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02.11.

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A DEBIL (fragile): Costruito libro con contrasti tra campagna e città, tra le poesie. Siamo in città. 1975 ca.
Quadras di endecasillabi. Rima ABBA. Struttura semplice.

Eu, que sou feio, solido, leal,

A ti, que és bella, frágil, assustada,

Quero estimar-te, sempre, recatada

N’uma existência honesta, de crystal.

Io che sono brutto, solido. Forte e leale a te che sei bella fragile e spaventata voglio apprezzarti sempre,
ricerca

ta nella tua esistenza onesta cristallina. Oppone la sua figura a quella della donna. Donna ha caratteristiche
positive. Contrapposizione tra due persone differenti. Spaventata-leale, non c’è vera opposizione con leale,
in realtà attribuisce leale anche alla donna, spaventata si va solo ad aggiungere. “Eu” c’è già dalla prima
frase. Debil-fragil: differenza. Debolezza sentimentale, non fisica. Indicano la stessa cosa ma con sfumature
diverse. Debil è più senza forza fisica rispetto a fragil. Rischio di provvisorietà. Debil è più ricco.

Sentado á mesa d’um café devasso,

Ao avistar-te, ha pouco, fraca e loura,

N’esta Babel tão velha e corruptora,

Tive tenções de offerecer-te o braço.

Gioca con duplicità di momenti, persone, spazi. “Eu” seduto al tavolino di un caffè depravato attribuire al
luogo ad una qualità puramente umana. Devasso riferito sia al caffè che a chi è seduto lì. Lui libertino nel
vederla” fraca” (sinonimo debil, fragil) si ha poca forza e bionda. Opposizione tra donna irraggiungibile
bionda e donna che si ha e si ama con i capelli neri. Dicotomia che Cesario crea costantemente (una poesia
attribuita ma un falso, scritta negli anni ’20, gioca su donna uscita da funerale e i capelli biondi risaltano su
vestiti neri). Nel vederti poco fa debole, con scarse forze e bionda (pura), in questa Babele corruttrice
(società e ambiente in cui si trova in quel momento) ho avuto il coraggio di porgerti il braccio.

E, quando soccorreste um miserável,

Eu, que bebia cálices d’absintho,

Mandei ir a garrafa, porque sinto

Que me tornas prestante, bom, saudavel.

E quando hai soccorso un miserabile, io che bevevo calici d’assenzio (legato al cafè devasso, bevanda
allucinogena quasi, bere assenzio è essere trasgressivi ma non del tutto) Ho rimandato indietro la bottiglia
perché sento che mi rendi utile, buono e sano. E’ introdotto qualcosa di mai stato presente nelle altre
poesie: figura di donna risulta essere non solo gradevole e positivo ma riesce ad avere effetto positivo in chi
la osserva, tanto che lui mette mia i calici. Talmente positivo che diventa salvifico per le persone che stanno
intorno, non è solo un buon esempio da seguire.

«Ella ahi vem !» disse eu para os demais;

E puz-me a olhar, véxado e suspirando,

O teu corpo que pulsa, alegre e brando,


Na frescura dos linhos matinaes.

Come se dovesse sempre giocare con questi contrasti. Eccola viene ho detto verso gli altri e mi sono messo
a guardarla, vessato e sospirando il tuo corpo che pulsa allegro e fragile (brando connotazione più positiva
rispetto agli altri sinonimi). Nella freschezza delle vesti del mattino. Un’immagine con tratti grossolani ma
particolareggiata. Nulla ci ha descritto della donna ma ci siamo fatti una idea di questa donna allegra,
leggiadra… Getta delle esche, suggerimenti, e riesce a far costruire una serie di immagini.

Via-te pela porta envidraçada;

E invejava, — talvez que o não suspeites

Esse vestido simples, sem enfeites,

N’essa cintura tenra, immaculada.

La passando, a quatro, o patriarcha.

Triste eu sahi. Doía-me a cabeça;

Uma turba ruidosa, negra, espessa,

Voltava das exequias dum monarcha.

Adorável! Tu muito natural

Seguias a pensar no teu bordado;

Avultava, ííum largo arborisado,

Uma estatua de rei n’um pedestal.

Sorriam nos seus trens os titulares;

E ao claro sol, guardava-te, no emtanto,

A tua boa mãe, que te ama tanto,

Que não te morrerá sem te casares!

Soberbo dia! Impunha-me respeito

A limpidez do teu semblante grego;

E uma familia, um ninho de socego,

Desejava beijar sobre o teu peito.

Com elegancia e sem ostentação,

Atravessavas branca, esvelta e fina,

Uma chusma de padres de batina,

E d’altos funccionarios da nação.

Un elemento ritorna costante nella scrittura di Cesario, lui osserva sempre attraverso dei filtri. Ti vedevo
attraverso la porta a vetri (è seduta all’interno del cafè). Voler separare il dentro e il fuori. Cesario prova a
osservare il mondo, descrivere la sua società, la distanza gli permette di acquisire capacità di osservazione
differente. Invidiava quel vestito semplice, senza cose elaborate, in quella vita tenera, immacolata. E invidia
i lini immacolati che vestono un corpo immacolato. Inserisce elementi dissonanti: Stava passando alle
quattro, il patriarca e triste io sono uscito, mi faceva male la testa, una moltitudine rumorosa, nera, spessa
tornava dai funerali di un monarca. Superata la porta non riesce più a osservare da lontano e a discernere
la figura della donna. Quel mondo ora è “uma turba ruidosa”, una cosa negativa, ora che lo vede da dentro.
Adorabile, tu naturalissima proseguivi e avvolgevi in una piazza alberata una statua di re su un piedistallo.
Prima era triste tornata dal funerale e ora dai corpo a una statua di re su un piedistallo. Questa visione fa
cambiare anche la versione del mondo a Cesario. Sorridevano nelle loro carrozze i titolari e alla luce chiara
del sole ti proteggeva la tua buona madre che ti ama tanto e che non morirà prima che tu ti sia sposata. La
donna ha capacità di trasformare la “turba” in un posto in cui i titolari sorridono. C’è doppia protezione, c’è
anche la madre che la protegge. Matrimonio è mondano, inevitabile, rompe il concetto di donna perfetta,
intangibile. Necessario prima che la madre muoia. Mi imponeva rispetto la pulizia del tuo profilo greco
(simbolo di perfezione) e il fatto che ci potesse un giorno essere una famiglia, un nido di tranquillità che
desiderava essere accolta tra le tue braccia (l’idea che possa avere marito, bambini) era un giorno superbo
pur essendo una caduta nella normalità borghese, ma in fondo Cesario è borghese. Ci sei comunque tu che
spicchi tanto che con eleganza e senza ostentazione attraversavi bianca, snella e raffinata una folla di preti
in tonaca e di alti funzionari della nazione. L’immagine è il bianco e il nero, lei bianca che spicca sul nero del
mondo.

«Mas se a atropella o povo turbulento!

Se fosse, por acaso, alli pisada!»

De repente, paraste embaraçada

Ao pé d’um numeroso ajuntamento.

Questi giochi di opposizione, lei che riesce a rendere tutto bello, è un pericolo. Ma se il popolo turbolento la
travolge! Se per caso fosse lì calpestata, d’improvviso ti fermasti imbarazzata al fianco di una grande folla
di persone. Se lei diventa un pezzo qualunque di questo popoli turbolento. Ha paura che l’immagine
meravigliosa della donna che ha Cesario, venga schiacciata.

E eu, que urdia estes fáceis esbocetos,

Julguei vêr, com a vista de poeta,

Uma pombinha timida e quieta

N’um bando ameaçador de corvos pretos.

E io che stavo tessendo questi facili bozzetti, ho pensato di vedere con la vista del poeta, una colombina
timida e quieta, In uno stormo minaccioso di corvi neri. Opposizione tra bianca colomba e corvi neri. L’ha
vista con la vista di poeta, non ha visto una vera persona. Ce lo dice chiaramente, quello che ti sto
descrivendo forse non lo vedi se non ti immergi nell’idea di essere poeta, come me ora.

E foi, então, que eu homem varonil,

Quiz dedicar-te a minha pobre vida,

A ti, que és tenue, docil, recolhida,

Eu, que sou habil, pratico, viril.

Mettendo quei filtri mentali, guarda al di là delle apparenze. “Varonil” da varão: valorosi (come si apre os
lusiados), è anche il primo figlio maschio, l’erede. Ed è stato allora che io uomo valente ho voluto dedicarti
la mia vita, a te che sei tenue, docile, discreta, io che sono abile, pratico, virile . All’inizio lei era fragile ecc. e
ora docile, tenue… L’ultima strofa è speculare alla prima. Il bello è diventato soave, dolce, il fragile è
diventato docile. Si è trasformata ai suoi occhi, attraverso una doppia visione, la possibilità di vederla con la
vista del poeta. Una volta immerso nel mondo, e una volta nella fantasia. Questa caratteristica rende
l’uomo migliore. Esisteva in contrariedades, l’immagine di quella madeira faceva perdere importanza alle
sue cose, come essere riconosciuto nella poesia, rispetto all’essere malata e in difficoltà come lei.
Ritroveremo in Pessoa, non c’è niente di più completo del poeta ma che tal più deve scrivere per sé stesso.

4 novembre

Tutte le varietà registrate nella lingua, rendono la lingua un dia sistema, entità complessa attraversata da
molteplici variazioni, variazioni che coesistono e convivono perché ognuno di noi non parla solo una lingua
secondo quella che è la lingua standard.

La lingua viene deformata in modo spontaneo ed imprevedibile

La lista di varietà è aperta, ossia che se ne possono trovare infinite

Diatopica> la lingua cambia da luogo a luogo (es Dialetti, la lingua parla nello spazio regionale, locale,
urbana e rurale)

Il mirandes presenta 3 sottovarietà (sendines, raiano e central), presenta anche una varietà dia integrativa,
che si verifica quando una lingua subisce l’influenza di altre lingue dall’esterno

Socioletto=?

Diastratica cambia a seconda del sesso dell’individuo, poiché tra il genere m/f ci sono differenti linguaggi

Diafasica, è legata alla situazione, contesto in cui ci si trova, e comporta l’utilizzo di differenti
registri( formale, informale, volgare)

Calao, utilizzata prima da solo professionisti, ora è la lingua orale più infima

Diamedial, modalità

13 novembre
Il concetto di lusofonia è plurisemantico, questa parola è nata per identificare i paesi che hanno il
portoghese come parte del loro patrimonio linguistico e/o paesi in cui il portoghese è lingua
ufficiale.
Lusofonia= insieme di parlanti
Il portoghese è una lingua europea ed extraeuropea, multiculturale
PAROLE CHIAVE= multiculturalità, politica linguistica, globalizzazione Miscigenação
Dobbiamo considerare le caratteristiche generali di una lingua

SALUTIS
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