T R A S H / Introduzione

i cosiddetti geosinonimi: parole
diverse clie in luoghi differenti
designano uno stesso oggetto.
Provate a cercare il vostro!
Un ligure, quando è il momento,
va a buttare la rumenta, mentre a
Pavia, Parma o Piacenza buttano
il rudo e da Modena a Ferrara il
rusco. In Veneto si liberano invece
delle squasse o scoasse e a Trieste
delle scovazze, una parola che è
equivalente a spazzatura perché
definisce propriamente "ciò che
si ammassa con la scopa". A
Massa e Carrara gettano il lazzo,
nell'Appennino toscoemiliano il
pattume e nel resto della Toscana
il sudicio. Ad Alghero invece la
rogna. In area romana e centro
meridionale ci si disfa (a volte con
fatica) della monnezza, con diverse
anche di valori affettivi (se così si
può dire parlando di rifiuti): sono
diverse da regione a regione, spesso
da paese a paese. Nonostante siano
tutte diverse, ci uniscono come
italiani proprio per il fatto che
ognuno ha la propria.
Non hai trovato la parola che usi?
Controlla bene: potrebbe esserci
solo una piccola differenza di
pronuncia. L a lingua è viva e le
varianti locali sono veramente
tantissime!
Roberta Cella insegna Linguistica
italiana e Storia della lingua italiana
all'Università di Pisa. Tra i suoi libri,
Storia dell'italiano.
di massa, che escono dall'industria
pili avanzata sempre piìi dominata
"colle" del Testacelo, di resti di
terrecotte è costipato il suolo delle
isole di Venezia, per arrivare alle
montagne di rifiuti solidi che oggi
mettono in crisi le giunte delle
metropoli. Se la legge di Moore
afferma che «la complessità di un
microcircuito, valutata in termini
di giunzioni attive all'interno di
un chip, raddoppia ogni 18 mesi»
analogamente si potrebbe postulare
che la quantità di rifiuti prodotti
da un individuo all'interno di una
società industrializzata raddoppia
ogni anno e mezzo. Come tutte
le affermazioni del genere si
potrebbero portare sul tavolo
eccellenti controesempi, ma resta
il fatto che la produzione dei beni
meditazioni. Come afferma
Gianluca Cuozzo nel suo saggio
Filosofia delle cose ultime, quando
cita la frase di Zygmunt Bauman:
«I raccoglitori di immondizie
sono gli eroi non celebrati della
modernità» abbiamo bisogno di una
«teologia per i rifiuti». Altrimenti ci
estingueremo.
Vittorio Marchis insegna Storia
della tecnologia e Storia delle cose
al Politecnico di Torino. Autore di
innumerevoli saggi - tra i quali 150
(anni di) invenzioni italiane -, è noto
per le sue autopsie di macchine,
lezioni spettacolo in cui la tecnologia 17.
si intriga con la fantasia.

varianti locali che arrivano fino al
siciliano munnizza. Alcune aree,
linguisticamente, fanno un po'
storia a sé: a Bari per esempio si
getta la rimata, mentre in Cilento
la iotta, parola con cui in passato si
designavano gli avanzi di cibo che si
davano agli animali.
È interessante osservare che queste
Ontologìa degli
dalle ICT e regolata dal paradigma
della moda, che è alla base della
scarti: critica filosofia dei consumi, vede crescere
la produzione degli scarti in un
della ragione vortice di inutili obsolescenze.
tecnologica A questo punto si vorrebbe citare
La poubelle agrée di Italo Calvino,
Vittorio Marchis
dove la pattumiera assume un
ruolo culturalmente centrale in una

parole sono adattamenti italiani di
altrettante parole dialettali. Parole
"italianizzate", che naturalmente
in dialetto si pronunciano in modo
diverso (rusco è per esempio rusc),
ma che proprio all'origine dialettale
devono la loro vitalità e forza. Sono
le parole della nostra quotidianità
domestica e famigliare, spesso
dell'infanzia, che quindi si caricano
L
a produzione di beni, sin dalle
origini della specie umana, già
nelle fasi primordiali della tècnica
del azar, come José Ortega y Gasset
definì l'epoca della società nomade
e cacciatrice, è stata da sempre
accompagnata dalla produzione
di scarti. Scarti e resti si ritrovano
nelle grotte preistoriche, di scarti
e di cocci è costituito a Roma il
società che ogni giorno insegue
invano le più strane logiche per una
gestione oculata dei rifiuti e del loro
riuso. Ma ancora manca un'etica
del pattume e ne sia la prova che se
nel Capitale di Karl Marx essi sono
completamente assenti bisogna
invece rivolgersi alla letteratura
da Paul Auster a Don DeLillo per
trovare nuovi spunti di provocatorie
Piero Martin Alessandra Viola

I I CI3II
Tutto quello che dovreste
sapere sul rifiuti

rDflicp
EDIZIONI
Piero Martin, Alessandra Viola
8 Introduzione
Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti
Come si legge questo libro
11 La matematica degli scarti
Progetto grafico: Undesign 12 II rifiuto dell'immondo
Coordinamento editoriale; Cecilia Toso 14 Avanzi in cucina
15 Anche l'italiano ha i suoi rifiuti
16 Ontologia degli scarti: critica
Illustrazione di copertina;
della ragione tecnologica
© J o r g e G a m b o a 2017 '

1
C o d i c e edizioni, Torino
Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-7578-721-9

codiceedizioni.it 18 I rifiuti
facebook.com/codiceedizioni sono tanti
20 Quali sono e dove vanno?
twitter.com/cod i c e . c o d ice
22 Troppi rifiuti sull'Everest
instagram.com/codice_codice
25 Palline da golf sulla Luna
28 Bianchi ghiacci... (in)contamina
30 Effetto serra:
una questione scottante

enei
33 Nel blu degli occhi tuoi blu
35 I principali gas serra
37 LA CHIMICA
DELLA COMBUSTIONE
38 Cibo a perdere
Green Power 40 SIAMO QUEL
CHE MANGIAMO?
Enel G r e e n Power sostiene questo libro
42 Da rompere
per promuovere la sostenibilità preferibilmente entro il
in tutte le sue attività. 43 Finché c'evita c'è...
45 La gerarchia dei rifiuti
49 Paese che vai,
enelgreenpower.com
pattumiera che trovi
facebook.com/enelgreenpower.italia