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LA FUSIONE NUCLEARE

1) CHE COSA E’?


La fusione nucleare è il processo dove nuclei leggeri di due o più atomi si fondono per formare un
nucleo più pesante, liberando energia.
Nei processi di fusione nucleare, detti anche reazioni termonucleari, la massa del nuovo nucleo,
non è uguale alla somma di quella dei nuclei atomici che hanno partecipato alla fusione, ma
leggermente inferiore.
Infatti è questa differenza di massa che sviluppa energia secondo la legge di Einstein: E= Δm x c² in
cui "Δm" è la variazione di massa e "c" è la velocità della luce.

2) COME AVVIENE?
Perché la fusione avvenga, i due nuclei interagenti devono avvicinarsi tra loro, vincendo la forza di
repulsione elettrostatica (forza di Coulomb), dovuta alla loro carica positiva.
Questo si verifica solo in gas a temperature molto elevate (> 10 milioni di gradi), in cui i nuclei si
muovono ad altissima velocità a causa del violento moto di agitazione termica.

3)
Un esempio di fusione nucleare è quella del deuterio e del trizio, isotopi dell’idrogeno, che
possono fondersi e dare vita all’elio.
Gli isotopi sono atomi che possiedono un numero maggiore di neutroni nel nucleo.
L’atomo di idrogeno ha un nucleo formato da un solo protone, gli isotopi di idrogeno possiedono,
a seconda del tipo, un nucleo con un protone e un neutrone (deuterio) o due neutroni (trizio).
In una reazione di fusione nucleare, come quella tra deuterio e trizio, si ha una trasformazione del
seguente tipo:

4) LA FUSIONE NUCLEARE NELLE STELLE


Il processo di fusione di nuclei atomici è il meccanismo alla base delle stelle: tale processo rende
possibile il loro splendore e il mantenimento costante delle dimensioni durante la loro vita.
Questa reazione comporta la trasformazione dell’idrogeno (H), che costituisce in media circa il
70% della massa stellare, in elio (He), che corrisponde in media al 28% e impedisce alle stelle di
collassare su sé stesse sotto la propria forza di gravità.

1)
Nel Sole, che ha una temperatura interna di 14 milioni di gradi, la reazione di fusione di nuclei di
idrogeno è responsabile di gran parte dell'energia che giunge fino a noi, sotto forma di calore e di
luce.
A causa dell’elevata temperatura, i nuclei dei gas si muovono ad altissime velocità per il forte moto
di agitazione termica. In queste condizioni le particelle sono ionizzate (perché gli atomi hanno
perso gli elettroni) e il gas si trasforma in plasma.
L'energia del Sole si origina da una serie di reazioni, che ha come risultato la fusione di quattro
nuclei ''leggeri'' di idrogeno in un nucleo ''pesante'' di elio, con la liberazione di enormi quantità di
energia.

2) LA FUSIONE NUCLEARE SULLA TERRA


La fusione nucleare potrebbe coprire la maggior parte dei bisogni energetici della terra, perché
potrebbe produrre quantità quasi illimitate di energia, senza emissioni di gas nocivi o gas serra e
con la produzione di limitate quantità di scorie radioattive.
Ci sono però alcuni problemi da affrontare per realizzare una piccola copia del Sole sulla Terra.
• il plasma dev’essere sufficientemente denso per avere un numero utile di reazioni.
• il plasma va mantenuto caldissimo (a decine o centinaia di milioni di gradi) e lontano dalle
pareti del suo contenitore. Se esso venisse a contatto con i materiali delle pareti, li
danneggerebbe, venendo inquinato da atomi estranei strappati ai materiali o venendo
assorbito dalle pareti, privando così l’impianto di combustibile, e inoltre si raffredderebbe.
• il plasma dev’essere intrappolato per un tempo sufficientemente lungo a produrre la
fusione e raccoglierne l’energia prodotta.

3) FUSIONE NUCLEARE CONTROLLATA: LA FUSIONE A CALDO


Questo tipo di fusione tenta di riprodurre artificialmente quanto accade nel nucleo delle stelle.
Due sono le difficoltà tecnologiche da superare:
• Riuscire a realizzare lo stato di plasma
• Confinare le particelle di plasma (mobilissime), a temperature molto elevate, in uno spazio
ristretto, in modo che entrino in collisione tra loro e si possa innescare la fusione.

 Fusione a confinamento magnetico


Questo tipo di fusione, una volta sviluppato a livello industriale, porterebbe ad una vera e propria
rivoluzione in campo energetico, procurando una fonte di energia pulita, sicura e inesauribile.
Il metodo consiste nel confinare un plasma, per un periodo di tempo relativamente lungo, dentro
un involucro cavo “a ciambella”, utilizzando campi magnetici.

4)
Gli studi hanno portato alla costruzione dei Tokamak, macchine di forma toroidale, di origine
russa, al cui interno vengono isolati, attraverso campi magnetici, atomi di deuterio e di trizio in
modo che, raggiungendo temperature molto elevate, si riesca ad attivare una fusione nucleare
stabile, tipica dei nuclei stellari.
Al loro interno il plasma viene riscaldato mediante una corrente condotta dall’esterno, potenziata
da onde elettromagnetiche, iniezioni di atomi neutri e compressione adiabatica (=il plasma viene
spinto in zone dal campo magnetico più forte e la compressione produce calore)

1) ITER: International Thermonuclear Experimental Reactor


ITER è un reattore deuterio-trizio in cui il confinamento del plasma è ottenuto in un campo
magnetico all'interno di un Tokamak.
E’ frutto di un progetto internazionale per la realizzazione di un reattore a fusione nucleare, in
grado di produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto a quella richiesta per riscaldare il
plasma stesso.
La costruzione è in corso a Cadarache, nel Sud della Francia e anche l’Italia è coinvolta,
principalmente nella progettazione e costruzione del sistema di sospensione magnetica.
2) COME FUNZIONA ITER
La reazione che si vuole utilizzare nel reattore ITER è la fusione di due nuclei di deuterio e trizio,
che si trasformano in un nucleo di elio e un neutrone; l’energia liberata si spartisce tra i due
prodotti.
Il neutrone, scontrandosi con le pareti del reattore, trasferisce la propria energia, che viene
raccolta sotto forma di calore e convertita in corrente elettrica. 
Il nucleo di elio invece, più pesante del neutrone, non riesce a raggiungere le pareti e libera la
propria energia nello spazio circostante, contribuendo a mantenere caldo il plasma.
L’obiettivo è raggiungere la condizione di ignizione, cioè fare in modo che le particelle di elio siano
in grado di mantenere il plasma caldo senza bisogno di un riscaldamento esterno. 
Il trizio, però, è radioattivo e decade piuttosto velocemente, quindi deve essere prodotto
costantemente per alimentare la fusione.
Inoltre, i neutroni prodotti dalla reazione sono veloci e molto energetici, e scontrandosi con le
pareti del reattore le rendono radioattive. 
Gli scienziati hanno pensato di trasformare questo problema in un’opportunità, rivestendo le
pareti del reattore con il litio che, assorbendo i neutroni, produce il trizio necessario per nuove
reazioni di fusione.

3) Fusione a confinamento inerziale


La fusione nucleare a confinamento inerziale usa l’onda d’urto generata da fasci laser che
colpiscono microsfere che contengono i reagenti, in genere deuterio e trizio. Questa radiazione
riscalda violentemente lo strato superficiale delle microsfere che implodono e l’onda d’urto
comprime la sua parte interna fino ad arrivare alla condizione di fusione.

HiPER - High Power Laser for Energy Researc


È un progetto europeo per la realizzazione di un laser ad alta potenza per innescare la fusione a
confinamento inerziale.
L’HiPER utilizzerà laser molto più piccoli rispetto al NIF (National Ignition Facility) negli USA e il
Laser Megajoule francese, ma è progettato per una produzione di energia di fusione della stessa
grandezza.
Inoltre, il progetto dell’Unione Europea avrà unicamente finalità civili e affiancherà esperimenti
che interessano l’astrofisica a esperimenti d’interesse energetico.

4) FUSIONE NUCLEARE CONTROLLATA: LA FUSIONE A FREDDO


Con l’espressione ‘fusione nucleare fredda’ si intende il fenomeno che si potrebbe verificare a
pressioni e temperature molto più basse di quelle necessarie per ottenere la fusione
termonucleare.
Questo può essere realizzato attraverso l’uso di catalizzatori. (= sostanza capace di alterare la
velocità delle reazioni chimiche).
A seconda del tipo di catalizzatore utilizzato, si possono avere vari tipi di fusione nucleare fredda:

Confinamento muonico
Il muone è una particella che ha la possibilità di sostituirsi all’elettrone dell’atomo.
Essendo dotati di una massa pari a circa 200 volte quella dell’elettrone, i muoni orbitano più vicini
al nucleo e riducono la repulsione elettrica. Questo permette l’avvicinamento tra i nuclei,
facilitando quindi l’innesco della reazione di fusione nucleare, con conseguente emissione di
energia.
I muoni possono poi sopravvivere ed agire per generare nuove fusioni.
Ad oggi, però, la fusione ottenuta con l’utilizzo dei muoni non è energeticamente conveniente.

1) Confinamento chimico
Sfrutta la proprietà di ‘assorbimento’ che il Palladio (un metallo) ha nei confronti dell’idrogeno e
dei suoi isotopi. Proprio su questa caratteristica si basava la cella elettrolitica a “fusione
fredda” presentata da Fleischmann e Pons nel 1989.
L’apparato dei due ricercatori era costituito da una soluzione di acqua pesante (acqua col Deuterio
in luogo dell’Idrogeno) in cui erano immersi due elettrodi, il negativo (o catodo) costituito dal
Palladio e il positivo (o anodo) dal Platino.
Alimentando la cella elettrolitica dall’esterno con energia elettrica, i due studiosi avevano
ottenuto una quantità di energia sotto forma di calore maggiore di ben 4 volte quella fornita in
ingresso: in sostanza, una reazione di fusione nucleare ottenuta, però, a bassissime temperature.
Nonostante altri esperimenti analoghi abbiano confermato il risultato, oggi prevale lo scetticismo
nei confronti di questo metodo, perché la comunità scientifica pensa che si tratti di fenomeni
chimici e non nucleari.

2) FUSIONE NUCLEARE INCONTROLLATA: LA BOMBA H


La bomba all'idrogeno o bomba H, nota anche come «superbomba», è l'ordigno nucleare più
devastante mai creato dall'uomo. Fu prodotta per la prima volta dagli Stati Uniti all'inizio degli anni
‘50.
E’ considerata un'evoluzione della bomba atomica e funziona con una reazione a fusione
termonucleare non molto diversa da quella che avviene all'interno del Sole.
E’ un’arma molto più potente delle bombe atomiche a fissione che cancellarono Hiroshima e
Nagasaki.
Nella bomba H, infatti, la fissione nucleare viene usata per creare una prima esplosione e innescare
le reazioni di fusione nucleare che generano temperature e pressioni capaci di trasformare
l'idrogeno, contenuto in un serbatoio all'interno della bomba, in elio, liberando grandi quantità di
energia e provocando un ulteriore fissione nucleare del materiale che la circonda.

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