40 x 40 elementi) sono stati utilizzati elementi bidimensionali (tipo shell) a 4 nodi. Si è fatto ri-
ferimento ad un pannello di dimensioni quadrate con spessore unitario (3000 × 3000 mm), mo-
dulo elastico dei profili metallici (acciaio) del telaio E = 199948 N/mm2 e coefficiente di Pois-
son ν = 0.30. Sono state eseguite una serie di simulazioni in campo elastico lineare tese alla
valutazione delle rigidezza dei solai lignei rinforzati secondo diversi schemi. Il legno è stato
modellato come un materiale ortotropo caratterizzato dai seguenti valori delle nove costanti ela-
stiche: un modulo elastico nelle tre direzioni principali Ea, Et, Er (assiale, tangenziale e radiale)
rispettivamente di 9000, 820 e 450 N/mm2 e moduli di Poisson νat, νtr , νra rispettivamente di
0.3, 0.37 e 0.47. Con riferimento ai moduli di taglio Gat, Gtr, Gra sono stati assunti i valori rispet-
tivamente di 160, 290 e 3210 N/mm2. Tali valori delle costanti elastiche sono stati assunti sulla
base dei risultati ottenuti sia dalla caratterizzazione meccanica del legno, effettuata mediante
prove di compressione monoassiale, sia utilizzando dati e correlazioni reperiti in bibliografia.

Figura 14: Vista assonometrica del modello del so- Figura 15: Stato deformativo del solaio con
laio con tavolato semplice e 4 chiodi per tavola. tavolato semplice e 4 chiodi per tavola.

Per il tavolato ligneo, le tre direzioni principali sono state orientate nel seguente modo: quella
assiale lungo la direzione longitudinale nel piano di ogni tavola, quella tangenziale, sempre nel
piano della tavola, diretta ortogonalmente a quella assiale e quella radiale lungo la direzione
verticale (Figg.14-17). Infine per il calcestruzzo armato, assimilato ad un materiale isotropo, so-
no stati assunti i valori di E e ν rispettivamente di 21090 N/mm2 e 0.3.
I risultati delle simulazioni numeriche realizzate su quattro tipologie di solaio mostrano un
buon accordo tra i risultati sperimentali e quelli numerici. In particolare è possibile osservare in
Tabella 4 come differenze minori al 10% sono state ottenute dalle prove sui solai lignei con ta-
volato singolo (prova 01-T2-OR), con soletta in calcestruzzo armato (prova 04-PI-CL) e con ta-
volato doppio (con internamente nastri in GFRP) (prova 05-T4-FV). Inoltre in Figura 18, ven-
gono riportati i risultati di un’indagine parametrica realizzata sul solaio con rinforzo realizzato
con una soletta in calcestruzzo armato al variare del suo spessore.
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Figura 16: Stato tensionale e deformativo di un so- Figura 17: Spaccato asonometrico della disposizio-
laio, caricato con una forza unitaria nel proprio ne delle fibre e dell’orditura delle tavole costituen-
piano e vincolato con due cerniere poste negli spi- te l’assito ligneo.
goli del lato sinistro.

Figura 18: Risultati delle simulazioni numeriche: andamento della rigidezza a taglio in funzione dello
spessore della soletta in calcestruzzo.

Tabella 4: Parametri assunti per la modellazione agli elementi finiti e confronto tra valori numerici e spe-
rimentali delle rigidezze ottenute.
01-T2-OR 03-T4-T6 04-PI-CL 05-T4-FV
Legno Ea (N/mm2) 9000 9000 9000 9000
Et (N/mm2) 820 820 820 820
Er (N/mm2) 450 450 450 450
νat 0.30 0.30 0.30 0.30
νar 0.37 0.37 0.37 0.37
νrt 0.47 0.47 0.47 0.47
Gat (N/mm2) 160 160 160 160
Gar (N/mm2) 3210 3210 3210 3210
Grt (N/mm2) 290 290 290 290
Acciaio E (N/mm2) 199948 199948 199948 199948
ν 0.30 0.30 0.30 0.30
Fibra vetro E (N/mm2) - - - 71000
s (mm) - - - 0.114
Calcestruzzo E (N/mm2) - - 21090 -
ν - - 0.30 -
k1/3 (Numerico) (kNmm-1) 0.47 4.62 193.52 11.74
k1/3 (Speriment.) (kNmm-1) 0.47 1.71 169.13 11.16
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7 CONCLUSIONI
Nel presente lavoro vengono mostrati i primi risultati sperimentali ottenuti da una serie di
prove su solai lignei per studiare l’efficacia di diverse tecniche di rinforzo con materiali tradi-
zionali ed innovativi sulla rigidezza a taglio e sulla duttilità dei solai prima e dopo gli interventi.
Tutte le prove sono state realizzate applicando una forza di taglio parallela all’orditura principa-
le (travi lignee) di 7 solai lignei con sovrastante pianellato di laterizio o tavolato ligneo.
Inoltre i risultati sperimentali hanno evidenziato come i solai tradizionali presentino una esi-
gua rigidezza a taglio tale da non consentire una efficace ripartizione delle forze di origine si-
smica che impegnano nel proprio piano gli orizzontamenti.
Tra i materiali e le tecniche di intervento tradizionali è stato studiato e sperimentato il rinfor-
zo attraverso l’applicazione di una soletta in calcestruzzo armato alleggerito. Tale tecnica ha de-
terminato un significativo incremento di resistenza ed, in particolare, della rigidezza a taglio u-
nitamente ad un incremento significativo dei carichi permanenti agenti sul solaio.
Al contrario, l’utilizzo di materiali compositi e di strati aggiuntivi di tavolato ligneo disposto
ortogonalmente a quello esistente è in grado di incrementare in maniera significativa sia la rigi-
dezza sia la resistenza del solaio senza incrementare eccessivamente i carichi permanenti. I ri-
sultati sperimentali hanno evidenziato la necessità di realizzare un rinforzo con compositi dispo-
sti con maglie quadrate di lato non troppo elevato (600 mm); all’aumentare del lato si ottiene un
incremento della resistenza non accompagnato, almeno nei casi esaminati, da un adeguato in-
cremento della rigidezza.
Ulteriori sperimentazioni sono in corso di realizzazione su solai misti acciaio-laterizio e su
solai lignei applicando il carico di taglio anche in direzione ortogonale all’orditura principale.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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Ringraziamenti
La presente nota è una sintesi dei risultati del progetto di ricerca “Valutazione della capacità
di ripartizione dei solai tradizionali prima e dopo gli interventi” eseguito dal Dipartimento di
Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia per incarico del Com-
missario Delegato per gli interventi nelle zone terremotate dell’Umbria. Si ringraziano i laure-
andi Olivio Massarelli e Mirko Dolci, la Dott. Katia Giannelli e la Dott. Patrizia Scatigna che
hanno contribuito alla realizzazione delle prove sperimentali. Si ringrazia inoltre la Kimia
S.p.A. per la fornitura dei materiali compositi.

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