metodologico è molto condizionata dalle scelte compiute nella fase di co- istituzione dell’informazione elementare. Questa fase richiede grande accortezza, perché se le decisioni metodologiche non sono oculate e la conduzione tecnica non è correttamente eseguita, alcune informazioni potrebbero andare disperse. Il principio su cui si fonda questa fase del ciclo metodologico è che i dati non si pongono all’evidenza dei sensi, per cui le elaborazioni delle informazioni elementari costituiscono il passaggio obbligato che trasforma il caos originario in elementi leggibili, ordinati, sintetici e comparabili, pronti ad essere interpretati. Elaborazioni statistiche. Quando le informazioni elementari raccolte dal ricercatore si possono esprimere attraverso cifre o etichette numeriche devono essere sottoposte a elaborazioni di natura statistica. In qualsiasi modo i dati siano stati rilevati, devono essere ricondotti ad una griglia di elaborazione, dove ogni domanda (nel caso del questionario) o ogni caratteristica rilevata corrisponde ad una variabile che presenta tante categorie quante sono le alternative possibili di risposta. Il primo passo è costruire una matrice dati e trasportare le informazioni rilevate da supporto cartaceo a supporto informatico e per farlo esistono specifici pacchetti chiamati database come SPSS. L'elaborazione consiste nell'analisi interna di ogni variabile (analisi monovariata) al fine di cogliere le dimensioni e il rapporto tra i vari aspetti della proprietà a cui si riferisce, nell'analisi congiunta di due variabili (analisi bivariata) per verificare quali sono le coppie di proprietà che covariano, nell'introduzione di una variabile di controllo (analisi a tre variabili) che considera un terzo elemento per controllare che la covariazione tra due variabili segnali un legame effettivo e l'analisi contemporanea di fasci di variabili (analisi multivariata) che consente di raggruppare insiemi omogenei di individui o profili di atteggiamento o comportamenti analoghi considerando simultaneamente tutte le caratteristiche considerate nello studio. E' indispensabile pensare a priori un piano di elaborazione che consenta un momento di riflessione per il ricercatore che deve chiarirsi cosa cercare, in che modo e perchè. Naturalmente tale piano non è immutabile ma va rimodellato in corso d'opera. Elaborazioni empatiche. I metodi e le tecniche utilizzano codici di comunicazione verbali o iconici ed è quindi necessario prendere in esame il loro trattamento caso per caso. Quando ci si trova a trattare materiale verbale, sia che provenga da storie di vita e interviste che da documenti scritti, ufficiali o personali, dopo un'accurata catalogazione delle informazioni elementari si procede all'analisi testuale. Esistono un'infinità di procedure per elaborare informazioni elementari verbali, molte delle quali applicate da statistici. Si possono ricondurre a 3 filoni: 1. Analisi quantitativa: misurazione e conteggio degli elementi testuali; 2. Analisi del discorso: focalizzazione di costrutti linguistici, stile dell’argomentazione e strategie comunicative dei parlanti; 3. Analisi come inchiesta: cerca di rintracciare, attraverso una scheda di rilevazione, le informazioni che interessano al ricercatore. La sociologia visuale utilizza il codice iconico perciò l'informazione elementare è costituito da fotografie o videoregistrazioni. All'analisi del contenuto verbale si accompagna l'analisi del frame visivo. Nel caso dell'osservazione partecipante, il materiale sul quale compiere elaborazioni è molto vari perchè il ricercatore è molto libero di scegliere. Sicuramente la parte maggiore è composta dalla trascrizione di quanto il sociologo ha osservato nel corso del tempo e catalogato per argomento, per ambito o cronologicamente. L'elaborazione consiste in questo caso nella rilettura analitica del materiale, nel confronto e nell'accostamento dei diversi aspetti studiati. Lo studioso può aver utilizzato tecniche visuali per le sue osservazioni cioè aver scattato foto o realizzato riprese e quindi dovrà dedicarsi alle elaborazioni previste per i materiali visivi. Infine, il ricercatore può aver raccolto del materiale scritto al quale applicare le analisi precedentemente illustrate. Un tratto comune di queste tecniche è la necessità di ricorrere all' “empatia” come capacità di calarsi nei panni dell'altro nel tentativo di cogliere il suo vissuto coscienziale. La differenza con le elaborazioni di tipo statistico sta nel percorso da compiere per giungere all'interpretazione stessa. Laddove per le analisi statistiche esistono procedure standardizzate e particolareggiate di elaborazione, nelle analisi empatiche sono codificati solo dei requisiti minimi da seguire ma per il resto il ricercatore è affidato alla sua intuizione.