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Hegel ha una grande rilevanza poiché la sua filosofia segna una svolta importante
all’interno della storia della filosofia stessa. Egli esamina, riformula e supera alcuni
aspetti della filosofia, come il binomio mente-natura, soggetto-oggetto, ma anche i
temi relativi al diritto, alla moralità, all’eticità, allo stato. Inoltre è data maggiore
importanza a temi tradizionalmente non facenti parte della filosofia come
arte, religione, storia. Filosofia in primis e, in seconda battuta, religione e, infine l'arte, sono tre
momenti dello Spirito assoluto dopo lo Spirito soggettivo e quello oggettivo (con l'eticità che costituisce la
sintesi della moralità e del diritto; quest'ultimo è il più astratto). L’argomento religioso
appare fin
da subito negli scritti hegeliani: non caso gli scritti giovanili riguardano proprio
quest’attante.
Per aspetto positivo si intende il risolversi del cristianesimo in una serie di dogmi che
asseriscono delle verità oggettive limitandosi a dei precetti esteriori . Egli intende superare le verità
meravigliose e miracolose della dottrina cristiana riscoprendone l’idealità, la
soggettività, l’interiorità da cui traggono necessariamente origine. Gli stessi eventi
del Vangelo non sono altro che la rappresentazione oggettiva ed esteriore della
soggettività che nella sua forma di concetto è raggiungibile solo dalla filosofia. Infatti
egli affermava che religione e filosofia presentassero gli stessi contenuti e le stesse
argomentazioni, ma che la religione fosse una disciplina ad un livello inferiore, in
quanto non era in grado esprimere in maniera appropriata i concetti presentati, a
differenza della filosofia.
seguito dalla fase della morale, è necessario ricordare che la morale non è comune a
tutti gli individui.
morale
: durante tale fase lo spirito raggiunger la consapevolezza di essere libero. Infatti la
volontà di libertà per essere tale deve concretizzarsi e prendere consapevolezza.
ETICA: hegel ritiene che la morale divenga etica del costume quando le regole e il
bene si realizzano in istituzioni come la famiglia, la società e lo stato. Il passaggio a
queste tre fasi è in relazione con la crescita dell’individuo.
La FAMIGLIA che a sua volta si articola in matrimonio, durante il quale due diventa
uno, patrimonio in cui c’è la comunione dei beni, educazione dei figli nel momento
in cui i figli escono dalla famiglia divengono esseri per se.
Così prende corpo la divisione in classi sociali. Nel sistema hegeliano le corporazioni
prefigurano il momento dell’universalità statale, fungendo da punto di raccordo tra
società civile e stato.
Lo STATO rappresenta il momento culminante dell’etica (etos=insieme dei valori di
un popolo). Egli presenta la sua concezione organicistica dello stato : Lo stato
hegeliano è assolutamente sovrano, ma non dispotico, perché deve operare solo
mediante le leggi: si configura come uno stato di diritto fondato sul rispetto delle
leggi. Egli ritiene che la costituzione scaturisca necessariamente dalla volontà
collettiva, sotto la pressione degli eventi storici
Questa concezione dello stato si distacca da quella liberale di Kant, Locke (gloriosa
rivoluzione, receduto da Hobbes vissuto al tempo della decapitazione)Fichte e
Humboldt, che erano volte a garantire i diritti e la libertà di ciascuno, secondo tali
filosofi le istituzioni politiche sono considerate legittime se create e approvate
dall’accordo razionale di individui liberi ed indipendenti. Per questa concezione
vengono presentati due aspetti fondamentali :Lo Stato di Natura, che è la situazione
di partenza in cui si trovano collocati gli individui e il Contratto vero e proprio, cioè le
regole secondo le quali gli individui si accordano.
In definitiva la concezione hegeliana è quella dello stato di diritto, cioè fondato sulle
leggi, è fonte di libertà e norma etica per il singolo. È uno stato
monolitico(atteggiamento risoluto) che intende il popolo come un’unità e non
ammette le minoranze. Il popolo al di fuori dello stato è soltanto una moltitudine
informe. Lo stato non si fonda sugli individui, ma gli individui sullo stato. Lo Stato per
Hegel è l’ingresso dell’idea, cioè dello spirito, nel mondo. Quindi, lo stato è un
momento di oggettivazione che è quindi spirito oggettivo.
come qualsiasi altra cosa lo Stato, vive solo se segue i tre momenti
della dialettica hegeliana.
In conclusione si può affermare che la religione, in quanto tale, non può condurre
ad una vera sintesi o ad una conoscenza assoluta, perché questo è il ruolo che spetta
alla filosofia.
Essa tratta del movimento della coscienza dal suo livello di conoscenza più distante dal sapere assoluto fino
al conseguimento di quest’ultimo. Parafrasando le parole del filosofo Nietzsche, la Fenomenologia dello
spirito di Hegel è la storia di come si diventa ciò che si è.Hegel vuole ripercorrere la storia culturale
dell’umanità (come maturazione globale e non solo per quanto riguarda l’aspetto conoscitivo) in cui ciascun
individuo può al tempo stesso riconoscersi.
Ciò avviene tramite un percorso articolato in triadi dialettiche, in cui il punto di arrivo di ciascuna triade
costituisce il punto di partenza della successiva.
Coscienza:
l’attenzione è completamente rivolta verso l’oggetto, l’esterno La coscienza
secondo Hegel è la prima tappa dello spirito ed è la forma basilare del rapporto
dell’uomo con la realtà: consiste nella sua capacità di concepire l’esterno come
mondo separato da sé. Si suddivide in tre fasi :
Certezza sensibile in cui l’uomo percepisce l’oggetto qui e ora;
Percezione in cui si passa da un sapere immediato a uno mediato (dalla mia mente).
L’oggetto smette di essere qualcosa d’indefinito ma associo a esso una serie
di qualità.
Intelletto in cui l’oggetto è percepito come fenomeno riconducibile ad una legge
fisica. Hegel fa notare che la nostra mente immagazzina e comprende i fenomeni
percepiti attraverso delle leggi da noi fissate. Così, con l’intelletto, si arriva a un
primo superamento dell’opposizione soggetto-oggetto, non c’è più un soggetto che
conosce e un oggetto che gli è esterno, non si tratta più di due realtà opposte. La
coscienza dell’oggetto esterno, nel momento in cui l’intelletto risolve il fenomeno
nelle leggi da lui stesso stabilite, diventa coscienza di sé, cioè autocoscienza.
Autocoscienza:
predomina l’attenzione verso il soggetto, l’interno. Con la tappa dell’autocoscienza
siamo ancora in una forma embrionale di conoscenza di sé. Per tracciare il percorso
di consapevolezza della coscienza, ora, Hegel, si allontana dall’ambito gnoseologico
(conoscitivo) per abbracciare una prospettiva storica che riguarda le più svariate
esperienze umane (la società, la storia della filosofia, la religione).
Anche l’autocoscienza si divide in tre momenti:
Dialettica del servo-padrone in cui un’autocoscienza decide di servirsi di un’altra
autocoscienza per arrivare al riconoscimento di sé. Avviene il rovesciamento
dialettico nel rapporto fra il servo e il padrone, inizia a maturare in se stessa l’idea di
libertà, la quale deve attraversare un ulteriore momento triadico per potersi
affermare. Segue
Stoicismo e scetticismo sono il momento in cui l’autocoscienza raggiunge
autosufficienza nei confronti delle cose. Nella fase del stoicismo, il saggio si professa
apparentemente libero dai condizionamenti del mondo esterno (ricchezza, passioni
ecc.) che però, nella realtà, restano immutati. Lo scettico, invece, sospende il suo
giudizio sulla realtà o irrealtà di ciò che vede, dunque, si professa indipendente dal
mondo esterno.
Coscienza infelice è il momento in cui la coscienza dubita di tutto, anche di se stessa.
Ma queste fasi non sono sufficienti per il raggiungimento della conoscenza, poiche
serve anche la fase di sintesi tra coscienza ed autocoscienza.
Ragione
: si compie la sintesi tra soggetto e oggetto, interno ed esterno. La ragione è“la
certezza di essere ogni realtà”: l’uomo, dal Medioevo al Rinascimento, ha acquisito
la consapevolezza di essere il tutto e ha superato la scissione soggetto/oggetto. Ora
la ragione ricerca se stessa nella realtà.
Anche la ragione si divide in tre momenti:
Ragione osservativa, la ragione, fissando le leggi, cerca di riconoscersi nella realtà
oggettiva che le si presenta davanti, osserva la natura alla ricerca delle sue leggi. È il
momento dello sviluppo della scienza moderna.
Ragione attiva, la ragione stessa cerca di imporsi alla realtà: dall’osservazione
oggettiva si passa all’azione soggettiva. È in questa fase che la ragione comprende
come l’unità di soggetto-oggetto deve essere realizzata.
Individualità in sé e per sé è l’ultimo momento, in cui Hegel dimostra come
l’individuo, pur nel momento in cui ricerca in se stesso delle leggi che risultino valide
per tutti o si pone nella condizione di giudicarne la presunta bontà, non riuscirà mai
ad elevarsi all’universalità.
L’universalità si realizza nella fase dello spirito. La piena e totale coscienza di sé come
Spirito, il superamento definitivo delle scissioni e la sperimentazione dell’Assoluto
sopraggiungono nei due momenti finali.
La logica
Assoluto I momenti dello spirito assoluto sono: arte, religione e filosofia dove
l’arte intuisce, la religione rappresenta e la filosofia concettualizza, se
concettualizza allora è scienza.