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Zucchero
Nucleoside
Base NH2
Azotata N N
Legame dell’N1 della Base HO N N
O
Azotata
con il C1’ dello Zucchero:Legame
OH OH
glicosidico 6
Le basi azotate ( perché contengono azoto )
• Basi
Le basi puriniche
adenosina e guanina
si ritrovano sia nel
DNA che RNA
Le basi pirimidiniche
Citosina e Timina si
ritrovano nel DNA,
mentre nell'RNA
troviamo citosina e
Uracile
• Il DNA è costituito da
due catene
polinucleotidiche a
elica avvolte intorno a
un asse comune. Modello di Watson e Crick
• Le eliche sono
destrogire e i due
filamenti si sviluppano
in direzioni opposte,
con riferimento alle
loro estremità 3' e 5‘
(atomi di carbonio del
desossiribosio in
posizione 3’ e in
posizione 5’ )
Le basi puriniche e pirimidiniche
si trovano all'interno
dell'elica (parte idrofoba) su piani che
sono perpendicolari all'asse dell'elica,
mentre i gruppi deossiribosio e fosfato
formano la parte esterna dell'elica
(parte idrofila).
Le basi sono complementari infatti le
purine (A e G) si appaiano sempre con le
pirimidine (T e C) per formare coppie di
basi di uguale lunghezza,
(A con T, G con C) simili ai gradini di una
scala a pioli.
La scala si avvolge su sé stessa a
formare una struttura a doppia elica.
Spesso, per semplicità, la molecola di
DNA viene paragonata ad una scala a
chiocciola
• L'adenina (A) è accoppiata con la timina (T) con due
legami ad idrogeno
• La guanina (G) è accoppiata con la citosina (C) con tre
legami ad idrogeno.
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DUPLICAZIONE DEL DNA
Il DNA immagazzina
l’informazione genetica
attraverso la particolare
sequenza di basi
azotate
L’informazione passa
alle cellule figlie
mediante un complesso
processo, detto
duplicazione del DNA
DUPLICAZIONE DEL DNA
Al momento della
duplicazione il DNA apre la
doppia elica
Ogni filamento serve da
stampo per la produzione
(sintesi) di una nuova elica
La nuova molecola è formata
da un filamento stampo
(catena originale) e da uno di
nuova sintesi e per questo
motivo la duplicazione è
semiconservativa
RNA
L’RNA è costituito da un
singolo filamento
Questa energia si
chiama energia di
attivazione (Ea) che in
presenza dell’enzima
si abbassa e la
reazione procede più
velocemente.
•Per dare avvio all’attività enzimatica
sono necessari:
•Sito attivo: piccola tasca o piega sulla
superficie dell'enzima che si lega al
substrato
•Substrato: sostanza su cui agisce l'enzima
•Elevata specificità : ogni enzima agisce su
un determinato substrato. Il sito attivo si
adatta perfettamente solo alla molecola del
substrato.
•Efficacia in quantità ridotte : gli enzimi non
risultano alterati al termine delle reazioni
chimiche che catalizzano, escono inalterati e
possono quindi agire su altre molecole per
migliaia di volte.
L’attività degli enzimi
È influenzata dall’ambiente in cui agisce.
Fattori che influenzano l’attività enzimatica sono il pH (tra 6 e 8 ) e la temperatura.
Per ogni enzima esiste una temperatura ottimale in cui esso risulta più attivo.
L’aumento di temperatura spesso denatura l’enzima e ne distrugge la funzionalità.
Gli enzimi umani hanno temperature ottimali comprese tra 35 e 40°C.
Attivita' enzimatica
Talvolta l’attività di un enzima è legata alla presenza di molecole non proteiche
chiamate:
COFATTORI:
• Molti enzimi hanno bisogno per funzionare di molecole non proteiche
chiamate cofattori (sostanze inorganiche metalliche quali ioni zinco,
ferro, rame, magnesio)
COENZIMI:
• Se il cofattore è una molecola organica di piccole dimensioni prende il nome
di coenzima quali vitamine o loro derivati
GRUPPI PROSTETICI:
• Sono gruppi molecolari legati covalentemente all’enzima
INIBITORI
Sostanze chimiche che
interferiscono con
l'attività di un
enzima.
Inibitori competitivi:
assomigliano
chimicamente al
substrato, si legano al
sito attivo
impedendo l' entrata
del substrato.
INIBITORI
Inibitori non
competitivi: si
agganciano
presso una
regione
dell'enzima
diversa dal sito
attivo, ne
modificano la
forma in modo
che il substrato
non riesca più a
legarsi.
INIBITORI
• Molti farmaci, veleni e pesticidi
sono inibitori enzimatici.
• L' antibiotico penicillina, per
esempio, è un inibitore di un
enzima che nei batteri serve a
produrre la parete cellulare:
questo provoca la morte delle
cellule batteriche.
• Alcuni pesticidi si legano ad
enzimi coinvolti nella
trasmissione degli impulsi
nervosi, uccidendo gli insetti
parassiti delle piante, ma lo
stesso meccanismo li rende
tossici per gli esseri umani.