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Introduzione pag. 3
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Introduzione
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legata al comportamento del consumatore, che tramite le sue scelte
può quindi influenzarla.
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Manuale
dell’ecologista
Un pianeta sotto sfruttamento
Fin dagli anni ‘70, l’umanità consuma ogni anno più di quanto la Terra
può rigenerare: il nostro pianeta impiega 1 anno e 8 mesi per produrre
quanto noi utilizziamo in 365 giorni.
Questi prodotti, una volta consumati, vengono poi spesso scartati senza
riguardo e senza una lavorazione adeguata, finendo per rimanere a gal-
la negli oceani, seppelliti nella terra o ammassati in enormi discariche.
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agli asmatici in primis.
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Il fenomeno del riscaldamento globale
La vita sulla Terra è indissolubilmente legata alla luce del Sole, che ci
trasferisce calore, e quindi energia, costantemente. Ma questa energia
solare, una volta assorbita dal pianeta, tende a essere restituita sotto
forma di radiazione infrarossa.
L’intero pianeta, dai mari alle foreste, dai ghiacciai alle grandi metropoli,
risentirà di questo innalzamento delle temperature, ma i responsabili
siamo solamente noi umani.
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L’eccessivo calore sta sciogliendo i ghiacci praticamente ovunque. Il
Monte Kilimanjaro, la più alta vetta in Africa, era coperta nel secolo scorso
da 20 chilometri quadrati di ghiacciaio, e oggi vede questa estensione
ridursi a meno di 3. Anche il permafrost delle regioni del nord si sta riti-
rando, costringendo intere popolazioni a fuggire dai propri paesi verso
terreni più saldi.
Una delle conseguenze dello scioglimento dei ghiacci è che il livello dei
mari si sta innalzando, mettendo in pericolo le città costiere in tutto il
mondo, con un aumento di 2 metri previsto per la fine del ventunesi-
mo secolo. Ciò è dovuto anche al fatto che l’acqua si espande quando
si riscalda.
In Europa, 11 degli anni più caldi di sempre sono stati registrati solamen-
te negli ultimi 12, con ondate di calore che costano la vita a decine di
migliaia di persone e miliardi di euro di danni.
Nel 2003, per esempio, fu registrata in Europa una delle estati più calde
da almeno 500 anni. Circa 70.000 persone sono morte a causa dell’on-
data di caldo, la siccità ha messo in ginocchio l’agricoltura e il verde in
generale: gli incendi hanno distrutto il 10% delle foreste in Portogallo,
mentre la Francia ha perso il 20% della raccolta di grano. Ma quello del
2003 non è un fenomeno isolato, e basta tornare indietro di 2 anni per
incontrare un’altra catastrofica ondata di caldo.
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non viene distribuita omogeneamente.
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L’impatto del settore energetico
Una mentalità “locale” non è però più sufficiente per fronteggiare i pro-
blemi da cui è afflitto il pianeta, e bisogna pensare su scala più grande,
considerando il quadro generale. In questo caso è necessario conside-
rare che molti paesi in via di sviluppo stanno facendo adesso quel salto
che noi abbiamo fatto ormai più di 50 anni fa. In un mondo ormai così
“globalizzato” è necessario che qualcuno dia inizio al cambiamento,
dimostrando che una vita sostenibile è possibile e che essa porta molti
vantaggi, trasformandolo in un fenomeno che vada oltre i confini di
una sola nazione.
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Fonte: eurostat/ European Environment Agency
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Fonte: eurostat/ European Environment Agency
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L’esaurimento delle risorse naturali
Ogni cosa che si trova in natura e che può essere trasformata in un pro-
dotto di consumo è una risorsa naturale. Sono risorse naturali il legno,
l’acqua dolce, ma anche il pescato.
A causa del costante aumento della popolazione (oggi siamo 7.8 miliar-
di) le fonti di risorse naturali subiscono uno stress maggiore anno dopo
anno. Le previsioni dicono che nei prossimi 40 anni la richiesta di acqua
potabile crescerà del 50%, quella per il cibo del 70% e per l’energia del
100%.
Uno dei settori che sfrutta più intensivamente le risorse naturali è quello
alimentare.
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Sfamare il mondo ha un costo
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della temperatura ambientale e dell’umidità. Per esempio quelli che
crescono a basse latitudini potrebbero migrare in quelle più alte.
Tra le altre materie prime che l’ambiente offre, una delle preferite dall’uo-
mo è sicuramente il legno.
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La scomparsa delle foreste
Le foreste coprono all’incirca il 30% delle terre emerse. Esse sono una
componente vitale per il corretto funzionamento del pianeta, ospitando
circa l’80% delle biodiversità di terra (cioè non d’acqua).
Gli alberi sono una fonte essenziale di cibo, legname e riparo. Più di 1.6
miliardi di persone dipendono dalle foreste per il proprio sostentamen-
to e per l’integrità culturale della propria popolazione. Inoltre aiutano a
mantenere l’aria pulita, a regolare il ciclo dell’acqua, a catturare anidride
carbonica e prevenire i cambiamenti climatici e l’erosione del suolo.
Negli ultimi 60 anni, più della metà delle foreste tropicali nel mondo
sono state distrutte. È qui infatti che il fenomeno della deforestazione
è più intenso. Nel 2017, ogni secondo veniva persa un’area boschiva pari
a un campo da calcio.
Per esempio, i vasti incendi come quelli dell’Australia del 2020 generano
ingenti quantità di CO2 dalla combustione di intere foreste andando
ad aumentare il surriscaldamento del pianeta, che è proprio una delle
cause di questi incendi.
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L’invasione dei rifiuti
Le discariche sono poi uno dei più grandi produttori di metano, il quale
viene emesso dalla decomposizione dei rifiuti. Questo gas è in grado di
aumentare l’effetto serra più dell’anidride carbonica.
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Nel mondo gli Stati Uniti sono coloro che producono più rifiuti dome-
stici pro capite, circa 773 kg ogni anno, secondo gli studi della Verisk
Maplecroft. Inoltre il Paese ha uno dei peggiori indici relativo al riciclo. Il
dato statunitense è causato principalmente da regole governative per
nulla stringenti che si traducono anche nella manifattura di prodotti
contenenti agenti chimici pericolosi e non testati.
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Fonte: eurostat/ European Environment Agency
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Costruire una nuova relazione con la
Terra
Affinché una relazione funzioni, è necessario che tra le parti ci sia uno
scambio alla pari, e quindi una delle due non può solamente ricevere.
Il rapporto che gli umani si sono abituati ad avere con la Terra è sola-
mente a loro vantaggio.
Oggi abbiamo però capito che ogni cosa raggiunge prima o poi una fine
e che non manca troppo al momento in cui la Terra potrebbe smettere
di farci questi regali.
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Per fare ciò abbiamo analizzato le cause del fenomeno. Ora rimane da
capire cosa fare per risolvere il problema e costruire una nuova relazio-
ne con la Terra. Questo tentativo di salvaguardia del pianeta richiederà
sicuramente molti cambiamenti, ma viene da chiedersi chi debba im-
pegnarsi per metterli in atto.
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Chi deve salvare il pianeta?
Spesso si sente dire che lo sforzo degli individui è inutile, perché ad in-
quinare il pianeta sono principalmente le grandi industrie e non i singoli
cittadini. Se in alcune aree questo è sicuramente vero, bisogna però tenere
conto del fatto che l’industria è strettamente legata al comportamento
del consumatore, che tramite le sue scelte può quindi influenzarla.
Ad oggi vi sono numerose realtà che fino a poco tempo fa erano estre-
mamente inquinanti e che stanno ora ponendo all’interno del proprio
piano d’impresa degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Tale tenden-
za non è dovuta solamente ad una maggiore sensibilità da parte delle
aziende, ma anche da semplici leggi di mercato.
Un caso è quello della Lego, che ogni anno produce 19 miliardi di mat-
toncini in plastica, la quale tuttavia già dal 2012 ha investito milioni di
dollari nella ricerca di un materiale alternativo, sostenibile ed equipa-
rabile all’originale, con l’obiettivo di convertire il brand in 100% sosteni-
bile entro il 2030. La particolarità di questo caso risiede nel fatto che la
pressione è iniziata dal basso: molti bambini, insieme alle loro madri,
hanno inviato numerose lettere e segnalazioni affinché si smettesse di
produrre così tanta plastica.
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nelle istituzioni democratiche, che influenziamo allo stesso modo delle
industrie. Queste possono determinare dei cambiamenti ancor più im-
mediati rispetto a quello graduale che avviene con le diverse esigenze
del consumatore. Lo stato o un ente pubblico può imporre dall’alto un
divieto sulla produzione e al tempo stesso offrire privilegi e incentivi su
quella sostenibile.
Bisogna poi considerare il fatto che in alcune aree sono i cittadini a in-
fluire di più rispetto all’industria, come ad esempio quelle dei mezzi di
trasporto e dei rifiuti urbani. E’ evidente come in questo ultimo caso sia
importante la sensibilità e la volontà del singolo nell’effettuare la raccolta
differenziata ma anche nel far pressione all’ente locale affinché questo
metta a disposizione i mezzi per rendere il riciclaggio possibile.
Per far in modo che non si facciano di nuovo gli stessi errori, è impor-
tante quindi coinvolgere anche i più giovani a questa causa. Educare
i bambini e renderli partecipi è un modo di combattere questo feno-
meno. I più piccoli dovrebbero ricevere presto un’educazione che con-
tenga informazioni base sul riscaldamento globale, con dialoghi aperti
e attività ricreative.
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La rivoluzione sostenibile
Tutto ciò che facciamo, grande o piccolo che sia, buono o cattivo, può
infatti avere un impatto ogni giorno sull’ambiente: cosa mangiamo, come
usiamo la corrente e l’acqua a casa, dove andiamo in vacanza, come ci
spostiamo: tutto ciò ha un impatto a livello globale se consideriamo che
ci sono altri sette miliardi di persone come noi.
Ma avere uno stile di vita più sostenibile non significa solamente aiutare
a salvare foreste e ghiacciai, ma anche vivere secondo una filosofia che
può migliorare la propria salute, far risparmiare denaro e migliorare la
qualità della propria vita e quella di chi ci sta accanto.
Fare dei cambiamenti nel proprio stile di vita può spaventare, ma vivere
sostenibile non significa per forza investire ingenti somme di denaro,
come quelle necessarie a installare pannelli solari, o cambiare comple-
tamente le proprie abitudini. Per rendere il tuo stile di vita green puoi
fare moltissime piccole cose.
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È per questo che abbiamo steso una lista di 100 semplici consigli con
cui ridurre l’impatto ambientale delle nostre vite. Nessuno sforzo è
troppo piccolo quando si tratta di salvare il pianeta, quindi non sentirti
in dovere di seguirli tutti.
Come abbiamo già detto, le più semplici scelte sostenibili possono fare
una grande differenza se a farle si è in molti, per cui ricordati anche la
potenza del passaparola.
Prima di lasciarti ai consigli, ci teniamo a rimarcarne uno iniziale, perché
la nostra lista, seppur lunga, non può comprendere tutto quello che una
persona può fare per ridurre la propria impronta ambientale.
Il primo passo, prima di scendere in azione, riteniamo sia fermarsi un
attimo a pensare alle proprie scelte e al loro impatto sull’ambiente.
Prendi uno dei tanti prodotti che usi, e incomincia a farti alcune domande:
per esempio, da dove viene la carne che hai comprato al supermercato
oggi? Quanti chilometri di strada ha dovuto percorrere, e in che tipo
di mezzo di trasporto? Con cosa è stato alimentato l’animale, e in che
condizioni ha vissuto? Come è stato coltivato il mangime di cui è stato
nutrito?
Lunghe catene di questo genere possono essere fatte partire da ogni
prodotto, e ad ogni passo si aggiungono possibili conseguenze negati-
ve sull’ambiente, sulla nostra salute e il nostro portafoglio: emissioni di
co2, prodotti nocivi, sfruttamento di terreno sono solo alcuni fattori che,
spesso ignorati, possono saltare fuori anche dopo una rapida analisi di
ciò che si compra e si consuma.
Lo stesso ragionamento può essere applicato non solo ai prodotti fisici,
ma anche alle nostre abitudini in svariati campi, come quello dei trasporti.
È impossibile vivere senza lasciare un’impronta sull’ambiente, ma siamo
in grado di renderla sempre meno profonda se ci fermiamo a ragionare
sui nostri acquisti, sulle nostre azioni e scelte.
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101 consigli pratici
per una vita sostenibile
Uso responsabile
dell’energia
1. Installa e usa un termostato
Riscaldare o diminuire la temperatura della propria abitazione quando
non c’è nessuno a casa, o quando tutti sono a letto, significa sprecare
una grande quantità di energia. Questo non è un male solo per l’am-
biente, ma anche per il tuo portafoglio. Invece di sprecare energia, puoi
comprare un termostato (oppure ricordarti di utilizzarlo correttamente,
se già lo hai!) per far sì che la temperatura sia di qualche grado più bassa
(o più alta d’estate) durante la notte o quando la casa è vuota. Puoi poi
far sì che essa torni ai valori desiderabili quando sei sveglio o quando
torni a casa.
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5. Sostituisci le lampadine con tecnologie più mo-
derne
Passare da incandescenza a fluorescenza, o da fluorescenza a LED, per-
mette di risparmiare grandi quantità di corrente, ma non solo. Le nuove
lampadine sono infatti in grado di durare molto di più delle vecchie, e
quindi le dovrai sostituire più raramente.
6. Spegni le luci
Molte persone sono colpevoli di lasciare luci accese per tutta casa. Biso-
gna ricordare che per quanto piccolo, ogni risparmio di corrente conta.
Fai in modo che diventi una buona abitudine a casa spegnere le luci
quando si lascia una stanza, così come televisori, stereo e computer
quando non in uso.
8. Usa il microonde
Quando possibile, usare il microonde al posto del classico forno può farci
risparmiare molto, visto che questa tecnologia usa il 75% di energia in
meno rispetto a quella tradizionale.
9. Stacca le spine
Molte televisioni, computer e attrezzi in cucina continuano a consumare
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elettricità anche se spenti. Staccali dalla spina se non li utilizzerai nei
prossimi giorni, come per esempio quando vai in vacanza.
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do soldi dalla finestra. Investi del tempo per sigillare porte e finestre in
modo da diminuire le perdite di calore.
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19. Utilizza caldaie a condensazione
Questo tipo di caldaie garantiscono un alto rendimento energetico e
termico e recuperano il calore dei fumi prodotti dalla combustione che
nelle normali caldaie viene invece disperso.
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Alimentazione sostenibile
22. Conserva meglio il cibo
Al fine di evitare ulteriori sprechi alimentari è bene sapere come con-
servare correttamente gli ortaggi. Per prima cosa quando la verdura ti
viene venduta all’interno di un imballaggio di plastica, non toglierla ma
pratica dei fori su di esso e riponilo nel ripiano più basso del frigorifero.
Questo offrirà più vita e freschezza a verdure come carote, rucola, spinaci,
lattuga e non solo. Molte verdure possono essere conservate più a lungo
mediante piccoli accorgimenti: broccoli, sedano, peperoni verdi e altri
ortaggi possono essere avvolti in un foglio per alimenti; i funghi invece
non vanno mai conservati in contenitori di plastica, bensì di carta. Al fine
di evitare che le patate germoglino o diventino verdi, bisogna tenere in
considerazione due fattori: la temperatura e la luce. La patata oltre i 12°
tenderà a germogliare, quindi è consigliato mantenerla in un luogo fre-
sco tra i 6° e i 12°, inoltre vanno conservate in un ambiente buio. Il luogo
ideale è quindi il frigorifero, attenzione però a non scendere al di sotto
dei 6° o altrimenti tenderanno ad addolcirsi; è consigliato metterle nel
cassetto per la verdura o creare un luogo fresco all’interno della casa.
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25. Evita imballaggi inutili
Spesso gli stessi prodotti che vengono venduti imballati possono esse-
re acquistati sfusi nello stesso luogo in cui sono venduti. Così facendo
eviteremo di immettere altra plastica inutile nell’ambiente e andremo
anche a risparmiare, visto che non dovremo pagare le spese relative
alla produzione del packaging. Sapevi che nell’Unione Europea ogni
persona produce 31 kg di scarti di plastica ogni anno?
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29. Evita i confezionamenti multipli
Oggi la quantità di packaging utilizzata per i prodotti alimentari è
spaventosa. Spesso alcuni di questi vengono venduti in confezioni che
contengono tanti piccoli prodotti impacchettati singolarmente, come
ad esempio il burro o il tonno in scatola. Comprare confezioni più gran-
di non solo ti farà risparmiare ogni volta che andrai a fare la spesa, ma
ridurrà anche la quantità di scarti da te prodotti.
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33. Scongela prima di cuocere
Alcuni alimenti possono essere messi a cuocere direttamente da conge-
lati, ma questo richiede l’utilizzo di più energia. Puoi lasciarli scongelare
a temperatura ambiente o anche in frigo per evitare sprechi.
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38. Cucina per conservare più a lungo
Se hai comprato troppe cose e hai paura che si possano rovinare in
frigorifero, puoi cucinarne alcune e congelarle. Così facendo eviterai
di buttare cibo, avrai un pasto pronto per quando ne avrai bisogno ed
eviterai sprechi.
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Buone abitudini
39. Sfrutta il potere delle piante
Tenere delle piante in casa aiuta a mantenere l’ambiente pulito, dato
che molte sono in grado di assorbire gas nocivi.
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44. Smaltisci il tuo vecchio cellulare
Secondo greenpeace ogni anno nel mondo si accumulano circa 44 mi-
lioni di rifiuti elettronici e in essi sono compresi i nostri cellulari che non
possono essere gettati all’interno di un comune cassonetto. Un valido
metodo per poter ridurre il numero di rifiuti elettronici è alimentare l’e-
conomia circolare, ad esempio consegnando il nostro vecchio cellulare a
negozi che aderiscono al sistema della vendita ricondizionata. Il decreto
“uno contro zero” obbliga ogni rivenditore a ritirare i vecchi modelli di
cellulari senza obbligo d’acquisto.
Inoltre tanti altri assicurano in cambio un buono per poter acquistare
un nuovo cellulare.
Infine un cellulare, anche se di vecchio modello, può pur sempre essere
una valida scorta in caso di emergenza oppure se in buone condizioni,
può essere venduto sui siti di annunci online.
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sempre meno.
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e aeratori. Dopo essere stati montati sulla canna del rubinetto, riducono
il consumo dell’acqua dal 30 al 70%.
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57. Evita giocattoli a batterie
Spesso a Natale o al compleanno di un bambino vengono regalati molti
prodotti a batteria o comunque elettronici. Un’opzione alternativa, come
un libro o un puzzle, oltre a sviluppare l’immaginazione e la creatività
di un bambino, protegge l’ambiente.
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62. Diffondi il verbo
Che tu viva ancora con i tuoi genitori, o che invece tu abbia già dei dei
figli, è importante cercare di informare le altre persone sui vantaggi
delle scelte ecologiche. Incomincia quindi da quelle più vicine a te. La
salvaguardia del pianeta è un lavoro che va svolto insieme.
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Shopping consapevole
64. Compra made in italy
Oltre a sostenere l’economia del nostro paese, comprare made in italy
significa spesso far percorrere migliaia di chilometri di meno alle merci
che acquistiamo.
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pannelli solari integrati? Puoi lasciarlo caricare a casa al sole e portare
una bella quantità di energia pulita sempre con te.
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spendere un po’ di più subito si traduce in un risparmio nel tempo, e
quindi anche un’impronta ambientale più leggera.
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75. Vesti vintage
Il vintage non passa mai di moda, e permette di risparmiare tantissimo,
oltre a rappresentare una scelta ecologica. Puoi cercare online o visita-
re gli ormai numerosi mercati e negozi dell’usato nella tua città, dove
potrai esplorare gli stili del passato che tornano ciclicamente in voga.
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essere sottoposto ad un lavaggio ad alta temperatura.
• La prova “simmetrica”. È molto probabile che un capo non egregio
a livello di fattura sia ulteriormente mortificato da motivi che non
combaciano. Lo stesso si può verificare sia sulle fantasie che sulla
forma intera dell’abito.
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Mobilità a basso impatto
79. Evita di viaggiare da solo
Anche se organizzarsi con una sola auto potrebbe richiedere del tempo
in più, è un gesto che taglia di netto le emissioni: ad esempio un solo
autobus è in grado di trasportare i passeggeri di 40 auto! Se devi fare un
viaggio all’interno del tuo paese, potresti pensare di utilizzare BlaBlaCar,
l’app che ti permette di farti dare un passaggio da chi deve effettuare
il tuo stesso spostamento.
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83. Effettua sempre la manutenzione del tuo veicolo
Un’auto con ruote impropriamente gonfie o un motore bisognoso di
manutenzione consuma molto più del necessario: fai in modo di effet-
tuare sempre per tempo le opere di manutenzione sul tuo mezzo di
trasporto, inclusi i tagliandi (cambio dell’olio del motore e relativi filtri)
a seconda delle raccomandazioni del costruttore.
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Cura del verde
87. Usa fertilizzanti naturali
Sfortunatamente i fertilizzanti non restano mai sul prato o le aiuole
su cui vengono applicati: ogni volta che piove, gli agenti chimici che
lo compongono si distribuiscono nelle acque sotterranee, creando un
potenziale di inquinamento per laghi, fiumi, corsi d’acqua o addirittura
per l’acqua potabile. Evita ogni tipo di problema scegliendo fertilizzanti
naturali; hanno un prezzo leggermente più alto ma sono incredibilmente
più sicuri per l’ambiente.
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afidi. Inoltre in commercio esistono insetticidi completamente naturali
con cui puoi “lavare” le tue piante.
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95. Non annaffiare il prato durante il giorno
Quando annaffi il prato durante il giorno, una grande parte d’acqua
viene sprecata a causa del calore e del sole, che la fa evaporare. Per evi-
tare che ciò accada, annaffia durante la mattina o al tramonto; questo
aiuterà anche a ridurre il rischio di bruciare il prato, che accade quando
la luce solare viene amplificata dalle gocce d’acqua presenti su di esso.
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99. Organizza un orto in giardino
Moltissime risorse vengono utilizzate per ciò che acquistiamo nei super-
mercati, dall’acqua per le coltivazioni fino al carburante per trasportarli,
con non pochi risvolti negativi per l’ambiente. Piantare la propria frutta
e verdura è la cosa migliore che puoi fare, senza considerare che “fatti
in casa” sono sempre più buoni!
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• Aglio: durante l’autunno, tieni uno spicchio d’aglio in acqua per 24
ore, al fine di ammorbidirlo, successivamente interralo con la punta
verso l’alto. L’aglio ha anche la proprietà di proteggere dai parassiti.
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La crisi climatica e ambientale che affligge il no-
stro pianeta sta spingendo sempre più persone
a interrogarsi su quali siano le cause di questo
fenomeno, e a domandarsi quale possa essere
una soluzione per non sentirsi parte del problema.
Questo libro fornisce ad un aspirante ecologista
tutti i dati necessari a comprendere la situazio-
ne a livello globale, evidenziando le aree dov’è
l’impatto dell’uomo sull’ambiente è più pesante.
Con 101 consigli pratici sarà poi possibile ridur-
re la propria impronta ambientale giorno dopo
giorno con facilità, risparmiando anche denaro
riducendo gli sprechi.