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Amy Winehouse – Il dono che uccide –

Amy Winehouse nasce nel 1983 a Londra da una famiglia


ebrea borghese, di carattere un po’ ribelle, condivide ed
eredita dalla famiglia un grane amore per la musica jazz.
Sviluppa fin da adolescente una speciale attitudine per il
canto e la scrittura musicale, tanto che non ancora ventenne
nel 2003 pubblica il suo album di debutto Frank, sull’onda
della nuova corrente nu-jazz di quegli anni e di cui fano
parte Michael Bublè, Jamie Cullum, Harry Connick Jr,
Norah Jones.
Amy scrive i testi dei brani inediti e testo e musica di I
heard love is blind
ASCOLTO di I heard love is blind, storia di un suo
tradimento
ASCOLTO due standard jazz There is no greater love
( Dinah Washington 1953 ) Moody’s Mood (Eddie
Jefferson 1952)più Cherrie, forte influenza jazz sul suo
modo di cantare, fraseggio, timing,scelta dei suoni, una
natura fortissima anche su tracce più mainstream per
l’epoca e non memorabili direi.
MRMAGIC (tra Motown e Jamiroquai).
Come si può constatare la sua voce è molto personale,
spigolosa ma fluida, credibile, anch se ancora molto
giovane dà sempre senso a ciò che canta, esiste e la sua
‘presenza scenica’ è innegabile.
Amy Winehouse può essere classificata come un contralto,
voce connessa e buone sonorità di testa ( head voice ), ma
la sua unicità, la sua espressività ci ipnotizza nel registro
medio grave, dove scende a volte fino al mi2
ASCOLTO Tears Dry On Their Own
Amy ha sicuramente ispirato il suo modo di cantare alla
grande Billie Holiday, cantante jazz iconica che per prima
rinnovò il canto jazz con l’uso del microfono e con l’uso
quindi di una vocalità nel range delle note parlate ( non
possedeva che un’ottava, un’ottava e mezza ), ma con
un’intenzione emotiva e comunicativa senza pari e per
l’epoca assolutamente inaudita ( anni 40-50). Billie, come
poi Amy, usava ogni suono, anche il più canonicamente
sgradevole e disfonico, per raccontare la sua storia ogni
volta che cantava.
ASCOLTO Body And Soul Billie 0:34
ASCOLTO Body And Soul Amy 0:40
Cenni ai parallelismi biografici, vita di abusi e morte in
solitudine per overdose alcolica
Si percepisce il background di Amy, aveva chiaramente
ascoltato ore e ore di Billie, ma in molte l’abbiamo fatto,
Amy aveva evidentemente una sensibilità affine, in cui
centra anche l’ambiente e la lingua parlata sicuramente
( ascolto delle interviste)
La sua voce non è mai spinta, urlata, ma dolce, vulnerabile,
mobile, ricchissima di suoni e di emotività.
Amy aveva un dono, per lei era normale cantare così. Ha
detto ‘Canto, certo, canto, ma potrei anche fae la brava
moglie’( no vocazione o missione artistica)
Anche stilisticamente, a livello di immagine, era mlto
definita, eyeliner, cotonatura, tatuaggi, molto ornata
Aveva una presenza scenica anche fisica, formidabile
Lo sapevate che era alta 1.59 e pesava 45 kg?
Eppure sul palco c’era solo lei, essenza pura, molto
‘mascherata’, ma chi non lo farebbe a 20 anni con una
pressione così?
Si sentiva poco amata, provocava per ricevere attenzione e
tutto quel successo l’ha distrutta, non era in grado di
proteggere quel dono prima di tutto da se stessa, in fondo in
fondo cantare le impediva di essere felice, distribuiva magia
ad ogni nota, ma la sottraeva alla sua integrità psico-fisica,
d'altronde abbiamo una letteratura infinita sui danni fisici e
mentali dei creatori d’arte. Il gesto creativo è innervato di
sofferenza.
Amy non faceva eccezione e non potendo cedere il suo
dono, ha scelto di scappare annullandosi negli stupefacenti
e nell’alcol, che l’hanno uccisa a soli 27 anni. E’ successo a
molti altri artisti
Ma quali sono i particolari della sua voce che la rendono
così unica?
Proviamo ad analizzare la versione live di Back in Black,
title track del suo secondo e ultimo album del 2006, album
che ha caratteristiche più R&B e Soul di brani tutti scritti da
lei, che la lancerà nello star system mondiale.

Cercherò di darvi indicazioni tecniche, ma anche di farvi


notare alcuni particolari espressivi che implementano le
emozioni.
ASCOLTO GUIDATO

Infine chiudiamo con l’interpretazione di Rehab, forse il


brano più connosciuto di Amy Winehouse, quello dove dice
che tutti la vogliono mandare in riabilitazione, ma lei dice
No no no,

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