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FRIEDRICH NIETZSCHE (1844-1900)

Figura emblematica del passaggio tra Ottocento e Novecento è considerato un punto di rottura nella filosofia
occidentale. Attacca radicalmente la tradizione cristiana, il pensiero socratico e l’intera metafisica occidentale,
con un brillante e provocatorio stile aforistico e decostruzionista per “smascherare” gli schermi e le ipocrisie della
cultura.

LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO SPIRITO DELLA MUSICA (1872)


Con questo saggio intende smentire la visione della classicità come mondo dell’armonia ideale. Sostiene di dover
dividere in due aspetti, distinti e contrapposti ma in rapporto costante, lo spirito greco. Essi vengono definiti:
- apollineo: proprio di una visione del mondo fondata sulla ragione e sulla repressione del piacere
- dionisiaco: proprio di una visione del mondo che esalta l’entusiasmo liberando l’uomo naturale
L’armonia apollinea è in realtà un tentativo di dare forma all’informa che fino all’antica grecia ha convissuto con il
dionisiaco, questo equilibrio espresso nella tragedia si è rotto con Socrate che afferma la possibilità del controllo
sulla vita da parte del pensiero ed è responsabile di aver portato la società occidentale alla decadenza.
Stringe amicizia con Wagner rivolgendosi a lui con l’idea che l’arte possa esprimere la pienezza vitale in un mondo
prosciugato dal socratismo moderno, l’apollineo si esprime nelle forme armoniche della scultura, il dionisiaco nella
musica. Si distacca dal pessimismo schopenhaueriano sostendendo che il dio greco Dioniso debba incarnare
l’entusiasmo per il divenire.

SULL’ UTILITA ‘ E IL DANNO DEGLI STUDI STORICI PER LA VITA (1874)


Nota come l’immenso patrimonio storico ormai accessibile all’uomo dell’ottocento produca paraddosalmente
disincanto, la conoscenza storica banalizza o biasima moralmente l’elemento originale delle diverse epoche. Per
evitare ciò si possono avere tre atteggiamenti sani verso la storia legati alle condizioni esistenziali dell’essere umano:
- monumentale, che cerca nella storia modelli di grandezza ma può sfociare nell’immobilismo
- antiquario, che preserva e venera i dati storici ma può ostacolare il rinnovamento
- critico, che coltiva un desiderio di liberazione ma può generare l’illusione di separasi dal passato
Questi atteggiamenti devono convivere nella loro versione utile per far sì che la storia serva all’azione e alla vita.

UMANO TROPPO UMANO (1878)


Da questo scritto in poi farà uso degli aformismi inaugurando il periodo illuminista. Nel linguaggio metaforico si
intrecciano tre figure simboliche:
- lo spirito libero, colui che abbandona i vecchi valori e guarda al mondo per spogliare le genealogie delle morali
- il viandante, colui che senza meta e grazie alla scienza riesce ad empanciparsi dalle tenebre del passato
- la filosofia del mattino, implica la critica alle certezze storiche e alle conoscenze inaugurando la concezione della
vita come transitorietà.

LA GAIA SCIENZA (1882)


Il tema centrale è l’analisi dell’origine di ciò che consideriamo conoscenza del mondo che ci circonda, per lui la
scienza è solo un’ interpretazione del mondo in cui viviamo. Esempio ne è la tendenza a considerare uguali cose
simili per adattarsi all’ambiente. La condanna al positivismo risulta essere proprio quella di avere fede nella possi-
bilità nell’affermare una verità universale.
L’immagine della morte di Dio rappresenta la fine di ogni fondamento morale e nel celebre brano è sottolineato
dall’impossibilità di esprimerlo a parole, la serenità e il senso di liberazione che produce l’emancipazione dell’ uomo
che è portato a diventare la sorgente di tutti i valori crea: l’ oltreuomo. La nuova responsabilità di cui l’uomo deve
farsi carico è espressa con la teoria dell’ eterno ritorno dell’uguale, tema centrale del Così parlò Zarathustra.

COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA (1883-85)


Zarathustra è un filosofo persiano fondatore dell’omonima religione la cui esistenza, ancora dubbia, si riporta
intorno al VII secolo a.C. La religione a lui attribuita è monoteista e incentrata sul rapporto tra l’uno e il molteplice
proponendo un rigoroso ideale morale secondo il quale la giustizia, realizzata dopo la completa sottomissione alla
divinità, garantisce la felicità (critica al cristianesimo). Prende per esempio il filosofo ponendolo come il fondatore
dell’ errore fatale e creando così la distinzione tra bene e male all’origine delle cose. Al tempo stesso, facendo della
verità il fondamento della sua filosofia, egli è colui che può riconoscere e superare questo errore. Zarathustra dopo
aver provato ad annunciare alla folla l’ oltreuomo e vedendo la folla distrarsi decide di parlare ai singoli individui
capaci di comprendere il suo messaggio. Il percorso di autoliberazione dell’uomo implica il tramonto e tre meta-
morfosi dello spirito:
- cammello, simbolo dell’uomo che obbedisce a Dio
- leone, che si ribella alla morale e rinuncia alle illusioni consolatorie della fede negando i vecchi valori
- fanciullo, costruisce un nuovo mondo con la sua spontanea accettazione della vita.

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