Il canto inizia con la descrizione della notte nella valletta dei
prìncipi. Dante, dopo la salita faticosa è stanco e si addormenta appoggiato sull’erba. Ha una visione in sogno di un’aquila che scende dal cielo, lo prende e lo porta fino alla sfera di fuoco fino a quando gli sembra di bruciare. Improvvisamente si sveglia e si accorge di non essere più dove si era addormentato. Virgilio gli spiega che Santa Lucia è scesa dal paradiso e ha portato Dante fino alla prima cornice del purgatorio. Il calore che Dante ha percepito in sogno era quello del Sole che sorgeva. Dante e Virgilio, dopo aver ripreso il cammino, arrivano davanti ad una porta, dove a guardia si trova un angelo armato, che sta sopra tre scalini di diverso colore. Dopo essere passati, grazie all’autorizzazione di Santa Lucia, Dante si ferma ad osservare i tre gradini, il primo è bianco come il marmo e talmente splendente che il poeta riesce a specchiarsi; il secondo è rosso scuro, fatto di una pietra porosa; il terzo è rosso vivo. L’angelo incide a Dante sette P in fronte ed estrae due chiavi, una d’oro, che serve a valutare il peccatore e una d’argento, che serve a concedere l’assoluzione, quindi l’apertura della porta. L’angelo informa Dante e Virgilio dicendo che le chiavi sono state consegnate a lui da San Pietro, che gli ha raccomandato di far accedere i peccatori al Purgatorio anche se non sono totalmente pentiti. Avverte i due poeti di non girarsi mai indietro, infatti Dante scrive di sentire la porta chiudersi insieme a un coro di anime penitenti accompagnate da un organo che cantano il Te Deum.
1- Dante sogna un’aquila che spunta dal cielo e lo prende con i
suoi artigli, sollevandolo e portandolo fino alla sfera di fuoco. Dopo essersi svegliato, si accorge che l’aquila è Santa Lucia e che il calore della sfera di fuoco è quello del Sole che sta sorgendo. 2- Santa Lucia preleva Dante e lo trasporta fino alla prima cornice del Purgatorio. 3- I tre gradini che conducono alla porta del Purgatorio sono in ordine: bianco, rosso scuro e rosso vivo. 4- L’angelo guardiano avverte Dante dicendogli di non girarsi mai indietro. 5- C 6- C 7- Il significato allegorico dell’intervento di Santa Lucia vuole rappresentare Dio che manda a Dante la grazia illuminante per superare i propri limiti. Il Sole, invece, allegoricamente segna un nuovo inizio, quello dell’entrata effettiva nel Purgatorio. Canto X Luogo: Prima Cornice del Purgatorio Tempo: Le 9 di lunedì 11 aprile 1300 Personaggi: Dante, Virgilio, superbi. Sequenze: 1- La salita alla prima cornice 2- I rilievi che rappresentano l’umiltà e la superbia punita 3- Le anime dei Superbi Dante, appena varca la porta del purgatorio, ha subito la tentazione di voltarsi indietro ma decide di resistere alla tentazione pensando all’angelo custode. Insieme a Virgilio, quindi, intraprende una salita verso l’alto che porterà alla prima cornice del purgatorio. Nota che la parete del lato della montagna è fatta di marmo e decorata con alcuni rilievi. Il primo rilievo raffigura l’Annunciazione così perfetta che sembra che i personaggi stiano parlando. Il secondo raffigura il re d’Israele che danza condotto verso Gerusalemme. Il popolo festeggia con lui ma la moglie, non comprendendo la spiritualità che porta il re a questo comportamento, lo guarda disprezzata dalla finestra. Il terzo raffigura l’imperatore Traiano su un cavallo che parla con una vedova. Dante spiega che la bellezza e il realismo derivano dal fatto che sono opera divina, quindi superano sia la natura stessa, creata da Dio, che l’arte, che permette all’uomo di rappresentare la natura. Mentre Dante osserva con attenzione i rilievi, si avvicinano delle anime che portano il peso di pietre sulla schiena, i superbi. Dante quindi capisce che i rilievi servono a ricordare la virtù dell’umiltà ai peccatori. Canto XI Il canto inizia con la descrizione dei superbi che portano grandi massi sulla schiena e recitano il padre nostro. Virgilio si avvicina ai superbi e chiede quale sia la strada più conveniente per scalare il monte e una delle anime si offre di mostrare il passaggio. Costui è Omberto Aldobrandeschi, che si presenta come l’erede di una famiglia nobile rovinata dalla superbia. A quel punto Dante viene riconosciuto da un’altra anima, Oderisi da Gubbio, che comincia a sminuire la fama degli artisti celebri che sono destinati ad essere dimenticati o sostituiti da altri. Prende come esempio l’anima che viene dopo di lui, Provenzan Salvani, che era celebre per aver sconfitto Firenze a Montaperti, ma che attualmente non veniva ricordato da nessuno. Si pentì in punto di morte, quindi dovette aspettare nell’Antipurgatorio. Il canto si chiude con la profezia di Oderisi, secondo la quale anche Dante proverà presto il peso di dover mendicare a causa del suo esilio. Canto XII Allontanandosi dai superbi, Virgilio nota dei rilievi scavati nella roccia sotto i loro piedi che raffigurano esempi di superbia punita. Dopo aver osservato tutti e 13 i rilievi, Virgilio avvisa Dante di alzare la testa poiché si sono avvicinati all’angelo dell’umiltà. Questo elimina una P dalla fronte di Dante. Quando i due si dirigono verso la seconda cornice, sentono il canto ”Beati i poveri di Spirito”, che permette a Dante di procedere con meno fatica. Man mano che le P verranno eliminate, lo avverte Virgilio, i piedi di Dante saranno sempre più spinti dalla buona volontà e continueranno a camminare con molto più piacere. Canto XIII Dopo aver raggiunto la seconda cornice, Dante e Virgilio si accorgono che nelle vicinanze non ci sono anime disposte a indicare la strada per procedere, quindi i due si orientano attraverso il Sole. Ad un certo punto, sentono cantare degli esempi di carità. Seguendo questi canti, incontrano un gruppo di anime con le palpebre cucite con il fil di ferro. Dante chiede se tra loro c’è qualche anima proveniente dall’Italia. Prende la parola allora Sapìa, che spiega di non aver atteso nell’Antipurgatorio per i suoi peccati poiché si è pentito in punto di morte. Lo spirito chiede a Dante chi sia e lui risponde di essere vivo e di essere anch’egli un peccatore. L’anima, infine, chiede di essere ricordata presso i suoi parenti senesi, che possano pregare per lei e far diminuire il tempo di attesa nel Purgatorio.