Sei sulla pagina 1di 23

Potenza e limiti della sovranità monetaria: la

verità sulla teoria per cui i Paesi possono


stampare il denaro che serve per finanziarsi
Il libro "The deficit myth" dell'economista Stephanie Kelton spiega in modo semplice ma rigoroso i
principi della Modern monetary theory (Mmt). Non ancora disponibile in italiano, il volume confuta
molti di quelli che vengono ritenuti semplici luoghi comuni. A cominciare da quello secondo cui lo
Stato deve tassare i cittadini o indebitarsi per finanziare i suoi servizi
di Mauro Del Corno | 26 Settembre 2020
Debito pubblico, Savona (Consob): “Lo Stato emetta bond perpetui come in tempi di guerra.
Limiterebbero i rischi per futuro del Paese”

“Non credo che esista un rischio di mancanza di fondi (per i programmi di sicurezza sociale, ndr),
nel senso che non c’è nulla che impedisca al governo di stampare tutti i soldi che servono per
finanziarli. La giusta domanda da porsi è un’altra: come assicurare che il nostro sistema continui
ad essere capace di produrre e fornire tutti i beni che devono esser acquistati per questi
programmi?“. Sono parole pronunciate dall’allora governatore della Federal Reserve Alan
Greenspan durante una audizione del 2005, alla Camera statunitense. La citazione è tratta del libro
“The deficit myth” di Stephanie Kelton, economista della Stony Brook University ed ex capo
economista del “Budget Committee” del Senato statunitense. Uscito lo scorso 9 giugno, il libro non
è al momento disponibile in traduzione italiana, ma all’estero ha incontrato un buon
apprezzamento di pubblico e tra gli addetti ai lavori. E’ un testo, accessibile anche ai non
esperti, che spiega i punti chiave della Modern Monetary Theory (Mmt). Una teoria spesso
divulgata male, di conseguenza poco capita, fino al punto di essere rivestita di connotati quasi
esoterici.
Stampare denaro non è una ricetta magica – Kelton cita un insospettabile Greenspan per
avvalorare una delle tesi centrali della Mmt: uno Stato che disponga della sua moneta e di una piena
sovranità monetaria non può fallire, perché può sempre creare il denaro di cui ha bisogno. Lo
spauracchio degli effetti nefasti di deficit e debito eccessivi è quindi, appunto, un falso mito, usato
più a fini politici che per reali ragioni economiche. Questo non significa che i limiti non esistano si
preoccupa subito di chiarire l’autrice. Stampare denaro non è la ricetta magica che risolve tutti i
problemi. “Basta stampare denaro per raggiungere la prosperità? Assolutamente no”. La Mmt non
è un pasto gratis. Semplicemente “distingue i limiti reali da quelli che sono auto imposti”, si legge
nel libro. L’aspetto rivoluzionario, o più modestamente innovativo, della Mmt è probabilmente più
politico che economico. E’ un punto di vista diverso da cui guardare gli stessi problemi e formulare
soluzioni alternative a quelle che sono andate per la maggiore in questi anni. Scardina, secondo i
suoi sostenitori, convinzioni radicate e diffuse, rimaste ancorate alle dinamiche un sistema
monetario che non esiste più da tempo. Da quando nel 1971 Richard Nixon ha posto fine alla
convertibilità del dollaro.
La vera “punizione” per una spesa pubblica eccessiva è, ad esempio, l’inflazione, non
l’insolvenza che, in un paese come gli Stati Uniti, può essere solo volontaria. In quest’ottica, si
capisce quanto siano ritenuti ingannevoli i messaggi terrorizzanti dei “contatori del debito” o gli
inviti a ridimensionare spese come quella per sanità o per il sostegno ai più deboli. A supporto di
questa visione il libro ricorda la semplicità, e la sostanziale assenza di polemiche, con cui viene
regolarmente alzato il budget militare, che negli Stati Uniti vale circa 716 miliardi di dollari
l’anno. Nessuno chiede dove i soldi verranno trovati. Perché i soldi ci sono, sempre. Il deficit del
pubblico immette semplicemente soldi nel sistema economico, i surplus pubblici li tolgono. La
parte di denaro che non viene recuperata attraverso le tasse diventa ricchezza del settore privato.
Non a caso, secondo Stephanie Kelton, periodi di forti riduzioni del debito sono coincisi con fasi di
recessione. In questi principi risiede anche la differenza sostanziale tra debiti di paesi come il
Giappone e l’Italia. Il primo in capo ad un paese che gestisce la propria moneta, il secondo ad uno
che non può farlo.
Il bilancio dello Stato non è come quello di una famiglia – Nel libro si spiega come uno degli
errori più diffusi sia quello di pensare al bilancio statale come se fosse quello di una famiglia. A
differenza di tutti noi infatti il governo crea i soldi che spende. Mentre tutti gli altri (imprese,
cittadini, enti locali) sono semplici utilizzatori del denaro, il governo è IL produttore del denaro. Il
principio quindi dev’essere ribaltato, non sono i cittadini che forniscono soldi allo stato ma lo stato
che fornisce soldi ai cittadini. Vacilla quindi un altro “mito”, quello secondo cui il governo deve
tassare la popolazione per finanziare le sue spese. In realtà, secondo l’approccio della Mmt, lo
Stato tassa le persone non perché abbia bisogno dei loro soldi ma perché ha bisogno di servizi e
lavoro. Le persone sono obbligate a pagare le imposte, e per farlo accettano di lavorare e produrre
per il governo rendendo possibile la creazione e il funzionamento di sistemi scolastici, sanità,
eserciti eccetera. Le imposte insomma creano la domanda per il denaro dello Stato. Le tasse
hanno anche un’ altra importante funzione che è quella di drenare eventuali eccessi di moneta nel
sistema che potrebbero generare un’inflazione sopra i limiti accettabili. Infine le imposte
permettono al governo di redistribuire ricchezza e redditi in modo più equo. Benché, secondo
l’autrice, ci siano molte ragioni per sostenere una tassazione più progressiva di quella attuale, la
Mmt non sposa un approccio alla “Robin Hood” per cui si tassano i ricchi per aiutare i poveri. Per la
teoria non è questo il modo in cui funziona un bilancio pubblico.
La disoccupazione è una scelta – Oggi, spiega Kelton nel suo libro, le banche centrali e, nel caso
specifico la Federal Reserve, regolano l’inflazione o provano a farlo, utilizzando l’occupazione.
Esiste infatti una relazione, seppur imperfetta, tra livello di occupati e andamento dei prezzi al
consumo. In una situazione di piena occupazione, la domanda di prodotti è alta e per aumentare la
produzione serve alzare gli stipendi poiché non ci sono disoccupati che sarebbero disposti a lavorare
anche con un basso stipendio. Una condizione che genera pressione sui prezzi. “Detto brutalmente
la Fed usa la disoccupazione delle persone come arma principale contro l’inflazione”, scrive
Kelton. Alzando il costo del denaro infatti investimenti e spese diminuiscono. Le aziende riducono
il personale, la disoccupazione sale, fino al livello che la banca centrale ritiene adatto per il livello
di inflazione che vuole perseguire. Sofferenze inutili, secondo la Mmt, poiché spesa pubblica e
tasse sono strumenti sufficienti per mantenere in equilibrio l’economia e dunque per non generare
eccessive spinte sui prezzi. Da queste considerazioni si capisce anche meglio l’importanza
dell’annuncio fatto pochi giorni fa dal governatore della Fed Jerome Powell ” l’occupazione viene
prima dell’inflazione”, a segnalare un’inversione delle priorità nelle future mosse della banca
centrale. Il libro ricorda a tal proposito uno scambio che si è svolto nel luglio 2019 al Congresso tra
deputata democratica Alexandria Ocasio Cortez e lo stesso Powell. “La disoccupazione è scesa di
tre punti percentuali dal 2014 ma l’inflazione è la stessa di cinque anni fa. E’ d’accordo che le stime
della Fed sul tasso di disoccupazione compatibili con la stabilità dei prezzi erano errati?” chiede la
deputata. “Assolutamente d’accordo” la laconica risposta del governatore.
Lo Stato si finanzia come e quanto vuole – Altra domanda che sorge spontanea date queste
premesse: perché il governo emette titoli di Stato per finanziarsi? La scelta è tecnica più che
economica. Il governo ha sempre modalità alternative di finanziamento. Nel caso dei titoli di Stato
può farlo, sostanzialmente, al tasso di suo piacimento. L’opzione bond è semplicemente una delle
tante alternative per regolare la distribuzione (e redistribuzione) di denaro e ricchezza. Tra gli altri
miti sconfessati dalla Mmt, secondo la professoressa Kelton, c’è anche quello dello “spiazzamento
degli investimenti privati”. Detto in modo semplice se lo Stato si indebita lo fa chiedendo soldi a
cittadini e imprese che quindi ne hanno meno per finanziare investimenti privati. Gli interessi che
un’impresa deve pagare per finanziarsi quindi salgono e l’attività economica perde slancio. Questo
principio però funziona ipotizzando che la quantità di denaro disponibile sia limitata. Si sgretola,
invece, se si sposa la visione della Mmt. Anzi. Quando il governo si fa prestare soldi emettendo
titoli di Stato (che altro non sono che un’altra forma di denaro che in più offre degli interessi e che
per chiarire la sovrapponibilità con i soldi la Kelton chiama dollari gialli) immette ricchezza nel
sistema privato. Ogni dollaro di deficit nel settore pubblico significa un dollaro di ricchezza in più
per i privati.
Nuovi adepti al Congresso – La Mmt non è una teoria nuova, e non sono nuovi molti dei suoi
principi che trovano però qui una strutturazione più organica. Non tutto convince fino in fondo.
Rimane il fatto che da qualche tempo la Mmt ha iniziato a comparire anche nei report di banche e
società di investimento. Ed è verosimile attendersi che in un periodo che vede aumentare
sensibilmente la spesa e i deficit pubblici per fronteggiare la pandemia la sua popolarità sia
destinata ad aumentare. Negli Stati Uniti alcuni dei suoi principi hanno fatto breccia tra esponenti
politici di primo piano, dai senatori democratici Bernie Senders ed Elizabeth Warren, all’astro
nascente della sinistra Alexandria Ocasio Cortez. Non sorprende, la teoria fornisce diversi
“attrezzi” utili a conseguire gli obiettivi di una società più equa e di un diffuso benessere perseguiti
da questi leader. Non è detto che basti cambiare prospettiva per rendere le cose più semplici. Certo è
che gli approcci tradizionali sembrano mostrare la corda di fronte alle nuove sfide.
Ricordiamo infine, come fa spesso fa il libro, che questa possibilità si offre solo a paesi che
abbiano il pieno controllo della propria moneta. Non valgono quindi per una nazione come
l’Italia, che dipende ormai dalla Banca centrale europea. E non vale per paesi che “agganciano” la
loro moneta a valute estere (procedura abbastanza diffusa tra i paesi emergenti) o per quegli stati
che sono fortemente indebitati in valuta estera. In questi casi i paesi hanno bisogno di reperire una
valuta la cui disponibilità è per loro effettivamente limitata e su cui non si può intervenire. In
sostanza devono “comprare” la valuta di cui hanno bisogno. Tra le tante conseguenze questo fa
anche sì che la loro subordinazione ai mercati si accresca drammaticamente.
COMMENTI
L'MMT funziona benissimo per quei paesi che sono "imperiali", gli USA da questo punto di vista
ne sono la massima espressione, ovvero per quei paesi che possono imporre la loro moneta a
chiunque senza vincoli. Per tutti gli altri valgono i vincoli determinati dagli sbilanci della bilancia
commerciale. In altre parole l'MMT è un sottoinsieme dell'approccio post keynesiano riservato a
USA e GB.

L'importante in economia è parlare. Dire quel che si vuole.

Da che pulpito! Almeno gli economisti argomentano nel merito. Lei sembra a malapena
alfabetizzato.

Finalmente qualcuno parla di sovranità monetaria! Parla poco però di quella sottratta con l'inganno
dalla finanza atlantica per mettere in ginocchio l'economia del nostro paese e impossessarsi del
sistema produttivo tra i più avanzati al mondo. Peccato che questa piccola dimenticanza significa un
paese ormai in completo declino, povertà in aumento, suicidi, giovani con poche prospettive,
degrado generalizzato, politica inconcludente ecc. Forse che qualcuno vuol sollevare il velo che
copre il debito/truffa con cui ci stanno sottraendo tutto? Non ci credo!

direi che il concetto e' elementare... la moneta non ha alcun valore ma e' solo un mezzo affinche' la
vera economia, quella fatta di scambi di beni e servizi, funzioni... Quando metteremo una briglia
agli scambi virtuali (ed inutili) di masse monetarie che mettono sotto pressione le economie reali
succhiandone il valore senza fornire nulla in cambio?

Non è come dice, la moneta rappresenta un valore che proprio per quello permette di realizzare uno
scambio. Diversamente sarebbe solo ciò che il suo materiale e potrebbe quindi essere una
conchiglia o una banconota....

...veramente e' esattamente cio' che dicevo... la moneta non ha valore in se ma rappresenta il valore
di uno scambio reale di beni e servizi; senza scambi di beni e servizi la moneta non ha nessun
valore. In quest'ottica trovo aberrante l'accumulo di risorse monetarie ed in particolare quelle
provenienti dalla speculazione finanziaria, nelle quali lo spostamento del denaro avviene senza
alcun collegamento con gli scambi del mondo reale e ne intossica la "rappresentazione del valore" a
danno dell'economia reale e della giustizia sociale.

Alla base dell’economia è il baratto, ovvero lo scambio di beni e servizi. Se ti do un pesce mi


renderai due noci di cocco. Si può scrivere l’impegno su un foglio oppure accordarsi che tu mi dai
in pegno due conchiglie e per riaverle indietro mi consegnerai due noci di cocco. Se io ho delle altre
conchiglie e raddoppio la quantità di quelle che tu mi hai dato in pegno, ovvero ne ho quattro, non è
che posso pretendere che tu mi dia quattro noci di cocco. Non accade che beni e servizi aumentino
di numero in rapporto alla quantità di moneta disponibile. È possibile che la creazione di una
maggiore quantità di moneta favorisca lo sviluppo nella produzione di beni e servizi e quindi in un
certo modo “ripaghi se stessa” ma di questo non c’è alcuna garanzia. Sarebbe come se un tale si
mettesse a raccogliere conchiglie sulla spiaggia e con questo credesse di lavorare e produrre.

Certo che essere fan del debito e contro la finanza è un grandissimo controsenso.
Le politiche monetarie non sono sostenibili nel lungo termine, come è stato ampiamente dimostrato
in teoria ed in pratica. Esistono 2 fattori che i monetaristi non considerano mai, a torto, il primo la
cosiddetta trappola della liquidità, quando in presenza di tassi vicino allo 0 (zero), non è possibile
variare la massa monetaria ulteriormente per aumentare i consumi o gli investimenti, per cui la
conseguente stagnazione frena la fiducia delle famiglie e delle imprese, inducendole a detenere
liquidità, immaginando un possibile peggioramento. Questo è quello che attualmente avviene in
USA e UE dove le banche centrali attraverso il Quantiative easing, acquistano debiti per immettere
nuova liquidità con tassi (Interbancari) attualmente negativi. A riprova che non funziona. Il secondo
aspetto è quello dell'economia aperta. La moneta degli Stati (valuta) ha un valore che viene definito
semplicemente in base alla fiducia che gli operatori hanno in uno Stato. Questa fiducia rappresenta,
come nel primo caso, l’aspetto non considerato, le aspettative. Se la massa monetaria raggiunge
elevata dimensione, con tassi d’inflazione bassi vicino a zero, il rallentamento dell’economia,
potrebbe ingenerare sfiducia anche per i mercati valutari e quindi avviare processi svalutativi, che
potrebbero aiutare la bilancia dei pagamenti, ma provocherebbero certo effetti inflativi, e se lo Stato
fosse chiamato a rispettare le condizioni potrebbe non farcela, poiché anche il tasso di interesse
salirebbe

interessante e molte situazioni non applicabili alla UE a meno che non facciamo una "vera" banca
centrale

Stampare danaro non sarà certo una ricetta magica,ma prenderlo a prestito da pool di grandi banche
PRIVATE,quali sono la BCE e la FED,mi dite che cosa è ?? PS- Faccio notare che Quattro banche
americane (Bank of America, JP Morgan Chase, Citigroup, Wells Fargo) detengono i quattro giganti
del petrolio (Exxon Mobil, Royal Dutch/Shell, BP Amoco e Chevron Texaco) assieme ad altre
banche europee – in misura minore Deutsche Bank, BNP, Barclays.

Mi scusi ma le aziende che cita Lei sono in mano a fondi nternazionali e a banche che stanno
disinvestendo dalla Carbon economy, altro grosso problema all’orizzonte...

La BCE è privata? Parliamone... Ci sono molte caratteristiche che non la rendono simile ad un
privato. Lo sa che la banca di italia (parlo di quella perché la conosco meglio, è cmq un pezzo di
BCE) restituisce allo stato gran parte dei ricavi dovuti alle sue attività, compreso quelli derivanti dal
reddito di signoraggio? Solo una piccola parte viene ripartita tra le banche finanziatrici come
dividendo, e questa quantità non è dissimile da un qualsiasi dalla quota che queste società
prenderebbero in qualsiasi altro investimento a basso rischio e a lungo termine. Insomma, non sono
abbastanza esperto per garantire che tutto sia completamente giusto e misurato, ma sono abbastanza
certo non ci sia il buco di bilancio aberrante nei confronti delle banche centrali che molti vanno
proclamando.

La Banca Centrale Europea è ufficialmente di proprietà delle Banche Centrali degli Stati che ne
fanno parte, quindi dato che le Banche Centrali sono controllate da società private, la stessa BCE è
una società privata. Se può interessare,questo è l'elenco delle singole banche: Belgio – Nationale
Bank van België 2,4708 142.334.199,56 Germania – Deutsche Bundesbank 20,5211
1.182.149.240,19 Grecia – ΤρÜπεζα της ΕλλÜδος 1,8168 104.659.532,85 Spagna – Banco de
España 7,5498 434.917.735,09 Francia – Banque de France 14,3875 828.813.864,42 Irlanda –
Central Bank & Financial Services 0,8885 51.183.396,60 Italia – Banca d’Italia 12,5297
721.792.464,09 Cipro – Banca centrale di Cipro 0,1249 7.195.054,85 Lussemburgo – Banque
centrale du Luxembourg 0,1575 9.073.027,53 Malta – Bank Ċentrali ta’ Malta 0,0622 3.583.125,79
Paesi Bassi – De Nederlandsche Bank 3,8937 224.302.522,60 Austria – Österreichische
Nationalbank 2,0159 116.128.991,78 Portogallo – Banco de Portugal 1,7137 98.720.300,22
Slovenia – Banka Slovenije 0,3194 18.399.523,77 Finlandia – Suomen Pankki 1,2448
71.708.601,11
Ero, ma la questione dei privati è parziale, e non ha mai messo in difficoltà ne compromesso in
alcun modo il funzionamento della Banca dItalia ne verso il Paese ne verso la BCE. Pertanto allo
stato dell’arte qualsiasi ipotesi di “interesse” è pura,ente speciosa. Cotarella lo spiega benissimo tra
gli altri citando le normative che regolano questo modello.

Il "controllo" da parte dei privati è codificato nello statuto, non si stratta di società per azioni.

e lei lo sa che la banca d'italia è privata? cioè La Banca d'Italia è una società per azioni (banca
privata) che appartiene a quelle banche che dovrebbero essere "controllate" dalla Banca d'Italia!!!
https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/funzioni-governance/partecipanti-capitale/Partecipanti.pdf

Vero ma vi sono delle specifiche regole e leggi che normano il funzionamento e che non permettono
azioni di vantaggio dato che anche lo Stato è un suo azionista ...

Oddio finalmente, qualcuno che si è andato a leggere almeno la punta dell'iceberg di come funziona
la faccenda, su internet la gente è abituata a leggere tre righe su siti a caso e trarre conclusioni
parziali.

Questo è l'assurdo e paradossale tranello che è passato veramente all'insaputa dei cittadini- Quando
l'abbiamo saputo e capito,noi persone normali,era già troppo tardi-Ora dalla trappola non si esce
più!

Aggiungo... all'insaputa dei cittadini... lo statuto è pubblico e quella parte è stata introdotta per la
prima volta da mussolini, adesso non voglio dire che i cittadini siano tonti eh, ma è passato quasi un
secolo
Non è una SpA, il modo in cui quelle quote di partecipazione influiscono nella gestione e nella
suddivisione dei dividendi è diverso da quello che avviene per le SPA e in generale per le società
private. Il meccanismo è complesso, suggerisco di informarsi in dettaglio prima di divulgare fake
news

I maggiori effetti delle decisioni della BCE non sono gli "utili", ma sono le condizioni di favore
fatte ai grandi investitori della finanza internazionale.

https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/funzioni-governance/disposizioni-generali/statuto.pdf Il
puntdo di cui discutevo prima è questo, mi dica se ci sono società private che devono destinare i
loro utili allo stato: ART. 38 1. Il Consiglio superiore, su proposta del Direttorio e sentito il Collegio
sindacale, delibera il piano di ripartizione dell’utile netto e la presentazione della proposta di
destinazione dell’utile netto all’assemblea per l’approvazione. 2. L’utile netto è così destinato: a)
alla riserva ordinaria, fino alla misura massima del 20 per cento; b) ai partecipanti, che risultano
titolari delle quote al termine del quarantesimo giorno precedente alla data dell’assemblea in prima
convocazione, fino alla misura massima del 6 per cento del capitale; c) alla riserva straordinaria e
ad eventuali fondi speciali fino alla misura massima del 20 per cento; d) allo Stato, per l’ammontare
residuo

Lo stato non ha bisogno di tuoi soldi, ma della tua schiena. Per cosa? Un po' per offrire servizi, ma
soprattutto, purtroppo, per comprare il consenso dei politici. Quando i tuoi soldi e il tuo sudore non
bastano, lo fanno col debito, ovvero il tuo futuro. Puoi cambiare nome alla giostra a seconda della
religione di appartenenza, puoi decidere che lo stato non fallisce mai, ma qualcuno paga sempre.

Tesi che possono essere condivisibili o meno, però perché fazio non parla di cose simili quando ha
ospite tremonti, cottarelli e altri "luminari", invece delle solite inutili chiacchiere? È pagato troppo
poco? O forse crede che alla gente non interessa?
Vi ricordate quando il prode Prodi diceva : l'euro è un affare perché quando i "vostri" figli dovranno
recarsi in altri paesi europei non dovranno più avere la noia di cambiare le lire in tante altre valute.
Ce ne hanno raccontate ti tutti i colori e così adesso siamo alla MALORA con le doppie pezze la
c**o.

Credo che tutto ciò lo avesse già detto lenin in modo molto più conciso, e riferendosi ad un paese in
particolare. Parlava del fatto che quel paese fosse sprovvisto di carbone

Esiste un limite alla crescita economica (mondiale) o è un falso mito?

Per me tutto questo discorso non sta in piedi. Premesso che l’economia non è una scienza, ma un
cumulo di teorie spesso in contrasto tra loro, ci sono alcuni fatti incontrovertibili di cui nell’articolo
non si fa cenno. Il valore di una moneta, ovvero, per essere più precisi, il valore che a una moneta
danno all’estero, definito dal tasso di cambio, non dipende solo dal numero di banconote stampate,
ma soprattutto dalla fiducia che viene data al Paese che le stampa. Gli Stati Uniti negli ultimi anni
hanno stampato dollari a go- go e così ha fatto, giustamente, Mario Draghi, senza che le relative
monete subissero un tracollo. Se lo stesso avesse fatto l’Italietta con la sua liretta e il suo debitone,
la moneta sarebbe stata meno apprezzata e di conseguenza svalutata. È esattamente quello che ci
succedeva prima di Euro e Unione Monetaria. Non solo: queste continue svalutazioni della lira
erano ormai diventate la politica economica normale: svaluti, vendi di più all’estero, i prezzi
ovviamente salgono a causa dell’aumento del costo dei beni importati, quali il petrolio, dopo un po’
devi aumentare gli stipendi, altrimenti scoppia la rivoluzione, fatto questo, aumentano i costi Del
lavoro, i tuoi prodotti all’estero diventano meno competitivi, quindi svaluti di nuovo e il gioco
ricomincia. Chi ci rimetteva? Il reddito fisso, che pagava in pratica per tutti. Così era e chi ci è
passato se lo ricorda molto bene e non lo rimpiange. Poi se ne escono fuori con tante teorie....

Come sempre in economia è contemporaneamente vera una cosa e anche il suo opposto, alla fine
della fiera la realtà è che la classe dominante, cioè capitalisti, finanzieri e loro lacchè riesce sempre
a salvarsi, i poveracci continuano a crepare. Sarà perchè nessuno lo vuole ammettere ma aveva
ragione Marx, indipendentemente dai vari Keynes, Friedman, Stiglitz, Savona e tanti altri che sono
venuti dopo di lui.

La teoria " non vale per quegli stati che sono fortemente indebitati in valuta estera. In questi casi i
paesi hanno bisogno di reperire una valuta la cui disponibilità è per loro effettivamente limitata e su
cui non si può intervenire. In sostanza devono “comprare” la valuta di cui hanno bisogno." E
proprio qui sta il problema: ormai l'economia è globalizzata per gli scambi commerciali tra Paesi si
usano valute forti come dollaro o euro. E per procurarti queste valute o le scambi perchè anche la
tua moneta è forte (es. il franco svizzero viene facilmente convertito in dollari) oppure sei costretto
ad indebitarti. Emblematico è il caso dell'Argentina, che pur potendo stampare moneta a volontà, ha
accumulato 900 miliardi di debito in valuta e si appresta nuovamente al default.

Bisognerebbe spiegarlo agli eurpoidi saputelli del "c'abbiammo il debbito"...

Chi segue Bagnai queste cose le sa già

La verità, come sempre, sta nel mezzo. Ma non se ne può parlare con il popolaccio, che vuole
sangue e arena. O la moneta è tutta endogena e il debito è una condanna perpetua, oppure la moneta
è a go go e ognuno si stampa quella che vuo'.... La verità è intermedia, ma non mi va di parlarne in
questa sede....e magari di confrontarmi con barbari dell'una e l'altra sponda.
-
Era Andreotti che diceva: uno stato non può fallire? E qualcosa ne capiva....Fin quando ci sono cibo
e merci .......
Quando devi chiudere l'attività, non trovi più lavoro e se lo trovi non basta, i tuoi risparmi vanno a
farsi benedire e lo stato non ti sa aiutare, te ne importa poco se può dirsi fallito oppure no.

Chiedilo per esempio ad Argentina o Venezuela...

Quindi, secondo alcuni che citano quel genio di Bagnai, per abbattere le diseguaglianze basta
stampare moneta e distribuire al popolo. Chi sa perché si è fatta la rivoluzione francese, quella di
ottobre, le riforme, il welfare... Quando basta stampare miliardi a gogò. E se è così qual è la ragione
di essere di destra o sinistra. Perché esistono i poveri e i ricchi, i paesi poveri e quelli ricchi, perché
lavorare o fare impresa...? C'è da ridere o da piangere?

Quel Gutenberg mica lo sapeva di aver eliminato la fame nel mondo!

wow siamo davanti ad una espertone...ma mi faccia il piacere. I tempi sono cambiati e con essi i
sistemi monetari. A quei tempi le monete erano d'oro o d'argento oppure si emettevano titoli in base
alle monete d'oro o d'argento che venivano depositate presso i primi banchi della storia nati intorno
al 1300. Ora l'emissione di denaro non è più legata al sistema gold standard. A partire dal 1931 i
Paesi decisero di sospendere il Gold standard.Pertanto uno stato sovrano che batte moneta, può
stampane quanta ne occorre. Pianga invece per la sua totale ignoranza in materia. E si consoli
perchè a quanto pare dai like, c'è qualcuno che le fa compagnia. Mal comune mezzo gaudio.

Egregio Signore la Storia le dà torto. Quando sono stati applicati i principi monetaristi (non
intervento dello stato in economia e stampa libera della moneta) siamo sempre finiti male e lo Stato
( leggasi i cittadini) ci hanno solo rimesso sempre. Non ultime le bolle speculative ultime e quelle in
arrivo... senza offedere gli altri sarebbe meglio che Lei proponesse qualcosa di sensato e
verificabile. Almeno potrebbe essere utile leggerla.

È vero nel 1931 si mangiavano ancora bistecche e patate. Da lì in poi si possono mangiare anche
biglietti, raccomandati quelli green

MMT e' il corrispettivo dei no-vax in economia. Il governo non stampa niente, la banca centrale e'
indipendente altrimenti si fa la fine del Venezuela. Gli stati falliscono e chi dice "uno Stato che
disponga della sua moneta e di una piena sovranità monetaria non può fallire" non e' un economista,
ma uno che si arricchisce a danno dei meno intelligenti, in pratica una Wanna Marchi in economia.

Temo che sia un semplice problema semantico. Cosa intende per fallimento di uno stato? Ossia,
quando e perchè uno stato va in default? Vede, uno stato che ha la sovranità monetaria e emette
titoli nella sua moneta sotto legislazione nazionale (ad esempio Stati Uniti o Gran Bretagna o
Giappone) non può fallire. Cordialità.

Chissa perché come esempi lei cita tre economie molto forti con un sottostante di produzione di
beni e servizi che possono supportare un deficit molto elevato. Come dice l'articolo non è il denaro
l'importante ma la capacità del sistema di produrre valore. Il citato spesso caso del Venezuela
dimostra che un paese deindustrializzato e con le entrate in calo per la diminuita capacità estrattiva
(non solo di petrolio) e per il calo del prezzo del petrolio va in iperinflazione ed è virtualmente
fallito. L'Italia si trova in posizione intermedia, ha un PIL 5 volte il Venezuela, ma la decadenza del
suo sistema produttivo può portarci alla deriva verso situazioni più pericolose.

La preogativa di emettere titoli in moneta nazionale sotto legge nazionale non è di tutti. Economie
emergenti sono obbligate a finanziarsi con emissioni in valuta estera sotto legge internazionale. Non
sarebbe il caso dell'Italia, ovviamente. Cordialità.
Qualunque manuale di economia e storia economica dimostrano esattamente il contrario.
( Argentina, venezuela...) Ma se l'Italia stampasse la "nuova Lira" ma secondo lei quando qualcuno
andrà a comprare il grano in canada per fare la pasta e sfamare il paese, secondo lei accetterà la
nuova lira italiana perchè l'italia è bella e piena di economisti? NO, chiederà di pagare in CAD o
USD con un cambio che decide chi? Di Maio? o stampiamo pure USD a che ci siamo?

Qualunque manuale di economia del primo anno, che lei non ha mai visto e tantomeno aperto, dice
esattamente quello che ho appena scritto. Il caso dell'Argetina è emblematico: emetteva i suoi titoli
in dollari, non in pesos sotto legislazione internazionale. Davvero, si informi sulla differenza
esistente fra una emissione in moneta estera fatta sotto legislazione internazionale. Concludo. Oggi
il grano statunitense o canades si acquista in dollari usa o canadesi oppure in euri? Ma perchè non
dedica un poco del suo tempo allo studio dell'economia? Cordialità.

Lei dice "Non sarebbe il caso dell'Italia, ovviamente.". Ne e' proprio sicuro? Lei dice "Oggi il grano
statunitense o canades si acquista in dollari usa o canadesi oppure in euri?" Appunto non lo si
comprerebbe con la nuova lira.

Grazie del contributo. Ne sono certo. Vede, l'Italia è una delle prime 12 economie del mondo, la
quarta in Europa e la seconda economia manifatturiera europea. Come sempre una immagine vale
mille parole (dati oecd): https://data.oecd.org/chart/66BM . Era una domanda retorica e se non si è
capita è colpa mia: il grano statunitense o canadese si pagava, si paga e si pagherà sempre in dollari
statunitensi o canadesi. Mai in lire (quando esistevano) o euri. Cordialità.

siamo già sopravvissuti ai "cataclismi" che lei ha previsto e che si sono verificati già in passato. poi
è venuto l'euro che viene stampato dal nulla e che compriamo a debito , se ci viene concesso e a
quanto ci viene concesso non possiamo decidere noi.

Le cose non stanno come dice. Tutte le monete sono stampate dal nulla sono gli operatori che gli
attribuiscono un valore e l’euro vale più del dollaro o della lira perché rappresenta maggiore
fermezza e fiducia negli operatori.

basta con le chiacciere , l'euro non è la moneta per l'Italia , e quel poco di svalutazione che si puo'
prevedere sarebbe funzionale all'export. se poi vogliamo sostenere che l'euro esteticamente sia bello
elegante e profumato e la troika è bella e i 75 miliardi di euro che paghiamo di interessi sono
sfiziosi perchè di una moneta forte , allora mi arrendo.

Allora il Giappone, debito al 235%, sopra 150 da diciotto anni, è governato da sempre da Wanna
Marchi? Ma come la mettiamo con cinque paesi fra quelli oggi considerati più a rischio default?
L’Argentina che sta fallendo, dopo che sono 5-6 anni che viaggia col debito fra il 50 e l’80%. La
Turchia che ci dicono prossima al default, con un debito al 30%. Ecuador la stessa cosa, rischia di
saltare, ma ha il debito al 45%. Ucraina, altra candidata al default, debito al 60%. Idem per il
Libano che deve fallire, ma debito solo al 60% Il Venezuela da lei citato, che ha il debito pubblico
da 30 anni intorno al 20%, eppure è in fallimento… E il Brasile, alla frutta con un debito fra il 60 e
l’85% da vent’anni? E la Spagna? Stava andando in default col debito pubblico al 50-60%, e ora
che è al 96% va tutto bene…?? Ma che strano questo debito pubblico… Sembra che sia la cosa più
rovinosa del mondo, stando alla vulgata, e poi succedono tutte queste cose strane… Nessuno che
però si chieda, parli, della Grecia. Gli hanno dato 360 miliardi complessivi, pari a 1,2 volte il loro
PIL, come se a noi avessero dato 2.200 miliardi di prestito, non 200!. Tutti i fondamentali in questi
anni sono peggiorati o rimasti uguali, solo il deficit è rientrato nei parametri, ma intanto la miseria
si è diffusa ovunque. Domanda: dove sono finiti questi soldi che valgono 1,2 il loro PIL? Chi ne ha
beneficiato? Silenzio assordante dei media e delle istituzioni EU, anzi dci dicono che è stata
risanata…
le consiglio di studiare gli effetti dell'inflazione sul debito, specialmente in Venezuela, ma anche sui
crediti dei privati praticamente azzerati. oggi non riescono a comprare niente dall'estero e stanno
morendo di fame; la stessa fine che farebbe l'Italia in mano agli economisti da facebook, Grillo e
Gigino. la Grecia aveva falsificato i propri bilanci per avere accesso al credito della BCE e infatti
poi non poteva pagare, se avesse stampato dracme non si sarebbe salvata e avrebbe fatto la fine del
Venezuela.

Lei forse, preso come è dalla sua idea, non legge bene quel di cui si disquisisce e parte lancia in
resta. Quel che dicevo è molto semplice. I media ci massacrano le gonadi indicando nel debito
pubblico (alternativamente con lo spread…) il dramma insormontabile per una economia. La realtà
offre esempi a iosa di come il debito pubblico in sé dica poco, ma è solo una delle tante componenti
che può portare alla bancarotta un paese. Esempi che spesso sono l’opposto di quel che ci si vuol far
credere. Questo perché l’economia è cosa complessa che non risponde a leggi così matematiche. Gli
indicatori economici sono troppe volte usati per veicolare dei messaggi errati e fuorvianti per
convenienze, per dipingere quel che non è. Lei asserisce che non è cosi? Sulla Grecia rimane il
problema. Ha ricevuto prestiti per 1,2 (anzi 1,5) volte il suo PIL (ripeto come se all’Italia andassero
2.500 miliardi di €!), eppure: PIL 2019 fermo a 187,457 miliardi, era a 241,990 nel 2009. Debito
pubblico nel 2011 toccava il 177,1% e nel 2019 è sempre a 176,6%. Spese dello Sato passate da 112
miliardi del 2011 a 86,7 (e lo sanno bene la povera gente che vive li). Spese in sanità che nel 2011
erano 12,28 miliardi oggi sono 8,65. Sono aumentate per incidenza solo le spese per la difesa… Un
disastro, eppure si è volatilizzato il doppio del Pil attuale della Grecia. La domanda è sempre una:
dove sono finiti i soldi?

Quale sarebbe l'effetto dell'inflazione sul debito? Chi favorisce l'inflazione? Il debitore o il
creditore? Qualunque paragone fra l'economia italiana e quella di paesi più o meno esotici rivela
solo la profonda ignoranza economica e storica di chi li fa. Concludo: la sua conoscenza della
vicenda greca è quantomeno approssimativa. Mi stia bene.

Nessuno fra chi legge era a Rimini il 25 e 26 febbraio 2012?


https://www.affaritaliani.it/economia/e-gli-economisti-della-mmt-si-ritrovano-a-rimini-in-un-
convegno-organizzato-dal-giornalista-paolo-barnard.html Fu un convegno decisamente interessante,
ovviamente schivato come la peste dai mainstream media nazionali: non fece dibattito. Del resto
Paolo Barnard che lo organizzò era già stato scaricato dal giro che conta. Fra i molti interventi
notevoli (cito anche Alain Parguez e, fuori programma, Nino Galloni) ci fu pure quello di Stephanie
Kelton. Ma ormai è tardi, purtroppo abbiamo dormito e il mondo è andato avanti:
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=2127 Rassegnamoci. Ci sia lieve la terra.

E' tutto ovvio. Vanno però fatte alcune precisazioni. Primo, una moneta rappresenta una somma di
beni, quindi un'emissione continua di moneta alza solamente il prezzo di quei beni, non aumenta i
beni. Secondo, in un mondo globale la sovranità monetaria deve necessariamente accompagnarsi
alla capacità impositiva sul totale dei beni e dei redditi, quindi DEVE essere accompagnata dalla
possibilità di mettere dazi sui beni importati e tasse su transazioni finanzioarie che lo riguardano.
Terzo, molte precisazioni aggiuntive sono rivolte specificatamente all'euro, uno dei più grandi
assurdi politici e monetari della storia. Se ne deduce che è inutile parlare di MMT mentre siamo
dentro questa idiozia. Quarto, se emettere denaro in maniera scriteriata può creare problemi a parità
di condizioni farsi prestare quel denaro dai privati è la soluzione peggiore da tutti i punti di vista.
Ad esempio emettere denaro se non altro porta ad una svalutazione che penalizza l'accumulo di
denaro, e quindi si configura come una patrimoniale, quando invece farsene prestare garantisce
proprio il valore di quel denaro, mentre viceversa scarica il debito sull'intera società. Per non parlare
della capacità che hanno i grandi creditori privati di condizionare le politiche di quel paese, fino al
punto di tutelare solo i loro interessi. Si chiamano cravattari. Poi è ovvio che i dipendenti dei
cravattari vedano i sovranisti come fumo negli occhi

Il denaro viene usato anche per il risparmio. Dal 1993 ad oggi l'Italia ha pagato oltre 2000 miliardi
di euro solo di interessi, senza che vi fosse corrispondenza con dei beni reali. Se il denaro emesso
finisce nei circuiti finanziari, non aumenta l'inflazione, ma aumenta il prezzo delle azioni. In questo
caso l'emissione di denaro per pagare gli interessi non corrisponde ad alcun bene reale. Viceversa,
se io dò del denaro ad uno che era disoccupato, quello si mette a lavorare e produce dei beni di
valore reale in cambio di quei soldi.

Si chiama Keynesismo. Non c'era bisogno di inventare una nuova sigla per farla apparire una
novita'.

Roberto51: Ni! qualcosa di nuovo lo hanno elaborato avendo analizzato dati e fatti recenti relativi
agli ultimi 30/40 anni.
come sempre la questione è eminentemente politica piuttosto che economica. Il keynesismo porta
alla piena occupazione. E questo comporta una "forza" politica a capo dei salariati che ad un certo
punto non è più stata tollerata dalle "destre". E allora via di Milton Friedman, Reaganomics,
Thatcherismo e compagnia cantante...

Si, ma stampare soldi per fare cosa? La MMT si spinge pure a dare una risposta a questo quesito, in
questo senso il suo approccio è veramente politico. Secondo la "teoria" turbokeynesiana(perché
quello è...), lo stato dovrebbe avere la funzione di "employer of last resort", in virtù della capacità di
esso, di poter creare moneta. La stessa MMT tuttavia, pone dei paletti. Innanzitutto, forse per
rassicurare la classe capitalista, lo stato non entra mai in conflitto con il mercato privato, quindi
lavori socialmente utili e (badate bene) pagati meno rispetto al privato. In pratica bullshit jobs, la
bottiglietta con i soldi sotterrata di Keynes, per essere più precisi. Secondo, la capacità di spesa
dello stato è limitata dall'inflazione, che viene identificata semplicisticamente dalla MMT, nella
relazione tra essa e la disoccupazione. Ma come la teoria keynesiana non aveva previsto la
stagflazione, e quindi rivelatosi incorretta, anche la MMT si dimostra essere fallace. Tralasciando
volutamente il dilemma di Kalecky che mette decisamente una pietra tombale a questa "teoria", un
appunto finale per i compagni della sinistra che osannano questa teoria: i rapporti di produzione non
vengono toccati minimamente, lasciate quindi che si scannino tra di loro. A noi non interessa.

La MMT mette a disposizione di un governo i fondi necessari non solo per offrire un impiego ai
disoccupati, ma anche per pagare gli interessi sul debito pubblico senza massacrare di tasse le
imprese ed i lavoratori. Se le imprese pagano meno tasse, hanno più denaro proprio per gli
investimenti. E gli investimenti creano nuova occupazione, non solo dei lavori a basso valore
aggiunto. Lo stesso avviene se dei lavoratori pagano meno tasse sul proprio reddito: dispongono di
più denaro per andare in vacanza, cambiare l'auto, ristrutturare la casa, ecc. E anche queste spese
generano lavoro. Rinunciare alla MMT è un vero e proprio suicidio economico di un governo.

Cioe' la disoccupazione dipende dagli investimenti dello Stato? Ma poi come si fa a dire che e' un
suicidio, quali paesi hanno adottato la MMT? Se il debito pubblico viene pagato con una moneta
che svaluta piu' la stampi come si a pagarlo, finirete con le banconote da miliardi come in
Zimbabwe o come il venezuela. MMT e' una cagata pazzesca, rimane una teoria, neanche corretta.

Il Giappone adotta di fatto la MMT. La Cina fa qualcosa di simile. La Germania, dopo l'elezione di
Hitler, adottò di fatto la MMT, emettendo una moneta pubblica parallela (i MEFO), e portò la
disoccupazione dal 25% al 5% nel giro di 3 anni. Peraltro persino il noto ignorante di economica
Alan Greenspan sostiene quello che dice Stephanie Kelton. Consiglio un po' più di studio della
materia e meno superbia.
Confonde l'inflazione con la svalutazione ma non si crucci è un errore diffuso. E comunque
l'inflazione non dipende dalla massa monetaria, ossia da quanta moneta sia "stampata", se non nel
caso di piena occupazione e di pieno utilizzo della capacità produttiva. Cordialità.

come la Germania alla fine della prima guerra mondiale che aveva un debito di 132 miliardi di
marchi oro e cominciò a stampare banconote anche di notte per saldare il debito e i valori nominali
raggiunsero cifre astronomiche. Scusa ma quello che sostiene MMT è una grande fesseria

L'iperinflazione in Germania nel 1922-1923 fu causata dagli insostenibili debiti di guerra. Non
c'erano in giro sufficienti scorte di cibo e di carbone, perché la Germania le doveva "regalare" a
Francia e Inghilterra. Quindi i prezzi salivano continuamente, con e senza la stampa di denaro. Per
la cronaca furono dapprima le banche private ad emettere assegni sempre di valore maggiore, in
quanto erano richiesti per pagare i beni aumentati di prezzi. L'inflazione fu la conseguenza, non la
causa dei problemi. https://economiaspiegatafacile.it/2020/04/28/repubblica-di-weimar/

Una domanda per chi, al contrario di me, se ne intende. La possibilità di manovra descritta dalla
MMT si offre "solo a paesi che abbiano il pieno controllo della propria moneta. Non valgono quindi
per una nazione come l’Italia, che dipende ormai dalla Banca centrale europea". Ora vorrei sapere
quale è la differenza, per esempio, fra l'Italia e la California o fra gli USA e la UE. Ovviamente di
differenze se ne possono trovare tantissime, intendo quelle inerenti la MMT. A prima vista
equiparerei l'euro e il dollaro, la FED e la BCE, la Banca d'Italia con una delle 12 "regional Federal
Reserve Banks". Ringrazio chi è in grado di rispondere.

in pratica la MMT dice...stampiamo moneta come si fa con il monopoly e poi speriamo che qualche
paese estero li prenda e creda che siano davvero soldi. Ovviamente nessuno li vorra', piu' stampano
soldi, piu' il valore della moneta cala quindi fai la fine del Venezuela, usi dollari per il commercio
estero, economia parallela, inflazione e problemi seri. Ma hey siamo italiani, non mica copiamo i
migliori, noi copiamo i morti di fame. L'economia italiana va male per problemi noti, elencati per
esempio da Cottarelli, ma siamo come un drogato di eroina (debito pubblico), la strada e'
migliorarsi e disintossicarsi ma noi piangiamo perche' abbiamo avuto un padre cattivo e vogliamo il
metadone.

Non è proprio così. La Banca d'Italia è effettivamente una filiale della BCE. Tuttavia lo Stato,
tramite il Tesoro (il MEF), può emettere titoli di stato e li potrebbe usare per pagare i fornitori e gli
stipendi dei dipendenti. E potrebbe accettarli per il pagamento delle tasse. In sostanza già oggi lo
stato potrebbe emettere dei "titoli liquidi" e farli circolare come moneta parallelo all'euro, e sovrana,
magari in forma elettronica.

Guarda che non e' cosi'. Varoufakis aveva proposto una cosa simile in Grecia. Risultato:
defenestrato dalla Merkel e 'dimesso' da Tsipras su suo ordine.

L'Italia non sta all'Ue, come la California sta agli Stati uniti. Perché semplicemente l'unione europea
non è una federazione, al contrario degli states che invece lo sono. Ne consegue che la relazione che
passa tra la Fed e le sue sezioni regionali, non è la stessa che intercorre tra la Bce e la Banca d'Italia.

Paradosso, ma non tanto. La differenza è che la Fed ha lasciato andare tranquillamente in default la
California, la BCE ha invece salvato l'Italia almeno 2 volte

La UE ha salvato le banche e Confindustria. Non l'Italia.


Quando la California sarebbe andata in default? In quali occasioni la bce avrebbe salvato l'Italia dal
default? Cordialità.

Nel default della California i soldi chi li ha persi? Non il governo della California, ma i creditori
della California. E intanto la California è ancora lì, esiste, la gente ci vive e l'economia va molto
meglio che in Italia. La BCE salva chi vuole salvare per tutelare gli interessi dei creditori (spesso
banche tedesche e francesi), non di certo gli interessi dei cittadini.

Quando l'Italia aveva la sua moneta, nonostante l'inflazione che raggiunse percentuali a due cifre,
stava decisamente meglio. I paesi come il Giappone che hanno un debito pubblico più elevato
dell'Italia, ma che sono indebitati con i loro cittadini e non con gli speculatori stranieri, stanno
molto meglio. Noi abbiamo avuto ed abbiamo governi che sono voluti e vogliono rimanere nella
zona euro dimostrando di essere dei vassalli al servizio del potere finanziario che da decenni ci sta
spremendo come limoni. E gli italiani? Non sono ancora riusciti ad evolversi abbandonando la
sudditanza per diventare cittadini a tutti gli effetti. E i grillini che fanno? Andando al governo, dal
referendum sull'euro sono passati a ritenerlo una moneta forte e indispensabile.

Negli anni in cui "si stava meglio" bastava che tre beduini chiudessero il rubinetto per mandarci in
giro in bicicletta, e abbiamo creato il debito che ora ci strangola, nonostante lo Stato ci prelevasse il
10-15% dei risparmi all'anno con l'inflazione. Ora se tengo 1000 euro nel cassetto dopo un anno ho
un valore di 990 o anche di 1010, e francamente mi sento molto più sicuro così.

"Quando l'Italia aveva la sua moneta, nonostante l'inflazione che raggiunse percentuali a due cifre,
stava decisamente meglio". Cambi pusher o si rifaccia meglio i conti. L'inflazione e' una tassa
invisibile sui salari e il sistema si reggeva si reggeva ul democraticissimo sistema del blocco dei
capitali: chi poteva li portava in Svizzera, altri se li lasciava mangiare piano piano. L'Italia era cosi
sovrana che Bakitalia doveva impegnare l'oro per avere prestiti

pero' c'era la scala mobile che tutelava i salari. Tolta da Craxi su ordine di Confindustria.

Invece i soldi adesso li porta in irlanda, bel cambio. Mangiare piano piano?ma se tutti si sono
comprati casa con mutui a TASSO FISSO per 25 anni. La banca d`italia ha SEMPRE pagato i
propri debiti dalla fine della WW2 ed era allora la 5a potenza mondiale (fino alla fine degli anni 70)
oltre ad avere un debito di UN TERZO, tu lascia perdere il tavernello...

Con "fino agli anni 70" ha dato la risposta giusta e neanche se n'e' accorto. Dopo lo shock
petrolifero lo stato ha concesso le baby pensioni, ignorato la riforma pensionistica in attesa della
prof. Fornero, nazionalizzato aziende catorcio per non perdere posti di lavoro, causando il costante
declino della produttivita' cominciato tra gli anni 70 e 80. Tutto cio' e' stato finanziato e continua ad
essere finanziato con il nostro debito pubblico monstre. Oggi pero' c'e' una differenza: senza la BCE
che acquista il nostro debito (che e' quasi carta straccia) noi falliremmo in 24 ore. Finche' crederete
che basti stampare soldi per salvare un'economia marcia, l'Italia non uscire mai da questo pantano.
PS:la MMT e' quasi un approccio new age all'economia e, nonostante tante parole,ha davvero poca
ciccia da discutere

In irlanda non funziona cosi', non puoi nasconderci i soldi. Poveraccio confonde evasione fiscale
con fiscalita' favorevole.

Si, adesso che queste cose arrivano da oltre oceano, vanno bene,si presta attenzione.I tanti
commeatori italiani che vanno raccontando in giro per il web di moneta da stampare da parte dello
stato, peraltro anche corroborando la loro tesi con opportune argomentazioni,no!vengon presi in
giro. In ogni caso:il denaro incorpora un diritto-dovere:il diritto di acquistare qualsiasi cosa e il
dovere di accettarlo come strumento di pagamento,nello stato in cui circola. In questo senso, lo stato
può produrre quanto denaro vuole, per tutti i beni e servizi di cui necessita, con ciò contribuendo
enormemente alla crescita economica del paese. Es.: la costruzione di una ferrovia da lavoro a
imprese e industrie;i luoghi pubblici in degrado che abbiamo,perchè non rinnovati per decenni, per
mancanza di soldi (le strade, per esempio), potebbero essere più frequentemente rinnovati, con ciò
facendo lavorare industrie e imprese appaltatrici e incrementano l' occupazione.

"In questo senso, lo stato può produrre quanto denaro vuole, per tutti i beni e servizi di cui
necessita, con ciò contribuendo enormemente alla crescita economica del paese." prenda una scatola
di monopoli, consenta ad ogni giocatore di stampare tutti i soldi che vuole e si rendera' conto che
neanche nei giochi da tavolo funziona cosi. Figurarsi dell'economia reale

Glielo spiega lei ai diversamente berlusconiani, ovvero i piddini?

Non risulta che i piddini possano essere accostati ai berlusconiani avendo fatto propaganda antieuro
o per la sovranità monetaria e poi cambiato idea. Non è mai accaduto. Berlusconi si può dire che è
stato il primo populista in assoluto, le motivazioni a proposito dell'impeachment per Napolitano di
Grillo e Berlusconi sono perfettamente sovrapponibili. Uguali. Il grillismo e il salvinismo
costituiscono il punto più basso raggiunto dal berlusconismo in quanto mentre Berlusconi cambiava
idea con tempi molto più lunghi ormai si dice tutto e il contrario di tutto con una facilità disarmante.
Non risulta nemmeno che lo statalismo e le nazionalizzazioni siano associabili al PD. Il cosiddetto
keynesismo (faccio costruire una buca inutile per dare lavoro e aumentare la domanda) è la ricetta
peggiore per la nostra economia ma nulla ha a che fare con quello il PD ha sempre detto o fatto. Le
nazionalizzazioni di Alitalia appartengono a Silvio e DI Maio, non a Prodi, o Renzi o Calenda, che
si possono dire sostanzialmente antitetici al berlusconismo. Se si accusa il PD di non fare politiche
keynesiane e di essere stato sempre contro tali teorie riguardanti la sovranità monetaria si dice il
vero, ma con questo si dice anche con il berlusconismo non ha nulla a che vedere.

Analisi totalmente farlocca: non c'è una sola parola di verità. L'accostamento tra Berlusconi e Grillo
è ridicolo. E' storia che il PD-L era l'altra faccia del PDL. Non a caso anche di recente Prodi ha
detto di preferire Berlusconi a Conte. Sul giudizio che dà del keynesismo, meglio stendere un velo
pietoso.

Sono farlocche tanto che non trova argomentazioni per smentirle. Berlusconi è stato il primo
populista e il primo antieuro in assoluto. Entrambi hanno cambiato idea sull'euro. Risulta che il PD
abbia fatto propaganda sul fatto di uscire dall'euro e poi abbia detto il contrario? No. Dunque è il
ms5 e non il PD a essere accostabile al berlusconismo. L'ultimo Berlusconi è preferibile a Conte,
infatti ho scritto che i 5s sono il punto più basso raggiunto dal berlusconismo. Va ricordato però che
Berlusconi si presenta alleato a Salvini e Meloni, si mostra dunque europeista a tratti un po' come
Di Maio. Il Pd invece non ha fatto mai alleanze con Salvini.

Ma l'ha capito o no che la classe dirigente del PD ha firmato un patto scellerato con Berlino per la
propria sopravvivenza politica? La loro coerenza, ovvero il tradimento perpetrato ai danni degli
italiani, è stata la nostra sventura. La loro impreparazione culturale e la loro doppiezza sono tali che
neppure si rendono ben conto del disastro che hanno cagionato. E' gente pericolosa: come lo è
Zingaretti che tutti i giorni reclama l'adesione al Mes, fingendo di non rendersi conto che così gioca
a far rialzare lo spread. Ma lo fa per ingabbiare il Paese: così, seppure verranno finalmente cacciati,
chi subentrerà al loro disastro sarà costretto ad onorare gli impegni sciagurati che hanno preso sulla
pelle degli italiani. E non c'è un quotidiano che gli dia una sonora randellata per le parole
gravissime che pronuncia di continuo!
Quali nazionalizzazioni? A capo di Alitalia, liberata dai debiti con i soldi nostri, c'erano i 'capitani
coraggiosi' di Berlusconi. Nazionalizzare non vuol dire regalare imprese sane ai privati.

Appunto, Berlusconi è per la nazionalizzazione di Alitalia. DI Maio pure. Addirittura si era parlato
di farci entrare dentro Atlantia. Ora non si sa come finirà, ma di certo si è per salvarla (con soldi
nostri) Renzi ha provato a liberarsi invece di Alitalia dandola a una compagnia estera , Ethiad.
L'operazione è fallita, ma almeno non ci è costata. Calenda è contro la nazionalizzazione Berlusconi
e i 5s sono sostanzialmente per nazionalizzare tutto, il Pd no. Dunque come si fa a non dire che il
loro programma sulla politica economica è molto simile ? Anche sulla sovranità monetaria
cambiano idea a seconda di come tira il vento. Forse c'è un solo esponente dell'ex PD che ha avuto
posizioni sovrapponibili: Stefano Fassina. Per quanto riguarda il resto Bersani ha fatto le lenzuolate
e le liberalizzazioni , Renzi si è detto fosse un blairiano, dunque sulle posizioni sostanzialmente
antiliberali che appartengono a FI non ci sono punti di continuità. Uno che dice di volere la
rivoluzione liberale poi è normale che su Alitalia abbia quelle politiche? La verità è che Berlusconi
è un fintissimo liberale che accusa i 5s di fare politiche antiliberali (o assistenziali o keynesiane) che
sono in pratica le stesse delle sue: per dirne una nel suo programma c'era la stessa cosa del Reddito
di cittadinanza, ma le cifre promesse erano più alte e c'erano meno condizionalità per averlo. E cosa
hanno fatto poi i 5s come prima cosa? I condoni ovviamente.

Noi italiani abbiamo dimostrato che e' possibile che uno stato fallisca o rischi di fallire in due
occasioni storiche: 13 settembre 1992. Quando nel 1992 ancora avevamo sovranita' monetraia e
stampavamo le lire, ma il governo

Talmente sovrani che fummo costretti ad uscire dallo SME... si interessi d'altro, l'economia non è
proprio la sua materia..

Nel 92 ci fu una crisi valutaria per via dello SME, quando c'era il cambio fisso, praticamente il
precursore dell'euro. Quella crisi sta proprio a testimoniare che non eravamo assolutamente pronti
per la moneta unica, nonostante ciò, pochi anni dopo un certo prodi (rigorosamente in piccolo) ci
fece entrare nella moneta unica rovinando la vita a generazioni di italiani. È innegabile che stiamo
vivendo un disastro annunciato. La storia non si riscrive a piacere, mi dispiace.

infatti... In soli quindici anni dal suo avvio è costato agli italiani mille miliardi di euro, per
continuare a gravare sulla nostra economia fino a soffocarla: è il divorzio tra Banca d’Italia e
Tesoro, avvenuto nel 1981 per volere del ministro Beniamino Andreatta. Con un atto univoco, cioè
una corrispondenza epistolare con il Governatore della Banca d’Italia Ciampi, Andreatta mise fine
alla possibilità del governo di finanziare il disavanzo. Venne rimosso l’obbligo vigente da parte di
Palazzo Koch di acquistare i Titoli di Stato emessi sul mercato primario (cioè quelli collocati
mensilmente dal Tesoro), che aveva consentito fino ad allora al nostro Paese di tenere sotto
controllo il debito pubblico. Perso questo strumento di sovranità monetaria, anticipando quanto
sarebbe avvenuto con l’ingresso nell’Unione Monetaria, l’Italia per finanziare la propria spesa
dovette iniziare ad attingere ai mercati privati, con tassi d’interesse di tutt’altra entità rispetto a
quelli garantiti in precedenza. Gli effetti furono immediati: ragionando in euro i 142 miliardi di
debito del 1981 (58% del Pil) dopo tre anni erano raddoppiati; dopo quattro, triplicati (429
miliardi), superando quota 1000 nel 1994, pari al 121% del Pil. Come raccontò lui stesso dieci anni
dopo in una lettera pubblicata sul Sole 24 Ore, questo stravolgimento era necessario per
salvaguardare i rapporti tra Unione Europea e Italia. Ad essere in pericolo era la partecipazione
dell`italia all’interno dello Sme,

Invece proprio grazie a quel divorzio i politici smisero di chiedere a bankitalia di stampare moneta
per coprire tutte le loro porcate piccole e grandi. Comprare con la spesa pubblica l'elettorato a suon
di pensionamenti, posti pubblici e faraoniche cattedrali nel deserto. Infine,la massa monetaria
circolante NON e' legata all'andamento economico: se cosi non fosse, allora non esisterebbe un solo
paese del mondo in crisi!

E' la scoperta dell'acqua calda. Quello che sembra una teoria rivoluzionaria non è altro che che
l'estrapolazione della teoria keynesiana, roba che ha quasi un secolo di vita. Pane quotidiano per
studenti universitari di macroeconomia: solo che quello che è prassi in accademia, è diventato
sorprendentemente eresia sui mass media dei potentati economico-finanziari. Basta riascoltare le
stupidaggini sullo Stato buon padre di famiglia, che ripetono incessantemente personaggi del
calibro di Prodi, Monti, Fornero, Letta e praticamente tutta la direzione del PD, per rendersi conto
del livello di mistificazione della scienza economica raggiunto e che si propala impunemente tutti i
giorni e da troppi anni a danno dell'opinione pubblica. In Italia c'è almeno (ma non solo!) il prof.
Alberto Bagnai, brillante economista, uomo di sinistra-sinistra (quella vera, non quella
macchiettistica e pariolina dei Capalbio's boys), che da almeno 15 anni propone questa lettura tutto
sommato classica(non alternativa!) del funzionamento del sistema economico; costretto ad entrare
nella Lega per dare visibilità politica alle sue idee e a farci ammettere oggi che ciò che asserisce la
Kelton nel suo pamphlet, era tutto ampiamente risaputo. Da decenni. C'è voluta però una donna,
contrariamente a quanto hanno fatto molte sue colleghe, con uno sforzo divulgativo che le fa onore,
a bucare il muro di omertà maschile che ha finora relegato tale interpretazione al solo ambito
accademico.

MA se è tutto così semlice e avendo i politici come convenienza il consenso delle masse, perchè
non viene attuato? CHi attuasse queste politiche risolvendo tutti i nostri problemi sarebbe
ringraziato e rieletto in eterno. Una volta che queste cose le possono fare Borghi, Paragone, DI
Maio, Bagnai cambiano tutti idea. Ma è mai possibile? Ma che razza di professore brilante di
economia è uno che per 15 anni dice di avere la soluzione a tutti i problemi , entra nella lega e una
volta dentro quando Salvini cambia idea sull'euro non esce dalla lega per condurre in maniera
alternativa la battaglia ? Ma se per 15 anni ha detto che la soluzione ai problemi era semplicissima,
consisteva nell'uscire fare debito e stampare moneta e che fossero servi della finanza quelli che
fingevano di non vedere che l'europa non si cambia dall'interno, ora che Salvini ha altre posizioni e
è diventato europeista critico come tutti, è diventato servo e cioè europeista critico pure lui ? Se non
si fa niente e si rimane si è servi diceva. Non resta da concludere che al governo rimbecilliscono
tutti, in primis quelli che propongono tali soluzioni.

Io penso che la fase leghista di Bagnai finira' molto presto. Raggiungera' Paragone e la sua
Italbrexit. Ti correggo pero' su una cosa. Chi ha impedito alla maggioranza di allora di fare Savona
ministro, imponendo due ministri (Economia ed Esteri) con idee opposte a quelle della
maggioranza? Il governo gialloverde e' stato sabotato ancora prima che nascesse da Mattarella.

DI Savona dopo averlo nominato lui e tutti si sono affrettati a dire che non fosse per l'uscita. SI
voleva uscire dall'euro? No. Si voleva qualcuno che recasse in sè la suggestione dell'uscita, il fatto
che SAvona avesse detto che dall'euro si esce negando che lo si farà. SE si voleva uscire cosa
impediva invece di scusarsi di chiedere l'impeachment per mattarella andando a elezioni con un un
programma in cui c'era scritto che si sarebbe uscito dall'euro, acquistando la sovranità monetaria? O
saremmo andati in default perchè dall'euro si esce di nascosto? E perché mai dall'euro si esce di
nascosto se l'uscita dall'euro porta i vantaggi di cui si straparla bastando stampare moneta per
avversare le conseguenze negative ? Meloni cresce nei sondaggi e viene considerata come leader
credibile ? Ecco che non parla più di euro PS. Ma pure Paragone guardi che quando ne ha avuto la
possibilità e si potevano fare le cose se ne è stato zitto e buono a fare l'europeista critico e non
l'antieuro. Se era convinto delle sue idee avrebbe dovuto dare del traditore a DI Maio e anche a
Salvini, gli ha mai sentito dire una parola contro SAlvini che cambia idea sull'euro? Comodo fare
un partitino del 3%, unico nel panorama politico a volere l'uscita, il potere non lo si otterrà mai , al
massimo si otterrà un posto in Parlamento. Come ho detto quando al governo c'è la possibilità di
fare quel passo in avanti (o dritti verso il burrone) nessuno lo fa.

C'è una valida alternativa al rimbecillimento ed è che quella teoria è sballata e che alla prova dei
fatti non la segue nessuno e se qualcuno la segue va in default.

Questa teoria viene attualmente attuata dal Giappone e dalla Cina. Tanto per citare due nazioni fra le
prime 3 economie al mondo. Il Giappone ha un debito pubblico al 150% del PIL, ma non è in
default. L'economia giapponese è prospera, la disoccupazione ai minimi storici, il reddito medio è
alto, i servizi pubblici efficienti. Dove starebbe il problema? L'Italia invece...

Ma lei vorrebbe replicare all'analfabetismo? Così finisce suo malgrado per conferirgli legittimità:
sono bastate due sole righe per catalogarlo.

Favole. Auguri a chi ci crede sperando che i creduloni non danneggino troppo anche chi ha la testa
sulle spalle.

"A differenza di tutti noi infatti il governo crea i soldi che spende. Mentre tutti gli altri (imprese,
cittadini, enti locali) sono semplici utilizzatori del denaro, il governo è IL produttore del denaro. Il
principio quindi dev’essere ribaltato, non sono i cittadini che forniscono soldi allo stato ma lo stato
che fornisce soldi ai cittadini" Ma si possono leggere sciocchezze di tale tenore ? Il governo crea i
soldi e noi siamo semplici utilizzatori, se ne può creare di più siamo per magia tutti più ricchi senza
alcuno sforzo da parte nostra. Basta decidere solo di stamparne di più. Occorre piantare il semino
nel terreno e le monete crescono sugli alberi, dicevano il Gatto e la Volpe a Pinocchio. Il fatto che
non abbiamo una moneta che autoriproduce come causa di tutti i problemi delle nazioni, per quelli
che non hanno la sovranità monetaria le cose sono drammatiche e occorre fare di tutto per averla.
Mi pare che siano le stesse cose dette da Lepen, ma anche da DI Maio e Salvini prima di andare al
governo e che una volta che si può testare la validità di tali tesi avendone i poteri si abbia paura . Se
le cose sono così semplici perché mai chi promette queste soluzioni risolutive poi non le attua?
Come mai Borghi e Bagnai se lo rimangiano? Leggete l'ottimo Stefano Feltri e finitela di dar retta a
articoli di tale tenore. Lettura consigliata. Stefano Feltri. 7 scomode verità che nessuno vuole
guardare in faccia sull’economia italiana

Come si possono definire "sciocchezza" quello che è la realtà dei fatti? 1) Chi stampa i dollari che
usa il governo americano, se non la FED su incarico del governo americano? 2) Chi definisce cosa è
denaro e cosa no? E' la legge, fatta dallo Stato. Se lo Stato dice che delle cifre scritte sui computer
delle banche (il 97% del denaro ce utilizziamo) sono DENARO, quelle cifre diventano denaro e
tutti lo accettano, perché ci devono pagare le tasse. 3) Un titolo di stato da 1000 euro, al momento
della sua emissione, vale 1000 euro. Lo Stato potrebbe usarlo per pagare i fornitori al posto degli
euro. E se lo Stato accettasse il pagamento delle tasse con i titoli, quei titoli verrebbero accettati dal
fornitore. Quindi lo stato ha per definizione la sovranità monetaria e la possibilità di creare denaro
secondo necessità. Quello che non si può stampare sono le forze lavorative. E lo abbiamo toccato
con mano questa primavera, quando mancavano medici ed infermieri per curare il coronavirus,
anche se si stanziavano i soldi per pagarli.

Lo Stato non ha nessuna possibilità di stampare denaro secondo necessità, la quantità di denaro che
lo stato può stampare dipende dal comportamento dei propri concittadini. Dunque sono i cittadini
che, nella sostanza, forniscono allo stato la possibilità di stampare più o meno denaro, che è solo un
mezzo di scambio. -Dunque anche se formalmente il pazzo di carta lo stampa lo Stato,
sostanzialmente sono i cittadini che danno allo stato la possibilità di stamparne di più o meno
essendo tale quantità legata alle merci prodotte e alla sostenibilità del debito. In questo senso
sostanziale sono i cittadini che danno i soldi allo Stato. nel senso che producono la quantità
equivalente in merci affinchè lo stato possa stampare i pezzi di carta. Se lo stato potesse stamapare
tutto il denaro che vuole secondo necessità basterebbe per uscire dalla crisi stampare tutta la moneta
che serve. E anche se non lavorasse nessuno e se nessuno producesse niente le economie si
sosterrebbero. Non a caso prima citavo la favola di Pinocchio e del paese della Cuccagna. Per
vedere cosa succede a chi stampa moneta senza tenere conto dei giusti limiti si veda cosa accade in
Venezuela.

Avendo letto il libro lo raccomando, L'articolo in se ne é un vago riassunto che non gli rende
giustizia. Un punto in particolare che non emerge é che, nonostante sia senza dubbio un libro
"politico" non si allinea nella dialettica Destra Vs Sinistra, piuttosto sottolinea come sia la destra
che la sinistra percepiscano il problema finanziario nella stessa identica maniera, e si differenziano
nelle soluzioni proposte. MMT invece invoca una nuova prospettiva sulla gestione finanziaria dello
stato che di per sé non è né di destra né di sinistra ma é strumentale a qualsiasi politica finanziaria
sia essa di destra o di sinistra. Cmq mi chiedo se fosse necessario un articolo del genere...

se invece di sinistra/destra usassimo le categorie lavoro/capitale, o Stato/Mercato, tutto sarebbe


molto piu' chiaro. L'attuale destra e sinistra sono entrambe dalla parte del Capitale e del mercato,
ovvero di Confindustria e ABI.

COS'E' IL "VALORE" Il denaro è due cose fondamentali contemporaneamente: - è una merce di


scambio (soldi in cambio di beni e/o servizi) - è una unità di misura (la quantità di soldi necessaria è
indicativo del valore del bene stesso) OGNI unità di misura REALE deve avere dei parametri
altrettanto REALI per definirne la "dimensione" ma... QUANTO "VALE" UN EURO ? (o Dollaro,
Yen, Rublo, Renminbi... sono tutti uguali) La risposta NON ESISTE !!! Facendo un paragone è
come se tutte le regole della Fisica fossero costruite usando un metro di gomma estensibile che può
assumere qualsiasi lunghezza. Quindi tutte le "leggi" dell'economia e tutto il sistema dei rapporti
economici dell'universo mondo è basato su di una ENORME FINZIONE CONDIVISA. Senza un
collegamento ad elementi reali e concreti ecco che si può INVENTARE tutta la moneta che si vuole
(la moneta moderna NON SI CREA ma si inventa dal nulla). E quando le BUGIE ed i GIOCHI DI
PRESTIGIO del mondo "parallelo" finanziario-monetario superano il limite di credibilità
sopportabile TUTTO CROLLA e le macerie cadono sul popolino bue che si carica di nuovi sacrifici
per riparare i danni !!!

Mmm... il denaro non è solo un "velo" dell'economia reale, come pensavano i classici da smith fino
a marx compreso. È anche risparmio, tesoro, la forma più importante anzi. Sulla trappola della
liquidità keynes ci ha costruito tanto delle sue ricette, e qualsiasi modello macroeconomico non può
fare a meno della funzione di risparmio svolto dalla moneta. Che poi il denaro sia una specie di
"convenzione linguistica" che vale finché la "gente" la accetta, è da quando abbiamo abbandonato
qualsiasi legame tra le banconote e le merci (argento ed oro storicamente) che la cosa è evidente.

Io ricordo bene il tempo in cui l’Italia aveva la sua propria moneta, la lira. L’ inflazione riduceva
costantemente il potere d’acquisto del mio stipendio da lavoratore dipendente, malgrado gli aumenti
automatici legati all’inflazione, che erano sempre inferiori alla realtà e comunque in ritardo. Altro
era per, ad esempio, i commercianti, che potevano cambiare i prezzi come volevano, ma, tutto
sommato, alla fine non conveniva nemmeno a loro. Questo è quello che so e so anche che con
l’Euro l’inflazione è stata molto minore. Certamente se Berlusconi non avesse favorito l’equazione
1 euro= 1000 lire le cose sarebbero state molto migliori, ma notoriamente il Berlusca non è mai
stato dalla parte del reddito fisso. Le teorie complicate degli economisti mi interessano poco, visto
che l’economia a mio avviso non è una scienza, dove 2+2 dovrebbe fare sempre 4.

Allora come mai il mio stipendio è quasi lo stesso da 20 anni mentre i prezzi sono quasi
raddoppiati?
Perché nei primi due di quei vent'anni tanti commercianti li hanno raddoppiati, dicendo che 1 euro =
1000 lire. Gli stessi signori che in questi mesi hanno fatto fuoco e fiamme per smantellare le regole
di sicurezza contro il virus, con buona probabilità. Si vede che, mentre alcuni si impoverivano,
mentre i vituperati dipendenti pubblici vedevano erodersi i loro già miseri stipendi, tanti di questi
signori non solo si sono arricchiti raddoppiando i prezzi e poi continuando ad alzarli, ma si sono
pure mangiati tutto. E sempre questi signori, in questi vent'anni, hanno sempre votato in massa e
acclamato quelli che hanno tolto i servizi, incentivato l'evasione, aumentato il debito che ci soffoca.
Voglio dire una cosa a chi ci legge: Cari italiani, non si può andare ogni anno all'estero per 15 giorni
e mangiarsi 5000 euro, poi cambiare macchinone ogni 4 anni e mangiarsene 20000, poi ogni due
anni il cellulare da 1200, e la seratona, e la cena fuori ogni sabato eccetera, e poi dirsi che dobbiamo
stampare a manetta una sorta di buoni pasto che chiamiamo "moneta sovrana", fregarcene dei debiti
e spendere sempre di più in cose sempre più inutili. E' un ragionamento da tossicodipendenti.

Un raddoppio dei costi in 20 anni non è certo una inflazione alta. Il mancato aumento non è un
problema di moneta, ma di ben altro, tra cui la spietata concorrenza mondiale, che prima non era a
questo livello.

Eh no: Prodi istituì delle commissioni di controllo dei prezzi. Berlusconi, invece, dopo l'avvento
dell'euro e del suo Governo, le smantellò e fece gli spot in televisione con Paolo Villaggio proprio
sull'equazione euro-lira ("Togli due zeri e dividi per due", diceva, ma sul bilancio annuale di una
famiglia non è mica vero, per non parlare delle grandi cifre). Forse per rimediare, o forse per la sua
profonda incoerenza, Silvio ci mandò anche i famosi convertitori elettronici. I commercianti, infine,
ci misero del loro: ricordo ancora panini che si sbriciolavano al solo contatto, con dentro due fette di
salame di conto, raddoppiare di prezzo in poche settimane, da 1500 lire a 1,50 euro. Quella Destra
che ci mandava i calcolatori e che ci ingannava sulle cifre, votata da quelli che hanno raddoppiato i
prezzi, adesso ci viene a parlare della liretta che era tanto bella...

Ma non dire cavolate, la commissione sul controllo dei prezzi non è mai esistita e non può esistere
in un'economia di mercato. Se io voglio vendere una pizza margherita a 1000 € sono libero di farlo
e tu sei libero di comprala o meno; che avrebbe dovuto fare il governo, far chiudere i nbegozi che
aumentavano i prezzi? In base a quale legge?

Eppure è esattamente ciò che è avvenuto: commissioni istituite e smantellate, nonché aumento dei
prezzi. E' vero: se tu e solo tu raddoppi il prezzo del prodotto, rischi di non venderlo. Ma se lo fanno
tutti? Del resto, abbiamo visto qualcosa di simile anche in questi ultimi mesi, con gli aumenti dei
disinfettanti, dei guanti di lattice, delle mascherine. Perfino Amazon è dovuta intervenire, ed è stata
multata (mah...). Ma non ti preoccupare. Adesso usciamo dall'euro, ti mandiamo direttamente un 3
milioni di neo-lire, o anche 5 o 6 milioni, tanto è lo stesso, sul conto corrente ogni mese, e via a
consumare. Ovviamente, lì i prezzi bisognerà controllarli con l'Esercito, ma non tanto per gli
aumenti, ma perché bisogna vedere chi accetterà quella sorta di buoni pasto che qualcuno chiama
"moneta sovrana". Altrettanto ovviamente, gli unici che ci guadagneranno saranno gli evasori, che
si troveranno qualche migliaio o milione di euro all'estero o sotto le mattonelle, al cui confronto le
nuove lirette saranno ciò che sono, cioè dei soldi del Monopoly. Capisco che dopo la sconfitta alle
Regionali Lega e Cinquestelle debbano spingere sulle frottole secondo loro più lucrative, ma i mini-
BOT li abbiamo già visti con Borghi, e dieci giorni dopo erano nel dimenticatoio loro e il Governo
Gialloverde... E aggiungo che questo articolo, senza nulla togliere all'autore, campeggia sulla Home
Page del Fatto. Possiamo conoscerne le ragioni, oltre i click degli amanti della lira sovrana?

i mini-BOT di Varoufakis (lui ebbe l'idea. Borghi l'ha solo copiata) sono durati dieci giorni per lo
stesso motivo per cui Savona e' stato ministro dell'economia un giorno sui giornali. La UE e' una
dittatura. Chiedere a Varoufakis, che non e' certo di destra.
Ricorda quello che era prima e dopo il divorzio di andretta e ciampi. io parlo di prima del 1980,
debito un terzo dell` attuale, italia quinta potenza industriale , famiglie che vivevano monoreddito,
inflazione alta si ma scala mobile e mutui a tasso FISSO per25 anni. 2+2 =4

Lei sostiene che a valle del'introduzione della folle moneta unica i prezzi sono raddoppiati. Ossia
che ci sarebbe stata una inflazione del 100%. Sicuramente è stato così in qualche caso ma i dati
dicono qualcosa di lievemente diverso. Cordialità.

No non dico questo. L ‘inflazione ufficiale è un calcolo basato su molti fattori, alcuni ci sono
perfino ignoti ed il loro peso anche. Tuttavia, nella vita di tutti i giorni noi abbiamo visto che c’è
stato un rapidissimo adeguamento dei prezzi a 1 euro=1000 lire. Pensi ai bar e ai ristoranti, per fare
un esempio.

L’inflazione più alta era anche in America, dove la Lira non ce l’avevano. I fattori che determinano
l’inflazione sono molteplici e hanno poco a che vedere con l’avere la Lira o il Sesterzio.

Nel 1981, con la lira e con l'inflazione al 20% ogni famiglia italiana metteva mediamente da parte il
24% dello stipendio. E molte donne non lavoravano, dato che lo stipendio del marito era sufficiente.
Oggi il risparmio medio delle famiglie è del 3% e molte famiglie sopravvivono consumando i
risparmi. I salari di oggi, tenuto conto dell'inflazione, sono ben più bassi di quelli del 1981. Nel
1981 i giovani italiani non dovevano emigrare all'estero per cercare lavoro. O almeno non dal Nord
Italia, come accade oggi.

Craxi nel 1985 elimino' la scala mobile. E da li', ancora prima che dall'euro, che il mondo del lavoro
ha progressivamente visto ridursi i salari.

Esattamente, al di là dello stipendio, ci hanno consumato risparmio, ricchezza e potere economico.

E non solo c'era l'inflazione come giustamente hai ricordato, ma c'era anche un grande debito
pubblico, anzi, il grosso del nostro debito si forma proprio in quegli anni. E ancora, c'era una grande
speculazione, c'era gente che andava in banca prendeva a prestito somme importanti a 10 e
comprava titoli di stato a 12, guadagnava, a spese di tutti gli altri, senza neanche la fatica di doversi
spostare da uno sportello all'altro.

I dati ci dicono che in quel periodo l'economia italiana tirava e che bastava uno stipendio per
sostenere una famiglia di quattro persone. Ora, per campare decentemente ce ne vogliono due di
stipendi, sempre che la famiglia abbia una casa di proprietà ereditata dai genitori che riuscirono a
comprarla proprio ne periodo di maggiore inflazione.

Questo è un altro discorso, ma la moneta c’entra ben poco. C’entravano soprattutto la divisione del
mondo in due blocchi, con, tra l’altro, la mancanza di concorrenza da tanti paesi dell’est, la minor
età media del Paese, ecc., ecc.

Lei fa confusione tra emettere denaro, che non comporta nessun aumento del debito, ma solo la
massa circolante, e farsi prestare denaro, che aumenta il debito pubblico.

Il reddito dell'Italiano medio di 30 anni fa, nonostante l'inflazione, non è per nulla paragonabile con
quello odierno: oggi siamo decisamente più poveri, proprio a causa di una moneta forte e straniera.

Chi oggi è più povero deve ringraziare l'italiano medio di trent'anni fa, che si è mangiato un Paese
finanziandosi le crociere, mandando in pensione la gente a quarant'anni, votando i Berluscones dei
tagli lineari ai servizi e dello smantellamento del lavoro.
Dedicati al tuo favorito Breidbart. O sei gia' passato a QAnon? Con questi termini da propaganda
populista fai solo ridere, testa tua ormai non ne hai piu'... Euroina e' passata di moda nel oscuro
mondo complottistamassonicopopulista?

Immagino ci sia riuscito. E forse a mantenere anche una famiglia con un solo reddito. Adesso,
nell'età aurea della moneta unica, l'acquisto di una casa nonostante mutui a una cifra, è
semplicemente proibitivo per una famiglia monoreddito e richiede sacrifici per le altre. Come mai?
Cordialità.

Ancora una volta: gli stipendi dipendono da tante cose, non solo dalla moneta. Se in Italia i posti di
lavoro sono enormemente diminuiti, la concorrenza per ottenerne uno è elevatissima e quindi ci si
accontenta di meno di prima, conta molto, ma molto più della moneta. Abbiamo avuto anni e anni di
allegra incoscienza berlusconiana, di cui tutti sembrano essersi dimenticati, abbiamo avuto una
globalizzazione che ha distrutto la nostra competitività, molte delle nostre industrie si basavano sul
basso prezzo, più che sulla qualità e non è stato fatto molto per farle cambiare. In Germania invece
sî, nei primissimi anni 2000, dopo una pesante crisi, mentre Berlusconi pensava alle cene eleganti.
La moneta non c’entra così tanto.

Ma se lei non sa, abbia almeno l'umiltà di ascoltare! Ci sono pochi posti di lavoro per la politica
deflazionista imposta dalla Germania, che in 10 anni ha distrutto 1/3 dell'industria italiana: mentre
Berlino sfondava il rapporto deficit/pil agli inizi degli anni 2000, violando le stesse regole europee
che aveva imposto, allo scopo di fare le riforma Hartz con la fiscalizzazione degli oneri sociali ed
una politica sui mercati più aggressiva, a noi costringeva a continuare a fare politiche di rigore
perché eravamo col rapporto debito/pil oltre il 60% (ma eravamo entrati nell'euro già in questa
condizione, e i tedeschi ci avevano costretti ciò nonostante all'ingresso!).

Concordo sul fatto che l'economia non è una scienza. Quanto al periodo della lira, anch'io ricordo
bene l'inflazione a doppia cifra. Però c'era la "scala mobile" con cui, sia pure con un po' di ritardo,
venivano adeguati gli stipendi. Per i risparmiatori poi c'erano titoli di stato che rendevano più
dell'inflazione. Per la vita reale delle persone, ricordo che un solo stipendio da operaio bastava a
sostenere l'intera famiglia, sia pure ovviamente senza sfarzi. Le case affittate erano a equo canone, e
molti prezzi (benzina, assicurazioni) erano amministrati. Alla fine la gente comune viveva meglio di
oggi, che abbiamo inflazione inesistente

Gli stipendi venivano adeguati sulla base dell’aumento dei prezzi ufficiale, sempre inferiore a
quello effettivo, e non di poco.

Non facciamoci fregare da questo pseudogiornalismo ammiccante ai mercati, che tutto possono. In
un momento della storia che mette in evidenza quanto false fossero le teorie circa l'ineluttabilita'
della globalizzazione, della moneta comune necessaria per poterne fare parte.. ecco una articolo
veramente "furbo" invece che negare l'evidenza, dice che si effettivamente la mmt ha ragione...
peccato che l'Italia ORAMAI ha rinunciato alla propria SOVRANITA monetaria e quindi e'
COSTRETTA a fare diversamente altrimenti il MERCATO la punisce... E quindi, riassumo: quello
che prima non era vero, ops ( ci siamo sbagliati ) invece e' vero, ma per l'Italia e' TROPPO TARDI.
Chiederei ad un giornalista del FQ, giornale notorio paladino della Costituzione Italiana: come
avrebbe fatto l'Italia a cedere la sua Sovranita' Monetaria visto che, in Costituzione, questa fa parte
delle prerogative Sovrane, Indisponibili al legislatore; inidonea per qualsiasi forma di "cessione"?
La risposta e' che l'Italia DECIDE politicamente di rimanere nel sistema con scelta politica
SOVRANA e che domani con analoga scelta potrebbe uscirne, solo che lo voglia. A quel punto il
mercato si accontentera' di venire retribuito con le Nuove Lire.... evidentemente.
articolo PierGiorgio Gawronski
Economista
30 Aprile 2012 - L’importanza della sovranità monetaria

Nei mesi scorsi la Bce ha “stampato moneta”, ben 214 mld., per sostenere sui mercati finanziari i
prezzi – limitare gli spread – dei titoli del debito pubblico di Italia, Spagna, e altri paesi europei.
Non riuscendovi, ha immesso altri 1000 mld (Ltro) per salvare il sistema bancario e gli Stati europei
dal fallimento. In Gennaio Scalfari – in alcuni editoriali ispirati dai suoi contatti in Banca d’Italia –
annunciava trionfalmente: “la fiducia nel nostro debito sta tornando”! Ma il calo degli spread è stato
parziale ed effimero. Oggi possiamo dire: come previsto, il tentativo è fallito.
Costi alti, pochi benefici (anche al confronto con altre banche centrali): un sicuro segnale
d’inefficienza. Che fare?
La Bce potrebbe risolvere la situazione, azzerare gli spread (non solo ridurli) spendendo 50 cent. È
il costo dell’inchiostro di un comunicato stampa che annuncia la garanzia della Bce sui titoli
pubblici. La Bce è l’unica al mondo in grado di offrire tale garanzia, eliminando alla radice il
“rischio di default” e gli spread che ne derivano.
Alcuni dettagli tecnici (saltate pure). Ad essere garantiti sarebbero solo i titoli
di nuova emissione; quelli già sul mercato determinano una spesa pubblica per interessi ormai
fissa fino a scadenza, quindi non ci interessano
emessi fra oggi e il 2015
di durata limitata (5 anni)
emessi da paesi con spread superiori ai 200 bp sui titoli decennali
emessi da paesi con i bilanci pubblici strutturali in buone condizioni, solventi, come Italia e
Spagna; e/o disposti ad entrare in un programma speciale di disciplina fiscale, con temporanee
cessioni di sovranità fiscale. Per i paesi non solventi (a causa del debito eccessivo), la Bce
offrirebbe la garanzia solo dopo una ristrutturazione (riduzione) del debito a livelli sostenibili.
La garanzia può limitarsi al 20% della somma dovuta: difficile infatti che Italia o Spagna
restituiscano ai creditori meno dell’80% del dovuto.
La disciplina fiscale si applicherebbe ai bilanci strutturali; lasciando margini per le politiche
anticicliche (Romer).
Le cessioni di sovranità scatterebbero solo quando non fossero rispettati i patti.
I titoli garantiti dalla Bce resterebbero tali fino a scadenza (altrimenti che garanzia è?): ma la Bce
potrebbe sempre rifiutarsi di garantire i titoli successivi, se il paese in questione non rispettasse i
patti.
Per maggiore sua tutela, la Bce potrebbe annunciare che: solo fra sei mesi offrirà la sua garanzia ai
titoli emessi oggi, solo se il paese realizzerà nel frattempo le manovre concordate. Se i risparmiatori
vedranno che le manovre si fanno, anticiperanno l’arrivo della garanzia, e gli spread crolleranno
subito.
Nel caso peggiore, ed inverosimile, in cui la Bce garantisse i titoli emessi da tutti i Piigs nel 2012-
2015, e poi fosse costretta a onorare tutte le garanzie offerte (i Piigs facessero default su tutti i titoli
garantiti per almeno il 20% delle somme dovute), il costo per la Bce sarebbe di circa 250 mld.
Molto meno dei costi attuali, in cambio di benefici enormemente superiori: risolutivi.
Grazie a questa manovra di quasi azzeramento degli spread, il rapporto debito/Pil, ad es. in Italia,
comincerebbe a scendere senza altre manovre. L’economia si rinfrancherebbe, generando maggiori
entrate fiscali, rinforzando il circolo virtuoso. Inoltre la Bce (e le banche: tedesche, francesi, ecc.)
farebbe profitti stellari con la rivalutazione dei titoli Piigs in portafoglio. A tutto beneficio dei suoi
azionisti: Germania in testa. La crisi – finanziaria – sarebbe risolta.
Le altre banche centrali non hanno bisogno di fare comunicati stampa. Nei paesi che conservano la
sovranità monetaria è scontato che le banche centrali non tollereranno mai un default dello Stato.
Per questo lì la crisi degli spread non è mai nata, anche in condizioni fiscali peggiori delle nostre
(Fig.2). La Bce invece ha detto e ripetuto che in caso di default non sarebbe intervenuta. Ha minato
la fiducia: deve recuperare il terreno perduto. Perché non lo fanno? Perché non vogliono farlo.
Quest’analisi sarà oggetto del mio prossimo post.
I neo Hooveriani vi diranno che – per una sequela di astrusi pretesti teorici, politici, legali – tutto
ciò non si può fare: i soldi alle banche bisogna continuare a darli. Ma allo stesso tempo, dicono di
voler limitare la quantità di moneta: intendono quella in mano alla gente; quella che potrebbe
rilanciare l’economia.
Analizzano la moneta M dal solo lato dell’offerta (la quantità di M immessa). Dietro alle loro
analisi c’è un’ipotesi nascosta: la stabilità della domanda di moneta (la quantità di M necessaria
all’economia per funzionare bene). Se la quantità di moneta “giusta” non varia, un aumento
dell’offerta di M non può che causare un eccesso di domanda di beni e servizi, oltre le capacità
produttive, provocando inflazione, iper-inflazione. Citeranno Weimar, lo Zimbabwe! Attribuiranno
ai loro interlocutori l’intenzione di stampare moneta all’infinito.
Ma se invece la domanda di liquidità (M) fosse fortemente aumentata, dall’esplosione della crisi del
2008 in poi? In tal caso, laddove l’offerta di M non si fosse adeguata, questa sarebbe una politica
destabilizzante nel senso contrario: provocherebbe crisi finanziarie, depressione della domanda
(consumi) e recessione. Qual è la verità sulla moneta?
Domandatevi: i problemi delle famiglie, delle imprese, dello Stato, sono causati dall’inflazione o
dalla recessione?

Potrebbero piacerti anche